#capitolo 4
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clacclo · 5 months ago
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Andiamo a fare shopping? 😏
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crisicsgames · 9 months ago
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HELLBLADE 2 L' ATTACCO DEI DRAUGAR ASTROIR - BAROARKIV 🎮XBOX SERIES X UHD
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fauna-a · 4 months ago
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Non ce l’aveva con Max, nella maniera più assoluta, ma gli fu grato quando uscì dalla loro stanza per una fare una cosa non meglio specificata: non voleva farsi vedere piangere. Non voleva vedere nei suoi occhi che nemmeno lui aveva una risposta a quella domanda grande come una casa: “Se io non canto, cosa faccio?”
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ma-chi1993 · 1 year ago
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miciagalattica · 27 days ago
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La farfalla
Capitolo primo
Non so se vi sia mai capitato di riflettere su quanto vi sia accaduto e notare come gli eventi siano legati da un sottile fil rouge, e allora vi siete chiesti: “Allora esiste un destino?”. Certo si arriva a questo dopo che gli eventi sono accaduti, ossia in un a-aposteriori.  Al contrario all’inizio, gli eventi sembrano slegati e pensiamo che tutto sia avvenuto per opera del “Caso”. 
Vi racconto come un bruco si ritrovò a trasformarsi in una farfalla.
Non è stato un caso ma era già destinata a diventarla.
Tutto ebbe inizio una sera che mi portai a casa del lavoro, dovevo fare una relazione su come trovare il segmento per un lancio di un prodotto commerciale. Lasciai il dossier sulla scrivania e mi precipitai a farmi una doccia. Mio marito era ai fornelli e mi stava preparando una cena delle sue. Un uomo favoloso molto attento a tutte le pratiche domestiche, quasi impossibile da trovare. Dopo che ho finito la doccia e indossato un mio pigiamone, andando in cucina, lo vidi che stava seduto a leggere il mio fascicolo. In particolare lo trovai a leggere un foglio dove avevo appuntato una tipologia di uomini.
Avevo scritto che esistevano sette categorie di maschi:
1- ALFA: leader nati maschi con piena consapevolezza fin dalla nascita di essere superiori e di dover essere obbediti e rispettati... potere maschile al suo apice... un'autorità naturale su tutte le altre categorie... fanno quello che vogliono, quando e come vogliono... è ovviamente piuttosto raro!
2- BETA: maschi forti capaci di essere leader per la maggior parte del tempo e a cui piace guidare ma si sentono gregari di un uomo alfa nell'intento di guidare gli inferiori. A loro piace umiliare le categorie inferiori
3- GAMMA: La categoria più comune. Una personalità forte a cui piace comandare ma anche sottomettersi, soprattutto con altri gamma....
4- DELTA: generalmente mancano di mascolinità... Amano sottomettersi a categorie superiori e ai loro pari per brevi periodi di reciproco piacere....
5- EPSILON: A loro piacciono i lunghi periodi di sottomissione... Si identificano come puttane. Sono spesso sottoposti a umiliazioni da parte dei superiori......
6- ZETA: gli schiavi. A loro piace essere ridotti in schiavitù. Sono ancora nella società ma sempre più schiavi di altri uomini...
7- OMEGA: oggetti in forma umana. Senza diritti né privilegi. Nessuna dimostrazione di volontà o indipendenza... Tutto deve essere autorizzato …
Appena sorpreso divenne rosso in viso, mi era sembrato un bambino sorpreso a mettere la mano nel barattolo della marmellata. Allora per rompere la tensione, scherzando gli ho detto.
“ A te non so dove collocarti tra le ultime tre categorie”.
Non rispose, chiuse il fascicolo, liberò il tavolo, si tolse il grembiule,  apparecchiò in modo perfetto la tavola, e portò i piatti già con le pietanze. Non so’ perché tutto questo mi mise addosso una sorta di eccitazione. Lo vedevo sotto un’alta prospettiva, mi sa che avevo aperto il vaso di Pandora.
Per tutta la durata della cena mille pensieri affollavano la mia mente, lo avevo solo provocato mettendolo nelle ultime posizioni della scala comportamento degli uomini. Mi aspettavo che reagisse, invece? Che cosa ero andata a toccare. Finito di mangiare, una volta sparecchiato ci andammo a sdraiare su divano per vedere qualche film alla tele. Lui scelse di vedere “La chiave” di Tinto Brass. Un film che quando uscì fece scalpore, eravamo più giovani e la visione innescò una tempesta ormonale a entrambi, ci furono scintille, un sesso infuocato. Da allora ne passò di acqua sotto i ponti, tutto quel fervore si andò man mano scemando. Purtroppo la routine è la tomba dell’amore. La visione del film fu una mezza delusione, era come aver mangiato una minestra riscaldata. Lo stato di tensione non mi era ancora passato, anzi era aumentato.
La domanda persistente era: Che cosa nascondeva quel silenzio alla mia provocazione?
Una volta che siamo andati a letto mio marito, mi ha chiesto:
Hai mai pensato di fare sesso con un altro uomo?
Gli ho risposto di botto:
 “Sai che ti amo e ti sono stata sempre fedele". "Non posso credere che tu me lo chieda”. 
In realtà non avevo mai pensato di fare sesso con un altro uomo, nonostante gli approcci e le opportunità che il mio lavoro di organizzatrice di conferenze offriva, dato che ero spesso lontana da casa e c'era una notevole quantità di perfetti sconosciuti che soggiornavano nel mio stesso albergo. 
Mi chiese subito scusa vedendomi furiosa, molto arrabbiata e confusa ancora di più di prima.
“Che cosa stava succedendo?"
Rimasi in silenzio e sentivo il suo respiro, era ancora sveglio.
A un certo punto mi abbracciò da dietro unendo i nostri corpi. Ero felice di sentirlo dietro di me. Non è mai bello finire la giornata con una nota amara.  Mi baciò lentamente il collo e sentii la sua mano afferrarmi il seno, mentre l’altra scorreva lungo tutto il mio corpo proseguendo lungo le mie cosce. Potevo sentire l'inconfondibile contrazione del suo cazzo mentre s’irrigidiva contro il mio sedere. Adesso anche il mio respiro cominciava ad accelerare.  La sua mano ha iniziato a esplorare tra le mie gambe e le ho aperte per permettergli di toccarmi la figa. Con tanta delicatezza passò il dito tra le labbra, trovando la mia umidità e usandolo per stuzzicare il mio clitoride. Il formicolio elettrico mi percorse tutto il corpo e mi sciolsi tra le sue braccia forti. 
A un tratto si fermò e mi disse che era in uno stato confusionale fin dalla mattina, perché aveva sognato che scopavo con un altro, mentre ero via per una conferenza e poi tornavo a casa e gli raccontavo tutto. Appena sveglio si ritrovò con un’erezione portentosa come quella che aveva ora.
Potevo sentire il calore del suo cazzo in crescita mentre iniziava a esplorare tra le mie gambe da dietro. 
"Non eri geloso e arrabbiato?" ho chiesto.
 
Rispose: “Sì, all'inizio quando mi sono svegliato, ho sentito entrambe le cose". Poi ho capito che era solo un sogno ed ero così eccitato che dovevo averti proprio lì e in quel momento. Era come una fantasia cattiva.
Sono rimasta scioccata. Mio marito era eccitato pensando che avessi scopato un altro uomo! Ormai il suo cazzo era completamente rigido e me lo stava massaggiando lungo la figa da dietro, quindi ho inarcato la schiena per facilitargli il compito. Nel frattempo il suo dito continuava a stuzzicare il mio clitoride e ora ero eccitato quanto lui. 
"Ci stai pensando di nuovo?" ho chiesto. 
Lui: “Sì, non riesco a togliermelo dalla testa". "Per favore, non arrabbiarti”. 
Proprio in quel momento il suo cazzo trovò la mia figa e me lo spinse dentro di qualche centimetro. Sembrava il paradiso ed ero così eccitata che non potevo essere arrabbiata. 
Io di rimando “ Non c’è nulla di male nell’avere fantasie sporche”.  
Le sue spinte stavano diventando più lunghe e ora mi stava penetrando più profondamente. Il suo cazzo era fantastico e con il suo dito che continuava a stuzzicare il mio clitoride, mi stava portando rapidamente all'orgasmo. La mia mente cominciò a vagare verso alcuni degli uomini che mi avevano fatto delle proposte alle conferenze. In qualche modo stavo cercando di immaginare quale sarebbe stato nella fantasia di mio marito. 
Ero ancora confusa ma molto eccitata ed ho iniziato a stare al gioco. 
 Gemetti mentre le spinte diventavano sempre più veloci. Ormai la mia figa era così bagnata e stavo per venire.  Il suo cazzo era durissimo, me l’ha spinto dentro per tutta la sua lunghezza ed io sono impazzita, gemendo e avendo il miglior orgasmo che riesco a ricordare da anni.  Mi ha fatto venire abbondantemente e prima di lui. L'ho adorato! 
Ero sorpresa dal fatto di queste chiacchiere sporche avessero eccitato anche me. Gli ho detto che mi piaceva fantasticare di essere scopata da un altro uomo.
Lui: “ Voglio che scopi tutti gli uomini che vuoi". "Voglio che mi porti a casa il loro seme nella tua figa calda".  
Non potevo crederci! Era davvero preso da questa cosa ed ero ancora più sbalordita dal fatto che non m’importasse per niente.
Gli risposi: "Lo farò!". "Ti porterò a casa una figa sporca e piena di sperma cosi potrai aggiungere il tuo seme a quello di lui”. 
Mi ha fatto rotolare sulla pancia e mi ha messo in ginocchio in modo da potermi prendere adeguatamente da dietro.  Mi sono sentita infilzare da una spada rovente, ho sentito lo spasmo del suo cazzo ed è stato sufficiente per mandare al limite anche me, la mia mente era piena d’immagini di strani cazzi che si scaricavano nella mia figa. 
Mi sono accasciata sul letto, ansimando. Con mia sorpresa, mi ha girato, spingendo le mie ginocchia verso l'alto e aprendo le mie gambe, la sua faccia si è tuffata immediatamente tra le mie gambe. 
La mia figa stava già formicolando, quindi la sensazione della sua lingua e della sua bocca che mi succhiavano mi ha mandato subito in visibilio, e nuovi orgasmi hanno iniziato a scorrere a ondate, quasi dolorosi ma erano così belli. Mio marito non mi aveva mai fatto una cosa del genere ed ho capito che anche quello doveva far parte della sua fantasia. 
Ormai anch'io ero completamente immersa nella fantasia ormai persa gli dissi:
"Assaggi la sua venuta?"
"Mmmmm", fu tutto ciò che riuscì a rispondere mentre mi lambiva con la lingua le grandi labbra, mandandomi di nuovo oltre il limite. 
Alla fine, ho dovuto respingerlo perché la figa si era fatta troppo sensibile. Con mia sorpresa si è immediatamente alzato sopra di me e il suo cazzo era di nuovo duro e mi ha sfiorato l'apertura. 
"Ti voglio ancora", è tutto ciò che ha detto, mentre mi chiudeva in un bacio ed io assaporavo i miei succhi e la sua venuta combinati. È entrato di nuovo in me e ho emesso un gemito lungo e lento. 
Il suo ritmo ora era più lento e mi guardava amorevolmente negli occhi. 
“Grazie per non esserti arrabbiata sentendo la mia fantasia”. 
Come potevo? Faceva piacere anche per me! 
"Grazie per non esserti arrabbiato perché ho scopato un altro uomo!"
Lui: “Non mi arrabbierò nemmeno se lo farai!"
Io: "Allora lo farò se ti darà piacere ”, non so cosa me lo fece dire ma in quel momento lo pensavo davvero. 
“Gemette e mi venne dentro”. 
Esausti e ansimanti, giacevamo l'uno nelle braccia dell'altro, senza dire una parola. Era stato tutto così intenso e inaspettato. Alla fine mio marito disse:
"Suppongo che sia stato bello portare le fantasie nella stanza da letto?"
Ed io ho aggiunto, "Se pensi di farcela, un giorno potremmo anche trasformare alcune fantasie in realtà". 
Ce la farò mi disse e mi strinse tra le sue braccia. Quella notte dormimmo profondamente. 
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accidentiaituoiocchi · 2 months ago
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Ansietta delle 4:30 che non mi fa dormire per nuovo super - eccitante e spaventoso - capitolo di vita
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jadarnr · 4 months ago
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol.1 From the Empire
FLIGHT NIGHT - Capitolo 4
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
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CRAAACK… CRIIICK… BOOM!
Il pavimento crollò.
Non c’era nulla che avrebbero potuto fare. Cercarono invano di aggrapparsi a qualcosa, ma furono risucchiati tra i condotti di aerazione della nave che stavano attraversando, cadendo da un’altezza di quasi due metri.
Si rialzarono traballanti, cercando di riprendere l’equilibrio.
“Aaaah. Padre, é tutto ok?” Chiese Jessica. Non riusciva a vedere nulla in quella stanza piccola e buia. Allungò il collo cercando di scrutare attraverso l’oscurità. “Padre?… dove… ah!”
Qualcosa si mosse sotto la sua gonna. Jessica saltò in piedi e urlò a squarciagola.
Abel, con gli occhi rivoltati verso l’alto come un morto, giaceva sotto di lei.
Sembrava ferito… eppure in qualche modo aveva un’espressione soddisfatta. Lei era finita esattamente a sedere sulla sua faccia quando erano atterrati.
“Padre? Sta bene? La prego non sia morto.”
“Fa male ma sto bene.” Mugugnò. “Ma dove mi trovo? Chi è lei?”
Jessica, felice che il prete respirasse ancora, ma temendo una commozione cerebrale, cercò di riscuoterlo prendendolo per il bavero del suo colletto: “Siamo sul ponte inferiore. I pannelli del pavimento erano arrugginiti e hanno ceduto. Si sente bene?”
“Ho fatto un sogno. C’erano degli angeli, ma erano vestiti di rosa anziché di bianco. E avevano un profumo così dolce…”
Jessica fissò il prete con uno sguardo glaciale, e mollò la presa, lasciandolo cadere nuovamente sul pavimento. Poi si sistemò il vestito con cura.
“Dovrebbe esserci un interruttore elettrico da qualche parte.” Disse, guardando ovunque tranne che verso Abel. “Ah, eccolo qui.”
“Dunque qui si trovano tutti i sistemi di comunicazione, giusto?”
Jessica ignorò il prete, che in qualche modo era riuscito ad alzarsi in piedi, si diresse verso il quadro di comando del computer ed iniziò a premere gli interruttori del pannello di controllo. Alcuni caratteri apparvero sullo schermo, ma—
“E’ come pensavo. Il computer principale è completamente tagliato fuori. Ogni comando viene rifiutato.”
“Ah è così? Mi faccia vedere.” Disse il prete.
“E’ inutile, solo un programmatore potrebbe—“ Jessica si interruppe a metà frase.
Il prete stava scrivendo freneticamente sulla tastiera della console.
“Padre! Non ha senso che digiti cose a caso…”
“Lasci fare a me.”
Lo schermo del computer si illuminò di strani caratteri - lettere e numeri verdi che scorrevano velocemente sul monitor, riflessi sulle lenti degli occhiali del prete. Abel continuò a battere sui tasti ad una velocità impressionante.
“Ecco fatto.” Disse il prete. Premette un grosso pulsante ed alzò entrambi i pugni in segno di trionfo.
La console emise un suono ed iniziò a ronzare. Un momento dopo, le luci del pannello di controllo passarono da verdi a blu. Jessica sapeva che quello voleva dire che erano passati dal pilota automatico al volo manuale.
“Ma chi siete veramente, Padre?”
“Ora è tutto a posto, vero?” Rispose sorridendo Abel, ignorando la domanda. “Adesso tocca a lei, Jessica. Deve impedire a tutti i costi che questa nave si schianti. Lei rimanga qui. Io vado a cercare il nostro amico della cabina di pilotaggio.”
“Ma non è pericoloso?” Chiese Jessica.
“E’ il mio lavoro. Lei faccia il suo dovere, io farò il mio.”
“Ma…”
“Sì, Jessica?”
Jessica non aveva idea di cosa avrebbe voluto dire. Non riusciva a dare un ordine al groviglio delle sue emozioni. Alla fine disse semplicemente: “Stia attento.”
“Grazie.”
Gli occhi azzurri del prete sorrisero guardando verso di lei. “Allora io vado. Lei si occupi della navigazione.”
“Non ce n’è bisogno, maledetti ficcanaso!” Il ghigno sottile del Duca di Meinz apparve dall’oscurità di una finestra. “Da qui in avanti me ne occuperò io.”
Il vampiro fracassò il vetro, scaraventando il corpo di Abel dall’altro lato della stanza.
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sorella-di-icaro · 14 days ago
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Questo gioco per me è la vita, non ho mai pensato che mi avrebbe presa così tanto nello scoprire le Sale Maledette, il ghiaccio e la scomparsa del fratello di Autumn Nelson
Sono al capitolo 4 del secondo anno di Hogwarts e oltre ad avere amici fantastici (Merula Snyde a parte) ho creato legami e fatto amicizia con diverse creature magiche e ho partecipato a una caccia al tesoro fi Hagrid per addestrare al meglio il mio Snaso Regulus e reso giustizia alla professoressa McGonagall nella presentazione durante il banchetto di ringraziamento
Questo e molto altro solo in HARRY POTTER: HOGWARTS MYSTERY
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papesatan · 1 year ago
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schegge da un pomeriggio d'ordinaria follia
Romeo caracolla verso il banco, in tenuta da calcetto. Controllo il diario: compito di italiano: leggere pagina 6, trasformare il testo descrittivo soggettivo in oggettivo, per poi illustrarlo con un disegno. Guardo il testo: L’elefante. “L’elefante è uno degli esseri viventi più grandi al mondo. Possiede due zanne di 3 metri e una proboscide con cui attacca, se minacciato, e si procura cibo e acqua. Vive prevalentemente in Africa e Asia...” Il testo è già oggettivo. Cosa accidenti devo fare? Scrivo alla madre. Romeo mi guarda, sperso: “Intanto lascia una pagina e fai il disegno” dico “Sai disegnare un elefante?” “Sì, ma alle 4 e mezza me ne devo andare”.
Nel frattempo corro a segnare i compiti di Paolo, gentilmente offerti dal registro elettronico inviatogli da sua madre: compito di aritmetica: pag. 172, es. 160-163-165. Apriamo il libro a pag. 172: il nulla. Paolo gioisce entusiasta, “Forse è giusto così, non bisogna fare niente, mi sa”, cerco di tenermi calmo, la prof ha sbagliato chiaramente pagina. Scrivo alla madre. Indico il problema, chiedo ragguagli. Invito Paolo a svolgere la materia successiva. Jacopo mi chiama a gran voce: “Giuseppe, il bagno è allagato, qualcuno ha fatto pipì per terra!” Non ho tempo d'andare a controllare, perciò lo invito momentaneamente a scansarla. Si mette a ridere e continua: “Sai che somigli a Daniele? Siete fratelli!” Daniele per tutta risposta lo guarda e fa: “Magari Giuseppe fosse mio fratello!” poi fissa mio padre e aggiunge: “E Andrea è mio nonno”. Mio padre gongola felice e in un certo senso lo sono anch’io, se il mio lavoro ha il potere di compensarlo dei nipoti che non ha. “Qui siamo tutti fratelli” conclude Jacopo “e Giuseppe è nostro padre”. Prossimo alla commozione, li invito piuttosto a sbrigarsi. Controllo il telefono, la mamma di Romeo ha risposto: “Dicono che il testo è soggettivo e devono trasformarlo in oggettivo”, “Ma non è vero!” m’incazzo, “Faglielo fare come credi. Non so che dirti”. Getto via il telefono. Sono seriamente tentato di bruciare il libro. Che faccio? Romeo sta disegnando ancora l’elefante. È un elefante bello grosso, quindi ho ancora un po’ di tempo. Ma devo pensare a una soluzione, e in fretta. Nel frattempo entra Melissa, secondo superiore: “Domani ho il compito di letteratura sui Promessi Sposi” vorrei uccidermi “E tu ti ricordi il giorno prima? Sono due settimane che ti ripeto di cominciare a prepararti per il compito. Sai che dobbiamo studiare oltre 30  pagine, vero? Come pretendi di poter fare tutto in un giorno?” Mi guarda sconsolata “Comincia a fare le mappe, mo vengo e vediamo insieme”. Una voce fuori campo grida: “Giuseppe alle 5 meno un quarto me ne devo andare!”. Fingo di non sentire e corro da Paolo. La madre ha finalmente risposto: “È giusto così”. Ma come può essere giusto così? La chiamo. Ribadisco il problema, non capisce, “Ok, non farglielo fare”. Paolo gioisce al settimo cielo. Su tutte le furie, lo minaccio di dargli dei compiti extra se non la smette. Volo da Romeo, ha finito l’elefante, devo farmi venire un accidenti d’idea. Trasformarlo da oggettivo in soggettivo è impossibile, dovrebbe aggiungere delle considerazioni personali, farlo proprio, non voglio spingerlo a sbagliare, data la consegna, in più non c’è più tempo, così gli dico: “Ok, lo vuole oggettivo? Lo facciamo oggettivissimo”. Ricopiamo il testo, estromettendo avverbi e aggettivi, rendendolo così ancor più neutro e scientifico. “Giuseppe tra mezz’ora me ne devo andare!” Mi precipito da Melissa. La professoressa ha stabilito uno schema base per indicare i punti che vorrebbe veder analizzati nel commento del primo e del secondo capitolo dei Promessi Sposi il giorno dopo: biografia dell’autore, cenni storici, analisi del periodo, influenze e ispirazioni, commento al primo capitolo, commento al secondo capitolo. Melissa mi mostra le mappe: “Vanno bene così?” ha appena iniziato la biografia di Manzoni, sarà un lunghissimo pomeriggio. Giankarol intanto langue addormentato, “Giankarol studia scienze” “No” risponde “Non ho il libro”, “Usa quello della compagna”, “NO, non mi va” e si rimette a dormire, “Giankarol, guarda che chiamo tua madre! Studia scienze e non farmi arrabbiare!” “No” sussurra riaddormentandosi, mentre m’allontano. “Giuseppe tra dieci minuti me ne devo andare!”
Squilla il telefono, è la mamma di Paolo. “Giuseppe, avevi ragione, la professoressa ha sbagliato, era pagina 138, grazie”, Paolo smette di ridere e comincia a piangere disperato, dimenandosi matto sulla sedia. Chiedo ad una delle mie dipendenti di metter fine alle sue pene, mentre Giankarol persiste a dormire. “Giankarol, fai scienze”, “No”. Loris mi saluta zaino in spalle: “Giuseppe, ho finito, me ne devo andare” “Ma non ti ho ancora corretto!” “Mio padre mi sta aspettando, è già fuori!”. Bestemmiando, lo costringo a togliersi lo zaino e a farmi vedere i compiti. Lo spedisco fuori a calci e corro da Melissa, in lacrime: “È troppo… ho mal di testa, non ce la faccio”, mi siedo accanto a lei e sottolineo le informazioni essenziali al posto suo, la sprono a continuare. Ha finito la biografia, siamo alle influenze. Il romanzo storico, Walter Scott. So già come andrà a finire, ma non voglio dirlo. Bisogna fare le maledettissime mappe, dopodiché studiarle ed elaborarle infine in un discorso organico (cosa che in secondo superiore non è ancora in grado di fare), creando una bozza di commento, una simulazione di prova. La vedo nera. “Giuseppe alle 5 e mezza me ne devo andare!” Giankarol intanto sogna. All’ennesimo rifiuto, chiamo la madre. Sta arrivando, dice. Il doposcuola si svuota, m'accorgo che Melissa è allo stremo, sono già le sei, non ce la farà. M’avvicino a lei, ha smesso già da un po' di lavorare e, preso esempio da Giankarol, s’è lasciata andare sul banco, atrocemente afflitta. “Chiama mamma” le dico “le devo parlare”. Intanto arriva la mamma di Giankarol. Lo grida un po’, lo redarguisce, fanno teatro, lei lo prega, lui le sibila parole d’odio alle spalle, soddisfatta se ne va. Mentre assisto al bieco spettacolo, la mamma di Melissa chiede spiegazioni al telefono: “Allora domani non la mando a scuola…” Non so che dirle. Per me è un enorme fallimento. Mi siedo accanto a Melissa e le faccio un veemente discorso sul reagire e tramutare la rabbia e le emozioni negative in determinazione e voglia di rivalsa. Se ne va, guardandomi sconsolata. Il compito dovrà comunque farlo, se non quel giorno, un altro ancora. L’appuntamento con Manzoni è solo rimandato, ma almeno avremo tempo per prepararlo con più calma. Giankarol dorme ancora. Mi siedo con lui e lo prego di studiare. Cerco di convincerlo in ogni modo, ma non m’ascolta. Odia la prof di scienze e tutto ciò che ad essa è collegato. “Io non voglio fare lo scienziato” dice “non me ne frega niente”. Non so che fare. Lo supplico, come se ne andasse della mia stessa vita e mi domando se forse non dovrei essere io stesso a instillargli quella voglia che gli manca, inventarmi qualcosa, la differenza fra un bravo maestro ed uno mediocre. Finisce con lui sonnecchiante ed io a ripetergli asmr le varie tipologie di tessuto: epiteliale, connettivo, muscolare e nervoso, sperando entrino in lui per via inconscia. Buonanotte Giankarol, e fai bei sogni.   
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crisicsgames · 2 years ago
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RESIDENT EVIL 4K VERSO LA CIMA - MIKE LA CONTRAEREA 🎮 PS5 60f
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fauna-a · 2 months ago
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sto leggendo la tua fanfic la adorooo 😻 sono rimasta sveglia tutta la notte fino alle 4 a leggere e fangirlare sottovoce come un'ossessa, mi ha preso tantissimo 😻 era ora che qualcunə scrivesse su questi due patatini tenerissimi ti ringrazio assai assai 💓💓💓 ora sono al capitolo del concerto a Riccione e sto sclerando di brutto
tanto che ero presa che ho dimenticato di mettere i kudos ai capitoli ma recupero promesso
Non hai idea di quanto mi faccia piacere!! Grazie, grazie🩷 spero ti piaccia anche il finale :3
E felice anche di vedere che il fandom esiste 🩷🩷🩷
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spada1926 · 2 months ago
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Dodici cucchiai di riso - Pagina 4
Primo Capitolo di Vita da Emmet
Quando Emmet diventò 53enne con alle spalle divorzi, figli e convivenze varie, una sera, ad una festicciola in una casa a due piani sulla 33^ conobbe Rosa che aveva compiuto i 60 anni ed era vedova, da un anno, e le figlie erano fuori casa sposate. Così fra un ramen, un noodles con verdure ed un tataki di salmone scottato lui gli raccontò da quando la guardava uscire dalla fabbrica di conserva di pomodoro quasi quarant'anni prima e di quasi tutta la sua vita omettendo solo quando andava a trans a pagamento fra una convivenza e l'altra. Lei sembrò rimanere colpita da questa sua torrenziale esposizione comunque finirono a letto in una camera del secondo piano. Si misero insieme e ci rimasero due anni poi la cosa finì ma non per colpa di Emmet infatti fu lei che lo trovò a letto con due trans diversi nel giro di due settimane.
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devilrose · 5 months ago
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Non ricordo se l'ho menzionato qui, ma finalmente The Gifts of Darkness è disponibile anche in italiano: sto traducendo e pubblicando un capitolo al mese. Ieri ho pubblicato il capitolo 4 tradotto. Rispetto alla versione inglese, la differenza principale è che il testo non è scritto a mano, ho creato un font basato sul mio lettering - che comunque penso sia venuto molto bene, non c'è tanta differenza.
La versione italiana si trova qui: thegiftsofdarkness.com/it
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I don't remember if I mentioned it here, but finally The Gifts of Darkness is available in italian as well: I am translating and publishing one chapter each month. Yesterday I published the translated chapter 4. Compared to the english version, the main difference is that the text is not handwritten, I built a font based on my lettering - which anyway I think came out quite well, there's not too much difference.
The italian version can be found here: thegiftsofdarkness.com/it
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dike-maat · 2 months ago
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UNvviso
Vi annuncio che il capitolo 4 è già in fase di scrittura.
Esso vedrà i pensieri di Lucilla e Acacio e... sorpresa durante la sua stesura.
Dal momento che mi dedicherò solo a questa storia la pubblicazione dei capitoli non sarà più saltuaria.
Una volta finita questa storia ci saranno altre storia su Geta e Caracalla.
Quale di queste volete che pubblichi una volta terminata questa?
1 Publio Settimio Geta Bassiano Antonino o Dondus
2 I quattro imperatori di Roma
Quali non sono da votare: L'imperatrice divina di Roma (sequel di Come dalla terra alle stelle, ma preferirei pubblicarla insieme a un'altra che ora non vi dico)
Insieme per l'eternità (sequel di I quattro imperatori di Roma)
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kakashi-fangirl-ita-blog · 5 months ago
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Hello hetalians!! I just posted the fourth chapter for the FrUKtober challenge!! Glances in a coffee shop au <3
"Sfida all'ultimo sguardo"
- Il solito. - disse soltanto il giovane senza staccare gli occhi dal cellulare. Francis si sforzò di mantenere il sorriso, ma il suo sguardo lo tradì assottigliandosi, perplesso. - Come, scusi? Finalmente il cliente decise di alzare lo sguardo e, dopo un iniziale stupore, un’ombra di delusione gli attraversò il viso.
Chapters: 4/31 Glances Fandom: Hetalia (Anime & Manga) Rating: Mature Warnings: Graphic Depictions Of Violence Relationships: England/France (Hetalia) Characters: France (Hetalia), England (Hetalia) Additional Tags: One Shot Collection, One Shot, Hurt/Comfort, Angst, Romance, I've never participated to these kinds of challenges before help, I love FrUk Summary:
Una raccolta di one-shot scritte per l'evento FrUK-tober2024 organizzato da @imgigglesita su Tumblr (https://www.tumblr.com/imgigglesita) incentrate esclusivamente sulla coppia FrUK! A ogni giorno di ottobre il suo capitolo corrispondente. Non è necessario leggerli in ordine, trovate i titoli dei capitoli nell'elenco per leggere quelli che vi interessano di più. [Coppia principale: FrUK. Altre coppie che potrebbero comparire nei prossimi capitoli: Spamano, Gerita, USUK, altre] !!! Maybe I'll translate these one-shots in English but I still don't know !!!
Efp Fanfiction:
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alsosprachvelociraptor · 3 months ago
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Appunti mentre rileggo Ragazzi di Vita
Sto scrivendo una fanfiction, e cercavo informazioni sul Tiburtino. Ovviamente per scrivere qualcosa su Alduccio e Begalone, ovviamente.
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Il Tiburtino negli anni '40, da Wikipedia.
Dal capitolo 7 di RdV (p186 dell'edizione Garzanti, sedicesima ristampa, 2022) cito:
[...] Alduccio abitava, come il Begalone, al IV Lotto, in fondo alla via centrale della borgata, poco dopo lo spiazzo del mercato [...]
e ancora, la pagina successiva:
[...] fece il Begalone, andando su per la scala scrostata [...]. Alduccio abitava tre o quattro porte più avanti, al pianterreno. Davanti alla porta c'era una specie di loggia, come in tutti i lotti, con le colonnine e le pareti acciaccate e cadenti.
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(foto presa dal sito Rerum Romanum)
Di conseguenza: Alduccio e Begalone abitano nello stesso enorme edificio; il Begalone con la sua famiglia abita al primo piano, mentre Alduccio e la sua famiglia abita al pian terreno. Alduccio abita circa quattro "appartamenti" dopo quella del Begalone.
Il figlio di sora Anita, il fidanzato della sorella di Alduccio, abita "all'angolo" (p190) al III lotto (p191). Il figlio di sor'Anita è anche uno degli amici di Amerigo, che appare nel capitolo 4, nella scena del suo funerale (p114). Pietralata, dove abita Amerigo e la sua famiglia, e il Tiburtino sono vicini (nella prima foto che ho messo nel post si vede Pietralata in alto a sinistra)
Sempre dal libro, si implica che le case abbiano tre stanze: la cucina (munita di fornello, p187), la stanza dove la famiglia di Aldo dorme, e la stanza in cui dorme la famiglia del Riccetto (p189, p226); gli appartamenti dei lotti non hanno un bagno interno (p227)
boh, tutto qui. Non mi ricordo il motivo per cui ho fatto questo post. epico
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