#bestemmiatore
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La nuova serie di Zerocalcare mi ha rinfrescato il concetto su quanto Facebook sia ottimo per ritrovare le persone che non sentivi da un sacco di anni e subito dopo per ricordarti perché non le sentissi da un sacco di anni.
Di seguito un estratto di una chat FB del 2009 con un mio vecchio compagno di Liceo (bestemmiatore portuale) con cui mi assicuravo che stesse bene dopo l'incidente alla stazione di Viareggio.
Io: Ciao R.! Tutto bene con l'esplosione e l'incendio?!
RG: Grazie a Dio va tutto bene!
Io: Grazie al porcoddio, volevi dire! Diocane che botto!
RG: Gesù perdona! Non nominare il nome di Dio invano!
Io: AHAHAHAHA! Madonna assassina mi fai morire! Ma come va lì dio boia?
RG: Gesù perdona! T'HO DETTO DI NON NOMINARE IL NOME D'IDDIO INVANO!
Io: Ma non l'ho nominato invano... l'ho accompagnato con aggettivi superlativi dispregiativi di grado assoluto e nomi di animali, dio berva!
RG: Guarda che se succedono queste cose è colpa di chi non crede nell'unico e vero Gesù Cristo Salvatore figlio di Dio Onnipotente!
Io: Veramente è stata una cisterna di GPL a cui secondo me hanno fatto l'ultima manutenzione durante il ventennio fascista...
RG: Eh! A quei tempi ci tenevano che le cose funzionassero a dovere! Mica come ora che ci sono dapertutto donne e omosessuali a dettar legge!
Io: R... ti devo dire una cosa.
RG: Dimmi.
Io: Hai presente quella volta che durante l'occupazione della scuola stavi per trombare con F. ma poi sei scivolato ubriaco giù dalle scale antincendio e t'abbiamo portato in pronto soccorso tutto pisciato e vomitato?
RG: Sì...
Io: T'avevo chiuso fuori io.
RG: Cosa?! Ma perché?!
Io: Non so il perché ma dio maiale ora sì e fine dei sensi di colpa!
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Mi capita di pensare a Pasolini. Penso alla sua grandezza di antipoeta, di bestemmiatore di fede e speranza, di corruttore. Al suo autolesionismo, che non è masochismo ma autodistruzione. Moravia lo diceva: il poeta è cattivo. I poeti devono essere cattivissimi.
Carmelo Bene, da Il mio testamento dalla tomba del teatro
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Bestemmiare è una bella attività
(Da Il mestiere di vivere, di Cesare Pavese)
《 Bestemmiare, per quei tipi all’antica che non sono perfettamente convinti che Dio non esista, ma, pure infischiandosene, se lo tengono ogni tanto tra carne e pelle, è una bella attività. Viene un accesso d’asma e l’uomo comincia a bestemmiare con rabbia e tenacia: con la precisa intenzione di offendere questo Dio eventuale. Pensa che dopotutto, se c’è, ogni bestemmia è un colpo di martello sui chiodi della croce e un dispiacere fatto a colui. Poi Dio si vendicherà – è il suo sistema – farà il diavolo a quattro, manderà altre disgrazie, metterà all’inferno, ma capovolga anche il mondo, nessuno gli toglierà il dispiacere provato, la martellata sofferta. Nessuno! È una bella consolazione. E certo ciò rivela che dopotutto questo Dio non ha pensato a tutto. Pensate: è il padrone assoluto, il tiranno, il tutto; l’uomo è una merda, un nulla, e pure l’uomo ha questa possibilità di farlo irritare e scontentarlo e mandargli a male un attimo della sua beata esistenza. Questo è davvero il «meilleur témoignage que nous puissons donner de notre dignité.» Come mai Baudelaire non ci ha fatto sopra una poesia? 》
[Questa figura del bestemmiatore-tipo rappresenta un tale chiassoso e sfacciato accumulo di errori logici, teologici, cognitivi, da mettermi di buonumore. Orgoglioso disamore di sé potrebbe chiamarsi il suo atteggiamento - e il peccato; negazione della relazione, negazione del sé, negazione dell'amore. Forse è vero che la felicità non esiste, ma percorrere la via più naturale, della partecipazione all'ente originario generante, potrebbe portare almeno ad uno stato di quiete, di serenità.]
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Per chi, come me, ha la musica come àncora, bussola, rifugio e psicoterapeuta da quando si ha memoria, il tag di @northlilje è 😙🫴🏽❤️🔥. Questi i fab four del momento, e perché:
La Tosse Grassa - TG3: Marchigiano, folle, bestemmiatore (non cute veneto, siamo dalle parti di cose tipo _mad0nna ingravidata da un asino sieropositivo_. Un PRO). Frulla italodisco, black metal, paperissimasprint su testi che ti rapiscono, li canti e ti vergogni di te stesso. Solo su Souncloud e yt, ed è comunque incredibile che questo florilegio di perversioni morali e culturali sia ospitato da qualunque parte ❤️
De La Soul - 3 ft High And Rising: mio babbo è James Brown, mio zio Marvin Gaye e mio cugino Prince. I Public Enemy sono la colonna sonora della mia formazione politica: proclami, sirene, ritmi serrati e circolari. Gli NWA gli sbandati a cui vorrei unirmi ma ho paura che poi qualcuno mi si avvicini fuori da un locale per dirmi "COMPLIMENTI, HAI APPENA VINTO IL PREMIO MR MAGLIETTA BAGNATA" e blam blam, la mia fine terrena la passo a a fare mente locale su qual è il metodo più sicuro di rimuovere macchie di sangue. Tutto 'sto cappello per far capire che questi tre, arrivati *dal niente* a dire che la vita è (anche) essere gentili, strambi, completamente un-cool e lo fanno con un armamentario sonoro che attinge al loro sfaccettato immaginario culturale, senza limiti imposti da una supposta "correttezza delle fonti" per chi è nero, con un flow che a ogni curva ti sorprende per inventiva e per come i significati e le parole vengono cesellati, beh, questi tre hanno folgorato non me e tantissimi altri, ma La Musica. La storia dei campioni non _cleared_ per decenni, tanto che solo qualche settimana fa sono sbarcati su Spotify, merita dieci minuti del vostro tempo, anche per fare una ragionata su come il modello PAGHI MA NON POSSIEDI NULLA, che sia applicato allo streaming o la vostra auto, sia la ciliegina di merda sulla torta di merda che è sta merda di c4pitalismo.
66Cl - Caballero: poche pusghette, qui basta una definizione: “Breve guida al lottarmatismo per i nati negli anni zero”. Nichilismo, coscienza di classe, tiro punk, birre del discount, rap. Contro lo Stato ed il capitale Voglio un mitra per Natale Mamma un mitra per Natale! Io lo adoro perchè sp4ra ai f4scisti Io lo adoro perchè sp4ra ai padroni Io lo adoro perchè può sp4rare a me- Può sp4rare a te, Può sp4rare a me, Può sp4rare a te
Leonard Cohen - Various Positions: tutti conoscete di certo la sua canzone più celebre, ma quasi altrettanto certamente conoscete la versione portata al mondo da quell'angelo di Jeff Buckley. Ho appena visto il documentario che analizza la storia di questa canzone e nel farlo ci racconta la vita di questo poeta prestato alla canzone. Hallelujah: Leonard Cohen, A Journey, A Song (https://boxd.it/wgjm) mi ha fatto tornare voglia di sentire questo capolavoro. E poi gli altri, e poi leggere le sue canzoni. Recuperatelo, scaricatelo, ma ritagliatevi il tempo per godervi questo gioiello. (la versione di Jeff l'ho suonata al funerale di mio fratello come hanno fatto un sacco di altre persone per le loro cerimonie più importanti, ho saputo dal documentario, e non mi ha sorpreso per nulla. Era un ragazzo, io uno di due anni più grande. Se siete arrivati fino a qui, per il valore che può avere per voi, avete ricevuto una porzione preziosa della mia storia)
#music#la tosse grassa#de la soul#3ft high and rising#66cl#leonard cohen#jeff buckley#various positions#hallelujah#letterboxd
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Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità, e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù. (1 Timoteo 1:12-14)
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Un uomo che decide d'inventare se stesso, si assume il ruolo del Creatore, almeno secondo un certo modo di vedere le cose: è uno snaturato, un bestemmiatore, un abominio tra gli abomini. Da un altro punto di vista, potreste vedere patos nella sua persona, eroismo nella sua lotta, nella sua disponibilità a rischiare: non tutti i mutanti sopravvivono. O se no, consideratelo sotto l'aspetto sociopolitico: quasi tutti i migratori imparano a camuffarsi e sanno identificarsi con i propri camuffamenti. Le descrizioni false che diamo di noi per controbattere le falsità inventate sul nostro conto, nascondendo per motivi di sicurezza il nostro io segreto. Un uomo che inventa se stesso ha bisogno di qualcuno che creda in lui, per dimostrare che ce l'ha fatta. Di recitare ancora la Parte di Dio, potreste dire. Ma potreste anche scendere qualche gradino e pensare a Tinker bell: le fate non esistono se i bambini non battono le mani. O potreste semplicemente dire: significa proprio questo essere un uomo.
I versi satanici, S. Rushdie, 1985
#salman rushdie#i versi satanici#the satanic verses#literature#contemporary literature#quotes#love#beauty#art#reading#mailmiocuoredipietratremaancora
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Quando il Papa cita un bestemmiatore
Nel suo discorso alle autorità, a Lisbona, mercoledì 2 agosto, Papa Francesco ha citato lo scrittore portoghese José Saramago. Per l’italiano medio, il nome di Saramago forse non dice niente. Per i cattolici portoghesi è l’epitome del male, della bestemmia e dell’avversione alla Chiesa. Continue reading Untitled
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#Apostasia#Bergoglio#bergoglionate#cattivi maestri#cattocomunismo#cattocomunisti#falsi profeti#fumo di satana#idiozie clericali#José Saramago#papa Francesco#sedicenti cattolici#spirito del concilio
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Quesito Caro Padre Angelo, Stavo pensando ad alcune cose e ho alcune difficoltà; le volevo chiedere come mai nei libri dei maccabei ci sono delle contraddizioni? Ho letto che la morte di Antioco Epifane viene descritta in 3 maniere differenti... come è possibile se è parola di Dio? e quindi tutto dovrebbe essere veritiero? (…). ecco, il problema che le presento: è possibile che un credente cattolico e ovviamente praticante un giorno smetta di essere credente, perché gli viene la convinzione / sente dentro di sé, in buona fede quindi, che non è necessaria la fede cristiana per salvarsi, perché potrebbe arrivare a pensare che il cristianesimo sia come le altre religioni, magari la migliore e più bella di tutte, però ancora una religione come c'è ne sono altre, ma che l'importante sia la buona condotta e che solo l'amore conta, al di là della religione d'appartenenza, potrebbe pensare anche che la religione è molto legata al posto in cui uno nasce, se nasce in Italia diventerà cattolico, se nasce in Giappone buddista, e così via, ma tutte cercano di portarti a vivere bene e ad amarci gli uni gli altri. Ecco, il problema che si è creato nella mia testa è: se un fedele cattolico, sente in coscienza che le cose stanno così, non so come potrebbe essere colpevole, se la sua coscienza non lo condanna, ma anzi lo approva pure... Grazie in anticipo Padre Angelo e buona giornata. Risposta del sacerdote Carissimo, 1. per la descrizione della morte di Antioco Epifane le apparenti divergenze si spiegano in maniera molto semplice. La fine di Antioco Epifane viene narrata con dovizia di particolari nel secondo libro dei Maccabei al capitolo 9. Ecco la parte centrale: “Così diceva nella sua superbia: «Farò di Gerusalemme un cimitero di Giudei, appena vi sarò giunto». Ma il Signore che tutto vede, il Dio d'Israele, lo colpì con piaga insanabile e invisibile. Aveva appena terminato quella frase, quando lo colpì un insopportabile dolore alle viscere e terribili spasimi intestinali, ben meritati da colui che aveva straziato le viscere altrui con molti e strani generi di torture. Ma egli non desisteva affatto dalla sua alterigia, anzi era pieno ancora di superbia, spirando fuoco d'ira contro i Giudei, e comandando di accelerare la corsa. Gli capitò perciò di cadere dal carro in corsa tumultuosa e di rovinarsi tutte le membra del corpo nella violenta caduta. Colui che poco prima, nella sua sovrumana arroganza, pensava di comandare ai flutti del mare, e credeva di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora, gettato a terra, doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, a tal punto che nel corpo di quell'empio si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le sue carni, fra spasimi e dolori, cadevano a brandelli e l'esercito era tutto nauseato dal fetore e dal marciume di lui. Colui che poco prima credeva di toccare gli astri del cielo, ora nessuno poteva sopportarlo per l'intollerabile intensità del fetore” (2 Mac 9,4-10). “Quest'omicida e bestemmiatore, dunque, soffrendo crudeli tormenti, come li aveva fatti subire agli altri, finì così la sua vita con miserabile morte in terra straniera, sui monti” (2 Mac 9,28). 2. In nota la Bibbia di Gerusalemme scrive: il parallelo di 1 Mac 6,9 (ecco la seconda la narrazione) è molto più sobrio. Ecco che cosa vi si legge: “Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo quanto aveva desiderato. Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire. Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l'animo è oppresso dai dispiaceri. Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono! Ora mi ricordo dei mali ch
e ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e d'argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco, muoio nella più profonda tristezza in paese straniero»” (1 Mac 6,8-13). Come si vede non c’è contraddizione. Il primo testo è più ampolloso, mentre il secondo è più sobrio. 3. La terza narrazione invece è decisamente diversa. Tuttavia viene narrata all'interno di una lettera riportata nel testo. La Bibbia di Gerusalemme annota: “L'autore sacro, inserendo tale lettera prima della sua opera, non si fa garante del suo valore storico” (nota a 2 Mac 1,10). Tant’è vero che al capitolo nono descrive con esattezza come è avvenuta la morte. 4. Nella seconda parte della tua mail chiedi se sia possibile che un cattolico credente ad un certo momento smetta di credere e pensi, senza colpa alcuna, che la religione cristiana, pur essendo migliore delle altre, sia una fra le tante. Qui evidentemente c'è da dire che se ad un certo momento smette di credere può essere sostanzialmente per due motivi, ma che si riassumono in uno: non ha coltivato la fede. Può non averla coltivata anzitutto sotto l’aspetto dell’istruzione. Pur sollecitato da varie obiezioni, si è preferito concludere che una religione vale l’altra. Mentre Cristo sollecita ogni suo interlocutore a porsi la domanda sulla verità tra le varie religioni chiedendo: “Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?” (Gv 8,46). Ogni cristiano ha il dovere di rendere ragione della sua speranza (cfr 1 Pt 3,15). 5. La responsabilità più grave però ce l’ha sul piano pratico e operativo. Perché quando in maniera permanente si vive in peccato mortale Dio viene sentito sempre più lontano e non incide quasi per nulla nella propria vita personale. Allora è facile giungere alla conclusione da te riportata. Ma se si vive in grazia di Dio e, non solo, ma si coltiva questo germe divino deposto in noi (cfr 1 Gv 3,9), allora si fruisce della presenza di Dio all’interno del proprio cuore, “si gusta la buona parola di Dio e i prodigi del mondo futuro” (Ebr 6,5). Quando “si gusta il dono celeste e si diventa diventa partecipi dello Spirito Santo" (cfr. Ebr 6,4) non si dice più che il cristianesimo è una religione tra le tante. Si comprende subito l’abissale differenza tra Gesù Cristo e gli altri fondatori delle varie religioni. Gesù non è solo un uomo, ma è Dio che ha assunto una natura umana per farsi vedere, per insegnare, per compiere la redenzione, per portare la vita divina nel cuore dell’uomo. Gli altri fondatori sono semplicemente uomini mortali. Nessun altro ha compiuto la redenzione, l’espiazione dei peccati. Nessun altro ci ha meritato l’apertura del paradiso e la comunione con Dio. Nessun altro può deporre un germe di vita divina nel cuore dell’uomo al di fuori di lui. Quando non si vive in grazia, è fatale non pensare più a tutto questo. 6. Infine va ricordato che il punto discriminante per la salvezza non è semplicemente la vita onesta, ma il vivere in grazia. Si può essere onesti davanti al mondo perché non si ruba e non si ammazza. Ma pur essendo onesti davanti al mondo, si potrebbe non essere in grazia di Dio perché non si osservano i suoi comandamenti. Penso in particolare al terzo (ricordati di santificare le feste") e al sesto ("non commettere atti impuri”). 7. È vero che essere nati in una nazione di tradizione cristiana agevola la fede in Cristo. Tuttavia in fin dei conti non crediamo in Cristo perché siamo nati in Italia, ma perché abbiamo creduto nella sua divinità e l’abbiamo accolta liberamente nella nostra vita. Il confronto con le altre religioni che oggi è inevitabile ci conferma sempre di più nelle parole pronunciate da San Paolo per ispirazione dello Spirito Santo: “So in chi ho creduto” (2 Tm 1,12). Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera. Padre Angelo
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Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori
Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori
Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori Dopo che l’apostolo Paolo ha ringraziato il Signore per averlo salvato, benché fosse stato un bestemmiatore, un persecutore della Chiesa di Gesù Cristo ed anche un oltraggiatore, scrisse queste parole a Timoteo: «Certa è questa parola e degna d’essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali…
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Paolo De Martino "Preferisco i piccoli"
XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (09/07/2023) Vangelo: Mt 11,25-30 E’ una delle più belle pagine del vangelo di Matteo. Gesù pensava di poter cambiare la religione del suo tempo, ma… Il momento che Gesù vive non è facile. Dagli scribi è considerato un bestemmiatore (Mt 9,3) e meritevole della pena di morte. I farisei hanno iniziato una campagna denigratoria nei suoi confronti. Non…
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Scrive Luigi Settembrini: "Nel fondo della sua anima c'era la fede, come c'era l'amore e il desiderio ardentissimo della vita, della bellezza, e di tutte le illusioni tanto care all'uomo, e necessarie, e reali per l'uomo. Chi oserebbe dire che il Leopardi è ateo, o sensista, o materialista? Egli è come Giobbe, che maladice il giorno che è nato, e grida che il suo dolore è troppo e non ha scopo; egli bestemmia Dio perchè lo crede, ma lo dice un essere malefico, un brutto potere che ascoso a comun danno impera, una mano che flagellando si colora nel mio sangue innocente. Non avere una colpa, e sofferire tanto, perchè? Perchè questa ragione spietata che mi toglie tutte le illusioni, e mi fa dimandare a tutti gli esseri, perché? e nessuno mi sa rispondere? Per qual fine, per quale necessità, per qual bene altrui io debbo essere straziato sì fieramente dal dolore? Io non so qual uomo potrebbe dargli una risposta ragionevole." È quindi Settembrini a istituire un paragone esplicito tra Leopardi e Giobbe (quantunque vi abbia accennato il Leopardi stesso nei Nuovi Credenti), ma egli ne fa, a mio avviso arbitrariamente, piuttosto un bestemmiatore che un ateo: sta qui agendo la censura cattolica e ideologica del pensiero leopardiano? Le stesse illusioni, a mio avviso, hanno ragion d'essere sullo sfondo di un "reale" nulla; non nella prospettiva della realtà divina, in cui sarebbero sostanze, e non nomi, come la virtù (vedi Bruto e Teofrasto - ti tenni per una sostanza, ed eri una parola - e la "vendetta sulla virtù" che vorrebbe prendersi il Leopardi). E sempre in quest'ottica riduttiva della portata del pensiero leopardiano, procede poche pagine più in là Settembrini: "Io vi esorto, o giovani, a tener cara la memoria di Giacomo Leopardi, e studiarne amorosamente le opere; ma guardatevi dal ripeterne i pensieri e dall'imitarlo nella dolorosa poesia, perchè egli fu una misera eccezione della natura umana." Come volevasi dimostrare: innanzitutto si amplifica il lamento leopardiano, fino a renderlo, pur nella sua tragicità, querulo e pretestuoso, al punto di provocarne un istintivo rigetto; poi si procede al consueto affondo, sentenziando che egli fu "una misera eccezione della natura umana". Siete sicuri che il vostro amato Leopardi, che nella Ginestra dice "nobil natura è quella…", sia contento di essere ricordato così? Abbiate ali, abbiate trivelle per concepire anche solo un briciolo della grandezza del suo pensiero; staccatevi da voi stessi (o dalla vostra maschera), disarmatevi, andategli incontro, e vi porterà a nuove profondità e altezze: rendetegli davvero "cara" la memoria che egli tiene presso gli uomini, per vostro mezzo. Non difendetevi da Leopardi: egli non vuole convincervi di nulla. Non vi porterà via Dio, Gesù Cristo, l'aldilà; paradossalmente, vi porterà dappresso a questi concetti meglio di un santo cattolico, in quanto egli è portatore di onestà, amore per gli altri, intelligenza. State tranquilli: Leopardi non è un'eccezione della natura umana. Grazie al cielo.
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Anche perchè non dipende dall'essere credenti o meno, è soltanto una imprecazione che si usa per sentirsi edgy. Il bestemmiatore in sè fa abbastanza ridere.
Salvo i veneti: quelli ce l'hanno proprio impiantato di nascita.
Le persone che bestemmiano quando si innervosiacono 🔁 io che mi innervosisco quando sento le persone bestemmiare.
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Un cambiamento radicale è possibile?
Un cambiamento radicale è possibile?
Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità, e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù. (1 Timoteo…
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Italian teenager culture is starting the Divine Comedy and chatting about what infernal circle you'd be in
#letteralmente un tag yourself involontario#''allora io sono bestemmiatore... gio siamo vicini di girone tu sei sodomita!''
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No global, contestatori e pro Lgbt: al Sinodo sfilano volti poco sinodali
Sconcerto per la nomina, tra gli invitati speciali del Sinodo, del bestemmiatore Luca Casarini. Ma anche sul versante ecclesiale le cose non vanno meglio: gli attivisti della causa gay Martin, De Kesel e Inogés Sanz sono stati voluti personalmente da Bergoglio. E c’è anche il teologo Dianich, che firmò il documento di dissenso contro Ratzinger e san Giovanni Paolo II. Continue reading Untitled
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