#carlgustavjung
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Dreams and Reality:
I had a dream( Nightmare) of a death scene, I later realized ,that when I told someone, I was able to identify the killer.
*I told the police and later received $12,000.00 for assisting them.
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Akiko przysięga na Junga, bronić arkanów wiedzy Mercurius non vulgi
#carl gustav jung#CatLife#Bookworm#BooksAndCats#CarlJung#PsychologyAndAlchemy#CatsOfTumblr#CozyVibes#ReadingTime#FelineFriend#SunlitMoments#CatLovers#BookishCat#BengalCat#CuteCats#CatsAndBooks#BookLover#LiteraryCat#Bibliophile#Bookstagram#JungianPsychology#Psychology#Philosophy#DepthPsychology#Alchemy#JungianTheory#CarlGustavJung#LazySunday#HomeComforts#Serenity
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“İnsan, yaptığı şeydir, yapacağını söylediği şey değil.”
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Il pensiero magico di Jung
Jung il grande psicoanalista svizzero manifestò sempre un grande interesse per la grande tradizione magico alchemica. In Jung tale interesse divenne sempre più netto quando più si andò convincendo che oltre all’inconscio personale teorizzato da Freud in ogni essere umano esisteva uno strato ancora più profondo innato che poteva essere definito “inconscio collettivo”. Esso al contrario dell’inconscio personale aveva contenuti e comportamenti identici dappertutto e per tutti gli individui. L’inconscio collettivo può anche essere definito un substrato psichico comune di natura sopra personale presente in ogni individuo. Proprio nella prospettiva dell’inconscio collettivo Jung già cultore di Paracelso vede nell’alchimia una vera e propria anticipazione della moderna psicologia dell’inconscio. Di conseguenza egli interpreta l’alchimia in chiave simbolica. Lo psicoanalista svizzero convinto della storicità dell’alchimia mette chiaramente in luce il carattere compensatorio dell’alchimia rispetto agli aspetti d’ombra della tradizione religiosa filosofica e scientifica occidentale. L’alchimia viene da lui messa in rapporto con la tradizione gnostica nonché con quella dimensione esoterica che vede nei segni e nei fenomeni visibili la continua imprescindibile allusione a una dimensione che oggi viene chiamata inconscia. Per Jung in ogni caso tale dimensione non è mai stata completamente definibile e conoscibile. Se è vero che vi sono molte troppe cose che oltrepassano l’orizzonte della comprensione umana e che per questo ricorriamo costantemente all’uso di termini simbolici o immagini è anche vero che tutti i fatti della cosiddetta realtà diventano eventi psichici. Ma la natura di tali eventi psichici è inconoscibile in quanto la psiche non può conoscere la propria sostanza psichica. Per tale ragione ogni esperienza contiene un numero infinito di fattori sconosciuti per non dire del fatto che ogni oggetto concreto è sempre sconosciuto sotto certi aspetti dal momento che non siamo in grado di conoscere la natura sostanziale della materia in sé. Molti eventi rimangono così al disotto della soglia della coscienza cosicché il loro cuore segreto continua ad agire inosservato ripresentandosi sotto forma di sogno oppure come mito oppure pratica di cui la ragione cosciente difficilmente riesce a decifrare il senso. Pertanto ben precisi archetipi continuano a manifestarsi nelle forme più diverse come tendenze istintive che ripetono sempre lo stesso motivo. Tali archetipi non vanno intesi come forme statiche ma come fattori dinamici che si manifestano come forma di impulsi. Per Jung magia alchimia inconscio personale e sogno sono manifestazioni diverse di un medesimo complesso psichico ruotante intorno ad alcuni simboli fondamentali. Tali simboli fondamentali non sono mai stati inventati da questa o quella figura da questa o quella popolazione ma da ognuna di tali individualità storicamente determinate vengono in qualche modo ritrovati. Anche la magia e l’alchimia sono pratiche utili a portare a termine ciò che la natura ha lasciato incompleto. Proprio come pensava Paracelso. Entrambe implicano una intuizione del “lumen naturae” che agirebbe nel corpo invisibile. Infatti l’alchimista esegue la volontà di Dio e cioè che l’invisibile venga detto visibile. In Jung ritorna dunque la consapevolezza che nell’atteggiamento magico alchemico ma in fondo in ogni forma dell’agire sia essenziale la convinzione inconscia relative alla mancanza dell’unità. Lo psicologo svizzero afferma che l’anima è per natura religiosa se così non fosse se non si sapesse che nell’anima si trovano i valori supremi la psicologia non interesserebbe per nulla lo psicologo svizzero. A suo parere quelli che si definiscono religiosi dovrebbero prendere coscienza del divino quello che abita “ab origine” nella loro anima. Inoltre quelli che si definiscono religiosi dovrebbero anche prendere coscienza della contraddittorietà che è presente in tutti gli uomini nel loro intimo. Per Jung Budda Cristo e le diverse figure presenti nelle molte religioni che di fatto esistono nel mondo vanno considerati come simboli di quell’archetipo universale che Jung chiama il “Se”. Lo stesso archetipo è caratterizzato dall’unità dei contrari. Per Jung il Se è paradossalità assoluta dal momento che rappresenta sotto ogni riguardo e d’aspetto tesi e antitesi e contemporaneamente sintesi. In definitiva possiamo dire che non bisogna stupirsi dell’interesse di Jung nei riguardi dell’alchimia. Non dobbiamo dimenticare che per lo psicologo svizzero l’alchimia è una pratica il cui metodo consisteva nell’andare all’oscuro attraverso il sentiero del più oscuro nonché nell’andare all’ignoto attraverso il sentiero del più ignoto. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che tematiche analoghe a quelle di Jung escono comunque dall’ambito della filosofia-psicologia e finiscono per affascinare un altro grande protagonista del Novecento europeo. Non si tratta di un filosofo o di uno psicologo ma di un’artista ovvero Andre Breton. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
#AndreBreton#CarlGustavJung#filosofia-psicologia#inconsciocollettivo#lumennaturae#magicoalchemica#Paracelso#Psicoanalisi
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Será que era isso mesmo que o Jung queria dizer com a frase: "quem olha pra fora sonha, quem olha pra dentro, desperta?" Qual a interpretação que vc daria para ela? #jung #carlgustavjung #carljung #psicoonline #psicologiaanalitica #psicanalise #psicologiaclinica Aproveitando: lembre-se é #janeirobranco a campanha do Instituto @janeirobranco que leva a gente a pensar mais a saúde mental, emocional e a qualidade de vida. Que tal aproveitar a campanha para conhecer mais os eventos que estão acontecendo e também para já agendar sua sessão de terapia online? Para ver os eventos so seguir o instituto ou a tag do Janeiro Branco. Acesse e siga o @psico.online no https://psico.online para solicitar o contato de um dos nossos psicólogos ou psicólogas. #psicologia #psicólogo #psicóloga #frases #frasesinspiradoras #frasesereflexões #frase #sonhar #sonho #sonhos #despertar #despertarespiritual #despertandoconsciencia🕉💖 #despertando #desperte #naopodemosescreverisso #naopodemospublicar #escreveai #escreveaí #entãoescreve #interação #interpretaçãodetexto (em Sonhando e Realizando.) https://www.instagram.com/p/CnepMwHLLdG/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Gott ist eine allgemeine Erfahrung
Gott ist eine allgemeine Erfahrung · Carl Gustav Jung · Liebe
Gott ist eine allgemeine Erfahrung, die nur von einem blöden Rationalismus und einer entsprechenden Theologie verdunkelt wird. Carl Gustav Jung Die Christliche Religion ist offensichtlich kein großes Thema mehr und Kirchen und Beichtstühle bleiben deshalb immer öfter leer und die Institutionen finden immer weniger Zulauf. Und das, obwohl die seelischen Nöte der Menschen in unserer Zeit immer größer werden. Liegt es vielleicht am fehlendem Inhalt oder an der Langeweile, die diese Einrichtungen und ihre Theologen verbreiten? Heutzutage wird das große Thema der christlichen Religionen, die Liebe, in noch so banalen Schlagertexten wesentlich lebensnäher behandelt als in vielen Sonntagspredigten. Und weil es so ist und die christliche Theologie oft wirklich nicht mehr zu sagen hat als über Seele, Sünde und Erlösung nur noch dogmatisch zu stottern, entschwindet den noch letzten Gläubigen jegliche Begeisterung und niemand fühlt sich mehr von der Lehre innerlich berührt. Eine Religion, die sich einer Befreiung widersetzt und gewisse Themen zwanghaft tabuisiert, hat ihre Zukunft bereits hinter sich. Die ursprüngliche Botschaft, Liebe ist Leben, indem auch Liebe gelebt wird, für sich, die anderen und die Natur, scheint vergessen worden zu sein. Deshalb habe jeder Mensch Vertrauen auf die Liebe und die Hoffnung, seinen eigenen Weg im Leben zu gehen. Der Kosmos tut sein Übriges und die Sonne scheint über Gerechte und Ungerechte, Gläubige und Ungläubige, Wissende und Unwissende. Gott ist eine allgemeine Erfahrung · Carl Gustav Jung · Liebe und Hoffnung · Essay Read the full article
#AVENTINStorys#CarlGustavJung#Erfahrung#Essay·Meinung#GottGöttinGottheit#Hoffnung#Leben·Natur#Liebe·Zuneigung
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Thanks to my friend @franciosadanilo for always letting the drawings choose him ❤️✨
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Identificar as Crenças Limitantes - Passo 1 - Os 3 Passos Para Transformar Suas Crenças Limitantes - Capítulo 06
Neste 6º capítulo sobre as Crenças Limitantes, vamos ver o primeiro dos 3 passos para eliminar as suas crenças limitantes de modo bem prático, para que você possa identificar as suas crenças limitantes e, assim, compreender melhor a si mesmo. Você tem o costume de observar a si mesmo? De perceber suas próprias atitudes, pensamentos, emoções e sentimentos? Você se sente capaz de entender tudo que se passa aí dentro de você? Ou você é daqueles que vai seguindo a vida, deixando a vida te levar? Empurrando com a barriga? De forma inconsciente e refém das circunstâncias? E agora você sente que você está abarrotado de coisas dentro de você e não sabe como se livrar? Então, eu vou apresentar para você o primeiro dos 3 passos para eliminar as suas crenças limitantes de modo bem prático, para que você possa identificar as suas crenças limitantes e, assim, compreender melhor a si mesmo. E, com isso, que você possa viver de forma mais plena, de acordo com os seus valores, sem conflito com as pessoas, realizar os seus sonhos e atingir as metas e objetivos que você deseja, sem a interferência dessas crenças limitantes. Este é o sexto capítulo do episódio “Os 3 passos para eliminar suas crenças limitantes”, que faz parte da série “Os Segredos da Alma”, uma série sobre autoconhecimento, para te ajudar no seu desenvolvimento pessoal. Se você quiser saber mais, é só procurar na descrição o link das playlists para assistir aos outros vídeos, se inscrever no canal para acompanhar os novos episódios e clicar no sininho para receber todas as notificações.
Transformando as Crenças Limitantes
Primeiro, vamos falar quais são os 3 passos para você eliminar as suas crenças limitantes, são os seguintes: - Identificar - Desprogramar - Reprogramar Hoje vamos ver o primeiro passo que é a identificação das crenças limitantes.
Identificar as Crenças Limitantes
Afinal, como você pode saber se tem mesmo alguma crença limitante? É fácil! Basta observar se há questões em sua vida que se repetem indefinidamente e você nunca consegue resolver. Por exemplo: - Você sempre atrai certos tipos de pessoas e relacionamentos - Você sempre atrai certos tipos de situações desagradáveis - Você não consegue se livrar de determinados hábitos que te incomodam - Você sempre fracassa quando tenta ultrapassar um limite - Você gostaria de ser uma pessoa diferente do que é hoje, mas não tem forças para mudar Esses são alguns sinais piscantes que podem ser causados por crenças limitantes. Vamos ver exemplos comuns de crenças limitantes, para você comparar e ver se tem algum deles: - Minha família é culpada pelo que me acontece, então não posso fazer nada: nesse caso você atribui a culpa à sua situação de vida à sua família, ao seu pai, à sua mãe, aos seus irmãos, e isso impede você de corrigir o problema, porque ele não está nas suas mãos. Você pensa que sua família é quem tem que resolver o seu problema. Mas eu te digo: mesmo que sua família faça tudo para te ajudar, o problema não vai ser resolvido, porque ele continua na sua cabeça e você nem vai perceber o esforço que sua família está fazendo para te ajudar. E vai continuar culpando eles repetidamente. E vai acabar se acomodando nessa crença, se sentindo incapaz de resolver os seus próprios problemas. - Todos têm que me aceitar como eu sou: esse é um modo de pensar que vem da adolescência, uma fase em que nós estamos buscando a autoafirmação e queremos ser aceitos por todos. É uma forma de parecer uma pessoa única e especial. Então, precisamos exagerar na autenticidade, que, muitas vezes, nem temos, para parecer que somos alguém respeitável e aceitável. Mas esse comportamento pode acabar se tornando impositivo e até incomodar as pessoas. Às vezes, a pessoa se torna até agressiva para forçar as outras pessoas a aceitarem ela. Quando, na verdade, ela nem é daquele jeito, tudo que ela quer é atenção, carinho e ser alguém especial. Quando a pessoa relaxa com isso, só então é que ela se torna autêntica de verdade. - Eu nasci assim, eu vivi assim, e sou mesmo assim, vou ser sempre assim (síndrome de Gabriela): esse comportamento é parecido com o anterior, mas não pela autenticidade e sim pela inércia ou por preguiça mesmo. Simplesmente a pessoa quer continuar sendo daquele jeito, mesmo ela sendo infeliz, porque ela acredita que não pode mudar, que nenhum esforço vai fazer com que ela mude e acaba procurando algum subterfúgio, alguma fuga da realidade para não ter que se confrontar consigo mesma. É um conformismo que mantém a pessoa estacionada. Imagine o seguinte: que a nossa vida é como uma viagem de uma origem A até um destino B. E que nós estamos sempre na estrada, em movimento, e nosso grande objetivo é chegar ao ponto B. Mas no caminho tens uns postos de gasolina, uns hotéis para passar a noite. Essas pessoas com a síndrome de Gabrielas se esquecem da viagem, se esquecem do objetivo e param ali no estacionamento, no posto de gasolina e ficam ali pra sempre, sem chegar a lugar nenhum. - Meu irmão (ou minha irmã) é melhor que eu. Essa é a crença da comparação e da competição. É terrível porque a pessoa não consegue ver o valor em si mesma, a não em comparação com alguém que é melhor que ela. E tudo que ela precisa é ser melhor que ela mesma e não melhor que outra pessoa. - Ninguém me ama, ninguém me quer, ninguém me chama de meu amor (síndrome Nelson Gonçalves). Essa é a crença da carência extrema. No começo a carência pode até se justificar, devido a um pai ou uma mãe relapsa. Mas com o tempo, a pessoa se acostuma e às vezes, até aprende a tirar proveito das circunstâncias, usando o vitimismo como uma forma de atrair a atenção e afeto das pessoas. Quando tudo que essa pessoa precisa é amor. Mas o que ela consegue, provavelmente, não é o amor das pessoas. Porque, para ela ser amada, precisa primeiro amar a si mesma. - Ninguém tem paciência comigo (síndrome de Chaves). Essa também é uma crença que vem da carência. Mas a pessoa é do tipo que erra muito em tudo que faz, é confusa, atrapalhada, desajeitada, porque ela quer chamar a atenção. E usa essa confusão que ela cria para atrair as pessoas. Com o tempo, ela passa mesmo a acreditar que é atrapalhada e deixa de prestar atenção, deixa de fazer as coisas com capricho, porque ela percebe uma vantagem naquele comportamento disfuncional. Eu sempre me lembro de uma coisa importantíssima que o Mestre Osho dizia: se a pessoa se mantém em uma situação negativa, é porque ela está obtendo alguma vantagem daquela situação. Se não tivesse uma vantagem, ela, com certeza, já teria saído da situação. Então, se a pessoa não presta atenção e faz as coisas de qualquer jeito parecendo desajeitada, é porque ela talvez esteja atraindo a atenção das pessoas com essa atitude, mesmo que seja uma atenção negativa. É aquela história: “falem mal, mas falem de mim!” - Eu nasci pobre e não tive oportunidades: essa é a crença mais comum sobre dinheiro. Se eu nasci pobre, mas em um país livre, que não tem um sistema de castas, então eu posso progredir. Se eu nasci no interior, minha família é simples, ninguém estudou, mas eu cresci e fui para a cidade, onde tem escolas. Se eu nasci e cresci em uma comunidade, mas posso estudar, trabalhar e crescer com meu trabalho. Por que a pessoa pensa que não tem oportunidades? Porque ela fechou os olhos para as oportunidades! Elas estavam ali o tempo todo! A cada passo que a pessoa dava, ela tropeçava na oportunidade, porque os olhos dela estavam fechados! Oportunidade não é nascer em berço de ouro! É nascer na pobreza e garimpar o ouro! Sim, isso tem um custo, que é abrir os olhos para poder enxergar o ouro que está no meio das pedras! As pedras são as dificuldades, são os obstáculos, são as tentativas e erros. Mas com o tempo e o esforço, vamos nos tornando cada vez melhores em aproveitar todas as oportunidades até que o ouro brilhe para nós! Enfim, tem muitos outros exemplos de crenças limitantes, que poderíamos ficar falando aqui por horas sem fim: - Mulher é sexo frágil (síndrome Rita Lee) - Homem não chora (síndrome Frejat) - Quando a gente ama, não pensa em dinheiro, só se quer amar (síndrome Tim Maia) - Se eu me separar, eu não vou aguentar - A maioria das pessoas é pobre porque não há recursos para todos - É mais fácil um camelo passar pela cabeça de um alfinete do que um rico entrar no reino dos céus - Dinheiro é a raiz de todo mal - Não sou merecedor de ter dinheiro Se você quiser que eu fale aqui no canal mais detalhadamente sobre uma crença específica e como você pode trabalhar essa crença, é só você anotar aí nos comentários, tá bom? Esses são os exemplos mais comuns, mas o importante é que cada pessoa identifique em si mesma suas próprias crenças limitantes, para que possa modificá-las. E há várias maneiras de identificar as crenças limitantes. Eu vou apresentar aqui três maneiras que eu considero eficientes para você identificar as suas. - A auto-análise - A análise assistida - A meditação Auto-Análise A auto-análise é uma técnica bastante efetiva e funciona como uma espécie de catarse. Você pode fazer isso sozinho e de forma consciente, sem depender de ninguém. Essa auto-análise envolve duas etapas: - auto-retrato - autobiografia A primeira etapa é fazer um auto-retrato, anotar tudo que você pensa sobre si mesmo, suas principais características e seus princípios de vida. Por exemplo: eu sou uma pessoa honesta, orgulhosa, não gosto de enrolação, sou prática e eficiente, sou careta e vivo bem com isso, procuro ter disciplina e cumprir minhas obrigações, não gosto de muita convivência com pessoas, prefiro o silêncio, valorizo pessoas que sejam honestas e corretas em suas atitudes, valorizo mais as atitudes do que as palavras etc. Depois de ter esse auto-retrato, você pode passar para a segunda etapa, que é sua autobiografia, ou seja contar a história de sua própria vida, recuperar, por meio de lembranças, as histórias que você viveu, por meio de reflexão sobre a sua vida. Você vai se lembrar dos acontecimentos que marcaram sua vida. Mas não só isso. Vai se lembrar, principalmente, de todas as pessoas com quem você conviveu e que foram referenciais importantes em sua vida. É muito importante fazer isso de forma cronológica, para que você consiga organizar os fatos e as influências que recebeu das situações e das pessoas ao longo do tempo. Por fim, você vai avaliar seu auto-retrato e a sua história de vida, procurando as ligações que existem entre o seu jeito de ser, sua personalidade, com os acontecimentos e as pessoas de sua vida que influenciaram você a ser como é. Então, você talvez perceba que “puxou” a sua mãe na maior parte das suas características, e puxou seu pai em algumas outras. Essa análise vai ajudar a identificar quais são as crenças que você tem. Normalmente, você vai perceber em sua própria história aquilo que é mais relevante para você e que são os fundamentos da sua personalidade. Assim, talvez você possa identificar quais desses princípios, valores e crenças têm relação com o problema que você está vivendo no momento. Se você decidir usar essa técnica da auto-análise, você pode escolher um dia calmo, se sentar em um canto tranquilo, em que você possa permanecer em silêncio, sozinho consigo mesmo. Você pode usar algum instrumento de catarse para se expressar, de acordo com a sua linguagem preferida dos sentidos: pela visão, pela audição ou pela sensação. Se você é uma pessoa visual, você pode ligar a câmera do seu celular e gravar um vídeo falando para a câmera, fazendo seu auto-retrato e depois contando toda a sua história de vida. Se você é auditivo, você pode gravar áudios. Se você for sinestésico, como eu, você pode escrever sobre si mesmo e depois escrever sua história de vida em um caderno ou em um editor de texto no computador ou ainda em um bloco de notas no celular. Essa catarse pode ser feita em várias sessões. Não precisa ser tudo de uma vez. Claro, se você é um adolescente ou um adulto bem jovem, essa sessão vai ser mais rápida, mas para uma pessoa na faixa dos 40 anos em diante, a sessão pode ser bem mais demorada e difícil de lembrar. Depois da catarse, deixe passar um ou dois dias para pegar novamente o material que você criou e analisar com calma, para identificar as crenças que podem estar embutidas ali na sua fala, nos seus textos, nas suas expressões. Dar um tempo ajuda a baixar a poeira das emoções e a analisar as coisas mais racionalmente. Análise Assistida A análise assistida também é uma técnica efetiva e é praticamente igual à auto-análise, com a diferença que a pessoa não vai estar sozinha e sim com outra pessoa para contar tudo. Essa outra pessoa poderia ser um terapeuta, um familiar ou um amigo. A análise assistida também envolve duas etapas, mas com um interlocutor: - auto-retrato - autobiografia A diferença principal dessa técnica é o interlocutor. Ter alguém para quem contar pode ser bom ou ruim, depende do temperamento e da personalidade. Tem pessoas que preferem fazer as coisas de forma autodidata e autônoma, então a primeira técnica, mais solitária, pode ser mais indicada. Outras pessoas preferem fazer as coisas com ajuda de outras pessoas, então esta técnica assistida pode ser melhor. A técnica assistida pode ser boa, porque a outra pessoa pode fazer perguntas importantes e estimular as lembranças; pode fazer comentários interessantes que ajudem a identificar crenças. Mas o oposto também é verdadeiro: a outra pessoa pode fazer perguntas desconcertantes, pode fazer comentários inadequados que, ao invés de ajudar, acabem atrapalhando a catarse e desviando dos objetivos de encontrar as crenças limitantes. Enfim, você deve fazer da forma que você se sentir melhor. Meditação para Identificar as Crenças No meu entendimento, a melhor técnica para identificar as crenças limitantes é a meditação. E por que eu penso isso? Porque as técnicas de análise só funcionam em nível consciente. Mas a meditação, além de nos trazer a intuição, funciona também no nível inconsciente. Pois é no inconsciente que ficam aquelas informações que, embora não lembramos delas, interferem em nossas ações, pensamentos e sentimentos. Para o bem ou para o mal! E é justamente lá que ficam as crenças limitantes. Esse lugar da memória é onde deixamos todos os nossos automatismos, toda informação que serve como subsídio às nossas ações automáticas! Exemplo: você aprendeu a escovar os dentes, a comer com um garfo, a andar de bicicleta, a ler e escrever, a dirigir um carro, a fazer contas de somar, subtrair, multiplicar e dividir. E que maravilhoso você não precisar pensar cada vez que vai fazer essas coisas, não é? O automatismo é algo bom e essencial à nossa sanidade! Quantas coisas você aprendeu ao longo da vida e você faz essas coisas sem a menor consciência??? Já pensou se precisasse pensar cada vez que escovasse os dentes? Sabe o tanto de energia que é gasta do seu corpo para pensar e realizar uma ação qualquer? Somos automáticos, graças a Deus! O automatismo do nosso corpo e da nossa mente é uma forma de proteção e de conservação de energia. Assim, é imprescindível que boa parte das ações que realizamos sejam aprendidas nas primeiras repetições e sejam armazenadas nas profundezas da nossa mente, formando nosso inconsciente. Mas como vivemos na dualidade, tudo por aqui é uma faca de dois legumes e a mesma vantagem do nosso inconsciente de guardar os aprendizados para automação das nossas ações, também é a desvantagem de guardar as nossas crenças limitantes. Por meio da meditação, nós conseguimos ter acesso às profundezas do nosso inconsciente para buscar e identificar as crenças que estão nos limitando. A meditação nos ajuda a acessar o nível subconsciente e o nível inconsciente, aquele em que nós armazenamos as informações que estão nos levando a agir, mas nem percebemos, porque estão tão arraigadas em nós, que parece que são parte de nós. Na verdade, são informações que já nos esquecemos, mas são a base de tudo o que fazemos. Muitas pessoas conseguem meditar, entrar em um estado profundo de regressão e identificar crenças que surgiram na infância, na adolescência ou mesmo na vida adulta. Só o fato de ter a consciência de como aquela crença surgiu, muitas vezes, já é suficiente para modificar completamente o modo de pensar e de agir da pessoa de agora em diante. E, tudo isso, com a prática da meditação. A meditação pode nos levar para níveis ainda mais profundos, e podemos chegar até mesmo a vidas passadas, em busca de traumas e de situações kármicas que nos afetam atualmente como crenças limitantes. Posso contar a vocês um caso de uma pessoa que conheci, que sofria de obesidade. Fiz com ela a regressão a vidas passadas, que não deixa de ser uma forma de meditação guiada, e ela descobriu uma vida passada em que ela viveu em um país africano e lá ela passou muita fome e era só pele e osso. Foi uma vida de extremo sofrimento. Na vida atual, desde muito criança, ela sempre comeu muito, para se manter com reserva de energia no corpo e não consegue emagrecer, porque sente que precisa manter o corpo com essas reservas.
Encerramento
No próximo capítulo do episódio sobre Crenças Limitantes, nós vamos falar sobre o segundo passo para eliminar as crenças limitantes, que é desprogramar. Essa ideia soa estranha para você? O que é um programa? Será que uma crença é um programa? E será que é possível apagar uma memória que está programada em nosso cérebro? Assista o próximo capítulo para saber! Antes de encerrar, eu quero agradecer a você por ter ficado comigo até o final e espero que tenha sido útil a você! Aproveito para te lembrar de dar aquele like iluminado, se inscrever no canal e postar seus comentários! Também agradeço a todos os criadores de conteúdo por disponibilizarem seus materiais, e às plataformas, por disponibilizarem seus espaços, para que possamos apresentar e divulgar nossos conteúdos. Desejo a todos os seres uma vida plena, com muita luz, e que você siga o seu caminho na mais santa paz! Namastê! Read the full article
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Oggi a Rimini si celebra l'antico rito contadino della Fogheraccia: legname, rami e scarti della potatura alimentano un grande falò. Il rito si fonde talvolta con la "Segaveccia": un fantoccio di una vecchia viene bruciato nel rogo. Frazer, nel suo "Il ramo d'oro" descrive dozzine di riti analoghi di tutto il mondo. Sono cerimonie collegate alla fertilità e al raccolto, dove le fiamme vanno simbolicamente a rafforzare il vigore del sole dopo che l'inverno è stato "ucciso". E infatti si celebra in occasione di San Giuseppe, o "festa del Papà" (il Sole). Il sacrificio della "vecchia" richiama il mito della terra come creatura primordiale che viene smembrata affinché gli umani possano godere dei suoi frutti. Tutto ciò ha un sapore da Arcano XIII: l'uccisione del vecchio ciclo che ci apre alla primaverile Temperanza e ai suoi vasi fertili e fertilizzanti. Guardacaso quando ho girato quel filmato vicino all'Arcano senza Nome c'era una pigna, simbolo di immortalità. Anche dalle vostre parti si svolgono riti analoghi in questi giorni? 🤔 #onirotarologia #tarologia #tarocchi #tarot #ilramodoro #fogheraccia #rimini #carlgustavjung #rito #arcanosenzanome https://www.instagram.com/p/Cp7OrQ2NGs_/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Os sonhos podem ser mais do que apenas imagens aleatórias que passam pela nossa mente durante o sono. Eles podem ser uma janela para o nosso inconsciente, um lugar onde nossos medos, desejos e anseios mais profundos podem se manifestar simbolicamente. A terapia junguiana valoriza os sonhos como uma ferramenta poderosa para o autoconhecimento e a transformação pessoal. O processo de interpretação dos símbolos dos sonhos é crucial na terapia junguiana. Ao mergulhar nos elementos simbólicos do sonho, podemos acessar informações valiosas sobre nós mesmos e nossas vidas. A interpretação não se trata apenas de entender o que os símbolos significam em um sentido literal, mas de descobrir o que eles representam em nosso inconsciente. Ao explorar nossos sonhos, podemos identificar os padrões de pensamento e comportamento que limitam nossa vida e nos impedem de alcançar nosso potencial pleno. Ao trazer esses padrões à luz, podemos trabalhar para transformá-los em algo mais positivo e produtivo. A terapia junguiana nos ajuda a desenvolver uma maior compreensão de nós mesmos e do mundo ao nosso redor, nos permitindo crescer e evoluir como indivíduos. Então, não subestime o poder dos seus sonhos na busca pelo autoconhecimento. Ao prestar atenção às mensagens que eles estão tentando transmitir, você pode desbloquear um novo nível de consciência e viver uma vida mais autêntica e realizada. Comece a registrar seus sonhos e a explorá-los com um terapeuta junguiano experiente - você pode se surpreender com o que descobrirá. #Jung #carlgustavjung #terapiajunguiana #jadessotiterapeuta #psicologiaanalitica #sonhos #interpretacaosonhos (em Ribeirão Preto, São Paulo, Brazil) https://www.instagram.com/p/CpwPBVut7Vm/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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A vida é um risco! E caso não seja, então nada aconteceu. Voltaire no leito de morte quando o confessor lhe perguntou: Você se arrepende de todos os seus pecados? - Sim Padre, e sobretudo daqueles que não cometi. Isso é verdade, enormemente verdade! Esse é o problema. - Tirada do livro de Jung. Follow me: @fllaonegative . . . . . #psiquiatria #carlgustavjung #psicologia #vegano #mentalidade #hermetismo https://www.instagram.com/p/CmB3LEqrtmd/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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“Bilinçdışı "bilinciniz" haline gelene kadar bilinçaltı hayatınızı yönlendirmeye devam edecek ve siz buna "kader" diyeceksiniz.”
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Será que era isso mesmo que o Jung queria dizer com a frase: "quem olha pra fora sonha, quem olha pra dentro, desperta?" Qual a interpretação que vc daria para ela? #jung #carlgustavjung #carljung #psicoonline #psicologiaanalitica #psicanalise #psicologiaclinica Aproveitando: lembre-se é #janeirobranco a campanha do Instituto @janeirobranco que leva a gente a pensar mais a saúde mental, emocional e a qualidade de vida. Que tal aproveitar a campanha para conhecer mais os eventos que estão acontecendo e também para já agendar sua sessão de terapia online? Para ver os eventos so seguir o instituto ou a tag do Janeiro Branco. Acesse e siga o @psico.online no https://psico.online para solicitar o contato de um dos nossos psicólogos ou psicólogas. #psicologia #psicólogo #psicóloga #frases #frasesinspiradoras #frasesereflexões #frase #sonhar #sonho #sonhos #despertar #despertarespiritual #despertandoconsciencia🕉💖 #despertando #desperte #naopodemosescreverisso #naopodemospublicar #escreveai #escreveaí #entãoescreve #interação #interpretaçãodetexto (em Sonhando e Realizando.) https://www.instagram.com/p/CnepMBkuXW3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Se c'è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi.
#CarlGustavJung
Buongiorno 🌺☕️🌺Buona Domenica
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