#Roma medievale
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figlidiroma · 7 months ago
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Conte Giuseppe Primoli 1890, neve sullo sterrato della zona dove sarebbe sorto il Tempio Maggiore di Roma (1904) e la zona dei cosiddetti "quattro villini" tra piazza delle Cinque Scole, via del Portico d'Ottavia, Lungotevere Cenci.
Sotto questa terra smossa su cui bruca il cavallo dovevano stendersi resti di magazzini romani, della zona indicata nella Forma Urbis Severiana come Navalia e, forse, del Tempio di Castore e Polluce, collocato sotto l'area di Monte Cenci dove furono rinvenute, tra Quattro e Cinquecento, le statue dei Dioscuri, già allora traslate al Campidoglio.
In lontananza nella foto, il campanile di San Giovanni Calibita sull'isola Tiberina e, di fronte, la Torre della Pulzella.
Risalente al 1200, essa era parte delle torri medievali di Roma, legate a famiglie della nobilità e del ceto mercantile cittadino di cui erano insieme strumento e concreta traccia sul territorio.
Questa torre, collocata sull'isola, guado fluviale tanto essenziale alla vita cittadina da aver facilitato e forse cagionato la nascita dei primi insiediamenti destinati ad evolversi nella Roma romulea, apparteneva alla famiglia dei Pierleoni.
Probabilmente ebrei e opportunamente convertiti per poter sfruttare al meglio le proprie ricchezze in una Roma medievale pur non ancora dotata di Ghetto, e forse meno ostile alla Comunità di quanto non si sarebbe più tardi dimostrata, i Pierleoni controllavano anche il tratto alla base del Campidoglio.
L'edificio medievale presso il vico Jugario è a loro intitolato, e anche loro era la torre che si nota a destra, addossata al corpo della Basilica di San Nicola in Carcere, riusata come torre campanariae contenente un'antica campana di fine Duecento, commissionata dai Savelli.
Ma, soprattutto, oltre a case medievali al vicino Velabro, ai Pierleoni apparteneva il forte costruito sulle rovine del Teatro di Marcello, e di cui ancora si vede l'affollarsi di strutture alte e strette su via del Foro Olitorio.
Passato ai Savelli e, tramite loro, agli Orsini, quel forte oggi lo conosciamo come palazzo Savelli Orsini, opera di Baldassarre Peruzzi, la malinconica e splendida residenza costruita nella cavea del Teatro.
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La torre della Pulzella, dall'enigmatica testolina che vi appare inquadrata da una finestrella cieca e che guarda intenta dalla parte del Portico d'Ottavia, passò come tutto il resto dei Pierleoni nelle mani dei Savelli, incastellati così tra l'isola e l'omonimo Monte, e i cui domini si estendevano già verso Campo de' Fiori e all'Aventino, come attestato dagli odonimi vicolo de' Savelli e Clivo di Rocca Sabella.
La pulzella, comunque, è una testa romana, ma la leggenda popolare la vuole l'impietrirsi di una bella giovane aristocratica che, murata per vincere la sua resistenza a un matrimonio di convenienza, morì lassù spiando all'orizzonte il ritorno del suo vero amore dalla guerra.
Fonti: studi di F. Coarelli e P. L. Tucci sulla topografia del Circo Flaminio e dell'area dei Calderari.
A. Carandini, Roma. Il primo giorno, Laterza 2007.
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marcogiovenale · 2 years ago
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5 aprile 2023, museo di roma: doppia presentazione per roma medievale
cliccare per ingrandire Roma, 5 aprile 2023, alle ore 17 Museo di Roma, nella sala Tenerani al III piano di palazzo Braschi Terzo appuntamento nell’ambito di Libri al museo, un ciclo di presentazioni di volumi a tema storico-artistico. Presentazione del catalogo della mostra Roma Medievale. Il volto perduto della città (De Luca Editori d’Arte) e della guida Roma Medievale. Itinerari da scoprire…
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storiearcheostorie · 9 months ago
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Pantheon, completato il restauro della Madonna Odigitria: fu realizzata per l'inaugurazione della basilica nel 609 d.C.
Pantheon, completato il restauro della Madonna Odigitria: fu realizzata per l'inaugurazione della basilica nel 609 d.C.
Redazione È stato completato il restauro della straordinaria icona della Madonna del Pantheon, opera datata agli anni della consacrazione della Basilica, avvenuta nel 609 d.C. L’intervento giunge dopo 63 anni dal primo ed è stato realizzato grazie ai fondi messi a disposizione da parte dello sponsor Bulgari. Un lavoro durato 8 mesi e caratterizzato da una campagna di studio e ricerca, da scelte…
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stregh · 2 months ago
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Roma
Roma ha 22 rioni, che costituiscono il centro storico della città. I rioni sono le suddivisioni più antiche e risalgono all'epoca medievale e rinascimentale. Ecco l'elenco:
1. Monti
2. Trevi
3. Colonna
4. Campo Marzio
5. Ponte
6. Parione
7. Regola
8. Sant’Eustachio
9. Pigna
10. Campitelli
11. Sant’Angelo
12. Ripa
13. Trastevere
14. Borgo
15. Esquilino
16. Castro Pretorio
17. Celio
18. Testaccio
19. San Saba
20. XX Settembre (ex Rione Ludovisi, ora non più ufficiale)
21. Prati
22. XXII – (ex Rione dell’Emporio, mai ufficializzato)
Il rione più recente è Prati, istituito nel 1921, mentre il più antico è Monti, che comprendeva la Suburra dell’antica Roma. I rioni sono indicati con il numero romano e lo stemma corrispondente.
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Fonte:
Italia meravigliosa
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thegianpieromennitipolis · 1 year ago
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
I FERMENTI NASCOSTI DELLA RIFORMA
Ecco una delle opere del Botticelli "maturo", influenzato dallo spirito della Firenze di Savonarola, il riformatore "ante-litteram" che a differenza di Lutero subì con la scomunica una sorte tragica. Non è dato sapere quanto la conversione verso la materia della trascendenza, legata all'iconografia cristiana, fosse dovuta a un moto dell'animo oppure alla fine dei fasti medicei e con loro alla committenza del "Magnifico" e della sua cerchia. Tuttavia, lo stile rimane inconfondibile, ormai radicato in un'estetica che non smette mai la ricerca della bellezza e dell'armonia di forme e tratti espressivi. Semplicemente, è trasposta in un nuovo campo del racconto per immagini. Ma qui, a colpire è la separatezza tra il luogo dell'avvenimento celeste (l'incoronazione della Vergine) e la consapevolezza partecipe dell'assemblea dei Santi confinati al di sotto, sulla terra. Era già accaduto alcuni anni prima con la "Pala di San Marco" dello stesso autore. Questa struttura del tema evangelico si affermerà, da lì in avanti, come uno strappo tra la modernità e il modello medievale, rappresentato, per esempio, dalle opere del "Beato Angelico" sul medesimo soggetto: quasi a marcare una distanza impossibile da colmare perfino per le figure dei Santi. Come un fardello pesante, l'esistenza terrena può solo aspirare alla beatitudine dell'ultraterreno. La fede e le opere non rappresentano una misura sufficiente. Non vi è libertà e nessuna certezza della grazia, il destino rimane segnato dal mistero. Questa è forse la traccia pittorica di un sentimento religioso che altrove, nella secolare crisi di autorevolezza del papato, stava meditando la riforma. Che in Italia, l'ancoraggio alla Chiesa di Roma, ha sopito in un limbo cocente ma inespresso. Sorprendente Botticelli.
- Sandro Botticelli (1445 - 1510): "Incoronazione della Vergine e Santi", data incerta tra il 1498 e il 1508, Villa La Quiete, Firenze
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notiziediepocaromana · 5 years ago
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Russiagate, l’ombra della spy story si allunga su Esanatoglia «Qui c’è chi dice di aver visto Mifsud»
SULLE TRACCE del prof accusato dagli 007 americani di essere una spia. Avrebbe vissuto per un paio di mesi in un palazzo di via Contessa Pongelli e non a Matelica. Il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci: «Io non so nulla, ma in paese non si parla d'altro»
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Un reticolo di strade che conduce alla parte più antica di Esanatoglia. E’ la Pieve, quello che sarebbe stato il nascondiglio nel novembre e dicembre 2017 di Joseph Mifsud, il docente maltese implicato nel Russiagate e sospettato di essere una spia. Il suo caso è tornato al centro delle cronache perché in una recente intervista il suo avvocato Stephan Roh ha dichiarato che si era nascosto a Matelica. Oggi il giornale “La verità” ha ripreso la notizia svelando che il professore, scomparso nel nulla da due anni, sarebbe stato nascosto però ad Esanatoglia, in via Contessa Pongelli numero 6, nell’antico palazzo dei conti Pongelli, ora di proprietà di Alessandro Zampini, di professione dentista, ma residente a Roma, che torna nella città natale nei periodi di vacanza ed in estate.
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Il vecchio palazzo dei nobili, a qualche decina di metri da piazza Giacomo Leopardi su cui si affaccia il Comune, che aveva ospitato nei secoli precedenti anche i duchi da Varano. E’ l’unico agibile di Largo Panicale, tutto intorno vi sono case lesionate dal terremoto. Un luogo meno transitato degli altri, all’epoca in cui vi sarebbe stato il professore. Due i portoni, uno in legno massiccio che fa entrare nella dimora di Zampini, l’altro a casa di una famiglia che risiede in Lombardia, i Calisti. Nell’intervista al giornale dichiarano di aver trascorso con il professore e Zampini la vigilia di Natale, bevendo whiskey al bar Centrale. Ad Esanatoglia molti cadono dalle nuvole, quando gli si chiede se abbiano mai visto il professore. Qualcuno giura di averlo visto passeggiare nella zona del Crocifisso. Il legame con Esanatoglia, secondo la ricostruzione de “La Verità” sarebbe nel nome di Vanna Fadini, compagna di Zampini, ed amministratrice della società che gestisce la Link University di Roma, in cui Mifsud collaborava. Nelle parole dei vicini di Zampini il professore era un uomo simpatico, presente in zona per scrivere un libro. La portata dei ricordi dopo due anni ed un terremoto di mezzo si affievolisce e la verità sta nelle parole di un pensionato a passeggio: «Potrei anche averlo visto a passeggio, andavo su in bici molte volte al giorno, ma vai a capire che era davvero lui, chi se lo ricorda». Resta fitto il mistero che avvolge la scomparsa di Mifsud e lo scandalo del Russiagate, con il tentativo dei russi di influenzare le elezioni presidenziali americane, un’indagine con propaggini romane e che vedrebbe di mezzo anche nomi di primo piano del panorama politico italiano. «Non so nulla di Joseph Mifsud – racconta il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci – in quel periodo ero impegnatissimo nell’emergenza terremoto, che ancora oggi non è finita. Conosco da molto tempo Zampini, una famiglia storica di Esanatoglia, lui è un grande professionista, che torna in estate e durante le vacanze di Natale. Un uomo molto serio, da sempre mette a disposizione un terreno incolto di sua proprietà come pubblico parcheggio, i rapporti con il Comune sono ottimi. Per il resto non ho la minima idea di cosa sia accaduto, so soltanto che dopo l’articolo di oggi, qui non si parla di altro e c’è chi dice di aver visto il professore». Resta fitto il mistero di una possibile permanenza di un uomo che è al centro di uno scandalo internazionale, con tutti gli ingredienti di una spy story in piena regola, che sorridono al contrasto di un piccolo e tranquillo borgo medievale come Esanatoglia.
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furlantravelfashionblogger · 7 months ago
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Roma Curiosa: la Bocca della verità
🥰 in piazza Bocca della Verità si trova l’antico mascherone in marmo, uno dei simboli più celebri di Roma, collocato dal 1632 nel pronao della Basilica di Santa Maria in Cosmedin.
🟠Il grosso tondo, del diametro di circa 1.80 metri, era probabilmente un tombino di epoca romana, risalente al regno del 7°re di Roma Tarquinio il Superbo, che realizzò la Cloaca Maxima, un grandioso condotto per il drenaggio delle acque.
Questo sistema di canalizzazione partiva dalla Suburra, attraversava parte dell’attuale Rione Monti, del Foro, del Velabro e del Foro Boario, e sfociava nel Tevere, nei pressi di Ponte Emilio. La Cloaca Maxima era dotata di tombini in marmo, collocati l'uno vicino all'altro e decorati da bassorilievi.
Sicuramente uno di questi fu il celebre disco marmoreo: ha le fattezze di un volto maschile con barba, occhi, naso e bocca forati;rappresentava forse Giove, o un fauno o una divinità fluviale come Oceano, affiancato da alcuni simboli, tra cui uno scarabeo, due chele e due teste di lupo.
😇Il nome Bocca della Verità ha origine nel 1485 ed è legato a una leggenda medievale, secondo cui la bocca potesse mordere la mano di chi non avesse detto la verità.
😲Cosí i mariti gelosi conducevano lì le proprie spose e, dopo aver introdotto la mano, le donne dovevano dichiarare di non commesso adulterio.
❤️Il bellissimo film Vacanze Romane di William Wyler, con gli indimenticabili protagonisti Audrey Hepburn e Gregory Peck, ha consacrato la Bocca della Verità a una indiscussa fama: era il 1953 e da allora il leggendario mascherone è entrato nell’immaginario turistico mondiale.
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eopederson · 2 years ago
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Palazzo Venezia (oggi museo di arte antica e medievale), Roma, 2019.
The building was originally built as the rome headquarters of the Archbishop of Venice. During the fascist era it was used os a headquarters by Mussolini who had substantial alterations made to the building including installation of a monumental staircase.
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figlidiroma · 7 months ago
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Estratti da Il Monte dei Cenci. Una famiglia romana e il suo insediamento tra Medioevo ed età Barocca di Mario Bevilacqua.
Foto mie di Monte de' Cenci, agosto 2024.
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aki1975 · 1 year ago
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Giuseppe Bertini - Varese - Villa Ponti - Galileo mostra l’uso del cannocchiale al Doge di Venezia - 1858
Galileo, che insegnava a Padova, nel 1609 mostra il telescopio al Doge Leonardo Donato realizzato grazie all’esperienza delle vetrerie di Murano e valorizzato per scopi militari. È il simbolo di un periodo che cambia il mondo con fenomeni tra loro collegati:
- il diffondersi degli archibugi che determinano la fine della cavalleria medievale;
- sospinte dagli alisei (“trade winds”) e da uno spirito tardo-crociato, favorite dalle innovazioni navali, le scoperte geografiche (Cristoforo Colombo scopre l’America nel 1492, Vasco de Gama doppia il Capo di Buona Speranza nel 1497, Magellano nel 1519 parte per circumnavigare il mondo);
- le iniziative coloniali che, dopo la Spagna (Cortes in Messico e Pizarro in Perù) e il Portogallo, sono condotte dqll’Olanda, dall’Inghilterra e dalla Francia;
- la crisi climatica, agraria (eccessiva cerealizzazione), demografica e sociale (i picari) del Seicento;
- il declino della centralità del Mediterraneo a vantaggio dell’Atlantico e, più in generale, dell’”economia mondo” con la nascita del capitalismo (es. Lombard Street a Londra) e il successo di città quali Bruges, Anversa e la Lega Anseatica;
- l’invenzione della stampa (1455);
- la Riforma e la Controriforma con i conflitti creati in Francia e nell’Europa dell’Est;
- la rivoluzione tecnico - scientifica che distanzia l’Europa dall’Impero ottomano;
- l’imporsi degli Stati nazionali sulle città stato e sul Sacro Romano Impero di Carlo V dopo il declino della Spagna per via della politica della “limpieza de sangre” che allontana i ceti produttivi (o li combatte, come in Olanda) e impedisce all’economia di svilupparsi con la conseguente inflazione per via dell’afflusso dell’oro e dell’argento americani.
Qualche evento in particolare:
1494 - Trattato di Tordesillas: Portogallo e Brasile si spartiscono le Indie orientali e occidentali
1500 - i Portoghesi scoprono il Brasile
1516 - dopo il fenomeno dei “marrani” spagnoli, viene fondato il primo ghetto italiano, quello di Venezia
1517 - Lutero affigge le sue tesi a Wittenberg
1522 - Battaglia della Bicocca (presso il villino degli Arcimboldi) in cui Carlo V sconfigge il re di Francia Francesco I e consolida il proprio dominio sul Ducato di Milano: “c’est un bicoque” significa “è un gioco da ragazzi”
1525 - Assedio di Pavia. Francesco I viene condotto prigioniero a Madrid
1527 - Sacco di Roma: per comporre il conflitto fra Clemente VII Medici e Carlo V, la figlia di quest’ultimo Margherita d’Austria (la “Madama”) sposa prima (1536) Alessandro Medici - ed i Medici tornano a Firenze - e poi (1538) Ottavio Farnese, nipote di Paolo III
1542 - Concilio di Trento
1555 - Pace di Augusta: Carlo V costretto ad accettare il luteranesimo dei principi tedeschi;
1558 - Alla morte di Carlo V, gli Asburgo si separano: Filippo II in Spagna, Margherita d’Austria in Olanda, Ferdinando I in Austria
1570 - Pio V scomunica Elisabetta I
1571 - Battaglia di Lepanto
1572 - Notte di San Bartolomeo
1574 - i Gonzaga, vassalli spagnoli, estendono il proprio potere sul Monferrato
1588 - L’Invencible Armada sconfitta dagli Inglesi
1598 - Enrico IV, convertendosi al cattolicesimo, termina le guerre di religione
1608 - I francesi fondano Quebec, poi conquistata nel 1775 dagli Inglesi
1609 - Le provincie olandesi si costituiscono in repubblica indipendente dalla Spagna: inizia il secolo d’oro dei Paesi Bassi
1621 - Fondazione della Compagnia olandese delle Indie Occidentali
1624 - Fondazione di New Amsterdam
1640 - Indipendenza portoghese
1652 - Gli olandesi fondano Cape Town
1664 - New Amsterdam ribattezzata New York
Al termine di questo lungo periodo di cambiamento e di instabilità (es. inflazione, epidemie), ne emergerà la società dell’Assolutismo e poi dell’Illuminismo del XVIII secolo, il “secolo delle rivoluzioni”.
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fedeviva4 · 6 days ago
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Corone e coroncine: simboli di potere, prestigio ed eredità
Esplorazione della storia, del significato e dell'importanza moderna dei copricapi regali
Introduzione Nel corso della storia, corone e coroncine sono stati simboli di potere, autorità e diritto divino. Dalle grandi corone imperiali indossate dai monarchi alle delicate coroncine che ornavano le teste delle nobili consorti, questi ornamenti regali hanno svolto un ruolo cruciale nel plasmare la civiltà umana. Che siano adornati con gemme preziose o realizzati con metalli semplici, hanno un profondo significato culturale, politico e spirituale.
Una breve storia di corone e coroncine La tradizione di indossare corone risale a migliaia di anni fa, con antiche civiltà come gli egizi, i persiani e i romani che utilizzavano elaborati copricapi per simboleggiare il loro dominio. I faraoni d'Egitto indossavano corone e coroncine per simboleggiare la loro connessione divina con gli dei, mentre gli imperatori romani indossavano corone di alloro per denotare vittoria e autorità.
Durante il periodo medievale, le corone divennero più elaborate, incrostate di oro, gioielli e insegne religiose per dimostrare la ricchezza e il diritto divino dei re. Le coroncine, versioni più piccole delle corone, erano spesso indossate da principi, principesse e nobili di alto rango per indicare il loro status all'interno della gerarchia reale.
Tipi di corone e coroncine Nel corso dei secoli, diverse culture hanno sviluppato stili unici di corone e coroncine, ognuno con significati distinti. Tra i più notevoli ci sono:
Corone imperiali: spesso sono le più riccamente decorate e sono riservate a imperatori e monarchi. Esempi includono la corona imperiale britannica e la corona imperiale russa.
Corone: un tipo di coroncina, le corone sono più piccole e solitamente indossate dalle famiglie nobili piuttosto che dai monarchi regnanti. Sono spesso adornate con perle o piccole pietre preziose.
Corone religiose: utilizzate nelle cerimonie, queste corone sono il simbolo dell'autorità divina. La tiara papale, indossata dai papi nella storia, ne è un esempio.
Corone della vittoria e corone d'alloro: nell'antica Grecia e Roma, le corone d'alloro simboleggiavano i trionfi militari o atletici. In seguito si sono evolute in copricapi cerimoniali in varie culture.
Corone nuziali e cerimoniali: molte culture, tra cui quelle in Scandinavia e nell'Europa orientale, incorporano delicate corone nelle tradizioni nuziali e di formazione.
Il simbolismo dietro corone e corone Corone e corone sono sempre state più di semplici accessori decorativi; rappresentano potere, legittimità e tradizione. Alcuni dei loro significati simbolici chiave includono:
Autorità e sovranità: re e regine indossano corone come segno del loro diritto a governare.
Potere spirituale e religioso: molti leader religiosi hanno indossato corone per simboleggiare il loro mandato divino.
Onore e successo: in alcune tradizioni, gli individui che hanno ottenuto grandi successi, come gli olimpionici nell'antica Grecia, hanno ricevuto corone d'alloro.
Eredità e lignaggio: le corone vengono spesso tramandate di generazione in generazione, a simboleggiare la continuità delle linee di sangue reali.
Corone e coroncine nell'era moderna Nel mondo odierno, le corone hanno ancora un immenso valore simbolico, sebbene il loro ruolo sia cambiato. Le monarchie rimaste, come quelle del Regno Unito, della Spagna e del Giappone, continuano a usare corone e coroncine durante le incoronazioni e gli eventi di stato.
Oltre alle famiglie reali, le corone sono ora ampiamente utilizzate in vari contesti:
Concorsi di bellezza e sfilate: le vincitrici di concorsi di bellezza globali come Miss Universo ricevono corone come segno di prestigio.
Loghi aziendali e di marchi: molti marchi di lusso usano simboli di corone per rappresentare esclusività e status elevato.
Fantasia e cultura popolare: corone e coroncine compaiono spesso in film, libri e videogiochi, a simboleggiare leadership, eroismo o malvagità.
Conclusione Corone e coroncine hanno trascende il tempo, la cultura e la geografia, continuando ad affascinare le persone con il loro fascino e simbolismo. Dagli antichi re alle moderne reginette di bellezza, questi copricapi regali rimangono emblemi duraturi di potere, prestigio e tradizione.
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elclubdeshiva · 10 days ago
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Castillo de Carcasona
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La ciudadela o ciudad histórica fortificada de Carcasona es un conjunto urbano y arquitectónico fortificado singular que constituye la parte más antigua del núcleo poblacional de la comuna francesa de Carcasona, también conocida en francés como Cité de Carcassonne o simplemente la Cité y en occitano como Ciutat de Carcassona. Constituida en gran parte por elementos conservados desde la Edad Media, tras un período de abandono la ciudad fue restaurada con fines monumentales a partir de la segunda mitad del siglo XIX, con intervención de Eugène Viollet-le-Duc; fue declarada Patrimonio de la Humanidad por el programa de la Unesco en 1997, está catalogada como Gran Sitio de Francia, y su castillo y murallas como Monumento histórico1​ por el Estado francés, siendo uno de los centros turísticos más visitados de Francia. La ciudad fortificada está situada sobre una elevación en la orilla derecha del río Aude, frente a la ciudad moderna, y muestra en sus diferentes edificios y elementos arquitectónicos defensivos la huella entre el período prerromano, su abandono en el siglo XVII y su posterior recuperación, su pasado en el que ha sido sucesivamente un enclave protohistórico, una ciudad galo-romana, una plaza fuerte visigoda, ocupada por los musulmanes, capital del Condado de Carcasona, del Vizcondado de Carcasona, para pasar finalmente a ser cuartel general del ejército real francés, en tanto que senescalía de Carcasona. ​ Rodeada por una doble muralla de 3 km de longitud, en su interior se conserva el aspecto de las ciudades medievales europeas con calles angostas y tortuosas, edificaciones de fachadas con entramados, barrios de artesanos y gremistas, junto con elementos propios, como el castillo de los condes de Carcasona y la basílica de Saint-Nazaire.
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La Cité se encuentra emplazada al sudeste de la ciudad moderna de Carcasona existente a sus pies y ocupa un pequeño promontorio encarado a un vado natural del río Aude (la ciudad actual se ubica al otro lado del río), aunque con posterioridad se construyó un puente sobre el mismo. La posición del oppidum fortificado permitía así no solo un fácil acceso a una fuente segura de suministro de agua potable, sino que además permitía el control eficiente de las vías de comunicación en la zona, que confluían en dicho vado. Adyacente a la Cité se encuentra la llamada ciudad baja o bastida de Saint-Louis, en realidad un barrio de la ciudad moderna de Carcasona, que ocupa el espacio que queda libre entre la Cité y el río Aude, junto al Pont vieux o Puente viejo, que la conecta al resto del casco urbano. Por su parte, el castillo, auténtico núcleo del lugar, está ubicado al norte, enfrentando directamente el vado y el actual puente. Historia Excavaciones arqueológicas, restos de cerámica (ánforas, vasos, platos, etc.) y el legado de manuscritos de autores latinos clásicos manifiestan la existencia de un oppidum fortificado con importante actividad comercial, Carcaso,​ en la loma del montículo donde está emplazado el castillo condal. Datado del siglo VI a. C.,​ aproximadamente en el 3000 a. C. fue ocupado por los volcas tectósages,​ pueblo tribal celta proveniente de Europa central,​ que conquistó la zona a los íberos languedocienses. El opiddum, por su situación estratégica en relación con las vías de comunicación, con recursos inmediatos y control visual del entorno, se convirtió en una de las plazas fuertes de los volcas, desde donde dominaban la región, cultivaban las tierras y extraían oro de la mina de Salsigne para fabricar lingotes y joyas como ofrendas a sus dioses. El autor romano Plinio el Viejo menciona este emplazamiento protourbano en su escrito Naturalis Historia bajo el nombre de Carcaso Volcarum Tectosage. ​ En el año 122 a. C., el poder de la Roma republicana llega a estas tierras,​ que muy pronto quedan incluidas en la provincia de la Gallia Narbonensis, que bajo el emperador Augusto pasa a ser una provincia senatorial, es decir, puesta bajo el control del Senado romano, en el 22 a. C. Bajo la pax romana, la ciudad de Carcaso, ahora colonia romana con el nombre de Colonia Julia Carcaso, conoce un importante auge económico, motivado por su situación al borde de una de las vías romanas, la vía Aquitania, que comunicaba Narbo con Burdigala, pasando por Tolosa. Por otra parte, el río Aude (el río Atax en la época) permitía por entonces la navegación con embarcaciones de fondo plano, lo que contribuyó al despegue comercial de la colonia. Durante el siglo III, en el marco de lo que la historiografía denomina como invasiones bárbaras de los pueblos germánicos, especialmente de los francos, la inseguridad hizo que los habitantes de la ciudad diesen inicio a la construcción de fortificaciones, o tal vez a una importante ampliación de las obras existentes con anterioridad. En cualquier caso, las fuentes conservadas (en concreto el texto de un peregrino)8​ hablan de la existencia de un sistema de fortificaciones consolidadas ya en el año 333, al citar el castellum de Carcasona. Las obras de esta época son todavía visibles en algunos lienzos de la muralla, a la vez que sirven como cimiento en la mayor parte del trazado de la muralla actual, más moderna.​ También son ejemplos de este período algunas de las 52 torres existentes, como la de la Marquière, la de Sansón o la del Molino de Avar.​ Las obras de fortificación confirieron seguridad a los habitantes de la ciudad, a la vez que ayudaron a la protección del vado sobre el río Aude y de las rutas comerciales y de comunicación.
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Durante el período de decadencia del Imperio romano, la ciudad de Carcasona logró resistir a los asedios sufridos con motivo de las incursiones de los pueblos germánicos, pero hacia mediados del siglo V, Carcasona quedó incluida en el llamado Reino visigodo de Tolosa,​ con capital en Toulouse, tras la ocupación del Languedoc por el pueblo visigodo. De este modo, la ciudad de Carcasona pasó a ser una de las fortificaciones que protegían la frontera norte del nuevo reino, tras la pérdida ante los francos de las zonas septentrionales del reino.​ Por entonces, se continuó con las obras de fortificación de la ciudadela, habida cuenta de su nuevo papel como fortaleza de frontera, que quedó acrecentado tras la derrota del rey visigodo Alarico II en la batalla de Vouillé el año 507 ante las tropas del rey franco Clodoveo I, lo que conllevó la pérdida de la mayor parte del territorio hoy francés, salvo Septimania y la ciudad de Carcasona.​ Todavía en el año 508, la ciudadela de Carcasona sufrió un nuevo asedio franco, nuevamente fracasado. No obstante, en 585, Gontrán I, rey de Burgundia (la actual Borgoña) logró ocupar la ciudad, aunque fue rápidamente expulsado de la misma por los visigodos, que la mantuvieron en su poder hasta el año 713, en que su reino se hundió definitivamente ante la Invasión musulmana de la península ibérica del año 711. Durante el siglo VI y bajo el dominio visigodo se fundó la diócesis de Carcasona, al igual que las de Agde y de Maguelonne (esta última en una ciudad, Maguelonne, arrasada en 737 por los francos, junto a la actual Villeneuve-lès-Maguelone). Las demarcaciones coincidían casi exactamente con los límites de los condados respectivos, dependientes del arzobispado de Narbona. Como sede episcopal de la nueva diócesis, los visigodos construyeron en la ciudadela una catedral, hoy desaparecida. ​ En el año 725, Carcasona fue ocupada por los árabes, tras el hundimiento del reino visigodo a raíz de la invasión árabe de la península ibérica.14​ Los musulmanes mantuvieron en su poder la ciudad hasta el 752, fecha en la que la ciudad fue tomada por un ejército franco al mando de Pipino el Breve, dando así inicio a la relación de la ciudad con el antecedente político de la actual Francia. La conocida leyenda de la Dame Carcas tiene muy posiblemente su origen en este episodio de la historia bélica de la ciudad. Vinculada pues al reino franco, la ciudad siguió las vicisitudes de este, incluyendo la expansión del feudalismo. Durante el período feudal la ciudad gozó de un período de crecimiento económico, pero también vio cómo las defensas y fortificaciones de la ciudad crecían, habida cuenta de la situación de frontera con el mundo islámico en que se encontraba la ciudad en esa época. Así, en el año 1096 se iniciaron las obras de la catedral de la ciudadela, para poco después darse inicio en el siglo XII a la edificación de un castillo como núcleo central de defensa del lugar. El castillo comenzó su construcción con dos edificios separados ubicados paralelamente entre sí y destinados a residencia (logis señorial), añadiéndose hacia 1150 una capilla que los unía, quedando así un edificio en forma de «U» alrededor de un patio central. En 1240 se amplió el castillo con un segundo piso. En el período feudal tuvo lugar el nacimiento del condado de Carcasona, como entidad político-administrativa dotada de personalidad propia dentro del reino carolingio de Carlomagno. El primer conde conocido habría sido Bellón,​ procedente de una familia de origen visigodo, que ocuparía el cargo entre 790 y 810. De cualquier modo, es importante destacar que la elección para el cargo recaería en alguien vinculado al territorio sobre el cual ejercía su función, y cuyos sucesores mantuvieron siempre vínculos con los territorios hispanos. La función del comes (conde) era la de administrar la ciudad y el territorio que la rodeaba en nombre del reino carolingio. En cualquier caso, la familia de esta primera dinastía condal rápidamente se vinculó a los condes de Barcelona y a los condes de Tolosa. Así, por ejemplo, Bernardo de Septimania, hijo de Guillermo I de Tolosa, fue conde de Barcelona entre el 826 y el 832 y, de nuevo, entre el 835 y el 844, y conde de Carcasona16​ entre 837 y 844. De este modo, a pesar de la conquista franca un siglo atrás, Carcasona retomaba su interrumpido contacto con la tradición visigoda y con la península ibérica. ​ Por otra parte, a partir del siglo IX el uso de la expresión latina Cives Carcasso, Ciudad de Carcasona, se hace habitual en la documentación, textos y cartas oficiales.18​ Cabe recordar que de la primera parte, Cives (ciudad) es de donde deriva directamente el apelativo de La Cité (en francés) por el que se la conoce habitualmente, que no es sino la traducción al francés del occitano La Ciotat. En el año 1082 Ramón Berenguer I, conde de Barcelona y titular del condado de Carcasona, es asesinado por su hermano y se pierde el territorio cuyos derechos feudales habían sido comprados por su antecesor, Ramón Berenguer I en 1067.​ Pasa a manos de la familia Trencavel, que hizo de este modo su entrada en la historia del lugar. La familia Trencavel era la titular del vizcondado de Albi y de Bésiers, y pretendía tener derecho al condado, ya que Bernardo Aton IV Trencavel era hijo de Ermengarda de Carcasona, a su vez hija de Ramón II de Carcasona. No obstante, puesto que en realidad los derechos pertenecían a la casa condal de Barcelona, los Trencavel no asumieron el título de condes manteniendo el vasallaje a Barcelona, sino que se contentaron con crear el vizcondado de Carcasona, aunque gobernaron de hecho un amplio conglomerado de vizcondados, que llegaba hasta la ciudad de Nîmes.​ Sin embargo, Bernardo Aton prometió entregar Carcasona a Ramón Berenguer III tras la muerte del padre de este, Ramón Berenguer II, en el marco de los acuerdos pactados para superar el enfrentamiento. ​ Bajo el dominio de Bernardo Aton IV, vizconde de Carcasona, Albi, Nîmes, Béziers, Rasez y Agde, la ciudad conoció un nuevo período de frenesí constructivo, simbolizado con la autorización en 1096 para la construcción de una catedral, la de Saint-Nazaire, cuyos materiales bendijo el papa Urbano II, que predicaba por esas tierras la cruzada a los Santos Lugares. También es la época en la que se produjo la llegada al lugar de una nueva religión que rápidamente la Iglesia católica calificó de herejía: el catarismo, que marcaría profundamente el futuro de Carcasona. Cuando Bernardo Aton IV no cumplió su promesa de devolver Carcasona a la Casa de Barcelona, sino que aprovechó para afianzar y asegurar su dominio estableciendo relaciones con el condado de Tolosa, que a su vez mantenía graves conflictos de intereses con los condes barceloneses,​ Ramón Berenguer III hizo un primer intento de recuperación de la ciudad, fracasado, en 1093. En 1101 murió Ermengarda de Carcasona y su hijo Bernardo Aton IV Trencavel fue proclamado formalmente vizconde de Carcasona. Ese mismo año partió rumbo a las Cruzadas. Los carcasoneses, al constatar que no iban a cumplirse las cláusulas de los acuerdos por los que la ciudad debía ser devuelta a Barcelona, hicieron una primera sublevación en el 1107, rebelión que fue sofocada por Bernardo Aton, quien había regresado poco antes de Palestina, con la ayuda de Beltrán de Tolosa, conde de Tolosa y de Trípoli, aunque por un tiempo la ciudad estuvo en manos de Ramón Roger III. En 1112 un ejército barcelonés de Ramón Berenguer III se dirigió hacia Carcasona, pero la mediación del arzobispo de Narbona evitó la batalla, firmándose una tregua en la que Bernardo Aton reconocía la titularidad sobre Carcasona del conde de Barcelona.​ Sin embargo, en 1120 los carcasoneses negaron a Bernardo Aton el acceso por las puertas de la ciudad, aunque de nuevo logró imponer su autoridad. En 1130 Bernardo Aton ordenó la construcción de un castillo, al que denominó palatium.​ También ordenó la reparación de las antiguas murallas galo-romanas, con lo que, de hecho, la ciudad mejoró muy ampliamente su capacidad defensiva. Esta construcción supuso que la ciudad quedaba rodeada por una fortificación continuada en todo su perímetro. Mientras tanto, se formalizaba el matrimonio entre el conde de Barcelona Ramón Berenguer IV y Petronila, hija del rey Ramiro II de Aragón, formando una única entidad política en 1137, la Corona de Aragón, de la que se declara vasallo el vizcondado de Carcasona y Raséz. ​ Durante esta época era una ciudad próspera con una población de entre 3000 a 4000 personas​ incluyendo a los habitantes de las dos villas, cada una con mercado propio, que se construyeron fuera de las murallas: el burgo Saint-Vincent situado al norte y el burgo Saint-Michel situado al sur de la Puerta de Narbona. En 1192 se constituyó un consulado como órgano encargado de administrar la ciudad. Pocos años después, en 1229, fue dotada con un sistema jurídico de usos y costumbres, el derecho consuetudinario.
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En 1208, el papa Inocencio III, ante el aumento y extensión del catarismo, decreta la Cruzada albigense. El conde de Tolosa y el vizconde de Carcasona son acusados de herejía y sus territorios se convierten en el objetivo principal del ataque por parte de los barones venidos de Francia. El 1 de agosto de 1209, la ciudad es asediada por los cruzados.​ Raymond Roger Trencavel se entrega a ellos el 15 de agosto a cambio de la vida de sus habitantes. Se destruyen los burgos de los alrededores de la ciudad. El vizconde muere de disentería en la prisión de su castillo el 10 de noviembre de 1209.​ Otras fuentes hablan de asesinato planeado por Simón de Montfort. La ciudad pasa a ser cuartel general de las tropas de la cruzada.​ Las tierras y ciudad se entregan a Simón de Montfort, jefe militar del ejército cruzado. Este muere en 1218 durante el asedio de Toulouse y su hijo, Amaury VI de Montfort, toma posesión de la ciudad, pero se manifiesta incapaz de administrarla. Cede sus derechos a Luis VIII de Francia, pero Raimundo VII de Tolosa y los condes de Foix se alían contra el rey. En 1224, Ramón Trencavel II toma posesión de la ciudad tras la fuga de Amaury. ​ Luis VIII lanza una segunda cruzada en 1226 y Ramón Trencavel debe huir.​ La ciudad de Carcasona entra a formar de los dominios del rey de Francia y se convierte en la sede de una senescalía. Un período de terror se instala en el interior de la ciudad entre los habitantes; la búsqueda y caza de los cátaros multiplica las hogueras en las plazas y se dan continuas denuncias salvajes, con la instalación de un Tribunal de la inquisición dentro del recinto de la ciudad. Luis IX de Francia ordena la construcción del segundo recinto amurallado a fin de que la ciudad pueda soportar largos asedios y sitios. Trencavel, refugiado en Aragón, pretende recuperar sus tierras. Paralelamente el rey de Aragón, Jaime I el Conquistador, se considera una amenaza constante sobre la región, muy próxima a las fronteras de su reino, formando parte la ciudad del sistema defensivo de la frontera entre Francia y Aragón. Las primeras construcciones se efectúan en el castillo condal adosado a la muralla occidental. Este es rodeado con murallas y con torres incluso en la parte interior que da a la ciudad para garantizar la protección de los representantes de rey. A continuación, se comienza una segunda línea de fortificaciones de alrededor de un kilómetro y con catorce torres. Este recinto se remata con una barbacana que controla los accesos desde la zona que da al río Aude. ​ En 1240, Ramón Trencavel intenta recuperar la ciudad, con la ayuda de algunos Señores de la región.​ Ocupa los burgos situados sobre las orillas del Aude y obtiene la ayuda de sus habitantes que cavan túneles desde sus casas para minar la base de los recintos. El doble recinto desempeña su papel defensivo, ya que detiene el avance a Trencavel. La guarnición, mandada por el senescal Guillaume des Ormes, resiste eficazmente. Trencavel se ve obligado pronto a levantar el sitio y abandonar ante la llegada de los refuerzos del rey Luis IX. En 1247, renuncia a favor del rey a sus derechos sobre la ciudadela que es anexionada al reino francés definitivamente a la par que en lo sucesivo será gobernada por senescales.
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A partir de esta fecha, la Ciudadela no sufre más ataques ni tan siquiera durante la Guerra de los Cien Años. Las adaptaciones y ampliaciones se suceden, pudiéndose agrupar en tres fases.​ Los primeros trabajos se concentran en reparar las murallas y recintos, nivelar las lizas, añadir más pisos al castillo y construir la torre de la Justicia. La segunda fase de construcción tiene lugar bajo el reinado de Felipe III el Atrevido:​ se construye la puerta de Narbona, la torre del Tesoro, la puerta de Saint-Nazaire y toda la parte del recinto circundante amurallado exterior, así como la restauración o reparación de algunas antiguas torres galo-romanas y la barbacana del castillo condal. Las villas de Saint-Vincent y de Saint-Michel que lindan con la fortaleza son destruidas para evitar colusiones y ayudas entre sus habitantes y probables asaltadores como había sucedido durante el último asedio que sufrió la Ciudadela. Read the full article
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fiumiditalia · 28 days ago
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La cascata del torrente Monia
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Applicati al distacco, concentrati nel silenzio, conformati alla natura.
- Zhuangzi -
Ecco un vero angolo di paradiso, la cascata del torrente Monia, in Lunigiana, raggiungibile in mezz'oretta di irto sentiero, tutto in discesa, dal paesino di Irola bassa, ma si puo' partire anche da Irola alta, come ho fatto io per errore ! Solo un kilometro di cammino in più. Il ritorno ovviamente sarà tutto in ripida salita. Il sentiero è evidente e ben segnato, a tratti ripido e scivoloso, disseminato di diverse frecce che indicano "cascata", nei cui pressi si trovano gli affascinanti ruderi di un antico mulino, ormai diroccato e pericolante. Lo stesso paesino di Irola, sormontato da una grande casa-torre medievale, è un borgo antico e curioso, ricco di passi e sottopassi, archi e stretti vicoli, che merita una visita.
Per gli amanti dei tenicismi, questa immagine è composta da 4 scatti orizzontali elaborati in HDR e poi sovrapposti in una panoramica verticale, ottenuti con un'ottica da 9 mm targata Olympus. 
Arcani sentimenti
"E' molto probabile che un tempo la Terra si presentasse come un'interrotta distesa di foreste, una lussureggiante ed enorme selva infinitamente varia, ricca di piante e di animali di ogni tipo, attraversata da vasti fiumi e scroscianti ruscelli, bagnata da mari, oceani e laghi dalle acque cristalline ed incontaminate.
Ancora in tempi abbastanza recenti tutta l'Europa, dalla Francia alla Russia, era ricoperta da un'unica grande foresta. L'antropologo James Frazer afferma che fino al primo secolo avanti Cristo la cosiddetta Selva Ericinia si estendeva dal Reno verso Oriente per un'immensa e sconosciuta distanza, al punto che alcuni Germani, interrogati da Cesare, avevano sostenuto di aver viaggiato per due mesi senza trovarne la fine.
La stessa Italia del Nord era completamente ammantata da fitte selve di olmi, di castani, e specialmente di querce e Roma era divisa dall'Etruria centrale, almeno fino al sesto secolo a.C. dalla foresta del Cimino, che secondo Livio nessun mercante aveva mai osato attraversare, tanto era fitta e pericolosa.
E' ipotizzabile che in tali luoghi incontaminati ed inesplorati si potesse percepire il mistero, il potere e l'infinita bellezza del mondo naturale, riconoscendo nell'insieme delle sue manifestazioni il corpo vivente e pieno d'incanto di un'unica Grande Madre, dalle molteplici forme divine.
Uomini e donne dei tempi arcaici, dotati probabilmente di una particolare sensibilità, potevano forse percepire l'intero mondo naturale come un'unico grandioso tempio a cielo aperto".
dal libro   Le Vergini arcaiche  di Leda Bearné - ediz. La Terra di Mezzo
... ed è questa atmosfera che mi pare di respirare quando mi trovo in certi luoghi, come questo, dove i confini tra me stesso e la natura sembrano farsi liquidi, dove gli istinti e la sensibilità si risvegliano, dove la società con tutti i suoi rumori e le sue inutili complicazioni, pare essere un lontano pianeta alieno. E' in questi luoghi, in solitudine, che si percepisce un ricordo sopito dentro di noi, un labile ricordo di un lontano passato, una sorta di arcano mondo perduto, che riecheggia dentroall'animo,  e che da quel lontano passato mi chiama, mi invita, mi ricorda che fa parte di me, o io facciamo parte di esso, di quel mondo primordiale, che oggi abbiamo dimenticato smarrendoci.
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alephsblog · 2 months ago
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Vi ricordate quando attaccavano Renzi per essere al servizio di un despota medievale con le mani sporche di sangue, ma pecunia (e petrolio) non olet🤡
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daniela--anna · 2 months ago
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Borgo di Sermoneta, a 55 km. da Roma, dove il tempo sembra essersi fermato nel XIII secolo.
Il suo aspetto medievale è di per sé un invito per i turisti che amano passeggiare per le sue antiche strade.
Tra le attrazioni principali spiccano la sua cattedrale (il Duomo) e il Castello Caetani. Nei dintorni si trova il borgo abbandonato di Ninfa, riqualificato come giardino.
#luoghidavisitare #geografia #architettura
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best-travel-guides · 3 months ago
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Las mejores ciudades para visitar en Europa
Europa es un continente rico en historia, cultura y paisajes impresionantes. Cada ciudad ofrece su encanto y atracciones únicas. Estas son algunas de las mejores ciudades para visitar, cada una con su personalidad distintiva y lugares de interés imperdibles.
Barcelona, ​​España Barcelona, ​​la vibrante capital de Cataluña, es famosa por su combinación única de arquitectura modernista y gótica. El monumento más emblemático de la ciudad es la Sagrada Familia, una basílica diseñada por el legendario arquitecto Antoni Gaudí. El Parque Güell, otra obra maestra de Gaudí, ofrece impresionantes vistas de la ciudad. Las Ramblas, una animada calle llena de tiendas, cafés y artistas callejeros, es perfecta para un paseo tranquilo. El Barrio Gótico, con sus estrechas calles medievales, es rico en historia y encanto. Las playas de Barcelona, ​​como la Barceloneta, ofrecen un lugar perfecto para relajarse.
Roma, Italia Roma, la Ciudad Eterna, es un museo viviente. El Coliseo, un antiguo anfiteatro, es un símbolo de la grandeza de Roma. El Foro Romano y el Monte Palatino ofrecen una visión del pasado imperial de la ciudad. La Ciudad del Vaticano, donde se encuentran la Basílica de San Pedro y los Museos Vaticanos, incluida la Capilla Sixtina, es una visita obligada. La Fontana de Trevi, donde la tradición dice que hay que lanzar una moneda para asegurar el regreso a Roma, y ​​la Plaza de España también son lugares emblemáticos. Los vibrantes barrios de Roma, como Trastevere, ofrecen auténtica gastronomía italiana y vida nocturna.
Florencia, Italia Florencia, la cuna del Renacimiento, es famosa por su arte y arquitectura. La Galería de los Uffizi alberga obras maestras de Miguel Ángel, Leonardo da Vinci y Botticelli. La Catedral de Florencia, con su icónica cúpula diseñada por Brunelleschi, domina el horizonte de la ciudad. El Ponte Vecchio, un puente medieval bordeado de tiendas, ofrece pintorescas vistas del río Arno. El Palazzo Vecchio y los Jardines de Boboli también son atracciones notables. La rica tradición culinaria de Florencia la convierte en un paraíso para los amantes de la buena comida.
Sevilla, España Sevilla, la capital de Andalucía, es conocida por su baile flamenco, su arquitectura morisca y sus vibrantes festivales. La Catedral de Sevilla, la catedral gótica más grande del mundo, y la Giralda son lugares de visita obligada. El Alcázar de Sevilla, un palacio real con exuberantes jardines, exhibe arquitectura mudéjar. La Plaza de España, con su impresionante arquitectura renacentista, es otro punto destacado. Los animados barrios de Sevilla, como Santa Cruz, ofrecen una muestra de la cultura y la gastronomía locales.
Edimburgo, Escocia Edimburgo, la capital de Escocia, es una ciudad de historia y festivales. El Castillo de Edimburgo, encaramado en un volcán extinto, ofrece impresionantes vistas de la ciudad. La Royal Mile, que se extiende desde el castillo hasta el Palacio de Holyroodhouse, está llena de edificios históricos, tiendas y pubs. La Ciudad Nueva de la ciudad, con su arquitectura georgiana, es Patrimonio de la Humanidad por la UNESCO. Edimburgo también es famosa por sus festivales, incluido el Festival Fringe de Edimburgo, el festival de arte más grande del mundo.
Cracovia, Polonia Cracovia, una de las ciudades más antiguas de Polonia, es conocida por su núcleo medieval bien conservado y su barrio judío. La Plaza del Mercado, una de las plazas medievales más grandes de Europa, alberga la Lonja de los Paños y la Basílica de Santa María. El Castillo y la Catedral de Wawel, encaramados en la colina de Wawel, son símbolos del Estado polaco. El distrito de Kazimierz, el histórico barrio judío, es rico en cultura e historia. Cracovia también es una puerta de entrada al campo de concentración de Auschwitz-Birkenau, un conmovedor recordatorio del Holocausto.
Oporto, Portugal Oporto, famosa por su vino de Oporto, es una ciudad de calles encantadoras y una cultura vibrante. El distrito de Ribeira, con sus casas coloridas y cafés junto al río, es Patrimonio de la Humanidad de la UNESCO. El Puente Dom Luís I ofrece vistas panorámicas del río Duero. La Livraria Lello, una de las librerías más bonitas del mundo, es una visita obligada. Las bodegas de vino de Oporto, donde se puede degustar y aprender sobre el vino de Oporto, también son atracciones populares.
Atenas, Grecia Atenas, la cuna de la civilización occidental, es una ciudad donde la historia antigua se encuentra con la vitalidad moderna. La Acrópolis, con el templo del Partenón, domina el horizonte. El Museo de la Acrópolis y el Museo Arqueológico Nacional ofrecen una inmersión profunda en la historia griega. El barrio de Plaka, con sus calles estrechas y casas neoclásicas, es perfecto para explorar. La plaza Syntagma, con el cambio de guardia en el Parlamento helénico, es un punto focal de la Atenas moderna.
Nápoles, Italia Nápoles, una ciudad con una rica historia y una vibrante vida callejera, es la puerta de entrada a la costa de Amalfi y Pompeya. El centro histórico, declarado Patrimonio de la Humanidad por la UNESCO, está lleno de calles estrechas, iglesias y mercados animados. El Museo Arqueológico Nacional de Nápoles alberga una impresionante colección de artefactos de Pompeya y Herculano. Nápoles también es famosa por su pizza, y ninguna visita está completa sin probar una auténtica pizza napolitana.
Venecia, Italia Venecia, la ciudad de los canales, no se parece a ningún otro lugar del mundo. El Gran Canal, bordeado de palacios renacentistas y góticos, se explora mejor en góndola. La Basílica de San Marcos, con sus impresionantes mosaicos, y el Palacio Ducal adyacente son atracciones imprescindibles. El Puente de Rialto ofrece vistas icónicas del canal. Los canales más pequeños y los callejones estrechos de Venecia son perfectos para perderse y descubrir joyas ocultas. El arte y la arquitectura de la ciudad, combinados con su entorno único, la convierten en una visita obligada.
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