#attrezzature agricole
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“Sicuramente in Campo”: Una Giornata Dedicata alla Sicurezza sul Lavoro in Agricoltura
La Cia Alessandria, in collaborazione con lo S.Pre.S.A.L., organizza un incontro formativo nell’ambito della Settimana Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro 2024.
La Cia Alessandria, in collaborazione con lo S.Pre.S.A.L., organizza un incontro formativo nell’ambito della Settimana Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro 2024. Alessandria, 21 ottobre 2024 – In occasione della Settimana Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, la Cia Alessandria, in collaborazione con il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.)…
#Acqui Terme#Agenzia Europea per la Sicurezza#agricoltura sicura#Alessandria#assistenza alle aziende#attrezzature agricole#azienda agricola#Cia Alessandria#collaborazioni tra enti#comunità agricola#convegno sicurezza#Cultura della sicurezza#D.lgs. 81/2008#EU-OSHA#eventi sulla sicurezza#formazione agricoltori#gestione documentale sicurezza#Hotel Valentino#macchine agricole#piani di prevenzione#piani di prevenzione in agricoltura#Piero Trinchero#prevenzione in agricoltura#prevenzione incidenti#rischi sul lavoro#S.Pre.S.A.L.#salute e sicurezza#Sensibilizzazione sicurezza#Settimana Europea della Sicurezza#Sicurezza Ambientale
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Quando la gente fa schifo, fa schifo sempre, in tutte le circostanze e questo è il caso dei miei parenti, vi racconto: è morta una mia prozia in Belgio, prozia che tutti noi parenti sapevamo piena di grana, ma che comunque è stata lasciata a se stessa nel momento del bisogno. Storia triste quella della mia prozia; Parte per il Belgio nel dopoguerra perché suo marito aveva trovato lavoro in miniera, mette al mondo due figli entrambi con la distrofia muscolare che si sono spenti poco a poco, anno dopo anno e suo marito muore abbastanza giovane. Facendo grandi sacrifici è riuscita a farsi una bella casa in una cittadina del Belgio ha cucito giorno e notte per sbarcare il lunario e alla fine visto che era abituata a vivere con niente ha messo via una discreta quantità di soldi. È stata sempre generosa con tutti noi, ma noi poco abbiamo fatto quando ne ha avuto bisogno. Pochi mesi fa cade, si rompe il femore, le amiche non riescono ad accudirla a casa e la mettono in una RSA, in questa RSA si prende il COVID, la prozia muore. Fino a qui tutto male direi no? Ma non per i miei parenti, che si sono fiondati sull'eredità come vampiri assetati di sangue, appena saputo della morte sono partiti come razzi per il Belgio, contattato avvocati, notai e chi più ne ha più ne metta ma dell'ingente somma della prozia nessuna traccia, nei ben 4 conti ci sono poche centinaia di euro, di oro e preziosi in casa nemmeno la puzza, inoltre, nessun testamento, solo 4 righe scritte a penna in stampatello, lasciate nel comodino della camera su un foglio a quadretti dove c'è solo scritto che la casa andrà al centro per la distrofia muscolare i gatti e i cani alle sue amiche e in ultimo la motozzappa e tutte le attrezzature agricole dello zio....... a me.
#saluti a tutti i miei parenti#che mi hanno lasciato con le pezze al culo anni fa togliendomi tutta la terra#v'attaccate al cazzo anche stavolta#sopportatemi#ve vojo bene#buona domenica
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Agricoltura in scena a Sommatino: tra cibo, carri e spettacoli tradizionali
Il 2 e 3 novembre 2024, Sommatino ospita la Sagra dell’Agricoltura, una celebrazione all’insegna dei sapori autentici e delle tradizioni locali. Questo evento è un’immersione nel cuore dell’economia agricola del territorio, con un’ampia area dedicata all’artigianato e alle specialità tipiche. Dai gustosi assaggi alle esposizioni di prodotti e attrezzature agricole, la manifestazione è un omaggio…
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Emilia Romagna: contrasto alle cavallette, presentate le linee guida della Regione per la lotta e il contenimento delle infestazioni
Emilia Romagna: contrasto alle cavallette, presentate le linee guida della Regione per la lotta e il contenimento delle infestazioni. Un piano di contrasto all'invasione delle cavallette. La Regione lo ha presentato alle amministrazioni locali romagnole interessate, con l'obiettivo di sostenere gli interventi e di avviare collaborazioni sul monitoraggio e i trattamenti. La base della strategia, che coinvolge agricoltori ed enti locali ma punta anche alla generalità dei cittadini, è l'individuazione tempestiva dei luoghi di nascita delle cavallette, le "grillare", e l'intervento con trattamenti insetticidi biologici. Allo scopo sarà utilizzato un insetticida bio che ha recentemente ottenuto dal ministero della Salute l'autorizzazione per l'impiego contro le cavallette sui campi di erba medica. Questo trattamento rientra nei punti dell'accordo con cui la Regione dà una mano ai vari territori interessati. Il sostegno economico e tecnico regionale andrà alle amministrazioni comunali che hanno aderito al piano di contrasto attraverso diverse azioni: tramite i bollettini fitosanitari settimanali saranno date indicazioni sulle modalità di contrasto e sarà previsto un rimborso fino al 50% del costo che i Comuni sosterranno direttamente o tramite agricoltori professionali per gli interventi localizzati. La strategia regionale punta ad un contenimento delle cavallette nelle prime fasi del loro sviluppo, per cui verranno finanziati gli interventi eseguiti entro il mese di giugno. Le infestazioni delle cavallette e il piano regionale Tra fine maggio e metà giugno sono previste le prime nascite delle cavallette dei prati (Calliptamus italicus) nelle fasce collinari e pedecollinari romagnole. In considerazione dei forti problemi che questi insetti hanno provocato all'erba medica e quindi all'economia delle aziende che operano nelle aree interne della Romagna e della necessità di organizzare tempestivamente le più opportune tecniche di contenimento, il settore Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ha tenuto un incontro con i Comuni del territorio interessati per condividere il piano di contrasto. Interventi mirati realizzati quando le cavallette sono ancora piccole, prive di ali e concentrate su piccole superfici, evitano una successiva dispersione di questi insetti sul territorio e limitano e danni alle coltivazioni. L'intento della Regione è di fare rete con enti locali e agricoltori: prime sentinelle dell'ecosistema, in particolare nelle zone collinari fragili e meno coltivate nei cui terreni le cavallette proliferano. Tra le azioni del piano, anche un volantino con le indicazioni per riconoscere le "grillare" dove si riproducono le cavallette e i riferimenti nel territorio a cui i cittadini, non solo residenti ma anche turisti domenicali, potranno rivolgersi per inviare segnalazioni e coordinate geografiche. In questo modo sarà possibile individuare precocemente i focolai e intervenire in tempi strettissimi e su piccole superfici. Nei casi in cui le aziende agricole non avessero a disposizione le attrezzature idonee per eseguire il trattamento che necessita anche del patentino fitosanitario, le amministrazioni comunali potranno intervenire direttamente o attraverso unità mobili individuate per la lotta alle cavallette.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Contributi in Molise per l'introduzione di macchine e attrezzature per l' agricoltura di precisione
La Regione Molise ha pubblicato un bando per l'erogazione di un contributo in conto capitale a fondo perduto da destinare alle imprese agromeccaniche e alle micro, piccole e medie imprese agricole e loro cooperative e associazioni. E' finalizzato all'ammodernamento del parco macchine che consenta, in coerenza con la diffusione delle migliori tecnologie disponibili, un minore impatto ambientale del settore agricolo. Il bando, con una dotazione complessiva di oltre 5,5 milioni di euro, prevede la concessione di contributi per la realizzazione di investimenti finalizzati all'introduzione di macchine e attrezzature per l'agricoltura di precisione, alla sostituzione di veicoli fuoristrada per l'agricoltura e la zootecnia, all'innovazione dei sistemi di irrigazione e di gestione delle acque destinate agli usi irrigui. La domanda deve essere compilata, sottoscritta e inviata esclusivamente in modalità telematica, attraverso l'applicativo del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), dal prossimo 15 gennaio e non oltre il 29 marzo. Read the full article
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Finanziamenti Europei per l'evoluzione dell'agritech
Agritech, ok Ue a 450 milioni aiuti di Stato per l’Italia. Prestiti agevolati fino all’80% dei costi per le imprese attive nella produzione primaria e nella trasformazione e commercializzazione di prodotti. L’obiettivo è migliorare la competitività e la resilienza del settore promuovendo progetti relativi anche all’acquisto di macchinari, attrezzature e soluzioni informatiche. Le soluzioni It sono sempre più parte delle attività agricole e nuove agevolazioni per gli investimenti nell’evoluzione digitale e green arriveranno anche grazie allo schema di aiuti di Stato italiani da 450 milioni di euro che la Commissione europea ha approvato. L’obiettivo dello schema è quello di migliorare la competitività e la resilienza del settore promuovendo progetti legati, tra l’altro, alla costruzione, acquisizione o miglioramento di immobili; all’acquisto di macchinari ed attrezzature; e all’acquisto, sviluppo o utilizzo di soluzioni informatiche, dal cloud all’Iot ai software per l’analisi dei dati. Agritech, gli aiuti di Stato italiani Lo schema italiano è stato approvato da Bruxelles, in conformità alle norme sugli aiuti di Stato dell’Ue, per promuovere gli investimenti sia legati alla produzione agricola primaria sia alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Le agevolazioni saranno, dunque, aperte alle imprese attive in questi due ambiti in Italia. L’aiuto assumerà la forma di prestiti agevolati e coprirà fino all’80% dei costi ammissibili e la misura sarà in vigore fino al 31 dicembre 2025, Via libera dalla Commissione Ue La Commissione ha valutato lo schema sulla base delle norme sugli aiuti di Stato dell’Ue, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di determinate attività economiche in determinate condizioni, nonché delle Linee guida sugli aiuti di Stato nel settore agricolo, forestale e nelle aree rurali per il 2022.
La Commissione ha ritenuto che lo schema sia necessario e appropriato per incoraggiare gli investimenti pertinenti nel settore agricolo e che sia proporzionato in quanto limitato al minimo necessario e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membri. Sulla base di tali considerazioni, è arrivato il disco verde dell’esecutivo comunitario. La versione ufficiale della decisione sarà resa disponibile con il numero SA.107521 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della Commissione per la concorrenza una volta risolti eventuali problemi di riservatezza. Tecnologie e competenze italiane in campo Lo scorso agosto la Direzione generale per l’agricoltura (DG Agri) della Commissione europea ha assegnato ad Areté, azienda italiana specializzata in analisi economiche e di policy per l’agrifood, l’incarico di condurre il primo studio europeo sull’utilizzo e sulle potenzialità dei dati nel sistema agroalimentare. Questo progetto, della durata di 18 mesi, si propone di mappare i principali e più efficaci sistemi di gestione dei dati agricoli in tutto il mondo, esaminando anche come alcuni Paesi utilizzano le informazioni in tempo reale per prevedere e mitigare gli impatti delle crisi. L’obiettivo è quello di fornire supporto all’Europa affinché possa adottare strategie simili. A luglio è partito anche il progetto “Agricoltura digitale per lo sviluppo sostenibile” (Agritech Ue), coordinato dal professor Gianluca Brunori dell’Università di Pisa, con un budget di circa 3,5 milioni di euro di cui il 50% finanziato nel quadro del programma Digital Europe. L’obiettivo è formare competenze avanzate per affrontare le sfide dell’agricoltura del futuro, puntando a un settore agricolo sostenibile, efficiente e all’avanguardia nell’era digitale. Read the full article
#Agrifood#Agritech#AiutidiStato#commissioneeuropea#CommissioneUe#DigitalEurope#greeneconomy#investimenti#Prestitiagevolati#produzioneagricola
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La resilienza delle cinghie per macchine agricole PIX: alimentare la rivoluzione agricola
introduzione
Nel settore dell’agricoltura, dove prevalgono le condizioni più impegnative e impegnative, il ruolo di macchinari e attrezzature affidabili non può essere sopravvalutato. I nastri agricoli, componenti spesso sottovalutati, sono gli eroi non celebrati che fanno sì che queste macchine funzionino senza intoppi. PIX, un marchio affermato e rispettabile nel settore agricolo, ha imparato l'arte di produrre cinghie agricole di alta qualità e specifiche per l'applicazione, progettate specificamente per mietitrebbie e trattori. Questo articolo esplora la resilienza delle cinghie per macchine agricole PIX, evidenziandone le caratteristiche principali e il ruolo fondamentale che svolgono nel moderno panorama agricolo.
L'ambiente esigente
Le cinghie per macchine agricole operano in uno degli ambienti più difficili e avversi. Devono resistere a una miriade di sfide, dagli elementi duri alle operazioni faticose. Polvere, terra, granuli di pietra e resti del raccolto possono interferire con il loro funzionamento. Queste cinture sono soggette a condizioni meteorologiche estreme, tra cui giornate calde e soleggiate, inverni rigidi e stagioni delle piogge. Inoltre, spesso sopportano il peso di tenditori di piccole dimensioni, esercitando una pressione che può portare ad un aumento della temperatura e alla deformazione della cinghia, riducendone la durata.
Nastri per mietitrici PIX: la soluzione
PIX, con oltre quattro decenni di esperienza nella trasmissione di potenza meccanica agricola, ha progettato e prodotto cinghie specializzate destinate esclusivamente al settore agricolo, spesso denominate cinghie per mietitrici. Queste cinghie testimoniano l'impegno di PIX nella produzione di soluzioni di alta qualità e specifiche per l'applicazione per le condizioni più impegnative in agricoltura.
Caratteristiche dei nastri agricoli PIX
1. **Resistenza alle estremità**: le cinghie agricole PIX sono progettate per resistere a tutte le condizioni estreme incontrate nelle mietitrebbie e nelle relative applicazioni agricole. Che si tratti dell'impatto abrasivo dei residui colturali o dei carichi d'urto e delle vibrazioni durante il funzionamento, le cinghie PIX sono resistenti.
2. **Resistenza alla trazione e durata**: queste cinghie incorporano robusti elementi di trazione combinati con una mescola di gomma appositamente formulata. Questa combinazione fornisce la forza necessaria per sopportare le condizioni difficili e difficili delle mietitrebbie. Il basso allungamento garantisce una maggiore durata e prestazioni affidabili.
3. **Antistatico e resistente all'olio**: le cinghie agricole PIX sono progettate per essere antistatiche e resistenti all'olio. Questa caratteristica è fondamentale sul campo, dove è prevalente il rischio di scariche statiche e di esposizione a olio e altri fluidi. Garantisce un funzionamento ininterrotto e riduce al minimo il rischio di danni alle apparecchiature.
4. **Versatilità**: PIX comprende le diverse esigenze del settore agricolo. Pertanto, offrono un'ampia gamma di cinghie, tra cui cinghie avvolgenti (convenzionali), dentate a bordo vivo, a velocità variabile, Poly-V, a fascia e piatte. Questa versatilità garantisce che le cinghie PIX possano essere utilizzate in varie applicazioni, dalle mietitrebbie ai trattori e ai loro accessori.
Conformità agli standard internazionali
Le cinghie agricole PIX sono progettate per soddisfare le norme standard internazionali utilizzate dai produttori di apparecchiature originali (OEM). Ciò garantisce che non solo siano compatibili con un'ampia gamma di attrezzature agricole, ma offrano anche una durata senza problemi e senza manutenzione, facendo risparmiare tempo e risorse agli agricoltori nel lungo periodo.
Conclusione
Nel panorama in continua evoluzione dell'agricoltura, dove l'efficienza e l'affidabilità sono fondamentali, le cinghie agricole PIX svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere il funzionamento regolare delle macchine agricole. La loro resistenza alle condizioni estreme, la durevolezza eccezionale e il rispetto degli standard internazionali li rendono una risorsa inestimabile per la comunità agricola. L'impegno di PIX nella produzione di nastri di alta qualità specifici per l'applicazione sottolinea il loro impegno nel sostenere la rivoluzione agricola. Mentre il settore agricolo continua ad avanzare, le cinghie PIX rimangono un partner affidabile sul campo, garantendo che le ruote del progresso non smettano mai di girare.
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1. Compattatore di schiuma non è macchina uguale per tutti
Che si tratti di un compattatore a vite per schiuma, di un densificatore termico di schiuma o di un compattatore idraulico per schiuma, dobbiamo capire che non si tratta di una macchina uguale per tutti. Per i diversi materiali da lavorazione, ci saranno apparecchiature di riciclaggio della schiuma più adatte, quindi quando il materiale di riciclaggio è cambiato, si dovrebbe prima consultare se l’apparecchiatura è in grado di trattarlo, se l’apparecchiatura può essere regolata per ottenere risultati di lavorazione migliori.
2. Diversi stati di scarti di schiuma con diverse attrezzature
Di solito i rifiuti di schiuma plastica possono essere suddivisi in rifiuti industriali o domestici; questi rifiuti, provenienti da luoghi diversi, causano anche problemi diversi allo stato dei rifiuti di schiuma. Ad esempio, alcune cassette agricole e per pesce contengono molta sabbia e acqua, che potrebbe essere necessario trattare preventivamente prima di comprimere la schiuma.
È importante ricordare che la manipolazione diretta di materiali con troppa acqua o sabbia può danneggiare il compattatore di schiuma e causare problemi.
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Pesci Attrezzature Agri Day 2023: porte aperte dedicato al mondo delle officine di macchine agricole
Sabato 6 maggio, dalle 9 alle 18, si svolgerà il primo Agri Day di Pesci Attrezzature, il porte aperte dedicato alle officine specializzate in macchine agricole. Pesci Attrezzature, infatti, può fornire soluzioni dedicate anche alle officine di macchine agricole. Oggi il cliente ha sempre più la necessità di trovare un partner che fornisca un servizio di alta qualità riducendo al minimo il tempo…
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Mercatino dell' usato attrezzi agricoli
Gli agricoltori di tutto il mondo sono sempre alla ricerca di attrezzi e attrezzature agricole usate di buona qualità. Sanno di poter aumentare la produttività e i profitti investendo in attrezzature affidabili e durevoli. Se sei un agricoltore alla ricerca di attrezzi e attrezzature agricole usati di buona qualità, contatta Sell It For Me. Disponiamo di una vasta gamma di prodotti e il nostro team sarà lieto di aiutarvi a trovare l'attrezzatura perfetta per le vostre esigenze.
Per maggiori informazioni: https://www.vendiloperme.it/
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Domande
La decarbonizzazione per strangolare ben bene la produzione alimentare: “Un caro amico coltiva oltre 10.000 acri di mais nel Midwest. La proprietà si sviluppa su 3 contee. La sua operazione è una “fattoria di partnership” con John Deere. Usano le attività agricole più grandi come progetti dimostrativi per la promozione e lo sviluppo di nuove attrezzature. Di recente ha ricevuto una telefonata…
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Le truppe di Putin hanno assaltato un concessionario di attrezzature agricole, per 5 milioni di dollari. Ma dopo averle spediti in Cecenia (per oltre 1.000 km ), si sono accorti che non potevano utilizzarli. Il motivo? Sono stati disabilitati a distanza dagli ucraini !
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che figura demmerda.....;-)
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La Regione Sicilia dà il via alla ristrutturazione della masseria Verbumcaudo a Polizzi
La Regione Sicilia dà il via alla ristrutturazione della masseria Verbumcaudo a Polizzi. Partite le opere di ristrutturazione della masseria Verbumcaudo, il bene confiscato alla mafia nel territorio di Polizzi Generosa, nel Palermitano, acquisito dalla Regione Siciliana e gestito dal 2019 dalla cooperativa sociale Verbumcaudo. La consegna dei lavori è avvenuta alla presenza del presidente della Regione, dell'assessore all'Economia, del presidente della commissione Antimafia dell'Ars, del vescovo di Cefalù, dei sindaci di vari centri delle Madonie, di autorità militari, del presidente di Confcooperative e dei soci della coop Verbumcaudo. Nell'ambito della missione 5 "Coesione e inclusione" del Pnrr che prevede corposi investimenti a favore dei beni confiscati, specialmente nel Mezzogiorno, la Regione ha potuto aggiudicarsi un finanziamento da oltre cinque milioni di euro, grazie all'accordo fra assessorato dell'Economia, attraverso il dipartimento Finanze, e l'assessorato delle Infrastrutture, attraverso il dipartimento regionale Tecnico, per la redazione di un progetto di riqualificazione che prevede anche il ripristino di parte della viabilità d'accesso. Un traguardo importante nella valorizzazione dei beni confiscati, attraverso una collaborazione tra soggetti pubblici e privati, segno concreto della forza dello Stato contro la mafia, per il riscatto del territorio e la tutela del lavoro. Il percorso intrapreso dalla Regione, frutto anche di uno stretto rapporto di collaborazione con l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, punta a restituire ai cittadini, in particolare alle giovani generazioni, ciò che la violenza mafiosa ha sottratto per troppo tempo. I lavori saranno eseguiti dall'ati Icored-Scancarello di Bagheria (Pa) e avranno una durata di 650 giorni. Prevista la ristrutturazione dell'ala nord-est della masseria, testimonianza dell'architettura feudale siciliana del Cinquecento, estesa per 960 metri quadrati; l'intera azienda agricola si estende complessivamente per circa 150 ettari in territorio madonita. Gli interventi in programma saranno utili a sostenere le attività produttive della masseria, ma anche per le finalità di promozione sociale e della cultura della legalità attuate dalla cooperativa "Verbumcaudo", fra cui laboratori per le scuole e i giovani, inserimento socio-lavorativo di soggetti fragili, divulgazione. Previste la rifunzionalizzazione della masseria mediante la creazione di spazi multimediali e l'acquisto di attrezzature agricole per la produzione di olio, vino e formaggi, la riqualificazione energetica della struttura e la sistemazione di alcuni tratti delle strade provinciali di accesso alla masseria, per un piano dal valore complessivo di 5,3 milioni di euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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A Chieri dal 10 al 14 novembre torna la tradizionale Fiera di San Martino
Da venerdì 10 a martedì 14 novembre 2023 a Chieri torna la Fiera Nazionale di San Martino, che come da tradizione rappresenta la chiusura delle attività agricole. Importante vetrina di promozione del territorio e delle sue risorse. Chieri per vari secoli fu il centro piu ricco del torinese. Commerci tessitura agricoltura e prodotti tipici, paesaggio, storia, tradizioni, cultura. Ad aprire la manifestazione, patrocinata come sempre dalla Città metropolitana di Torino, saranno le musiche dal repertorio popolare dei Musicanti di Riva presso Chieri, che venerdì 10 alle 21.00 nella sala Conceria proporranno i loro quadri teatrali e musicali in piemontese, per poi animare il pomeriggio di sabato in cui sarà presentata una ricerca sulla religiosità popolare, una tradizione La Fiera sarà inaugurata ufficialmente sabato 11 novembre alle 15.00 in piazza Cavour, alla presenza del Sindaco e Consigliere metropolitano Alessandro Sicchiero, dell’Assessora Elena Comollo ed ovviamente di numerosi altri esponenti cittdaini e amministratori , con la partecipazione della Filarmonica Chierese. Saranno molte le occasioni per gustare la cucina locale: il Pala Bagnacaoda di piazza Cavour, a cura della Pro Chieri e della Pro Loco di Andezeno; le cucine di strada sempre in piazza Cavour, con i piatti della tradizione locale rivisitati in chiave moderna; gli stand delle Pro Loco del territorio; il Piatto di San Martino, che sarà proposto dai ristoratori per con i prodotti del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese. In Piazza Umberto degustazioni del Freisa e degli altri importanti vini della collina torinese a cura del Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e vini della Collina Torinese Si potrà partecipare gratuitamente alle attività proposte dalle fattorie didattiche locali presenti in via Vittorio Emanuele II e ai laboratori di CAMST per le famiglie. Si potranno approfondire la conoscenza della tradizione rurale con il Museo Diffuso della Vita Contadina, a cura dell’associazione “La barca nel bosco”. Non mancheranno passeggiate, biciclettate, e visite guidate alla scoperta di Chieri e del suo contado. Il Welcome Chieri è un itinerario che consente di entrare nel cuore della città, tra storia, miti, leggende e luoghi scoprendo chiese di notevole pregio, tra le quali la cappella Gallieri all’interno del Duomo. Chieri ospitò nei secoli una industriosa e cospicua comunità ebraica della cui presenza permangono svariate tracce. Per partecipare è necessario prenotarsi sul sito Internet www.turismoturino.org. Tornerà la mostra mercato delle eccellenze agro-alimentari piemontesi e italiane in pieno centro città. La Fiera agricola sarà allestita dalla Pro Chieri nel parcheggio Scotti e al Campo Archero, con in mostra le macchine, attrezzature, impianti e i prodotti per l’alimentazione zootecnica e “La fattoria in fiera”. Saranno esposti numerosi piccoli animali da cortile vera attrazione per i bambini e non solo. Il Mercatone si terrà domenica 12 e martedì 14 novembre nell’area di piazza Europa mentre sul piazzale Quarini verrà allestito il tradizionale luna park sempre apprezzato. Il programma completo della Fiera di San Martino è disponibile sul sito www.comune.chieri.to.it Articolo di Erreci Read the full article
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Le vere cause della guerra in Ucraina
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Le vere cause della guerra in Ucraina
La decisione del governo italiano (dimissionario) di prestare soldi all’Ucraina per il settore dell’educazione ha riaperto una discussione che, in realtà, non si era mai chiusa del tutto: perché i paesi europei e gli USA stanno concedendo così tanti aiuti economici all’Ucraina?
In alcuni casi, come per armi e armamenti, non si tratta nemmeno di “prestiti”: si tratta di regalare milioni e milioni di euro (o dollari). In cambio di cosa? Della “democrazia”? Leggendo i rapporti degli esperti dell’UE pubblicati alla fine del 2021 non sembra che la situazione fosse tanto rosea già prima dell’invasione sovietica. Anzi. Ma allora cosa c’è dietro tutto questo interesse? Dietro tutti i viaggi di leader europei e statunitensi avanti e indietro dall’Ucraina?
Per rispondere a questa domanda basta analizzare la situazione dell’Ucraina qualche decennio fa. Che l’Ucraina fosse un paese ricco, anzi ricchissimo, di materie prime non è una novità. Quello che pochi giornali hanno detto è che, già da molti anni, in Ucraina era in corso una spartizione di queste risorse da parte di molti paesi esteri e di potenti multinazionali.
Emblematico, da questo punto di vista, il settore della produzione agricola. Tra la fine degli anni novanta e gli inizi degli anni duemila, in Ucraina, si verificò un cambiamento epocale. Si passò da un sistema di produzione agricola di stile socialista, condiviso e basato su un gran numero di piccoli proprietari ad un sistema latifondista.
In pochi anni, il sistema agricolo cambiò radicalmente: nel 2012, il 60% di tutti i sussidi statali all’agricoltura finì nelle casse delle grandi imprese. Nel frattempo, la popolazione rurale finì sull’orlo della povertà: il 44% con redditi inferiori al minimo di sussistenza e il 7% che soffriva di malnutrizione.
Nel 2015, un altro passo avanti (o indietro, secondo i punti di vista): il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale decisero di intervenire. E con loro alcune multinazionali attirate dalle enormi potenzialità del paese (Monsanto aveva aperto un ufficio in Ucraina proprio in coincidenza con l’accaparramento di terreni con prestiti da parte del Fondo Monetario Internazionale). Per cercare di fermare (almeno apparentemente) l’accaparramento delle risorse, la vendita di terreni agricoli in Ucraina venne vietata fino al gennaio 2016.
Nel 2018, la Banca Mondiale incluse l’Ucraina nella lista dei paesi ricchi di risorse e poveri di risorse finanziarie che erano diventati appetibili per l’accaparramento delle terre: il 60% dei terreni agricoli ucraini risultava controllato da grandi aziende agricole, le cui dimensioni erano paragonabili al più grande latifondo diffuso in paesi come il Brasile e l’Argentina.
Nel 2020, il presidente ucraino Zelensky (allora non era come oggi onnipresente in tuta mimetica in tutti i TG) firmò una legge sulla vendita dei terreni agricoli. Una manovra multimiliardaria (in dollari) destinata, in teoria, allo sviluppo dell’agricoltura biotecnologica e alla vendita delle colture e dei prodotti chimici. Una promessa che non sorprese i tecnici: Michael Cox, direttore di ricerca della banca d’investimento Piper Jaffray, dichiarò: “l’Ucraina e, in misura più ampia, l’Europa dell’Est, sono tra i mercati di crescita più promettenti per il gigante delle attrezzature agricole Deere e per i produttori di sementi Monsanto e DuPont”.
Fuori dall’Ucraina, pochi sapevano chi fosse davvero Zelensky: di lui non si parlava praticamente mai (altro che copertine di riviste mondiali abbracciato alla moglie). E ancora meno si parlava delle proteste delle associazioni degli agricoltori per quello che fu definito “un tentativo di colonizzazione del paese”. Lo scopo della nuova legge apparve subito chiaro: un giornale di Kiev la definì “la più grande truffa del XXI secolo”. Alle proteste di piazza seguirono quelle sui social network. Si parlò del rischio di processi incontrollati che avrebbero portato all’accumulo di milioni di acri di terreno di proprietà delle banche. Una nuova forma di vecchio landgrabbing, nascosto sotto l’egida della nazionalizzazione. Un sistema noto e stranamente vicino, in termini cronologici, alle proroghe dei finanziamenti all’Ucraina da parte degli organismi internazionali (arrivati poco dopo l’approvazione della legge fondiaria). Dopo la firma della legge, un banchiere d’investimento, Sergei Fursa, definì la manovra “un’occasione persa”. Una legge che, se da un lato prevedeva di acquistare non più di 100 ettari per individuo nel periodo tra luglio 2021 e gennaio 2024, dall’altro non poneva limiti alle terre di proprietà dello Stato (vietate alla vendita ma spesso gestite da funzionari corrotti pronti a cederle sotto altre forme al miglior offerente).
La riforma agraria, inoltre, prevedeva pochi meccanismi di controllo della circolazione della terra (un affittuario poteva concedere ad altre persone il diritto prioritario di acquistare la terra consentendo la concentrazione fondiaria fino a livelli impressionanti). Secondo uno studio dell’Ufficio per le riforme del Consiglio dei Ministri ucraino, nella maggior parte delle regioni (ad eccezione di Volyn, Zhytomyr, Zakarpattia, Ivano-Frankivsk, Lviv, Rivne, Ternopil, Kherson e Chernivtsi), la quota di terra arabile utilizzata dai maggiori proprietari terrieri supera già il limite imposto dalla nuova legge, cosa questa che indica un potere monopolistico.
Con le “campagne” ucraine da parte delle grandi aziende, negli anni 2000, le condizioni socio-economiche rurali divennero spaventose. Il processo di de-collettivizzazione avviato negli anni 1990 causò livelli di disoccupazione rurale del 40%. La scomparsa del sostegno formale e informale alle famiglie (in precedenza, alle famiglie era permesso di utilizzare strutture collettive, come pascoli, macchinari e input) causò un ulteriore impoverimento e il deterioramento delle infrastrutture rurali (fino ad allora parte delle responsabilità dei collettivi).
A beneficiarne furono le grandi aziende agricole (nazionali ed estere) che rivitalizzarono la produzione su larga scala, convertendo l’Ucraina in uno dei principali esportatori al mondo di prodotti agroalimentari. Il tutto anche grazie alla totale assenza di programmi di sviluppo agricolo su piccola scala. Di livelli di corruzione diffusa e dilagante e di uno stravolgimento culturale di cui nessuno parla mai. Il tutto anche grazie ad una deformazione culturale vecchia decenni. La tradizione socialista dell’agricoltura collettiva aveva fatto sì che molti agricoltori ucraini si considerassero più dei lavoratori che dei proprietari terrieri. Questo permise alle grandi multinazionali di trovare facilmente manodopera a basso costo e lavori salariati tra quelli che un tempo erano proprietari di fattorie familiari indipendenti.
Secondo l’indagine FAO sulle fattorie del 2005, il 96% degli abitanti dei villaggi ucraini non voleva iniziare l’agricoltura individuale; il 20% degli intervistati aveva un lavoro; e il 26% desiderava un lavoro salariato agricolo. Ma non tutti i lavoratori vennero riconvertiti. La disoccupazione rurale già elevata crebbe sempre di più. Alla fine il numero di agricoltori indipendenti rimase minimo e non potè beneficiare della grande espansione agroalimentare del paese. In parte anche a causa del monopolio delle grandi aziende agricole che controllavano i mercati alimentari, la distribuzione dei terreni agricoli e ricevevano la maggior parte dei sussidi statali.
Ora, con la guerra lampo che nessuno sa quando finirà da parte della Russia questo sistema rischia di crollare provocando enormi danni alle multinazionali e il rischio di non poter più controllare la “terra” ucraina. Danni che, unitamente a quelli causati dallo sfruttamento delle altre risorse del paese (ricchissima di minerali, giacimenti e terre rare), sono più che sufficienti a spiegare non solo l’interesse di Europa e USA sulla guerra Ucraina, ma anche l’importanza economica legata alla gestione della “nuova” Ucraina una volta che la guerra sarà finita.
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