#associazioni italiane
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pier-carlo-universe · 22 days ago
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Illumina Novembre: Una Campagna di Consapevolezza per il Cancro del Polmone. Per il decimo anno consecutivo, ALCASE Italia accende una luce di speranza sulla lotta contro il cancro del polmone.
Con l’inizio di novembre, ALCASE Italia, la prima organizzazione italiana no profit dedicata esclusivamente alla lotta contro il cancro del polmone, lancia per il decimo anno la campagna Illumina Novembre.
Con l’inizio di novembre, ALCASE Italia, la prima organizzazione italiana no profit dedicata esclusivamente alla lotta contro il cancro del polmone, lancia per il decimo anno la campagna Illumina Novembre. Questa iniziativa, che si allinea con le attività di sensibilizzazione internazionale del Lung Cancer Awareness Month (LCAM), ha l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza su una…
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ndostairlyrium · 6 months ago
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I was tagged by @greypetrel and another person but I can't find you in the mentions, I'm sorry love ;A; you're allowed to curse @ me in the replies lol
This Wipednesday... Wednesdip? WIPsday? I would call it "Mercoledì in corso" tho, I feel like I'm allowed to use my native language from time to time. For science <<'
Anyway, outfits! Just outfits, with a filter because of reasons lol
I have "a couple" more, but I'm still detailing them, you'll see everything when it's ready hahah <3
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gfrino · 2 months ago
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Gestion d'association avec Odoo : La solution complète pour votre organisation
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generalevannacci · 7 months ago
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Gianluca Cicinelli
Il governo di Giorgia Meloni, fatto più grave che sia una donna a prendere questa decisione, sta introducendo politiche per permettere alle organizzazioni anti-aborto di accedere liberamente ai consultori, con finanziamenti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riducendo di conseguenza le risorse disponibili per la sanità pubblica.
Una misura specifica è stata adottata attraverso un emendamento proposto dal deputato Lorenzo Malagola di Fratelli d’Italia, già passato in commissione Bilancio della Camera, che modifica l’articolo 44 del disegno di legge del Piano riguardante la sanità.
L’emendamento, come riportato dal Quotidiano Sanità, autorizza le regioni a destinare i fondi del Pnrr per la salute a sostenere i servizi nei consultori che possono includere, senza oneri aggiuntivi per le finanze pubbliche, l’apporto di enti del terzo settore con esperienza nel supporto alla maternità.
Questo emendamento in realtà è superfluo, poiché la legge 194/78 già permette ai consultori di collaborare con volontari come assistenza per le maternità difficili, il suo scopo reale è quindi quello di fornire sostegni finanziari pubblici ad associazioni vicine al governo e palesemente contrarie all’aborto. Un attacco senza precedenti alla legge 194.
Organizzazioni come la “Pro vita e famiglia” promuovono proposte di legge come quella di costringere le donne a sentire il battito cardiaco e vedere un’ecografia del feto prima di un aborto. Le forze che sostengono il governo in alcune regioni hanno già dispiegato tutta la loro ideologia anti abortista. Per esempio in Piemonte, dove il “Movimento per la vita” ha ricevuto l’autorizzazione per gestire uno spazio di ascolto fetale negli ospedali.
I consultori offrono già supporto a chi sceglie di proseguire una gravidanza, semmai sono fortemente limitati nei fondi e nel personale. In Italia l’accesso all’aborto è tra i più bassi al mondo mentre l’obiezione di coscienza degli anti abortisti è altissima e diviene spesso un ostacolo al lavoro dei consultori.
Il becero cinismo del governo Meloni non fa che aggravare il dolore e lo stress psicologico delle donne che cercano aiuto nei consultori. Iniziative come quella di costringere una donna ad ascoltare il battito cardiaco del feto non servono a far cambiare idea alle donne ma a colpevolizzarle, manipolando il senso di colpa.
Le donne del centrodestra non hanno niente da dire sull’argomento? Quando in Italia l’aborto era reato le donne delle classi più agiate superavano l’ostacoio andando ad abortire in Svizzera o in strutture compiacenti. Erano le donne dei ceti medi e bassi a dover ricorrere a strumenti, come le “mammane”, che spesso provocavano la loro morte. Difficile credere che tutte le elettrici del centrodestra siano ricche e favorevoli a questa ulteriore restrizione dei diritti delle donne che riguarda anche loro.
Ormai non è più questione politica ma etica. Un’involuzione che non riguarda soltanto le scelte in economia o in politica estera, discutibili ma legittime. Quando un governo politico si assume la responsabilità di diventare “governo etico”, obbligando a un’unica morale i suoi cittadini e violando i diritti civili e umani, va verso la strada intrapresa decenni fa da altri governi, rappresentati senza vergogna dal simbolo della fiamma nel logo del partito che esprime il presidente del consiglio.
Il professor Luciano Canfora è stato querelato da Giorgia Meloni esattamente per aver posto in rilievo questa comunanza ideologica con un passato totalitario di governi “etici”, che, al di là della parola usata per descriverla, nella sostanza pone esattamente il problema etico che molti italiani e italiane iniziano ad avere con questo governo.
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curiositasmundi · 10 months ago
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Le foibe sono un crimine di guerra, su questo non ci possono essere dubbi. Uccidere nemici inermi, dopo la cattura, al di fuori del combattimento e senza un giusto processo (come è spesso avvenuto in quelle circostanze) è sempre un crimine. Specie se ciò avviene alla fine di una guerra, quando si suppone che ci sia il tempo per giudicare i responsabili di reati commessi in precedenza, come avvenuto infatti a Norimberga, ma non (vale la pena ricordarlo) per i criminali di guerra italiani. Tuttavia, come sanno tutti gli storici, le vittime delle foibe non state uccise «solo perché italiane», a differenza di ciò che viene ossessivamente ripetuto nella vulgata politico-mediatica. Decine di migliaia di italiani combattevano nelle file dell’esercito partigiano jugoslavo, ovvero dalla parte di chi ha commesso quei crimini, e non hanno subito, ovviamente, alcuna violenza. Inoltre fra le vittime della resa dei conti condotta dalle forze jugoslave a fine guerra, gli italiani rappresentano tra il 3 e il 5%; gli altri sono jugoslavi (serbi, croati, sloveni, ecc.): tutti uccisi perché ritenuti fascisti, nazisti, spie, collaborazionisti o contrari alla conquista del potere da parte delle forze partigiane. I liberatori jugoslavi dunque se la prendono contro specifici nemici identificati in base all’appartenenza politica e militare, non nazionale.
[...]
Da circa vent’anni sono state istituite due giornate commemorative, quella della Memoria dei crimini nazisti e quella del Ricordo delle foibe. Tali celebrazioni sono simili nella denominazione, vicine nel tempo (27 gennaio e 10 febbraio) e hanno lo stesso identico peso formale. Ripeto per essere più chiaro: i crimini contro l’umanità commessi dai nazisti nelle logiche che sono state ricordate, e che hanno ucciso 10 milioni di persone, sono commemorati alla stessa stregua delle violenze condotte dai partigiani jugoslavi contro 5.000 persone, molti dei quali condividevano il campo nazista. 
Nei discorsi istituzionali e nella propaganda mediatica sulle foibe si parla di «pulizia etnica», si afferma che le vittime sarebbero state uccise «solo perché italiane» e si ribadisce il paragone con la Shoah, ignorando al tempo stesso i crimini fascisti e nazisti commessi in precedenza in quello stesso territorio.  Come credo sia ormai chiaro, tutto ciò è assurdo, offensivo, umiliante, di fatto «negazionista» o almeno enormemente «riduzionista» nei confronti della Shoah e dei crimini nazisti e fascisti. Per di più negli ultimi anni il giorno del Ricordo ha acquisito un’importanza politica addirittura maggiore rispetto a quello della Memoria. La Rai ha prodotto due film sul tema, se ne interessano programmi televisivi di ogni genere, se ne parla addirittura a Sanremo durante il festival dei fiori; politici di tutti gli schieramenti ne strumentalizzano la vicenda, enti pubblici di ogni livello intitolano strade, piazze, parchi, monumenti a Norma Cossetto o ai «martiri delle foibe»; il Ministero dell’Istruzione dirama circolari-fiume sul tema («Linee guida» di ben 90 pagine), i prefetti di tutta Italia chiedono alle scuole di insegnare la falsa «pulizia etnica» ai loro studenti e il Parlamento ha da poco approvato lo stanziamento di milioni di euro per incentivare la propaganda antistorica delle associazioni nostalgiche, finanziando «viaggi del ricordo» scolastici al confine orientale. 
Non ci possono essere dubbi: nella nostra memoria pubblica le violenze dei partigiani a fine guerra hanno acquisito un peso molto maggiore dei crimini nazisti, e sono probabilmente oggi più conosciute e ritenute più rilevanti dall’opinione pubblica. Può sembrare assurdo e paradossale, ma è così. Eppure manca ancora un tassello, la beffa oltre al danno. 
Che fine hanno fatto i crimini fascisti? Su questo semplicemente non esiste una memoria pubblica. Chi davvero uccideva intere popolazioni solo per la propria appartenenza, chi ha davvero ucciso «etiopi solo perché etiopi» e «jugoslavi solo perché jugoslavi», non viene nemmeno menzionato sui libri di scuola, non merita film, vie, parchi, lapidi né uno straccio di dichiarazione pubblica di condanna. 
E dunque, in definitiva: si mente sulle reali motivazioni del crimine delle foibe per cercare di farlo passare come un crimine fascista; e intanto si ignorano i veri e propri crimini del fascismo, finendo per far passare i fascisti come innocenti e anzi vittime dei partigiani. Si dedicano energie politiche e risorse economiche straordinarie per diffondere tali falsità e si cerca in questo modo di fare percepire all’opinione pubblica le foibe come addirittura più gravi dei crimini nazisti e della Shoah. 
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mezzopieno-news · 1 year ago
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SCUOLE, ARRIVA L’ORA DI EDUCAZIONE ALLE RELAZIONI
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Arriva nelle scuole italiane l’ora di ‘educazione alle relazioni’. Un percorso per gli studenti delle primarie e secondarie di primo e secondo grado che introduce la creazione di gruppi di approfondimento, discussione e confronto in classe, guidati da un docente e con il coinvolgimento dell’Ordine degli psicologi e degli esperti dei centri anti violenza.
Questo progetto vuole essere un invito a far entrare la cultura del rispetto e dell’educazione alle relazioni tra gli insegnamenti e coinvolgere gli studenti in prima persona per accompagnarli a prendere consapevolezza nel modificare atteggiamenti e rappresentazioni nelle interazioni con gli altri. Nell’iniziativa sono coinvolte anche le famiglie e le associazioni tramite il Fonags (Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola) che raccorderanno le modalità di attuazione dei percorsi progettuali concernenti l’educazione alle relazioni con le esigenze e le osservazioni delle rappresentanze dei genitori.
Il percorso di 30 ore sarà svolto in orario extracurricolare, per tre mesi l’anno e l’adesione degli istituti potrà essere inizialmente facoltativa. Nel progetto è previsto il supporto occasionale di avvocati, assistenti sociali, organizzazioni attive nel contrasto alla violenza di genere e il coinvolgimento di testimonial vicini ai giovani come influencer, cantanti e attori. «Confrontarsi, far emergere i problemi e cercare di superarli. La scuola si occupa del fenomeno culturale e di combattere quel maschilismo ancora imperante nella nostra società che si manifesta a scuola, sul lavoro, per strada», ha affermato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, promotore dell’iniziativa.
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Fonte: Ministero dell’Istruzione e del Merito; foto di Olia Danilevich
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luposolitario00 · 2 years ago
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Il 15 marzo si celebra la “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare.” Questi disturbi, in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata "binge eating", sono un problema di sanità pubblica e oggetto di attenzione sanitaria e sociale per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione (anche nei bambini di 8-9 anni) e per l’eziologia multifattoriale complessa. Ad esserne colpita è principalmente la popolazione femminile anche se il numero dei maschi è molto in aumento soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale.
I dati più recenti hanno mostrato un aumento della patologia diffuso in tutto il territorio nazionale e la difficoltà di accesso alle cure in molte Regioni italiane, con gravi conseguenze sulla prognosi. I dati confermano un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto al 2019.
I dati del censimento diffusi in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla indicano 126 strutture sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 112 pubbliche (appartenenti al Servizio sanitario nazionale - Ssn) e 14 appartenenti al settore del privato accreditato:
63 centri al Nord (di cui 20 in Emilia Romagna)
23 al Centro Italia
40 tra Sud e Isole.
A novembre 2022 il Ministero della Salute ha dato mandato all’Istituto Superiore di Sanità di avviare, in stretta collaborazione con le Regioni e Province Autonome, con le Associazioni di familiari e le Società scientifiche, anche le attività per il censimento delle Associazioni che operano per informare, sensibilizzare, offrire supporto a chi soffre di disturbi alimentari e ai familiari in difficoltà, rafforzare la collaborazione con le strutture dedicate alla loro cura, creando così una rete di protezione per contrastare tali disturbi e rispondere all’esigenza di intercettare sempre più precocemente i bisogni del territorio.
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matapetre · 2 years ago
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AMP | Meloni a Kiev: L'Italia è con l'Ucraina, non tentennerà. Per ora non c'è sul tavolo invio di aerei"
La transizione ad un’economia “leggera” nell’uso delle risorse energetiche richiede una duplice strategia: la reinvenzione dei mezzi (efficienza) e una prudente moderazione dei fini (sufficienza)”.
Così si apriva il “Contratto mondiale per l’energia e il clima, per bandire guerre e povertà e fermare i cambiamenti climatici” elaborato nel 2005 da 12 associazioni italiane
(tra cui ATTAC e ARCI)
...e sottoscritto dall’assemblea generale del Forum Sociale Mondiale di Bamako nel 2006. 
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olitaly · 7 days ago
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londranotizie24 · 17 days ago
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Di Pietro Nigro Le istituzioni e la comunità italiana in Gran Bretagna hanno rinnovato la tradizionale commemorazione dei soldati italiani sepolti nel cimitero di Brookwood. La comunità italiana si ritrova a Brookwood per ricordare i soldati italiani caduti Le istituzioni e la comunità italiane in Gran Bretagna si sono ritrovate domenica 3 novembre al Brookwood Cemetery ed hanno rinnovato la tradizionale commemorazione dei soldati italiani caduti durante i due Conflitti mondiali e sepolti nella sezione italiana del Cimitero militare. Alla cerimonia, organizzata come di consueto dall'Ufficio dell'Addetto Alla Difesa a Londra ogni anno nella sezione italiana del grande Cimitero militare situato a 40 kilometri da Londra, hanno partecipato l'Ambasciatore d'Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, il Console Generale d'Italia a Londra, Domenico Bellantone, l’Addetto alla Difesa Contrammiraglio Angelo Virdis, il deputato per la Circoscrizione Estero-Europa e presidente del Comitato sugli Italiani nel Mondo Simone Billi, il presidente del Comites Londra Alessandro Gaglione, una delegazione della Sezione Gran Bretagna dell’Associazione Nazionale Alpini, il presidente del Mie Sezione di Londra Valeriano Drago, un picchetto militare italiano, delegazioni delle associazioni di ex combattenti e reduci e una numerosa rappresentanza della Comunità Italiana di Londra. Tutti i presenti hanno partecipato con commozione alle varie fasi della commemorazione, la deposizione delle corone floreali al cippo funebre, la celebrazione di una Messa e l’omaggio ai caduti, che sono due soldati morti durante il Primo conflitto Mondiale e 327 caduti invece nella Seconda Guerra mondiale. "Ho ricordato durante la cerimonia come sia importante questa ricorrenza per commemorare i nostri caduti e  ricordare questi tragici fatti, affinché siano da monito per le giovani generazioni” ha poi commentato il deputato Simone Billi. Quello di Brookwood è un grande cimitero a circa 40 chilometri a sud ovest di Londra, ed ospita diverse sezioni civili, di varie religioni e comunità straniere, ebraico, egiziano, indiano, islamico e zoroastriano, nonché un grande cimitero militare con sezioni britanniche, americane, polacche, australiane, e neozelandesi. I 327 militari italiani caduti durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale sono sepolti nella sezione italiana, mentre altri due soldati, morti nel Primo conflitto, sono sepolti nella sezione americana. Quello di Brookwood è l'unico cimitero militare italiano in Gran Bretagna, perchè alcune tombe isolate di altri militari pure caduti in Gran Bretagna, in prigionia o in servizio, sono invece sepolti in vari cimiteri, anche civili di altre regioni del Regno Unito. Ad occuparsi della manutenzione del cimitero e alla cura delle tombe - è la Commonwealth Wargraves Commission, che cura anche l'identificazione delle salme e l'archivio documentale di tutti i cimiteri di guerra del Regno Unito e del Commonwealth in ogni parte del mondo. ... Continua a leggere su
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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Sicurezza Stradale: Stop al "Codice della Strage" - Proteste e Presidi in Tutta Italia
Roma e oltre: mobilitazione nazionale il 17 novembre per ricordare le vittime della strada e contrastare la riforma del Codice della Strada
Roma e oltre: mobilitazione nazionale il 17 novembre per ricordare le vittime della strada e contrastare la riforma del Codice della Strada. La sicurezza stradale torna al centro del dibattito nazionale con una giornata di proteste e commemorazioni. Domenica 17 novembre 2024, in occasione della Giornata Mondiale in Memoria delle Vittime della Strada, si terrà un presidio a Roma, accompagnato da…
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amigayaps · 3 months ago
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I migranti LGBTI affrontano molte sfide ulteriori rispetto agli altri migranti dello stesso Paese.
Uno dei loro problemi è la qualità dell'accoglienza da parte di Mediatori Culturali Assitenti Sociali Personale Sanitario o Avvocati.
A questi si dovrà comunicare di essere LGBTI e, secondo questo studio qualitativo, sono proprio loro a causare i primi traumi quando siano omo-transfobici:
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/14034948241251553?rfr_dat=cr_pub++0pubmed&url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori%3Arid%3Acrossref.org
Ricordatevi che anche per le donne migranti incinta o peggio per quelle che chiedono l'aborto in Italia i mediatori culturali provenienti da Paesi musulmani o le cooperative italiane di formazione cattolica possono causare violenza psicologica grave.
Diverse associazioni LGBTI hanno fondato gruppi di autoaiuto di migranti LGBTI ma anche questi possono essere problematici per gli aspetti relativi ai conflitti tra etnie migrate (ad esempio russi ed ucraini o etiopi dei vari gruppi in guerra).
Le persona migranti inoltre possono essere omosessuali ma transfobiche... a causa dell'omo-trans-fobia interiorizzata.
Gli operatori italiani possono invece essere negativamente influenzati verso alcune etnie, ad esempio nigeriani o afghani o russi, per motivi legati agli aspetti politici che ci investono emotivamente.
Esistono studi che spiegano la complessità di questi meccanismi (vedi schema in foto):
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8775429/
E linee guida proposte dalla Associazione Mondiale degli Psichiatri dal 2011:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3048516/
Secondo questo studio recente sono utili gruppi di Psicoterapia Affermativa per garantire riduzione dell'ansia, dell'omo-transfobia interiorizzqta ed aumento della Resilienza e della capacità di adattamento:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC11003373/
Un altro fattore di discriminazione è l'HIV. Secondo questi studi molti migranti, soprattutto sub-sahariani contraggono il virus 7- 8 anni dopo essere arrivati in Europa. La prevenzione ed informazione su PREP gratuita e Preservativi ma anche la riduzione del rischio di Sex Working garantendo integrazione lavorativa, e la possibilità di integrarsi in reti di persone omosessuali o bisex visibili, rappresentano barriere da attivare anche per ridurre lo stigma:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10941311/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10876736/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10113984/
Esistono modelli di formazione per il personale sanitario Infermieristico proposti online sul tema Salute Migranti LGBTI
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0260691723001740?via%3Dihub
#migranti #LGBTI #salutementale #salute #hiv #formazione #amigay
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gfrino · 2 months ago
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Gestion d'association avec Odoo : La solution complète pour votre organisation
Si vous dirigez une association, vous savez à quel point il est complexe d’organiser des événements, de gérer les membres, de contrôler les finances et de coordonner les activités quotidiennes. Avec Odoo, tout devient plus simple. Odoo est un système de gestion modulaire, flexible et entièrement intégré qui répond parfaitement aux besoins de toute association, petite ou grande. Qu’est-ce qu’Odoo…
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cinquecolonnemagazine · 4 months ago
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I "campioni del mondo" di sostenibilità nello sport
I principi ESG sono ormai diventati dei parametri chiave per valutare la sostenibilità e le pratiche etiche adottate dalle aziende attive nei vari settori merceologici. Ora questo cambiamento di paradigma si sta diffondendo anche all’interno dell'industria globale dello sport, dove le valutazioni e la misurazione delle performance in ambito ESG sono sempre più influenti nel plasmare l’immagine e la reputazione delle organizzazioni e degli eventi sportivi di rilevanza mondiale. Sostenibilità nello sport Il tutto per rispondere al meglio alla domanda di una maggiore responsabilità e trasparenza rispetto alla misurazione dell’impatto ambientale e alla necessità di adottare pratiche sostenibili che arriva sempre più forte dai vari stakeholder dell’industria sportiva (tifosi, atleti, sponsor, autorità di controllo e regolamentazione). In questo modo la competizione tra le varie realtà sportive travalica i confini dei campi da gioco e dei circuiti e si trasferisce direttamente sul terreno della dimostrazione di un impegno concreto, reale e misurabile rispetto alla sostenibilità come dimostra il Global Sustainability Benchmark in Sport, il ranking annuale redatto dall’omonima organizzazione no-profit che analizza e valuta le prestazioni in ambito ESG delle principali organizzazioni sportive professionistiche a livello globale. Entrando nel dettaglio della classifica si evince come siano 55 le realtà sportive mondiali tra associazioni, leghe, competizioni, club, franchigie o squadre appartenenti a 9 paesi (Estonia, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti) ad aver ottenuto la rendicontazione dell’impatto di sostenibilità, misurato rispetto a 4 categorie chiave (corporate, environmental, social e governance). Le discipline rappresentate spaziano dal calcio al basket, fino a motori, baseball, football americano, pallamano, hockey su ghiaccio, tennis e sport di contatto. The winner is... A conquistare il titolo di “campioni del mondo della sostenibilità” sono stati, ex aequo, con l’81% la Formula E, la competizione motoristica riservata alle auto elettriche, e il Borussia Dortmund, club calcistico tedesco finalista dell’ultima edizione della Champions League persa contro il Real Madrid mentre completa il podio il team calcistico portoghese FC Porto (79%). Completano questa speciale top 10 Wolfsburg (75%), Atletico Madrid (74%), Dorna Sports (72%), la società che detiene la gestione esclusiva dei diritti commerciali e televisivi della MotoGP; Extreme E (72%), la serie automobilistica dedicata esclusivamente ai suv elettrici; FC Barcelona (71%), McLaren Racing (71%) e La Liga spagnola (70%). Dove si posizionano invece le organizzazioni sportive italiane? Sono fuori dai primi 10 posti del ranking e sono rappresentate solo dalle tre grandi del calcio italiano: Juventus al 12° posto (68%), AC Milan in 30ᵃ posizione (49%) e FC Internazionale Milano che occupa la 36ᵃ posizione (32%). Restando nell’ambito calcistico un recente report pubblicato da Standard Ethics ha evidenziato come tra i 14 principali club calcistici europei quotati in Borsa solo il Borussia Dortmund ha un Sustainable Grade EE- (pienamente sostenibile) ed è quindi una delle poche realtà a gestire in modo strutturato i rischi ESG, offrendo una rendicontazione extra-finanziaria adeguata. Più di 7 team su 10 (71%), tra cui anche Juventus e Lazio, hanno invece un grado non pienamente sostenibile e uno su 5 (21%) non ha un grado sostenibile. Le iniziative sportive per il "green" Attualmente, sono quindi ancora molte le iniziative a bassa consistenza e rivolte alla mera comunicazione adottate dai membri dell’industria dello sport. “L'aspetto davvero critico è che, ancora troppo spesso, la comunicazione adottata dalle imprese professionistiche sportive sulle tematiche legate ai criteri ESG e alla misurazione della sostenibilità non è sempre supportata dai dati, e ciò è ovviamente fuorviante per il mercato e gli stakeholders – dichiara Ada Rosa Balzan, founder, presidente e CEO di ARB SB, società leader nella realizzazione di progetti e strategie di sviluppo sostenibile in grado di rispettare appieno i criteri ESG e i 17 principi delle Nazioni Unite contenuti nell’Agenda 2030 (SDGs) – Le organizzazioni sportive non devono aver paura di essere valutate, in maniera scientifica e oggettiva, circa il loro reale impegno nella sostenibilità, anzi debbono comprendere sempre più l’importanza di confrontarsi con i competitor, senza correre il rischio di cadere nella pratica del greenwashing, presentando prodotti, iniziative o politiche in modo ecologico, pur avendo pochi o nessun elemento reale a sostegno delle affermazioni. La crescita delle valutazioni in ambito ESG sta rivoluzionando l'industria dello sport, determinando un cambiamento positivo in aree quali la sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale e la governance aziendale. Abbracciando i principi ESG le organizzazioni sportive possono migliorare le proprie prestazioni, attrarre investimenti e contribuire a un futuro più sostenibile ed equo per il settore – conclude Balzan – Poiché gli stakeholder continuano a dare priorità alla sostenibilità e all'etica, le valutazioni ESG avranno un ruolo sempre più influente nel plasmare il futuro dello sport”. Ecco, di seguito, la top 10 delle migliori realtà sportive mondiali nell’ambito della sostenibilità:  - Formula E - Borussia Dortmund - FC Porto - Wolfsburg - Atletico Madrid - Dorna Sports - Extreme E - FC Barcelona - McLaren Racing - La Liga Qui invece le posizioni ottenute dalle uniche 3 realtà italiane presenti nel ranking delle migliori organizzazioni sportive nell’ambito della sostenibilità: - Juventus (12° posto) - AC Milan (30° posto) - FC Internazionale Milano (36° posto) Foto di Anja da Pixabay Read the full article
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agrpress-blog · 4 months ago
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Valorizzazione della cultura fotografica italiana: nasce Identità Fotografiche Il 24 settembre 2024 alle 11.30 presso ... #cameradeideputati #conferenzastampa #fotogiornalismo #fotografi #IdentitàFotografiche #marcogeppetti #MarcoRavagli #MaurizioRiccardi https://agrpress.it/valorizzazione-della-cultura-fotografica-italiana-nasce-identita-fotografiche/?feed_id=6253&_unique_id=66a81577b35db
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tommasoevangelista · 4 months ago
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VIS à VIS FUORILUOGO 27
Artists in residence Project
5 – 25 agosto 2023
Carpinone (IS), artista in residenza OPIEMME
Lucito (CB), artista in residenza Ivano Troisi
Dal 5 agosto 2023 prende avvio la nuova edizione di VIS à VIS Fuoriluogo 27, programma internazionale di residenze artistiche che quest’anno ospita gli artisti Opiemme a Carpinone (IS), e Ivano Troisi a Lucito (CB).
Il progetto, diretto dall’associazione culturale Limiti Inchiusi (Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia), è a cura di Tommaso Evangelista. Il programma internazionale di residenze artistiche VIS à VIS Fuoriluogo, che quest’anno giunge alla tredicesima edizione - dall’avvio nel 2012 da parte dell’associazione culturale Limiti Inchiusi - segna il proseguimento dell’azione curatoriale degli anni precedenti con gli artisti ospitati su invito diretto da parte dell’associazione e del curatore, e le opere pensate in dialogo con spazi e contesti specifici. Inoltre, le residenze, mantenendo l’identità che le hanno sinora caratterizzate, ovvero il forte rapporto con le comunità, vengono messe in relazione a degli obiettivi specifici legati ai singoli luoghi.
In questa edizione per quanto concerne Lucito si lavorerà sulla realizzazione di un’opera d’arte pubblica, opera che andrà ad ampliare la già ricca raccolta comunale che accoglie, oltre ad un ricco corpus di lavori di Antonio Pettinicchi, anche il gruppo più ampio di opere legate al progetto Vis à Vis, mentre per Carpinone, per la prima volta coinvolto nel progetto quale primo comune della provincia di Isernia, si lavorerà sull’interazione con la popolazione nella realizzazione di un’opera d’arte pubblica e partecipata, pensata quale un percorso di parole e di idee.
Come ad ogni edizione gli artisti, insieme ai curatori, renderanno vitale la residenza con una serie di workshop, incontri e una restituzione finale che segnerà anche la consegna del lavoro svolto alla collettività. La residenza sarà testimoniata da un catalogo e da un video-documentario che sarà presentato a dicembre.
Limiti inchiusi, tra le associazioni promotrici di STARE - Associazione delle Residenze d'artista italiane -, si dimostra tra le residenze artistiche più longeve e interessanti dedicate alle aree interne e alle comunità locali.
Gli artisti invitati a VIS à VIS Fuoriluogo 27 sono Opiemme che lavorerà a Carpinone (IS), e Ivano Troisi (Salerno 1984) che opererà a Lucito.
Ivano Troisi (Salerno 1984), vive e lavora tra Arezzo e Salerno. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma, il suo lavoro parte dall’osservazione della natura per attuare un’analisi dei processi che ne caratterizzano trasformazioni e mutazioni. Tra le sue mostre più importanti troviamo: Se il dubbio nello spazio è dello spazio, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, a cura di Nemanja Cvijanovic e Maria Adele Del Vecchio (2014); Galleria Tiziana Di Caro, Salerno (2012 e 2014); Leggerezza della terra, Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno, un progetto della Fondazione Filiberto Menna, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani (2014); Prima, Galleria Nicola Pedana, Caserta (2018); Ex voto, Museo Archelogico, Pontecagnano (2019); Il sussurro del mondo, Fondazione Plart, Napoli, a cura di Luca Beatrice (2020); Rethinking Nature, Museo Madre Napoli, a cura di Kathryn Weir e Ilaria Conti (2022). Nel 2014 Troisi è stato nominato per il Prima Pagina Art Prize, il concorso promosso da Il Resto del Carlino e Quotidiano.Net, nell’ambito di Arte Fiera Bologna. Nel 2017 ha preso parte al programma di residenze per artisti BoCS Art Cosenza. Nel 2019 è invitato ad Open Dream Treviso, a cura di Flavio Arensi, Valentino Catricalà e Martina Cavallarin. Successivamente partecipa a varie collettive da ricordare: La potenza dell’arte contemporanea, Pinacoteca Provinciale di Potenza, a cura di Lorenzo Benedetti e Opere, idee, progetti, persone dalla collezione del Madre, Castello Macchiaroli, Teggiano (SA) a cura di Andrea Viliani e Silvia Salvati, è presente nella collezione “Doni” - Imago Mundi Luciano Benetton Collection e nell’Atlante dell’arte contemporanea a Napoli e in Campania, a cura di Vincenzo Trione (Electa, 2017). Nel 2022 è invitato da La Quadriennale di Roma a Partecipare ad una Masterclass di Hans Ulrich Obrist, intitolata L'ideologia del curatore, nella Sala Tenerari di Palazzo Braschi, Roma. www.ivanotroisi.com
Opiemme è un gruppo di Torino (Italia), formato da Margherita Berardinelli e Davide Bonatti. La pratica di Opiemme indaga i confini tra parole e immagini, alla ricerca di nuovi modi di presentare la poesia. Dal 2000 la ricerca di Opiemme si concentra sull'arte pubblica volta a diffondere la poesia al pubblico, con performance collettive, installazioni e interventi di poesia di strada. Ciò ha portato Opiemme ad esibirsi in diverse città europee in collaborazione con diverse fondazioni di poeti con l'obiettivo di creare nuove occasioni di lettura, come per il murale dipinto per le Fondazioni Fernando Pessoa e Josè Saramago a Lisbona, o una facciata di 12 piani dedicata a Wisława Poesia Szymborska a Danzica, o un intervento pittorico a Krakow in occasione del centenario della poetessa polacca. www.opiemme.com
Limiti inchiusi è un’associazione di produzione culturale e artistica con sede a Limosano in provincia di Campobasso. Fondata nel 1994, promuove progetti d’arte contemporanea dal respiro internazionale in costante dialogo con il territorio del Molise, come indagine sul paesaggio e i paesi molisani. Con residenze d'artista, mostre, installazioni d’arte pubblica, workshop, laboratori ed incontri, Limiti inchiusi pone al centro il territorio regionale per rileggerlo e mapparlo nei suoi cambiamenti, creando nuove narrazioni. Il lavoro svolto negli anni, documentato con numerose pubblicazioni, ha riguardato la produzione di opere d’arte, la didattica con le nuove generazioni, la ricerca e l’inclusione sociale con uno sguardo attento alle emergenze e problematiche delle comunità coinvolte. Dal 2012, con la direzione degli artisti Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia, l'associazione ha inaugurato i programmi internazionali di Residenze per artisti Vis à Vis Fuoriluogo e Vis à Vis Flâneur. Nel 2021 Limiti inchiusi è tra i soci fondatori di STARE – Associazione delle Residenze d'artista italiane.
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