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#citazioni realtà
worldofdarkmoods · 4 months
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Le persone non si accorgono che ti perdono. Non si accorgono del fatto che avevi bisogno di una parola che non è stata detta, di un'attenzione che non ti è stata rivolta, di un gesto che, in un certo momento, sentivi indispensabile ma non è stato fatto.
Le persone non si accorgono che ti perdono quando ti rimandano ad un altro momento, a quando avranno più tempo o cose meno importanti da fare, quando non ascoltano il tuo silenzio, quando non comprendono che avresti bisogno di presenza, di conforto, do distrazione, di calore anche se non chiedi mai e loro non fanno domande.
Le persone non si accorgono che ti perdono quando, anche per piccole cose, tradiscono la tua fiducia, ti lasciano ad aspettare, ti mettono davanti altre cose, altre persone, non danno importanza a ciò che dici o a ciò a cui tieni, non ti chiedono mai come stai e non si preoccupano per te, dando per scontato che tanto tu ce la farai, qualunque cosa accada.
Le persone non si accorgono che ti perdono quando non dimostrano ciò che provano, non manifestano di tenerci a te, non ti dicono mai che ti vogliono bene e che sei davvero importante, quando ti fanno sentire una qualunque nelle loro vite, una che potrebbe anche non esserci.
Le persone non si accorgono che ti perdono, che per tante piccole mancanze, per tanti piccoli vuoti, per tante piccole disattenzioni, per tante piccole dimenticanze, ogni giorno sei sempre più lontana e non riesci nemmeno a spiegare perché, non è mai il singolo episodio, è come ti senti diversa ogni volta, è come ti senti più sola.
"Le persone si accorgono di averti persa solo quando già è successo."
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ragazzoarcano · 1 year
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“Cerco di giudicare il meno possibile chi mi trovo di fronte e so che molti considerano la gentilezza un sinonimo di debolezza.
In realtà essere scortesi è molto più facile che essere educati. Per me chi è sempre gentile è una specie di supereroe, perché la vita è un casino per tutti. Per alcuni è un casino meraviglioso, per altri un casino insopportabile...
L’unica cosa che possiamo fare è cercare di occuparci del nostro casino personale, cercando, per quanto possibile, di non incasinare la vita degli altri”
— Marco Mengoni
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mostro-rotto · 2 years
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Quando ti rendi conto che in realtà non puoi stare in una relazione perché pensi troppo, ti fai mille paranoie e il tuo umore dipende costantemente dal loro comportamento nei tuoi confronti
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magismagisque · 9 months
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illsadboy · 3 months
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Perché fuggire dalla realtà? A volte, ciò che chiamiamo illusione è la verità e il dolore è l’unico modo per insegnare. Il dolore è l’insegnante supremo.
Itachi Uchiha
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maledettadaunangelo · 4 months
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Mi piacerebbe credere che fra di noi sarò stupendo, che le cose si aggiusteranno, e che tu sarai diverso. Vorrei poter pensare che averti regalato la mia vita abbia avuto un senso. Che ne sia valsa la pena. Che tu mi amerai come ti amo io. Ma la verità è che sento che non andrà così. Certe cose si avvertono fin dall'inizio, anche se poi ci raccontiamo delle favole, ci costruiamo una realtà che non esiste, per sentirci meno stupidi, meno soli, per convincerci che tutto quello che abbiamo dato alla fine tornerà. Vorrei credere che questo vuoto che ho dentro, poi sarà riempito. E che io non sarò più invisibile.
Roberto Emanuelli, Ora amati
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monikilla70 · 6 months
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Viviamo in un mondo di troie senza pudore
e di viscidi coglioni che ci vanno dietro come cani in calore.
(riflessioni sul mondo)
-laragazzadagliocchitristi
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worldofdarkmoods · 4 months
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Ti sei mai sentita la seconda persona? Quella importante ma non essenziale, quella che se c'è fa piacere ma se non c'è sarà per la prossima volta, quella per cui non vale la pena insistere. Sarebbe bello a volte avere qualcuno su cui poter contare sempre, per cui sei tu che fai la differenza, per cui sei te la priorità. Io sono sempre stata l'amica presente, quella sensibile, quella empatia che cerca di capire tutti quell'amica che però non diventa un "tu ne vali la pena". Forse sono così stupida da non rendermi conto che sono io a sbagliare ad allontanare a non meritare gli altri. Eppure anche quando mi sembrava di esserci vicino a questa cosa meravigliosa e bellissima che è l'amicizia, finivo sempre per rendermi conto di essere la seconda in tutto, quella che non diventa un "tu ne vali la pena". Perché poi io non riesco ad occupare uno spazio, a fare finta di nulla. Eppure a volte mi piacerebbe poter riempire il tempo come se fosse un barattolo e infilarci dentro qualsiasi cianfrusaglia pur di sentirmi piena, pur di credermi felice e di non sentirmi mai sola.
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mahinablog · 7 months
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le persone sono più false dei libri che leggo. per questo amo leggere, perché evado dalla realtà
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ragazzoarcano · 10 months
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🫂
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La domanda di oggi è stata: dove vi vedete tra 10 anni?
Gli altri: con un bel lavoro, sposata/o con qualche bambino, un cane
Io: con un bel lavoro, nella mia casetta, il camino acceso ed un bicchiere di vino in mano a pensare com'è bello avere i propri spazi
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princessofmistake · 6 months
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Tutti siamo prigionieri di un luogo o di un gruppo. Il punto è sapersi scegliere i compagni di prigionia.
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gregor-samsung · 8 months
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“ Gli uomini tutti d'un pezzo dove li aveva mai visti?, insistevo. Erano quelli capaci di vere inclinazioni, rispose. Proprio il contrario dei personaggi, che avevano sempre bisogno di decidersi per fare qualcosa, e quando poi la facevano non era per farla ma per fare come gli altri... Se neppure io lo sapevo qual era l'idea che avevo di me stesso! Si, doveva esserci una smagliatura, tra me e me, di cui bisognava pur venissi a capo. Mi pareva di non sentire amore o anche rallegrarmi come immaginavo accadesse agli altri, con naturale abbandono. Glielo avevo confidato io una volta! E poi per orgoglio e necessità me l'ero accollata questa supposta diversità, l'avevo costruita, difesa, mi ci ero adattato, ostinato, barricato dentro, e avevo finito per preferirla. Ma era forse solo una maschera che col tempo sarebbe caduta, o una mia ipotesi tutta ancora da accertare nei fatti. Come poteva lui ritenermi incapace di vere inclinazioni, e io stesso crederlo, se non avevo mai avuto fino ad oggi una qualsiasi esperienza che me lo confermasse? E oggi, ecco, l'occasione si presentava. Oggi alle sei. Dovevo rifiutarla per rimanere nel vago, oppure dovevo approfittare e farla con Mira l'esperienza — oggi — alle sei — per saperne di più su me stesso? In fondo era lui a spingermi a questo, a provocarmi ritorcendo contro di me quanto gli avevo confidato. Solo se lo avessi smentito, mi dicevo, avrei potuto riconquistare la sua ammirazione e fors'anche la sua amicizia, sì solo così sarei passato nella prima categoria, quella degli uomini, che lui rispettava... L'occhio nel labile specchio del finestrino mi stava guardando carico d'apprensività — non erano i miei, per l'appunto, i pensieri di un personaggio? — e già mi comunicava il solito disagio quando di colpo l'immagine sparì insieme con gli alberi della Villa Comunale. “
Raffaele La Capria, Un giorno d'impazienza, Bompiani, 1976, pp. 17-18.
 NOTA: L’edizione del 1976 è una riscrittura dell'opera prima dell’autore pubblicata nel 1952.
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illsadboy · 18 days
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Come stai?
La domanda più indiscreta, più insolente, più insoffribile, e la più comune anche, la più poliglotta, la più persecutoria, al telefono e faccia a faccia, la domanda che mette alla tortura chi ama la verità perché la si formula per avere in risposta una miserabilissima bugia.
~Guido Ceronetti~
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mostro-rotto · 2 years
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Sono quel tipo di persona che quando è giù di morale ascolta musica in ogni momento e si crea un mondo parallelo fatto di film mentali per dimenticare la realtà. Perché la musica a volte è pura sopravvivenza.
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