#autunno 2020
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Il prato del cimitero
Nel vecchio cimitero di C., dove è sepolto mio nonno, c’è tra i sepolcri un largo spiazzo ricoperto da un folto prato verde. È un punto ben esposto sia al sole che alla pioggia, e in mezzo a quel tappeto color smeraldo si affollano fiori di ogni tipo: margherite e calendule in primavera, tarassaco, papavero e fiordalisi in estate, gli astri in autunno e qualche raro fiore di anemone in inverno. Quella distesa, in mezzo alla sfilza di pareti di morti impilati fittamente uno sopra l’altro, è un punto di sollievo, dove l’occhio finalmente può riposare. In autunno e in primavera non è raro sentire nell’aria fin da quando si varca la soglia del cimitero l’odore di erba tagliata, e un familiare ronzio in lontananza fa intuire che il prato era di nuovo diventato troppo alto. Passiamo davanti a edifici che una volta saranno sicuramente stati monumentali, ma che adesso non sono altro che fatiscenti: le crepe attraversano le colonne, il tufo bianco dei cornicioni si sbriciola e dai frontoni spuntano cespugli ed erbacce. Alcuni loculi sono vuoti, e da lontano queste vecchie casupole sembrano delle bocche sdentate. I morti sono incasellati alla rinfusa, senza un ordine cronologico, e non è raro trovare in nicchie adiacenti due persone morte a un secolo di distanza l’una dall’altra. “Dovrebbero toglierli, questi vecchiacci, e metterli in un ossario,” brontola, come sempre, mia nonna. Cammina lenta, il ginocchio fa male, si appoggia al mio braccio. Io annuisco. Da una fotografia in bianco e nero racchiusa in un ovale mi guarda un uomo baffuto. Nardò Francesco, lavoratore, d’affanni pieno e di virtù, qui ebbe pace e riposo nell’età di anni sessanta il 28 novembre 1927. “Se togliessero questi qua e restaurassero gli edifici vecchi probabilmente non ci sarebbe bisogno di costruire un cimitero nuovo,” dico. “Eh!” esclama lei, senza aggiungere altro: so già come la pensa. La costruzione del cimitero nuovo è argomento di accese discussioni a C.: troppo vicino alle case e all’ospedale, e pare che l’assegnazione dell’appalto non sia stata poi così trasparente. “Alla fine, si potrebbe utilizzare l'area dove adesso c’è il prato,” ragionavo una ventina di minuti prima col fioraio, mentre ci incartava un bel mazzo di anthurium e gerbere rosse. “Piuttosto che costruire da un’altra parte, tanto vale usare quello spazio, no?” “Non si può,” mi ha risposto il fioraio, tagliando con gesto abituale i gambi dei fiori. “Per legge i cimiteri devono sempre avere dello spazio in più." Vedendo la mia espressione confusa, ha aggiunto: "In caso di epidemie.” Dopo aver depositato il mazzo di anthurium e gerbere davanti al loculo dove riposa mio nonno, a piccoli e lenti passetti ci avviamo verso l’uscita; alla nostra sinistra, il vento gioca in mezzo ai lunghi fili d’erba del grande prato. Lo fisso ripensando alle parole del fioraio: sarà vero quello che ha detto? Che assurdità, sembra un retaggio medievale! Non viviamo mica ai tempi della peste bubbonica. Figurati se una cosa del genere potrebbe mai accadere oggi. Il sole splende alto, rassicurante, e per essere una giornata di metà febbraio fa particolarmente caldo. Il 2020, penso, sarà un anno bellissimo.
(aprile 2020)
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ANSA
Covid: pronta la norma per la fine dell'isolamento dei positivi
Probabile in Cdm lunedi. In autunno vaccinazioni, senza obbligo.
《Con enorme ritardo e nell'indifferenza generale pare stia per essere tolto l'obbligo di isolamento per chi è positivo al COVID. Eppure i decessi per COVID, pur poco numerosi e di persone che erano quasi sempre afflitte da altre gravi patologie, sono stati, nell'estate 2023, più o meno gli stessi di quelli che si sono registrati nelle estati 2020, 2021 e 2022. Che cosa è cambiato nel frattempo? È cambiata l'attenzione mediatica. I mezzi di comunicazione, che per due anni hanno diffuso terrore presso il pubblico degli sprovveduti, si sono indirizzati ad altre emergenze, quella bellica e quella climatica. Ora che la positività non servirà più a farsi dare una settimana di malattia dal medico di base è facile prevedere che anche il numero dei tamponi tenderà ad azzerarsi. I morti col COVID torneranno ad essere registrati come morti di cancro, di infarto, di polmonite, di ictus o, più semplicemente, di vecchiaia. Il coronavirus ridiventerà quello che probabilmente è sempre stato, una semplice influenza (forse un po' più grave, ma non è possibile dirlo perché, essendo stati fin dall'inizio boicottate le medicine efficaci, ogni paragone con le epidemie influenzali del passato risulta improponibile).
Che cosa resterà, allora, di questa vicenda incredibile? Oltre ai terribili danni provocati a milioni di persone ( soprattutto giovani ed anziani) che sono rimaste colpite nel corpo e nella psiche da mesi di isolamento, costrizioni e ricatti, resterà l'abitudine a far strame dello stato di diritto e della verità, imponendo la volontà di pochi attraverso la creazione di emergenze più o meno fittizie.
Con questa pratica di governo, purtroppo, dovremo confrontarci ancora a lungo.》
Silvio dalla Torre
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Lvmh acquisisce la Off-White di Virgil Abloh e Etro | iO Donna
Lvmh acquisisce la Off-White di Virgil Abloh e Etro | iO Donna
Acquisti che scuotono il segmento dei gruppi del lusso, già in pieno fermento
Jean Paul Gaultier's Final Runway Show Was a Fashion Spectacle
For his final show after 50 years, Jean Paul Gaultier pulled out all the stops, with a little help from Karlie Kloss, Gigi and Bella Hadid, and more.
Chanel Spring 1999 Couture Collection
Chanel Spring 1999 Couture collection, runway looks, beauty, models, and reviews.
Hoyeon Jung Opens the Louis Vuitton FW22 Show
The 'Squid Game' star dominated the runway during Paris Fashion Week.
Alexander McQueen Spring 1998 Ready-to-Wear Fashion Show
An Ode To '90s Chanel - Bleu
The ever-changing world of fashion has had its fair share of impactful moments. From Audrey Hepburn in “Breakfast at Tiffany’s,” Lady Gaga’s “PETA-gate” meat dress, and Carrie Bradshaw in “Sex and the City,” inspiration has never been in short supply, but few instances have encompassed an era. Most importantly, an entire era leaving such a …
Gigi Hadid flaunts her endless pins in a slinky gown during PFW
The model, 24, showcased her endless pins in a slinky gown as she walked the runway for the Jacquemus Menswear Fall/Winter 2020-2021 show in Paris, France on Saturday.
Mugler Spring 1998 Couture Collection
Mugler Spring 1998 Couture collection, runway looks, beauty, models, and reviews.
The Blog — Rachel Ran Noh
A model walks the runway during the Alexandre Vauthier Spring Summer...
A model walks the runway during the Alexandre Vauthier Spring Summer 2019 show as part of Paris Fashion Week on January 22, 2019 in Paris, France.
Fendi kicks off Milan Fashion Week with a physical show
From the biggest trends to the most covetable collections, we round up the new season
Gigi Hadid, Bella and chic Kaia Gerber at Versace SS18 MFW show
The 22-year-old supermodel showcased her lean limbs in a thigh-grazing minidress boasting ornate gold embroidery.
All the Best Runway Looks from Milan Fashion Week Spring 2020
Tracking all the standout looks from this season's top collections.
Iris van Herpen Fall 2022 Couture Collection
Iris van Herpen Fall 2022 Couture collection, runway looks, beauty, models, and reviews.
New York Fashion Week
Tracking the standout runway looks from the week's top collections.
A model walks the runway during the Ashi Studio Spring Summer 2019...
A model walks the runway during the Ashi Studio Spring Summer 2019 show as part of Paris Fashion Week on January 23, 2019 in Paris, France.
Dua Lipa and Gigi Hadid Just Walked Versace
Plus see more from Milan Fashion Week's full spectrum of style.
Dolce & Gabbana Spring 2023 Ready-to-Wear Collection
Dolce & Gabbana Spring 2023 Ready-to-Wear collection, runway looks, beauty, models, and reviews.
Tempo di shopping per Lvmh. Dopo l’annuncio del ritorno dell’ex Celine Phoebe Philo con il suo brand, che avrà proprio una partecipazione nel gruppo di Bernard Arnault, il colosso del lusso torna sotto i riflettori per le sue ultime acquisizioni. A partire da Off-White, il marchio di Virgil Abloh, l’eccentrico stilista alla guida della collezione uomo di Louis Vuitton. Ma anche di Etro, il brand italiano ora nell’orbita del fondo L Catterton, partecipato dal magnate francese.Leggi anche› L’eredità e il ritorno di Phoebe PhiloL’acquisizione di Off-WhiteOff-White, che ha presentato la collezione autunno inverno 2021/2022 Laboratory of Fun il 4 luglio con una sfilata-concerto aperta da Bella Hadid in mini abito di velluto blu elettrico, oggi finisce nella galassia del gruppo d’Oltralpe. Una cessione di maggioranza, al 60%, della Off-White LLC, la società proprietaria del marchio omonimo fondato nel 2013 e diretto da Virgil Abloh, guida artistica della collezione uomo di Louis Vuitton dal 2018 – nonché lo stilista più seguito del momento. L’operazione, soggetta alle approvazioni di legge, dovrebbe essere completata in 60 giorni. Bella Hadid alla sfilata Off-White AI21/22.Leggi anche› Virgil Abloh è il nuovo direttore creativo della linea maschile di Louis VuittonUn’intesa promettente per ambo le parti: la partnership infatti prevede di sfruttare le competenze del designer al fine di collaborare con altre realtà di Lvmh, anche al di fuori dell’ambito moda. «Per quasi un decennio, abbiamo costruito Off-White come marchio generazionale, in grado di sfidare lo status quo. Ora potrà evolvere grazie alla potenza di Lvmh» ha dichiarato Abloh. «Non vediamo l’ora di supportare il team nel guidare la crescita di Off-White e di lavorare insieme per portare la sensibilità unica di Virgil a una gamma più ampia di categorie di lusso» ha detto invece Arnault. Una decisione storica, considerato che Abloh si appresta così a diventare il primo uomo di colore nelle fila di un grande conglomerato luxury. Leggi anche› Com’è andata la Paris Fashion Week maschile primavera estate 2022L’investimento in EtroLvmh, che controlla quasi un sesto del lusso mondiale e ha in portafoglio marchi che vanno da Bulgari a Dior a Fendi, continua quindi la sua strategia di ampliamento del portfolio. É notizia recentissima l’acquisizione, attraverso il fondo L Catterton Europe, della casa di moda italiana Etro. La società di private equity globale, partecipata dalla Financière Agache di Arnault, prenderà una partecipazione di maggioranza al 60% nella Maison, lasciando il restante 40% alla famiglia Etro.Una finalizzazione delle trattative iniziate nella primavera 2021: «dopo quasi 55 anni alla guida del marchio, crediamo che la collaborazione con L Catterton avvierà una nuova fase di crescita e di consolidamento del ruolo di Etro tra i fashion brands più longevi e prestigiosi» ha dichiarato il fondatore, Gerolamo “Gimmo” Etro (che assumerà l’incarico di presidente della società).Operazione “svecchiamento” per il lussoConsiderato anche l’ultimo acquisto in termini di tempo di L Catterton, il marchio di sandali Birkenstock, la strategia di Lvmh è chiara: puntare sui brand più innovativi amati dai giovani da un lato, investire sul prestigio tramite l’acquisizione di marchi classici, come Etro, dall’altro. Lo scopo? Svecchiare il mondo del lusso e renderlo più appetibile che mai, soprattutto per le nuove generazioni.Leggi anche› Il gruppo LVMH ha comprato Tiffany & CoUn’operazione già in atto, confermata anche dagli ultimi movimenti in atto negli altri grandi gruppi del lusso: la quotazione in Borsa di Ermenegildo Zegna, ad esempio. L’operazione avverrà attraverso la fusione con la spac Investindustrial acquisition Corp, una società-veicolo varata a fine 2020 per portare aziende italiane negli Usa. Zegna avrà un valore iniziale atteso di 3,2 miliardi di dollari, con una capitalizzazione di mercato prevista di 2,5 miliardi: ovvero, tanti soldi da investire in nuovi progetti.Ricevi news e aggiornamenti sulle ultime tendenze beauty direttamente nella tua postaIscriviti alla newsletterLeggi anche› Buon compleanno Re Giorgio. La sua carriera in 20 look memorabiliContinua inoltre a fare notizia il piano di John Elkann per costruire un potenziale conglomerato di lusso attorno a Ferrari, a partire dall’investimento in Giorgio Armani. Secondo rumors il rampollo della famiglia Agnelli si sarebbe offerto di acquisire una quota di minoranza nella casa di moda, anche se la proposta di alleanza per ora sarebbe stata respinta da re Giorgio, saldo alla guida e forte dei suoi appena compiuti 87 anni.iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Dodecaneso (in greco Δωδεκάνησα, dal significato letterale di "dodici isole") è un meraviglioso arcipelago situato nella parte meridionale del Mar Egeo, tra le coste della Turchia a oriente e le isole Cicladi a occidente. Qui, nel 2020, visitai l'isola di Kos - spesso screditata dai turisti, ma apprezzata dai veri viaggiatori - la montuosa e brulla Kàlymnos, e l'isola vulcanica di Nisyros, dove scesi nel cratere Stefanos: uno dei più grandi e meglio conservati crateri idrotermali al mondo.
Mare limpido, spiagge sabbiose o ghiaiose, monumenti bizantini e architettura medievale - frutto della lunga dominazione veneziana - fanno del Dodecaneso un luogo affascinante, dal tempo lento e dal silenzio ingombrante.
In questi primi giorni di autunno mi trovo a Rodi, l'isola più grande dell'arcipelago. Sono arrivato nel villaggio di Lindos. Scorci pittoreschi, viste mozzafiato sul mare e i resti di una storia millenaria che si stagliano contro un cielo azzurro terso, rendono Lindos ammaliante come il famoso e mitizzato Canto delle Sirene. La bellezza della natura è ovunque. È sufficiente guardarla, respirarla, lasciarsi andare.
Ho una casetta bianca, proprio alle pendici della collina su cui si erge l'Acropoli e dove la sera, a poca distanza dalle rovine antiche del Tempio dorico di Atena Lindia e le colonne dello stoa ellenistico, mi godo la magia dei tramonti greci. Al crepuscolo, scendo verso le stradine del paese per andare a cenare in una delle deliziose taverne locali. Lindos è molto turistica e per questo anche costosa e frenetica. Basta però conoscere alcuni suoi angoli più nascosti per ritrovare la Grecia di una volta. Il Wi-Fi è buono e posso lavorare fino a tarda notte; perciò ho deciso di rimanere un po’ di più. Quando ho bisogno di una pausa, esco e raggiungo la spiaggia di Pallas, o a volte la baia di St. Paul, per una nuotata. È distante solo cinque minuti a piedi. Le temperature sono piacevoli e l'acqua è stupenda. Ieri, lungo tutta la parete rocciosa delle Cave, c'erano al massimo una dozzina di persone sparse qua e là. I miei vicini di casa sono una coppia inglese del North Yorkshire, Mick e Carole, con i quali ogni giorno chiacchiero qualche minuto nel cortile. C’è anche una signora scozzese con cui scambio piacevoli conversazioni, ma non riesco a ricordare il nome.
Non ho mai capito come si possa trascorrere un'intera vita sempre nello stesso posto, senza il desiderio di scoprire nuove culture, terre, cibi e animali. Sentire la consistenza di una sabbia diversa sotto i piedi o ammirare le infinite sfumature dei mari e degli oceani. Come si può giungere alla fine del proprio viaggio senza essersi nutriti del vero senso della vita: la scoperta del mondo? I libri, per quanto preziosi, non ti portano in giro; sono le tue gambe e il tuo coraggio a farlo. Niente può sostituire la sensazione del vento sulla pelle o le immagini che solo i tuoi occhi possono catturare e portarsi via per sempre. Qui non c’è spazio per fantasie costruite da righe d’inchiostro; qui c'è solo vita vissuta pienamente. Come potrei mai tormentarmi di fronte a questa realtà? Viaggiare è pari ad amare, ed è uno dei principi intelligibili per onorare il dono della vita.
Se non hai una storia da raccontare, cosa rimane di te? Cosa lasci del tuo passaggio?
[𝑉𝑖𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑎 𝐿𝑖𝑛𝑑𝑜𝑠. 𝐴𝑝𝑝𝑢𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑝𝑎𝑟𝑠𝑖, 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 2024]
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Regione Liguria terza in Italia per numero di infermieri
Regione Liguria terza in Italia per numero di infermieri. "Con 6,65 infermieri ogni mille abitanti la Liguria è la terza regione italiana per numero di professionisti dell'assistenza dipendenti nel sistema sanitario. Il dato, certificato recentemente da un report diffuso dalla Fondazione Gimbe, certifica che il piano assunzioni è stato portato avanti negli ultimi anni, tenendo in considerazione i fabbisogni degli ospedali e delle ASL della Liguria". Così l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola in merito all' interrogazione del consigliere Ugolini oggi in Consiglio regionale. "Siamo consapevoli – spiega ancora l'assessore Angelo Gratarola – che i fabbisogni e le necessità sono crescenti. Ed è infatti prevista l'indizione di un concorso per infermieri da parte del Policlinico San Martino per personale destinato all'area metropolitana genovese. In attesa di questo, è stato avviato un percorso che possa consentire l'assunzione di infermieri in ASL3 e negli ospedali genovesi, utilizzando la graduatoria del concorso regionale ancora disponibile per il territorio delle ASL4 e 5. Garantendo i fabbisogni del territorio del levante, aziende e ospedali nell'area della ASL 3 potranno quindi attingere a quella graduatoria. Le stesse aziende hanno anche l'opportunità (e in alcuni casi sono state avviate le relative procedure) di indire bandi per l'assunzione di personale a tempo determinato, in attesa del concorso per assunzioni stabili che sarà definito nei prossimi mesi". "È stata inoltre recentemente concordata la tariffa oraria di 50 euro all'ora per le prestazioni aggiuntive di infermieri e tecnici di radiologia - continua l'assessore alla Sanità -, in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale che consente di incrementare le ore del personale necessario nelle strutture sanitarie della nostra regione. Inoltre, non corrisponde al vero che il reclutamento di infermieri è fermo dal 2020. Come già evidenziato, a settembre 2022 è stato bandito il concorsone regionale per gli infermieri, le cui graduatorie si stanno esaurendo, e che ha portato a reclutare oltre 1.200 infermieri in tutta la regione. A questi si aggiungono gli infermieri assunti tramite il concorso del 2023 dedicato alle ASL del ponente ligure, le cui graduatorie sono in fase di scorrimento. E, come detto, nel territorio dell'area metropolitana genovese, sarà indetto in autunno un ulteriore bando". "Per quanto concerne la programmazione – conclude l'assessore– va sottolineato che nell'ambito della rilevazione annuale del fabbisogno formativo per le professioni sanitarie, la Liguria ha individuato in 700 unità gli accessi alla facoltà di infermieristica per l'anno accademico 2023/24, valutando che il numero possa garantire le necessità, eventualmente implementabile con professionisti provenienti da altre regioni".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Alessandro Ragazzo - Non saremo felici mai
Il singolo del cantautore di Marghera è una ballad introspettiva che anticipa suoni e atmosfere del nuovo disco previsto per questo autunno
«Prendendo ispirazione dalla scena finale di “Fight Club” questa canzone racconta di un personaggio in balia del mondo, dei rumori e della città, che trova pace e conforto nell’amore di un’altra anima, dimenticando che la realtà fuori sta andando in frantumi.» Alessandro Ragazzo
“Non saremo felici mai” è il nuovo singolo di Alessandro Ragazzo, una ballata malinconica dalle atmosfere retrò che, dopo la pubblicazione di “Piove” a dicembre 2023, aggiunge un nuovo tassello al percorso verso il suo primo album di inediti previsto per il prossimo autunno.
La progressione armonica e la scrittura del brano ricordano lo storico cantautorato italiano degli anni ‘60/’70, mentre il sound vintage è influenzato dalle sonorità di Andy Shauf e Beatles e dalla musica progressive, che danno al pezzo un’atmosfera cinematografica.
“Non saremo felici mai” è stata scritta da Alessandro Ragazzo in collaborazione con Danilo Abiti per la parte musicale. Chitarre, basso e voce sono di Alessandro Ragazzo, mentre la batteria è di Francesco Inverno. La produzione è di Matteo Buzzanca che ha suonato anche pianoforte e synth. Mix e master sono di Mattia Panzarini.
Alessandro Ragazzo è un cantautore, chitarrista e musicista. Nasce e cresce a Marghera, periferia di Venezia. Ha pubblicato 3 Ep in inglese, tra cui uno registrato ai Flux Studios di New York (US). Negli anni con le sue canzoni è riuscito a condividere il palco con artisti come Giorgio Poi, Galeffi, Generic Animal, Matt Elliott, Hugo Race, L.A. Salami, Ainè, Alberto Ferrari, La Municipal. Ha frequentato il biennio di Officina Pasolini a Roma avendo la possibilità di stare a contatto con grandi personalità del cantautorato italiano. Il 29 Maggio 2020 è uscito il suo primo Ep in italiano, intitolato “Ricordi?”, per Rokovoko Records. Il videoclip del singolo “Domani” è stato scelto tra i migliori 45 video usciti del 2020 dal MEI e ha vinto il concorso “Artefici del nostro tempo” indetto dalla Biennale di Venezia. A novembre 2023 collabora alla scrittura del testo della canzone “Fiore Bianco”, sigla della serie Rai “Per Elisa - Il Caso Claps”. Sta attualmente lavorando al suo nuovo e primo disco di inediti insieme al produttore e autore Matteo Buzzanca. Il primo singolo di questo nuovo progetto è “Piove” uscito il 15 dicembre 2023. Il 23 febbraio uscirà “Non saremo felici mai”.
Etichetta: Cramps Records
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SWR Symphonieorchester 2023/24 - Manfred Honeck
Foto ©swr.de Manfred Honeck aveva esordito sul podio della SWR Symphonieorchester nell’ autunno del 2020, Continue reading Untitled
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#bach#bruckner#critica#honeck#liederhalle#novecento#schönberg#sinfonica#strumentale#stuttgart#swr symphonieorchester
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Caterina Moro, “Wood”: dal bosco al decoro, il legno è il nuovo passo sostenibile
C’è una grazia che incanta in Caterina Moro: è il riverbero della sua determinazione, così gentile eppur così grintosa, ad invitarci a proseguire con lei sul percorso saldo che da appena due intensi anni traccia con le intenzioni di giovane donna che progetta la bellezza attraverso la moda. E a cui dà forma con le creazioni di giovane stilista consapevole che la bellezza ha a che fare innanzitutto con la naturalezza. Del corpo e dell’animo, ma anche e molto con quella che abitiamo: sì la natura, che da sempre ci solleva dagli affanni e ci rasserena le emozioni con la meraviglia dei suoi elementi, e che oggi più che mai ci richiede indietro il rispetto attraverso la sostenibilità.
Ecco, Caterina Moro risponde all’appello della natura con pienezza: con l’allegrezza di continuare a portare con sé il valore prezioso dell’accoglienza suggestiva e salvifica che la frequentazione della natura le riserva da sempre, ma anche con la saggezza di portare avanti il suo percorso creativo nell’eco-sostenibilità. Un passo concreto alla volta, una collezione innovativa alla volta: diretta alla totalità dell’impresa.
Ecco che così si rinnova anche l’intenzione racchiusa nell’etichetta che definisce l’indole della moda di Caterina Moro: quel “daily luxury” che significa la nobilitazione dell’abbigliarsi quotidiano, perché l’eleganza e la naturalezza devono essere gesti da compiersi e abiti da godersi appieno in ogni occasione della nostra vita.
La nuova collezione a/i 2020-21, che è dunque il nuovo passo di Caterina Moro nella sostenibilità, s’intitola “Wood”: ovvero legno, proprio inteso come la materia prima e la scoperta della sua lavorazione rispettosa dell’ambiente che ha dato il via all’ispirazione per ogni creazione, e allo stesso tempo inteso come la suggestione carezzevole dell’impressione di una passeggiata nel bosco in autunno, tra il fruscio croccante del foliage e l’aria scaldata dalle luci morbide.
Grazie alla collaborazione con l’azienda italiana Blue Italy, Caterina ha scoperto il legno che da frammenti scartati dall’industria automobilistica diventa quasi un tessuto, e laserato diventa un decoro: legni riciclati certificati per lavorazioni dedicate e delicate, questa è la sostanza di cui son fatte le frange che danzano dagli orli, i top e la gonna corta da cui son volate via le foglie, e i ricami che le posano, le foglie lignee, su tessuti impalpabili come l’organza.
A proposito di tessuti, anch’essi son sostenibili: grazie alla collaborazione con la piattaforma Wastemark, quelli che diventano bellissimi abiti in origine sono scarti di magazzino di grandi aziende, rielaborati, e stampati con tinture completamente biologiche.
E, a proposito, di stampe: ogni dettaglio che la natura disegna Caterina lo ritrae nelle creazioni e ne fa texture, motivi, decori: come le immagini che ricordano i profili delle fonde guardate a naso in su e gli occhi pieni di luce, sono immagini che appartengono a Caterina, e che l’azienda di Como le ha tradotto sulla seta. O come le venature che percorrono il completo blusa e pantalone, il trench raffinato e le ariose gonne plissé, e che rievocano le storie scritte sulle cortecce degli alberi: anche questa, come quelle che si stanno qui narrando, è frutto di un’altra sinergia eccellente italiana, con l’azienda Omniapiega, che consente a Caterina di continuare a plasmare immaginari con la sua amata plissettatura, lavorazione che che respiro vitale e leggerezza al tessuto spalmato e con effetto pelle.
Tutto quindi nasce ed è fatto in Italia, e tutto nella collezione “Wood” narra la bellezza confortevole della natura autunnale: anche la maglieria in mohair, altro punto d’orgoglio che con uno speciale punto goffrato ricrea l’effetto tridimensionale, soffice come una nuvola da infilare.
E ancora, c’è il velluto floccato color lime che con i riccioli somiglia all’astrakan, c’è anche la sinergia altrettanto giovane e creativa con Virginia Severini, designer di borse in legno e compagna di partecipazioni ad AltaRoma, che per effetto delle affinità elettive ora è autrice delle borse in legno, personalizzate per Caterina a partire da alcuni suoi modelli iconici, presenti in collezione.Ci sono i colori morbidi, luminosi e caldi come il senape e le varietà di marrone fino al cioccolato, ma ci sono anche i neutri delicatissimi fino al candore del bianco.
C’è persino il cielo che si specchia nei suoi occhi e va a colorare i tessuti: è l’amato pervinca, sfumatura iconica del marchio, della memoria interiore della sua fondatrice, dell’armonia di stile dall’eleganza lieve e generosa che collezione dopo collezione compone la sinfonia della femminilità firmata da Caterina Moro.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
#Caterina Moro#Blue Italy#Omniapiega#modasostenibile#fibre biologiche#economia circolare#sostenibilità#modaindipendente#nuovitalenti#nuovoMadeinItaly#fashionwriting#webelieveinstyle
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4/11 Raffa FL fa muovere a tempo Bolgia - Bergamo
Sabato 4 novembre 2023 al Bolgia di Bergamo arriva il top dj producer italiano Raffa FL, la cui ascesa nello scenario clubbing mondiale è ormai inarrestabile. Con Raffa Fl in console c'è pure Kommando, altro talento elettronico italiano in grande crescita. Per il top club sull'A4 si tratta dell'ennesimo appuntamento imperdibile della stagione autunno - inverno - primavera 2023/4.
Nato a Verona e cresciuto in Inghilterra, Raffa FL, con la sua tech house, non dà scampo, chi la ascolta la balla e basta. Già nel 2016 Raffa FL era sul palco di un top festival come Creamfields. La sua musica è supportata da colossi come Marco Carola, Loco Dice, Paco Osuna. Dopo tracce di successo come "How We Do", nel 2020 Raffa FL crea la sua etichetta, Howedo Music, con il brano "Suerte". Nel 2022, la consacrazione, con l'irresistibile "Ritmo", tra radio, club e social. Ora è tempo di ballare con la deep house dal sapore anni '90 di "Gotta Go", su Digital Delight. Nel solo 2023 ha fatto scatenare con la sua musica paesi come Canada, Croazia, Spagna e, ovviamente, tanti importanti club italiani, tra cui ovviamente il Bolgia di Bergamo. Il prossimo 4 novembre 2023 in console al top club sull'A4 c'è pure Kommando, all'anagrafe Francesco Carresi. Classe '97, toscano, vive di musica sin dall'infanzia e nel giro di pochi anni, grazie ad uno stile energico e molto personale, ha trovato spazio nei locali più prestigiosi, in italia e non solo. In console, infatti, mixa e suona pure strumenti musicali veri. Lo hanno notato, tra le altre, Size Records, l'etichetta di un certo Steve Angello, che ha pubblicato di recente una bomba come "Dance Baby Dance". Anche Ander e Blade fanno scatenare la Main Room del Bolgia durante la stessa notte.
Mentre per chi vuole ballare con i suoni del party di Momento Lab la destinazione è la Lab Room. Il Bolgia apre alle ore 23.30 e si balla fino alle 6 del mattino.
L'appuntamento di sabato 4 novembre 2023 al Bolgia con Raffa FL è soltanto l'ennesimo appuntamento importante nel top club sull'A4. Tra gli altri, sul palco del Bolgia, si sono esibiti di recente top dj come Tita Lau, Chris Liebing, Len Fake, Sam Paganini, Indira Paganotto, I HATE MODELS, 999999999, KLANGKUENSTLER, Nastia, Ilario Alicante, Alignment, RBX, Marika Rossail, Charlie Sparks e TRYM, il team Metempsicosi, Luca Agnelli e Deborah De Luca.
4/11 Raffa FL @ Bolgia - Bergamo
Bolgia - Bergamo
via Vaccarezza 9, Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803, dalle 23.30 alle 6 del mattino
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[✎ ITA] VOGUE Japan : Intervista - SUGA È Una Voce Autentica in Un Mondo Superficiale | 24.06.23⠸
SUGA è una voce autentica in un mondo superficiale
SUGA, la prima cover star maschile di VOGUE Japan in assoluto, si apre con noi riguardo consapevolezza, meditazione, procrastinazione e su come è cambiata la sua relazione con la musica
__ di KAORI KOMATSU, EMI KAMEOKA, YUI SUGIYAMA e MASAYO UGAWA
🗞 Originale JPN 📷 | Twitter
Per l'edizione di agosto di VOGUE Japan, il nostro tema è “La Bellezza Interiore”; in altre parole, andare al di là delle apparenze per scoprire che cos'è che ci fa sognare e desiderare.
Quale icona migliore avrebbe potuto incarnare tutto ciò, se non SUGA? Pur muovendosi in un'industria ossessionata dalla superficialità, quella della mega star è una voce profonda ed autentica, impavidamente candida riguardo le lotte interiori che ha dovuto affrontare e le aspettative che gravano sulle sue spalle in qualità di uno degli artisti più popolari in Asia.
Non solo. SUGA è anche il primo uomo – nei 24 anni di storia della rivista - a comparire su una copertina solista di VOGUE Japan.
Vestito Valentino – Collezione Autunno/Inverno 2023, "Black Tie"- l'artista sud-coreano incarna l'essenza di un mondo in cui il gender, la moda e la musica sono sempre più interconnessi.
Ma se parliamo di musica, SUGA è un vero artista poliedrico. Membro dei BTS, rapper, autore e produttore per diversə altrə artistə globali, non si esime poi dall'esibirsi individualmente con il nome d'arte Agust D. Questo suo alter-ego solista nasce dal nome SUGA scritto al contrario, in cui la D è un riferimento alla città sud-coreana di Daegu, dov'è nato e cresciuto.
In un Q&A con VOGUE Japan, tenutosi prima delle date giapponesi del suo tour – dal 2 al 4 giugno – abbiamo parlato con SUGA del suo primo tour mondiale solista, del suo album ‘D-DAY’, e gli abbiamo chiesto che cosa fa per mantenersi motivato quando è sotto pressione. Inoltre, ci ha anche confidato com'è cambiato il suo approccio rispetto alla produzione musicale nel tempo, rispondendo attraverso un messaggio, scritto a mano, molto personale, in cui leggiamo: “Inizialmente, pensavo fosse destino. Poi, quando ho iniziato a lavorarci seriamente e a fare musica, è diventata un po' una sorta di nemica-amica. Ora considero il fare musica come "famiglia" – qualcosa che mi accompagnerà per l'eternità.”
Il coronamento di una trilogia
Il nuovo album, D-DAY
- Qual è il significato dietro l'album ‘D-DAY’?
Il mio album solista, ‘D-DAY’, conclude la trilogia di Agust D (dopo la mixtape 'Agust D' del 2016, e 'D-2' del 2020). È un po' come il secondo capitolo della storia di Min Yoongi.
- Il singolo principale, "Haegeum" parla di liberazione. Che cosa significa 'liberazione' per te?
Credo di aver visto, sentito e vissuto parecchio [nel corso della mia vita]. È essenziale quanto il riposo, credo sia fondamentale liberare la propria mente affinché sia priva di pensieri e sentimenti negativi. È qualcosa che ho realizzato e percepito una volta di più lavorando a quest'album.
- Nello scorso album, "D-2", hai collaborato con RM, mentre, questa volta, c'è un featuring di J-HOPE. Com'è nata questa partecipazione, quali sono i retroscena?
Anche per quest'album, avevo bisogno che un rapper partecipasse quindi ho cercato una persona di cui potessi fidarmi completamente. Sono oltre 10 anni che faccio musica insieme a j-hope, quindi abbiamo deciso di affidare questo incarico a lui.
- Hai anche collaborato con Ryuichi Sakamoto, oltre ad averlo incontrato, quando sei venuto in Giappone.
Era un musicista di lunghissima data ed una persona che ammiravo infinitamente, un vero e proprio modello, quindi già solo poterlo incontrare è stato un onore. Mi ha dato molti consigli in qualità di mentore e le conversazioni che abbiamo condiviso mi sono state di grandissimo aiuto per portare a conclusione quest'album.
- In D-DAY, hai sperimentato un po' con la musica drill. C'è forse qualche altro sound o genere che vorresti provare in futuro?
In quanto musicisti pop, credo sia parte del nostro lavoro metterci costantemente in gioco, seguendo le tendenze musicali ed i sound del momento.
- Sappiamo che mentre eri impegnato nella stesura di 'D-DAY', a Seoul, hai sperimentato un po' di blocco creativo e che quindi ti sei recato a Dangjin, dove hai trascorso un po' di tempo da solo in montagna. In che modo questo soggiorno ti è stato d'aiuto?
Quando sono a Seoul, ho sempre un sacco di cose da fare e quindi, quando non riesco più a continuare una canzone, tendo a procrastinare e poi mi sento in colpa. Ma se sono altrove, non c'è altro da fare se non lavorare alla mia musica, ed è così che ritrovo la passione e l'entusiasmo necessari.
- Nel docu-film SUGA: Road to D-DAY, vediamo che sei andato a trovare diversə musicistə, come Steve Aoki, Halsey e Anderson Paak. Che cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
È interessante parlare di musica con altre persone che lavorano nello stesso campo. Più che imparare qualcosa, credo il meglio sia semplicemente chiacchierare, scambiare opinioni e divertirsi insieme.
- Nel documentario, hai detto d'aver scritto ‘Snooze’ - per quest'album – mentre eri in ospedale. Che cos'è che ti ha dato la forza e motivazione necessarie per continuare a scrivere un brano che potesse dare coraggio al prossimo, quando tu stesso non eri neppure in condizione di mangiare?
Sicuramente è fondamentale fare una pausa quando ci si trova in difficoltà. Ma io ho fatto comunque ciò che sentivo di dover fare, perché fermarmi, anche in quella condizione, sarebbe stato uno spreco di tempo. Sapevo che tanto mi sarei rimesso. Credo chiunque farebbe lo stesso, in una situazione simile.
- Nell'intervista per il vostro album-antologia "Proof", hai detto che l'emozione predominante nel crearlo è stato un certo senso di inferiorità. Ora che hai concluso quest'album – a coronamento della tua carriera come Agust D -, provi emozioni diverse?
Credo di essere maturato ancor più, grazie alla trilogia di Agust D, e penso di aver superato i miei complessi e traumi attraverso quest'album. Ora che ho superato il primo concerto, mi sento rilassato e mi sto godendo il tour senza troppe preoccupazioni.
Il tanto atteso primo tour mondiale solista Il messaggio dietro la musica
- Qual è l'aspetto più importante su cui ti sei concentrato per il tuo tour solista?
Dato che devo eseguire da solo l'intera scaletta, ho pensato fosse fondamentale tenermi in forma, quindi ho fatto tanto esercizio fisico, nel periodo di preparazione. E, ovviamente, ho fatto anche tante prove per la diretta.
- Che cosa ti hanno detto i membri dei BTS riguardo il tuo album ed il tour?
Tutti i membri sanno che andare in tour non è semplice, quindi mi hanno detto di aver cura di me e della mia salute.
- In passato, ti abbiamo visto lavorare a nuove canzoni, durante i vostri tour mondiali. Hai per caso creato nuove canzoni anche in quest'occasione?
Non posso dire ci siano momenti in cui scrivo più brani rispetto ad altri. Scrivo continuamente canzoni.
- Nel documentario SUGA: Road to D-DAY ti vediamo, in un momento di blocco creativo, dire che non c'era un messaggio in particolare dietro quest'album. Ora che stai girando di paese in paese per il tour, te n'è forse venuto in mente uno?
Quando lavoro alla produzione [di un album], mi preoccupo sempre troppo riguardo quali storie raccontare e quale messaggio includere, quindi quando c'è qualcosa che tengo particolarmente a condividere, mi metto subito al lavoro. Nel caso di quest'album, ciò che volevo trasmettere è uscito fuori man mano e sono sicuro continuerò ad avere nuova ispirazione ed idee.
- C'è qualcosa che aspetti con particolare trepidazione, ora che sei qui in Giappone?
Il nostro ultimo tour in Giappone è stato nel 2019. Già allora, avrei voluto tornare per esibirmi, ma non è stato possibile, quindi questa sarà la prima volta dopo parecchio tempo. Spero che tuttə coloro che ci stavano aspettando potranno godersi appieno lo show.
Musica e carriera Il legame con i membri
- Sono passati quasi 20 anni da quando hai iniziato questo lavoro e a scrivere brani rap. Com'è cambiata la tua relazione con la musica, nel tempo?
Inizialmente, pensavo fosse destino. Poi, quando ho iniziato a lavorarci seriamente e a fare musica, è diventata un po' una sorta di nemica-amica. Ora considero il fare musica come "famiglia" – qualcosa che mi accompagnerà per l'eternità.
- C'è stato un qualche momento nella tua carriera che consideri un po' come una svolta?
La svolta più grande, personalmente, penso sia stata la nostra prima visita ai Billboard Music Awards, nel 2017
- A giugno, saranno 10 anni che hai debuttato nei BTS. Quali emozioni hanno caratterizzato questo decennio, secondo te?
La gratitudine. Lavoravo come artista alla mia musica già prima del debutto, ma allora non ero che uno sconosciuto che scriveva brani che nessuno voleva ascoltare. Ora, invece, ho potuto incontrare le/i fan e molte altre persone che ascoltano ciò che scrivo. Sono sempre molto grato per quello.
- Quali sono i tuoi ricordi più cari dei 10 anni trascorsi? Quali le occasioni più belle?
Molti dei ricordi migliori sono quelli relativi ai tour insieme agli altri membri dei BTS. I momenti più belli sono quando siamo tutti insieme sul palco.
- Dici/te spesso che immagini/nate un futuro in cui i membri dei BTS sono insieme per sempre.
Crediamo davvero che saremo insieme anche in futuro e sono sicuro che, affinché questo si avveri, ognuno di noi possa fare la sua parte. Ognuno di noi se la cava in un campo specifico e, in tal senso, c'è mutuo rispetto da parte degli altri. Credo quel rispetto sia la cosa più importante.
- In un'intervista con GQ Korea, risalente a 2 anni fa, hai detto “Ora come ora, non ho sogni nel cassetto, ma trovo che sia tutto molto più semplice così”. Hai poi aggiunto che preferisci vivere appieno il presente. Qual è il tuo prossimo 'sogno'?
A parte continuare a fare musica tutti e sette insieme e ad esibirci per molto molto tempo, credo di aver realizzato tutti i miei sogni.
- Che cosa vorresti dire ai/lle tuoi/e colleghə più giovani o alle persone che guardano a te come modello?
Andrà tutto bene. Ci saranno momenti in cui vi sembrerà di toccare il fondo. Ci sono passato anche io. Ma quando, in futuro, ci ripenserete, scoprirete che tutto ciò è ormai diventato un ricordo da cui potete imparare qualcosa. Alla fine, tutto si risolverà.
La stretta connessione tra mente e corpo Affrontare le lotte interiori
- Come sei arrivato alla conclusione che i rimpianti appartengono al passato, le ansie sono cose per il futuro e che, invece, è importante concentrarsi sul qui ed ora? Fai meditazione?
È fin da quando ero piccolo che ho sempre avuto ansia del passato e del futuro. Ero teso e preoccupato, sebbene non potessi farci nulla. Ad un certo punto, ho realizzato che tutto sarebbe stato più semplice se mi fossi liberato di quelle emozioni, quindi ho provato diversi approcci, tra cui la meditazione e lo studio/ricerca.
- Viviamo in un mondo in cui è importante rimanere fedeli alla propria autenticità. Che cosa significa essere autentici, secondo te?
Sono quelle persone naturali, semplici. Qualcuno che non ha l'ansia di dover sempre fare il meglio possibile, che non nasconde le proprie debolezze e che sa mostrarsi per quellə che è al mondo.
- Cosa pensi della relazione tra il tuo corpo e la tua mente?
Quando non mi sento sereno o ho qualche preoccupazione, somatizzo subito fisicamente, anche dovessi essere in forma. Al contrario, quando non sono in forma fisicamente, ne risento anche mentalmente. Quindi credo sia fondamentale mantenere un certo equilibrio tra salute mentale e fisica.
Quando SUGA non è sul palco,
Il vero Min Yoongi
- Se tu dovessi descrivere la tua personalità in 3 parole, quali useresti?
Mmmh... difficile a dirsi. 1, imperscrutabile. 2, calmo. 3, osservatore.
-Nel documentario SUGA: Road to D-Day, ti abbiamo visto andare a trovare alcunə amici/che sparsə per il mondo. In ‘Dear My Friend’, brano contenuto nella precedente mixtape, D-2, parlavi di un'amicizia ormai cambiata per sempre. Questa volta, come sono cambiate le tue relazioni ed amicizie?
Tutte le mie amicizie più strette, ora, sono persone che non cercano di convincere il prossimo a fare o essere ciò che non desidera. Credo l'ideale sia avere amicizie così.
-Da che tipo di persone ti trovi attratto?
Persone spontanee e ottimiste.
-Come descriveresti il tuo stile?
Rilassato/casual
-Hai una pelle molto limpida e pulita – qual è la tua routine di bellezza?
Non ho una routine specifica. Mi limito a mettermi della crema e basta.
-In conclusione, che cosa significano le/gli ARMY per te?
Mi piace fare musica ed esibirmi, ma tutto ciò è possibile solo grazie alle/i mie/i fan. Se no, non avrebbe alcun senso ergermi tutto solo su un palco così grande. Metà di ciò che faccio è merito delle/gli ARMY.
Domande extra – 03. 07. 2023
- Hai intenzione di provare con altri generi, come la letteratura o i film, magari?
Se ne avrò l'opportunità, allora potrei farci un pensiero
- Se avessi del tempo libero, cosa ti piacerebbe fare? Hai qualche hobby?
Mi piacerebbe rilassarmi in un qualche luogo dove il clima è favorevole
- Hai un qualche articolo o oggetto che ritieni fondamentale?
Credo, lo smart phone e la carta di credito
-Qual è il messaggio più memorabile mai ricevuto dalle/gli ARMY?
In passato, durante un fansign, un'ARMY mi ha detto “Sono diventata fan dei BTS quando ero alle elementari, e ora sono una studentessa universitaria.” Quelle parole mi sono rimaste impresse. Probabilmente, ora quell'ARMY sarà un'adulta lavoratrice. Non so se lei sia ancora fan dei BTS, ma trovo lo scenario ideale sia che le/i fan e gli/le artistə crescano insieme così.
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS | eng (domande extra) © 061313purple⠸
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Milano: Fair Play Festival 2023, prosegue a Cernusco sul Naviglio la manifestazione che celebra l’essenza del comportamento sportivo.
Milano: Fair Play Festival 2023, prosegue a Cernusco sul Naviglio la manifestazione che celebra l’essenza del comportamento sportivo. Domenica 15 ottobre alle ore 21.00 il programma si conclude al Cinema Teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio con un evento speciale: la prima nazionale dello spettacolo teatrale “Sei Figurine”, vero e proprio omaggio alla passione per lo sport, scritto e diretto da Edoardo Erba e interpretato da Stefano Borghi con musiche di Massimiliano Gagliardi e David Barittoni. Nel corso della performance il protagonista rivive suoi primi passi di giovane tifoso, che coincidono con il suo amore per le figurine. Dopo il successo delle scorse edizioni, prosegue a Cernusco sul Naviglio il Fair Play Festival – promosso da ASO Cernusco, realizzato in collaborazione con il Comune di Cernusco sul Naviglio e con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano, main sponsor della manifestazione – con un programma ricco di eventi pensati per celebrare l’importanza del rispetto per gli avversari, degli atteggiamenti leali e della sana competizione. Sabato 14 ottobre alle ore 17.00 presso l’Auditorium BCC Milano a Carugate si terrà l’evento dedicato alle più belle storie di fair play premiate con il nuovo riconoscimento “BCC Milano Fair Play Awards”, che ha l’obiettivo di celebrare gli episodi di fair play più rappresentativi avvenuti sul territorio in cui opera BCC Milano, raccontati attraverso video, interviste e testimonianze. I tre episodi migliori, scelti attraverso una call aperta a tutte le società sportive Nato nel 2020, Fair Play Festival è organizzato da Aso Cernusco, associazione tra le più numerose d’Italia affiliate al CSI, nata dall’unione dei gruppi sportivi degli oratori presenti in città con l’obiettivo di valorizzare la tradizione, giocando però in attacco per proporre la passione educativa attraverso lo sport, con il sostegno di BCC Milano in qualità di main sponsor e con la collaborazione del Comune di Cernusco sul Naviglio rappresentato dal Sindaco Ermanno Zacchetti, che commenta: “Dopo quattro edizioni dalla sua ideazione, il Festival del Fair Play si sta confermando una bella intuizione per fare dello sport uno strumento di crescita condivisa, elemento qualificante della volontà di essere una capitale dello sport inclusivo e del volontariato. Quest’anno la formula di una programmazione diffusa e in “due tempi”, in primavera e in autunno, con una serie di eventi di avvicinamento, ha rappresentato una ulteriore evoluzione, nel tentativo di rendere la partecipazione più ampia possibile. La capacità di mettere a disposizione esperienze concrete e le contaminazioni con altri ambiti come la letteratura e il teatro, fanno del Festival del Fair Play, della nostra città e del suo movimento sportivo il cuore da cui questo messaggio positivo si diffonde, sul territorio e in tutta Italia.” Il secondo tempo della quarta edizione si è aperto martedì 26 settembre con la presentazione-mostra “Pugni Chiusi” a Cernusco Sul Naviglio (MI) con la partecipazione dell’attrice Rita Pelusio e del drammaturgo Domenico Ferrari: l’appuntamento è stato pensato per raccontare e concludere un progetto più lungo che ha unito i ragazzi dai 13 ai 15 anni del Centro di Aggregazione Giovanile del CD Giambellino in un doppio percorso, teatrale e sportivo. Obiettivo del progetto era far esprimere i giovani su alcuni temi particolarmente delicati, con i quali si confrontano quotidianamente, attraverso la boxe e il teatro, due esperienze apparentemente distanti ma estremamente efficaci per le loro caratteristiche di aggregatori sociali. Attraverso il confronto con la storia del pugile Leone Jacovacci, figura iconica del pugilato italiano degli anni 20 del ‘900, i ragazzi si sono potuti confrontare su temi come il razzismo, la ricerca di una identità e, infine, lo sport come riscatto sociale. Il percorso è stato raccontato attraverso le fotografie realizzate dai ragazzi partecipanti guidati dal fotografo professionista Massimiliano Gatti. PROGRAMMA FAIR PLAY FESTIVAL 2023 - SECONDO TEMPO Sabato 14 ottobre, ore 17.00 BCC MILANO FAIR PLAY AWARDS Evento di premiazione delle migliori storie di Fair Play. Auditorium BCC Milano, Via S. Giovanni Bosco, 12 - Carugate (MI) Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, a seguire aperitivo Domenica 15 ottobre, ore 21.00 SEI FIGURINE Spettacolo teatrale scritto e diretto da Edoardo Erba. Con Stefano Borghi. Cinema Teatro Agorà, Via Marcelline, 37 - Cernusco sul Naviglio Ingresso gratuito previa prenotazione INFORMAZIONI Fair Play Festival– quarta edizione settembre - ottobre 2023 Cernusco sul Naviglio www.fairplayfestival.it Informazioni e prenotazioni: [email protected] Ufficio stampa Fair Play Festival ddlArts | T +39 02 8905.2365 Alessandra de Antonellis | [email protected] | + 39 339 3637388 Ilaria Bolognesi | [email protected] | + 39 339 1287840 Anne Sophie Vefling | [email protected] | + 39 328 1175740 GLI EVENTI NEL DETTAGLIO BCC Milano Fair Play Awards Le migliori storie di Fair Play. BCC Milano Fair Play Awards è la nuova manifestazione, promossa da BCC Milano, la più grande banca cooperativa della Lombardia, in collaborazione con ASO Cernusco e nell’ambito del Fair Play Festival. La manifestazione ha l’obiettivo di contribuire alla promozione dei valori e dei principi enunciati nella Carta del Fair Play con il coinvolgimento attivo delle associazioni sportive, degli atleti, delle loro famiglie, dei dirigenti, dei volontari e degli appassionati. Attraverso una call aperta a tutte le società sportive attive nell’ambito dell’area di competenza di BCC Milano, questo nuovo riconoscimento intende premiare le migliori storie di fair play. Una giuria composta da un rappresentante di BCC Milano, un rappresentante di ASO Cernusco, un dirigente del settore sportivo, un giornalista sportivo e un atleta selezionerà le tre storie ritenute maggiormente rappresentative dello spirito di fair play, che saranno premiate con un voucher da spendere per l’acquisto di materiale sportivo. Verranno attribuiti i seguenti premi: 1° premio: buono acquisto dal valore di 3.000 euro; 2° premio: buono acquisto dal valore di 2.000 euro; 3° premio: buono acquisto dal valore di 1.000 euro. Sei Figurine Drammaturgia e regia di Edoardo Erba. Con Stefano Borghi. Sei Figurine è la storia di un giovane che, per dispetto al padre, ha cambiato fede calcistica rinnegando la sua squadra del cuore. Per spiegare come sia successo, il protagonista deve ritornare all’infanzia e raccontare i suoi primi passi da tifoso, che coincidono con la sua passione per le figurine. In Italia non si può parlare di figurine senza parlare dei fratelli Panini, ed è proprio estraendo una ad una le figurine di una bustina Panini che il ragazzo racconta sei storie: storie di fair play in un mondo, quello del calcio, che troppo spesso sembra sinonimo di passioni violente e ingenerose. Soffermandosi sull’ultima figurina il giovane ripensa al rapporto col padre e ne ricorda con emozione l’affetto e il carisma di uomo mite. Edoardo Erba - Drammaturgo, regista, sceneggiatore e autore teatrale nato a Pavia nel 1954, è considerato tra i talenti più brillanti della sua generazione. Nelle sue trame si intrecciano tutte le sfumature, dal giallo alla vena comica della commedia. Quella di Erba è una scrittura che usa le più diverse sintassi, dal noir psicologico al grottesco, dal dramma Metafisico alla commedia di costume, ma declina questa varietà in una straordinaria coerenza stilistica, capace di rendere le sue scritture sceniche subito riconoscibili. Autore di un romanzo, per la radio e la televisione ha scritto fiction, sit come e varietà. È inoltre docente di Scrittura per la Scena all’Università di Pavia. Stefano Borghi - Pavese classe ’82 è giornalista sportivo e telecronista per vocazione. Ha all’attivo quasi 2.000 telecronache ed è considerato un esperto soprattutto sul panorama internazionale, con particolare specializzazione sul calcio spagnolo, sudamericano e inglese. La telecronaca è il suo pane quotidiano, ma partecipa anche a delle trasmissioni televisive e collabora con numerose testate cartacee e online. Pugni Chiusi Un incontro tra teatro e pugilato. Il progetto Pugni Chiusi è un laboratorio che ha unito in un percorso teatrale e sportivo 12 ragazzi del Centro di Aggregazione Giovanile del CD Giambellino, di età compresa tra i 14 e i 16 anni. Dopo una fase di attenta progettazione e di presentazione ai ragazzi del Centro, il progetto si è sviluppato a partire da gennaio 2023, per concludersi alla fine aprile con la realizzazione di una performance teatrale legata alle commemorazioni per la Festa della Liberazione. Pugni Chiusi ha coinvolto ragazzi del Giambellino, storico quartiere della periferia sud di Milano, immigrati o figli di immigrati che vivono in un contesto caratterizzato da povertà, tensione sociale, diffuso razzismo e segregazione scolastica. Obiettivo del programma è stato far dialogare, in un modo sperimentale e innovativo, due esperienze apparentemente distanti tra loro ma estremamente efficaci nello stimolare l’espressione del sé nei giovani: la boxe e il teatro. Tra tutti gli sport la boxe è stata scelta per la sua caratteristica di aggregatore sociale, specie nelle palestre dei quartieri più popolari; il teatro rappresenta invece l’arte della comunità per eccellenza, è strumento di socializzazione e nel contempo di cambiamento personale per chi vi si avvicina. Grazie al progetto i ragazzi si sono potuti esprimere su temi come il razzismo, la ricerca di una identità e, infine, lo sport come riscatto sociale, attraverso il confronto con la storia del pugile Leone Jacovacci, figura iconica del pugilato italiano degli anni 20 del ‘900. Il teatro si è innestato in maniera organica nel percorso sportivo, facendo raccontare ai ragazzi non solo la storia di questa icona, ma anche le loro storie e i loro vissuti. Il progetto si è concluso sabato 26 settembre con la mostra-spettacolo “Pugni Chiusi”, pensata per raccontare il percorso dei ragazzi partecipanti attraverso le fotografie realizzate proprio da loro sotto la guida del fotografo professionista Massimiliano Gatti. Nel corso della serata sono intervenuti Rita Pelusio e Domenico Ferrari in qualità di conduttori del laboratorio, il Direttore del CAG e alcuni dei ragazzi protagonisti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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boys will be boys check victim blaming check not all men check dicotomia madonna/puttana check jackpot insomma
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Zeep - Mare Mosso, Maremoto
il 16 marzo in radio il singolo “Gli altri”
che presenta il nuovo Ep del cantautore sardo
Un mix tra l’indie-pop tipico di Zeep e il linguaggio della Generazione Z
“Mare Mosso, Maremoto” è il titolo del nuovo EP di Zeep, interamente prodotto da Kaizèn. Sette tracce introspettive, romantiche, che raccontano amori e dubbi di una generazione, dove i suoni indie-pop si mescolano al linguaggio del cantautorato e della GenZ. Contiene i singoli: “Strade”, “Cagliari Cose Belle” e “Sindrome di Peter Pan”, già presenti nelle maggiori playlist di Spotify. Al suo interno “Gli altri”, primo singolo diffuso per la rotazione radiofonica. Il brano racconta la fine di una relazione, odio che diventa musica, fino ad arrivare alla consapevolezza di essere diventati estranei. Le altre tracce dell’Ep sono: Mare Mosso - In poche frasi Zeep spiega le intenzioni del progetto raccontando le sensazioni vissute durante la scrittura. Cagliari Cose Belle - Una dedica a una ragazza, a una città, a tutte le cose che fanno stare bene. Il brano, che rispecchia a pieno lo stile di scrittura di Zeep, viene fatta ascoltare allo stadio prima di ogni partita del Cagliari Calcio. Seconda nuvola a destra - Parla di una relazione leggera, finita senza rancore. Una di quelle storie passeggere che non potevano finire diversamente, nelle quali chiunque può immedesimarsi. Strade - Unico brano del progetto scritto in collaborazione con altri autori, tra cui Alex Vella. Tra malinconia e frasi ad effetto, Zeep racconta un addio all’aeroporto. Sindrome di Peter Pan - Racconta una generazione, quella dei quasi trentenni che si trovano a dover affrontare delle scelte importanti, ma che hanno ancora voglia di sentirsi ragazzini, almeno per un’ultima notte. Inserito da Spotify in 3 playlist editoriali, questo brano ha permesso a Zeep di ottenere la copertina di Scuola Indie. Maremoto - La traccia che chiude l’EP, è una lettera spedita a una persona che ormai non c’è più. In questo brano Zeep concentra la sua vena cantautorale, in un mix di piano e voce che punta sulle emozioni.
Etichetta: Kmusic Distribuzione: Ada Music Italy Release Ep: 16 marzo 2023
Zeep (Marco Cannas) è un cantautore sardo classe ‘93. Dal 2020 collabora col produttore olbiese Kaizèn sotto l’etichetta indipendente K music e lavora come autore per Cvlto music group. “Fantacalcio”, insieme al calciatore del Cagliari Pavoletti, gli ha permesso di farsi conoscere anche fuori dall’isola ed è tutt’oggi tra i suoi brani più ascoltati. Nel 2021 prende parte all’album “Totem” di En?gma e in autunno pubblica l’EP “Astronavi & Carriattrezzi”. Le sue canzoni, un mix di indie-pop e urban, contano più di 2 milioni di streaming sulle piattaforme digitali. Nell’ultimo anno, oltre a una serie di singoli distribuiti da Ada Music Italy, ha scritto due brani per i ragazzi di “Amici” in collaborazione con Cvlto: “Non mi fa dormire” (Deddy feat Caffellatte) e “Chissenefrega” (Luigi Strangis). L’EP “Mare Mosso, Maremoto”, il suo ultimo progetto interamente prodotto da Kaizèn, è già entrato nelle playlist editoriali di Spotify coi singoli di lancio e ha portato Zeep in copertina di Scuola Indie.
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Autumn 🌰
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Al tramonto sotto l’acero
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