#tu chiedimi davvero come sto
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Ci diremo che è facile nonostante (non sia facile)
Tutto il mondo sulle spalle come Atlante
Riusciremo a difenderci dalla gente
Che non sa vedere oltre le apparenze
Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu)
Tu chiedimi se è vero e non lo so
Ma so che la paura è come il mare
Nel deserto del Mojave.
- Marco Mengoni feat Bresh, Chiedimi come sto
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L’apatia del tuo sguardo me la sento incollata addosso come l’umidità di questi giorni tutti uguali. Incontrarti ieri sera al supermercato mi ha fatto rimbombare dentro quell’intimità invadente, come chi non riesce a dirsi ciao dopo essersi lavato i denti insieme una vita intera. Starti accanto è sembrato una vita intera. Gli schiamazzi dei bambini nel cortile affianco mi cullano in una mattina infinita in cui continuo a vederti chiudere la porta. Finisco un calcolo poi ti chiamo, è il valzer di pensieri che mi balla dietro gli occhi da quando non ti vedo. Da quanto non ti vedo cantare in macchina? Me lo chiedo mentre vorrei tenermi stretta alle emozioni ma, come sulle montagne russe, non trovo appigli. L’altra sera mi ha detto, tutta sprezzante, che nulla cambia se non cambio nulla. Mi è rimasto un sapore acre in bocca, come chi ha paura ma non lo sa dire. Ho paura e non lo so dire. In mezzo al traffico di questa mattina mi ha assalito la convinzione che rimarrò sola per sempre. Mi fa paura che forse mi vada bene così. Mi guardo intorno, non riesco a capire se la persona che sto diventando si avvicini ai sogni che ho. Ieri mattina mi sono imbattuta nei suoi successi e il cuore ha tremato un po’. Mi sta bene una vita senza successi? Non mi sta bene una vita in cui non riesco ad essere sinceramente felice dei successi altrui. Starti lontano sembra una vita intera. Prima cercavo di contare gli anni che ho passato in questo ufficio, sulla punta delle dita, però, mi rimanevano solo le volte che ti ho deluso. Mi sono delusa senza sosta, come chi mette a soqquadro la vita e non trova più i cassetti dove ha nascosto i sogni. Quanto ti ho lasciato andare quando la vita mi è sfuggita dalle mani? Nelle mani mi rimangono una manciata di convinzioni ingarbugliate e qualche progetto disinnescato. Inciampo nell’attesa di quella risposta, mentre mi domando se mi terrorizzi più un semaforo verde o uno stop. Gli stop servono per ripartire, sento ancora il tuo fiato caldo mentre lo sussurri piano. Mi serve solo un piano per imparare a respirare nella tempesta, come chi cerca l’occhio in mezzo al ciclone. Non ho fame. Starti accanto sembra una vita fa. Ho sete di successi ma ancora busso prima di entrare. Mi guarda con sdegno prima di dirmi che nessuno mi aprirà la porta e mi inviterà gentilmente a partecipare, ché siamo squali e ci sbraniamo a vicenda. Siamo umani, anche quando lo dimentichi. Vorrei che mi avesse riempito il cuore invece che la bocca. Starti lontano è sembrato una vita fa. Vorrei trovarmi a dirtelo nel reparto ortofrutticolo di una domenica pomeriggio svogliata. Invece mi circondo di persone a cui non interessa se sto in piedi, figuriamoci se sto bene. Chissà se bene davvero lo sei mai stato. Vorrei saperti ancora bambino, mica guarito, solo consapevole, solo presente, quasi sereno. Per curarti ci vorrebbe tuo padre, lo pensa ma non sa verbalizzarlo senza diventare carnefice. La carneficina di questo rapporto è stata silenziosa ma reiterata, moderata ma costante, circoscritta ma centrata. Cerco di incollare tutti questi rimasugli di vita mentre mangio male o non mangio affatto. Ho la bocca piena di fallimenti. Mi chiamo vittima ma con gli occhi appannati non saprei distinguermi dal colpevole. Chiedimi se voglio restare. Freno le mani molto prima dell’impatto con i tuoi mattini, non voglio farti diventare un danno collaterale. Chissà se non sa vedermi o se, semplicemente, non sono. La settimana scorsa mi sono guardata e ho costruito occhi nuovi, idee nuove, abitudini nuove. A te vorrei raccontarmi, farti parte dello spazio che mi compone, ma faccio ancora a pugni con la necessità di essere vista, troppo diversa dalla voglia che tu mi guardi. Se mi avesse chiamato ieri, mi sarei ancorata alla vita che conosco nascondendomi dietro la finestra per guardarti vivere ancora. Ancorata ad una indefinita mancanza non saprò mai trovare una cura per le nuvole. Ma le nuvole vanno e vengono, mica passano e non tornano.
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ci diremo che è facile nonostante (non sia facile)
tutto il mondo sulle spalle come Atlante
riusciremo a difenderci dalla gente
che non sa vedere oltre le apparenze
tu chiedimi davvero come sto
tu chiedimi se è vero e non lo so
ma con te la paura è come il mare
nel deserto del Mojave 🤍
#marcomengoni
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Credere di superare la vertigine
Lo sai che l'arte di cadere è un'attitudine
Ci diremo che è facile nonostante (non sia facile)
Tutto il mondo sulle spalle come Atlante
Riusciremo a difenderci dalla gente
Che non sa vedere oltre le apparenze
Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu)
Tu chiedimi se è vero e non lo so
Ma con te la paura è come il mare
Nel deserto del Mojave
- Marco Mengoni ft. Bresh
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Riusciremo a difenderci dalla gente Che non sa vedere oltre le apparenze Tu chiedimi davvero come sto Tu chiedimi se è vero e non lo so Ma con te la paura è come il mare Nel deserto del Mojave
Marco Mengoni - Chiedimi come sto
#marco mengoni#chiedimi come sto#riuscire a scappare#difendersi insieme#chiedimi se è vero#chiedimi che cosa c'è#chiedimi cosa sento
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Vigilia di Natale, ore 20:34
- Papà… - Dimmi figliolo. - Il pacco non è ancora arrivato. - Lo so caro, sto tracciando la spedizione sul sito e mi danno comunque la consegna entro le 21.00 - Secondo me non arriverà *sospiro di rassegnazione* sono sfortunato io. - Non dire così, ora provo a chiedere. C’è il servizio “contattaci”, ora ci provo a chiedere spiegazioni. Quando ho fatto l’acquisto mi era stato assicurato con tanto di scritta evidenziata che sarebbe stato consegnato entro il 24. Il padre preso da sensi di colpa per non aver fatto l’acquisto in un negozio, dove paghi ed esci subito con il regalo in mano, rendendo così triste l’aspettativa del regalo di suo figlio clicca sulla parola “contattaci”. Gli si aprono due possibilità: telefonata o chat con operatore. La scelta ricade sulla chat, cosi prende il via la richiesta di informazioni. - Buonasera, in cosa posso esserti d’aiuto? - Buonasera, so che è la vigilia di Natale ma vorrei delle informazioni su una consegna prevista per oggi. - Certamente, controllo subito hai il numero di spedizione a portata di mano? - Si eccolo – il padre digita velocemente i dati nella chat e poi invia, con la speranza che l’operatore possa fare chiarezza e dirgli che sta arrivando. Dopo alcuni minuti l’operatore si va vivo: - Guarda non ci sono anomalie nella consegna, manca ancora un po’ al termine delle consegne per oggi, potrebbe arrivare. - Se non arrivasse oggi? Si andrebbe al 27? - Si… - Oh… accidenti. - Presumo che il pacco non sia per te, ho questa sensazione. - No, hai inteso bene è per mio figlio. Figurati è sceso ora per guardare se nella cassetta della posta c’è il pacchetto. - Capisco, è Natale e c’è sempre l’aspettativa che tutto sia perfetto e in armonia. - Si vero, fino a che si è giovani vorrei che potesse crederci. Non come per noi adulti, il Natale ha perso la magia e dietro ogni regalo c’è lavoro e fatica. - Ne so qualcosa, anche se adulto per me non si addice. Ho 19 anni. - 19? Solamente 2 anni in più di mio figlio! Scusa se mi permetto ma che ci fai in chat nella notte di Natale? - Si tratta del mio lavoro e devo farlo al meglio, del resto anche se fossi a casa non avrei di che festeggiare. - Mi dispiace tanto, beh io gli auguri di Buon Natale te li faccio anche se dovremmo essere più seri in questa chat. Aspetterò ancora e se non dovesse arrivare pazienza, ne farò tesoro e aspetteremo il 27. - No aspetta, sei sicuro di non avere altre richieste? - No, tutto qui. - Sei stato gentile nei miei confronti, generalmente la gente qui si sfoga e si arrabbia. - Mi dispiace, hai 19 anni e dovresti essere a casa con la tua famiglia, non in una chat dove i leoni da tastiera sfogano la loro ira. - Ho 19 anni, ma non ho nessuno con cui festeggiare il Natale. Ti prego chiedimi di controllare ancora, fino alla fine delle consegne. Non lasciarmi in balia di una persona aggressiva. Sei tanto gentile tu. - Oh si certo, dai rintraccia il mio ordine, vediamo se si è spostato di almeno due centimetri. - Ah ah ah, si agli ordini. - Cosa farai finito qui? - Vado con amici a distribuire coperte e fette di panettone ai senza tetto. Almeno mi rendo utile, in una vita inutile. - Non dire così, non hai una famiglia? - No, non più. Le 21:00 ora fatidica della fine delle consegne sopraggiunse velocemente tra un botta e risposta. Il padre salutò quella ragazzina che gli aveva aperto il cuore mentre tracciava l’ordine. Si salutarono. Alla chiusura della schermata chiara della chat il padre notò riflesso nello schermo scuro l’immagine del figlio. Si girò di colpo e disse: - Mi dispiace ma il pacc… - notò lo sguardo triste del ragazzo. Ma non era uno sguardo di delusione, piuttosto di commozione: - Papà, ho letto ciò che vi siete scritti. Non importa del pacco, non importa. Hai fatto un dono più grande questa notte regalando un po’ di calore umano. Il mio regalo può aspettare. Il padre si alzò e abbracciò forte il ragazzo. Forte forte. Era giunta l’ora del cenone natalizio, con la famiglia. Alla fine della cena il telefono del padre vibrò: - Una mail – pensò – chi usa ancora mail invece delle chat per gli auguri?. Aprì la mail, era di Laura la ragazza della chat: “ Grazie, hai reso questa vigilia più bella regalandomi gentilezza di cui tanto ne ho bisogno.” Era la vigilia di Natale, ora è davvero Natale.
- Libero De Mente
#Libero De Mente#Vigilia di natale#racconto#amore#pacchi#spedizione#regalo#padre#figlio#Natale#pensiero#messaggi
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Non so’ che cazzo sto facendo
Non lo sò da una vita.
Post sfogo, condivisione, narrazione.
Dopo l’università cercavo lavoro come SMM. No, non lo cercavo per imprese, ma per istituzioni. E infatti sono rimasto incantato in un processo di selezione durato dall’inizio alla fine 9 mesi. Vi fosse venuto il dubbio, se volete fare semplicemente SMM andate a chiedere alle aziende direttamente di persona.
Mi ero buttato per imparare il lavoro. Non avevo i soldi per pagarmi un corso e avrei imparato giorno per giorno. E fu quello che successe. Ma non mi verticalizzai, anzi divenni orizzontale come una piattaforma. Nel casino che era quella PMI imparai cosa significa avere un progetto start up, per davvero. Imparai a programmare i lavori, a calcolare gli imprevisti, a capire cosa fossero i prospect, il target. Come fare una bozza di piano marketing, come migliorare il rapporto prodotto, produzione interna e vendita esterna.
Ve l’ho detto che era un casino? Come il bambino che ha un famiglia disastrata, e ne ogni una decente, io leggevo e imparavo le metriche che erano usate nelle grandi aziende e sognavo che quel buonsenso e che almeno parte di quell metriche venissero prese in azienda.
Mi feci tutti i webinar gratuiti e lessi tutti gli articoli che riuscì a trovare, e quando potevo scrivevo articoli sui Big Data. E la situazione non migliorò: allo stato attuale dell’arte solo alcuni ex programmatori riescono a fare vera data science in Italia e sulla loro scrivania arrivano pratiche che vanno dalla contabilità al marketing. Un giorno le cose si specializzeranno, ma quel giorno non è ancora venuto.
E il marketing mi riprese, e male. Mi riprese perché era ciò che gli altri si aspettavano io facessi. Tutti mi dicevano che ero bravo, ma non concludevo niente. Quando tornai a casa, malato e senza un soldo, spesi i 600 che avevo per fare l’invalidità civile per poi scoprire che in Italia se sei disabile spesso ti discriminano in azienda perché non vogliono uno che bisogno di visite dal medico oppure che sta male troppo spesso. Oltre al danno la beffa.
Chiunque mi conoscesse diceva che dovevo intraprendere la carriera la libero professionista. Ci provai ma non ne avevo affatto le competenze. Il mio primo anno da libero professionista si concluse con 1000 euro, e ne usai 300 per andare a trovare la mia ex a Lecce. Ero stato preso in una Università a Londra ma non avevo soldi per andare.
Così cercai un tirocinio con Aiesec. Dopo varie vicissitudini feci 30 colloqui in un mese, il 30 esimo giorno fui preso in 4 diversi posti, il primo a Brasov Romania e partì. All’inizio ho tradotto il sito, mi hanno dato una mail confirma e poi vai con Dio.
Fu in quel momento che incontrai SMH. Usando le conoscenze dei miei capi, un pò di buon senso e come avete letto, Upwork sono riuscito a far crescere il mio reparto.
Scrivo questo pezzo non come giustificazione ma come ringraziamento ai tanti membri dei gruppo che mi hanno aiutato, ringraziamento che un giorno ricompenserò anche se non vi aspettate sia domani.
Ho passato l’Ielts con 7 grazie ai libri che una signora su Meetale ( piattaforma sulla quale pubblicavo i miei raconti) 3 anni dopo il regalo. L’ho ringraziata come potevo dopo quel tempo. Non sono un tipo da risultati immediati.
Non sapevo niente di posizionamento e tutt’ora come vedete dal casino dei post che pubblico, anzi devo ringraziare un membri del gruppo che mi ha consigliato un paio di libri da leggere al riguardo. Li ho capiti ma non so come applicarli. In me manca assolutamente il senso di organicità. Chiedimi di postare per un altro e lo farò, chiedilo a me, e sono talmente pieno di contraddizioni e dubbi che mi incasinerò la vita. Anche gli altri hanno dubbi suppongo, ma se devo postare o scrivere post per loro per fortuna non li conosco.
10 mesi dopo essere entrato il mio lavoro si basa sul capire i dati che una piattaforma fornisce e li utilizzo per genere clienti. A quello mi serve la data analysis che ovviamente conosco per passione personale a livelli più approfonditi. Genero clienti e aiuto nella gestione delle campagne perché loro ovviamente non parlano italiano
Ma ancora una volta mi trovo in una situazione start up, instabile dove un giorno sei su e l’altro sei giù, dove i clienti anche se non dovrebbero, vengono e vanno per colpa di tizio o di caio.
In un giorno di quelli down ricevo una chiamata: un posto per un invalido civile a Milano. Se in questi mesi qualcosa mi ha tenuto in piedi è stato l’amore per una ragazza, che si trova a Trento.
Un contratto stabile: la fine dell’instabilità, una struttura corporate nella quale ammirare tutti i processi, la fine di una relazione a distanza o per lo meno, meno distante che Brasov - Trento.
Dopo aver bruciato molti risparmi, due notti in bianco ed aver massacrato la mia schiena, mi è arrivata la risposta: rifiutato.
Mi ero fatto fregare, ma peggio ancora, avevo voltato la faccia a chi mi aveva dato del valore. Perchè senza prendersi in giro, io non sarei migliore di quello che ero 10 mesi fa senza di voi. E un lavoro da dipendente è un bel modo per prendere tutto quello che mi avete dato e buttarlo nello scarico.
La verità è che ho paura, la verità è che nascondersi dietro la disabilità è facile, che pensare che la soluzione a tutti i problemi arrivi un giorno al telefono è facile, che ignorare il valore che ti è stato dato perché significa duro lavoro è facile . Che poter dividere l responsabilità in azienda invece di prendersele in prima persona è facile. Prendere la soluzione a tutti i problemi che ti porti via da dove vuoi subito è un sogno bellissimo
24h dopo il rifiuto ho billato 650 euro di preventivi da freelancer. Mi sono dato qualche mese per riprendere i soldi e aprire un mio account Upwork e cercare di entrare in Sherpa prima che il prezzo aumenti.
Continuerò a pubblicare i miei contenuti, in primis perché so che alcuni sono utili e in secondo luogo perché è facile pubblicare contenuti di merda, è molto più difficile migliorarli.
L’ordine in cui andrebbero letti è: i primi 4 episodi della data analysis ai quali mi prendo l’impegno di aggiungere del materiale, gli episodi della seconda stagione che sono stati preparati da tempo e che usciranno a breve e infine gli ultimi video sul business development ( nei quali mi esprimo come un koala ubriaco ma sono convinto che almeno ad un paio di cose molti di voi non avevano pensato).
“Devi far schifo per poter brillare”
Condivido questa storia per 3 ragioni:
1) Non esistono davvero scorciatoie
Per quanto incasinati possiate essere ricordatevi che il vostro domani è dato dal vostro oggi. Se fate scelte di merda la colpa non è del casino che avete attorno, ma vostra.
Oggi guadagno quasi il triplo di quando ho iniziato, sono passati circa 3 anni. Se pensi di mollare sappi che se ce l’ho fatta io a migliorare un pochettino può farcela anche un babbuino ubriaco, quindi per estensione anche tu hai più possibilità di quanto credi
Apprezzate quello che avete nel gruppo perché eviterete perdite di tempo, e non virente conto di quanto sia prezioso finché non ci arrivate.
Non sapevo fare il lavoro. Avevo un coinquilino con una piccola agenzia di comunicazione, ancora piccola con 8 clienti dopo 10 anni, e imparavo da lui, da Marco Montemagno, e da vecchi blogger statunitensi che parlavano si SEO e storytelling. E si imparava cazzo. Ho capito come usare photoshop, come postare, come usare Animaker in azienda. Il mio capo aveva speso 70k in un nuovo impianto di stampa, ma gli serviva un operaio, così mi ha detto “Lo vuoi qualche soldo extra?”. All’epoca ero ancora innamorato della mia ex, ci sentivamo. Il padre le aveva rubato is soldi per andare all’università. Volevo raggiungerla, in Puglia. E avrei fatto di tutto. Ovviamente dissi di si.
Imparai cosa significa avere un progetto start up, per davvero. Imparai a celendarizzare, programmare, a calcolare gli imprevisti, a capire cosa fossero i prospect. Come fare una bozza di piano marketing, cosa fosse un target, come migliorare il rapporto prodotto, produzione interna e vendita esterna.
Imparai inaspettatamente anche a stampare. Quell’esperienza mi sputò fuori con 4 nozioni in più sui parametri, i dati aziendali, nozioni confuse di management e marketing.
Mi sputò fuori perché mi feci sputare fuori. Passavo la maggior parte del tempo in azienda. Lavorare alle immagini, oppure sui social cercando di generare clienti commentando e condividendo post. Il lavoro era la mia comfort zone. Se iniziate con un lavoro che non vi dia degli standard e non vi faccia crescere, andatevene. Io ho sbagliato a restare fino alla fine.
Me ne andai con la schiena a pezzi, per una serie di motivi rimasi malato per un mesto. Nell’anno che seguì provai a fare impresa
Quando sono venuto in Romania non sapevo cosa stavo facendo. Avevo solo due esigenze: crescere come professionista e stare lontano da casa. Fine. Se mi passavano pane ed acqua ero apposto. Sono stato scelto perché avevo una vaga idea di come fossero strutturate le agenzie in Italia, quel poco che sapevo a quanto pare valeva di più degli altri candidati studiati in marketing.
All’inizio ho tradotto il sito, mi hanno dato una mail confirma e poi vai con Dio
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Ci diremo che è facile nonostante (non sia facile), tutto il mondo sulle spalle come Atlante.. Riusciremo a difenderci dalla gente che non sa vedere oltre le apparenze..
Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu)..Tu chiedimi se è vero e non lo so! Ma so che la paura è come il mare nel deserto del Mojave.
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Stanotte ha il volto della mia malinconia
Ma il tuo sorriso mi compiace per quanto finto sia
Baby, pensavo di amarti e poi ho capito in terapia
Che mi affeziono ad ogni tua angoscia perché in fondo è un po' la mia
Lungo la via sento il boato, diversi ruoli
L'un l'altro attratti come poli, in compagnia, ma ancora soli
E noi che siamo ancora i soliti a parte nei modi
Siamo in disparte barcollando silenziosi come barche nei moli
Mamma già da un po' è a letto e io penso sia troppo ingenua
È un mese che scazziamo senza tregua
Pensava fosse un gioco il mio fin quando ho preso il treno
E adesso ci sentiamo poco e ci vediamo pure meno
Io proprio non mi ci trovo in 'sto mondo a misura d'uomo
Anche un diavolo è ben accetto purché abbia un aspetto buono
Fa freddo e non sono sobrio (No)
Ti prego (ti prego), chiedimi: "Come sto"
Non: "Che ore sono?", ed andiamo che ora ho sonno
Per scappare dal mondo scrivo, non per altro
Quando la voce chiama lascio tutto e parto
C'è il gruppo a fare festa, ma sto in camera e ci resto
Bevendo la mia miscela di rum, cola e lacrime
Perché più, di fermare la giostra non so che inventarmi
Cerco solamente un po' di verità
Perché fino adesso sembra non ci sia mai stata davvero
Su 'sti grattini siamo indigeni
Senso di vertigini, sotto un cielo pieno di lentiggini
Nuovi fantasmi vengono ad uccidermi
Io proverò a corromperli se non potrò sconfiggerli
Da sempre faccio incubi più veritieri dei miei sogni
Pensieri poco nitidi e più sporchi dei miei soldi
Cerco mio papà tra i volti in strada e nel rumore del ventilatore
Ora che è estate da ventiquattr'ore
È un po' che sono stanco di gente che esulta quando
Gli metti una coppa in mano e se perde abbandona il campo
Fra', ho smesso di dare il pane ad ogni bocca che ha fame in quanto
Per quanto onesto sia un cane poi torna con tutto il branco
Questa city è una giungla con più taxi che angeli
Bestie migrano in chiesa e i palazzi sembrano alberi
E tu ti alteri, e lo so, che ho la voce in radio e la faccia in TV
Forse dovrei soltanto bere meno e dormire di più
Per scappare dal mondo scrivo, non per altro
Quando la voce chiama lascio tutto e parto
C'è il gruppo a fare festa, ma sto in camera e ci resto
Bevendo la mia miscela di rum, cola e lacrime
Perché più, di fermare la giostra non so che inventarmi
Cerco solamente un po' di verità
Perché fino adesso sembra non ci sia mai stata davvero
Diciamo che in generale ho bisogno di dormire
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E se nel mezzo della serata, mentre tutti si divertono, mi vedi triste e distaccato, per favore non avvicinarti (ti prego avvicinati), non farmi domande (chiedimi tutto) e non cercare di capirmi (spero che almeno tu riesca a capirmi stavolta) perché non ho bisogno di nessuno, sto bene. (non sto per nulla bene, ho bisogno di qualcuno a cui importi per davvero come sto e che mi aiuti sempre).
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Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu)
Tu chiedimi se è vero e non lo so
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Spazio colore. Blu. Bozza n.3. 14/02/2021. 12:02.
Guardami negli occhi, perché non potrei far altro che immortalare il tuo sguardo tra le 3 cose più belle che io abbia mai visto.
Stringimi la mano, consentimi almeno per una volta di guidarti verso un ignoto che spaventa entrambi.
E poi chiedimi come stai perché sai, non potrei fare altro che dirti che sto bene, perché ci sei tu.
Andiamo a camminare? Ho voglia di guardare il mare, calpestare la sabbia con le mie scarpe e permettermi anche solo di sognare una vita con te, fatta di salsedine e felicità, sensazioni che non potrei provare con nessuno se non con te.
Prova a fissare il punto, sono sicuro ci vedremo lì e se Dio vorrà ci saranno anche le stelle.
Potrei essere fortunato e ricevere addirittura un'attenzione, da te.
O forse potresti prendere la tua fisarmonica e suonarmi una canzone, deliziandomi con la tua voce, e non potrei far altro che chiudere gli occhi sperando nell'infinità di un momento che so che finirà, ma che vorrei durasse all'infinito.
Chiedimi di aspettarti, non potrei far altro che sedermi sul marciapiede e chiedermi dove sei, mentre attendo sotto la pioggia il tuo autobus che arrivi e, nella consapevolezza che l'attesa non sarebbe poi infinita, tentare anche solo di immaginare il nostro e fallire, perché sarebbe molto più perfetto di come ti potrei anche solo immaginare.
Ti vedrei scendere e non potrei fare altro che dire grazie, perché per l'ennesima volta sei lì e non sei scappata, alla ricerca di qualcosa di meglio.
E poi chiedimi se ti amo, perché io il coraggio non ce l'ho, perché io quelle parole te le potrei dire ma non saranno mai perfette perché anche solo pronunciandole le rovinerei, intaccando un qualcosa di così puro che non potrei mai perdonarmelo.
Mi chiederesti se mi ami? Chiedimelo, sarebbe più facile ammettere tutto.
Io invece non te lo chiederei, perché non m'importa dei tuoi sentimenti, perché qualunque cosa riusciresti a provare per me sarebbe già un qualcosa che non meritavo, un qualcosa di cui posso solo essere felice.
Ma se non vuoi non importa, sei di nuovo qui e mi basta camminare con te, magari dirigendoci verso il nostro posto preferito, per guardare quel mare che ti ha sempre fatto pensare che solo le persone importanti avrebbero avuto la possibilità di vederlo con te.
Baciami, perché se solo ti sfiorassi potrei dire in giro di esser venuto a contatto con te e di questo, sai, forse mi vanterei all'infinito.
O forse non lo direi a nessuno, perché un segreto così importante non lo confesserei nemmeno sotto tortura.
Proverei ad afferrare le tue dita, perché se anche so che potrei rimetterci tutto me stesso adesso l'unica cosa che voglio è sentire il calore delle tue mani e riscaldarmi, come mai ho potuto fare.
Il cielo è fortunato, può ammirarti più di quanto potrò fare io per il resto della mia vita.
Non sono sicuro di cosa potrebbe succedere, ma non importa.
E se ti venissi a prendere? Adesso, ti va? Non so nemmeno io il perché, mi va di vederti.
Ridi, perché sai che ogni volta sbaglio strada e ogni volta perdo tempo prezioso da passare con te, tempo che nessuno mi ridarà indietro.
E appena ti farei salire in macchina ti coprirei, perché fa freddo e forse i miei sentimenti non ti riscaldano come dovrebbero.
Sorridi. Perché sei felice?
Dammi dello stupido, perché quando sto zitto tiri fuori quella smorfia che mi fa rimanere imbambolato e mi fa pensare a quanto tu sia incredibile e che ci faccio qui, insieme a te.
Abbracciami, ho bisogno di sapere che esisti davvero.
Andiamo a vedere le stelle, ho bisogno di sapere che c'è altro di bello tanto quanto te, o forse meno.
Stringimi la mano, guidami verso un ignoto che spaventa entrambi.
Chiedimi se lo farei, e io forse ti direi di sì. Forse perché non potrei mai avere ricordi migliori, il ricordo di te che mi chiedi qualcosa sarebbe un qualcosa di così prezioso che, se potessi, lo farei valutare per venderlo al miglior offerente, e sono sicuro andrebbe a ruba.
Porgimi un fazzoletto, perché non potrei far altro che piangere sapendo di essere l'unico a cui potresti rivolgere quella domanda e sai, forse me ne servono due, perché piangerei come un bambino.
Mi dovresti chiedere se ho paura però perché sai, questa è forse la cosa più importante della mia vita.
Aspetta, hai un moscerino sulla guancia.
Ma non sarebbe tutto rose e fiori, perché per quanto potrei essere perfetto non riuscirei mai ad esserlo abbastanza.
Rassicurami, perché i miei dubbi non riuscirebbero mai ad andarsene.
Piangi. Perché sei triste?
Considerami, anche nei miei incredibili difetti.
Perché urli? Ho bisogno solo di sicurezze.
Rifiutami, se proprio dobbiamo andare avanti così.
Ma non chiedermi di alzare la voce, non riuscirei mai a scalfire la tua incredibile perfezione.
Cambiami, perché io da solo non ce la faccio.
Forse non credo più di sentire quello che sentivo prima, o forse non ne ho più il coraggio.
Scusami, perché non volevo farti del male.
Comprendimi, perché di fronte alla tua paura non posso fare nient'altro che allungare il braccio e chiederti se vuoi venire con me e scusami se non ti capisco, a volte la tua incredibile perfezione è irraggiungibile per la mia mente.
Vorrei venirti a prendere per andare a vedere le stelle, ma sentiresti freddo e non posso più coprirti come facevo prima.
Dimmi che sono inutile, resterei in pace con me stesso.
Urlami pure addosso, se è questo che vuoi.
La notte riflette sulle tue pupille, ma stai piangendo e non riesco più a vedere nel fondo della tua anima.
Lasciami, ma guardami negli occhi e scusami se non dico niente, stavolta ho bisogno del completo silenzio per reggere il tuo sguardo.
Chiamami, perché adesso sono solo a guardare il mare e ho bisogno di qualcuno che mi faccia compagnia.
Scusami, ma forse doveva andare così.
Insultami pure, forse me lo merito davvero.
Consolami, perché io senza di te non posso stare.
Ma non farlo, perché se lo facessi resterei ancora attaccato a te e so che non vuoi.
Tremi, ma non mi cerchi per esser riscaldata.
E preferisci così, nel timore che il nostro ultimo incontro possa finire diversamente.
Fammi tacere, perché mentre guido nel cuore della notte vorrei solo cantare con te.
Permettimi di baciarti, un'ultima volta.
E scusami se ti chiamo per nome, Azzurra, ma ho bisogno di farlo per ricordare tutto quello che siamo stati.
Permettimi di piangere al buio, così non dovrai farti carico del mio dolore.
Ma non chiedermi di guardarti mentre te ne vai, perché non ci riuscirei, non ne ho più il coraggio perché, riguardandoti, ti vedrei di nuovo insieme a me.
E poi chiedimi cosa mi ricordo di te e risponderò dicendoti che ricordo l'odore del mare che abbiamo visto insieme la prima volta, forse perché davvero non ti avevo ancora coinvolta nel buio che sono io.
E scusami se ti ho scritto, so che era superfluo, ma volevo solo dirti che mi dispiace perché l'ignoto in cui t'ho portata non era poi così benevolo come pesavo.
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STRIPPATE NOTTURNE SU UN QUALCOSA CHE VORREI
Una notte di qualche tempo fa mi misi a fantasticare su sto ragazzeto che frequento/frequentavo/frequenterò. Mi diceva sempre di essere un budino, o una medusina, insomma cambiava a seconda della condizione psico-fisica del momento, era un doppelganger forse. Insomma però se io dovessi in qualche modo identificarlo userei la parola “forse”, perché? In questa strippata c’è tutto quello che lui è e non è, come me.
-Quindi praticamente tutto questo è diventato un call me when i want to fuck. In che senso? -Che ci vediamo solo pe scopà. ....detta così è un po’ brutta -Ma alla fine è quel che è. Scompariamo, non ci vediamo ma poi scopiamo dopo un tot. E tu cosa ne pensi? -Non saprei, forse faccio finta che mi vada bene. Finta? -Sì, finta. E perché finta? -Perché mi accontento, bho. Però in realtà mi fa stare un po’ di merda. Ti senti usata? -Beh, non mi pari il tipo che usa, in qualche modo ricavi e dai allo stesso tempo. Ma io in tutto questo vedo un qualcosa di più profondo. Tipo? -Che ci sto bene con te, però mi metti un botto d’ansia, Come ansia? -Sì, ansia, bho. Non sono completamente a mio agio quando sono con te, o meglio, non nelle situazioni ordinarie. Tipo qui, a letto sì, mi sembra che tu faccia parte di me però fuori sei un’entità a parte. Noi abbiamo sicuramente una forte attrazione fisica, o comunque questo è quello che penso io. Non so come andare oltre, ecco. -Perché alla fine io non conosco te e tu non conosci me. Ma io parlo un sacco, tu non parli mai. -Tu parli un sacco e io ascolto un sacco, perfetta armonia no? E poi comunque parlerai anche un sacco ma tutto quel che dici è fuffa, oltre a parlarmi delle tue giornate e dei tuoi aneddoti divertenti io non so niente di te, insomma, non ci conosciamo. Se continui a parlare così potrei anche innamorarmi. -Ma io non amo parlare, parlo solo su richiesta, non riesco a partire, non voglio annoiare. Parlo solo se so di essere ascoltata veramente.... o da ubriaca. Io ti ascolterei. -Magari non sono interessante. Invece mi hai sempre incuriosito, anche questo tuo non parlare. Misteriosa, ma andando avanti è logico che ormai conosco il tuo involucro e sono attaccato ad esso, e non a te. -Beh è triste. Però ora stai parlando un sacco -Perché faccio finta che tu non sia davanti a me. Ma è molto piacevole, fallo spesso. -Cosa? Finta che io non ci sia. -Fosse facile. Ma ora lo stai facendo. -Sì ma è tutto portato dall’esasperazione del limbo. E’ bello parlare con te, mi dispiacerebbe se non ricapitasse. -Tu ascoltami, allora io parlerò. Oppure semplicemente chiedimi, e io parlerò. Davvero? Solo questo? Così facile? -Non sono complicata. Se pensi che ci conosciamo da quattro mesi eppure io non so che scuola frequenti. -Ma quello è sempre incluso nel parlare, non nell’essere complicata. Sempre quella roba è. -Sì vabbè ma quindi? Cosa? -Mi scopi e basta? Io non vorrei fosse solo questo ma è stato quasi inevitabile. -Ora son triste.. Mi dispiace. -Vabbè ormai Cosa? -Smettila di dire cosa Va bene, scusa. ....... -Che poi mi piace scopà con te. Beh anche a me, che discorsi. -Ma uffa.. Cosa? ........ Hai ragione, scusa. -Ecco, comunque, a questo punto vorrei approfondire. Io non voglio qualcosa di serio, ma nemmeno essere il tuo calzino, la svuotapalle di turno. Vabbè ma non sei una semplice svuotapalle. -Se mi usi solo pe scopà, sì, lo sono. Ma non è solo scopare, è comunque qualcosa di più intimo, profondo, ma che si ferma lì. -Ma tu vorresti qualcosa di più? Tipo cosa? -Bho quelle cose dove tipo se hai voglia di fumare e sentire una storia mi chiami o se hai voglia di piangere ci becchiamo. .... -O se hai voglia di parlare, mangiare in compagnia, bere un caffè, andare a guardare i piccioni... non lo so, quando hai voglia di fare cose e hai voglia di farle con qualcuno. Quindi dovrei chiamarti ogni minuto? -Se hai voglia sì, perché no, poi magari ti mando a fanculo, ma se ti fa piacere perché no. Sei carina. -In che senso? Che è come se tu ti preoccupassi per me. -Beh è normale, no? Non tutto quello che dovrebbe essere normale poi lo è. -Beh. Beh.
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[ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Io non posso farcela [delete] > Ciao, Shoto, ma quello è il tuo fidanzato? [delete] > MA CHE... [Delete] > Ciao, Shoto, ho visto una tua foto, avevi un bel sorriso ma lo condividevi con un altr [delete] > NON SO SCRIVERE UN FOTTUTO... [delete] > So che sembra strano che io scriva più di tre righe, ma sto impazzendo. Questa volta in negativo. Spero di essere la persona più infima di questa terra, ma vederti con un altro ragazzo che non so chi sia.. beh.. mi sta tipo spezzando ogni pensiero del cervello...perché ti pensavo diverso, ti pensavo più “esperto” su di me che sugli altri. Sai, non sono una persona che parla con la gente, ma tu... tu hai colpito il centro di una ferita, ma con l’alcol, disinfettandola. Ora brucia, ma è diverso... Ti prego dammi una spiegazi [inviato per errore] > [il messaggio precedente è stato eliminato] > Buonasera, ti disturbo? [sent con tanto di magone in gola] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Non mi disturbi mai, biscottino ❤ Ho letto il messaggio che hai mandato prima(x)" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Ah si? E allora quello? Nemmeno lui ti distur [delete] > Per fortuna, volevo chiederti un consigl [delete] > Ti pensavo, forse😏 > Ti sembro un biscotto? 😂 [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To:Blake 🥀 " A che gioco stai giocando?(x) Io ti penso sempre invece, lo sai 😊 Certo, da mordere 😍" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Davvero? > Non si direbbe [delete] > Mhh 😍 a proposito, ti sono passati i lividi dei miei? [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Davvero Blake, non sono mai stato così serio con qualcuno prima di te. Quasi 😭 devi farmene altri...." Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Non penso di dovertene fare altri, Shoto. [delete] > Chi è quello della foto, santa maledizione? [delete] > E dopo di me? > mh. Sta tranquillo, non essere marchiato è liberatorio.. [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Mi stai chiedendo se staremo insieme per sempre? Io non sono più libero ora, appartengo a qualcuno, quindi devo averli" . Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Lascia stare.. > Capisco allora tolgo il disturbo [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Perché non mi chiedi quello che ti frulla davvero per la testa allora? Visto che non ti fidi di me, allora assicurati di aver ragione prima di allontanarmi" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Perché dovrei chiedere se sei stato più che chiaro? > Non è che non mi fido... > Shoto, dopo di me, come chiama? [delete] > Porca puttana, tu sei l’esperto [delete] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "No invece, perché quando dico che appartengo a qualcuno, parlo di te. Quindi chiedimi ciò che vuoi chiedermi e stavolta non cancellare il messaggio" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Non puoi appartenere a me e farti le foto con altri, Shoto > Mi dispiace, ma reggo poco anche un’amicizia. Non so come si fa a stare con chiunque > Quale messaggio? [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "È mio cugino, gelosone" Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Tuo cugino? Shoto, davvero, non devi fingere [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Non sto fingendo, scemo.... È mio cugino, si chiama Hyo-jae. Il maggiore di tre e sono come fratelli per me. Io...capirai...quando saprai... Ma non sto fingendo. Lui sa anche di noi" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Dio, che sollievo [delete] > Tuo cugino. Va bene. E che.... ok, scusami. > COSA? > MA CHE SA? > MA IO NON SONO GAY! [delete] > MA PERCHÉ? [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "È che sei il mio gelosone ❤ Gli racconto sempre tutto...non ho segreti per lui.. Figurati se non gli raccontavo la mia prima cotta E comunque sa di noi anche la mia migliore amica" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > È che pensavo mi avessi già dimenticato.. > Cugini no filter, capisco. > Mio fratello se glielo racconto mi prende in giro, non mi ha mai visto interessato negli ultimi anni. Non so se ci crederebbe. > Ti prego, non chiamarmi prima cotta. > Mi sento male [delete] > Io non so descrivere cosa provo e tu già sei alle definizio [delete] > Mh. Troppe persone. [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Dimenticarti? È possibile? Non credo sai... Non ho più voglia di fare sesso con nessuno, nemmeno di andare per bar a flirtare...non sono mai stato così fedele, perché non mi è mai importato. Te l'ho detto, è più di un cugino...capirai,lo prometto Ti metto in imbarazzo? 😂😂 Troppe? Hahaha eppure all'infuori della mia famiglia mi fido solo di Pheli! E poi pensavo andasse bene se dicessi a tutti che sono solo tuo. Allora non lo dico al mio amico poliziotto sexy!" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Si.. > Sarebbe anche la situazione migliore dato che non ho controllo [delete] > E adesso ti importa? > Non mi metti in imbarazzo. È che non sono abituato né a mostrare i sentimenti né a provarli. > Vorrei che lo capissi. > Pheli è la tua migliore amica? > SEXY hai detto. Sexy. Scrivilo di nuovo e lo ammazzo. Così sarà sexy nella tomba. > A meno che non ti innamori dei morti potrei stare tranquillo dopo. 🙃 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Forse tu riusciresti a dimenticare ciò che c'è fra noi...ma non io. Questi sentimenti sono troppo nuovi e forti, non penso ad altro che a te. Mi importa e come.... Tantissimo Blake. Presto ti racconterò la mia storia e capirai, promesso. Si, è lei! La mia bestie che mi porta sempre tanto cibo spazzatura in obitorio ❤ Me lo fai venire duro quando ti ingelosisci... Lo sai? Cavolo....ti riempirei di baci😇" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Non è facile dimenticare una persona, Shoto. > Provo la stessa cosa, sono un folle. > Hai tempo, non fuggo se non fuggi tu. > Quindi l’obitorio è il nuovo Mc Donalds.. > Perdo i connotati se fai così. Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Allora non dimenticarmi... Ok? Io non fuggo, tu non allontanarmi. Diciamo se mi vuoi, mi trovi lì u.u e io amo mangiare, quindi mi si compra così u.u Tu smettila di essere così djdjdjdjjdjd adorabile 😍💕 ti mangio" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Mh, io sono pericoloso, non dovrei stare con te. > Fatti comprare di meno, allora. > Smettila, va. 🖤 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 " Non me ne frega niente. Non mi fai paura. Mi piaci, smettila di dire queste stronzate. Mi feriscono(x) Si compra solo la mia momentanea attenzione, perché ora ho un padrone 😇 Un cuore djdjdjdjjfjd😍😘" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Sei un tornado di coraggio, ma sta’ attento. > I padroni potrebbero essere gelosi comunque. > L’unico cuore che uso, perché è del mio colore preferito Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Mi fido di te e sono attentissimo. La gelosia del mio padrone mi eccita sessualmente.... Io con te potrei usarli anche tutti 😊" Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Va bene > È già sera. Ho reazioni anch’io a quello che scrivi. > Sei smielato a volte😂 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Bene, perché pensavo proprio di raggiungerti per fare sesso sai? Vero? 😂 È così strano esserlo con altri oltre i miei cugini hahaha Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Ma.. Shoto condivido la camera con mio fratello. Non mi pare il caso. > Sei estremo😱 > Piano con le parole Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Vuoi venire da me? Vivo da solo. Altrimenti posso andare avanti con i messaggi zozzi tutta la notte...e chissà magari anche qualche foto" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Domani lavoro ed è già l’una. > Io impazzisco. > Finirei per... Lascia stare queste cose. > Sei uno shock Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Potrei venirti a prendere dopo il lavoro se sono libero~ A che ora chiudi di solito? Ti porto in un bel posto a mangiare e poi ti mangio 😊😇💕 Visto che stasera mi tocca fare da solo😭" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Potresti. O altrimenti ti raggiungo io in moto. > 8.00 pm > Mangiare è il tuo verbo preferito?😂 > Ho la camera degli ospiti, in realtà, ma è tardi... Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Oh... La moto.... Sexy.... Bene, domani sono libero a quell'ora🌠 Si, mi dispiace. Se non fosse per il ballo e per il sesso sarei un ciccione. Amo mangiare, amo le ciambelle, amo il kimchi e il bulgogi 😍 ....io ce l'ho duro da quando ho letto il messaggio che hai inviato incompleto e poi cancellato. Mi fai questo effetto da geloso" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > La mia moto. Ma se vuoi ti porto con me. > Bene > Ecco, per la seconda cosa... cerchiamo di farlo solo noi due > Shoto. Mi si fa duro anche a me. SMETTILA DI PROVOCARMI Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Oh.... Mi porti con te sulla tua moto.... Sexy....sei senza pietà...poi dici che sono io.... Scommetto che non hai mai assaggiato la cucina coreana, ti porto al Little Seoul, è il paradiso😍 Ho posti liberi all'obitorio per chiunque osi anche solo pensare di toccarti. Il tuo uccello, così come il resto del tuo corpo e della tua anima...è mio. Ancora non ci sono riuscito? Devo proprio passare alle foto hot" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Senza pietà? Non ti ho mica detto cose assurde! > Mmm.. no, una volta ho assaggiato il sushi però.. Vale lo stesso? > ECCOLO CHE SI INFIAMMAAA😏😏 Vedi che vale lo stesso per me. Solo che io li seppellisco vivi. L’obitorio è per gente per bene. Ci sei riuscito, ma vorrei cercare di contenermi. > TU SEI NON LO SO CHE SEI [delete] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Ma la mia immaginazione vola.... No, ma ti farò scoprire un mondo nuovo u.u Che dire, sono proprio un bravo ragazzo 😇 Perché contenerti? ❤ " L'immagine può contenere: una o più persone Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Anche la mia. > Vieni qui. > Prima che non mi contenga nella mia solitudine. > E no, sei un ragazzaccio🖤 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Non ce la faccio più senza il mio padrone... Sono così cattivo che dovresti punirmi appena arrivo u.u ❤ " Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Vieni e basta, senza parlare troppo. > Cattivissimo. > Verrai punito per il resto dei tuoi giorni😏 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Arrivo! Tieni(lo) duro! 😏" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Sei uno Shock per il mondo > NON RESISTO. > NON PERDERE TEMPO. Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Sporcaccione 💕" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Molto. Ma tu di più 😏 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Ok ora corro, ce l'ho durissimo... A fra poco" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Non ti schiantare però. > Vieni sano e salvo Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "il mio cucciolo dolce💕 Tranquillo" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] >Tranquillo è morto preoccupato Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Hai proprio 72 anni 😂😂" Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Io te l’avevo detto e.e Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Allora ti faccio un bel massaggino, aprimi ❤ " Blake Edward Hill * Non rispose neppure al messaggio con il quale Shoto era riuscito a strappargli un sorriso sirnione. Quatto quatto si trovò a fare i gradini di casa per raggiungere la porta principale. Finalmente aprì. * Tu. Shoto Ryuck *appena la porta si apre, Shoto gli rivolge uno dei suoi sorrisi giganti e, trattandosi di Blake, anche dolci. Si butta ad abbracciarlo come se non lo vedesse da un anno e gli riempie le labbra di bacetti a stampo, ridendo sottovoce per non svegliare il resto degli abitanti in quella casa* Sento troppo la tua mancanza, dobbiamo stare più appiccicati forse Blake Edward Hill * Quando aveva pronunciato quel “tu”, Blake aveva tutte le intenzioni di prenderlo e di ammazzarlo di una passione violenta, ma il sorriso di Shoto lo destabilizzò. Fu così che il controllo fu totalmente messo a disposizione del veggente. Ricambiò quei baci, sorridendo di ricambio.* È più bello così. Ci vogliamo di più. Shoto Ryuck *Shoto è decisamente lunatico, riesce a passare da un estremo all'altro in tempo 0. Se poco prima ha detto di volere del sesso violento, eccolo ora che sorride come un bimbo al luna park solamente perché Blake è felice di vederlo. Questo non vuol dire che non sia ancora eccitato e desideroso di copulare, ma è felice di vederlo, di averlo fatto cede e di essere lì con lui che lo asseconda anche negli sbalzi d'umore* Forse tu, io ti voglio sempre tantissimo *infatti rieccolo che cambia. Sempre con quel sorriso gigante infila le mani ricoperte da semplici guanti di pail sotto i suoi vestiti per tastare il suo corpo con desiderio* Ti mangio, biscottino Blake Edward Hill * Gli occhi cerulei di Blake sono fissi su quella figura che cambia, cambia incondizionatamente i suoi modi di fare e questo non fa altro che mandarlo in estasi. È in balia delle onde, ora in balia di quel bambino da luna park, ora in balia di quella pantera sessuale. Ok, si, meglio evitare di riportare tutti i pensieri malsani di Blake. * Non dirlo a me. * Taglia corto mentre sente il ragazzo incominciare a toccarlo. Lo prende dal cravattino e lo tira dentro casa. Non sbatte nemmeno lo palpebre. Con una mano chiude la porta, è già pronto a sbatterlo di spalle a questa e zittirlo. * Non sono fatto di pane, ma farò un tentativo Shoto Ryuck Prendimi se mi vuoi *fa appena in tempo a sussurrare queste parola prima che il maggiore chiuda la porta e ce lo sbatte contro,mentre a Shoto scappa un sospiro di piacere... Quando Blake è così rude lo fa impazzire, perdere il controllo e il senno* Non conta, ti riempirò comunque di morsi...perché sei mio *se lo tira vicino, piegando appena il capo per lasciargli un morso e un succhiotto aggressivo sul collo, dopodiché torna con il viso di fronte al suo e vicinissimo, finché le loro labbra non si sfiorano, ma senza baciarlo ancora, per provocarlo" Blake Edward Hill * Al suon di quel “prendimi”, Blake non ci vede proprio più. L’unica cosa che riesce a percepire è quanto quel dannatissimo veggente gli fa pensare a mille cose diverse al secondo. È rude si, ma perché trattenersi non è proprio nella sua natura, soprattutto dopo aver ricevuto già tutto quel flirt di provocazioni per messaggi. * Anche tu sei mio. * Sussurra, ma subito dopo mugola leggermente per quel succhiotto sul collo. È la prima persona in tutta la sua vita che lo marchia in quel modo, perché nessuno mai l’ha fatto prima. Sta per impazzire, ma il colpo di grazia lo riceve non appena le loro labbra si sfiorano soltanto. Sorride, impaziente. * Stai giocando, luccichio? Shoto Ryuck *Shoto vorrebbe riempirlo non solo di succhiotti e di morsi, ma soprattutto di graffi, ovunque.... Perché Blake è suo adesso. Non sapeva di poter essere così, ma se qualcuno toccasse o si avvicinasse troppo a Blake, darebbe di matto. Sorride anche lui, facendole strusciare appena, per poi avvinghiarsi di più a lui quando lo chiama luccichio. Gli piace, lo riscalda...si sente scongelare da dentro, guarire dall'interno ogni volta che gli dedica quelle attenzioni e dolcezze tipicamente sue e tutte per Shoto* Si, sto giocando...cucciolo. Mi fai mancare il respiro quando mi chiami così, riesci a scioccarmi, non ti senti vendicato? Blake Edward Hill * Si sente corrodere lo stomaco, il cervello, il corpo anche altrove. A quella vicinanza non si abituerà mai, perché Shoto è come uno shock da cui non si riprenderà mai, o forse meglio non vorrebbe mai più riprendersi. Quando si avvinghia a lui e sente come Shoto gli permette quasi di strusciarsi su di lui, Blake sorride malizioso. Deglutisce e lo stringe ancor di più fra lui e la porta con un po’ di violenza* Ti. Sembro. Un. Cucciolo? * Precisa fra i denti, ma in realtà sta scherzando. Vorrebbe apparire solo meno cucciolo e più playboy, una volta tanto. * Io? Io non mi sono ancora vendicato per quello che mi hai fatto per messaggi. Shoto Ryuck *mugola, cercando di non essere troppo rumoroso per non svegliare suo fratello, ma non resiste quando si sente schiacciare contro la porta, il suo corpo che sfrega sul proprio, quella voce sensuale che lo provoca.... Non gli resiste* Hai ragione, sono io il piccolo..... E tu il mio padrone *detto questo, gli passa la punta della lingua sulle sue labbra, come fosse un cane, lentamente, per poi mordergli anche il labbro inferiore. Lo sta provocando ancora, non può farne a meno, ama avere questo controllo e potere su di lui. Poi è disposto a cedergli tutto il resto, anche il cuore* Dovresti... Sono stato cattivo Blake Edward Hill * Quel mugolio nelle orecchie, quel respiro già appena irregolare, lo fa impazzire, non potrebbe mai resistere al suo fascino. * « Mh.. Padrone. » * Ripete, ma viene paralizzato da quel movimento, da quella sua lingua. Chiude gli occhi, si morde il proprio labbro, ma poi decide di prendere la sua lingua fra i propri denti, sorridendo. Lascia lentamente la presa e mima con le labbra sulle sue senza far fuoriuscire la sua voce: * « Sei molto cattivo anche adesso. » * Fa un passo indietro, sradicandosi da lui di mezzo passo e una sua mano va sul corpo di Shoto, a livello della brachetta dei pantaloni. Lo guarda dritto negli occhi*
Shoto Ryuck *sospira ancora quando gli prende la lingua fra i denti... Se continua così rischia di impazzire, inflia di nuovo le mani sotto la sua maglia per poccargli a schiena e quando si sposta il petto, per poi gemere nel sentire la sua mano su quella che è già un'erezione, in tempi recordi* Devi addestrami padrone, sono indomito da troppo tempo... Non è facile "piegarmi" *gli sorride con la sua solita faccia tosta, mentre continua a tastare il suo corpo nonostante i guanti e si avvicina per baciarlo selvaggiamente dopo avergli tolto la maglia, godendosi il suo corpo*
Blake Edward Hill * Quando Shoto infila le mani sotto la sua maglia, Blake si sente invadere un po’ la privacy. Non è ancora del tutto abituato, ma si sta divertendo, deve ammetterlo. È per questo che trattiene a mala pena un sorriso mentre la sua mano stringe i pantaloni dell’altro e ciò che nascondono* « Devo addestrarti? » * Stringe più forte quando ripete quella domanda, ma i gesti di Shoto lo fulminano e riesce a farsi togliere la maglia senza proteste. Lo prende da un polso con una mano e poi prende l’altro con l’altra, il tutto ovviamente con i guanti, e blocca i loro arti sopra le loro teste, attaccate alla porta* « Chi ti ha dato esattamente il permesso di scoprirmi? » * Sussurra al suo orecchio, sporgendosi dunque alla sua destra* Shoto Ryuck *quando gli blocca le braccia sulla testa Shoto geme spudoratamente, pensando di non poter impazzire più di così... Ma poi gli fa quella domanda* Mh...nessuno... Lo volevo io *sorride, mentre un po' si divincola, ma più per fare scena che per altro...è eccitatissimo. Sporge il viso cercando le labbra di Blake e lo bacia, disobbedendo ancora* Padrone....toccami ti prego Blake Edward Hill * Il gemito di Shoto rende ancor più frenetico il dooddrear che a quella risposta sorride e ribatte* « Risposta sbagliata. » * Lascia il compito di tenere le mani ad una sola delle sue mani mentre l’altra sta andando a giocare con il suo fianco, sotto la maglia. Un bacio. Shoto lo bacia. Blake lascia la presa ovunque, gli afferra il mento e la nuca e lo consuma con le sue labbra* « Sei davvero disobbediente» Shoto Ryuck *ride quando lo rimprovera in quel modo così sexy. Shoto non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in quella situazione un giorno...ma non può farne a meno. Se è Blake a toccarlo, potrebbe farsi fare di tutto o quasi. Il dooddread dice che Shoto l'ha travolto come un tornado...ma non ha idea di come anche lui abbia travolto il veggente. Ricambia il suo bacio con la stessa passione animale, mugolando sulle sue labbra e guardandolo poi con la testa abbandonata contro la porta, affannato e gli occhi pieni di desiderio* Puniscimi padrone.... Ti desidero....non ce la faccio già più Blake Edward Hill * Quando Shoto ride, gli occhi del dooddrear roteano su se stessi. C’è qualcosa in quegli occhi, i quali stanno già facendo scintille, che stanno per fuoriuscire. È l’animalità di Blake. È quel desiderio indomabile che lui ha di quel piccolo luccichio. * « Nessuno ti ha detto di ridere... » * Lo minaccia, sorridendo per poi consumarlo in un bacio assolutamente bestiale. * « Andiamo. » *Dice già ansimante, ma è meglio non spogliarlo lì, dietro la porta o sul divano, d’altra parte c’è il fratello e ci sono i suoi. Lo prende per mano, pronto per raggiungere le scale* Shoto Ryuck *cerca di trattenere i versi, lo giura, ma è davvero difficile per lui quando Blake lo bacia con tutta quella passione, con tutta quella bestialità... Si sente esplodere e mancare il respiro...e la cosa lo eccita più di quanto pensasse. Era iniziata come un gioco la faccenda del padrone...ma stava diventando dannatamente erotica. Sobbalza appena quando gli stringe la mano coperta dal guanto, quei gesti che possono sembrare banali, lo fanno vibrare in un modo completamente diverso quando a compierli è Blake. La stringe forte, seguendolo, e poi le la porta al viso per strusciarci con dolcezza la guancia sopra e sorridergli, cambiando di nuovo in un concentrato di felicità e dolcezza. Gli occhi gli brillano dalla gioia di essere con lui.* Blake Edward Hill * Sa che il ragazzo potrebbe incominciare a non riuscire a trattenersi, ecco perché sorride, lo guarda, lo tocca e poi lo minaccia anche, ma minacciarlo sembra quasi sedurlo* « Mugola di nuovo e ti scopo sulle scale. Sul serio Shoto. » * Sorride per un secondo e poi si tortura il labbro con i denti prima di guardare come la guancia di Shoto si sta strusciando con la propria. Non ce la fa a giocare a quel gioco. Non ce la fa a giocare a nessun gioco* « Io sono soltanto la tua vittima » Shoto Ryuck Cazzo Blake, come ti aspetti che resista? Sa che mi eccito da impazzire quando dici queste cose.... *si morde anche lui il labbro, trattenendosi solamente perché farlo sulle scale vorrebbe dire essere interrotti dal fratello che l'avrebbe irrimediabilmente sentito... E Shoto vuole arrivare fino in fondo decisamente. Non capisce però la sua affermazione successiva, perché Shoto non si accorge di questi cambiamenti che ha,per lui sono logici. Prova dei sentimenti per Blake, per cio vuole sbaciucchiarlo di continuo e stargli appiccicato, però lo eccita da morire, quindi se gli sta appiccicato vuole anche farci sesso, ma alla fine tutto questo lo rende felice, lo riscalda e gli fa luccicare gli occhi perché è Blake* Che ho fatto di provocatorio stavolta? Facevo il buono perché mi portassi di sopra e mi scopassi in santa pace! Blake Edward Hill « No, non lo sapevo, in realtà... » * Prova a mentire mentre con un pollice va a liberargli il labbro che ora Shoto si sta mordendo. Non dovrebbe fare quei movimenti perché il suo pene potrebbe non reggere all’immagine. È pronto ad avviarsi, lo fa, fa qualche passo dopo aver preso Shoto per mano, ma Luccichio non sta un attimo in silenzio. Blake si sforza di resistergli... Sono sulla soglia del primo gradino, quando Shoto pronuncia quello “scopassi”. Lo mette di spalle al muro in un colpo solo. * « Vivi. Respiri. Già il tuo respiro è provocatorio. » * I suoi occhi sono cascati in quelli di Shoto, persi in quel cioccolato d’amore e di luccichii. * « mmh... » Shoto Ryuck Cero, come no, come se non ti avessi poggiato la mie erezione sulla gamba fin ora *lo guarda come se fosse lui a rimproverarlo stavolta e non più il contrario, in quella perenne lotta di ruoli fra loro. Quando poi lo sbatte contro il muro geme, mordendosi ancora il labbro per trattenere la potenza del suono. Cavolo rischia di farlo venire solo così, potrebbe se si toccasse, e non durerebbe nemmeno tanto* Blake....se mi guarderai sempre così e mi desidererai sempre così. E sarai un arrapato cronico come me, sempre... Giuro che passerò il resto dei miei giorni con te *gli sussurra quelle parole sulle labbra, completamente ammaliato da lui, completamente sorpreso dall'essere desiderato in quel modo da lui, ormai per Shoto Blake è l'unico. Lo bacia dolcemente, perché nonostante sia eccitatissimo, lo sposerebbe davvero se è insaziabile a letto come lui... Vuol dire che è la sua anima gemella e non lo lascerà perché gli sta troppo addosso. Non gli darà fastidio* Blake Edward Hill « Come se non avessi sentito la mia... non prendermi per culo. Potresti aumentare le punizioni.. » * Lo guarda dritto negli occhi mentre il suo essere pieno di pensieri punitive su di lui lo rende stranamente inquieto. Non ha mai immaginato cosa si potesse fare con Shoto, ma ora che lo sta facendo immagina di scoppiare fra i pantaloni. La vicinanza, quelle sue labbra che gli parlano sulle proprie... Appoggia il corpo al suo, alla ricerca di consensi, alla ricerca di seduzione sul primo gradino di scale* « Se non li passerai ti spezzo prima le gambe e poi sei libero, ovviamente... » * Ma era ovvio: con la gambe spezzate Shoto non poteva che stare con Blake. Si baciano, ma la dolcezza del veggente fa allontanare il dooddear che si piega per prenderlo in braccio e portarlo più velocemente altrove * « Te lo faccio vedere il l’arrapato » Shoto Ryuck Mi eccita avere più punizioni... *all'inizio Blake non era così audace. Durante la loro prima volta l'ha guidato e istruito su cosa fare... Ma vederlo così, pronto a scoparlo contro un muro o su un gradino...Cavolo crede che potrebbe venire solo a guardare i suoi occhi pieni di lussuria, è uno spettacolo della natura. Struscia l'erezione sulla sua quando lo sente premersi contro il proprio corpo. Il veggente non gli resiste più, è disposto a fare sesso sulle scale e farsi scoprire da chiunque vivesse in quella casa. Semplicemente non resiste più alle attenzioni del maggiore* Non voglio passare il resto dei miei con nessuno se non con te, padrone.... Sono un cucciolo disobbediente, ma sono fedele... *sobbalza quando lo prende in braccio, non se lo aspettava, e si regge forte mentre in un secondo si trova in un altro luogo e non più le scale, ha avuto un assaggio della velocità da dooddread* Fammi vedere quanto sei arrapato, si Blake Edward Hill « Bene. Perché sarà così da ora in poi. Più mi prendi in giro e più ti tormenterò » * Sussurra, ma è il suo istinto che sta parlando perché Blake sta perdendo colpi, minuto dopo minuto. Se durante la loro prima volta non aveva cercato una propria identità sessuale definita tra di loro, ora il Blake di una volta che di tanto in tanto affiora in quell’erotismo sembra renderlo audace, forse anche troppo. Le erezioni si sfiorano, nonostante i pantaloni addosso, i sospiri diventano più innaturali fino a fargli perdere la testa. Non parla più Blake, agisce solo e, quando lo prende in braccio, fugge da quelle scale prima di poter perdere il controllo e scoparlo lì a costo di svegliare tutti. Arriva in un batti baleno al terzo piano della villa in cui vi è una stanza enorme matrimoniale per gli ospiti. La porta è chiusa. Sul ciglio di questa lascia Shoto di spalle al suo legno mentre la sua mano si sta dirigendo verso la maniglia. * « Internet potrebbe avermi acculturato un po’. Quindi attento che ti stupro stavolta..» Shoto Ryuck *geme alle minacce sessuali del maggiore, non potrebbero eccitarlo di più mentre gli morde il collo e lo riempie di succhiotti violacei per marchiare quel corpo suo anche se guariranno subito, non gli importa. Passerà la vita con le labbra incollate su quella pelle se necessario, mentre, una volta premuto contro la porta, struscia la propria erezione sulla gamba del dooddread, bisognoso, mentre lo guarda completamente perso nella lussuria, quasi fosse in calore e non presente a se stesso, ma in realtà lo è. La sua mente è pieno di Blake e vuole esserlo anche in suo corpo* Padrone, ti prego.... Dammi attenzioni. Puniscimi, stuprami.... *lo provoca ancora, chiamandolo più e più volte 'padrone' all'oracchio, con sussirri che sembrano quasi gemiti. Si sta stancando di giocare, vuole le sue mani addosso. Gli accarezza il petto e la schiena, ammirando quei disegni che lo avvolgono e lo rendono un'opera d'arte ancora di più* Sei bellissimo.... Blake Edward Hill * Il sentire gemere alle sue orecchie è proprio come sussurrargli cose poco caste, gli gira la testa dalla voglia di farlo suo, di fargli qualsiasi cosa. Perfino quando si lascia mordere si stringe a lui come se ne volesse di più. Passerebbe le ore a farsi torturare da quelle labbra, dovrebbe ammetterlo a se stesso e dirglielo. Shoto è lì ora, fra la porta della camera degli ospiti e Blake invaghito pesantemente. La mano trova la maniglia, la tira giù e la porta si apre cigolando appena. * « Dio. Non dirmi così. » * Pronuncia mentre sente qualsiasi cosa del suo corpo tendere a lui in tutti i sensi possibili. Deglutisce a quel complimento e lo spinge dentro la camera, chiudendo la porta a chiave in mezzo secondo. * Shoto Ryuck È perché ti voglio...tantissimo *si lascia spingere nella stanza e lo lascia libero solamente il tempo di chiudere la porta, togliendosi il cappotto e la maglia per poi avvinghiarsi nuovamente a lui e baciarlo con passione mentre immerge le mani coperte dai guanti fra i suoi capelli, arruffandoli tutti* Di più Blake...sul serio non lo vedi? Tu sei perfetto... *struscia la punta del naso sulla sua, sorridendogli mentre preme il corpo contro il suo e lo guarda come stesse venerandolo. È assurdo come il dooddread non si renda conto di quanto ogni cosa di lui sua bella, bella nella sua dannazione* Blake Edward Hill « Tantissimo. » * Sussurra mentre cerca di riempire quel vuoto silenzioso creato da Shoto che si toglie autonomamente il cappotto e la maglia. Ciò che scopre è qualcosa di letteralmente divino: se stesso. Le mani con i guanti finiscono sui fianchi, sul suo collo, ovunque, ma in modo delicato anche se... * « Chissà se è perfetto anche questo letto.. » * Gli dice con un pizzico di malizia non appena sente il corpo di Shoto nuovamente su di sé, ma la verità è diversa: Blake si sta già innamorando di come egli lo guarda, di come gli sorride, di come lo fa vivere. * Shoto Ryuck Non li toglierai i guanti? Io non posso toccarti, ma mi piacerebbe sentire le tue mani sulla mia pelle... *ha il respiro pesante mentre lo accarezza e lui lo guarda lascivo. Ormai questo corpo gli appartiene e può toccarlo in ogni angolo, Shoto non desidera altro. Solo...la frizione fra le loro pelli* Lo sarà...tutto lo sarebbe con te. E poi la nostra prima volta è stata nel bagno di un bar *ridacchia avvicinando il viso al suo per baciargli prima la fronte, poi gli occhi e il naso, le tempie e gli zigomi. Le guance, le labbra e infine il mento. Tutto ciò mentre indietreggia e lo conduce con sé al letto, sdragliandocisi sopra e sbottonandosi i pantaloni. Si puntella sui gomiti e con la testa inclinata di lato lo guarda ancora lascivo* Padrone... Vieni da me Blake Edward Hill Tu, io... e i guanti... E' una storia a sei.. che ne sai... * Rotea gli occhi, cercando di evidenziare l'ironia di quella frase mentre un sorriso appare sul suo volto e illumina quelle labbra che ora parlano di eccitazione, ora di dolcezza. Il respiro pesante di Shoto, però, gli fa perdere l'ironia in pochi secondi, trasformandola in pura passione. * Quello era... un allenamento. * Scoppia a ridere e, quando si avvicina e gli bacia varie zone del viso, Blake non fa altro che seguirlo, che viverlo. Shoto non si rende assolutamente conto, ma è davvero dolce. I suoi movimenti lo sono, le sue labbra lo sono, lui lo è. Dio, se avesse avuto l'intelligenza di un dotto, quanta poesia gli avrebbe sussurrato all'orecchio in quel momento. * Ho un nome.. * Sussurra, dolcemente appena arriva ai piedi del letto. In quel momento realizza di non voler essere che suo nella maniera più dolce che esiste. Se dieci secondi fa stava pensando in maniera del tutto selvaggia la cosa, ora vuole che Shoto lo guardi come Blake, Blake e basta. Deglutisce e toglie un guanto, andando a prenderlo dalla nuca. Avvicina, così, le labbra a quelle del ragazzo mentre la fronte va ad appoggiarsi su quella dell'altro. * Sto pensando a cosa dolci, è concesso? Shoto Ryuck Facciamo almeno cinque, ti prego... *ridacchia, cercando di canvicerlo a toglirrne almeno uno, come la prima volta. Non può fare a meno delle sue mani, se potesse scoprire le proprie, lo accarezzerebbe ovunque. Ogni millimetro del suo corpo, della sua pelle...la graffierebbe* Una sorta di prova generale quindi? *continua a ridere ma non con cattiveria, anzi...gli fa vibrare il cuore sentirlo felice, sentirlo ridere. Alla frase successiva, sulla dolcezza, però non è pronto. Arrossisce in un modo che non è assolutamente da lui....come non è da lui la dolcezza in quei momenti...ma è Blake. Si abbandona a lui e porta le proprie labbra a baciargli timidamente la punta del naso* V-va bene... Ma dovrai essere tu a guidarmi stavolta *quasi trema Shoto, perché l'emozione è troppa e troppo nuova. Lo guarda come se non esistesse altro al mondo che lui, che loro due... Ed è così in questo momento. Dipende da lui* Blake Edward Hill Vada per cinque. * Afferma assolutamente deciso e non solo per far contento Shoto, ma anche perché toccarlo sarebbe stato straordinario anche per lui. Parlando chiaramente, Blake conosce solo la sua pelle senza guanto quindi la cosa lo fa letteralmente impazzire. Lancia il guanto, ma non lo sfiora ancora. * Già... * Ridacchia leggermente quando lo vede in quel mondo. Shoto quando sorride illumina il mondo, ma quando ride rischiara l’universo. Quando nota il rossore sulle guance del veggente, spontaneamente si tira indietro i capelli corvini quasi per guardarlo meglio. * Qualsiasi dolore... dimmelo.. *Sussurra dolcemente come se sta parlando con una persona letteralmente vergine, ma si sa che Shoto è un esperto. Forse la scelta di Blake è solo perché in realtà nasconde una grande dolcezza. Sfiora con un dito la sua guancia come se fosse una scultura di cera e poi discosta i capelli di Shoto per arrivare al suo orecchio. * Shoto Ryuck Oddio si...giuro che ti farò togliere anche l'altro prima o poi *accenna anche lui una risata, vuole sentire le sue mani ovunque, vuole che lo tocchi in ogni millimetro del suo corpo, che ne conosca ogni angolo, perfino in suo marchio* Te lo dirò... *lo guarda negli occhi, come sotto incantesimo con le guance rosse di imbarazzo. Si sente lui alle prime armi adesso, perché non ha mai fatto l'amore in vita sua e questo invece sembra proprio esserlo e non sa come si fa. Sospira alle carezze di Blake, socchiudendo gli occhi nel sentire nuovamente la sua pelle su di sé, dopodiché poggia le proprie mani invece coperte sulle sue spalle per tenerlo vicino a sé e guardarlo negli occhi inconsapevole del sentimento che sta provando, ma forte, e lasciandolo libero di muoversi come più gli piace per farsi guidare* Blake Edward Hill « Un giorno, promesso.. » * Sussurra, quasi cercando di evitare di approfondire l’argomento. Quella mano nasconde un piccolo dettaglio inquietante che è meglio evitare di diffondere e che potrebbe rovinare l’atmosfera* « Bravo.. » * Mima con le labbra mentre i suoi occhi sono incollati su quelle guance altrui che diventano sempre più rosse. Gli piace Shoto imbarazzato, deve ammetterlo. Sorride appena, mostrando una dolcezza che neppure lui ricordava di avere. Arrivato all’orecchio con le labbra, non fa altro che leccargli il lobo lentamente. Vuole che sia rilassato, vuole che entrambi lo siano, perché l’ansia li distaccherebbe in quando sentimento negativo. Le mani vanno ovunque, alla ricerca di più contatto. * Shoto Ryuck *sorride a quella sua promessa, mentre si sente attraversare dal sentimento più simile all'amore che abbia mai provato in vita sua e per la prima volta Shoto si lascia andare. Lo guarda con gli occhi quasi socchiusi mentre sospira ad ogni suo bacio e si stringe maggiormente a lui* Blake... *sussurra il suo nome dolcemente, vorrebbe dirgli tante cose. Che è felice, che gli è grato, che si sente amato...ma non riesce a proferire parola quindi lo bacia per comunicargli queste cose. Lo bacia come non ha mai baciato nessuno e si stringe a lui desideroso di diventare un tutt'uno con lui e i loro sentimenti* Blake Edward Hill * Non aveva più toccato in quel modo, non aveva mai più pensato di farlo per il resto dei suoi giorni ed invece è lì, con gli occhi incandescenti d'amore e il cuore sospeso tra la dolcezza e la speranza di una vita futura. Aveva portato quasi all'altare una ragazza, ora non ci sta pensando a quel dettaglio, ma pensa al letto come l'altare più aulico che potessero avere in quel momento. E' tremendamente pazzo, dovrebbe ammetterlo, e andare da un psicoterapeuta, ma invece ha deciso di farsi curare toccando Shoto. Sarà uguale? Questo non possiamo saperlo, ma lui ci spera. Lo stringe a sé come se quella fosse l'unica notte al mondo possibile per stare insieme.* Che c'è? * Sorride, ancora al suo orecchio mentre lo tortura di carezze. Non sa come Shoto fa, ma riesce a trasmettergli la risposta in un bacio che fa accrescere le sue immaginazioni, la sua eccitazione, ogni cosa che aveva già provocato, ma che pian piano sta diventando fuori controllo. Lo vuole amare sul serio, quel suo luccichio. * Shoto Ryuck *è immensamente felice che lui l'abbia capito grazie a quel bacio, non sarebbe riuscito a parlare ed esprimersi a voce in quel momento perché ciò che sente è assolutamente nuovo e caldo...fa aderire i propri corpi, impaziente di sentirlo dentro di sé insieme a tutti quei sentimenti. Intanto la paura che provava prima è del tutto sparita, si sente circondato dall'amore di Blake, dall'anima di Blake epurata da qualsiasi cosa, dalle loro nature, dal loro passato. È come ci fossero solo loro due nell'intero universo e Shoto non può temere qualcosa di così bello. Passa le mani coperte dai guanti fra i suoi capelli, annusandolo ed accarezzandoli, scendendo anche lunga la schiena coccolandolo anche nel frattempo e continuando a baciarlo anche se è senza fiato. Tutte le azioni di Shoto in questo preciso momento stanno chiedendo solo una cosa "amami Blake, ti prego" * Blake Edward Hill * Nuovo e caldo. E' ancora un neofita nei riguardi di questo amore che gli rende l'anima così calda eppure così rinfrescata di un qualcosa che non si sarebbe mai aspettavo. Blake non aveva mai cercato l'amore, l'unica cosa che cercava era una speranza, era il perdono ed invece Shoto sembra rispecchiare tutti quegli elementi che non aveva mai più neppure pensato. Si, sapeva che le loro concezioni di vita, di filosofia, del mondo fossero diverse ed eppure non può farne a meno, o forse meglio non vuole farne a meno. Ha timore, non ha paura, ma ha timore di non riuscire a soddisfare le sue immaginazioni romantiche. Si, nella sua testa sta immaginando che Shoto abbia dei veri e propri sentimenti per lui anche se non lo esprime. Non lo esprimerebbe nemmeno lui, o forse con lui si. Non lo sa. L'universo di Blake non ha mai avuto una luce come quella che emana Shoto e gli piace essere illuminato in quel buio totale dove tacere è come morire ogni minuto di più. Blake ha taciuto per anni, per troppi anni, ma non solo con le parole, anche con il tatto. Le mani di Blake, una con un guanto e l'altro senza, scivolano ovunque ad accarezzare ogni centimetro del suo corpo, vanno perfino dove non si potrebbe andare, ma con una delicatezza assoluta. Sta rispondendo a quelle azioni di Shoto come se la cura e la sua tranquillità fossero le prime cose che gli stanno cuore, del resto poco importa. * Shoto Ryuck *se Blake è ancora un neofita, Shoto è del tutto inesperto riguardo ogni tipo di amore, eppure sente che ad ogni gesto del maggiore esso li avvolge e lo riempie come niente mai al mondo. Avvicina il viso al suo e lo bacia lentamente, dolcemente, alternando sospiri e morsi sulle sue labbra per ogni movimento della sua mano ed incitandolo con piccoli scatti del bacino e con carezze ai suoi glutei, con le mani ricoperte dai guanti ed infilate non solo nei pantaloni, ma anche nelle mutande. Sono tuttavia carezze delicate, lente, ma non per questo meno cariche di quel mix di passione e amore da cui si sente avvolgere* Blake Edward Hill * Le sensazioni che il dooddrear prova sono irrazionali anche se i suoi movimenti appaiono ancora controllati, dolci, coscienti; ma l’amore non è mai stato così da quando il primo uomo sulla terra non si era innamorato. Si sente un nuovo Adamo, un nuovo essere pronto ad amare e tradire l’amore troppo puro di Dio. È questo davvero che vorrebbe? Tradire l’amore di Dio che lo stava aiutando ed imporsi come un nuovo Adamo del tutto cosciente delle sue voglie? Probabilmente la risposta è affermativa, perché non si toglie, non si stacca, anzi geme appena sente le sue mani infilate ovunque e le proprie imitarlo ancora e ancora. Le labbra, quelle stesse labbra che annunciano la venuta del Signore ora avvertono l’esigenza di baciarlo, di ricevere amore e di donare forse un po’ di certezze. *
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Stand-up #4
Voglio raccontarvi una storiella divertente, giusto per farvi capire quanto possa essere realmente sfigato. non per farvi pena o altro è una storia vera quindi fate voi....
Era la sera figlio dei fiori. una volta a settimana ho la sera libera, mia moglie esce e faccio il cazzo che mi pare. Di solito mi guardo un film tranquillo, fumo un sigaro o cose simili, da punkabbestia demmerda proprio.
ero particolarmente ispirato, quella volta. Ho messo alle cuffie i pink floyd e mi sono mangiato un muffin.
Sono cosí sfigato che l'erba me la compra mia moglie e devo metterla in un muffin per approfittarne. Un muffin senza glutine. 3 uova, un panetto di burro, 30 minuti in forno blablabla. Muffin fatto e mangiato.
Era la serata perfetta: in cuffia rock anni 70, in corpo della pessima erba per rilassarmi, pessima erba e un goccio di vino.
Decido che devo respirare , in casa non c'è aria buona, voglio aria buona, voglio la brezza, voglio che della brezza mi accarezzi la nuca. La nuca mi solletica e devo assolutamente rinfrescarla.
Allora decido di uscire. Fanculo il cane. Fanculo tutto. Una passeggiata sotto lo smog di milano è quello che serve..i miei piedi, le mie gambe, il mio corpo erano a milano, la mia mente era al fillmore east-new york a sentire l'assolo di duane allman, a ciucciare in alternanza acidi e tette, tette e acidi, acidi e succose tette prosperose di una moretta
Qualcuno mi tocca la spalla e mi fa cadere la cuffia. Ehi ti senti bene? Mi accorgo di essere sdraiato sulla panchina a esattamente 12 metri da casa , vicino all'area cani dove vado ogni giorno 2 volte al giorno. Sognavo di ciucciare le tette a new york 50 anni fa sotto acidi da gratosoglio.
Era un poliziotto. "Una signora ha chiamato perchè un ragazzo incappucciato sotto effetto diddroga bofonchiava su delle tette da ciucciare avidamente, parole sue, da una panchina sotto casa sua.” Non avevo ancora detto una parola. Con gli occhi socchiusi decido di interrompere il digiuno di parole in modo deciso, argomentato ma anche conclusivo, esplicito. Dico: io.. tette...
Ragazzo tutto bene? Non è che sei fatto?
Ho la bocca impastata. Allappata. Dico la cosa più brillante che mi sia mai venuta in mente: “secchezza delle fauci”. E scoppio a ridere. Mi viene in mente chiedimi se sono felice di agg e rido fino a non respirare.
Ragazzo, ti devo chiedere di seguirmi in centrale.
“Cos”, il tizio mi afferra un braccio e mi fa alzare. La nuca solletica, la bocca è impastata e i Pink Floyd sono spariti: mi sono cadute le cuffie! Dove sono le cuffie? “Scusi sir, le mie cuffie... Mi sono proprio cadute le cuffie”
“Giovane, forza, in macchina. Veloce, mi stai facendo arrabbiare”.
“le cuffie, boss, dove sono le cuffie?”
Sento strattonare il braccio ma sto solo cercando le cuffie. Barcollo un po’ ma sento di star riprendendo abbastanza il controllo
Poi sento “CRACK”. cazzo le cuffie. “Ecco, che cazzo”
“Cos’hai detto?”
“Ho rotto le cuffie porca merda che due coglioni”
“Senti, coso, ora mi segui in centrale perché sennò ti devo arrestare come resistenza a pubblico ufficiale”
“Vengo vengo però avresti potuto farmi cercare le cuffie e invece le ho rotte grazie a te e alla signora”
mi trascina in macchina, sono poco forte e soprattutto non oppongo la minima resistenza. Sembrava si stesse infastidendo, non so come mai.
Fatto sta che da new york, tra tette, acidi e assoli, mi ritrovo in una macchina della polizia a milano senza cuffie. e che cazzo. era la mia serata libera.
Arriviamo in centrale e i poliziotti sembrano più incazzati di prima. Mi registrano e continuano a dirmi “Se tu il drogato che fa resistenza eh”
Provo a dire di no, parlo delle cuffie, dico che ero sulla panchina tranquillo e che ora non ho più le cuffie.
A un certo punto sento dire uno “mi hai proprio rotto le palle, coso”
Mi portano in una stanza a parte, ci sono 3 poliziotti con me e uno mi tira un pugno sulla pancia, l’altro un calcio sul ginocchio che mi fa cadere. Mi colpiscono sulla schiena. guarda te se devo passare da manhattan tra tette e acidi a un pestaggio coi fiocchi, ma dai
Mò chi lo racconta a mia moglie? E il cane magari deve uscire a pisciare e io sono qui a farmi pestare. Che palle, oh
Insomma mi menano un po’ e poi mi mettono in una cella piccola. Inizio ad avere freddo: a new york non avrei avuto affatto freddo. Provo a dormire, ero molto stanco ma il dolore al fianco non aiutava.
il giorno dopo mi viene a trovare mia moglie, chissà chi l’ha avvisata. era incazzata con me, voleva capire cosa diavolo avessi combinato. io le dicevo nulla davvero ma forse in tono poco convinto perché a un certo punto mi prende un braccio, io ho una smorfia di dolore perchè c’era un bel lividozzo proprio nel punto in cui mi ha afferrato.
Mi chiede spiegazioni. Io non voglio problemi, cara la mia mogliettina. Magari si preoccupa. Tergiverso, cambio discorso e le chiedo della serata, del cane, del fatto che mi sarebbe piaciuto andare a new york.
è così che sono morto, come cucchi. per un viaggio a new york e un muffin.
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Hai libri da consigliarmi??
Ehi :)! Si ho visto che Teo mi ha citata, e ora spero di riuscire a contenermi e non diventare logorroica
I libri che ti consiglio sono un bel po’, quindi faccio prima a dirti le occasioni in cui puoi leggerli e le autrici, poi scegli tu in tranquillità! In ogni caso, vai nel blog “Atelier dei libri”...Glinda è tipo una maestra di vita e una guida sicura nel grande mare dei libri!
-Per le giornate sulla spiaggia e quindi roba poco impegnativa, ti consiglio John Green, divenuto famoso per Colpa delle Stelle (dove tratta il tema del cancro in modo molto meno pesante e claustrofobico), ma ti consiglio anche Teorema Catherine e Will ti presento Will...sono libri molto scorrevoli e tranquilli.
-Sempre per la spiaggia, ma cambiando genere, Anna Premoli è una scelta sicura! Usa un sarcasmo veramente irriverente, le sue storie affrontano l’amore da adulti (soprattutto i primi libri) e quindi sono pratici e reali, ma ha un pizzico di magia che trapela da ogni parola, mentre Amabile Giusti è un’altra perla italiana, soprattutto con la saga di Odyssea, ma non solo!
-se vuoi entrare in un mood un poco più impegnativo, ti consiglio dei libri con citazioni veramente bellissime e con temi sulla perdita e sulla depressione, sempre però affrontati in modo non soffocante: Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven; Il mio cuore e altri buchi neri di Jasmine Warga e The Sky Is Everywhere di Jandy Nelson (così tanta bellezza in meno di 300 pagine)
-per qualcosa di un poco più piccante invece, c’è la saga di Emma Chase che è davvero qualcosa di unico, con una trama e una descrizione anche delle scene più hard che non cade mai nel banale
-se vuoi proprio farti male, e INNAMORARTI PERDUTAMENTE dei personaggi di saghe fantasy che spaccano, allora entra nel magico mondo dell’Accademia dei Vampiri di Richelle Mead (non è come twilight, una tranquilla storia d’amore, ma qua si parla di complotti e di amicizia, bellissima) e Shadowhunters di Cassandra Clare (e se non la conosci, iniziala subito...io ho amato particolarmente la saga del passato, e troppi troppi personaggi)
-per libri ricchi di passione, che ti tengono incollata alle pagine e che rischi seriamente la clausura pur di immergerti nel mondo dell’ammmore, quello combattuto ma perfetto, allora prendi un libro qualsiasi di Colleen Hoover, che io amo alla follia (ma tipo, veramente tanto) o di Jennifer Armentrout (lei in pratica, scrive sia fantasy, sia new adult, solo che per quest’ultimo genere usa lo pseudonimo di J.Lynn)
-se vuoi avventurarti nel classico, e farti una sorta di bagaglio libresco, leggi Cecità di Saramago, un libro che fa riflettere secondo me, molto particolare e diverso...ultimamente sto scoprendo l’abilità infinita di Murakami, quindi anche lui è un must, insieme a Isabel Allende e Carlos Ruiz Zafon (questi ultimi sono tipo tra i big boss della narrativa)
Se ti interessano invece altre saghe fantasy, new adult, autrici italiane, super classici o narrativa straniera, chiedimi pure
Mio Dio la logorroicità (scusami)
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