#autonomia siciliana
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La nomina di Irene Priolo, presidente ad interim della Regione Emilia-Romagna, a commissario per l’alluvione, è quasi un’ovvietà: tecnica, amministrativa, operativa. Ma rende ancora più grave, con il senno di poi, la scelta governativa opposta, nel maggio del 2023, quando il governo Meloni approfittò dell’alluvione (espressione orrenda, “approfittò dell’alluvione”, ma difficile da smentire) per “punire” l’allora presidente della Regione, Stefano Bonaccini, scavalcandolo nella gestione dei soccorsi, e commissariando di fatto un territorio politicamente “nemico”. Si parlò di sciacallaggio. Con un eufemismo si potrebbe definirlo basso, anzi bassissimo spirito istituzionale, uso fazioso della catastrofe, speculazione politica sul fango. Se uguale metro dovesse essere usato per la ben più catastrofica gestione territoriale della Sicilia, l’attuale ministro della Protezione Civile, Musumeci, in quanto ex presidente di quella Regione (dal 2017 al 2022), dovrebbe essere interdetto a vita, lui e l’intera classe dirigente siciliana, alla luce della pessima condizione del territorio, della fallimentare gestione delle acque, della scadente tutela del paesaggio. E invece Musumeci ha inteso approfittare del suo ruolo per chiedere conto agli amministratori emiliani di come hanno speso i (non tanti) quattrini fin qui erogati dal governo. Pessimo gusto e soprattutto: da che pulpito. A differenza dell’Emilia, la Regione Sicilia gode di uno statuto di autonomia che rende impossibile attribuire ad altri, se non ai governanti siciliani in prima persona, la responsabilità del dissesto. E dello sperpero di miliardi. Basterebbe questo per suggerire a Musumeci, siciliano di potere, estrema prudenza nell’esercizio del suo nuovo ruolo.
Da che pulpito Musumeci - M.Serra
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Avviso.
Dalle ore 20.00 Corteo, con partenza da Piazza Vittorio Veneto , via Libertà, via Ugdulena, via Edmondo De Amicis, via Rutelli, via Alessi, via Autonomia Siciliana ed arrivo in via D’Amelio. Read More Dalle ore 20.00 Corteo, con partenza da Piazza Vittorio Veneto , via Libertà, via Ugdulena, via Edmondo De Amicis, via Rutelli, via Alessi, via Autonomia Siciliana ed arrivo in via…
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Sicilia: Giornata mondiale autismo, finanziati 4 progetti di inclusione
Sicilia: Giornata mondiale autismo, finanziati 4 progetti di inclusione «La Regione è fortemente impegnata a salvaguardare i diritti delle persone nello spettro autistico e contestualmente a costruire, con politiche mirate, una società più inclusiva e accogliente». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo. «A questo scopo - ha aggiunto il governatore - abbiamo destinato oltre otto milioni di euro per progetti che riguardano interventi sanitari, ma anche attività di integrazione sociale pensate con un nuovo approccio che assecondi le potenzialità di ogni soggetto autistico». «L'impegno della Regione in quest'ambito - dice l'assessore regionale alla Famiglia e politiche sociali, Nuccia Albano - fa leva su quattro importanti avvisi finalizzati a rafforzare i servizi per le persone che soffrono di questi disturbi, così da permettere loro di gestire in maniera più adeguata le difficoltà quotidiane, favorendone al contempo la partecipazione sociale. Si tratta di azioni di inclusione, con progetti da svolgere in ambiente esterno, quali sport, musica, arte e teatro. L'obiettivo è migliorare lo stile di vita, attraverso l'acquisizione di autonomia personale, lo sviluppo di competenze sociali ed emotive, il miglioramento del benessere fisico e psicologico e lo sviluppo delle abilità motorie». Quattro gli avvisi pubblicati dalla Regione Siciliana lo scorso dicembre. In particolare, il primo, rivolto ai Comuni, è relativo alla realizzazione di progetti per la creazione di percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e ai giovani fino ai 21 anni (tramite voucher), per un importo totale di 1,8 milioni euro; un secondo riguarda percorsi di socializzazione con attività da svolgere in ambiente esterno (gruppi di cammino, attività musicale, attività sportiva), per un importo totale di 2,5 milioni di euro, ed è rivolto, oltre che ai Comuni, anche alle organizzazioni del terzo settore iscritte al Registro unico nazionale (Runts), che abbiano maturato un'esperienza sui disturbi dello spettro autistico e che si avvarranno delle indicazioni dei Centri autismo per minori e adulti delle Aziende sanitarie provinciali dell'Isola. Gli altri due avvisi sono concernenti progetti per favorire l'inclusione, attraverso attività sociali (sport, tempo ricreativo, mostre), per un importo di 2,8 milioni di euro, e, infine, interventi per la formazione dei nuclei familiari che assistono persone con disturbo dello spettro autistico, per un totale di 1 milione di euro, destinati esclusivamente alle organizzazioni del terzo settore iscritte al Runts.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Palermo, "sardine" in piazza che nuotano sempre nella stessa acqua. Massimo Costa stigmatizza i contenuti della manifestazione Le "sardine " in quale acqua nuotano? Si sono date convegno ai piedi dell'imponente struttura del teatro Massimo di Palermo. Migliaia di anti salviniani, che esponevano il simbolo del pesce azzurro. Massimo Costa pone delle questioni sul contenuto della manifestazione https://is.gd/VPdrsB
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#nowinsicily #Gino&Ciccio - #SpecialeAutonomia #sicilia #autonomia #cicciobianco #ginoastorina Gino Astorina e Francesco Bianco "indagano" sull'autonomia siciliana e la loro...
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La colpa è un po’ del sole. Il sole ci addormenta finanche le parole in bocca! Guardi, non fo per dire: ho studiato bene la questione, io. La Sicilia è entrata nella grande famiglia italiana con un debito pubblico di appena ottantacinque milioni di capitale e con un lieve bilancio di circa ventidue milioni. Vi recò inoltre tutto il tesoro dei suoi beni ecclesiastici e demaniali, accumulato da tanti secoli. Ma poi, povera d’opere pubbliche, senza vie, senza porti, senza bonifiche, di nessun genere. Sa come fu fatta la vendita dei beni demaniali e la censuazione di quelli ecclesiastici? Doveva esser fatta a scopo sociale, a sollievo delle classi agricole. Ma sì! Fu fatta a scopo di lucro e di finanza. E abbiamo dovuto ricomprare le nostre terre chiesiastiche e demaniali e allibertar le altre proprietà immobiliari con la somma colossale di circa settecento milioni, sottratta naturalmente alla bonifica delle altre terre nostre. E il famoso quarto dei beni ecclesiastici attribuitoci dalla legge del 7 luglio 1866? Che irrisione! Già, prima di tutto il valore di questi beni fu calcolato su le dichiarazioni vilissime del clero siciliano, per soddisfar la tassa di manomorta, e da questo valore nominale, noti bene, furon dedotte tutte le percentuali attribuite allo Stato e le tasse e le spese d’amministrazione. Poi però tutte queste deduzioni furon ragionate sul valore effettivo e furon sottratte inoltre le pensioni dovute ai membri degli enti soppressi. Cosicché nulla, quasi nulla, han percepito fin oggi i nostri Comuni. Ora, dopo tanti sacrificii fatti e accettati per patriottismo, non avrebbe il diritto l’isola nostra d’essere equiparata alle altre regioni d’Italia in tutti i beneficii, nei miglioramenti d’ogni genere che queste hanno già ottenuto?
Luigi Pirandello, I vecchi e i giovani, 1ª pubblicazione 1913
#Luigi Pirandello#Pirandello#I vecchi e i giovani#letteratura#letteratura italiana#letteratura del '900#letteratura italiana del '900#libri#narrativa#narrativa italiana#sicilia#letteratura siciliana#autonomismo siciliano#autonomia siciliana#fasci siciliani#xix secolo#unità d'italia#italia#1866#italia meridionale#meridione#italia meridinale#mezzogiorno#mezzogiorno d'italia#meridionalismo
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XXI anniversario dell'omicidio Di Matteo: 10 e 11 gennaio le celebrazioni a San Giuseppe Jato
XXI anniversario dell’omicidio Di Matteo: 10 e 11 gennaio le celebrazioni a San Giuseppe Jato was originally published on ITALREPORT
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Lucia e America?
Alfred misurava a lunghi passi quel lucido pavimento di marmo, ammirava quelle stanze così sfarzosamente decorate e abbellite da quadri raffiguranti le gloriose avventure di quel popolo così misterioso, così diverso dal suo, ma così maledettamente affascinante.“Alfred Franklin Jones,” lo apostrofò una voce femminile, dall'altro lato della stanza. La donna batté i tacchi per terra, esortandolo a voltarsi, e lui non si fece attendere: era lì davanti a lui, dritta in piedi sulla porta, con la sua solita aria fiera e indecifrabile sul volto e le braccia scure incrociate al petto.“In persona.”“Che cosa ci fai ancora qui, America, perché non torni a casa? Non sei stanco di combinare disastri su disastri in una terra non tua?” La sua voce aveva assunto un tono mellifluo, falsamente zuccheroso e al contempo sprezzante.“Vedi, Lucia…” iniziò con un sorrisetto, ma lei lo interruppe: “per te, Sicilia”, lo corresse, ma lui proseguì senza rettificare. “Vedi, Lucia, in realtà ho intenzione di tornare in America a breve, così da non causare più ‘disastri’ come li definisci tu, che suppongo sia semplicemente il tuo modo per indicare la vostra liberazione dai nazisti?”“Sai bene quanto me che tu non hai fatto nemmeno metà dell'opera, soprattutto qui in Italia, e che mi riferisco a ben altro che alla liberazione in ogni caso, Alfred.” Aveva ragione, Arthur e Ivan avevano contribuito alla sconfitta dei nazisti, e così i partigiani di Francis e Veneziano, anche se gli doleva ammetterlo. “E allora a cosa ti riferisci, di grazia? Qual è il disastro che ho combinato?”“Hai svegliato un cane dormiente con il tuo sbarco, nella mia isola così come nella tua patria oltreoceano,” replicò, seria come una statua. “Beh, nel mio caso, più che di cane dormiente, si potrebbe parlare di un cane al confino… – Lucia si lasciò scappare un sorriso amaro, consapevole che l'altro non avrebbe colto il suo black humour – ma non è questo il punto, né ho intenzione di parlarne con te, adesso.”Alfred annuì, confuso dalla battuta di lei, ma senza perdere il ritmo. “E allora parliamo d'altro, Lucia.” La raggiunse in un paio di falcate, accentuando la differenza di altezza fra i due. “Sono venuto qui per farti una proposta.”Sicilia sollevò un sopracciglio, assottigliando gli occhi allungati. “Che genere di proposta, America?”“Io so che cosa vuoi, Lucia.”“Che coincidenza, è quello che mi hanno detto tutti gli uomini della mia vita prima di mandarmela a puttane.”Alfred rise senza divertimento. “È appena finita la guerra, e il tuo primo pensiero è stato quello di ottenere di nuovo autonomia; i movimenti indipendentisti sono più forti che mai nella tua terra. Tu vuoi la libertà, l'indipendenza.”“Accidenti, America, hai davvero uno spirito di osservazione acutissimo!” L'ironia era l'arma preferita di Lucia. “Perdonami, ma non vedo come questo si possa collegare a una tua ipotetica proposta.”“Semplice, Lucia. Io posso dartela, se tu mi permetterai di farlo.”Sentì il suo cuore saltare un battito. Non era più così ingenua da fidarsi di chiunque le promettesse la gloria, la felicità, la libertà, aveva imparato sulla sua pelle che nessuno poteva darle quello che voleva se non lei stessa; tuttavia, sentirsi offrire quello che aveva sempre desiderato così, da uno degli Stati più influenti e potenti d'Europa, la tentava, e non poco.Deglutì a vuoto, costringendosi a concentrarsi sul suo interlocutore. “E come faresti, di grazia, sentiamo?”“Voglio che tu diventi il mio quarantanovesimo Stato.”A Lucia scappò una mezza risata, ma Alfred non scherzava. “E questo sarebbe il tuo modo di darmi la libertà? Annettermi a una potenza federata mondiale oltreoceano?”“Andiamo, Lucia, pensaci… saresti parte del Paese occidentale più ricco del mondo, ti darei fama e gloria in abbondanza, potresti tornare ai tuoi tempi d'oro se solo accettassi la mia offerta, Lovino e Feliciano questo te lo potrebbero dare?” Allungò una mano al suo viso, sistemandole una ciocca di capelli corvini dietro l'orecchio.Lucia indietreggiò istintivamente, mettendo più distanza del necessario fra i loro corpi. “Ora cosa c'entrano Lovino e Feliciano?”“Beh, sono loro a volerti italiana, no? Ma tu vuoi essere libera da loro, non vuoi essere italiana, e nemmeno io voglio che tu lo sia.”Lucia rise, incredula. Certo, l'idea della ricchezza e della gloria, dell'American Dream, la attirava, ma a scapito della sua italianità, della sua famiglia e storia?Fu solo in quel momento che si rese conto quanto futile fosse stato combattere per l'indipendenza della sua terra adesso, con il nuovo Stato italiano che si andava formando, quando tutto in lei era Italia, l'Italia nuova e repubblicana, la stessa Italia che tanto aveva disprezzato in tempo regio, ma a cui era disposta a dare più di una seconda chance pur di non abbandonarla.“Beh, Alfred, mi duole annunciartelo, ma io sono italiana fino a prova contraria, e fiera di esserlo; non tradirò il mio Paese per un vecchio ideale, né per un lontano straniero sconosciuto, e mi dispiace, nemmeno per la ricchezza che mi prometti né per la gloria che già posseggo.” Lucia prese fiato, guardando l'americano negli occhi, tanto chiari quanto erano scuri quelli di lei. “Torna a casa, America, hai un popolo che ti chiama e quarantotto Stati da amministrare, direi che sono più che abbastanza.”“Come desideri, Sicilia,” si arrese lui, vedendola così convinta. “Non ti chiederò di pensarci, sembra che tu ti sia già fatta un'idea chiara su ciò che vuoi, e lo rispetto; lascerò il Paese il prima possibile, e per il resto di questa mia permanenza isolana non ti disturberò più.”La donna annuì, la sua espressione per niente alterata. “Addio allora, Alfred.”“È un arrivederci, Lucia.”Lei si voltò e uscì dalla stanza, i tacchi bassi ticchettando sul pavimento di marmo del corridoio.Alfred la guardò allontanarsi. Non avrebbe mai capito gli italiani, men che meno i siciliani, ma quel popolo l'avrebbe sempre affascinato e meravigliato, niente da fare.
“No, vabbè, carusi, non potete capire chi succediu l’altro giorno!” Cinguettò la ragazza all’allegra tavolata della domenica, mentre si risiedeva a tavola dopo aver portato la frutta.“Che è successo?” Indagò Vito, sbucciando un mandarino.“Allora, veni ‘i mia compare America tutto convinto, e mi fa tutto serio ‘Ti devo fare una proposta’, al che io penso che sia chissà cosa, no? E ci faccio ‘certo, dimmi’.” Mise in bocca una ciliegia, sputandone il nocciolo, gli occhi degli altri su di lei.“E quindi? Che ti voleva proporre?” Chiese Totò, impaziente.“Mi voleva proporre, e cito, di lasciare l’Italia e diventare il quarantanovesimo Stato federato americano, è tutto scattiato quello là, vi giuro!”Rosa scoppiò a ridere. “No, è pazzo completo, ma sei seria?”“Serissima, giuro, era convintissimo! Ovviamente ci ho detto di no, manco ci ho pensato un attimo.”“Vabbè, quello era scontato. Malanova però, Lucia, magari in America scassavi un po’ meno la minchia, potevi andarci alla fine!” Ironizzò Calabria, ricevendo un “cuinnutu” senza malizia da parte della siciliana e un acino d’uva in testa.No, non avrebbe potuto fare a meno di loro, né loro di lei, pensò Sicilia mentre rideva dell’accaduto con i suoi compari. Nessuno può fare a meno della propria famiglia.
#// questa cosa mi fa un po' schifo però il prompt mi ha ispirata un sacco#come al solito non so scrivere yee#e nnt spero non vi faccia troppo schifo#fanfic#cagata tw#(ah dimenticavo: c'era effettivamente un movimento molto secondario che voleva l'annessione della sicilia agli usa non me lo sono inventata)#(tutta questa cosa è ambientata all'incirca nell'estate 1946)
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#Italicosbrasil 🇮🇹 SICILIA, LA CHIAVE DI TUTTO - DI FABIO PORTA ROMA AISE- “Tra qualche mese la Sicilia celebrerà i 75 anni della sua “autonomia”, sancita dallo “Statuto della Regione Siciliana” emanato dal Re d’Italia Umberto II e convertito in legge dal Parlamento italiano nel 1948; lo Statuto precede quindi la stessa Costituzione italiana, entrata in vigore il primo gennaio del 1948. Non è l’unico primato detenuto da questa isola situata al centro del Mediterraneo: sempre in Sicilia, nel 1.130, nacque il primo Parlamento della storia moderna, il Parlamento del Regno di Sicilia”. Così inizia il pezzo che Fabio Porta, coordinatore del Pd per il Sud America, ha pubblicato in questi giorni su “Comunità italiana”, mensile italo-brasiliano diretto a Rio de Janeiro da Pietro Petraglia. Ancora oggi il “Palazzo dei Normanni”, antica sede del Parlamento siciliano all’epoca del Regno di Ruggero II, è la sede dell’Assemblea regionale siciliana. I record di questa regione relativamente piccola, se comparata al resto d’Europa e del mondo, non sono soltanto di natura politico-istituzionale. Grazie alla sua posizione geografica strategica e alle incredibili ricchezze del suo territorio, infatti, nel corso dei secoli la Sicilia è stata uno dei territori più ricchi di storia al mondo. Ancora oggi è possibile visitare i resti archeologici, artistici e culturali delle diverse civiltà che si sono succedute: Fenici, Greci, Romani, Arabi, Normanni… Pochi sanno che i siti archeologici di Agrigento, Segesta, Siracusa o Selinunte conservano anfiteatri o templi greci in numero pari se non superiore a quelli che è possibile visitare nella stessa Grecia. E lo stesso si può dire per i resti delle altre civilizzazioni che hanno convissuto in Sicilia negli ultimi millenni. Saiba mais https://www.aise.it/rassegna-stampa/sicilia-la-chiave-di-tutto-di-fabio-porta/157272/158 #FabioPorta #ItalicosdoBrasil #Sicilia #Italia
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L'abbanniata esce sola sola😍 (presso Palermo Via Autonomia Siciliana) https://www.instagram.com/p/B97LtaCq92I/?igshid=17yhq72asaeho
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Palermo è il frizzante capoluogo della bella Sicilia ed è il principale centro urbano dell’intera isola. Palermo è una città molto giovane e all’avanguardia; spesso i vicoli pullulano di giovani che si divertono e la movida non è certo sconosciuta. Le strade del centro città sono tappezzate di locali, bar e ristoranti alla moda, dove si bevono cocktail e si fa festa fino alle prime ore del mattino. Caratteristico del luogo è anche lo street food, forse nato proprio in Sicilia: mangiare per strada qualcosa di tradizionale e veloce, camminando per gli antichi vicoli del centro in compagnia di amici o famiglia. Palermo è davvero una città straordinaria, non solo capoluogo dell’isola, bensì punto di riferimento fondamentale per chiunque abbia il desiderio di trascorrere una vacanza in questa zona. Sarebbe proprio un peccato trascorrere qualche settimana al mare senza passare da Palermo, una città che ha molto da offrire in termini di modernità, ma anche un’appassionante storia alle spalle. Spesso, Palermo, viene definita capitale dell’arte arabo-normanna ed è fortemente caratterizzata da edifici e monumenti storici di rilevanza storico-artistica: passeggiando per le vie della città, vi sembrerà di addentrarvi in un mondo a parte. Tour che si può fare in autonomia o con una breve visita guidata. In particolare la Cattedrale di Palermo è uno dei simboli della città e merita di essere scoperta. La Cattedrale di Palermo La cattedrale di Palermo è dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo ed è situata proprio nel cuore antico della città. La cattedrale di Palermo ha una storia davvero interessante: la costruzione del duomo venne commissionata per volontà dell’arcivescovo inglese Walter Off, intorno al 1170. Il duomo di Palermo, dal punto di vista cronologico, costituiva la terza delle chiese succedutesi nello stesso sito; inizialmente, infatti, sorgeva una basilica distrutta intorno al V secolo durante le persecuzioni vandaliche. Il progetto edilizio era molto ambizioso e preciso e la realizzazione della nuova cattedrale di Palermo richiedeva ingenti risorse. Ad oggi, possiamo dire che si tratta di un’opera davvero maestosa, la cui originaria costruzione gualteriana si sviluppava su un impianto basilicale suddiviso in ben tre navate e fin dalle sue origini, la Cattedrale di Palermo, ebbe funzioni di culto e di fortezza, nonché quella di tempio funerario dedicato al re ed alla sua famiglia. L’interno del duomo ha subito profonde trasformazioni tra la fine del Settecento ed i primi dell’Ottocento: è a croce latina, con tre navate divise da imponenti pilastri e con statue di santi che facevano parte della decorazione della tribuna del Gagini. Se avete un occhio attento, noterete sicuramente che, nella navata di destra, la prima e la seconda cappella, custodiscono le famose tombe imperiali e reali dei Normanni. Non è un caso, infatti, che già nel lontano 1130, re Ruggero II, avesse stabilito che la cattedrale di Palermo dovesse essere il mausoleo della famiglia reale. Vi sono altre tombe all’interno del duomo che sono quelle di Costanza d’Aragona e quella di Alberto di Borbone di Napoli e Sicilia. La cappella, all’interno del duomo di Palermo, ospita le tombe dei genitori di Federico II, così come quella di Enrico IV e quella di Costanza d’Altavilla. La tomba di Enrico IV è stata realizzata in porfido di colore rosso, pietra preziosa e segno distintivo delle tombe reali. Quella di Costanza d’Altavilla, invece, in porfido di colore rosso, è caratterizzata da colonne che sostengono un maestoso baldacchino, decorati con mosaici a motivi geometrici. Sempre all’interno della cattedrale di Palermo, incassato nella parete destra della cappella, i visitatori potranno ammirare l’elegante sarcofago in marmo bianco, di epoca romana, di Costanza d’Aragona: vi sono custodite le spoglie della prima moglie di Federico II. Spostando la vostra attenzione verso la navata centrale, sul pavimento, noterete una meridiana in marmo con tarsie colorate che rappresentano le costellazioni, per opera di Giuseppe Piazzi, famoso astronomo e scopritore del supposto pianeta Cerere. Non passa inosservato nemmeno lo sfarzoso altare del Sacramento, in bronzo, lapislazzulo e marmi colorati, realizzato su disegno di Cosimo Fanzago. Al’interno della cattedrale, potrete ammirare anche il bellissimo coro ligneo del tardo Quattrocento, il quale si trova nel presbiterio. A destra del presbiterio, poi, vi è la cappella di Santa Rosalia, patrona della città di Palermo, con le reliquie e l’urna d’argento. Presenti anche i due altorilievi di Valerio Villareale, i quali rappresentano Santa Rosalia invoca Cristo per la liberazione della peste e l’Ingresso delle gloriose reliquie di Santa Rosalia a Palermo. Di alto interesse, oltre al coro ligneo in stile gotico-catalano ed i resti marmorei della tribuna gaginiana riadattati, sono la statua della Madonna con Bambino, la preziosa acquasantiera e la Madonna della Scala posta sull’altare della sacrestia nuova. Se amate l’arte e l’architettura, sicuramente non vi farete sfuggire questa bellezza siciliana, simbolo della città di Palermo ed importante luogo di culto per i cittadini. Cosa state aspettando? Partite alla volta della Sicilia e scoprite uno dei più grandi patrimoni italiani. Cosa vedere a Palermo, una città dalla storia antica e appassionante La città di Palermo è stata fondata dagli antichi Fenici con il nome Zyz e sin da subito ha costituito un importante centro commerciale e base d’appoggio per la Sicilia. Successivamente, viene conquistata dai Romani che le danno il nome di Panormus, ma è solo grazie alla dominazione araba che la città conosce un periodo di grande crescita e fioritura: essa si espande, nascono nuovi quartieri urbani ed, in particolare, nei pressi dello sbocco sul mare, nasce la Kalsa, ossia un quartiere fortificato e residenza dell’emiro. Tutto ciò favorisce la diffusione dello stile cosiddetto arabo-normanno; una bellissima miscela di motivi architettonici e decorativi che caratterizzano fortemente i principali edifici della città, tra i quali anche la maestosa Cattedrale di Palermo. L’Ottocento, in seguito, segna l’apertura della città ai grandi commerci e il grande impegno della borghesia imprenditoriale: la città allarga i suoi confini, viene inaugurato il Viale della Libertà ed il quartiere tutt’intorno si arricchisce di creazioni liberty. Oggi un nuovo impulso alla rivalutazione, al restauro ed al riutilizzo dei sontuosi monumenti del centro sta cercando di risvegliare questo magnifico gigante d’Oriente ancora addormentato. Palermo è una città che presenta una moltitudine di opere e monumenti da visitare tutti d’un fiato. Il suo centro storico è sicuramente fra i più vasti in tutta Europa: chiese, palazzi, statue ed altre opere suggestive meritano una visita da chi si accinge a scoprire la città. Questi pezzi storici, inclusa la suggestiva Cattedrale di Palermo, sono in grado di raccontare la vera essenza della città stessa e di far assaporare la storia e la tradizione dell’antico capoluogo siciliano. Palermo è una di quelle città che più la scopri e più te ne innamori profondamente, lasciando un ricordo indelebile nel cuore. In particolare, nel famoso e storico quartiere della Vucciria, potrete odorare un mondo unico di profumi e sapori tipici della regione Sicilia, i quali si mescolano con l’allegria della gente del luogo. Se avete in mente di trascorrere una vacanza a Palermo, vi consigliamo di organizzarvi molto bene, in quanto, al contrario di ciò che molti pensano, si tratta di una città davvero grande, a tratti dispersiva, che offre moltissimo da visitare ai propri turisti. È dunque importante scegliere il periodo dell’anno giusto, raccogliere anticipatamente tutte le informazioni necessarie per sapere dove poter pernottare, evitando di andare incontro a qualche spiacevole episodio e, per ultimo ma non meno importante, raggiungere la Sicilia senza un esborso di denaro esagerato. Quando andare e dove soggiornare a Palermo In molti si chiedono quale sia il periodo migliore per andare in Sicilia: la Sicilia è bella sempre! In ogni periodo dell’anno. Per una vacanza al mare, sicuramente i mesi migliori sono giugno, luglio, agosto e settembre, in cui i raggi del sole scaldano ancora le meravigliose spiagge siciliane. Per chi, invece, è interessato a visitare la città di Palermo, consigliamo la primavera e l’autunno: le temperature sono ancora molto miti e piacevoli ed è possibile godere di tutte le bellezze della città in totale tranquillità. Se poi non avete la più pallida idea su dove soggiornare durante le vostre vacanze, vi consigliamo di scegliere sempre una zona centrale e ben sicura: le aree più gettonate sono sicuramente Piazza Politeama e Teatro Massimo. Da qui, poi, è possibile raggiungere le attrazioni principali della città, ma anche le zone più caratteristiche di Palermo, quali Vucciria e Ballarò. Un’altra zona che ci sentiamo di consigliare fortemente per il vostro soggiorno, è Kalsa: quartiere recentemente riqualificato e del tutto sicuro. Inoltre, si è sempre nei pressi del centro storico e molto vicini al lungomare, perfetto per soggiornare durante il vostro viaggio. La cattedrale di Palermo @Shutterstock https://ift.tt/2visaQ3 Alla scoperta della Cattedrale di Palermo Palermo è il frizzante capoluogo della bella Sicilia ed è il principale centro urbano dell’intera isola. Palermo è una città molto giovane e all’avanguardia; spesso i vicoli pullulano di giovani che si divertono e la movida non è certo sconosciuta. Le strade del centro città sono tappezzate di locali, bar e ristoranti alla moda, dove si bevono cocktail e si fa festa fino alle prime ore del mattino. Caratteristico del luogo è anche lo street food, forse nato proprio in Sicilia: mangiare per strada qualcosa di tradizionale e veloce, camminando per gli antichi vicoli del centro in compagnia di amici o famiglia. Palermo è davvero una città straordinaria, non solo capoluogo dell’isola, bensì punto di riferimento fondamentale per chiunque abbia il desiderio di trascorrere una vacanza in questa zona. Sarebbe proprio un peccato trascorrere qualche settimana al mare senza passare da Palermo, una città che ha molto da offrire in termini di modernità, ma anche un’appassionante storia alle spalle. Spesso, Palermo, viene definita capitale dell’arte arabo-normanna ed è fortemente caratterizzata da edifici e monumenti storici di rilevanza storico-artistica: passeggiando per le vie della città, vi sembrerà di addentrarvi in un mondo a parte. Tour che si può fare in autonomia o con una breve visita guidata. In particolare la Cattedrale di Palermo è uno dei simboli della città e merita di essere scoperta. La Cattedrale di Palermo La cattedrale di Palermo è dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo ed è situata proprio nel cuore antico della città. La cattedrale di Palermo ha una storia davvero interessante: la costruzione del duomo venne commissionata per volontà dell’arcivescovo inglese Walter Off, intorno al 1170. Il duomo di Palermo, dal punto di vista cronologico, costituiva la terza delle chiese succedutesi nello stesso sito; inizialmente, infatti, sorgeva una basilica distrutta intorno al V secolo durante le persecuzioni vandaliche. Il progetto edilizio era molto ambizioso e preciso e la realizzazione della nuova cattedrale di Palermo richiedeva ingenti risorse. Ad oggi, possiamo dire che si tratta di un’opera davvero maestosa, la cui originaria costruzione gualteriana si sviluppava su un impianto basilicale suddiviso in ben tre navate e fin dalle sue origini, la Cattedrale di Palermo, ebbe funzioni di culto e di fortezza, nonché quella di tempio funerario dedicato al re ed alla sua famiglia. L’interno del duomo ha subito profonde trasformazioni tra la fine del Settecento ed i primi dell’Ottocento: è a croce latina, con tre navate divise da imponenti pilastri e con statue di santi che facevano parte della decorazione della tribuna del Gagini. Se avete un occhio attento, noterete sicuramente che, nella navata di destra, la prima e la seconda cappella, custodiscono le famose tombe imperiali e reali dei Normanni. Non è un caso, infatti, che già nel lontano 1130, re Ruggero II, avesse stabilito che la cattedrale di Palermo dovesse essere il mausoleo della famiglia reale. Vi sono altre tombe all’interno del duomo che sono quelle di Costanza d’Aragona e quella di Alberto di Borbone di Napoli e Sicilia. La cappella, all’interno del duomo di Palermo, ospita le tombe dei genitori di Federico II, così come quella di Enrico IV e quella di Costanza d’Altavilla. La tomba di Enrico IV è stata realizzata in porfido di colore rosso, pietra preziosa e segno distintivo delle tombe reali. Quella di Costanza d’Altavilla, invece, in porfido di colore rosso, è caratterizzata da colonne che sostengono un maestoso baldacchino, decorati con mosaici a motivi geometrici. Sempre all’interno della cattedrale di Palermo, incassato nella parete destra della cappella, i visitatori potranno ammirare l’elegante sarcofago in marmo bianco, di epoca romana, di Costanza d’Aragona: vi sono custodite le spoglie della prima moglie di Federico II. Spostando la vostra attenzione verso la navata centrale, sul pavimento, noterete una meridiana in marmo con tarsie colorate che rappresentano le costellazioni, per opera di Giuseppe Piazzi, famoso astronomo e scopritore del supposto pianeta Cerere. Non passa inosservato nemmeno lo sfarzoso altare del Sacramento, in bronzo, lapislazzulo e marmi colorati, realizzato su disegno di Cosimo Fanzago. Al’interno della cattedrale, potrete ammirare anche il bellissimo coro ligneo del tardo Quattrocento, il quale si trova nel presbiterio. A destra del presbiterio, poi, vi è la cappella di Santa Rosalia, patrona della città di Palermo, con le reliquie e l’urna d’argento. Presenti anche i due altorilievi di Valerio Villareale, i quali rappresentano Santa Rosalia invoca Cristo per la liberazione della peste e l’Ingresso delle gloriose reliquie di Santa Rosalia a Palermo. Di alto interesse, oltre al coro ligneo in stile gotico-catalano ed i resti marmorei della tribuna gaginiana riadattati, sono la statua della Madonna con Bambino, la preziosa acquasantiera e la Madonna della Scala posta sull’altare della sacrestia nuova. Se amate l’arte e l’architettura, sicuramente non vi farete sfuggire questa bellezza siciliana, simbolo della città di Palermo ed importante luogo di culto per i cittadini. Cosa state aspettando? Partite alla volta della Sicilia e scoprite uno dei più grandi patrimoni italiani. Cosa vedere a Palermo, una città dalla storia antica e appassionante La città di Palermo è stata fondata dagli antichi Fenici con il nome Zyz e sin da subito ha costituito un importante centro commerciale e base d’appoggio per la Sicilia. Successivamente, viene conquistata dai Romani che le danno il nome di Panormus, ma è solo grazie alla dominazione araba che la città conosce un periodo di grande crescita e fioritura: essa si espande, nascono nuovi quartieri urbani ed, in particolare, nei pressi dello sbocco sul mare, nasce la Kalsa, ossia un quartiere fortificato e residenza dell’emiro. Tutto ciò favorisce la diffusione dello stile cosiddetto arabo-normanno; una bellissima miscela di motivi architettonici e decorativi che caratterizzano fortemente i principali edifici della città, tra i quali anche la maestosa Cattedrale di Palermo. L’Ottocento, in seguito, segna l’apertura della città ai grandi commerci e il grande impegno della borghesia imprenditoriale: la città allarga i suoi confini, viene inaugurato il Viale della Libertà ed il quartiere tutt’intorno si arricchisce di creazioni liberty. Oggi un nuovo impulso alla rivalutazione, al restauro ed al riutilizzo dei sontuosi monumenti del centro sta cercando di risvegliare questo magnifico gigante d’Oriente ancora addormentato. Palermo è una città che presenta una moltitudine di opere e monumenti da visitare tutti d’un fiato. Il suo centro storico è sicuramente fra i più vasti in tutta Europa: chiese, palazzi, statue ed altre opere suggestive meritano una visita da chi si accinge a scoprire la città. Questi pezzi storici, inclusa la suggestiva Cattedrale di Palermo, sono in grado di raccontare la vera essenza della città stessa e di far assaporare la storia e la tradizione dell’antico capoluogo siciliano. Palermo è una di quelle città che più la scopri e più te ne innamori profondamente, lasciando un ricordo indelebile nel cuore. In particolare, nel famoso e storico quartiere della Vucciria, potrete odorare un mondo unico di profumi e sapori tipici della regione Sicilia, i quali si mescolano con l’allegria della gente del luogo. Se avete in mente di trascorrere una vacanza a Palermo, vi consigliamo di organizzarvi molto bene, in quanto, al contrario di ciò che molti pensano, si tratta di una città davvero grande, a tratti dispersiva, che offre moltissimo da visitare ai propri turisti. È dunque importante scegliere il periodo dell’anno giusto, raccogliere anticipatamente tutte le informazioni necessarie per sapere dove poter pernottare, evitando di andare incontro a qualche spiacevole episodio e, per ultimo ma non meno importante, raggiungere la Sicilia senza un esborso di denaro esagerato. Quando andare e dove soggiornare a Palermo In molti si chiedono quale sia il periodo migliore per andare in Sicilia: la Sicilia è bella sempre! In ogni periodo dell’anno. Per una vacanza al mare, sicuramente i mesi migliori sono giugno, luglio, agosto e settembre, in cui i raggi del sole scaldano ancora le meravigliose spiagge siciliane. Per chi, invece, è interessato a visitare la città di Palermo, consigliamo la primavera e l’autunno: le temperature sono ancora molto miti e piacevoli ed è possibile godere di tutte le bellezze della città in totale tranquillità. Se poi non avete la più pallida idea su dove soggiornare durante le vostre vacanze, vi consigliamo di scegliere sempre una zona centrale e ben sicura: le aree più gettonate sono sicuramente Piazza Politeama e Teatro Massimo. Da qui, poi, è possibile raggiungere le attrazioni principali della città, ma anche le zone più caratteristiche di Palermo, quali Vucciria e Ballarò. Un’altra zona che ci sentiamo di consigliare fortemente per il vostro soggiorno, è Kalsa: quartiere recentemente riqualificato e del tutto sicuro. Inoltre, si è sempre nei pressi del centro storico e molto vicini al lungomare, perfetto per soggiornare durante il vostro viaggio. La cattedrale di Palermo @Shutterstock Tra i simboli di culto più importanti della Sicilia, la Cattedrale di Palermo è un luogo magico tutto da scoprire e scrigno di tesori inestimabili.
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Bilancio e finanziaria in aula fra Natale e Capodanno “scommessa approvarla entro dicembre”
Bilancio e finanziaria in aula fra Natale e Capodanno “scommessa approvarla entro dicembre”
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Sicilia, autismo, dalla Regione oltre 8 milioni per progetti di inclusione sociale.
Sicilia, autismo, dalla Regione oltre 8 milioni per progetti di inclusione sociale. «Abbiamo pubblicato quattro importanti avvisi, a valere sul fondo per l'Inclusione delle persone con disabilità - dice l'assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali Nuccia Albano - che rafforzeranno i servizi per le persone autistiche e permetteranno a chi soffre di questi disturbi di gestire in maniera più adeguata le difficoltà quotidiane, favorendone al contempo la partecipazione sociale. Per la prima volta, infatti, il programma definito dall'assessorato regionale prevede non solo interventi sanitari, ma anche di integrazione sociale, con progetti da svolgere in ambiente esterno attraverso attività quali lo sport, la musica, l'arte, il teatro». L'avviso relativo alla realizzazione di progetti finalizzati alla creazione di percorsi di assistenza alla socializzazione, dedicati ai minori e all'età di transizione fino ai 21 anni (tramite voucher), il cui importo totale è di 1.800.000 euro, è rivolto ai Comuni, mentre quello relativo a percorsi di socializzazione con attività da svolgere in ambiente esterno (gruppi di cammino, attività musicale, attività sportiva), per un importo totale di 2.500.000 euro, è rivolto oltre che ai Comuni anche alle organizzazioni del Terzo settore iscritte al Registro unico nazionale (Runts), che abbiano maturato un'esperienza sui disturbi dello spettro autistico e che si avvarranno delle indicazioni dei Centri Autismo per minori e adulti delle Aziende sanitarie provinciali dell'Isola. Gli altri due avvisi, che riguardano progetti per favorire l'inclusione, attraverso attività sociali (sport, tempo ricreativo, mostre), per un importo di 2.840.000 euro, e gli interventi volti alla formazione dei nuclei familiari che assistono persone con disturbo dello spettro autistico, per un totale di un milione di euro, sono destinati esclusivamente alle organizzazioni del terzo settore iscritte al Runts. «Si tratta di una svolta importante - conclude Albano - per un approccio innovativo che consentirà di migliorare lo stile di vita di queste persone, attraverso l'acquisizione di autonomia personale, lo sviluppo di competenze sociali ed emotive, il miglioramento del benessere fisico e psicologico, lo sviluppo delle abilità motorie, lasciando emergere le potenzialità che ogni soggetto autistico è in grado di sviluppare». Gli avvisi sono stati pubblicati sul sito istituzionale della Regione Siciliana e sono disponibili a questo link.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Offerta di lavoro
Ristorante zona Olgiate Comasco cerca Cuoco/a serio affidabile in grado di gestire in piena autonomia tutte le fasi della cucina ossia: menu, organizzazione,gestione personale,hccp,ordini merci alimentari. Che abbia conoscenza della cucina siciliana tradizionale e innovativa. per cortesia risponda solo chi ha queste referenze evitiamo di perdere tempo inviate il vostro CV…
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Maurizio Ballistreri: Autonomia regionale e lavoro nella Macroregione europea
Maurizio Ballistreri: Autonomia regionale e lavoro nella Macroregione europea
Presentiamo in queste pagine alcuni interventi al convegno “La Sicilia nel Mediterraneo con il Presidente Musumeci” tenutosi a Milazzo 29 Ottobre 2018 (Hotel Eolian) con la presenza del Governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci. Attraverso scritti e filmati ripercorreremo i lavori per la costituzione della Macroregione Mediterranea Occidentale (MMO).
Intervento dell’On. prof. Maurizi…
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Parecchie volte era stato sul punto di far intendere a Mauro che a Gerlando Laurentano suo padre non era mai passata per il capo l’idea dell’unità italiana, e che il Parlamento siciliano del 1848, nel quale suo padre era stato per alcuni mesi ministro della guerra, non aveva mai proposto né confederazione italiana né annessione all’Italia, ma un chiuso regno di Sicilia, con un re di Sicilia e basta. Questa l’aspirazione di tutti i buoni vecchi Siciliani d’allora; la quale, se di qualche punto, all’ultimo, s’era spinta più in là, non era stato mai oltre una specie di federazione, in cui ciascuno stato dovesse conservare la propria autonomia.
Luigi Pirandello, I vecchi e i giovani, 1ª pubblicazione 1913
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