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Saltimbanchi
Marie Desplechin, Emmanuelle Houdart
Logos, Modena 2012, 48 pagine, ill. , Rilegato, 28x37,5 cm, ISBN 9788857604411
euro 25,00
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"Accorrete, non abbiate paura in città è arrivato il circo. Siamo saltimbanchi e viviamo alla giornata. Venite a vedere, grandi e bambini, lasciatevi cullare dalle nostre parole: siamo narratori di favole, mescoliamo magia, illusione e poesia. Sotto il nostro tendone tutto è possibile!"
Le sorelle siamesi, la donna barbuta, il colosso, la lillipuziana, il musicista senza braccia e senza mani… Undici ritratti strani e bellissimi che immortalano artisti circensi come altrettanti inviti a immaginare per loro vite straordinarie e numeri stupefacenti. L’illustratrice ha affidato i suoi personaggi a Marie Desplechin, che ha dato loro un nome e ha inventato per loro un destino necessariamente fuori dal comune: “Emmanuelle ha immaginato e disegnato undici personaggi favolosi. Me li ha affidati. Sono arrivati alla spicciolata, prima le gemelle siamesi, poi l’uomo senza arti e la donna barbuta, poi il colosso, la cartomante e la lillipuziana… Uno dopo l’altro, ho dato a ciascuno di loro un nome e una storia, poi una famiglia che andava formandosi da sola man mano che scrivevo. È stato facile e divertente: ai vari personaggi i ritratti calzavano a pennello! Così abbiamo inventato il nostro circo itinerante, una famiglia profondamente umana, in cui regnano la fantasia, il coraggio, l’ingegno. E, ovviamente, l’amore.” Marie Desplechin
Dal racconto di una vita rocambolesca a un altro, Emmanuelle e Marie intrecciano i legami che uniscono questi saltimbanchi e ci raccontano questo circo con un umorismo tenero e una profonda poesia. Su un tema dalle immagini abbastanza stereotipate, Emmanuelle trova nuove piste per trascinarci al centro di una moltitudine di personaggi favolosi. Le figure rappresentate appaiono insieme stranamente familiari e al contempo molto enigmatiche, ben riconoscibili e tuttavia avvolte da un velo trasparente che ce ne separa; gli sguardi, le pose, gli elementi che li compongono e li circondano ce li rendono lontani e misteriosi. Hanno una presenza magnetica e stupefacente. Ritroviamo qui l’universo ibrido di Emmanuelle Houdart – corallo o vegetale, maschio o femmina, piuma o pelo? – e i suoi motivi ricorrenti – l’uovo, la spugna, i libri. E quando l’immagine potrebbe rivelarsi troppo disturbante o crudele, ecco che il testo di Marie Desplechin interviene a rassicurare. La diversità diventa fonte di fascino e seduzione. E come al circo, ci si stupisce, si trema, si ride con quegli uomini e quelle donne che non sono come tutti gli altri ma sono comunque nostri simili, nostri fratelli.
08/07/23
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Antonio Donghi-Piccoli-saltimbanchi-1938
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Sta finendo l'anno, ma io non ho finito...
Sono rimasta indietro appreso alle cose da fare, alla routine didatrice, alla quotidiana e operosa monotonia dei doveri.
Sono qui da qualche parte, chiusa in un corridoio senza vere porte, senza via d'uscita se non quella di rompere i muri...
Sono consapevole dei tanti da fare per stare in equilibrio, per stare sul pezzo come scrivono quelli bravi.
Sono e non sono più, tra il tempo che passa a fare i saltimbanchi, io giocoliere di poche parole in un circo di pallottolieri impazziti, tutti pronti a dare numeri per la tombola della vita mentre la vita si gioca di noi e tiene il banco tirando carte false a più non posso...
Sta finendo l'anno per il tempo che è, io sarò ancora qui, ovunque sia, finire forse non è la chiosa delle cose, finire forse è solo passare ad altro...
J.D
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Ecco che, come da copione, iniziano ad arrivare le scuse
- "Ci siamo sbagliati"
- "Non potevamo sapere"
- "C'era molta fretta, bisognava agire subito"
- "Il virus 'mordeva' (mai isolato, ndr) e non dava scampo alle persone"
- "Abbiamo avuto paura anche noi" (piccoli, teneri, cuoricini, ndr)
Dunque con le scuse inizia la scienza con la acca finale. Questo, per dare al popolo un capro espiatorio con cui prendersela per tutti gli abusi subiti durante la fanta-pandemia.
Lacchè, mercenari e saltimbanchi, si sa, sono i primi a pagare il conto.
Ma non bastano.
Quelli che devono pagare sono i mandanti della fiction, quelli che ne hanno scritto la sceneggiatura e diretto le riprese.
Non se la possono cavare dando in pasto solo la manovalanza. Le persone devono sapere. Hanno fame e sono in debito di Verità e Giustizia.
I cervelli dell'operazione Covid, non possono nascondersi e scappare per sempre: devono pagare per tutto il male e la sofferenza che hanno causato alle persone.
🔗 In_Telegram_Veritas
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Hai visto Zelensky che va a Sanremo? Sì, tu devi tener presente che a un certo livello non c'è più niente da salvare, diventa tutto avanspettacolo: Zelensky in mimetica sui fondali in chroma key, Putin Papà Natale che ci salva dai nazisti, Macron e le foto con la barba di un giorno imitando Zelensky, Biden in ipocinesi con gli occhiali da Top Gun, non c'è niente da salvare. Noi del mondo di sotto dobbiamo solo sperare che le misteriose moire che reggono i fili dei nostri destini non abbiamo cucito per noi un bel vestitino di legno, per il resto possiamo benissimo sdegnare tutti questi saltimbanchi affetti da ipertrofia dell'ego e dedicarci a cose più umane, come per esempio le nostre vite, che sono in genere così trascurate.
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Ho pensato da subito che questa ventata di tendopoli studentesche che stanno sorgendo all'improvviso qua e la come forma di protesta verso il caro affitti, altro non poteva essere che l'ennesima ventata fuoriuscita da qualche deretano targato PD.
La nuova "scorreggia ideologica" trendy in odore di sinistrismo militante, ho sentito puzza di cialtronata piddina non appena ho visto l'ardore con il quale "Ella" si è precipitata con l'armocromista al fianco della protesta, così da fargli fare magari consulenze rateizzabili sulle tinte dei tendaggi, e quanto poco ci ha messo ad arrivare anche quelli del nuovo sindacato italiano della "PDELLE".
L'ennesima "sardinata" di una pletora di soggetti, che debitamente aizzati e "paghettati" dalla solita sinistra, stanno mettendo su un nuovo circo di saltimbanchi finalizzato a gettare un pò di discredito sulla Meloni come se non facesse parte della stessa massoneria e dello stesso gioco politico atto a far credere che in Italia esista una destra e una sinistra e non due facce della stessa medaglia.
SI, perchè gli affitti degli alloggi a questi 4 pagliacci con la tessera giovanile PIDDÌ in tasca, sono andati bene per quasi 11 anni di fila. Come no.
Poi qualcuno ha deciso di risvegliare le larve nelle culle di sospensione fisiologica delle cantine delle sedi PD stile Matrix, così da gettarle nell'agone della battaglia politica, nell'ambito di quella abitudine tipica della fossa bioideologica comunista che prevede l'utilizzo di ogni possibile espediente pur di distogliere l'attenzione e spegnere un qualsiasi risveglio dei propri diritti.
A costo di creare fantasmi, ed aizzarli ogni giorno nelle piazze, siano esse piene di risorse in ciabatte o di quei teneri virgulti debitamente indottrinati ogni giorno in quel feudo comunista ad esclusivo consumo della sinistra, che risulta essere oggi la scuola italiana di ogni ordine e grado.
Che se poi risultasse vero quello che ho letto stamani sulla leader di questo neo movimento, vale a dire che guida la tendomania a Milano quando vive a Bergamo, non potremo far altro che prendere atto della cialtronaggine che si cela dietro a questa ennesima mossa di "Marketting" da parte dei comunisti del PD.
Cialtroni e Ciabattoni. È stata la sinistra dal 68 ad uccidere questo paese: dalla famiglia alla scuola fino alla società con l'invasione dei peggiori della terra e dei peggiori della nostra terra: i comunisti, sia a destra che a sinistra, perché una opposizione vera in questi paese non c'è.
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/02/la-poesia-deve-alzare-le-proprie.html La poesia deve alzare le proprie barricate contro l'invasione dell'antiumanesimo Soltanto chi come me, o come qualcuno dei miei lettori, ama davvero la letteratura si rende conto, senza ipocrisia, che nella società odierna e per le attuali classi dirigenti la letteratura è diventata un impiccio, un residuato, qualcosa da portare in cantina a riempirsi di polvere. Oggi è, o sembra, tutto finito. Inutile ricordare agli uomini della politica e dell'economia, qualunque sia il loro colore politico, che se l'Italia non è rimasta una espressione geografica, ed è nata in quanto entità storica e statuale è stato soprattutto perché l'hanno sognata, preconizzata, amata i poeti, da Dante a Petrarca, da Foscolo a Manzoni al giovane Leopardi, da Carducci a D'Annunzio, da Ungaretti a Pasolini. Inutile ricordare che l'Italia è prima di tutto la sua lingua meravigliosa e dorata, è il suo patrimonio inesauribile d'anima, d'arte, di poesia, di musica. Sembra che sia chiaro soltanto tra i pochissimi grandi uomini rimasti in Italia, penso a Riccardo Muti. Sono venuti in odio i modelli eccellenti, erosi da un falso egualitarismo straccione, e dal dominio dei social, dove «uno vale uno» e il primo pirla può impunemente apostrofare un premio Nobel: fenomeno che condannò anche Umberto Eco, non sospettabile certo di simpatie per gli «apocalittici» nemici della modernità. La scuola, disastrata in maniera equanime da governi di sinistra e di destra sino all'abominio grillino dei banchi a rotelle, ha ridotto lo studio della letteratura a pochi autori, spesso soltanto del Novecento, ignorando i classici e il loro splendore e, di fronte ad ancora tanti bravissimi insegnanti, c'è sempre qualcuno (a volte ministri come il non rimpianto Franceschini) che preme per dare più spazio a fumettisti, saltimbanchi, cuochi, comici, rapper, trapper, cantautori, dj, influencer: seguendo pedissequamente ogni moda. Si è inventato il binomio scuola lavoro, come se l'insegnamento invece di formare prima di tutto esseri umani nella loro interezza dovesse formare pizzaioli, con tutto il rispetto per la categoria. Il lavoro della scuola era far crescere il sapere e l'anima del ragazzo, la sua comprensione di se stesso, della società, della storia, del mondo. E niente poteva farlo meglio di quell'antico ma sempre nuovo sistema di conoscenza che è la Letteratura. Niente formava di più e più in profondità che leggere poesie e romanzi, grandi strumenti di educazione al destino. Niente formava di più che il pensiero dei grandi, da Machiavelli a Galileo, da Vico a De Sanctis. Intendiamoci, non è che oggi non ci siano più quelli che scrivono poesie e romanzi. Ormai il 90 per cento degli italiani ha pubblicato un romanzo, i social diffondono a piene mani poesia, e chiamano poesia anche ogni incolpevole vagito e belato sentimentale. Ci sono in giro migliaia di sedicenti autori che scrivono tutti allo stesso modo, carino e insignificante, quasi sempre lontani da ogni scossa metafisica, da ogni senso del mistero, da ogni empito fantastico, e riducono il romanzo a qualche bella frase, a qualche trovata, o a tanto lacrimoso patetismo autobiografico. Eppure in questo mare magnum, dove nessuno distingue più niente da niente, ci sono ancora libri appassionanti e autori veri. Fiorisce la letteratura di genere, dove almeno persistono i temi eterni del male, della giustizia, della verità, e che il mercato premia (cosa che è vano vituperare): io leggo con piacere per esempio Donato Carrisi, e quando mi è capitato di conversare con Maurizio De Giovanni ho toccato con lui temi a me cari come il mito con più vivacità che con autori snobbetti e un po' premiati, magari usciti dalla celebratissima scuola Holden. Poeti veri e grandi, penso ad esempio a Milo De Angelis, esistono ancora. E ogni giorno ricevo testi di giovani che credono nella poesia e scrivono in cerca di nuove forme del vivere e di assoluto. Scrittori di alta qualità ci sono, Sandro Veronesi, Antonio Scurati, Eraldo Affinati, per esempio. E ci sono i critici, penso a Giorgio Ficara, a Alfonso Berardinelli, a Massimo Onofri, a Silvio Perrella, per altro saggisti e scrittori in proprio: ma esiste sempre di meno lo spazio editoriale e istituzionale per esercitare l'importantissimo compito della critica, vagliare la produzione letteraria, individuare i valori più forti, non transeunti, seguire gli autori, sostenere una tendenza. Oggi tutto è effimero, volatile, virtuale. Leggero: ma non si dica con criminale menzogna che è la leggerezza di Italo Calvino: tutt'al più è quella di Luciana Littizzetto. A cui preferisco le giovani tiktoker, che quando cinguettano innamorate di un titolo possono anche riservare sorprese, magari stanno rileggendo e rinverdendo un classico... Il vuoto è prima di tutto un vuoto sociale, culturale, spirituale. Ed è da connettersi al crollo dell'umanesimo, che dalla Firenze del Rinascimento sino all'esistenzialismo di Sartre e di Camus aveva innervato la cultura europea. Per molti esponenti del mondo intellettuale l'essere umano non è più al centro della società, l'essere umano intero, in carne ed ossa, con i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue debolezze, la sua follia, la sua capacità di ribellione, di autodeterminazione del proprio futuro. Ed è caduto a picco il senso della Tradizione, che è da modaioli imbecilli vedere come passato e polvere, mentre è conoscenza attiva e critica delle radici e insieme forza propulsiva per proseguire nella costruzione di una civiltà. La letteratura è stata a lungo il midollo spinale (l'espressione è di Jacques Attali) di una Nazione. E certamente di quella Europa che per primo Victor Hugo sognò come «Stati Uniti d'Europa». Senza letteratura, senza poesia, senza il primato dello spirito si configura una società non liquida, come vuole una celebre definizione sociologica, ma smidollata, un'Europa vaso di coccio tra le Potenze del nuovo ordine mondiale, prona di fronte alle insidiose idiozie nichiliste della cosiddetta cancel culture che ha soffiato dall'America in questi anni e alla fine si è rivelata una cultura della cancellazione, o del tentativo di cancellazione, guarda caso, proprio della parte gloriosa della cultura europea, oggi indifesa, incapace di reagire, di ritrovare l'orgoglio e l'amore di se stessa. Per la prima volta nella storia dell'umanità al vertice dei valori, come potere assoluto e incontestabile, è rimasta l'economia, declinata come finanza e profitto. E per la prima volta nella storia dell'umanità tutto il resto viene considerato un ingombro, qualcosa di attardato e inutile: il sacro, l'ideale, la gratuità, il valore, l'onore, la bellezza spirituale, la ribellione: il tesoro millenario della letteratura, da Omero a Borges. Il primato totalitario del profitto non ha niente a che fare col liberalismo che conosco io, quello di Benedetto Croce, Panfilo Gentile, Salvador De Madariaga. È in realtà un feticcio, un idolo, un Vitello d'Oro senza nessun Mosè in vista pronto ad abbatterlo: una irresistibile forza disumanizzante. Il pericolo, senza un nuovo umanesimo per il XXI secolo, è che si corra verso un'era di uomini-macchina, in balia di piccoli desideri indotti dalla pubblicità (e non so ancora per quanto dai miserabili imbonitori elettronici detti influencer), un'era di esseri privi di carne, di anima, di sesso, di radici, di sogni, vacui consumatori di tempo libero, prodotti deperibili e altrettanto deperibili ideologie. Uno strumento di opposizione, di resistenza e forse di contrattacco rispetto alle forze dell'antiumanesimo è la voce legislatrice (anche se mai riconosciuta come tale) della poesia, quell'antico e attualissimo sistema di conoscenza dell'anima e dell'universo che chiamiamo letteratura. Per questo nel disegno dei dominatori tecnologici ed economici del mondo poesia e letteratura non devono valere più niente, non devono avere spazio né ascolto. O, come ho appreso interrogando Chat GPT, opere poetiche e narrative potranno essere prodotte, pulite e anestetizzate, dalla IA, «assolutamente sì». Non so se un disegno così riuscirà. Dico soltanto che se riuscirà, quando saranno abbattute le statue di Virgilio, Dante, Shakespeare, Michelangelo, Goethe, Beethoven, Voltaire, Tolstoj la civiltà europea sarà finita. A me questo disegno non piace, e sono disposto, cari lettori, ad avversarlo sino all'ultimo sangue. All'ultima pagina.
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siamo possibilità invisibili di giochi di prestigio.... apparire e scomparire nella vita di qualcuno...è l'illusione che ci riesce meglio...saltimbanchi dei nostri circhi gratuiti..in attesa di equilibristi scalzi su anime di fuoco...senza rete. radiosciampli
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QUANDO L’AMORE È “AMORE”♥️
IL PRIVILEGIO DI AVERLA ACCANTO
di Renzo Arbore
"Sono stato innamorato di una grande artista e di una grande donna. E sono stato fortunato, per aver conosciuto una persona eccezionale che mi ha fatto diventare prima uomo e poi artista, una fortuna, lo dico con il cuore a pezzi, che ora pago con il grande dolore che provo.
Per lei, che era un dono della vita, ho sentito un amore ininterrotto. Io che ho sempre desiderato diventare un artista, stavo con una artista vera, un privilegio unico averla accanto, vedere che le sue scelte erano sempre fatte per migliorarsi; non era artista per ambizione personale o smania di ricchezza, lei viveva l'arte come una missione e per questa ha affrontato grandissime rinunce improntate all'etica, alla bellezza, alla cultura.
Era figlia di un timidissimo vigile urbano che ho conosciuto e lei era riuscita con enorme fatica e rinunciando alle cose futili a coltivarsi. Amava i libri, fino all'ultimo li ha voluti con sé, ai complimenti vacui preferiva quelli del suo pubblico fatto di persone modeste e intellettuali schivi. Andava orgogliosissima, tra i tanti premi, dall'aver ricevuto due volte il Duse, stravolgendo così il regolamento che non consentiva doppioni.
Questi ultimi tre anni, sono stati terribili per lei e anche per me. Nonostante ciò, malata, sottoposta a cure faticosissime affrontate con enorme coraggio, viveva per tornare sulla scena e ha ancora portato al successo tre lavori straordinari: Casa di bambola, Il dolore, un meraviglioso monologo e Filumena Marturano per la televisione. Era una donna vera, con una nobiltà d'animo fortissima. I suoi sentimenti erano puri, s'interessava di piccoli artisti, saltimbanchi, gente semplice, era lontana dalla meschinità, dalle menzogne, dalla cattiveria, dal cattivo gusto.
Lei mi ha insegnato la sua cultura straordinaria e io le ho fatto amare la cultura del Sud. Come i grandi aveva un fortissimo senso dell'umorismo e della musica. Aveva lo swing, una grazia interiore; ballava come nessuna, si aggiornava in maniera che mi lasciava stupefatto, aveva una passione per la sceneggiata, come per Ronconi e Medea, era multiforme. Tutto senza mai un accenno al botteghino, non abbiamo mai parlato di soldi noi due. Oggi la ricorderà Emma Bonino: non si conoscevano bene ma Mariangela l'amava perché riconosceva in lei il suo stesso rigore. Sempre con un sorriso. Quello con cui ci ha lasciato."
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INDEX
CLASSICO E ROMANTICO
William Blake, Newton
Jöhan Heinrich Füssli, L'incubo
Étienne-Luoise Boullée, Progetto per il cenotafio di Newton
Claude-Nicolas Ledoux, Casa delle Guardie campestri
John Constable, La chiusa
e il mulino di Flatford
William Turner, Mare in tempesta
Francisco Goya, Fucilazione
Jacques-Louis David, La morte di Marat
Antonio Canova, Monumento di Maria Cristina d’Austria
Jean-August-Dominique Ingres, La bagnante di Valpingon
Théodore Géricault, La zattera della Medusa
Eugène Delacroix, La Libertà guida il popolo
Lorenzo Bartolini, Monumento funebre della contessa Zamoyska
François Rude, Rilievo dell'Arco di trionfo di Parigi Camille Corot, La cattedrale di Chartres
Théodore Rousseau, Temporale; veduta della piana di Montmartre
Honoré Daumier, Vogliamo Barabba
Constantin Guys, Per la strada
Honoré Daumier, Il vagone di terza classe
François Millet, L’Angelus
Camille Pissarro, Sentiero nel bosco in estate
LA REALTA' E LA COSCIENZA (l’Impressionismo; La fotografia; Il Neo-impressionismo; Il Simbolismo; L’architettura degli ingegneri)
Gustave Courbet, Ragazze in riva alla Senna (Estate)
Edouard Manet, Le déjeuner sur l'herbe
Alfred Sisley, Isola della Grande Jatte
Claude Monet, Regate ad Argenteuil;
Claude Monet, La Cattedrale di Rouen
Auguste Renoir, Le Moulin de la Galette
Edgar Degas, L'absinthe
Paul Cézanne, L'asino e i ladri
Paul Cézanne, La casa dell'impiccato ad Auvers (Non Aversa)
Paul Cézanne, I giocatori di carte
Paul Cézanne, La montagna Sainte-Victoire
Georges Seurat, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte
Paul Signac, Ingresso del porto a Marsiglia
Paul Gauguin, Te Tamari No Atua
Vincent van Gogh, Ritratto del postino Roulin
Henri de Toulouse-Lautrec, La toilette
Henri Rousseau detto il Doganiere, La Guerra
Odilon Redon, Nascita di Venere
Gustave Moreau, L'apparizione
Pierre Bonnard, La toilette del mattino
Auguste Rodin, Monumento a Balzac
Medardo Rosso, Impressione di bambino davanti alle cucine economiche
I pittori della cerchia di Mallarmé
Edouard Vuillard, La pappa di Annette.
James MeNeill Whistler, Notturno in blu e oro: il vecchio ponte di Battersea
L' OTTOCENTO IN ITALIA, IN GERMANIA, IN INGHILTERRA
1. Giovanni Fattori, In vedetta
IL MODERNISMO (Urbanistica e architettura moderniste; Art Nouveau; La pittura del Modernismo; Pont-Aven e Nabis)
1. Antoni Gaudí, Casa Milá a Barcellona
2. Adolf Loos, Casa Steiner a Vienna
3. Antoni Gaudi, Il Parco Güell a Barcellona
L’ARTE COME ESPRESSIONE (Espressionismo; La grafica dell’Espressionismo)
1. Edvard Munch, Pubertà
André Derain, Donna in camicia
Ernst Ludwig Kirchner, Marcella
Henri Matisse, La danza
Emil Nolde, Rose rosse e gialle
Oskar Kokoschka, Chamonix, Monte Bianco
L’EPOCA DEL FUNZIONALISMO (Urbanistica, architettura, disegno industriale; Pittura e scultura; Der blaue Reiter; L’avanguardia russa; La situazione italiana; École de Paris; Dada; Il Surrealismo; La situazione in Inghilterra; La situazione italiana: Metafisica, Novecento, anti-Novecento)
Le Corbusier, Villa Savoye a Poissy
Le Corbusier, Cappella di Nötre-Dame-du-Haute a Ronchamp
Walter Gropius, La Bauhaus a Dessau
Ludwig Mies van der Rohe, Plastico di un grattacielo in verro per Chicago
Ludwig Mies van der Rohe, Seagram Buildings a New York
Tre progetti per il Palazzo dei Soviet. Le Corbusier e Pierre Jeanneret,
Walter Gropius, Bertold Luberkin,
Teo van Docsburg e Hans Arp, Cinema-ristorante L'Aubette a Strasburgo.
Thomas Gerrit Rietveld, Poltrona con elementi in nero, rosso, blu
Pier Mondrian, Composizione in rosso, giallo, blu
Aivar Aalto, Sanatorio a Paimio - Poltrona
Frank Lloyd Wright, Casa Kaufmann a Bear Run
Pablo Picasso, I saltimbanchi; Les demoiselles d’Avignon; Natura morta spagnola
Georges Braque, Narura morta con l’asso di fiori
Robert Delaunay, Tour Eiffel
Juan Gris, Natura morta con fruttiera e bottiglia d’acqua
Georges Braque, Natura morta con credenza: Café-bar
Marcel Duchamp, Nu descendant un escalier n. 2
Umberto Boccioni, Forme uniche nella continuità dello spazio
Giacomo Balla, Automobile in corsa
Vasili; Kandinsky, Primo acquerello astratto; Punte nell'arco
Paul Klee, Strada principale e strade laterali
Anton Pevsner, Costruzione dinamica
Naum Gabo, Costruzione nello spazio; Il cristallo
Fernand Léger, Composizione con tre figure
Joan Miró, La lezione di sci; Donne e uccello al chiaro di luna
Giuseppe Terragni, Progetto dell'Asilo Sant'Elia a Como
Atanasio Soldati, Composizione
Constantin Brancusi, La Maiastra
Amedeo Modigliani, Ritratto di Léopold Zborowski
Georges Rouault, Cristo Deriso
Marc Chagall, A la Russie, aux anes et aux autres
Pablo Picasso, Guernica
René Magritte, La condizione umana Il
Man Ray, Motivo perpetuo
Henry Moore, Figura sdraiata
Alexander Calder, Mobile
Ben Nicholson, Feb. 28-53 (Vertical Seconds)
Francis Bacon, Studio dal ritratto di Innocenzo X di Velázquez
Diego Rivera, L'esecuzione dell'imperatore Massimiliano
David Alfaro Sigueiros, Morte all'invasore
Giorgio De Chirico, Le Muse inquietanti
Carlo Carrà, L'amante dell'ingegnere
Alberto Savinio, Nella foresta
Osvaldo Licini, Amalasunta su fondo blu
Giorgio Morandi, Natura morta con fruttiera
7. LA CRISI DELL'ARTE COME "SCIENZA EUROPEA" (Urbanistica e architettura; La ricerca visiva; La pittura negli Stati Uniti)
Ellsworth Kelly, Verde, blu, rosso
Morris Louis, Gamma Delta
László Moholy-Nagy, Composizione Q XX
Julius Bissier, 25 settembre 1963?
Josef Albers, Omaggio al quadrato
Arshile Gorky, Giardino a Sochi
Jean Fautrier, Nudo
Jean Dubuffet, Orateur
André Masson, Les Chevaliers
Hans Hartung, Composizione
Jackson Pollock, Sentieri ondulati
Mark Rothko, Rosso e blu su rosso
Albero Burri, Sacco B.
Antoni Tápies, Bianco e arancione
Giuseppe Capogrossi, Superficie 114
Lucio Fontana, Concetto spaziale: attesa
Alberto Giacometti, Figura
Ettore Colla, Officina solare
Mark Tobey, Circus transfigured
Georges Mathieu, Cast
Victor Vasarély, Composizione.
Kenneth Noland, Empireo
Clyfford Still, 1962-D
Emilio Vedova, Plurimo n. 1; Le mani addosso
Robert Rauschenberg, Letto
Mimmo Rotella, Marilyn
Roy Lichtenstein, Il tempio di Apollo
Andy Warhol, Marilyn Monroe
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Lunedì di fuoco.
Sembrava che questa estate fosse più finlandese visto che pioveva spesso e di giornate calde tipiche estive non cer ne sarebbero state, invece tra l'umido di ieri e il caldo di oggi sembra che la bella stagione voglia farsi perdonare, speriamo che non sono i classici due giorni belli e poi dieci di pioggia e freddo, l'estate deve essere estate anche se qua non c'è il mare, cosa che mi porta una tristezza infinita. Ma non importa perché ho comunque molte cose da fare e non sto a bighellonare o a cercare scuse le devo fare. Leggendo le notizie, più o meno sempre quelle, leggo che un tale Angelo Duro che di mestiere fa il comico ha imbrattato i suoi stessi cartelloni pubblicitari, quelli del suo spettacolo, a Taormina dove si esibirà questa sera niente poco di meno che al Teatro Antico, quella meraviglia costruita dai greci con scenografia naturale dell'Etna. Ricordo che sto tizio era all'ultimo sanremo come ospite e tanti lo applaudivano online, pensai mai sentito nominare vediamo cosa dice per fare ridere, lo cerco e con mio stupore vedo che oltre a non fare ridere, se lui è un comico io sono Buster Keaton, è un cretino che dice solo brutte parole e ha dei monologhi terrificanti che i miei temi delle medie erano scritti meglio. Li per li, ai tempi del festival, pensai "Va bè tanto il festival è oramai un baraccone di saltimbanchi e nulla a che fare con la musica" ma dimenticai che è comunque una piattaforma mediatica potente, ma sto idiota non pensavo avesse ancora spazio, ripeto se questa è la comicità che vi fa ridere c'è un grosso problema, senza fare nomi ma penso che parecchi comici del passato vorrebbero uscire dalle tombe e prendere sto idiota a calci nel culo. Siamo alla frutta, direbbe qualcuno, no, dico io, stiamo andando verso Idiocrazy su un piano inclinato, nei tempi che viviamo è semplice andare da un qualsiasi social alla tv o sui giornali come fenomeno del momento o nuovo fenomeno perché è una questione di numeri, fai 47836875103847305 visualizzazioni e quindi sei popolare, magari per quei famosi 15 minuti di cui Andy parlava, aveva ragione, perché magari nel video che diventa virale dai il massimo di te, hai il tuo top, il tuo momento magico dove riesci ad esprimerti al meglio, ma se sei un coglione resti un coglione, come quel tizio. Semplicemente direi a Cateno, sindaco di Taormina, di non fare esibire sto stronzo e bloccargli lo spettacolo, una cazzata i politici riescono sempre a tirarla fuori in ogni occasione.
Cambiando discorso, ieri ho visto Il ritorno di Casanova ultimo film di Salvatores, una storia che profuma di tempi che passano, Gabriele è un grande regista e come sempre conferma questa mia frase, mi è piaciuto molto, l'intensità delle immagini e la bravura degli attori principali e dei secondari, Servillo-Bentivoglio ho detto tutto, da al film quell'impatto emotivo che elimina anche i dialoghi intensi che alcune pellicole mettono in risalto per raccontare allo spettatore una storia che si cela dietro tutto il film, dando a chi guarda la possibilità di riflettere sui temi che affronta la pellicola. Bello molto bello, l'ho già detto? Guardatelo, vi metto il trailer.
youtube
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Tributo ad Amici miei: l'ultima zingarata
Per i fiorentini Amici Miei è un film cult, uno stato in essere della personalità fiorentina. In questo articolo ne ho parlato sommariamente ed ho inserito il primo film della trilogia. Amici Miei: l’anima fiorentina. L'attaccamento a questa pellicola è cosi profondo che nel 2010 centinai di fiorentini hanno risposto ad un annuncio che li chiamava a fare da comparse ad un cortometraggio. In pratica una rievocazione del funerale del Perozzi che Melandri nel film auspica pieno di gente e che nella realtà, nell'ironia di Mario Monicelli, è presieduto da poche persone. "..come vorrei che venisse fuori un funeralone da fargli pigliare un colpo a tutti e due a quelli: e migliaia di persone, tutte a piangere, e corone, telegrammi, bande, bandiere, puttane, militari..." La regia di Federico Micali in questo corto realizza il desiderio di Melandri, rievoca il funerale del Perozzi e lo riempie di fiorentini desiderosi di omaggiare lo stesso spirito fiorentino. Lo stesso Mario monicelli risponde all'appello e nel cortometraggio interpreta il Prof. Sassaroli. Il risultato è platealmente un successo, sia per la spontanea partecipazione della gente di Firenze, sia per la ricostruzione della scena girata con lo stesso piano sequenza e sovrapponendo le voci originali del film. Il funerale è presieduto da centinaia di persone comprese le puttane, le bande e i militari, anzi lo scibile umano viene ampliato con saltimbanchi e strani personaggi andando oltre lo stesso desiderio del Melandri. L'ironica presenza del pensionato delle poste Righi, unico a piangere la morte del Perozzi (esattamente come nel film) mentre tutti i fiorentini dissimulano la risata in una finto pianto è perfetta e la riuscita del cortometraggio è tale da essere considerata un vero e proprio e soprattutto indelebile omaggio ad Amici Miei e a Mario Monicelli. Vi allego qua sotto il cortometraggio da vedere, recuperato su youtube, saltella un poco, ma rende l'idea! https://www.youtube.com/watch?v=xtWaI-iGfNU
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Ma in Italia abbiamo Sangiuliano, Salvini, Giorgia, Delmastro, Lollobrigida, Urso…la corte dei miracoli promessi da nani, saltimbanchi e ballerine🤡
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Dal 9 febbraio al 26 maggio 2024, Palazzo Merulana, residenza della Fondazione Elena e Claudio Cerasi gestita da CoopCulture, si trasforma in uno scrigno di arte con "Antonio Donghi. La Magia del Silenzio", una mostra curata con maestria da Fabio Benzi. L'evento, prodotto da CoopCulture e sostenuto come main sponsor da UniCredit, presenta un'affascinante collezione di 16 opere di Donghi, provenienti dalla straordinaria raccolta esposta a Palazzo De Carolis. Il contributo della Regione Lazio e il patrocinio di Roma Capitale completano il quadro di un'esposizione imperdibile. Antonio Donghi, eminente interprete del realismo magico in Italia, ha catturato l'immaginario collettivo con la sua fusione di astrattismo e realismo. Dopo un lungo silenzio critico, negli anni ottanta la sua opera ha riacceso l'interesse degli studiosi e del pubblico, conquistando un posto di rilievo nelle rassegne internazionali degli anni venti e trenta. La mostra si propone di esplorare non solo le fonti culturali eclettiche che hanno ispirato Donghi, ma anche il ruolo fondamentale svolto dalle collezioni pubbliche romane nel far conoscere e diffondere la sua arte. Gli affascinanti nuclei espositivi provenienti da istituzioni come la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Banca d’Italia, la collezione UniCredit, e la Fondazione Elena e Claudio Cerasi, narrano l'intero percorso artistico dell'artista. Oltre trenta opere, predominantemente acquisite durante le principali mostre del tempo, si uniscono in un racconto visivo unico. La mostra, in particolare, approfondisce il ricco patrimonio pittorico della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che vanta capolavori come "Lavandaie" (1922-23), "Gita in barca" (1934), e "Piccoli saltimbanchi" (1938). Questi dipinti rivelano l'evoluzione artistica di Donghi, un genio chiuso e difficile, ma al contempo creatore di opere intrise di un'atmosfera sospesa e dense di interrogativi. La mostra "Antonio Donghi. La Magia del Silenzio" si configura come un passo fondamentale per approfondire la comprensione del ruolo, del metodo e delle aspirazioni di un artista che ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte italiana.
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La Spezia, oltre 100 eventi per le festività natalizie
La Spezia, oltre 100 eventi per le festività natalizie La Spezia, 7 dicembre 2022 – 1 città in festa, 11 mercatini tipici, 31 giorni di festa oltre 100 eventi da vivere. Un ricco programma di spettacoli, eventi, musica, balli che coinvolgerà tutta la città e darà modo agli spezzini, grandi e piccini, e ai molti turisti che sempre più scelgono la nostra città come meta, di poter respirare un clima di festa e serenità dall’8 dicembre al 7 gennaio. “Una città da vivere, con tante iniziative pensate per tutti e che renderanno le festività natalizie ancora più speciali – dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – la Notte Bianca di Natale del 16 dicembre, la novità del TRAC Festival, la grande festa di Capodanno, ma non solo. Tanti eventi che speriamo possano donare gioia e spensieratezza e unire ancora di più la nostra comunità.” Una città illuminata e accogliente che offrirà ogni giorno più eventi sparsi per tutta la città che renderanno unica l’atmosfera natalizia e accompagneranno le persone nello shopping natalizio. Ma non è tutto. Per le festività è stato attivato un servizio di bus navetta gratuito che collegherà nei week end (venerdì, sabato e domenica) dalle 14.30 alle 20 il parcheggio del Palasport a Piazza Chiodo con cadenza di 20 minuti e il parcheggio del centro commerciale “Le Terrazze” in via Cozzani sempre a Piazza Chiodo con cadenza ogni 15 minuti. Un programma che vedrà l’apertura straordinaria della galleria Quintino Sella, recentemente restaurata, che consentirà di vivere un’esperienza suggestiva e ricca di emozione. Ma anche grandi spettacoli itineranti con i trampolieri acrobati e saltimbanchi, musica, concerti, La notte Bianca di Natale in programma il 16 dicembre, il trofeo di Natale del Palio del Golfo in passeggiata Morin, le mostre, gli spettacoli al Teatro Civico e, grande novità di quest’anno, il TRAC festival che per due mesi, all’interno uno chapiteau immerso nei giardini storici della città nell’area esterna del PIN, proporrà un cartellone di eventi che porterà alla Spezia i migliori “artisti di strada” provenienti da tutto il mondo e che hanno partecipato ai più importanti festival europei. Ed infine, per il mese di dicembre, la grande festa organizzata dall’Amministrazione Peracchini il 31 dicembre in Piazza Europa per salutare il 2023 e dare il benvenuto al 2024. Insomma 100 motivi per restare a Spezia e vivere il Natale in allegria e serenità. Programma: venerdì 8 dicembre MERCATINO HOBBISTI ore 8.00 - 19.00 Via Veneto di fronte a piazza EuropaGALLERIA QUINTINO SELLA Apertura straordinaria ore 10.30-12.30/17.00-19.00INAUGURAZIONE PRESEPE DI RINO MORDACCI ore 10.00 Museo Etnografico in collaborazione con Museo Diocesano della SpeziaVISITA GUIDATA ALLA BATTERIA VALDILOCCHI ore 14.00-17.30 a cura di Pro Loco del GolfoNATALE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA! Acquerelli di Natale Laboratorio per bambini ore 16.00 Palazzina delle artiACCENSIONE LUCI VILLAGGIO DI BABBO NATALE - INAUGURAZIONE DEL PRESEPE - BENEDIZIONE DELL’ALBERO ore 17.30, Pitelli a cura di Pro Loco Pitelli a seguire rinfresco a cura di Arci Pitelli BIANCHE VISIONI Parata itinerante di trampolieri ore 17.30 - 19.30 Corso Cavour /piazza Cavour /via Rosselli/via del Prione/piazza Sant’Agostino/piazza Bastione e ritorno a cura di Compagnia Teatro Scalzo INAUGURAZIONE PRESEPE NEL CORTILE ore 18.00, cortile di Via Milano, 36 a cura di ProSpezia Ciassa Brin LA MUSICA CLASSICA PER ABBATTERE IL TABÙ Concerto ore 18.00 Sala Dante a cura di La Libellula - O.D.V. sabato 9 dicembre MERCATINO CREATORI OPERE DELL’INGEGNO ore 8.00 - 19.00 Piazza Garibaldi Visita guidata gratuita alla scoperta della città LA PIEVE DI SAN VENERIO Punto di ritrovo: Via Chiodo lato giardini ore 8.15, partenza ore 8.30 con autobus n°18 info: Ufficio IAT Via del Prione, 228 GALLERIA QUINTINO SELLA Apertura straordinaria ore 10.30-12.30/17.00-19.00 VISITA GUIDATA ALLA BATTERIA VALDILOCCHI ore 14.00-17.30 a cura di Pro Loco del Golfo FESTEGGIAMO INSIEME L’ATTESA Laboratorio per bambini ore 15.00 Piazza Brin a cura di ProSpezia Ciassa Brin INAUGURAZIONE CASETTA DI BABBO NATALE E ALBERO, FESTIVAL DEI DOLCI NATALIZI DAL MONDO E LABORATORI ore 16.00 Piazza Brin a cura di ProSpezia Ciassa Brin NATALE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA! Scatole d’artista Laboratorio per bambini ore 16.00 CAMeC ARECIBO, 57 anni di segnali dallo spazio conferenza di Osvaldo Faggioni ore 17.00 - Sala Marmori Piazza Europa a cura di Ass. Astrofili Spezzini GLI ELFI MUSICANTI Street band musicale itinerante ore 17.30 - 19.30 Piazza Garibaldi/via del Prione/via Chiodo/corso Cavour sino a p.za Cavour a cura di Compagnia Teatro Scalzo PFM CANTA DE ANDRÈ: ANNIVERSARY ore 21.00 Teatro Civico domenica 10 dicembre MERCATINO DI NATALE HOBBISTI ore 9.00 - 18.30 Piazza Brin VISITA GUIDATA ALLA BATTERIA VALDILOCCHI ore 14.00-17.30 a cura di Pro Loco del Golfo NATALE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA! Decora il natale con la ghirlanda dei romani Laboratorio per bambini ore 15.00 Castello San Giorgio lunedì 11 dicembre LE FOLLIE DELLA LUNA ore 21.00 Teatro Civico Compagnia degli evasi, Dancing Project a cura di Lions Club Roverano martedì 12 dicembre MERCATINO CREATORI OPERE DELL’INGEGNO ore 8.00 - 19.00 Via Veneto di fronte a piazza Europa mercoledì 13 dicembre CONVERSAZIONI SULL’EDUCAZIONE. Gruppo di dialogo - Genitori e familiari ore 15.00 - 17.00 Centro per le famiglie NATALE IN PROGRESS ore 16.30 Ludoteca Civica LABORATORIO DI TeaLtro Un modo diverso di stare insieme (per ragazzi 11+) ore 18.30 - 20.00 Centro per le famiglie FEDERIGO SALVADORI “COVID 19-100 LA SPEZIA” Proiezione fotografie Mediateca Regionale Ligure “S.Fregoso” Ore 18 Filippo Caccamo “TEL CHI FILIPPO” ore 21.00 Teatro Civico giovedì 14 dicembre ASCOLTARE IL CORPO E CALMARE LA MENTE: tecniche di rilassamento ore 17.30 -18.30 Centro per le famiglie venerdì 15 dicembre TEMPO DI SCELTE: orientamento scolastico rivolto alle famiglie ore 16.00 - 17.00 Centro per le famiglie GLI ANGELI DESIDERANO FISSARE LO SGUARDO. La Natività e l’adorazione dei pastori e dei magi Inaugurazione mostra ore 17.00 Museo Lia LO SCHIACCIANOCI ore 20.30 Teatro Civico Balletto del Teatro dell’Opera Nazionale Rumena sabato 16 dicembre MERCATINO CREATORI OPERE DELL’INGEGNO ore 8.00 - 19.00 Via Veneto di fronte piazza Europa MERCATINO HOBBISTI ore 8.00 - 19.00 Piazza Garibaldi Visita guidata gratuita alla scoperta della città LA PIEVE DI MARINASCO Punto di ritrovo: fermata Valdurasca ore 9.45, raggiungibile con il bus n°13 o n°16 info: Ufficio IAT Via del Prione, 228 PASSEGGIATA su circuito ad anello Felettino, Isola, Villa della Contessa, Felettino ore 10.00 -16.00 a cura di Pro Loco del Golfo TOMBOLA DI NATALE ore 15.00 Sede Pro Loco Pitelli a cura di Pro Loco Pitelli CREIAMO UN MURALES NATALIZIO Laboratorio creativo per bambini 6+ ore 15.30 - 17.30 Centro per le famiglie NATALE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA! Facciamo l’albero? Laboratorio per bambini ore 16.00 Museo Etnografico Podenzana “ALLA MENSA DI…” Presentazione libro di R. Gambini, dialoga con l’autrice E. di Spigna ore 17.00 Museo Etnografico Podenzana a cura di Circolo Il Porticciolo ACCENSIONE GRANDE STELLA DELLA SOLIDARIETÀ FRA LE GENERAZIONI ore 16.15 - 17.40 Piazza Europa SPETTACOLO DI SANTA LUCIA ore 16.30 Sala Dante a cura di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ETD-APS della Spezia THE BOOK LOVERS CLUB gruppo di lettura ore 17.00 Biblioteca Civica Beghi ACCOGLIENZA DELLA LUCE DI BETLEMME ore 17.00 Stazione Centrale a cura di Comunità M.A.S.C.I. della Spezia CHRISTMAS STREET BAND - Street band di fiati con musiche natalizie swing ore 17.30 - 19.30 Migliarina a cura di Compagnia Teatro Scalzo NOTTE BIANCA DI NATALE ore 18.00 - 23.00 Piazzetta del Bastione/Largo dei Dantisti Spezzini di fronte Museo Lia THE BRONX GOSPEL CHOIR & KAYLAH HARVEY Ore 21 Teatro Civico domenica 17 dicembre MERCATO NATALIZIO ore 9.00 - 19.00 Viale Garibaldi PALIO DI NATALE dalle ore 10.00 Passeggiata Morin DIMOSTRAZIONE MINI VOLLEY ore 15.00 -17.00 Piazza Brin a cura di Prospezia Ciassa Brin NATALE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA! Lo scoiattolo del Natale Laboratorio per bambini ore 16.00 Museo del Sigillo VISITA GUIDATA ALLA BATTERIA VALDILOCCHI ore 14.00-17.30 a cura di Pro Loco del Golfo CHRISTMAS STREET PARADE Parata itinerante di trampolieri ore 17.30 - 19.30 Piazza Brin a cura di Compagnia Teatro Scalzo TRAC FESTIVAL Acrobati Sonics in Toren ore 21.00 Teatro Civico MERCATINI DELL’INGEGNO, giochi per bambini, casa di Babbo Natale, raccolta giocattoli e libri per il Sorriso Francescano dalle ore 10.00 Piazza ex Cantiere Navale Faggioni e via della Marina - Cadimare a cura di Pro Loco Cadimare lunedì 18 dicembre NOI X VOI Consegna auguri natalizi a Forze dell’Ordine, Vigili del fuoco e Reparto Pediatria ore 9.00 - 11.00 Piazza Europa a cura di Real Flavor REAL FLAVOR’S CHRISTMAS 2 esibizione musicale - raccolta doni per l’acquisto di macchinari e attrezzature per ospedali e centri per bambini ore 15.00 - 18.30 Largo dei Dantisti Spezzini di fronte Museo Lia a cura di Real Flavor martedì 19 dicembre MERCATINO CREATORI OPERE DELL’INGEGNO ore 8.00 - 19.00 Via Chiodo - portici MERCATINO HOBBISTI ore 8.00 - 19.00 Via Veneto di fronte a piazza Europa GIOCHI SOTTO L’ALBERO e laboratori ore 15.00 Piazza Brin a cura di Prospezia Ciassa Brin LETTURE ANIMATE LAV ore 16.30 Ludoteca Civica VISITA GUIDATA IN INGLESE ALLA MOSTRA “Gli angeli desiderano fissare lo sguardo. La Natività e l’Adorazione dei Pastori e dei Magi” del Museo Civico A. Lia a cura di Tara Keny Ore 17 Museo Civico A.Lia Massimo Popolizio in UNO SGUARDO DAL PONTE di Arthur Miller ore 20.45 Teatro Civico mercoledì 20 dicembre AUGURI NO STOP ALL’ODEON cinema gratuito per tutta la famiglia Dalle ore 10 alle ore 21 Cinema Odeon della Mediateca Regionale Ligure “Sergio Fregoso”. ILLUMINIAMO IL NATALE ore 16.30 Ludoteca Civica FOYER, Incontro con Massimo Popolizio ore 18.00 Pin Inaugurazione mostre VOCI DI DENTRO mostra fotografica a cura di Obiettivo Spezia OPERE dello scultore Claudio Caporaso ore 18.00 Mediateca Reg. Ligure S. Fregoso a cura di Prospezia Ciassa Brin LABORATORIO DI TeaLtro Un modo diverso di stare insieme (per ragazzi 11+) ore 18.30 - 20.00 Centro per le famiglie Massimo Popolizio in UNO SGUARDO DAL PONTE di Arthur Miller ore 20.45 Teatro Civico giovedì 21 dicembre NATALE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA! Se fossi ...Norman Rockwell Laboratorio per bambini ore 15.00-16.00 Biblioteca D’arte CONCERTO DI ARCHI E CHITARRE del Conservatorio “Giacomo Puccini” della Spezia ore 17.00 Museo Lia Ingresso gratuito CONCERTO DI CORNAMUSE ore 17.30 Chiesa N.S. del Pianto Cadimare a cura di Pro Loco Cadimare venerdì 22 dicembre CINELABORATORIO DI NATALE ore 16.00 Mediateca Regionale Ligure TOMBOLATA BAMBINI E FAMIGLIE ore 16.30 Ludoteca Civica BALLATA ITINERANTE NATALIZIA ore 16.00 - 18.30-19.00 Piazza Brin/Piazza Garibaldi /Via Prione /Corso Cavour fino a Piazza Beverini/Piazza Sant Agostino/Piazza Bastione a cura di Dancing Project CANTI NATALIZI DEI BAMBINI Inaugurazione mostra piccoli Presepi ore 17.00 Piazza Brin a cura di Prospezia Ciassa Brin FLYING BACH Concerti a teatro. La breakdance incontra la musica di Bach ore 21.00 Teatro Civico a cura di Fondazione Carispezia sabato 23 dicembre Visita guidata alla sezione della CUCINA Laboratorio “MORTAIO E PESTELLO” per la realizzazione della tipica salsa della cucina ligure - ore 10.00 Museo Etnografico MOTO BABBONATALATA ore 16.00 Piazza Brin a cura di Prospezia Ciassa Brin LABORATORIO CREATIVO NATALIZIO Creazione di ghirlande con materiali naturali ore16.30 - 17.30 Centro per le famiglie CHRISTMAS STREET PARADE Parata di trampolieri ore 17.30 - 19.30 Corso Cavour fino a piazza Cavour/via Rosselli/via Prione/piazza Sant’Agostino/Piazza Bastione e ritorno a cura di Compagnia Teatro Scalzo NATALE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA! Aspettando insieme il Natale Laboratorio per bambini ore 19.00 - 23.00 Biblioteca Beghi OVER THE RAINBOW Coro Gospel ore 21.00 Chiesa San Martino - Biassa a cura di Pro loco Insieme per Biassa domenica 24 dicembre MERCATO NATALIZIO ore 8.00 - 19.00 Viale Garibaldi APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA ore 9.30-12.00 /15.00-18.30 Pitelli a cura di Pro Loco Pitelli BABBOABBRACCIATUTTI Parata itinerante Babbo Natale abbraccia gioca e balla con tutti i passanti ore 17.30 - 19.30 Piazza Garibaldi /via Prione/via Chiodo/corso Cavour sino a piazza Cavour a cura di Compagnia Teatro Scalzo NATALE SUBACQUEO ore 22.30 - 24.00 Passeggiata Morin a cura di Gruppo Sub Ospedale NATALE SUBACQUEO ore 22.00 Cadimare Pro Loco Cadimare a cura della sez. sub in coordinamento con la Chiesa N.S. del Pianto lunedì 25 dicembre APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA ore 16.30-18.30 Pitelli a cura di Pro Loco Pitelli TRAC FESTIVAL - Les Rois Vagabonds, Concerto por Deux Clown ore 18.30 Chapiteau Pin martedì 26 dicembre APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA ore 9.30-12.00 /15.00-18.30 Pitelli a cura di Pro Loco Pitelli GALLERIA QUINTINO SELLA Apertura straordinaria ore 10.30-12.30 TRAC FESTIVAL - Les Rois Vagabonds, Concerto por Deux Clown ore 21.00 Chapiteau Pin mercoledì 27 dicembre BABBO NATALE SI È SVEGLIATO TARDI! E ORA COME SI FA? Teatro delle ombre/ proiezione (famiglie 0-18) ore 16.30-17.30 Centro per le famiglie a cura di TeaLtro TRAC FESTIVAL - Les Rois Vagabonds, Concerto por Deux Clown ore 21.00 Chapiteau Pin APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA su prenotazione a cura di Pro Loco Pitelli giovedì 28 dicembre VISITA GUIDATA AI TESORI DELLA BIBLIOTECA CIVICA - CONCERTO a cura del Conservatorio “G. Puccini”. ore 17.00 Biblioteca Mazzini APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA su prenotazione a cura di Pro Loco Pitelli venerdì 29 dicembre IL GIORNO DI PAGA Gioco ludico da tavolo (famiglie 0-18) ore 16.30-17.30 Centro per le famiglie COLORIAMO LA VITA DI UN GATTO Laboratorio per bambini - con Sonia Tognoni ore 15.30 Piazza Brin a cura di ProSpezia Ciassa Brin UBALDO MAZZINI. POESIE DIALETTALI di Piergiorgio Cavallini Dialoga con l’autore Egidio Banti ore 17.00 Museo Etnografico G. Podenzana TRAC FESTIVAL - Les Rois Vagabonds, Concerto por Deux Clown ore 21.00 Chapiteau Pin APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA su prenotazione a cura di Pro Loco Pitelli sabato 30 dicembre TRAC FESTIVAL - Les Rois Vagabonds, Concerto por Deux Clown ore 21.00 Chapiteau Pin TRAC FESTIVAL - Workshop: Les Rois Vagabonds, Concerto por Deux Clown incontro sulla formazione degli artisti ore 22.30 Pin APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA su prenotazione a cura di Pro Loco Pitelli domenica 31 dicembre GALLERIA QUINTINO SELLA Apertura straordinaria ore 16.00-18.00 APERTURA PICCOLO MUSEO DELLA GRANDE GUERRA su prenotazione a cura di Pro Loco Pitelli CONCERTO DI FINE ANNO “Libiamo, né lieti calici di Capodanno” Ensemble Symphony Orchestra ore 20.30 Teatro Civico a cura di Società dei Concerti NOTTE DI SAN SILVESTRO CAPODANNO 2024 ore 21.00 - 02.00 Piazza Europa Felice 2024! lunedì 1° gennaio GALLERIA QUINTINO SELLA Apertura straordinaria ore 16.00-18.00 TRAC FESTIVAL - Les Rois Vagabonds, Concerto por Deux Clown ore 18.30 Chapiteau Pin martedì 2 gennaio TRAC FESTIVAL - incontri formazione, Philip Radice, Make’em laugh! Laboratorio sull’arte del clown ore 15.00 - 19.00 Chapiteau Pin mercoledì 3 gennaio TRAC FESTIVAL - incontri formazione, Philip Radice, Make’em laugh! Laboratorio sull’arte del clown ore 15.00 - 19.00 Chapiteau Pin giovedì 4 gennaio LA BEFANA DEI ROMANI Laboratorio per bambini ore 15.30 Museo del Castello San Giorgio TRAC FESTIVAL Circo Galleggiante, CabaretVariEtà ore 21.00 Chapiteau Pin venerdì 5 gennaio GALLERIA QUINTINO SELLA Apertura straordinaria ore 10.30-12,30/ 17.00-19.00 Visita guidata alla sezione della CUCINA Laboratorio “MORTAIO E PESTELLO” per la realizzazione della tipica salsa della cucina ligure - ore 10.30 Museo Etnografico Visita guidata alla mostra “GLI ANGELI DESIDERANO FISSARE LO SGUARDO. LA NATIVITÀ E L’ADORAZIONE DEI PASTORI E DEI MAGI” ore 17.00 Museo Lia a cura di Andrea Marmori TRAC FESTIVAL - INCOGNITO Magik Fabrik ore 20.00 Chapiteau Pin sabato 6 gennaio GALLERIA QUINTINO SELLA Apertura straordinaria ore 10.30-12,30/ 17.00-19.00 VISITA GUIDATA ALLA BATTERIA VALDILOCCHI ore 14.00-17.30 Cioccolata calda e vin brulè a cura di Pro Loco del Golfo TOMBOLA DELLA BEFANA ore 15.00 sede Pro Loco Pitelli a cura di Pro Loco Pitelli LA BEFANA ARRIVA IN CIASSA BRIN ore 16.00 Piazza Brin a cura di Prospezia Ciassa Brin TRAC FESTIVAL Circo Galleggiante, CabaretVariEtà ore 21.00 Chapiteau Pin domenica 7 gennaio VISITA GUIDATA ALLA BATTERIA VALDILOCCHI ore 14.00-17.30 a cura di Pro Loco del Golfo “MIA” di Melania Corradini Presentazione libro ore 17.30 Bibilioteca del quartiere via Castelfidardo 1 a cura di Prospezia Ciassa Brin LA FESTA DELLA BEFANA: laboratorio di creazioni magiche e divertimento ore 15.30 Biblioteca Civica Beghi TRAC FESTIVAL - INCOGNITO Magik Fabrik ore 19.30 Chapiteau Pin MOSTRE IN CORSO Museo Lia “GLI ANGELI DESIDERANO FISSARE LO SGUARDO. LA NATIVITÀ E L’ADORAZIONE DEI PASTORI E DEI MAGI”. CAMec ANTONELLO GHEZZI “TERRA, CIELO IPERURANIO” “SARENCO. LA PLATEA DELL’UMANITÀ” “BLU/BLUES. OPERE DALLE COLLEZIONI DEL CAMEC Palazzina delle Arti “LA CITTÀ CHE CAMBIA. LA SPEZIA DA AGOSTINO FOSSATI AI GIORNI NOSTRI.” Museo Tecnico Navale MOSTRA FOTOGRAFICA “NAVI ASILO DAL MARE LA VITA” SERVIZIO BUS NAVETTA GRATUITO Servizio bus navetta ogni 20 minuti parcheggio Palasport – Piazza Chiodo per i giorni: - venerdì 8 – sabato 9 – domenica 10 dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - sabato 16 – domenica 17 dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - sabato 23 – domenica 24 dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - sabato 30 dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - domenica 31 dicembre dalle 14:30 alle 02:00 - venerdì 5 - sabato 6 gennaio domenica 7 gennaio dalle 14:30 alle 20:00. Seguiranno percorso: Palaspezia – via Carducci – Piazza Dante – via Veneto – piazza Verdi – Piazza Chiodo e ritorno. - Servizio bus navetta ogni 15 minuti parcheggio E. Cozzani – Piazza Chiodo per i giorni: - venerdì 8 – sabato 9 – domenica 10 dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - sabato 16 – domenica 17 dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - sabato 23 – domenica 24 dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - sabato 30 – dicembre dalle 14:30 alle 20:00 - venerdì 5 gennaio sabato 6 gennaio domenica 7 gennaio dalle 14:30 alle 20:00. Seguiranno percorso: Park Terrazze – via Antoniana – Ospedale - via Veneto – piazza Verdi – Piazza Chiodo. Per il ritorno: piazza Chiodo – piazza Verdi – via XXIV Maggio – vai Doria – via Cozzani – park Terrazze. Il calendario di tutti gli appuntamenti potrà essere visionato e scaricato sulla homepage del Comune al seguente link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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LA PULCE NELL’ORECCHIO
Non nascondo che mi aveva creato una certa curiosità la scenografia “playgorund” di Guido Buganza, mi dava una certa tranquillità la regia di Carmelo Rifici, mentre il testo di Feydeau non mi entusiasmava certo, ma se vogliamo il vaudeville ha il suo fascino, e un po’ di teatro crasso e “populaire” tra tante astrusità e raffinatezze del nostre teatro può anche non guastare. E invece no, è successo tutto il contrario sabato scorso allo Strehler con la messa in scena di “La pulce nell’orecchio” di Georges Feydau, poiché l’unica cosa a salvarsi, paradossalmente, è stato proprio il testo, perché sul resto occorrerebbe stendere il famoso velo pietoso. A cominciare dal fallito tentativo di Rifici di trasformare uno spettacolo popolare in un genere altrettanto popolare, ma che viaggia inevitabilmente su altri registri, il circo. Non più attori ma clowns, giocolieri, saltimbanchi che, oltre ad essere caratterizzati dalle cadenze dei dialetti regionali italiani, con il torinese che parla di vermouth in torinese, la romana che “intruppa” anziché inciampare e versa lo “schiumante” anziché lo champagne, cercano di far dialogare il pubblico e concedono un po’ troppe capriole ad una pièce sostanzialmente di situazioni e di parola (o di mancanza di parola). Forse Carmelo Rifici, (aiutato nella traduzione e nell’adattamento dal francese da Tindaro Granata), in un delirio di onnipotenza da “quarte parete”, ha creduto per un momento di essere Carlo Emilio Gadda? Forse che il suo scenografo Guido Buganza per un attimo ha fatto finta di essere Slava Polunin? Ci hanno provato ma non ha funzionato. Se si volessero attualizzare i testi teatrali, per quanto meccanicamente complessi ma sostanzialmente prevedibili, come lo sono tutti i plot narrativi di Feydeau si dovrebbe essere geniali o si rischia di metter in scena delle banalità. E questo secondo è il nostro caso. Si è riusciti a far perdere quel poco di apprezzabile che un autore come Feydeau sapeva offrire al proprio pubblico (e che è molto più difficile da offrire al pubblico di oggi), ovvero la costruzione ingegneristica di situazioni comiche che funzionano attraverso ingranaggi di imprevedibilità e sorpresa, il tutto in un “milieu” borghese e parigino messo alla berlina proprio attraverso il comico. Si salvano solo gli attori formati tutti alla Scuola del Piccolo Teatro, sempre professionali e appassionati, nel complesso esperimento fallito, “playground compresi”.
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