#atlantista
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vicazulgrana · 11 months ago
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Evanivaldo Castro "Cabinho".
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transforming-the-tunes · 6 months ago
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@megittvagyunk
Beleolvastam a blogod elmúlt hetekbeli termésébe, és ha jól értem, nem hiszel abban, hogy egy kétosztatú világban lehet nyugatra és keletre is játszani gazdaságilag, előbb-utóbb az egyik oldal (valószínűleg a nyugati) árulónak fog tekinteni és ellehetetlenít. És hogy mindebben az EU-ból való kizárásunk kockázatát is látod, és egy visszafordíthatatlan folyamatot egy ponton túl.
Szíved joga ebben hinni, és az is lehet, hogy ez tökéletesen igaz. Szerintem ott tévedsz, hogy alulbecsülöd a kialakulóban levő kontinentális háború lehetőségét. És szerintem abban meg kell próbálni neutrálisnak maradni a végsőkig (a világháborúkban sok európai országnak sikerült).
Ha csak 5-10% van egy nagyobb konfliktus kialakulására, már sokkal nagyobbnak tartom a kockázatot, mint hogy hosszú távon ennél valószínűbben okoz gazdasági problémákat a kétkulacsos játék. Röviden: nem érdekel, hogy parizert kell ennem a hónap végén, vagy éppen az atlantista tömb kivet magából, ha a másik serpenyőben az a kockázat áll, hogy az Egyesült Államok érdekeit védendő megyek a frontra, vagy szagolom az atomhamut.
Orbán a feje tetejére is állhat Macron meg Biden mellett, az atomhamut valószínű így is úgy is szagolom, ha a nagyok úgy döntenek. A fronton viszont kisebb valószínűséggel lesznek magyar katonák, ha Orbán a feje tetejére áll.
Ha valami értelme volt számomra a kovidkamus időszaknak, az az, hogy rávilágított, az eddig ismert világunk pár nap alatt is teljesen megváltozhat, ha egy globális hiszti eléri a célját.
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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FACCE DI BRONZO
Avessi sentito un solo presidente di regione, un sindaco, un consigliere municipale, un politico qualsiasi che, davanti alla tragedia dell'Emilia Romagna, si sia dichiarato contrario alla spesa per le armi e consigliare di spendere quei soldi per curare il territorio italiano. Macche'! Siamo sempre tra l'incudine dell'ipocrisia e il martello del servilismo atlantista. Una merda che invade giornali e televisioni e nessuno tira lo scarico. Un dibattito sempre uguale, repliche di repliche, morti su morti, acqua su acqua, fuoco su fuoco, immagini viste e riviste migliaia di volte, e poi funerali, e ancora dichiarazioni, e lacrime, e gli italiani sapranno rialzarsi, ed ecco i numeri per la solidarietà, mandate soldi, basta un sms, o anche da numero fisso...
Fatemi capire, voi decidete di spendere miliardi per le armi e io devo mandare i soldi ad ogni tragedia?
Magari mi devo sentire in colpa perche non partecipo alla colletta della RAI, di Mediaset, di LA7, con Mentana e Bruno Vespa che mi guardano come un traditore pidocchioso?
Ma fino a che punto riuscite a spingere le vostre facce di bronzo davanti alle telecamere senza vergognarvi?
Gli italiani hanno sempre dimostrato un grande cuore, ma di tutti i soldi che abbiamo mandato per ogni tragedia non abbiamo mai avuto la soddisfazione di sapere che cazzo ne avete fatto!
Se conto solo dal 2000 mi vengono i brividi! Almeno 20 grandi tragedie tra terremoti, alluvioni e dissesti geologici.
E tutto questo con una politica che non si taglia gli stipendi, che crea carrozzoni ogni giorno per piazzare amici di amici, sodali, figli e parenti per cose che non approdano mai a niente e se ne fotte di come va questo Paese?
Io vi prenderei a calci in culo senza soluzione di continuità!
Ci chiedete soldi mentre le banche, le assicurazioni, le aziende energetiche e quelle farmaceutiche, si leccano i baffi per tanti miliardi guadagnati? Chiedeteli a questi speculatori i soldi e non rompete i coglioni!
@ilpianistasultetto
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superfuji · 1 year ago
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Ha perfettamente ragione Franco Cardini: Giorgia Meloni è molto brava a recitare. Ed è stata anche brava a scegliere il copione: quello di una destra ortodossamente neoliberista, ultra-conservatrice e soprattutto ferocemente atlantista, occidentalista e guerrafondaia. Un copione perfetto per essere applaudita in tutte le cancellerie che prendono il la da Washington, e naturalmente perfetto per essere difesa e sostenuta dai garanti del sistema in Italia, tra i colli di Roma e i giornali di Milano.
Ma questo non vuol dire affatto che non sia lecito, e anzi doveroso, fare luce su ciò che c’è dietro la recitazione, e dietro il copione. Perché il vero capolavoro della presidente del Consiglio è quello di esser riuscita a far credere che siano esistite due Giorgia Meloni, distinte e in successione: della prima (francamente fascista e razzista, discepola del repubblichino, servo dei nazisti e fucilatore di partigiani Giorgio Almirante) non resterebbe oggi alcuna traccia, mentre a Palazzo Chigi ci sarebbe la seconda (l’affidabile statista interlocutrice di Joe Biden). Di fronte a tanta fantasia, viene in mente il mito dello sdoppiamento di Elena, per cui Paride avrebbe portato a Troia solo l’immagine della vera moglie di Menelao: anche in quel caso si trattava di salvare ad ogni costo la virtù della protagonista, e l’unico modo era sdoppiarla magicamente. E, dunque, per rimanere al mito di Elena, qual è la vera Giorgia, e quale la sua immagine? Perché la recita non è certo il fine: è ovviamente un mezzo. Una copertura per lavorare indisturbata a quello che davvero le sta a cuore. Distinguere questi due piani è doveroso, e urgente: perché se, appunto, Giorgia Meloni sta recitando, lo fa per dare agibilità e consenso a un progetto politico che non coincide affatto con il copione della recita, ma è invece la sua autentica visione della società, il sistema di ‘valori’ sul quale vorrebbe fondare la sua Italia. E mille indizi, sotto gli occhi di tutti, dimostrano che quei ‘valori’ sono davvero molto vicini a quelli espressi in chiaro nel libro del generale Roberto Vannacci.
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zazriveczresearch · 2 years ago
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puTyIn IlyEN mEG oLyaN, SAk:Mat rAZiSTááákk
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Hogyan vélekedett Habsburg Ottó Putyinról?
@megittvagyunk !!!
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curiositasmundi · 3 months ago
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[...]
Ora, noi non vorremmo spingerci a dire che sia imparentato con Vincenzo Visco, detto dai contribuenti “Dracula” (a proposito: qualcuno ha più sentito parlare la Lega di flat tax?). Non è che lo vogliamo precisamente proporre come segretario del Pd al posto di Elly Schlein o come bandiera del “sistema” e dell’“establishment” (anzi: dell’élite) portato al governo dal Bilderberg e da George Soros. Però qualcosa dobbiamo dirla. Siamo lieti, ecco. Non abbiamo difficoltà a confessarlo. Siamo lieti che Matteo Salvini, l’uomo pescato più volte al mare insieme col pesce azzurro, attualmente vicepremier, ministro dei Trasporti e segretario della Lega, nei fatti rappresenti l’intersezione insiemistica di Giuliano Amato (quello del prelievo forzoso dei conti correnti) e di Mario Monti (quello dell’austerity).
Salvini è infatti vittima di una grave ingiustizia. Bisogna cominciare a dirlo. Giù le mani da Salvini! Egli viene infatti giudicato per quello che dice, e non per quello che fa. Dice che “con meno armi c’è meno guerra”?  Sì, però non c’è nessuno in Parlamento che abbia votato con costanza, fedeltà (e accanimento) a favore dell’invio delle armi in Ucraina come Salvini e la Lega. Egli farà pure il putiniano da hotel Metropol su Facebook o su Instagram, ma poi guardatelo al Senato: è assai più atlantista di Giuseppe Conte e di gran parte del Pd che addirittura mette in discussione l’appartenenza dell’Italia alla Nato. Lui e Joe Biden: fratelli. Dicono che sia razzista. E in effetti su Instagram trasmette solo video di neri che fanno cose brutte. Però quale governo in Italia ha accolto più migranti di tutti? Ma quello con Salvini, ovviamente, che ha votato e fatto votare alla Lega il decreto flussi. Un record di neri sbarcati nel nostro paese (sai quanti video adesso sui social). E poi: chi ha cancellato il Superbonus? E chi ha cancellato il Reddito di cittadinanza? Lui, lui, e sempre lui. Matteo nostro. Il figlio segreto di Angela Merkel e Ursula von der Leyen. A Palazzo Chigi gli danno la sua Settimana Enigmistica con la biro, le sue forbici con la carta bianca per ritagliare gli elefanti e lui vota qualsiasi cosa. Certo le spara grosse, a volte sembra un picchiatello, non ha inibizioni né pudori né freni, ma non si può giudicare un uomo dalle apparenze.  Per una volta, stiamo ai fatti. Questo fa tutto il contrario di quello che dice. E’ una garanzia: Salvini, (non) basta la parola.
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jgmail · 1 year ago
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El futuro escenario escatológico del Oriente Medio
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Por Alexander Dugin
Traducción de Juan Gabriel Caro Rivera
Intentaremos describir en las próximas líneas uno de los posibles escenarios que se darán debido a la escalada del conflicto en Oriente Medio: primero, comienza un levantamiento palestino en Cisjordania y Jerusalén Oriental, donde Fatah es incapaz de controlar la situación debido al genocidio desatado por Israel en la Franja de Gaza. Los palestinos inician un levantamiento masivo mientras que las Fuerzas Armadas de Israel lideran una matanza indiscriminada. Todo lo anterior provoca protestas por todo el mundo en contra de las élites liberales occidentales y proestadounidenses que están a favor de Israel. Hezbolah entra en el conflicto y miles de árabes procedentes de Jordania cruzan las fronteras. Estados Unidos lanza ataques preventivos en contra de Irán y se enreda cada vez más y más en el conflicto del Medio Oriente. Siria entra en la guerra y ataca los Altos del Golán, produciéndose una movilización gigantesca en todo el mundo árabe.
Los Estados árabes pro-estadounidenses, como Arabia Saudita, Emiratos Árabes Unidos, etc., se ven obligados a ponerse del lado de los palestinos. Lo mismo sucede con Pakistán, Turquía e Indonesia. Se vuelve realidad el envío de tropas por parte de los talibanes al Asia Occidental y las banderas negras de Jorasán comienzan a agitarse por todo el mundo. La lucha entre salafistas y tradicionalistas, incluidos los chíitas, pasa a un segundo plano ante el inicio de una gran yihad lanzada por todo el mundo islámico en contra de Occidente e Israel. Rusia adopta una postura neutral, pero decide no apoyar directamente a Israel debido a que lucha en contra del Occidente colectivo en Ucrania e Israel, en cambio, recibe el apoyo de Occidente.
Los palestinos, que se han levantado en Jerusalén Oriental, hacen un llamado a crear un cordón de protección alrededor de la mezquita de Al-Aqsa con tal de evitar que las Fuerzas Armadas de Israel la bombardeen. Israel, mientras combate a las milicias palestinas y al resto del mundo árabe en sus fronteras, lanza un ataque contra la mezquita volándola por los aires y despejando el camino para reconstruir el Tercer Templo. Esto desata la ira de mil millones de musulmanes, de los cuales 50 millones (al menos oficialmente) viven en Europa, que deciden tomar las armas en contra de Occidente y estalla una guerra civil continental. La sociedad europea se divide en quienes se ponen del lado de los LGTBI, Soros y las élites atlantistas y quienes apoyan a los musulmanes (siguiendo el modelo propuesto por Alain Soral) a favor de una revolución antiliberal.
Estados Unidos decide usar armas nucleares en contra de Irán, por lo que Rusia hace lo mismo y realiza ataques nucleares en Ucrania. Occidente quiere mantener su supremacía a toda costa y radicaliza su discurso en contra de Moscú. Estalla la Tercera Guerra Mundial y el uso de armas nucleares tácticas se convierte en la norma. Rusia toma partido por los musulmanes. Ahora que Estados Unidos y la OTAN están distraídas, China invade Taiwán. La India se niega a apoyar a los Estados Unidos. La historia entra en su fase final cuando las feministas, activistas homosexuales y ecologistas hacen un llamado para ponerle fin a todo esto, pero nadie los escucha. Occidente deja de tener un objetivo claro y es incapaz de articular un discurso, poniendo de lado, ante la dura realidad que se avecina, los derechos humanos, la sociedad civil y demás tonterías. Elon Musk declara que ya no entiende que esta sucediendo e Israel, atacado por todos lados, comienza la construcción del Tercer Templo. Solo el Masiaj puede ponerle fin a esta situación.
De este modo terminan nuestras predicciones (profecía).
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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La sudditanza verso Parigi
Sul Post si scrive: «I principali sindacati del settore bancario e finanziario – Fabi, First Cisl e Fisac Cgil – hanno annunciato uno sciopero dei lavoratori di Borsa italiana, la società che gestisce i mercati finanziari italiani e che è conosciuta anche come Piazza Affari, dal luogo in cui ha la sua sede a Milano: i dipendenti dovrebbero scioperare dalle 15.30 alle 17.30 di giovedì 27 giugno e limiteranno poi in altri modi l’attività fino al 14 luglio, per protestare contro il loro perenne lavoro in straordinario e contro alcune scelte della società, che sembra aver intenzione di delocalizzare parte dell’attività all’estero».
Finita la stagione di quel vero europeista e atlantista che fu François Mitterrand, già con Jacques Chirac si ebbero segnali di una rottura francese dell’unità atlantica rispetto all’amministrazione Bush jr travolta dall’11 settembre 2001. Un salto di qualità nei confronti di Roma fu, poi, attuato nel 2011 da Nicolas Sarkozy, come spiega lui stesso nelle sue memorie quando ricorda che fu necessario massacrare la Grecia per far fuori Silvio Berlusconi, messo apertamente nel mirino dai sorrisini sarkoziani d’intesa con quell’altra imbrogliona di Angela Merkel. Alla fine però Parigi sta pagando la sua scelta di declassare l’Italia e concentrare sull’asse franco-tedesco tutto il potere bruxellese: alla fine è risultato che l’influenza francese economica conquistata negli ultimi decenni, soprattutto grazie alla subalternità italiana dimostrata da larghi settori del nostro establishment e dal nostro ceto politico di sinistra, tende a indebolirsi invece che rinforzarsi: vedi Borsa, Eni, Tim, Stellantis. Chissà se torneranno mai i tempi delle intese tipo Mediobanca e Lazard che aiutarono a crescere insieme sia la nostra economia sia quella d’Oltralpe.
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pettirosso1959 · 7 months ago
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POST LUNGO E NOIOSO SUI LUNGHI E NOIOSI FATTI POLITICI DEL GIORNO
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TEDIOSE E PUNTIGLIOSE PREMESSE
Secondo me, l'equivoco di fondo sta nell'uso e nel significato che si attribuisce al termine "fascismo".
Dal punto di vista storico, è chiaro che la parola individua il fenomeno sociale e politico verificatosi nel famigerato ventennio in Italia.
In seguito, in Italia e all'estero, si è iniziato a usare la parola "fascismo" per indicare regimi dittatoriali basati sulla negazione delle principali ed essenziali libertà civili.
In "fascismo" quindi quale dittatura per antonomasia, direbbero i linguisti.
In certi casi, paradossalmente, chi doverosamente attua una legge o una norma, viene definito fascista da chi si vede danneggiato. Così diventano fascisti il vigile urbano che multa l'automobilista, il professore che mette un brutto voto, l'arbitro che fischia un sacrosanto rigore...
Oggi il significato che a sinistra si attribuisce è ancora un altro: si definisce fascista chi a PENSIERI, ATTI o PAROLE prova nostalgia per il ventennio e ne auspica una riproposizione in chiave moderna.
Mi sono dilungato, ma mi pareva essenziale mettere dei punti fermi alla discussione e se avete poco tempo o deficit di concentrazione, peggio per voi.
Terminate le premesse... entriamo nel merito.
I PENSIERI DELLA MELONI
Credo di poter affermare che non mi riguardino e non debbano riguardare nessun altro oltre a lei. La Costituzione riconosce come diritto fondamentale la libertà di pensiero. Le nostre leggi vietano l'apologia del fascismo, ma intesa, ovviamente, come atti di propaganda fascista. Non è quindi senso, né politico, né morale biasimare una persona per ciò che intimamente noi pensiamo che lei pensi.
GLI ATTI DELLA MELONI
Seguo poco la politica, ma, da quel che so, non mi pare che la MELONI abbia varato o proposto leggi liberticide, che mirino a minare i fondamenti democratici del nostro Paese. Se mi fosse sfuggito qualcosa, segnalatemelo. Si potrebbe parlare dello spirito atlantista e guerrafondaio (per me deprecabile), ma questo purtroppo permea anche il PD e altre componenti della cosiddetta sinistra. Dunque, agli occhi di molti - non i miei - si tratta di peccati veniali.
LE PAROLE DELLA MELONI
A quanto si dice, pare che la Meloni abbia profferito talvolta parole di simpatia verso il regime. Però ha anche sostenuto vigorosamente il contrario. Abitudine inveterata nel mondo politico. Dunque in merito a ciò ho le idee confuse.
CONCLUSIONI
Il gioco fascisti - antifascisti è per me antistorico ed è semplicemente un gioco di tifo, non meno di quello per inter e juventus. Ma almeno quest'ultimo è basato su fatti calcistici (ed extracalcistici) concreti e immortalati dalle telecamere.
Volendo parlare seriamente di politica, ci sono molti argomenti politicamente molto più seri.
Ma, vista l'inutilità della cosa, personalmente preferisco parlare d'altro ed evitare di alimentare ancora la fama di chi per scarsi meriti è finito su tutte le prime pagine e della Meloni che, per lo stesso motivo, ne ha guadagnato in popolarità.
Per me la politica italiana dovrebbe essere il dualismo tra chi combatte la corruzione e chi la alimenta, tra chi vuole la pace e chi la guerra, tra chi vuole riformare la sanità e chi la vuole distruggere, tra chi vuole la certezza della pena e chi cerca l'impunità, tra chi ama l'arte e la cultura e chi è ignorante e predica l'ignoranza.
Ma purtroppo su questi temi la gran parte dei nostri politici sono schierati dalla stessa parte: quella sbagliata.
Renato De Rosa.
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rideretremando · 1 year ago
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"La partecipazione al salone del libro di Torino del teorico della fu Nuova Destra francese Alain De Benoist è stata ricondotta da alcuni commentatori al nuovo corso meloniano ed è probabile che abbiano ragione. Eppure a chiunque conosca le idee di De Benoist anche solo superficialmente appare chiaro che esse vanno in una direzione opposta a quella della leader di Fratelli d'Italia: comunitarista, europeista ( sia pure anti UE) e antiamericano il primo, nazionalista, atlantista e liberista la seconda. Se questo non basta, si può ricordare che nella bibliografia di De Benoist figura, in tempi non troppo lontani, un libro a quattro mani con Dugin su Putin. E' interessante chiedersi come sia possibile una cosa del genere, che per esempio sarebbe del tutto impraticabile per il PD con qualche figura del pensiero radicale di sinistra. La prima risposta ovvia è che a destra la cultura non interessa molto, non è un fattore identitario e simbolicamente dirimente, ma è un settore secondario che va amministrato da specialisti. Vi è, tuttavia, un secondo elemento molto importante: il discorso di destra si fonda su una base mitica, basta l'eco vaga di un personaggio antisistema, del quale ci si guarda bene dall'applicare le idee, per conferire una sorta di aura rivoluzionaria all'insieme di un gruppo dirigente. Questa caratteristica, che è un dato storico che va ricollegato all'estetizzazione della politica notata a suo tempo da Benjamin, viene esaltata dal sistema mediatico che si nutre di icone vuote perché più sono vuote più funzionano. Insomma nonostante fdi abbia nel concreto impostato la competizione con il pd sul terreno del servire con più efficienza( e con più cinismo) il sistema e le classi privilegiate dalla globalizzazione, sarà più facilmente il pd ad apparire come il partito dei ricchi ( ed ecco spiegata l'insistenza della Meloni sulla retorica dell'underdog e la gravità dell'errore della Schlein sull'armocromia). Schlein quindi parte da una condizione di oggettivo svantaggio culturale nella sua operazione, ma questa base mitica nella storia ha sconfitto molte forze di sinistra ideologicamente e organizzativamente più solide del PD. Le uniche volte in cui la sinistra è riuscita a sconfiggere questo meccanismo mitico è stato quando si è ancorata a un discorso di classe, sia sul piano simbolico sia su quello concreto delle proposte, ma naturalmente sappiamo bene che il PD è nato proprio per dimenticare superare un'impostazione del genere."
Giorgio Mascitelli
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eurekadiario · 1 year ago
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Arabia Saudita detiene todo proceso de "normalización" de los acuerdos de paz con Israel.
Arabia Saudita acaba de emitir un informe al secretario de estado de los EE.UU. Antony Blinken, en el que formula se detiene 'todo proceso de negociación en la normalización de las relaciones, tratados y acuerdos con Israel', según publicación del 'Jerusalem Post' en alerta publicada en el 'The Saudi Post'.
🎯Para el análisis geopolítico:
Esta decisión parece indicar que el gobierno de Saudi Arabia comprendió el "mensaje" de Irán y los Estados Islámicos a través de Hamas. El de 'cerrar filas' en el reacomodo multipolar o quizá convertirse en un punto vulnerable.
¿Estará el occidente atlantista preparado para enfrentar a una conformación de coaliciones en el eje continentalista euroasiático, con un reacomodo en base al ethos religioso (islámico, cristiano ortodoxo), en contraste con el 'pathos' político de un occidente que ha abandonado su corpus cristiano para abrazar el ateísmo, con todo lo que esto implica?
A quien considere que la pregunta es trivial, ¿qué creen ocurre cuando la base filosófica de modelos civilizatorios enfrentados en una guerra, dirimen entre "Dios no existe, el hombre es peste, una criatura que está incluso debajo de las bestias y por tanto, merece la aniquilación" en contraposición con el fundamento del otro bando: "Dios no solo existe, sino que es nuestra razón de ser. Peleamos por la honra de nuestros ancestros y por nuestra visión de trascendencia"?
NOTA: Es claro que los políticos son utilitaristas, pero las preguntas son en referencia a la cosmovisión cultural, filosófica y religiosa de los pueblos en disputa y conflicto.
Mar Mounier.
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tempi-moderni · 1 year ago
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LA LEGGENDA DEL SANTO CORRUTTORE
di Marco Travaglio
Agli innumerevoli delitti commessi da vivo, B. ne ha aggiunto un ultimo da morto. Il più imperdonabile: averci lasciato questa corte di vedove (non le due vere e quella finta: tutte le altre), prefiche, leccaculi, paraculi, piduisti, terzisti, parassiti, prosseneti, camerieri, servi sciocchi e soprattutto furbi che da due giorni lacrimano per finta (solo lui riusciva a piangere davvero a comando) a reti unificate, devastando quel po’ di informazione e di dignità nazionale che gli erano sopravvissute.
Il giorno di lutto nazionale e i sette di lutto parlamentare, più che a B., sono un omaggio a Fantozzi e ai funerali della madre del megadirettore naturale conte Lamberti, immaturamente scomparsa all’età di 126 anni. Ora mancano solo la Coppa Cobram di ciclismo da Arcore a Pinerolo e la statua del de cuius all’ingresso del fu Parlamento, con inchino forzato e craniata incorporata per i cari inferiori.
Le cascate di saliva che tracimano da ogni canale tv e da ogni giornale regalano perle inimmaginabili persino nei suoi anni d’oro. L’ex conduttore Mediaset intervista su La7 il suo editore ex Mediaset su quanto era buono e democratico l’editore precedente che stipendiava entrambi prima che lo mollassero perché era troppo buono e democratico. L’ex direttore del Corriere Paolo Mieli si pente in diretta dell’unico scoop della sua vita, sull’invito a comparire del ’94 a B. per le mazzette alla Guardia di Finanza, accusa i pm di non averlo torchiato a dovere per estorcergli le sue fonti che lui avrebbe senz’altro spiattellato in barba alla deontologia professionale, e comunque si scusa pubblicamente per aver pubblicato una notizia vera. Renzi, un Berlusconi che non ce l’ha fatta, saltella da una rete all’altra per leccare la bara a distanza, sperando di ereditare qualche briciola dal desco del caro estinto, peraltro invano (a parte i processi). Il rag. Cerasa, un Sallusti che non ce l’ha fatta, dipinge sul Foglio col pennino intinto nella bava il leader più estremista e populista mai visto in Europa come “argine all’estremismo e al populismo” e, siccome era culo e camicia con Putin, pure come “seduttore atlantista”. Attori, registi e soubrette “de sinistra” spendono capitali in necrologi piangenti per l’amico Silvio, sperando che pure gli eredi si ricordino degli amici. Francesco Gaetano Caltagirone svela finalmente chi fa i titoli e gli editoriali del suo Messaggero, firmandone finalmente uno al posto dei soliti nom de plume: “Un uomo che ha lasciato un’orma profonda”. Più che altro, un’impronta digitale. E un vuoto incolmabile nelle casse dell’Erario.
Il Corriere fa rivoltare nelle tombe Montanelli, Biagi e Sartori col titolo cubital-vedovile “L’Italia senza Berlusconi”, presidiato da una schiera di lingue erette sul presentat’arm e seguito dalla doverosa intervista all’editore Cairo, che parla alla sua tv ma anche al suo giornale, casomai qualcuno pensasse che il berlusconismo è morto con B.. La Moratti assicura che la sua Rai del ’94 era liberissima perché B. l’aveva nominata presidente, ma poi non fece mai pressioni (non ce n’era bisogno), così lei poté nominare direttori i berlusconiani Rossella, Mimun e Vigorelli a sua insaputa. Le Camere Penali smentiscono persino Coppi (“B. perseguitato dai pm? Mai pensato”) e piangono comprensibilmente il cliente più illustre e munifico della categoria, “oggetto di una aggressione politico-giudiziaria che non ha precedenti nella storia della Repubblica”, visto che ha subìto “decine e decine di indagini e processi, con accuse fino alla collusione mafiosa e al ruolo di mandante di stragi, conclusesi con una sola condanna per elusione fiscale”. A parte il fatto che non fu per elusione né per evasione, ma per una frode fiscale pluriaggravata da 368 milioni di dollari, di cui 360 prescritti (come altri nove processi per gravissimi reati accertati, ma rimasti impuniti perché l’imputato aveva dimezzato i termini di decorrenza, senza dimenticare i fedelissimi finiti in galera al posto suo e i soldi alla mafia consacrati dalla sentenza Dell’Utri), le Camere Penose potrebbero vergare una nota identica per Al Capone: perseguitato con accuse di mafia, ma condannato “solo per elusione fiscale”.
Un solo beneficato, Vittorio Feltri, ha il coraggio di dire la verità: “Non posso parlarne male perché mi ha fatto ricco”. Tutti gli altri ammantano le pompe funebri di “rivoluzione liberale” che “ha cambiato l’Italia”, anche se si scordano le 60 leggi ad personam e non riescono a citare uno straccio di sua riforma che abbia migliorato la vita di qualcuno che non fosse lui. Infatti vanno forte le corna a Caceres, il cucù alla Merkel, lo sguardo lubrico alla Obama e la spolverata alla sedia, come se uno statista si misurasse dal numero di guittate. Ma il ridicolo eccesso santificatorio non si deve solo al fatto che B. s’è comprato mezza Italia che conta e l’altra mezza avrebbe pagato per vendersi. Chi ha retto il sacco a un bandito per decenni ora deve dimostrare che era cosa buona e giusta. E chi vorrebbe delinquere anche lui in santa pace, avendo perso il grande alibi, cerca almeno un lasciapassare e un santo patrono. Oscar Wilde diceva che “certi uomini migliorano il mondo soltanto lasciandolo”. Ma, ora che ha raggiunto il paradiso (fiscale), possiamo dire senza tema di smentita che il padrone morto era molto meglio dei servi vivi.
Il Fatto Quotidiano
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gcorvetti · 1 year ago
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Si o no?
Il video che posto alla fine pone un quesito finale come punto di inizio di un dialogo di partenza su una questione spinosa dei tempi tortuosi che stiamo vivendo, l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea. Sappiamo che nell'UE può entrare chiunque stando alle regole e mantenendo un modus tale da potersi definire paese Europeo, non sto qua a tirarvi pipponi sull'importanza di essere Europei che può sembrare campanilistico e non lo sono, ma pongo altri quesiti in aggiunta. Partendo dal fatto che in lista d'attesa ci sono altri paesi e che alcuni già facenti parte dell'Unione non si comportano come dovrebbero, nel video c'è anche questo punto, la prima domanda è se l'UE sia veramente obbiettiva in questo caso specifico senza che il guinzaglio, o nodo scorsoio, degli USA stringa in modo da accelerare il processo dato che hanno a cuore la questione ucraina? Perché così facendo, e aggiungo come spesso accade, gli amighi oltre oceano non aiutano mica la democrazia unitaria, cosa che invece sbandierano come se fosse un foglio di carta dopo l'ennesima scorreggia di biden. L'altra domanda è :"Perché non si fanno dei referendum, oltre a valutare i parametri che sono una base di partenza, su come la pensano gli europei?" Questa cosa è uno dei punti che mi ha sempre fatto storcere il naso sulle decisioni dell'UE, di norma i politici che stanno a Bruxelles sono eletti dai popoli di ogni singolo stato, ma vogliamo parlare dei nostri euro-parlamentari che rappresentano solo una minima parte dei 60 milioni stivalati e che fanno anche loro come dicono gli ammerigani e non come vorrebbero i cittadini, non posso dire nulla per i parlamentari degli altri stati, ma sembra che siano più o meno tutti nella linea atlantista quindi non sono obbiettivamente democratici, questa cosa sarebbe da fare notare un pò a tutti in giro per il vecchio continente, ma sembra che la maggior parte sia comunque su quella linea, grazie naturalmente propaganda americana che inonda l'informazione e rende tutto così falso e alterato.
Personalmente penso che in questo momento non sarebbe proprio il caso di favorire i giallo-blu a discapito di chi ha fatto domanda precedentemente, rispettare la fila è già un segno di civiltà un pò come dovrebbe essere la democrazia se applicata. Poi c'è l'urticante questione che dopo l'UE sicuramente sarà fatta entrare nella NATO e qua completerebbe il quadro dei paesi appiccicati alla Russia, cosa che sta già creando il caos senza che sia dentro a nessuna delle due, e qua parte la terza e ultima domanda, vogliamo veramente attirarci l'odio di un paese che fino a poco tempo fa era un partner commerciale e che nel passato ci ha aiutato a sconfiggere i nazisti? Oppure questo è solo quello che vogliono gli USA, allontanarci il più possibile dalla Russia? Alcuni dicono che senza gli ammerigani Putin, si nell'immaginario collettivo è indicato proprio lui in persona a cavallo di un orso, sia pronto a conquistare l'Europa con una spada d'epoca in mano. Scherzi a parte, c'è questa assurdità che gli atlantisti dicono, oltre alle solite cose invasione/putin-hitler/ecc ecc; ma molti storici e analisti geo-politici non la pensano allo stesso modo ponendo una domanda che spiazza un pò tutti che di solito è :"Alla Russia non conviene invadere l'Europa, a che pro lo farebbe se le interessa come partner economico?", poi gli atlantisti rispondono che è un tiranno imperialista e che non si farebbe scrupoli a invaderci tutti. Caspita per andare dal confine Russo al Portogallo c'è ne di strada da fare e nel mezzo ci sono tanti paesi che chi più chi meno hanno forze armate decenti e poi i Russi non sono quelli che combattono con le pale e i picconi, con quali armi invaderebbero un continente intero? Questo sempre seguendo la retorica atlantista. Io penso che senza gli yankee tra i coglioni si starebbe meglio, senza quella paura indotta che ci attanaglia dalla guerra fredda (che è un altro discorso), senza il discorso mafioso della protezione da parte di uno stato esterno al nostro continente, si si ok ci hanno aiutati nella seconda guerra mondiale ma ora anche basta, grazie e ciaone.
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ferrolano-blog · 1 day ago
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El coche del pueblo, el Informe Draghi y la implosión de Alemania... El declive de la industria automotriz alemana amenaza no solo la estabilidad de su economía nacional sino también el equilibrio económico europeo... la sobrecapacidad alcanza hasta un tercio de la capacidad productiva total de las fábricas alemanas de Volkswagen... Alemania creía no necesitar la demanda de los países del sur. El mercado chino y su ingente clase media parecían abrir un nuevo camino para las manufacturas alemanas... El resto de Europa no teníamos más que celebrar el dominio exportador alemán y esperar a que nos cayeran algunas migajas económicas de ello... Draghi pone una cifra: salvo que los países miembros desembolsen anualmente el equivalente al 4 % del PIB europeo en inversión pública durante los próximos años mediante la emisión de bonos mutualizados, Europa seguirá profundizando su crisis... Evidentemente, será complicado, por no decir, imposible, que tales cifras de inversión pública se alcancen. Con lo cual podemos anticipar una más que probable política sin crecimiento económico durante los próximos años... La situación no puede ser más diferente de la crisis financiera de 2008, lejos de la Alemania arrogante y disciplinadora del primer gobierno de Merkel y su canciller Schäuble, encontramos una sometida al poder atlantista de EEUU, que no parece encontrar mas solución a su profundísima crisis productiva que aumentar tanto como sea necesario los niveles de gasto público... Y como plantea el Informe Draghi sin decirlo abiertamente, la suerte de Alemania es la suerte de Europa. También de su colonia sur española, en la que, por ahora, han dejado que el gobierno progre, siempre amigo del SPD, gestione unos niveles de deuda pública suficientes para mantener mínimamente la paz social (Isidro López)
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dominousworld · 1 month ago
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IL PARTITO UNICO DEL CAPITALE FINANZIARIO
IL PARTITO UNICO DEL CAPITALE FINANZIARIO
di Diego Fusaro Secondo la propaganda liberal-atlantista, se vince Putin o se vince Maduro, vi sono i brogli. Perché il concetto occidentale di democrazia è quello per cui deve comunque vincere il partito del capitale finanziario. IL PARTITO UNICO DEL CAPITALE FINANZIARIO
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mylife2mycave · 4 months ago
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Una democrazia non può essere tale solo nominalmente. Non è sufficiente che si basi sul voto popolare se poi chiunque viene eletto risponde a poteri superiori, una democrazia è tale solo se persegue gli interessi del popolo piuttosto che delle lobby.
Le sanzioni alla Russia possono essere imposte nell'interesse del popolo se come conseguenza spendete per ogni pasto quasi il doppio rispetto a due anni fa? No, sono state imposte solo nell'interesse di quel pezzo di fango di Zio Sam
L'invio di armi in Ucraina può essere fatto nel vostro interesse se poi i fondi vengono tolti alla sanità e come conseguenza voi e i vostri cari in caso di necessità dovete pagare profumatamente ogni visita oppure marcire in una lista d'attesa? No, tutto avviene solo nell'interesse del suddetto bullo criminale.
Le cose non avvengono nemmeno nell'interesse della pace, altrimenti gli stessi che armano gli "aggrediti" per permettergli di "difendersi" armerebbero anche i palestinesi e invece no, armano chi li sta sterminando, dunque anche qui l'interesse perseguito è solo quello del neonazismo atlantista.
E voi tutti a credere alle balle dei media inquinati, tutti a dichiararvi antifascisti salvo poi prendere le parti dei nazisti e/o farvi manipolare nell'assumere atteggiamenti di squadrismo ogni volta che date addosso a chi non aderisce, a bullizzarlo in quanto stocazziano, stocazzista, no-stocaz o stocazzofobo, tutti a seguire i falsi profeti del nulla, tutti schiavi perché vi hanno fatto credere che la democrazia sia quella, tutti convinti di portare avanti le battaglie giuste, peccato che siano sempre e solo quelle che fanno comodo a chi vi prende per il culo. Però tutti insoddisfatti e non capite il perché.
Le sanzioni dovreste farle voi contro chi volutamente vi manda in corto circuito, e ogni riferimento ai soliti mac, netf, disn, halween e cagate varie a stelle e strisce è puramente non casuale
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