#circo in famiglia
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Il Circo Arkar porta al Trasimeno il suo spettacolo senza animali Dal 10 al 21 agosto il Circo Arkar si esibirà a Castiglione del Lago, portando con sé un assortimento di spettacoli circensi senza l'uso di animali. L...
#CASTIGLIONEDELLAGO#EVENTIECULTURA#CIRCOARKAR#DIVERTIMENTOSENZAANIMALI#EQUILIBRISTI#ESTATE2023#GIOCOLIERI#SPETTACOLOCIRCENSE#ARTECIRCENSE#CIRCO#FAMIGLIA
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I Miei Libri del 2023
Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato. Wisława Szymborska
1 - Benjamin Stevenson - Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
2 - Bernardo Zannoni - I miei stupidi intenti
3 - Michela Marzano - L'amore che mi resta
4 - Martin Griffin - L'impostore
5 - Eric Fouassier - L'ufficio degli affari occulti
6 - Wendy Doniger - L'anello della verità
7 - Peter Hopkirk - Il Grande Circo
8 - Carmine Pinto - Il Brigante e il Generale
9 - Susan Cain - Il dono della malinconia
10 - Dennis Duncan - Indice, Storia dell'
11 - Maria Grazia Calandrone - Dove non mi hai portata
12 - Eshkol Nevo - Tre Piani
13 - Marcus Du Sautoy - L'enigma dei numeri primi
14 - Pietro Trifone - Brutte, sporche e cattive
15 - Giuseppe Barbera - Agrumi. Una Storia del Mondo
16 - Gianrico Carofiglio - Della gentilezza e del coraggio
17 - Audrey Magee - La colonia
18 - Edith Wharton - L'età dell'innocenza
19 - Antti Tuomainen - Il fattore coniglio
20 - Geoff Dyer - Natura morta con custodia di sax
21 - Franco Lorenzoni - Educare controvento
22 - Toshikazu Kawaguchi - Finché il caffè è caldo
23 - Florian Illies - 1913
24 - Francesco Paolo De Ceglia - Vampyr
25 - Richard Osman - Il Club dei delitti del giovedì
26 - Giulio Boccaletti - Acqua
27 - Domenico Dara - Malinverno
28 - Alessandra Necci - Al cuore dell'Impero
29 - Andrew Verghese - Il patto dell'acqua
30 - J.F. Powers - Morte d'Urban
31 - Imma Eramo - Il Mondo Antico in 20 Stratagemmi
32 - Gianni Solla - Il ladro di quaderni
33 - Alice Cappagli - Niente caffè per Spinoza
34 - A.K. Blakemore - Le streghe di Manningtree
35 - A.J. West - La meccanica degli spiriti
36 - Eric Fouassier - Il fantasma del Vicario
37 - Beatrice Salvioni - La Malnata
Nel 2023, finalmente, ho superato le 10 mila pagine lette, arrivando a quota 11336. Era un piccolo limite personale, niente di competitivo, ma il fatto di aver cambiato metodo di lettura mi ha aiutato nell'intento. Quest'anno ho letto anche libri su consigli di amici di Tumblr, uno tra questi è stato un regalo graditissimo. Per quelle vie misteriose e magiche che i libri ti fanno seguire, a volte ho comprato, senza saperlo, libri che sono complementari per tematiche e trame. Obiettivo del prossimo anno è leggere un classico a trimestre. Se ci sono curiosità sui titoli, chiedete!
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Conte Giuseppe Primoli 1890, neve sullo sterrato della zona dove sarebbe sorto il Tempio Maggiore di Roma (1904) e la zona dei cosiddetti "quattro villini" tra piazza delle Cinque Scole, via del Portico d'Ottavia, Lungotevere Cenci.
Sotto questa terra smossa su cui bruca il cavallo dovevano stendersi resti di magazzini romani, della zona indicata nella Forma Urbis Severiana come Navalia e, forse, del Tempio di Castore e Polluce, collocato sotto l'area di Monte Cenci dove furono rinvenute, tra Quattro e Cinquecento, le statue dei Dioscuri, già allora traslate al Campidoglio.
In lontananza nella foto, il campanile di San Giovanni Calibita sull'isola Tiberina e, di fronte, la Torre della Pulzella.
Risalente al 1200, essa era parte delle torri medievali di Roma, legate a famiglie della nobilità e del ceto mercantile cittadino di cui erano insieme strumento e concreta traccia sul territorio.
Questa torre, collocata sull'isola, guado fluviale tanto essenziale alla vita cittadina da aver facilitato e forse cagionato la nascita dei primi insiediamenti destinati ad evolversi nella Roma romulea, apparteneva alla famiglia dei Pierleoni.
Probabilmente ebrei e opportunamente convertiti per poter sfruttare al meglio le proprie ricchezze in una Roma medievale pur non ancora dotata di Ghetto, e forse meno ostile alla Comunità di quanto non si sarebbe più tardi dimostrata, i Pierleoni controllavano anche il tratto alla base del Campidoglio.
L'edificio medievale presso il vico Jugario è a loro intitolato, e anche loro era la torre che si nota a destra, addossata al corpo della Basilica di San Nicola in Carcere, riusata come torre campanariae contenente un'antica campana di fine Duecento, commissionata dai Savelli.
Ma, soprattutto, oltre a case medievali al vicino Velabro, ai Pierleoni apparteneva il forte costruito sulle rovine del Teatro di Marcello, e di cui ancora si vede l'affollarsi di strutture alte e strette su via del Foro Olitorio.
Passato ai Savelli e, tramite loro, agli Orsini, quel forte oggi lo conosciamo come palazzo Savelli Orsini, opera di Baldassarre Peruzzi, la malinconica e splendida residenza costruita nella cavea del Teatro.
La torre della Pulzella, dall'enigmatica testolina che vi appare inquadrata da una finestrella cieca e che guarda intenta dalla parte del Portico d'Ottavia, passò come tutto il resto dei Pierleoni nelle mani dei Savelli, incastellati così tra l'isola e l'omonimo Monte, e i cui domini si estendevano già verso Campo de' Fiori e all'Aventino, come attestato dagli odonimi vicolo de' Savelli e Clivo di Rocca Sabella.
La pulzella, comunque, è una testa romana, ma la leggenda popolare la vuole l'impietrirsi di una bella giovane aristocratica che, murata per vincere la sua resistenza a un matrimonio di convenienza, morì lassù spiando all'orizzonte il ritorno del suo vero amore dalla guerra.
Fonti: studi di F. Coarelli e P. L. Tucci sulla topografia del Circo Flaminio e dell'area dei Calderari.
A. Carandini, Roma. Il primo giorno, Laterza 2007.
#isola tiberina#roma#rome#italy#italia#savelli#pierleoni#giuseppe primoli#fotografie d'epica#vecchie foto#roma sparita#Italia sparita#Ghetto di Roma#Comunità ebraica#torri medievali#medioevo#Roma baronale#Roma medievale#Monte Savello#circo flaminio
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A portrait Of Jianghu: Reincarnated Disciple
Aggiornamento fino all'episodio 6
Questo drama andrebbe preso come esempio massimo e mostrato in ogni lezione di cinematografia:
come si possa passare da un primo episodio " serio" - e serio lo metto tra virgolette perché l'unica cosa seria della prima puntata è l'espressione di Barbie Comunione - dove nonostante la messa in scena fosse assurda comunque i personaggi erano solidi e dignitosi, ad un drama dove pare che il Circo abbia aperto le gabbie... è al di fuori di ogni mia comprensione. @lisia81
Avevamo lasciato l'impassibile Action Man in procinto di iniziare la sua missione di salvataggio della sua amata nell'Universo Yi - trovando prima la donna con il segno sulla caviglia. Quella del sogno e bla bla bla... - e me lo ritrovo a prendere letteralmente il posto di Action Man 2.0 dato in pasto ai pesci.
Non solo. Per qualche motivo che mi sfugge, Action Man adesso ha delle espressioni. E non è solo espressivo ma pure simpatico. A tratti comico. Talmente comico che prova a sconfiggere degli uomini facendogli la Kamehameha.
Ma è lo stesso Action Man? Ma che è successo?! Il trapianto nell'altro universo ne ha modificato il carattere? Ha preso na' botta in testa?!
Tra l'altro non solo la sua personalità è cambiata ma si scopre che ha pure dei poteri magici! Come la voce in sottofondo ci spiega - perché farlo capire nella prima puntata era troppo facile - nell'Universo di provenienza di Action Man c'è la magia.
Qui no.
Ergo... basta che trattenga il fiato per recuperare i poteri. Nello specifico il super potere di fermare il tempo.
E mentre penso a quante puntate dovrò vedere per stabilire nuovi record di apnea non posso fare a meno di applaudire al fine messaggio ecologista della serie: l'inquinamento dell'aria è d'altronde un problema serio e non respirare mi sembra un ottima soluzione.
Investito di questa mirabolante capacità di trattenere il fiato, Action Man ne approfitta per mostrare anche le sue doti artistiche, disegnando sulla faccia di Moby Dick e dei suoi uomini e riportando a casa sana a salva Barbie Comunione.
Inoltre il drama ci tiene a mostrarci che Action Man ha un'altra incredibile capacità: l'onniscienza. Infatti conosce già tutti gli eventi accaduti nella prima puntata nonostante nessuno glieli abbia detti quindi conosce già la sua copia Action Man 2.0 e cosa ha combinato nella prima puntata.
Potrei alzare gli occhi al cielo per tale semplificazione ma in tal modo mi evito noiosissimo scene d' esposizione e quindi va benissimo così.
Consapevole quindi di non poter tornare a casa e di essere ricercato per omicidio da praticamente TUTTA la città, Action Man si impegna a portare a termine almeno la sua missione: fare il maniaco cercando la donna con il segno alla caviglia.
Tutte queste novità eclatanti sul nostro protagonista mi costringono anche a cambiargli il nome: Action Man non è più adatto. Only Fans , data la sua passione per i piedi, trovo invece che sia perfetto.
Ma troppo protagonismo. A Portrait è una serie corale - purtroppo - ed è quindi giusto dare spazio a tutti: che fine ha fatto Barbie Comunione? Ed il fratello Primogenito di Action Man 2.0? e Moby Dick? Lo avranno ritrovato il tesoro rubato della Famiglia?
Lasciamo quindi Only Fans a fare il maniaco e spostiamoci a casa Wuzong dove il figlio primogenito, seppellito il padre e dato per morto il fratello Action Man 2.0, conta già i giorni che mancano alla sua investitura a Capo Famiglia.
Ma ha fatto i conti senza l'oste. Non solo gli dicono che il Fratello è vivo - o resuscitato dipende a chi lo chiedi - e quindi la sua salita al trono si fa più ardua ma la Polizia con a capo Cazzo Duro gli imbocca in casa, volendo la testa del fratello più piccolo per l'omicidio di Capo Kong.
Ovviamente il Primogenito fa il vago sostenendo che non abbia idea di dove sia il fratello ma assicurando il poliziotto Cazzo Duro che collaborerà super volentieri con le forze dell'ordine.
E' facile dunque ipotizzare le prossime mosse dell'uomo: consegnare il fratello alle autorità e quindi essere per forza di cose nominato Capo Supremo della Famiglia.
Infatti, per motivi che di nuovo non mi sono chiari, sia il padre che gli Anziani della famiglia, vogliono che sia Action Man 2.0 a prendere il comando. Lo stesso Action Man 2.0 che non parla, che si è presentato a casa Kong armato di machete, ha ammazzato una vagonata di gente ed è attualmente ricercato per omicidio.
Anche a Casa Kong non sono messi bene: Barbie Comunione, che si è tolta i centrini per indossare una mise più adatta a Barbie Funerale, prepara le esequie del fratello che oramai durano da 6 puntate. Il funerale più lungo che io abbia mai visto.
Senza sempre espressioni nonostante la triste perdita, Barbie Funerale deve gestire non solo l'essere rimasta orfana - ma è la protagonista di un drama...l'essere orfana fa parte del personaggio di default ormai - ma anche le insidie degli uomini attorno a lei. Siccome non l'hanno vista perforare il torace di Action Man 2.0 nella prima puntata, i personaggi maschili di questa serie pensano che Barbie Funerale sia una povera donna indifesa, inadatta a comandare la famiglia Kong. Meglio che stia a casa a cucinare e fare la calza o pensare ai bambini e alla casa. Che vuoi che ne sappia lei di economia, affari e negozi?
Barbie Funerale non conoscerà quanto fa 7x8 ma conosce bene l'aberrante fauna maschile da cui è circondata: d'altronde il suo promesso sposo gli ha sterminato la famiglia.
La serie quindi approfitta di questo momento per spiegare il contesto delle vicende: ma farlo prima no?!
Attualmente in questa città senza nome, ci sono tre famiglie che si contendono il potere. I Kong, i Wuzong e i Daoke. Con vari avvicinamenti, tradimenti, alleanze che vanno e vengono in base all'opportunità. Questo spiega il lieto matrimonio della prima puntata e come siano tutti un po' fessi nel non aver pensato che forse dietro a questo fallimento d' alleanza ci fosse la famiglia Daoke. Santo cielo, sono in tre. Se due si alleano per forza di cose, l'altra farà di tutto per mandare a monte l' accordo. Ma va be', lasciamo perdere. L' arguzia non è il punto forte di questi personaggi.
Chiarite le circostanze ambientali della vicenda, torniamo a Only Fans che triste perché fare il maniaco non ha dato i risultati sperati, approfitta dei suoi poteri per" salvare" un ragazzo e regalarci un monumento altissimo di trash e BL.
Il suddetto ragazzo, chiamato Ron per via delle sue sfighe ed intramontabile povertà, si rivela essere un attore spiantato e senza grandi prospettive di lavoro. È cosa buona dunque, pensa Only Fans, imboccargli in casa e vivere assieme a lui!
La nuova conoscenza permette a Only Fans di rivelare anche la sua passione per i piedi al suo nuovo amico che in virtù della nuova amicizia, lo porta in un locale dove potrà sfogare tutta la sua maniacalità.
Qui, oltre a mostrarci come Only Fans derubi un povero signore innocente mentre fa la morale agli altri, conosciamo altri due personaggi. D'altronde ne avevamo pochi... meglio abbondare. Forse è per questo che i personaggi di questa serie si vestono e indossano parrucche inconcepibili: per farsi riconoscere.
In questo caso, Ariel maggiore e Ariel Minore. Due sorelle con parrucche improponibili,che lavorano nel locale, osannate da tutti e tutte per la loro bellezza ed eleganza. La maggiore è una vamp sicura di sé e del proprio fascino mentre la minore è più timida e sembra dimostrare un minimo di profondità. la faranno perciò secca a breve?
Chiaramente essendo Only Fans il protagonista di questa storia, è chiaro che alla fine della serata, una delle due - se non entrambe - sono già che belle innamorate del lead. D'altronde ad una, ha mostrato la sua peccaminosa ossessione i piedi e all'altra, gli è finito direttamente sotto il vestito. #pigliateletutte
Ma non c'è due senza tre. Uscito dal locale, Only Fans e Ron conoscono la terza donzella della serata che poiché ha il nome che mi ricorda il Cantante di Mystic Nine e ciò mi mette i brividi, ho ribattezzato Divin Codini.
Il suo incontro con Only Fans inoltre, è qualcosa che se non lo vedi non lo puoi capire: lei legata alla macchina a mo' di sirena a prua di una nave - ce l' hanno con i sottotesti marini in questa serie - che viene portata in giro da Moby Dick. Only Fans che ferma il tempo, la slega e saltano via in cielo a rallentatore mentre si baciano, con lei che sta a braccia larghe tipo Gesù sulla croce.
Essendo pure Divin Codini una povera disgraziata senza parenti, soldi e amici e siccome le disgrazie sempre vanno a braccetto, pure lei si ritrova a vivere a casa di Ron. Ormai casa Ron è come la Tana degli Weasley. Ci entrano cani e porci.
Poiché adesso il magico duo e diventato un Trio - dove Divin Codini per cervello e prontezza svetta sugli altri due disgraziati - Only Fans si sente così in intimità con loro da rivelare anche a lei il suo fetish per i piedi.
Così la ragazza, trova lavoro ai due come commessi in un negozio di scarpe in modo che il lead possa fare il maniaco senza dare troppo nell' occhio. Questa è anche l' occasione per rivelare che Divin Codini non è solo sveglia ma anche una bella ragazza. Solo i due rincoglioniti non si erano accorti che fosse una ragazza!
Ma è anche l' occasione per tentare di far fuori Only Fans - dandogli fuoco - e ricordare al pubblico che questa storia oltre ai piedi, parla anche di altro. Non ce lo scordiamo.
Ovviamente i Nostri si salvano e celebrano l' occasione diventando fratelli giurati. La cerimonia tra l'altro è comprensiva di oggetti (...è un cappello a cilindro quello?!...) che trovo difficile decifrarne la simbologia.
Inoltre non posso fare a meno di pensare che sta fratellanza nasconde più relazioni romantiche di Un Posto Al Sole. Mentre Only Fans spreca la sua vita salvando la sia amata Barbie Comunione, Divin Codini se lo spizza come una tortina al ricevimento nozze mentre aspetti che arrivino gli sposi e Ron punta l' unica ragazza del Trio come fosse un assetato nel deserto. Con queste premesse amorose mi domando quanto reggerà questa fratellanza.
Dopo tutti questi nuovi incontri e accadimenti che possano destabilizzare lo spettatore, è bene tornare alla sicura terraferma. Barbie Funerale ricompare in scena e fedele al proposito di non sposarsi, tenta di risolvere il problemi della famiglia Kong e far vedere a tutti che anche se donna, può benissimo comandare. sempre senza espressioni. mado' pare un cartonato
Nessuno può mettere Barbie Funerale in un angolo! sosteneva Patrick Swayze in Dirty Dancing. Poiché gli affari della famiglia vanno male per colpa dei Daoke e poiché con i Wuzong ci ha litigato, Barbie Funerale di lutto vestita decide di far visita ai Daoke per vedere se ha margini economici di manovra e riesce a risollevare la famiglia.
E qui, apriti cielo.
Ci viene presentato il Capo Daoke. Capelli di due colori, fisico scultoreo, occhiali anni 90, giacca di pelle. Proprio il tipo che potrei trovare in giro nella Cina di quegli anni. Non hanno il telefono ma vedi un po' che bei guanti da motociclista anni 90' che tiene capo Daoke! Crudelia Demon dei Metallari, approfitta della visita di Barbie Funerale per tentare di appiopparle il figlio. D'altronde è un uomo e questa serie ci insegna che il matrimonio è l'unica cosa per cui valga la pena Barbie Funerale.
Ma se pensavo che con Capo Daoke questa serie avesse toccato il fondo degli animali strani, è con il figlio Trinciabue che devo per forza ricredermi. Il ragazzo, con un intelletto pari a quello di un bambino di 5 anni, sbuca da sotto un tavolo facendosi scudo con il enorme leccalecca e invaghendosi immediatamente di Barbie Funerale, cerca di approcciarla, abbracciandola e baciandola.
Per una volta ringrazio quindi Only Fans per il tempestivo intervento di salvataggio. Ci mancava solo vedermi una molestia sessuale ai danni di Barbie Funerale. Già il disagio scorre potente.
Only Fans si palesa in questa scena perché ha il radar attivo ogniqualvolta Barbie Funerale è in pericolo: catturato finalmente dalla polizia, mentre lo portavano in centrale ha visto la copia della sua amata in macchina con i Daoke ed ha supposto che fosse in pericolo. Ha usato quindi i suoi poteri per scappare - lavoro della polizia buttato nel cesso - ed imboccare a casa Daoke per salvare la bella.
La donzella però non è così felice di esser scampata alla molestia e ricordando probabilmente cosa ha combinato Action Man 2.0 nella prima puntata tira un ceffone ad Only Fans. Barbie Funerale diventa manesca solo con Only Fans. Con Trinciabue indietreggiava terrorizzata - per quanto l'attrice abbia capacità recitative di un sasso - ma appena vede la faccia del lead gli parte la serial killer inside.
Ma Only Fans è un uomo in missione e non ha tempo per litigate amorose. Adoro inoltre come con incredibile serenità, sbandieri a Barbie Funerale come " Lei, non sia la sua Lei, ma che la proteggerà proprio per questo." ribadendo il suo proposito di difenderla ed innalzando agli occhi della ragazza, il livello di bipolarità a numeri critici: 4 episodi fa la voleva accoppare con un machete.
Mo' giura di proteggerla.
Siccome l'incontro con Barbie Funerale non è andato benissimo, Only Fans si consola con una Ariel Minore trovata per strada. La difende da dei maniaci - pure questa - e fa di tutto per rimanere nel cuore della giovane che se prima non era innamorata, adesso sogna già il vestito bianco.
Rimandata a casa la giovane, Only Fans - all'alba del 6 episodio - torna finalmente a casa Wuzong facendo impazzire i suoi parenti, dato l'assurdo cambio di personalità. Il Primogenito è spiazzato da tale livello di svagatezza del fratello minore che non solo torna dai regno dei morti allegro e solare come un furetto ma si porta appresso Ron e Divin Codini e adesso vivono tutti assieme a casa Wuzong.
Ma il Primogenito non è l'unico perplesso. Anche la sorella minore, tornata a casa per la morte del padre, è sconcertata dal comportamento del fratello. Fino a ieri non sopportava la gente, non parlava con nessuno e andava in giro armato di spada pronto ad accoppare chiunque. Promessa sposa compresa. Mo' è un piccolo girasole allegro e chiacchierone che fa vivere due barboni - Ron e Divin Codini quello sono !- in amicizia e armonia con lui.
La sorella - che chiamerò Topolino per via delle sue doti investigative - non solo sospetta che qualcosa non vada con Only Fans/Action Man 2.0 ma diffida pure del fratello maggiore. La diatriba che vede i due fratelli contendersi il trono - manco fosse il Trono Di Spade - è troppo strana secondo lei. Inoltre la morte del padre è un' altro campanello di allarme.
Topolino infatti è una patologa e fatta l'autopsia sul corpo del padre, scopre che è stato avvelenato con un veleno che fa effetto in 5 minuti. E sto veleno incredibile viene fatto solo da un animale: la medusa.
E chi è che tiene delle meduse in casa?
nessuno direte voi. Chi cazzo tiene delle meduse dentro un acquario?!
Action Man 2.0 risponde la serie. Sto ragazzo è sempre stato strano.
Che Action Man 2.0 abbia ucciso suo padre per poi andare ad accoppare la famiglia Kong accusandoli ingiustamente di omicidio? La prima puntata buttata. Bastava aspettare l'autopsia per scoprire che i Kong con l'omicidio non c'entravano nulla. Ma no, Action Man 2.0 doveva andare a fare il figo da Barbie Funerale! Non lo sapremo mai, almeno per adesso. Perché Action Man 2.0 è presumibilmente morto. E dico presumibilmente perché una delle poche cose insindacabili di questa serie, che viene ribadita più volte e che fa da base per la storia, è che se muori in un Universo, crepi anche nell'altro. Non stiamo salvando Barbie Funerale per salvare Barbie Comunione apposta?! Secondo questa logica, essendo Action Man 2.0 a far compagnia ai pesci, anche Only Fans dovrebbe esser crepato.
Ma qui sta.
Dunque?!
A sto punto se non è stato Action Man 2.0 ad avvelenare il padre, allora è stato il Primogenito? Ma alla notizia dell'avvelenamento rimane sconvolto. O è bravo a recitare - almeno lui - o davvero non ne sa nulla. Attenderemo le investigazioni di Topolino per scoprire la verità.
Ma onestamente...non me ne frega in cazzo di chi abbia avvelenato sto signore.
Meglio ritornare a Barbie Funerale che dopo le molestie subite, assume giustamente due guardie del corpo nuove. Di cui una è un nano?! un bambino?! che dovranno difenderla da chiunque le faccia del male.
E potrebbero iniziare subito dal Primogenito.
Come nelle migliori soap opere messicane, il tradimento amoroso è dietro l'angolo. Il primogenito approfittando di un offerta commerciale di Barbie Funerale, allunga le mani sulla ex promessa sposa del fratello, proponendosi come potenziale marito e Signore e Padrone del mondo. chiaramente non conosce il lato killer inside della donzella
Ma Barbie Funerale è netta: non si sposerà. E se mai sarà costretta a farlo, sarà solo con un Capo della famiglia. Tradotto, se vuoi Barbie Funerale te la devi guadagnare.
Insomma, Barbie Funerale è la donna più corteggiata della città. Tutti la vogliono, tutti la desiderano. Da Moby Dick a Trinciabue fino al primogenito. In questa carrellata degli orrori tra potenziali mariti, spezzo una lancia per quello che mai potrà anche solo toccarla: l'Emo.
Uomo dei Daoke, L'Emo sembra uno dei pochi esseri pene-munito con un comportamento normale e accettabile. Certo, il suo outfit borchiato è perfetto più per un concerto degli ACDC che per le trine e i pizzi di Barbie. Ma il contrasto potrebbe anche funzionare.
Ahimè è un personaggio secondario. Mai e poi mai gli daranno la donzella di turno.
Finisce qui questa ricapitolazione: tra nuovi personaggi usciti da un incubo, outfit aberranti e trama che va avanti più lenta di un lombrico.
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2020.
Questo sono io allora.
...
Già dall'estate 2019 a casa avevamo dovuto familiarizzare con tutte le norme di comportamento per il contenimento di possibili infezioni/malattie, sopratutto io ero il rompicazzo in famiglia gestendo visite/medicinali/ricoveri di mia madre immunodepressa. Diciamo che mascherine, guanti, disinfettante, camici usa e getta non erano cose nuove per noi. Il peso psicologico, mentale e fisico del terrore misto a responsabilità con la consapevolezza che la pandemia fosse già una realtà anche da noi ben prima degli annunci istituzionali - arrivati dopo il circo dei vari (città)nonsiferma.
Quando al lavoro decidemmo di istituire pratiche e controlli prima che lo richiedesse lo Stato, ci guardammo tutti perplessi perché non avevamo scorte di dpi e i prezzi stavano già salendo alle stelle.
Questo sono io che controllo gli accessi del mattino col termometro e il questionario sintomi.
Così per mesi con una media di minimo tre volte in ospedale a settimana per mia madre.
Non so perché mi stiano tornando in mente queste cose, forse è finito l'effetto del hard reset che mi fece la psicologa per gestire il lutto, forse è scattato qualche parallelismo mentale essendo in questi giorni forzato a casa.
Ci sono comunque molta amarezza e schifo sedimentati in me verso varie persone e istituzioni.
Capire per molti non è stato possibile, né mai lo sarà.
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Ho pensato da subito che questa ventata di tendopoli studentesche che stanno sorgendo all'improvviso qua e la come forma di protesta verso il caro affitti, altro non poteva essere che l'ennesima ventata fuoriuscita da qualche deretano targato PD.
La nuova "scorreggia ideologica" trendy in odore di sinistrismo militante, ho sentito puzza di cialtronata piddina non appena ho visto l'ardore con il quale "Ella" si è precipitata con l'armocromista al fianco della protesta, così da fargli fare magari consulenze rateizzabili sulle tinte dei tendaggi, e quanto poco ci ha messo ad arrivare anche quelli del nuovo sindacato italiano della "PDELLE".
L'ennesima "sardinata" di una pletora di soggetti, che debitamente aizzati e "paghettati" dalla solita sinistra, stanno mettendo su un nuovo circo di saltimbanchi finalizzato a gettare un pò di discredito sulla Meloni come se non facesse parte della stessa massoneria e dello stesso gioco politico atto a far credere che in Italia esista una destra e una sinistra e non due facce della stessa medaglia.
SI, perchè gli affitti degli alloggi a questi 4 pagliacci con la tessera giovanile PIDDÌ in tasca, sono andati bene per quasi 11 anni di fila. Come no.
Poi qualcuno ha deciso di risvegliare le larve nelle culle di sospensione fisiologica delle cantine delle sedi PD stile Matrix, così da gettarle nell'agone della battaglia politica, nell'ambito di quella abitudine tipica della fossa bioideologica comunista che prevede l'utilizzo di ogni possibile espediente pur di distogliere l'attenzione e spegnere un qualsiasi risveglio dei propri diritti.
A costo di creare fantasmi, ed aizzarli ogni giorno nelle piazze, siano esse piene di risorse in ciabatte o di quei teneri virgulti debitamente indottrinati ogni giorno in quel feudo comunista ad esclusivo consumo della sinistra, che risulta essere oggi la scuola italiana di ogni ordine e grado.
Che se poi risultasse vero quello che ho letto stamani sulla leader di questo neo movimento, vale a dire che guida la tendomania a Milano quando vive a Bergamo, non potremo far altro che prendere atto della cialtronaggine che si cela dietro a questa ennesima mossa di "Marketting" da parte dei comunisti del PD.
Cialtroni e Ciabattoni. È stata la sinistra dal 68 ad uccidere questo paese: dalla famiglia alla scuola fino alla società con l'invasione dei peggiori della terra e dei peggiori della nostra terra: i comunisti, sia a destra che a sinistra, perché una opposizione vera in questi paese non c'è.
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Aliquando et insanire
iucundum est
Già l'idea della guerra imminente
sospinge alla sopravvivenza...
A procurarti un biglietto di sola andata
A predisporre un viaggio da esule
Ad attrezzare un rifugio e provviste
Soprattutto a dimenticare, tutte quelle
inutili e stolte parole, che risuonano vuote:
"Dio", "Patria", "Famiglia" ...
Sciocchezze, che riempiono la bocca
dei clown giù all'incrocio, che ti vorrebbero
distrarre dal tuo scabro presente
e vendere biglietti dai colori sgargianti
per il loro miserabile circo.
C'è la guerra che incombe
Non hai più tempo per chi grida
Per i loro farneticanti deliri da imbonitori.
Diventi più selettivo
Più incline al silenzio
e sensibile ai colori del cielo al tramonto.
Piuttosto, ti prepari ad ascoltare
la tua anima. A danzare con lei.
A curarti soltanto di ciò che ti costituisce:
le tue cellule, la tua innocenza
il tuo bisogno di leggerezza.
L'essenziale: ciò che fa di te, proprio Te
E il tuo istinto di sopravvivenza
Intatto e indomabile.
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Saltimbanchi
Marie Desplechin, Emmanuelle Houdart
Logos, Modena 2012, 48 pagine, ill. , Rilegato, 28x37,5 cm, ISBN 9788857604411
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
"Accorrete, non abbiate paura in città è arrivato il circo. Siamo saltimbanchi e viviamo alla giornata. Venite a vedere, grandi e bambini, lasciatevi cullare dalle nostre parole: siamo narratori di favole, mescoliamo magia, illusione e poesia. Sotto il nostro tendone tutto è possibile!"
Le sorelle siamesi, la donna barbuta, il colosso, la lillipuziana, il musicista senza braccia e senza mani… Undici ritratti strani e bellissimi che immortalano artisti circensi come altrettanti inviti a immaginare per loro vite straordinarie e numeri stupefacenti. L’illustratrice ha affidato i suoi personaggi a Marie Desplechin, che ha dato loro un nome e ha inventato per loro un destino necessariamente fuori dal comune: “Emmanuelle ha immaginato e disegnato undici personaggi favolosi. Me li ha affidati. Sono arrivati alla spicciolata, prima le gemelle siamesi, poi l’uomo senza arti e la donna barbuta, poi il colosso, la cartomante e la lillipuziana… Uno dopo l’altro, ho dato a ciascuno di loro un nome e una storia, poi una famiglia che andava formandosi da sola man mano che scrivevo. È stato facile e divertente: ai vari personaggi i ritratti calzavano a pennello! Così abbiamo inventato il nostro circo itinerante, una famiglia profondamente umana, in cui regnano la fantasia, il coraggio, l’ingegno. E, ovviamente, l’amore.” Marie Desplechin
Dal racconto di una vita rocambolesca a un altro, Emmanuelle e Marie intrecciano i legami che uniscono questi saltimbanchi e ci raccontano questo circo con un umorismo tenero e una profonda poesia. Su un tema dalle immagini abbastanza stereotipate, Emmanuelle trova nuove piste per trascinarci al centro di una moltitudine di personaggi favolosi. Le figure rappresentate appaiono insieme stranamente familiari e al contempo molto enigmatiche, ben riconoscibili e tuttavia avvolte da un velo trasparente che ce ne separa; gli sguardi, le pose, gli elementi che li compongono e li circondano ce li rendono lontani e misteriosi. Hanno una presenza magnetica e stupefacente. Ritroviamo qui l’universo ibrido di Emmanuelle Houdart – corallo o vegetale, maschio o femmina, piuma o pelo? – e i suoi motivi ricorrenti – l’uovo, la spugna, i libri. E quando l’immagine potrebbe rivelarsi troppo disturbante o crudele, ecco che il testo di Marie Desplechin interviene a rassicurare. La diversità diventa fonte di fascino e seduzione. E come al circo, ci si stupisce, si trema, si ride con quegli uomini e quelle donne che non sono come tutti gli altri ma sono comunque nostri simili, nostri fratelli.
08/07/23
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So che adesso sei là, nella favolosa Parigi e danzi sul grandioso palco degli Champs-Élysées. Dopo il tuo nome c’è il mio cognome: Chaplin. Con questo cognome, per più di quarant’anni ho fatto ridere la gente di questo mondo. Ma io ho pianto ben di più di quanto loro abbiano riso. Geraldine, nel mondo che tu abiti, non vi sono solo danze e musica! Ogni tanto prendi la metro, fatti un giro a piedi e osserva la città. Presta attenzione alle persone! Guarda le vedove e gli orfani! Ed almeno una volta al giorno, ripeti a te stessa: “Io sono come loro”. Sì, sei una di loro, bambina mia!
E se mai giungerà il giorno in cui ti sentirai superiore al tuo pubblico, lascia subito il palcoscenico. Prendi il primo taxi e fatti portare alla periferia di Parigi. E ricorda: nella famiglia Chaplin non c’è mai stato nessuno tanto maleducato da offendere un cocchiere o irridere i poveri seduti sulle rive della Senna.
Vorrei che tu non conoscessi mai la povertà. Insieme a questa lettera, ti inverò un libretto degli assegni, di modo che tu possa spendere quanto desideri. Ma ogni volta che spendi due franchi, ricorda a te stessa che la terza moneta non è per te. Deve appartenere allo sconosciuto che ne ha bisogno.
Parlo con te di denaro, avendo conosciuto il suo diabolico potere. Ho passato non poco tempo al circo. Mi sono sempre preoccupato per i funamboli. Ma devo dirti che le persone cadono ben più spesso sulla nuda terra, di quanto non facciano i funamboli dalla fune malferma. Forse, durante una delle serate di gala, sarai accecata dal luccichio di un qualche diamante. Da quel preciso istante, diventerà per te una pericolosa fune e non potrai evitare di cadere. Non vendere il tuo cuore per l’oro e i gioielli. Sappi che il diamante più grande è il sole. Esso, per fortuna, splende per tutti.
E quando giungerà per te il tempo di amare, ama quella persona con tutta te stessa. Io sono vecchio e, forse, queste mie parole ti sembrano buffe. (…) Il tuo papà è invecchiato, Geraldine. Prima o poi, al posto del candido abito da scena, dovrai vestire a lutto, per venire alla mia tomba. Non voglio intristirti. Solo, ogni tanto, guardati allo specchio; vi troverai i miei lineamenti. Nelle tue vene è il mio sangue. Non sono stato un angelo ma mi sono sempre impegnato ad essere un uomo. Impegnati anche tu.
Ti bacio, Geraldine.
Tuo, Charlie, 24 Dicembre 1965
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Prossimo appuntamento “Circo in Famiglia” domenica 11 Dicembre!
Prossimo appuntamento “Circo in Famiglia” domenica 11 Dicembre!
Continuano gli appuntamenti del corso genitori/figli “CIRCO IN FAMIGLIA” anche a dicembre! Per tutti quelli interessati il corso ci sarà dalle 15 alle 17 presso la palestra Artematta (all’interno dell’agriturismo La Praduscella) a Moncigoli (Fivizzano). Una bella opportunità per trascorrere del tempo con tutta la #famiglia imparando l’arte del #circo ! Per tutti coloro che vogliono sperimentare…
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È morto Arnaldo Dell'Acqua, stuntman per Bud Spencer Arnaldo Dell'Acqua, uno dei più noti stuntman del cinema italiano, talvolta anche attore, è morto martedì 23 luglio a Roma all'età di 86 anni. Nato a Campobasso il 14 maggio 1938, appartenente a una famiglia di cascatori (era fratello di Alberto, Roberto e Ottaviano Dell'Acqua), dopo la gioventù nel circo aveva intrapreso l'attività di stuntman e controfigura a Cinecittà, apparendo in oltre 120 film. In diversi film è stato anche la controfigura di Bud Spencer. La notizia è stata data dal fratello Ottaviano sui social. Tra i numerosi film in cui Arnaldo Dell'Acqua ha dato prova delle sue mirabolanti capacità di cascatore figurano Gli invincibili tre (1964), Lo chiamavano Trinità... (1970), ...continuavano a chiamarlo Trinità (1971), La spada normanna (1971), La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza? (1972), Piedone lo sbirro (1973), Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto (1973), Ci risiamo, vero Provvidenza? (1973), Safari Express (1976), I due superpiedi quasi piatti (1977), Lo chiamavano Bulldozer (1978), Zombi 2 (1979), Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre (1979).
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IN FRIULI-VENEZIA GIULIA NON CAMBIA ASSOLUTAMENTE NULLA!
LE VIOLAZIONI DI VERI E PROPRI DIRITTI, DI LEGGI, FATTE IN MANIERA TOTALMENTE DELIBERATA E SISTEMATICA, SVOLTA DA DUE PSICHIATRICHE, CRIMINALI, CHE NEL SETTORE SOCIALE SIEDONO CON I PIÙ GRAVI DEI DISTURBI MENTALI EVIDENTI, MA VIGE LA RACCOMANDAZIONE E LA CORRUZIONE TRIESTINA E ITALIANA, IN POLTRONA SENZA MUTANDE PROSTITUZIONE ALLO STATO PURO, MA CON DEI DISTURBI MENTALI COSÌ GRAVI E COSÌ EVIDENTI, EPPURE RESTANO INTOCCABILI E INTATTE, COSÌ COME L'INTERO CONSORZIO FHOCUS CON UN DIRETTIVO ALTRETTANTO MALATO.
GABRIELLA BON, FRANCESCA ANGELUCCI, PEZZI DEL PEGGIOR MANICOMIO E DA GALERA. NON ALTRO CHE DISTURBI PSICHIATRICI CONTENUTI IN CORPI VAGAMENTE UMANI, MA CHE DI CARATTERISTICHE UMANE NON HANNO NIENTE E SI DIVERTONO A GIOCARE CON LA VITA DEGLI ALTRI.
UNA DISTURBATA MENTALE GRAVE NEL SERVIZIO SOCIALE CHE VIOLA LE LIBERTÀ E LA CAPACITÀ DI INTENDERE E VOLERE DELLA PERSONA, SENZA ALCUNA PRESA IN CARICO, MA MALATA, OSSESSIONATA, PSICHIATRICA, DEPRAVATA CON LA SMANIA DI VOLER CONTROLLARE LA VITA DELLE VITTIME DI VIOLENZA E AIUTARE IN MANIERA ATTIVA I CARNEFICI.
ALESSANDRA GAVA, EVIDENTE COME È L'ERA DEL MANICOMIO IN POLTRONA.
UN PERSONALE DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI #GORIZIA TALMENTE DISTURBATO E TALMENTE DANNOSO, BELLA MENZOGNA, NELLA MANIPOLAZIONE E NELLA PREVARICAZIONE ATTIVA DI SVILIMENTO E DI ANNULLAMENTO DELLA VITTIMA DI VIOLENZA.
SIMONA AGOSTINIS, MARCO VISINTIN.
IL PERSONALE INTERNO #OSS DELL'OSPEDALE CATTINARA DETIENE UNA PSICHIATRICA DELIRANTE NON IN CURA, STALKER, BUGIARDA PATOLOGICA, MANIPOLATRICE, LADRA, VIOLENTA, ANCHE SU MINORI E NESSUNO LA MANDA VIA.
SCOVINO LIVIA, COPIONI DEGNI DEL TEATRINO DELLE MARIONETTE.
UNA FAMIGLIA DI PSICHIATRICI, BUGIARDI PATOLOGICI, MANIPOLATORI, DEPRAVATI, VIOLENTI, ESIBIZIONISTI SESSUALI COMPROVATI CHE PERÒ CONTINUANO A TENERE LA MINORE IN AFFIDO.
ABUSI E VIOLAZIONI EVIDENTI, INCONFUTABILI, SEGNALATI, DENUNCIATI, MA È SOLO SPRECO D'OSSIGENO.
MA SIETE PROPRIO LA TERRA DELLA SPUDORATA MALATTIA MENTALE QUANTO DELL'ABUSO.
UN MONDO PARALLELO DOVE UN'AMPIA COLLETTIVITÀ SEMBRA ABBIA IN SÉ PATOLOGIE MENTALI BEN RADICATE E NESSUNO FA NIENTE PER LA SANITÀ MENTALE E L'ONESTÀ.
IL REGNO DEI DISTURBATI MENTALI PIÙ SPUDORATI, DELLA RACCOMANDAZIONE E DELLA CORRUZIONE.
DIRITTI ALTRUI E LEGGI CHE NON ESISTONO MINIMAMENTE, SOPRATUTTO NÉ SANITÀ MENTALE NEL SETTORE SOCIALE E SANITARIO NÉ ASSOLUTAMENTE ALCUN RISPETTO PER LA VITA DEGLI ALTRI.
VEDERVI MORIRE SARÀ UN'ASSOLUTA LIBERAZIONE, SOLLIEVO E GIUSTIZIA. NON SIETE UMANI, SIETE CORPI FATTI DI ASSOLUTA MALATTIA E CRIMINALITÀ CHE FA MARCIRE LA SOCIETÀ.
SMONTATE QUESTO ENORME TENDONE DA CIRCO CON DENTRO I PIÙ GRAVI PSICHATRICI DA GALERA.
E CHE TORNI LA SANITÀ MENTALE DOVUTA IN TUTTI I SETTORI, SPECIALMENTE NEL SOCIALE E NEL SANITARIO.
SI DANNO CONTRIBUTI E MAN FORTE AI MALATI MENTALI, ALLA CRIMINALITÀ E AGLI ABUSI VARI PERPETRATI DAI DISTURBATI PEGGIORI COMPROVATI.
#italia#trieste#lgbt free#cooperativa sociale#fvg#diritti#soldi#friuli venezia giulia#criminalità#ospedale#Oss#Servizio sociale#Gabriella Bon#Francesca angelucci#Alessandra Gava#Csm#Confcooperative#World#Mondo
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7 apr 2024 16:40
“QUANDO GIOCAI CONTRO PELE, FINI’ 7-6, IL MIO PORTIERE PIANGEVA E TRE SPETTATORI MORIRONO DI INFARTO” – IL MANUALE DEL CALCIO SECONDO JOSE’ ALTAFINI: “QUANDO INIZIAI, GIOCAVO CON DELLE SCARPETTE RIPARATE CON IL FIL DI FERRO. L’ESORDIO IN NAZIONALE A 18 ANNI, SEGNAI UN GOL E FECI UN ASSIST IL GIORNO DOPO SCRISSERO CHE ERO UNA "SPERANZA", OGGI FAI UN GOL DIVENTI SUBITO UN FENOMENO” – “ERO VICINO ALLA ROMA, UNO SCOUT SCRISSE CHE ERO “BRAVO MA EPILETTICO”, MA IL MILAN, AL MOMENTO DELLE FIRME, MANDÒ UN TELEGRAMMA OFFRENDO DI PIÙ” – I GOSSIP, I TORMENTONI, GLI ANNI A NAPOLI E A TORINO E I “GOL ALLA ALTAFINI…” - VIDEO -
Estratto dell’articolo di Antonio Barillà per “la Stampa”
Da bambino, quando giocava a piedi nudi tra i campi, José Altafini sognava la maglia del XV de Piracicaba. La vita l'ha portato ben oltre la squadra della sua città: campione del mondo con il Brasile accanto a Pelè nel 1958, azzurro a Cile 1962, vincitore della Coppa dei Campioni con il Milan contro il Benfica di Eusebio, stella del Napoli con Sivori e Core 'ngrato dopo il passaggio alla Juventus.
Altafini, la sua infanzia è nota grazie al docu-film su O Rei...
«Romanzata e lontanissima dalla realtà: raccontano sua mamma cameriera in casa mia, invece la mia famiglia era povera. Papà Gioacchino lavorava in una piantagione di canna da zucchero, avevo una sola camicia a maniche corte che mamma Maria lavava la sera e mettevo di nuovo al mattino.
Ho fatto il garzone del barbiere, l'aiutante in una fabbrica di mobili e in lavanderia, mi sono alzato alle 4 per consegnare carne, a 15 anni sono diventato apprendista meccanico».
Sempre tra scuola e calcio.
«I libri non mi piacevano, il pallone era tutto. L'unico a possederlo, nel quartiere, era Foca, il figlio del droghiere: scarso, ma lo invitavamo sempre, e quando si innamorò del circo, dopo aver visto uno spettacolo, per farcelo amico e non dover giocare con stracci annodati costruimmo un trapezio su un albero di mango».
Prima squadra il Club Atletico Piracicabano.
«Lì, in un magazzino, trovai un paio di scarpette: una era squarciata ma la riparai con il fil di ferro, ero felice».
Poi il Palmeiras..... […] La chiamavano Mazzola.
«Mazola. Con una zeta. Allo stadio era appesa una foto del Grande Torino e Cardoso, l'allenatore, mi chiamò così per la somiglianza con Valentino. Un grande orgoglio, ma anche una grande responsabilità. In Italia tornai Altafini».
Nel 1958 incontrò Pelé in Santos-Palmeiras 7-6, la più bella partita della storia in Brasile.
«L'ho sempre ammirato: era il più forte di tutti. A fine primo tempo perdevamo 5-2, il portiere scoppiò in lacrime e non volle rientrare: rimontammo fino al 6-5 con due gol miei, ma nel finale una doppietta di Pepe ci sorpassò. Tre spettatori morirono di infarto».
Un emissario della Roma venne a vederla contro il Vasco.
«Segnai due gol, ma poiché loro quando vincevano facevano melina, sul 4-2 per noi ricambiai e dopo un fallo mi contorsi a terra per perdere tempo. Nella relazione scrisse che ero bravo ma epilettico».
La Seleçao a 18 anni.
«Il Ct Pirillo mi fece giocare con il Portogallo: una rete e un assist per Del Vecchio. Il giorno dopo scrissero che ero una "speranza", oggi fai un gol e diventi subito un fenomeno».
Mondiali 1958: […] Campione del mondo […] Premi, oltre alla gloria?
«Una bicicletta, una piccola tv, un orologietto e un terreno nella regione del Pantanal, tra i coccodrilli, il cui costo di registrazione superava il valore. Quando si sparse voce che regalavano anche un frigorifero, mio zio Angelo Marchesoni, che mi faceva un po' da procuratore, si presentò in fabbrica con un furgoncino: gli diedero un portatile da picnic».
A luglio, tournée in Italia.
«I gol nella partita d'addio al calcio di Julinho e nell'amichevole con l'Inter stregarono la Roma, ma il Milan, al momento delle firme, mandò un telegramma offrendo di più».
Anni bellissimi in rossonero.[…] Andò via dal Milan per i rapporti tesi con Viani
«È stato prima allenatore, poi direttore tecnico con Rocco: mi dava la colpa di ogni sconfitta e arrivò a chiamarmi coniglio. A me che non ho mai indossato parastinchi. C'era l'accordo con la Juve per Bercellino e 150 milioni, però successe qualcosa e il presidente strappò il contratto. Andai al Napoli con Sivori, amico mio nonostante le maldicenze. Gli dissi "Fai tu il re, basta che mi fai segnare"».
A Napoli divenne idolo...
«La gente mi amava e volevano darmi la fascia di capitano: dissi no affinché la prendesse Juliano, più portato. Poi, a 34 anni, mi fecero un contratto a gettone con svincolo a fine stagione: pensavano fossi finito, invece segnai 10 gol ed ebbi cinque offerte. Loro non fecero nulla per trattenermi e io scelsi la Juve per rigiocare la Coppa dei campioni: quando con un gol feci fuori il Napoli dalla lotta scudetto diventai Core 'ngrato. Ingiusto».
Nacquero i gol alla Altafini...
«Stare in panchina non era bello, non c'erano le rotazioni di oggi, ma alla Juve, subentrando, sapevo essere decisivo. Rimasi tre anni, poi spiccioli in Canada e in Svizzera».
[…] É stato apprezzato opinionista tv, inventore del Golaço.
«L'ho solo importato. Semmai ho inventato il manuale del calcio. Mi piaceva commentare i gesti tecnici, non raccontare se un calciatore ha il gatto nero o bianco. Ma in Italia la competenza non sempre vale e forse ho pagato essere vecchio».
Oltre che per i gol lei finì al centro dei gossip per amore.
«Amore, esatto. Annamaria era moglie di un mio compagno, Barison, ma i nostri matrimoni erano già finiti. All'epoca fu uno scandalo, ma non c'era ombra di ipocrisia e stiamo insieme da oltre cinquant'anni. Lei è il mio gol più bello». […]
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"Avana El Grande Circo De Cuba" arriva a Milano, tra folklore e acrobazie
Dopo lo straordinario successo a Parigi (circa 800 mila presenze), Avana El Grande Circo de Cuba arriva a Milano in piazzale Cuoco, sotto il Grand Chapiteau, dal 13 gennaio al 18 febbraio. Organizzato dalla Famiglia Casartelli del Medrano in accordo con il Ministero della Cultura di Cuba, lo show mescola danza, folklore e arti circensi. Su ritmi e melodie rumba, merengue, cha cha cha e salsa…
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Mary Ann Bevan
Una storia intensa quella di Mary Ann Bevan che, a causa di una malattia che le aveva deformato la faccia, fu costretta a subire beffe, discriminazione e emarginazione.
Licenziata dal suo lavoro di infermiera, nessuno voleva assumerla a causa del suo aspetto, al punto che si trovò costretta a diventare un ‘fenomeno da baraccone’ per sostenere se stessa e i suoi figli, tra umiliazioni e beffe per tutta la sua esistenza, vissuta con dignità e determinazione.
Nacque col nome di Mary Ann Webster a Plaistow, nei sobborghi di Londra, il 20 dicembre 1874, in una numerosa famiglia operaia. Nella prima parte della sua vita, pur affrontando la miseria, era comunque riuscita a studiare per diventare infermiera e lavorava in un ospedale.
Nel 1902 aveva sposato Thomas Bevan, contadino dal quale ebbe quattro figli e che morì improvvisamente nel 1914. Lei, intanto era già affetta di acromegalia, una malattia cronica rara e deformante, che provoca una sorta di distorsione dell’osso facciale e di mani e piedi.
Vedova e con i figli da crescere, quando il suo viso si ridisegnò completamente, si ritrovò senza lavoro.
Leggendo un annuncio sul giornale si candidò come ‘la donna più brutta del mondo’ e iniziò così a girare negli spettacoli della Britannia Music Hall di Glasgow dove divenne una delle più ricercate attrazioni nella Gran Bretagna negli anni dal 1915 al 1920.
La necessità e la determinazione a garantire un futuro più dignitoso alla sua prole, la portò, negli anni Venti del secolo scorso, negli Stati Uniti, dove veniva pagata molto di più per partecipare a mostre pubbliche dove la gente accorreva per beffeggiare la sua deformità.
Ha lavorato nel baraccone Dreamland ed è apparsa anche con il circo Ringling e Barnum col nome d’arte di Rosie Wilmot.
La prima persona che si era interessata a lei in quanto essere umano con una patologia era stato il neurochirurgo Harvey Cushing che la volle come paziente. Aveva anche scritto una lettera al Time per protestare contro l’abitudine di utilizzare la deformità fisica per puro divertimento.
Interessato a fare degli studi più approfonditi sulla malattia, si offrì di operarla, ma lei rifiutò, temendo di perdere l’unico lavoro che riteneva possibile svolgere per mandare avanti la famiglia.
Ha continuato a esibirsi fino a quando è morta, a Coney Island il 26 dicembre 1933, aveva 59 anni. Le sue spoglie, come desiderava, riposano nel cimitero di Brockley a Londra.
Non bisogna dimenticare Mary Ann Bevan, che è stata l’emblema di tante persone che soffrivano di deformità fisiche che, soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti, nel XIX secolo e nei primi anni del secolo successivo, furono considerate attrazioni da mostrare come uno spettacolo di divertimento popolare, soggette a umiliazioni da parte di chi si riteneva migliore e si prendeva gioco delle loro sventure.
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