#autorità locali Alessandria
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pier-carlo-universe · 14 days ago
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Alessandria: Quartiere Cristo richiede il potenziamento della Caserma dei Carabinieri
Le Associazioni e i Cittadini sollecitano una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza nel territorio
Le Associazioni e i Cittadini sollecitano una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza nel territorio. Il Quartiere Cristo di Alessandria, che conta circa 28.000 abitanti, continua a sollecitare il potenziamento della Caserma dei Carabinieri di Via Casalbagliano. Le Associazioni locali, tra cui l’Associazione Alessandria Sud e l’Associazione dei Commercianti del…
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italianiinguerra · 4 months ago
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Pillole di Seconda Guerra Mondiale: 7 luglio
1940 – L’ammiraglio francese Godfrey e l’inglese Cunningham si accordano per neutralizzare, senza ricorrere ad azioni di forza, le unità francesi alla fonda nel porto di Alessandria d’Egitto. 1941 – Islanda. D’accordo con il governo inglese e con le autorità locali, truppe statunitensi della I brigata di Marines del brigadiere generale John Marston sbarcano sull’isola in sostegno delle truppe…
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Borgo San Lorenzo, Firenze: aggiornamenti sulla maxi-operazione antidroga condotta grazie alla collaborazione delle Autorità
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Borgo San Lorenzo, Firenze: aggiornamenti sulla maxi-operazione antidroga condotta grazie alla collaborazione delle Autorità. Il Procuratore della Repubblica, rilevato che sono state eseguite in data odierna misure cautelari disposte dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Firenze, su richiesta di quest’Ufficio, in una complessa indagine per traffico internazionale di stupefacenti, condotta dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo (FI) e da altri organismi investigativi, italiani ed europei, indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze; rilevato che sussiste un pubblico interesse, derivante dalla gravità dei fatti e dalla loro rilevanza, anche in ambito internazionale. alla conoscenza di alcune informazioni relative alle indagini sin qui svolte; COMUNICA CHE 1. Nelle prime ore della mattinata odierna i Carabinieri hanno dato esecuzione - sull’intero territorio nazionale e, con il supporto delle forze di polizia albanese, spagnola, olandese e tedesca, in altri Paesi dell’Unione Europea - ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali coercitive e patrimoniali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della repubblica di Firenze, nei confronti di 83 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, la misura prevede: a. la custodia cautelare in carcere di 70 indagati, 68 dei quali stranieri; di loro, 28 risiedono nel territorio metropolitano di Firenze, 36 in altre aree del territorio nazionale e 16 in altri Stati dell’Unione Europea e Albania; b. gli arresti domiciliari a carico di 8 indagati e l’obbligo di presentazione alla p.g. per altri 4; c. il sequestro per equivalente della somma di oltre 5 milioni di euro, ritenuta provento dell’attività illecita; d. l’esecuzione di perquisizioni personali, locali e telematiche. 2. L’attività investigativa che ha permesso l’attività odierna, seppur avviata, promossa e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Borgo San Lorenzo (FI), sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, è tuttavia anche un efficace esempio di interazione e cooperazione fra istituzioni nazionali e sovrannazionali, grazie a cui sono stati raggiunti i risultati in argomento. Preziosissima è risultata la collaborazione di Eurojust, oltre quella di Europol, di Interpol e della Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana (SPAK). A livello nazionale, è risultato importante il coordinamento operato dall’Ufficio Criminalità Organizzata del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, oltre che dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e dall’Ufficio dell’esperto per la sicurezza dell’Ambasciata in Albania. In fase esecutiva è stato essenziale anche l’ausilio di Europol, dell’Unità FAST , 3^ Divisione Interpol e Ufficio dell'Esperto per la Sicurezza in Albania del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia - SCIP (che ha proceduto alla localizzazione dei catturandi all’estero) e delle polizie estere interessate. In Italia, hanno collaborato i Carabinieri di numerosi Comandi Provinciali (Firenze, Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Como, Enna, La Spezia, Lecce, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Milano, Padova, Perugia, Pesaro-Urbino, Ravenna, Rimini, Roma, Siena e Varese), del 4° Nucleo Elicotteri, delle Squadre di Intervento Operativo e delle unità cinofile. 3. L’indagine, condotta dal 2019 al 2021, ha consentito di disvelare un vasto traffico di stupefacenti (cocaina, eroina, MDMA, hashish e marijuana) introdotti in Italia dall’Albania (attraverso le coste pugliesi) o dall’Olanda, per poi essere in parte smerciati nella provincia di Firenze, in parte dirottati su altre “piazze” del territorio italiano o in Germania. Sono state individuate quattro diverse strutture criminali che a tal fine cooperavano tra loro, composte da cittadini italiani e albanesi, basate una in Olanda, un’altra in Albania, e le restanti due in Toscana (da cui però si spostavano sull’intero territorio nazionale); ne sono state localizzate le basi operative e logistiche, i depositi per lo stoccaggio (siti a Firenze) e persino l’officina meccanica ove venivano modificati i veicoli destinati al trasporto della droga (a Bologna). Infine, è stato disarticolato un gruppo di “pusher”, che smerciava gli stupefacenti al dettaglio nel Mugello e nell’intero territorio metropolitano fiorentino. Complessivamente sono state indagate 28 persone per associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altre 68 per trasporto o vendita delle medesime sostanze (13 di loro in stato di libertà, per ipotesi di spaccio di lieve entità). L’impulso investigativo è nato nel 2019, allorché fu possibile attribuire una partita di 2 kg di marijuana sequestrati in Piazza Muratori a Firenze ad un Albanese di 42 anni. Approfondendo, è divenuto evidente che si trattava di un trafficante di spessore con collegamenti in Olanda, Francia e Spagna e seguendone gli spostamenti ne è stato possibile ricostruire la rete dei sodali. Durante le attività, sono emersi i collegamenti di questa prima organizzazione nazionale con un’altra, anch’essa stanziata a Firenze, che riceveva grossi quantitativi di hashish e marijuana dall’Albania, trasportati su gommoni a Grotte di Castro (LE) e poi da là, su strada, a Firenze, in zona Campo di Marte, da dove venivano smerciati in Italia e in Germania. Due arresti eccellenti di corrieri disvelavano l’ampiezza delle operazioni: in Germania veniva fermato (grazie alla collaborazione con Eurojust) un Italiano con 25 kg di marijuana, a Firenze un altro con 80 kg della medesima sostanza. Infine lo stesso responsabile dell’organizzazione, obbligato dall’arresto dei suoi manovali a effettuare uno spostamento di persona, è stato arrestato in Puglia alla guida di un furgone con 340 kg tra hashish e marijuana, il cui forte odore cercava di celare con deodoranti per auto. Non si è omesso di trascurare la dimensione locale del fenomeno, disarticolando la rete dei “pusher” fiorentini, cittadini albanesi operanti da Barberino di Mugello (FI) e Firenzuola (FI). Le indagini hanno quindi risalito la filiera e, grazie alla collaborazione internazionale, è stato individuato non solo il canale di approvvigionamento dall’Albania, gestito da una organizzazione locale, ma anche quello operante nei Paesi Bassi, facente capo a un altro sodalizio albanese stanziato ad Amsterdam (Paesi Bassi), con propaggini nell’Italia settentrionale, capace di movimentare centinaia di kg di cocaina verso l’intero Nord Europa. In Italia, i Carabinieri hanno fermato due loro corrieri (un Italiano e un Albanese) che trasportavano più di 10 kg di cocaina. Durante queste attività preliminari erano già state complessivamente arrestate in flagranza 24 persone nonché sequestrati circa 15 kg di cocaina, 120 di hashish e 487 di marijuana, 217 piante di cannabis, quasi 2 litri di olio di hashish, 95.000 € in contanti, due pistole, un fucile, 7 automezzi e un immobile. Nella prosecuzione delle indagini, sulla sponda albanese, la Polizia di Stato albanese, coordinati dalla Procura per la criminalità organizzata SPAK, procedevano all’arresto in flagranza di reato di 11 persone sequestrando complessivamente 14,3 Kg di cocaina, 34 di eroina, 30 di hashish, 68 di marijuana, 3.600 € in contanti e 6 automezzi pesanti. 4. Le misure sono state adottate nel corso delle indagini preliminari e testimoniano il costante operato dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Firenze nel contrasto al crimine organizzato ed i continui sforzi posti in essere dalle Istituzioni per l’eradicazione del narcotraffico, piaga della società attuale. 5. Per gli indagati vige il principio della presunzione di innocenza e la loro colpevolezza dovrà essere acclarata nel corso del processo ed eventualmente stabilita con sentenza irrevocabile.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Nuova ondata di caldo sull'Italia e sul mondo
Una nuova ondata di caldo sta tenendo sotto scacco un intero emisfero. In Italia e in Europa, la nuova morsa è l'effetto del passaggio dell'anticiclone africano Caronte. Secondo i meteorologi dovremmo stare affrontando il momento più caldo dell'estate. Un momento che in alcune zone d'Italia ci accompagnerà per tutto il mese di luglio. Quanto durerà la nuova ondata di caldo L'Italia è nuovamente stretta nella morsa del calore e dell'afa, la terza dell'estate 2023. In questi giorni sono attese temperature ben al di sopra delle medie stagionali. In Sardegna si potrebbe arrivare anche a 47° nella regione meridionale, mentre in Sicilia e Puglia ci si potrebbe fermare a 45°. In altre città del Sud come Caserta, Bari, Catanzaro e Palermo sono previsti tra i 38° e i 40°. Al Centro le temperature saranno leggermente inferiori ma comunque alte. Sono previsti infatti tra i 38° e i 40° a Perugia e Firenze. A Roma il termometro potrebbe raggiungere i 43°. Alcune città del Nord potrebbero solo sfiorare i 40°: tra queste Padova, Mantova, Alessandria e Bologna. A Milano sono previsti 37°. La domanda che tutti si pongono è: quanto durerà questa fase di calore? Secondo gli esperti, al Sud durerà due settimane, vale a dire per tutto il resto del mese di luglio. In questo lasso di tempo le temperature dovrebbero calare ma solo leggermente. Al Centro Nord, dovrebbe avere fine qualche giorno prima. I bollettini del ministero della Salute A partire dallo scorso 15 maggio, il ministero della Salute ha ripreso la sua attività di informazione in relazione all'estate. Ha ripreso, tra l'altro, la pubblicazione di bollettini giornalieri per 27 città con previsioni a 24, 48 e 72 ore. Il bollettino assegna alle città un bollino di diverso colore per indicare i vari livelli di allerta in relazione alle condizioni climatiche. Si parte dal bollino verde che rappresenta un livello 0 che non contempla pericolosità e si arriva al bollino rosso corrispondente a un livello 4, il livello di pericolosità massima. Tra oggi e domani, il numero delle città contrassegnate dal bollino rosso oscillerà tra 20 e 23. Le temperature nel resto del mondo Mentre l'Italia fa i conti con temperature e tassi di umidità altissimi, come se la passa il resto dell'emisfero boreale? Iniziamo col dire che tutta l'Europa continentale è invasa dall'anticiclone Caronte e sta registrando temperature altissime. In Grecia, dove il caldo è di casa, in questi giorni si stanno sfiorando i 40°. Per questo motivo le autorità locali ateniesi hanno deciso di chiudere l'Acropoli nelle ore più calde. Il monumento è una delle attrattive più apprezzate dei turisti e nei giorni scorsi alcuni di essi avevano accusato un malore proprio all'altezza del Partenone. Il ministero della Cultura ha così deciso che resterà chiuso al pubblico dalle 11.30 alle 17,30. Allarme rosso anche in molte città del Nord Africa che è il punto del pianeta in cui l'anticiclone inizia a diffondersi dopo essersi formato. Temperature intorno ai 40° sono previste anche in Cina e Giappone. Forte ondata di calore anche negli Stati Uniti meridionali. Dalla California al Texas le temperature hanno raggiunto livelli pericolosi. L'ondata di caldo non è solo intensa ma anche molto lunga. In copertina foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Motoraduno internazionale Madonnina dei Centauri 2023 a Castellazzo Bormida ad Alessandria
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Con l’inizio di luglio tra Alessandria e Castellazzo Bormida tornano a rombare le moto per l’edizione numero 78 del Motoraduno internazionale Madonnina dei centauri, dove saranno tanti gli appassionati in arrivo dall’estero. Gli eventi saranno organizzati dal Motoclub di Alessandria e di Castellazzo e si comincerà venerdì 7 luglio alle 12 con l’apertura dell’area raduno in viale della Repubblica e alle 16 si partirà per la gita nel comune di Masio dove ci sarà un aperitivo con vista panoramica del Monferrato. Per la  serata nell’area raduno ci saranno stand gastronomici e musica dal vivo e sabato mattina il giro turistico nell’alto Monferrato andrà nel territorio di Fubine e nel primo pomeriggio a Maranzana. Alle 18 le delegazioni straniere si dirigeranno  verso Alessandria per il picchetto d’onore, poi si partirà alla volta di Castellazzo per la cerimonia religiosa nel Santuario della Creta, patrona dei centauri. Sul piazzale ci saranno le autorità locali con l’assegnazione delle damigelle d’onore ai primi centauri mentre  Monsignor Gallese celebrerà la messa. Domenica da Alessandria si formerà una colonna motorizzata che dal palazzo vescovile si dirigerà verso il Santuario e li, dopo la funzione religiosa, un nuovo corteo con in testa le autorità e il comitato d’onore tornerà in città per la parata conclusiva in piazza Garibaldi, con le premiazioni nel pomeriggio. Il programma ufficiale a Castellazzo vedrà nel Santuario la mostra Moto d’epoca con la possibilità di ammirare pezzi unici, oltre al campeggio nel parco San Francesco per accogliere i centauri in arrivo. Nel paese il motoraduno coincide con la tradizionale Sagra del raviolo del plin e della cima insieme anche alla Mezzanotte bianca. La storia del Santuario della Creta cominciò quando Giovanni Viola, per ringraziare la Vergine di essere scampato alla peste, nel 1631 fece erigere una chiesetta campestre, con un campanile con una sola campana e il soffitto composto di cassettoni di legno artisticamente lavorati. Sull’altare della chiesa c’era un quadro di Maria col titolo della Beata Vergine di Crea, quadro che oggi e sull’altare maggiore del Santuario. Morto il fondatore, la chiesetta fu demolita nel 1764 e il quadro della Vergine venne sistemato in una nuova parrocchia, ma molte persone, in viaggio per Alessandria, si fermavano in quel luogo a pregare, al punto che l’Arciprete nel 1781fece edificare un pilone in mattoni e incaricò il pittore Giovanni Battista Bagliani di Bergamasco di dipingere un’immagine della Vergine, ancora oggi visibile nella rotonda a fianco dell’attuale Santuario. Nel 1797 fu avviata la costruzione di una nuova chiesa, ma i lavori furono interrotti dopo la battaglia di Marengo nel 1800, quando l’area destinata all’edificazione divenne il cimitero per i caduti dell’esercito di Napoleone. Solo nel 1842 ripresero i lavori e il nuovo santuario fu benedetto l’8 novembre 1846 dal Vescovo di Alessandria, l’effigie della Beata Vergine tornò alla sede originaria e fu costruita una rotonda, ora parte del Santuario. Ma come fu che la Beata Vergine divenne la Madonnina dei Centauri? Questa storia, che coincide con la storia del Moto club di Castellazzo Bormida parte nell’inverno 1933 quando il farmacista di Castellazzo, Marco Re, e un fabbricante di ghiaccio, Giovanni Moccagatta, unite dalla passione per le due ruote, presero parte al Raduno dei Centauri di Roma del 24 maggio dello stesso anno, con 7 motociclisti castellazzesi, e sfilarono per via dei Fori Imperiali alla tassativa velocità di 80 km/h, assieme ai10.000 partecipanti del Raduno. Il 2 marzo del 1934 Marco Re proclamò la Beata Vergine di Crea come la Patrona del Moto club. Negli anni successivi il moto club vide aumentare il numero degli iscritti, che parteciparono a molti motoraduni. L’8 settembre 1946 a Castellazzo Bormida si tenne il primo Convegno motociclistico internazionale della Madonnina dei Centauri, che vide la presenza di molti nomi importanti del motociclismo italiano e straniero. Dall’anno successivo il motoraduno fu ufficialmente iscritto nel calendario internazionale. Il 6 marzo del 1947 giunse da Roma l’annuncio che, con il Breve Apostolico 17/47 dell’11 febbraio 1947, papa Pio XII proclamava la Beata Vergine di Crea, venerata nel santuario di Castellazzo Bormida, la patrona dei motociclisti. Oggi un gran numero di ex voto, custoditi nel santuario, racconta di come la dedizione alla Madonnina del Centauri continui ancora oggi, con motociclisti che arrivano da tutta la penisola e non solo. Read the full article
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Giorno memoria, medaglie d'onore ex deportati ad Alessandria
Prefetta Vinciguerra, si tocca con mano la storia (ANSA) – ALESSANDRIA, 27 GEN – Consegnate in Prefettura ad Alessandria le Medaglie d’Onore, conferite dal presidente della Repubblica, alla memoria degli ex deportati e internati nei lager nazisti. Alla cerimonia autorità locali, vertici delle forze di polizia, sindaci dei Comuni d’origine degli insigniti.    Si tratta di Felicino Contiero…
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corallorosso · 4 years ago
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Non capiremo mai il delitto di Novi Ligure Vent’anni fa in Italia il presidente del Consiglio era Giuliano Amato, nominato l’anno prima dopo una crisi di governo che aveva portato alle dimissioni di Massimo D’Alema. Nello stesso periodo in tutta Europa veniva attivato un piano per il controllo dell’encefalopatia spongiforme bovina, meglio nota come “morbo della mucca pazza”. Vent’anni fa, in un’Italia per alcuni aspetti simile a quella di adesso, i notiziari della sera diedero la notizia di un delitto che avrebbe segnato l’opinione pubblica per anni. A Novi Ligure, in provincia di Alessandria, una madre di 41 anni era stata trovata morta in casa insieme al figlio undicenne. Susanna Cassini e Gianluca De Nardo erano stati uccisi con quasi un centinaio di coltellate: un modo così brutale da turbare anche magistrati e carabinieri di lungo corso. Carlo Carlesi, procuratore di Alessandria, settantenne con quasi quarant’anni di esperienza, fu tra i primi ad arrivare sul posto: si sentì male dopo aver visto la scena del crimine e fece visibilmente fatica a riferire qualcosa davanti alle telecamere, quella sera: «È uno degli episodi più feroci che abbia visto in vita mia. Senza scopo, senza senso». I soccorsi erano stati chiamati dalla figlia sedicenne, Erika De Nardo, che apparentemente era riuscita a fuggire agli aggressori dal seminterrato allertando i passanti in strada. Secondo la ragazza, alle 20.40 circa due persone erano entrate in casa e avevano ucciso la madre e il fratello minore per poi fuggire nel nulla: «albanesi» aggiunse. La voce si sparse subito. All’esterno della villetta, sigillata dalle autorità in attesa dell’arrivo della polizia scientifica, si radunarono alcuni residenti della zona che all’arrivo del sindaco sfogarono la loro rabbia contro gli immigrati di cui «la città era piena» e ai quali «venivano regalate le case». De Nardo confermò la sua versione, che il procuratore di Alessandria, all’uscita della caserma la mattina seguente, descrisse alla stampa come «lineare e precisa», aggiungendo: «È una ragazza coerente, una ragazza veramente splendida». Aveva anche riconosciuto uno degli aggressori, un ragazzo albanese residente nella zona. Le dichiarazioni del procuratore alimentarono la rabbia degli abitanti del luogo, molti dei quali parteciparono a una fiaccolata contro l’immigrazione promossa dagli esponenti locali della Lega Nord. Da Novi il dibattito sull’immigrazione si spostò presto sui canali televisivi nazionali, dalla mattina alla sera, dove si dava ormai per scontato che i colpevoli fossero «albanesi», «stranieri» o al massimo «una banda di slavi». Ma non era andata così. Tra gli investigatori i dubbi sulla versione della ragazza erano molti. Gli assassini non avevano portato via nulla dalla casa: avevano quindi massacrato una madre e il suo bambino per nulla? E a chi sarebbe mai venuto in mente di rapinare una villetta a schiera al centro di un quartiere residenziale di provincia alle nove di sera, con tutti a casa? Il parere finale del medico legale che eseguì le autopsie eliminò gli altri dubbi: era stata la figlia, aiutata probabilmente dal suo ragazzo, Mauro Favaro, diciassettenne che tutti chiamavano Omar. Per farli vacillare e spingerli a confessare vennero portati entrambi a fare un sopralluogo nella villetta. Al ritorno li fecero stare per quattro ore all’interno di una stanza della caserma dove erano state piazzate telecamere e microfoni: De Nardo, già descritta come incredibilmente fredda e lucida per la situazione in cui si trovava, fu colta a rassicurare Favaro, molto più frastornato e impaurito, e a mimare il gesto di una coltellata, per poi chiedergli: «Ma quante gliene hai date?». Dopo tre giorni dall’accaduto, tutti quelli che stavano seguendo il caso si trovarono per le mani una realtà completamente diversa da quella ipotizzata all’inizio, e altrettanto inspiegabile. Come avevano fatto due minorenni a massacrare in quel modo, senza motivi apparenti, la madre e il fratello minore di lei, e a resistere imperterriti alle conseguenze? A rendere ancora più difficile la comprensione del delitto furono le conclusioni degli investigatori: Erika De Nardo e Omar Favaro progettavano da mesi di uccidere la famiglia di lei, compreso il padre Francesco, tra i responsabili dell’azienda dolciaria Pernigotti. E probabilmente ci avevano già provato con del veleno per topi, le cui tracce furono ritrovate in vari punti della casa durante i rilevamenti. Ci erano poi riusciti la sera del 21 febbraio, aspettando madre e figlio al loro rientro, nascosti al buio. La madre fu uccisa con oltre cinquanta coltellate, inferte da entrambi mentre la donna urlava alla figlia di smetterla, chiedendole perché lo stesse facendo e infine dicendole «ti perdono». Il fratello minore avrebbe dovuto salvarsi, ma dalla sua camera sentì i rumori, fece le scale e vide tutta la scena: De Nardo e Favaro, ritenendo di non poterlo più risparmiare, provarono ad annegarlo nella vasca da bagno. Non ci riuscirono perché continuava a lottare, come confermarono le tracce di sangue trovate sulle pareti del bagno. A quel punto lo uccisero con altre coltellate, lasciandolo poi sott’acqua. De Nardo venne valutata come una ragazza più intelligente della media, affetta però da «un disturbo di personalità di tipo narcisistico e guidata da una logica di controllo dei rapporti». Favaro, di minor quoziente intellettivo, presentava invece «un disturbo da personalità dipendente per cui era portato a compiacere l’altro e ad anticiparne i desideri». Secondo gli esperti i motivi dietro due omicidi così efferati e allo stesso tempo senza un vero e proprio movente «andavano ricercati nella profondità della loro psiche, una dimensione visionaria nella quale si vedevano come una coppia assoluta e ostacolata dalle regole imposte della famiglia di lei». Successivamente, alla domanda sul perché lo avessero fatto, entrambi risposero di non saperlo. (...) Dopo aver letto la sentenza, il giudice si rivolse ai due ragazzi dicendo: «Questa non è la fine. Se capirete potrete dare una svolta alla vostra vita». Il giornalista inviato di Repubblica che seguì il caso, Meo Ponte, presente in aula, raccontò in seguito: «Credo di aver capito la vera Erika quando, dopo aver cercato per mesi di mostrare un volto umano, al momento della sentenza esplose e aggredì gli avvocati». Le condanne di entrambi vennero confermate in appello nel 2002 e in definitiva dalla Cassazione nel 2003. Favaro uscì dal carcere il 3 marzo 2010 grazie ai benefici dell’indulto e agli sconti per buona condotta dovuti anche ai miglioramenti riscontrati in lui dagli esperti. Salvo un’intervista concessa al programma televisivo Matrix nel 2011, non si è più fatto vedere in pubblico. De Nardo, che in carcere si è laureata in filosofia con 110 e lode, è libera dal 2011. (...) di Pietro Cabrio
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wolfliving · 4 years ago
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Medieval Piedmontese cities and their cultural relevancy
*This thing’s fantastic.  I’ve never seen the like. Especially in a website devoted to “future cities.”
L`aristocrazia militare del territorio di Asti: i signori di Gorzano, in "Bollettino storico bibliografico subalpino",  LIX (1971), pp. 357-447; LXX (1972), pp. 489-543.
Un`attiva minoranza etnica: gli Alamanni del comitato di Asti, in "Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken", LIV (1974), pp. 1-57.
Una valle di transito nel gioco politico dell`età sveva. Le trasformazioni del potere e dell`insediamento nel comitato di Serralonga, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 109-179.
Società e potere in Asti e nel suo comitato fino al declino dell`autorità regia,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 357-349.
Per una`archeologia medievale in Piemonte: un insediamento bassomedievale a Piea (Asti), in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 223-234.
Paesaggio, possesso e incastellamento nel territorio di Asti fra X e XI secolo,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIV (1976), pp. 457-525.
L`"erudito avvocato" De Canis e la sua opera innovatrice: un contributo del primo Ottocento al progresso degli studi sul medioevo astigiano, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIV (1976), pp. 239-309.
Lo storico G.S. De Canis e la sua "Descrizione statistica della provincia di Asti, Asti, Cassa di Risparmio di Asti,  1976.
Andar per castelli. Da Asti tutto intorno,  Torino, Milvia, 1976.
La città e il suo "districtus" dall`egemonia vescovile alla formazione del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXV (1977), pp. 535-625.
Proposta per una lettura della "Corografia astigiana" dell`avv. G.S.De Canis,  Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 1977.
Una metodologia per le storie locali, in Atti del I convegno sul Canavese, Ivrea, 1979, pp. 97-100.
La genesi della classe politica del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXVII (1979), pp. 33-151.
Lo sviluppo delle relazioni personali nell`aristocrazia rurale del Regno Italico, in Structures féodales et féodalisme dans l`Occident mediterranéen (Xe-XIIe siécles). Atti del Colloquio intern. dell`Ecole Française di Roma (10-13 ottobre 1978), Roma, Ecole Française, 1980, pp. 241-249.
Assestamenti del territorio suburbano: le "diminutiones villarum veterum" del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXVIII (1980), pp. 127-177.
Città e territorio nell`alto medioevo. La società astigiana dal dominio dei Franchi all`affermazione comunale,  Torino, Deputazione subalpina di storia patria, 1980 (Biblioteca storica subalpina, CC).
Spunti archeologici nelle descrizioni erudite fra Sette e Ottocento, in Medioevo rurale. Sulle tracce della civiltà contadina,  a cura di V. Fumagalli, Bologna, Il Mulino, 1980, pp. 139-154.
Lo sviluppo delle relazioni personali nel territorio del comitato di Bredulo: "domini, milites, pagenses", in “Bollettino della Società per gli studi storici, architettonici e artistici della provincia di Cuneo”(= Atti del Convegno "Agricoltura e mondo rurale nella storia della provincia di Cuneo", Fossano 23-24 maggio 1981), 1981, pp. 315-323.
Tema cittadino e "ritorno alla terra" nella storiografia comunale recente, in "Quaderni storici", XVIII (1982), 52, pp. 255-277.
Medioevo americano. Modelli iconografici e modelli mentali, in “Quaderni medievali”, 13 (1982), pp. 130-150.
Introduzione a Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, a cura di R. Bordone  e  S. Pettenati, Torino, Musei civici di Torino, 1982.
Il "famosissimo marchese Bonifacio". Spunti per una storia delle origini degli Aleramici detti del Vasto, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXXV (1983), pp. 587-602.
La società urbana nell`Italia comunale,  Torino, Loescher, 1984 (ried. 1998)
Medioevo all`inglese. L`esperienza pre-raffaellita tra neogotico e art nouveau, in "Quaderni Medievali", 18 (1984), pp. 82-112.
"Già parrocchiale, ora campestre e minacciante rovina..." Tracce romaniche per una storia del popolamento dell`Astigiano medievale, ne Le chiese romaniche delle campagna astigiane. Un repertorio per la loro conoscenza, conservazione, Tutela, a cura di L. Pittarello, Asti , Provincia, 1984, pp. 7-11.
Un problema di memoria collettiva, ne "Il Platano", IX (1984), pp.228-233.
"Civitas nobilis et antiqua". Per una storia  delle origini del movimento comunale in Piemonte, in Piemonte medievale, forme del potere e della società. Studi per Giovanni Tabacco,  Torino, Einaudi, 1985, pp. 29-61.
La "convenientia" tra Novi, Genova e Pavia del 1135 alla luce dei più recenti orientamenti di storia comunale. Alcune considerazioni preliminari, in "In novitate", I (1985), pp. 2-6.
Medioevo illustrato. Carlo Nicco e il revival medievale torinese, in "Quaderni medievali, 20 (1985), pp. 150-190.
Nascita e sviluppo delle autonomie cittadine, ne La Storia, II, Il Medioevo,  a cura di N. Tranfaglia e M. Firpo, Torino, UTET, 1986, pp. 427-460.
La riscoperta di una scoperta. Vent`anni di storiografia subalpina sul revival neomedievale ottocentesco, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXXIV (1986), pp. 559-568.
Storia urbana e città medievale: prospettive di ricerca, ne La storiografia contemporanea. Indirizzi e problemi, a cura di P. Rossi, Milano,  Il Saggiatore, 1987, pp. 303-321.
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Lo specchio di Shalott. L`invenzione del medioevo nella cultura dell`Ottocento, Napoli, Liguori,  1993.
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Il castello di Pollenzo. Il sogno del Medioevo per un re romantico, in Romani e barbari. Incontro e scontro di culture, a cura di S. Giorcelli Bersani, Torino 2004, pp. 243-251.
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I Lombardi in Europa nel medioevo, a cura di R. Bordone e F. Spinelli, Milano, Franco Angeli, 2005.
Spunti per una storia dell’alimentazione a Vercelli nel medieovo alla luce dei più recenti ritrovamenti archeologici, ne Il misero cibo. Vescovi e carità a Vercelli tra medioevo e rinascimento, a cura di G. Pantò, Torino, Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte, 2005, pp. 145-162.
Acque e mulini in Valtriversa tra medioevo ed eta’ moderna, in Acque e mulini nel Piemonte di antico regime, a cura di R. Bordone e R. Gendre, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2005, pp. 27-45.
Il romito del Cenisio, i Longobardi  e Carlo Magno alla Chiusa: spunti romantici di un itinerario in Valle di Susa, ne I Longobardi e le Alpi, Atti della giornata di studio “Clusae Longobardorum, i Longobardi e le Alpi”, Chiusa di San Michele, 6 marzo 2004, Susa, Segusium, 2005, pp. 67-84.
Mangiare al castello. Fonti scritte e fonti archeologiche sull’alimentazione al castello di Moncalieri tra medioevo ed eta’ moderna. Prime considerazioni, ne Il sapere dei sapori. Cuochi e banchetti nel castello di Moncalieri, a cura di G. Pantò, Torino, Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte 2005, pp. 41-67.
La fondazione di  Villanova, in Villanova d’Asti.  Città storica da conservare, a cura di C. Bartolozzi e F. Novelli, Torino, CELID, 2005, pp. 15-27.
Dalla carità al credito.  Ricchezza e povertà ad Asti dal medioevo all’Ottocento, a cura di R. Bordone, Asti, Cassa di Risparmio di Asti,  2005.
Gualino e la stagione neo-medievalistica, in “Annali del Centro Pannunzio”, XXXVI (2005/2006), pp. 327-335.
La provincia di Asti: possibile identità “astigiana”?, in Tra sviluppo e marginalità. L’Astigiano dall’Unità agli anni Ottanta del Novecento, a cura di  R. Bordone, N. Fasano, M. Forno, D. Gnetti, M. Renosio, Asti, ISRAT, 2006, pp. 11-26.
Nuove  prospettive   di ricerca  sulla storia urbana medievale, in Città e vita cittadina nei paesi dell`area mediterranea. Secoli XI-XV, a cura di B. Saitta, Roma, Viella, 2006, pp. 67-79.
Carlo Nicco “adornatore” delle Cronache dell’assedio di Torino, in  A. VIRIGLIO, Cronache dell’assedio di Torino 1706, ripr. anast., Torino 2006, pp. xix-xxiv.
Il mito, in Carlo Magno e le Alpi. Viaggio al centro del Medioevo, a cura di F. Crivello e C. Segre Montel, Milano, Skira, 2006, pp. 35-39 e 161.
(con D. GNETTI), Cortesia, corti, cortigiani: Asti all’autunno del medioevo, in L’affermarsi della corte sabauda. Dinastie, poteri, élites in Piemonte e Savoia fra tardo medioevo e prima età moderna, a cura di P.Bianchi e L.C. Gentile, Torino, Zamorani,  2006, pp. 193-216.
Sopravvivenza medievale e innovazione nella cucina piemontese tradizionale, ne La cucina medievale tra lontananza e riproducibilità, a cura di B.Garofani e U. Gherner, Torino, Musei Civici, 2006, pp. 66-8.
Chiese di villaggio nel paesaggio medioevale astigiano, ne Il paesaggio del Romanico Astigiano, a cura di F. Garetto e M. Devecchi, Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 2006, pp. 12-18.
“Promiscuità territoriale” e delimitazione del confine in Piemonte. Il caso di Piovà Massaia e Cerreto d’Asti, in Distinguere, separare, condividere. Confini nelle campagne dell’Italia medievale, a cura di Paola Guglielmotti, "Reti Medievali - Rivista ", VII, 2006, 1
Un principato difficile: il marchesato di Monferrato tra comunità soggette e fedeltà personali, in  Cartografia del Monferrato. Geografia, spazi interni e confini in un piccolo Stato italiano tra Medioevo e Ottocento, a cura di B.A. Raviola, Milano, Franco Angeli, 2007, pp. 75-88.
Olio e vino nell’alimentazione italiana dell’alto medioevo,  in Olio e vino nell’Alto Medioevo, Spoleto, CISAM, 2007 (Settimane di Studio della Fondazione Centro Italiano di studi sull’Alto Medioevo, LIV), pp. 497-537.
Genesi e ragioni di un progetto, ne Lo spazio politico locale in età medievale, moderna e contemporanea, Atti del Convegno internazionale di studi (Alessandria, 2-27 novembre 2004), a cura di R. Bordone, P. Guglielmotti, S. Lombardini, A. Torre, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2007, pp. 399-402.
(Con P. GUGLIELMOTTI, S. LOMBARDINI e A. TORRE), Lo spazio politico locale in età medievale, moderna e contemporanea e Lo schedario storico-territoriale dei comuni piemontesi: problemi di metodo e lettura delle fonti, in Lo spazio politico locale in età medievale, moderna e contemporanea. Pratiche di ricerca, problemi di metodo, esperienze di gestione. Atti del convegno internazionale di studi, Alessandria 26-27 novembre 2004, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2007, pp. 9-47 e pp. 283-293.
Bianca Lancia di Agliano e i suoi parenti, in “Tabulae del Centro studi federiciani”, XIX (2007), pp. 87-119.
Moasca nel medioevo. Le singolari vicende di un castello di confine, in Moasca  tra Medioevo e Ottocento, Moasca, Comune di Moasca, 2007, pp. 21-41.
Cavalleria e romanticismo, ne La civiltà cavalleresca e l’Europa. Ripensare la storia della cavalleria, a cura di F. Cardini e I. Gagliardi, Atti del I Convegno internazionale di studi, San Gimignano, 3-4 giugno 2006, Pisa/S. Gimignano, Pacini/Comune di S. Gimignano, 2007, pp. 243-256.
Carlo Magno dopo Carlo Magno. La fortuna alpina di un mito, in Carlo Magno e le Alpi, Atti del XVIII Congresso internazionale di studi sull’alto medioevo  (Susa-Novalesa, 19-21 ottobre 2006), Spoleto, CISAM, 2007, pp. 413-439.
Colline e castelli, campi e vigneti nell’iconografia dell’Astigiano fra il Basso Medioevo e la prima Età Moderna, ne Il paesaggio dipinto. Astigiano, Monferrato e Langhe, a cura di Osservatorio del Paesaggio-O. Coffano, Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 2007, pp.  59-71.
“Per lancia e spada a ogni sangue, su campo franco”. Tradizione e storicità nell’ Ettore Fieramosca di Blasetti, in Ettore Fieramosca. Segreti e passioni secondo Blasetti, a cura di F.Prono e E.Nicosia, Torino 2007 (I quaderni degli archivi, 4), pp. 37-42.
I confini della comunità. Incertezza territoriale e assetto insediativo tra medioevo ed età moderna in Piemonte, in Città e territori nell’Italia del Medioevo. Studi in onore di Gabriella Rossetti, a cura di G.Chittolini, G. Petti Balbi, G. Vitolo, Napoli, GISEM-Liguori, 2007, pp. 55-73.
Carlo Giambattista Cacherano Malabaila d’Osasco. Un aristocratico muratoriano alle origini della storiografia astigiana moderna, ne “Il Platano”, XXXII (2007), pp. 82-94.
Cinema e medioevo, in Lezioni sul Medioevo, a cura di D. Romagnoli, Guastalla, Comune di Guastalla, 2007, pp. 79-84.
Postfazione, in Neomedievalismi. Recuperi, evocazioni, invenzioni nelle città dell’Emilia-Romagna, a cura di M.G. Muzzarelli, Bologna, CLUEB, 2007, pp. 287-296.
Un`effimera ���villanova’ duecentesca. Nascita e decadenza della prima Villafranca d`Asti nel riordino del territorio politico astigiano, in “Bollettino storico-bibliografico subalpino”, CV (2007), pp. 393-458.
Una Lobby finanziaria internazionale?, introduzione a Dal banco di pegno all’alta finanza. Lombardi e mercanti-banchieri fra Paesi Bassi e Inghilterra nel Trecento, a cura di R. Bordone, Asti, Centro studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca, 2007 (= “Quaderni/Cahiers del Centro Studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca”, II), pp. 9-25.
Rapport de synthèse: Les mémoires dwa villes, in Villes de Flandre et d’Italie (XIIIe-XVIe siècle). Les enseignements d’une comparaison, ed. E. Crouzet-Pavan/E. Lecuppre-Desjardin, Tournhout, Brepols, 2008, pp. 165-172.
La  nobiltà e l’Impero nello sviluppo del  pensiero dantesco, in Gerione - Incroci danteschi. Dante e la storia medievale, Milano, Unicopli, 2008, pp. 49-84.
“Asta facta est quasi nova”. Il rinnovamento edilizio di fine Duecento e i “benefattori” della nuova Cattedrale gotica, in Ricami di pietra. Una scultura medievale del museo lapidario di Asti, Asti, Rotary Club Asti, 2008, pp. 31-46.
“Hic me aportavit Bonefacius Rotarius civis Astensis”. Bonifacio Roero tra il Piemonte e le Fiandre, in Rocciamelone. Il gigante di pietra, a cura di A. Zonato, Susa, Centro Culturale Diocesano, 2008, pp. 37-60.
I Roero in Europa, in Piemonte e in valle di Susa, in Alpi da scoprire. Arte, paesaggio, architettura per progettare il futuro, a cura di A.De Rossi, G. Sergi, A. Zonato, Borgone Susa, Edizioni del Graffio, 2008, p. 49.
“Une tres noble jouste”, in TOMMASO III DI SALUZZO, Il Libro del Cavaliere Errante (BnF ms. fr. 12559), a cura di M. Piccat, Boves, Araba Fenice, 2008, pp. 27-35.
Un paesaggio da mangiare. Incidenza degli usi alimentari sulla formazione storica del pasaggio dell’ Astigiano, ne Il paesaggio astigiano. Identità, valori, prospettive, a cura di M. Devecchi e M. Volpiano, Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 2008, pp. 61-73.
Una “villanova” di frontiera fra Asti e il Monferrato, in Castell’Alfero. Otto secoli di arte e storia, Castell’Alfero, Comune, 2008, pp. 23-43.
«La forest de longue actente ». Maria di Clevès, duchessa d’Orléans e signora di Asti (1465-1482), ne “Il Platano”, XXXIII (2008), pp. 201-223.
La battaglia  di  Cossano  (24 Marzo 1274), in Trasformazioni di una comunità di Langa. Cossano Belbo, a cura di R. Grimaldi, Canelli, Fabiano Editore, 2008, pp. 75-88.
La medievalizzazione del tempo festivo, ne Il Teatro della Vita. Le feste tradizionali in Piemonte , a cura di L. Nattino-P. Grimaldi, Torino, Omega Edizioni, 2008, pp. 97-106.
Il tempo e il denaro, in Tempus mundi umbra aevi. Tempo e cultura del tempo tra medioevo e età moderna, a cura di G. Archetti e A. Baronio, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2008, pp. 339-346.
Trasformazioni della geografia del potere tra Piemonte e Liguria nel basso medioevo, in "Bollettino storico-bibliografico subalpino", CVI (2008), pp. 445-463.
1500 anni di invasioni e dominazioni straniere. Dai territori costruiti dai comuni al 1861, ne La cultura italiana, diretta da L.L. Cavalli Sforza, I, Terra e popoli, a cura di L.L. Cavalli Sforza e A. Piazza, Torino, UTET, 2009, pp. 426-433.
(con G. SERGI), Dieci secoli di medioevo, Torino, Einaudi, 2009.
The Lady of Shalott. Di telai e di tele, di amore e di morte nel medioevo vittoriano, ne Dal mito alla contemporaneità. Tessere la vita. Telai e arte della tessitura a 360o. Per un percorso interattivo interdisciplinare, a cura di C. Gutermann, M.G. Imarisio, D. Surace, Moncalieri 2009, pp. 160-166.
L`attivita` tessile nel medioevo, ibidem,pp. 27-30.
Caratteristiche sociali  e attività economiche  del primo gruppo dirigente comunale, in Storia di Fossano e del suo territorio , I, Dalla preistoria al Trecento, a cura di R. Comba, R. Bordone, R. Rao, Fossano, Co.re Editrice, 2009, pp. 134-149.
"Ius primae noctis" alle origini di Fossano?, ibidem, pp. 175-178.
Commenda di Santa Maria del Salice, ibidem, pp. 214-217.
I cavalieri  di San Giovanni dalle origini a Malta, in Cavalieri. Dai Templari a Napoleone. Storie di crociati, soldati, cortigiani, a cura di A. Barbero e A. Merlotti, Milano, Electa, 2009, pp. 91-103.
Le pretese di Bonifacio, in Bonifacio di Monferrato e il Comune di Asti. Scontri e confronti alla fine del secolo XII, a cura di E.C. Pia, Asti, Comune di Asti, 2009 (Atti della Tavola Rotonda, Asti, 6 ottobre 2007), pp. 35-51.
Attività e presenza territoriale dell`Ordine Gerosolimitano in Piemonte, in Cavalieri di San Giovanni in Liguria e nell`Italia settentrionale. Quadri regionali, uomini e documenti, a cura di J. Costa Restagno, Genova-Albenga, Istituto intern, di Studi Liguri, 2009 (Atti del Convegno, Genova, 30 settembre-2 ottobre 2004), pp.313-330.
La difficile attribuzione del santo Patrono: il caso di Villafranca d`Asti, ne “Il Platano”, XXXIV (2009), pp. 106-131.
The survival of medieval knighthood over the centuries: a journey through the culture and taste of the Occident in reverse, in"Imago Temporis Medium Aevum", 3 (2009), pp. 293-309.
Suggestioni neomedievali alla Mandria. Rosa Vercellana e il Castello dei Laghi, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", CVIII (2010), pp. 143-155.
Chieri nel medioevo: insediamento e organizzazione politica, in  Archeologia a Chieri. Da Carreum Potentia al Comune bassomedievale, a cura di G. Pantò, Torino, Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte, 2010, pp. 33-37.
http://win.cittafutura.al.it/web/_pages/detail.aspx?GID=32&DOCID=5457
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paoloxl · 7 years ago
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(via La Direzione Investigativa Antimafia fa visita al cantiere del Terzo Valico di Arquata – No Tav – Terzo Valico)
Dopo i numerosissimi scandali che avevano travolto il consorzio Cociv avevano spergiurato che le infiltrazioni della criminalità organizzata all’interno dei cantieri del Terzo Valico non si sarebbero più verificate. Avevano promesso con la nomina del Commissario Rettighieri un cambio di passo e Iolanda Romano aveva affermato in più di una occasione che i cantieri erano ormai stati puliti dalla presenza delle ditte in odore di ‘ndarngheta e camorra.
Eppure, nonostante questa sequela di parole al vento, questa mattina abbiamo dovuto diffondere la notizia di quanto stava avvenendo a Moriassi.
  E poco dopo ci è anche arrivata una bella foto che abbiamo sempre pubblicato in rete con un commento tanto sintetico quanto calzante.
  La conferma a quanto da noi diffuso è arrivata direttamente dal Cociv che ha rilasciato un comunicato stampa davvero esilarante secondo cui la presenza della criminalità organizzata nei loro cantieri dimostrerebbe la discontinuità col passato. Qualcuno consigli alla Media Relations Cociv Carmen Cecchini uno specialista bravo, ma bravo per davvero.
Il comunicato del Cociv:
Arquata Scrivia, 13 luglio 2017 – Cociv, General Contractor per la progettazione e realizzazione del Terzo Valico, prosegue con attività che confermano la discontinuità con il passato: oggi le forze dell’ordine sono arrivate nel cantiere di Moriassi in un’azione volta a prevenire la presenza di infiltrazioni di organizzazioni malavitose. Il Consorzio collabora con la Prefettura di Alessandria per aiutare il territorio ad allontanare eventuali società o individui che possano presentare criticità con le Autorità competenti. Dopo le vicende dell’ottobre scorso, il Consorzio aveva provveduto immediatamente a nominare i nuovi vertici e a ridefinire i processi e le procedura interne, oltre come richiesto dal nuovo Codice degli Appalti, attribuire la Direzione Lavori direttamente alla società committente Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Tutti i monitoraggi effettuati dalle autorità competenti e le ulteriori verifiche sulla qualità delle opere eseguite hanno confermato che i lavori stanno proseguendo con la massima tutela dei lavoratori e del territorio e in corrispondenza ai requisiti prestazionali di progetto e di legge. Infine la pubblicazione negli ultimi 3 mesi di bandi per un valore di oltre 730 milioni di euro sono ulteriore dimostrazione di garanzia della prosecuzione dei lavori a salvaguardia dei posti di lavoro delle maestranze, dei tecnici impegnati nei cantieri e dell’operatività delle società che direttamente e indirettamente stanno contribuendo alla realizzazione.
Per ulteriori informazioni: Media Relations COCIV Carmen Cecchini Tel. +39 346 3019009 e-mail: [email protected]
Per il momento non ne sappiamo molto di più e non mancheremo di approfondire la questione se ci sarà possibile farlo. Ci pare però di poter affermare con certezza che siamo davanti all’ennesimo episodio che dimostra inequivocabilmente come il Terzo Valico sia la solita cara vecchia montagna di merda per dirla con le parole a noi care di Peppino Impastato.
Per approfondire sulle ditte coinvolte nei lavori del Terzo Valico e sulle infiltrazioni della criminalità organizzata:
Colle di Tenda: “Gallerie fatte con lo sputo”. Son gli stessi del Terzo Valico 01/06/2017
Indagato anche Salini per il Terzo Valico. Sotto a chi tocca 22/03/2017
Così la corruzione uccide: parla il primo pentito delle grandi opere 17/03/2017
Il direttore lavori del Terzo Valico svuota il sacco coi magistrati. E sull’amianto… 16/03/2017
I porci del Cociv fanno affari sulla pelle dei cittadini 18/01/2017
E’ ufficiale: a casa le ditte indagate e cantieri fermi 21/12/2016
Saltano i subappalti e i sindacati si confermano i migliori amici del malaffare 14/12/2016
Tav: l’Anac vuole commissariare Cociv estremo tentativo di “salvare” il Terzo Valico 17/11/2016
Difendere l’indifendibile 14/11/2016
Incredibile: il Vice Prefetto informava il Cociv sull’inchiesta in corso 11/11/2016
Tutto il marcio del Terzo Valico ad Arquata (ordinanza allegata) 7/11/2016
Dal Cociv 1,7 milioni € di appalti alla ‘ndrangheta 4/11/2016
“Non vai a rubare a casa di un ladro” (ordinanza allegata) 31/10/2016
Alla farsa non vi é fine: l’indagato Gentile tranquillizza i Sindaci sugli appalti 31/10/2016
Cociv decapitato da scandali. E botte ai No Tav 30/10/2016
Grandi Opere, le intercettazioni: “Cemento come colla” e “calcestruzzo che defluisce a cazzo”. Gip: “Sicurezza violata” 28/10/2016
Nonostante gli arresti i lavori del Terzo Valico non si fermano 27/10/2016
Senza Vergogna! 27/10/2016
Cociv é parte lesa come la mafia con Toto’ Riina 27/10/2016
Il Cociv é una montagna di merda 26/10/2016
Corruzione e concussione nei cantieri di grandi opere: nuove operazioni di polizia in tutt’Italia26/10/2016
Grandi Opere, decine di arresti per corruzione lavori A3, Tav Milano-Genova e People Mover Pisa 26/10/2016
Ancora arresti per i costruttori del Terzo Valico 26/10/2016
Ecco perché la ‘ndrangheta sponsorizzava i Sì Tav 15/09/2016
Chessa e la destra novese a braccetto con la ‘ndrangheta 25/07/2016
Terzo Valico e ‘ndrangheta: quei politici locali amici di Sofio (ordiananza allegata) 21/07/2016
‘Ndrangheta ad alta velocità. Il servizio di Agorà Rai 20/07/2016
Terzo Valico: oltre 40 arresti per gli appalti del Tav 20/07/2016
La ‘ndrangheta si preoccupa del Movimento No Tav – Terzo Valico (intercettazioni) 19/07/2016
Terzo valico, 42 arresti per operazione Alchemia: “La ‘ndrangheta dietro i movimenti Si Tav” 19/07/2016
‘Ndrangheta, il “ruolo rilevante” della Liguria. Terzo Valico, gli affiliati sostenevano il “Si Tav” 19/07/2016
Interdittiva antimafia alla Lande dal Prefetto di Napoli. Cosa aspetta la Tafuri? 08/06/2016
Dopo la Lande, al Terzo Valico arriva la Fincosit, fresca di tangenti del MOSE 03/05/2016
No Terzo Valico: arrestato Cascella, imprenditore coinvolto nei lavori della linea alta velocità 29/04/2016
Arrestato per camorra il capo della Lande, al lavoro nei cantieri del Terzo Valico 28/04/2016
Le mani (sporche) dei soliti noti sul lago di Alessandria. Cosa dice Rita Rossa? 25/11/2015
Una prefettura sbadata fa dissequestrare l’impianto delle inchieste 05/11/2015
Ecco le prove della Allara al “lavoro” nei cantieri del Terzo Valico 28/10/2015
Quali veleni ha scaricato la Allara a Serravalle e ad Arquata? 22/10/2015
Unicredit, il vicepresidente Fabrizio Palenzona indagato per reati finanziari in inchiesta su Matteo Messina Denaro 09/10/2015
Htr, Pd, discarica di Torrazza: il business dell’amianto sulla pelle della gente 17/09/2015
La Lande nei guai per camorra. Quando l’interdittiva del Prefetto Tafuri? 28/07/2015
La Sicilsaldo a Novi. “Completamente soggiogata da Cosa Nostra” per i Ros 01/07/2015
Arresti per traffico di rifiuti: dietro il dito c’è il Terzo Valico 09/06/2015
Cociv preso con le mani in pasta nel passante di Ancona 19/05/2015
Da Bolzano con furore: Oberosler, condannati per corruzione 30/04/2015
Il Terzo Valico spuzza 22/04/2015
Incalza e il Presidio NoTav di Radimero 14/04/2015
Arrivati a Novi quelli che interravano rifiuti tossici nei cortili delle scuole 08/04/2015
La solita puzza di marcio nella vicenda dei rifiuti a Novi 24/03/2015
Quello strano giro di rifiuti dalla Valverde a Novi passando per Libarna 23/03/2015
I soldi del Terzo Valico agli alluvionati di Genova? E Lupi rassicurò Incalza 20/03/2015
Lupi, Incalza e il Terzo Valico: oltre le apparenze 19/03/2015
Arrestato Incalza: gestione illecita grandi opere fra cui il Terzo Valico 16/03/2015
Al peggio non vi è fine: arriva a Novi anche il gruppo Marazzato 10/03/2015
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Cade la testa di Marcheselli, direttore del Terzo Valico: mancano requisiti antimafia02/03/2015
Cociv rescinde il contratto con le ditte impegnate a Radimero 26/02/2015
La magistratura sequestra cava del Terzo Valico a Tortona 24/02/2015
Il cantiere del Terzo Valico di Arquata da ieri è ufficialmente chiuso 20/02/2015
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Alta velocità:politica e interessi nell’affare Terzo Valico, come al solito 26/07/2014
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Gavi, al lavoro due ditte sotto inchiesta. Una finanzia il PD 14/07/2014
Sono arrivati a lavorare altri amici della ‘ndrangheta 02/07/2014
Sul cantiere di Voltaggio e sui nostri politici 30/06/2014
Tav, fermo cantiere Genova-Milano: mancano requisiti antimafia a ditta 29/06/2014
Stop al cantiere del Terzo Valico “Non è in regola con l’antimafia” 29/06/2014
Bloccato il cantiere di Voltaggio. Per infiltrazioni mafiose? 27/06/2014
Bloccati cantieri Lauro. Fuori dalla nostra terra 24/06/2014
A Novi appalti del Terzo Valico agli amici del PD di Muliere 15/05/2014
Ecco il lavoro che porta il Terzo Valico (Speciale della redazione di notavterzovalico.info) 07/05/2014
Appalti Terzo Valico, ancora ditte da brividi 02/04/2014
Condannati gli uomini del Cociv per i reati ambientali nel Mugello 24/03/2014
Scoperto chi lavora nel cantiere di Radimero ad Arquata 25/02/2014
Nuovi intrecci con il malaffare per le ditte del Terzo Valico 18/02/2014
Abbiamo offeso l’onorabilità del Cociv 07/02/2014
Ci mancavano solo le mani della camorra sul Terzo Valico 24/01/2014
Le mani della ‘ndrangheta sul Terzo Valico 22/01/2014
Da Arquata a Tortona: siamo con voi! 02/10/2013
Contro le mafie, contro il Terzo Valico 30/09/2013
Lauro Spa: criminali che si aggirano per Voltaggio 26/09/2013
Arquata Scrivia: un bel posto dove seppellire rifiuti tossici? 09/08/2013
L’impresa delle mega-frodi fornirà il cemento del Terzo Valico 08/08/2013
Ruspe bruciate a Serravalle, puzza di ‘ndrangheta 31/07/2013
Ecco un’altra ditta dei soliti noti 03/06/2013
Un boss a Castelnuovo 23/04/2013
Terzo Valico, ancora ditte impresentabili 19/03/2013
Cosa loro – Sulla firma del “protocollo per la legalità” 21/12/2012
NdrangheTav 14/10/2012
La mafia non esiste! 11/10/2012
C’è da mangiare anche per Lunardi…quello per cui con la mafia bisogna convivere 12/09/2012
Nelle mani dei banditi 10/09/2012
Comune di Novi, ansia da prestazione 20/08/2012
Bpm, arrestato Massimo Ponzellini per i finanziamenti a Corallo 29/05/2012
1991 /2012 – con Ponzellini si aggiunge un ulteriore tassello 30/05/2012
Alessandria – Gli affari della ‘ndrangheta. Non ci siamo capiti! 19/09/2011
Alessandria – Gli affari della ‘ndrangheta 05/09/2011
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Alessandria, 3 ottobre 2018 COMUNICATO STAMPA Campagna ‘Io non rischio’ “Io Non Rischio”: Campagna Nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile Il 13 e 14 Ottobre i volontari scenderanno in Piazza ad Alessandria
Il volontariato di Protezione Civile, le Istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegnano insieme per comunicare sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. Sabato 13 e Domenica 14 Ottobre, volontari e volontarie di Protezione Civile allestiranno punti informativi “Io Non Rischio” nelle principali piazze italiane, per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i propri concittadini sui rischi sismico, alluvione e maremoto. Il cuore dell’iniziativa – giunta quest’anno all’ottava edizione – è il momento dell’incontro in Piazza tra i volontari formati e la cittadinanza. Sabato 13 e Domenica 14 Ottobre, in contemporanea con le altre città in tutta Italia, anche Alessandria parteciperà alla Campagna Nazionale “Io Non Rischio”.
Per scoprire cosa ciascuno di noi può fare per ridurre il rischio alluvione, terremoto e maremoto, l’appuntamento è in Piazzetta della Lega. Le associazioni che hanno aderito all’iniziativa e che si occuperanno della comunicazione sono: Associazione Due Fiumi Volontariato di Protezione Civile Onlus di Alessandria, Associazione Radiantistica C.B. OM di Alessandria, Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile Città di Alessandria.
L’edizione 2018 coinvolge oltre 3.400 volontari e volontarie appartenenti a 532 realtà associative, tra sezioni locali delle organizzazioni nazionali di volontariato, gruppi comunali e associazioni locali di tutte le regioni d’Italia.
“Io Non Rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas, Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis, Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra, Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo, Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab, Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi, Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.
Sul sito ufficiale della campagna, http://www.iononrischio.it, è possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un terremoto, un maremoto o un’alluvione.
Alessandria, Mercoledì 03 Ottobre 2018 Per informazioni sulla piazza di Alessandria: Mail [email protected] Facebook Io Non Rischio Alessandria Twitter INR Alessandria
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  ALESSANDRIA. IO NON RISCHIO 2018, LE BUONE PRATICHE DI PROTEZIONE CIVILE. Alessandria, 3 ottobre 2018 COMUNICATO STAMPA Campagna ‘Io non rischio’ “Io Non Rischio”: Campagna Nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile…
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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Alessandria Ricorda la "Grande Alluvione" del 1994: Il Volontariato si Racconta
Un evento dedicato ai ricordi e alle emozioni dei volontari che hanno affrontato l'emergenza alluvione di 30 anni fa
Un evento dedicato ai ricordi e alle emozioni dei volontari che hanno affrontato l’emergenza alluvione di 30 anni fa. Il Comune di Alessandria organizza un evento commemorativo dedicato ai volontari che, con grande coraggio e impegno, hanno affrontato la devastante alluvione del 1994. Con il titolo “Il Volontariato della ‘grande alluvione’ del 1994 si racconta – Una carrellata di ricordi ed…
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retegenova · 5 years ago
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CORONAVIRUS, OLTRE 100.000 EURO DONATI DAI LIONS DI GENOVA, LA SPEZIA E ALESSANDRIA
Un aiuto, in denaro o attrezzature, che i Lions del Distretto 108IA2 hanno rivolto ad aziende ospedaliere, Croce Rossa e altre associazioni di volontariato impegnate nell’assistenza agli ammalati di Covid-19
Genova, La Spezia, Alessandria – Superano i 100.000 euro gli interventi, in denaro o attrezzature, che i Lions del Distretto 108IA2, hanno effettuato per sostenere l’impegno delle strutture sanitarie nella cura dei malati colpiti dal Coronavirus Covid-19.
Un impegno importante dei Club nelle tre province del Distretto, Alessandria, Genova e La Spezia, che è stato rivolto principalmente alle aziende ospedaliere ma anche alla Croce Rossa e alle altre associazioni di volontariato impegnate nell’assistenza agli ammalati. Un aiuto ancora in corso in denaro o attrezzatura che, a oggi, ha superato il valore di 100.000 euro. Numerose sono anche le altre iniziative in corso, che vengono realizzate in stretta collaborazione con i dirigenti sanitari delle strutture pubbliche per assicurare il miglior utilizzo dei fondi raccolti.
Alla solidarietà di tutti i Lions italiani si è unita la Fondazione Internazionale dei Lions – LCIF che ha messo a disposizione un primo contributo di 350.000 dollari per interventi di emergenza a livello nazionale, che saranno utilizzati per acquistare ventilatori polmonari, da destinare agli ospedali delle aree maggiormente colpite dall’epidemia, seguendo le indicazioni delle Autorità Sanitarie del territorio italiano. Per acquistare ulteriori ventilatori polmonari il Consiglio dei Governatori, che rappresenta 40.000 Lions riuniti in 1.350 club distribuiti su tutto il territorio nazionale, promuove una raccolta fondi aperta ai contributi volontari di tutti i cittadini, che verseranno un importo sul conto corrente del Multidistretto Lions Italia IBAN IT03T0521603222000000000945 con la causale “Progetto ventilatori polmonari”.
La Lions Clubs International Foundation, nata nel 1968, ha l’obiettivo di sostenere l’impegno dei Lions Club al servizio delle Comunità, sia a livello locale che globale. Nell’arco dei suoi 52 anni di attività la fondazione ha erogato contributi per oltre 1 miliardo di dollari, finanziando più di 15.000 progetti in tutto il mondo. L’impegno dei Lions italiani, tradizionalmente attenti ai bisogni delle Comunità locali, proseguirà con determinazione e generosità, per sostenere il lavoro dei medici e di tutti gli operatori della sanità che sono in prima linea nella cura delle persone vittime del COVID-19.
Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
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CORONAVIRUS, OLTRE 100.000 EURO DONATI DAI LIONS DI GENOVA, LA SPEZIA E ALESSANDRIA CORONAVIRUS, OLTRE 100.000 EURO DONATI DAI LIONS DI GENOVA, LA SPEZIA E ALESSANDRIA Un aiuto, in denaro o attrezzature, che i Lions del Distretto 108IA2 hanno rivolto ad aziende ospedaliere, Croce Rossa e altre associazioni di volontariato impegnate nell’assistenza agli ammalati di Covid-19…
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lamilanomagazine · 4 years ago
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Alessandria, il 30 aprile il 77° anniversario del bombardamento del Quartiere Cristo
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Alessandria, la città ricorda ciò che tragicamente avvenne al quartiere Cristo settantasette anni fa, in quel 30 aprile 1944 quando sotto i bombardamenti perirono 239 persone. Lo scorso anno, nella ricorrenza del 76° anniversario, il permanere delle norme anti-pandemiche e la condizione di totale lock-down impedì lo svolgimento del consueto momento commemorativo con le Autorità locali “in presenza”, aperto alla cittadinanza e alla rappresentanza degli studenti, presso la targa posta sulla facciata della Scuola Primaria Zanzi sulla omonima piazza dell’importante quartiere alessandrino. Vi fu solo, infatti, la collocazione di una corona d’alloro da parte del Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, quale unica Autorità deponente, accompagnato dal Comandante Vicario della Polizia Municipale Alberto Bassani. Purtroppo, anche per quest’anno la presenza sulla piazza e presso la Scuola di un importante cantiere di lavoro non rende praticabile la proposta di una specifica cerimonia di fronte alla targa, alla presenza delle Autorità, della cittadinanza e dei parenti delle vittime del bombardamento. Questi fattori tuttavia non mettono affatto in discussione l’impegno dell’Amministrazione Comunale affinché a questo anniversario venga in ogni caso dato il giusto rilievo e sia sottolineata – nei modi più appropriati, presenti e futuri – l’importanza di ricordare un fatto così tragico che caratterizzò la vita della comunità alessandrina durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Quel bombardamento di domenica 30 aprile 1944, peraltro, non fu l’unico in Alessandria ad essere latore di morte e distruzione, sebbene fu quello che, per numero di vittime, fu il bombardamento più sanguinoso avvenuto in Città. Come viene ampiamente documentato anche nel testo “Vittime dimenticate” di R. Penna (ediz. dell’Orso, Alessandria 2016, pp. 79-98), quel giorno costituisce per Alessandria il “battesimo di sangue”, ossia «il primo massiccio bombardamento che si abbatte sulla città, di domenica, poco dopo mezzogiorno, trovando la popolazione sorpresa, impreparata e senza difese. Con intervalli e ondate successive l’attacco ha termine dopo le 14. I numerosi bombardieri americani scaricano tonnellate di bombe scortati da aerei caccia che, scendendo in picchiata, a quaranta metri di altezza mitragliano strade e piazze affollate di gente. L’ampiezza dell’attacco portato alla città non aveva, con tutta evidenza, solo il compito di distruggere la stazione e lo scalo ferroviario, ma di terrorizzare la popolazione civile. Al termine il colonnello Glantzberg rimase, comunque, contrariato nell’apprendere che solo il 17 per cento delle bombe aveva colpito gli obiettivi assegnati, nonostante il tempo fosse ottimo e totale l’assenza dei caccia nemici. Nella notte di lunedì 1° maggio la città, a poco più di 24 ore dal primo attacco, fu nuovamente bombardata dagli inglesi con ordigni incendiari sganciati su tutto l’abitato. In quello stesso giorno, chi si era salvato ed era nella condizione di poterlo fare, abbandonò Alessandria diventando uno “sfollato”. Le bombe (al quartiere “Cristo”) colpirono principalmente il territorio prospiciente la ferrovia e lo smistamento delle merci nella direzione di Casalbagliano, le zone della cascina Boida, la Boidina, la Parigina, via Vecchia dei Bagliani e sconvolsero l’intera area . Furono sinistrate parecchie case di abitazione e lesionata la sede della Soms in corso Acqui. Nelle Casermette, a sud del quartiere, si contarono diverse vittime tra i militari e numerose furono le bombe che caddero nel “fondone di Taverna”, la zona che divide l’attuale corso Carlo Marx da via Maria Bensi. Lo stabilimento Mino G.B. e figli, situato in via Buonarroti, nella parte mediana del rione, fu gravemente sinistrato e divenne completamente inattivo ». «La presenza della targa emblematicamente posta sulla facciata della Scuola Zanzi, la storica Scuola Primaria del quartiere Cristo, ricorda alla nostra Città l’importanza e la necessità morale di non dimenticare questo tragico bombardamento — dichiara il Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco —. Sotto questo aspetto, ciascuno di noi dovrebbe sentirsi impegnato, come singolo e in quanto componente della nostra comunità locale, verso due direzioni. Da un lato, quella della ricerca della verità storica complessiva di ciò che accadde per rafforzare, di anno in anno, il senso di una consapevolezza condivisa della “nostra” storia di popolo alessandrino. D’altro lato, quella del consolidamento di un legame particolare e specialissimo che può unire l’esperienza dei singoli concittadini che allora perirono all’esperienza di sentirci ancora oggi tutti insieme, dopo 77 anni, come un’unica famiglia cittadina: quella, appunto, della comunità alessandrina che sa fermarsi, ricordare, “fare memoria”, condividere e continuare l’impegno per vivere pacificamente, democraticamente e operosamente, consapevoli di una storia che ci appartiene e che, guardando all’imminente anniversario fondativo della nostra Città, perdura da 853 anni». Read the full article
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Il nuovo codice della Protezione Civile protagonista di un convegno, domani a Valenza
Il nuovo Codice della protezione Civile, in vigore dal febbraio u.s e l’inevitabilità di aggiornamento dei piani di protezione civile di ogni Comune del nostro territorio, ha reso necessario un confronto tra gli EE.LL e i cittadini. La Provincia di Alessandria organizza un incontro tematico con gli Amministratori locali e i tecnici comunali, i volontari e la popolazione per meglio evidenziare le novità sul nuovo codice e per promuovere la cultura di protezione Civile sensibilizzando la responsabilità dei pubblici amministratori. Il convegno, dal titolo "Informazione della popolazione in Protezione Civile tra nuovi e vecchi metodi informativi e ruolo degli Enti Locali" si terrà a Valenza presso il Centro Comunale di Cultura - Piazza XXXI Martiri domani, sabato 24 novembre 2018 dalle 14:30 alle 18:30 e sarà rivolto a tutti i Sindaci e a coloro che si occupano di comunicazione Istituzionale all'interno della PA, nonché al personale della Protezione Civile. Sul piano della prevenzione dell'emergenza e della comunicazione di crisi, l'Italia continua ad essere molto in ritardo rispetto ad altre nazioni, che hanno fatto proprio dell'organizzazione lo strumento principale di gestione dei momenti di crisi. Il nuovo Codice della Protezione Civile pone all’attenzione e responsabilità dei Comuni e degli EE.LL in generale la necessità di una corretta informazione e la capacità di rendere resiliente la propria comunità. La Provincia di Alessandria ha studiato il problema e da tempo ha sperimentato nuovi ed efficienti metodi comunicativi che vanno ad integrare i sistemi tradizionali, modellati sulle migliori esperienze mondiali e messi a disposizione dei Comuni della provincia di Alessandria. Sono stati invitati a relazionare i maggiori esponenti ed esperti della comunicazione della P.A. e dei Mass Media tradizionali presenti sul territorio regionale e raccolte le buone pratiche di alcuni Comuni dell’alessandrino Vista l’importanza dell’argomento, considerata l’occasione per confrontarsi con degli esperti per sottoporre quesiti e riflessioni sui temi della responsabilità in capo ai Sindaci quale autorità territoriale di protezione civile ed i risvolti su quello che sono le responsabilità sui tecnici comunali ed in generale sugli EE.LL, si invita la S.V. alla massima partecipazione. Si ricorda inoltre come il nuovo Codice della Protezione Civile ponendo il cittadino in primo piano ne evidenzia anche le proprie responsabilità. http://dlvr.it/Qrw9R6
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navigamus-blog-a-vela · 6 years ago
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SAIL 2016 - Trofeo Lions Club Chiavari Castello 2016: LA VELA PER L’ASSOCIAZIONE BALIATICO - 2016
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Si è svolto oggi, sabato 16 aprile 2016, il nono “Trofeo Lions Club Chiavari Castello“, regata velica patrocinata dal Comune di Chiavari Assessorato allo Sport.  La manifestazione sportiva, promossa dal Lions Club Chiavari Castello e organizzata dallo Yacht Club Chiavari, si è potuta realizzare grazie al contributo di numerose aziende e sponsor locali.  Ancora una volta questo evento ha affiancato sport e solidarietà; infatti la regata è stata organizzata per sostenere e finanziare l’iniziativa “Aiutiamo i più piccoli”, della Fondazione Istituto per il Baliatico. La “Fondazione Istituto per il Baliatico”, che ha sede a Chiavari, in Corso Garibaldi 35, si occupa fin dal lontano 1921 delle problematiche legate all’assistenza dei bambini, dalla nascita fino all’età di tre anni. In particolare la sua attività è mirata al sostegno economico delle famiglie in difficoltà residenti nel comprensorio di Chiavari. Vengono periodicamente distribuiti generi alimentari, vestiario, calzature, giochi ed attrezzatura per l’infanzia raccolte tra la popolazione o donate da ditte o associazioni presenti sul territorio. Il progetto “Aiutiamo i più piccoli“ é destinato ad assistere con immediatezza i bambini appartenenti a famiglie in stato di grave disagio economico. Le ventiquattro imbarcazioni partecipanti alla regata erano suddivise nelle Classi O.R.C., I.R.C. e Libera ed hanno affrontato, in una giornata con tempo soleggiato, caratterizzata da vento di Scirocco sostenuto, con intensità 9 metri al secondo e mare mosso, un percorso a triangolo nel Golfo Tigullio. Il Trofeo Challenge Lions Club Chiavari Castello è stato assegnato a Capitani Coraggiosi 3, l’X41 di Federico Felcini e Guido Santoro (Yacht Club Chiavari), primo arrivato in tempo reale. Ecco i vincitori nelle varie Classi : Classe ORC 1° classificato: FAR STAR di Gianlorenzo Venturini (CN Mandraccio) 2° classificato: ARIA DI BURRASCA di Federico Salmoiraghi (LNI Sestri Levante)   3° classificato: CAPITANI CORAGGIOSI 3 di Felcini e Santoro (Yacht Club Chiavari)   Classe IRC 1° classificato:  SPIRIT OF NERINA di Paolo Ricaldone – Lions Club Bosco Marengo (Alessandria Sailing Team) 2° classificato: EL  CHICO di Daniele Fogli (Yacht Club Chiavari) 3° classificato: CORTO MALTESE di Massimo Bonfante (Yacht Club Italiano) Classe Libera – lunghezza al galleggiamento 6.00/9.00 metri 1° classificato: J BES di Alberto Garibotto (LNI Chiavari) Classe Libera – lunghezza al galleggiamento 9.01/11.00 metri 1° classificato: WOLLY B di Mario Podestà (Yacht Club Chiavari) Classe Libera – lunghezza al galleggiamento oltre gli 11.00  metri 1° classificato: EMOTIONS di Francesco Guerci (CN Rapallo) Nel tardo pomeriggio, presso la Sede dello Yacht Club Chiavari, alla presenza delle autorità cittadine, marittime e del Lions Club, si è svolta la premiazione dei vincitori, durante la quale è anche stato assegnato il premio della Combinata alle imbarcazioni che, per ciascuna classe, si sono classificate prime nella classifica combinata delle due regate Coppa Bo  (organizzata dallo Yacht Club Sestri Levante sabato 9 aprile) e Trofeo Lions Club Chiavari Castello. Ecco i vincitori: Classe Libera – lunghezza al galleggiamento oltre i 9.00  metri 1° classificato: WOLLY B di Mario Podestà (Yacht Club Chiavari) Nell’ambito della combinata, il Trofeo Italia Yachts è stato assegnato alle imbarcazioni delle Claasi ORC e IRC.  Il Trofeo è stato messo in palio da Sailing Italia Yacht, con sede a Lavagna, concessionario per l’Alto Tirreno delle imbarcazioni Italia Yachts. Classe ORC 1° classificato: ARIA DI BURRASCA di Federico Salmoiraghi (LNI Sestri Levante)   Classe IRC 1° classificato:  HELLCAT di Leporatti – Raffo - Valerio (LNI Sestri Levante)
FROM http://www.navigamus.info/2016/04/trofeo-lions-club-chiavari-castello-la.html
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sportpeople · 8 years ago
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La Toscana è forse la regione che per antonomasia si ricollega mentalmente all’epoca dei Comuni. Ogni Comune costituiva una piccola nazione con i suoi usi e costumi così simili eppure così diversi dai propri vicini. E come ogni rapporto di vicinato, immancabilmente affioravano le divergenze che finivano per trasformarsi in scontri aperti nei casi più estremi.
Arezzo è un caso un po’ particolare, visto che una delle sue maggiori rivalità la proietta in chiave extra-regionale, verso l’Umbria e più precisamente Perugia. Ma anche all’ombra dei Campanili cittadini, sono tante le contrapposizioni locali, non ultima quella con Siena rinfocolata dall’ultimo derby di cui sono ancora freschi i ricordi della trasferta corsara e della coreografia con le maschere da rospi, a rivendicare goliardicamente il nomignolo con cui sono soliti etichettarli gli stessi Senesi.
Fra Arezzo e Lucchese non siamo all’apice dell’odio, ma l’astio fra le parti c’è e non manca di riaffiorare nemmeno in questa occasione, in cui – senza farsi troppo pregare – le due tifoserie si mandano vicendevolmente e ripetutamente messaggi di scarsa stima.
Nel settore ospiti, inizialmente presente il solo striscione “IRR77”, per cui le ostilità vere e proprie si apriranno solo a partire dal quarto d’ora circa del primo tempo, allorquando faranno ingresso in blocco i gruppi principali del tifo rossonero. Bella la loro presenza, fanno un bel quadrato compatto all’interno del settore ospiti e lo coloreranno con un pugno di bandiere di ottima fattura. Balza all’occhio alcune pezze, “La meglio gioventù” fra queste, capovolte in segno di protesta.
La Curva di casa viaggia sui suoi soliti numeri, con qualche vuoto laterale, fisiologico in un settore così ampio e dispersivo, ma si compatta anch’essa più che degnamente. Quest’oggi il senso di unità è reso ancora maggiore dalla scelta di esporre un unico striscione a rappresentanza di tutti, “Curva Sud Lauro Minghelli”, così come avviene ogni anno alla ricorrenza di quel maledetto 15 febbraio 2004 allorquando l’ex calciatore amaranto morì a causa della SLA. Sulla strana incidenza di questa malattia nel mondo del calcio, di gran lunga superiore rispetto al normale, se ne sono occupate fonti ben più autorevoli di un semplice sito di informazione sul tifo, ma di sicuro resta aperto il campo a tutta una serie di riflessioni molto importanti e preoccupanti. Ancor più preoccupante è che chi davvero dovrebbe farle queste riflessioni, chi avrebbe il potere per cambiare qualcosa o invertire in qualche modo la rotta, fa spallucce.
Tra le rivendicazioni della Curva, fuori dal settore si segnala lo striscione “Museo Amaranto subito!”, per cercare di sensibilizzare autorità sportive e politiche delegate allo sport, affinché il patrimonio storico e culturale annesso alla locale squadra di calcio venga valorizzato appieno.
In campo partita che si chiude con uno 0-0 deludente, soprattutto per i padroni di casa che non sanno approfittare del passo falso della capolista Alessandria.
Testo di Matteo Falcone. Foto di Sauro Subbiani.
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Il giorno di Lauro: Arezzo – Lucchese, Lega Pro La Toscana è forse la regione che per antonomasia si ricollega mentalmente all'epoca dei Comuni. Ogni Comune costituiva una piccola nazione con i suoi usi e costumi così simili eppure così diversi dai propri vicini.
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