#bianca berlinguer
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Per me Bianca Berlinguer che fa un programma a Rete 4 con le luci dei riflettori sparate sulla faccia per nascondere le rughe è una metafora dei nostri tempi.
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Continua qua con altre rughe ed altri ricordi e cicatrici.
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«Va’ crisci figghi…» (cit.)
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PRIMA PAGINA La Nuova Sardegna di Oggi domenica, 25 agosto 2024
#PrimaPagina#lanuovasardegna quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi nuova#domenica#bianca#berlinguer#saluta#sardegna#concerto#alghero#folla#file#paese#centomila#centro#gallurese#conferma#simbolo#ressa#paura#residenti#turisti#anche
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25 April - Anniversary of Italy's Liberation
25 April also known as the Anniversary of Italy's Liberation is a national holiday in Italy that commemorates the victory of the Italian resistance movement against Nazi Germany and the Italian Social Republic, puppet state of the Nazis and rump state of the fascists, culmination of the liberation of Italy from German occupation and of the Italian civil war in the latter phase of World War II. That is distinct from Republic Day (Festa della Repubblica), which takes place on 2 June and commemorates the 1946 Italian institutional referendum.
Every year on 25 April Italy celebrates Liberation Day, known in Italian as Festa della Liberazione, with a national public holiday.
In addition to the closure of schools, public offices and most shops, the day is marked with parades across the country, organised by ANPI, Italy's partisan association which preserves the memory of the Resistance movement against Fascism.
The occasion is held in commemoration of the end of the Fascist regime and of the Nazi occupation during world war two, as well as the victory of Italy's Resistance movement of partisans who opposed the regime.
Formed in 1943, the partigiani comprised a network of anti-Fascist activists, from diverse backgrounds including workers, farmers, students and intellectuals, across Italy.
Resistance
Together they united in armed resistance against the Nazi occupation and the Fascist regime, making their struggle both a war of liberation and a civil war.
The annual event marks the day in 1945 when a nationwide radio broadcast calling for a popular uprising and general strike against the Nazi occupation and Fascist regime was announced by the National Liberation Committee of Upper Italy (CLNAI), a political umbrella organisation representing the Italian Resistance movement.
This announcement - made by partisan and future president of Italy Sandro Pertini - resulted in the capture and death of Fascist leader Benito Mussolini, who was shot three days later.
The Festa della Liberazione represents a significant turning point in Italy's history, paving the way for the referendum of 2 June 1946 when Italians voted in favour of a republic and against the monarchy which had been discredited during the war and whose members went into exile.
Scurati controversy
This year's event takes place against the backdrop of a political controversy after the state broadcaster RAI stopped a well-known Italian writer from delivering an anti-fascist monologue on television a few days before the Festa della Liberazione.
Antonio Scurati accused RAI of censorship after his monologue was dropped abruptly from the Saturday night talkshow Chesarà for "editorial reasons".
The writer claimed that the move highlighted the alleged attempts by premier Giorgia Meloni's right-wing government to exert its influence over the state broadcaster which has seen several veteran presenters leave over the last year including Fabio Fazio, Bianca Berlinguer and Amadeus.
In his speech Scurati criticised the "ruling post-Fascist party" for wanting to "re-write history" rather than "repudiate its neo-fascist past".
RAI director Paolo Corsini rejected any talk of censorship, as did Meloni who responded to the controversy by posting Scurati's text on her Facebook page, stating that the broadcaster had "simply refused to pay 1800 euro (the monthly salary of many employees) for a minute of monologue".
Meloni added that the Italian people "can freely judge" the contents of the text which was later read live on air by Chesarà presenter Serena Bortone in an act of solidarity with Scurati.
#italy#italia#25 aprile#25 april#festa della liberazione#liberation day#antifascism#history#world war ii#fascism#nazism#antinazi#partisans#resistence#1945#italian history#antonio scurati#giorgia meloni#governo meloni#serena bortone#censorship#storia italiana
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è arrivato il progresso
Ci informa l'editore, cioè Mediaset, che "È sempre Cartabianca" condotto da Bianca Berlinguer (figlia di Enrico) torna ad analizzare il fenomeno OnlyFans, soffermandosi sui format a sfondo sessuale sempre più comuni tra le content creators giovanissime. In particolare si soffermerà sul Chinotto tour, un format che spopola sempre più fra i giovani (?), attuare rapporti sia orali che completi con i propri followers.
Mi sono perso qualcosa? Voi che siete giovani, vi risulta che questo "format" spopola fra le giovanissime content creators? La gravità dei problemi del paese, le minacce sempre incombenti di avventure reazionarie e la necessità di aprire finalmente alla nazione una sicura via di sviluppo economico, di rinnovamento sociale e di progresso democratico rendono sempre più urgente e maturo che si giunga a quello che può essere definito il nuovo grande «compromesso storico» tra le forze che raccolgono e rappresentano la grande maggioranza del popolo italiano. (Enrico Berlinguer)
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https://roma.corriere.it/notizie/politica/24_dicembre_22/bella-chat-giannini-naufragio-fe81b63c-f015-4742-a5b6-d41106da9xlk.shtml
E pure Bella chat, alla fine, è stata travolta dalla maledizione della Favola delle api. L’ha scritta Bernard de Mandeville, nel 1705. L’alveare prospera, sotto il tallone di un lavoro spietato, con pochi che si arricchiscono sfruttando i più, tra vizi, imbrogli, miserie, lussi e disperazione. Eccola allora la rivoluzione dei probi: ora l’onestà regna, l’uguaglianza tra le api pure, ma, rapidamente, più nessuno fa nulla, tutto decade, l’alveare crolla. Avverte il filosofo: «Abbandonate dunque le vostre lamentele, o mortali insensati! Invano cercate di accoppiare la grandezza di una nazione con la probità. Occorre che esistano la frode, il lusso e la vanità, se noi vogliamo goderne i frutti».
Cinico e iperbolico, de Mandeville, ma sta di fatto che anche l’ultimo tentativo di far nascere l’Uomo Nuovo (o la Donna Nuova), con una chat creata da Massimo Giannini il 25 aprile scorso, ha fatto naufragio, sfregiato soprattutto, in conclusione, da liti feroci su Israele. È proprio il fondatore ad abbandonare la nave: «Amiche ed amici, con grande dispiacere e rammarico, vi informo che dopo quest’ultimo messaggio lascio questa chat. L’idea che l’aveva fatta nascere era un’altra, ma constato che nel tempo si è irrimediabilmente perduta, sicuramente anche per responsabilità di chi l’aveva lanciata. Per quanto mi riguarda, mi fermo qui». Ma insomma, che accidenti è successo? La partenza era stata in grande spolvero. Un confronto per la democrazia e contro le tentazioni di rigurgiti neofascisti. Già si parlava di organizzare convegni, e c’era pure chi immaginava la nascita di un nuovo partito. Un migliaio di partecipanti, tanti nomi prestigiosi, non facile dire se con il ruolo di promotori o invece di semplici invitati. Carlo De Benedetti, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Giuseppe Sala, Stefano Bonaccini, Pierluigi Bersani, Fausto Bertinotti, Walter Veltroni, Elsa Fornero, Sigfrido Ranucci, Corrado Formigli, Concita De Gregorio, Bianca Berlinguer, Donata Scalfari e tantissimi altri. A dire la verità già all’inizio gran parte dei nomi più noti si guardavano bene dall’intervenire. E anzi, sconcertati dalla valanga di Bip! che inondavano i cellulari, in parecchi, con garbo, auguravano buon lavoro a tutti e si staccavano dalla chat. Anche perché l’unanimità si era raggiunta soltanto contro l’Autonomia differenziata, e per il resto l’effetto sfogatoio, pieno di frecciatine, non aveva faticato a prendere il sopravvento. Ed è vero anche che si trattava di una chat aperta, dove ognuno poteva invitare chiunque, l’amico, il vicino, il parente, e guai a dire di no alle masse. Ma va da sé che l’effetto stadio si moltiplica. E quindi, dopo un po’ di complimenti reciproci, perché era proprio ora, c’era davvero bisogno che qualcuno alzasse la voce, si era rapidamente passati, come da tradizione, a discutere sulle colpe storiche di una sinistra che ha smarrito principi e ideali, per diventare piaciona e salottiera, se non affarista e attaccata alle poltrone. Ma è soprattutto sulla tragica vicenda mediorientale che la chat è esplosa. David Parenzo contro le «teste di Gaza». Rula Jebreal pubblica foto di bambini palestinesi uccisi: «Ecco cosa vi dovrebbe offendere! Provate a misurare la vostra moralità e umanità». Tal Simone: «Lei mi ha dato del genocida e ora dovrei vergognarmi io». «Vergognati!». «Lei ci ha insultati tutti. Basta». Emanuele Fiano: «Io sono il presidente di Sinistra per Israele e sono stato accusato di essere “per il genocidio”, accusa infamante». Rula Jebreal: «C’è un ampio consenso popolare per il genocidio a Gaza». «Lei insulta. Ogni tanto chiedere scusa non è una vergogna. Ci provi». «Sostenere uno Stato che sta commettendo uno sterminio è direttamente proporzionale a sostenere lo sterminio». «Ma veramente non capisci il valore di quello che dici?». E addio al proposito della chat di stringere nell’angolo Giorgia Meloni. Va da sé che basta, non poteva durare e forse, con il senno di poi, non doveva nemmeno cominciare. Anche l’ultima utopia, per quanto relegata nell’ambito virtuale di una chat, va in soffitta. L’aveva predetto Jean-Jacques Annaud, il regista del film Il nemico alle porte, sulla battaglia di Stalingrado. Eccolo il monologo del commissario politico, prima di morire vittima consapevole del proiettile del cecchino nazista: «Sono stato così sciocco Vassili. L’uomo sarà sempre l’uomo. Non esiste l’uomo nuovo. Con tanta fatica abbiamo provato a creare una società che fosse giusta, dove non c’è niente da invidiare al tuo compagno, ma ci sarà sempre qualcosa da invidiare: un sorriso, un’amicizia, qualcosa che non hai e di cui ti vuoi appropriare. In questo mondo ci saranno sempre i ricchi e i poveri. Ricchi di talento, poveri di talento. Ricchi d’amore, poveri d’amore».
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Scusate fatemi capire se ne va la D'Urso da Mediaset perché è stata trattata come l'ultima delle pezzenti e ci va Bianca Berlinguer?
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“Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Le ho pagate care. C’ho messo una vita a farmele!”.
Anna Magnani rivolgendosi al suo truccatore.
Ci sono rughe, ricordi e cicatrici che vanno indossate a testa alta.
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È sempre Cartabianca di Bianca Berlinguer, puntata di martedì 28 novembre 2023
Martedì 28 novembre 2023, alle 21.25 su Rete 4, nuovo appuntamento con È sempre Cartabianca, il nuovo programma di Bianca Berlinguer. Continue reading Untitled
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Berlinguer fuori onda, l’audio scandalo: “Sono un branco di incapaci”
[[{“value”:” Potrebbe esplodere un vero e proprio caso intorno a Bianca Berlinguer, in seguito al fuorionda durante la sua trasmissione È sempre… L’articolo Berlinguer fuori onda, l’audio scandalo: “Sono un branco di incapaci” proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:”Potrebbe esplodere un vero e proprio caso intorno a Bianca Berlinguer, in seguito al fuorionda durante la sua…
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Bianca Berlinguer si è lasciata andare a una confessione sottovoce sul suo addio alla Rai
Nuovo fuorionda di Striscia la Notizia con protagonista Bianca Berlinguer, la conduttrice di È sempre Cartabianca. Nel servizio mandato in onda il 22 ottobre 2024, la Berlinguer ha commentato prima un servizio errato a opera dei suoi collaboratori e poco dopo si è lasciata andare a una confessione sottovoce sul suo addio alla Rai e sul passaggio a Mediaset, e su come oggi starebbero lavorando le persone in Rai. Ma procediamo per punti. Fuorionda su Bianca Berlinguer a Striscia la Notizia Il fuorionda su Bianca Berlinguer risale alla registrazione di È sempre Cartabianca di domenica, in cui la conduttrice si è lamentata del lavoro della sua redazione per un servizio sbagliato. La ricostruzione del programma di Antonio Ricci ha acceso i riflettori su uno sfogo piuttosto acceso, in cui ha affermato: “Non è possibile, non ce la faccio, non si può lavorare così… hanno sbagliato pezzo. Non è più possibile lavorare con un branco di incapaci come questi. Non ne imbroccano una”. Un fuorionda destinato a far discutere, considerando che le ripercussioni non solo solamente interne, ma anche esterne. Non è la prima volta, infatti, che Bianca Berlinguer fa delle osservazioni sul lavoro della redazione: è già successo in passato, sempre con un fuorionda di Striscia la N otizia, di vederla alle prese con le critiche. Anche allora era abbastanza insoddisfatta dei contenuti del programma. “I pezzi fanno pena, proprio pena. E adesso fanno pena anche quelli del settimanale. Facevano pena, tutti! Non c’era un pezzo decente”. Il commento sulla Rai Una confessione sottovoce, ma non abbastanza da non essere ripresa. E infatti il fuorionda è servito: oltre allo sfogo sul lavoro svolto dalla redazione, la Berlinguer ha parlato della Rai, facendo menzione di ipotetiche “regole assurde”. Queste le parole della conduttrice: “Ringrazio Dio di non essere rimasta lì. Oggi sicuramente non sarei più in onda. Non avrei accettato le regole, e quindi avrebbero trovato il modo di non farmi…”. Sempre durante la registrazione del programma È sempre Cartabianca, la Berlinguer ha parlato di presunte regole. “Mi hanno detto che ci sono regole assurde, tipo controllano tutti i servizi, tutti i testi. Che poi se fai un talk, che te voi controlla’. Avrebbero boicottato gli ospiti, figurati”. Questo è già stato definito un clamoroso fuorionda, considerando che ci si aspetta un intervento da parte della Rai nelle prossime ore. Perché Bianca Berlinguer ha lasciato la Rai A dicembre 2023, Bianca Berlinguer è stata ospite da Silvia Toffanin a Verissimo, per la prima volta su Canale 5. Durante l’intervista, la conduttrice aveva spiegato i motivi dell’addio alla Rai, una decisione che aveva definito come molto sofferta e anche piuttosto pensata. “Mi ha procurato tante notti insonni”. No, non ha deciso “a cuor leggero” di lasciare il luogo dove ha iniziato a lavorare all’età di 25 anni. Aveva detto: “A farmi prendere la decisione di andarmene è stato l’allontanamento, che avevo sentito molto negli ultimi anni, da parte dei vertici della Rai. Mi sono spesso sentita sola, con la sensazione che non ci fosse interesse a investire sulla trasmissione, come se fosse più sopportata che valorizzata, anche se non ho mai avuto la sensazione che volessero chiuderla”. Read the full article
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In Russia ti sbattono in galera per aver scritto “basta guerra”, in Iran ti massacrano se non porti il velo, in Corea del Nord scompari se appena osi criticare il potere, in Italia con la “dittatura” finisci in televisione🤡
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Nell’ultima puntata di È Sempre Cartabianca, Bianca Berlinguer ha invitato Mario Giordano e Selvaggia Lucarelli per affrontare il caso del Pandoro Gate e quello di Fedez e Cristiano Iovino. La conduttrice all’inizio si è limitata a fare delle domande ai suoi ospiti, ma poco dopo ha dato più di un giudizio, soprattutto sul rapper di Vorrei Ma Non Posto. #Lucarelli: “È stupefacente che Fedez abbia negato la sua presenza alla rissa perché oggi si parla di una trattativa, di un accordo tra avvocati proprio con Iovino”.#ÈsempreCartabianca pic.twitter.com/YNNWJYP7Kw — È sempre Cartabianca (@CartabiancaR4) May 21, 2024 Bianca Berlinguer su Fedez: “Quando lei era in difficoltà lui se n’è andato”. “Mi pare di capire che il prezzo triplicato dei prodotti che sponsorizzava non andava in beneficenza, perché quella in realtà era già stata fatta prima con una cifra prestabilita, ma non dalla Ferragni, ma dalla ditta che produceva il pandoro o le uova di pasqua. Ma questo loro fenomeno era tutto finto? Perché poi c’è stato il matrimonio, i video del loro quotidiano. Quindi era tutto costruito solo per fare soldi? Io non so se fingessero o fossero una famiglia realmente felice come si rappresentavano in pubblico. Però una cosa la dico, appena lei è stata in difficoltà lui ha preso e se n’è andato via di casa. Scusatemi, ma questo penso. Non per entrare nel merito di vicende, però questo fa un po’ pensare. Eh vabbè però è così. Dopo quindici giorni se ne era già andato a vivere in un’altra casa, quella nuova da 400 metri quadri. In questo momento l’abbandonata è stata lei che era quella che aveva tenuto in piedi questa coppia, questo marchio, questo brand. Tra i due mi è sembrata più attiva lei in questo senso. Lei aveva tenuto tutto in piedi prima che succedessero queste ultime dinamiche”. Immediata la replica di Selvaggia Lucarelli: “Guarda che l’hai riassunta in maniera brutale, ma molto onesta“. Fedez a parte, ogni volta che accendo Rete 4 e inquadrano Bianca Berlinguer… “Appena lei è andata in difficoltà, lui è scappato di casa” Bianca Berlinguer ha racchiuso i Ferragnez meglio di tutti 😃 #ESempreCartabianca — Fabio Fabbretti (@fabiofabbretti) May 21, 2024 Fonte
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