#baldini & castoldi
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gioiabattista · 2 months ago
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Maiuscole e minuscole
E se l’Universo fosse stato creato da una Drammaturga? Se lo chiede Filippo Capobianco nel suo ultimo libro “Le supernove non fanno rumore, e tu tossisci a teatro?” edito da Baldini+Castoldi, e me lo chiedo anche io. Da drammaturga, creatrice di Mondi e di Universi, che vivono talvolta sulle pagine scritte, altre volte sulle assi di un palcoscenico, altre volte ancora su frequenze inudibili e…
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teatrogag · 4 months ago
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Spettri di Clint. L'america del mito nell'opera di Eastwood.
Clint Eastwood è stato celebrato dalla critica solo nel passaggio del secolo. Fenomenale davanti alla macchina da presa, nei panni del regista ha saputo misurarsi coraggiosamente con i grandi drammi della storia, senza aderire a estetiche alla moda. Il s
Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri dialogano con Franco Porcarelli Messo all’indice per la violenza del suo personaggio nella serie dell’ispettore Callaghan, Clint Eastwood è stato celebrato dalla critica solo nel passaggio del secolo. Fenomenale davanti alla macchina da presa, nei panni del regista ha saputo misurarsi coraggiosamente con i grandi drammi della storia, senza aderire a estetiche…
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stilouniverse · 4 months ago
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Vania Colasanti "Inseguendo Caravaggio. Nei suoi luighi e nei suoi quadri", presentazione
[…]   Una caccia al tesoro, in forma di racconto, in grado di svelare i retroscena dei suoi celebri dipinti e della sua esistenza in fuga attraverso le sue Madonne scalze, i suoi santi, le ali dei suoi angeli. Michelangelo Merisi continua a far parlare di sé tra pieghe di documenti antichi che si affacciano dai vari archivi, smentendo, rinnovando, ribadendo notizie e nuove ipotesi che…
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fashionbooksmilano · 7 months ago
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Renata Mohlo
Elegante da morire
Baldini+Castoldi, Milano 2024, 192 pagine, brossura, ISBN 9791254941447
euro 18,00
email if you want to buy [email protected]
Milano, sbadata e rampante. Giorni nostri. Un cadavere giace nella toilette di un noto ristorante. L’acqua del rubinetto corre, il rotolo di carta igienica pure, e lo stiletto di una décolleté griffata affonda nel corpo esanime dell’illustre defunta. Lei, Madame Jesais Tout, ma all’anagrafe Gaetana Pizzuto; lei, direttrice onnipotente di una patinata rivista di moda, che decide ascese e cadute con un cenno del capo; lei, che «un tempo era buona, ma poi ha dimenticato tutto»; ebbene, lei ora viene avvolta in un tappeto afghano e chiusa nel freezer, per occultarne l’omicidio prima che la gente mormori. E quando Ignazio Scognamiglio, ispettore sgualcito e incline alla disfatta, sarà assoldato sottotraccia alla ricerca di colpevoli e moventi (a profusione), in passerella sfileranno rivalità antiche e figli rinnegati, portinaie chiromanti e parvenu dell’haute couture, fenomenologie del merletto e vendette servite gelide. Intessendo un noir che è anche satira tagliente, l’autrice realizza un affresco ironico e corale, quello della moda tutta brillio ma con i suoi chiaroscuri – lì dove «è tutto falso, la fantasia è altrove» – qui restituita con spensierata, ma a tratti tenera, efferatezza. Come si dice, «Adoro!»
Al piano di sotto
Quando un luogo banale diventa lo scenario di qualcosa di straordinario.
Tutto era dorato, ma era sorprendentemente argenteo quel che si vedeva dello stiletto in acciaio. Brillava superbo, illuminato dal raggio di luce che, penetrando da una feritoia in alto a sinistra, colpiva con precisione il tacco di una décolleté griffata. Una fibbia a forma di rondine, con la sua coda affusolata e biforcuta, giaceva un po’ più in là sul pavimento, mentre la punta della scarpa veniva inghiottita dal buio. Unico elemento vivido in quell’immensa scatola di marmo con venature ambrate, il rosso di un sottile rivolo di sangue che formava una chiazza frastagliata.
Gli specchi riflettevano ogni cosa all’infinito, in un gioco di rifrazioni che rasentava per perfezione quello delle piramidi, e il rumore dell’acqua, che sgorgava da un rubinetto d’oro dimenticato aperto, come una dolce reminiscenza orientale, si confondeva con i suoni sincopati di un pezzo di Dizzy Gillespie.
I soffitti alti e altrettanto specchiati moltiplicavano la scena: a terra giaceva un corpo elegante anche nella morte. Il tubino nero di YSL continuava imperterrito a fasciare un corpo inerme, minuto e in una posa scomposta. Come una farfalla trafitta da uno spillo, Madame Jesais Tout, la potente direttrice di «Cloud», aveva smesso di respirare. Era successo proprio mentre era in bagno, nel momento più intimo e riservato. Sembrava si volesse aggrappare alla carta igienica, che continuava a srotolarsi nella sua rosata ingenuità, producendo un ritmico cigolio. La porta era chiusa e chi avesse bussato sarebbe passato alla successiva pensando semplicemente che qualcuno si fosse asserragliato lì dentro per starsene un attimo in pace, per farsi di coca o per consumare una fugace avventura con uno degli aitanti camerieri. Le gambe piegate all’indietro, le braccia aperte a croce e i capelli di un rosso pompeiano lunghi di extension sparpagliati in ciocche disordinate, defunte già da tempo, enfatizzavano la perentorietà di tutta quella lussuosa pietra tombale, investita della responsabilità di conferire sacralità al luogo dove si fa pipì.
La scena poteva sembrare un’installazione dello Studio Azzurro. Un po’ macabra, certo, ma, si sa, il gusto dell’orrido aveva conquistato tutti e anche l’animo più sensibile aveva imparato a farci i conti. Si era ormai smesso di immaginare il bello per rallegrarsi, per elevarsi. Erano tempi duri. Tra gli stucchi dei salotti che contavano echeggiavano ancora le risate al ricordo della reazione di un giovane stilista, che, all’inaugurazione di una mostra, fu insultato da Klevis Klapman, fratello di Albin ed esponente della Young British Art. Il poveretto, di fronte a un manichino dall’aspetto efebico con un fallo piantato sulla fronte, aveva osato sorridere e sussurrare qualcosa tipo «Ma non ci credo!», scambiando un’occhiata d’intesa con un ragazzotto chinato ad armeggiare con una presa di corrente. Peccato che il ragazzotto fosse l’autore di quel capolavoro. Sollevando lo sguardo, gli avrebbe urlato «Sei davvero privo di fantasia!» di fronte al Gotha dell’arte e della moda che, all’unisono, si mise a fissare il poveruomo come se fosse un pipistrello morto caduto nella minestra. La sua carriera ovviamente finì lì, nessuno lo invitò più e così tornò a fare le pizze al paesello. Essere insultati pubblicamente da un artista d’avanguardia avrebbe rovinato chiunque.
Stupirsi o giudicare non era quindi chic. Il cinismo era quanto di più elegante ci fosse. Questa è la ragione per la quale quel delitto fu scoperto solo molte ore dopo dalla donna delle pulizie del più noto ristorante non solo della città, ma del mondo, perché apparteneva a uno degli stilisti più in voga.
03/05/24
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errantepagina69 · 7 months ago
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Marco Pagliettini Massimo Poggini (70 Volte Vasco)
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A quel punto il gruppo era nato. Provavano spesso e andavano a suonare ovunque li chiamassero: balere, feste di partito, talvolta usavano come palco il rimorchio di un camion. Però in quel 1980 avrebbero fatto solo una dozzina di concerti, non di più. Inoltre per un po' di tempo rimasero senza nome. Come è nato è storia nota: un giorno erano a casa di Elmi. Vasco aveva già un discreto seguito femminile, e spesso le fan telefonavano per parlarci insieme. Arrivò l'ennesima telefonata. Elmi rispose facendo un po' lo scemo e prese in giro la ragazza imitando la voce di Vasco. Lei lo sgamò e domandò: «Ma tu non sei Vasco. Chi sei?» E lui: <<Io sono Steve. Steve Rogers!>> Scoppiarono in una fragorosa risata, e subito dopo Vasco disse: «Bellissimo. Il mio gruppo si chiamerà Steve Rogers Band». Da lì in avanti sui manifesti avrebbero scritto << Vasco Rossi in tour con la Steve Rogers Band»>. Tornando all'album, resta da dire della copertina. Nella versione originale, c'è una foto in bianco e nero di Vasco ritratto di spalle. Sul retro c'è un suo primo piano con un occhio nero e il volto tumefatto, come se fosse stato picchiato. Racconta il fotografo Mauro Balletti: «<Non ricordo come sia nata l'idea dell'occhio pesto, forse perché Vasco continuava a ripetere che le canzoni sono come cazzotti. Ancora mi domando come mai alla fine decidemmo di non usare questa foto come copertina... Mentre scattavo, continuavo a dirgli che somigliava a Frank Sinatra. È uno dei lavori che ricordo con più piacere. Vasco era divertente e giocoso, una persona normale nella sua eccezionalità>>.
Prima uscita 9 dicembre 2021 Editore Baldini + Castoldi Pagine 480
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queerographies · 1 year ago
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[Il giardino del tiglio][Gabriel Garko][Gino Saladini]
Alzheimer, famiglia arcobaleno e maternità surrogata: la storia di un padre che ritrova se stesso
Edoardo Dalla Valle è un professore di Filosofia Estetica a Roma che, in passato, è stato ospite dei principali salotti televisivi per le sue controverse posizioni contro l’omosessualità. Le sue opinioni l’hanno irrimediabilmente allontanato dalla famiglia arcobaleno che suo figlio Federico ha costruito con il marito Paul, al punto che si è sempre rifiutato di conoscere i nipoti Luca e Matteo,…
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gregor-samsung · 1 month ago
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" Restammo ancora a guardarci, io ben convinto a non porre per primo nessunissima domanda. Finché: «Io sono la zia» si decise riducendo la voce. ��Lui dice che sono soltanto una cugina, ma in effetti sarei come e più di una zia, perché chi ha accudita la sua povera mamma fino all’ultimo se non io? Per sua fortuna è mancata prima di dover soffrire il peggio. Poi tutto è stato così difficile, nessuno potrà mai averne idea. Fino al giorno della disgrazia lo conoscevo poco, lui. Sempre stato in giro per il mondo, collegi accademia caserme. Ma da allora ho dovuto occuparmene io, si vede che così comandava il destino in Cielo. E sono ormai nove anni, sa?» Finii il caffè, rimasi con il bicchiere in mano. Il vetro era ancora fresco. «Nove anni» riprese in cantilena, quella sua voce sempre più sottile, «oggi è niente, ma in principio: oh, non voglio neanche ricordarlo il principio. Un giovane come lui, perdere gli occhi e una mano. Così: solo perché Nostro Signore non vuole nessuno contento a questo mondo. Alle manovre, giocando con una bomba. Dico giocando perché cosa sono poi queste manovre al giorno d’oggi?
Dia a me quel bicchiere.» «Il mio comandante mi ha spiegato» dissi. Per darmi un tono fissavo le mattonelle del pavimento. Ogni quattro formavano un disegno azzurro, una specie di arzigogolato fiore su fondo bianco. Dalle tende trasparenti alla finestra la luce si posava su quei fiori a raggera rilevandone l’esilità. «Un uomo come lui» seguitava adagio via via raggrinzendo e distendendo le rughe del volto. «Anche abbastanza ricco, sì. Lui ricco, mica io. Lo straccio d’una pensione di vedova, io. Ma lui: ricco. Neanche quarant’anni. Sano come un leone. E solo al mondo.» Schiacciai accuratamente la cicca nel piattino che mi aveva offerto come posacenere. «Gli stia ben dietro in questi giorni, mi raccomando» disse ancora. «Non deve mai lasciarlo solo. Lo sa, vero? E abbia pazienza, figlio mio, tanta santa pazienza. Non lo contraddica, non discuta per carità, gli dia sempre ragione, che lui parli o straparli. L’unica salvezza è rispondergli sempre sì. Sì e sissignore. Capito?» «Certo, signora.» "
Giovanni Arpino, Il buio e il miele, Baldini & Castoldi (collana Romanzi e Racconti, n° 5), 1993 [Edizione originale: 1969]; pp. 10-11.
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Tutto va per il meglio nel peggiore dei mondi possibili.
Baudelaire citato da Gianni Scalia ne La ragione della follia in Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia, La maggioranza deviante, L’ideologia del controllo sociale totale, Baldini+Castoldi, 2024
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abatelunare · 7 months ago
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Ecco lì un mio compagno d'infanzia, che al vedermi scappa; ed io, com'è mio dovere, lascio che scappi (Guido Da Verona, Il Cavaliere dello Spirito Santo, Milano, Baldini & Castoldi, 1919).
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libriaco · 2 years ago
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Un’ottima insegnante
Una volta che ha imparato a leggere c’è una cosa sola in cui le puoi insegnare a credere... le puoi insegnare a credere in se stessa.
V. Woolf, [A society, 1921], La società [trad. A. Bottini] in V. Woolf, Tutti i racconti, Milano, La Tartaruga - Baldini&Castoldi, 2003
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paoloferrario · 5 months ago
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Rachel E. Gross, "Vagina obscura". Un viaggio anatomico, Baldini&Castoldi, 2024
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londranotizie24 · 10 months ago
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Arriva Retrospective, doppio magazine italiano e inglese. Il 30 presentazione all'Iic
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Di Pietro Nigro Sarà presentato domani 30 gennaio all'istituto Italiano di Cultura di Londra Retrospective, il nuovissimo doppio magazine culturale italiano e inglese creato da Glauco Della Sciucca. Nasce Retrospective, il nuovo magazine italiano e inglese pensato da Glauco Della Sciucca Nasce Retrospective, una nuova rivista destinata ad arricchire il panorama culturale italiano e inglese allo stesso tempo. Il nuovo magazine, che avrà doppia edizione in italiano e inglese con contenuti diversificati, e si chiama Retrospective, è destinato quasi geneticamnte a fare da ponte tra le due culture linguistiche. A pensarlo, idearlo e fondarlo in Italia è stato un poliedrico imprenditore ed operatore culturale italiano, Glauco Della Sciucca, che ha coinvolto nel progetto altri due valenti soci, Mario DI Paolo e Lorenzo Tamburini, e realizza il nuovo giornale - che avverrà in Inghilterra - con la società che ha fondato Ghislandi & Gutenberg Ltd. Retrospective - qui il sito ufficiale - sarà lanciato ufficialmente presso l'Istituto Italiano di Cultura di Londra domani, 30 gennaio 2024, alle 18:00. "Retrospective" è un'opera ambiziosa, una sorta di "antologia delle idee", che raccoglie le opere di autori, filosofi e artisti provenienti da tutto il mondo, presentate nella loro lingua originale. I co-fondatori, Glauco Della Sciucca, Mario Di Paolo e Lorenzo Tamburini, saranno presenti all'evento per condividere la visione dietro questa rivoluzionaria pubblicazione. Retrospective desidera coinvolgere voci autorevoli e appassionate nel mondo del giornalismo e della cultura. L'obiettivo è presentare il progetto e cercare collaborazioni per i futuri numeri della rivista. Il numero inaugurale, dal titolo "Retrospective", è il primo passo di Ghislandi & Gutenberg Ltd. verso la realizzazione di un progetto più ampio. La rivista esiste in due versioni: italiano e inglese, con copertine diverse. La sua struttura riflette l'intenzione di attingere a voci tanto celebri quanto sconosciute e si presenta come un'antologia aperta, inclusiva e senza limiti, pubblicando ogni contributo nella lingua originale dell'autore. Questa rivista, rispettando un approccio filologico al vecchio broadsheet, è stata concepita in Italia e prodotta nel Regno Unito da Stroma, distribuita online da Newsstand e a livello mondiale da Ra N’Olly. L'evento vedrà la partecipazione del creatore e co-fondatore Glauco Della Sciucca, insieme ai co-fondatori Mario Di Paolo e Lorenzo Tamburini, e alla presenza di Martina Mazzotta della Fondazione Mazzotta. La moderazione sarà affidata al giornalista Alessandro Allocca, che guiderà la discussione su come "Retrospective" può diventare una piattaforma influente nel panorama culturale globale. Glauco Della Sciucca, protagonista poliedrico della vita culturale italiana a Londra Glauco Della Sciucca, poliedrico imprenditore, artista, regista e giornalista, con una carriera che spazia da Londra all'Italia, ha co-fondato Ghislandi & Gutenberg Ltd. nel 2020. Il suo impegno nel mondo della cultura e dell'arte è evidente non solo attraverso questa nuova pubblicazione, ma anche attraverso la sua partecipazione a progetti artistici e cinematografici di rilievo. Ha co-fondato la società Hoffman, Barney & Foscari a Londra insieme al direttore Sir Michael Lindsay-Hogg, ha collaborato con riviste come The New Yorker, Columbia University e The New York Review of Books (USA) e case editrici come Baldini Castoldi Dalai ( Italia). Ha disegnato prototipi di beni di lusso per HBF e modelli di orologi per marchi come Swatch Group (Cina), ha pubblicato il libro “Central Park West Stories”, ha disegnato le copertine per riviste come Linus e ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio “Umanesimo” e il cortometraggio “Nel Mondo mio interiore”. Ha collaborato alla prima britannica del film “Padre” diretto da Giada Colagrande (Regent Street Cinema) e allo stesso “Humanism” al Prince Charles Cinema. Insieme a Sir Michael Lindsay-Hogg ha esposto la sua arte a Londra (“State of Minds” alla Lacey Contemporary Gallery, 2016). Nel 2020 ha creato e co-fondato la casa editrice Ghislandi & Gutenberg per la quale ha ideato e disegnato la rivista “Retrospettiva”. L'evento sarà impreziosito dalla presenza di Mario Di Paolo, rinomato designer di vini e fotografo internazionalmente acclamato. La sua "Life Space", un mix di esperienze personali, educative e culturali, si traduce in contributi significativi al mondo creativo e sarà un elemento chiave della serata. Martina Mazzotta, accademica - attualmente è Associate Fellow al Warburg Institute, University of London - e curatrice specializzata in filosofia e nelle sue interconnessioni con le arti visive, la musica e la scienza, porterà una prospettiva unica all'evento. La sua passione per la letteratura e il suo interesse per "Retrospective" aggiungeranno ulteriori dimensioni all'esperienza. ... Continua a leggere su
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stilouniverse · 8 months ago
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Costanza DiQuattro "L'ira di Dio",
presentazione di Mar Baldini Castoldi Editori Costanza DiQuattro nel suo ultimo romanzo “L’ira di Dio”, grazie alla sua particolare capacità nel descrivere i sentimenti umani  più travagliati e sofferti, riesce ancora una volta a catturare e coinvolgere il lettore. È un romanzo particolare  perché, all’interno di un contesto storico- geografico drammatico  quale quello del disastroso terremoto…
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fabricepanichi · 11 months ago
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Porte aperte.
30 avventure negli stadi più belli del mondo
[2020]
"Questo volume illustrato è quanto di più simile a un’autobiografia potrei mai concepire, perché il calcio è stata anche una splendida scusa per vedere il mondo, e più i luoghi in cui mi mandavano si scostavano dai percorsi tradizionali, meglio mi trovavo… Ne ho visti a centinaia di stadi, e di ciascuno ricordo un particolare, che sia una scalinata, una sala stampa o una tettoia cadente. Tutti gli stadi assolvono alla stessa funzione, ma non ce n’è uno uguale a un altro. Sono come persone. Ti sorprendono. Ti stancano. Ti fanno battere il cuore" — Paolo Condò
PORTE APERTE, Paolo Condò Baldini + Castoldi, 2020.
Direzione artistica e progettazione. Copertina rigida, 240 pagine, 192 foto e illustrazioni.
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errantepagina69 · 7 months ago
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Marie-Dominique Lelièvre (Chanel Nº 5. Biografia non autorizzata)
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Hans Günther non spezzava solo i cuori, ma anche le vite, avendo il potere di condurre una donna in prigione o in un campo di concentramento, come capitò a sua moglie, Maximiliana Henrietta von Schoenebeck, detta Jako. Aristocratica tedesca, sorellastra della scrittrice Sybille Bedford, suo padre aveva sposato un'ereditiera ebrea appartenente a una facoltosa famiglia berlinese. Nelle sue memorie, Sybille Bedford descrive Dincklage come un cognato malvagio di cui non dice mai il nome, indicandolo semplicemente con la lettera D maiuscola seguita da un punto o da un commento sarcastico come «<suo marito e dio del sole»> oppure «quel bravo partner di doppio a tennis»>. <Di una bellezza abbagliante, affascinante, biondissimo, immaginate un principe di Galles alto come un uomo [si riferiva a colui che divenne duca di Windsor e che non superava il metro e settanta], di buona famiglia, con pochi soldi ma dotato di un titolo, padre tedesco, madre inglese, un playboy, un seduttore, che non aveva mai lavorato, viveva alle spalle di donne sposate e, di tanto in tanto, persino di un uomo ricco»>, racconta la Bedford. Come Coco, anche lui era bisessuale. Sybille Bedford non si faceva nessuna illusione su di lui, di cui conosceva il lato malefico, «Nel 1919 [...], pare che abbia preso parte a un atto di brutalità politica, tragico e criminale. Oltre che di vigliaccheria. » Sybille Bedford allude all' orribile assassinio di Rosa Luxemburg, l'icona del marxismo tedesco.
Prima uscita 29 aprile 2021 Editore Baldini + Castoldi Pagine 240
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queerographies · 1 year ago
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[A visible man][Edward Enninful]
Dal Ghana a Londra, dall'olimpo della moda alle battaglie per i diritti civili: il memoir del primo editor in chief nero della storia di Vogue.
Quando Edward Enninful è diventato il primo editor in chief nero di «Vouge UK», pochi nel mondo della moda volevano confrontarsi con il fatto che non riuscisse a rappresentare il mondo in cui viviamo. Ma Edward, fautore dell’inclusione da sempre, ha rapidamente cambiato le cose. Grazie al suo estro e alla sua capacità di percorrere i tempi, sulle copertine di «Vouge» sono comparse figure…
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