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Casper, Grumpy, Lil Man, Mouse, Lil Papa, Flaco, Largo and Chino from CANTA RANAS Viejos, Seekers and Kingsmen. Use the hashtag for more photos of this varrio.
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#barrancoapie #cantarana (en Barranco, Lima, Peru) https://www.instagram.com/p/CqE7wA4NPiP/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Incidente sulla Statale 28 “del Colle di Nava” a Ormea (CN): Motociclo Fuori Strada e Chiusura Temporanea
Chiusura della SS28 a causa di un incidente autonomo che ha coinvolto un motociclo, con intervento di Anas e delle forze di soccorso per il ripristino della viabilità.
Chiusura della SS28 a causa di un incidente autonomo che ha coinvolto un motociclo, con intervento di Anas e delle forze di soccorso per il ripristino della viabilità. Un incidente autonomo ha causato, il 29 ottobre 2024, la chiusura temporanea della Statale 28 “del Colle di Nava”, nel tratto compreso tra Cantarana e Ponte di Nava, nel comune di Ormea, provincia di Cuneo. Il sinistro ha…
#118#aggiornamenti viabilità#ANAS#app VAI#campagne sicurezza Anas#Chiusura strada#Chiusura temporanea#Colle di Nava#Cuneo#distrazioni alla guida#emergenza stradale#Forze dell’ordine#FS Italiane#Gestione emergenza#GUIDA E BASTA#Guida Responsabile#guida sicura#Incidente Autonomo#Incidente stradale#mobilità informata#monitoraggio traffico#motocicletta#motociclismo#motociclo fuori strada#numero verde Anas#Ormea#percorsi alternativi#prevenzione incidenti#Pronto Anas#ripristino viabilità
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Concorso nazionale Vininvilla, a Villafranca la premiazione
Nel primo fine settimana di settembre a Villafranca d’Asti si terrà la premiazione di Vininvilla, concorso nazionale per le migliori produzioni doc e docg dell’Astigiano. L’evento, giunto alla 14esima edizione, si aprirà venerdì 1 settembre. Il Vininvilla Oro sarà attribuito per la Categoria rossi e rosati a Maggenga Barbera d’Asti docg 2022, Cantina Valtriversa, Cantarana. Per la Categoria…
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Cantarana Vacation Rentals, The Arch room has been made out of a part of the old hayloft, keeping intact the structural detail of the arch. The ceiling has been made with wooden planks to emphasize the rustic charm of the farmhouse.
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Mirmanda, illustrated by Anna Ribot-Urbita for the 2017 calendar of Catalan mythology.
The most famous mythical city in the Catalan legends is Mirmanda. This is believed to be one of the oldest cities in the world, which was built by giants and inhabited by encantades (women from Catalan mythology who live in fresh water and live for hundreds of years).
The saying is that “when Barcelona was a meadow, Mirmanda was already a city” (“Quan Barcelona era un prat, ja Mirmanda era ciutat”). The ancient city of the encantades was located next to the small canyon of the Cantarana river near the town of Terrats, in Northern Catalonia. Back then, the river’s water flowed with gold and silver.
But the city was destroyed by a flood or a tsunami of water arriving from the sea. Since then, Mirmanda is invisible to human eyes, only the encantades and the few farmers who have gained the encantades’ trust are able to see it.
Les Orgues d’Illa, Northern Catalonia. Photos from rutesdelmon.com and Ajuntament d’Illa.
It’s believed that the legends of this ancient city might have originated in the presence of prehistorical megalithic dolmens and menhirs found around the area, as well as the clay cliffs that in the Catalan language are called “xemeneies de les fades” (“fairies’ chimneys”).
#mirmanda#llegendes#catalunya nord#terrats#legends#legend#myth#mythology#catalan mythology#les orgues d'illa#illa#myths#fantasy#fyeahmyths#encantades#folklore#cultures#catalan#europe#dones d'aigua
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#peruvianseafood #ceviche 🐟🐙🦐 . 📍Genova, Barranco. . . . . . #travelphotography #photooftheday #cantarana #igersbarranco #igerslima #igersperu #cevicheperuano #cevicheria #shrimpceviche #cevichelovers #cevichemixto #cevichetime #cevichebar #cevichedepescado #travelgram #travelblogger #travelholic #travelguide #travelbook #backpackerinternational #backpacker_pics #backpacking #backpackers #darkbeer #cusquena #sweetpotatoes #travelerlife #discoversouthamerica (presso Canta Rana Oficial) https://www.instagram.com/p/Bxmtk2SId61/?igshid=zy1wirtyi5yc
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questa è una poesia triste
questa è una poesia triste
triste triste triste
triste triste triste
triste come me
che
in questo momento sono in una stazione triste
piena di treni tristi
piena di viaggiatori tristi
piena di capostazioni tristi
piena di manutentori tristi
piena di bigliettai tristi
piena di macchinisti tristi
c’è un cane triste che mi guarda
appeso a un guinzaglio triste
tenuto dalla sua padrona triste
fra poco salirò su un treno che mi porterà
in una città triste
a legger poesie
davanti a un pubblico triste
ultimamente bevo molto
per cercare di ricordare
ciò che ho dimenticato
bevendo
è una cosa triste, lo so
mi dovrei fermare
tipo a Trofarello
tipo a Villafranca Cantarana
ma continuerò verso la mia meta
l’altra notte il barista mi ha chiesto:
“tu bevi per dimenticare, io non sbaglio mai”
“no amico” gli ho risposto, “bevo per ricordare”
“cosa?” mi ha chiesto
“se lo sapessi smetterei, e comunque i tuoi Negroni annacquati fanno orrore”
in questo treno triste
siamo io e il capotreno
solo il capotreno ed io
lui ha i baffi
avrei bisogno di essere abbracciato
dovrei chiedere al capotreno di abbracciarmi
in un mondo giusto i capotreni dovrebbero potere abbracciarmi
in caso di bisogno
in un mondo giusto
sui treni
oltre a tutti i divieti
dovrebbe esserci anche una scritta che dice:
“in caso di bisogno chiedete pure al capotreno di abbracciarvi”
e io m’ alzerei
andrei verso di lui
ci guarderemmo negli occhi
lui capirebbe
e mi abbraccerebbe per cinque minuti buoni
facendomi “pat pat” sulla schiena
in silenzio
ma questo non è un mondo giusto
é un mondo triste
è un mondo triste triste triste
triste come questa poesia triste
non mi viene in mente nient’altro di triste da dire
anzi sì
bada
che se t’incontro e ti sorrido
fingo
- Guido Catalano
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14° Mood del 9 gennaio 💧❤️ #14mood #9gennaio #acquadimontagna #paolaeerald (presso Cantarana) https://www.instagram.com/p/CYhKzv_jqg1/?utm_medium=tumblr
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Maria Teresa Novara: rapita a 13 anni da due balordi, violentata da uomini facoltosi, additata da giornali e politici come una prostituta Ci sono fatti di cronaca nera che sono lo specchio di una fase storica, di una certa morale malata, della bruttezza di alcuni luoghi e di alcune persone che li abitano. Nella storia italiana se ne possono trovare diversi, ma nessuno probabilmente dovrebbe meritare l’attenzione del caso di Maria Teresa Novara. Questa storia inizia una notte di dicembre del 1968, in una casa di Villafranca d’Asti. Due balordi, Bartolomeo Calleri e Luciano Rosso, entrati per rubare, trovano una bambina di 13 anni che dorme in una delle camere. Pensano che sia la figlia del proprietario, Pasquale Borgnino, un signore che in paese tutti considerano benestante. Decidono così di rapirla per chiedere un riscatto. Ma si sbagliano. La ragazzina viene da Cantarana e i suoi genitori sono due poveri contadini. Si trova in quella casa, perché gli zii la ospitano durante il periodo scolastico, visto che casa sua è molto lontana dall’istituto che frequenta. Calleri e Rosso scoprono di avere preso un granchio quando ormai hanno portato la bambina in una cascina di Barbisa, una frazione di Canale d’Alba. Qui comincia il dramma di Maria Teresa. Difficile dire se le vicende squallide e terribili che seguirono furono ordite dai due balordi o suggeriti da qualche benestante signore del luogo senza scrupoli, fatto sta che, per rifarsi del mancato riscatto, i rapitori decisero di vendere il corpo della piccola ad una serie di personaggi facoltosi che a suon di quattrini si comprarono l’innocenza, la libertà e infine la vita della ragazzina. Per più di sette mesi Maria Teresa venne violentata a più riprese da numerosi uomini di Canale, impossibile stabilire quanti, ma probabilmente decine. Calleri e Rosso, eccitati dai guadagni, organizzarono anche piccoli festini facendo venire apposta delle prostitute per allietare la clientela. Lo scempio avvenne sotto gli occhi dell’intero paese. Moltissimi a Canale sapevano quello che stava succedendo ma nessuno si azzardò a denunciare l’accaduto. Anzi nel frattempo la persona di Maria Teresa veniva a più riprese infangata, anche a mezzo stampa. Dopo una lettera scritta sotto la minaccia dei rapitori, in cui la piccola diceva di essere fuggita volontariamente e che sarebbe tornata ricca, le malelingue sputarono tutto il veleno che avevano in corpo. Una ragazzina di tredici anni fu bollata pubblicamente come una prostituta. La vicenda finì in tragedia ad agosto. Dopo un colpo fallito, Calleri e Rosso per sfuggire alla polizia si gettarono nel Po. Il primo annegò, il secondo fu catturato ma non parlò. Intanto qualcuno tra coloro che aveva abusato della piccola, preoccupato dalla piega degli eventi, decise di bloccare la presa d’aria del cunicolo in cui Maria Teresa era rinchiusa. Morì asfissiata, forse era ancora viva quando le forze dell’ordine perquisirono la cascina una prima volta senza trovare il nascondiglio. Fatto strano, come furono strane le pressioni che il procuratore di Asti subì per chiudere in fretta la vicenda. Vicenda che ovviamente finì sulle pagine dei giornali. Famiglia Cristiana parlò del “degrado della fanciulla”, mentre in parlamento l’onorevole missino Beppe Niccolai sosteneva che la giovane fosse stata uccisa “dal vizio prima che dalla morte”. Alla fine, dal punto di vista legale la storia si concluse con la condanna di Rosso a 14 anni di galera. Nessuno degli stupratori e degli assassini di Maria Teresa venne neppure coinvolto nella cronaca giudiziaria. Sono passati quasi cinquant’anni da questo tragico evento, eppure non uno degli abitanti di Casale d’Asti ha deciso di raccontare una verità che ancora oggi presumibilmente sanno in molti. Una verità che oltre a fare chiarezza sui fatti, sarebbe un risarcimento postumo, seppur infimo e totalmente insufficiente, per Maria Teresa, la cui immagine, ieri come oggi, non può essere lesa da quella parte d’Italia moralista di facciata e immorale dietro le quinte. (Le foto che hanno segnato un'epoca)
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Homeboys from CANTA RANAS. Be sure to check the hashtag for more photos of this varrio.
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Barbara cerca suo figlio❣️❣️❣️
Barbara cerca suo figlio❣️❣️❣️
Barbara scrive,
cerco mio figlio Salvatore nato il 05/08/1997 a Rivoli (TO), successivamente è stato portato in una casa famiglia a Cantarana (AT), a 11 mesi è stato adottato.
Vi chiedo di condividere il più possibile il mio appello affinché possa trovarlo.
Grazie
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#drone #dronelife #instadrone #dronelifestyle #dronebois #dronephotography #dronephoto #dronefly #dronepics #dronesarefun #quadcopter #dji #pavia #volgopavia #fromwhereidrone #dronegear #visualambassadors #aerialphoto #aerialphotography #aerialviews #djimavic #vivopavia #ticino #panorama #fotopavia #twenty4sevendrones @drone_countries @drone_countries @dronefluence @dronenature @drone.fan @discovererdrone @droneoftheday @topdronedaily (presso Cantarana) https://www.instagram.com/p/BxQp1zwgMX6/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=tbll8hlyk393
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Questa è una poesia triste
questa è una poesia triste
triste triste triste
triste triste triste
triste come me
che
in questo momento sono in una stazione triste
piena di treni tristi
piena di viaggiatori tristi
piena di capostazioni tristi
piena di manutentori tristi
piena di bigliettai tristi
piena di macchinisti tristi
c’è un cane triste che mi guarda
appeso a un guinzaglio triste
tenuto dalla sua padrona triste
fra poco salirò su un treno che mi porterà
in una città triste
a legger poesie
davanti a un pubblico triste
ultimamente bevo molto
per cercare di ricordare
ciò che ho dimenticato
bevendo
è una cosa triste, lo so
mi dovrei fermare
tipo a Trofarello
tipo a Villafranca Cantarana
ma continuerò verso la mia meta
l’altra notte il barista mi ha chiesto:
“tu bevi per dimenticare, io non sbaglio mai”
“no amico” gli ho risposto, “bevo per ricordare”
“cosa?” mi ha chiesto
“se lo sapessi smetterei, e comunque i tuoi Negroni annacquati fanno orrore”
in questo treno triste
siamo io e il capotreno
solo il capotreno ed io
lui ha i baffi
avrei bisogno di essere abbracciato
dovrei chiedere al capotreno di abbracciarmi
in un mondo giusto i capotreni dovrebbero potere abbracciarmi
in caso di bisogno
in un mondo giusto
sui treni
oltre a tutti i divieti
dovrebbe esserci anche una scritta che dice:
“in caso di bisogno chiedete pure al capotreno di abbracciarvi”
e io m’ alzerei
andrei verso di lui
ci guarderemmo negli occhi
lui capirebbe
e mi abbraccerebbe per cinque minuti buoni
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ma questo non è un mondo giusto
é un mondo triste
è un mondo triste triste triste
triste come questa poesia triste
non mi viene in mente nient’altro di triste da dire
anzi sì
bada
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Guido Catalano
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Personas sin hogar: Más allá del prejuicio
El día 15 de Marzo de 2017 visitamos al colectivo de personas sin hogar a través de la ONG Solidarios.
Ellos son una organización formada por un gran grupo de personas que trabajan para ayudar personalmente a distintos colectivos (personas con enfermedades mentales, sin hogar, mayores, discapacitadas, en prisión y enfermas).
En su voluntariado hacia personas sin hogar se encargan de recorrer las calles de Madrid en busca de personas que, por circunstancias muy diversas, no disponen de un hogar o se encuentran en la calle pidiendo dinero en condiciones precarias, siendo considerados personas en exclusión social.
En Solidarios no tienen como objetivo recaudar dinero para ayudar a los colectivos con los que trabajan, sino que su trabajo consiste en crear relaciones, crear redes a través de la interacción humana y personal para de esta forma ayudarles a sentirse en igualdad con el resto de la sociedad.
Realizan rondas diarias , de lunes a viernes, por las calles de Madrid transitando distintos recorridos, con el objetivo de encontrarse con personas que se encuentren en este tipo de situaciones y otorgarles su tiempo y hacerles compañía.
El voluntariado consiste en lo siguiente:
1-Todos o la mayoría de voluntarios se encuentran en la sede de Solidarios en el Polideportivo Cantaranas, Ciudad Universitaria.
2-Jesús, uno de los coordinadores del colectivo, organiza grupos de entre 5-6 personas así como las zonas que recorrerán.
3-Cada grupo se desplaza a su zona por sus propios medios , ya sea mediante transporte público o transporte propio.
4-Los recorridos siempre son los mismos y se suele encontrar a la misma gente, por tanto, la relación ya está afianzada entre los voluntarios y las personas que se encuentran en la calle.En nuestro caso recorrimos la zona de Gran Vía, Plaza de la luna, Preciados y finalizamos en Sol.
5-Una vez se hace contacto con una persona y se percibe que agradece su presencia, entonces procedemos a sentarnos en el suelo para mantener una conversación y de esta forma favorecer a erradicar su pensamiento de inferioridad respecto a nosotros. Se debe tener en cuenta que pasan el día sentados o tumbados, a pie de calle, su única visión son pies , personas alargadas por encima de ellos, y gente moviéndose con un objetivo e intención mientras ellos se encuentran parados y pidiendo dinero. Lo último que busca el voluntario es crear una situación de desigualdad , en este caso visual, que propicie que el individuo no se sienta cómodo o piense que está siendo ayudado por pena.
6-A cada persona sin hogar se le ofrece una bebida (té,café,zumo) y algo de alimento (galletas,etc) y conversamos con ellos. La conversación no se suele centrar en aspectos negativos, siempre en elementos positivos, pero en caso de que esto no sea así los voluntarios se encargan de buscar la positividad y el humor en ellos. La mayoría habla sobre su vida, familia, la relación con otras personas de la calle, la actualidad etc. con total normalidad y a veces piden consejo a los voluntarios sobre cómo actuar en ciertas situaciones futuras.
A través de acompañar a estas personas a lo largo de una tarde y posteriormente analizar su situación, comprendimos que no son personas distintas a nosotros sino que la mayoría tienen metas, que no quieren estar en la calle toda su vida y persiguen un futuro mejor.
Una pequeña trifulca que presenciamos entre dos personas sin hogar nos llevó a reflexionar sobre las diferencias de comunicación y lenguaje que nos definen. El lenguaje de la calle es distinto al que acostumbramos a ver en nuestro día a día. Saben que el espacio en el que una persona desarrolla su vida , es suyo y se respeta. Tienen unas normas no escritas. Por mucho que queramos ayudar o adentrarnos en un colectivo, no vamos a cambiar su forma de interactuar, al menos no de la noche a la mañana
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