#piani di prevenzione in agricoltura
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“Sicuramente in Campo”: Una Giornata Dedicata alla Sicurezza sul Lavoro in Agricoltura
La Cia Alessandria, in collaborazione con lo S.Pre.S.A.L., organizza un incontro formativo nell’ambito della Settimana Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro 2024.
La Cia Alessandria, in collaborazione con lo S.Pre.S.A.L., organizza un incontro formativo nell’ambito della Settimana Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro 2024. Alessandria, 21 ottobre 2024 – In occasione della Settimana Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, la Cia Alessandria, in collaborazione con il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.)…
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Fattorie verticali, Garanzia SACE Green supporta l’idroponica indoor
La Garanzia SACE Green è pensata per agevolare progetti domestici in grado di accelerare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale
Agricoltura urbana ad alta tecnologia, e con un impatto ecologico molto ridotto. È il mix di innovazione e rispetto per l’ambiente e le sue risorse che ha permesso a Planet Farms di aggiudicarsi un finanziamento da 17,5 milioni di euro di UniCredit coperto dalla Garanzia Green di SACE, un supporto concreto per allargare il business dell’idroponica indoor con un nuovo stabilimento a Cirimido (CO).
L’azienda lombarda fondata nel 2018 da un’idea di Luca Travaglini e Daniele Benatoff offre ai consumatori prodotti a chilometro zero e a inquinamento zero puntando sulla verticalità: è la mission con cui è nata la prima fattoria verticale di Planet Farms a Cavenago, e con essa lo slogan ‘Go Vertical’. Un edificio appositamente progettato che si estende per 9mila metri quadrati disposti su sei piani: l’equivalente di 45 campi da tennis messi uno sull’altro. La fattoria verticale più grande d’Europa.
Il nuovo impianto consentirà una riduzione del consumo idrico del 95% e l’azzeramento di pesticidi e altri fitofarmaci. La fattoria verticale permette anche di portare l’orto in città, riducendo la lunghezza della filiera, e contiene il consumo di suolo. In più, Planet Farms utilizza edifici energeticamente autosufficienti ideati per ospitare la coltivazione di specie vegetali a scopo alimentare.
Requisiti che hanno permesso all’azienda di accedere alla Garanzia SACE Green, pensata per agevolare progetti domestici in grado di accelerare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti.
La garanzia favorisce gli obiettivi del Green New Deal italiano e viene emessa per un massimo dell’80% dell’importo finanziato. A condizione che il progetto apporti benefici significativi ad almeno uno di questi sei obiettivi fissati dall’UE, senza danneggiarne altri: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, transizione verso una economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Obiettivi che coincidono con gli aspetti qualificanti dell’idea di fattoria verticale di Planet Farms. ��Questa operazione – ha sottolineato Enrica Delgrosso Responsabile Mid Corporate Nord-Ovest di SACE – rafforza il nostro sostegno ai piani di crescita di Planet Farms, una realtà in cui tecnologia, innovazione, sostenibilità e visione si combinano al saper fare italiano. Questo intervento conferma l’impegno di SACE a supporto del settore agroalimentare e della propria filiera promuovendo tecnologie rivolte alla transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del nostro nuovo piano industriale Insieme2025”.
“UniCredit ha assunto un concreto impegno nella transizione verso un’economia green e sostenibile. – afferma Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit. Con questa nuova operazione, siamo lieti di continuare a supportare l’ambizioso piano di sviluppo aziendale e la relativa espansione della capacità produttiva di Planet Farms”.
LINK: https://www.rinnovabili.it/green-economy/green-market/fattoria-verticale-unicredit-sace-idroponica-indoor/
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L'INTERVENTO DI DRAGHI IN PARLAMENTO
"Indubbiamente i tempi erano ristretti ma la scadenza del 30 aprile non è mediatica, è che se si arriva prima si avranno i fondi prima. La commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell'estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti", ha detto Draghi nella replica in Aula alla Camera. "Ribadisco il profondo rispetto che il governo ed io abbiamo per il Parlamento: indubbiamente i tempi erano ristretti".
La centralità del parlamento
"Le riforme saranno adottate con strumenti legislativi, nei cui procedimenti di adozione il Parlamento avrà, com'è ovvio, un ruolo determinante nella discussione e nella determinazione del contenuto. Una fruttuosa collaborazione tra il potere legislativo e l'esecutivo è cruciale in questa prospettiva". "La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a mole di interventi, trovino uno schema di governo del piano. Il vero governo non è cosa fa Palazzo Chigi, che comittati si formano, il punto nodale è questo. È chiaro per i ministeri il processo ma è molto più complesso il coordinamento tra governo e enti locali che sono gli attuatori del piano a cui sono destinati poco meno di 90 miliardi". Il Piano nazionale di ripresa e resilienza "permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni".
Giovani e mezzogiorno
"Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura. Ho parlato del piano per i giovani, le case e gli incentivi fiscali per i mutui. Il piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio. C'è l'introduzione di una previsione per condizionare i progetti finanziati non solo da Pnrr e anche di React Eu alla nuova occupazione giovanile e femminile, una condizionalità trasversale del piano". Per il mezzogiorno "il piano esplicita che le risorse corrispondono al 40% a fronte del 34 per cento della popolazione, 82 mld sono una cifra più alta del pil. Sono misure che si inseriscono in visione complessiva per far ripartire e accelerare una crescita del sud ferma da ormai mezzo secolo". "Non sostengo che la concorrenza sia il toccasana in tutte le situazioni, assolutamente no. Nella maggioranza delle situazioni è meglio la concorrenza regolata, non la concorrenza senza regole. Ma lo abbiamo imparato a nostre spese negli ultimi anni".
Le garanzie sul Superbonus
"Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al superbonus. Ribadisco che per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione" perché le procedure sono complesse.
La banda larga
"Per quanto riguarda la banda larga nel Pnrr ci sono 6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G. L'obiettivo del governo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche. A maggio avviamo la mappatura dei piani d'investimento previsti dai privati per identificare le aree del Paese che senza interventi del governo resterebbero sfavorite. Per queste aree è previsto un contributo statale per assicurarci che non si creino nuovi divari digitali da qui al 2026".
Il Made in Italy
Sul tema del Made in Italy "uno degli obiettivi principali della Missione 1 è favorire l'internazionalizzazione e la crescita dimensionale delle imprese, soprattutto nei settori più innovativi e strategici. In questo senso vanno gli interventi nell'ambito del Fondo per l'internazionalizzazione la cui dotazione è di circa 1,2 miliardi di euro, e quelli specifici sui settori ad alta tecnologia come l'aerospazio. In generale, gli investimenti su ricerca e sviluppo contribuiranno a un Made in Italy improntato sempre di più alla capacità innovativa".
Le infrastrutture e la rete stradale
"Passo ora al tema dell'alta velocità. Il Piano e il Fondo Complementare prevedono investimenti per oltre 15 miliardi. Tutte le linee ad alta velocità non sono progetti vecchi, ma estremamente innovativi. La Roma-Pescara è una novità assoluta. Il raddoppio del binario sulla linea esistente della Palermo-Catania-Messina va incontro a un'esigenza avanzata dalla regione Sicilia. Per gli interventi ferroviari al Nord sono destinati 8,6 miliardi. Gli interventi consentono di potenziare i servizi di trasporto su ferro, e stabiliscono per le merci connessioni efficaci con il sistema dei porti esistenti. In particolare grazie ai lavori sul tratto Liguria-Alpi i tempi di percorrenza sono dimezzati sia sulla tratta Genova-Milano che sulla quella Genova-Torino. La capacità sarà aumentata da 10 a 24 treni l'ora. La linea ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, ho detto che è vera alta velocità dove i treni potranno viaggiare a 300 Km all'ora. Con questi investimenti, ci si metterà lo stesso tempo da Roma a Torino e da Roma a Reggio Calabria", ha detto ancora Draghi.
Riforma del fisco
"La riforma del fisco fa parte di quell'insieme di riforme che, sebbene non ricomprese nel perimetro delle azioni previste dal Piano, devono accompagnarne l'attuazione. La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee. Per riformare il sistema fiscale è auspicabile una ampia condivisione politica. Il Governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021. Il Parlamento sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano. È presto per dare risposte su quale sarà la riforma del fisco. È essenziale che il lavoro del Parlamento giunga a compimento e che vengano fornite indicazioni politiche quanto più condivise e puntuali possibili".
Politiche sportive, turismo e cultura
"L'Italia da anni reclamava un piano sulle politiche sportive. Con un miliardo di investimenti nel PNRR da oggi lo sport ha piena dignità nelle politiche pubbliche del nostro Paese, anche per lo stretto legame che c'è tra l'attività sportiva, il benessere e la coesione sociale. Intendiamo potenziare le infrastrutture per lo sport e favorire le attività sportive a cominciare dalle prime classi delle scuole primarie. Delle infrastrutture sportive scolastiche beneficerà inoltre l'intera comunità territoriale, al di fuori dell'orario scolastico attraverso convenzioni e accordi con le stesse scuole, gli enti locali e le associazioni sportive e dilettantistiche locali". A turismo e cultura sono "destinati circa 8 miliardi di euro. Sono previsti interventi per la valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare la sicurezza, l'accessibilità e la loro attrattività. Ci sono inoltre investimenti nel digitale, per consentire il collegamento dell'interno ecosistema turistico e per migliorare la competitività delle imprese". "O attuiamo le riforme o la transizione energetica richiederà fate voi i conti, più di 30-40 anni", ha detto ancora Draghi. "E' evidente che la transizione debba tendere all'utilizzo di idrogeno verde. Questo richiederà un'efficacia senza precedenti nel raggiungere i target di generazione di elettricità da sorgenti rinnovabili senza le quali si dovranno considerare tecniche alternative per la generazione del vettore idrogeno. Il target previsto è il 72% dell'elettricità globale da fonte rinnovabile nel 2030. Vuol dire installare circa 70 GigaWatt di potenza rinnovabile nei prossimi 10 anni. Il ritmo attuale e' 0,8".
Eventi sismici e sviluppo dell'idrogeno
Per gli interventi specifici a favore delle aree colpite da eventi sismici "sono previsti 1,78 miliardi di euro nel Fondo Complementare". Così il premier Mario Draghi in replica alla Camera spiegando che il Pnrr "prevede diversi interventi di riqualificazione di edilizia pubblica, nell'ambito dei quali sono previsti anche interventi di prevenzione antisismica". "Voglio sottolineare come il Pnrr italiano stanzi complessivamente 3,6 miliardi sullo sviluppo dell'idrogeno, dato significativamente superiore ai 2 miliardi della Francia e all'1,6 miliardi della Spagna. Diversi progetti riguardano la digitalizzazione" in agricoltura: "stanziamo 500 milioni per l'innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare. Il progetto sostiene l'ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e l'utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l'ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni. In tema di punti di ricarica dei veicoli elettrici nel piano abbiamo obiettivi puntuali ed ambiziosi. Intendiamo sviluppare 7.500 punti di ricarica nelle superstrade e circa 13.755 punti di ricarica in centri urbani". Fonte: Ansa Read the full article
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Emergenza cinghiali, Torino chiede alla Regione Piemonte più personale faunistico ambientale
La Città metropolitana di Torino è dotata del piano quinquennale – approvato all’inizio del 2019 in attuazione della normativa regionale ed approvato da ISPRA – finalizzato innanzitutto alla prevenzione dei danni in agricoltura causati dai cinghiali. Del resto da oltre vent’anni la Provincia di Torino prima e la Città Metropolitana ora adottano ed attuano piani e … Leggi... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/2C0Vbjy via Adriano Montanaro - Alessandria
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Gli effetti della decennale stagnazione economica non hanno ostacolato il processo di integrazione transnazionale dell’industria agroalimentare. Il rafforzamento della filiera produttiva e distributiva nell’Unione europea, tuttavia, ha risentito delle frizioni intergovernative e dell’incerto quadro geopolitico mondiale, in una fase storica segnata da interdipendenze commerciali e finanziarie. Il negoziato su Brexit e la posizione anti-ambientalista del presidente statunitense Donald Trump, rischiano di impattare sulle dinamiche produttive e commerciali del Mercato Unico agricolo, istituito nel 1992 per incoraggiare investimenti e strategie d’intervento condivise. Finora, l’efficacia delle politiche agroalimentari, resa possibile dall’adozione di norme comuni in materia di etichettatura dei prodotti, prevenzione e igiene alimentare, standard qualitativi, ha testimoniato l’importanza di un’intesa sovranazionale.
Livia Pomodoro, giurista italiana
<<Il princìpio di sostenibilità deve costituire il principale impegno da assumere nelle politiche nazionali e certamente l’Europa dovrà nel suo complesso fare attenzione alla sostenibilità del sistema>>, chiarisce Livia Pomodoro, presidente di Milan Center For Food Law And Policy , sottolineando l’importanza della mission che investe l’Unione europea in tema di sicurezza alimentare e politiche agricole.
Food Drink Europe stima per il 2017 un’espansione del fatturato complessivo intorno ai 1000 miliardi di euro, mostrando il mercato agroalimentare come primo settore economico in Europa: il report dell’Ong considera un progressivo aumento nel numero di aziende (289.000 le imprese attualmente attive nei 28 Paesi membri, incluso il Regno Unito), addetti (più di 4 milioni di persone) e una crescita nel volume delle esportazioni di prodotti alimentari (circa 102 miliardi di euro). L’interscambio commerciale tra Paesi dell’Ue e Regno Unito si attesta intorno ai 18 miliardi di euro e, tra i capitoli negoziali di Brexit, l’attenzione sarà rivolta alla tutela dei lavoratori europei nelle companies dell’industria agroalimentare britannica e alla ridefinizione dei futuri piani strategici (Horizon 2020) e di copertura finanziaria delle iniziative europee sulla sicurezza agroalimentare.
Fonte: FiBL
Londra è un importante player nel mercato unico europeo, producendo valore aggiunto per circa 40 miliardi di euro, superata solo dalla Francia. Il rinnovo quinquennale all’autorizzazione per l’impiego in agricoltura del glifosato, deliberato dal Parlamento europeo nelle scorse settimane, ha agitato tensioni tra gli esecutivi nazionali. All’inizio di novembre, l’assemblea aveva bocciato la proposta di rinnovo decennale avanzata dalla Commissione europea a seguito del veto posto da quattordici Paesi membri, tra cui Francia, Italia, Austria e Belgio. Il diserbante prodotto da Monsanto, azienda multinazionale di biotecnologie agrarie, è stato riconosciuto come “probabilmente cancerogeno” dallo Iarc, l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms, ma viene valutato conforme alle norme sulla sicurezza dei prodotti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). “I documenti interni della Monsanto – hanno chiarito alcuni euro-parlamentari contrari al provvedimento -, che sono stati resi pubblici, hanno fatto sorgere dubbi in merito alla credibilità di alcuni studi utilizzati dall’Ue ai fini della valutazione della sicurezza del glifosato.” La proroga all’uso dell’erbicida in agricoltura è stata votata lo scorso 27 Novembre con il parere favorevole di 18 stati, inclusa la Germania, astenutasi nelle precedenti votazioni.
<<Per garantire la sostenibilità dell’intero sistema è necessario applicare regole certe>>, sostiene Pomodoro. <<Milan Center For Food Law And Policy dedica un’intensa attività ai temi della sostenibilità ambientale e alla corretta gestione delle risorse naturali in relazione alla salvaguardia dei diritti fondamentali della persona>>.
Lo stallo negli accordi sul trattato commerciale con gli Stati Uniti (TTIP, partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti) e le carenze riscontrate nei controlli sui prodotti alimentari, come dimostrato dal recente caso di uova contaminate dall’insetticida Fibronil, sollevano interrogativi sulla possibilità di coniugare tutela della qualità e sostenibilità alimentare, presupposti delle policies promosse dall’Unione europea.
Fonte: The Greens/EFA
<<Come garantire il rispetto delle regole nel settore agroalimentare?>>, prosegue Livia Pomodoro.<<E’ possibile solo attraverso un intervento normativo, si auspica nato da una condivisione di princìpi, attuato da tutti coloro che hanno il dovere di occuparsi di tali problematiche, a tutti i livelli, dai parlamenti nazionali fino alle istituzioni europee, attraverso la promozione condivisa dei processi decisionali>>.
Negli Stati Uniti, la pressione esercitata dalle corporations dell’agri-business sugli enti amministrativi, ha consentito di sfruttare oltremodo le risorse idriche disponibili e di impiegare in modo massivo pesticidi nelle colture: tra questi il glifosato, l’alternativa più economica sul mercato, aumentato del 500% nelle colture di soia e frumento rispetto ai livelli del 1993, secondo uno studio della University of California San Diego School of Medicine. Inoltre, la filiera produttiva agroalimentare statunitense e canadese è sottoposta a norme sanitarie e controlli qualitativi meno rigorosi rispetto ai parametri europei. La legislazione generale dell’Ue in materia di politiche alimentari restringe l’impiego di ormoni additivi per la crescita dei bovini, prevedendo severi controlli per l’immissione nel mercato di mangimi Ogm e fitosanitari.
Nel piano di bilancio 2014-2020, l’Unione europea ha destinato circa 3 miliardi di euro per rafforzare le politiche di sicurezza alimentare ed incentivare l’agricoltura biologica: l’obiettivo è monitorare “dai campi alla tavola” il processo di trasformazione dei prodotti, avendo come obiettivi la tutela del cittadino-consumatore, il benessere degli animali negli allevamenti e la riduzione dello spreco alimentare. Necessario dunque innestare una cooperazione “ecologica” tra gli organismi internazionali e le imprese multinazionali, che raggiungono una quota di mercato pari al 52% nel settore agroalimentare mondiale.
<<Occorre rivolgere attenzione all’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030 promossa dalle Nazioni Unite che, oltre alle tematiche legate all’alimentazione – evidenzia Pomodoro -, guarda all’intero ecosistema, affrontando sfide legate all’ambiente, promuovendo l’economia circolare e l’uso responsabile di acqua>>.
L’urgenza di ridurre lo spreco di risorse terrestri e lo sfruttamento intensivo del suolo, stimolando processi di rigenerazione produttiva, è parte di una sfida globale. Il valore complessivo del settore agroalimentare biologico negli Usa e nell’Unione europea si attesta intorno ai 40 miliardi di euro ed è destinato a crescere grazie all’apporto che le piccole imprese locali danno ai mercati di qualità dei prodotti alimentari. Tuttavia, per favorire la transizione alla “bio-economia”, governi nazionali, amministrazioni locali, aziende private devono parlare la stessa “lingua” per rispondere alle complesse sfide del nuovo mercato agroalimentare globale.
Conclude Livia Pomodoro: <<Non esiste possibilità di sopravvivenza del sistema se non attraverso l’applicazione di regole che siano condivise: il diritto al cibo, il diritto alla salute e all’acqua, sono diritti fondamentali per il nostro stesso sostentamento umano, motivo per cui è imprescindibile garantirne la tutela>>.
Articolo pubblicato su affarinternazionali.it
http://www.affarinternazionali.it/2017/11/sicurezzza-alimentare-pomodoro/
Sicurezza alimentare. Verso un mercato globale Gli effetti della decennale stagnazione economica non hanno ostacolato il processo di integrazione transnazionale dell’industria agroalimentare. Il rafforzamento della filiera produttiva e distributiva nell’
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Francesca Messina dice la sua sulla Timpa
Ho chiesto alla Consigliera Francesca Messina di dire la sua sulla Timpa in quanto mi ha stupito la sua presenza tra il pubblico e non tra i relatori nell’importante incontro dell’altro ieri all’Angolo di Paradiso:
“Essendo stata chiamata in causa non posso che dare risconto al quesito che hai posto sul mio mancato intervento in occasione dell’incontro denominato “Un progetto per la Timpa”. Premetto di non essere stata coinvolta nell’organizzazione di tale evento né tantomeno formalmente invitata nel ruolo istituzionale di delegata per la tutela e valorizzazione della R.N.O. La Timpa di Acireale. La trattazione ha riguardato la tutela della riserva in generale e l’unico intervento che è stato particolarmente mirato al piano di utilizzo, mi ha lasciato delle perplessità e spiegherò il perché. Intanto vorrei sottolineare che ancor prima di essere stata eletta Consigliere comunale, ho svolto molteplici campagne ed attività di volontariato che hanno interessato, fra l’altro, la tutela delle Riserva della Timpa, essendomi occupata in particolare, dell’abbattimento dell’ecomostro, della lotta contro l’installazione della barriera soffolta e dello stesso piano di utilizzo. Successivamente, sia la V Commissione consiliare di cui sono stata Presidente, sia la III Commissione dove attualmente sono Presidente, hanno fornito, al gruppo di lavoro costituito, delle linee guida che possono essere utilizzate come suggerimenti per gli esperti. Ed inoltre, dietro diretto interessamento della sottoscritta contribuiscono ai lavori in argomento due chiarissimi Professori universitari dell’Università di Catania e cioè il Prof. Sabella Giorgio (Zoologo) e il Prof. Minissale Pietro (Botanico), esperti di pianificazione delle aree protette, senza alcun costo per l’Ente. Nel merito esprimo, pertanto, le mie considerazioni e quello che posso affermare relativamente al piano di utilizzo e ti ringrazio per avermene dato l’occasione, è che trattasi di uno strumento di pianificazione per la tutela e per la fruizione della riserva, che ne deve programmare le attività nel rispetto dei valori naturalistici dell’area. Il piano deve prevedere il miglioramento della qualità ambientale di aree soggette ad attività antropiche, il recupero dell’architettura rurale ed in particolare l’individuazione del centro visite e di aree per la fruibilità. La sua mancata redazione è un’occasione perduta per lo sviluppo di un turismo naturalistico eco-compatibile L’art. 23 della L.R. n. 14/88 (“Norme per l’istituzione nella Regione di parchi e riserve naturali“) disciplina le procedure di redazione ed approvazione di piani di utilizzazione per le zone B di pre-riserva, imponendo ai Comuni singoli o associati in cui ricade l’area interessata, un termine perentorio di 180 giorni dalla data del decreto istitutivo della riserva stessa. Siamo pertanto in ritardo di 18 anni, ma fortunatamente, almeno nelle intenzioni di questa amministrazione, c’è la volontà di provvedere alla sua redazione. Il piano deve essere redatto nel rispetto delle destinazioni di uso indicate nei decreti di istituzione delle riserve nonché nei regolamenti delle stesse. È evidente che la redazione dei Piani di sistemazione e di utilizzazione previsti per le riserve naturali della Regione Sicilia debba essere coordinata, giacché entrambi i piani intervengono sullo stesso territorio protetto, seppur sottoposto ai diversi regimi di tutela delle rispettive zona A e B della riserva stessa. In alcuni casi, come per la riserva naturale “La Timpa”, prevedere un’integrazione tra i due piani è una scelta quasi obbligata, considerate le strette connessioni, ambientali e antropiche, esistenti tra riserva e pre-riserva. Vorrei rimarcare come ci siano delle differenze tra il concepire la pianificazione della gestione di UN’AREA PROTETTA improntata su una visione ecologica e indirizzata alle dinamiche naturali a lungo termine (centinaia di anni), sulla Conservazione della biodiversità come imperativo, sul collegamento tra natura, paesaggio, cultura, sull’Indirizzo verso attività economiche compatibili (turismo naturalistico, agricoltura tradizionale, bed and breakfast,…) e realizzare UN PIANO REGOLATORE DI UNA CITTA’ orientato verso una visione economica ed indirizzata alle dinamiche sociali di breve termine (pochi anni), verso aspetti del verde come corollario estetico, verso un Paesaggio in senso visivo e strutturale (raramente ecologico) e le attività economiche tradizionali (agroindustria, turismo tradizionale estivo, artigianato ed industria). Per quanto riguarda la fruizione, bisognerebbe individuare PICCOLI parcheggi e strutture ricettive tenendo conto della carta della biodiversità e del valore faunistico e della carta della vegetazione della Timpa. Il piano dovrebbe prevedere il restauro delle strutture esistenti quali il complesso Calanna, la Casazza e la Fortezza del Tocco, che per la loro posizione si prestano a divenire strutture ricettive per la Riserva. In particolare potrebbero essere utilizzati come centri visita con aree didattiche provviste di schede esplicative sulla vegetazione, la fauna e la geologia del territorio, musei naturalistici e storici, centri di ricerca scientifica. Tra gli interventi più significativi che il Piano dovrebbe contenere posso elencare senza entrare nello specifico: l’eliminazione dei manufatti non compatibili (edifici, pali, macerie, tubazioni dismesse, vecchi tralicci, micro discariche, rifiuti contenenti amianto, ecc.), il restauro vegetazionale , il recupero e il restauro dei sentieri con le tecniche tradizionali e chiusura dei sentieri che richiederebbero interventi troppo invasivi per la loro riutilizzazione, l’indicazione dei punti di ingresso dei sentieri, l’acquisizione di aree (la mancata acquisizione di terreni da parte dell’ente gestore rende del tutto impossibili interventi di mantenimento o di ripristino del paesaggio vegetale, quelli di restauro dei sentieri originari e persino rende problematici quelli relativi alla difesa antincendio), un piano di prevenzione incendi, il recupero dei beni storico architettonici e del patrimonio rurale, gli interventi per eliminare il concentramento selvaggio delle acque meteoriche provenienti da monte della riserva naturale, l’acquisizione al demanio pubblico della Gazzena, il catasto beni immobili ai fini di verificarne la sanabilità o meno, l’individuazione di percorsi ciclabili ed infine i consolidamenti delle scarpate che potrebbero trovare giustificazione solo in pochi casi puntuali laddove esistano situazioni di potenziale rischio per la presenza di infrastrutture o abitazioni. In conclusione non dimentichiamoci che la riserva della Timpa prima che un bene architettonico è un bene ambientale, il piano dovrebbe mirare al ripristino della qualità ambientale che di riflesso può avere effetti positivi sulla società e sull’economia e che il piano regolatore si deve adeguare al piano di utilizzo e non viceversa. (Francesca Messina)”
(santodimauro)
Francesca Messina dice la sua sulla Timpa was originally published on Fancity Acireale
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