#chiedimi come sto
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catastrofeanotherme · 2 years ago
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Ci diremo che è facile nonostante (non sia facile)
Tutto il mondo sulle spalle come Atlante
Riusciremo a difenderci dalla gente
Che non sa vedere oltre le apparenze
Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu)
Tu chiedimi se è vero e non lo so
Ma so che la paura è come il mare
Nel deserto del Mojave.
- Marco Mengoni feat Bresh, Chiedimi come sto
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loveisjustawaytodieblog · 1 year ago
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Credere di superare la vertigine
Lo sai che l'arte di cadere è un'attitudine
Ci diremo che è facile nonostante (non sia facile)
Tutto il mondo sulle spalle come Atlante
Riusciremo a difenderci dalla gente
Che non sa vedere oltre le apparenze
Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu)
Tu chiedimi se è vero e non lo so
Ma con te la paura è come il mare
Nel deserto del Mojave
- Marco Mengoni ft. Bresh
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wildcitychild · 1 year ago
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Ci diremo che è facile nonostante
Tutto il mondo sulla spalle come Atlante
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unquadernino · 7 months ago
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Dopo devo andare da una persona che non vedo da un po', in sostanza mi deve dare dei soldi ma in pratica andrò lì a parlarci 20 minuti a raccontarle cosa faccio nella vita a chiederle cosa fa lei nella sua per arrivare a quel momento in cui mi darà dei soldi, io dirò ah ma grazie non avevo capito che tutte queste chiacchiere fossero finalizzate a questo scambio di denaro, e invece lo avrò capito benissimo, poi parleremo altri cinque minuti, fingendo che non fosse proprio quello il motivo dell'incontro ma piuttosto che il motivo fosse un genuino raccontarsi le proprie vite, e ci saluteremo. Sarà tuttavia insopportabile per me raccontare la mia vita, raccontare cosa faccio, perché le persone devono sempre chiedere "e dopo cosa vuoi fare?". Che a pensarci è una cosa veramente senza senso, assurda, come se una persona mi dicesse "adesso sono sul divano a mangiare una mela" e io le chiedessi "e poi?", ma e poi cosa ma che cazzo di domanda è? Ti ho detto che sto mangiando una mela sul divano, piuttosto chiedimi com'è la mela, di che colore è il divano, cose così, invece abbiamo sempre questa ossessione per quello che verrà dopo
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3nding · 11 months ago
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Appare ormai chiaro che i social network abbiano rimpiazzato il modo in cui la gente chiede i consigli - necessità che c'è sempre stata solo che prima andavano a chiedere al professionista (o al massimo al coniuge/genitore/figlio/parente del professionista così che portassero la domanda all'oracolo) al prete o magari al papa.
Adesso si chiede letteralmente a tutti, con l'aggravante che c'è chi - ci sarebbe da citare e parafrasare Faber - i consigli li da sentendosi come Gesù nel tempio e/o "per professione, per noia o né l'una o nell'altra ma per passione" (Ma.. sto paragonando il dare consigli alla prostituzione? Dipende)
Il punto è che oggi come allora servirebbe un disclaimer e avvertimento tipo quello sui pacchetti di sigarette "questa persona è esperta di questo, questo è questo. Chiedete altro a vostro rischio e pericolo"
Nel caso del papa "esperto di amici immaginari" quindi perché chiedergli di diritti e matrimoni?
Che poi succedono tutta una serie di situazioni online and in real life tipo Volo che per vent'anni e passa mena il torrone su felicità, filosofia, newage per poi sguazzare nella solita merda di tutti, crisi coniugale con figli inclusa.
O io che mi fido di due vecchie su Facebook che mi dicono che un prodotto spray per sbiancare alcune fughe della doccia che non ne vogliono sapere di tornare bianche fa i miracoli e invece non fa un cazzo.
Certo il mondo sarebbe un posto migliore se chiunque consiglia abbandonasse la scarica di endorfine che arriva dal sentirsi utile ammettendo o premettendo cose del tipo "non è il mio campo" o "quello che ha funzionato per me, ma non è detto che funzioni per te" (formula che personalmente cerco di adoperare SEMPRE) ma ormai al mondo migliore ci credono solo quelli pronti a dare consigli in materia.
Almeno girassero con la spilletta "Vuoi credere in un mondo migliore? Chiedimi come"
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canesenzafissadimora · 3 months ago
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Non mi dimenticare.
Probabilmente non sono stata niente di particolare, per te.
Tipo una commedia d’ amore qualunque, un libro leggero che appena finisce lo dimentichi, un giorno di vacanza in mezzo alle vacanze, un regalo piacevole ma non quello che “oddio, era proprio quello che volevo!”.
Credo di essere stata quella che non si racconta agli amici perché “chissà come va”. Quando ti scrivevo non sussultavi, se ti chiamavo in mezzo a tutto un mondo lontano da me non facevi di tutto per liberarti e rispondere.
Facevi l’ amore volentieri, mi abbracciavi volentieri.
Ma volentieri sa di noia, sa di uno che si accontenta.
Però ti prego, non mi dimenticare.
Per me sei stato come uno di quei film sconosciuti che ti trovi a guardare all’ improvviso una sera qualunque e te ne innamori.
Sei stato come uno di quei libri in cui sottolinei le frasi, fai i “becchi” alle pagine, uno di quei libri che ti fanno dire a tutti “insisto, DEVI leggerlo…ti dico di che parla?”
Sei stato come il primo giorno di vacanza dopo mesi di lavoro, il regalo che avevo sempre desiderato, quello che, quando lo scarti, tutti gli altri sono inutili.
Ho raccontato di te anche alla mia vicina di casa di ottant’ anni, perfino a mia madre.
Sanno di te i miei gatti, il mio cane, gli uccellini del mio giardino.
Anche il muro di camera mia, sa di te.
L’ ho dovuto raccontare a tutti.
Quando mi scrivevi, mentre aprivo il messaggio mi tremava la mano.
Per rispondere a una tua chiamata avrei fatto anche le olimpiadi, credo.
Facevo l’ amore con te perché sennò morivo…capisci la differenza, vero?
Adesso ti scrivo per lasciarti, io non voglio vederti addormentare sotto le illusorie coperte del mio amore. Lo so, sembrava potesse bastare.
Ma non basta.
Io voglio che tu ti innamori.
Ok?
Solo, per favore…
Non mi dimenticare.
Fammi gli auguri il prossimo anno, chiedimi come sto, ogni tanto.
Lo sai che sono permalosa.
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Susanna Casciani
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ingombrantipiccoliniente · 6 months ago
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L’apatia del tuo sguardo me la sento incollata addosso come l’umidità di questi giorni tutti uguali. Incontrarti ieri sera al supermercato mi ha fatto rimbombare dentro quell’intimità invadente, come chi non riesce a dirsi ciao dopo essersi lavato i denti insieme una vita intera. Starti accanto è sembrato una vita intera. Gli schiamazzi dei bambini nel cortile affianco mi cullano in una mattina infinita in cui continuo a vederti chiudere la porta. Finisco un calcolo poi ti chiamo, è il valzer di pensieri che mi balla dietro gli occhi da quando non ti vedo. Da quanto non ti vedo cantare in macchina? Me lo chiedo mentre vorrei tenermi stretta alle emozioni ma, come sulle montagne russe, non trovo appigli. L’altra sera mi ha detto, tutta sprezzante, che nulla cambia se non cambio nulla. Mi è rimasto un sapore acre in bocca, come chi ha paura ma non lo sa dire. Ho paura e non lo so dire. In mezzo al traffico di questa mattina mi ha assalito la convinzione che rimarrò sola per sempre. Mi fa paura che forse mi vada bene così. Mi guardo intorno, non riesco a capire se la persona che sto diventando si avvicini ai sogni che ho. Ieri mattina mi sono imbattuta nei suoi successi e il cuore ha tremato un po’. Mi sta bene una vita senza successi? Non mi sta bene una vita in cui non riesco ad essere sinceramente felice dei successi altrui. Starti lontano sembra una vita intera. Prima cercavo di contare gli anni che ho passato in questo ufficio, sulla punta delle dita, però, mi rimanevano solo le volte che ti ho deluso. Mi sono delusa senza sosta, come chi mette a soqquadro la vita e non trova più i cassetti dove ha nascosto i sogni. Quanto ti ho lasciato andare quando la vita mi è sfuggita dalle mani? Nelle mani mi rimangono una manciata di convinzioni ingarbugliate e qualche progetto disinnescato. Inciampo nell’attesa di quella risposta, mentre mi domando se mi terrorizzi più un semaforo verde o uno stop. Gli stop servono per ripartire, sento ancora il tuo fiato caldo mentre lo sussurri piano. Mi serve solo un piano per imparare a respirare nella tempesta, come chi cerca l’occhio in mezzo al ciclone. Non ho fame. Starti accanto sembra una vita fa. Ho sete di successi ma ancora busso prima di entrare. Mi guarda con sdegno prima di dirmi che nessuno mi aprirà la porta e mi inviterà gentilmente a partecipare, ché siamo squali e ci sbraniamo a vicenda. Siamo umani, anche quando lo dimentichi. Vorrei che mi avesse riempito il cuore invece che la bocca. Starti lontano è sembrato una vita fa. Vorrei trovarmi a dirtelo nel reparto ortofrutticolo di una domenica pomeriggio svogliata. Invece mi circondo di persone a cui non interessa se sto in piedi, figuriamoci se sto bene. Chissà se bene davvero lo sei mai stato. Vorrei saperti ancora bambino, mica guarito, solo consapevole, solo presente, quasi sereno. Per curarti ci vorrebbe tuo padre, lo pensa ma non sa verbalizzarlo senza diventare carnefice. La carneficina di questo rapporto è stata silenziosa ma reiterata, moderata ma costante, circoscritta ma centrata. Cerco di incollare tutti questi rimasugli di vita mentre mangio male o non mangio affatto. Ho la bocca piena di fallimenti. Mi chiamo vittima ma con gli occhi appannati non saprei distinguermi dal colpevole. Chiedimi se voglio restare. Freno le mani molto prima dell’impatto con i tuoi mattini, non voglio farti diventare un danno collaterale. Chissà se non sa vedermi o se, semplicemente, non sono. La settimana scorsa mi sono guardata e ho costruito occhi nuovi, idee nuove, abitudini nuove. A te vorrei raccontarmi, farti parte dello spazio che mi compone, ma faccio ancora a pugni con la necessità di essere vista, troppo diversa dalla voglia che tu mi guardi. Se mi avesse chiamato ieri, mi sarei ancorata alla vita che conosco nascondendomi dietro la finestra per guardarti vivere ancora. Ancorata ad una indefinita mancanza non saprò mai trovare una cura per le nuvole. Ma le nuvole vanno e vengono, mica passano e non tornano.
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ilmerlomaschio · 2 years ago
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DRUG
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Abbiamo appena finito di litigare furiosamente, i motivi sono sempre i soliti.
La verità è una sola: non abbiamo niente in comune noi due, tu appartieni a un mondo che non è il mio, un mondo di cui non voglio sapere nulla, non ti stimo, forse ti temo, eppure ci incontriamo in segreto da ormai due anni.
Nessuno lo deve sapere.
Ma c’è il letto: è lì che il tuo potere diventa incontrastabile, sai entrare in me- e non solo fisicamente- come nessuno.
Hai le mie stesse fantasie erotiche, il mio gusto di andare oltre, sempre al di là dei confini, di azzannare tutto per assaporare anche il veleno, se necessario.
Ora, il viso scarno livido di rabbia, gli occhi socchiusi a fissare un quadro, ti abbandoni sulla sedia, sfinito e io ti sto di fronte, ansimante, l’ultimo insulto è ancora nell’aria, basta, penso, non possiamo continuare così.
Ti guardo negli occhi, poi scendo alle labbra: i tuoi denti luccicano, bagnati di saliva, denti forti, da carnivoro.
All’improvviso provo per te un desiderio talmente micidiale e vendicativo da farmi tremare da capo a piedi; te ne accorgi, ma non dici nulla, continui ad ansimare, con le braccia e le gambe abbandonate in una posizione di assoluta impotenza.
Allora, spinta da un impulso irrefrenabile e maledicendomi, sapendo che in questo modo tutto ricomincerà, mi inginocchio ai tuoi piedi e ti sbottono i pantaloni; tu ti sollevi istintivamente per aiutarmi e io comincio a baciarti con le labbra che scottano, asciutte, per poi leccarti avidamente.
Come fai presto a eccitarti, rabbia e frustrazione ti aiutano di certo.
Ora il tuo respiro stranamente si calma, come in attesa.
Mi alzo in piedi sollevo la gonna e mi metto a cavalcioni sopra di te, avvicinandomi alla tua faccia, lasciandoti il tempo di guardarla avidamente, di guardare quella tenera cosuccia che tu adori e che io ti porterò via per sempre -ora ne sono convinta, che gioia perversa solo il pensarlo- poi affondo su di te, ora gemi forte, inarcandoti , silenzioso, furioso, perché hai la sensazione che io ti stia divorando, lo so , riconosco  quello sguardo.
Cerchi di avvicinare le mani ai miei fianchi ma:-Non toccarmi- sibilo con voce rauca e tu:
-Avanti, fai tutto da sola, fammi vedere quanto sei brava-
Allora comincio lentamente a muovermi , ondeggiando i fianchi, mentre tu cerchi di penetrarmi sempre più a fondo, in modo convulso; provo a farti rallentare, inutilmente, perché sono io a essere vicinissima al paradiso; quando sono costretta ad arrendermi al piacere, mi afferri per i capelli con una mano e mi sussurri:
– Sì, madame, così, va bene, va tutto bene – finché non vengo con un grido rauco abbattendomi sopra di te.
Allora mi fai alzare con insolita gentilezza e mi porti verso la tavola da pranzo ancora disseminata dei resti del nostro pasto per piegarmi bocconi sopra i piatti che invadono il ripiano in ordine sparso
Poi mi fai allungare le braccia dietro la schiena e me le leghi con la tua cintura.
Aspettavo questa violenza che mi eccita oltremodo, perché so che cosasuccederà adesso; l e gambe mi tremano nell’attesa, le cosce fremono: eccolo il tuo potere su di me.
Mentre affondi il viso nei miei capelli con una mano mi premi i fianchi, con l’altra scivoli rigido e caldo nell’umidità del mio sesso, per poi strusciarti tra le natiche; e intanto con le dita  mi stuzzichi e io ti voglio anche lì, perché mi piace da morire quando mi prendi in quel modo, ma mi costringo al silenzio, neppure un gemito, mordendomi le labbra a sangue.
-Chiedimelo, chiedimi quello che vuoi, avanti -mormori con voce di scherno continuando ad eccitarmi.
-Sì, sì, ti prego, ti voglio – e ascolto la mia voce implorare con toni osceni, animaleschi.
Allora mi penetri con violenza, con un gemito rauco e il dolore improvviso mifa urlare.
Mi inarco all’indietro, come per spingerti fuori, ma il piacere riempie improvviso il ventre, costringendomi a piegarmi in avanti per sentirti meglio, i seni che si impiastricciano di avanzi del pasto mentre sui capelli, sparsi sulla tavola, si rovescia un bicchiere di vino.
Tenendomi saldamente per i fianchi ti muovi sempre più in fretta, fino ad arrivare ad un orgasmo che ti fa urlare: non ti avevo mai sentito così.
Rapidamente esci dal mio corpo, mi sciogli le mani e mi fai voltare di frontea te, la schiena appoggiata alla tavola.
Ansimiamo tutti e due guardandoci negli occhi: è una sfida che dura da due anni. Poi mi allontano, mi ricompongo, il respiro ancora affannato, le gambe molli e dirigendomi verso la doccia ti dico:
-Ora vattene e non ritornare mai più,  lascia le chiavi di casa sul tavolo-
Ma nel momento stesso in cui pronuncio quelle parole, penso a come farò aresistere senza di lui: è la mia droga, presto si ripresenterà la crisi di astinenza che ben conosco.
E capisco che quel “non tornare mai più”, frase decisamente abusata, è un lusso che non posso permettermi.
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catastrofeanotherme · 2 years ago
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Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu)
Tu chiedimi se è vero e non lo so
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massimoognibene · 2 years ago
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Non chiedermi come sto, chiedimi se voglio una sigaretta.
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ci diremo che è facile nonostante (non sia facile)
tutto il mondo sulle spalle come Atlante
riusciremo a difenderci dalla gente
che non sa vedere oltre le apparenze
tu chiedimi davvero come sto
tu chiedimi se è vero e non lo so
ma con te la paura è come il mare
nel deserto del Mojave 🤍
#marcomengoni
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harshugs · 9 months ago
Note
Quale è la cosa che letteralmente ti piace di più nella vita?
ancora non l’ho trovata questa cosa, ma credo che di sicuro ogni cosa sarebbe la più bella se fosse fatta con meno pensieri
forse una delle cose che mi piace di più è fare cose non organizzate, chiedimi di far qualcosa in qualsiasi momento e io ci sono, non mi interessa dove, perché, quando e come
sto imparando ad apprezzare le piccole cose, anche stare in silenzio nella stessa stanza a non far nulla, a me va bene
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be-appy-71 · 1 year ago
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Non mi dimenticare. Probabilmente non sono stato niente di particolare, per te. Tipo una commedia d’amore qualunque, un libro leggero che appena finisce lo dimentichi, un giorno di vacanza in mezzo alle vacanze, un regalo piacevole ma non quello che “oddio, era proprio quello che volevo!” Credo di essere stato quello che non si racconta agli amici perché “chissà come va”. Quando ti scrivevo non sussultavi, se ti chiamavo in mezzo a tutto un mondo lontano da me non facevi di tutto per liberarti e rispondere. Facevi l’ amore volentieri, mi abbracciavi volentieri. Ma volentieri sa di noia, sa di una che si accontenta.
Però ti prego, non mi dimenticare.
Per me sei stata come uno di quei film sconosciuti che ti trovi a guardare all’ improvviso una sera qualunque e te ne innamori. Sei stata come uno di quei libri in cui sottolinei le frasi, fai i “becchi” alle pagine, uno di quei libri che ti fanno dire a tutti “insisto, DEVI leggerlo…ti dico di che parla?”
Sei stata come il primo giorno di vacanza dopo mesi di lavoro, il regalo che avevo sempre desiderato, quello che, quando lo scarti, tutti gli altri sono inutili Quando mi scrivevi, mentre aprivo il messaggio mi tremava la mano. Per rispondere a una tua chiamata avrei fatto anche le olimpiadi, credo. Facevo l’amore con te perché sennò morivo…capisci la differenza, vero? Adesso ti scrivo per lasciarti, io non voglio vederti addormentare sotto le illusorie coperte del mio amore. Lo so, sembrava potesse bastare.
Ma non basta. Io voglio che tu ti innamori. Ok Solo, per favore… Non mi dimenticare. Fammi gli auguri il prossimo anno, chiedimi come sto, ogni tanto. Lo sai che sono permaloso.. 😘🌹
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tra-le-patatine-a-fuoco · 2 years ago
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Tagged by @technicallycleverdetective to post my 5 current favourite songs (good thing I saw it on my dash because I didn’t receive a notification somehow 😶), not sure about the order or anything because I feel like I’ve been listening to the same 10 songs all year long, but these are definitely songs I never really skip when they come on
1. Abissale - Tananai
2. Crocodile - Tamino
3. La Recette - Slimane
4. Chiedimi Come Sto - Marco Mengoni
5. Rétine - Amir
I tag @omarfor-mp3 @pezzo-di-paradiso @sassy-sara @waitstay @barellino, feel free to ignore though :D
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animadiicristallo · 2 years ago
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chiedimi come sto anche se potessi dirtelo non capiresti
chiedimi che farò quando rimarrò da solo stringendomi i denti
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dodgebolts · 2 years ago
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favorite song ?
hmm I don’t say I have a favorite but right now I’m obsessed w marco mengoni’s materia (pelle) album!! here’s some of my faves, but the entire album including the appunti are bangers
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