#camerieri
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ideeperscrittori · 1 year ago
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2800 EURO
Stanno ricominciando a circolare gli articoli tipo "offro ai camerieri 2800 euro di stipendio ma non trovo nessuno". Ne ho visti due ultimamente. La precedente ondata è servita per togliere il reddito di cittadinanza. Qual è il prossimo obiettivo della macelleria sociale?
Aggiungo due considerazioni a proposito di queste cifre:
Avete notato che le sparano sui giornali, ma mai quando andate al colloquio di lavoro?
Sono ateo e razionalista, ma mi sembrano più credibili le divinità mesopotamiche, gli elfi, i portali dimensionali per accedere a mondi fatati e persino la grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa.
Basta, vi prego.
[L'Ideota]
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ginogirolimoni · 8 months ago
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Ora, li vediamo tutti quanto corrono i camerieri per i tavoli e per le camere d’hotel, la quasi totalità di loro è qualificata, ha fatto una scuola alberghiera e parla due o tre lingue.
Sanno come si apparecchia e sparecchia un tavolo, sanno come si prende una comanda, sanno che devono saper descrivere al cliente il piatto e il menù che gli propongono, sanno tenere un comportamento corretto in ogni occasione e non si fanno prendere dai nervi in occasioni (e non sono rare) di clienti troppo “esigenti” e maleducati.
Fanno orari assurdi, straordinari non pagati, dicono ciao ai fine settimana e alle feste principali: quando gli altri si divertono, loro stanno lavorando.
Il tutto con contratti precari e con stipendi ridicoli, e c’è ancora qualcuno che si stupisce se non vogliono lavorare ancora in queste condizioni? C’è qualcuno che disapproverebbe un giovane che conosce le lingue e va all’estero dove viene trattato meglio e rispettato? Si, perché anche il rispetto è importante, non è raro che qualche albergatore o ristoratore scarichi i propri nervi sui camerieri, e questo non puoi e non devi poterlo fare.
Questa uscita di Luca Tentoni, proprietario di un bistrot di fronte all’Arco di augusto ad Aosta, che “regala” un buono da 300 euro da spendere presso Saint Vout o Brooker Store (che non so neanche cosa siano e non voglio saperlo) a chiunque gli presenta una persona che poi sarà assunta come cameriere, somiglia molto ai coltivatori del Sudamerica che pagavano il capitano della nave negriera che procurava loro nuovi schiavi.
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b0ringasfuck · 10 months ago
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eh ma signora mia... li fanno entrare per sfruttarli... aiutiamoli a casa loro.
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firkloverr · 1 year ago
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la tentazione di andarlo a trovare sul posto di lavoro è forte fortissima ma no non si fa
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oretsim-mistero · 2 years ago
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Arrivo ad un tavolo a prendere una comanda, altro locale, locale da camicia per servire, cose così;
Pochi giorni prima ho sentito il proprietario dire, non a me, che nel caso chiedessero un rosso o una bolla, di non chiedere altre informazioni, ma di andare e dare direttamente quello che si deve fare andare; oggi, bene, mi avvicino ad un tavolo da 8 persone, in cui doveva decidere il festeggiato cosa bere, ma il festeggiato era un po' sordo, così i signori hanno optato per, come sopra citati, una bolla ed un rosso; io sul momento ho pensato, bene, mettiamo in pratica quel che ho appreso, così ho scritto nella comanda, una bottiglia di bolla ed una di rosso, ma non perché fossi impazzita, perché quando ho provato a chiedere i formazioni ai miei colleghi, erano entrambi troppo impegnati per potermi rispondere. Quando mi fu chiesta motivazione di una comanda così generica "eh no ragazzi così non va, etc etc etc" io ho risposto, beh gli diamo un barbera e una bottiglia di prosecco o Alta Langa, quello che vuoi tu; naturalmente, mi è stato risposto che non funziona così, che volendo poteva aprire loro una bottiglia di champagne, ed è andato a chiedere lui stesso cosa preferissero;
Quando una persona chiede un vino in particolare, le sì da un vino in particolare, quando una persona chiede un bianco frizzante, le si da quello che si vuole, un buon prodotto, che può piacere o non piacere, ma sempre un buon prodotto.
Alla fine hanno preso un bottiglia di barbare acciaio e una bottiglia di alta Langa;
Naturalmente si ricorda a tutti quanti che, un cameriere quando porta due bottiglie al tavolo, le presenta e le fa assaggiare e nel caso non andassero bene, sarebbero vendute a bicchiere, quindi non buttavo due bottiglie di vino nel tavolo, è solo che con i tavoli così, devi guidarli verso una scelta ed era solo quello che cercavo di fare.
Non tutti sanno che dall'uva rossa si può fare i vino bianco ma che dall'una bianca non si può fare il vino rosso.
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lollinosblog · 2 years ago
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Una cosa funziona solo se ci credi.
Anche se con il duro lavoro,tutto si avvera✨
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acquaneldeserto · 1 month ago
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Se tratti male i camerieri o la gente che lavora, per me possiamo anche non uscire di nuovo
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soldan56 · 6 months ago
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Spieghino per i non autoctoni: Borgo Egnazia non esiste. Non è un paese, non è comune, non è una frazione, non è nemmeno una contrada e soprattutto non è un “borgo”. È un resort a 5 stelle costruito letteralmente sul nulla nel 2007. Prima semplicemente non c’era. È una roba posticcia, la più plastica rappresentazione delle politiche turistiche regionali che hanno indotto allo stupro di centinaia di masserie storiche convertite in sale ricevimento, trasformato i centri storici in catene di B&B diffusi, venduto i trulli agli olandesi e fatto diventare l’intera Puglia un mega villaggio turistico per ricchissimi pensionati americani. Un mondo finto, il resort dove c'è il G7 e una scenografia, un imitazione di un borgo antico ma solo nei dettagli, nei materiali Luogo inventato, senza storia né memoria Cittadella inaccessibile dei ricchi che piace al turista idiota che non distingue il vero dal falso. Tutta l'Italia sta diventando un posto per camerieri ,pizzaioli suonatori di mandolino e zoccole d' alto bordo , sembra un hotel di las vegas o un villaggio, altrettanto falso, di Sharm el sheik.
#g7
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angelap3 · 8 months ago
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“A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
Marcello Mastroianni
Marcello in 8½ di Fellini
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raccontidialiantis · 6 days ago
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Il dottore
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Avevo un problemino proprio vicino all’ano. Un piccolo bubbone in rilievo che mi dava fastidio. Ero preoccupata e mi sono fatta vedere da mio marito, il quale mi ha detto: “boh... vai a fartelo controllare.” Non che la visione del mio culo completamente aperto lo entusiasmasse eccessivamente. Ho scoperto infatti solo dopo essere sposati che la sua eccessiva affettatezza, i suoi modi gentili che tanto mi avevano affascinato sulle prime erano solo dovuti al fatto che lui si sente… più donna di me! Non mi si accosta praticamente mai. Abbiamo fatto l’amore forse tre volte, in due anni di matrimonio.
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In viaggio di nozze, sulla nave andava dietro ai camerieri. Io l’ho sposato un po’ perché comunque mi piaceva e un po’ perché volevo uscire da una mia situazione familiare di estrema indigenza. E poi ero stata abbagliata dall’idea di andare a vivere finalmente lontano da casa, con un uomo e in una grande città, direttamente in una casa di nostra proprietà. I suoi genitori infatti lo hanno forzato a sposarsi per la facciata e in cambio lui ha ottenuto di gestire in autonomia uno dei negozi della loro catena che tratta scarpe da uomo e donna di alta classe, appunto nella nuova regione e a ben 300 km dalla nostra città d'origine.
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E lui è anche molto bravo: con le donne parla di trucchi e vestiti; spettegola, le consiglia e intanto vende. Quanto vende: guadagna bene! All’inizio pensavo: “questo qui lo cambierò io. Il mio amore basterà per entrambi.” Macché! Comunque sono andata dal dottore che mi hanno consigliato i vicini: un dermatologo molto bravo, con studio a due isolati da casa. Come sono entrata, ultima paziente della giornata, l’ho visto e sono arrossita: un bellissimo uomo brizzolato sui quaranta e molto atletico, con un filo di barba e due occhi azzurri incorniciati da occhiali d’osso.
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Mi ha esaminata in modo discreto da capo a piedi e ha poi posato lo sguardo per un secondo sulla fede che porto alla mano sinistra. Gli ho accennato del mio problema e lui mi ha messa subito a mio agio: “non si preoccupi signora; ora vediamo. Si sdrai sul lettino a pancia sotto e si spogli.” Ha preso la lente luminosa e un paio di attrezzi per esaminare da vicino la zona. Per fortuna ha concluso trattarsi di un semplice pelo incarnato, che comportava comunque un inizio di infezione, con conseguente indolenzimento e arrossamento di tutta la zona anale.
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Andava assolutamente curato e non trascurato. “Adesso applicherò un po’ di questa crema antibiotica, e la cura dovrà proseguire per una quindicina di giorni.” Prese il tubetto, mise un guanto di lattice, se ne spalmò un po’ sul dito e prese a massaggiare sul brufolo e attorno al mio ano. Non so quanto inavvertitamente, mentre mi massaggiava la punta del suo indice per un secondo scivolò al centro esatto dell’ano, che immediatamente si aprì ad accoglierlo, mentre mi scappava un sommesso “oooh…” e il mio bacino si alzava.
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Non potei proprio controllarmi: a ventotto anni una donna ha le sue risposte automatiche agli stimoli. E diventai rossa come un peperone. Lui fece finta di nulla. Poi applicò un cerotto conformato in maniera opportuna, sì che coprisse il bubbone ma non ostacolasse la funzionalità dell’ano. Ovviamente durante la notte o andando in bagno e lavandomi, il cerotto sarebbe saltato. Da rimettere comunque ogni mattina.
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"Si rivesta, signora io intanto le scrivo la ricetta. Nome, cognome, indirizzo e tessera sanitaria… ah, vedo che vive qui vicino…"
"Si, ci siamo trasferiti appena sposati, circa due anni fa. Non conosciamo molte persone."
Mi diede la ricetta, un paio di cerotti, mi disse appunto quali dovevo comperare in farmacia assieme alla crema e mi scrutò a lungo. Io abbassai lo sguardo: era proprio un bellissimo pezzo di manzo. Iniziarono a tremarmi le gambe.
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"Devi applicare la crema e farti la medicazione spesso, perché la parte deve rimanere sempre ben medicata e umida, Angela. Posso chiamarti così, visto che siamo ormai… amici abbastanza intimi?"
E lo disse con un sorriso da vero assassino. Diventai più rossa di un semaforo e gli dissi:
"Certo dottore! Spero di poter fare un buon lavoro, da sola!"
Al che lui replicò:
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"Innanzitutto chiamami Luca e poi domani è sabato; io di sabato non lavoro. Mi alzo un po’ più tardi e vado a fare Crossfit di mattina e Karate di pomeriggio. Sono separato da anni e quindi sono sempre solo. Se ti va, puoi venire qui a studio per le nove; posso medicarti io, non mi costa niente. Anzi: mi fa piacere rivederti. E i giorni a seguire puoi venire prima che apra bottega, attorno alle otto… corsia preferenziale, per te…"
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Avevo la salivazione azzerata: non ci potevo credere. Un maschio maturo, poco sopra la quarantina e bello come un dio greco si interessava a me e mi stava palesemente facendo la corte! L’indomani mattina, calze autoreggenti, gonna di georgette e tanga microscopico, alle nove in punto entrai nello studio. Mi accolse con un sorriso. Era in tuta leggera e aderente. Si intuiva un fisico scolpito. Non mi fece accomodare sul lettino; siccome lo studio era deserto, mi fece mettere con la pancia a cavallo del bracciolo del divano in sala d’aspetto, perché gli avrebbe consentito un miglior spazio di manovra. Scesi le mutandine, sollevai la gonna e mi misi col culo all’insù e le natiche ben divaricate.
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Mi scusai del cerotto vecchio ovviamente saltato, perché avevo cercato di non bagnarlo mentre mi lavavo e di non sporcarlo, ma… Mi disse di non preoccuparmi e iniziò a spalmarmi l’unguento. Stavolta indugiò un po’ più a lungo, visto che non opponevo resistenza e anzi iniziavo ad assecondare il suo tocco e a mugolare, ben rilassata e a occhi socchiusi. D’un tratto, visto che mi stavo palesemente offrendo a lui, allargando le natiche con le mie mani e alzando il bacino verso il suo viso senza una vera necessità, si decise e mi infilò lentamente tutto l’indice, dicendo: “ora mettiamo un po’ di unguento anche dentro, per precauzione.”
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Come introdusse il dito e iniziò a muoverlo, io cominciai a sollevare e abbassare le anche, agevolandolo e mugolando palesemente di piacere. Prese coraggio e infilò anche il medio. Io ormai gli dicevo direttamente “siiiii.” Si fermò un attimo e io fui convinta di aver forse fatto una gaffe… invece s’era sceso con gesto rapidissimo i pantaloni della tuta e ormai sentivo la cappella del suo cazzo dapprima puntare il mio buchino e poi entrare lentamente. Non ero stata scopata spesso, prima; figuriamoci inculata! Mi faceva male e gridai: “Ahia…” e lui disse: “Vuoi che lo tolga?” mi venne di getto un “Nooooo… cazzo noooo! Perdonami, ma sono stufa di non essere trattata come una donna: sfondami questo cazzo di culo e strapazzami, maltrattami. Sii semplicemente il meraviglioso maschio che sei…”
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Restò un attimo interdetto e allora, sempre con il suo cazzo a metà strada nel mio culo, mi calmai e gli spiegai che mio marito non era interessato all’argomento e che lui quindi avrebbe potuto scoparsi come voleva questa ragazza di nemmeno trent’anni. Mi inculò per venti minuti buoni e venne dentro di me. Poi, sempre sul divano, gli salii sopra, me lo mangiai letteralmente. In pratica scopammo per tutta la mattinata. Fanculo il Crossfit e il Karate.
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Questa cosa fece un gran bene al mio matrimonio: mio marito mi dava tutto il denaro che mi serviva, purché non interferissi con la sua vita sessuale privata e non gli rompessi le palle e il mio dottore mi riempiva di quello che lui non poteva darmi. Molto discretamente, spesso andavo da lui anche dopo cena, nel totale disinteresse del mio coniuge. Diventai la sua donna di fatto e grazie a lui finalmente diedi due nipotini ai nonni, che avevano aspettato tanto a lungo!!!
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RDA
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falcemartello · 7 months ago
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•••
Ci stiamo progressivamente deindustrializzando mentre cresce il turismo (soprattutto estero).
Stiamo diventando un Paese di bagnini e di camerieri.
Si chiama terzomondizzazione.
(Gilberto Trombetta)
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scritti-di-aliantis · 8 days ago
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(Foto: darkly-entries)
Hai detto che avresti pagato, se avessi perso la scommessa. Pensavo scherzassi, invece l'hai fatto davvero: ti sei denudata nel bagno dell'albergo. Poi ti sei ricomposta e ti sei seduta per cenare, come se nulla fosse. I camerieri si alternavano al nostro tavolo con una frequenza insolita. All'inizio provavo un po' d'imbarazzo. Poi ho iniziato a godermela. E infine mi sembrò la cosa più naturale del mondo anche osservare quei tuoi pochi passi verso il guardaroba seminuda, quando siamo andati via per tornare in stanza. Ora siamo soli, io e te. E ti voglio completamente nuda con me nel letto. Mia. Perversa e mia. Solo mia.
Aliantis
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(Foto: darkly-entries)
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vintagebiker43 · 3 months ago
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Per i giovani italiani il ministro Lollobrigida ha una sola proposta: raccogliere pomodori nei campi per 507 euro al mese.
Lo chiama servizio civile, ma sarebbe più esatto caporalato di Stato, volontario al momento e domani chissà.
E poi perché non allargare a operai, facchini, camerieri?
Prossima fermata la servitù della gleba.
Giovanni Paglia
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gotaholeinmysoull · 2 months ago
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scrivere questo in un annuncio per camerieri di sala da abbastanza ridere
i clienti ti trattano praticamente sempre malissimo, lo stipendio è relativamente basso e gli orari fanno schifo
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57-channels-and-nothing-on · 3 months ago
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Prezzi auto e potere d'acquisto nel 1960 e nel 2024 | Gazzetta.it
Un fisco meno affamato — A quell’epoca l'Italia aveva un sistema fiscale meno complesso e meno oneroso rispetto a quello attuale. Le aliquote fiscali erano più basse e meno progressive rispetto a oggi. Per esempio, la tassazione diretta sul reddito delle persone fisiche era relativamente limitata, con aliquote che variavano a seconda del reddito, ma che raramente superavano il 15-20% per la maggior parte dei lavoratori. Inoltre, non esistevano molti dei contributi e delle imposte aggiuntive che oggi incidono sui redditi, come l'Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) che è stata introdotta nel 1973. Quindi un insegnante nel 1960, con uno stipendio mensile di circa 70.000-80.000 lire lorde, poteva contare su una quota significativa del suo reddito, potenzialmente intorno a 60.000-65.000 lire nette al mese, una volta sottratte le imposte e i contributi sociali.
Perché nel 1973 è stata introdotta l'IRPEF?
Perché nel 1971 Nixon ha sospeso la convertibilità in oro del dollaro, creando di fatto la valuta fiat, quella che non ha più un sottostante fisico (l'oro) e può essere stampata a piacimento.
Questo genera inflazione, che riduce il potere d'acquisto ed il valore del risparmio. Di conseguenza, lo stato ha la necessità di aumentare la tassazione per pagare il debito pubblico e i cittadini non hanno alcun interesse a risparmiare perché la moneta si svaluta continuamente. Ecco la vera causa del consumismo, dell'usa&getta, della bassa qualità dei prodotti e la fine del settore di ricerca e sviluppo delle industrie.
Oggi siamo arrivati all'epilogo di questa ruberia nelle nostre tasche da parte di quei camerieri dei banchieri che sono i politici.
Oggi esiste di nuovo una moneta che non si svaluta e che consente il risparmio, anzi si apprezza continuamente e aumenta il suo valore anno dopo anno. Una moneta che lo stato non può prelevare forzatamente dal conto corrente, che nessuno può censurare ed impedire di usarla, che garantisce la privacy e può essere usata in tutto il mondo.
Si chiama Bitcoin.
Adesso la scelta se essere schiavi delle banche o essere liberi e proprietari dei nostri soldi è tutta nelle nostre mani!
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anchesetuttinoino · 2 months ago
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Il futuro dell'Europa. Immagina, puoi.
Zell am See, Austria.
Una cittadina nelle Alpi austriache, a 100 km. da Innsbruck, trasformato in Arabia Saudita grazie agli sforzi delle agenzie di viaggio locali.
Già 10 anni fa iniziarono ad attrarre turisti “ricchi arabi”. A loro è piaciuto così tanto che hanno deciso di non partire e, per non sentire la mancanza della loro terra natale, hanno rifatto tutto a loro piacimento.
Adesso la città è piena di ristoranti arabi, il menù è in arabo, i camerieri parlano arabo. Sono stati aperti supermercati halal, dove non c’è un solo prodotto locale, tutto viene importato dall’Iraq, dal Libano o dall’Arabia Saudita.
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