#col culo girato
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clacclo · 4 months ago
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Ore 20:15.
Finalmente decido cosa mangiare per cena: lasagne!
Peccato che l'unica cosa già pronta sia la confezione di pasta cruda...
Ma che problemi ho? 🤔
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abatelunare · 1 year ago
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Di visioni orrorifiche
Trovo un film del 1970. S'intitola 7 per l'infinito contro i mostri spaziali. Mi ricorda un po' una di quelle robe giapponesi con i mostrini di gomma. Ma a giudicare dalla locandina dovrebbe essere un horror. E orrore ce n'è, legato però alla realizzazione. Perché è stato girato veramente col culo. Inizia confusamente con una serie di vampiri che si sbevazzano uomini e donne senza ritegno alcuno. La tenebrosa voce narrante sostiene che i vampiri provengono da un pianeta che i terrestri stanno per esplorare. Aggiunge che intendono fermare cotanta impresa. Deve essergli andata male, perché i terrestri partono. E le sequenze di viaggio della navicella sono tratte dal mitico telefilm britannico U.F.O. Una volta giunti a destinazione, i nostri vengono attaccati da un aggeggio nemico. Il tutto è penoso al punto che debbo a malincuore interromperne la visione. Però avevano ragione. È proprio un horror.
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eyelinerda3euro · 2 years ago
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2022 è stato un anno assurdo comunque se ci ripenso… ho girato il mio primo video tutto da sola sono stata alle maldive per una botta di culo allucinante che ancora non mi so spiegare ho rotto la mia relazione lunga tre anni con tanto di convivenza ho partecipato a un festival a francoforte col mio video e mi sono presa una cotta assurda per un ragazzo danese che non ha funzionato poi mi sono trasferita a casa della mia migliore amica con la quale ho proceduto a fare una litigata epocale da cui ancora devo riprendermi e mi sono messa col mio attuale ragazzo eee niente per il momento il 2023 mi sembra a confronto un anno tranquillissimo vivendo la mia granny life in norvegia. prevedo invece un 2024 di fuoco perché comincerà la post graduate mumblecore depressione in cui capirw se fare commessa a carrefour o ovs ma va be… life è crazy
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ultimoobiettivo · 2 years ago
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6 giugno
Colazione yogurt e cereali
Tumblr media Tumblr media
- cornetto con la nutella perché il compleanno di Martina... ne ho buttata la maggior parte per terra
Marco è passato e ha girato la faccia dall altra parte senza neanche salutarmi 🙃
- actimel
- succo ananas e kinder brioch integrale (?)
Marco è passato... tutto contento ma forse in realtà cercava l'altra ....
E passato di nuovo dopo il pranzo. Mi ha chiesto cosa avrei fatto dopo (?) pensano che li abbia fregati nei cambi turni!? Un pochino.... gli ho chiesto perché dice che sono pericolosa... mi risponde perché sono una "spia" che parla col capo.... penso si sia semplicemente arrampicato sugli specchi. In realtà quello che parla e lui.
Ora abbiamo la certezza che mi ha PRESO PER IL CULO.
E brava deficente. Ci voleva proprio. La colpa è tutta tua che ci hai creduto. Cosa sei!? Una ragazzina !? Come fai a credere a queste puttanate. Da oggi in poi basta. BASTA. CHIARO!? !!!
Pensa a te, alla tua fottuta dieta. E smettila di fumare così tanto.
3 canestrello
Cena : merluzzo al pomodorino e fetta di pane ai cereali
Peso prima di cena (doccia) : 60.0kg.
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inesistenzadellio · 4 years ago
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Rabbia pandemica.
Io la rabbia la capisco. Lasciamo stare il modo, il fatto che ci sono più voci che dicono che siano state fomentate dalla camorra o qualunque altra cosa che possa essere solo deprecabile. Parliamo della rabbia, dimenticandoci di tutto il resto. Voi volete dirmi che non siete arrabbiati se richiudono tutto. Io si e a me è piaciuto un sacco il primo lockdown, mi ci sono proprio divertito e sono serissimo. Però la rabbia delle persone la capisco, perché parliamoci chiaro, questo rancore viene dal fatto che tutti abbiamo avuto il sentore che quando le cose andavano bene chi ci governa non abbia fatto un cazzo se non questionare sulle inutilità. Che sia davvero così o meno, ne possiamo pure discutere, ma il messaggio trasmesso è stato quello, e il messaggio è tutto, Salvini docet. 
Nella mia testa si affollano domande come: 
- Perché quando avevamo solo 80 contagi al giorno non hanno fatto un piano per il trasporto pubblico invece di perdere tempo con i monopattini? Bellissimi per carità, ha pure senso nell’ottica di misura accessoria, non però come pilastro portante della nuova mobilità. Poi avete presente che le stagioni cambiano, l’inverno, la pioggia.
- Perché abbiamo disincentivato lo smartworking? Io mi ricordo Sala quando ha deciso che era l’ora che i milanesi tornassero in ufficio non so per quale cazzo di motivo. Certo che alcune cose possono essere fatte meglio in persona, ma insomma, si poteva evitare, o comunque modulare meglio il tutto. 
- I banchi a rotelle. Abbiamo perso settimane dietro sta stronzata. I nostri figli devono tornare a scuola. Col cazzo. Ora non dico tutti, ma almeno da una certa età in cui si è sufficientemente autosufficienti, dovevano stare a casa. Davvero mi volte dire che le scuole non c’entrano niente con l’aumento dei contagi? Qual era il problema? L’impatto psicologico di altri sei mesi di scuola a distanza? Perché l’impatto psicologico di lockdown totali e riaperture ad intermittenza è meglio? Senza poter uscire mai, andare a bere o farsi una passeggiata giusto per il piacere di farla.
- Le vacanze all’estero. Ce n’era bisogno? Non era il caso di vietarle proprio. Noi stavamo andando bene e intorno a noi tutti avevano migliaia di contagi al giorno. E dovevamo sorbirci ogni giorno le lamentele di sti stronzi che tornavano dalla Francia e da Malta (cazzo andate a fare a Malta) e dovevano farsi il tampone, poverini. Dopo ferragosto questo. Prima abbiamo girato lo sguardo dall’altra parte. Non dovevamo farci le vacanze in Italia per aiutare il nostro settore turistico? No. E si, c’erano dei motivi economici per cui le vacanze all’estero andavano lasciate stare, ma tanto ora con quei pochi soldi guadagnati, con un nuovo lockdown possibile, ci si puliscono il culo.
Potrei continuare all’infinito. Davvero pensavamo di averla scampata, quando tutte le fonti più autorevoli dicevano che una seconda ondata ci sarebbe stata? Quando intorno a noi tutto bruciava. Ma a noi piaceva ascoltare Zangrillo dire cose. Ecco, a me pare che come al solito non siano riusciti a guardare ad un palmo dal loro naso, o per meglio dire, non abbiano voluto perché avrebbero perso voti, che adesso perderanno lo stesso, perché il detto “meglio una gallina domani che un uovo oggi” è sacrosanto, ma questa gente che ci governa non sa manco cosa sia una gallina. Ed infatti quest’estate le spiagge affollate, le discoteche affollate, gli aperitivi affollati e poi i giornalisti vanno ad intervistare il povero cristo che alle 17:59 si stava bevendo la sua birra in piena solitudine a un minuto dall’ora del divieto. Non era meglio dedicare più tempo a gestire questi situazioni in modo consono, invece di parlare di plexiglas? E ma le discoteche sono comunque esercizi, ci sono persone dietro che hanno bisogno di lavorare. Giustissimo, ed infatti adesso lavoreranno tantissimo. Oltre a dare soldi a loro per continuare a farli campare, dobbiamo darli anche a tutti gli altri. Ed invece biblioteche, teatri, e luoghi ed eventi che potevano fare da valvola di sfogo sociale oltre che fare bene in generale, chiusi da marzo, Posti in cui sarebbe stato facilissimo fare contigentazione, in modo da far lavorare altra gente che adesso avrà bisogno di sussidi.
Per non parlare del fatto che dovevano creare molti più posti letto in terapia intensiva di quello che hanno fatto. C’era un piano, solo 3 regioni su  21 lo hanno rispettato. La Campania per esempio non l’ha fatto. Per non parlare di confindustria, ma mi sto dilungando troppo e tanto si va sempre a parare sulla stessa cosa.
Ecco, io la rabbia la capisco. La capisco bene. Perché la prima volta non si sapeva che cazzo fare e ci stava tutto, Ora però lo sapevano benissimo e non hanno fatto niente di importante ed impattante, o hanno fatto troppo poco. E girano i coglioni pure a me che dopo 8 mesi mi sarei pure rotto le palle di stare chiuso in casa mentre gli stronzi per mesi sono andati ai comizi e a manifestazioni contro la dittatura sanitaria. 
Ecco, io la rabbia la capisco.
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essereilsole · 4 years ago
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Ma perché mia madre deve passare l’aspirapolvere di matti? Ma porco cane ma mi fai dormire. Ma passala dopo no. No. E io col culo girato mi devo alzare.
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lorenzomazzamagic · 5 years ago
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300 DOMANDE !!! CHIEDETEMI QUALCOSA,REBLOGGATE E SOPRATTUTTO... DIVERTIAMOCI ! ❓❓❓❓❓❓❓❓❓❓❓❓❓
1. Ho offerto da bere a tutti in un bar 2. Ho nuotato insieme ai delfini 3. Ho scalato una montagna 4. Ho guidato una Ferrari 5. Sono stato all'interno della Grande Piramide 6. Ho tenuto in mano una tarantola 7. Ho fatto il bagno nudo nel mare 8. Ho detto "ti amo" credendoci 9. Ho abbracciato un albero 10. Ho fatto uno strip tease 11. Ho fatto bungee jumping 12. Sono stato a Parigi 13. Ho visto una tempesta marina 14. Ho passato la notte sveglio fino a vedere l'alba 15. Ho visto l'aurora boreale 16. Ho cambiato pannolini a un bambino 17. Sono salito a piedi sulla cima della Torre di Pisa 18. Ho coltivato e mangiato verdure del mio orto 19. Ho toccato un iceberg 20. Ho dormito sotto le stelle 21. Sono stato su una mongolfiera 22. Ho visto una pioggia di meteoriti 23. Mi sono ubriacato 24. Ho fumato erba 25. Ho guardato le stelle con un telescopio 26. Mi è venuta la ridarella in un momento inopportuno 27. Ho fatto sesso orale (subendolo) 28. Ho scommesso e vinto ai cavalli 29. Mi sono finto malato pur non essendolo 30. Ho invitato uno sconosciuto a casa mia 31. Ho fatto battaglie con palle di neve 32. Mi sono fotocopiato il culo in ufficio 33. Ho gridato con tutta la mia forza solo per il gusto di farlo 34. Ho tenuto in braccio un agnellino 35. Ho messo in atto una fantasia erotica pensata a lungo 36. Ho fatto un bagno romantico a lume di candela 37. Ho fatto una doccia con acqua gelata 38. Mi sono messa a parlare con un mendicante 39. Ho visto un'eclisse totale 40. (solo per ragazze) Ho preso il sole in topless 41. Sona stato su un roller coaster 42. Ho compiuto una home run 43. Ho ballato come un matto fregandomene degli altri 44. Ho parlato con accento straniero per un giorno intero 45. Ho visitato il luogo d'origine dei miei antenati 46. Almeno una volta mi sono sentito felice della mia vita 47. Ho visitato tutti gli Stati dell'America 48. Amo il mio lavoro in ogni suo aspetto 49. Ho confortato qualcuno che è stato smerdato di brutto 50. Ho vinto a qualche lotteria 51. Ho ballato con estranei in paesi stranieri 52. Ho visto le balene 53. Ho masturbato altre persone 54. Ho rubato o danneggiato cartelli stradali 55. Sono stato rispedito in Europa all'arrivo in USA 56. Ho fatto un viaggio on the road 57. Ho fatto alpinismo 58. Ho mentito alla dogana 59. Ho fatto una passeggiata notturna sulla spiaggia 60. Ho fatto parapendio 61. Sono stato in Irlanda 62. Ho avuto il cuore spezzato più a lungo di quanto sia stato innamorato 63. Al ristorante mi sono seduto a mangiare con estranei 64. Sono stato in Giappone 65. Scrivo il mio peso 66. Ho munto una mucca 67. Sistemo i CD in ordine alfabetico 68. Ho sognato di essere un supereroe da fumetto 69. Ho cantato in un karaoke bar 70. Sono stato a letto un giorno intero 71. Ho fatto immersioni subacquee 72. Ho sognato di essere invisibile 73. Ho fatto l'amore con qualcuno senza desiderarlo 74. Ho baciato sotto la pioggia 75. Ho giocato nel fango 76. Ho giocato sotto la pioggia 77. Sono stato in un drive-in 78. Ho fatto qualcosa di cui pentirmi senza però pentirmi d'averlo fatto 79. Ho visto la Muraglia Cinese 80. Ho scoperto che qualcuno ha scoperto il mio blog 81. Ho rotto una finestra o un vetro 82. Ho iniziato un business 83. Mi sono sempre innamorato ricambiato 84. Ho visitato siti antichi 85. Ho fatto un corso di arti marziali 86. Ho ascoltato la stessa canzone per più di 6 ore 87. Sono stato sposato 88. Sono stato in un film 89. Ho rovinato una festa 90. Ho pianto vedendo un film 91. Ho amato qualcuno che non meritava 92. Sono stato baciata appassionatamente da provare le vertigini 93. Ho divorziato 94. Ho fatto sesso in ufficio 95. Ho fatto sesso in ascensore 96. Mi sono astenuto dal sesso per oltre 10 giorni 97. Ho cucinato biscotti 98. Ho vinto un concorso di bellezza 99. Sono stato in gondola a Venezia 100. Mi è venuta la pelle d'oca sentendo la lingua di un'altra persona 101. Ho almeno un tattoo 102. Ho almeno un piercing 103. Sono sceso in canoa sullo Snake River 104. Sono stato in uno studio tv come pubblico 105. Ho ricevuto fiori 106. Mi sono masturbato in un luogo pubblico 107. Mi sono ubriacato da non ricordare più niente 108. Ho avuto dipendenze da droghe 109. Ho suonato in pubblico 110. Sono andato a giocare a Las Vegas 111. Ho mangiato pescecane 112. Ho inciso musica 113. Sono stato in Thailandia 114. Ho comprato una casa 115. Sono stato in zona di guerra 116. Sono stato in crociera 117. Ho picchiato mio fratello 118. Parlo più di una lingua 119. Mi sono fatta bendare 120. Sono stato coinvoltao in una rissa 121. Ho emesso assegni a vuoto 122. Ho assistito al "Rocky Horror Picture Show" 123. Ho cresciuto bambini 124. Di recente ho comprato e ho giocato con qualcosa d'infantile 125. Ho seguito l'intero tour di un gruppo 126. Sono stato un groupie 127. Ho partecipato a uno Spring Break 128. Ho girato in bici in un paese straniero 129. Ho scoperto qualcosa d'importante sui miei antenati 130. Ho scritto al Governatore del mio Stato 131. Ho traslocato e iniziato una vita in un'altra città 132. Sono stato sul Golden Gate Bridge 133. Avrei voluto essere in un telefilm 134. Ho cantato in macchina per almeno 20 miglia 135. Ho abortito 136. Ho subito un intervento di chirurgia plastica 137. Sono sopravvissuto a un incidente stradale 138. Ho scritto articoli per giornali 139. Ho fatto diete 140. Ho pilotato aerei 141. Ho accarezzato animali di cui ho paura 142. Ho avuto rapporti omosessuali 143. Ho fatto innamorare ma senza poter ricambiare 144. Ho fatto nascere un animale 145. Sono stato licenziato 146. Ho vinto soldi a un tv show 147. Mi sono rotto qualche osso 148. Ho ucciso animali (insetti. Ptù.) 149. Ho ucciso esseri umani 150. Ho partecipato a un safari in Africa 151. Ho guidato una moto 152. Ho guidato un trattore 153. Ho dei piercing all'infuori delle orecchie 154. Ho sparato con armi da fuoco 155. Ho mangiato funghi trovati nel bosco 156. Ho fatto sesso anale 157. Ho subito operazioni chirurgiche 158. Ho fatto sesso su un treno 159. Ho fatto l'autostop 160. Ho avuto un serpente come animale domestico 161. Ho dormito per tutta la durata di un volo aereo 162. Ho visto più paesi stranieri che non stati americani 163. Sono stato in tutti i continenti 164. Ho viaggiato in canoa per più di due giorni 165. Ho fatto sci nautico 166. Ho mangiato carne di canguro 167. Ho mangiato sushi 168. Ho fatto sesso all'aperto 169. Ho preso a pugni qualcuno 170. Ho avuto relazioni della durata di oltre un anno 171. Ho fatto cambiare idea a qualcuno su qualcosa 172. Ho cambiato idea su qualcosa o su qualcuno 173. Ho fatto licenziare qualcuno 174. Ho avuto paura di morire 175. Mi sono lanciato col paracadute 176. Ho mangiato scarafaggi o insetti 177. Ho mangiato pomodori verdi fritti 178. Ho letto Omero 179. Ho rubato al ristorante 180. Ho rubato al supermarket 181. Ho chiesto scusa molto tempo dopo 182. Sono stato eletto capoclasse almeno una volta 183. Ho riparato da solo il mio computer 184. Sono stato DJ 185. Ho pianto per una giornata intera 186. Ho barato al gioco 187. Sono stato arrestato 188. Ho bigiato la scuola 189. Mi sono masturbato insieme ad un'altra persona 190. Ho comprato scarpe e vestiti ad un mercatino rionale 191. Ho vomitato in luogo pubblico 192. Ho venduto qualcosa ad un estraneo 193. Ho comunicato con qualcuno non conoscendo la sua lingua 194. Ho rubato la saponetta dall'albergo 195. Ho bucato le ruote di una macchina o strisciato la carrozzeria 196. Ho ruttato davanti ad altre persone 197. Ho copiato un compito in classe 198. Ho fatto sesso al primo appuntamento 199. Sono svenuto 200. Ho baciato qualcuno del mio stesso sesso 201. Ho fatto un tuffo da un'altezza di almeno di 10 m 202. Ho assaggiato un cibo coreano 203. Ho pensato seriamente al suicidio 204. Ho odiato 205. Ho avuto esperienze sado-maso 206. Ho lavorato in un bar 207. Sono stato in un sexy shop 208. Ho baciato un ragazzo straniero 209. Mi sono perso in una città sconosciuta 210. Ho tirato dei bidoni 211. Mi sono innamorato di un’amico 212. Ho fatto Yoga 213. Ho fatto esercizi tantrici 214. Ho assistito ad un incidente stradale 215. Sono stato legato 216. Ho giocato a squash 217. Ho avuto un colpo di fulmine 218. Ho fatto un video hard 219. Ho sentito la mancanza di un ex 220 ho giocato a briscola 221. Ho tenuto un diario segreto. 222. Ho fatto sci fuori pista 223. Ho fatto jungle trekking 224. Sono stato con uno più grande di me 225. Mi sono spacciato per qualcun'altro 226. Mi sono arrampicato su un albero 227. Ho desiderato che una notte non finisse mai 228. Ho fatto una pazzia per amore 229. Ho fatto il bagno di notte 230. Ho fumato il narghilè 231. Ho scritto una lettera d'amore 232. Sono stato sospeso da scuola 233. Ho fatto sesso in un cinema 234. Ho fatto sesso in macchina 235. Ho fatto sesso sulla spiaggia 236. Ho perdonato 237. Ho fatto un incidente in macchina 238. Sono stato vittima di uno scherzo 239. Sono stato alle terme 240. Sono stato a vedere un gran premio di formula uno 241. Sono stato in un night 242. Sono stato in un club privè 243. Ho fatto para-sailing 244. Ho mentito spudoratamente 245. Ho fatto un murales 246. Ho visto la barriera corallina 247. Ho fatto la stronza 248. Sono stato con più persone nello stesso giorno 249. Ho ricevuto i complimenti per qualcosa che so fare molto bene 250. Sono stato in un campo nudisti 251. Ho scoperto che qualcuno a cui tenevo mi sputtanava di nascosto 252. Per rabbia ho rotto degli oggetti 253. Sono stato al telefono più di 2 ore 254. Sono scappato di casa 255. Ho scritto una poesia 256. Ho fatto sesso per ore senza venire 257. Sono stato a casa di uno sconosciuto 258. Ho detto una cosa e subito dopo ho fatto il contrario 259. Faccio abitualmente spuntini di mezzanotte 260. Ho fatto sesso in chat 261. Ho spiato dal buco di una serratura 262. Ho origliato a una porta 263. Ho camminato su un tetto 264. Ho conosciuto un travestito o una trans 265. Ho letto più libri in un giorno 266. Ho fermato qualcuno per strada per conoscerlo 267. Sono stato in un tempio buddista 268. Ho fatto la sauna 269. Ho tradito 270. Ho preso una multa 271. Sono stato inseguito da cani inferociti 272. Ho ricevuto delle proposte oscene 273. Ho fatto un provino televisivo 274. Ho fatto di tutto per rendere felice una persona 275. Ho fatto break-dance in mezzo a una strada 276. Sono stato ai Caraibi 277. Ho fatto un 69 278. Ho incontrato qualcuno conosciuto in chat 279. Sono stato ad un concerto 280. Ho guidato senza essere in grado di farlo 281. Ho fatto giochi alcolici 282. Ho visitato più posti all'estero che in Italia 283. Non ho una sola nazionalità 284. Sono stato ad una festa della birra 285. Sono andato da qualche parte dicendo a tutti che andavo da un altra 286. Sono stato ricoverato 287. Ho suonato in un gruppo 288. Ho corrotto qualcuno 289. Sono stato raccomandato 290. Mi sono iscritto ad un partito 291. Sono stato tradito 292. Ho desiderato una persona per mesi senza riuscire a dichiararmi 293. Ho avuto una "storiella" in vacanza 294. Ho desiderato di andare a vivere all'estero 295. Ho viaggiato senza biglietto 296. Sono stato single per scelta 297. Sono stato con qualcuno per passatempo 298. Ho volato (in aereo ù.u) 299. Ho avuto incubi ricorrenti 300. Ho girato nudo per casa
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k-erelle · 4 years ago
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youtube
Al ritorno invece dell'autobus siamo andati a piedi. S. ha fatto una foto col telefono di una polaroid di noi due ragazzi nel cortile della scuola. Lei rideva e in mano aveva un piccolo riccio. A me mi si riconosce appena. Il volto girato da un lato che guarda qualcosa fuori dall'inquadratura . La cartella di vernice rossa per terra da cui fuoriesce un righello spezzato. Una mano infilata in tasca. Il braccio secco secco e pallido, pieno di scarabocchi fatti col pennarello.
Le prime gocce di pioggia .
Quando lei si svegliò in ospedale era mattino. Era ancora più bella. Qualcuno entrò e mi cacciò dalla stanza. Fu allora che lei cominciò a urlare.
Quando mi svegliai era notte. Avevo i pantaloni calati , il culo nudo mezzo di fuori. Risate lontane in un altro appartamento. Il giorno che divenni immortale.
Kerelle
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italian-sides · 5 years ago
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Hello everyone! / Ciao a tutti!
I know I’m late since the first Remus’ appearance but shhh, the important thing is to post, still better than not posting it at all, hahaha 
also for this post you’ll have to thank both @misslilidelaney, which is basically the source of half or even more of the headcanons you’re reading, and @watcher-from-the-heights for being the best beta reader ever ((tagging @ts-italian-gang as well bc i can))
today I will indeed introduce to you the Italian version of Remus; since there will be some phrases in heavy Roman dialect, i’ll put a translation at the end of it to better understand what people are saying: so, enjoy your reading, y'all!
oh, yeah, before anything else:
tw: mention of weed
Romeo Stella
- Romolo and Remo’s elder brother, born on 25/06/1988, more or less a year before the twins.
- since he was a child he has always given very clear signs of his love for gore-y and creepy stuff in the drawings he brought to his parents from kindergarten, something which the aforementioned initially worried about but later accepted, albeit with some  difficulty.
- in high school he attended the liceo artistico and he definitely chose it because he wanted to develop this creative flair for drawing, that and because the Green Stuff that used to be spread at his school was the best in the neighborhood- i mean what?
- after gradutation he started attending the Academy of Fine Arts in Rome but at one point he stopped because he found a job almost immediately in a very… particular field and he seized the chance: basically he’s a cameraman for erotica movies, and every now and then he takes part in the scenes himself and if at the beginning he both studied and worked to round up his expenses, after a while he quit his studies to devote himself full time to filming.
- once his parents found out about his job, since Romeo continued to lie saying that he was studying when in reality it wasn’t true, they literally kicked him out of the house and at first begged for hospitality among the houses of his actor friends and the studio where movies were usually filmed, then Remo invited him to Bologna with the promise of a low-priced apartment and showing him the announcement of a film production agency, of the type “he likes so much” looking for a cameraman, and so then he moves up to North Italy.
- as far as his personality goes, Romeo “Er Mejo Der Colosseo” [1] Stella, as he calls himself, is A Mess™: inconsistent like few, he overshares about his life and sometimes his work a lot, to the point of often making uncomfortable  both the Italian Sides and Dolce&Remì’s customers.
- as far as his sexuality is concerned, inconsistency here too reigns supreme because he constantly changes labels and an example of his conversations on the subject is: “I’m bisexual” “I’m pansexual” “No, no, in the end I am straight” “Yes, but that guy has a divine ass” “Okay, I’m gay” “Okay but THOSE BOOBS”, so you can understand what a mess this human being is.
- he wants to be considered triplets with Romolo and Remo at all costs, but each time they introduce themselves to someone new, the conversation between the three of them goes something like this: Romeo: “eh, sì, siamo gemelli” Romolo: “ma n'è ‘n cazzo vero” Remo: “ma che cazzo stai a di’?”[2]; plus the twins don’t speak much or almost never about him because they’re a bit embarrassed about his job.
- if you think that the Stella twins together are chaotic, you have never had the opportunity to experience the Stella brothers: Romeo: “A’ Burino” Remo: “A’ Cazzaro” Romolo: “A’ NFAMI VE PARCHEGGIO NA MANO 'N FACCIA”[3]; the first time that the Main Four witnessed a scene like this, Virgilio was half creeped out and half turned on and Luca was comforting a rather upset Patrizio from all the bad words flying around.
- for the reason described above films and TV series’ marathons with all the Sides are organized in rare, very rare occasions, because while Romeo would only like gore/splatter horrors and most documentaries on True Crime, the others, except Giuda, are like: “EW NO”
- Romeo: “VE GUARDATE I FILM DA FICHETTINE, IO VOJO VEDE GLI HORROR. ME SERVE ER SANGUE NO 'E CANZONI DAA BELLA E LABBESTIA” Luca: “Ma volevamo fare la maratona della Marvel” Romeo: “Notteprego 'amo girato a parodia porno e nun posso più guardà Thor coji stessi occhi”[4]
- he’s besties with Giuda and they bonded almost immediately and if the Venetian is not at Dolce&Remì or with Emilio, he’s certainly at home playing videogames on Playstation with Romeo. This is because a while back, at the very beginning of the internet, Virgilio, Romeo and Giuda were invited to a random group on Skype to make friends and while in the beginning they were all very close-knit, over the years Romeo and Giuda had become a bit much for Virgilio and slowly, taking advantage of his transfer to Bologna, he moved away from them, while Giuda and Romeo simply lost sight of each other after a while, limiting themselves to the usual Christmas/birthday wishes; Virgilio low key can’t bear the two of them too much because he’s anxious that they could bad-mouth him on the things that he said and did in his past, but they also have the same fear of him as well, therefore they keep quiet
- him, Giuda and Tommaso are fans of “La Mamma di Crystal” ((“Crystal’s Mom”)), a Saint Seya’s parody, and since the first time they all discovered that the other two follow it too, all three of them don’t have a conversation without quoting it in at least one sentence
[1]: “The Best of the Coliseum”: it comes from the italian version of Thomas O'Malley, the stray Irish cat from the Aristocats, that in Italy was characterized as a Roman cat [2]: Romeo: “heh, yes, we’re twins” Romolo: “but that’s not fucking true” Remo: “what the fuck are you saying?” [3]: Romeo:“You’re a hick!” Remo: “You’re a jackass!” Romolo: “You fools, I’m gonna park a hand on your face!" (as in, slap) [4]:  Romeo: "You always watch movies for pussies, I want to see the horror ones. I need blood, not Beauty and the Beast songs.” Luca: “Actually, we wanted to do a Marvel marathon-” Romeo: “No, please, we shot a porn parody of some of the movies and I can’t watch Thor with the same eyes again.”
so che arrivo in ritardo rispetto all'apparizione di Remus ma shhh, l'importante è pubblicare, ahahah 😂 per questo post dovrete ringraziare sia @misslilidelaney, che ha praticamente la fonte di metà o più delle headcanon che state leggendo, e @watcher-from-the-heights per essere l* mi* beta
oggi appunto introdurrò la versione italiana di Remus quindi buona lettura a tutti! ah, sì, prima di cominciare tw: menzione di marijuana
Romeo Stella
- fratello maggiore di Romolo e Remo, nato il 25/06/1988, più o meno un anno prima dei gemelli.
- fin da piccolo ha dato segni ben evidenti del suo amore per il macabro e il gore nei disegni che portava ai genitori dall'asilo, cosa di cui i suddetti all'inizio si preoccupavano ma che poi col passare del tempo hanno accettato, pur con qualche difficoltà.
- alle superiori ha fatto il liceo artistico e l'ha sicuramente scelto perché voleva sviluppare questo estro creativo verso il disegno questo e perché la roba che girava a scuola era la migliore del circondario i mean what?
- ha cominciato l'Accademia delle Belle Arti a Roma ma a un certo punto ha smesso perché ha trovato lavoro quasi subito in un ambito molto... particolare e ha colto la palla al balzo: praticamente è un cameraman per film osé, per cui ogni tanto partecipa egli stesso alle scene e se all'inizio studiava e lavorava per arrotondare, poi ha mollato gli studi per dedicarsi full time alle riprese.
- una volta che i genitori hanno scoperto il suo lavoro, visto che Romeo continuava a mentire dicendo che stava studiando quando in realtà non era vero, lo hanno letteralmente cacciato di casa e se all'inizio elemosinava ospitalità tra le case dei suoi amici attori e lo studio dove riprendevano di solito i film, poi Remo lo ha invitato a Bologna con la promessa di un appartamento a basso prezzo e proponendogli l'annuncio di un'agenzia di produzione di film "che ti piacciono tanto" che cerca un cameraman e quindi si trasferisce su al Nord.
- per quanto riguarda la personalità, Romeo "Er Mejo Der Colosseo" Stella, come si soprannomina lui stesso, is A Mess™: incoerente come pochi, straparla della sua vita e talvolta del suo lavoro fin troppo, a tal punto da mettere spesso a disagio sia i coinquilini LAMP(A) sia i clienti del Dolce&Remì.
- per quanto riguarda la sua sessualità, l'incoerenza anche qua fa da padrona perché cambia labels continuamente e un esempio delle sue conversazioni in materia è: "sono bi" "sono pan" "no no alla fine sono etero" "si ma quel tizio ha un culo divino" "okay I am gay" "okay but THOSE BOOBS", quindi capite bene che casino che è quest'essere umano.
- vorrebbe essere considerato a tutti i costi un gemello, ma ogni volta la conversazione tra i tre quando si presentano a qualcuno di nuovo va più o meno così: Romeo: "eh, sì, siamo gemelli" Romolo: "ma n'è 'n cazzo vero" Remo: "ma che cazzo stai a di'?"; plus i gemelli non parlano poco o mai di lui perché si vergognano del suo lavoro
- se pensate che i gemelli Stella insieme siano caotici, non avete mai avuto modo di fare esperienza di assistere ai fratelli Stella: Romeo: "A' Burino" Remo: "A' Cazzaro" Romolo: "A' NFAMI VE PARCHEGGIO NA MANO 'N FACCIA"; la prima volta che i coinquilini LAMP(A) hanno assistito alla scena, Virgilio era mezzo inquietato e mezzo turned on e Luca stava consolando un Patrizio piuttosto sconvolto da tutte le parolacce che volavano in giro.
- per questo motivo descritto sopra le maratone di film e di serie tv con tutti sono organizzate in rari, rarissimi casi, perché mentre Romeo vorrebbe solo horror gore/splatter e al massimo massimo documentari sul True Crime, gli altri a parte Giuda sono tipo: "EW NO"
- Romeo: "VE GUARDATE I FILM DA FICHETTINE IO VOJO VEDE GLI HORROR. ME SERVE ER SANGUE NO 'E CANZONI DAA BELLA E LABBESTIA" Luca: "Ma volevamo fare la maratona della Marvel" Romeo: "Notteprego 'amo girato a parodia porno e nun posso più guardà Thor coji stessi occhi"
- è migliore amicissimo con Giuda e hanno legato praticamente subito e se il veneziano non è al Dolce&Remì o con Emilio, è sicuramente a casa a giocare alla Play con Romeo. questo perché ancora un sacco di tempo fa, agli inizi di internet, Virgilio, Romeo e Giuda avevano formato un gruppo su Skype un po' a random per fare amicizia e mentre agli inizi erano tutti e tre molto affiatati, col passare degli anni Romeo e Giuda sono diventati "troppo bad boys" per Virgilio e pian piano, approfittando del trasferimento a Bologna, si è allontanato, mentre Giuda e Romeo semplicemente dopo un po' di sono persi di vista, limitandosi ai soliti auguri di natale/compleanno; Virgilio low key non li regge perché ha l'ansia che lo sputtanino sulle cose che ha detto e fatto nel suo passato, ma anche loro hanno lo stesso timore quindi se ne stanno buoni
- Romeo, Giuda e Tommaso sono fan de "La Mamma di Crystal", una parodia dei Cavalieri dello Zodiaco, e dalla prima volta che hanno scoperto che lo seguono, tutti e tre non hanno una conversazione senza citarne almeno una frase
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daisyofthegalaxy · 6 years ago
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quando mi alzo col culo girato è per gli ormoni o è proprio per la vita che mi fa girare le balle?
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kon-igi · 6 years ago
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SE MI DOVESSERO CHIEDERE
...quale immagine meglio rappresenti il terribile e umiliante gap generazionale tra gli adolescenti di oggi e il resto del mondo adulto, non penserei a instagram vs facebook o a streaming vs televisione ma a questo
Tumblr media
Un gongolante e autocompiaciuto dirigente scolastico di una scuola superiore di Piacenza ha presentato una pochette schermata in cui il primo giorno di scuola ogni studente dovrà mettere il proprio smartphone e che verrà bloccata dall’insegnante della prima ora con una chiave speciale per poi essere riaperta al concludersi dell’ultima ora di lezione. Lo studente la terrà con sé ma non potrà usare lo smartphone, ‘nemmeno durante la ricreazione’. Giubilo di tutti i genitori, i quali non si rendono nemmeno conto di avere fallito miseramente insieme al dirigente scolastico di cui sopra.
A parte che dopo aver letto l’articolo in cui il preside scomoda Stephen Hawking, nei primi istanti avevo già individuato dieci metodi per eludere il problema (e ho passato la mia infanzia davanti a un televisore in bianco e nero, miga bali), poi mi chiedo come facciano questi genitori ad applaudire l’iniziativa tutti avvolti dalle bende e stretti nel loro sarcofago.
Per farvi capire, stiamo parlando degli stessi dirigenti scolastici illuminati che quando @figlianumerouno e @burio-b fecero l’esame di maturità, proibirono l’accesso a internet come da norma di legge, peccato che la prova d’esame consisteva in un cortometraggio girato a scuola su cui gli studenti non hanno potuto montare nessun tipo di effetto speciale, musica, sfondo o effetto sonoro. Chi mastica un po’ di cinema avrà intuito le merdate minimaliste e noiose che sono saltate fuori.
Dirigenti scolastici e professori che hanno perso qualsiasi barlume di interesse (nello scatenarlo e nel provarlo), di propositività e di incisività nel trasmettere un messaggio educativo. O semplicemente di colmare la distanza coi loro studenti.
Vi sigilliamo i cellulari perché non siamo capaci di farvi capire che dovete tenerli spenti e ascoltarci. O perché non riusciamo a dirvi di tenerli in silenzioso e voltati in cima al banco senza guardarli. Oppure, alla più brutta, perché abbiamo paura di stare in piedi accanto alla cattedra e imporvi di appoggiarceli sopra prima di mettervi a sedere e iniziare ad ascoltarci.
‘Il cyberbullismo di cui tanto si parla - sottolinea il presidente - passa quasi sempre attraverso lo smartphone’
E così i ragazzi, privati del bullizzatore digitale, riacquisteranno una morale comune e torneranno ad essere rispettosi l’un dell’altro, così come succedeva nei fantastici anni ‘80, dove il sottoscritto era tanto amato e, visto che non esistevano gli smartphone, non gli è mai successo di essere crepato di mazzate nei bagni dai più grandi. Che culo.
A questo punto, visto che lo Yondr ha spopolato nelle scuole statunitensi, proporrei ai dirigenti scolastici di portarsi avanti col lavoro e di cominciare a mettere dei metal detector all’ingresso, così bloccheranno gli studenti abbandonati e ignorati che tra un po’ torneranno a sparar loro nel culo.
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uds · 6 years ago
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youtube
(spiller - groovejet)
c’è stato un periodo, a cavallo del millennio, in cui il difficile compito di essere una musichina onnipresente pensata per far muovere il culo alla gente non era ancora stato appaltato in saecula saeculorum al reggaeton.
a imperversare su mtv*, per radio, negli stereo a batterie nelle spiaggie e un po’ ovunque era sto suonino dance un po’ stiloso, che tu eri là tranquillo a berti il billy alla pesca e tra capo e collo ti partiva per la quattordicesima volta in tre ore lady di modjo e là scattava la roteazione di disappunto degli occhi talmente forte che con lo spostamento d’aria ci avresti mantenuto un impianto eolico di medie dimensioni.
era un suonino che, nel mio talebanismo musicale giovanile, trovavo insopportabile**. ok, ora c’è il la- fa do sol spagnoleggiante ovunque, per cui siamo nella fossa delle marianne della tristezza, e vivadio che non ho sedici anni ora, ma comunque.
groovejet (if this ain’t love) del deejay nostrano spiller*** si infila di forza in quel filone. coadiuvato alla voce dalla giovane modella patatona sophie ellis bextor, caratterizzata da un viso con lineamente molto particolari, ma comunque patatoni, è un (l’unico? io onestamente non ho mai più sentito una sua canzone passata per radio, ma magari è colpa mia) successo clamoroso per il ragazzone veneto, numero uno ovunque eccetera. la bextor invece infila una carriera solista di discreto successo, ma fortemente contestualizzata (nel senso, ok, murder on the dancefloor, ma poi vi ricordate altre canzoni? sono andato a vedermi i suoi singoli e sì, ce ne sono almeno due di cui mi sono ricordato vedendo i video, ma di cui avevo rimosso ogni traccia dai miei neuroni fino al momento precedente).
il video è contestualizzato con altrettanta forza. il blu dei video di quel decennio (il colore dell’aldilà felice), quei vestiti, quei capelli, quel pizzetto, quell’allegria fanfarona di quando ancora pareva che la storia (in senso universale) fosse finita, e si sarebbe proseguiti così belli tranquilli per sempre.
ecco. io di groovejet non sono un grande fan, ma l’altro giorno l’ho sentita per radio, e avendo un aneddoto e una roba curiosa a riguardo, non potevo non condividerli.
aneddoto: in terza superiore dividevo il posto in corriera con un tizio dai gusti musicali particolarmente opinabili (sempre alla luce del mio talebanismo bla bla bla). per capirci, mai diviso le cuffiette con lui in un anno scolastico di viaggi****.
un giorno arriva col singolo di groovejet, bello baldanzoso. mi porge la custodia. la esamino. sette canzoni. la prima è il singolo, le altre sei -come da costume di certa musica pop e dance dell’epoca- sono remix. SETTE volte la stessa canzone con unz unz diversi. glielo faccio notare, e lui mi dice con fare arrogante che è una canzone bellissima, che non capisco e che poteva sentirsele tutte e sette di fila anche subito. gli dico di farlo, tanto abbiamo un’oretta di viaggio. accetta con aria di superiorità.
alla prima traccia, tutto ok. alla seconda regge abbastanza il colpo. a metà della terza guarda insistentemente i secondi che passano sul display. all’inizio della quarta dobbiamo trattenerlo a forza dal lanciare il walkman col cd direttamente nella stratosfera.
curiosità: sophie ellis bextor ha oggi trentanove anni ed è incinta. del quinto figlio. i primi quattro son tutti maschi. CINQUE figli. come james van der beek, l’attore di dawson’s creek, pentapadre anche lui.
dev’essere girato qualcosa di strano nelle bottigliette d’acqua destinate allo star system di inizio secolo, è l’unica spiegazione.
*mtv aveva ancora senso di esistere in quanto selezonatrice musicale dei pomeriggi degli adolescenti, assieme alla meno patinata ma più coraggiosa videomusic. adesso la selezione musicale è leggere su un post di tumblr uno che parla di supercalifrigida, ascoltarla su youtube e desiderare fortemente che arrivi will smith col pipinotto di men in black per dimenticare gli ultimi tre minuti della tua vita.
**la cosa peggiore è che, come tutte le cose che si collocano negli anni formativi di qualcuno, a sentire quelle canzoni adesso mi viene una botta di nostalgia che levati. un po’ come sentire nostalgia per un calcio nelle balle.
***che ha il proprio cognome come nome d’arte, e questo è estremamente apprezzabile perché fa un sacco scuola superiore (l’unico altro contesto in cui è moralmente accettabile chiamare per cognome qualcuno con cui dividi troppe ore della tua vita)(anche se farebbe molto ridere farlo anche nel matrimonio)(MA NEL MATRIMONIO NON SONO MAI TROPPE LE ORE PASSATE INSIEME AMORE MIO PERDONAMI POSA QUEL MATTARELLO).
****la roba di dividere le cuffiette era il male. musica da un orecchio, il casino della corriera dall’altro. il momento in cui ho comprato un doppio jack e ho iniziato a portarmi dietro un paio di auricolari di riserva da sgnaccare a chi mi chiedeva di ascoltare assieme musica dal mio walkman è stata una delle più grandi soddisfazioni della mia vita fino a quel punto (per dire che adolescenza scoppiettante).
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iankeygenius · 7 years ago
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GLORIOUS- cp2- Le (im)parità sessuali, per lui
«Tu la fai facile» sbotta Tony indicando la sua nuova partner, una ventenne russa che sarà anche figa ma non ha esperienza e lui sta sudando e faticando come una bestia da un’ora, tanto che ha perso l’erezione. «A voi donne basta stare con le gambe aperte e a noi maschi tocca tutto il lavoro. Tu sei rigida e per nulla collaborativa!» la indica parlando in Inglese mentre lei, nei suoi capelli viola e labbra siliconate mette su il broncio. Ma per poco.
Si alza dal letto sfatto al centro del set e prende a girare col culo lucido di lustrini e arrossato per le diverse sculacciate.
«Tanya, dai» dice melenso il regista.
Tutti hanno una reazione improvvisa; chi batte il piede in terra, chi impreca e chi infine se ne va in pausa perché tanto ha capito che prima di una buona mezz’ora il suo attrezzo non torna glorioso.
«Tony, fatti una pausa» gli dice l’aiuto regista e lui annuisce.  
Va alla vetrata della lussuosa villa in cui sono ospiti per girare il film di medio costo, ma pur sempre da centomila euro, e osserva la piscina. C’è una papera gigantesca dentro e lui muore dalla voglia di girare quella scena, ma c’è quest’altra prima che sembra non terminare mai. Hanno iniziato presto, all’alba, e la ripresa della sua eiaculazione è stata un trionfo. È sempre la prima scena, quella.
Solo che questa pellicola è in 3D e, anche se non è la prima volta che gira un film di questo tipo, trova sia davvero estenuante. Due giorni per cinque ore di video. Poi le scene di girato di contorno, ma quelle sono una passeggiata.
Tony si stimola il sesso che lo ha reso famoso come “Glorious” mentre con l’altra mano tira indietro i capelli.  
È sudato e qui in Praga c’è un umido pazzesco, o forse è la zona della villa che richiama questa cappa che lo opprime. O forse è perché si avvicinano i tanto temuti trentacinque anni e per un attore hard sono come una mannaia sull’uccello. È tutta psicologia, ma di fatto sta già accadendo.
Dopo oltre trecento film, di cui un centinaio con alto budget con registi famosi come Salieri e Bandinelli, e dopo due premi vinti come miglior performer dell’anno agli AVN Awards, in pratica gli Oscar del settore hard, Tony sente di non aver più stimoli a lungo termine.
Il problema è che oggi deve portarsi a casa una scena degna del suo nome, o saranno “uccelli per diabetici”, ovvero “cazzi amari”. Ogni volta che gli torna in mente la battuta del suo amico Danny, gli scappa da ridere. Ma deve restare serio e concentrato.
«Senti Tony» gli accenna il regista dopo un po’. Gli si porge al fianco e lo fissa negli occhi, più o meno visto che è basso. «Dai bello, rilassati che ce la facciamo. Vuoi Sonya? Vuoi una mezza pillolina blu o vuoi farti un tiro? Dimmi che vuoi, che non c’è problema.»
Tony Cinquantalance non ha mai fatto cilecca in oltre quindici anni di gloriosa carriera nel cinema hard. E non sarà questo il giorno. Questo film doveva girarlo con la sua partner di sempre, e sua amica, Candy Lux, ma è rimasta incinta e ha deciso di tenere il pupo, questa volta.
Con lei c’era una tale complicità che al minimo cedimento, sapeva come comportarsi. E per lui era lo stesso. Conosceva quel corpo e sapeva come reagiva. Fare i film con lei era meno faticoso.
Spesso piacevole.
Tony si morde il labbro mentre la mano sonda il suo sesso meno rilassato, ma ancora lontano dal suo standard. «Tanya che dice?» gli chiede per capire il motivo dell’attrito fra loro e il regista sgrana gli occhi.
«È giovane e non devi farci troppo caso, a quel che dice.» Fa spallucce e Tony sente un brivido lungo la colonna vertebrale.
«Ma lo sa chi sono io?» replica rivestendo se stesso di fastidio. S’indica il petto e se lo batte. «Io sono Glorious! Quella non è nessuno e diverrà famosa proprio grazie al mio nome.»
Una risata di scherno s’alza d’improvviso nel silenzio del set e lui osserva il culo lucido di Tanya sbatacchiare divertito.
«Ma quella mi sfotte?» bisbiglia al regista.
«È solo atteggiamento» sminuisce, ma Tony serra la mascella. Sarà anche italoamericano e non russo, ma quella lo sfotte e basta e per questo si sta innervosendo. Ha solo delle pessime erezioni quando è nervoso, perciò tenta di calmarsi.
«Grazie a quella abbiamo avuto dei finanziamenti extra. Dai bello cerca di capire. La crisi…»
La figlia di un milionario che vuole fare l’attrice porno e per questo fa sganciare i soldi al padre dev’essere una moda delle ragazze di oggi perché quelle della sua generazione, non solo lo nascondevano, ma cambiavano anche città pur di restare immacolate al paese natale. È stato così anche per lui, pur essendo un ragazzo cazzuto di New York.
Ma sua madre non gli ha parlato per anni e suo padre lo aveva messo al bando nel suo quartiere per disonore. Solo sua sorella gli parlava e telefonava, ma di nascosto. Little Italy era off-limit per lui. Ma oggi che è famoso, è tutto perdonato. È stato riaccolto anche se sua madre continua a dire che è perduto e che solo una brava ragazza potrebbe salvarlo. Peccato che una brava ragazza non si metterebbe mai con un attore porno, questo Tony l’ha accettato, ma sua madre no.
Tony smuove le spalle e lo guarda storto. «Devo farmelo tornare duro e mi parli della crisi?» Gli fa un cenno. «Mandami Sonya» dice alla fine.
Si massaggia il petto e chiede della sua fluffer personale. Nessuno usa più i fluffer in favore del Viagra o altro chimico, ma lui preferisce eccitarsi in modo naturale. Del resto, non fuma, non si droga e neppure beve alcolici se non in rari casi. Cura il suo corpo e la sua salute in modo maniacale con analisi mensili che pretende anche dalle sue colleghe; l’unico sistema per non beccarsi qualche infezione o peggio.
«Sonya!» dice a voce alta il regista mentre Tony va da Tanya e le afferra il viso.
«Che vuoi?» dice lei, strafottente.
«Inizia a prepararti» le dice con un ghigno luciferino. «Tra poco riprendiamo a girare» continua accarezzandole le natiche.
Lei solleva un sopracciglio, sempre color viola, poi abbassa lo sguardo. «Se lo dici tu» sospira e torna nei pressi del letto mentre una truccatrice le sistema i capelli, il viso e le ripassa con la matita rossa i capezzoli.
Sonya arriva sorridente e si toglie l’accappatoio per farsi guardare da Tony, che non solo apprezza ma si fa trasportare dalle sue attenzioni.
«Giocaci un po’, bambolina» le dice incrociando le sopracciglia e afferrandole il collo. Le passa il pollice sulle labbra, che da sempre lo salvano in queste circostanze, e lei sorride maliziosa.
«Il mio ragazzone» gli dice infilando le dita tra i capelli neri. «Ora ci pensa la tua Sonya a farti godere.» Si avvicina all’orecchio. «Così glielo pianti in culo a quella stronza» dice e lui sorride.
«È nel copione» scherza.
Si baciano un po’, poi lei scende e inizia a giocare col suo attrezzo con la mano e la lingua mentre Tony si rilassa e chiude gli occhi. Pone le mani sui fianchi e si concentra mentre lei gli rinvigorisce il sesso lentamente come piace a lui.
Glielo succhia e glielo strizza al punto giusto. Quando torna a indurirsi, lei glielo scappuccia e prende a stimolargli la punta facendolo gemere. Sente che il campione si sta risvegliando.
Si accarezza il petto con la testa indietro. «Dimmi che muori dalla voglia di farti scopare dal mio cazzo duro» geme alla sua fluffer.
«Oh, sì» dice lei guardandolo con la punta del sesso appoggiata sul mento. Lo riprende in bocca e Tony raggiunge l’erezione giusta per la penetrazione.
«Sono pronto. Giriamo» dice a voce alta.
Sonya si alza e gli fa l’occhiolino.
«Sei la migliore» le dice.
«Lo so, amore» replica lei allontanandosi dal set.
«Silenzio» grida il regista mentre Tanya si sdraia sul letto con le gambe aperte e lo fissa con sfida. Le telecamere si avvicinano lente e iniziano a inquadrare il suo sesso che tiene con una mano. Un’altra camera inquadra lei, che ora si lecca il labbro e si sposta la vestaglia di seta per mostrare il seno alto e sodo.
«Azione!»
Tony si avvicina al letto e apre le gambe di Tanya, le accarezza le cosce vellutate e si fa spazio fino al suo viso per un bacio dove le lingue sono ben in mostra.
Sente la mano di Tanya afferrargli il sesso con un sussulto, e sorride divertito.
La fa sdraiare e le afferra un seno, poi l’altro e le sale sopra immobilizzandola.
Prende a strofinare il sesso tra quelle due incredibili montagne di silicone vellutato con immenso piacere e poi la lascia per infilarglielo in bocca, mentre la telecamera nasconde il suo viso per quanto è vicina.
Lei resta ferma mentre lui lo fa entrare un poco alla volta, dentro e fuori finché il regista non gli fa cenno di darci sotto. Tony aumenta il ritmo mentre due telecamere lo inquadrano per bene.
«Ok, Tony questa c’è. Cambia» dice il regista e lui esce dalla bocca di Tanya e la guarda come per chiederle “com’era?”. Ma lei non sembra cedere.
Tony le apre le gambe e gli strofina il sesso sul pube depilato mentre Tanya si afferra i seni.
«Dai, fammi sentire il tanto famoso Glorious» lo canzona.
Ma lui è un professionista e attende il regista. Il cenno arriva e Tony la penetra con foga facendola gridare.
La scava facendolo entrare senza pietà nella sua partner dai capelli viola e lei non si trattiene e si agita gemendo e godendo come tutte le donne in cui è entrato. Anche se l’orgoglio di Tony ne è compiaciuto, va a finire che la ripresa si bloccherà ancora perché quella non si sa controllare e verrà subito. Se viene, si chiude e fine dei giochi.
Tony decide così di rivedere le pose e esce senza avviso.
Il regista lo guarda sgomento. «Che cazzo fai?»
«Tu gira» replica serio afferrando Tanya per i fianchi e facendola sdraiare sul letto a pancia in giù. Le mette sotto il ventre un cuscino e le fa incrociare le caviglie.
Le telecamere si spostano alla sua sinistra mentre Tony accarezza il corpo tonico di Tanya per farla rilassare e arcuare. «Così brava» le dice e le si appoggia sopra per baciarle il collo. Libera la schiena e la scorre fino in fondo comprimendola delicato e il suo culo sporge in favore di telecamera come nemmeno lei credeva possibile.
«Favolosa» dice uno dei cameramen.
«Mi piace» dice il regista.
Tony le passa le dita sulle natiche lucide per poi aprirle e mostrare i suoi buchi. Assume una posizione che è parecchio scomoda, ma ne guadagna il film. Con una mano le tiene la natica mentre con l’altra si aiuta per un’altra penetrazione che la fa gridare e poi via con le danze.
Con una sola gamba come perno e l’altra in ginocchio, con il suo attrezzo che entra e esce un poco di fianco, Tony sente solo quanto sia ormai un burattino nelle mani di Glorious.
Glorious è il vero protagonista della sua vita. Tony è il suo regista e gli dice solo come meglio porsi davanti alla telecamera per la penetrazione perfetta per lo spettatore.
Glorious è l’attore famoso e, per antonomasia, il suo enorme cazzo che è inquadrato di più del suo viso. Quando lo chiamano, pensano solo a quello. Nessuno pensa a lui e meno ancora, nessuno pensa a Tony.
Da ragazzo era figo fare film porno. Era rispettato dai suoi coetanei, anche perché non ha mai ceduto alla tentazione del settore gay, come il suo amico Danny.
Era anche fonte d’orgoglio visto che molte ragazze se lo contendevano. Ma ora non è più così. Ha sempre un sacco di donne intorno, ma hanno perso attrattiva.
Lo avevano avvisato, i suoi colleghi più grandi e già consapevoli grazie a una lunga carriera, ma lui non li aveva ascoltati.
Del resto, a vent’anni, la vita, te la vuoi solo godere a pieno.
E la figa, tanta e sempre diversa ogni giorno.
Essere pagato per scopare, era il suo sogno come di tutti i ragazzi della sua età. Ora non è più così. Vuole di più da una donna. E girare un film, scopare con una telecamera, è un lavoro e basta.
Tony esce da Tanya e riprende fiato. Lei si gira e ha le lacrime agli occhi. Ora lo fissa con voglia e timore, ora sa cosa si prova a essere piena della sua gloria potente e furiosa.
«E ora andiamo un po’ da questo bel culo» dice lui col ghigno beffardo della vittoria mentre la penetra ancora, ma nell’ano. Entra a forza considerando la sua dimensione, ma entra bene e dopo qualche colpo entra tutto.
La ragazza non è una professionista, ma certo non ha nulla da invidiare alle sue colleghe più esperte. È aperta, pulita e lo accoglie bene.
«Grande! Vai così!» lo esorta il regista.
Tony le tiene le natiche ben aperte e assesta qualche colpo lento, che con questa postura è facile. Poi divarica di poco le gambe e solleva la sua partner per permettere alla telecamera un’inquadratura da sotto. Inclina il busto e riprende a penetrala con le palle che sbattono contro il pube, mentre vede la camera che gli sta ben aderente.
Lei gode senza ritegno, gode davvero.
Lui enfatizza anche se ce l’ha duro e tira molto ora. Sente i suoni della carne bagnata unirsi ai gemiti e gli umori mischiarsi col sudore che imperla la sua fronte. Tutto come da copione, come solito. Così come l’odore pungente e acre, spesso sintetico e dal violento aroma fruttato del gel lubrificante che ricopre perfino il profumo di lei.
Tony sente la pelle d’oca assalirlo.
Esce dal suo ano e la fa girare. «Sto per venire» dice a denti stretti e lei annuisce.
Tanya apre la bocca e prende a leccargli l’attrezzo che prima tanto scherniva. Ora invece lo succhia per bene.
Tony se lo tiene con una mano e attende.
Il regista gli fa cenno che può andare e lui eiacula ancora con un getto che riversa sul volto di lei ricoprendole un po’ la bocca e un po’ gli occhi. «Aah…» geme davanti all’obiettivo fissandola.
«È fatta, bravissimi.» Fine di un’altra ripresa.
Tony si rilassa mentre Tanya chiede soccorso con la mano per ripulirsi il viso. Si alza e si allontana. Lo stesso fa Tony mentre il regista si congratula.
«Facciamo un’ora di pausa» dice dandogli una pacca sulla spalla. «Poi si va in piscina.»
Tony annuisce mentre va in bagno per lavarsi. Si sciacqua il viso e vede nei suoi occhi scuri la fioca luce della sua vita sempre uguale, monotona e priva di stimoli.
C’è solo l’ennesima scena, un traguardo dopo l’altro, un buco dopo l’altro.
Ma non sta costruendo nulla, intorno a se non vede nulla. Non sente nulla.
Tutti sempre a parlare delle donne oggetto, ma mai nessuno che pensi agli uomini oggetto come lui che vengono usati e poi buttati via dalle stesse donne, oltre che dal settore dell’hard che vuole e pretende cazzi freschi a rotazione. Ormai chiunque può fare un porno con una telecamera, ma non sono professionisti. Eppure si sono presi una fetta di mercato. Da qui la crisi.
«Che vuoi fare nella vita?» domanda al suo riflesso. Abbassa lo sguardo e si risponde che per oggi deve terminare il film. Torna sul set e l’ora di pausa trascorre in totale relax bevendo un integratore. Gli attori non mangiano, a differenza della troupe.
Tony divorerebbe un bue da tanta fame che ha. Ma non può. E la tortura diventa insopportabile quando tutti parlano del ristorante in cui andranno a fine della giornata. Qualcosa di nuovo, almeno.
La truccatrice gli copre le occhiaie e gli pettina i capelli. Lo cospargono di un gel apposito che con l’acqua renderà la sua pelle lucida e in camera sembrerà ancor più possente.
Girano l’ultima scena, ma per l’eiaculazione si fa aiutare da un’iniezione di latte così da rendere il getto sempre poderoso.
Tony è sfatto, ma felice. Ha portato a termine tutte le riprese e il regista è più che soddisfatto così come Tanya che ora lo fissa con desiderio, come se non avesse già avuto il benservito.
Dopo la cena, Tony e la troupe di quasi venti persone vanno in albergo e lui sale in camera dove trova Tanya che lo attende nuda nel letto. Da non credersi.
In quale parte dimenticata del suo cervello lei può pensare che dopo dieci ore di riprese lui voglia ancora scopare?
«Fuori dai piedi» le dice secco indicando la porta.
Lei si getta addosso al suo corpo in cerca di un bacio, ma a Tony basta stare eretto per evitare la sua bocca.
Dall’alto del suo metro e novanta, non è difficile.
«Io ti voglio tutto per me, almeno una volta» dice capricciosa.
«Non mi puoi avere, bambolina» la schernisce. «Glorious è un attore, ma Tony non recita.»
«Che vuoi dire?» domanda agitandosi.
Le afferra i polsi e cerca di dissuaderla, ma sembra innervosirsi.
«Sonya!» grida alla sua amica, che sta nella camera vicina mentre Tanya tenta ancora di baciarlo.
È davvero una troietta capricciosa.
Sonya entra con la truccatrice e la buttano fuori tra insulti e spintoni. Lui non avrebbe potuto farlo, pena una denuncia per violenza su una donna. Tra donne invece possono.
Ironico.
«Tutto bene, amore?» le chiede Sonya.
Tony annuisce sedendosi stancamente sul letto. «L’ennesima che crede che abbia un vibratore al posto dell’uccello» replica osservando il soffitto sentendo d’improvviso una profonda pena per l’uomo che è diventato. Non può nemmeno difendersi da solo da una pazza senza rischiare la carriera.
Sonya gli passa la mano sul viso e lui l’osserva leggendo in lei la stessa aurea che aveva Candy poco prima di lasciarlo. È stanca e si vede.
«Vieni» le dice distendendosi nel letto. Lei si adagia al suo fianco e si abbracciano teneramente.
«Tony, io voglio provarci» le dice ancora.
Sonya s’è presa una sbandata pazzesca per un ragazzo più giovane, che non sa del suo lavoro e crede che sia una segretaria di produzione di una telenovela brasiliana.
Lui la bacia in fronte. «È una pessima idea. Glielo devi dire. Tanto lo scoprirà e s’incazzerà» le rammenta ancora afferrandole il volto. «Tu meriti di essere amata. Lui lo deve sapere da te, così almeno saprai se ti ama davvero.»
Sonya sorride, ma con gli occhi lucidi. «Faccio ancora un film, poi lascio» gli dice e lui sospira rassegnato a perdere anche lei.
«Spero davvero tu possa essere felice, Maria» la chiama col suo vero nome. Un’altra italoamericana come lui, ma nata nel Bronx, dove era meglio farsi pagare che farsi stuprare per una bella ragazza come lei.
Lei chiude il volto nel suo immenso petto e si fa stringere.
«Resto qui a proteggerti, se vuoi» gli dice e lui sorride divertito mentre entrambi si levano le scarpe e i vestiti e s’infilano sotto le coperte.
«Grazie, ora dormo più sereno» le bacia la guancia. «Buonanotte» sussurra sfiorandole il labbro poco prima che lei si giri per farsi cingere in un abbraccio che per quelli come loro, che fanno del sesso un lavoro, è più intimo e quel “dormire insieme” assume in significato meno erotico, ma non meno intenso.
Tony vorrebbe solo trovare qualcuna che vada oltre Glorious e che veda lui, quel ragazzo che ha preferito fare film porno che rapine. Accarezzare gambe con le collant, che chiedere il “pizzo” ai negozianti per il boss che già lo voleva a suo servizio a soli quindici anni.
Quel cuore innocente che ha fatto delle scelte discutibili, ma mai a discapito di altri.
Quel Tony che aveva una luce speciale negli occhi, che voleva un lavoro onesto e una ragazza da sposare per fare felice sua madre e sua sorella. Voleva che suo padre dicesse a voce alta che era fiero di lui. Voleva la pizza il sabato sera e andare a ballare.
Poi un giorno, gli offrono dei soldi per scopare in una stanza con una tizia più grande e una telecamera. Con Danny s’era detto che era una figata e l’hanno fatto. Hanno preso i soldi e via a divertirsi.
Facile e soprattutto s’era fatto la sua prima donna.
Poi il tipo gli dice che ha un gran bel cazzo e che lo vuole riprendere ancora, se lui vuole.
«Figo» dice Tony.
«Grande» dice Danny.
E il mondo ha preso a girare forte e veloce, fino a oggi. Ha corso così tanto che Tony è rimasto in quella stanza di allora. Vorrebbe andare a riprenderlo, ma la palazzina è stata abbattuta e quel Tony è sepolto sotto le macerie, forse.
Sonya si gira e gli passa la mano sugli occhi. «Che ti prende?» sussurra.
«Non ho mai fatto l’amore in vita mia e non so nemmeno se ne sono capace» dice secco a denti stretti con un fremito sotto pelle.
«Con quella giusta, lo farai» gli dice mentre lui si rigira e si rannicchia nel suo angolo.
«Tony?»
«Buonanotte» la saluta con un sussurro.
Tony sente il suo alito caldo sulla nuca, la sua mano gentile che lo accompagna nel sonno che trova più per stanchezza e noia, come tutto ormai. Quella giusta? Cosa vorrà mai dire? Quella che è ancora vergine? Quella che non te la da prima dei cinque appuntamenti? Quella invece come lui, stanca del sesso e in cerca di sentimento? Che tipo di donna sarebbe la donna giusta per un attore porno?
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gropiusstadt · 7 years ago
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Mi metto l’eye-liner seduta per terra col viso rivolto al balcone, di fronte ho lo specchio, penso: la gente che si stufa di tutto si stufa anche di guardare sempre lo stesso volto? Penso: chissà se Vitangelo Moscarda intendeva ciò che intendo io quando per sbaglio mi specchio e vedo un’espressione spontanea. Mi trucco, penso alla bellezza e al potere che dà. Mi chiedo se sia normale avere una concezione di sé positiva nell’ideale, negativa nel concreto. Mi spoglio, mi metto il deodorante, scelgo un reggiseno qualunque tanto li odio tutti ma mia madre insiste. Fa quelle smorfie, le boccacce, mi critica. Quanto è ignorante e infantile e maschilista mio dio. Scelgo un paio di mutande, mi chiedo se sia il caso di abbinarle al reggiseno, che quelle sono belle ma mi segnano i fianchi e quelle altre vanno bene se sei al secondo giorno di ciclo. Mi guardo, mi specchio ancora. La gente pensa sempre che se ti specchi è perché sei vanitosa, ma io sono solo una perfezionista. Se quella volta dopo un bicerin non mi fossi specchiata, avrei girato metà Torino con tutte le labbra sporche di cacao e caffè. Se quell’altra al ristorante non avessi tirato fuori lo specchio non mi sarei accorta che il vestito che mi aveva comprato mia mamma ai mercatini macchiava di nero e toccandomi gli occhi mi ero creata delle occhiaie. Comunque mi vesto, scelgo cose che mi facciano apparire magra, 80% di armadio pieno di nero. Mi piace, mi fa apparire drammatica. Apparire. Mi piace il potere dell’apparenza, ci posso fare quello che voglio. Cioè quello che riesco. Mi infilo l’unico paio di pantaloni che ho in un armadio pieno di gonne e abiti, tiro in dentro la pancia, mi guardo il culo, le gambe, i piedi. Tutto brutto. Indosso una maglia attillata e penso di avere un seno grande. Mi avanza tempo e decido di mettermi lo smalto che impiega solo quarantacinque minuti ad asciugarsi, ovviamente sbavo tutto. E aspetto.
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pesce-fuordacqua · 7 years ago
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Memories
Conoscevo un ragazzo, a scuola; era mio compagno di classe. Per comodità lo chiameremo ‘Prince Charming’, e già il soprannome dovrebbe contribuire a dare un’idea di che genere di persona fosse – uno di quei ragazzi che riusciva ad attirare lo sguardo di chiunque si trovasse nel suo raggio d’azione, uomo o donna che fosse. Personalmente, non mi è mai parso tanto attraente e, stufa di dover sentirne parlare, non mancavo di farlo notare. Le compagne di classe, allora, mi guardavano con aria di sufficienza, sostenendo fossi troppo testarda e orgogliosa per ammettere, anche solo a me stessa, quanto lo trovassi affascinante. In realtà non ho mai avuto problemi ad esternare il mio apprezzamento per le sue doti, a patto che tenesse la bocca chiusa, indossasse la tuta da ginnastica e fosse girato di spalle – così da mettere in mostra il sedere tondo e scolpito da bravo ragazzetto sportivo qual era, qualora non si fosse capito. Oltre ciò, non ho mai provato per lui che un latente fastidio. In cinque anni ci siamo scambiati qualche parola non più di una decina di volte, la maggior parte delle quali per discutere o insultarci a vicenda – a volte, entrambe le cose. Che non andassimo d’accordo credo fosse chiaro, ormai, anche ai primini della classe affianco. Mi sono spesso chiesta perché, durante quegli anni; per quale motivo non potessimo essere amici o, quantomeno, mantenere dei toni civili che evitassero di esasperare le sue ammiratrici al punto tale da far desiderare loro di avere dei forconi tra le mani coi quali potermi rincorrere per i corridoi della scuola. A distanza di anni, sono giunta alla conclusione che la colpa fosse mia – parte di essa, perlomeno. Ero una fastidiosissima spina nel fianco, allora, anche se all’epoca non l’avrei mai ammesso, e lo ero soprattutto con le persone che mi mettevano in soggezione.
‘Prince Charming’ mi metteva in soggezione. Tanto. 
Mi metteva in soggezione il modo in cui camminava sicuro verso il suo posto, strascicando pigramente i piedi sulle mattonelle vecchie e dai bordi irregolari sulle quali inciampavo ogni mattina, più volte al giorno; mi metteva in soggezione il modo in cui riusciva a zittire l’intera classe con una sola parola, dirigendone l’attenzione su di sé come un domatore da circo – poco importa che i suoi monologhi fossero spesso nient’altro che un’accozzaglia di parole prive di senso logico: riusciva comunque ad abbindolare chiunque. Mi ha messo soggezione, soprattutto, il modo in cui riusciva ad aizzare una piccola folla contro una sola persona – non so cosa avessi potuto fare, se mi fossi trovata in una situazione simile. Pensavo di tenergli testa, ma probabilmente non ero considerata che un moscerino. Le cose non sono cambiate.
Una volta lo vidi cascare dalla sedia come un sacco di patate. Era impegnato a dondolarcisi come se fosse s’un’altalena, cercando di appoggiarne lo schienale al muro sempre più velocemente. L’osservavo con la coda dell’occhio e un sorrisetto furbo stampato in faccia, consapevole che mancasse poco al momento in cui avesse perso la concentrazione e si fosse ritrovato col culo per terra – non pensai neanche per un attimo che avrebbe potuto farsi male. Quando scivolò cercò di aggrapparsi al banco per tenersi in equilibrio, ottenendo come unico risultato quello di mandare per aria tutte le penne e scartoffie che vi erano sopra e trascinarlo con sé. Scoppiai a ridere di gusto, ma c’era talmente tanto fracasso, quel giorno d’una probabile assemblea, che nessuno ci fece caso. ‘Prince Charming’, invece, mi rivolse un sorriso tra il divertito e l’imbarazzato, quasi fosse indeciso se unirsi alla risata che ancora non ero riuscita a soffocare, o essere indignato per l’affronto. Era goffo e impacciato, mi accorsi. Fu la prima volta in cui pensai che forse eravamo più simili di quanto si pensasse; che, se le circostanze fossero state diverse, avremmo potuto fare comunella – questione di un attimo, prima di accorgermi che quella realizzazione non mi facesse piacere; prima di tornare ognuno nel proprio mondo: lui sulla vetta, mentre io ancora faticavo a trovare il mio posto. Dicevano fosse bello; alcune, addirittura, sostenevano fosse il ragazzo più bello della scuola. Allora ‘Prince Charming’ gonfiava il petto come un galletto e sollevava il lembo della maglietta per mettere in mostra quattro gloriosi centimetri di pelle in più, ché se non fosse stato attento avrebbe contribuito ad innalzare prematuramente e drasticamente il livello globale delle acque. Dicevano fosse bello, ma forse ero cieca. O forse le mie attenzioni erano concentrate interamente sulla riccia che sedeva tra le sue gambe, scompigliandogli i capelli come se l’avesse già fatto un milione di volte; la stessa riccia dal fisico elastico da ballerina che, prima dell’ultimo anno di liceo, non mi aveva mai rivolto la parola, né tantomeno degnato di uno sguardo. Su quei capelli ricci avrei voluto affondarci le mani e giocherellarci per ore. Forse ero cieca, ma dall’invidia.
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giancarlonicoli · 5 years ago
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19 FEB 2020 09:48“COME FAI AD ESSERE AMICO DI SORDI? AVARO ANCHE DI SENTIMENTI” – L’ULTIMA BOMBASTICA INTERVISTA DI FLAVIO BUCCI BY GIANCARLO DOTTO: "SORDI MI MANDAVA LA SARTA NELLA ROULOTTE A RIMEDIARE TRA GLI AVANZI DEI CESTINI LE OSSA PER I CANI. MA MANFREDI ERA PIU’ ANTIPATICO DI LUI - CASTELLITTO E’ LA MIA CONTROFIGURA. POVERACCIO, SE DEVE FA’ ‘NA PLASTICA”.  "PLACIDO? UNO CHE NON SA DOPPIARE NEMMENO SE STESSO”. NANNI MORETTI? L’INSUCCESSO GLI HA DATO ALLA TESTA”. MONTESANO NON LO SOPPORTO - MASTROIANNI? A CENA CON LA DENEUVE ESPLOSE: “NON TE PIACE NIENTE, PIJATELA NER CULO” - LE DONNE? SONO SEMPRE VOGLIOSO. NON PRENDO FARMACI. LA SANDRELLI? LA PIÙ SUBLIME"  - VIDEO
Giancarlo Dotto per Diva e Donna
Flavio Bucci è un uomo, al confine dei settant’anni, che se ne frega di quello che è stato ieri o che sarà domani e se ci sarà un domani. Gli basta poco. Dategli un pacchetto di sigarette e l’occasione di fare il suo mestiere.  Non ha altro da chiedere. E nemmeno questo chiede. Una bella faccia, anche un po’ sinistra, di uno che ne ha di vite e di storie da raccontare, a cominciare dalla sua. Attore dal talento smisurato, disperso e spesso voluttuosamente sprecato, senza un vero perché, in quarant’anni di cinema, teatro e televisione, da Elio Petri a Paolo Sorrentino, da “La piovra” a “I promessi sposi”.
Alla fine degli anni ’70 era un italiano celebre, un divo nazionalpopolare, nei panni e nella pelle di Ligabue, il pittore lunatico e naif, sceneggiato televisivo Rai da 20 milioni di spettatori a sera. Ha scelto di vivere distratto e smemorato a Passoscuro, contrazione di Passo Oscuro, tanto per darsi un nome adeguato al destino, paesino di pescatori a nord di Roma, fuori dai flussi turistici.
Agli “ergastoli domiciliari”, come dice lui . Da lì si sposta il meno possibile. Eccezione, il volo per Amsterdam, a trovare la compagna olandese e il figlio Ruben. Un fratello, Riccardo, che lo protegge con discrezione dagli ingiuriosi disagi del mondo reale.
Assolutamente ipnotico è il racconto di Flavio a tavola. Sarà per  quella sua voce da caverna, sarà la tavola, sarà il vino bianco che va giù facile, a litri. “Punto, punto e virgola, punto a capo” è la sua locuzione preferita, quando si stufa e deve liquidare un argomento. Si comincia dal Capoccione.
Chi è Capoccione?
“Elio Petri. Il mio indiscusso maestro. Detto così per intuibili motivi”.
Con Petri, la tua prima parte da protagonista, il Total di “La proprietà non è più un furto”.
“Avevo già girato due anni prima “La classe operaia va in paradiso”, un film culto dell’epoca”.
Gli attori di allora. Da brividi.  Gian Maria Volonté. Salvo Randone, Mariangela Melato, Mario Scaccia, Ugo Tognazzi.
“Gian Maria e Corrado Pani sono stati i primi che ho conosciuto a Trastevere, quando arrivo a Roma. Con Volonté parlavamo sempre di politica, con Corrado solo di sesso e di donne”.
Bell’uomo Corrado Pani, ex di Mina.
“Aveva perso la testa per lui. Era quel tipo di figlio di puttana fascinosissimo che piaceva alle donne. Il nostro James Dean, di una simpatia rara. Non so quante macchine ha sfasciato”.
Comunista convinto Gian Maria Volonté.
“Il padre era un gerarca fascista. Busso alla porta di casa sua. Mi vede, neanche mi fa entrare e mi porta a fare la tessera alla vicina sezione del partito”.
E tu l’hai fatta?
“Dovevo mangiare”.
Sei stato anche con Mario Monicelli ne “Il Marchese del Grillo”.
“Quando mi mandò il copione, gli dissi: “Maestro, io piemontese, molisano da parte di padre e pugliese da parte di madre, non posso fare il romano con Alberto Sordi. E lui: “Fa come cazzo te pare, basta che lo fai”.
Enrico Montesano ha riportato di questi tempi il Marchese del Grillo a teatro.
“Attore che non sopporto. Tu mi devi spiegare quale presunzione ti spinge a rifare un personaggio che ha fatto un grande come Sordi. Non è normale”.
Dimmi di Alberto Sordi.
“Impossibile averci a che fare. Un grande attore, ma un pianeta a parte. Indescrivibile”.
Perché impossibile?
“Non l’ho mai sopportato, ma era un grande. Come fai ad essere amico di Sordi? Avaro anche di sentimenti. Neanche Fellini gli era amico. Mi divertivo a provocarlo”.
Come?
“Lo aspettavo fuori del bar di Cinecittà. “Mi offri un caffè?” gli  chiedevo. E lui: “Ma perché me devi rovina’ la giornata?”. Mi mandava la sarta nella roulotte a rimediare tra gli avanzi dei cestini le ossa per i cani”.
Hai incrociato tutti i più grandi della tua e precedente generazione.
“La cosa più curiosa è che più grandi erano e meno se la tiravano. Penso a gente come Mastroianni e Tognazzi”.
Se ti dico che Tognazzi è stato un talento naturale assoluto?
“Dici bene. Amava la vita. Il cibo e le donne. Se l’è goduta”.
Vittima a fine corsa di depressione, come l’amico Gassman.
“Ugo organizzava ogni anno quelle feste a Torvaianica abbinate al tennis, piene di gente famosissima. L’ultima volta non lo vedo. Salgo su, lo trovo sdraiato su un lettino. “Che scendo a fare, non conosco nessuno”.
Diversissimi Gassman e Tognazzi.
“Storie diverse. Vittorio era il teatrante della prosa. Ugo veniva dalla rivista. A me interessa solo l’essere umano. E Ugo era il più grande. Punto, punto e virgola, punto a capo”.
Più vicino, come umano, Mastroianni a Tognazzi.
“Cena di Capodanno. Marcello  stava con Catherine Deneuve. Arriva ogni bendidio. E lei, schizzinosa: “Je ne pas…”. Al terzo o quarto “Je ne pas”, Marcello esplode: “Non te piace niente, pijatela ner culo”.
Grande Marcello.
“Se non c’era, bisognava inventarlo”.
Nino Manfredi, l’altro grande dell’epoca.
“Bravo. Dopo Sordi, c’è lui. Ma più antipatico di Sordi. Un borghese piccolo piccolo. Sordi era talmente surreale da diventare simpatico”.
Hai lavorato con Pasquale Festa Campanile.
“Un geniaccio, completamente fuori di testa. Cominciava a bere gli amari alle quattro di mattina. Faceva il cinema perché gli permetteva di scrivere romanzi. Scriveva di notte. Non dormiva mai. Tranne che sul set”.
Sul set con Toni Servillo ne “Il divo”. Ti piace? .
“No. Lo trovo molto freddo come attore. Nel nostro mestiere tu devi arrivare col cuore allo spettatore dell’ultima fila. Che me ne frega della tecnica”.
Vi confondono ancora tu e Castellitto?
“E’ la mia controfigura. Poveraccio, se deve fa’ ‘na plastica”.
Hai doppiato John Travolta in “Grease” e tanti altri film.
“C’incontriamo in un ristorante a Roma, Lucherini fa a Travolta: “Lui è la tua voce italiana”. E io: “E lui la mia faccia americana”.
Hai doppiato Gerard Depardieu.
“Quasi tutti, tranne uno, che l’ha doppiato Michele Placido. Uno che non sa doppiare nemmeno se stesso”.
Hai prodotto Nanni Moretti in “Ecce bombo”.
“Dio mi perdoni. Un altro borghese piccolo piccolo. L’insuccesso gli ha dato alla testa”.
Hai mai mandato qualche regista a quel paese?
“Alberto Lattuada. Mi aveva chiamato per “Cuore di cane”. “Ti ho fatto preparare un costumino…”. Manco fossi una ballerina del Bolshoi. M’è venuto uno sbocco di sangue. Mai più voluto vederlo, neanche in foto”.
Con “Ligabue” hai conosciuto la nazionalpopolarità, quella vera.  
“Per carattere, non me n’è mai fregato nulla. La gratificazione, se viene, la vivo come un diritto. Fa parte della paga. Non mi monto la testa per queste cose”.
Premi e osanna per la tua interpretazione.
“Ho studiato due documentari su Ligabue e mi sono fidato del mio istinto. Questo è quanto. Me ne sbatto di scuole e maestri. L’unico genio che ho conosciuto nella finzione del gioco si chiama Cesare Zavattini”.
Uomo e attore di una generazione che non ha avuto paura degli eccessi.
“Ho avuto il mio periodo. Alcol e cocaina insieme. Tiravo cinque grammi al giorno e ci mettevo sopra una bottiglia di vodka. Ne ho fatte di tutte. Fumo da sempre. Prima o poi la faccenda si conclude”.
Niente approdo senile al salutismo o alla fede?
“No. Resto un materialista inguaribile. Tutto è opinabile. Si muore a diciotto anni, si nasce morti. Mi rompe i coglioni morire, ma non mi lamento, ho avuto tutto dalla vita”.
Sei stato sposato con la principessa Micaela Pignatelli, anche lei una storia d’attrice.
“Quando arrivava la pasta a tavola e facevo la scarpetta col sugo, la suocera inorridiva: Ma come, due carboidrati? Non poteva funzionare”.
La compagna olandese?
“Tutta un’altra storia. Viviamo separati, ma ne sono ancora innamorato dopo vent’anni”.
I figli?
“Ne ho tre. I primi due non li vedo da una vita. M’incuriosisce che, dei tre, nessuno abbia seguito le orme del padre. Non me ne frega niente, ma lo trovo singolare”.
Ti assolvi come padre?
“Non mi sento un padre che si è comportato bene. Ho tante colpe. Sono stato egoista. Ma sono stato in giro per cinquant’anni. Ancora adesso, che mi sono fermato, ogni tanto mi chiedo dove sto”.
Le ricordi tutte le donne che hai avuto?
“Alcune le ho dimenticate. Anche volutamente”.
Bucci e le donne oggi.  
“Ancora mi piacciono molto. Sono sempre voglioso. Non prendo farmaci. Se ce la faccio da solo, bene. Mi piace proprio la presenza femminile. E’ l’altra parte di noi. Una cena di solo uomini mi rompe”.
Indimenticabile?
“La storia con Stefania Sandrelli. Una donna magica. La più sublime che abbia mai incontrata. Sessualmente e come essere umano”.
La tessera del partito comunista l’hai stracciata?
“Mai stracciata. Non so più dove sia.  La tessera, ma anche il partito…”.
Cosa ti fa stare bene oggi?
“Una sola cosa, il lavoro. Cinema, teatro, qualunque cosa. Del resto non me ne frega niente. Punto, punto e virgola, punto a capo”.
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