#nevil axel dekker
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ginnyoceane · 4 years ago
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          🧬🧬    —     New Role         Nevil & Ginny       13.05.2021 ; Studio fotografico —  #ravenfirerpg               « Ciao modella, ti lascio subito il set! »
Esclama Nevil recuperando la felpa da una delle sedie presenti nello studio, voltandosi verso Ginny che - appena arrivata - ha già catturato l’attenzione dei presenti. Grazie alle passioni comuni, i due, hanno stretto una forte e duratura amicizia che non è stata affatto minata dai repentini cambiamenti di umore del Dekker che fatica sempre di più nel reprime quel suo lato malvagio che, ogni giorno, diventa sempre più forte.
« Oggi sono molto pretenziosi e moooolto nervoso, ti consiglio di assecondare ogni loro richiesta oppure — beh, scappa finché sei in tempo! »
Esclama ridacchiando ma utilizzando un tono di voce abbastanza basso da non farsi sentire dai fotografi presenti in studio.
Ginny R. Océane Lagarce
Era dura tornare alla vita di tutti i giorni, soprattutto quando i ricordi erano ancora piuttosto confusi riguardo a quegli avvenimenti che l'avevano vista finire in ospedale ancora una volta. Non vi era stato nulla di rotto, almeno non questa volta, eppure era a livello psicologico che Ginny ne risentì maggiormente, soprattutto provando a riprendere la vita di tutti i giorni. Erano diversi incubi a tenerla sveglia la notte, ma occuparsi delle cose più semplici come trascorrere un po' di tempo allo studio fotografico aiutava a distrarsi. Ridacchiò la giovane mentre ascoltava le parole dell'amico che, ancora una volta, cercava di farle nascere un sorriso ovviamente con successo. « Credimi, potrei diventare io il loro incubo... Settimane che non ti vedo e sei sempre più in forma. Mi sono persa qualcosa? »
Nevil Axel Dekker
La borsa a tracolla con all’interno alcuni vestiti di cambio per le varie fotografie viene issata senza difficoltà sulla spalla destra di Nevil ed è pronto per lasciare il campo libero a Ginny, una modella senza dubbio meglio di lui. « Sai che ho una vita frenetica e mi piace tenermi in forma per poter sgarrare qualche volta e concedermi del poco sano ma gustosissimo “ cibo spazzatura. “ » Ridacchia e si accarezza la pancia con la mano destra, compiendo dei leggeri movimenti circolari. « Se stiamo parlando di una guerra all’ultimo sangue tra incubi è meglio che io mi nasconda per bene o… beh, meglio che io scappi a gambe levate. » Ridacchia e scuote il capo, sa che le ultime vicende sono state difficili per tutti e non è facile superare anche questa ennesima stranezza che ha colpito la città. « Tu come stai? »
Ginny R. Océane Lagarce
Ascoltò con attenzione la replica dell'amico che non vedeva da qualche tempo. Sapeva dei suoi mille impegni quadi come quelli della veggente che cerca di fare occupare quasi l'intera giornata, ma sapeva anche che entrambi apprezzavano quelle piccole gioie che dava loro fare cose semplici, come mangiare un hamburger. Si ritrovò così a sorridere la Lagarce, un qualcosa che non faceva da tempo, soprattutto dopo il terremoto che aveva scosso tutti in città. « Ecco perché siamo amici... Cavolo, non farmici pensare, non mangio patatine fritte da fin troppo tempo e il sol pensiero mi fa brontolare lo stomaco. Stiamo preparando un servizio importante e ultimamente se non sono qui, sono in redazione al giornale. » Commentò come se fosse del tutto naturale avere impegni su impegni, dividersi su fronti, e chi altro avrebbe potuto capirla meglio di Nevil? Era però quella domanda ad essere insidiosa, come si sentiva davvero? « Diciamo che ho avuto momenti migliori... Tu, invece? E dico sul serio, non rifilarmi la solita versione che rifili a tutti. »
Nevil Axel Dekker
« Siamo amici perché ti ho conquista la prima volta offrendoti una porzione doppia di patatine. » Ridacchia a quel ricordo, sembra ormai passata un’eternità ed è anche un po’ triste ripensare al passato, a quando tutto era normale e nessuno strano avvenimento aveva ancora scosso l’intera città. « Io tuo stomaco dovrà aspettare ancora un po’ però, se vuoi, ho una stecca di cioccolato nel borsone. Sai, per le emergenze. » Le fa un’occhiolino e con la mano destra indica la tasca contenente la Beretta appena nominata. « Anche io sto lavorando parecchio per il giornale, sono felice di poter affacciarmi su diversi argomenti in modo da poter avere un’ampia visuale e poter decidere cosa è più affine a me. » Buffo come due ragazzi vent’enni parlino di lavoro e di svariati impegni piuttosto che discorrere di serate, di sbronze e di conquiste di una notte. « La verità? Sono stanco. Tutti questi avvenimenti mi hanno davvero distrutto. » E quanta verità nascondono quelle poche parole? Più di quanta egli vorrebbe ammettere.
Ginny R. Océane Lagarce
Non era un caso che i due fossero amici, avevano più in comune di chiunque altro, ma la verità stava nel fatto che in qualche modo avevano sempre fatto un passo indietro. Non appena toccavano determinati argomenti, i due amici si sentivano in dovere di ritrovare il loro equilibrio. Ricordò quando si conobbero tanto tempo prima, molto prima di diventare colleghi allo studio fotografico e al giornale, eppure qualcosa nel ragazzo l'aveva sempre attirata a lui. « Oh lo ricordo bene, sai? Anzi, uno di questi giorni dovremmo replicare... E poi abbiamo ancora un sacco di cose in sospeso! » Ammiccò in modo divertito la veggente prima di scrollare distrattamente le spalle. Ripensò poi al suo blog a come lentamente stava diventando qualcosa di più serio, mentre quelle parole colpirono decisamente la Lagarce. « La stanchezza penso sia ormai all'ordine del giorno.... E non si tratta di stanchezza fisica, piuttosto di quella mentale che ha messo a dura prova tutti noi. Dio, nell'ultimo anno sono finita in ospedale più volte che in tutta la mia vita, e la cosa è estenuante... A volte vorrei solamente un po' più di spensieratezza. »
Nevil Axel Dekker
La loro amicizia è qualcosa di strano, si, ma di davvero unico. Tra loro c’è quel magnifico equilibrio che mai nessuno dei due ha minato, permettendo entrambi di poter coltivare quel legame nel tempo, facendolo diventare sempre più forte. Ed è per questo che Nevil, spesso, si sente in colpa nel non averle mai raccontato ciò che gli successo in quegli ultimi anni, di non averle mai detto la verità su ciò che è diventato e nel non averle mai confessato che, quella estenuante stanchezza, è dovuta sopratutto agli incubi che tutte le notti lo tengono sveglio per ore. « Quando vuoi Miss Lagarce, Nevil Dekker sempre pronto per sfamare le sue voglie di patatine fritte. » Ridacchia, scaccia via quei pensieri che gli occupano la mente e cerca di allontanare il più possibile i sensi di colpa che lo divorano. « Hai ragione, ci servirebbe davvero una bella vacanza. Lontani da tutti i nostri impegni e da questa città. »
Ginny R. Océane Lagarce
Un sorriso comparve sulle labbra della veggente che in quel momento ripensava alla loro amicizia come ad un qualcosa che mai si sarebbe potuto rompere. Fin da quando s'erano conosciuti avevano trovato il loro equilibrio, il loro confidarsi tutto li aveva portati a creare un legame di fiducia, eppure vi era un qualcosa che Ginny non aveva mai confessato all'amico, il suo essere una veggente. « Sai che potrei prenderti in parola? » Disse la Lagarce prima di rabbuiarsi per un momento. Aveva sempre pensato a Ravenfire come la sua casa, il suo punto di riferimento, e per quanto desiderasse visitare luoghi lontani, aveva sempre accettato la sua condizione di buon grado. « Mi limito alla mia piscina privata, anzi se vuoi venire a farmi compagnia sei sempre il benvenuto! »
Nevil Axel Dekker
« E quando mai non mi hai preso in parola, scusa? » Domanda con un tono di voce ironico ma divertito accompagnato da una fintissima espressione delusa. « …. E sopratutto quando mai non sono stato di parola? » Aggiunge subito dopo scuotendo il capo e fingendo ancora di essere molto offeso con l’amica. È divertente punzecchiarla e, per certi versi, è anche divertente allontanare le mille preoccupazioni e pensieri con giochini stupidi ed infantili come quelli. « Che ne dici se una sera ti porto una super pozione di patatine e ci godiamo la tua bella piscina privata? È tanto che non chiacchieriamo come si deve e questi sporadici minuti dove ci incrociamo per caso non valgono. »
Ginny R. Océane Lagarce
Lo scherzo che intercorreva tra il Dekker e la veggente metteva sempre di buon umore quest'ultima che ormai aveva ritrovato nel ragazzo un punto di riferimento. Si mostrò divertita a quel battibeccare mentre ripensava a come quel luogo che era la sua casa, non era solamente la sua dimora, ma anche il luogo in cui poteva essere se stessa. « Credo che avresti dovuto chiedermelo molto tempo fa. » Replicò con lo stesso tono canzonatorio che aveva Nevil. Gli strizzò così l'occhiolino, allontanando definitivamente quei pensieri che ormai angosciavano la Lagarce anche in piena veglia. « Abbiamo tante cose da raccontarci, e soprattutto credo che non tutti possano comprenderle. E ricordati che ogni promessa è debito! » Ammiccò tradendo quelle parole così veritiere con uno sguardo che cozzava ma che era certa che Nevil comprendesse. Inspirando sonoramente, Ginny si accinse poi a salutare l'amico lasciandolo così allo studio fotografico.
❪ 𝑭𝒊𝒏𝒆 𝑹𝒐𝒍𝒆. ❫
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eleanordahlia · 4 years ago
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     👑     —     𝐍𝐄𝐖 𝐑𝐎𝐋𝐄      𝐞𝐥𝐞𝐚𝐧𝐨𝐫 𝐝𝐚𝐡𝐥𝐢𝐚  &   𝐧𝐞𝐯𝐢𝐥 𝐚𝐱𝐞𝐥      ❪    ↷↷     mini role ❫      l    a     g     o      01.06.2021  —  #ravenfirerpg
Erano trascorse in fretta quelle settimane che avevano visto la Janssen forse ancor più pensierosa del solito. Aveva cominciato a comportarsi in modo diverso, mantenendo un profilo basso certo, ma qualcosa in lei era scattato. Ricordava perfettamente la conversazione avuta con l'amica appena un paio di settimane prima, su come avrebbe dovuto stare più attenta ed evitare di attirare su di sé attenzioni non desiderate, eppure il fatto che volesse sperimentare ancora e ancora i suoi poteri faceva sì che Eleanor fosse diventata più curiosa. Cercava di padroneggiare i suoi poteri in modo più accurato, eppure di strada ancora ne doveva fare. La quiete del lago era diventata un fattore fondamentale nella vita dell'esperimento, tanto da diventare uno dei suoi luoghi preferiti, soprattutto quando sentiva la necessità di starsene per conto proprio. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto anche prendere una decisione sul suo argomento di tesi, ma compiere quel passo avrebbe senz'altro significato crescere. A quell'ora del tardo pomeriggio il sole era ormai sceso, tramontato dietro alcune montagne, l'ora preferita della Janssen quando alcuni passi dietro di lei le fecero voltare il capo di scatto.
Nevil Axel Dekker
Non è solo Elenaor a sentirsi strana, no, anche Nevil ultimamente tende a comportarsi in modo equivoco è molto differente dal solito. Mantenere la maschera di quel bravo ragazzo della porta accanto che è sempre stato, è molto difficile ma ferire i propri cari è l’ultima cosa che vuole. Non vuole accettare di essere cambiato, di essere diventato un “ mostro “ ma non può sempre reprimere ciò che è e, molto spesso, sente la curiosità e la voglia di liberarsi di quel corpo umano per dar libero sfogo alla bestia nella quale l’hanno trasformato. L’unico posto dove si sente a proprio agio, lontano da qualsiasi essere vivente, è proprio il lago ma quel giorno il fato vuole che vi fosse già qualcuno. « Eleanor ciao. Non volevo disturbarti. » Proferisce quelle parole con un sorriso, raggiungendola con passi lenti ma decisi.
Eleanor Dahlia H. Janssen
Lo sguardo si posò immediatamente verso il punto da cui provenivano quei passi quando finalmente la figura del ragazzo di definì alla di lei vista. Un sorriso sornione comparve poi sulle labbra della Janssen quando lo vide avvicinarsi con quel passo lento ma ugualmente deciso. Nevil era sempre stato silenzioso, ma ultimamente qualcosa stava cambiando, probabilmente in tutti loro. « Non pensavo che qualcun altro avesse la mia stessa idea... » Replicò la giovane con luna leggera scrollata di spalle. Si sentiva abbastanza sicura da parlare apertamente con il ragazzo, soprattutto perché, come lei, Nevil aveva affrontato ogni singolo ostacolo. Era seduta sulla sponda del fiume guardando lo sciabordare continuo dell'acqua come se fosse quasi un movimento ipnotico, dopodiché allungò le braccia appena dietro il busto su cui si resse. « Eri in cerca di compagnia o di solitudine? »
Nevil Axel Dekker
« Ultimamente il lago è diventato il mio posto preferito. Mi piace la quiete che c’è e mi piace la tranquillità che riesce ad infondermi. » Ebbene sì, perché è di tranquillità che il Dekker ha bisogno, qualcosa che riesca a calmare la rabbia e gli scatti di ira che sembrano essere sempre più frequenti e più forti. L’acqua calma del lago riesce a riportare in lui quel precario equilibrio che viene sempre minato anche dalla più piccola sciocchezza. « Sono solamente in cerca di …. » E qui si ferma per qualche attimo, di cosa è davvero alla ricerca? Non lo sa neppure lui o, molto più probabilmente, ricerca fin troppe cose che non potrà mai avere. « … di qualsiasi cosa mi aiuti a non pensare. » Decide di concludere così la frase con una leggera scrollata di spalle.
« E tu? Se preferisci cerco un altro posto. Non voglio disturbare. » Ripete abbassano lo sguardo per poterlo fissare in quello di lei.
Eleanor Dahlia H. Janssen
La calma che impregnava quell'incontro così fortuito con il Dekker sembrava essere una manna dal cielo per la newyorchese, che accoglieva sempre di buon grado la possibilità di parlare con il ragazzo. Era come se in qualche modo riuscissero a capirsi nonostante non avessero mai affrontato il discorso in modo chiaro, eppure eccoli lì. Ammiccò la Janssen mentre trascorsero solamente frazioni di secondi prima di ascoltare quella confessione. Avrebbe voluto commentare in modo più diretto, eppure non lo fece, per una volta si limitò a fare un cenno del capo prima di distoglierlo e osservare lo specchio d'acqua di fronte a sé. « In un altro momento, probabilmente ti avrei risposto che so perfettamente ciò che ti servirebbe, ora invece non lo so più nemmeno io... » Passò una mano tra i lunghi capelli castano chiari prima di lasciarsi andare ad un sonoro sbuffo. « Non ti facevo così accondiscendente, sai? Ma puoi rimanere... E' buffo, tu vieni qui per non pensare, io vengo per riflettere... Abbiamo concetti differenti. A che cosa sfuggi? »
Nevil Axel Dekker
C’è qualcosa che lega quei due, eppure, nonostante entrambi sappiamo cos’è, tendono sempre a sorvolare il discorso senza mai addentrarsi in esso. Forse entrambi hanno paura di affrontare la verità, come spesso si ripete ‘ quando qualcosa viene detto ad alta voce vuol dire che è davvero accaduto ‘ e questo il Dekker cerca sempre di evitarlo. Quel rapimento li ha cambiati, lo sente, seppur sia ancora poco pratico dei propri poteri, avverte qualcosa di diverso in Eleanor ed è certo che sia così anche per lei. « E cosa mi servirebbe? Sono curioso ora. Cosa avresti risposto in un altro momento? » Per tacito consenso entrambi hanno deciso di trascorrere quel tempo insieme, in quel posto tranquillo e lontano dal caos della città, quindi tanto vale impegnare il tempo chiacchierando di qualsiasi cosa purché non ci siano riferimenti al passato. « Perché no? Ricordati che sono il bravo ragazzo dedito al volontariato ed alla beneficenza. » Soffia una risata mentre prende posto al suo fianco, piegando le ginocchia verso il petto. « Sfuggo a… tutto! Vale come risposta? Sfuggo ai miei pensieri, soprattutto, e ai ricordi. Alle domande che non trovano risposte. » Sospira, lo sguardo color nocciola dalle acque del lago si sposta verso il viso dell’amica. « E tu a cosa rifletti? »
Eleanor Dahlia H. Janssen
Eleanor e Nevil erano come due facce della stessa medaglia, e il fatto era che non potevano essere più diversi. Nevil scappava dai pensieri, mentre Eleanor era alla ricerca di una possibile soluzione perché, nonostante non ne avessero mai parlato apertamente, entrambi sapevano che cosa custodivano. Mantenere un basso profilo costava un certo sforzo alla newyorchese, eppure chissà come, c'era riuscita. Un mezzo sorriso cominciò ad aleggiare sulle di lei labbra, prima di lanciare una lunga e piuttosto eloquente occhiata all'amico. « Qualcosa di intenso, perfino una discussione potrebbe farti bene. In molti sottovalutano l'utilità di litigare, sai? A volte è semplicemente una valvola di sfogo... E no, non stavo per dirti che hai bisogno di una scopata, anche se il più delle volte quando si litiga, se c'è la giusta alchimia, si finisce a letto. » Non s'era mai fatta problemi a dare i propri consigli, né tantomeno quando riguardava l'ambito sessuale. Era estroversa, aveva imparato in fretta che non solo la sua facoltà era ciò che più le piaceva, ma era il modo migliore per entrare nella mente delle persone. Poteva essere considerata un'invasione, lo ammetteva, ma tutti avevano bisogno di aiuto, anche chi lo negava. « E tu non sei il bravo ragazzo che dici di essere. Puoi raccontarlo agli altri, perfino a te stesso, ma sappiamo entrambi che sotto la superficie c'è qualcosa di cui non parliamo... E rispondendo alla tua domanda, riflettevo proprio su questo, su ciò che siamo. »
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