#barbara garlaschelli
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“Ci sono pensieri che hanno i denti.
Che a pensarli fanno male.
Ci sono pensieri che cerchi di non pensare mai, perché, una volta pensati, niente è più come prima.
Ci sono pensieri che hanno i denti,
e quando li pensi cominciano a mangiarti.”
— Barbara Garlaschelli
#pensieri#denti#pensare#fare male#cercare#non pensare#Niente#come prima#cambiare#mangiare#mangiarti#mordere#frasi e citazioni#frasi tumblr#frasi#Barbara Garlaschelli
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Quello che scatta le foto non lo vede mai nessuno nelle foto.
Quello che scatta le foto immortala vite di passaggio e resta nell'ombra.
Quello che scatta le foto, prima o poi, c'è qualcuno che gliene scatta una a lui. Mentre si nasconde per scattare.
Quello che scatta le foto preferisce essere lui che scatta le foto perché è timido. Perché così è lui che ha il controllo senza essere visto e non c'è nessuno che gli dà consigli non richiesti. Perché lui sa cosa fare. Perché ha dovuto imparare a cavarsela quando era molto piccolo. Non a scattere le foto. A preparare il pranzo perché la mamma era a letto malata. La mamma era sempre a letto malata.
Quello che scatta le foto ha il suo punto di vista.
E un obiettivo.
Che è ciò che conta nella vita.
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“Ci sono pensieri che hanno i denti
Che a pensarli fanno male.
Ci sono pensieri che cerchi di non pensare mai,
perché una volta pensati niente è più come prima.
Ci sono pensieri che hanno i denti
e quando li pensi cominciano a mangiarti.
(Barbara Garlaschelli)”
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Ci sono pensieri che hanno i denti
Che a pensarli fanno male.
Ci sono pensieri che cerchi di non pensare mai,
perché una volta pensati niente è più come prima.
Ci sono pensieri che hanno i denti
e quando li pensi cominciano a mangiarti.
Barbara Garlaschelli
Dipinto di Véronique Paquereau
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Provate voi a essere donne
con il coltello alla gola
le gambe aperte
e la pistola puntata alla tempia.
Provate voi a essere donne
la costola di Adamo
la polvere di stelle
gli assorbenti con le ali
le ali senza vento,
in caduta libera.
Provate voi a essere donne
a morire come foglie
calpestate come foglie
bruciate come foglie.
Provate voi ché noi siamo stanche
di mettere al mondo uomini che ci tagliano la vita
e ci seppelliscono che ancora respiriamo.
Barbara Garlaschelli
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Provate voi a essere donne
con il coltello alla gola
le gambe aperte
e la pistola puntata alla tempia.
Provate voi a essere donne
la costola di Adamo
la polvere di stelle
gli assorbenti con le ali
le ali senza vento,
in caduta libera.
Provate voi a essere donne
a morire come foglie
calpestate come foglie
bruciate come foglie.
Provate voi ché noi siamo stanche
di mettere al mondo uomini che ci tagliano la vita
e ci seppelliscono che ancora respiriamo.
Barbara Garlaschelli 🥀
Fonte fb
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Provate voi a essere donne
con il coltello alla gola
le gambe aperte
e la pistola puntata alla tempia.
Provate voi a essere donne
la costola di Adamo
la polvere di stelle
gli assorbenti con le ali
le ali senza vento,
in caduta libera.
Provate voi a essere donne
a morire come foglie
calpestate come foglie
bruciate come foglie.
Provate voi ché noi siamo stanche
di mettere al mondo uomini che ci tagliano la vita
e ci seppelliscono che ancora respiriamo.
Barbara Garlaschelli
(dipinto Christine Wu)
#uomini e donne#donne#donna#paura di amare#frasi forza#tumblr#coraggio#amarsi#frasi tumblr#resilienza#non avere paura#paura#paura di soffrire#ho paura#paura dell'abbandono#paura del futuro#paura di sbagliare#femminicidio#sorelle#sorella#sorellanza#violenza#violenza sulle donne#stop#stop alla violenza#respect#madri#dolore#amore tumblr#sofferenza
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Ci sono pensieri che hanno i denti Che a pensarli fanno male. Ci sono pensieri che cerchi di non pensare mai, perché una volta pensati niente è più come prima. Ci sono pensieri che hanno i denti e quando li pensi cominciano a mangiarti.
|| Barbara Garlaschelli
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Provate voi a essere donne
con il coltello alla gola
le gambe aperte
e la pistola puntata alla tempia.
Provate voi a essere donne
la costola di Adamo
la polvere di stelle
gli assorbenti con le ali
le ali senza vento,
in caduta libera.
Provate voi a essere donne
a morire come foglie
calpestate come foglie
bruciate come foglie.
Provate voi ché noi siamo stanche
di mettere al mondo uomini che ci tagliano la vita
e ci seppelliscono che ancora respiriamo.
Barbara Garlaschelli
#donne
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Provate voi a essere donne con il coltello alla gola le gambe aperte e la pistola puntata alla tempia.Provate voi a essere donne la costola di Adamo la polvere di stelle gli assorbenti con le ali le ali senza vento,in caduta libera.Provate voi a essere donne a morire come foglie calpestate come foglie bruciate come foglie.Provate voi ché noi siamo stanche di mettere al mondo uomini che ci tagliano la vita e ci seppelliscono che ancora respiriamo.
Barbara Garlaschelli
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Frey: fra sogni Folk ed intimismo
Frey, Italo tedesca, nasce a Cremona, città dei violini. Costruisce canzoni con texture chitarristiche essenziali, esprimendo il proprio inland empire tra irruenza ed intimismo.
La sua scrittura concreta l' ha portata a condividere il palco con autori quali Pacifico, Francesco Bianconi, Neri Marcorè, Niccolò Fabi, Morgan, Cristina Donà, lo scrittore Alessandro D' Avenia, la scrittice Barbara Garlaschelli e Max Gazzè.
Nel 2020 esce il suo disco fisico "Baci nel vento" e su tutte le piattaforme, nel 2022 il video di "Ci siamo fatti male" e a settembre 2023 viene pubblicato il suo libro "Canzoni Facili per giovani chitarristi" contenente spartiti, illustrazioni e video di 10 canzoni originali. Frey a settembre 2024 sarà alla fiera di internazionale di "Mondo musica " come finalista per il concorso New sound of acoustic music.
Al fianco della cantautrice ci saranno musicisti che spaziano dalle sonorità della buona musica popolare al Jazz, Gianni Satta alla tromba, e Loris Leo Lari al contrabbasso.
Gianni Satta, trombettista prevalentemente jazzista, mix di origini lodigiane e sarde, ha partecipato a numerosi festival Jazz importanti come "Matera Jazz Fest"e"Lario Jazz Fest"; e a vari concerti in Teatri, nel 2018 ricordiamo la vittoria di Musicultura nella band di Davide Zilli.
Loris Leo Lari, contrabbassista cremonese con alle spalle importanti palchi, fra i tanti nomi ricordiamo l' aver suonato con giganti del panorama Jazz e pop come Paolo Fresu ed Ornella Vanoni.
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Milano, presentata la sestina finalista del Premio Wondy
Milano, presentata la sestina finalista del Premio Wondy. È stata annunciata nei giorni scorsi in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione Wondy Sono Io, la sestina finalista della sesta edizione del Premio Wondy per la letteratura resiliente, progetto nato nel 2018 in memoria della giornalista e scrittrice Francesca Del Rosso (1974-2016), conosciuta con il soprannome Wondy e autrice del volume Wondy – ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro (Rizzoli, 2014) nel quale ha raccontato con ironia e coraggio come ha affrontato la malattia. Il Comitato Promotore, coadiuvato da un gruppo di lettori dell'associazione "Wondy Sono Io" insieme ai coordinatori, ha identificato le sei opere finaliste che saranno successivamente sottoposte al giudizio di due giurie, una tecnica e una popolare: si tratta di La bambina sputafuoco di Giulia Binando Melis (Garzanti), La figlia del ferro di Paola Cereda (Giulio Perrone Editore), Tuamore di Crocifisso Dentello (La Nave di Teseo), Sarà solo la fine del mondo di Liv Ferrachiati (Marsilio), Una vita dolce di Beppe Sebaste (Neri Pozza) e Trema la notte di Nadia Terranova (Einaudi). In linea con lo spirito che anima questo Premio, i sei autori sono stati scelti dal Comitato per l’apporto personale e innovativo nella narrazione del concetto di resilienza, raccontato nelle sue varie sfumature e come chiave interpretativa positiva degli accadimenti della vita, personale e collettiva. "Resilienza è un termine ormai di uso comune da quando l’Unione europea ha ideato il Pnrr. Alcuni ritengono che sia abusato, ma se maneggiato con parsimonia e cura rappresenta un valore meraviglioso. In fondo, essere resilienti significa reagire agli inciampi che la vita ci pone di fonte, piccoli o grandi che siano. La letteratura da sempre è uno strumento potente per raccontare come le difficoltà possano tramutarsi in opportunità. Infatti, anche quest’anno siamo entusiasti di aver ricevuto tante candidature valide" – ha commentato Alessandro Milan, Presidente dell’Associazione "Wondy Sono Io". La nuova Giuria tecnica, presieduta dall’avvocato e saggista Umberto Ambrosoli, è designata annualmente tra una rosa di giornalisti, accademici, scrittori e personalità del mondo della cultura e della comunicazione. In questa nuova edizione ne fanno parte: Stefania Auci, scrittrice; Federico Bertoni, Professore ordinario di Teoria della letteratura all’Università di Bologna; Alessandra Casella, giornalista e scrittrice; Fabio Genovesi, scrittore; Luca Dini, giornalista; Francesca Mannocchi, giornalista e scrittrice - vincitrice della V edizione del Premio Wondy; Gaia Manzini, scrittrice; Emanuele Nenna, imprenditore e pubblicitario, Ceo di Dentsu Creative e Gianni Turchetta, professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano. Al vincitore decretato dalla giuria tecnica andrà un premio di 5000 euro e una tela dell'artista Luca Tridente, le cui opere donate nelle scorse edizioni sono state inserite nel Catalogo dell'arte moderna (Editoriale Giorgio Mondadori), considerato un punto di riferimento per l'arte moderna e contemporanea. Accanto al volume premiato dalla Giuria tecnica, è prevista anche l’assegnazione di un premio di 2000 euro al vincitore designato da una Giuria popolare, che potrà esprimere la propria preferenza votando sulle pagine social del Premio (Facebook, Instagram e Twitter) fino alle ore 23.59 del giorno 12 marzo 2023. Nelle precedenti edizioni, il premio della giuria tecnica è andato a Alessandra Sarchi per La notte ha la mia voce (Einaudi), a Rosella Postorino per Le assaggiatrici (Feltrinelli), a Andrea Pomella per L’uomo che trema (Einaudi), a Viola Ardone per Il treno dei bambini (Einaudi) e a Francesca Mannocchi per Bianco è il colore del danno (Einaudi Stile Libero). Quello della giuria popolare invece a Barbara Garlaschelli per Non volevo morire vergine (Piemme), Ritanna Armeni per Una donna può tutto (Ponte alle Grazie), Leo Ortolani per Cinzia (Bao Publishing), Anna Giurickovic Dato per Il grande me (Fazi editore) e a Valentina D'Urbano con il libro Tre gocce d'acqua (Mondadori). La premiazione ufficiale si terrà presso il Teatro Manzoni di Milano, il prossimo 13 marzo 2023 nel corso di una serata organizzata dall’associazione "Wondy Sono Io”, creata insieme a un gruppo di amici da Alessandro Milan, con l’obiettivo di proseguire la grande eredità umana e intellettuale lasciata dalla moglie Francesca, grande appassionata di libri, che con la sua storia ha saputo insegnare a donne e uomini come nella vita le difficoltà di varia natura possano - e debbano - essere affrontate, possibilmente con il sorriso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Si vive di sottrazioni. Si vive sommando le occasioni perdute, gli incontri mancati, gli amori finiti, le ore e i giorni e le notti consumate nell’attesa.
Alla fine ciò che resta è una montagna di cose che non ci sono state.
Barbara Garlaschelli
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Come lo racconti un bacio? Due labbra che si incontrano? Due lingue che si intrecciano? Saliva che scivola dentro un’altra bocca? Respiri trattenuti o scambiati? Esistono le parole per raccontarlo un bacio? Che è sempre uguale e sempre diverso? È tecnica? Umori? Atmosfera? Eccitazione? Istinto? Ispirazione? Equivoco? Speranza? Curiosità? Sigillo? Peccato? Purezza? Come lo vivi un bacio? Li ricordi tutti? Li hai dimenticati tutti? Ne insegui uno? Li vuoi tutti? Come lo aspetti un bacio? Non lo aspetti? Capita? Lo prepari? Lo insegui? Lo fuggi? Lo implori? Lo imponi? Cosa c’è in un bacio? Tutto? Niente? Tutto e niente? Non ho dato molti baci nella mia lunga-breve vita. Se tiro la somma sono più quelli che ho perso. Infinitamente di più quelli a cui ho rinunciato. Per molto, moltissimo tempo ho creduto di non poter baciare. Poi di non saper baciare. Poi di non voler baciare. Per molto, moltissimo tempo la mia bocca è stata una cella di clausura. Solo che nessuna preghiera veniva recitata lì dentro. È passato del tempo. La mia bocca ha imparato a baciare, con la stessa infinita pazienza con cui un bambino impara a camminare. E lo stesso atavico istinto. Un giorno, d’improvviso, il bambino sta in piedi da solo, cammina, un passo dopo l’altro. E non ricorda più il tempo in cui non lo faceva. Ecco, la differenza sta lì: io il tempo della cella di clausura non l’ho dimenticato. Così ogni volta che bacio rinasco. Mille volte vorrei. Mille volte.
Barbara Garlaschelli, Ballate controvento
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Si vive di sottrazioni. Si vive sommando le occasioni perdute, gli incontri mancati, gli amori finiti, le ore e i giorni e le notti consumate nell’attesa. Alla fine ciò che resta è una montagna di cose che non ci sono state.
( Barbara Garlaschelli)
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“Ci sono pensieri che hanno i denti
Che a pensarli fanno male.
Ci sono pensieri che cerchi di non pensare mai,
perché una volta pensati niente è più come prima.
Ci sono pensieri che hanno i denti
e quando li pensi cominciano a mangiarti.
(Barbara Garlaschelli)”
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