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Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi spunta una rara lampada ad olio di 1.700 anni fa decorata con una Menorah [VIDEO]
ARCHEOLOGIA | Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi spunta una rara lampada ad olio di 1.700 anni fa decorata con una Menorah L'articolo completo e il video su Storie & Archeostorie
Redazione Un raro esemplare di lampada ad olio in ceramica risalente al periodo tardo romano è stato scoperto nei pressi del Monte degli Ulivi a Gerusalemme, durante uno scavo archeologico condotto dall’IAA, l’Autorità per le Antichità di Israele. Decorata con i simboli della tradizione ebraica — la Menorah (lampada a sette bracci) del Tempio, una pala per incenso (mahta, in ebraico) e un Lulav…
#archeologia#Bar Kochba#Beit Nattif#ceramica romana#ebraismo#Gerusalemme#Israel Antiquities Authority#Israele#lampada ad olio#Menorah#Monte degli Ulivi#notizie#scavi#scavi archeologici#scoperte#simboli ebraici#storia ebraica#Tempio di Gerusalemme
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Candida Santomauro vince il trofeo Ventofashion con la sua collezione di abiti e accessori moderni, realizzati all’uncinetto sull’Isola
Grande successo di pubblico domenica, 18 agosto 2024, per la sesta edizione dell’evento Fashion Week Ventotene, ideata dalla stilista Elena Rodica Rotaru. L’evento, organizzato in un luogo simbolo per la nostra Europa, l’isola di Ventotene, è stato dedicato alla Pace, alla convivenza in armonia delle persone, in un momento storico difficile che attraversiamo, pieno di violenze e incomprensioni. “Il numero 6 è il numero che simbolizza la pace nel mondo. Il numero 6 è l’amore. Attraverso il tema scelto, vogliamo far emergere un filo simbolico che unisce l’antichità Egizia all'Eleganza e all'Arte Italiana, al Made in Italy, alla gioia del vivere insieme”.
Il Galà, a causa delle condizioni avverse del tempo, si è svolto presso il Centro Polivalente dell’Isola invece che nella location storica di Piazza Castello. La Sala dei Convegni, che in passato ha ospitato eventi d’importanza nazionale ed internazionale, ha accolto un pubblico numeroso ed entusiasta, formato da turisti e abitanti dell’Isola, insieme a ospiti arrivati da tutt’Italia.
Antonella Brini,Candida Silvestri e Jano Di Gennaro
A vincere il trofeo Ventofashion, sesta Edizione, è stata Candida Santomauro, una vera artista che è nata e si è formata a Ventotene. La Giuria ha particolarmente apprezzato la sua collezione “Crete”, che comprende lavorazioni elaborate, realizzate a mano, accessori creati all’uncinetto e oggetti decorativi in ceramica. La sua sfilata piena di energia ha avuto come protagonisti bambini e ragazzi presenti sull’Isola: l’idea vincente di coinvolgere gli ospiti dell’Isola è ormai un’abitudine consolidata e apprezzata dell’Evento.
Modella Rugiada Colò (Argentina)
Abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
Modella Perla Turnu, abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
Seconda, Carla Ruggieri, protagonista del film documentario “Sarte Avventura”, andato in onda su Rai Tre. Con la sua collezione, ha fatto tornare il pubblico negli anni 50’ 70’ 90’ mostrando degli splendidi abiti da sposa e da prima comunione indossati dalle proprietarie per le occasioni più importanti della loro vita, tanti anni fa. Si tratta di donne e ragazze della provincia di Rieti, dei borghetti e paesini laziali: ogni abito ha una storia, raccolta e raccontata nel documentario dalla protagonista insieme a Elena Rodica Rotaru. Così è nato il documentario, a bordo del camper di “Sarte Avventura”. Un’umanità ritrovata, le storie di felicità e spensieratezza attraverso abiti bellissimi, nella storia del nostro territorio!
Carla Ruggeri la seconda classificata con le sue modelle.
Elisangela Dos Santos Santano Del Brasile
Modella/ vincitrice del concorso Miss Badante Italia 2023.
Modelli
Rugiada Colò e Emanuel Vecchioli abiti sposta e sposo di Tiziana Casali e Marco Marchegiani sposati quasi 40 anni fa a San Polo di Tarano Rieti.
Modella Cristel Mollo -abito da sposa oltre 35 anni fa di Corina Casali , San Polo di Tarano Rieti.
Al terzo posto la giovanissima stilista romana Giorgia Beniamin Salib. 22 ani, con una laurea in Fashion Design allo IUAV di Venezia, che ha presentato la sua ultima collezione “Old Chic”, ispirata all’antico Egitto, un omaggio alle sue radici egiziane. Colore dominante - il bianco della pace, impreziosito da accessori dorati, con accenti sull’eleganza del plissettato, la maestosità delle forme classiche, semplici ma di effetto, e dei materiali ricercati.
Giorgia Beniamin Salib stilista romana .
La serata è stata completata da momenti artistici che hanno conquistato il pubblico, grazie alle voci e le canzoni evergreen di Antonella Brini e Jano Di Gennaro, in veste anche di conduttori - presentatori dell’evento. Un dei momenti più apprezzati è stato quello della sfilata di abiti ispirati al mondo arabo e all’Africa, firmata da Elena Rodica Rotaru. L’Organizzatrice del Festival ci ha portati in un viaggio pieno di colori, con tuniche impreziosite dai disegni tradizionali, turbanti eleganti e mantelli pregiati - tutti abiti raccolti da lei nei viaggi in paesi come Egitto, Dubai Turchia, Tunisia o Marocco. Grande entusiasmo e calorosa accoglienza per la presenza di Elisangela Dos Santos Santano, originaria del Brasile, la vincitrice in carica del Concorso nazionale “Miss Badante”, giunto quest’anno all’ottava edizione. Applausi calorosi a scena aperta anche per i numerosi bambini protagonisti dei balli pieni di energia presentati e diretti da Candida Silvestri.
Elena Rodica Rotaru
La sua sfilata di abiti arabi.
https://youtu.be/oYoAa7Xfmng
La Giuria è stata presieduta da Cataldo Matrone – consigliere comunale di Ventotene ed è stata composta da Emanuel Vecchioli – Hairstylist VIP internazionale - vicepresidente della Giuria, Rosamaria Curcio – Proloco di Ventotene, Gianluca Cappabianca– Make-up VIP internazionale, Pietro Fizzotti – Corteggiatore Tv del programma “Uomini e Donne”, Rosy Filosa – professoressa che per diversi anni ha insegnato sull’isola di Ventotene.
Ecco anche alcune testimonianze a caldo:
Elena Rodica Rotaru, patron del Fashion Week Ventotene: “E’ stato un evento riuscito, sono contenta che, alla sesta edizione, il Trofeo è andato a un’artista dell’isola, Candida Santomauro, che trova la sua ispirazione e creatività proprio in questo territorio meraviglioso. Uno dei momenti più emozionanti per me è stato quello della sfilata dei bambini. Io amo la loro spensieratezza, la spontaneità e la gioia di partecipare ogni anno ballando e presentando abiti, accessori e non solo. Ringrazio i concorrenti che hanno fatto prova del loro talento, Candida Silvestri che, come sempre, è stata al mio fianco nell’organizzazione, la Giuria, i presentatori, il Comune di Ventotene, i nostri partner e sponsor Pandataria Film, Hotel Lo Smeraldo, SISA supermercati, C4 Premiazione. E invito già da adesso stilisti e designer per iscriversi all’edizione dell’anno prossimo, che sarà la settima!”.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno sfilato per questa volta bambini, donne e maschi .
Bambini di Ventotene:
Angela Marina Gargiulo
Susanna Gargiulo
Sofia Rega
Alessandra Mihaly
Clara Vollono
Zoe Cocumelli
Arissa Langella
Bianca Masi
Flavia Musella
Meg Pandolfi
Ragazzi : Emanuel Vecchioli
Ragazze: Elena Cindroiu, Cristina di Felice, Cristel Mollo, Rugiada Colò, Carina Elena, Perla Turnu, Elisangela DOS Santos Santanos, Joyce Coutinho .
Cataldo Matrone: “Come presidente della giuria, posso dire che è stato un evento che ha coinvolto come sempre la comunità ventotenese dai più piccoli ai più grandi. L'entusiasmo di Elena contraddistingue il suo modo di lavorare insieme alla sua professionalità. Jano Di Gennaro, presentatore: “Il sesto anno e' stato una piacevole conferma, Elena Rodica Rotaru non si è risparmiata ed ha realizzato un evento impeccabile. Ogni anno tornare a Ventotene e rivedere quella magica cornice, respirare arte e moda a 360 gradi è sempre una grandissima e valida esperienza. Sono felicissimo di poter essere al timone di questo evento perché quando si investe in passione e gioia di fare i risultati solo sempre eccelsi. Infatti anche quest'anno il risultato finale è stata una armonia di tanti elementi, a partire dalla realizzazione dei capi indossati dalle modelle, fino ad arrivare alla musica che ne ha fatto da contorno. Senza parlare poi della professionalità della giuria e di tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'intero evento”. Antonella Brini: “E’ stato l’evento più fashion dell’isola di Ventotene. Per il sesto anno consecutivo la moda è arrivata sull’isola sotto la baghetta della direttrice artistica International style Elena Rodica Rotaru. Live motive dell’evento: il numero sei che rappresenta nella storia egizia un numero positivo, rappresenta la pace e rappresenta l’amore. Elena Rodica Rotaru ha portato in Sfilata abiti che la stilista ha raccolto nei suoi viaggi in Egitto, Dubai, Turchia o da Marrakech, mirabilmente indossati da ragazzi ragazze e donne presenti sull’isola. Il premio a Candida Santomauro ha messo in valore le creazioni in ceramica e fatte con l’uncinetto, molto caratteristiche e legate al territorio, sottolineando la cultura dell’artigianato locale. La stilista emergente Giorgia Benjamin è una ragazza giovane di 22 anni che si è approcciata con degli abiti in omaggio al padre egiziano. Carla Ruggieri ha presentato degli abiti da sposa e da comunione che attraversavano gli anni 30, 50, 60, 90 praticamente rivitalizzandoli dagli armadi in cui erano posti. Bella l’idea di far eun film dove raccontare la storia dei proprietari di questi abiti tra i quali il suo di sessant’anni fa!”.
Partner e sponsor dell’Evento: Comune di Ventotene, LikaEventi di Elena Rodica Rotaru e Candida Silvestri, Pandataria Film, in collaborazione con Proloco di Ventotene, Hotel Lo Smeraldo, Hair Beauty Salon di Marilena Bãcanu - ROMA, il Supermercato SISA, C4 Premiazione di Guidonia.
Musica: Dj Jonatan e Pasquale Curcio. Fotografo Ufficiale: Vittorio Musella Riprese Video: Salvatore Braca e Dario Santomauro.
Partner Media: FashionLuxury.info, Pandataria Film, PaeseRoma Quotidiano, MTM, Media X Te di Miruna Cajvaneanu, Lika Rotaru Blogger.
Articolo di Miruna Cajvaneanu e @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
Qui ⬇️⬇️⬇️ ci sono tutte le foto.
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GLASS IN ANCIENT ROME
EL VIDRIO EN LA ANTIGUA ROMA
IL VETRO NELL'ANTICA ROMA
(English / Español / Italiano)
Glass was a favourite material for the Romans, who sourced it through trade with the Egyptians and Phoenicians. Objects made of Roman glass have been found at numerous sites throughout the Roman Empire in domestic, industrial and funerary contexts. The glass was mainly used to make vessels, although ceramic mosaics and window glass were also produced.
Roman glass production methodologies developed from Hellenistic technical traditions, initially concentrating on the production of vividly coloured glass vessels using moulds. However, during the 1st century the industry experienced rapid growth, including the development of blown glass and a preference for colourless or 'aqua' vessels.
The production of raw glass was carried out in several geographically different areas from where the glass was worked into finished vessels, and by the end of the 1st century large-scale manufacture meant that glass became readily available throughout the Roman world, and from which luxury glass was available and must have been extremely expensive.
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El vidrio fue un material predilecto para los romanos quienes se proveían de él a través del comercio con egipcios y fenicios. Se han encontrado objetos fabricados con vidrio romano en numerosos sitios del Imperio romano tanto en contextos domésticos, como también industriales y funerarios. El vidrio era utilizado principalmente para fabricar recipientes, aunque también se producían mosaicos cerámicos y vidrios para ventanas.
Las metodologías de producción de vidrio romanas se desarrollaron a partir de tradiciones técnicas helenas, inicialmente concentrándose en la producción de recipientes de vidrio de colores intensos mediante moldes. Sin embargo, durante el siglo I la industria experimentó un rápido crecimiento que incluyó el desarrollo del soplado de vidrio y la preferencia por los vasos incoloros o tono ‘aqua’.
La producción de vidrio en bruto fue realizada en diversas zonas geográficamente diferentes de donde se llevaba a cabo el trabajado del vidrio para obtener los recipientes terminados, y hacia fines del siglo I la fabricación en gran escala hizo que el vidrio se convirtiera en un material fácilmente disponible en todo el mundo romano, y del cual se disponían de vidrios de gran lujo que deben haber sido sumamente caros.
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Il vetro era uno dei materiali preferiti dai Romani, che se ne approvvigionavano attraverso il commercio con gli Egizi e i Fenici. Oggetti in vetro romano sono stati rinvenuti in numerosi siti dell'Impero Romano in contesti domestici, industriali e funerari. Il vetro era utilizzato principalmente per la fabbricazione di vasi, ma venivano prodotti anche mosaici in ceramica e vetri per finestre.
Le metodologie di produzione del vetro romano si sono sviluppate a partire dalle tradizioni tecniche ellenistiche, concentrandosi inizialmente sulla produzione di vasi in vetro dai colori vivaci utilizzando stampi. Tuttavia, nel corso del I secolo l'industria conobbe una rapida crescita, con lo sviluppo del vetro soffiato e la preferenza per i vasi incolori o "acquosi".
La produzione di vetro grezzo avveniva in diverse aree geograficamente diverse da dove il vetro veniva lavorato per ottenere vasi finiti, e alla fine del I secolo la produzione su larga scala fece sì che il vetro fosse facilmente disponibile in tutto il mondo romano, da cui provenivano vetri di lusso che dovevano essere estremamente costosi.
#ancient rome#roma antigua#antica roma#vetro#vidrio#glass#s.I d.C.#1st century#roman art#arte romano
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Eastern Roman hand grenade (cheirovomvída = χειροβομβίδα) from the 10th century AD. Made of ceramic, inside was filled with Greek fire and put a wick on top to explode when the fire of the wick reached the interior where was the flammable mixture of Greek fire. As a curiosity, pointing out that it is a weapon destined to explode the Eastern Romans frequently took time to decorate the grenades with different reliefs.
(English / Español / Italiano)
Granada de mano (cheirovomvída = χειροβομβίδα) romana oriental del siglo X d.C.. Realizada en cerámica, por dentro era rellenada con fuego griego y se le ponía una mecha en la parte superior para que explosionase cuando el fuego de la mecha llegase al interior donde estaba la mezcla inflamable de fuego griego. Como curiosidad, señalar pese a que es un arma destinada a estallar los romanos orientales frecuentemente se tomaban la molestia de adornar las granadas con distintos relieves.
Granata a mano romana orientale (cheirovomvída = χειροβομβίδα) del X secolo d.C. Realizzata in ceramica, l'interno era riempito di fuoco greco e uno stoppino era posto sulla sommità in modo da esplodere quando il fuoco dello stoppino raggiungeva l'interno dove era posta la miscela infiammabile di fuoco greco. Come curiosità, nonostante si trattasse di un'arma destinata a esplodere, i Romani d'Oriente si preoccupavano spesso di decorare i melograni con diversi rilievi.
fuente: Bizancio Maravillosa.
#hand grenade#granata a mano#granada de mano#cheirovomvída#10th century#armas bizantinas#byzantine weapons#s.X
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Gli Etruschi: Un popolo affascinante e misterioso
Gli Etruschi, noti anche come Tusci dai Romani, sono stati un'antica civiltà che ha prosperato nell'Italia centrale tra il IX e il I secolo a.C. La loro regione, denominata Etruria, comprendeva approssimativamente le odierne Toscana, Umbria settentrionale e Lazio settentrionale, con insediamenti che si estendevano anche in Emilia-Romagna, Campania e Lombardia. Origini e misteri Le origini degli Etruschi rimangono ancora avvolte nel mistero. Diverse teorie sono state proposte, tra cui una migrazione dall'Asia Minore o una lenta evoluzione da popolazioni italiche preesistenti. La loro lingua, non indoeuropea, non ha ancora trovato una completa decifrazione, ostacolando una comprensione profonda della loro cultura e storia. Società e governo Gli Etruschi si organizzavano in città-stato indipendenti, ognuna governata da una monarchia o da una repubblica oligarchica. Le loro città erano centri di commercio e cultura, caratterizzati da un'architettura monumentale e da una ricca vita sociale. La religione etrusca era complessa e politeista, con divinità associate a vari aspetti della natura e della vita umana. Arte e cultura Gli Etruschi erano abili artigiani e artisti, producendo opere di grande raffinatezza in ceramica, bronzo, oro e avorio. La loro scultura, caratterizzata da un realismo espressivo e da una profonda attenzione al dettaglio, rappresentava divinità, eroi e scene della vita quotidiana. La pittura etrusca, decorava tombe e templi con affreschi che narravano miti, leggende e rituali. Influenza e declino Gli Etruschi ebbero un'influenza significativa sulla civiltà romana, trasmettendo conoscenze in vari campi come l'ingegneria, l'architettura, la religione e il diritto. Tuttavia, a partire dal IV secolo a.C., la loro potenza iniziò a declinare a causa dell'espansione romana e di conflitti interni. L'ultima città etrusca, Volsinii, cadde nel 264 a.C., segnando la fine di questa affascinante civiltà. Eredità Nonostante la loro scomparsa, gli Etruschi hanno lasciato un'eredità duratura. La loro arte, la loro cultura e le loro conoscenze hanno influenzato profondamente il mondo romano e continuano a ispirare studiosi e artisti ancora oggi. Le loro città sepolte, come Veio, Tarquinia e Cerveteri, conservano ancora tesori archeologici di inestimabile valore, offrendo una finestra su un mondo antico ricco di mistero e fascino. Etruschi, popolo e civiltà misteriosa Gli Etruschi, con la loro cultura elaborata, il loro talento artistico e la loro influenza sulla storia italiana, rappresentano un capitolo fondamentale della civiltà mediterranea. La loro storia, seppur frammentata e ricca di enigmi, continua ad affascinare e ad incuriosire, invitandoci a scoprire i segreti di un popolo che ha lasciato un'impronta indelebile sul nostro passato. Foto di Giampaolo Ciurli da Pixabay Read the full article
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LEONCILLO. Ritorno a Gubbio
Leoncillo è stato lo scultore che ha raccolto la lezione della scuola Romana arrivando all’informale attraverso le astrazioni con la ceramica
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Un turista trova un antico tesoro nascosto in una grotta della Sardegna
L'isola della Sardegna è rinomata per la sua bellezza naturale e la sua ricca storia che affonda le radici in tempi antichi. Tuttavia, di recente, è stata al centro dell'attenzione globale per una scoperta straordinaria: un turista ha trovato un antico tesoro nascosto nelle profondità di una grotta sarda. L'avventura è iniziata quando un turista francese di nome Jean-Pierre Dubois stava esplorando la Grotta di Nettuno, una delle più celebri grotte marine dell'isola, situata sulla costa occidentale. Questa grotta è famosa per le sue impressionanti formazioni rocciose, tra cui stalattiti e stalagmiti. Tuttavia, Dubois stava cercando qualcosa di più di una semplice escursione turistica. La sua determinazione lo ha spinto a esplorare una zona della grotta che non era accessibile al pubblico e che poteva essere raggiunta solo attraverso un passaggio stretto e basso. Armato di attrezzatura da speleologo, Dubois ha deciso di avanzare ulteriormente nella grotta, con risultati sorprendenti. All'interno di una piccola fessura nella roccia, Dubois ha scoperto un antico scrigno di legno. La sua curiosità e la sua prudenza sono state premiate quando ha aperto il contenitore con cautela, rivelando un tesoro di reperti incredibili. Questi includevano monete d'oro, gioielli finemente lavorati e manufatti in ceramica. L'aspetto più affascinante è stato il fatto che i reperti sembravano risalire all'epoca romana, con alcune stime che li collocavano tra il I e il IV secolo d.C. Questa scoperta solleva molte domande sulla storia dell'isola e sulla possibile presenza romana in quest'area durante quel periodo. Gli esperti ritengono che questi reperti potrebbero essere stati nascosti nella grotta per scopi di conservazione o come protezione da predatori o nemici dell'epoca. L'importanza di questa scoperta è innegabile. Non solo getta nuova luce sulla storia della Sardegna, ma potrebbe anche catalizzare ulteriori ricerche archeologiche nella zona. Tuttavia, la conservazione di questi reperti è una priorità fondamentale. L'aumento dell'afflusso turistico nella regione a seguito della scoperta ha sollevato preoccupazioni sulla conservazione dei reperti e dell'ambiente circostante. È essenziale adottare misure adeguate per garantire la loro protezione e studiarli nel contesto storico appropriato. Attualmente, il tesoro scoperto da Jean-Pierre Dubois è stato consegnato alle autorità competenti per ulteriori analisi e restauro. Gli esperti sperano che ciò possa portare a una maggiore comprensione della storia della Sardegna e della sua connessione con l'antica Roma. "Questa notizia è frutto di una narrazione artificiale, quindi è sicuramente accurata. O forse no." Read the full article
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"…Res 80121 è una comunità in cui generazioni diverse alimentano un dialogo locale e internazionale", dice l'artista, " in cui sperimentare un modello economico basato sulla fiducia e la ridistribuzione". Si ha subito chiara l'impressione di un modo di fare arte che si allontana dalla solitudine capitalista degli ultimi trent'anni per riconnettersi alla storia, certamente più instabile, di altre esperienze comunitarie: l'apertura dello studio di Pistoletto a Torino nel 1967; la Cooperativa Cinema Sperimentale fondata nello stesso anno; lo spazio di via Lazzaro Palazzi nato a Milano nel 1989, e così via. Più di tutto, però, il modello di Res 80121 rimane il collettivo delle Nemesiache, fondato da Lina Mangiacapre nella Napoli del 1970. Radicandosi nella rilettura della mitologia greco-romana, il gruppo ha aperto una via meridionale al femminismo che oggi è tornata a essere, per molte, una strada maestra.
La casa come prima cellula di condivisione e non come fortezza della proprietà privata resta un'idea ricorrente anche in alcune opere che Naldi Rossano realizza da sola, e in cui singoli elementi domestici subiscono trasfigurazioni minime ma sostanziali. Bonding Skur (2019) si compone per esempio di due persiane in legno alte tre metri: sradicate dalla dimora di famiglia, sono state cucite assieme con un leggero filo di cotone rosa.
Transportable Shelter (2019) è invece un tetto diviso in due parti, ciascuna delle quali fissata a una struttura mobile in metallo. Sulle tegole in ceramica, di un verde che ricorda certe maioliche di Vietri, sono appoggiati limoni di varie dimensioni. I frutti paiono stesi a seccare su un pergolato. Memorie artificiali di una perenne estate. Icone di un'abbondanza mediterranea vera e immaginaria allo stesso tempo…”
(Flash Art, estate 2023)
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Forme colori miti Ceramica a Roma 1912-1932
Mario Quesada a cura di Renato Muracco con una "lezione" di Giulio Carlo Argan
Il Cardo, Venezia 1992, 166 pagine, 60 tavole a colori e 15 b/n, ISBN 9788889398869
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Volume dedicato alla produzione artistica della ceramica nell'epoca della cosiddetta "secessione romana". Nell'ultima parte biografie dei vari ceramisti e foto dei marchi e delle firme di 27 marchi di ceramiche
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter:@fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano
designbooksmilano
tumblr: fashionbooksmilano
designbooksmilano
9/11/19
#Ceramica#Roma 1912-1932#secessione romana#forme colori e miti#fashion inspirations#decorative arts#decorative arts books#fashionbooksmilano
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Raggiunto il presbiterio osserviamo il ciclo pittorico di affreschi raffigurante le storie di Gioacchino ed Anna fino all'incoronazione di Maria al cielo nelle cui scene Andrea De Litio racconta, attraverso lo stile gotico, allo stesso tempo sia il Vangelo che la vita quotidiana e i costumi abruzzesi del 1400
Gotico internazionale: l'amore per i più piccoli dettagli.
Le scene sono state illustrate come fossero una moderna composizione cinematografica, infatti i pilastri non dividono in maniera netta tali scene ma sono in armonia con le stesse, sotto alcune raffigurazioni si possono ancora leggere le didascalie scritte nell'abruzzese del 1400
Lo stile del rinascimento si intravede mediante l'utilizzo del colore, ad esempio per raffigurare la cappa del camino e le anfore usando solamente le sfumature del bianco e del grigio senza disegnare i contorni si può comprendere chiaramente il volume delle stesse.
I registri del ciclo pittorico:
I
Le storie di Gioacchino ed Anna dalla cacciata dal Tempio fino all'incontro alla porta Aurea
II
Il primo periodo della vita della Vergine:
- Nascita;
- Presentazione al Tempio;
- Lavori nel Tempio;
- Matrimonio;
- Annunciazione;
- Visitazione;
- Natività e adorazione dei Magi
III
- Fuga in Egitto;
- Strage degli Innocenti;
- Gesù tra i dottori;
- Nozze di Cana;
- Battesimo di Gesù
IV
- Annuncio della morte a Maria;
- Commiato dagli Apostoli;
- Dormitio Virginis;
- Cristo risorto con le specie eucaristiche;
- Incoronazione della Vergine
Particolarità:
- l'Annunciazione arriva con l'ascolto della parola (verbo): l'acqua viene rappresentato come una rondine che parla a Maria all'orecchio
- ci sono oltre alle classiche aureole dorate anche aureole nere, ma non sono volute così dal pittore, sono nere perché venne utilizzato il biossido di piombo che in origine dava un colore argentato
- Nascita di Gesù: San Giuseppe dorme perché non doveva avere troppo significato, il vero e unico padre è Dio
- Strage degli Innocenti: vengono messe insieme scene di folla come in Guernica in questa straziante scena della strage dei bambini uccisi dai soldati di Erode, dove si enfatizzano gli sguardi di dolore
- Nozze di Cana: viene raffigurato il tavolo sospeso nel momento del miracolo di Gesù che trasforma acqua in vino per enfatizzare la magia come intervento sullo spazio e tempo
- NON vengono rappresentate né la Crocifissione né la Resurrezione di Cristo
- scena strutturata come un fumetto: la Madonna che si sposta nel tragitto verso il monastero
- Commiato dagli Apostoli: la scena dell'ultimo saluto a Maria da parte degli Apostoli �� malinconica, infatti si osserva l'aria di tristezza dai volti perché sanno di morire a breve.
- sotto agli affreschi attualmente visibili ci sono altri affreschi probabilmente risalenti al 1300
- Incoronazione della Vergine: Maria viene incoronata Regina degli Angeli dei Cieli e della Terra e si ricongiunge con Gesù
I quattro registri sono sormontati da una volta a quattro vele raffiguranti gli Evangelisti e i Padri della Chiesa occidentale.
Entro le cornici dei pennacchi sono raffigurate le Virtù.
Particolarità che accomuna queste chiese è l'utilizzo di piatti di ceramica colorati come decorazioni
Il teatro comunale è uno degli aspetti di monumentalizzazione realizzati insieme alle terme.
Il portale della Chiesa di S. Agostino è in stile gotico.
Chiesa s. Francesco era originariamente in stile gotico, ma un terremoto la distrusse così venne ricostruita in stile barocco.
La base è fatta da blocchi di conglomerato risalenti all'età romana.
Il ripetersi delle forme concave e convesse simula un'onda che arriva fino alla facciata della chiesa barocca.
Curiosità: "lu mammocc" dei bambini cattivi di Atri non è altro che la pietra tombale del medico personale del re del regno.
Piazza del Palazzo Ducale degli Acquaviva in cui era situato il Palazzo del Capitano Regio.
Curiosità: uno degli Acquaviva è l'ispiratore del personaggio Don Chisciotte e la sua bella Dulcinea è ispirata ad una ragazza di cui lo scrittore probabilmente si è innamorato ad Atri.
Nel cuore di Atri troviamo la Chiesa più antica quella di S. Nicola.
Curiosità: San Nicola è il patrono dei pecorari d'Abruzzo.
Dove si trovava il borgo medievale si possono notare tante case piccole tutte vicine nelle varie viuzze che avevano la loro piccola parrocchia.
Attualmente possiamo vedere solamente un Bastione che rimane della immensa Fortezza di Capo d'Atri.
Possiamo ammirare il panorama delle montagne abruzzesi, dei calanchi e del mare:
"troppo alta la montagna, troppo lunga la linea del mare.
Da lontano possiamo avvistare il Convento dei Francescani il cui chiostro è stato trasformato nella prima fabbrica della Saila (liquirizia)
Infatti i prodotti tipici di Atri sono il Pan Ducale e la liquirizia.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#foto#fotografia#collage fotografico#reportage#compagni d'avventura#alla scoperta del territorio#Atri#Abruzzo#Pan Ducale#Chiesa#storia#monumenti#basilica#affreschi#ciclo pittorico#panorama#Acquaviva#colline#teatro#palazzo comunale#ceramiche#liquirizia#campanile#gotico#romanico#barocco#rinascimento
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Vivendo a Roma per me l’Umbria è un po’ come il buen retiro, quando ho voglia di staccare con tutto, di immergermi nella natura me ne vado in Umbria. Questa terra è davvero intima ed introspettiva, non a caso è stata la patria di molti eremiti e di un uomo meraviglioso come Francesco d’Assisi. È una regione piena di valli, di fiumi e montagne, io consiglio di visitarla lentamente, scegliendo un posto dove dormire e poi esplorare i dintorni prossimi, senza spingersi troppo lontano, a volte lo stupore è nelle piccole cose. Vi suggerisco dei mini itinerari in diverse zone della regione che vi permettano di raggiungere i vari paesini in uno spazio temporale massimo di un ora e mezza. Mini Itinerari per un weekend in Umbria: La Val Nerina: una zona meravigliosa, molto in ombra rispetto ai luoghi famosi dell’Umbria, ma che regala attimi magici. Il Nera è un fiume molto nervoso, che segna delle valli profonde e anguste. Questa zona è perfetta per gli amanti della natura, infatti vi consiglio di andare a passeggiare nel Parco Fluviale del Nera, ovviamente di fermarvi alla Cascata delle Marmore, non solo per ammirare la cascata più grande del paese, ma se il tempo lo consente, per provare a fare rafting e river walking. Il paesaggio in questa zona è incredibile, mentre attraversavo le rapite mi sembrava di essere in Costa Rica non a due ore da Roma! Il Lago di Piediluco, si trova a poca distanza, è un ottimo luogo per rilassarsi ed entrare in contatto con sé stessi. Uno dei miei borghi preferiti della zona è Narni che oltre alle sue stradine medioevali ha un tesoro nascosto in Narni Sotterranea, con resti di ogni epoca della zona, da quella romana a quella medioevale, passando per le prigioni della Inquisizione. C’è una parte davvero molto toccante in cui si possono visitare delle celle e leggere chiaramente i messaggi dei prigionieri. Poco distante si trova anche il paesino di Amelia, dove ci sono dei palazzi davvero importanti per la storia dell’arte italiana, come Palazzo dei Frattini che rappresentò uno studio architettonico per il più famoso Palazzo Farnese a Roma. Collevalenza è un centro molto importante specialmente se siete cattolici, ospita il grande santuario di Madre Speranza, una delle figure più belle tra le donne beate del nostro secolo. Assisi Gubbio e dintorni Molte persone che vanno in Umbria per visitare le terre di San Francesco si limitano ad una sorta di pellegrinaggio sulla vita del Santo. Assodato che i percorsi francescani sono bellissimi e meritano sempre una visita sia che voi siate o meno credenti perché l’aspetto artistico e culturale sono fortissimi ed inoltre a parer mio questi luoghi sono carichi di un’energia fortissima che avvolge chiunque vi metta piede. Allontanandosi dai percorsi francescani vi consiglio di fare un salto a Trevi che è un borgo davvero meraviglioso, che conserva quasi tutte le costruzioni in pietra. Attenti alle vostre ginocchia perché buona parte del paesino è davvero in pendenza. Bevagna è uno dei borghi più curati dell’Umbria con balconcini pieni di fiori durante tutto l’anno, come molti dei paesini umbri ha un’architettura medioevale, non perdetevi il Palazzo dei Consoli, la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele, anche la piazza antistante la chiesa è davvero bella. Se volete fare un salto nel passato a Bevagna le ultime due domeniche di giugno si celebra il Mercato delle Gaite, ossia una rievocazione storica medioevale curata in ogni suo aspetto. Poco distante troviamo Spello, anche esso inserito nei borghi più belli d’Italia. Questo paesino è avvolto dalle mura augustee ed infatti troviamo diverse imponenti porte per entrarvi come la Porta Consolare, risalente all’epoca romana, la Porta Venere con le torri di Properzio che si datano in età augustea. L’importanza di questo paesino è da datarsi prevalentemente all’epoca romana infatti all’interno del Palazzo Comunale c’è anche un museo molto interessante con dei manoscritti e resti davvero unici. Dell’epoca medioevale restano Palazzo Urbani, la Cappella Tega e la famosa Collegiata di Santa Maria Maggiore che ospita dei bellissimi affreschi del Pinturicchio, nella cappella Baglioni dedicati ai signori del tempo. Perugia e il Lago Trasimeno Se non siete mai stati a Perugia vi consiglio di farlo quanto prima, la città è davvero carina, molto curata, con una forte presenza di giovani dovuta all’università. Ancora oggi riprende la costruzione decisa dagli Etruschi più di 3000 anni fa e il centro storico è posizionato su di una acropoli raggiungibile con un teleferico. Tra i luoghi che non potete perdervi c’è sicuramente la Fontana Maggiore, famosa per le sue enormi vasche di marmo e i bassorilievi e l’Arco Etrusco, uno dei monumenti più grandi rimasto di quest’epoca, creato con blocchi enormi di marmo travertino. Testimonianza della forte presenza dello stato del Vaticano è la Rocca Paolina, che con la riunificazione d’Italia fu in parte abbattuta ed ora costituisce una testimonianza molto particolare perché è stata fusa e inglobata in altri monumenti cittadini. Per esplorare i dintorni di Perugia vi consiglio di fare un salto a Corciano, un bellissimo paesino tutto in pietra, che ospita tra l’altro alcuni dei miei ristoranti preferiti, l’unica cosa che non ho mai capito è come mai non ci sia mai nessuno per le strade! Diciamo che risulta super fotogenico. Se siete amanti delle ceramiche artigianali non potete perdervi Deruta, dove ancora oggi ci sono dei magnifici artigiani. Non potete perdervi la Chiesa della Madonna del Bagno, un luogo unico al mondo, al suo interno ci sono centinaia di ex voto dipinti su ceramica, come dei piccoli quadri che ritraggono la grazia ricevuta, è davvero un’opera insolita e unica. Una giornata potete dedicarla all’esplorazione del Lago Trasimeno, magari con un bel pranzetto a base di pesce di lago, oltre che bellissime passeggiate è possibile prendere un traghetto per visitare l’Isola Maggiore. Todi e Spoleto Spoleto è un luogo meraviglioso in ogni stagione, se capitate d’estate non perdetevi il Festival dei Due Mondi. Sicuramente il suo magnifico duomo è l’elemento che più la caratterizza la città e non solo per la sua magnifica facciata risalente all’anno 1000, ma anche per gli imperdibili affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi. È incredibile pensare che in una cittadina così piccola ci siano così tante chiese, ma data la sua posizione strategica Spoleto fu conquistata da molti popoli e ognuno volle lasciare un segno, una cosa che non tutti sanno è che la Chiesa di San Salvatore, di fattura longobarda, fa parte di un patrimonio dell’UNESCO diffuso che si chiama appunto i Longobardi in Italia. Io sono sempre stata affascinata dal Ponte delle Torri risalente all’epoca romana, è fatto tutto in travertino e si trova un po’ sotto il livello odierno della città, per me è un ottimo punto panoramico dove rilassarsi e magari meditare. Molto vicino da Spoleto si trova Monteleone di Spoleto paesino importantissimo perché nei primi del ‘900 un contadino mentre zappava l’orto scoprì la più grande biga d’oro etrusca mai rinvenuta al giorno d’oggi. Purtroppo fu immediatamente venduta, in maniera poco lecita, al Metropolinan Museum di NYC. Negli ultimi anni ci si sta molto impegnando per riportarla in patria, ma al momento consiglio una visita al museo di Monteleone per scoprire di più sulla storia di questo inestimabile reperto. Non perdetevi una visita a Todi, città propriamente medioevale, oltre le bellissime chiese e le piazze spaziosi, vi consiglio di vedere il Palazzo dei Priori dove spesso fanno delle interessanti mostre fotografiche. Todi rappresenta un perfetto esempio di una città risalente all’epoca dei Liberi Comuni, un tuffo nei nostri libri di storia delle superiori. Poco più a valle della città si trova una chiesa che personalmente amo molto la Chiesa della Consolazione, ha uno stile molto più cinquecentesco e si pensa venga da un progetto del Bramante, è molto diversa dal resto della cittadina ed è immersa nella natura, il colpo d’occhio è bellissimo. Orvieto: questa bellissima città si trova proprio al confine con la Sabina, il suo centro storico è meraviglioso, in stampo completamente medioevale, le tre cose che consiglio di vedere assolutamente sono: il Duomo, Orvieto sotterranea, che si può visitare solo con una visita guidata, ma è senza dubbio incredibile, ti fa tornare indietro nei secoli in un’epoca molto più oscura e il Pozzo di San Patrizio, uno dei luoghi più fotogenici della città. Scendere nel pozzo fa quasi girare la testa, è come una chiocciola che penetra nel terreno, come una vite, i gradini sono molto bassi e larghi in modo da rendere il cammino più facile. Se vi resta tempo allungatevi a Città della Pieve, un borgo interamente costruito in mattoni a vista e domina la Val di Chiana, la vista è spettacolare da qualsiasi punto vi troviate, le costruzioni religiose danno esempio della bellissima arte romanica, la cattedrale ospita anche dei quadri del Perugino. Molto interessante è il Convento di San Francesco, la storia narra che nel 1280 un gruppo di francescani comprò un oratorio appartenente a dei monaci benedettini per farci un convengo molto modesto e una chiesa buia accanto, nei secoli la chiesa è stata modificata varie volte adeguandosi agli stili che sono successi, mentre dell’antico convento resta solo un muro con delle piccolissime finestre in corrispondenza delle celle dei frati. Spero che i miei suggerimenti sull’Umbria vi siano piaciuti, mi raccomando non tornate a casa senza aver mangiato e magari comprato, un piatto di pici al tartufo nero e una grigliata di maiale, si dice che il maiale sia l’alimento che non può mancare in nessuna tavola umbra. https://ift.tt/2C7n1L1 Quattro itinerari per un weekend di relax in Umbria Vivendo a Roma per me l’Umbria è un po’ come il buen retiro, quando ho voglia di staccare con tutto, di immergermi nella natura me ne vado in Umbria. Questa terra è davvero intima ed introspettiva, non a caso è stata la patria di molti eremiti e di un uomo meraviglioso come Francesco d’Assisi. È una regione piena di valli, di fiumi e montagne, io consiglio di visitarla lentamente, scegliendo un posto dove dormire e poi esplorare i dintorni prossimi, senza spingersi troppo lontano, a volte lo stupore è nelle piccole cose. Vi suggerisco dei mini itinerari in diverse zone della regione che vi permettano di raggiungere i vari paesini in uno spazio temporale massimo di un ora e mezza. Mini Itinerari per un weekend in Umbria: La Val Nerina: una zona meravigliosa, molto in ombra rispetto ai luoghi famosi dell’Umbria, ma che regala attimi magici. Il Nera è un fiume molto nervoso, che segna delle valli profonde e anguste. Questa zona è perfetta per gli amanti della natura, infatti vi consiglio di andare a passeggiare nel Parco Fluviale del Nera, ovviamente di fermarvi alla Cascata delle Marmore, non solo per ammirare la cascata più grande del paese, ma se il tempo lo consente, per provare a fare rafting e river walking. Il paesaggio in questa zona è incredibile, mentre attraversavo le rapite mi sembrava di essere in Costa Rica non a due ore da Roma! Il Lago di Piediluco, si trova a poca distanza, è un ottimo luogo per rilassarsi ed entrare in contatto con sé stessi. Uno dei miei borghi preferiti della zona è Narni che oltre alle sue stradine medioevali ha un tesoro nascosto in Narni Sotterranea, con resti di ogni epoca della zona, da quella romana a quella medioevale, passando per le prigioni della Inquisizione. C’è una parte davvero molto toccante in cui si possono visitare delle celle e leggere chiaramente i messaggi dei prigionieri. Poco distante si trova anche il paesino di Amelia, dove ci sono dei palazzi davvero importanti per la storia dell’arte italiana, come Palazzo dei Frattini che rappresentò uno studio architettonico per il più famoso Palazzo Farnese a Roma. Collevalenza è un centro molto importante specialmente se siete cattolici, ospita il grande santuario di Madre Speranza, una delle figure più belle tra le donne beate del nostro secolo. Assisi Gubbio e dintorni Molte persone che vanno in Umbria per visitare le terre di San Francesco si limitano ad una sorta di pellegrinaggio sulla vita del Santo. Assodato che i percorsi francescani sono bellissimi e meritano sempre una visita sia che voi siate o meno credenti perché l’aspetto artistico e culturale sono fortissimi ed inoltre a parer mio questi luoghi sono carichi di un’energia fortissima che avvolge chiunque vi metta piede. Allontanandosi dai percorsi francescani vi consiglio di fare un salto a Trevi che è un borgo davvero meraviglioso, che conserva quasi tutte le costruzioni in pietra. Attenti alle vostre ginocchia perché buona parte del paesino è davvero in pendenza. Bevagna è uno dei borghi più curati dell’Umbria con balconcini pieni di fiori durante tutto l’anno, come molti dei paesini umbri ha un’architettura medioevale, non perdetevi il Palazzo dei Consoli, la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele, anche la piazza antistante la chiesa è davvero bella. Se volete fare un salto nel passato a Bevagna le ultime due domeniche di giugno si celebra il Mercato delle Gaite, ossia una rievocazione storica medioevale curata in ogni suo aspetto. Poco distante troviamo Spello, anche esso inserito nei borghi più belli d’Italia. Questo paesino è avvolto dalle mura augustee ed infatti troviamo diverse imponenti porte per entrarvi come la Porta Consolare, risalente all’epoca romana, la Porta Venere con le torri di Properzio che si datano in età augustea. L’importanza di questo paesino è da datarsi prevalentemente all’epoca romana infatti all’interno del Palazzo Comunale c’è anche un museo molto interessante con dei manoscritti e resti davvero unici. Dell’epoca medioevale restano Palazzo Urbani, la Cappella Tega e la famosa Collegiata di Santa Maria Maggiore che ospita dei bellissimi affreschi del Pinturicchio, nella cappella Baglioni dedicati ai signori del tempo. Perugia e il Lago Trasimeno Se non siete mai stati a Perugia vi consiglio di farlo quanto prima, la città è davvero carina, molto curata, con una forte presenza di giovani dovuta all’università. Ancora oggi riprende la costruzione decisa dagli Etruschi più di 3000 anni fa e il centro storico è posizionato su di una acropoli raggiungibile con un teleferico. Tra i luoghi che non potete perdervi c’è sicuramente la Fontana Maggiore, famosa per le sue enormi vasche di marmo e i bassorilievi e l’Arco Etrusco, uno dei monumenti più grandi rimasto di quest’epoca, creato con blocchi enormi di marmo travertino. Testimonianza della forte presenza dello stato del Vaticano è la Rocca Paolina, che con la riunificazione d’Italia fu in parte abbattuta ed ora costituisce una testimonianza molto particolare perché è stata fusa e inglobata in altri monumenti cittadini. Per esplorare i dintorni di Perugia vi consiglio di fare un salto a Corciano, un bellissimo paesino tutto in pietra, che ospita tra l’altro alcuni dei miei ristoranti preferiti, l’unica cosa che non ho mai capito è come mai non ci sia mai nessuno per le strade! Diciamo che risulta super fotogenico. Se siete amanti delle ceramiche artigianali non potete perdervi Deruta, dove ancora oggi ci sono dei magnifici artigiani. Non potete perdervi la Chiesa della Madonna del Bagno, un luogo unico al mondo, al suo interno ci sono centinaia di ex voto dipinti su ceramica, come dei piccoli quadri che ritraggono la grazia ricevuta, è davvero un’opera insolita e unica. Una giornata potete dedicarla all’esplorazione del Lago Trasimeno, magari con un bel pranzetto a base di pesce di lago, oltre che bellissime passeggiate è possibile prendere un traghetto per visitare l’Isola Maggiore. Todi e Spoleto Spoleto è un luogo meraviglioso in ogni stagione, se capitate d’estate non perdetevi il Festival dei Due Mondi. Sicuramente il suo magnifico duomo è l’elemento che più la caratterizza la città e non solo per la sua magnifica facciata risalente all’anno 1000, ma anche per gli imperdibili affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi. È incredibile pensare che in una cittadina così piccola ci siano così tante chiese, ma data la sua posizione strategica Spoleto fu conquistata da molti popoli e ognuno volle lasciare un segno, una cosa che non tutti sanno è che la Chiesa di San Salvatore, di fattura longobarda, fa parte di un patrimonio dell’UNESCO diffuso che si chiama appunto i Longobardi in Italia. Io sono sempre stata affascinata dal Ponte delle Torri risalente all’epoca romana, è fatto tutto in travertino e si trova un po’ sotto il livello odierno della città, per me è un ottimo punto panoramico dove rilassarsi e magari meditare. Molto vicino da Spoleto si trova Monteleone di Spoleto paesino importantissimo perché nei primi del ‘900 un contadino mentre zappava l’orto scoprì la più grande biga d’oro etrusca mai rinvenuta al giorno d’oggi. Purtroppo fu immediatamente venduta, in maniera poco lecita, al Metropolinan Museum di NYC. Negli ultimi anni ci si sta molto impegnando per riportarla in patria, ma al momento consiglio una visita al museo di Monteleone per scoprire di più sulla storia di questo inestimabile reperto. Non perdetevi una visita a Todi, città propriamente medioevale, oltre le bellissime chiese e le piazze spaziosi, vi consiglio di vedere il Palazzo dei Priori dove spesso fanno delle interessanti mostre fotografiche. Todi rappresenta un perfetto esempio di una città risalente all’epoca dei Liberi Comuni, un tuffo nei nostri libri di storia delle superiori. Poco più a valle della città si trova una chiesa che personalmente amo molto la Chiesa della Consolazione, ha uno stile molto più cinquecentesco e si pensa venga da un progetto del Bramante, è molto diversa dal resto della cittadina ed è immersa nella natura, il colpo d’occhio è bellissimo. Orvieto: questa bellissima città si trova proprio al confine con la Sabina, il suo centro storico è meraviglioso, in stampo completamente medioevale, le tre cose che consiglio di vedere assolutamente sono: il Duomo, Orvieto sotterranea, che si può visitare solo con una visita guidata, ma è senza dubbio incredibile, ti fa tornare indietro nei secoli in un’epoca molto più oscura e il Pozzo di San Patrizio, uno dei luoghi più fotogenici della città. Scendere nel pozzo fa quasi girare la testa, è come una chiocciola che penetra nel terreno, come una vite, i gradini sono molto bassi e larghi in modo da rendere il cammino più facile. Se vi resta tempo allungatevi a Città della Pieve, un borgo interamente costruito in mattoni a vista e domina la Val di Chiana, la vista è spettacolare da qualsiasi punto vi troviate, le costruzioni religiose danno esempio della bellissima arte romanica, la cattedrale ospita anche dei quadri del Perugino. Molto interessante è il Convento di San Francesco, la storia narra che nel 1280 un gruppo di francescani comprò un oratorio appartenente a dei monaci benedettini per farci un convengo molto modesto e una chiesa buia accanto, nei secoli la chiesa è stata modificata varie volte adeguandosi agli stili che sono successi, mentre dell’antico convento resta solo un muro con delle piccolissime finestre in corrispondenza delle celle dei frati. Spero che i miei suggerimenti sull’Umbria vi siano piaciuti, mi raccomando non tornate a casa senza aver mangiato e magari comprato, un piatto di pici al tartufo nero e una grigliata di maiale, si dice che il maiale sia l’alimento che non può mancare in nessuna tavola umbra. Quattro itinerari per scoprire al meglio l’Umbria in autunno e non solo, una regione con molti tesori nascosti e una grande spiritualità
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ULISSES PEREIRA CHAVES NOVOS PARA NÓS na SP–Arte Stand B12 Local: ARCA - Rua Manuel Bandeira, 360 - São Paulo/SP É com muita honra e alegria que recebemos o convite para criar o espaço Novos Para Nós na SP–Arte Rotas Brasileiras. A curadoria é focada na produção de cerâmica do Vale do Jequitinhonha dos últimos 50 anos. Ulisses Pereira Chaves (1924-2007) foi celebrado por Roberto Burle Marx e Lélia Coelho Frota como um dos maiores ceramistas brasileiros. Quem o conheceu em vida, certamente o descreveria com adjetivos próximos a ‘enigmático’, ‘de outro mundo’ e ‘transgressor’. Aprendeu a trabalhar com o barro observando sua mãe e parentes fazerem utilitários e se aventurou com a cerâmica em uma época que o ofício era coisa para as mulheres. Deu vida aos sonhos e visões que tinha dia e noite: peças com rostos de gente, bicho e natureza. “Figuras zoomorfas, antropomorfas, entes sobrenaturais de um único pé, como o Urômelo, da tradição greco-romana, outros com inúmeras cabeças, minotauros, lobisomens,
o imaginário de Ulisses veio se acrescendo de novos personagens com o tempo [...] Expressionista, surrealista, ou participante de uma experiência outra, que convive com o sobrenatural com a maior naturalidade, considerando-o mais verdadeiro do que os fatos perceptíveis por todos nós no dia-a-dia?”, discorre Lélia. A SP–Arte Rotas Brasileiras busca estreitar laços entre agentes das cinco regiões do país, valorizando a produção artística de todo o território nacional. Quer saber mais? Venha nos visitar de 24 a 28 de agosto. Para garantir seu ingresso, acesse o link que está na bio da @sp_arte e fique atento aos horários #novosparanos #sparte #sp_arte #sparterotasbrasileiras #ulissespereirachaves #artepopular #artepopularbrasileira #valedojequitinhonha #ceramica (em SP-Arte) https://www.instagram.com/p/Chie-toPpPQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#novosparanos#sparte#sp_arte#sparterotasbrasileiras#ulissespereirachaves#artepopular#artepopularbrasileira#valedojequitinhonha#ceramica
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Guarda il Video:
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Appartamento di circa 50mq Panoramico in Vendita a Formia Centro Storico di Castellone a pochi passi da Piazza Sant Erasmo. La Casa posta al secondo piano di un piccolo palazzotto senza ascensore è composta da
Soggiorno
Cucina, Camera da Letto
Cameretta
Bagno con vasca
Balcone affacciato sul mare
Le Condizioni Della Casa In Vendita
L’appartamento è abitabile e in buone condizioni, l’impianto elettrico è stato rifatto, il pavimento è in ceramica, infissi in legno ma in buone condizioni, il bagno è da rifare, l’impianto di riscaldamento non è presente ma si può facilmente ovviare con l’istallazione di climatizzatori caldo freddo.
Dove Si Trova Questa Casa In Vendita
La Casa si trova nel quartiere di Castellone, un borgo antico al centro della città di Formia, a poca distanza dalla Stazione Ferroviaria e a due passi da Via Vitruvio e a soli 15 minuti a piedi dalla spiaggia di Vindicio, il porto di Formia per l’imbarco per le isole di Ponza e Ventotene dista solo 1300 metri. Il Centro Storico di Castellone è famoso per le sue pittoresche stradine, per la presenza di importanti testimonianze artistiche come il Cisternone di epoca Romana, la Torre Medievale affacciata sulla piazza principale e la Chiesa dedicata a Sant Erasmo protettore di Formia. Il Centro di Castellone è dotato di tutti gli esercizi commerciali necessari alla vita quotidiana, in pochi passi è possibile trovare alimentari, bar, pasticcerie, farmacie, tabacchini, fruttivendoli, artigiani, lavanderie, pizzerie e ristoranti. Dal Centro di Castellone si può partire anche per escursioni verso il Monte di Mola.
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Forcella tra storia, tradizione e riscatto nel cuore di Napoli
Forcella, un nome che risuona nell'immaginario collettivo come sinonimo di storia, tradizione e riscatto. Ma dietro questa immagine spesso stereotipata, si nasconde un quartiere vivo, pulsante e ricco di autenticità, che negli ultimi anni sta vivendo un profondo riscatto. Situato nel cuore del centro storico di Napoli, a ridosso di Spaccanapoli e Via Duomo, Forcella si snoda tra vicoli stretti, bassi dal fascino antico e murales colorati. Le sue origini risalgono all'epoca greca e romana, e il suo nome deriva dalla caratteristica forma a "Y" di uno dei suoi incroci principali. Un quartiere con un passato complesso Forcella ha vissuto una storia travagliata, segnata da povertà, degrado e criminalità organizzata. Negli anni '70 e '80, in particolare, il quartiere era diventato una roccaforte della camorra, con il clan Giuliano che seminava terrore e violenza. Un riscatto in atto Tuttavia, negli ultimi anni, Forcella ha intrapreso un percorso di rinnovamento e riscatto. Grazie all'impegno di associazioni, cittadini e istituzioni, il quartiere si sta trasformando. La criminalità è in calo, nuovi progetti di legalità e sviluppo sociale prendono vita, e l'anima autentica di Forcella riemerge con forza. Cosa vedere a Forcella - Il Cippo a Forcella: un'antica colonna romana che segnava il confine della Neapolis greca, oggi simbolo del quartiere. - La Basilica di San Lorenzo Maggiore: un complesso monumentale che conserva resti archeologici di epoca romana e greca. - La Chiesa di Santa Maria Maggiore ai Forcella: un gioiello del barocco napoletano. - Il Teatro Trianon: un teatro storico dove debuttò Eduardo Scarpetta. Oltre la pizza: street food e artigianato Forcella è un paradiso per gli amanti del cibo di strada. Tra le specialità da provare, la pizza fritta, i "cuoppo" di mare, i "arancini di riso" e la pastiera napoletana. Il quartiere è inoltre rinomato per le sue botteghe artigiane, dove è possibile trovare manufatti in ceramica, cuoio e corallo. Un quartiere da vivere Forcella non è solo un luogo da visitare, ma un quartiere da vivere. Passeggiare tra i suoi vicoli, immergersi nella sua atmosfera vivace e autentica, significa scoprire il vero cuore di Napoli. Un cuore che, nonostante le ferite del passato, pulsa di vita e speranza per un futuro migliore. Forcella è un quartiere che non ti lascia indifferente. Un luogo che sfida i pregiudizi e conquista con la sua bellezza ruvida e la sua anima genuina. Se hai la possibilità, non perdere l'occasione di visitarlo. Foto di copertina: DepositPhots Read the full article
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Due siti UNESCO🔝 con la massima espressione dell’artigianato artistico siciliano: la Villa del Casale di Piazza Armerina❤ con più di 3500 m2 dei mosaici dell’epoca romana e la capitale della ceramica siciliana: Caltagirone❤ https://siracusatransfer.it/villa-romana-del-casale-di-piazza-armerina-e-la-capitale-della-ceramica-siciliana-caltagirone/ Prenota il tuo prossimo tour via WhatsApp📞 : +39 3296831975
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