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purpletaleangel · 10 months
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curiositasmundi · 7 months
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In un mondo in cui i diritti umani sono sempre più a rischio e sempre meno rispettati, la vicenda del giornalista Julian Assange torna di dirimente attualità. Il giornalista australiano infatti, tra il 20 ed il 21 febbraio saprà quale sarà il suo destino. 
 Assange, fondatore di Wikileaks, sta aspettando di sapere cosa deciderà l'Alta Corte di giustizia britannica che deve dare o meno il consenso in merito all’istanza presentata dai suoi legali contro la decisione di estradarlo negli Stati Uniti. La famiglia, lo ha detto anche il padre in collegamento dall'Australia venerdì sera, in una serata dedicata a sostenere Assange tenutasi in sala Anziani a Padova, confida in un esito positivo. La speranza è l'ultima cosa che rimane perché in caso contrario scatterebbe la consegna immediata, senza ulteriori possibilità, alle autorità statunitensi dove scontare una condanna a 175 anni di carcere.
Assange si trova da quattro anni nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh a Londra dopo che giovedì 11 aprile, 2019 il fondatore di Wikileaks, fu arrestato a Londra nell’ambasciata dell’Ecuador, dove viveva dal 2012 come rifugiato politico su richiesta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. L’accusa è di aver violato la Computer Fraud and Abuse Act (CFAA), la prima legge contro gli hacker e le violazioni informatiche approvata dal Congresso degli Stati Uniti nel 1986, questo perché avrebbe violato dei sistemi cifrati. Non è quindi accusato di spionaggio e non sono neppure le attività giornalistiche il nodo del contendere.  Nel 2010 sul sito WikiLeaks da lui creato sono stati pubblicati circa 600mila documenti riguardanti le guerre in Iraq e Afghanistan, ma non solo. Furono resi pubblici anche video che rivelavano veri e propri crimini di guerra compiuti dall’esercito americano. Documenti che fecero venire a galla violazioni dei diritti umani e scandali di vario tipo, ripresi e pubblicati sui più importanti giornali internazionali.
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staipa · 2 months
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/julian-assange-e-wikileaks-tra-liberta-di-stampa-e-sicurezza-nazionale/?feed_id=1579&_unique_id=6697a149abce7 %TITLE% Julian Assange, il controverso fondatore di WikiLeaks, è una delle figure più polarizzanti e discusse del nostro tempo. Nato a Townsville, in Australia, il 3 luglio 1971, Assange ha mostrato fin da giovane un talento innato per l'informatica. Con il soprannome di "Mendax", ha hackerato numerosi sistemi di sicurezza, tra cui quelli della NASA e del Pentagono. Tuttavia, è stato con la creazione di WikiLeaks nel 2006 che Assange ha scosso il mondo e di è ritagliato un ruolo nella storia. WikiLeaks è una fondazione nata con l'intento di creare una piattaforma per la pubblicazione di documenti riservati e sensibili, senza filtri editoriali, consentendo al pubblico dei cittadini comuni di accedere direttamente a quelle informazioni in maniera gratuita. Il primo grande colpo mediatico è avvenuto nel 2010, quando WikiLeaks ha pubblicato una serie di documenti forniti da Chelsea Manning, un'analista dell'esercito statunitense. Questi documenti includevano video di attacchi aerei in Iraq, inclusi episodi in cui civili e giornalisti furono colpiti da elicotteri Apache, migliaia di rapporti segreti su operazioni militari nella guerra in Afghanistan, documenti che mostrano torture, morti civili e altre violazioni nella guerra in Iraq e migliaia di cablogrammi diplomatici del Dipartimento di Stato USA, rivelando comunicazioni riservate su varie questioni globali. La pubblicazione ha suscitato fin da subito un dibattito mondiale ancora aperto: Assange è stato osannato da alcuni come un eroe della trasparenza e criticato aspramente da altri come una minaccia alla sicurezza nazionale. Successivamente WikiLeaks ha pubblicato una serie di documenti importanti, tra cui: The Guantánamo Files (2011): Documenti su 779 detenuti di Guantánamo Bay. Rivelazioni sulle condizioni di detenzione, sulle accuse e sulle valutazioni di rischio. Informazioni su molti detenuti ritenuti innocenti o di basso rischio ma ancora detenuti. Syria Files (2012): Oltre due milioni di e-mail provenienti da personalità politiche, aziende e istituzioni siriane. Dettagli sulla struttura del potere siriano e sulle operazioni di aziende internazionali in Siria. Comunicazioni che mostrano la repressione del governo siriano e il controllo dei media. TPP (Trans-Pacific Partnership) Documents (2013): Testi segreti dei negoziati del TPP, un accordo commerciale tra 12 paesi. Rivelazioni sulle disposizioni che potrebbero influenzare i diritti dei lavoratori, l'ambiente e l'accesso ai farmaci. Critiche sulla segretezza delle trattative e sull'influenza delle grandi aziende. Hillary Clinton Emails (2016): E-mail sottratte dal Comitato Nazionale Democratico (DNC) e dalla campagna di Hillary Clinton. Rivelazioni su strategie elettorali, discorsi privati a Wall Street e influenze interne nel DNC. Contribuzione alle accuse di favoritismo del DNC verso Clinton a scapito di Bernie Sanders. Vault 7 (2017): Documenti sulla CIA riguardanti strumenti di hacking e cyber-spionaggio. Informazioni su software e exploit usati per sorvegliare smartphone, computer e smart TV. Dettagli sull'arsenale di cyber-armi della CIA e su vulnerabilità non rivelate al pubblico. Nel frattempo nel 2012 la vita di Assange ha preso una piega drammatica, quando si è rifugiato nell'ambasciata ecuadoriana a Londra per evitare l'estradizione in Svezia, dove era ricercato per accuse di reati sessuali. Anche se queste accuse sono state successivamente archiviate, il timore di Assange era di essere estradato negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto affrontare gravi accuse relative alla pubblicazione di documenti riservati. Assange è rimasto nell'ambasciata per quasi sette anni, vivendo in uno spazio ristretto e sotto costante sorveglianza ma WikiLeaks nel frattempo continuava a raccogliere documenti e a pubblicarli. Nel 2019, la
polizia britannica ha arrestato Assange all'interno dell'ambasciata ecuadoriana, portando a un nuovo capitolo nella sua lunga battaglia legale. Negli Stati Uniti, Assange rischia una lunga pena detentiva sotto l'Espionage Act, una legge controversa che molti ritengono sia stata applicata in modo troppo ampio per reprimere il giornalismo investigativo. La sua estradizione ha sollevato ulteriori questioni sulla libertà di stampa e sui diritti umani, dividendo ulteriormente l'opinione pubblica. Il caso di Assange ha portato alla luce le tensioni tra il diritto del pubblico di essere informato e la necessità di proteggere la sicurezza nazionale. Le pubblicazioni di WikiLeaks hanno rivelato informazioni cruciali su operazioni militari, scandali politici e segreti aziendali, ma hanno anche messo a rischio la vita di individui coinvolti e compromesso operazioni di intelligence. Questa dicotomia riflette la complessità del ruolo di Assange: un eroe della trasparenza per alcuni, un traditore per altri. Da un lato, la libertà di cronaca è un principio cardine delle democrazie moderne. I giornalisti devono poter lavorare senza timori di censura o ritorsioni, per garantire che i cittadini siano informati e possano partecipare attivamente alla vita politica. La trasparenza è essenziale per smascherare la corruzione, le ingiustizie e gli abusi di potere. WikiLeaks, sotto la guida di Assange, ha portato alla luce numerose informazioni che altrimenti sarebbero rimaste nascoste, contribuendo a una maggiore consapevolezza pubblica. Dall'altro lato, la sicurezza dello stato non può essere ignorata. La divulgazione di informazioni sensibili può compromettere operazioni militari, mettere a rischio vite umane e minare la stabilità politica. La pubblicazione di documenti riservati senza alcun filtro può avere conseguenze impreviste e potenzialmente disastrose. Gli stati hanno il diritto e il dovere di proteggere i loro cittadini e le loro istituzioni da minacce interne ed esterne. Il caso Assange è quindi emblematico delle sfide che la società moderna deve affrontare. La sua vicenda evidenzia l'importanza di trovare un equilibrio tra la necessità di trasparenza e quella di sicurezza. Questo equilibrio non è facile da raggiungere e richiede un costante dialogo tra giornalisti, legislatori e cittadini. La storia di Assange continua a evolversi e il suo impatto sul dibattito globale sulla libertà di stampa e la sicurezza nazionale rimane significativo. La sua figura, controversa e carismatica, ha acceso un dibattito che non si spegnerà presto e che continuerà a influenzare il modo in cui percepiamo il ruolo della stampa e la natura della trasparenza in una società libera. Di pochi giorni fa è la notizia che grazie a un accordo con gli Stati Uniti avrà la possibilità di tornare libero in Australia dopo la decisione degli Stati Uniti di offrire un patteggiamento che avrebbe ridotto le accuse contro Assange, portandolo ad accettare l'accordo per evitare una lunga pena detentiva. Da qui in poi c'è solo da immaginare quali eventi devono ancora accadere, ma di sicuro il dibattito creato da Assange e la sua WikiLeaks continuerà ancora a lungo.
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dadaopopeh · 5 months
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In Afghanistan, a "Tajik", is typically defined as any primarily Dari-speaking Sunni Muslim who refer to themselves by the region, province, city, town, or village that they are from;[41] such as Badakhshi, Baghlani, Mazari, Panjsheri, Kabuli, Herati, Kohistani, etc.[41][42][43] Although in the past, some non-Pashto speaking tribes were identified as Tajik, for example, the Furmuli.[44][45] By this definition, according to the World Factbook, Tajiks make up about 25–27% of Afghanistan's population,[46][47] but according to other sources, they form 37–39% of the population.[48] Other sources however, for example the Encyclopædia Britannica, state that they constitute about 12–20% of the population,[49][50] which is mostly excluding Persianized ethnic groups like some Pashtuns, Uzbeks, Qizilbash, Aimaqs etc. who, especially in large urban areas like Kabul or Herat, assimiliated into the respective local culture.[51][52][53] Tajiks (or Farsiwans respectively) are predominant in four of the largest cities in Afghanistan (Kabul, Mazar-e Sharif, Herat, and Ghazni) and make up the qualified majority in the northern and western provinces of Badakhshan and Panjshir while making up significant portions of the population in Balkh, Takhar, Kabul, Parwan, Kapisa, Baghlan, Badghis and Herat.
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Assange: il punto sulle ultime novità giudiziarie
Il caso di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, rimane avvolto nell'incertezza legale. Assange è attualmente detenuto nel carcere di Belmarsh a Londra, in attesa di una decisione definitiva sulla sua estradizione negli Stati Uniti. La richiesta di estradizione americana Gli Stati Uniti accusano il giornalista nato in Australia di 18 capi d'accusa per cospirazione e intrusione informatica per aver pubblicato, su WikiLeaks, migliaia di documenti riservati relativi alle guerre in Iraq e Afghanistan. Se estradato, il giornalista potrebbe affrontare una condanna a 175 anni di carcere. Il vero timore, però, per il giornalista è quello della pena di morte visto che in diversi stati degli USA è ancora in vigore. L'ultima udienza in tribunale Il 20 marzo 2024 si è tenuta l'ultima udienza nel caso di estradizione del giornalista e attivista australiano presso l'Alta Corte di Londra. La difesa di Assange ha sostenuto che l'estradizione sarebbe illegale e vessatoria, e che Assange rischierebbe un trattamento inumano e degradante negli Stati Uniti. L'Alta Corte di Londra ha infatti dato oggi il via libera all'istanza della difesa del giornalista australiano - respinta in primo grado - per un ulteriore, estremo appello di fronte alla giustizia britannica contro la consegna alle autorità americane. Le condizioni di salute di Assange Le condizioni di salute di Assange sono motivo di crescente preoccupazione. Assange ha sofferto di depressione, ansia e altri problemi di salute mentale durante la sua detenzione. In diverse città del mondo vengono svolte proteste a sostegno del giornalista. I manifestanti chiedono la sua liberazione e il rispetto dei suoi diritti umani. Il futuro del giornalista è ancora incerto. Se la Corte Suprema britannica approverà la sua estradizione, Assange avrà la possibilità di appellarsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Il caso Assange ha sollevato importanti questioni sulla libertà di stampa, il diritto di asilo e il trattamento dei detenuti. La sua vicenda continuerà ad essere monitorata da attivisti, giornalisti e organizzazioni per i diritti umani in tutto il mondo. Foto di copertina: DepositPhotos Read the full article
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marcopolo1254 · 6 months
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3. Hotan (Cotan/Khotan)
Based on Britannica (2010), Hotan is an oasis city in the southwestern Uyghur Autonomous Region in Xinjiang, far west of China. Hotan forms a county-level city and is the administrative center of Hotan, which administers several counties based on the oasis along the southern edge of the Takla Makan Desert. The largest of them, Hotan Oasis, includes Karakax (Moyu) in the northwest and Luopu (Lop) in the east. Those many rivers like the Karakax irrigate the oasis; these rivers flow from the high Mountains in the south, joining the oasis's north to form the Hotan (Khotan) River. The rivers have their most excellent flow in summer and are almost dry for most of the year. Hotan, during the Han Dynasty, was encountered by China. The explores Zhang Qian served as a representative to the western region, and later, Hotan was conquered during the Dong Han expeditions on the first century. In this initial period, the area was inhabited by Aryan people who spoke an Indo-European language, and the cultures of northern India and Afghanistan strongly influenced them. In 1219, the Mongols conquer Hotan. By the 8th century, it was renowned in China for its textiles and refinement. Marco Polo visited in 1274, highlighting its role as a trade hub and its prosperous cotton industry. Their kingdom was an important post on the Silk Road from China to the West (via the Pamirs) and India. According to Rong Xinjiang (2015), It was an important trading center and one of the most important places when Buddhism reached northern China. The Chinese retook Hotan when the expansionist policies of the Tang Dynasty (618–907) led Chinese armies into the Tarim Basin in the 630s.
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Ruins of the Melikawat monastery, near Hotan, Uygur Autonomous Region of Xinjiang, China.
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“According to the Britannica Afghanistan is in the Middle East” according a fucking MAP it isn’t you 🫵🏾 trick ass bitch
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cagenerals · 1 year
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Analysis of the Invasion of Afghanistan: Historical Perspective and Consideration of Reparations by R
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The Soviet Union's Invasion of Afghanistan in 1979 marked a significant turning point in the country's history.
Various factors motivated the Soviet Invasion of Afghanistan. The Soviet Union sought to protect its interests in the region, assist the Afghan Communist government, and prevent the spread of Islamic fundamentalism from threatening its neighboring territories. The invasion escalated into a protracted conflict, with Afghan resistance groups known as the mujahideen fighting against the Soviet forces.
The invasion had devastating consequences for Afghanistan. The conflict resulted in the loss of countless lives, both civilians and combatants. It led to widespread destruction of infrastructure, towns, and villages, leaving a lasting impact on the country's economy and development. The use of indiscriminate tactics, such as bombings and landmines, inflicted further harm to the population, leaving behind a legacy of physical and psychological devastation.
The question of whether Russia was justified in its invasion of Afghanistan is a complex one. From a geopolitical standpoint, the Soviet Union's desire to protect its interests can be understood. However, the invasion ultimately had grave repercussions, contributing to the destabilization of the region and the rise of extremist forces that continue to pose a threat to global security. The methods employed by the Soviet forces, including human rights violations and disregard for Afghan sovereignty, further undermine the moral legitimacy of their actions.
Considering the immense damage caused by the invasion, the question arises whether Russia should provide reparations to Afghanistan. Reparations could serve as an acknowledgment of the suffering the Afghan people endured and contribute to their efforts to rebuild the country. They could also help address some of the lasting consequences of the conflict, such as the continued presence of landmines and the need for infrastructure development.
Personally, I believe that Russia should acknowledge its role in the invasion of Afghanistan and consider providing reparations. While it may not be a straightforward process, a sincere effort to assist in Afghanistan's reconstruction and development could contribute to regional stability and promote a sense of justice for the Afghan people. Such reparations should be accompanied by a commitment to dialogue, reconciliation, and long-term support for Afghanistan's self-determination and sovereignty.
The Soviet Union's Invasion of Afghanistan left a profound impact on the country and its people. The damage caused cannot be easily dismissed, and its consequences continue to reverberate today. While the question of reparations is complex, considering the scale of suffering and destruction, it is vital to address the need for acknowledgment, support, and assistance in Afghanistan's ongoing journey towards recovery and stability.
Sources:
Britannica https://www.britannica.com › eventSoviet invasion of Afghanistan | Summary & Facts
Council on Foreign Relations at www.cfr.org
Timeline: The U.S. War in Afghanistan
Wilson Center Digital Archive https://digitalarchive.wilsoncenter.org › ...Soviet Invasion of Afghanistan
Wikipedia
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einereiseblog · 2 years
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Von wilden Bergen bis hin zu politischen Premieren teilen wir die interessantesten Fakten über Pakistan Ich war kürzlich zum ersten Mal in Pakistan, um den K2-Basislager-Trek zu absolvieren. Ich würde lügen, wenn ich sagen würde, dass ich meine Flüge ohne einen Hauch von Beklommenheit gebucht habe. Pakistan hat lange unter schlechter Presse gelitten, die durch jahrelange politische Instabilität noch verschärft wurde. Daher gibt es immer noch Gebiete in Pakistan, in denen Reisen nicht ratsam sind. Während meines Besuchs fühlte ich mich jedoch kein einziges Mal in Gefahr oder um meine Sicherheit besorgt. Ich fühlte mich in Pakistan wohler auf den Straßen als in den meisten südasiatischen Ländern – obwohl ich hinzufügen sollte, dass dies anekdotisch ist und aus meiner Erfahrung als weißer Mann stammt. Pakistan ist ein wunderschönes Land mit magischen Bergen und einem faszinierenden Erbe. Jahrelang war das Land für alle außer den hartgesottensten Reisenden vom Radar verschwunden, aber es gibt Anzeichen dafür, dass sich dies ändert. Die meiste Zeit verbrachte ich in Pakistan damit, die wilden Karakorum-Berge im Nordosten zu erkunden. Unterwegs sammelte ich unzählige interessante Fakten über Pakistan. Hier teile ich die besten von ihnen. Interessante Fakten über Pakistan Pakistan ist ein mehrheitlich muslimischer Staat. Tatsächlich lautet sein vollständiger Name Islamische Republik Pakistan. (Quelle: BBC News) Pakistan bestand ursprünglich aus zwei Staaten Ost- und Westpakistan, die während der Teilung Indiens am Ende der britischen Herrschaft im Jahr 1947 gegründet wurden. Nach einem Krieg löste sich Ostpakistan schließlich ab und wurde 1971 zu Bangladesch. (Quelle: BBC News) Historicair/CC von 3.0 Die Teilung Indiens im Jahr 1947 führte zu Massenmigration Die Teilung Indiens führte zur größten Massenmigration der Menschheitsgeschichte: rund 10 Millionen Menschen. Bei den damit einhergehenden Unruhen und der weit verbreiteten Gewalt starben bis zu eine Million Zivilisten. (Quelle: BBC History) Ein Unabhängigkeitsaktivist prägte 1933 den Namen des Landes. Pakistan bedeutet wörtlich übersetzt „Land der Spirituell Reinen und Reinen“. Aber es wurde auch als Akronym konzipiert, das für Punjab, Afghanistan (North-West Frontier Province), Kaschmir, Sindh und Belutschistan steht. (Quelle: Singh, Sarina. (2004) Pakistan & the Karakoram Highway. London: Lonely Planet) Pakistans Hauptstadt Islamabad wurde 1960 erbaut. Sie liegt nur 14 km von der historischen und ehemaligen Hauptstadt Rawalpindi entfernt. (Quelle: Britannica.com) Atlas & Boots Einige der interessantesten Fakten über Pakistan können aus seinen Bergen bezogen werden Berge erklären mehrere interessante Fakten über Pakistan. Das Land beherbergt einige der höchsten Gipfel der Welt, darunter den K2, den zweithöchsten Berg der Welt (Spitzname „Savage Mountain“), sowie fünf der Achttausender – die einzigen Berge der Welt über 8.000 m (26.247 Fuß). (Quelle: NASA Earth Observatory) Tatsächlich ist die Karakorumkette die Heimat der weltweit größten Ansammlung von Hochgebirgen. Die durchschnittliche Höhe der Berge im Karakorum beträgt etwa 6.100 m (20.000 ft). (Quelle: Britannica) Pakistan hatte zwei Nobelpreisträger. Abdus Salam erhielt 1979 den Nobelpreis für Physik und Malala Yousafzai erhielt 2014 den Friedensnobelpreis. Sie war damals gerade 17 Jahre alt und damit die jüngste Preisträgerin aller Zeiten. (Quelle: Nobel Prize) JStone/Shutterstock Malala Yousafzai erhielt 2014 den Friedensnobelpreis 1989 wurde Benazir Bhutto die erste Frau, die gewählt wurde, um ein islamisches Land zu führen, als sie Premierministerin von Pakistan wurde. Sie wurde 2007 von den pakistanischen Taliban ermordet. (Quelle: New York Times) Die Stadt Sialkot in Pakistan produziert 40 % der Fußbälle (Fußbälle) der Welt. Die Produktion geht auf das Jahr 1889 zurück, als ein britischer Kolonialunteroffizier nicht auf die Lieferung von Fußbällen auf dem Seeweg warten wollte und einen örtlichen Sattler bat, seinen durchstochenen Ball zu reparieren.
Zufrieden mit den Ergebnissen bestellte er die Herstellung einer Charge. (Quelle: The Atlantic) Der höchste Geldautomat der Welt befindet sich am Khunjerab-Pass an der Grenze zwischen Pakistan und China auf einer Höhe von 4.693 m (15.397 ft). Es wurde entwickelt, um Temperaturen von bis zu -40 °C standzuhalten. (Quelle: The Telegraph) Sulo Letta/Shutterstock Der Geldautomat befindet sich am Khunjerab-Pass auf 4.693 m (15.397 ft) Die Bergregion Kaschmir, eine mehrheitlich muslimische Region im nördlichsten Teil Indiens, wird sowohl von Pakistan als auch von Indien beansprucht. Der Streit um die Region dauert seit 1947 an und hat zu Jahrzehnten der Gewalt geführt, darunter Kriege in den Jahren 1947, 1965 und 1971. (Quelle: National Geographic) Das Indus-Tal im heutigen Pakistan und Nordindien gilt als die älteste Zivilisation der Welt, die älter als Ägypten und Mesopotamien war. Im Jahr 2016 entdeckten Experten Beweise dafür, dass es bis zu 8.000 Jahre alt sein könnte – 2.500 Jahre älter als bisher angenommen. (Quelle: Nature Journal) Im Jahr 2018 gewann der ehemalige internationale Cricket-Star Imran Khan die Wahl zum pakistanischen Premierminister. Imran Khan gewann die Cricket-Weltmeisterschaft 1992 als Kapitän Pakistans, nachdem er England im Finale besiegt hatte. (Quelle: The Guardian) Shutterstock Imran Khan gewann 1992 die Cricket-Weltmeisterschaft Das Indus Basin Irrigation System (IBIS), das sich über die flachen Ebenen des Industals erstreckt, ist das größte zusammenhängende Bewässerungssystem der Welt. (Quelle: Ernährungs- und Landwirtschaftsorganisation der Vereinten Nationen (FAO)) Pakistan hat die drittgrößte muslimische Bevölkerung der Welt und ist das zweitgrößte Land mit muslimischer Mehrheit. (Quelle: Pew Research Center) Pakistan ist eines von nur neun Ländern, die über Atomwaffen verfügen. Die anderen Länder, die irgendeine Form von Atomwaffen kontrollieren, sind die USA, Russland, Großbritannien, Frankreich, China, Nordkorea, Indien und Israel. Als solches ist Pakistan auch das einzige Atomland mit muslimischer Mehrheit. (Quelle: The Independent) Pawika Tongtavee/Shutterstock Der Karakorum Highway ist eine der höchsten asphaltierten Straßen der Welt Der Karakoram Highway (KKH), auch bekannt als China-Pakistan Friendship Highway, ist der höchste transnationale Highway der Welt, eine der höchsten asphaltierten Straßen der Welt und eine der besten Straßenfahrten der Welt. Die 1.300 km lange Autobahn verbindet China und Pakistan über das Karakorum-Gebirge und ihr Bau dauerte zwei Jahrzehnte und mehr als 1.000 Menschenleben. Sein höchster Punkt liegt auf 4.714 m (15.466 ft) in der Nähe des Khunjerab-Passes. (Quelle: The Guardian) Der Kutiah-Gletscher in Pakistan hält den Rekord für die schnellste Gletscherflut. 1953 schoss es in nur drei Monaten mehr als 12 km vorwärts, was einer durchschnittlichen Geschwindigkeit von 112 m pro Tag entspricht. (Quelle: National Snow and Ice Data Center) UmairHaider/Shutterstock Ein Polospieler beim Shandur Polo Festival Pakistan hat den höchsten Poloplatz der Welt. Das Shandur Polo Festival am Shandur Pass veranstaltet das jährliche Turnier zwischen den Distrikten Chitral und Gilgit. Das Turnier begann in den 1930er Jahren, als ein britischer Offizier eine jahrhundertealte sportliche Rivalität formalisierte. (Quelle: Der Wächter) Hauptbild: UmairHaider/Shutterstock .
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telodogratis · 2 years
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La guerra in Ucraina sta cambiando l'industria mondiale delle armi
La guerra in Ucraina sta cambiando l’industria mondiale delle armi
AGI – Ondeggiando appesi a enormi elicotteri da carico Sea Stallion, i primi obici M777 toccarono una terra in conflitto nel 2001 in Afghanistan, alle porte di Kandahar. Era la prima volta che questo pezzo di artiglieria prodotto dalla britannica Bae  veniva impiegato in combattimento, migliorato rispetto al modello precedente per essere più leggero, più letale e manovrato da quasi la metà degli…
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skiddo-xy · 2 years
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Farsi Persian vs. Dari Persian: What's The Difference?
Let's start with this: Farsi and Dari are both mutually intelligible dialects of the Persian language. Farsi is the official language in Iran and Dari is one of the two official languages of Afghanistan. Many people consider them to be the same. The question is: are they, in facct, the same?
First, let's consider the similarities.
What's the same?
Farsi (فارسی) and Dari (دری) use the same standard alphabet. This alphabet is a variation of the Arabic alphabet, often called the "Perso-Arabic" alphabet.
The pronunciation difference between Farsi and Dari is said to be similar to the difference between American English and British English.
Adding onto the previous point, the consonants appear to be pronounced the same way
Most of the vocabulary is the same (see below).
The basic grammar is the same.
What's different?
While Farsi and Dari both use the same alphabet, the average literacy rate in Afghanistan is about 46% lower than that of Iran. By consequence, Dari is written considerably less than Farsi.
Dari uses more English loanwords than Farsi. Iranian linguists are seen to be more passionate about preserving Iranian Persian.
Pronunciation-wise, Dari is believed by some Iranians to be the Persian spoken prior to the Soviet invasion.
Generally, Dari uses more Turkish and Mongolian loanwords than Farsi does.
Some everyday vocabulary in the two languages. For example, the word for "thank you" in Dari is "تشكر" (tashakor) which is the same word in Arabic while in Farsi, the word for "thank you" is "مرسی" (mersi) comes from the French word for thank you (merci). Another example of
Dari has more dialects of the language spoken by the several ethnic minorities in Afghanistan. Farsi, on the other hand, has less dialects.
Vowels are often pronounced differently.
Conclusion
In my opinion, Dari and Farsi are (sort of) different languages.
While they possess many similarities, the vocabulary and pronunciation is too big for me to consider them to be two different languages. However, they are not as different as Spanish and Portuguese are. They can be understood with ease, though they are unmistakably different. Another reason why I can consider them to be different languages is that they are spoken in different countries - similar to how Hindi and Urdu are considered to be two different languages.
Do you speak/study either of the languages and have a different opinion? Let me know!
Sources: Discover Discomfort, Britannica (Dari Language), Diplomatic Language Services, Translators Without Borders, Wikipedia (Iranian Persian), Wikipedia (Dari) Britannica (Languages of Afghanistan).
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almohamady-blog · 5 years
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Pamirs
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Pamirs, also called Pamir, highland region of Central Asia. The Pamir mountain area centres on the nodal orogenic uplift known as the Pamir Knot, from which several south-central Asian mountain ranges radiate, including the Hindu Kush, the Karakoram Range, the Kunlun Mountains, and the Tien Shan. Most of the Pamirs lie within Tajikistan, but the fringes penetrate Afghanistan, China, and
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corallorosso · 3 years
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Caso Assange: 11 anni di persecuzione e prigionia per aver detto la verità L’avvocato James Lewis, rappresentante gli Stati Uniti, ha presentato lo scorso 27 ottobre una nuova richiesta di estradizione per Julian Assange dalla Gran Bretagna, sostenendo che le preoccupazioni sulla salute mentale del fondatore di WikiLeaks non dovrebbero impedirgli di affrontare la giustizia made in Usa. Il cinquantenne australiano è ricercato negli Stati Uniti con 18 capi di accusa penali, inclusa la violazione di una legge sullo spionaggio, dopo che il suo gruppo ha pubblicato migliaia di file segreti classificati e cablogrammi diplomatici nel 2010. (...) Dal 7 dicembre 2010 Julian non è più stato un uomo libero, alternando brevi periodi di libertà vigilata a lunghissimi periodi di segregazione, tutti nel Regno Unito, prima nell’ambasciata dell’Ecuador e poi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, la Guantanamo britannica. Tra poco scoccherà l’undicesimo anno consecutivo di privazione della libertà per un essere umano cittadino di un paese democratico, sul suolo di un secondo paese democratico, con la complicità di altri due paesi democratici e su istigazione di un quinto paese democratico, tutto questo in assenza di una condanna, neppure in primo grado, per un fatto specifico. E tutto questo a causa della strumentale alternanza di svariati capi di imputazione, mutevoli come le stagioni politiche, variabili come il tempo una giornata di marzo. Forse dovremmo parlare non di paesi “democratici”, ma di paesi “a democrazia limitata”. L’ex leader laburista britannico, Jeremy Corbyn, ha affermato che Julian Assange andrebbe ringraziato per aver fatto emergere, attraverso i documenti segreti intercettati da WikiLeaks, tanti fatti inconfessabili e crimini di guerra imputati agli americani in Afghanistan e in Iraq; non certo consegnato agli Usa, che gli danno la caccia da oltre un decennio e dove rischia di andare incontro a una condanna a 175 anni di galera. La difesa di Julian Assange continua a dubitare sull’ affidabilità delle garanzie offerte dagli Stati sul suo trattamento in carcere se estradato in quel paese, che aspira a processarlo per le rivelazioni del suo portale WikiLeaks sui crimini di guerra e a tal fine si attende l’esito di un’udienza di appello. Di Francesco Cecchini.
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avrahamsinai · 4 years
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Questo cane prigioniero di guerra è ancora detenuto dai rapitori talebani Nel febbraio 2014, gli insorti talebani hanno pubblicato un video con quello che sostenevano essere un prigioniero di guerra americano che avevano catturato l'anno precedente. Lo chiamarono "colonnello" mentre lo guidavano con un guinzaglio e descrivevano di averlo preso durante un raid notturno nella provincia di Laghman in Afghanistan. Era un cane da lavoro belga Malinois - e stava per mettere al lavoro i suoi rapitori. "Il colonnello" era in realtà un cane che lavorava per le forze britanniche sotto il comando dell'ISAF nel paese, secondo i giornalisti della BBC. Apparentemente il cane fu catturato nel mezzo di un intenso scontro a fuoco con forze della coalizione che cercavano di scacciare i talebani dalla valle di Alingar. Sono stati informati di un raid della SAS britannica il 23 dicembre. Era la prima volta che un cane da lavoro veniva fatto prigioniero in Afghanistan. Il colonnello, o Dagarwal in Pashto, era una risorsa preziosa, indipendentemente da come i talebani scegliessero di vederlo. Non solo il cane non è stato ucciso, ferito o maltrattato, ma è stato un vantaggio. Non avrebbero mai avuto un cane da lavoro addestrato come il colonnello. Di certo non potevano allenarne uno. Anche come prigioniero di guerra da riscattare, non aveva prezzo. "È sempre possibile che potessimo usare il cane, dal momento che è stato addestrato", ha detto il portavoce talebano Zabiullah Mujahid in una nota. "Se qualcuno offre uno scambio per questo, allora possiamo pensarci." Uno spettatore casuale potrebbe non saperlo mai, poiché i video con i Malinois lo mostrano circondato da ben cinque combattenti talebani, tutti pesantemente armati di fucili e granate, ma il cane è molto più di un bastardo trovato per strada. Il colonnello aveva bisogno e gli piacevano le cose in un certo modo. Mentre altri cani venivano cacciati per le strade e alimentati con gli avanzi, il colonnello aveva una squadra di talebani ad attenderlo. "Non è come i cani locali che mangiano qualsiasi cosa e dormono ovunque", ha aggiunto Mujahid. "Dobbiamo preparargli il cibo adeguato e assicurarci che abbia un posto dove dormire correttamente." Questo significa che il colonnello ha alcuni combattenti talebani che erano attaccati a lui. Gli hanno fornito coperte e gli hanno preparato cibo a livello umano con carne di pollo e kebab. I cani non sono considerati animali domestici nella cultura afgana, sono ampiamente visti come "impuri" e l'uso della coalizione di cani ha infastidito il presidente afgano e le persone a volte.
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noneun · 5 years
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Julian Assange, fondatore ed editore di WikiLeaks, è attualmente detenuto nel carcere di alta sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, in attesa di essere estradato e poi processato negli Stati Uniti in base all’Espionage Act. Assange rischia una condanna a 175 anni di prigione per avere contribuito a rendere pubblici documenti militari statunitensi relativi alle guerre in Afghanistan e Iraq e una raccolta di cablogrammi del Dipartimento di Stato USA. I ‘War Diaries’ hanno provato che il governo statunitense ha ingannato l’opinione pubblica sulle proprie attività in Afghanistan e Iraq e lì vi ha commesso crimini di guerra. WikiLeaks ha collaborato con un grande numero di media in tutto il mondo, media che hanno pubblicato a loro volta i ‘War Diaries’ e i cablogrammi del Dipartimento di Stato americano. L’azione legale promossa contro Assange, dunque, rappresenta un precedente estremamente pericoloso per giornalisti, per i mezzi di informazione e per la libertà di stampa. Noi, giornalisti e associazioni giornalistiche di tutto il mondo, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la sorte di Assange, per la sua detenzione e le pesantissime accuse di spionaggio che gli vengono mosse. Il suo caso è centrale per la difesa del principio della libertà di espressione. Se il governo statunitense può perseguire Assange per avere pubblicato documenti segreti, in futuro i governi potranno perseguire ogni giornalista: si tratta di un precedente pericoloso per la libertà di stampa a livello planetario. Inoltre, l’accusa di spionaggio contro chi pubblichi documenti forniti da whistleblower è una prima assoluta che dovrebbe inquietare ogni giornalista e ogni editore. In una democrazia, i giornalisti devono poter rivelare crimini di guerra e casi di tortura senza il rischio di finire in prigione. Questo è il ruolo dei mass media in una democrazia. L’utilizzo da parte di governi contro giornalisti e editori di leggi che perseguono lo spionaggio, li privano del loro più importante argomento di difesa – l’avere agito nel pubblico interesse – un argomento non previsto dalle leggi contro lo spionaggio. Prima di essere imprigionato nel carcere di Belmarsh, Assange ha trascorso oltre un anno agli arresti domiciliari e sette anni all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove gli era stato riconosciuto l’asilo politico. In questo tempo, sono stati violati i suoi più essenziali diritti: basti pensare che è stato spiato durante conversazioni confidenziali con i suoi legali da organizzazioni alle dirette dipendenze dei servizi USA. I giornalisti che, in questi anni, si sono recati a visitarlo sono stati sottoposti a una sorveglianza invasiva. Assange ha subito restrizioni nell’accesso all’assistenza legale e alle cure mediche, è stato privato dell’esercizio fisico e dell’esposizione alla luce del sole. Nell’aprile del 2019, il governo Moreno ha permesso alla polizia britannica di entrare nell’ambasciata per arrestarlo. Da allora, Assange è detenuto in regime di isolamento per 23 ore al giorno e, secondo la testimonianza di chi lo ha potuto incontrare, è “fortemente sedato”. Le sue condizioni fisiche e psichiche nel tempo sono nettamente peggiorate. Già nel 2015 il Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria delle Nazioni Unite (GLDA) ha stabilito che Assange era detenuto e privato della liberta in modo arbitrario, ha chiesto che fosse liberato e gli fosse versato un risarcimento. Nel maggio del 2019 il GLDA ha ribadito le sue preoccupazioni e la richiesta che Assange sia rimesso in libertà. Riteniamo i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Ecuador e Svezia responsabili delle violazioni dei diritti umani di cui Julian Assange è vittima.   Julian Assange ha dato un contributo straordinario al giornalismo, alla trasparenza e ha permesso di richiamare i governi alle loro responsabilità. È stato preso di mira e perseguitato per avere diffuso informazioni che non avrebbero mai dovuto essere celate all’opinione pubblica. Il suo lavoro gli è valso riconoscimenti come: Walkley Award per il più straordinario contributo al giornalismo nel 2011, premio Martha Gellhorn per il giornalismo, premio dell’Index on Censorship, New Media Award dell’Economist, Amnesty International e nel 2019 il premio Gavin MacFadyen. WikiLeaks è stata, inoltre, nominata per il Premio Mandela delle Nazioni Unite nel 2015 e sette volte per il Premio Nobel della Pace (2010-2015, 2019).   Le informazioni fornite da Assange sulle violazioni dei diritti umani e sui crimini di guerra sono di importanza storica, al pari delle rivelazioni dei whistleblower Edward Snowden, Chelsea Manning e Reality Winner, che oggi sono in esilio o in prigione. Contro tutti loro sono state lanciate campagne diffamatorie che spesso si sono tradotte sui media in informazioni errate e in un’attenzione insufficiente alle difficili condizioni in cui si trovano. L’abuso sistematico dei diritti di Julian Assange negli ultimi nove anni è stato sottolineato dal Committee to Protect Journalists, dalla Federazione Internazionale dei giornalisti e dalle più importanti organizzazioni di difesa dei diritti umani. Eppure nei media c’è stata una pericolosa tendenza a considerare normale il modo in cui è stato trattato.   L’inviato speciale delle Nazioni Unite contro la tortura Nils Melzer dopo avere indagato il caso ha scritto: “per finire mi sono reso conto che ero stato accecato dalla propaganda e che Assange è stato sistematicamente denigrato per distogliere l’attenzione dai crimini che ha denunciato. Una volta spogliato della sua umanità tramite l’isolamento, la diffamazione e la derisione, come si faceva con le streghe bruciate sui roghi, è stato facile privarlo dei suoi diritti più fondamentali senza suscitare l’indignazione dell’opinione pubblica mondiale. In questo modo, grazie alla nostra stessa compiacenza, si sta stabilendo un precedente che in futuro potrà e sarà applicato anche dinanzi a rivelazioni pubblicate dal Guardian, dal New York Times e da ABC News. (..) Mostrando un atteggiamento di compiacenza nel migliore dei casi, di complicità nel peggiore, Svezia, Ecuador, Regno Unito e Stati Uniti hanno creato un’atmosfera di impunità, incoraggiando calunnie e soprusi nei confronti di Julian Assange. In vent’anni di attività a contatto con vittime di guerra, violenza e persecuzione politica non ho mai visto un gruppo di Paesi democratici in combutta per deliberatamente isolare, demonizzare e violare i diritti di un singolo individuo così a lungo e con così poca considerazione per la dignità umana e lo Stato di diritto”. Nel novembre del 2019, Melzer ha raccomandato di impedire l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti e di rimetterlo al più presto in libertà: “Continua a essere detenuto in condizioni opprimenti di isolamento e sorveglianza che non si giustificano per il suo stato di detenzione (…) La prolungata esposizione all’arbitrio e agli abusi potrebbe presto finire per costargli la vita”. Nel 1898 lo scrittore francese Emile Zola scrisse la lettera aperta J’accuse…! (Io accuso) per denunciare l’ingiusta condanna all’ergastolo per spionaggio dell’ufficiale Alfred Dreyfus. La presa di posizione di Zola è entrata nella storia e ancora oggi simboleggia il dovere di battersi contro gli errori giudiziari e di mettere i potenti dinanzi alle loro responsabilità. Questo dovere vale ancora oggi, mentre Julian Assange è preso di mira dai governi e deve fare fronte a 17 capi di imputazione1 in base all’Espionage Act statunitense, una legge vecchia più di cento anni. Come giornalisti e associazioni giornalistiche che credono nei diritti umani, nella libertà di informazione e nel diritto della pubblica opinione di conoscere la verità, chiediamo l’immediata liberazione di Julian Assange. Esortiamo i nostri governi, tutte le agenzie nazionali e internazionali e i nostri colleghi giornalisti a chiedere la fine della campagna scatenata contro di lui per avere rivelato dei crimini di guerra. Esortiamo i nostri colleghi giornalisti ad informare il pubblico in modo accurato sugli abusi dei diritti umani da lui subìti.   In questi frangenti decisivi, esortiamo tutti i giornalisti a prendere posizione in difesa di Julian Assange. Tempi pericolosi richiedono un giornalismo senza paura. 1 Vi è un altro capo di imputazione in base a un’altra legge, portando il totale a 18 capi di imputazione.
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willowwalker935 · 5 years
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Godess Isisl.p.
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ISIS
EGYPTIAN GODDESS
WRITTEN BY: Joyce Tyldesley
Isis was initially an obscure goddess who lacked her own dedicated temples, but she grew in importance as the dynastic age progressed, until she became one of the most important deities of ancient Egypt. Her cult subsequently spread throughout the Roman Empire, and Isis was worshipped from England to Afghanistan. She is still revered by pagans today. As mourner, she was a principal deity in rites connected with the dead; as magical healer, she cured the sick and brought the deceased to life; and as mother, she was a role model for all women.
Isis had strong links with Egyptian kingship, and she was most often represented as a beautiful woman wearing a sheath dress and either the hieroglyphic sign of the throne or a solar disk and cow’s horns on her head. Occasionally she was represented as a scorpion, a bird, a sow, or a cow. There are no references to Isis before the 5th dynasty (2465–2325 BCE), but she is mentioned many times in the Pyramid Texts (c. 2350–c. 2100 BCE), in which she offers assistance to the dead king. Later, as ideas of the afterlife became more democratic, Isis was able to extend her help to all dead Egyptians.
The priests of Heliopolis, followers of the sun god Re, developed the myth of Isis. This told that Isis was the daughter of the earth god Geb and the sky goddess Nut and the sister of the deities Osiris, Seth, and Nephthys. Married to Osiris, king of Egypt, Isis was a good queen who supported her husband and taught the women of Egypt how to weave, bake, and brew beer. But Seth was jealous, and he hatched a plot to kill his brother. Seth trapped Osiris in a decorated wooden chest, which he coated in lead and threw into the Nile. The chest had become Osiris’s coffin. With his brother vanished, Seth became king of Egypt. But Isis could not forget her husband, and she searched everywhere for him until she eventually discovered Osiris, still trapped in his chest, in Byblos. She brought his body back to Egypt, where Seth discovered the chest and, furious, hacked his brother into pieces, which he scattered far and wide. Transforming into a bird, and helped by her sister, Nephthys, Isis was able to discover and reunite the parts of her dead husband’s body—only his penis was missing. Using her magical powers, she was able to make Osiris whole; bandaged, neither living nor dead, Osiris had become a mummy. Nine months later Isis bore him a son, Horus. Osiris was then forced to retreat to the underworld, where he became king of the dead.
Isis (right) and Osiris.Judie Anderson/Encyclopædia Britannica, Inc.
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Isis hid with Horus in the marshes of the Nile delta until her son was fully grown and could avenge his father and claim his throne. She defended the child against attacks from snakes and scorpions. But because Isis was also Seth’s sister, she wavered during the eventual battle between Horus and Seth. In one episode Isis took pity on Seth and was in consequence beheaded by Horus (the beheading was reversed by magic). Eventually she and Horus were reconciled, and Horus was able to take the throne of Egypt.
Isis was the perfect traditional Egyptian wife and mother—content to stay in the background while things went well, but able to use her wits to guard her husband and son should the need arise. The shelter she afforded her child gave her the character of a goddess of protection. But her chief aspect was that of a great magician, whose power transcended that of all other deities. Several narratives tell of her magical prowess, far stronger than the powers of Osiris and Re. She was frequently invoked on behalf of the sick, and, with the goddesses Nephthys, Neith, and Selket, she protected the dead. Isis became associated with various other goddesses, including Bastet, Nut, and Hathor, and thus her nature and her powers became increasingly diverse. Isis became known, like other fierce goddesses in the Egyptian pantheon, as the “Eye of Re” and was equated with the Dog Star, Sothis (Sirius).
Isis nursing HorusIsis nursing Horus, calcite and bronze sculpture from Egypt, c. 712–525 BCE; in the Brooklyn Museum, New York.Photograph by Lisa O'Hara. Brooklyn Museum, New York, Charles Edwin Wilbour Fund, 37.400E
The first major temple dedicated to Isis was built by the Late Period king Nectanebo II (360–343 BCE) at Behbeit el-Hagar, in the central Nile delta. Other important temples, including the island temple of Philae, were built during Greco-Roman times when Isis was dominant among Egyptian goddesses. Several temples were dedicated to her in Alexandria, where she became the patroness of seafarers. From Alexandria her cult spread to Greece and Rome. Images of Isis nursing the baby Horus may have influenced the early Christian artists who depicted the Virgin Mary with the baby Jesus.
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