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Non è un paese per single - Felicia Kingsley. Recensione di Alessandria today
Amore, segreti e pettegolezzi nelle colline del Chianti
Amore, segreti e pettegolezzi nelle colline del Chianti. Non è un paese per single di Felicia Kingsley è un romanzo che mescola romanticismo, ironia e il fascino intramontabile della Toscana. Ambientato a Belvedere in Chianti, un borgo pittoresco dove l’odore del vino e dei pettegolezzi si mescolano nell’aria, il libro è una commedia romantica che esplora le dinamiche di un piccolo paese dove…
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e comunque stamattina c’ho voglia di film francese, un libro giapponese, in qualche borgo toscano.
roma è sempre bella, però
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NOME DI BATTAGLIA FALCO
Tra le storie "dimenticate" della Resistenza locale c'è quella di Alberto Bardi, il comandante Falco che fu vice di Libero nella Brigata Romagnola, poi comandante della 1° brigata nel periodo in cui la formazione si divise in tre e di nuovo comandante in pianura della 28° Brigata. Lui e i suoi uomini furono al centro di un dibattito nato dal tragico eccidio di Fragheto, quando si scontrarono con i tedeschi sul crinale oltre il borgo. Una volta abbandonata la zona, la rappresaglia nazifascista si scatenò tra le famiglie contadine in una strage che fece molto discutere. I sopravvissuti maturarono un forte risentimento verso i partigiani, “colpevoli” di aver provocato il massacro a causa del loro passaggio. Negli stessi giorni la zona venne attraversata dal grande rastrellamento di aprile che scompaginò l’intera brigata. Per scongiurare uno scontro impari, Falco portò i suoi uomini sul versante toscano lasciandoli liberi di restare inquadrati o consegnare le armi e passare le linee. Per questo fu criticato duramente dal nuovo comando, passato da Libero a Pietro in un contesto complesso che un giorno racconterò meglio. Falco proseguì la lotta in pianura, a capo della 28° Garibaldi con la quale entrò vittorioso a Ravenna, anche se spesso la memoria collettiva associa l’operazione al comandante Bulow, che sostituì Falco soltanto dopo la liberazione della città. Dopo la guerra militò in diverse sezioni del PCI ma senza ruoli dirigenziali come i suoi vecchi compagni. Alcuni di questi maturarono su di lui un giudizio critico mai veramente chiarito, da comprendere forse dentro al contrasto tra la gestione di Libero e quella di Pietro, più che dalle sue azioni militari, che la storia ha riconosciuto come successi. Uscì un po' dalle scene e si dedicò alla pittura, parlando poco della sua militanza partigiana. Resta la testimonianza di quando negli anni ’80 tornò a Fragheto, per spiegare ai parenti delle vittime le dinamiche di quel maledetto giorno: “Gli autori della strage furono i tedeschi e i fascisti - disse - la nostra colpa fu quella di aver tardato a tornare qui per spiegarvi cosa accadde, ma noi eravamo quassù per uno scopo: combattere per voi.”
[nella foto: Falco al centro dopo la liberazione di Ravenna]
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@imposingclaymore asked for a starter ... 〔 VITTORIO TOSCANO 〕
The Decimated Borgo, as some of the poor souls who wandered this plane called it, wasn't quite the same as where Vittorio had grown up, yet it was familiar enough that he found himself returning to it when he could, that when he was placed there beyond his control he felt something akin to relief. Even with the destruction evident throughout the town square ( and the terrifying fact that against all odds, there was absolutely nothing beyond that ), it was the closest thing he had to a home. The only problem being the other inhabitants.
Tarhos Kovács, a companion turned adversary, was far from the face - helmet? - Vittorio wanted to see in his time wandering the fog, and yet it was the one he was greeted with. For a moment, he tensed, eyes turning steely and muscles tensing as if to break into a sprint on the spot, but he forced himself to relax upon the recollection that this was not a trial - Tarhos had no reason to kill him.
" Tarhos. " The greeting was curt, cautious, with all the forced calmness of someone trying to calm down a predator in hopes of escaping with their life.
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Pienza è un affascinante borgo rinascimentale situato nella Val d’Orcia, concepito da Papa Pio II nel XV secolo. Famoso per le sue vie caratteristiche, i palazzi storici e la maestosa Cattedrale dell’Assunta, rappresenta un esempio di perfezione urbanistica. Oltre all’arte, Pienza è una meta ideale per gli amanti della gastronomia toscana. Tra le delizie locali, i Ricciarelli, biscotti di mandorle dal cuore morbido, sono un simbolo della tradizione dolciaria, insieme ai Cantucci, che si gustano meglio con il Vin Santo. Le crostate preparate con marmellate di frutta locale e le torte rustiche riflettono la genuinità del territorio. Le torte con ricotta e le varianti salate celebrano il pecorino, un altro prodotto simbolo di Pienza. Questo formaggio, a pasta dura e dal sapore intenso, è parte integrante della cucina locale e valorizza piatti tradizionali, ma è perfetto anche da solo. Visitare Pienza offre un'esperienza unica, dove cultura, storia e autentica gastronomia si intrecciano. Tra le attrazioni artistiche si trovano il Palazzo Piccolomini e la suggestiva Piazza Pio II. Inoltre, Pienza è circondata da paesaggi incantevoli, con le iconiche colline della Val d’Orcia. La città è animata da eventi e mercatini in primavera e estate, rendendo ogni visita speciale. In autunno, le vendemmie e la raccolta delle olive creano un’atmosfera suggestiva, mentre l’inverno invita a godere delle calde specialità locali in trattorie accoglienti. Pienza rappresenta quindi una meta perfetta per una gita fuori porta, promettendo un'esperienza indimenticabile.
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🏔️ IL PONTE MAGGIO. LUCCA Il Ponte Maggio è un antico ponte situato nel comune di Bagni di Lucca, in Toscana, una zona nota per i suoi paesaggi pittoreschi e le sue terme naturali. Questo ponte, che attraversa il fiume Lima, rappresenta un importante esempio di architettura medievale, e risale probabilmente al periodo tra il XIII e il XIV secolo. **Storia**: Costruito per collegare i villaggi e i borghi della valle, il Ponte Maggio era una via di passaggio fondamentale per i commercianti e i pellegrini che attraversavano l'Appennino. La sua struttura ad arco in pietra riflette le tecniche costruttive dell'epoca, con un design robusto per resistere alle piene del fiume e alle difficili condizioni atmosferiche. **Significato Locale**: Nella tradizione popolare, il Ponte Maggio ha un significato importante. È spesso associato a storie e leggende del passato, simili a quelle di altri ponti medievali toscani, dove l'ingegno umano si mescola con il soprannaturale. Pur non essendo famoso come il vicino Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano, il Ponte Maggio ha mantenuto un fascino particolare per i visitatori che amano scoprire le gemme nascoste del territorio toscano. **Turismo**: Oggi, il ponte è una meta suggestiva per chi visita Bagni di Lucca, soprattutto per gli amanti del trekking e delle passeggiate nella natura. L'area circostante offre un'atmosfera tranquilla e rilassante, con sentieri che si snodano tra colline boscose, ideali per esplorare la bellezza incontaminata della Garfagnana. Il Ponte Maggio è un simbolo di resistenza e di collegamento, non solo fisico ma anche culturale, tra le diverse comunità della valle. Visitare questo luogo significa fare un salto indietro nel tempo, in un'epoca in cui la natura e l'architettura si fondevano armoniosamente. 🇬🇧 The Ponte Maggio is an ancient bridge located in the municipality of Bagni di Lucca, in Tuscany, an area known for its picturesque landscapes and natural thermal baths. This bridge, which crosses the Lima River, is an important example of medieval architecture and probably dates back to the 13th or 14th century. **History**: Built to connect villages and hamlets in the valley, Ponte Maggio was a crucial passageway for merchants and pilgrims crossing the Apennines. Its stone arch structure reflects the construction techniques of the time, designed to be robust enough to withstand the river's floods and harsh weather conditions. **Local Significance**: In popular tradition, Ponte Maggio holds significant meaning. It is often associated with stories and legends from the past, similar to those of other Tuscan medieval bridges, where human ingenuity is intertwined with the supernatural. Although not as famous as the nearby Devil's Bridge in Borgo a Mozzano, Ponte Maggio has maintained a unique charm for visitors who enjoy discovering hidden gems in the Tuscan countryside. **Tourism**: Today, the bridge is a charming destination for those visiting Bagni di Lucca, especially for hiking enthusiasts and nature lovers. The surrounding area offers a peaceful and relaxing atmosphere, with trails winding through wooded hills, perfect for exploring the unspoiled beauty of the Garfagnana region. Ponte Maggio is a symbol of resilience and connection, not only physically but also culturally, linking the various communities in the valley. Visiting this place means taking a step back in time to an era where nature and architecture harmoniously blended together.
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LA DISCARICA DI PECCIOLI E' IL BORGO PIU' BELLO D'ITALIA?
Tat di Montefoscoli https://www.youtube.com/watch?v=orODq6CrRyY Peccioli, paesino della Valdera (PI), si è recentemente classificato al primo posto nel concorso nazionale di Rai Cultura come Borgo dei Borghi. “Peccioli orgoglio toscano”, ha detto il presidente della regione Eugenio Giani. Una vera assurdità, che questo breve video in soli quattro minuti smantella mostrando la tossicità del…
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VINO (CONS. BRUNELLO): IL 21 GIUGNO LA TERZA EDIZIONE DI RED MONTALCINO
VINO (CONS. BRUNELLO): IL 21 GIUGNO LA TERZA EDIZIONE DI RED MONTALCINOIN FORTEZZA SI FESTEGGIANO I PRIMI QUARANT’ANNI DELLA DENOMINAZIONE (Montalcino – SI, 6 giugno 2024). Si declina in chiave pop l’estate del Consorzio del vino Brunello di Montalcino che venerdì 21 giugno torna ad ospitare nella Fortezza medievale del borgo toscano Red Montalcino, l’evento dedicato al Rosso della…
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Ubaldino Peruzzi de' Medici
Ubaldino Peruzzi de' Medici nasce a Firenze il 2 aprile 1822, figlio di Vincenzo Peruzzi, gonfaloniere di Firenze e di Enrichetta Torrigiani. Discendente della famiglia Peruzzi che si era imparentata con la famiglia Medici alla fine del XVIII con il matrimonio tra Bindo Simone (il nonno) e Maria Luisa de' Medici ultima erede della famiglia Medici. La casa dei Peruzzi, posizionata in Borgo dei Greci, sorge sul luogo anticamente occupato da un orto di proprietà dei Peruzzi e su alcune case edificate a loro volta sui resti dell'anfiteatro romano di Firenze. Un'altra dimora dei Peruzzi, la preferita da Ubaldino, è la villa dell'Antella sulle colline fiorentine nel Comune di Bagno a Ripoli. Gli studi per Ubaldino cominciarono nel 1828 presso una scuola privata per poi proseguire presso il collegio Cicognini di Prato. Nove anni dopo, nel 1837, il granduca concesse l'ammissione al collegio Tolomei di Siena, luogo dove studiavano i figli della nobiltà toscana. Conseguì la laurea in tre anni diventando dottore in legge nel 1840. Lo zio paterno, Simone Peruzzi, insistette molto e convince il padre di Ubaldino ad affiancarlo a lui presso Parigi dove lo zio era in affari presso il re di Francia. Ubaldino nel periodo parigino frequentò la École des mines dove conseguì un diploma in ingegneria mineraria nel maggio 1843.
Grazie a questa formazione, al suo rientro a Firenze, diversificò i suoi investimenti in nuovi settori come quello ferroviario, assicurativo e ovviamente minerario. Nel dicembre 1847, alla morte del padre ed entusiasta delle riforme di Pio IX, si lega alla realizzazione dell'ordinamento della guardia civica meritandosi nel 1848 un pubblico ringraziamento dal Municipio Fiorentino. La sua visibilità fu accresciuta anche dall'essere diventato, nel 1848, capo della commissione incaricata di trattare il rientro dall’Austria dei prigionieri toscani. Eletto nel 1948, nel nuovo Parlamento costituzionale sostituì come gonfaloniere il cugino Bettino Ricasoli. Se pur affetto da Vaiolo contribuì al colpo di Stato del 12 aprile 1849 e a stendere il successivo proclama con cui il Comune di Firenze assumeva i pieni poteri in nome del principe, rientrò poi nel suo ruolo di gonfaloniere.
Si sposò, il 9 settembre 1849 con Emilia Toscanelli, nata a Pisa, e conosciuta nel salotto di Carlotta Marchesini Torrigiani. Grazie ad Emilia si istaurò a Firenze un grande salotto culturale conosciuto come il «salotto rosso» frequentato da una miriade di personaggi a partire da Edmondo De Amicis per finire con Cesare Alfieri. Mentre la moglie "creava" relazioni interpersonali il marito Ubaldino si dedica alla vita politica albergando tra i moderati; negli anni che seguirono l'Unità d'Italia si affermò nella vita politica nazionale.
Il 27 aprile 1859 entrò nel Governo provvisorio della Toscana, dopo la definitiva partenza di Leopoldo II, dove fu nominato capo del governo provvisorio toscano. A livello nazionale divenne, nel 1860, deputato e lo rimase per dieci legislature in rappresentanza del primo collegio di Firenze. Fu Ministro dei lavori pubblici con il terzo Governo Cavour mantenendo la carica con il successivo Governo Ricasoli e poi Ministro dell'interno nel Governo Minghetti.
Nel 1865 entrò nel Consiglio provinciale Toscano, divenne, dal 1865 al 1870, Presidente della Provincia Fiorentina per poi divenire Sindaco di Firenze per 8 anni fino al 1878. Durante la sua attività di Sindaco, nel 1876, contribuì alla fondazione del Collegio degli Architetti e Ingegneri in Firenze di cui fu nominato Presidente Onorario. Furono suoi i grandiosi progetti di espansione edilizia della città di Firenze rappresentati ed eseguiti poi dal piano Poggi. Ritiratosi a vita privata nella villa dell'Antella vi mori il 9 settembre 1891.
Jacopo Cioni Gran Cerusico Read the full article
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I LUOGHI DELL'ANIMA
I luoghi dell'anima oggi ci riportano in Toscana, in provincia di Arezzo, ad Anghiari...
Anghiari è un piccolo borgo immerso nella splendida campagna toscana a pochi chilometri da Arezzo, nella Valtiberina Toscana. Per la sua posizione strategica Anghiari rivestì un ruolo molto importante nel Medioevo. Nella pianura appena sottostante il borgo, il 29 giugno 1440, si svolse la famosa Battaglia di Anghiari, nella quale le truppe fiorentine sconfissero quelle milanesi, permettendo così a Firenze di assumere il governo della città. Il celebre affresco della Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci, andato purtroppo perduto, fu commissionato proprio per onorare questa storica vittoria. Anghiari inoltre è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, si sviluppa lungo la ripida e caratteristica "ruga" che lo attraversa rendendolo unico.
Arrivando al paese dalla pianura, la prima cosa che appare davanti agli occhi del visitatore è il Borghetto, vale a dire il più antico insediamento medievale poi circondato da possenti mura cinquecentesche. Un altro elemento capace di catalizzare l’attenzione di ogni visitatore è l’imponente torre medievale del Campano, che con la sua maestosa mole orienta i viaggiatori quasi come un faro. Sempre nel centro storico vale poi una sosta l’antica chiesa rupestre della Badia, fondata dai monaci camaldolesi intorno all’anno 1000.
Nel centro storico si trova inoltre il Palazzo Taglieschi, sede del Museo Statale in cui sono custodite opere di pregio, tra cui una Madonna in legno policromo di Jacopo della Quercia,
alcune terrecotte robbiane e un organo positivo da tavolo del Cinquecento ancora funzionante. Tra gli altri, sono da segnalare il Museo della Battaglia e di Anghiari, che ospitato in Palazzo Marzocco offre la possibilità di conoscere e approfondire la storia dello scontro e la vicenda artistica che ha legato Leonardo a questo luogo. Si prosegue la visita al Museo della Misericordia, che ripercorre la storia della Confraternita della Misericordia di Anghiari, grazie a documenti e oggetti molto particolari. Da non perdere inoltre il Convento e della Chiesa della Croce di Anghiari, fortemente legata alla personalità di San Francesco.
La Valtiberina Toscana è il lembo più orientale della regione e trae il nome dal Tevere che l'attraversa in tutta la sua lunghezza, fino al confine con l'Umbria.
Nelle immediate vicinanze del paese, gli amanti della natura avranno occasione di scoprire la singolare conformazione geologica della Riserva Naturale dei Monti Rognosi; mentre chi preferisce gli scenari medievali imperdibile una visita all’antico Castello di Sorci e a Sansepolcro, borgo medievale che ha dato i natali a Piero della Francesca.
Per chi volesse proseguire la conoscenza di questo grazioso borgo toscano, ogni informazione è reperibile al link:
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Presepe Monumentale 2023 a Città della Pieve
Come ogni anno è molto atteso l’evento clou del Natale di Città della Pieve, nel cuore dell’Umbria, che è il Presepe Monumentale del Terziere Castello, giunto alla 57a edizione, un percorso visitabile dal 25 dicembre al 7 gennaio che combina creatività e tradizione secolare del presepe umbro. Molto particolare anche il Calendario dell’Avvento Luminoso realizzato dal Terziere Casalino che, tutte le sere alle 18 e fino al 24 dicembre, vedrà nella piazzetta del pozzo le finestre luminose aprirsi e svelare la loro storia. Inoltre nei weekend sarà possibile gustare le prelibatezze del Ristoro dell’Elfo e divertirsi con il Ludobus e in Via Vittorio Veneto ci saranno come ogni anno i Mercatini di Natale a cura dell’Associazione Città della Pieve Promotion, oltre tanto intrattenimento per grandi e piccoli con spettacoli teatrali a tema, musical, laboratori e spettacoli di magia. Pur sviluppatasi dall’età medievale, Città della Pieve conobbe senz’altro la presenza umana almeno sin dall’epoca etrusca, confermata da numerosi rinvenimenti archeologici.. In epoca romana, il colle dove sorge il borgo fu noto come Monte di Apollo, per la presenza di un tempio dedicato al dio del Sole. Le prime origini della futura Città della Pieve come centro abitato risalgono, tuttavia, al VII secolo d.C., quando cadde sotto la dominazione dei Longobardi, che fortificarono il colle, posto ai confini del Ducato di Tuscia, in funzione di avvistamento della città di Perugia. Nel centro fortificato fu realizzata una chiesa intitolata ai Santi Gervasio e Protasio, martiri assai venerati presso i Longobardi. Il piccolo castrum conobbe poi un sensibile incremento demografico e, attorno all’anno Mille, sotto l’egida di Perugia, fu munito di una cinta muraria ed elevato a castello, assumendo il nome di Castel della Pieve. Nei decenni il borgo crebbe ulteriormente, grazie allo sviluppo dei commerci e delle attività economiche, fra cui la produzione del laterizio e la lavorazione del ferro battuto, nonché di un tessuto assai pregiato e ricercato come il panno cremisi. Nel 1188, Castel della Pieve cadde sotto la dominazione di Perugia, che la pose a controllo del Chiugi e nel 1228, approfittando del conflitto scoppiato fra le truppe imperiali e senesi e le città di Orvieto e Perugia, il borgo si ribellò, proclamandosi libero comune sotto la protezione dell’imperatore Federico II di Svevia. Perugia nel 1250, dopo la morte di Federico II, riprese il comando del borgo e, per evitare una nuova ribellione, il governo vietò che Castel della Pieve potesse ulteriormente espandersi perché non diventasse ancor più potente. Tra il 1448 ed il 1450, nacque a Castel della Pieve Pietro Vannucci, noto come il Perugino, fra i più celebri artisti del Rinascimento italiano, di alcune delle cui opere si sarebbe arricchita anche la sua città natia. Nel 1529 papa Clemente VII pose Castel della Pieve sotto il controllo pontificio e, nel 1600, il castello fu elevato da papa Clemente VIII a Città, così il toponimo divenne Città di Castel della Pieve, che a breve, per e per l’eccessiva somiglianza con Città di Castello, divenne Città della Pieve. Sul finire della prima metà del XVII secolo, le ambizioni di dominio da parte di papa Urbano VIII sul Ducato di Castro condussero ad un conflitto che coinvolse anche Città della Pieve. Nel 1643 il borgo, difeso da un piccolo contingente papale comandato da Frizza Napolitano, fu espugnato dall’esercito toscano, guidato dal principe Mattias de’ Medici e dal condottiero aretino Alessandro Dal Borro. L’occupazione toscana durò oltre un anno, fino a quando Città della Pieve non tornò nel dominio pontificio. Da allora rilevanti interventi architettonici e la bonifica della Val di Chiana impressero a Città della Pieve l’aspetto odierno, nel quale, in un impianto urbanistico di origine medioevale, si sono alternati tesori rinascimentali, barocchi, manieristi, rococò e neoclassici tutti da scoprire. Read the full article
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Festa della Castagna a Cetica: Sapori d’Autunno e Tradizioni Locali il 10 Novembre
Cetica celebra la Festa della Castagna con degustazioni, mercatini e spettacoli per un weekend all’insegna del gusto e delle tradizioni
Cetica celebra la Festa della Castagna con degustazioni, mercatini e spettacoli per un weekend all’insegna del gusto e delle tradizioni La Festa della Castagna di Cetica torna anche quest’anno per celebrare i profumi e i sapori dell’autunno. Domenica 10 novembre 2024, il piccolo borgo di Cetica, situato nel comune di Castel San Niccolò (AR), accoglierà visitatori e residenti per un evento…
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Con Open Fiber, Enea e Ingv, Pitigliano diventa un borgo smart
Il Comune toscano come un vero e proprio laboratorio d’innovazione a cielo apertosource
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"Cortona" aprile 2023 di Riccardo Rescio
Cortona è un Borgo Toscano molto pittoresco, fortemente caratterizzato dalla sua tipica architettura medievale, fatta di antichi palazzi, vicoli stretti e acciottolati, piccole botteghe artigiane e tipiche trattorie. Un piccola, accogliente, affascinante Città posta sul rilievo montuoso tra la Valdichiana e la valle del Tevere. Cortona è stata un importantissimo centro etrusco caratterizzata da…
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E quel "viso" sul #campanile #petricci #piccolo #borgo #toscano #Semproniano #Grosseto #Toscana #amiata_moments (presso Petricci, Toscana, Italy) https://www.instagram.com/p/CNgHgNnHBW8/?igshid=5i2uiv6cfbqn
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Tra i borghi più affascinanti al mondo c'è San Casciano dei Bagni, un gioiello italiano inserito nella lista dei Best Tourism Village dall'Organizzazione Mondiale del Turismo. Questa località si distingue per il suo patrimonio culturale e paesaggistico, combinando storia millenaria, bellezze architettoniche e famose terme. Situato al confine tra Toscana, Umbria e Lazio, San Casciano è facilmente accessibile e immerso in dolci colline e panorami mozzafiato della campagna toscana. Le origini di San Casciano risalgono all'epoca etrusca, quando la zona iniziò a essere apprezzata per le sue acque termali. I Romani in seguito ne fecero un centro di benessere, attrarre visitatori da tutto l'Impero. Oggi, il borgo mantiene viva questa tradizione, offrendo un'esperienza unica ai suoi visitatori. Il centro storico, caratterizzato da antiche mura e un'architettura che si integra perfettamente nel paesaggio, è dominato dalla torre del castello. La fortezza, costruita all'inizio del XX secolo, regala una vista panoramica sulle colline senesi. Tra le attrazioni principali ci sono l'Insigne Collegiata di San Leonardo, una chiesa con affascinante storia architettonica, e la Chiesa di San Michele Arcangelo, simbolo significativo del borgo. Inoltre, edifici storici come il Palazzo dell'Arcipretura e il Palazzo Comunale evidenziano l'importanza storica e culturale del luogo. Il cuore pulsante di San Casciano è rappresentato dalle sue celebri terme, meta ambita sin dall'antichità. Le oltre quaranta sorgenti termali offrono acque minerali con temperature fino a 42°C, rinomate per le loro proprietà terapeutiche. Fonteverde, uno dei centri termali più esclusivi d'Italia, si trova a pochi passi dal borgo, in un elegante resort che risale al Seicento. Qui, i visitatori possono godere di piscine termali e trattamenti di alta qualità, ammirando i paesaggi circostanti. Le terme di San Casciano non solo attraggono un turismo internazionale, ma rappresentano anche un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile, contribuendo così alla ragione per cui il borgo è stato inserito tra i Best Tourism Village. La bellezza e la sostenibilità di San Casciano dei Bagni lo rendono una destinazione imperdibile per chi desidera scoprire l'Italia autentica.
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