#dialoghi dal terzo millennio
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. BANCHI A ROTELLE. BANCHI A ROTELLE
Arturo: “Ciao Mario come va?”
Mariulin: “Ciao Arturo bene grazie e tu?”
Arturo: “Sono un po’ preso per via del raduno e dei picchetti...”
Mariulin: “Raduno? Picchetti?”
Arturo: “Certo! Stiamo organizzando un raduno nazionale, ma con delegazioni anche dall’estero, di tutti coloro che si oppongono ai banchi dei comunisti...”
Mariulin: “Prego?”
Arturo: “I banchi dei comunisti”
Mariulin: “Scusa Arturo, ma cosa sono i banchi dei comunisti?”
Arturo: “Mi meraviglio di te! Proprio tu che lavori in una scuola!? Sono i banchi in cui il ministro sovietico Lucia Azzolina vorrebbe infilare i nostri figli! Ma troverà pane per i suoi denti! Picchetteremo tutte le scuole e all’arrivo delle forniture dei banchi ci sdraieremo a terra e non permetteremo l’introduzione di questo strumento di tortura per i nostri ragazzi!”
Mariulin: “Scusa Arturo, ma non ti sembra di esagerare un pochino?”
Arturo: “Giammai! Il comunismo strisciante, prima si è inventato questa storia del virus per metterci il bavaglio, (la mascherina), poi ci ha separati col distanziamento sociale, adesso vuole inglobare la vita di uno studente dentro un banco! È ora di reagire!”
Mariulin: “Arturo, ma tu l’hai mai visto questo banco?”
Arturo: “Sì, c’è in tutti i libri di storia nei capitoli sulla tortura nei Gulag.”
Mariulin: “Nella scuola dove lavoro ce ne sono decine...”
Arturo: “Infatti è una scuola di comunisti!”
Mariuli: “Sono delle normalissime poltroncine con ripiano per scrivere e si spostano facilmente perché hanno delle rotelle...”
Arturo: “Eh certo! Vogliamo creare una società di portatori di handicap sulle sedie a rotelle?! E questa sarebbe la riforma della scuola? Dopo quella di Gentile? Eh!? E poi? Aboliamo Dante, Manzoni e facciamo leggere il Corano?”
Mariulin: “Ma non stavamo parlando di banchi?”
Arturo: “Si comincia coi banchi e si finisce nel gelo della Siberia!”
Mariulin: “Guarda che anche in Siberia non fa più freddo come un tempo a causa del surriscaldamento globale...”
Arturo: “Ahhhhh ecco! Un’altro complotto dei comunisti, degli OGM, di Greta Tuborg !”
Mariulin: “La birra?”
Arturo: “Sei sempre stato un comunista di merda, inutile perder tempo con te...”
Mariulin: “Hai ragione.”
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L'eroe Mussolini e gli immigrati assassini: i fascio-fumetti invadono le scuole
La propaganda nera arriva dalla Germania sotto forma di vignette, graphic novel, opuscoli e libri animati pubblicati dalla galassia degli editori d'ultradestra: amministrazioni e assessori soprattutto di FdI li donano a istituti e biblioteche
C'E' LA CARICA dei tagliatori di teste al grido di “hail!”, che sostituisce, rievocandolo, il saluto hitleriano “heil”. C’è l’immigrato assassino che brandisce un machete insanguinato: lo stesso sangue grondante da un coltello impugnato dal solito uomo di colore che, nella narrazione fumettistica, rappresenta il male della società. C’è Mussolini raccontato come un eroe e c’è la ricostruzione fantasiosa e apologetica - in chiave martire-valoroso -, dell’uccisione a Dongo di Alessandro Pavolini, ultimo segretario del Partito fascista e comandante delle famigerate Brigate Nere. Sospesi tra realtà e finzione. Pieni di slogan e santini propagandistici, rimandi nostalgici, simboli del neofascismo e del neonazismo (rappresentati quasi sempre da personaggi “veri”, realmente esistiti e entrati nel pantheon dei camerati). Sono i fumetti dell’estrema destra. Scie, vignette, graphic novel, opuscoli, libri “animati”. Pubblicati da case editrici vicine, o collegate, in alcuni casi diretta emanazione di movimenti politici della galassia nera. Alcuni dei quali già sotto inchiesta e attualmente alla sbarra.
Controcultura nera
Un’operazione di “controcultura” in risposta al racconto mainstream. Che si snoda soprattutto tra Italia e Germania, ed è rivolta – ovviamente - alla platea dei giovani. Giovani delle scuole, anche. A cui – grazie all’iniziativa di amministrazioni comunali, sindaci, assessori, deputati – questi fumetti vengono regalati. L’elenco degli ultimi casi italiani ci porta a Ascoli Piceno. Su input del sindaco di FdI Marco Fioravanti, per il Giorno del Ricordo 2021, il Comune ha comprato e donato agli studenti della provincia il libro “Foiba Rossa. Storia di un’italiana”, dedicato a Norma Cossetto. Il volume è pubblicato da Ferrogallico, casa editrice di fumetti legata a doppio filo all’estrema destra: tra i soci fondatori (2017) figurano due esponenti di Forza Nuova (Marco Carucci, ex portavoce milanese, e Alfredo Durantini), e il cantautore “non conforme” Skoll, nome d’arte di Federico Goglio. A distribuire i volumi di Ferrogallico oggi è Altaforte, la casa editrice del dirigente-picchiatore di CasaPound Francesco Polacchi, pregiudicato per violenze come alcuni dei suoi autori, e anche proprietario del marchio di moda Pivert, nonché editore del Primato Nazionale, la testata (carta e on line) dei “fascisti del terzo millennio”. Sulle pagine del periodico di CPI trovano spazio pure i fumetti. Un esempio: la lenzuolata intitolata “Il paese normale, fatti e cronache di ordinaria integrazione”. Un collage di notizie di crimini commessi da immigrati ruota intorno al disegno di un coltello stretto in una mano dalla pelle scura.
Soldi pubblici e casse fasciste
Torniamo a Ferrogallico e al caso Ascoli Piceno. La stessa scelta di parlare del Giorno del Ricordo attraverso il fumetto su Norma Cossetto è stata assunta anche da altre amministrazioni: due anni fa, tra le prime, l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan, di FdI, poi esibitasi in Faccetta nera ospite di una trasmissione radiofonica. Seguirono Regione Piemonte, Pavia - sempre su proposta di una consigliera del partito di Giorgia Meloni, Paola Chiesa, che distribuì personalmente il libro - , ed altri Comuni. Il tutto, tra prevedibili e incandescenti polemiche. Anche perché si tratta di soldi pubblici che finiscono dritti nelle casse di case editrici collegate a gruppi e movimenti dichiaratamente fascisti. Andiamo avanti. Sorvolando sul fumetto (sempre targato Ferrogallico) dedicato alla vita di Nino Benvenuti, esule istriano, si può ricordare un altro caso: due anni fa l’amministrazione di Verona decide di regalare alle scuole e alle biblioteche comunali il libro a fumetti pubblicato nel 2017 (l’editore è sempre lo stesso) che racconta la storia di Sergio Ramelli, giovane membro del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano da militanti di Avanguardia Operaia, e diventato, da allora, uno dei simboli del neofascismo.
"Immigrato criminale"
Come funziona la propaganda del fumetto nero? Da dove nasce? Chi c’è dietro questa editoria che punta su leggerezza e immediatezza per veicolare messaggi nostalgici e revisionisti? Alla base dell’ombra lunga, che trova il suo terminale nei politici che ricoprono ruoli decisionali nelle istituzioni (Ferrogallico è stata sdoganata con incontri convocati in Camera e Senato da politici di FdI e Lega), c’è una strategia di diffusione mirata a entrare in contatto coi più giovani. Che utilizza stile e modalità narrative particolari. Come spiega Emilio Cirri ne “Lo spazio bianco – nel cuore del fumetto”, queste opere “sono accomunate da alcuni elementi ricorrenti. Da una parte abbiamo la forma artistica e narrativa. Si usa uno stile realistico per dare al contenuto un effetto ‘storicamente corretto’. Uno stile spesso rigido e sgraziato, minato da errori di anatomie e prospettive, più attento a creare immagini da usare per la propaganda”. In molti fumetti spiccano immagini di stupri e uccisioni “per creare un macabro effetto shock”. Nei dialoghi nelle vignette – spiega sempre Emilio Cirri - c’è una “prosa pomposa e retorica allo sfinimento, con dialoghi lapidari utili solo per trasmettere una tesi preformata e una definizione macchiettistica dei personaggi, sia quelli ‘buoni’ sia quelli ‘cattivi’”. Altri esempi. Graficamente, diciamo, border line. La copertina di ‘Adam – una storia di immigrazione’. E’ la graphic novel del giornalista Francesco Borgonuovo uscita sempre per Ferrogallico. Suona come un inno splatter alla tesi sovranista immigrato uguale criminale. Qui non è tanto importante ricordare che l’autore è ospite abituale a eventi e convegni organizzati da gruppi neofascisti e anche di ispirazione neonazista (vedi Lealtà Azione). Più interessante è interpretare la presentazione che Ferrogallico propone dei propri fumetti. “Ostinati e contrari”. Con un presunto obiettivo: portare alla luce “storie taciute su cui grava il velo di silenzio del conformismo culturale e del politicamente corretto”.
Quelle che avete appena letto sono le classiche parole d’ordine esibite dalla narrazione neofascista in questo mezzo secolo di storia: dagli anni ’70 ad oggi. Sono anche gli slogan che rimandano a quello che oggi si può considerare un laboratorio privilegiato della fumettistica di estrema destra. La Germania. E’ da lì che rimbalza, in Italia, il fenomeno. Per raccontare la mappa tedesca delle strisce apologetiche e revisioniste, delle graphic novel inneggianti alle SS e quelle che affondano nella propaganda omofoba e anti-immigrati, conviene partire da Hydra Comics. Che è diventato un caso politico. Andiamo con ordine. Ai lettori e agli appassionati della Marvel il nome Hydra non suonerà affatto nuovo: è la denominazione di una fittizia organizzazione terroristico-sovversiva, nata come società segreta, che compare nei fumetti americani Marvel Comics nel 1965. Gli spietati agenti di Hydra puntavano a istituire un nuovo ordine mondiale di stampo nazionalsocialista. Il loro motto? “Taglia una testa, altre due penderanno il suo posto”.
Sassonia ultranazionalista
Dresda, Sassonia. Un luogo a caso? No. E’ nel capoluogo del Land divenuto tristemente celebre negli ultimi anni per la nascita e l’attività violenta di gruppi di estrema destra e neonazisti che nasce Hydra Comics. Il fondatore è Michael Schafer, ex politico della Cdu poi passato a NPD e per anni dirigente dei Junge Nationaldemokraten (JN). Chi finanzia la creazione di Hydra? I destrissimi Movimento Identitario (Identitäre Bewegung) e Ein Prozent. Islamofobici, nemici dell’immigrazione e del multiculturalismo, oppositori dei diritti Lgbt. Parliamo di movimenti che non rifiutano angolazioni nostalgiche e neonaziste. Come Pegida, anche questa made in Sassonia. Nell’opera di proselitismo mediatico di queste formazioni, in particolar modo tra i giovani, oltre a cortei, presidi, manifestazioni no-vax, giocano un loro ruolo anche i fumetti.
Venticinque febbraio scorso: il caso Hydra balza alle cronache. Sulla pagina Fb di Comixene, importante rivista tedesca dedicata al fumetto, il direttore in persona fa, di fatto, da cassa di risonanza alla nascita di Hydra: prendendo formalmente le distanze dalla pubblicazione su un numero di Comixene della notizia del lancio della casa editrice nera, e invitando a indagare sulle sue origini segrete, nella pratica le offre un graditissimo spot. Comixene – come racconta sempre “Lo Spazio bianco – il cuore nel fumetto” - viene travolto da critiche durissime. Per altro: chi siano e cosa pubblichino quelli di Hydra Comics è già noto. Strisce e vignette con riferimenti ai “veri patrioti”, simbologia delle “squadre di salvaguardia” (SS) naziste, agenti segreti al servizio del popolo. Gli eroi Marvel Capitan America e Superman decontestualizzati. “Siamo aperti a tutti quegli autori che nel panorama odierno non trovano un posto in cui pubblicare” – spiega Hydra. “Opere non conformi, anche provenienti dall’estero” in difesa di quei lettori e quegli artisti che si sentono “limitati da un settore in cui l’ideologia viene prima del talento”. Intorno al progetto editoriale Hydra e alla sua lotta alla “dittatura del buonismo” si muovono artisti tedeschi della scena dell’estrema destra: il writer Wolf PM (che usa caratteri calligrafici di epoca nazista) e Remata’Clan dalla Turingia.
Asse Roma-Berlino-Tokyo
In Germania – dopo una lunga scia di violenze, molte delle quali avvenute proprio in Sassonia, e dopo la strage terroristica di Hanau del 21 febbraio 2020 – si è riaperto il dibattito sull’estremismo di destra. I servizi segreti hanno messo sotto sorveglianza AfD perché considerato un movimento pericoloso per la democrazia. AfD. Hydra. Link che si riattivano. Ci sono fumetti, in Germania, partoriti e pubblicizzati dagli stessi partiti. Tra il 2017 e il 2018 sulla pagina della sezione AfD di Berlino sono stati pubblicati sette racconti intitolati “Emilia and friends”. L’autore? Il caposezione Georg Pazderski. Protagonista dei racconti è, appunto, Emilia, una ragazza dalle sembianze di uccello, sostenitrice di AfD che difende le posizioni più estreme del partito contro una società fatta di crimini. A chi è ispirato, per la sua striscia ultranazionalista, Pazderski? Agli omologhi austriaci dell’FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs), partito di estrema destra austriaco il cui leader, Heinz Christian Strache, in questi anni è stato protagonista, a sua volta, di numerose vignette che lo immortalavano come un supereroe in lotta contro i mali della società liberale e globalista. Intorno a super Strache, un florilegio di riferimenti, diretti e indiretti, al nazismo e alle rune che ne hanno caratterizzato la deriva esoterica. L’elenco dei fumetti tedeschi finiti sotta accusa è lungo e fornito. Si è molto parlato, tra gli altri, di Der Vigilant. L’eroe qui – in un paradosso perfetto - è un vendicatore solitario che protegge il popolo da un partito dittatoriale ecologista. L’editore che ha dato alle stampe il fumetto si chiama Eric Zonfeld (Zonfeld-Comics). E’ noto per la pubblicazione di romanzi giovanili xenofobi, razzisti e attraversati da continui richiami al nazismo. Libri il cui contenuto – vari esposti sono finiti sul tavolo Tribunale di Colonia - “stimola l’odio razziale, glorifica o minimizza le idee del Nazionalsocialismo, glorifica i membri delle SS e discrimina gli omosessuali”. Il bisogno continuo di additare un nemico da combattere e annientare; la mitizzazione dei regimi e della razza; l'avversione verso gli "invasori” colpevoli di rovinarla. Dalla Germania all’Italia, sotto traccia, lavora la fabbrica del fumetto. L’ultimo prodotto Hydra Comics è dedicato all’artista giapponese Yukio Mishima, ultranazionalista adottato come feticcio dalle destre europee. Chi ha realizzato la nuova striscia? Semplice: Ferrogallico, l’etichetta editoriale dei fascisti di Forza Nuova distribuita dai fascisti di Altaforte-CasaPound. Siamo in tempo di pace, ma nella graphic novel si rinsalda l’asse Roma-Berlino-Tokyo.
di Paolo Berizzi - la Repubblica
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+++ NOVITA' IN ARRIVO +++
A 110 anni dal Manifesto Futurista
Guido Santulli
LA SFIDA ALLE STELLE
Romanzo futurista
Aldo è un giovane romano che si dedica alla musica underground. Per dare un tocco innovativo al proprio lavoro discografico, decide di prendere ispirazione dalle sonorità degli intonarumori, gli strumenti futuristi inventati da Luigi Russolo. Un’inaspettata e inspiegabile sorpresa, però, sconvolge la sua esistenza: i rumori registrati dal suo telefono non sono dei semplici suoni, ma delle “energie-pensiero” che i maestri del Futurismo - molti decenni prima - avevano ideato con la massima cura, al fine di rilanciare il messaggio avanguardista nei secoli a venire.
Quello che ne scaturisce, in una narrazione fedele all’originario stile marinettiano, è un vivace confronto con alcuni tra i maggiori artisti del Novecento italiano: un dibattito serrato e surreale, che oltrepassa la forma classica del romanzo, ripercorrendo le parole d’ordine, i temi portanti e le idee-forza del movimento. Tutto, nelle pagine del libro, è teso alla riscoperta del pensiero futurista: dalla velocità alla ribellione, dalla rottura con le convenzioni borghesi all’audacia del gesto, dal patriottismo all’amore del pericolo, dal superamento di sé alla visione rivoluzionaria dell’uomo e del mondo.
In questa riflessione condivisa - dove l’entità di Marinetti arringa le nuove generazioni all’insorgenza incendiaria e virile - il Futurismo ci appare attualizzato e perenne, come in una sintesi dialettica con il terzo millennio. Come si comporta un futurista nell’Italia di oggi? La risposta - tra dialoghi ed aeropoesie - la fornisce l’autore, che analizza la decadenza della nostra società globale, propone alternative spirituali e rammenta la necessità del riscatto e della lotta.
L’obiettivo, ancora una volta, è quello di costruire un’avanguardia del pensiero e dell’azione, pronta a condurre la battaglia più difficile: quella per la riconquista dell’anima e della bellezza, nel solco di una nuova tempra che - animata dalla più audace volontà di osare - sia capace di restituire un destino alla nostra Patria. Sarà questa, per un pugno di giovani italiani, la terribile sfida alle stelle.
PRESTO DISPONIBILE SU
www.passaggioalbosco.it
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Wonder Woman - recensione published on Cosplay Hub
Wonder Woman - recensione
Come sempre più spesso nella storia recente fatta di recensioni (o, meglio, di stroncature) da parte di chiunque abbia a disposizione una tastiera e un collegamento Internet, già in molti si stanno avventando su Wonder Woman facendolo a pezzi chi da una parte, chi da un’altra, e forse vi starete chiedendo da che parte si schiera Cosplay Hub: come funziona il primo cinecomics tutto al femminile della “fazione” DC comics? La risposta, se andate di fretta, è: bene, ma non benissimo. Se avete qualche minuto in più, eccovi anche i perché e i percome.
Gal Gadot, una Wonder Woman per il Terzo Millennio
Iniziamo proprio da lei, la bella Gal Gadot, che – come ci aveva fatto ben sperare nei dieci minuti a lei riservati in Batman vs Superman lo scorso anno –ha la faccia e la presenza giusta per sostenere il peso di un intero film (due ore e venti minuti ben più fluidi e accessibili del film di Snyder. E, sì, non avrà lo spessore di altre dive hollywoodiane, ma parliamoci chiaro: a chi interessa? E forse che Lynda Carter, comunque passata alla storia, lo aveva? Il problema, semmai, è come ci viene proposto il suo personaggio: una donna, non propriamente umana ma nemmeno un’aliena, in bilico tra ascendenza divina e ingenuità protofemminista, che non riesce mai ad essere epica quanto – forse – la sua aura imporrebbe. Tranne, probabilmente, le brevissime sequenze in apertura e in chiusura al di fuori del lunghissimo flashback che costituisce – di fatto – il film vero e proprio, dove intravediamo una donna che ha raggiunto, nella sua permanenza nel mondo degli uomini, una consapevolezza e un fascino che la fanno sembrare una specie di sorella maggiore più saggia di Batman e Superman, apparentemente tuttora incapaci di affrancarsi dai loro rispettivi traumi. Alla Gadot è stato affiancato Chris Pine – forse per scongiurare il pericolo di allontanare il tradizionale pubblico maschile dei cinecomics – che è gestito in modo da non oscurarla: è, tutto sommato, in parte e, anche se normalmente il ruolo non gli è congeniale, riesce ad essere una buona spalla e, in più di un caso, ad azionare alcuni degli snodi cardine del film. E, ad ogni modo, il fanservice femminile sarà pienamente servito in una delle sequenze iniziali.
Gal Gadot, israeliana classe 1985, prima di Wonder Woman era nota per il ruolo di Gisele Harabo nella saga di Fast and Furious.
Il punto debole: la storia
Ma la storia, com’è? Un mezzo pasticcio, in effetti. Dopo un lungo prologo (fortunatamente, meno lungo di quello che abbiamo dovuto sorbirci sulle origini di Kal-El) che fa impiego di soluzioni visive a tratti suggestive e a tratti mediocri, siamo catapultati in una strana versione della Prima Guerra Mondiale, con dei tedeschi cattivi che sembrano una versione povera dei nazisti e con villains mai all’altezza (in particolare Ares, ma su di lui ci torniamo più tardi), che fanno cose un po’ prevedibili e un po’ sciocche, fino all’inevitabile scontro finale dall’esito scontato. Il bello è che non ci si fa neanche troppo caso perché si investe parecchio sulla ricostruzione degli ambienti e del periodo storico, immergendoci in una sorta di ucronia (dal vago sapore di Animali Fantastici e Dove Trovarli) in cui si muovono personaggi pittoreschi come uno scozzese, un turco e un nativo americano, e che recitano battute che, quelle sì, potevano e dovevano essere scritte meglio.
Dialoghi a parte, la regia è sufficientemente solida, anche se priva di guizzi: le scene d’azione sono dirette bene anche se senza strafare (una molto, molto ben fotografata), ma Patty Jenkins dimostra, più di qualsiasi altra cosa, di saper gestire bene un ingrediente cruciale in questo tipo di film come l’umorismo: né troppo, come nella maggior parte dei cinecomics Marvel, né troppo poco, come in quelli targati DC – almeno prima di Suicide Squad, dove pare essersi trovato – faticosamente – l’equilibrio che serviva per intrattenere, divertire e appassionare tutto un certo tipo di pubblico. Che poi è quello che sta facendo i grossi numeri al botteghino da vari anni a questa parte, e che solo di recente DC sta iniziando a fidelizzare, dopo false partenze (Green Lantern) e avvii stentati (Man of Steel).
Ares
David Thewlis è un discorso a parte. Il suo personaggio è più una macchietta che altro, e manca completamente della presenza scenica che gli servirebbe per interpretare Ares. Lo dico chiaro e tondo: tra i vari comprimari della Gadot, è il vero punto debole del cast e nel confronto finale non si fa ricordare nemmeno per mezzo secondo. Una curiosità: per la sua iconografia, molto probabilmente si sono ispirati a QUESTO dipinto, realizzato da Diego Velázquez nel 1640 e oggi al Museo del Prado.
Azione? In Wonder Woman non manca, e anche ben coreografata.
Tutto il resto
Gli effetti speciali sono buoni, anche se non eccelsi: i modelli 3D, le esplosioni, i fondali, il compositing, fanno perdonare i buchi di sceneggiatura e l’effetto complessivo è più che decoroso, anche se l’unica sequenza memorabile si trova nel mezzo del film e non nel finale (a proposito: non avrà forse alcuna scena post-crediti, ma restare a guardare i titoli di coda, meritano davvero).
A margine, ma neanche tanto, va detto che sul costume di Wonder Woman è stato portato avanti il bel lavoro già intravisto in Batman vs Superman: a parte le sequenze in cui la Gadot non è sostituita dalla sua controfigura digitale, riesce a mantenere una certa aurea mitica e simbolica (quella che ricopre nel fumetto) anche se alcuni dettagli (qualcuno ha detto lazo?) finiscono per avere un aspetto più comico che altro. Belli invece la spada e lo scudo, anche se questo viene introdotto un po’ frettolosamente .
In conclusione,Wonder Woman è un film riuscito, non personale e visionario come la maggior parte delle cose – seppur imperfette – di Snyder ma nemmeno il disastro che i recensori e l’esercito di critici dell’ultimora di cui parlavo in apertura vorrebbero farci credere. Di certo, la figlia della regina delle Amazzoni avrebbe meritato probabilmente un tocco epico in più… ma in mancanza di colpe più grosse (sì, alcune cose dello script funzionano davvero poco) sarebbe disonesto bollarlo come un fallimento. Per me, insomma, è un sì.
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO: COVID FREE-TIME
Per la strada
Mariulin: “Ciao Ursula...”
Ursula: “Scusa, chi sei te?”
Mariulin: “Beh in che senso?”
Ursula: “Maaarioooooo ciaoooooooo....Sai che non ti riconoscevo senza mascherina!”
Mariulin: “Eh?”
Ursula: “Ma sì, pensavo fossi il solito rimorchiatore di belle gnocche...”
Mariulin: “No, sono io, comunque rimetto subito la mascherina...”
Ursula: “Ah ecco così sei proprio tu...Ti riconosco dai capelli...”
Mariulin: “Va beh, come stai?”
Ursula: “Benissimo carooooo, sono andata a fare lo shopping e ho comprato questa...”
Mariulin: “Bella, un borsa di Prada...”
Ursula: “Sì ho fatto una follia, ma sai stanno per arrivare tutti quei miliardi del WWF...”
Mariulin: “Del WWF?”
Ursula: “L’ho sentito dire al telegiornale...Il Pand qualcosa del genere...”
Mariulin: “Vorrai dire Recovery Fund”
Ursula: “Ecco sì, bravo, ho sentito dire dalla mia hair sylist che ci saranno un sacco di agevolazioni e detrazioni e quindi mi son detta, dai Ursula, rinnoviamo il guardaroba...”
Mariulin: “Non credo che il Recovery Fund attenga al guardaroba...”
Ursula: “Cazzo dici? Non sei informato, guarda che il mondo dopo il Covid non è più come prima, l’hanno detto un milione di volte! Ci saranno agevolazioni per tutti, monopattini, dehors, cappotto termico...Per esempio io un bel cappotto termico me lo comprerei...”
Mariulin: “Cappotto termico?”
Ursula: “Ma sì! Ti fanno il 110% di sconto, praticamente se costasse mille euro, per dire eh, perché non so cosa costi un cappotto termico, tu non paghi niente, anzi ti danno indietro anche cento euro! Roba de matt...”
Mariulin: “Temo che tu abbia frainteso...”
Ursula: “No, no caro mio, la Ursula non la ciuli facilmente...Per esempio col bonus vacanze come la mettiamo? Io ho già scelto di andare a passare il Natale a Melbourne...”
Mariulin: “Melbourne? Come mai?”
Ursula: “Adooooroooo l’Austria da sempre, e così mi son detta, cià Ursula, tiramo fuori ‘sti dané, ci aggiungiamo il bonus vacanze e taaaac, desiderio esaudito, si va a sciare!”
Mariulin: “Capisco...”
Ursula: “E il superbonus per l’auto verde? Ne vogliamo parlare?”
Mariulin: “Se ci tieni...”
Ursula: “L’ho già scelta, una bella Aston Martin verde pisello, sai che ho sempre avuto un debole...”
Mariulin: “Per l’Aston Martin?”
Ursula: “No, per i piselli! Dai bamba, era una battuta (ma mica poi tanto)...”
Mariulin: “Insomma la pandemia non ti ha fatto passare la joie de vivre...”
Ursula: “Il profumo?”
Mariulin: “Ma no, è un modo di dire...”
Ursula: “Guarda il lockdown l’ho vissuto male, andavo sul balcone e guardavo giù per parlare con qualcuno che passava che sembravamo Romea e Giulietto, però il post-lockdown e il Covid Free a me sembrano proprio una fi-ga-ta...”
Mariulin: “Speriamo duri...”
Ursula: “Ciao sfigatello...”
Mariulin: “Ciao Ursula...”
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. DALLA CLAUSURA
Al telefono
Piermaria: "Prontoooo Mario? Ciao sono Piermaria...."
Mariulin: "Ah ciao 'Pier', come va?"
Piermaria: "Ah benissimo caro, sto vivendo questo periodo davvero magnificamente! E tu?"
Mariulin: "Ho vissuto tempi migliori..."
Piermaria: "Ma stai scherzandoooo? Io trovo così eccitante restare in casa! Non se ne poteva più delle solite cose, gli ape, le cene, le terrazze romane, il Festival di Cannes, il solito Salisburgo, le conferenze stampa, le presentazioni dei libri, i vernissage, i defilé, la Week Desing, lasciamelo dire. che-palleeeee. Ora tutto così intimo, personale, introspettivo, minimal, claustrale, monastico.... Non trovi?"
Mariulin: "Sì, più che claustrale, direi claustrofobico..."
Piermaria: "Pensa che io alla mattina ho tutto il tempo, finalmente, di preparare con le mie mani una magnifica centrifuga con cedro del libano, zenzero, agrumi di sicilia, tutto-tutto del mio orto al diciannovesimo piano di Bosco verticale. Poi metto su un bel canto gregoriano rigenerante lo spirito e scendo nella palestrina..."
Mariulin: "Ti rimetti in forma..."
Piermaria: "Nemmeno per sogno! Ma per chi mi prendi, io sono già in forma...."
Mariulin: "Ti mantieni in forma..."
Piermaria: "Orrore! Io detesto quelli che mangiano, io sono sempre in forma, non farmi venire una crisi isterica...."
Mariulin: "Va beh cosa fai nella palestrina allora?"
Piermaria: "Fisso il vuoto."
Mariulin: "Fissi il vuoto?"
Piermaria: "Sì, il vuoto è anche il pieno, non lo sapevi?"
Mariulin: "No, ma lo sospettavo..."
Piermaria: "Per fare un esempio adatto a te: preferisci essere satollo fino a star male, cioè "pieno" o star male con la pancia vuota?"
Mariulin: "Beh una via di mezzo..."
Piermaria: "Le vie di mezzo sono per i mediocri"
Mariulin: "Sospettavo di esserlo...Ma tu cosa preferisci?"
Piermaria: "Io sono 'oltre', non mi interessano le questioni materiali."
Mariulin: "Giusto..."
Piermaria: "E poi sono eccitatissimo da quello che avverrà il 14 aprile!"
Mariulin: "Cosa succede?"
Piermaria: "Riaprono le librerie zoticone! Cosa pensi sempre solo a mangiare, bere e ruttare? Mario, non lasciarti andare! Non sarai mica di quelli che si fanno torte su torte, le pubblicano sui social e poi si ingozzano come delle anatre di Strasburgo?"
Mariulin: "Di Strasburgo?"
Piermaria: "Sì le anatre di Strasburgo, quelle con cui si fa il foi gras, che io naturalmente aborro..."
Mariulin: "Ah già, sei vegano..."
Piermaria: "Vegana sarà tua sorella! Io sono, 'animal firendly', 'human affective', 'resileint man' e 'ascetic and mystical'...e tu come ti definiresti?"
Mariulin: "Un pirla".
Piermaria: "Non sarai di quelli che smaniano per uscire e gioiscono quando vanno a buttare la monnezza? Che schifoooo"
Mariulin: "Beh scenderai almeno a buttare la spazzatura...."
Piermaria: "Io non produco nessun rifiuto e se lo produco poi lo mangio."
Mriulin: "Lo mangi?? Come in 'Salò' di Pasolini?"
Piermaria: "Ma cosa hai capito deficiente, produco piccoli rifiuti di cucina li cucino o li riutilizzo, per esempio con la buccia dello zenzero faccio degli infusi per le palpebre, con i filacci del sedano tesso dei filtri per il té, con i picciuoli delle mele cotruisco utensi minimal per il manicure... Tu non ricicli nulla?"
Mariulin: "Da bambino i copertoni delle automobili per farci il bagno al Ticino"
Piermaria: "Ma che rozzo! "
Mariulin: "Adesso ti devo lasciare perché aspetto il corriere..."
Piermaria: "Perché non lo leggi on line?"
Mariulin: "No, quello della pizza al trancio..."
Piermaria: "Meriti l'estinzione."
Mariulin: "Finiremo tutti sotto terra..."
Piermaria: "Io no, diventerò un vapore, un alito..."
Mariulin: "Io un virus"
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO.
Sotto casa.
Sig.ra Segesta: “Sig. Grella?”
Mariulin: “Sì?”
Sig.ra Segesta: “Buongiorno, sono Marianna Segesta, piacere di conoscerla...”
Mariulin: “Piacere mio, dica pure...”
Sig.ra Segesta: “Sono qui per il COVID-19...”
Mariulin: “Prego!?”
Sig.ra Segesta: “Sì, il COVID-19, il virus...”
Mariulin: “Il virus?”
Sig.ra Segesta: “Sì certo, il virus...”
Mariulin: “Ma io non sono un medico...”
Sig.ra Segesta: “Ah nemmeno io...”
Mariulin: “E quindi?”
Sig.ra Segesta: “Sono qui per il dialogo.”
Mariulin: “Il dialogo?”
Sig.ra Segesta: “Beh certo, lo dovrà pur fare un dialogo su tutto questo can can che è capitato no?!”
Mariulin: “Beh veramente non ci avevo pensato...”
Sig.ra Segesta: “Sig. Grella, non può deludermi così! Sono venuta apposta da Codogno per dirle qualcosa sul COVID-19”
Mariulin: “Ah ecco, e lo ha portato con sé?”
Sig.ra Segesta: “Mah, non lo so, però le posso raccontare tutte le cretinate che ho sentito dire e tutte le boiate che hanno scritto su Facebook...”
Mariulin: “Per questo ci potevo arrivare da solo...”
Sig.ra Segesta: “È vero Sig. Grella... Allora mi faccia una domanda sul paziente doppio zero...”
Mariulin: “Va bene: cosa ne pensa del paziente zero?”
Sig.ra Segesta: “Che aveva un gemello, perciò non lo trovano, devono cercare doppio zero!! Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah....”
Mariulin: “Signora Segesta, si moderi, apprezzo il suo umorismo, ma non credo sia il mio genere...”
Sig.ra Segesta: “Naaaaaa Sig. Grella, la prego, mi faccia un’altra domanda, mi chieda cosa ne penso dei cinesi, dei pipistrelli, del mercato di Hu-Han, della globalizzazione, della protezione civile, del governo, di Salvini, la prego, le dirò le più colossali stupidaggini!”
Mariulun: “Signora, credo sia stato già detto tutto...”
Sig.ra Segesta: “Anche che è inutile prendere il COVID-19 tanto sta per uscire il 20?”
Mariulin: “Già detto e già letto...”
Sig.ra Segesta: “Ho un’idea, può chiedermi se dandola via si trasmette il virus!”
Mariulin: “Non si trasmette.”
Sig.ra Segesta: “Come fa a saperlo.”
Mariulin: “Sono intelligente.”
Sig.ra Segesta: “Che uomo! Io comunque la dò via lo stesso... Se fosse interessato...”
Mariulin: “Senza virus?”
Sig.ra Segesta: “Sì, anche senza...”
Mariulin: “Non sono interessato”
Sig.ra Segesta: “Lo sa che lei è un bell’impertinente?”
Mariulin: “Me l’hanno detto...”
Sig.ra Segesta: “Nemmeno una domandina-ina-ina?”
Mariulin: “La prego, non insista...”
Sig.ra Segesta: “....Due domandine sull’OMS?”
Mariulin: “No.”
Sig.ra Segesta: “Mi chieda che mascherina preferisco...La prego...Se ho in casa l’amuchina, se ho la congiuntivite, se ho limonato di recente...Qualcosa la prego!”
Mariulin: “No.”
Sig.ra Segesta: “Mi faccia dire almeno che non è il momento delle polemiche! La prego!”
Mariulin: “Va bene lo dica.”
Sig.ra Segesta: “Volevo lanciare un appello a tutti gli italiani: non è il momento delle polemiche”
Mariulin: “Bene grazie.”
Sig.ra Segesta: “Grazie a Lei Sig. Grella, volevo dirle che Lei è un uomo affascinante, Le sarò sempre grata per questa opportunità che mi ha dato, volevo anche rivolgere un saluto a tutti i miei amici e...”
Mariulin: “Sì, va bene basta.”
Sig.ra Segesta: “Certo, certo, mi scusi Sig. Grella, lei è stato gentilissimo, spero di rivederla presto, alla prossima epidemia...”
Mariulin: “Sì, speriamo...”
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AUGURI. Questo dialogo è dedicato alle centinaia e centinaia di amici che mi hanno inviato gli auguri e anche a quei due o tre che si sono dimenticati. Del resto meglio dimenticarsi che essere come Fiorella.
Fiorella: “Pronto Mario? Ciaooooooo...”
Mariulin: “Ciao Fiorella, che piacere sentirti...”
Fiorella: “Non potevo non telefonarti in questo giorno speciale...”
Mariulin: “Grazie Fiorella, sapevo che non ti saresti dimenticata...”
Fiorella: “Auguri tesoro! Buon 25 aprile, so che per te non è un giorno come un altro...”
Mariulin: “Non lo è, solo che oggi è il 26...”
Fiorella: “Davvero?! Ma che sbadata...”
Mariulin: “Non fa niente, per me è un giorno particolare anche oggi...”
Fiorella: “Veroooooo! Auguri, Mariulin! Davvero tanti, tanti, tanti auguri di buon onomastico! Mi sembrava che dopo il 25 aprile ci fosse il tuo onomastico, me lo ricordo da quando eravamo giovani pensa! Una amicizia così bella la nostra...Non potevo dimenticarmi di San Mario!”
Mariulin: “No, certo, solo che è il 19 gennaio...”
Fiorella: “Ma va? Ma sei sicuro? Ma scusa il 19 gennaio non è San Gaudenzio?”
Mariulin: “No, quello è il 22...”
Fiorella: “Ma sei sicuro?”
Mariulin: “Sì...”
Fiorella: “Va beh, ma allora scusa cosa festeggi?”
Mariulin: “Il compleanno...”
Fiorella: “Ma è verooooo, scusami tesoro, davvero sono una sbadata e pensa che anche mio marito è del 1959...”
Mariulin: “Ma io sono del 1958...”
Fiorella: “Ma davvero? Quindi hai 63 anni ! Beh davvero non li dimostri!”
Mariulin: “No, infatti ne ho 62...”
Fiorella: “Ma sei sicuro?”
Mariulin: “Abbastanza...”
Fiorella: “Aspetta 2020 meno 1958...Ah sì, in un certo senso sono 62...”
Mariulin: “Anche con l’ora legale...”
Fiorella: “Ma sai che sono una bella scema?”
Mariulin: “Sì.”
Fiorella: “Sei dell’ariete come mia sorella! “
Mariulin: “Veramente no...”
Fiorella: “Che scema, gemelli!”
Mariulin: “No, toro.”
Fiorella: “Pensavo che toro fosse a maggio...”
Mariulin: “Anche aprile...”
Fiorella: “Sì pensandoci bene non potresti essere che un segno di aria: intelletto, capacità comunicativa...”
Mariulin: “Il toro è un segno di terra.”
Fiorella: “Ma va?! E che caratteristica ha un segno di terra?”
Mariulin: “Gli stanno sulle palle i distratti.”
Fiorella: “Beh adesso devo andare, ci sentiamo per gli auguri di Pasqua...”
Mariulin: “Passata.”
Fiorella: “Ferragosto?”
Mariulin: “Non lo festeggio.”
Fiorella: “Natale?”
Mariulin: “Ne possiamo discutere.”
Fiorella: “Ciao Mario, abbi cura della salute...”
Mariulin: “Anche tu, quella mentale.”
(Wayne Thiebaud)
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. MELARANCIA.
Milano, negozio di frutta esotica.
Mariulin: “Buongiorno...Vorrei sapere se avete dello zenzero essicato”
Commessa “Melarancia”: “Certo, lo abbiamo speziato alla cannella, al limone, al laim, al cacao, al mango, alla...”
Mariulin: “Zenzero e basta.”
Commessa “Melarancia”: “Certo signore, quanto? Un etto e venticinque, due etti e settanta, quattro etti e venticinque...dica pure.”
Mariulin: “Ne volevo due etti.”
Commessa “Melarancia”: “Mi dispiace sono confezioni già preparate...”
Mariulin: “Allora due etti e settanta.”
Commessa “Melarancia”: “Bene vuole la confezione regalo? Abbiamo la confezione “Tropici”, quella “Paradise”, quella “Salus”, quella “Geo” e quella “Sunset”...”
Mariulin: “Volevo quella “Dolce tramonto sul Nilo mentre alcuni fenicotteri si stanno abbeverando nella acque del suo delta”.
Commessa “Melarancia”: “Prego?”
Mariulin: “Ho detto che volevo quella che si chiama “Dolce tramonto sul Nilo mentre alcuni fenicotteri si stanno abbeverando nella acque del suo delta”.
Commessa “Melarancia”: “Ma non esiste!”
Mariulin: “Peccato, allora faccia lei”
Commessa “Melarancia”: “Allora le spiego, la confezione “Tropici” è abbinata ad un video, su un canale You Tube ”dedicato”, che le mostra le offerte di viaggio per visitare tutte le zone di provenienza del prodotto, la confezione “Paradise” le consente di collegarsi al nostro sito per conoscere tutte i miti e le leggende sullo zenzero. La confezione “Salus” contiene un chip che le permette di registrare tutte le calorie assunte, mentre degusta il nostro zenzero, ed avere in tempo reale sul suo smartphone il restante fabbisogno calorico della giornata. La confezione “Geo” contiene un visore tridimensionale che le mostra il frutto nella sua zona di provenienza, le permette di collegarsi al nostro sito e verificare la produzione di zenzero essicato nel mondo, mentre la confezione “Sunset” è abbinata ad un concorso, il cui regolamento è sul nostro sito che le può far vincere un viaggio a Las Vegas di sette giorni con volo in classe extra lusso, soggiorno in hotel a cinque stelle, entrata in tutti i casinò e due escort comprese.”
Mariulin: “Me lo dia in mano.
”Commessa “Melarancia”: “Ma cosa?”
Mariulin: “Lo zenzero”
Commessa “Melarancia”: “Se vuole le dò un sacchettino”
Mariulin: “Brava.”
Commessa “Melarancia”: “Ha la nostra tessera?”
Mariulin: “No...”
Commessa “Melarancia”: “Abbiamo nove tipi di tessere, la prima le consente di accedere a tutti i nostri store e...”
Mariulin: “Voglio la terza.”
Commessa “Melarancia”: “La conosce?”
Mariulin: “No e non la voglio conoscere, la voglio e basta.”
Commessa “Melarancia”: “Le hanno mai detto che lei è un maleducato?”
Mariulin: “Sì, me lo dicono in tutti i negozi”
Commessa “Melarancia”: “...Allora fa 20 euro e venti...”
Mariulin: “Posso pagare con carta di credito, ne ho di dodici tipi, adesso le spiego...”
Commessa “Melarancia”: “Preferisco contante...”
Mariulin: “Bene, ecco qui, buongiorno.”
Commessa “Melarancia”: “Buongiorno.”
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. PRE-SALDI.
Per la strada
Petula: “Ciao Mario, non chiedermi niente perché vado di corsa...”
Mariulin: “Ciao Petula, non mi passava nemmeno nell’anticamera del cervello...”
Petula: “Vado al centro commerciale, non chiedermi perché: è un segreto!”
Mariulin: “Non mi permetterei mai...”
Petula: “Ci sono i pre-saldi riservati ai soli clienti fedelissimi. Non ti dico come l’ho saputo...”
Mariulin: “Che peccato...”
Petula: “Mi hanno mandato un sms. Ma acqua in bocca, non è una cosa per tutti. Altro non posso dirti.”
Mariulin: “Beh, certo, sono cose riservate.”
Petula: “Allora, al primo acquisto ti regalano la tessera, ma non è per tutti, ovvio, solo ai primi centosettantaquattro clienti che spendono al primo acquisto almeno cinquecento euro. Altrimenti sarebbe troppo facile. Una volta emesso lo scontrino, ti mandano una mail ri-se-rva-ti-ssi-ma, dove c’è scritto un codice che va inviato via wahtsapp a un numero coreano, dopodiché ti arriva una password che devi inserire nel sito del centro commerciale alla voce “Per alcuni ma non per tutti”. Lì estraggono i primi centosettantatre eletti che possono andare al centro commerciale e spendere almeno ottocento euro, in almeno due negozi, con uno sconto del nove per cento.”
Mariulin: “Perché non il dieci?”
Petula: “Bravo coglione, per scremare la clientela no!?”
Mariulin: “Scremare la clientela?”
Petula: “Zittooooo! Ma cosa urli?! Capisci che non è una cosa che va divulgata? Non sai tenere un fagiolo in bocca?!”
Mariulin: “Ah scusa, non ci avevo pensato...”
Petula: “Però se vuoi ti posso far avere l’accesso ai saldi veri e propri...”
Mariulin: “Scusa perché questi cos’erano.”
Petula: “Minchia! Ma parlo arabo? Pre-saldi, ovvero “prima dei saldi”. Roba per pochi insomma. Pensa che nella mail c’è proprio scritto: “Cara Petula, ecc. ecc. “
Mariulin: “Caspita...”
Petula: “Scommetto che non conosci la gerarchia dei saldi...”
Mariulin: “Prego?”
Petula: “La gerarchia dei saldi. Per esempio vengono prima i pre-saldi o gli sconti?”
Mariulin: “Gli sconti?”
Petula: “Ma sei cretino? Dico sei cretino? Che cakkio leggi tutti i giorni, se poi non sai una fava di saldi?
Mariulin: “Hai ragione.”
Petula: “Allora velocemente che non ho tempo da perdere: prima di tutto vengono i “gli acquisti invito” dove vanno solo poche decine di persone, poi “i pre-saldi” dove c’è già della bella gente, di un certo livello, tipo me, poi ci sono i “saldi” dove c’è gente normale, tipo te, poi ci sono i “saldoni” dove c’è il popolo, poi ci sono “i saldissimi” dove ci sono cani e porci e infine ci sono i “saldi chi può” dove vale tutto, lì ci sono buonisti, omosessuali, negri, gente con scarso potere di acquisto. Capisci?”
Mariulin: “Poco.”
Petula: “Va beh non fa niente, tu sei già messo bene...”
Mariulin: “Mi piacerebbe fare un salto di qualità...”
Petula: “Guarda io non conosco nessuno che possa aiutare gente del tuo livello a fare il salto di qualità, dovresti comprare, comprare e comprare, ma a me sembri un po’ taccagno. Secondo me stai bene nei “saldi”. Comunque se sento qualcosa ti faccio sapere...”
Mariulin: “Grazie Petula, sapevo di poter contare su di te...”
Petula: “Scappo e non mi chiedere perché...”
Mariulin: “Giammai.”
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Per la strada
Rufus Tolmezzo: “Toh, guarda chi si vede...”
Mariulin: “Ciao Rufus, come va?”
Rufus Tolmezzo: “Mi vergogno di essere italiano...”
Mariulin: “Ah, davvero come mai?”
Rufus Tolmezzo: “Come mai?? Ma dico, ti rendi conto di cosa sta succedendo nella sinistra italiana?”
Mariulin: “Cosa sta succedendo?”
Rufus Tolmezzo: “Dico solo una parola: sardine! E non farmi aggiungere altro.”
Mariulin: “Capisco...”
Rufus Tolmezzo: “No, tu non capisci un cakkio, non hai mai capito un cakkio! Sono sicuro che tu farai parte di quel gruppo di borghesotti, figli di medici e professionisti vari, che stanno ricoprendo di fango la sinistra italiana, diciamo di melma, anzi di merda, ammesso che dire “sinistra italiana” significhi ancora qualcosa, dopo il cataclisma del Pd voluto da Renzie e dopo che Zingaretti, che rappresenta il vuoto totale di progetto politico e la scellerata alleanza con quegli altri buoni a nulla che hanno minato dall’interno la credibilità della rappresentanza politica, dopo tutto questo, ci volevano solo le sardine! Analfabeti della politica, revisionisti venduti al nemico di classe, figli dei padroni, servi delle multinazionali! Hai capito? “
Mariulin: “Ma non hai detto che non dovevi aggiungere altro?”
Rufus Tolmezzo: “Eh certo! Siete tutti della stessa razza voi sardine di merda! Noi che abbiamo visto l’Ungheria, la Primavera di Praga, il Sessantotto, il Vietnam, l’autunno caldo, il Settantasette, il riflusso, la caduta del muro di Berlino, il berlusconismo, il funerale della sinistra, noi che abbiamo visto tutto questo, adesso ci tocca avere a che fare anche col pesce!”
Mariulin: “Scusa, ma nel 1956 al tempo dei fatti d’Ungheria quanti anni avevi?”
Rufus Tolmezzo: “Uno! E con questo cosa vuoi insinuare razza di fascista troglodita?”
Mariulin: “No, niente era solo per avere un quadro della situazione...”
Rufus Tolmezzo: “A casa mia si mangiava pane e politica! Anzi solo politica, perché io ho cominciato proprio nel 1956 a fare lo sciopero della fame per solidarietà con l’Ungheria, poi mio padre nel 1968 a tentato di darsi fuoco al capolinea del 2 barrato, in solidarietà con Jan Palach, solo che lo ha spento l’autista del bus, un revisionista piccolo borghese. Io però, durante l’autunno caldo vivevo incatenato davanti ai cancelli di Mirafiori! Altro che andare in giro coi pesci di cartone! Militavo in Potere Operaio, leggevo solo “Avanguardia Operaia”, in casa mia c’era solo il libretto rosso di Mao-Tse-Tung, ci scaldavamo con la stufa a carbone e non scopavo mai!”
Mariulin: “Caspita, poverino...”
Rufus Tolmezzo: “Ma quale poverino e poverino! Quella era una precisa scelta politica! Il sesso era un lusso borghese!”
Mariulin: “Seghe mentali?”
Rufus Tolmezzo: “Senti sardina, io nel 1977, andavo alla facoltà di lettere dell’Università solo col passamontagna in testa!”
Mariulin: “Un inverno freddo?”
Rufus Tolmezzo: “Ma che cakkio dici, reazionario qualunquista! Andavo col passamontagna per non farmi riconoscere, io facevo politica militante: espropri proletari, picchetti, blocchi stradali, non andavo in giro a fare il pesce fritto! Sai su cosa ho fatto la tesi? Lo sai? Prova a dire!”
Mariulin: “I Promessi sposi?”
Rufus Tolmezzo: “Provocatore, fascista, nazista! Io ho fatto la tesi su “Sergej Esenin e la poesia nella dialettica del materialismo storico, come arma di erosione del sistema capitalistico della letteratura borghese e sue implicazioni, sulla formazione della classe intellettuale sovietica dal 1926 al 1927”!”
Mariulin: “Solo un anno?”
Rufus Tolmezzo: “Che cakkio ne sai tu, sardina di merda, dei rapporti politica-letteratura nell’Unione Sovietica?”
Mariulin: “Beh, qualcosina so...”
Rufus Tolmezzo: “Tu devi stare zitto! Sei una sardina! E hai tutto da imparare dai reduci come me! Noi che abbiamo lottato duramente perché quelli come voi potessero parlare! Noi che abbiamo conquistato i diritti dei lavoratori! E il risultato? Eccolo qui, che si salvano le banche! Che si fanno parlare anche i terroni! “
Mariulin: “Prego?”
Rufus Tolmezzo: “Sì, con la scusa che siamo diventati tutti uguali, anche i terroni dicono la loro!”
Mariulin: “I terroni? Ma scusa, per chi voti?”
Rufus Tolmezzo: “Ho smesso di votare la Lega Nord, era troppo comunista.”
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO: MASCHERINE.
Mariulin: “Ciao Imma...Ma sei tu? O no?”
Imma: “Sì, sono io, ma non starmi troppo vicino...”
Mariulin: “Scusa, ma perché porti una mascherina?”
Imma: “Perché??? Perché non la porti anche, tu mi chiedo io! Ah già che i cinesi sono tuoi amici! Comunisti come te che adesso ci impestano la nostra bella Italia! Hanno cominciato con i ristoranti, poi i fuochi d’artificio, i tessuti, e voi zitti! Poi sono passati ai parrucchieri e voi zitti! Adesso è arrivato il corona virus e voi zitti!”
Mariulin: “Voi chi, scusa?”
Imma: “Voi sardine, comuniste, buoniste e segaiole!!”
Mariulin: “Ma c’è attinenza?”
Imma: “Quelli si mangiano i pipistrelli mentre volano! Ma capisci chi ci siamo portati a casa??”
Mariulin: “I pipistrelli?”
Imma: “Peggio! I cinesi! E adesso arriva anche il 5G, che con quello ti spiano anche mentre stai seduto sul cesso! Ma Renzi è contento!”
Mariulin: “Renzi?”
Imma: “Sì, lui e la Boschi che ,se fosse per me, li avrei già mandati in Cina a mangiare i pipistrelli!!”
Mariulin: “Ma chi mangia i pipistrelli?”
Imma: “I cinesi!!!”
Mariulin: “Ma non mangiano il riso?”
Imma: “Quello lo fanno credere a voi sardine! Mangiano riso e pipistrelli!”
Mariulin: “E i cani?”
Imma: “Ah già! Riso, pipistrelli e cani!”
Mariulin: “Piatto unico?”
Imma: “Non fare il cretino!”
Mariulin: “ Tanto per capire bene...”
Imma: “Prima il pipistrello, poi il cane e per contorno il riso alla cantonata...”
Mariulin: “Alla cantonese forse...”
Imma: “Vedi? Sardina di merda! Conosci bene i piatti cinesi! Tu sei come loro!”
Mariulin: “Effettivamente, festeggio l’anno del Topo...”
Imma: “Sono miliardi! Come i topi! Vedi? Ho ragione! Comunque dai retta a una scema, mettiti la mascherina!!”
Mariulin: “In effetti, ero indeciso tra Ballanzone e Brighella...”
Imma: “Ma già ti ho detto che sei un cretino no?”
Mariulin: “Sì, sì...”
Imma: “Guarda che se le mettono pure i cinesi le mascherine!”
Mariulin: “Sì hai ragione ne ho visto anche uno qui a Novara...”
Imma: “Minkiaaaaa!! Dove?”
Mariulin: “In una clinica...”
Imma: “Minkia!! All’Ospedale Maggiore?”
Mariulin: “No, alla clinica dell’I-Phone...”
Imma: “...E stronzo di mmmerda te l’ho già detto?!”
Mariulin: “No, questo non ancora...”
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. BUON CAPODANNO
Per la strada
Pamela : “Mariooooo, auguri, auguri, auguri...Buona fine e buon inizio!! Sono tutta eccitata! Ti rendi conto tra poche ore sarà il 2020! Dico ma ci pensi?!”
Mariulin: “No.”
Pamela : “Come no?! Io non sto più nella pelle! Ma pensa che a Sidney hanno già festeggiato! Ma ci pensi?”
Mariulin: “Che culo.”
Pamela : “Ma nooooo! I fortunati siamo noi, loro adesso stanno già andando a nanna, mentre noi dobbiamo ancora incominciare! Ti rendi conto?!”
Mariulin: “Davvero entusiasmante.”
Pamela : “Vero?! Pensa che non mi sono persa nemmeno una delle trasmissioni televisive di questi giorni, davano un sacco di suggerimenti per il cenone, ma soprattutto su cose fare degli avanzi! Tu cosa fai degli avanzi?”
Mariulin: “Io non avanzo niente.”
Pamela : “Ahhhh golosone! Beh a me aiuta molto il mio cane....Sai vero che ho un cagnone? Immagino che vorrai sapere come si chiama...”
Mariulin: “No.”
Pamela : “Si chiama Papugo, ma noi lo chiamiamo Papugone o anche Papu o anche Gone. Sai perché?!”
Mariulin: “No e non mi interessa saperlo.”
Pamela : “Te lo dico, perché Papu è l’inizio del nome e Gone è la fine!”
Mariulin: “Geniale”
Pamela : “Vuoi sapere cose cuciniamo stasera?”
Mariulin: “È l’ultima cosa che vorrei sapere.”
Pamela : “E la prima?”
Mariulin: “È perché vorresti dirmelo.”
Pamela : “Pensavo ti interessasse! Tu cosa prepari di buono?”
Mariulin: “Apro una scatola di sardine.”
Pamela : “Naaaaaa, ma non senti nel tuo corpo il brio della vita che si rinnova?!”
Mariulin: “Perché?”
Pamela : “Ma perché finisce l’anno e ne comincia uno nuovo! Che spero porti a tutti tanta felicità, gioia, ricchezza, salute, serenità, comprensione amicizia, incontri, occasioni, viaggi, vacanze, benessere, euforia, sesso, piacere, bellezza, entusiasmo, saggezza, simpatia, equilibrio, novità, rilassatezza, armonia, indipendenza, fantasia, ilarità, eccitazione, fermento!!”
Mariulin: “Solo questo?
Pamela : “Ma naaaaa, anche forza, energia, empatia, sinergia, resilienza, fertilità, fecondità, preveggenza, temperanza, tolleranza, condivisione, inclusione,..”
Mariulin: “Manca termosifone.”
Pamela : “Termosifone? In che senso Mario?”
Mariulin: “Mi sembrava mancasse “termosifone” tra le tue aspettative...”
Pamela : “Stronzo! Sei uno stronzo, ma possibile che mi devi rovinare anche l’ultimo meraviglioso pomeriggio dell’anno?! E mi devi fare andare di traverso anche il Capodanno? Ma perché fai così? Perchè? Dimmi perché?”
Mariulin: “Perchè altrimenti cosa ci metto nei dialoghi?”
Pamela : “Ma naaaaaa?! Siamo in un dialogo?! Non ci posso credere Mario!! E poi andiamo sui social e su “La voce di Novara?!”
Mariulin: “Temo di sì.”
Pamela : “Naaaaaaa, allora posso fare un saluto?“
Mariulin: “Un saluto? Ma a chi?”
Pamela : “Wowwwwww, ciao a tutti!! Vi voglio bene!!! Volevo salutare tutti quelli che mi conoscono e che mi vogliono bene!! In particolare Carlo Carli detto “Mauro”, il Signor “Saliscendi” e sua figlia Saponetta, Biagio della palestra “Super Fitness Body”, Angelica della Pizzeria “Rosina” e Rosina della gelateria “Tiziana”, poi Poppy e Bryan della Carrozzeria “da Ciro”, Cicco Santapolenta del lanificio “Amalia” e poi Carmen, Daria, Andrea, Vittorio, Giangi, Esther, Ines, Alba, Costanza, Renata, Cloe, Federico, Palmira, Giacomone, Jacopo, Caterina, Elisa, Franco, Lena, Jonathan , Cleia, Ortensia, Mango, Uberto, Rachele, Passerina, Angy, Ettore, Rubino, Fiorenzo del Bar “Siamo solo noi”, e poi tanti, tanti, tanti auguri ai lettori de “La Voce di Novara” e agli amici di Mario di Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Tumblr, Blogger, e a tutti quelli che ci seguono in video, attraverso la radio, e i nuovi mezzi di comunicazione,..”
Mariulin: “Pamela, scusa, mi sembra sia un po’ troppo ‘Urbe et Orbi’...”
Pamela: “E perché non sordi e ciechi?! Devi sempre rovinare tutto. Sai cosa ti dico?”
Mariulin: “Buon Anno?”
Pamela: “No, vaffanculo!”
Illustrazione di Mario O.
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. PALINDROMI
Atrio della scuola
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Ciao Cloe, ciao Mario..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Ciao Cloe..."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Non sembra vero, ma sono già due giorni che è passato..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Guarda, stavo per dirti la stessa cosa..."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Non sembra vero..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Guarda il vero dramma è che il prossimo non lo vedremo..."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "...Non ci posso pensare, ma la vita è fatta così..."
Mariulin: "Ma cosa è successo?"
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Ma, no, niente stavamo ancora parlando di domenica..."
Mariulin: "Cosa è successo domenica?"
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Senti, Mario, fattele due domande ogni tanto....Cosa è successo domenica?"
Mariulin: "Il "coronavirus"?"
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Lui vive nel suo mondo, lascialo perdere..."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Invece secondo me è giusto che lo sappia: abbiamo perso il 02.02.2020..."
Mariulin: "Hai perso il cellulare?"
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Per favore! Finché si scherza si scherza, ma certe tue battute vanno a confliggere con il buon senso..."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Data palindorma!! Pa-lin-dro-mo! Mai sentito? Ma dico dove vivi? Guarda che nel mondo ci sono altre cose oltre le mostre, i libri, Novara Jazz e tutte quelle storie con cui ci fracassi le palle!"
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Lascialo perdere! E' un provocatore. Ma poi parliamoci chiaro se uno ritiene di poter vivere senza saper che "I TOPI NON AVEVANO NIPOTI", che "ORO ALL'UNIONE E NOI NULLA ORO, che "IN ELICOTTERO HO RETTO CILENI", o anche "A TIRARE I DADI ERA RITA", se può vivere senza questo mistico universo che regge il mondo, affaracci suoi! Tu sei felice lo stesso vero?"
Mariulin: "Nella norma..."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Come tutti i mediocri, quelli che non sanno che i numeri quadrati perfetti sono 121, 484, 676, 10201, 12321, 14641, 40804, 44944...Per lui tutto questo non esiste, anzi non si pone nemmeno il problema della loro esistenza. Ti poni il problema della loro esistenza?"
Mariulin: "Ora che me lo fate notare, me lo sto ponendo..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Dice così per farti contenta, ma è un rozzo."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Pensa solo ai libri ma non capisce niente..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Sai cosa ti dico cara Rosarita? E' proprio vero quando si dice "IL LIBRO MIETE I MORBILLI..."
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Sante parole, aggiungerei che è il perfetto associato alla società del conformismo...come si usa dire "E' RARA PSICOSI AI SOCI SPARARE".
Mariulin: "Ah forse ho capito cos'è un palindromo..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Sì? facci un esempio..."
Mariulin: "ANDATE AFFANCULO"
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Ma non è affatto un palindromo!"
Mariulin: "Non fa niente, mi piace lo stesso..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "Senti Rosarita, lo 02.02.2020 è passato ma sai cos'è oggi vero?"
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Sanremo!"
Mariulin: "Veramente oggi è San Giuseppe da Leonessa"
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Tu devi stare zitto. Per sempre, anzi almeno fino al 10.12.2101..."
Mariulin: "Va beh, vi lascio vado da Angela..."
Prof.ssa Cloe Fringuelli: "E chi è?"
Mariulin: "Una mia amica di Legnano che quando riesce a liberarsi dal lavoro fa jogging, "
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Ma cosa dici???"
Mariulin: " A LEGNANO CORRO CON ANGELA"
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Perché che lavoro fa?"
Mariulin: "ANGELA LAVA LA LEGNA"
Prof.ssa Rosarita Rigo: "Va bene però adesso non rompere i coglioni..."
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO. JEUX DE RUE
Per la strada
Turista: “Buongiorno, scusi, lei è del posto?”
Mariulin: “Buongiorno signora, sì, sono del posto, dica pure...”
Turista: “Volevo chiederle un’informazione...”
Mariulin: “Dica pure signora...”
Turista: “Ho consultato diverse guide della città, ma non sono riuscita a trovare l’informazione che cercavo...”
Mariulin: “Di cosa si tratta signora?”
Turista: “Non capisco cosa siano quelle casettine colorate che ci sono in tutte le piazze...”
Mariulin: “Casettine?”
Turista: “Ne ho viste tantissime, rosse, blu...”
Mariulin: “Ah si, sono servizi igienici...”
Turista: “Servizi igienici?”
Mariulin: “Si, gabinetti...”
Turista: “Gabinetti?”
Mariulin: “Cessi...”
Turista: “Cessi?”
Mariulin: “Eh si...”
Turista: “Così tanti?”
Mariulin: “In questa città cagano molto...”
Turista: “Oh mamma! Ma cosa dice?!”
Mariulin: “Che si va molto di corpo...”
Turista: “Ma davvero? E come mai?”
Mariulin: “Mah, credo sia l’aria, poi in certe stagioni si caga di pi��...”
Turista: “Ma davvero?”
Mariulin: “Certo. In primavera ed estate molto di più. In realtà più o meno la stessa frequenza dell’autunno-inverno, ma essendoci più gente per la strada, sembra che si caghi di più...”
Turista: “E come mai c’è tanta gente per la strada? Turisti?”
Mariulin: “Esatto, vengono a vedere le famose casette...”
Turista: “Vede? L’avevo notato subito, sono così carine tutte in fila nelle piazze, sui sagrati, nei parchi, davanti ai monumenti...Come siete fortunati! È così noioso vedere i monumenti, le fontane, i teatri, in fondo, detto tra noi, i monumenti e le chiese ci sono ovunque, invece i cessi per la strada sono estremamente rari...Io li trovo così ‘pop’...”
Mariulin: “La penso come lei. Purtroppo l’amministrazione li posiziona solo quando ci sono grandi manifestazioni all’aperto, come “La sagra della peperonata”, la “Mostra-mercato della verza da balcone” o i famosi “Jeux de Rue”...”
Turista: “E cosa sono?”
Mariulin: “Si tratta di una serie di giochi come la pallacorda, il fluetto, la boccia ebbra, palla prigioniera, rustighella, ed altro giochi di piazza...”
Turista: “Mi scusi, ma cosa c’entrano i cessi?”
Mariulin: “Per via del motto della manifestazione.”
Turista: “È qual è?”
Mariulin: “Caga poco chi fa poco moto.”
Turista: “Certo che in questa città ne sapete una più del diavolo...”
Mariulin: “Anche due...”
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DIALOGHI DAL TERZO MILLENNIO: AUTOEROTISMO
Rosy Infingarda: “Ciao amore...”
Mariulin: “Ciao Rossella, come va?”
Rosy Infingarda: “Stavo giusto pensando a te...”
Mariulin: “Autoerotismo?”
Rosy Infingarda: “Eh, si, cercavo proprio un libro...”
Mariulin: “Sull’autoerotismo?”
Rosy Infingarda: “Ah, lo sapevo che eri esperto di cose da leggere...”
Mariulin: “Ma l’autoerotismo non è una cosa da leggere...”
Rosy Infingarda: “Ah no? E cos’è?”
Mariulin: “Una cosa da fare...”
Rosy Infingarda: “Non è un genere della letteratura?”
Mariulin: “Mah, no...”
Rosy Infingarda: “Va beh, io devo comprare un libro da regalare e sono molto molto incerta...”
Mariulin: “Sul genere?”
Rosy Infingarda: “No, tra un libro e un cellulare.”
Mariulin: “Sono generi un po’ diversi...”
Rosy Infingarda: “Comunque deve essere un regalo importante...Sai è per un uomo importante...Vuoi sapere cosa ci faccio?”
Mariulin: “Col regalo?”
Rosy Infingarda: “Ma nooo, con l’uomo...”
Mariulin: “Non mi sembra necessario...”
Rosy Infingarda: “No?Era solo per farti capire quanto importante deve essere il regalo...Tu cosa mi consigli? Ero incerta tra l’-Phone Per e un volume sul Trio delle amazzoni...”
Mariulin: “Cos’è l’I-Phone Per?”
Rosy Infingarda: “L’ultimo modello...”
Mariulin: “I-Phone X, forse...”
Rosy Infingarda: “E io cosa ho detto? Ma forse è meglio il libro...”
Mariulin: “Ma cosa sarebbe il Trio delle Amazzoni, un libro sulla mitologia greca?”
Rosy Infingarda: “Ma va somaro, è un libro di geografia, sai lui è un geografo e mi esplora...”
Mariulin: “Lo immagino, ma temo per te che allora si tratti del Rio delle Amazzoni...”
Rosy Infingarda: “A me sembrava di aver letto Trio, però sulla copertina c’era un pesce dentro a un fiume. Forse un tonno...”
Mariulin: “Il tonno è un pesce di mare...”
Rosy Infingarda: “Ah già, infatti c’è il tonno Rio Mare...”
Mariulin: “...Delle Amazzoni...”
Rosy Infingarda: “Minkia Mario, quante kakkio di cose sai...Io uno come a te dovevo sposare, non quel carciofolo di mio marito che pensa solo alla gastrologia...”
Mariulin: “Cos’è, lo studio dello stato futuro dell’intestino?”
Rosy Infingarda: “Ma che ne so, sta sempre con quell’affare il mano...”
Mariulin: “Sempre? Forse si tratta di autoerotismo...”
Rosy Infingarda: “Ma vatténne, quello non legge niente! Non è come attè! Quello é ‘nu somaro!”
Mariulin: “Come ti compiango...”
Rosy Infingarda: “Ma vattenne, non piangere, tirati su, non stare sempre lì a leggere, che la vita è breve... Fa qualcosa che ti piace...”
Mariulin: “Autoerotismo?”
Rosy Infingarda: “E basta ‘co ‘sti libri!!”
Mariulin: “Hai proprio ragione...”
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