#Roma medievale
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figlidiroma · 3 months ago
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Conte Giuseppe Primoli 1890, neve sullo sterrato della zona dove sarebbe sorto il Tempio Maggiore di Roma (1904) e la zona dei cosiddetti "quattro villini" tra piazza delle Cinque Scole, via del Portico d'Ottavia, Lungotevere Cenci.
Sotto questa terra smossa su cui bruca il cavallo dovevano stendersi resti di magazzini romani, della zona indicata nella Forma Urbis Severiana come Navalia e, forse, del Tempio di Castore e Polluce, collocato sotto l'area di Monte Cenci dove furono rinvenute, tra Quattro e Cinquecento, le statue dei Dioscuri, già allora traslate al Campidoglio.
In lontananza nella foto, il campanile di San Giovanni Calibita sull'isola Tiberina e, di fronte, la Torre della Pulzella.
Risalente al 1200, essa era parte delle torri medievali di Roma, legate a famiglie della nobilità e del ceto mercantile cittadino di cui erano insieme strumento e concreta traccia sul territorio.
Questa torre, collocata sull'isola, guado fluviale tanto essenziale alla vita cittadina da aver facilitato e forse cagionato la nascita dei primi insiediamenti destinati ad evolversi nella Roma romulea, apparteneva alla famiglia dei Pierleoni.
Probabilmente ebrei e opportunamente convertiti per poter sfruttare al meglio le proprie ricchezze in una Roma medievale pur non ancora dotata di Ghetto, e forse meno ostile alla Comunità di quanto non si sarebbe più tardi dimostrata, i Pierleoni controllavano anche il tratto alla base del Campidoglio.
L'edificio medievale presso il vico Jugario è a loro intitolato, e anche loro era la torre che si nota a destra, addossata al corpo della Basilica di San Nicola in Carcere, riusata come torre campanariae contenente un'antica campana di fine Duecento, commissionata dai Savelli.
Ma, soprattutto, oltre a case medievali al vicino Velabro, ai Pierleoni apparteneva il forte costruito sulle rovine del Teatro di Marcello, e di cui ancora si vede l'affollarsi di strutture alte e strette su via del Foro Olitorio.
Passato ai Savelli e, tramite loro, agli Orsini, quel forte oggi lo conosciamo come palazzo Savelli Orsini, opera di Baldassarre Peruzzi, la malinconica e splendida residenza costruita nella cavea del Teatro.
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La torre della Pulzella, dall'enigmatica testolina che vi appare inquadrata da una finestrella cieca e che guarda intenta dalla parte del Portico d'Ottavia, passò come tutto il resto dei Pierleoni nelle mani dei Savelli, incastellati così tra l'isola e l'omonimo Monte, e i cui domini si estendevano già verso Campo de' Fiori e all'Aventino, come attestato dagli odonimi vicolo de' Savelli e Clivo di Rocca Sabella.
La pulzella, comunque, è una testa romana, ma la leggenda popolare la vuole l'impietrirsi di una bella giovane aristocratica che, murata per vincere la sua resistenza a un matrimonio di convenienza, morì lassù spiando all'orizzonte il ritorno del suo vero amore dalla guerra.
Fonti: studi di F. Coarelli e P. L. Tucci sulla topografia del Circo Flaminio e dell'area dei Calderari.
A. Carandini, Roma. Il primo giorno, Laterza 2007.
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marcogiovenale · 2 years ago
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5 aprile 2023, museo di roma: doppia presentazione per roma medievale
cliccare per ingrandire Roma, 5 aprile 2023, alle ore 17 Museo di Roma, nella sala Tenerani al III piano di palazzo Braschi Terzo appuntamento nell’ambito di Libri al museo, un ciclo di presentazioni di volumi a tema storico-artistico. Presentazione del catalogo della mostra Roma Medievale. Il volto perduto della città (De Luca Editori d’Arte) e della guida Roma Medievale. Itinerari da scoprire…
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storiearcheostorie · 2 years ago
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MOSTRE / La Roma medievale svela il suo volto nascosto
REPOST: Prorogata al 16 aprile #MOSTRE / La #Roma medievale svela il suo volto nascosto Al Museo di Roma a Palazzo Braschi uno straordinario e inedito viaggio attraverso nella Roma medievale, dal tempo di papa Gregorio Magno al primo Giubileo del 1300
Mosaicista romano, Frammento musivo con testa virile: S. Luca Evangelista, 1230 ca., Musei Vaticani, Città del Vaticano Riscoprire il volto perduto della Roma fra VI e XIV secolo e il suo ruolo cardine nell’Europa cristiana e medievale sia per i semplici pellegrini sia per regnanti e imperatori. Questo l’obiettivo della mostra “Roma Medievale. Il volto perduto della città”, al Museo di Roma a…
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daimonclub · 10 months ago
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Breve storia della lingua latina
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Breve storia lingua latina Breve storia della lingua latina, un articolo che ripercorre le vicende della lingua latina dal primo periodo al latino moderno, con alcune citazioni illuminanti, collegamenti e materiali utili. Il latino è una lingua precisa, essenziale. Verrà abbandonata non perché inadeguata alle nuove esigenze del progresso, ma perché gli uomini nuovi non saranno più adeguati ad essa. Quando inizierà l’era dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un discorso pubblico e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna. E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elusivo e di gradevole effetto 'sonoro' potrà parlare per un’ora senza dire niente. Cosa impossibile col latino. Giovannino Guareschi (1908-1968) Lo studentucolo che sa un po' di latino e di storia, l'avvocatuzzo che è riuscito a strappare uno straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori crederanno di essere diversi e superiori anche al miglior operaio. Antonio Gramsci La lingua latina così esatta, così regolata e definita, ha nondimeno moltissime frasi ec. che per la stessa natura loro, e del linguaggio latino, sono di significato così vago, che a determinarlo, e renderlo preciso non basta qualsivoglia scienza di latino, e non avrebbe bastato l'esser nato latino, perocch'elle son vaghe per se medesime, e quella tal frase e la vaghezza della significazione sono per essenza loro inseparabili, né quella può sussistere senza questa. Giacomo Leopardi Sia in greco sia in latino, fino a Tertulliano, il significato che si dava al termine persona (che è l'equivalente del greco prosopon) era quello di "maschera" oppure di volto. Battista Mondin Il testo rappresenta il latino di oggi. È attraverso il testo che comunicano le élite (come voi, che state leggendo questo libro). Per le masse, invece, la maggioranza delle informazioni viene raccolta attraverso altre forme mediatiche: TV, film, musica e video musicali. Lawrence Lessig Escludete il Latino ed il Greco dalla vostra scuola e confinerete i vostri alunni entro angusti interessi limitati alla loro generazione e a quella immediatamente precedente, tagliando fuori tanti secoli d'esperienza quasi che la razza umana fosse venuta al mondo nel 1500. Thomas Arnold
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Breve storia del latino Loquendum ut vulgus, Sentiendum ut Sapientes. Parliamo come il volgo e ragionimao come i sapienti. Omnia vincit amor, et nos cedamus amori. L'amore vince ogni cosa; cediamo all'amore. Virgilio Dum inter homines sumus, colamus humanitatem. Finché siamo tra gli esseri umani, cerchiamo di essere umani. Seneca Acceptissima semper munera sunt, auctor quae pretiosa facit. Doni sempre assai ben accetti, è il donatore che li rende preziosi. Ovidio Si vis amari, ama. Se vuoi essere amato, ama. Seneca Amicitiae nostrae memoriam spero sempiternam fore. Spero che il ricordo della nostra amicizia sia eterno. Cicerone Ad turpia virum bonum nulla spes invitat. Nessuna aspettativa può indurre un uomo buono a commettere il male. Seneca Aequam memento rebus in arduis servare mentem. Ricorda quando il percorso della vita è ripido per mantenere la mente calma. Orazio Acclinis falsis animus meliora recusat. La mente intenta alle false apparenze rifiuta di ammettere cose migliori. Orazio Ubi concordia, ibi Victoria. Dove c’è unità, c’è vittoria. Publius Syrus Semper inops quicumque cupit. Chi desidera è sempre povero. Claudian
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Sintesi lingua latina La lingua latina era l'idioma dell'antica Roma e del vicino territorio del Lazio. Con la diffusione del potere romano il latino fu diffuso in ogni parte del mondo antico conosciuto e divenne la lingua dominante dell'Europa occidentale. Era la lingua degli studiosi e della diplomazia fino al XVIII secolo e della liturgia cattolica romana fino alla fine del XX secolo. La lingua latina non era originaria dell'Italia ma fu portata nella penisola italiana in epoca preistorica da popolazioni italiche emigrate dal nord. Il latino è un membro della sottofamiglia italica delle lingue indoeuropee; tra le lingue indoeuropee non italiche, è strettamente imparentato soprattutto con il sanscrito e il greco e con le sottofamiglie germaniche e celtiche. In Italia, il latino era originariamente il dialetto della regione intorno a Roma. All'interno delle lingue italiche il latino, il falisco e altri dialetti formavano un gruppo latino distinto dalle altre lingue italiche, come l'osco e l'umbro. Le prime iscrizioni latine sopravvivono dal VI secolo aC; i testi più antichi chiaramente in latino romano risalgono principalmente al III secolo a.C. Il latino fu influenzato dai dialetti celtici nell'Italia settentrionale, dalla lingua etrusca non indoeuropea nell'Italia centrale e dal greco, parlato nell'Italia meridionale già nell'VIII secolo a.C. Sotto l'influenza della lingua greca e della sua letteratura, tradotta per la prima volta in latino nella seconda metà del III secolo a.C., il latino si sviluppò gradualmente fino a diventare una grande lingua letteraria. Latino letterario antico La lingua letteraria latina può essere divisa in quattro periodi, corrispondenti in generale ai periodi della letteratura latina. Il primo periodo (240-70 a.C.). Questo periodo comprende gli scritti di Ennio, Plauto e Terenzio. L'epoca d'oro (70 a.C.-14 d.C.). Questo periodo è famoso per le opere in prosa di Giulio Cesare, Cicerone e Livio e per la poesia di Catullo, Lucrezio, Virgilio, Orazio e Ovidio. Durante questo periodo, sia nella prosa che nella poesia, la lingua latina si sviluppò in un mezzo di espressione altamente artistico e raggiunse la sua massima ricchezza e flessibilità. L'età dell'argento (14-130). Questo periodo è caratterizzato da una ricerca sia per l'elaborazione retorica e l'ornamento sia per l'espressione concisa ed epigrammatica, qualità queste ultime riscontrabili soprattutto nelle opere del filosofo e drammaturgo Seneca e in quelle dello storico Tacito.
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Breve storia della lingua latina Il periodo tardo latino Questo periodo, che va dal II secolo al VI secolo d.C. (636 circa), comprende la patristica latina dei Padri della Chiesa. Durante il periodo tardo latino le tribù barbare invasori introdussero nella lingua numerose forme e idiomi stranieri; questo latino corrotto era chiamato lingua Romana e si distingueva dalla lingua Latina, la lingua classica coltivata dai dotti. Latino parlato antico Il linguaggio colloquiale dei romani colti appare nelle opere di vari scrittori, in particolare nelle commedie di Plauto e Terenzio, nelle lettere di Cicerone, nelle Satire ed Epistole di Orazio e nel Satyricon di Petronio Arbitro. È caratterizzato dalla libertà di sintassi, dalla presenza di numerose interiezioni e dall'uso frequente di parole greche. Questo linguaggio colloquiale della buona società (sermo cotidianus) non va confuso con il sermo plebeius, la lingua delle classi non istruite, che mostra un maggiore disprezzo per la sintassi, un amore per le parole nuove e una ricerca della semplicità, soprattutto nelle parole ordine. Il sermo plebeius è noto come latino volgare, termine che talvolta include il sermo cotidianus dei romani più colti. Le lingue romanze si svilupparono non dalla lingua latina letteraria ma dal sermo plebeius del periodo tardo latino, quando era conosciuto anche come lingua Romana. Ad esempio, equus ("cavallo") cadde in disuso, e caballus ("nag", "cavallo da soma") fornì le parole romanze per cavallo (cheval, caballo); allo stesso modo, la parola romanza per testa (tête, testa) non deriva dal latino caput, ma da una parola gergale latina per testa (testa), letteralmente “pentola”. Latino medievale Il latino era la lingua delle lettere nell'Europa occidentale nel Medioevo. Il latino di questo periodo è chiamato latino medievale o latino basso. Anche per il popolo in generale il latino continuò ad essere una lingua viva, perché la chiesa forniva un'enorme massa di letteratura ecclesiastica sia in prosa che in poesia. La lingua, tuttavia, ha subito molti cambiamenti. La sintassi fu ulteriormente semplificata, nuove parole furono adottate da varie fonti e vennero all'esistenza nuovi significati; tuttavia, il latino cambiò molto meno durante questo periodo rispetto al francese o all'inglese. Nuovo latino o latino moderno Nei secoli XV e XVI nacque il Nuovo latino, chiamato anche latino moderno. Gli scrittori del Rinascimento produssero una nuova e brillante letteratura latina che imitava da vicino gli scrittori classici latini e in particolare Cicerone. Quasi tutti i libri importanti, scientifici, filosofici e religiosi, furono scritti in latino in questo periodo, comprese le opere dello studioso olandese Desiderius Erasmus, del filosofo inglese Francis Bacon e del fisico inglese Isaac Newton, e il latino era il mezzo di comunicazione. rapporti diplomatici tra le nazioni europee. Solo alla fine del XVII secolo il latino cessò di essere una lingua internazionale. Durante i secoli XVIII e XIX, tuttavia, rimase la lingua degli studiosi classici, e anche nel XX secolo i trattati accademici sono talvolta composti in latino. La Chiesa cattolica romana utilizza ancora il latino come lingua dei suoi documenti ufficiali. Nell'insegnamento moderno del latino sono stati accettati diversi metodi di pronuncia. Il metodo continentale si basa sulla pronuncia delle lingue europee moderne, la principale pronuncia continentale oggi è quella usata dalla chiesa cattolica romana, che favorisce una pronuncia simile a quella italiana. Nel metodo inglese, le parole latine vengono pronunciate come in inglese, ma ogni sillaba viene pronunciata separatamente.
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Modernità del latino Il metodo romano è una ricostruzione congetturale della pronuncia latina del periodo ciceroniano. Questo metodo è in uso nelle scuole e nelle università sia negli Stati Uniti che all'estero. I nomi propri, tuttavia, quando menzionati fuori dal loro contesto latino, vengono ancora pronunciati secondo i principi che governano la lingua del particolare paese; quindi, la pronuncia del nome Cicerone sarebbe in Germania Tsítsero, in Italia Chíchero, in Spagna Thíthero, in Francia Siséro, in Inghilterra Sísero. Il latino nell'antichità ha meno flessibilità e grazia del greco; il suo vocabolario era più limitato ed era meno capace di esprimere idee astratte. I romani si resero conto dei limiti della loro lingua e presero in prestito molte parole dai greci. Il latino, rigoroso nella sintassi e pesante nella dizione, ha vigore e precisione e si è rivelato nel corso dei secoli un mirabile veicolo per l'espressione di un pensiero serio. La sua sopravvivenza è stata duplice: non solo il latino letterario stesso è rimasto in uso fino ai giorni nostri, ma sopravvive anche nelle lingue romanze, che rappresentano l'evoluzione moderna del latino volgare; L'italiano, in particolare, può essere descritto come latino moderno (lingue romanze). L'inglese ha preso ampiamente in prestito dal latino, sia direttamente che indirettamente attraverso il francese. La lingua latina è significativa non solo per la sua letteratura, ma anche perché lo studio del suo sviluppo fornisce informazioni sulla storia della lingua in generale e in particolare sull'origine e lo sviluppo di alcune delle principali lingue dell'Europa moderna. Dal XVII secolo in poi, ma soprattutto durante il XVIII secolo, quando i modelli romani furono copiati in prosa e poesia, gli scrittori usarono parole o costruzioni grammaticali che avevano origine dal latino e che davano un'impressione del latino in inglese. Le parole di derivazione latina sono comunemente più lunghe e di significato più astratto rispetto alle loro controparti anglosassoni: ad es. visione (lat.) = vista (O.E.). In generale la dizione latina, quindi, sarà più astratta e suscettibile di essere polisillabica. La frase periodica è un tentativo di imitare la sintassi latina, lasciando il verbo principale fino alla fine della frase. Due prosatori del XVIII secolo appassionati di latinismo sono il dottor Johnson e Gibbon. Milton è famoso anche per le sue costruzioni latine in Paradise Lost (1667), come in "Him the Almighty Power/ Hurled headlong" che distorce il normale ordine inglese soggetto-verbo-oggetto in oggetto-soggetto-verbo. E per finire eccovi alcune tra le parole latine più famose che usiamo abitualmente tutti i giorni: Alter Ego/Bonus/Bonus/malus/Campus/Curriculum Vitae/Deficit/Et cetera/Ex Equo/Extra/Gratis/Idem/Incipit/In Extremis/Factotum/Junior/Lapsus/Monitor/Post Scriptum/Referendum/Sponsor/Super/Una Tantum/Tabula Rasa/Tutor/Vice Versa/Video/Virus. You can also read: Frasi e citazioni latine Proverbi e detti latini English, Greek and Latin Latin influence in the English language Latin and the English language Latin phrases in English Learn more visiting these useful websites: https://www.latin-english.com   Latin English Dictionary https://www.etymonline.com     Online Etymology Dictionary You can download the following books on Latin at this page: Latin Language: Bennett, Charles E.: New Latin Grammar; D’Oogle, Benjamin L.: Latin for beginners; Wine, women and songs. Medieval Latin Student’s Songs, including translation and commentary by John Addington Symonds. Read the full article
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pier-carlo-universe · 29 days ago
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4 Edizione della mostra Luci nel Buio presso il Tempio della Maddalena a Capranica Prenestina (Roma)
4 Edizione della mostra Luci nel Buio presso il Tempio della Maddalena a Capranica Prenestina (Roma)
Sarà nuovamente la splendida cornice del Tempio della Maddalena a Capranica Prenestina ad ospitare la 4 Edizione della Mostra Luci nel Buio. L’evento voluto da Don Davide Martinelli ,si inserisce in quel sodalizio tra arte e cultura che da  sempre “impreziosisce” la comunità Capranichese. L’iniziativa che  abbraccerà l’intero periodo Natalizio (7 Dicembre – 7 Gennaio) è organizzata dalla “Borgo…
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thegianpieromennitipolis · 1 year ago
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
I FERMENTI NASCOSTI DELLA RIFORMA
Ecco una delle opere del Botticelli "maturo", influenzato dallo spirito della Firenze di Savonarola, il riformatore "ante-litteram" che a differenza di Lutero subì con la scomunica una sorte tragica. Non è dato sapere quanto la conversione verso la materia della trascendenza, legata all'iconografia cristiana, fosse dovuta a un moto dell'animo oppure alla fine dei fasti medicei e con loro alla committenza del "Magnifico" e della sua cerchia. Tuttavia, lo stile rimane inconfondibile, ormai radicato in un'estetica che non smette mai la ricerca della bellezza e dell'armonia di forme e tratti espressivi. Semplicemente, è trasposta in un nuovo campo del racconto per immagini. Ma qui, a colpire è la separatezza tra il luogo dell'avvenimento celeste (l'incoronazione della Vergine) e la consapevolezza partecipe dell'assemblea dei Santi confinati al di sotto, sulla terra. Era già accaduto alcuni anni prima con la "Pala di San Marco" dello stesso autore. Questa struttura del tema evangelico si affermerà, da lì in avanti, come uno strappo tra la modernità e il modello medievale, rappresentato, per esempio, dalle opere del "Beato Angelico" sul medesimo soggetto: quasi a marcare una distanza impossibile da colmare perfino per le figure dei Santi. Come un fardello pesante, l'esistenza terrena può solo aspirare alla beatitudine dell'ultraterreno. La fede e le opere non rappresentano una misura sufficiente. Non vi è libertà e nessuna certezza della grazia, il destino rimane segnato dal mistero. Questa è forse la traccia pittorica di un sentimento religioso che altrove, nella secolare crisi di autorevolezza del papato, stava meditando la riforma. Che in Italia, l'ancoraggio alla Chiesa di Roma, ha sopito in un limbo cocente ma inespresso. Sorprendente Botticelli.
- Sandro Botticelli (1445 - 1510): "Incoronazione della Vergine e Santi", data incerta tra il 1498 e il 1508, Villa La Quiete, Firenze
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furlantravelfashionblogger · 4 months ago
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Roma Curiosa: la Bocca della verità
🥰 in piazza Bocca della Verità si trova l’antico mascherone in marmo, uno dei simboli più celebri di Roma, collocato dal 1632 nel pronao della Basilica di Santa Maria in Cosmedin.
🟠Il grosso tondo, del diametro di circa 1.80 metri, era probabilmente un tombino di epoca romana, risalente al regno del 7°re di Roma Tarquinio il Superbo, che realizzò la Cloaca Maxima, un grandioso condotto per il drenaggio delle acque.
Questo sistema di canalizzazione partiva dalla Suburra, attraversava parte dell’attuale Rione Monti, del Foro, del Velabro e del Foro Boario, e sfociava nel Tevere, nei pressi di Ponte Emilio. La Cloaca Maxima era dotata di tombini in marmo, collocati l'uno vicino all'altro e decorati da bassorilievi.
Sicuramente uno di questi fu il celebre disco marmoreo: ha le fattezze di un volto maschile con barba, occhi, naso e bocca forati;rappresentava forse Giove, o un fauno o una divinità fluviale come Oceano, affiancato da alcuni simboli, tra cui uno scarabeo, due chele e due teste di lupo.
😇Il nome Bocca della Verità ha origine nel 1485 ed è legato a una leggenda medievale, secondo cui la bocca potesse mordere la mano di chi non avesse detto la verità.
😲Cosí i mariti gelosi conducevano lì le proprie spose e, dopo aver introdotto la mano, le donne dovevano dichiarare di non commesso adulterio.
❤️Il bellissimo film Vacanze Romane di William Wyler, con gli indimenticabili protagonisti Audrey Hepburn e Gregory Peck, ha consacrato la Bocca della Verità a una indiscussa fama: era il 1953 e da allora il leggendario mascherone è entrato nell’immaginario turistico mondiale.
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eopederson · 2 years ago
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Palazzo Venezia (oggi museo di arte antica e medievale), Roma, 2019.
The building was originally built as the rome headquarters of the Archbishop of Venice. During the fascist era it was used os a headquarters by Mussolini who had substantial alterations made to the building including installation of a monumental staircase.
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deathshallbenomore · 2 years ago
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I'll be visiting Torino soon and I saw you post about it before so I wanted to ask, do you have some recommendations that wouldn't be found on a tourist guide? Grazie 💖
hiiiii (or, as the locals would say, cerea <3) :)
first of all, i'm so so happy you're visiting this beautiful city! i hope you'll love it at least half as much as i do (which is a lot. like. a lot)
under the cut!
as for my recommendations, i guess my biggest advice would be to just walk around and let the streets themselves guide you because a) the city centre (as in the very very centre and the neighbourhoods surrounding it) is not that big, so you could set some reference points, go for a long walk, and both see the main attractions and get to have a look at the city herself, b) because it's so worth it, torino really is so beautiful that even walking her streets is an experience by itself, c) torino is probably one of the easiest cities in the world to navigate because it was literally built like this:
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in any case, here's a list of my favourite places/spots that oh my god you have to see/things you really need to do*
monte dei cappuccini (+ the church + the friars' back terrace in case they decide to open it to the public); the hill area is also really nice so i warmly suggest you get to the monte on foot
this is a classic, but the gran madre church - piazza vittorio - via po - piazza castello route is a must (and you can do it right after the monte dei cappuccini, to reach the city centre)
castello and parco del valentino (and especially the giardino roccioso) is beautiful (also psss the borgo medievale is fake lol)
close to the valentino, you can take a walk around the san salvario neighbourhood (my beloved) which feels a little bit bohemien and quite vibrant and lively. lots of beautiful churches, lots of interesting architectural styles, Thee synagogue (which you cannot visit, but it's breathtaking even from the outside)
close to piazza castello, the galleria subalpina is BEAUTIFUL and once you've seen it, instead of going back to piazza castello you can go straight to piazza carlo alberto, then piazza carignano and then reach via roma. you know. 'cause they're all beautiful and classy areas of the city centre
another galleria that i really recommend is the galleria san federico, which can take you from via roma to the embarrassingly beautiful piazza san carlo
the quadrilatero romano area might be a bit touristy (bc it's close to piazza castello) but it's so peculiar and i just love taking walks there. feels a bit like paris, but maybe let's not tell the locals. lol
the porta palazzo market is definitely An Experience; bonus points on saturdays and on the 2nd sunday of each month you will find the (gran) balon flea markets. definitely give them a go!
ah of course the mole, but that's like. Top 1 things you should see in torino so;
but! quite close to the mole, in corso san maurizio, go take a look at the "fetta di polenta". it's a building that literally looks like a slice of something
museums, duh
the lungo po is a great location for a lazy walk at sunset :)
for god's sake don't go looking for a pizza and a cappuccino in via po at 4pm but try to find a place that looks genuinely piedmontese because the local cuisine is amazing. you can also find quite a number of "piole" (they're called like that) that are supposed to be quite cheap but very good and "local"
bonus (totally out of context): piazza carlina (I’m so local now that I forgot its real name lol) and giardini reali superiori (if you’re lucky you might find the newly restored extra area open to the public, fingers crossed!)
eat a lot of gianduia, drink good wine and definitely try san simone (thee local amaro) [of course if you're into any of that, ça va sans dire]
just walk. fill your eyes, mind and heart with beauty <3
here’s some pics :)
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best-travel-guides · 4 days ago
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Las mejores ciudades para visitar en Europa
Europa es un continente rico en historia, cultura y paisajes impresionantes. Cada ciudad ofrece su encanto y atracciones únicas. Estas son algunas de las mejores ciudades para visitar, cada una con su personalidad distintiva y lugares de interés imperdibles.
Barcelona, ​​España Barcelona, ​​la vibrante capital de Cataluña, es famosa por su combinación única de arquitectura modernista y gótica. El monumento más emblemático de la ciudad es la Sagrada Familia, una basílica diseñada por el legendario arquitecto Antoni Gaudí. El Parque Güell, otra obra maestra de Gaudí, ofrece impresionantes vistas de la ciudad. Las Ramblas, una animada calle llena de tiendas, cafés y artistas callejeros, es perfecta para un paseo tranquilo. El Barrio Gótico, con sus estrechas calles medievales, es rico en historia y encanto. Las playas de Barcelona, ​​como la Barceloneta, ofrecen un lugar perfecto para relajarse.
Roma, Italia Roma, la Ciudad Eterna, es un museo viviente. El Coliseo, un antiguo anfiteatro, es un símbolo de la grandeza de Roma. El Foro Romano y el Monte Palatino ofrecen una visión del pasado imperial de la ciudad. La Ciudad del Vaticano, donde se encuentran la Basílica de San Pedro y los Museos Vaticanos, incluida la Capilla Sixtina, es una visita obligada. La Fontana de Trevi, donde la tradición dice que hay que lanzar una moneda para asegurar el regreso a Roma, y ​​la Plaza de España también son lugares emblemáticos. Los vibrantes barrios de Roma, como Trastevere, ofrecen auténtica gastronomía italiana y vida nocturna.
Florencia, Italia Florencia, la cuna del Renacimiento, es famosa por su arte y arquitectura. La Galería de los Uffizi alberga obras maestras de Miguel Ángel, Leonardo da Vinci y Botticelli. La Catedral de Florencia, con su icónica cúpula diseñada por Brunelleschi, domina el horizonte de la ciudad. El Ponte Vecchio, un puente medieval bordeado de tiendas, ofrece pintorescas vistas del río Arno. El Palazzo Vecchio y los Jardines de Boboli también son atracciones notables. La rica tradición culinaria de Florencia la convierte en un paraíso para los amantes de la buena comida.
Sevilla, España Sevilla, la capital de Andalucía, es conocida por su baile flamenco, su arquitectura morisca y sus vibrantes festivales. La Catedral de Sevilla, la catedral gótica más grande del mundo, y la Giralda son lugares de visita obligada. El Alcázar de Sevilla, un palacio real con exuberantes jardines, exhibe arquitectura mudéjar. La Plaza de España, con su impresionante arquitectura renacentista, es otro punto destacado. Los animados barrios de Sevilla, como Santa Cruz, ofrecen una muestra de la cultura y la gastronomía locales.
Edimburgo, Escocia Edimburgo, la capital de Escocia, es una ciudad de historia y festivales. El Castillo de Edimburgo, encaramado en un volcán extinto, ofrece impresionantes vistas de la ciudad. La Royal Mile, que se extiende desde el castillo hasta el Palacio de Holyroodhouse, está llena de edificios históricos, tiendas y pubs. La Ciudad Nueva de la ciudad, con su arquitectura georgiana, es Patrimonio de la Humanidad por la UNESCO. Edimburgo también es famosa por sus festivales, incluido el Festival Fringe de Edimburgo, el festival de arte más grande del mundo.
Cracovia, Polonia Cracovia, una de las ciudades más antiguas de Polonia, es conocida por su núcleo medieval bien conservado y su barrio judío. La Plaza del Mercado, una de las plazas medievales más grandes de Europa, alberga la Lonja de los Paños y la Basílica de Santa María. El Castillo y la Catedral de Wawel, encaramados en la colina de Wawel, son símbolos del Estado polaco. El distrito de Kazimierz, el histórico barrio judío, es rico en cultura e historia. Cracovia también es una puerta de entrada al campo de concentración de Auschwitz-Birkenau, un conmovedor recordatorio del Holocausto.
Oporto, Portugal Oporto, famosa por su vino de Oporto, es una ciudad de calles encantadoras y una cultura vibrante. El distrito de Ribeira, con sus casas coloridas y cafés junto al río, es Patrimonio de la Humanidad de la UNESCO. El Puente Dom Luís I ofrece vistas panorámicas del río Duero. La Livraria Lello, una de las librerías más bonitas del mundo, es una visita obligada. Las bodegas de vino de Oporto, donde se puede degustar y aprender sobre el vino de Oporto, también son atracciones populares.
Atenas, Grecia Atenas, la cuna de la civilización occidental, es una ciudad donde la historia antigua se encuentra con la vitalidad moderna. La Acrópolis, con el templo del Partenón, domina el horizonte. El Museo de la Acrópolis y el Museo Arqueológico Nacional ofrecen una inmersión profunda en la historia griega. El barrio de Plaka, con sus calles estrechas y casas neoclásicas, es perfecto para explorar. La plaza Syntagma, con el cambio de guardia en el Parlamento helénico, es un punto focal de la Atenas moderna.
Nápoles, Italia Nápoles, una ciudad con una rica historia y una vibrante vida callejera, es la puerta de entrada a la costa de Amalfi y Pompeya. El centro histórico, declarado Patrimonio de la Humanidad por la UNESCO, está lleno de calles estrechas, iglesias y mercados animados. El Museo Arqueológico Nacional de Nápoles alberga una impresionante colección de artefactos de Pompeya y Herculano. Nápoles también es famosa por su pizza, y ninguna visita está completa sin probar una auténtica pizza napolitana.
Venecia, Italia Venecia, la ciudad de los canales, no se parece a ningún otro lugar del mundo. El Gran Canal, bordeado de palacios renacentistas y góticos, se explora mejor en góndola. La Basílica de San Marcos, con sus impresionantes mosaicos, y el Palacio Ducal adyacente son atracciones imprescindibles. El Puente de Rialto ofrece vistas icónicas del canal. Los canales más pequeños y los callejones estrechos de Venecia son perfectos para perderse y descubrir joyas ocultas. El arte y la arquitectura de la ciudad, combinados con su entorno único, la convierten en una visita obligada.
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figlidiroma · 4 months ago
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Estratti da Il Monte dei Cenci. Una famiglia romana e il suo insediamento tra Medioevo ed età Barocca di Mario Bevilacqua.
Foto mie di Monte de' Cenci, agosto 2024.
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mindsaver-blog · 4 days ago
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Borgo medievale di Nettuno - (Roma)
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storiearcheostorie · 6 months ago
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Pantheon, completato il restauro della Madonna Odigitria: fu realizzata per l'inaugurazione della basilica nel 609 d.C.
Pantheon, completato il restauro della Madonna Odigitria: fu realizzata per l'inaugurazione della basilica nel 609 d.C.
Redazione È stato completato il restauro della straordinaria icona della Madonna del Pantheon, opera datata agli anni della consacrazione della Basilica, avvenuta nel 609 d.C. L’intervento giunge dopo 63 anni dal primo ed è stato realizzato grazie ai fondi messi a disposizione da parte dello sponsor Bulgari. Un lavoro durato 8 mesi e caratterizzato da una campagna di studio e ricerca, da scelte…
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lineagiallaroma · 5 days ago
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Si ipotizza che in epoca medievale il profilo di #roma contasse un numero superiore alle trecento torri, un dato impressionante se pensiamo alle dimensioni e alle condizioni dell'Urbe in quei secoli.
Alla skyline capitolina dei tempi di mezzo, si aggiungevano anche i campanili delle chiese oltre alle torri di avvistamento delle mura Aureliane.
La città aveva dimensioni più esigue ed era più sviluppata verso il Tevere in quanto gli antichi acquedotti, già danneggiati dopo le incursioni barbariche del V secolo, erano definitivamente collassati durante la guerra gotica in occasione dell'assedio di Vitige (534-538).
Le famiglie aristocratiche le quali si contendevano il potere in questo contesto oscuro e altamente frammentato durato per secoli, avevano tra i propri privilegi quello di costruirsi una torre, spesso con funzioni abitative, unite ai palazzi-fortezze di proprietà. Solamente nel XV secolo le torri andarono via via scomparendo, alcune sostituite dai palazzi di tipo toscano, altre addirittura inglobate in queste strutture di nuova concezione architettonica. Tuttavia un numero considerevole di torri, circa una cinquantina entro le mura, è sopravvissuto fino ad oggi. Alcune di esse sono rimaste isolate e ben visibili.
Nel caso del nostro post, analizziamo la TORRE DEI CAPOCCI e la TORRE DEI GRAZIANI, due strutture che si trovano una di fronte all'altra nel I° RIONE MONTI - Roma in prossimità della chiesa di S. Martino. In particolare la prima ha base quadrata e terrazza con merlatura. Si sviluppa per circa 36 metri e fu edificata dalla famiglia degli Arcioni nel XII secolo. Successivamente venne acquistata dalla famiglia di origine viterbese dei Capocci i quali la integrarono nel palazzo di famiglia.
Nel corso del XIX secolo, le strutture abitative addossate alla torre vennero demolite. Fu quindi necessario un restauro della struttura nei piani più bassi. Per questo motivo la torre ha due colori differenti. Le parti più scure appartengono ai restauri ottocenteschi mentre le pareti più chiare sono quelle originarie di epoca medievale.
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michelangelob · 11 days ago
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Giubileo 2025: esposizione delle Icone in Sant'Agnese in Agone, a Roma
A una settimana dall’apertura del Giubileo2025, domani 16 dicembre aprirà i battenti ai visitatori la mostra “Icone di speranza. Il cammino della fede nei Musei Vaticani”, curata da Anna Pizzamano e Pietro Beresh del Reparto per l’Arte bizantino-medievale dei Musei Vaticani. Il percorso espositivo dedicato alle icone d’Oriente è stato allestito nella Chiesa di Sant’Agnese in Agone a Roma e…
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti 
LA BIBBIA DI PIETRA
Lo stile di Wiligelmo è sintetico, essenziale, per certi versi brutale nel suo tentativo di descrivere con potenza narrativa i temi della fede. Si consideri il ciclo delle "Storie della Genesi", le lastre in altorilievo poste sulla facciata della cattedrale di Modena. Si tratta di un racconto che prende avvio dalla “creazione”, prosegue con il “peccato originale” e la “cacciata dal paradiso” fino all’uccisione di Abele, poi la morte di Caino e il diluvio universale con “l’arca di Noè”. Sono come le "strisce" di un fumetto antico. Una in particolare mi ha attratto, per la semplicità ricca di significati nella sequenza di quattro narrazioni: al Dio incorniciato in una mandorla, retta da due figure angeliche, segue il dio “creatore” che infonde il soffio vitale ad un tozzo Adamo ancora piegato dall’inanità. Poi è da un Adamo dormiente che Dio trae Eva, donna sorta dalla costola dell’uomo.  Quindi Eva coglie la mela e Adamo la divora. Come dare intensità alla colpa suprema? Ecco il primo colpo d'artista: Adamo ed Eva che nelle fasi di creazione mostrano le proprie nudità, nella scena del peccato entrambi si coprono il pube. L'iniziale, innocente purezza è perduta per sempre e con essa sorge la condanna dell’umanità alla fatica, alla sofferenza ed alla violenza che saranno i temi delle scene successive. Come uno spot: un racconto evocativo in pochi istanti. Così, la cattedrale romanica diviene una bibbia squadernata per il popolo dei fedeli, semplificata dalla forte valenza espressiva delle immagini private di allusioni estetiche gratuite, inutili, ridondanti. Wiligelmo va “dritto al sodo”. Ma perché? Perché egli sceglie questo genere di modello, che può essere accostato alla tradizione tardo-antica? Si tratta di adattare proprio l'intuizione agiografica della Roma del IV secolo ad una sensibilità nuova, che sostiene l’atto espressivo e lo fonde in un’esigenza finalistica. La struttura paratattica delle Storie della Genesi di Wiligelmo è pura estetica della narrazione: come tale, essa non ricerca il virtuosismo se non divenendo capace di cogliere, nella successione rapida dei segni, l’intuizione esegetica dello spettatore. Poiché la cattedrale romanica è il centro vitale della città medievale nell’epoca della rinascita, tra i secoli X e XI, ebbene essa non può che assumere in sé ogni funzione di emanazione del sistema culturale che rappresenta. E poiché non esiste cultura priva di interazione comunicativa, la cattedrale romanica diventa la fonte di un modello di vita, scrigno prezioso di valori sociali fondati sull’espressione dello spirito religioso. Come nel caso dell’icona che è "soggetto-oggetto" di devozione, la cattedrale e le sue sculture sono una ponderosa icona di pietra alla quale i fedeli possono rivolgere le loro attese di conciliazione con lo spirito universale e dalla quale trarre identità. La cattedrale non è una parentesi nelle vicende dell’uomo medievale ma presenza dell’indispensabile manifestazione di valori attestati e condivisi. Ecco perché un artista come Wiligelmo plasma le figure in un'essenziale funzione estetica. Anche negli aspetti apparentemente più minuti: l’attenzione che rivolge all’articolata e naturalistica realizzazione della veste del “creatore” è esigenza di contrasto con i corpi nudi e rozzi di Adamo ed Eva, è comparazione del divino e dell’umano, è intuitiva descrizione della figura nobile. Questa è la salda ed intellegibile regola grammatica della figurazione. Tanto di cappello a Wiligelmo, il "Kubrick" del Medioevo.
- Wiligelmo (vissuto tra l'XI e il XII secolo), "Storie della Genesi" (1099 circa), facciata del Duomo di Modena.
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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