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#come fare la manicure a un bambino
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MANICURE PER BAMBINI: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE
MANICURE PER BAMBINI: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE
TANTI CONSIGLI, PRO E CONTRO DI MANICURE E PIDICURE PER BAMBINI (94) Pinterest Parlando di manicure e pedicure infantili, ci sono delle considerazioni importanti che le mamme devono sapere, molti pro e contro riguardo particolarmente la cura delle mani nei bambini, che meritano delucidazioni dettagliate.Molti considerano la manicure per bambini come qualcosa di inutile e provocatorio tuttavia,…
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chez-mimich · 4 years
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. DALLA CLAUSURA
Al telefono
Piermaria: "Prontoooo Mario? Ciao sono Piermaria...."
Mariulin: "Ah ciao 'Pier', come va?"
Piermaria: "Ah benissimo caro, sto vivendo questo periodo davvero magnificamente! E tu?"
Mariulin: "Ho vissuto tempi migliori..."
Piermaria: "Ma stai scherzandoooo? Io trovo così eccitante restare in casa! Non se ne poteva più delle solite cose, gli ape, le cene, le terrazze romane, il Festival di Cannes, il solito Salisburgo, le conferenze stampa, le presentazioni dei libri, i vernissage, i defilé, la Week Desing, lasciamelo dire. che-palleeeee. Ora tutto così intimo, personale, introspettivo, minimal, claustrale, monastico.... Non trovi?"
Mariulin: "Sì, più che claustrale, direi claustrofobico..."
Piermaria: "Pensa che io alla mattina ho tutto il tempo, finalmente, di preparare con le mie mani una magnifica centrifuga con cedro del libano, zenzero, agrumi di sicilia, tutto-tutto del mio orto al diciannovesimo piano di Bosco verticale. Poi metto su un bel canto gregoriano rigenerante lo spirito e scendo nella palestrina..."
Mariulin: "Ti rimetti in forma..."
Piermaria: "Nemmeno per sogno! Ma per chi mi prendi, io sono già in forma...."
Mariulin: "Ti mantieni in forma..."
Piermaria: "Orrore! Io detesto quelli che mangiano, io sono sempre in forma, non farmi venire una crisi isterica...."
Mariulin: "Va beh cosa fai nella palestrina allora?"
Piermaria: "Fisso il vuoto."
Mariulin: "Fissi il vuoto?"
Piermaria: "Sì, il vuoto è anche il pieno, non lo sapevi?"
Mariulin: "No, ma lo sospettavo..."
Piermaria: "Per fare un esempio adatto a te: preferisci essere satollo fino a star male, cioè "pieno" o star male con la pancia vuota?"
Mariulin: "Beh una via di mezzo..."
Piermaria: "Le vie di mezzo sono per i mediocri"
Mariulin: "Sospettavo di esserlo...Ma tu cosa preferisci?"
Piermaria: "Io sono 'oltre', non mi interessano le questioni materiali."
Mariulin: "Giusto..."
Piermaria: "E poi sono eccitatissimo da quello che avverrà il 14 aprile!"
Mariulin: "Cosa succede?"
Piermaria: "Riaprono le librerie zoticone! Cosa pensi sempre solo a mangiare, bere e ruttare? Mario, non lasciarti andare! Non sarai mica di quelli che si fanno torte su torte, le pubblicano sui social e poi si ingozzano come delle anatre di Strasburgo?"
Mariulin: "Di Strasburgo?"
Piermaria: "Sì le anatre di Strasburgo, quelle con cui si fa il foi gras, che io naturalmente aborro..."
Mariulin: "Ah già, sei vegano..."
Piermaria: "Vegana sarà tua sorella! Io sono, 'animal firendly', 'human affective', 'resileint man' e 'ascetic and mystical'...e tu come ti definiresti?"
Mariulin: "Un pirla".
Piermaria: "Non sarai di quelli che smaniano per uscire e gioiscono quando vanno a buttare la monnezza? Che schifoooo"
Mariulin: "Beh scenderai almeno a buttare la spazzatura...."
Piermaria: "Io non produco nessun rifiuto e se lo produco poi lo mangio."
Mriulin: "Lo mangi?? Come in 'Salò' di Pasolini?"
Piermaria: "Ma cosa hai capito deficiente, produco piccoli rifiuti di cucina li cucino o li riutilizzo, per esempio con la buccia dello zenzero faccio degli infusi per le palpebre, con i filacci del sedano tesso dei filtri per il té, con i picciuoli delle mele cotruisco utensi minimal per il manicure... Tu non ricicli nulla?"
Mariulin: "Da bambino i copertoni delle automobili per farci il bagno al Ticino"
Piermaria: "Ma che rozzo! "
Mariulin: "Adesso ti devo lasciare perché aspetto il corriere..."
Piermaria: "Perché non lo leggi on line?"
Mariulin: "No, quello della pizza al trancio..."
Piermaria: "Meriti l'estinzione."
Mariulin: "Finiremo tutti sotto terra..."
Piermaria: "Io no, diventerò un vapore, un alito..."
Mariulin: "Io un virus"
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blogariannarusso · 7 years
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Jane the Virgin per tutti (nonna inclusa)
Quando Jane Gloriana Villanueva è apparsa per la prima volta sullo schermo del mio laptop, direttamente dalla tanto amata piattaforma streaming Netflix, ho subito intuito che lo stress pre-esame sarebbe potuto diventare un’esperienza sopportabile se non addirittura un’occasione di riflessione. Jane the Virgin è una serie statunitense risalente al 2014, non recentissima dal punto di vista cronologico ma attualissima nella proposta di tematiche ancora scottanti come: la fecondazione artificiale, la GPA ovvero gestazione per altri ( o più comunemente maternità surrogata, o volgarmente utero in affitto), il confronto tra diversi canoni di bellezza femminile, modelli di mascolinità alternativi al machismo, esempi di coming out ed outing, la politica americana sull’immigrazione, un modello familiare allargato ed inclusivo, la contraccezione, la differenza tra credenza e fede. Vi pare un minestrone di parole? Andiamo con ordine.
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I personaggi principali: La protagonista è la ventiquattrenne venezuelana Jane (Gina Rodriguez) che, all’età di dieci anni, sotto un modesto terrorismo da parte della nonna ultra-credente Alba, promette di preservare come un fiore la propria verginità fino al matrimonio. Jane è una ragazza responsabile, studiosa, colei che in famiglia ha sempre la soluzione pronta e non pecca mai di personalità. Fidanzata con il detective Michael, fa la cameriera per arrotondare ma sogna di diventare una scrittrice. Per ironia della sorte, Jane cadrà fatalmente vittima dell’errore della ginecologa Luisa che, in preda ad una crisi di nervi dovuta alla rottura con sua moglie (nonché serial-killer e femme-fatale) Rose, confonderà l’esame del Pap-test di Jane con l’appuntamento per l’inseminazione artificiale di Petra, la moglie del titolare dell’albergo dove Jane lavora. Il donatore di sperma, il bello e ricco Rafael, aveva infatti congelato appositamente l’ultimo campione prima di divenire sterile a causa del cancro. Jane, la vergine incinta, inizialmente titubante, deciderà di tenere il bambino scatenando non pochi dubbi e preoccupazioni. Sua madre Xiomara, completamente contraria al dogmatismo materno, rimasta incinta a sedici anni e contraddistinta da una nostalgica incoscienza adolescenziale, insegue il suo sogno di cantante. Incontrerà presto il padre di Jane, l’attore Rogelio che, diventato una star della telenovela latinoamericana, si ricongiungerà con Xiomara e a riotterrà il suo ruolo di padre nella vita di Jane. 
Perché guardarla: La serie si sviluppa in quattro stagioni di una ventina di capitoli ciascuna, le puntate durano una media di quaranta minuti e l’intreccio è così ricco di eventi e colpi di scena che non posso negare un alto rischio di binge watching. Forte della leggerezza (che, come ci suggerisce Calvino: “non è superficialità”) di ogni telenovela, Jane The Virgin veicola ed incarna attraverso il punto di vista dei personaggi il complesso di immaginari, credenze e questioni di biopolitica (1) che ancora oggi dividono l’opinione pubblica nelle macro-categorie di “pro” e “contro”, quelle discussioni-fiume in cui io, mia madre, mia nonna e tutta la ciurma di parenti saremmo potuti salpare e navigare al largo il pomeriggio di Natale: “ma come fa una madre a decidere di partorire un bambino per un’altra famiglia?”, “come fa Xiomara a prestare il suo fondotinta al fidanzato Rogelio?”, “Come fa la nonna Alba ad accettare l’inseminazione di Jane?”, “Ma Luisa e Rose sono lesbiche? Impossibile, sono bellissime!”, “Jane è bella ma non è magra, poi ha le gambe ad X”, “Un uomo che fa la manicure non è un vero uomo”, “quanto la moda influenza il nostro modo di performare il genere?” e via così, di onda in onda, di scoglio in scoglio e parente in parente. Sulla scia di serie tv come Modern Family, quello che considero il punto di forza di Jane The Virgin è proprio il modello “a conduzione familiare”, la presentazione di uno spaccato di quotidianità di una famiglia non tradizionale, sempre in evoluzione ma in cui tutti gli spettatori si possono identificare. L’armonia e la convivenza dei personaggi, anche radicalmente differenti, è possibile in virtù dell’ipotesi secondo cui le scelte vengono sostenute al di là delle proprie convinzioni, che la realizzazione del bene dell’altro riesce ad avere la meglio su qualsiasi tipo di ideale e morale radicata nel pensiero e vissuto personale. E’ infatti molto difficile non affezionarsi e non comprendere i personaggi di questa serie in tutte le loro scelte proprio in ragione delle proprie particolari soggettività, perché “è lui e non un altro” e il risultato, a mio parere, è un allargamento di immaginario, un possibile smussamento di giudizio, di quello scoglio che a Natale avrebbe potuto fare andare la discussione alla deriva, secondo il ragionamento: la bussola del mio discorso è sempre più precisa di quella degli altri. Insomma, Jane the Virgin è una serie attualissima dal carattere inclusivo, ottima contro lo stress pre-esame (e badate, la sessione è alle porte!) e, perché no, per una riflessione costruttiva in famiglia, nonna inclusa. Le risate sono assicurate!
1. Biopolitica. (n.d.). In Treccani.it - Vocabolario Treccani on-line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Disponibile da http://www.treccani.it/enciclopedia/biopolitica/ Consultato il 04/01/2018. “Per Biopolitica s'intende, soprattutto a partire dalla elaborazione che ne ha proposto M. Foucault, un'implicazione diretta e immediata tra la dimensione della politica e quella della vita intesa nella sua caratterizzazione strettamente biologica.”
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beautyscenario · 6 years
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Alla scoperta della beauty routine di Francesca Bosini, avvocato. I prodotti che ama e quelli di cui non può più fare a meno…
“Sono Francesca, mamma, lavoratrice e sognatrice, tutto a tempo pieno. Sono una persona spontanea e per natura molto curiosa. Appassionata di moda, cucina e arte, e in generale di tutto ciò che è bello. 24 ore sono sempre troppo poche! Questa è la mia beauty routine”.
Un succo detox o una tisana che ama bere. Una bevanda che preparo io con acqua calda, zenzero e limone, e l’aggiunta di miele a piacere.
Che cos’è per lei il profumo. Un modo per farsi ricordare.
Il suo profumo preferito e perché lo ama. Il mio profumo preferito è Coco di Chanel, che abbino alla crema corpo quando desidero un risultato più intenso; lo trovo elegante e raffinato.
L’essenza per la casa preferita. Adoro quel delicato profumo che pervade Excelsior a Milano. Ho provato ad informarmi per acquistarlo ma mi è stato detto che è un’essenza appositamente realizzata per il negozio. Non mi do per vinta e spero di trovarne presto uno simile!
Un rito prima di coricarsi. Passo sulle labbra uno scrub specifico per la zona e leggo qualche pagina del libro che ho sul comodino.
Cosa fa per mantenersi in forma? In questo momento mi tiene in forma il mio bambino, ma ho sempre praticato tanta attività fisica, più di tutto danza classica e pilates.
Segue una dieta? In passato ci sono stati periodi nei quali ho avuto necessità di seguire diete, ora invece sono molto fortunata, posso dire di essere libera di mangiare tutto ciò che desidero: speriamo che duri!
Come si rilassa? Dipende..a volte basta una cena con le amiche, altre ci vuole un giro di shopping, altre ancora un bagno bollente con le candele accese e un buon libro da leggere.
Rossetto preferito. Al momento utilizzo una combinazione di: matita per le labbra Kiko – Creamy Colour Comfort Lip Liner – n. 316 e lucidalabbra Chanel – Rouge Coco Gloss n. 786
Smalto preferito. Generalmente faccio applicare dall’estetista uno smalto semipermanente di OPI, rosso, bordeaux o color lattiginoso. Per chi utilizza smalti tradizionali consiglio quelli di Essie, che hanno un’ottima stesura e una buona tenuta.
I prodotti di makeup fondamentali nella sua beauty routine. Al momento i miei fondamentali sono il fondotinta, il blush Chanel – Joues contraste – n. 72 e il mascara Dior – Diorshow. Quando ho tempo, aggiungo anche eyeliner nero e un tocco di illuminante.
Nella sua beauty routine qual è il prodotto al quale non rinuncerebbe mai e perché? Da anni porto sempre con me la “8 hour cream” di Elizabeth Arden, che io utilizzo per risolvere molti problemi di disidratazione (labbra screpolate, talloni secchi, cuticole delle mani fuori controllo tra una manicure e l’altra.
I prodotti che usa per la cura del viso. Per struccarmi, acqua micellare e struccante occhi di Garnier. Per idratare, al momento crema viso idratante e prime rughe Delidea e contorno occhi Kiehl’s – Midnight recovery eye. La sera crema notte intensiva  Cien. Durante l’esposizione al sole, applico sempre una protezione 30, generalmente La Roche – Posay o Clinique. Una volta alla settimana cerco di fare uno scub, acquistato o preparato direttamente da me.
I prodotti che usa per il corpo. Al momento sto utilizzando una mousse per il corpo che si asciuga rapidamente Too Cool For School – Egg mousse body oil, e il mio “sempre” ossia l’Huile Prodigieuse di Nuxe. Quando ho tempo e mi voglio concedere un momento per me, utilizzo il trattamento per il cordo di Rituals Himalaya Clay.
Una mania beauty. Le unghie che devono essere sempre curatissime (io le prediligo corte e tonde) e rigorosamente dipinte!
Un cibo che la fa sentire bene. Da vera Italiana, pomodori croccanti con un filo d’olio e pane caldo.
Nel suo frigo non manca mai.. Un avocado! Lo adoro tagliato a cubetti con senape, miele e limone.
Segue un sito, un canale Youtube un account Instagram dedicato al beauty? Se sì quale? Non seguo nessuno in particolare, ma ascolto molto i consigli delle amiche.
Preferisce comprare in profumeria oppure online? Pur sfruttando, per ragioni di tempo, la modalità di acquisto on line, preferisco acquistare di persona, anche per avere un consiglio da parte del venditore.
C’è qualcosa che secondo lei manca alle profumerie italiane? Una disposizione dei prodotti più accattivante e anche immediata.
Che cosa le piacerebbe trovare? Personale esperto che sappia consigliare in base alle esigenze del cliente e non in base al prezzo o ai nomi dei prodotti.
Qual è l’argomento che l’appassiona di più in tema beauty & wellness? In generale, ciò che riguarda la cura della pelle.
Alla scoperta della beauty routine di Francesca Bosini, avvocato. I prodotti che ama e quelli di cui non può più fare a meno... Alla scoperta della beauty routine di Francesca Bosini, avvocato. I prodotti che ama e quelli di cui non può più fare a meno...
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Omopatia
L'omopatia è una branca dell'omofobia che si occupa di coloro che sopportano in silenzio la stupidità umana. Qui si darà voce a quel silenzio. Spalanca le orecchie interne lasciandole entrare in festa. Non ha niente a che fare con la simpatia connessa alla scheda sim e a un gioco molto bello (superlol). No. È un refuso? Potrebbe anche sembrare perché c'è certa gentaglia che scrive, pensa che si possa scrivere anche facendosi scappare degli errori ortografici: VERGOGNA! BRUTTI SCHIFOSI! No. L'omopatia è un urlo soffocato. "Sai cosa ti dico? Secondo me se sei così cretino da sbagliare a scrivere omeopatia e addirittura la usi per curare tuo figlio ti meriti che muoia che magari poi impari". E io vedo queste parole sempre pronunciate nel salone di un parrucchiere mentre ti fanno la manicure. Il vero cinismo è nato proprio lì dove ci si facevano le dolci confidenze. Più o meno nel tardo mesozoico. Allora, forse, mi fanno solo incazzare le persone come me, anch'io scherzo con la morte, anch'io faccio parte degli eletti che capiscono l'umorismo nero e sanno apprezzarlo. Questo punto è abbastanza vero. Io mi odio, è una cosa che posso ripetere infinite volte, certi giorni capita di più, certi giorni di meno, ma non è della mia autostima e dei miei esercizi atti a migliorare me stessa ciò di cui dobbiam parlare. Tempo fa già dissi che la gente si è dimenticata del termine "oscenità". Dice "come si fa a capire cosa è osceno?", a parte i dettami del costume moderno contemporaneo? Non so. La nudità non è oscena ma se mi fai la foto del tuo buco del culo e la usi come nuova foto profilo... ci devo pensare un attimo. Non oso pensare ai commenti! "Bellissima come sempre". Anche perché foto profilo e foto di copertina non si possono ignorare. Sono gli unici post che anche chi prende zero like qualche pollice lo porta a casa. Anzi, se sei depresso cambia la foto profilo ed ecco un blando sedativo sotto forma di carezza virtuale. Mi sembra di aver già scritto tutto e di ripetermi continuamente. È LA FINE CAZZO! Chi se ne frega! Viviamo in un mondo in cui Gabbani è definito "la nuova incredibile rivelazione". Si diceva. Ora, io non voglio fare il discorso del nerd che parla dei livelli di comicità e commenta "fica questa! La capiranno in pochi! Qui stiamo al quarto livello, frate'!". Però vorrei ci rendessimo conto che dovrebbe esistere una sorta di bon ton della battuta. Poi facciamo gli esempi. È che ormai umorismo nero is the new "tirare fuori il cazzo e poggiarlo sul tavolo". Cioè vedi queste fregne che ci tengono a dire "ho riso però mi rendo conto che questo è un argomento difficile" (sto facendo una certa vocina che faccio in questi casi ma voi non potete sentirla, mi spiace), "SSSSSÌÌÌÌÌÌÌÌÌ! SBATTIMELO PROPRIO LÌ FINO IN FONDOOOOAAAAAHHHH!". Una cosa del genere. E i maschi alfa "i bambini mi fanno schifo! TI PIACE QUANDO TE LO SBATTO IN FACCIA COSÌÌÌÌÌÌEHHH! SENTI IL SUO ODORE!" |SUDORE|. Un'altra cosa del genere. E poi ciò che rimane è solo sborra rinsecchita sulla borsa di Gucci. Tutto molto bello. Poi si salutano. E avanti così. Io penso solo che ci vorrebbe un tantino più di tatto e quelli che dicono che questa mia considerazione in realtà "vedi, lo sapevo io. Faceva tanto la progressista ma... magari ha anche mangiato una pastiglia omeopatica. Magari sa anche cosa sia l'arnica e al posto del Voltaren la usa CAPISCI! A VOLTE QUAND'ERA INCINTA HA USATO L'ARNICA!". Raga, insensibilità non è sinonimo d'intelligenza. E perché lo dico? Perché vi servono ancora le colf che conoscono il metodo Montessori. DAI RAGAAAA! Infatti certi che fanno battute orribili poi parlano di #jesuisunmigrante ! Mi vien da ridere forte bile verde che spruzza fuori dai pori mentre schiatto.   Fa specie che povero migrante gay sculacciato dal tiranno mentre VEGANIOMEOPATICI DI MERDA MORITE MALE! Non è solo un fatto di coerenza ha qualcosa a che vedere con l'armonia cosmica.    Io posso anche affermare con certezza che esistono persone che si recano al gay pride dopo aver praticato un omissione di soccorso altrimenti arrivavano tardi. Io amo l'essere umano ed è per questo che mi incazzo perché lo adoro e voglio che sia migliore. Ciò fa di me una moralista? È allora ben venga il moralismo su di me! MI RICOPRA TUTTA! Lo sappiamo tutti che quei genitori se ne fregano di quello che scriviamo perché stanno morendo di dolore. È qualcosa che ha a che fare con noi. Con la nostra intima coscienza che a volte mi chiedo come si faccia a dormire la notte. I miei post sono spesso i post di un infiltrato infiltrito che nessuno ha voglia di indossare più, troppo stretto e troppo pungiglioso, mette prurito e fastidio. Fastidio e prurito! Non ho fatto esempi. Allora. Muore uno. "AJAGAHAHAGAGAH! È morto tizio!" (la morte mi fa paura ma io sono ancora vivo!). "Tizio è morto mentre lavava i piatti!" (AJAGAHAHAGAGAH che ridere! Che morte stupida morire mentre si lava i piatti FROGIO!). "Tizio è morto mentre lavava i piatti l'acqua mista a sapone l'ha fatto scivolare ha battuto la testa contro il lavandino e poi puff! Il detersivo era biologico!"... Mah, non ho più voglia di fare esempi. Che poi questi saranno i primi quando avranno un bambino a riempire i social con le foto... Quando muore qualcuno aspetti sempre che torni. Se è vivo preferibilmente scegli che ti stia lontano. A volte lo fai anche solo perché hai paura che muoia. E magari poi dopo ti manca.
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