#ceramiche tradizionali
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pier-carlo-universe · 14 days ago
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Samarkanda: La Perla dell’Uzbekistan tra storia, cultura e bellezza senza tempo.
Un viaggio nel cuore dell'Asia centrale per scoprire la città che incanta il mondo.
Un viaggio nel cuore dell’Asia centrale per scoprire la città che incanta il mondo. SAMARKANDA – Situata lungo l’antica Via della Seta, Samarkanda è una delle città più affascinanti e ricche di storia al mondo. Conosciuta come “la Perla dell’Uzbekistan”, questa città millenaria è un crocevia di culture, religioni e tradizioni, una testimonianza vivente della grandezza delle civiltà che l’hanno…
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persa-tra-i-miei-pensieri · 4 months ago
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Lista di cose artistiche per cui impazzisco quando visito una chiesa, museo, castello o palazzo storico:
⛪ rosone
⛪ campanile con orologio specialmente meridiana
⛪ capitelli
⛪ bassorilievi soprattutto attorno alle arcate delle porte o su un capitello
⛪ affreschi in particolare soffitti affrescati ancor meglio se cupole
⛪ organo soprattutto se antico
⛪ pulpito soprattutto se decorato o presenta una forma particolare
🖼️ affreschi trompe-l'oeil
🖼️ mosaici
🖼️ fasci di luce o vento dipinti
🖼️ uso dell'oro nelle opere d'arte
🖼️ mappamondi antichi e cartine geografiche affrescate o sottoforma di arazzi
🖼️ vetrate colorate
🖼️ stelle e luna dipinte
🖼️ raffigurazioni attinenti ai segni zodiacali, simboli alchemici e nodi celtici
🖼️ scrittura onciale con miniature in particolare se vengono utilizzati colori naturali come il blu oltremare, porpora, ocra, giallo di siena e oro
🖼️ librerie e radio d'epoca
🖼️ strumenti musicali antichi o di etnie lontane soprattutto se si possono vedere i meccanismi interni
🖼️ sculture di personaggi con libri o strumenti musicali tra le mani
🖼️ ceramiche con dipinti paesaggi e natura
🖼️ reperti in bronzo in particolare etruschi
🏰 guglie
🏰 soffitti a cassettoni
🏰 arcate
🏰 lampadari sfarzosi
🏰 cortile esterno con pozzo
🏰 giardini botanici e cespugli dalle forme particolari
🏰 ampolle alchemiche
🏰 strumenti astronomici e orologi antichi
🏰 fontane con sculture
🏰 tessuti e costumi tradizionali ancor meglio se con i bozzetti degli abiti
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carmenvicinanza · 1 month ago
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Esther Mahlangu
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Icona pop, esposta in tutto il mondo, senza una sua opera una collezione d’arte africana è ritenuta incompleta, questa è Esther Mahlangu, artista sudafricana.
Dipinge vivaci opere geometriche basate sui tradizionali disegni della nazione Ndebele, di cui è eminente ambasciatrice culturale.
Spirito innovativo e dirompente, è riuscita a creare un ponte tra il mondo dell’arte tradizionale e quello contemporaneo, collaborando con celebrità, marchi globali, musei e istituti culturali.
Nata a Middelburg, l’11 novembre 1936, ha iniziato a dipingere a dieci anni, seguendo gli insegnamenti della madre e della nonna che, nella tradizione Ndebele, si tramandano, solo tra donne, un particolare tipo di tecnica pittorica solitamente riservata alla decorazione delle case in occasioni speciali come il passaggio all’età adulta.
Disegni caratterizzati da forme geometriche ripetute, limitate da un sottile bordo nero in contrasto con lo sfondo bianco. Simmetrie di linee e figure in cui i colori sono assolutamente predominanti. Partendo dalla tradizione, si è spinta oltre, reinventato questa tecnica su piattaforme più contemporanee come tele, sculture, ceramiche, automobili e addirittura aerei.
Ha collaborato con artisti come Andy Warhol, David Hockney e Frank Stella.
Le sue astrazioni hanno attirato l’attenzione internazionale, nel 1989, dopo la sua partecipazione a “Magiciens de la Terre” mostra collettiva al Centre Pompidou di Parigi, dove ha dipinto una replica della sua casa di fronte al pubblico intervenuto.
Due anni dopo, è stata la prima artista africana a ricevere l’incarico di dipingere una BMW Art Car.
Nel 1997 questo tipo di disegni è stato riportato anche sulle code degli aerei dalla British Airways e, dieci anni dopo, sulla nuova Fiat 500 in occasione della mostra “Why Africa?” a Torino.
Ha anche collaborato con diversi prestigiosi marchi come la Rolls-Royce.
Le sue opere sono nelle collezioni di celebrità come John Legend, Oprah Winfrey, Trevor Noah e Swizz Beatz.
Predominante nel suo lavoro è la tensione tra locale e globale, tra l’ancoraggio e il distacco. Attinge a piene mani la tradizione visiva locale che vuole rappresentare nel mondo per preservare la sua patria e cultura.
Ha fondato e dirige una scuola in cui insegna la sua tecnica pittorica e di creazione di gioielli, a giovani donne.
Un lavoro pionieristico e coraggioso, nato in un contesto di grandi difficoltà politiche e sociali, in cui propone con orgoglio un’arte legata alla rivendicazione etnica.
Nella sua lunga carriera, Esther Mahlangu ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre dottorati onorari e la nomina di Ufficiale dell’Ordine delle Lettere e delle Arti dal governo francese.
Nel febbraio 2024 è stata inaugurata la mostra “Then I Knew I Was Good at Painting: Esther Mahlangu, A Retrospective” presso la Iziko South African National Gallery.
Una vita spesa per l’arte come rivendicazione culturale.
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lecodellariviera · 5 months ago
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Picasso a Sanremo: Ceramiche Solari e Mediterranee alla Galleria Palla Blu
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Dal 14 luglio al 15 settembre, la Galleria Palla Blu di Sanremo è lieta di presentare la mostra "Picasso: La Gioia della Ceramica", che lega l'artista alle sue radici mediterranee. Questa selezione di ceramiche colorate e solari sarà completata da opere di Yves Klein (1928-1962), l'iconico artista francese nato a Nizza, e dalle opere d'inchiostro di T'ang Haywen (1927-1991).
La Galleria Palla Blu di Sanremo apre le sue porte a un'estate ricca di arte e colore con la mostra "Picasso: La Gioia della Ceramica", in programma dal 14 luglio al 15 settembre 2024. Un'occasione unica per immergersi nel genio creativo di Pablo Picasso e ammirare la sua prolifica produzione di ceramiche, espressione di una profonda connessione con le sue radici mediterranee.
Accanto alle opere di Picasso, la mostra espone anche lavori di Yves Klein (1928-1962), l'iconico artista francese nato a Nizza, conosciuto per il suo blu oltremare e la sua ricerca sull'immateriale. Completano la rassegna le opere d'inchiostro di T'ang Haywen (1927-1991), artista cinese che ha rivoluzionato la calligrafia tradizionale.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Galerie Jean-François Cazeau di Parigi, specializzata in maestri impressionisti e moderni.
Picasso
Il Mediterraneo di Picasso è molteplice, sia vissuto che sognato, dal paesaggio dei suoi porti spagnoli nativi agli studi degli ultimi anni della sua vita, passando per le località della Costa Azzurra e culminando nel Midi di Antibes, Vallauris e Cannes. Nonostante viaggiasse poco, Picasso si spostava sulla costa settentrionale del bacino del Mediterraneo potendo scoprire le culture di questa regione. Fu anche attraverso libri e musei, come il Prado o il Louvre, e grazie alle numerose cartoline e riproduzioni ricevute, che si nutrì della cultura mediterranea. Fin dagli esordi, queste molteplici fonti alimentarono il suo lavoro.
L'opera di Picasso è radicata in una ricca cultura ispanica, che spazia dall'antica arte iberica - come testimoniato dalla serie di piccoli bronzi antichi collezionati dall'artista - ai grandi maestri della pittura spagnola scoperti al Prado, fino al folklore dei costumi tradizionali, del flamenco e della corrida. In questo periodo particolarmente fecondo per Picasso, la ceramica svolge un ruolo fondamentale. Attraverso questa tecnica, l'artista riscopre anche la gioia fanciullesca della creazione stessa. Egli sposa forma e funzione con infinita inventiva.
Nel 1948 Picasso si trasferisce a Vallauris, un villaggio di ceramisti. Aveva già conosciuto Suzanne e Georges Ramié, proprietari dello studio Madoura, nel 1946. Fino alla sua morte, lavorerà solo con loro, creando sia pezzi unici che edizioni originali. Questo segna l'inizio di un intenso periodo creativo, incentrato sulla produzione di ceramiche. Picasso modella e disegna nell'argilla fauni e ninfe, pesci e tori, capre e gufi, utilizzando i supporti più inaspettati - frammenti di pignatte, gazette di fornace usate per cuocere i pezzi d'argilla o mattoni rotti. In particolare, i gufi compaiono frequentemente nelle sue opere, e rimangono uno dei soggetti più ricercati del suo lavoro.
Yves Klein
A completare questa selezione, sarà presentata una scultura di Yves Klein, "L'Esclave mourant d'après Michel-Ange", un'interpretazione post-moderna del soggetto rinascimentale nel suo emblematico blu Klein. Proprio come Picasso, Yves Klein amava giocare con i codici della storia dell'arte e sovvertirli. Le sue opere, che fanno parte del gruppo del Nouveau Réalisme, rappresentano una risposta europea al movimento americano della Pop Art.
T'ang Haywen
Saranno inoltre esposte opere d'inchiostro di T'ang Haywen, artista cinese della scuola post-bellica di Parigi che ha appena avuto una mostra retrospettiva al Musée National des Arts Asiatiques - Guimet. L'artista, della stessa generazione di Zao Wou-Ki e Chu Teh-Chun, ha dedicato la sua pratica alla pittura a inchiostro, nella grande tradizione cinese, rinnovandola con i precetti dell'astrazione occidentale.
Forte di un vero e proprio riconoscimento istituzionale, T'ang Haywen ha avuto diverse retrospettive in musei internazionali, a Monaco, Taipei, Parigi e Budapest. Le sue opere sono oggi conservate nelle collezioni del Museo Guimet, dell'Art Institute of Chicago, dell'M+ Museum di Hong Kong e della Menil Collection di Huston.
Un dialogo affascinante tra tre grandi maestri che, attraverso tecniche e linguaggi espressivi diversi, esplorano temi universali come la natura, la spiritualità e la condizione umana. Un'occasione imperdibile per gli amanti dell'arte e per tutti coloro che desiderano scoprire nuove sfaccettature del genio creativo di Picasso e dei suoi contemporanei.
Un'occasione imperdibile per ammirare capolavori di maestri moderni e contemporanei e per celebrare l'arte mediterranea in tutte le sue sfumature.
Informazioni sulla mostra:
Galleria Palla Blu
Indirizzo: Via Matteotti, 11, 18037 Sanremo IM, Italia
Date: 14 luglio - 15 settembre 2024
Sito web: https://www.galleriapallablu.com/
Contatto:  +39 389 990 65 87
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La Galleria Palla Blu di Sanremo apre le sue porte a un'estate ricca di arte e colore con la mostra "Picasso: La Gioia della Ceramica", in programma dal 14 luglio al 15 settembre 2024. Accanto alle opere di Picasso, la mostra espone anche lavori di Yves Klein (1928-1962) e le opere d'inchiostro di T'ang Haywen (1927-1991).
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trasimenoviaggi · 11 months ago
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Teheran: Una Città di Contrasti, Storia e Cultura Vibrante
Teheran, la capitale dell'Iran, si rivela come un affascinante caleidoscopio di contrasti, una metropoli che abbraccia la sua antica storia mentre si proietta verso il futuro con dinamismo. Il mio viaggio attraverso Teheran è stato un'esplorazione avvincente tra i suoi bazar tradizionali, i monumenti storici e la vitalità della vita urbana contemporanea.
Il cuore della città è la piazza Imam Khomeini, dove la maestosa Moschea di Imam Khomeini si erge con imponenza. Il richiamo alla preghiera e l'atmosfera sacra creano un'esperienza autentica di vita religiosa. Attraversare il Grande Bazar di Teheran, uno dei più antichi del Medio Oriente, è stato un viaggio nel tempo tra le bancarelle di spezie, tessuti e oggetti artigianali.
Teheran è anche la casa del Palazzo Golestan, un complesso palaziale risalente al XVI secolo, che racconta la storia della dinastia Qajar. Camminare attraverso le sue stanze ornate, le porte di legno intagliate e i giardini lussureggianti è stato un tuffo nella grandezza dell'epoca.
Il Museo Nazionale dell'Iran ha arricchito la mia comprensione della storia millenaria del paese, con reperti che spaziano dall'antichità alla dinastia Sassanide. Le antiche ceramiche, le sculture e i manoscritti esposti hanno dato vita alle pagine della storia iraniana.
Teheran è anche una città che abbraccia l'arte contemporanea, e il Teheran Museum of Contemporary Art è una testimonianza di ciò. Opere di artisti iraniani e internazionali adornano le sue pareti, riflettendo l'evoluzione della creatività nel contesto sociale e politico.
Il Parco Mellat è una fuga rinfrescante dal caos urbano, con ampi spazi verdi, fontane e percorsi per passeggiate. Qui, ho osservato i tehraniani godere di momenti di relax, un quadro di vita quotidiana che ha sottolineato la vitalità della città.
La cucina persiana ha deliziato il mio palato con una varietà di sapori unici. Dall'immancabile kebab agli stufati ricchi di spezie, ho assaporato la raffinatezza della cucina iraniana in locali accoglienti e autentici.
Teheran di notte si anima nei suoi quartieri alla moda, come Tajrish e Darband. I caffè e i ristoranti illuminati, le conversazioni vivaci e le luci della città che si riflettono sulle montagne circostanti creano un'atmosfera incantevole.
In conclusione, Teheran è una città di molteplici sfaccettature, una fusione di passato e presente che si svela attraverso i suoi monumenti, le sue strade affollate e la sua cultura vibrante. Un'esperienza che ha sfidato le aspettative, rivelando la vera essenza di una delle capitali più affascinanti del Medio Oriente.
人工智能
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ceramica-sassuolo · 1 year ago
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Piastrelle di Sassuolo: L'Eccellenza dell'Arte della Ceramica Italiana
Le piastrelle di Sassuolo sono da lungo tempo sinonimo di eccellenza nell'industria della ceramica italiana. Questa piccola città situata nella regione dell'Emilia-Romagna ha una lunga tradizione nella produzione di Piastrelle Sassuolo ceramiche, diventando un punto di riferimento nel settore. In questo articolo, esploreremo la storia di Sassuolo come centro ceramico, la qualità delle sue piastrelle e l'importanza di questa tradizione per l'industria italiana.
Storia di Sassuolo come Centro Ceramico
La storia della produzione di piastrelle a Sassuolo risale a secoli fa. La presenza di argilla di alta qualità nella regione ha reso questa piccola città un luogo ideale per l'arte della ceramica. Tuttavia, è nel XIX secolo che Sassuolo ha iniziato a emergere come uno dei principali centri ceramici d'Italia. La rivoluzione industriale ha portato a una maggiore meccanizzazione dei processi produttivi, consentendo una produzione su larga scala.
Durante il XX secolo, Sassuolo ha continuato a evolversi, abbracciando nuove tecnologie e innovazioni nel settore ceramico. La collaborazione tra artigiani locali, designer e ingegneri ha contribuito a creare piastrelle uniche che hanno attirato l'attenzione a livello internazionale.
Qualità delle Piastrelle di Sassuolo
Le piastrelle di Sassuolo sono rinomate per la loro qualità eccezionale e la bellezza senza tempo. Questo prestigio è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui la selezione accurata delle materie prime e la maestria artigianale nella produzione. L'argilla estratta dalla regione è nota per la sua purezza e consistenza, fornendo una base solida per la creazione di piastrelle durevoli e resistenti.
Il processo di produzione è un connubio di tradizione e innovazione. Gli artigiani di Sassuolo mantengono ancora oggi tecniche antiche, come la lavorazione manuale e la smaltatura artigianale, che conferiscono alle piastrelle un tocco unico. Allo stesso tempo, l'industria ha adottato tecnologie moderne per garantire precisione e qualità costante.
La varietà di piastrelle prodotte a Sassuolo è impressionante. Dai design classici e tradizionali a quelli più moderni e contemporanei, la gamma soddisfa una vasta gamma di gusti e stili. La capacità di adattarsi alle tendenze attuali senza compromettere la qualità ha contribuito a mantenere la domanda internazionale per le piastrelle di Sassuolo.
L'Importanza di Sassuolo per l'Industria Italiana
Sassuolo non è solo un nome familiare tra gli amanti della ceramica, ma è anche un pilastro dell'industria italiana. La produzione di piastrelle non solo genera occupazione nella regione, ma contribuisce anche in modo significativo all'economia nazionale. Le esportazioni di piastrelle di Sassuolo raggiungono mercati globali, portando il prestigio dell'artigianato italiano in tutto il mondo.
Inoltre, la presenza di centri di ricerca e sviluppo a Sassuolo testimonia dell'impegno dell'industria nel rimanere all'avanguardia. L'innovazione continua è essenziale per competere su scala internazionale, e Sassuolo dimostra di essere all'altezza della sfida, mantenendo la sua reputazione di centro ceramico all'avanguardia.
Conclusioni
In conclusione, le piastrelle di Sassuolo sono un'opera d'arte che incarna la ricca tradizione e l'eccellenza artigianale dell'industria ceramica italiana. La combinazione di storia, qualità e innovazione ha reso Sassuolo un nome rispettato nel mondo della ceramica, con le sue piastrelle che decorano case e spazi commerciali in tutto il mondo. Guardando al futuro, è evidente che Sassuolo manterrà il suo ruolo di protagonista nell'industria, continuando a ispirare e a definire gli standard per la produzione di piastrelle di alta qualità.
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scienza-magia · 1 year ago
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Piombo: tossicità e danni alla salute rivelati dalla Scienza
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Piombo e Salute: Esplorando gli Effetti di Questo Metallo Tossico. Il piombo è un metallo pesante ampiamente utilizzato dall’uomo per migliaia di anni. Tuttavia, la sua tossicità per l’uomo è nota sin dai tempi antichi. Negli ultimi decenni, con il progresso della ricerca scientifica, abbiamo acquisito una comprensione più approfondita degli effetti negativi del piombo sulla salute umana. In questo articolo, esploreremo in dettaglio come il piombo impatta sulla salute e quali sono i rischi associati all’esposizione a questa sostanza. Fonti di Esposizione al Piombo Il piombo è ancora presente nell’ambiente moderno e può essere trovato in diverse fonti di esposizione. Le principali vie di esposizione al piombo includono: -
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Vecchie Tubature d’Acqua: In molte abitazioni costruite prima degli anni ’80, le tubature d’acqua contenevano piombo. Quando l’acqua scorre attraverso queste tubature, può contaminarsi con il metallo e diventare una fonte di esposizione. - Vernici al Piombo: Le vecchie vernici utilizzate nelle case e negli edifici spesso contenevano elevate quantità di piombo. Le polveri e i detriti delle vernici possono essere inalati o ingeriti, portando all’esposizione. - Benzina con Piombo: In passato, la benzina conteneva piombo come additivo per aumentare l’ottanaggio. Anche se oggi la benzina senza piombo è la norma, alcune nazioni ancora utilizzano la benzina al piombo. - Ambienti di Lavoro: Alcuni settori industriali, come quello delle batterie, delle vernici e delle ceramica, possono comportare un’esposizione professionale al piombo. - Rimedi Casalinghi Tradizionali: In alcune culture, si possono ancora utilizzare rimedi casalinghi che contengono composti di piombo. - Altre Fonti: Alcuni oggetti d’uso quotidiano, come giocattoli, gioielli o ceramiche, possono contenere piombo a livelli preoccupanti. Impatto sulla Salute del piombo Il piombo è tossico per il corpo umano, specialmente per il sistema nervoso e il cervello. I bambini piccoli e le donne in gravidanza sono particolarmente vulnerabili agli effetti nocivi del piombo. - Effetti sul Sistema Nervoso Centrale: Il piombo può causare danni permanenti al sistema nervoso, provocando problemi di apprendimento e di sviluppo nei bambini esposti. Può anche causare irritabilità, difficoltà di concentrazione e riduzione delle capacità cognitive negli adulti. - Danni Ematici: L’esposizione al piombo può danneggiare i globuli rossi, portando a un’anemia ipocromica microcitica. - Sistema Cardiovascolare: Studi hanno evidenziato un collegamento tra l’esposizione al piombo e un aumento della pressione sanguigna, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari. - Sistema Riproduttivo: Il piombo può influenzare la fertilità sia maschile che femminile, portando a problemi di concepimento. Inoltre, l’esposizione in gravidanza può causare danni al feto. - Impatto sulle Ossa: Il piombo può sostituirsi al calcio nelle ossa, indebolendo la loro struttura e aumentando il rischio di fratture. Misurazione e Gestione dell’Esposizione al Piombo L’esposizione al piombo può essere misurata attraverso test del sangue o del piombo presente nelle ossa. Se i livelli di piombo sono superiori ai livelli considerati sicuri, è importante adottare misure per ridurre l’esposizione. - Controllo Ambientale: Eliminare il piombo dalle abitazioni, sostituendo tubature o vernici al piombo, è un passo cruciale per prevenire l’esposizione. - Alimentazione Sana: Una dieta equilibrata e ricca di calcio, ferro e vitamina C può aiutare a ridurre l’assorbimento del piombo nel corpo. - Igiene Personale: Lavarsi spesso le mani e mantenere un ambiente pulito aiuta a ridurre il rischio di ingerire polveri o particelle di piombo. - Attenzione nei Luoghi di Lavoro: Se il lavoro comporta l’esposizione al piombo, è essenziale adottare misure di sicurezza, come l’uso di dispositivi di protezione individuale. Conclusione Il piombo è un metallo tossico che può avere gravi conseguenze sulla salute umana. L’esposizione al piombo può portare a problemi neurologici, cardiovascolari, riproduttivi e ossei. È essenziale adottare misure preventive per ridurre l’esposizione al piombo e proteggere la salute delle persone, in particolare dei bambini e delle donne in gravidanza. Fonti: A spasso nella storia: The Radium girls e la tossicità del Radio  -  World Health Organization (WHO) – Lead Poisoning and Health Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Pesaro: arte e musica all’alba con KABA di Roberto Paci Dalò, "Lo spazio in ascolto", la voce della scultura
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Pesaro: arte e musica all’alba con KABA di Roberto Paci Dalò, "Lo spazio in ascolto", la voce della scultura. Venerdì 18 agosto alle 5.30 del mattino (accesso libero) in Viale Trieste a Pesaro torna con un suggestivo appuntamento al sorgere del sole LO SPAZIO IN ASCOLTO. La voce della scultura, progetto pluriennale di WunderKammer Orchestra (WKO) e Archivio Loreno Sguanci, che pone l’attenzione sulle opere d’arte en plein air che arricchiscono la geografia culturale della città. Fondamentale, anche in questa edizione, il contributo della Sistemi Klein, per il terzo anno consecutivo main sponsor dell’iniziativa che si avvale anche del patrocinio del Comune di Pesaro, Assessorato alla Bellezza, del contributo di Riviera Banca e della collaborazione di Ceramiche Bucci e di Giardino di Santa Maria. L’idea è immaginare, costruire una relazione/dialogo tra differenti linguaggi, quello della scultura e quello delle arti performative, che entrano in simbiotica interazione. I protagonisti dialoganti sono la PORTA A MARE di Loreno Sguanci e KABA del musicista e performer Roberto Paci Dalò, artista poliedrico che dell’intersezione tra differenti linguaggi ha fatto la propria cifra stilistica. Così l’opera che connota iconicamente il lungomare di Pesaro, diventa il luogo di un nuovo e possibile dialogo fra arte e spazio urbano inteso come spazio espositivo in cui realizzare dialoghi inconsueti e suggestivi tra ‘segni’ che comunicano esperienze culturali ed esistenziali. “Progettai una scultura in legno - scriveva Loreno Sguanci - che realizzai sul lungomare. Immaginai una porta perché ricordavo le mura e le porte di Pesaro demolite nei primi decenni del Novecento. Ho pensato al legno, frutto della terra, lavorato dai calafati per far vivere di mare la città. Immaginai la porta come due ante semiaperte contro l’orizzonte, un varco attraverso il quale vedere l’altro spazio che compone la città nella sua storia e nella sua vita di terra e di mare”. Realizzata nel 1976, la scultura fu corrosa dalla salsedine rischiando di subire danni irreparabili per cui nel 2013 il Comune di Pesaro decise di sostituire il manufatto con una copia realizzata nei laboratori di ebanisteria della cooperativa sociale Tiquarantuno “B”. KABA, stile musicale albanese improvvisato e malinconico, è una meditazione che nasce nella notte e si conclude al sorgere del sole, che guarda dall’altra sponda dell'Adriatico. La musica dell'Albania meridionale è morbida, gentile e di natura polifonica con somiglianze con la musica greca sul canto polifonico dell'Epiro. Paci Dalò unisce materiali e strumenti tradizionali a elettronica creando un ponte tra la Porta a Mare di Pesaro e Përmet, centro dell'innovazione musicale del sud dell'Albania, dove sono cresciuti Remzi Lela e Laver Bariu considerati tra i più influenti clarinettisti albanesi e migliori interpreti del Kaba. A loro quest'opera è dedicata. Loreno Sguanci, fiorentino classe 1931, si diploma in Scultura e nel 1952 si trasferisce a Pesaro dove continua la sua ricerca indagando diversi materiali e nuovi linguaggi formali. Nel 1963 è alla Biennale dei Giovani a Parigi e nel 1965 alla Quadriennale d’Arte di Roma. Dopo una breve esperienza all’estero torna a Pesaro dove negli anni ’70 si dedica allo studio del segno e delle sue molteplici valenze grafiche come elementi essenziali per dar corpo al rapporto logico-emozionale tra presente e memoria, ricerca da cui nascono opere per lo spazio pubblico come, appunto, la Porta a Mare. Muore nel 2011. Clarinettista, compositore, attivo da decenni nel campo delle sperimentazioni elettroniche Roberto Paci Dalò è anche grafico, pittore, regista e cartografo. È un pioniere nell’utilizzo delle tecnologie digitali e Internet per la creazione di progetti artistici innovativi all’insegna della relazione tra arte, tecnologia e natura. Cofondatore e direttore della compagnia di arti performative Giardini Pensili, ha ricevuto, nella sua carriera, la stima e il sostegno di artisti come Aleksandr Sokurov e John Cage e ha presentato sue opere nei principali musei, teatri e festival e biennali in giro per il mondo. La performance di WKO raccoglie il fil rouge degli eventi dei Notturni Oliveriani organizzati da Biblioteca e Musei Oliveriani dalle 21.30 di giovedì 17 agosto che aprirà le porte di Palazzo Almerici fino al mattino con un caleidoscopico programma di musica, teatro, videoart, Escape Room e visite guidate in italiano e in inglese alla Biblioteca Oliveriana e al Museo Archeologico.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 2 years ago
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Tesori nascosti del Lago Maggiore: i musei meno conosciuti da visitare assolutamente
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Il Lago Maggiore è una delle mete turistiche più ambite in Italia, grazie alla bellezza delle sue località turistiche principali, come Verbania, Baveno e Stresa, e alle sue isole, tra cui le famose Isole Borromee. Tuttavia, il lago offre anche molti tesori nascosti, come i musei meno conosciuti ma altrettanto interessanti. In questo articolo, esploreremo i musei meno conosciuti del Lago Maggiore che vale la pena visitare. Museo del Paesaggio Il Museo del Paesaggio si trova a Verbania e si concentra sulla storia e l'evoluzione del paesaggio del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di dipinti, fotografie e documenti che raccontano la storia del territorio circostante il lago. In particolare, il museo si concentra sulla storia dell'agricoltura e dell'industria tessile della zona. Il Museo del Paesaggio è un luogo ideale per chi è interessato alla storia locale e alla cultura della zona. Museo dell'Ombrello e del Parasole Il Museo dell'Ombrello e del Parasole si trova a Gignese ed è dedicato alla storia dell'ombrello e del parasole. Il museo ospita una vasta collezione di ombrelli e parasole provenienti da tutto il mondo, tra cui alcuni esemplari antichi molto rari. Il museo offre anche una panoramica sulla storia dell'industria dell'ombrello e del parasole nella zona del Lago Maggiore. Museo Civico Archeologico Il Museo Civico Archeologico si trova a Luino ed è dedicato alla storia archeologica della zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di reperti archeologici provenienti dalla zona circostante il lago, tra cui ceramiche, monete e oggetti in metallo. Il museo offre anche una panoramica sulla storia della zona dal periodo preistorico fino all'epoca romana. Museo della Ceramica Il Museo della Ceramica si trova a Laveno Mombello ed è dedicato alla storia della ceramica nella zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di ceramiche provenienti dalla zona circostante il lago, tra cui piatti, vasi e oggetti decorativi. Il museo offre anche la possibilità di assistere a dimostrazioni dal vivo di tecniche di lavorazione della ceramica. Museo Etnografico Il Museo Etnografico si trova a Mergozzo ed è dedicato alla cultura e alle tradizioni della zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di oggetti tradizionali, tra cui costumi, strumenti musicali e oggetti per la casa. Il museo offre anche la possibilità di assistere a dimostrazioni dal vivo di tecniche tradizionali come la tessitura. Museo Ferroviario Il Museo Ferroviario si trova a Domodossola ed è dedicato alla storia delle ferrovie nella zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di locomotive e carrozze ferroviarie provenienti dalla zona circostante il lago, tra cui alcune locomotive a vapore molto rare. Il museo offre anche la possibilità di assistere a dimostrazioni dal vivo di tecniche ferroviarie. Conclusione Il Lago Maggiore offre molti tesori nascosti che vale la pena scoprire durante una visita alla zona. I musei meno conosciuti ma altrettanto interessanti offrono una panoramica sulla storia e la cultura della zona circostante il lago. Dal Museo del Paesaggio al Museo Ferroviario, ogni museo ha qualcosa da offrire ai visitatori interessati alla storia locale e alla cultura della zona. Se sei alla ricerca di una destinazione turistica affascinante e suggestiva, non perdere l'occasione di visitare il Lago Maggiore e i suoi tesori nascosti. Read the full article
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oubliettemagazine · 2 years ago
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Re Carlo III: per l’incoronazione ci saranno le royal commemorative pottery?
In tanti si stanno chiedendo se l’incoronazione di Re Carlo III sarà diversa da quella dei suoi predecessori anche per quanto riguarda le royal commemorative pottery, ovvero le tradizionali e famose ceramiche commemorative inglesi. Emma Bridgewater royal commemorative pottery – Photo by Atique La risposta non è certa, ancora tutto tace ma la giornalista, scrittrice, studiosa di famiglie reali…
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viaggianteviaggi · 2 years ago
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Viaggio a Marrakech - La città rossa
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Marrakech, chiamata anche la «Città Rossa», vanta una vacanza dinamica e affascinante in Marocco. La regione possiede un patrimonio culturale distinto e una ricca storia, situata tra le magnifiche montagne dell'Atlante. Essendo una destinazione popolare, i viaggiatori di tutto il mondo la visitano per un'esperienza deliziosa. La città è famosa per le sue iconiche strutture antiche, i vivaci mercati e il cibo da leccarsi i baffi! La città di meditazione, Medina, è una posizione privilegiata accessibile dal patrimonio mondiale dell'UNESCO che i visitatori non possono perdersi! Le strade strette piene di case e ristoranti tipici ne fanno il cuore della città. Godersi i tessuti colorati, le ceramiche, i gioielli e altri prodotti artigianali è sempre una delle cose preferite dai visitatori dei Souk! La Moschea della Koutoubia è un altro famoso edificio di tipo monumentale da visitare. Situata nel rinomato centro della città, è una delle moschee più importanti di Marrakech che espone vari esempi di architettura moresca. Si erge magnificamente con dettagli intricati e un elegante minareto. Uno degli entusiasmanti luoghi non architettonici da esplorare è il Palazzo Bahia. Costruito alla fine del XIX secolo, il palazzo esemplifica l'architettura marocchina con cortili, giardini e splendide fontane distribuite su diversi acri. Per gli amanti del cibo, Marrakech ha molto da offrire con una cucina deliziosa. Tra i piatti più famosi della città c'è il tajine, uno stufato a cottura lenta tipicamente cucinato con pollo, agnello o manzo. Altri cibi molto apprezzati sono il cuscus, la zuppa di harira e la pastilla, un'appetitosa torta di carne di piccione dolce e salata. La città ha molti hammam, bagni pubblici o resort di vapore che fanno parte del patrimonio culturale del Marocco; visitarlo introduce i visitatori a massaggi, trattamenti, bagni di vapore e saune tradizionali marocchini, il tutto sotto la guida di professionisti. Un paradiso di avventure per tutti, con mercati vivaci e tranquille opzioni per visitare i giardini, Marrakech non smette mai di stupire. Con la sua storia unica, la sua cultura vivace e la sua deliziosa cucina, Marrakech è una destinazione da non perdere! E se vuoi visitare altre città in Africa clicca sul nostro link. Read the full article
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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iro  L’essenza del colore nel design giapponese
Rossella Menegazzo
L’ippocampo, Milano 2022, 288 pagine, 20,5 x 27 cm, Stampato e rilegato in veste tradizionale giapponese, ISBN  9788867226672
euro 39,90
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Le origini dei colori tradizionali del Giappone si perdono nell’antichità. Dal fiore di ciliegio al bambù fuligginoso, dal verde aghi di pino alla vasta gamma dei marroni tè, i loro nomi evocano il fascino che da sempre la natura e il mutare delle stagioni esercitano sulla sensibilità giapponese. Inizialmente adottati nell’abbigliamento per indicare il rango, i colori tradizionali hanno visto i loro significati espandersi nel corso del tempo fino a includere oggi ogni sorta di oggetto di design. Questo volume celebra una selezione di 200 colori (iro, in giapponese), ciascuno esemplificato da uno o più oggetti che vanno dai kimono del XVI secolo alle sedute contemporanee, dagli utensili da cucina alle più raffinate ceramiche. Accanto a creatori quali Naoto Fukasawa, Issey Miyake e Reiko Sudo ritroviamo talenti meno noti o del tutto sconosciuti che hanno dato forma a una peculiare e durevole tradizione del design nipponico, tra tecniche artigianali ancestrali e tecnologie d’avanguardia. Ogni colore è contestualizzato da un breve testo descrittivo sulle sue origini e sull’influenza che ha esercitato in vari ambiti, con notizie sui pigmenti da cui venivano ricavate le pregiate tinture (come l’onnipresente blu indaco), o sui personaggi storici che hanno reso popolari alcune tonalità, come il maestro della cerimonia del tè Sen no Rikyū. Scritto da Rossella Menegazzo, già co-autrice di WA - L’essenza del design giapponese, il prezioso volume è di per sé un oggetto magnifico che conquisterà tutti gli amanti del design.
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carmenpernicola · 6 years ago
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Sull’importanza del gioco nello sviluppo affettivo e intellettivo del bambino sono stati presentati molti e stimolanti interventi. I bambini giocano. Dire che i bambini giocano è come dire che il cielo è azzurro. Ovvio, banale, difficile che ci si soffermi a riflettere. I bambini giocano, probabilmente da quando esiste il mondo. Che cosa potremmo trovare, dunque, di meglio per comunicare con i nostri bambini? Giocando con loro impariamo a capirli, a conoscerli, li scopriamo ogni volta di più. E scopriamo un po’ di più di noi stessi. Ma nella vita degli adulti non sempre c’è spazio per il gioco. Bruno Munari (nelle foto), pittore, primo designer italiano, scrittore, creatore di libri per l’infanzia, sosteneva che “conservare l’infanzia dentro di sé vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare”. Ma è difficile conservare l’infanzia dentro di noi. Le nostre vite sono spesso luoghi affollati di cose inutili, inutili fardelli che appesantiscono i giorni. Siamo una società depressa e ansiosa. Il nostro sistema produttivo frammenta il lavoro, in modo che ognuno svolga ripetutamente le stesse azioni, anello di una catena di cui non conosce direttamente né l’inizio né la fine. Tutto ciò deresponsabilizza e non favorisce l’autostima. Lasciati senza guida da una generazione di padri e di madri, che hanno tentato di scardinare i modelli familiari tradizionali e ci hanno lasciato il difficile compito di individuarne di nuovi, spesso abbiamo un’identità fragile, cui cerchiamo di dare una forma attraverso il possesso di beni. Siamo soli, e siamo soli con i nostri figli. Le famiglie tradizionali allargate vanno sparendo, lasciando i genitori soli di fronte al loro compito di genitori. Le esigenze pratiche sono troppe e rubano spazio alla relazione, al tempo del gioco. I genitori hanno addosso tutta la responsabilità e diventano ansiosi, si sentono inadeguati e a volte in colpa. Non c’è spazio per il gioco. Non c’è spazio per giocare con i propri figli. E poi giocare con i bambini non è facile. Perché ci mette in contatto con la nostra infanzia, la va a ripescare, la recupera, e non sempre questo recupero ci rende felici, non sempre i ricordi della nostra infanzia ci fanno piacere. E’ difficile trovare un adulto che sappia giocare. Ma giocare davvero. Nello stesso modo in cui giocano i bambini. Giocando solo per giocare. Perché il gioco è un’attività fine a se stessa. Il gioco non produce, non crea ricchezza materiale: il gioco, come dice Huizinga, impegna in maniera assoluta. E per che cosa poi? Per niente, è la prima risposta che può venire in mente a una società in cui tutto è monetizzato e misurato sulle possibilità produttive. Ma si può imparare a giocare. O meglio, si può riscoprire la naturale capacità di giocare che è dentro di noi. Spazio. Bisogna fare spazio. Spazio alle emozioni, spazio a ciò che non produce. Il gioco, per essere davvero gioco, deve essere spontaneo e soprattutto deve essere una sorta di passatempo. L’atteggiamento del giocatore per professione, come dice Huizinga, non è più un vero e proprio atteggiamento ludico. Nessuno può essere costretto a giocare, perché in quel caso il gioco perde di senso. Il gioco richiede l’intenzione di giocare. E si dovrebbe riflettere bene su questo nei diversi contesti istituzionali in cui si dice ai bambini: giocate! Non è detto, comunque, che giocando si cresca. Bisogna essere disponibili a lasciarsi cambiare dal gioco, a evolvere. Il gioco è un fenomeno articolato. Per poterne parlare bene bisognerebbe affrontare temi come la socializzazione, la formazione della cultura, il pensiero simbolico, la capacità di fare astrazione, la logica, le regole. Che giocare non sia una banale e poco rilevante attività infantile è stato evidenziato anche da Huizinga (1938), che nella sua opera Homo Ludens, ha definito il gioco come fondamento di ogni cultura, evidenziando che anche gli animali giocano e che quindi il gioco esiste prima della cultura. E’ stato Jean Piaget (1896-1980), psicologo ginevrino, la cui fama è legata soprattutto ai suoi studi sullo sviluppo cognitivo nell’età evolutiva, a riconoscere al gioco una responsabilità vitale nella maturazione dell’intelligenza. Piaget ha individuato, infatti, nello sviluppo infantile una prima fase, caratterizzata dal gioco-percettivo motorio, un tipo di gioco non orientato socialmente (tra i 12 e i 18 mesi) e una seconda fase, caratterizzata dall’integrazione del gioco simbolico alle attività percettivo-motorie (dai 18 mesi ai cinque anni). Mentre i giochi motori (afferrare gli oggetti, lanciarli lontano, sistemarli uno sull’altro) rafforzano nel bambino la sicurezza nelle sue possibilità di apportare piccoli cambiamenti alla realtà esterna, il gioco simbolico, in cui gli oggetti diventano simboli di altri oggetti, consentono al bambino di imparare la rappresentazione di eventi fantastici, di esercitare il linguaggio verbale, di scoprire quell’attività creativa che Piaget chiama fabulazione e che consiste nel piacere di ascoltare e di inventare fiabe. Quando arriva intorno ai cinque anni il bambino scopre poi l’interazione nel gioco e intorno ai sette-otto anni conquista la capacità di giocare rispettando delle regole. Nel 1967 un altro psicologo, Donald Winnicott, si è occupato del gioco, inserendolo tra quei fenomeni transizionali che aiutano il bambino, che ha beneficiato di buone cure materne, a emanciparsi in maniera non traumatica dalla dipendenza materna, imparando l’autonomia e conservando una certa fiducia in una realtà positiva che lo protegge. Winnicott ha definito il gioco come un fenomeno transizionale che consente al bambino di situarsi in un’area di illusione che media tra il mondo interiore del bambino e il mondo esterno, dapprincipio percepito come un patrimonio diviso con la madre. Sotto questo aspetto, sostiene Winnicott il gioco e gli oggetti transizionali (come peluche, coperte, sciarpe) danno al bambino un senso di sicurezza e lo aiutano nel controllo dell’angoscia. Vorrei qui evidenziare come, anche sulla scorta di queste osservazioni, sia evidente che il gioco si situa in uno stato intermedio tra i vincoli posti dalla realtà esterna e le infinite possibilità offerte dalla creazione fantastica. Il gioco è, quindi, una sorta di spazio intermedio tra una “realtà reale” e una “realtà immaginaria”. Potremmo paragonare lo spazio del gioco a quello che Carli, parlando dello spazio analitico, definisce “spazio anzi”, intendendo una funzione della mente che consente il ripensamento delle categorie mentali in base alle quali la realtà è stata classificata. Come dice Gregory Bateson “il gioco forza ogni categoria di cui disponiamo”. Lo spazio del gioco, come lo “spazio anzi” consente, infatti, ai bambini e agli adulti, di mettere in discussione le categorie mentali che contengono la propria storia passata, permettendo quel che Carli definisce “apprendimento pedagogico”, laddove porta, grazie a una traduzione simbolica delle proprie emozioni a una riorganizzazione psichica del proprio universo emotivo. Con il gioco, infatti, grazie alle sue regole pre-definite, è possibile trasgredire alle categorie mentali ereditate dalle figure genitoriali, per giungere a una ridefinizione del proprio modo personale di essere nel mondo e per vedere con occhi nuovi la propria storia passata. Il gioco, da questo punto di vista, quindi, agevola una definizione della propria identità. Il “fare finta” nel gioco, che può essere considerato una sorta di agire per prova, consente, inoltre, di mettere in scena esperienze non ancora reali ed educa a una capacità trasformativa dell’esperienza, grazie alla possibilità che offre di imitazione della realtà. Col gioco, infatti, i bambini possono “far finta di” essere adulti, sperimentando questa condizione, senza doverne affrontarne i relativi fallimenti e le inevitabili sofferenze. Per dirla con Bruner “il gioco offre un’eccellente opportunità per provare combinazioni di comportamenti che non sarebbero mai sperimentate sotto pressione funzionale” (Bruner, 1976) e offre “un modo per minimizzare le conseguenze delle azioni e quindi apprendere in una situazione meno rischiosa”. Il gioco, infine, educa al rispetto delle regole, al movimento da un universo di significati a un altro.. Un altro psicologo, il sovietico Lev Semenovic Vygotskji (1896-1934), autore di Linguaggio e pensiero (uscito postumo nel 1934) e di un’opera sul gioco e la sua funzione nello sviluppo psichico del bambino, si è occupato del gioco, centrando l’attenzione sull’importanza dei giochi intellettuali, motori individuali o sociomotori nell’evoluzione affettiva del bambino. Vygotskij considera il gioco come un’attività fondamentale per lo sviluppo intellettivo e come il mezzo più adeguato per facilitare il processo di astrazione. Sembra proprio che il romantico Richter avesse davvero ragione quando asseriva che il gioco è un’attività tremendamente seria.
Sigmund Freud, La psicoanalisi infantile
Donald Winnicott, Gioco e realtà
Johan Huizinga, Homo Ludens
Jean Piaget, Il giudizio morale nel fanciullo
C. Foti, C. Roccia, M. Rostagno, C’era un bambino che non era ascoltato. L’ascolto nella comunicazione, nella tutela, nella cura del minore, Centro Studi Hansel e Gretel di Torino
Claudio Foti, a cura di, Chi educa chi?: sofferenza minorile e relazione educativa , Milano-Unicopli
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia 1992
Bruno Munari, Il laboratorio per bambini a Brera
Bruno Munari, Laboratorio giocare con l’arte, quaderni 1-9, Museo internazionale delle Ceramiche Faeinza, Faenza 1983-1994
Beba Restelli, Giocare con tatto Maria Montessori, La scoperta del bambino
Il gioco, un’attività tremendamente seria Sull’importanza del gioco nello sviluppo affettivo e intellettivo del bambino sono stati presentati molti e stimolanti interventi.
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designbooksmilano · 2 years ago
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Iro  L’essenza del colore nel design giapponese
Rossella Menegazzo
L’ippocampo, Milano 2022, 288 pagine, 20,5 x 27 cm, Stampato e rilegato in veste tradizionale giapponese, ISBN  9788867226672colori tradizionali,
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Le origini dei colori tradizionali del Giappone si perdono nell’antichità. Dal fiore di ciliegio al bambù fuligginoso, dal verde aghi di pino alla vasta gamma dei marroni tè, i loro nomi evocano il fascino che da sempre la natura e il mutare delle stagioni esercitano sulla sensibilità giapponese. Inizialmente adottati nell’abbigliamento per indicare il rango, i colori tradizionali hanno visto i loro significati espandersi nel corso del tempo fino a includere oggi ogni sorta di oggetto di design. Questo volume celebra una selezione di 200 colori (iro, in giapponese), ciascuno esemplificato da uno o più oggetti che vanno dai kimono del XVI secolo alle sedute contemporanee, dagli utensili da cucina alle più raffinate ceramiche. Accanto a creatori quali Naoto Fukasawa, Issey Miyake e Reiko Sudo ritroviamo talenti meno noti o del tutto sconosciuti che hanno dato forma a una peculiare e durevole tradizione del design nipponico, tra tecniche artigianali ancestrali e tecnologie d’avanguardia. Ogni colore è contestualizzato da un breve testo descrittivo sulle sue origini e sull’influenza che ha esercitato in vari ambiti, con notizie sui pigmenti da cui venivano ricavate le pregiate tinture (come l’onnipresente blu indaco), o sui personaggi storici che hanno reso popolari alcune tonalità, come il maestro della cerimonia del tè Sen no Rikyū. Scritto da Rossella Menegazzo, già co-autrice di WA - L’essenza del design giapponese, il prezioso volume è di per sé un oggetto magnifico che conquisterà tutti gli amanti del design.
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likarotarublogger · 2 years ago
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VENTOTENE FASHION WEEK BY E&R ,“La pace è un sogno” 4° Edizione di Elena Rodica Rotaru. La vincitrice del premio ''Vento Fashion '' è la stilista Liliana Dobritoiu della Romania. 
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Ventotene Fashion Week by E&R, l’evento organizzato dall’associazione Lika Eventi di Elena Rodica Rotaru il presidente, con la cura della Pandataria Film, in collaborazione con il comune di Ventotene.Direzione artistica di Elena Rodica Rotaru. Co-organizzatrici Candida Silvestri e Camelia Birlan. Hair-stylist Marilena Bacanu, che con la sua professionalità ha curato tutte le modelle e staff.
Ogni anno l'evento ha un tema, quest'anno: "La pace è un sogno".
La PACE è un dono per il mondo intero, trova un amore più vero. La PACE è un premio, che viene vinto da molti, ci fa vincere anche se siamo lontani. La PACE è un seme nelle nostre mani, che dev’essere coltivato per un nuovo domani.
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Modella/madrina dell'evento Giulia Ruggeri abiti EMPORIO di Giovanna Assenso Ventotene
Da 4 anni ormai la settimana della moda di Ventotene è diventata un appuntamento annuale non solo con la moda ma anche con l'arte, la gastronomia e la nautica, lo snorkeling e l'acquagym.
La Fashion Week si è conclusa con il Gran Galà del 3 luglio in Piazza Castello di Ventotene, guidato dalla modella Letizia Trento e dall'attore/cantante Jano Di Gennaro, svoltosi il 3 luglio 2022, che ha regalato grande fermento a tutte le persone presenti nella piazza principale dell'isola.
La serata finale della settimana di moda ha richiamato con eleganza il tema dell'evento di Ventotene "La pace è un sogno".
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Sfilata White Whale di Luca Cupini '' Le Rampe'' Ventotene
Bambini, modelle, stilisti e ospiti hanno indossato sia le magliette degli sponsor dell’evento che abiti tradizionali dall’Italia, Romania, Ucraina, Olanda, etc., che hanno sfilato anche se censurati da alcuni paesi europei. E anche stata presente Candida Silvesti, che ha cantato la musica "Lili Kangy" sui toni di Angela Luce. Gli special guest dell'evento sono stati l'attrice/cantante Marcia Sedoc, leader del gruppo Cacao Meravigliao di Renzo Arbore, che ha allietato il pubblico nella piazza del castello di Ventotene ed ha anche fatto parte della giuria. Anche Nataliya Krasnova dall'Ucraina ha partecipato all’evento, deliziando il pubblico con il suono del pianoforte.  Nataliya si trova al terzo posto nel concorso Miss Badante Italia 2021, ideato da Elena Rodica Rotaru, creatrice della Fashion Week Ventotene dal 2019 fino ad oggi.
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Elena con l'abito della stilista Liliana Dobritoiu
Il cantante Nae Leonard e la sarta Carla Ruggieri
La canzone popolare rumena Nae Leonard ha creato un bellissimo momento con i rumeni presenti in piazza, che hanno ballato un folk club rumeno.
Il programma del Gran Galà si è svolto nell'ordine preciso della direttrice Elena Rodica Rotaru, che ha presentato i suoi abiti eleganti durante la prima sfilata, una collezione 2022.
Sul podio si sono presentati anche i negozi dell'isola. 
Lo store Emporio Luigi Assenso di Giovanna Assenso. ''Mollo tutto vivo a Ventotene''. Isolani da generazioni, sempre presenti sull'isola, aperti tutto l'anno, per uomini, donne e bambini, l’Emporio propone uno sportivo classico e accessori che richiamano la tradizione isolana.
Il punto vendita "Le Rampe" di Luca Cupini “Whit Whale” è il nome del loro marchio -ideato, creato e disegnato da loro stessi. Quest’anno hanno iniziato a vendere il loro prodotto all’ingrosso agli altri commercianti, e quindi sono presenti anche sulle isole di Ponza, Ischia, Pomezia, Forte dei Marmi, marina di Carrara e Parma.
Semplicemente Giò e Meraviglie del Mare di Giovanna Silvestri e Andreina Matrone creano dei costumi da bagno per donna e bambino, parei, articoli da mare, ceramiche, cucina e souvenir.
Il negozio Evaso by Agnese Matrone si concentra su collane, accessori e vestiti per donna, t-shirt per donna, uomo, bambino con la scritta “EVASO-EVASA”.
Ha anche avuto luogo una sfilata artigianale realizzata da Candida Santomauro, con collane in ceramica e borse fatte a mano all'uncinetto.
Sono anche stati esposti dei dipinti con materiali disegnati a mano da Cristina Marotta e sculture in mosaico realizzate da Gea e Salvatore Schiano di Colella.
Il corteo pittorico "Trasparenza" dell'artista Enzo Casale, un pittore che ha sempre concentrato la sua attenzione artistica sulla figura umana, analizzata nelle sue varie sfaccettature psicologiche, etniche, antropologiche ed estetiche. I suoi ritratti hanno subito negli anni sostanziali modifiche a seconda delle diverse tecniche utilizzate dall'artista. Il suo lavoro presentato sul podio ritrae un uomo che fa parte dell'ultimo ciclo di opere realizzate con supporto in chiffon, un tessuto leggerissimo utilizzato nella moda, campo molto caro all'artista che da anni disegna abiti per diverse Maison.
E qui, all'Isola di Ventotene, potete vedere la mostra nel locale "Un mare di sapori". 
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Modella Valentina e la piccola Susanna Gargiulo abiti ''Semplicemente Giò di Giovanna Silvestri.
Tra sfilate, sfilate, musica e balli tradizionali rumeni, non poteva mancare il momento cool della serata ''Gran Galà' Ventotene Fashion Week di E&R, la quarta edizione con il premio 'Vento Fashion'.
Gli stilisti in competizione in mostra sono:
Rosanna Stega pugliese,
Liliana Dobritoiu di Romania
Carla Ruggieri di Rieti- moda ‘50, ‘70, ‘80.
I giurati erano presenti per votare il miglior stilista:
Presidente di giuria Cataldo Matrone - consigliere comunale
Marcia Sedoc - attrice/cantante
Dorin Dumitru- Moda Romania
Simona Zibellini - insegna yoga classico
Laura Manzo - Il gabbiano
Rosella De Bonis – ex insegnante  scuola dell’infanzia 
Pietro Fizzotti - ex Gdf, ex capitano di diporto, candidato alla pesca maschile e femminile.
Il momento più emozionante della serata è stata la presentazione moda della collezione internazionale di parrucche Italwig 2022 di Andrea Caruso - Showroom Roma. Le modelle hanno indossato parrucche con gli abiti della sarta Carla Ruggieri anni '50, '70, '80. L’organizzatrice della Fashion Week, Elena, ha indossato una corta parrucca rossa che fa salire in passerella la sua compagna/coordinatrice dell'evento Camelia Birlan, che anche lei indossava una parrucca bionda.Elena dice le seguenti parole. La sfilata di parrucche ha un tema, la mia assistente/coordinatrice Camelia Birlana qualche mese fa ha avuto un problema molto delicato nella sua vita e necessitava una parrucca per le sue necessità. È lì che fu a comprare i prodotti da Italwig e fu così che nacque questa proposta per far sfilare la 
collezione di parrucche alla Ventotene Fashion Week. Ragazze e donne, una parrucca può essere indossata in tutti i vari tipi sia per la bellezza che per la necessità. Ti amo così tanto amica Camelia. 
Inoltre, l’evento Ventotene Fashion Week ha premiato e nominato due delle modelle "madrine dell'evento". Giulia Ruggeri e Giada Traversa sono state qui insieme per 4 anni, durante la settimana della moda. 
I cantanti della serata sono stati: Jano Di Gennaro, Marcia Sedoc, Nae Leonard dalla Romania e Nataliya Krasnova dall'Ucraina, che hanno suonato il pianoforte. 
Verso la fine della serata, la giuria ha votato il miglior stilista. La vincitrice della VENTOTENE FASHION WEEK BY E&R 4° edizione 2022, con il premio ''VENTO FASHION'' è stata la stilista rumena Liliana Dobritoiu, la più votata della serata.
Lilia - un marchio in crescita, un laboratorio di creazione di abbigliamento che sintetizza la tradizione rumena trasposta in una collezione di abbigliamento che si combina con il moderno. Collezione creata con stile con materiali in fibra naturale di alta qualità provenienti dalla Romania. Questi materiali in cotone, lino e seta la dicono lunga sull'eleganza di questi outfit. I prodotti Lilia sono realizzati con passione, pazienza e professionalità e aspettano di diventare uno dei tuoi motivi di gioia.
Alcune parole che i membri della giuria ci hanno dedicato.
Cataldo Matrone presidente di giuria: Elena volevo ringraziarti per la fantastica serata per Ventotene e sarà un evento da condividere e per continuare a portare uno spettacolo come il tuo su una piccola isola per me che sono di Ventotene è fonte di orgoglio grazie, è stato un onore essere presidente di giuria, vi abbraccio fino al prossimo anno.Pietro Fizzotti di Ventotene, ex corteggiatore Uomini e Donne Mediaset Canale 5: Una bella serata ricca di fantasia e animazione, la mia è stata la prima volta come giurato alla Ventotene Fashion Week, quello che mi ha colpito di più è stato il coinvolgimento dei bambini dell'isola e degli adulti indossando abiti delle boutique dell'isola, la coreografia è molto apprezzata, Elena una Donna ricca di iniziative sempre pronta a portare nuove emozioni nel cuore delle persone e Ventotene, anche i complimenti. La vista degli abiti indossati dalle tre stiliste sfilare è stato un momento magico ed emozionante perché i loro lineamenti e la bravura delle ragazze che li hanno indossati hanno reso quei momenti emozionanti. Le canzoni della Romania sono belle come i vestiti indossati, sarà perché ho vissuto in Romania per un po', i balli sono meravigliosi. La Puglia terza classificata molto apprezzata per le caratteristiche degli abiti. Ma la giuria, senza consultarsi, ma indipendentemente considerando la sfilata dei vestiti, ha deciso di votare per la Romania, ripeto per musica e vestiti.Simona Zibellini: Una bellissima serata per me che è stata la prima esperienza di contatto con la Fashion Week, un evento che mi ha toccato il cuore perché ho visto il coinvolgimento dei Ventotenesi nell'evento da parte di bambini, mamme e ragazze che sono saliti sul podio. ELENA è impeccabile per presenza, entusiasmo, amore e per l'isola che rivela ogni dettaglio nella cura dell'evento. Una serata di condivisione, moda, arte in cui i tre stilisti hanno trasmesso in un evento internazionale il loro antico amore per la moda, tutti e tre autori di meravigliosi capi che hanno poi sovvenzionato in giuria, un riconoscimento di gusti non toglie i tre stilisti talento. Forse la Romania ha vinto come chiaro connubio tra tradizione e modernità dei primi capi in cui trasmettevano freschezza, meraviglia dei tessuti ma soprattutto l'arte del ricamo si è distinta per richiedere tempi lunghi e grande precisione e molto altro ancora. La sarta di Rieti le ha mostrato la precisione di alcuni abiti davvero belli. La Puglia è stata forse la meno votata, ma ha voce anche nel mercato di domani, i suoi vestiti sono stati apprezzati. È stata davvero un'esperienza fantastica per me. Ventotene si adatta all'arte, alla propria cultura e creazione, anche tanta umanità in presenza di persone al mercato. È stata una gioia 
e un grande privilegio partecipare come giurato a questa edizione della Ventotene Fashion Week 2022.
Dorin Dumitru: Romania Fashion. Potrei dire l'isola di Elena dopo aver incontrato la mano di ferro del festival di Elena Rodica Rotaru. Coinvolta anima e corpo, Elena è conosciuta ovunque e grazie a lei ho potuto andare a vedere varie collezioni di moda, grandi artisti, bambini meravigliosi e una squadra unita.
Due host hanno mantenuto l'atmosfera, dando uno spettacolo di qualità. Evento accompagnato da un regal.de magistralmente eseguito pieces.de Marcia, Candida e il presentatore Jano Di Gennaro.
Il messaggio veicolato - la pace - ha commosso tutti gli occhi dei presenti, portando anche lacrime e speranza per un futuro perfetto sotto il mondo simbolo della pace tra i popoli.
Bambini e adulti allo stesso modo, abbiamo visto diverse collezioni di stilisti invitati al concorso, ma anche collezioni stagionali di sport-casual o sport-eleganti.
La Ventotene Fashion Week mi ha rivelato tre stilisti diversi per stile e cultura: eleganti, vintage e tradizionalmente stilizzati. Dai materiali naturali ai più lussuosi, dai ricami agli accessori finemente applicati, ho apprezzato il lavoro di tutti. Grazie Elena per tutto quello che fai per il nostro paese Romania, puoi vedere molto che non hai dimenticato la tua tradizione e cultura dove attraverso i tuoi eventi fai conoscere il nostro paese, la tua grande ospitalità per tutti significa che sei una persona dolce con un grande mancanza di cuore della nostra vera amicizia. Un ringraziamento speciale a Fabio Santomauro "Hotel Lo Smeraldo" per la sua ospitalità e gentilezza per una settimana per me e la mia famiglia. Grazie a tutti gli isolani, brava gente.
Laura Manzo proprietaria del bar Il Gabbiano di Ventotene :Per me sei la prima esperienza che fa parte di una giuria di alto livello e voglio ringraziare Elena per la sua ospitalità. Questo evento ha dato vita a una luce molto elegante nel mondo, Ventotene è già conosciuta come il cuore dell'Europa, qualsiasi contratto di pace in Europa, qualsiasi trattato. Elena al Gran Galà ci ha commossi tutti per il fatto che è riuscita a portare alcune persone da diversi paesi europei come anziani custodi ucraini che suonavano duramente il pianoforte. La squadra di Elena ha dimostrato per la quarta volta che il potere delle donne è grande da qualche parte. Ho dato alla Romania il massimo dei voti per il fatto che la collezione di abbigliamento della stilista Liliana Dobritoiu ha mostrato una linea perfetta, materiali in lana molto costosi, seta tutto il ricamo a mano richiede una lunga lavorazione con motivi tradizionali, colori molto vividi che danno energia vitale tra tradizione e moderazione vintage, che mi ricorda gli anni della mia infanzia, è stato molto emozionante ricordare l'infanzia degli anni ’70  sfilata moto artistica. Lo stilista pugliese Rosanna Stega ha creato le cose belle, l’abito da sposa che indossava la nostra Letizia Trento conduttrice della Gran Galà era molto bello. Candida è la nostra isolana e attraverso la sua voce ci ha trasmesso amore. Congratulazioni Elena, Candida e Camelia le 3 donne forti.
La serata si conclude con un ringraziamento a sponsor, media, per tutti i partecipanti, collaboratori e protagonisti.
L'evento della Ventotene Fashion Week è iniziato il 30 e ci è celebrato con l'apertura sul meraviglioso Mar Mediterraneo di un tour in barca organizzato dal Diving World Ventotene di Valentina Lombardi e Beniamino Santomauro e con la cura dell'associazione Lika Eventi di Elena, Camelia e Candida Silvestri.
Aperitivo a bordo per tutti i partecipanti offerto dalla Sisa di Vincenzo Assenso. Lezione notturna, acquagym, snorkeling tutto a cura di Candida Silvestri.
Il 1 luglio, seconda serata della settimana della moda, tutti ospiti dello staff del bar e pizzeria Antico Forno Aiello Garden di Gioachino Aiello. Una bellissima serata magica con aperitivi, riprese e proiezione del documentario "Sarteavventura" di Salvatore Braca. Le protagoniste sono Elena e Carla Ruggieri, esperta sarta. Il film è uscito su Rai 3 Geo il 13 maggio 2022, ma la storia continua. Ci vediamo il 31 luglio al Ventotene Film Festival sarà la proiezione. Da non perdere!
La Fashion Week ringrazia la famiglia Aiello Gioachino e Vittori per la loro speciale ospitalità e collaborazione.
Si è svolta a Borgo Cacciatori di Pietro Pennacche la terza serata della settimana della moda: al magico tramonto con vista sull'isola di Santo Stefano tra aperitivi, musica, shooting e tutti i bambini hanno fatto danza e ginnastica in piscina di Candida Silvestri. Martina Pennacchio e il suo staff sono stati molto gentili con noi Elena, Candida e Camelia Fashion Week. Grazie mille!
L'ultimo giorno della settimana della moda è iniziato al mattino con colazione, riprese e musica al bar ristorante ''La Terrazza sul Mare ’ Cala Nave Ventotene. Mille grazie a Massimo e Katia per la loro straordinaria ospitalità e collaborazione. Prima della serata del Gran Galà, l'attrice/modella madrina della settimana della moda di Ventotene Giulia Ruggeri insieme alla modella Ekaterina Varvariuc ha avuto un servizio fotografico con Aura Ruggeri, fotografa ufficiale dell'evento nel bellissimo giardino dell'hotel Lo Smeraldo.
Alle 21.00, in Piazza Castello di Ventotene, centinaia di turisti e isolani erano presenti al Gran Galà, chiusura della settimana della moda "VENTOTENE FASHION WEEK BY E&R 4° EDITION "LA PACE È UN SOGNO".
Partner Media: 
Pandataria Film di Salvatore Braca  (riprese video)
PaeseRoma di Michelangelo Letizia  (giornale)
Fashionluxury.info
ArteTv. Giornale di Antonio Auricchio 
LikaRotaruFashion (fashion blogger)
Every  Where Radio di Jano Di Gennaro
Romania Fashion di Dorin Dumitru
MTM-Eventis di Massimo Meschino
Aura Ruggeri (fotografo ufficiale dell’evento)
Sponsor ufficiale: 
Pandataria Film di Salvatore Braca
Hotel Lo Smeraldo di Fabio Santomauro
Hotel Borgo Cacciatori di Pietro Pennacchio
Incantamondo agenzia e viaggi Ventotene
Antico Forno Aiello di Gioacchino e Vittoria 
C 4 Quattro C  Premiazioni Roberto Costantini di Tivoli
Diving World Ventotene di Valentina Lombardia e Beniamino Santomauro
Acquagym di Candida Silvestri
Il Forno Aiello di Ventotene
Afrodite di Michele Gargiulo e Angela 
Supermarket Sisa di Vincenzo Assenso
Hotel Agave e Ginestra
Idea Casa (decorazione florale)
Candidaterra  di Luigi Sportiello
Hair Beauty Salon Marilena Bacanu di Roma
I ringraziamenti vanno a: 
Comune di Ventotene in speciale a sig.ra Viviana Romano, a Pro Loco di Ventotene in speciale a sig.ra Palma Porretta, a Fabio Santomario - hotel Lo Smeraldo, Pietro Pennacchio hotel  Borgo Cacciatori, Pino Pepe – Incantamondo b&b  -viaggi e turismo, Cristina Marotta ha ospitato la badante della Ucraina,  Candidaterra di Luigi Sportello, a Massimo e Katia ‘’La Terrazza su Mare ‘’Cala Nave, ha  tutti coloro che hanno collaborato l’evento .
Ventotene Fashion Week ringraziamenti  a Dj. Jonatan, Pasquale Curci, a Aura Ruggeri (fotografo ufficiale), a Lara Galina fotografo ANSA, a Marilena Bacanu Hairstyle, Salvatore Braca.
I ringraziamenti vanno anche alle modelle/i, bambini che hanno sfilato per questa settimana della moda: Giulia Ruggeri e Giada Traversa sono le madrine della fashion week Ventotene, Ekaterina Varvariuc, Susana e Michelangelo Gargiulo, Alessandra e Christian Mihaly, Sofia Rega, Valentina Ielapi,  Ana, Nertila Groshiti,  Ambra e Elisabetta Groshiti, Candida Silvestri, Lili, Giulia e Perla Turno, Denise Vita, Leonarda  Asello,  Lorena Bernando, Rugiada Colò, Beniamino Santomauro, Marialisa Bianchini, Daniela Dumitru e Muscalu Doinita Liliana.
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La giuria dell'evento Ventotene Fashion Week.
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Candida Silvestri con l'abito anni'50 dalla sarta Carla Ruggieri e la parrucca ''Italwing International di Andrea Caruso.
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Quadro dell’artista Enzo Casale.
L'articolo blog di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
Il cantante folk della Romania 🇷🇴 Nae Leonard e Muscalu Doinita Liliana.
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djs-party-edm-italia · 3 years ago
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Il Portogallo promuove l'offerta per l'Arredamento della casa a Milano: in mostra dal 6 all’11/6 alla Tortona Design Week
MADE IN PORTUGAL naturalmente in mostra alla Tortona Design Week dal 6 all'11 giugno 2022. Una selezione esclusiva dei migliori prodotti portoghesi per l'home design e l'interior design sarà esposta dal 6 all'11 giugno in uno degli spazi più iconici della città di Milano. La mostra "MADE IN PORTUGAL naturally" si svolge nell'ambito della Tortona Design Week, il vivace e straordinario evento dedicato a questo cluster.
L'esposizione portoghese, ubicata in Via Tortona al 30, presenterà una sofisticata collezione di prodotti di diversi settori, tra questi: mobili, biancheria da letto, tessuti per la casa, posate, ceramiche, illuminazione e tappeti. Oltre 40 i brand coinvolti. I visitatori, infatti, potranno trovare soluzioni di alcune delle aziende portoghesi più conosciute, come: Laskasas, GlammFire, JMS, Spal e Ferreira de Sá Rugs, che insieme, simuleranno un'area accogliente e raffinata composta da una lounge e un bar.
La mostra è curata dal designer franco-portoghese Christophe de Sousa, il quale, grazie ad un vasto bagaglio d'esperienza in svariati settori, è già stato premiato sia in Europa che negli Stati Uniti, per la sua nota passione per i processi di creazione e produzione.
Il sughero, uno dei materiali più tradizionali dell'industria portoghese, è grande protagonista di questa mostra. Un'area speciale del salone, coordinata dal designer Toni Grilo, noto e apprezzato designer nel settore dell'arredamento portoghese, è interamente dedicata ai prodotti sostenibili realizzati in questo materiale. Grazie alla forte attenzione per la promozione dell'economia circolare e del savoir-faire degli artigiani portoghesi, questo angolo è uno dei principali punti di forza dell'esposzione "MADE IN PORTUGAL naturally".
Dopo il successo dell'anno scorso, APIMA (Associazione Portoghese del Mobile e delle Industrie Affini) e AICEP hanno deciso di organizzare una seconda iniziativa, con l'obiettivo di promuovere i marchi e i prodotti portoghesi presso il pubblico italiano, ma anche presso le migliaia di designer, buyer e altri professionisti internazionali che visitano Milano durante quella settimana.
"Non avremmo potuto ricevere un riscontro migliore della precedente mostra, sia da parte del pubblico che della stampa. Quest'anno, con la ripresa dei viaggi internazionali e degli eventi commerciali, le nostre aspettative sono ancora più alte. Prevediamo di ricevere oltre 5.000 visitatori e di promuovere i nostri marchi all'interno dei nostri tradizionali mercati di esportazione, ma anche nei mercati emergenti di grande potenziale", afferma Joaquim Carneiro, Presidente di APIMA. Con una forte attenzione all'innovazione e alla personalizzazione, la fiera evidenzia anche la sostenibilità delle soluzioni portoghesi, promuovendo l'economia circolare.
 Il MADE IN PORTUGAL naturalmente alla Tortona Design Week può essere visitato dal pubblico in Via Tortona, 30, dal 6 all'11 giugno, dalle 10 alle 20 (10-22 il 10 e l'11).
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