#che già sono all'ordine del giorno
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Ciao, leggo del terremoto e dello tsunami, spero tu stia bene davvero, dai tag leggo che tu sei a Tokyo, a 500 km dall'epicentro e sul lato opposto dell'isola - tipo la differenza di posizione che c'è tra Palermo e Catania in sicilia , quindi le onde non dovrebbero arrivare, giusto? Spero tu sia al sicuro a parte lo spavento
Ciao!
Spavento in verità nessuno, qui i terremoti sono all'ordine del giorno e la reazione non è per niente come in Italia, dove si esce urlando di casa con soli 3 gradi di magnitudo.
Infatti in 6 mesi ne ho già sentiti 3/4+ di diverse entità, oltre questo. Semplicemente questo è stato abbastanza forte e duraturo, oltre ad essere stato annunciato dall'allarme sul telefono, a differenza degli altri. Ma la gente che era al centro commerciale dove ero io ha semplicemente fatto finta di niente e continuato a camminare come se la terra non stesse tremando.
Per il resto hai detto giusto: l'epicentro è sulla costa opposta, quindi qui non ci sono conseguenze. Al momento c'è uno tsunami e stanno evacuando il lato costiera e la penisola di Noto*, che sono le zone più in pericolo.
#*solo ora a scriverlo in alfabeto mi sono accorta che la penisola ha lo stesso nome della città siciliana ahahah#ask#terremoto#anon#my life in tokyo
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Due donne completamente velate nel centro di Bruxelles: all'ordine del giorno da anni in quella città. Non dovrebbe essere permesso in alcuna città occidentale, ed è effettivamente vietato per gli occidentali, andare in giro in modo non riconoscibile, allora c'è da chiedersi perché questa TOLLERANZA A OLTRANZA E AUTOLESIONISTA quando si tratta delle cosiddette "minoranze etniche"?
Tolleranza zero, andrebbe applicata:
Primo perché è già vietato dalla legge quindi le nostre leggi, quando sensate, vanno applicate a tutti senza DISTINZIONE DI RAZZA E O DI ETNIA
Secondo, perché abbiamo cellule isis nelle nostre città e siamo in emergenza DICHIARATA terrorismo, a maggior ragione la legge contro il mascheramento andrebbe applicata con maggior rigore
Terzo, perché rappresenta un pugno nell'occhio e al cuore di tutte le donne, esattamente come le puttane in vetrina che vendono la loro mercanzia: due estremi degradanti, schiavizzanti, umilianti per ogni donna che si rispetti.
Quarto è falso che costoro abbiano la scelta, tranne alcune menomate di mente, SONO TUTTE COSTRETTE AL PORTO DEL VELO, QUANDO LO FANNO, DALLA LEGGE FAMILIARE E SOCIALE DA CUI DIPENDONO E DI CUI SONO SCHIAVE. Perché solo i diritti delle donne passano in secondo piano quando si parla dei diritti di tutti? Passano in secondo piano riguardo all' islam, riguardo ai gay e alla loro pretesa dell' utero in affitto: hanno tutti diritti meno le donne se davanti ci sono gli uomini: gay o musulmani che siano...uniti dalla stessa misoginia. La violenza contro le donne è meno violenza se davanti ci sono altre sigle: mezzaluna o LGBTQ .
MI OPPONGO NEL MODO PIU TOTALE ALLA LEGGE ETNICA RAZZISTA, DISCRIMINANTE E SEMPRE PIU PERVASIVA.
Visto che la maggior parte della popolazione non capisce neanche i distinguo semantici delle parole, sta SCHIFEZZA STA PASSANDO OVUNQUE, ma gli AVVOCATI E LA MAGISTRATURA DOVE SONO?
Nforcheri 3/9/2015
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30.
Ho letto sta cosa che a Bologna hanno messo il limite di velocità a 30 km/h e naturalmente ci sono vari post di lamento oltre ai vari meme. Qua il limite in città è di 50 km/h e in alcune strade di 30 tipo vicino alle scuole o al centro dove è pieno di pedoni. Beh, se si considera che qua si rispetta il codice della strada, ci si ferma allo stop e prima delle strisce pedonali quando qualcuno è in procinto di attraversare, si può capire che da quel punto di vista forse sono più avanti, infatti oramai sono abituato nonostante non ho l'auto e prendo quella della mia compagna di più d'inverno ed è una cosa che mi spaventa di questo imminente spostamento a CT perché nella mia città si guida come dei folli senza rispettare nessuna segnaletica e spesso a velocità folle in pieno centro urbano, come un pò in tutto il sud, senza contare un uso eccessivo del clacson, cosa che qua non esiste, mai usato. Che l'italiano non ama le regole lo sappiamo, che a rispettarle gli viene l'orticaria è risaputo, ma che a lamentarsi è il primo in classifica. Sembra che questa sia una precauzione per evitare incidenti, che sappiamo dalle cronache essere all'ordine del giorno, ma cosa cambia se il limite è a 50 e non si rispetta comunque? Scommetto che se fosse a 100 lo infrangereste lo stesso solo per il gusto di farlo. Seguire le regole, in questo caso stradali, non è solo un dovere del cittadino ma anche un forte segno di senso civico e se tutti seguissero le leggi non ci sarebbe da preoccuparsi, che so, di attraversare la strada senza il timore di essere stirati anche sulle strisce pedonali. Ovvio che mi sembra un'assurdità però se chi mette le regole arriva a questo estremo vuol dire che ve lo meritate, no? Sicuramente tu che leggi no, ma ci sono persone che quando si siedono al volante gli prende una sorta di pazzia e devono andare veloce, certo sicuramente hanno un auto che gli permette di farlo e si credono grandi piloti, magari giocano a qualche video gioco di auto dove vincono sempre e vanno a 300 km/h ma è un gioco, però non considerano che i piloti girano su percorsi fatti ad hoc senza traffico e pedoni e hanno delle auto apposite per andare ad alte velocità e sono iper allenati per farlo, lui magari la sera prima ha bevuto o non si è svegliato come si deve perché è in ritardo e ha i nervi tesi perché non vuole arrivare tardi a lavoro. Sicuramente c'è un amminchiamento su certe cose e si ignorano altre che magari sono più importanti, come il fatto che vi fottono il paese e non ve ne accorgete perché siete in guerra col vicino, col nero, con l'omosessuale, come se il prossimo sia il nemico e non quello che vi dice che lo è. Molti si credono rivoluzionari o anarchici solo perché non seguono le regole, non è questa la rivoluzione che serve adesso, casomai. Questo è solo un mio punto di vista, perché ho letto da qualche parte che è una sorta di addestramento ad obbedire, sicuro? Lo dico a quel tizio che scrive che hanno iniziato col vaccino e ora i 30 all'ora, poi cosa? Sei cresciuto con l'idea di trovare un lavoro fisso e di passare la tua vita con una donna sola, di fare figli e farli crescere come te, non credi che questo sia già un addomesticamento? Inquararti e diventare un bravo cittadino non lo è? E ripeto non è violando le leggi che diventi rivoluzionario, la rivoluzione la fai quando non vuoi inquadrarti anche se rispetti le leggi, che poi in Italia sei già fuori dal coro se rispetti le regole visto che ognuno se le fa a modo suo.
Va bè vi lascio alla vostra diatriba inutile che vi distoglie dai problemi reali con un brano che calza a pennello del caro Frankie HI-NRG MC che stimo moltissimo.
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Restammo a lungo in silenzio, ognuno infagottato nei propri pensieri, finché non ci ridestò lo strombazzare di un automobile in arrivo. “Chi sarà mai?” Chiesi istintivamente, trovandomi catapultato di nuovo nella realtà dell'ora e del qui. “Che vuoi che ne sappia,” rispose mio nonno, “Mica c'ho la palla di vetro. Usciamo di casa e andiamo a porgere il nostro benvenuto a questo ignoto rompicoglioni.” Uscimmo a passi malfermi dal casale, scherzando e ridendo ci eravamo scolati un bottiglione del suo rosso assassino. Erano Sesto, Armando e Peppe il Licantropo, amici fraterni del nonno, vecchi partigiani come lui e, per giunta, anche carogne come lui. Arrivarono sullo spiazzo davanti al casale a velocità un po’ troppo sostenuta, sollevando una nube di polvere dal sapore vagamente minaccioso. “Corrono non c'è male per la loro età.” Dissi “Credo di sapere cos'hanno in mente quei tre avanzi di galera!” Rispose mio nonno visibilmente preoccupato, ma sempre pronto ad esplodere. Girarono con quella scassata fiat 110, dal colore indefinito e indefinibile, intorno alla catasta di legna da ardere e si schiantarono addosso al vaso del melograno nano, facendolo in mille pezzi. Brutti figli di puttana!“ Urlò il nonno, facendosi loro incontro schiumando rabbia. "Buongiorno, Pietro!” Lo salutò il Licantropo scendendo dal posto di guida con indosso la faccia più angelica che avessi mai visto. “Buongiorno una sega!” “Perché non togli dai coglioni quel vasaccio, una volta per tutte?” “Già, ogni volta che decidiamo di venirti a trovare, ce lo ritroviamo tra le ruote, col rischio che si finisca per farsi male. ” Aggiunse Sesto. Nonno Pietro, per tutta risposta, raccolse da terra un bel pezzo di legno e lo lanciò, con tutta la forza di cui ancora disponeva, contro la portiera dell'auto. “Ve lo faccio io del male, perdio!” “Attento vecchio rabbioso, così me la graffi!” Lo apostrofò divertito il Licantropo. Era una scena che andava avanti da un bel pezzo. Mio nonno voleva bene a quel melograno più che a mio padre. Quando lo aveva comprato, teneva il vaso proprio davanti al cancello del cortile, in bella mostra. Ne era orgoglioso. Un bel giorno, sempre loro tre, ubriachi come scimmie, lo distrussero a marcia indietro e il mio avo, incazzato come una biscia, lanciò loro contro un'interminabile sequela di colorite imprecazioni, facendoli scompisciare dalle risate. Da allora, ogni volta che salgono a trovarlo, investono il vaso di proposito, lui si imbestialisce, poi, sbollita la rabbia, ricompra il vaso, vi ripianta il melograno e gli cambia di posto. Ma non c'è Cristo che tenga, lo scovano sempre e lo fanno fuori di nuovo. “Ma come cazzo fate a scovarlo sempre?” “E’ per farti un favore, Pietro. Ti vogliamo bene. Certo che quella sottospecie di pianta è davvero brutta!” Disse Sesto “Tu sei brutto!” “Vero. Non posso darti torto. Ma la tua pianta mi da una pista. Eppoi pure il nome è brutto. Melograno. Ma che cazzo di nome è? O sei melo, o sei grano, dico io!” “Allora sarà bello il tuo di nome!” “Sicuro che è bello. Sesto è proprio un gran bel nome. Poi suggerisce il senso dell'ordine. Non dimenticare che noi eravamo dieci fratelli.” “Si, ma tu sei l'ottavo!” “E allora? Sono l'ottavo, vero. Ma mio padre, buonanima, era analfabeta, e non sapeva contare, perciò mi ha chiamato Sesto. Era ignorante, vero, ma all'ordine ci teneva comunque.” Fu a questo punto che si accorsero di me. “Ciao, Ivan, cosa ci fai quassù, in compagnia di questo vecchio rincoglionito?” Mi chiese il Licantropo. “Ero venuto a sincerarmi che fosse ancora di questo mondo.” “Hai fatto bene. giudicando così, ad occhio e croce, direi che non gli dovrebbe rimanere più molto fiato da spendere!” Guardai l'orologio, le sei del pomeriggio, dovevo andare. Avevo un impegno da lì a un ora. “Vi saluto, vecchi. Devo andare.” Dissi “Ciao, Ivan. E salutaci quel coglione di tuo padre!” Mi risposero in coro. Mi voltai di scatto a controllare la faccia del nonno, che, allargando le braccia, con un'espressione innocente dipinta sul volto, disse:“ Io non ho detto niente. Si sarà sparsa la voce per colpa di qualcun altro.”
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Se ripenso ai sogni che aveva la piccola me, capisco di averli infranti tutti. Non sono riuscita a portare a termine neanche un piccolo desiderio di quella piccola bambina piena di vita. Una piccola bambina che ad oggi è solo un ricordo lontano. Forse era troppo ambiziosa già da allora, e questa è una delle pochissime cose che sono rimaste uguali tra me e lei. Ma quello che so per certo, è che temeva piu di ogni altra cosa che io diventassi quella che sono ora. E adesso come glielo dico a quella piccola bimba, che gli anni che la aspettano sono pieni solo di dolore e lotte? Che non troverà mai pace guardandosi allo specchio, che odierà ogni giorno ogni singola parte di sé e che non smetterà mai di torturarsi all'infinito? Non so quando sia iniziata la peggior guerra che potessi iniziare, quella contro me stessa. Ma so che sicuramente non mi aspettavo di non riuscire a terminarla in tanti anni. Ad oggi sono consapevole di tante cose che non capivo, ma ancora ho più domande che risposte e continuo a torturarmi pensando e pensando, fino a crollare tra le lacrime nel letto. Perché? Ma soprattutto, come ne esco? Ad oggi la paura di vivere per sempre così è enorme. La paura di non conoscere mai la felicità e la serenità. La paura di una vita ad ingoiare dolore in silenzio, dove sentirsi sbagliati, un errore, non capaci di vivere è all'ordine del giorno. Mi sono frantumata in mille pezzi. Ho spento le emozioni e la speranza. Ho bisogno di ripartire da un piccolo frammento di me per capire cosa ho sbagliato, per capire da dove ricominciare.
#depressione #dca #dh #dolore #distruzione #odio #frammenti #lotta #sbaglio #errore
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Durant non vuole rinnovare il suo contratto con i Phoenix Suns in anticipo
Durant ha 36 anni quest'anno ed è già un veterano nella sua carriera. Molti fan che indossano canotta nba sconto lo ammirano molto. Tuttavia, Durant è uno dei migliori giocatori nella storia della NBA ed è stato ancora uno dei migliori giocatori della lega la scorsa stagione. E i dati che ha creato sono i migliori della lega.
Durant ha ancora due anni di contratto con i Phoenix Suns e i Phoenix Suns possono completare il rinnovo del contratto con Durant in anticipo. Il rinnovo del contratto di Durant è stato messo all'ordine del giorno, ma Durant ovviamente non vuole rinnovare il suo contratto con i Phoenix Suns in anticipo ora. Perché secondo i regolamenti della lega, il 38enne Durant può rinnovare il suo contratto esistente solo per un anno al massimo. I fan sperano che continuerà a indossare le maglia Phoenix Suns. Poiché evidentemente non vuole firmare questo contratto annuale, è probabile che Durant rinvii le trattative per il rinnovo alla prossima estate, quando potrà firmare un'estensione contrattuale di due anni del valore di 123,8 milioni di dollari.
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G7, Meloni: «Arriveremo a risultati concreti». Si cerca una mediazione sull’aborto
G7, Meloni: «Arriveremo a risultati concreti». Si cerca una mediazione sull’aborto. «Abbiamo raggiunto un accordo politico per fornire un sostegno finanziario aggiuntivo all'Ucraina di circa 50 miliardi di dollari entro fine anno con un sistema di prestiti: non si tratta di una confisca ma di profitti che maturano. Era un risultato non scontato di cui vado particolarmente fiera. Ora dovrà essere definito dal punto di vista tecnico». Lo ha dichiarato, a margine dei lavori del G7, la premier Giorgia Meloni. «Confermo il sostegno unanime alla proposta degli Stati Uniti per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il sostegno e la protezione della popolazione civile. Abbiamo ribadito ogni sforzo per evitare l’escalation», ha aggiunto la Presidente del Consiglio, ribadendo che è una «soluzione con la prospettiva di due popoli e due Stati». «Uno dei punti all'ordine del giorno del vertice del G7, a Borgo Egnazia, sarà l'Africa, un altro continente fondamentale per tutti noi, con le sue difficoltà e le sue opportunità, che ci chiede un approccio diverso da quello dimostrato in passato». Queste ancora le dichiarazioni di Meloni al G7. «All’Africa, e non solo all'Africa, è legata la questione della migrazione», ha concluso la premier. Con l'accordo del G7 sull'utilizzo dei profitti degli asset russi congelati «inviamo un segnale forte all'Ucraina: sosterremo Kiev nella sua lotta per la libertà per tutto il tempo necessario. È anche un segnale forte per Putin: non può vincere». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a margine dei lavori a Borgo Egnazia, annunciando l'intesa. «Ci sono già aiuti Ue da 50 miliardi di euro e aiuti Usa da 60 miliardi di dollari per Kiev, a cui ora si aggiunge un pacchetto del G7 da 50 miliardi di dollari», ha detto Von der Leyen, spiegando che tutti i partner G7 contribuiranno a questo prestito. "Al vertice G7. Chiaro sostegno all'Ucraina, al diritto internazionale e a una pace giusta". Lo scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X postando le foto della riunione con i Grandi a Borgo Egnazia. Intanto l'aborto scompare nell'ultima bozza conclusiva del G7 in Puglia. Il passaggio - secondo il draft messo a punto dagli sherpa ma che deve ancora passare all'esame finale dei leader - riporta: "Reiteriamo i nostri impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla riproduzione". Una formulazione che non contempla la parola “aborto”, che invece c'era nel comunicato finale del G7 in Giappone.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Vi invito a casa mia. Capirete come le prime crepe nello specchio della mia innocenza abbiano finito per trasformarsi in un fatto indiscutibile.
La mia storia inizia in una piccola città, uno di quei paesi tranquilli dove tutti si conoscono. La mia famiglia era molto ordinaria. Mio padre lavorava, mia madre lavorava e io, figlio unico, sono cresciuto in un mondo non ideale ma tranquillo. Era il mondo occidentale degli anni Settanta, un mondo etnicamente omogeneo in cui l'orrore colpiva il Terzo Mondo, un mondo che non beneficiava della modernizzazione materiale e culturale. Certo, c'erano state le prime devastazioni della droga, ma erano rimaste confinate in ambienti marginali. Le guerre dell'impero americano si combattevano in continenti lontani, popolati da persone che non conoscevamo. E, nonostante gli sforzi di alcuni giornalisti che sentivano di avere una missione umanista, non ci interessavano le carestie o le guerre che coinvolgevano popolazioni a noi estranee.
La mia educazione è stata quella tipica di molti bambini della mia generazione. Andai a scuola, imparai a leggere e a scrivere e scoprii (con scarso interesse) la matematica e le scienze. Tutto questo sembrava far parte della norma, ma già a quell'età mi sentivo fuori posto. Non riuscivo a integrarmi completamente nella società che mi circondava, non credevo nelle sue fantasie, nei suoi modelli.
Alla fine degli anni '60 sono arrivate le prime famiglie, che si sono mescolate. A poco a poco, negli anni '70, abbiamo avuto nuove teste di moro nel parco giochi. Tutto andava bene. Non sentivo alcuna diffidenza. Erano tutti assimilati. Alcuni sono ancora amici.
I primi problemi sono iniziati negli anni '80. Bande di stranieri si aggiravano per i viali, arrivando da periferie lontane e da quartieri ghettizzati. Erano ostili, aggressivi e in cerca di guai. Erano raggruppati in bande etniche. È stato a questo punto che la retorica dell'esclusione ha fatto la sua comparsa tra alcuni politici, mentre i giornali titolavano su incidenti e crimini che coinvolgevano questi stranieri. Questi politici annunciavano le crescenti difficoltà causate dalla crescente immigrazione, mentre la stampa e i politici, agli ordini delle logge massoniche, negavano il problema e tacevano sui cognomi esotici degli stupratori e dei criminali che stavano rovinando il nostro mondo.
Quando ero adolescente ho iniziato a interessarmi alle idee e ai discorsi che riportavano la diversità culturale all'ordine del giorno. Ho letto articoli e autori che sostenevano la conservazione dell'identità etnica e denunciavano questa invasione. Non mi sembravano inverosimili, piuttosto lucidi.
Il mio cambiamento ideologico è stato graduale, passando da una benevola neutralità a un pregiudizio sfavorevole man mano che i fatti criminali si sommavano agli attacchi terroristici causati da stranieri. Era vietato parlarne, vietato criticare la diversità. I famigerati termini razzismo, nazismo ed estrema destra sono stati subito sbandierati, vietando qualsiasi dibattito.
L'unico luogo che consentiva la libertà di opinione era Internet. L'effervescenza delle comunità online contrastava nettamente con il silenzio dei media, soggetti alle direttive del governo o ai poteri finanziari, e in gran parte favorevoli all'immigrazione economica, sinonimo di disgregazione sociale e di salari più bassi.
Sul web ho trovato persone che condividevano le mie idee, le mie paure e la mia indignazione.
Non c'era odio, ma solo tanta ironia e rabbia per l'impunità concessa a tutti questi parassiti etnici che imponevano i loro costumi e i loro comportamenti barbari con la benedizione dei politici al servizio del globalismo. Le teorie cospiratorie venivano confermate dai fatti ogni giorno. L'unico luogo in cui potevamo constatarlo era il terreno scelto dal nemico: i GAFAM americani che ci avevano imposto Internet.
I forum e le piattaforme dove mi tenevo informato erano diventati scuole di pensiero, dove i discorsi xenofobi erano all'ordine del giorno. Mi ero creata una bolla di conferma, in cui le mie convinzioni venivano costantemente rafforzate e amplificate dagli altri.
Ho sentito il bisogno di uscire dalla rete. Ho capito che il giorno in cui il nemico globalista avesse deciso di toglierci Internet, saremmo stati perduti, perché avevamo perso il legame sociale, i corpi intermedi della famiglia, del quartiere o della società.
Fu allora che iniziai a scrivere dei manifesti che avevano lo scopo di allertare, informare e fornire strumenti ideologici per la rivoluzione che stavo progettando. Queste dichiarazioni motivazionali erano il culmine della mia determinazione a lottare con tutte le mie forze contro questa distopia che ci veniva imposta.
Le popolazioni non autoctone erano sempre più presenti, invadevano la nostra vita quotidiana, moltiplicavano i crimini, gli stupri e i saccheggi sotto la benevola protezione delle oligarchie sataniste che gestivano la società.
Ho esposto le mie idee per preservare l'etnia bianca e lo stile di vita e i valori del mondo occidentale.
Ero convinto che l'immigrazione di massa, pur non essendo la fonte di tutti i mali della società - lo era il globalismo massonico - dovesse essere fermata. Era necessaria un'azione violenta e risoluta per proteggere la mia cultura e la mia razza, che erano minacciate di distruzione.
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SILICON CRACK e-non-solo...
Sì, d'accordo, per gli argomenti trattati in questo blog, questo pezzo non ha molta attinenza, ma...davvero?
Andiamo con ordine: intanto vi ricorderete del primo "crack" finanziario del millennio (già, perchè di crisi finanziarie-bancarie se ne sono registrate in numero incalcolabile, basti solo pensare al periodo della Seconda Guerra Mondiale...), si era nel 2007 e se inizialmente tutto sembrava rientrare, pur se tra qualche perdita "dolorosa", ci pensò la "bolla" del 2009 a mettere in fibrillazione tutti i mercati finanziari internazionali...
E così via di crisi in crisi (e non solo finanzarie) peraltro "finanziate" dal WEF (World Economic Forum) di Davos che avevano e hanno tuttora come comun denominatore quello di aiutare le istituzioni bancarie a danno dei cittadini, si attraversano le "crisi politiche" di un Medio Oriente in "fiamme" (chi non ricorda gli attentati dell'ISIS?), di un Brasile "fuori dai giochi" di riunificazione mondiale e di una Russia sempre meno dipendente dal NWO (Nuovo Ordine Mondiale).
Il "BRICS"
(organismo nato nel 2001 che raggruppa i Paesi di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica in contrasto all'egemonia occidentale) si rafforza sul piano economico, mentre un Occidente sempre più "appiattito" su posizioni filo-atlantiste e incapace di perseguire un obiettivo a lungo termine, inizia a fare i conti anche con le problematiche legate all'ambiente, alle varie situazioni sanitarie e ai notevoli costi legati alla capacità di competere con il colosso cinese.
Si arriva così ai giorni nostri quando fa "irruzione" la pandemia però evidentemente "pilotata" per consentire all'Europa, agli USA e a tutti paesi occidentali una ripresa in vasta scala che se già nel 2014 -quando si scatenò il conflitto "russo/ucraino"- permise all'Occidente di "spiazzare" (senza però grossi risultati) la Russia di Putin, negli anni del "Covid19" costituì il più grande inganno che i paesi dell'Ovest potessero perpetrare contro i propri cittadini e ancora di più contro la Russia e le altre "forze" del "BRICS" (Cina in primis).
La crisi che ha colpito la "Silicon Valley Bank"
sembrerebbe, in realtà, creata "ad arte" per colpire di nuovo i cittadini e per permettere ai vari governi di mettere in atto misure di salvaguardia verso i colossi bancari, le grandi multinazionali e le più grandi catene finanziarie e banche private.
Così come è stato per un "virus" che ha causato milioni di decessi (secondo le stime ufficiali...) "guidati" da politiche sanitarie di dubbia efficacia se non sul piano "politico", e per le quali i "network" di informazione hanno "glissato" probabilmente sotto scacco del NWO che ha imposto rigorose chiusure che sul piano economico hanno comportato il fallimento di molte industrie e imprese "medio-piccole".
Con il fallimento della SVB (Silicon Valley Bank) ci si aspetta ora un "effetto a catena" che porti le persone a ritirare sempre più contanti o addirittura a chiudere i vari conti correnti, che costituirebbero in questo modo una crisi sempre più irreversibile per il nostro sistema bancario.
Ma sarà poi così? E qual'è il "messaggio" che arriva da tutto ciò?
Innanzitutto il futuro ancora non è certo, nel senso che sicuramente una società che basa tutto il suo "valore" sul denaro, è una società portata inevitabilmente a "tramontare"...Il messaggio, invece, è che se non vengono apportati "correttivi" a un sistema di vita sempre più dipendente dal denaro, sarà arduo uscire da una situazione che con la pandemia è diventata sempre più complicata da risolvere.
"E allora?", vi chiederete! E allora: siate sovrani di voi stessi, immaginate e considerate un futuro dove il denaro sia all'ultimo posto nella scala dei valori, create piccole comunità "parallele" nella quale gli scambi di vario genere siano all'ordine del giorno. Tornate ai lavori nei campi, nella natura e progettate piccoli eco-villaggi nei quali l'empatia, il rispetto, l'educazione e altri atteggiamenti virtuosi e molto più umani di ora siano alla base di un degno vivere civile.
La sensazione che quella bancaria attuale non sia l'ultima "crisi" è più che reale, e visti i danni all'ambiente causati dalle scie chimiche e da altre dissennatezze dei nostri governanti (senza trascurare le nostre di responsabilità) vie di uscite non ve ne siano, e che altre crisi (da quella climatica a quella alimentare) siano in procinto di arrivare, è palpabile.
E allora, considerate di impegnarvi in ciò di cui scritto sopra e -come disse il filosofo Seneca- "vivi ogni della tua vita come se fosse l'ultimo".
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Settembre, per chi abita il mondo della Scuola, soprattutto nei gradi “inferiori”, è il vero primo mese dell'anno ed è anche il mese del tanto temuto inserimento. I nuovi arrivati si approcciano per la prima volta ad un ambiente tutto nuovo e il momento è tanto delicato quanto importante, per grandi e piccini. Innanzitutto sarebbe forse significativo poter ripensare al termine stesso inserimento, a cosa esso ci riporta, a quali emozioni evoca dentro di noi. Mi è capitato spesso di chiedermi se non fosse più calzante parlare di periodo di ambientamento... Senza fare della pignoleria gratuita ma per mantenere viva una riflessione sul significato di questa fase, fin dalla sua definizione. E' vero, i nuovi bambini e le loro famiglie si trovano ad essere inseriti in un contesto ed un'organizzazione già ben avviati e pi�� o meno definiti; è vero altresì che essi non possono essere prelevati e calati in tale ambiente senza che anche quest'ultimo subisca degli inevitabili mutamenti. Ecco dunque che la parola ambientamento mi è parsa a volte più “morbida”, più adatta a descrivere una fase di avvio graduale di un processo di inedita contaminazione tra persone, ruoli e luoghi fino a quel momento sconosciuti tra loro. Non è nelle parole che si racchiude completamente il senso profondo della cose ma di certo esse ci aiutano tracciare la direzione che desideriamo percorrere. Pensate anche solo a come la nostra odierna Scuola dell'infanzia, sia stata prima Scuola materna e ancora prima Asilo infantile. E questa evoluzione dei termini è stata chiaramentre l'esito di una grande rivoluzione di pensiero nella considerazione dell'importanza stessa di questo luogo educativo. Passando poi dalle parole ai fatti, sappiamo bene come questo momento della vita dei bambini sia costellato da infinite possibilità di inciampo così come di volo, sia per noi adulti, in qualità di insegnanti, genitori o parenti che per i più piccini che si ritrovano immersi in una situazione assolutamente nuova e delicata. Il mio punto di vista è quello di un'insegnante che da diversi anni vive questo momento e spesso mi rendo conto che ciò che per me è ormai divenuto un passaggio in cui le difficoltà sono all'ordine del giorno e divengono quasi “routine” davanti a cui sorridere, non è facilmente percepito da un genitore allo stesso modo. Si pone in questa fase delicata, ed è bene ricordarselo vicendevolmente non solo a parole ma anche con continui gesti e sguardi, il primo mattoncino alla base del fondamentale rapporto di fiducia tra scuola e famiglia. I genitori affidano alle cure di noi insegnanti ciò che di più caro hanno al mondo e lo fanno con un carico emotivo sicuramente importante che è necessario non far percepire al bambino come un peso ma come un incoraggiamento forte. Per partire con il piede giusto occorre comunicare, rimanere aperti all'ascolto senza giudizio nei confronti delle azioni e reazioni dell'altro, consapevoli per tutti delle criticità del momento. Gli insegnanti devono essere in grado di infondere un senso di sicurezza nelle famiglie a cui, nel contempo, viene affidato il compito di rendere il distacco dal bambino un momento il meno “traumatico” possibile. Più si riuscirà a rendere fluida questa continuità tra famiglia e scuola e più l'ambientamento risulterà un'occasione per il bambino di muoversi con serenità in questa nuova avventura. Sappiamo sin da ora che bambini che entrano in classe col sorriso fin dal primo giorno, potrebbero piangere e chiedere della mamma dopo due settimane; per questo è fondamentale concederci del tempo, concederne ai piccoli come a noi in primis. E' importantissimo riconoscere il valore della gradualità di questa fase, anche quando ci sembra che i piccoli stiano già correndo verso il nuovo ambiente con facilità. Affrettare gli steps di un passaggio così delicato potrebbe voler dire compromettere la serenità dei bambini legata alla propria permanenza a scuola e,
come ci siamo già detti in occasioni precedenti, un buon inizio incoraggiante e curato è invece un grande regalo che noi possiamo fare ai nostri piccoli. A settembre, nelle scuole, si gioca una partita speciale ed emozionante e a noi adulti spetta il compito di fare squadra, di giocare un complesso ruolo di cura e di educazione per i nostri bambini. A loro invece è affidato quello difficile di correre verso la Vita; compito complesso e pieno di insidie ma che i bambini da sempre ricoprono con entusiasmo diventando loro stessi insegnanti per noi “grandi”. Buon inizio anno a tutti! Di lacrime, inciampi, sorrisi e sorprese. HOP! Al prossimo salto!
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Comites Londra di nuovo al lavoro: approvati il bilancio e le nuove iniziative
Di Simone Platania @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Il 26 gennaio si è tenuta la prima riunione ordinaria dell’anno del Comites Londra: eco le novità di inizio 2023. Comites Londra: le novità di inizio 2023 Ordine del giorno corposo nella prima riunione ordinaria dell’anno del Comites Londra, tenutasi il 26 gennaio in presenza e online sul canale ufficiale Facebook. Numerosi i punti toccati durante l’incontro, aperto dal Console Francesco De Angelis. Quest’ultimo ha dichiarato che l’attenzione da parte del Consolato nei confronti dei feedback del pubblico continua. Le recensioni e il rapporto con il pubblico infatti sono in continuo miglioramento da settembre 2022 grazie alle numerose interazioni e integrazioni apportate dai funzionari consolari. La vera novità, come già annunciato, è la creazione del canale prioritario walk-in per i ragazzi dai 12 ai 17 anni per il rilascio del passaporto. Tale canale sarà disponibile ogni mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 16.00. Lo spirito di queste iniziative è quello di decongestionare il servizio online Prenotami. Discusso inoltre l’importante problema dei servizi, legali, a pagamento per accedere al rilascio di passaporti. I Servizi consolari e le Istituzioni Italiane non richiedono compenso ma la pratica è molto diffusa nel Regno Unito e spesso il rischio di frode è dietro l’angolo. Tra gli ultimi punti toccati la necessità di arrivare a più persone possibili con iniziative e comunicazioni, qualsiasi sia il target di fascia d’età. Esplorare più possibilità tramite social, iniziative, webinar per raggiungere più utenza, questo è l'obiettivo. Le soluzioni potrebbero passare da nuovi canali Instagram e Tik Tok alla pubblicazione su giornali cartacei mensili. Approvazione del bilancio 2022, partecipazione del Comites agli appuntamenti per i passaporti, nuovi webinar e molto altro Terminato l’intervento e aggiornamento del Console De Angelis, l’ordine del giorno è proseguito con i vari punti all'ordine del giorno, tra cui l’approvazione del bilancio consuntivo del 2022. Nonostante sia stato rimarcato il ritardo con il quale i fondi sono stati erogati l’anno scorso, il bilancio è stato approvato all’unanimità. Sempre tutti favorevoli e nessun contrario o astenuto riguardo le approvazioni dei verbali relativi a novembre e dicembre 2022. Discussa anche la possibilità del Comites di partecipare insieme ai Patronati al rilascio di passaporti. Questa iniziativa è inquadrata nell’ottica di decongestionare il servizio Prenotami e la mole di lavoro del Consolato. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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Proclamazione dello stato di agitazione a seguito di decisione assunta in assemblea dei lavoratori in data 09.01.2023
In data 22.12.2022, le scriventi, sono state convocate dal Direttore Generale unitamente ad una delegazione dell'Ospedale Casa Sollievo Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG), per affrontare diverse problematiche, esistenti all'interno dello stesso.
In data 28.12.2022, veniva fatto richiesta d'incontro, con specifici punti all'ordine del giorno, in cui è seguita da parte della Direzione Generale, la convocazione prevista per il giorno 13 Gennaio 2023.
Orbene nella fattispecie in esame, si fa presente che in detta struttura, si ha come rifermento economico contrattuale, il Contratto Nazionale di Lavoro per i lavoratori della Sanità Pubblica, e pertanto, si è in debito con i dipendenti, inerente gli arretrati e adeguamento delle tabelle contrattuali, giusta sottoscrizione a Roma presso Aran, in data 02 Novembre 2022.
Nell'incontro del 22 dicembre u.s., il direttore generale, faceva notare che al momento, non vi erano le condizioni di cassa, per erogare il riconoscimento economico e pertanto posticipava la discussione in altri momenti.
Vièppiù, si affrontavano altri temi, e anticipava che vi sarebbero state delle rivisitazioni di accordi normativi ed economici, già sottoscritti con precedenti direttori generali, come pure che avrebbe approfondito il tema su alcuni passaggi verticali ed incarichi
attribuiti unilateralmente dalla direzione e che avrebbe provveduto nelle prossime settimane o mesi a presentarci, un piano industriale.
In data 09 gennaio 2023, a seguito di precedente regolare richiesta e concessa dagli uffici preposti della Casa Sollievo Sofferenza, ad effettuare l'assemblea con i lavoratori, per informare e notiziare sull'esito dell'incontro del 22 dicembre u.s., dopo ampia discussione a cui ha visto la presenza di tantissimi lavoratori e vari interventi, è scaturita la decisone di proclamare lo stato di agitazione del personale rimandando eventuali iniziative di protesta, da porre in essere, dopo l'incontro, già fissato per il 13 gennaio p.v.
Ovviamente, siamo consapevoli che siamo agli inizi di una vertenza, abbastanza complicata e diamo la nostra piena e totale disponibilità a confrontarci senza preclusioni e pregiudizi perché, a prescindere dalle fisiologiche propensioni verso soluzioni diversificate - che riteniamo legittime e salutari in un paese democratico - le scriventi sono state e, sempre e comunque, saranno per salvaguardare i posti di lavoro, sostenere
le iniziative dirette al riconoscimento, alla tutela ed alla valorizzazione dei lavoratori ed alla sottoscrizione dei diritti spettanti sotto il profilo normo giuridico ed economico .
Pur tuttavia, una volta acclarata, la posizione della parte datoriale, nell' incontro del 22 dicembre u.s. e non avendo registrato, riscontri positivi per i lavoratori, si è ritenuto di coinvolgere la massima autorità della Prefettura di Foggia per porre all'attenzione di quanto si sta verificando in Casa Sollievo Sofferenza e ove lo ritenesse, di promuovere, anche in questa prima fase, un tavolo di confronto proprio per dirimere le problematiche de qua e trovare la migliore soluzione per ridare certezza e tranquillità sia per il lavoro sia per l'erogazioni di quanto spettante come emolumenti dovuti.
Per quanto riguarda infine i rapporti sindacali, vogliamo rivolgere un apprezzamento riservato alla delegazione della Direzione Generale della Casa Sollievo Sofferenza di San Giovanni Rotondo Foggia, con in testa il Direttore, permettendoci una considerazione.
La politica sindacale e la tutela degli interessi dei lavoratori, noi riteniamo, si fanno ai tavoli negoziali con un confronto dialettico, a volte anche aspro ed acceso, e sempre nel rispetto di ognuno per il suo ruolo e delle Leggi vigenti, contratto di lavoro e riferimenti normativi.
E non è solo una questione di correttezza ma anche di considerazione per noi stessi e per l'intelligenza delle persone coinvolte.
Consapevoli dei rischi che si corrono ad esprimersi con franchezza nel clima esasperato che si è determinato, vogliamo invece credere che questo nostro dire, sia correttamente interpretato ed utilizzato per ripristinare nuovamente corrette relazioni sindacali, ribadendo la nostra totale disponibilità al confronto e soluzioni.
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Radio.
Quando arrivai qua in Estonia circa 15 anni fa dopo aver trovato lavoro iniziai a cercare musicisti, e questo l'ho già scritto, però mi accorsi che le radio in sto paese fanno cagare, adesso non scendo in particolari ma in linea di massima è così, per dirne una capita spesso che lo speaker si mette a parlare per mezz'ora, senza neanche un sottofondo musicale, di cosa non saprei ma si vede che gli ascoltatori sono abituati a sproloqui di ogni genere, ho conosciuto una tipa che faceva la speaker nella radio religiosa, non ho idea e non ho indagato. Allora visto che ho la passione della musica da sempre aprii una mia web radio che mandava solo blues h24 7 giorni su 7, senza interruzioni, riuscii anche a farla mettere nel ristorante dove lavoravo e sentire anche qualche cliente fare i complimenti per la musica, con parecchia sorpresa dei colleghi; però il pc che mandava lo streaming si ruppe dopo un anno, era già in pensione da diversi anni, e la radio finì li.
Sto pensando di riaprire una web radio, però non soltanto blues oppure si ... sono un pò confuso in sto momento, so solo che non è per niente difficile e ho le capacità tecniche per farlo, in passato ho lavorato in radio, anzi andavo in questa radio perché conoscevo alcuni dj, all'inizio, poi tutti, e da li sono passato a fare il collaboratore, ho anche fatto alcune volte la regia perché c'era bisogno all'improvviso, poi ho coordinato i gruppi dei PR nelle serate in discoteca, aiutato i Djs negli acquisti dei vinili, si parlo di molti anni fa, mi hanno anche fatto il provino come speaker, ma all'epoca ero troppo timido, non prendevo una lira per quello che facevo, ma era divertente come passatempo, poi finì tutto quando partii per il servizio militare e la radio chiuse, anzi i djs si spostarono in massa in una radio che poi divenne il pilastro della musica a CT, Radio Luna, si li andavo a trovare ma non era la stessa cosa e non mi potevano inserire visto che il proprietario era rigido su alcune regole. Dove c'è musica mi trovo sempre bene, certo da quel periodo dove la radio era tanto analogica e per me un luogo fisico ad ora ne passa, per esempio la mia web radio (Kirbu blues radio) era fondamentalmente quello che ora si chiama playlist, aprivi il link ed ascoltavi senza interruzioni, un pò come si fa ora con spotymerd o nei vari servizi di streaming online. Quindi che senso ha fare una radio che è semplicemente una brutta copia di una cosa che per molti è all'ordine del giorno? Parlare, cioè fare lo speaker, sarebbe un plus, ma da solo non posso mica starmi tutto il giorno online anzi in gergo radiofonico si dice ONAIR, si potrei scegliere un orario e lanciarmi in discussioni generiche o raccontare storie di musica, ecc ecc.
Ho guardato alcuni video sul tubo, da come fare a vari consigli, ma non ho trovato nulla di nuovo, molti parlano di costi e guadagni, che a vederla così sono più i primi che i secondi, ma un hobby così non è fatto per questioni di lucro. Poi ho anche un problema tecnico perché si ho un pc, quello dello studio, diciamo libero, ma se un giorno la mano torna operativa e volessi registrare dovrei staccare la radio o trovare una soluzione alternativa, si è un piccolo dettaglio che però ha una grossa importanza, se ci pensavo prima magari potevo chiedere i soldi al fondo di disoccupazione, ho l'ultima rata il mese prossimo poi mi mandano a fanQ, sono già passati 6 mesi, wow.
Resto così a mezz'aria tra il si e il no, la nicchia o il generico, playlist o speaker, nel frattempo vado a fare le cose di casa che sanno da fa a tutti i costi se voglio stare tranquillo, si non ho palle oggi di sentirla dirmi le solite frasi con tono da capo.
Una cosa è sicura e lo sarà per sempre, amo la Musica.
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...uno dei primi lavori di Dostoevskij in cui già emerge l'impronta cupa che caratterizzerà gran parte delle sua opera...Conturbante come pochi romanzi è una discesa negli abissi dell'uomo...Un libro bizzarro, quasi surreale a tratti apparentemente divertente perché inverosimile...la storia deve essere accompagnata necessariamente da un’attenta riflessione rispetto a temi molto delicati quali la malattia, la solitudine, la fragilità umana, gli insuccessi nella vita. E'un romanzo incalzante che lascia senza fiato. Una lenta ma inesorabile discesa nell'oblio della follia di un impiegato statale, che si ritrova a dover combattere contro le sue peggiori paure e psicosi che prendono forma...la sua...Il doppio che perseguita il protagonista che ne esalta i difetti ed esagera quello che lui vorrebbe essere. Un crescendo fino alla fine, il dialogo incredibilmente realistico di uno psicotico... Una spirale di follia che non lascerà libera la sua vittima...Il Sosia e' un racconto che risulta essere ancora oggi di stretta attualità, in una società dove le maschere sono all'ordine del giorno. E' inutile evidenziare la solita bravura di Dostoevskij nel capire completamente il suo personaggio. Capolavoro assoluto da leggere...#ravenna #booklovers #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #consiglidilettura #librerieaperte #narrativa #fedordostoevkij (presso Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CnJOYC7IVCx/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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“Per questo alle volte scoppiamo a piangere senza motivo".♥
#la nostalgia degli altri#federica manzon#ho finito sabato di leggerlo#visto che non sono nessuno per fare recensioni#e in più non le so fare#l'ultima l'ho fatta forse in seconda media#non dico niente#che almeno evito di fare fdm#che già sono all'ordine del giorno#almeno me ne risparmio una#comunque#ogni tanto torno#a scassare le scatole#a voi brava gente#io invece sono un disastro completo#ma mi va bene così#altrimenti gli altri di cosa riderebbero?#se non delle mie fdm#o dei miei modi di fare o dire#del mio essere piuttosto strana..#la gente che ho attorno di che cosa potrebbe parlare se volesse ridere un po'?#di nulla#quindi#ringraziamo gesù per avermi dato il dono di far ridere le persone#mettendomi in ridicolo#oggi va così
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