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Illumina Novembre: Una Campagna di Consapevolezza per il Cancro del Polmone. Per il decimo anno consecutivo, ALCASE Italia accende una luce di speranza sulla lotta contro il cancro del polmone.
Con l’inizio di novembre, ALCASE Italia, la prima organizzazione italiana no profit dedicata esclusivamente alla lotta contro il cancro del polmone, lancia per il decimo anno la campagna Illumina Novembre.
Con l’inizio di novembre, ALCASE Italia, la prima organizzazione italiana no profit dedicata esclusivamente alla lotta contro il cancro del polmone, lancia per il decimo anno la campagna Illumina Novembre. Questa iniziativa, che si allinea con le attività di sensibilizzazione internazionale del Lung Cancer Awareness Month (LCAM), ha l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza su una��
#advocacy#ALCASE Italia#ALCASE missione#associazioni italiane#bianco simbolo del cancro del polmone#CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE#cancro del polmone#comunità locale#cura del cancro#diagnosi precoce#enti pubblici.#Fabrizio Priano#farmaci a bersaglio molecolare#farmaci innovativi#Filippo Lococo#fiocchi bianchi#Illumina novembre#Immunoterapia#IRCCS Policlinico Gemelli#Italia#LCAM#luci bianche#lung cancer awareness month#malattie croniche#malattie incurabili#malattie respiratorie#novembre mese della consapevolezza#Prevenzione#prevenzione sanitaria#Sensibilizzazione
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I was tagged by @greypetrel and another person but I can't find you in the mentions, I'm sorry love ;A; you're allowed to curse @ me in the replies lol
This Wipednesday... Wednesdip? WIPsday? I would call it "Mercoledì in corso" tho, I feel like I'm allowed to use my native language from time to time. For science <<'
Anyway, outfits! Just outfits, with a filter because of reasons lol
I have "a couple" more, but I'm still detailing them, you'll see everything when it's ready hahah <3
#no tags this time#I've seen people struggling a bit this week and I don't wanna add weight to their workload <3#wip wednesday#mercoledì in corso o mercoledì progresso#but the second one sounds like an ad for a political party tho lol#italians in the audience having nam's flashbacks because it sounds like something berlusconi would've suggested during a meeting#...forget about me I'm in a weird state of mind lately lmao#amicici compaesany me la suggerite una tag? so stufa de sto titolo :' nol me piaxe#...#...la bozza del mercoledì?#no okay sembra na roba da Libero lmaooo perché tutte ste associazioni con la destra italiana oggi??? AO
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Gestion d'association avec Odoo : La solution complète pour votre organisation
#online#gestionale odoo#gestionali odoo#gestionale per associazioni#italian#locarno#lugano#odoo#odoo gestionale su misura#odooerp#ticino#ticinoweb
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I FORTI DI MESSINA
Unita l’Italia dopo l’impresa dei Mille, L’esercito Italiano preparò ed eseguì un piano per massimizzare la difesa del territorio della neonata Patria. Per questo motivo la loro attenzione si concentrò sullo stretto, una tappa importante di quell’autostrada del mare che dal nord Tirreno portava fino al Mediterraneo Orientale e al Nord Africa e quindi alle nuove colonie. Per questo motivo, per difendere lo stretto, vennero realizzati ben quattordici forti distribuiti lungo la costa ionica e sulle colline prospicenti lo stretto. Alcuni, come Forte Cavalli (o monte Gallo), Forte Masotto e Forte Pietrazza, erano muniti di numerosi obici e cannoni di grossa gittata puntati sullo stretto con lo scopo di impedire sbarchi o l’approssimarsi alla città delle navi nemiche. Altri Forti erano posizionati in modo da proteggere da attacchi di terra provenienti dalla costa Tirrenica i forti più importanti o fungevano da polveriere o da centro delle comunicazioni. I forti furono comunque inutili durante l’estate del 1943, quando gli americani di Patton, provenendo da Palermo, entrarono in città ponendo fine ai bombardamenti dal cielo e dal mare, che l’avevano distrutta completamente.
La maggior parte dei Forti sono ancora visitabili, gestiti da associazioni volontarie o comunali. Altri sono stati distrutti sia dalla guerra che dall’ammodernamento urbanistico. Solo il Forte di Antennamare è ancora in servizio in quanto posizionato nel punto più alto dei monti che circondano la città, ed è necessario per le comunicazioni militari.
After Italy was united thanks to the Garibaldi's Expedition, the Italian army prepared and executed a plan to maximize the defense of the territory of the new homeland. For this reason, their attention was focused on the strait, an important stop on the sea highway that led from the northern Tyrrhenian to the Eastern Mediterranean and North Africa and therefore to the new colonies. For this reason, to defend the strait, fourteen forts were built along the Ionian coast and on the hills overlooking Messina. Some, such as Forte Cavalli (or Monte Gallo), Forte Masotto and Forte Pietrazza, were equipped with numerous howitzers and long-range cannons aimed at the strait with the aim of preventing landings or the approach of enemy ships to the city. Other forts were positioned in such a way as to protect the most important forts from land attacks from the Tyrrhenian coast or served as powder magazines or communications centers. The forts were however useless during the summer of 1943, when Patton's division, coming from Palermo, entered the city putting an end to the bombings from the sky and the sea, which had completely destroyed it.
Most of the forts can still be visited, managed by voluntary or municipal associations. Others have been destroyed both by the war and by urban modernization. Only the Antennamare Fort is still in service as it is positioned at the highest point of the mountains surrounding the city, and is necessary for military communications.
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Reflex Immagini di un viaggio nella moda italiana
Heinz Schattner
testi Claudio Marenzi, Maria Luisa Frisa
Photo editor Fausto Caletti, Art Direction Paolo Prossen, Concept & Editing Cristina Fava, Bravò Milano, Fausto Caletti, Contributor Maria Luisa Frisa, Production Anna Del Pino Effetto ADV, Post Production Raffaella Taverna Effetto ADV
Confindustria Moda, stampato da Gizeta Arti grafiche, Bergamo 2020, 100 pagine, 25x34cm
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Pelle & cuoio, Pellicce/borse, calzature, occhiali, gioielli, tessile e abbigliamento
Si chiama Reflex. È un libro fotografico firmato da Heinz Schattner. Sottotitolo: Immagini di un viaggio nella Moda Italiana. E con moda, non si intende l’ultimo miglio di questa industria. Bensì l’universo della manifattura del made in Italy rappresentato dalle associazioni che convergono in Confindustria Moda.
Il libro – si legge in una nota – è frutto di un approfondito lavoro di selezione nell’archivio iconografico degli scatti realizzati in oltre 40 anni di esperienza”. Fotografie destinate alle “maggiori testate di moda nazionali e internazionali”. Ma contiene anche “nuove immagini che esprimono una visione di ricerca del tutto originale, create appositamente per questa pubblicazione”. L’obiettivo del progetto era quello di dare “una visione armonica di tutti i settori che compongono il concetto di moda e che appartengono al mondo di Confindustria Moda”. Reflex è “un'interpretazione artistica senza tempo che trasforma la foto di moda in prodotto d’arte contemporanea destinato a promuove uno sguardo originale e irresistibile su quanto di magico il made in Italy racchiude in sé”. Nato in Germania, “maturato artisticamente a Parigi e Londra, Heinz Schattner è da sempre innamorato dell’Italia, dove vive e lavora attualmente. Tra le infinite, autorevoli collaborazioni, le testate italiane del gruppo Condé Nast, seguite da numerose altre in tutto il mondo”.
25/01/25
#Reflex#Immagini viaggio moda italiana#Heinz Schattner#Maria Luisa Frisa#archivio iconografico#Confindustria#fashion books#fashionbooksmilano
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Michele Francione, direttore operativo di Bit, un’altra azienda presente in molte città italiane, ha spiegato che l’80 per cento di chi noleggia un monopattino è un cliente occasionale, che prende il mezzo all’ultimo minuto, magari perché non ce ne sono altri disponibili. Per questo è impensabile che le persone se lo portino da casa: «Se l’utente è consapevole di rischiare fino a 400 euro di multa e non ha il casco dietro preferirà non prendere il mezzo. La domanda calerà a picco e ci saranno ripercussioni su fatturati e posti di lavoro».
Le aziende che noleggiano monopattini sostengono inoltre che l’obbligo del casco non ridurrà gli incidenti. In Israele, dove l’obbligo esiste già dal 2011, il numero degli incidenti non è calato, mentre l’utilizzo si è molto ridotto. Non è possibile fare confronti con paesi europei perché l’Italia è il primo a introdurre l’obbligo. Studi commissionati dalle associazioni che rappresentano le aziende stimano che ci sarà un calo dell’utilizzo del 40 per cento con picchi fino al 70 per cento. Le conseguenze economiche sarebbero notevoli: c’è il rischio che molte decidano di lasciare l’Italia per concentrarsi su altri paesi, con una perdita tra 1.200 e 3.000 posti di lavoro.
Già nel 2021 il governo aveva introdotto nuove regole per aumentare la sicurezza di chi si sposta in monopattino. Era stata ridotta la velocità massima dei mezzi da 25 a 20 chilometri orari, mentre nelle aree pedonali il limite era stato confermato a 6 chilometri orari. Era stato introdotto l’obbligo di indicatori luminosi per le frecce e gli stop, oltre alle luci già necessarie. Per quanto riguarda i monopattini a noleggio, il decreto aveva introdotto l’obbligo di scattare una fotografia per dimostrare la correttezza del parcheggio, una funzione già prevista dalla maggior parte dei servizi di noleggio. Negli ultimi anni quasi tutte le aziende si sono dotate di mezzi più stabili e con freni migliori proprio per ridurre il rischio di incidenti.
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SCUOLE, ARRIVA L’ORA DI EDUCAZIONE ALLE RELAZIONI

Arriva nelle scuole italiane l’ora di ‘educazione alle relazioni’. Un percorso per gli studenti delle primarie e secondarie di primo e secondo grado che introduce la creazione di gruppi di approfondimento, discussione e confronto in classe, guidati da un docente e con il coinvolgimento dell’Ordine degli psicologi e degli esperti dei centri anti violenza.
Questo progetto vuole essere un invito a far entrare la cultura del rispetto e dell’educazione alle relazioni tra gli insegnamenti e coinvolgere gli studenti in prima persona per accompagnarli a prendere consapevolezza nel modificare atteggiamenti e rappresentazioni nelle interazioni con gli altri. Nell’iniziativa sono coinvolte anche le famiglie e le associazioni tramite il Fonags (Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola) che raccorderanno le modalità di attuazione dei percorsi progettuali concernenti l’educazione alle relazioni con le esigenze e le osservazioni delle rappresentanze dei genitori.
Il percorso di 30 ore sarà svolto in orario extracurricolare, per tre mesi l’anno e l’adesione degli istituti potrà essere inizialmente facoltativa. Nel progetto è previsto il supporto occasionale di avvocati, assistenti sociali, organizzazioni attive nel contrasto alla violenza di genere e il coinvolgimento di testimonial vicini ai giovani come influencer, cantanti e attori. «Confrontarsi, far emergere i problemi e cercare di superarli. La scuola si occupa del fenomeno culturale e di combattere quel maschilismo ancora imperante nella nostra società che si manifesta a scuola, sul lavoro, per strada», ha affermato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, promotore dell’iniziativa.
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Fonte: Ministero dell’Istruzione e del Merito; foto di Olia Danilevich

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Di Annalisa Valente Dante e Pinocchio hand by hand e poi Fenoglio: è stata davvero ricca di stimoli la Settimana della Lingua Italiana della Dante Society Liverpool. Settimana della Lingua Italiana, a Liverpool Dante e Pinocchio vanno a braccetto In questo 2024 oramai alle battute finali la Settimana della Lingua Italiana in UK è stata celebrata in diversi modi: da chi ha portato i propri allievi in Italia a imparare la lingua sul posto (e di cui vi abbiamo anche raccontato qui) a chi ha organizzato programmi culturali ad hoc per non dimenticare e non far dimenticare il valore delle tradizioni italiane. Tra i principali protagonisti di queste occasioni di celebrazione "made in Italy" non possono certo mancare le Dante Society dislocate sul territorio britannico. Tra queste, la Società Dante Alighieri Liverpool che a metà Ottobre ha organizzato (e cofinanziato) the Week of the Italian Language in the World in Liverpool, con un calendario di appuntamenti settimanali in partnership con l’Associazione Centro Studi di Letteratura, Storia, Arte e Cultura Beppe Fenoglio e con la Scuola di italiano MammaMia diretta da Stefania Pisano. La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo di Liverpool è un evento annuale (quest'anno giunto alla 24a edizione) con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri italiano che coinvolge una rete globale di istituzioni culturali, dipartimenti linguistici, scuole e associazioni italiane. Al centro dell'evento, l'Italiano e il libro Il Dipartimento di Lingue, Culture e Cinema (LCF) dell'Università di Liverpool ospita tradizionalmente la Settimana Italiana con una serie di eventi culturali, spettacoli, concerti e proiezioni. Il tema di questa edizione è stato “L’Italiano e il Libro”. Primo appuntamento, una serata musicale dedicata ai cantautori italiani con la band locale "Paparazzi and Friends" presso Mossley Hill Athletic Club in Mossley Hill Road. Dopodiché è stata la volta di Pinocchio and Dante: Children and Teen workshops and exhibitions presso Mossley Hill Hilltop Centre (Mossley Hill Church) in Rose Lane. Un pomeriggio interamente dedicato a due figure iconiche nella storia sociale e culturale italiana, tradizionalmente letteraria. Sia per i più piccoli o per chi ancora ricorda i valori e il senso della vita della giovane età, sia per chi coltiva il desiderio di conoscere meglio o di riscoprire una figura imponente dal punto di vista storico come quella di Dante Alighieri (al quale, naturalmente, tutte le Dante Societies sparse nel mondo si ispirano). Pinocchio e Dante: due icone italiane Un connubio, anzitutto letterario dunque, che è proseguito con la serata "Italian Icons: Dante and Pinocchio hand in hand", a cura del professor Stefano Jossa, Honorary Research Fellow presso la Royal Holloway University di Londra e docente di Letteratura italiana presso l'Università di Palermo. Un appuntamento, sia online che in presenza presso Language Lounge, University of Liverpool, in Abercromby Square, che ha puntato ad analizzare i due simboli più iconici dell'Italia e dell'italianità, Dante e Pinocchio, rappresentanti di una stessa nazione, sia culturalmente che politicamente. Nonostante le loro differenze nella storia e nella letteratura (reale / immaginario; umano / di legno; medievale / moderno), sono diventati indicatori dell’identità e del carattere italiano. La settimana celebrativa è poi proseguita con la serata “Tradurre la narrativa italiana per il mercato anglofono: reti transnazionali, alleanze imprenditoriali, archivi (anni '50-'80)”, anche questo un appuntamento importante, a cura della professoressa Daniela La Penna, docente di Modern Italian Culture & Translation all’Università di Reading (UK) dove co-dirige anche il Centre for Book Cultures and Publishing. Un incontro (anche questo online e in presenza presso Language Lounge, University of Liverpool, in Abercromby Square), in cui la professoressa ha trattato delle dinamiche culturali, economiche e sociali che circondano la traduzione inglese di titoli italiani nel mercato librario anglo-americano dopo la Seconda Guerra Mondiale. In esame una serie di casi studio, emersi dagli Archives of British Publishers and Printing conservati presso l'Università di Reading e relativi a Jonathan Cape e Chatto & Windus. E per concludere, il reading of Beppe Fenoglio La settimana celebrativa della lingua italiana si è conclusa con “Lettura fenogliana: a reading of Beppe Fenoglio’s (The Twenty-three Days of the City of Alba)” in collaborazione con il Centro Studi ‘Beppe Fenoglio’, di Alba (in provincia di Cuneo) per celebrare l’80° anniversario della Liberazione di Alba (10 Ottobre-2 Novembre 1944). Con gli attori Andrea Castellini e Luca Occelli. Anche questo appuntamento si è svolto online e in presenza presso Language Lounge, University of Liverpool, in Abercromby Square. “L’Italiano e il Libro” quindi si è dimostrato un topic quanto mai ricco di sfaccettature e contenuti, adatto per tutte le età e tutti i livelli sociali e culturali. E l’occasione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo organizzata a Liverpool ne è stata la dimostrazione. Una ventata d’aria fresca e di ricordi del cuore, di tradizioni e di storia che fanno parte del proprio Dna. Quale altro modo, bello e gratificante, per concludere un anno così lungo e impegnativo? ... Continua a leggere su
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“Divinamente” – Mostra collettiva d’arte contemporanea a Palazzo D’Avalos, Procida dal 5 aprile al 4 maggio 2025
Il dionisiaco e l’ebbrezza nel contemporaneo mediterraneo: 20 artisti rileggono la tradizione classica in chiave moderna Dal 5 aprile al 4 maggio 2025, il suggestivo Palazzo D’Avalos sull’isola di Procida ospita la mostra collettiva “Divinamente | Il dionisiaco e l’ebbrezza nel contemporaneo mediterraneo”, a cura di Alessandro Giansanti. L’evento è promosso dall’associazione culturale Agarte –…
#Agarte#Alessandria today#Alessandro Giansanti#Arte contemporanea#arte e dionisiaco#arte e mito#arte e sensualità#Arte e spiritualità#arte e vino#arte mediterranea#arte nei castelli romani#artisti contemporanei#associazioni artistiche italiane#convivialità artistica#cultura del Mediterraneo#cultura e simbolismo#curatela artistica#Dioniso e arte#disegno moderno#Divinamente mostra#estetica contemporanea#eventi a Procida#fotografia d’autore#Google News#illustrazione italiana#isola di Procida#italianewsmedia.com#Lava#mostra d’arte collettiva#mostre aprile 2025
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I migranti LGBTI affrontano molte sfide ulteriori rispetto agli altri migranti dello stesso Paese.
Uno dei loro problemi è la qualità dell'accoglienza da parte di Mediatori Culturali Assitenti Sociali Personale Sanitario o Avvocati.
A questi si dovrà comunicare di essere LGBTI e, secondo questo studio qualitativo, sono proprio loro a causare i primi traumi quando siano omo-transfobici:
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/14034948241251553?rfr_dat=cr_pub++0pubmed&url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori%3Arid%3Acrossref.org
Ricordatevi che anche per le donne migranti incinta o peggio per quelle che chiedono l'aborto in Italia i mediatori culturali provenienti da Paesi musulmani o le cooperative italiane di formazione cattolica possono causare violenza psicologica grave.
Diverse associazioni LGBTI hanno fondato gruppi di autoaiuto di migranti LGBTI ma anche questi possono essere problematici per gli aspetti relativi ai conflitti tra etnie migrate (ad esempio russi ed ucraini o etiopi dei vari gruppi in guerra).
Le persona migranti inoltre possono essere omosessuali ma transfobiche... a causa dell'omo-trans-fobia interiorizzata.
Gli operatori italiani possono invece essere negativamente influenzati verso alcune etnie, ad esempio nigeriani o afghani o russi, per motivi legati agli aspetti politici che ci investono emotivamente.
Esistono studi che spiegano la complessità di questi meccanismi (vedi schema in foto):
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8775429/
E linee guida proposte dalla Associazione Mondiale degli Psichiatri dal 2011:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3048516/
Secondo questo studio recente sono utili gruppi di Psicoterapia Affermativa per garantire riduzione dell'ansia, dell'omo-transfobia interiorizzqta ed aumento della Resilienza e della capacità di adattamento:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC11003373/
Un altro fattore di discriminazione è l'HIV. Secondo questi studi molti migranti, soprattutto sub-sahariani contraggono il virus 7- 8 anni dopo essere arrivati in Europa. La prevenzione ed informazione su PREP gratuita e Preservativi ma anche la riduzione del rischio di Sex Working garantendo integrazione lavorativa, e la possibilità di integrarsi in reti di persone omosessuali o bisex visibili, rappresentano barriere da attivare anche per ridurre lo stigma:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10941311/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10876736/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10113984/
Esistono modelli di formazione per il personale sanitario Infermieristico proposti online sul tema Salute Migranti LGBTI
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0260691723001740?via%3Dihub
#migranti #LGBTI #salutementale #salute #hiv #formazione #amigay

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Gestion d'association avec Odoo : La solution complète pour votre organisation
Si vous dirigez une association, vous savez à quel point il est complexe d’organiser des événements, de gérer les membres, de contrôler les finances et de coordonner les activités quotidiennes. Avec Odoo, tout devient plus simple. Odoo est un système de gestion modulaire, flexible et entièrement intégré qui répond parfaitement aux besoins de toute association, petite ou grande. Qu’est-ce qu’Odoo…
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I "campioni del mondo" di sostenibilità nello sport
I principi ESG sono ormai diventati dei parametri chiave per valutare la sostenibilità e le pratiche etiche adottate dalle aziende attive nei vari settori merceologici. Ora questo cambiamento di paradigma si sta diffondendo anche all’interno dell'industria globale dello sport, dove le valutazioni e la misurazione delle performance in ambito ESG sono sempre più influenti nel plasmare l’immagine e la reputazione delle organizzazioni e degli eventi sportivi di rilevanza mondiale. Sostenibilità nello sport Il tutto per rispondere al meglio alla domanda di una maggiore responsabilità e trasparenza rispetto alla misurazione dell’impatto ambientale e alla necessità di adottare pratiche sostenibili che arriva sempre più forte dai vari stakeholder dell’industria sportiva (tifosi, atleti, sponsor, autorità di controllo e regolamentazione). In questo modo la competizione tra le varie realtà sportive travalica i confini dei campi da gioco e dei circuiti e si trasferisce direttamente sul terreno della dimostrazione di un impegno concreto, reale e misurabile rispetto alla sostenibilità come dimostra il Global Sustainability Benchmark in Sport, il ranking annuale redatto dall’omonima organizzazione no-profit che analizza e valuta le prestazioni in ambito ESG delle principali organizzazioni sportive professionistiche a livello globale. Entrando nel dettaglio della classifica si evince come siano 55 le realtà sportive mondiali tra associazioni, leghe, competizioni, club, franchigie o squadre appartenenti a 9 paesi (Estonia, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti) ad aver ottenuto la rendicontazione dell’impatto di sostenibilità, misurato rispetto a 4 categorie chiave (corporate, environmental, social e governance). Le discipline rappresentate spaziano dal calcio al basket, fino a motori, baseball, football americano, pallamano, hockey su ghiaccio, tennis e sport di contatto. The winner is... A conquistare il titolo di “campioni del mondo della sostenibilità” sono stati, ex aequo, con l’81% la Formula E, la competizione motoristica riservata alle auto elettriche, e il Borussia Dortmund, club calcistico tedesco finalista dell’ultima edizione della Champions League persa contro il Real Madrid mentre completa il podio il team calcistico portoghese FC Porto (79%). Completano questa speciale top 10 Wolfsburg (75%), Atletico Madrid (74%), Dorna Sports (72%), la società che detiene la gestione esclusiva dei diritti commerciali e televisivi della MotoGP; Extreme E (72%), la serie automobilistica dedicata esclusivamente ai suv elettrici; FC Barcelona (71%), McLaren Racing (71%) e La Liga spagnola (70%). Dove si posizionano invece le organizzazioni sportive italiane? Sono fuori dai primi 10 posti del ranking e sono rappresentate solo dalle tre grandi del calcio italiano: Juventus al 12° posto (68%), AC Milan in 30ᵃ posizione (49%) e FC Internazionale Milano che occupa la 36ᵃ posizione (32%). Restando nell’ambito calcistico un recente report pubblicato da Standard Ethics ha evidenziato come tra i 14 principali club calcistici europei quotati in Borsa solo il Borussia Dortmund ha un Sustainable Grade EE- (pienamente sostenibile) ed è quindi una delle poche realtà a gestire in modo strutturato i rischi ESG, offrendo una rendicontazione extra-finanziaria adeguata. Più di 7 team su 10 (71%), tra cui anche Juventus e Lazio, hanno invece un grado non pienamente sostenibile e uno su 5 (21%) non ha un grado sostenibile. Le iniziative sportive per il "green" Attualmente, sono quindi ancora molte le iniziative a bassa consistenza e rivolte alla mera comunicazione adottate dai membri dell’industria dello sport. “L'aspetto davvero critico è che, ancora troppo spesso, la comunicazione adottata dalle imprese professionistiche sportive sulle tematiche legate ai criteri ESG e alla misurazione della sostenibilità non è sempre supportata dai dati, e ciò è ovviamente fuorviante per il mercato e gli stakeholders – dichiara Ada Rosa Balzan, founder, presidente e CEO di ARB SB, società leader nella realizzazione di progetti e strategie di sviluppo sostenibile in grado di rispettare appieno i criteri ESG e i 17 principi delle Nazioni Unite contenuti nell’Agenda 2030 (SDGs) – Le organizzazioni sportive non devono aver paura di essere valutate, in maniera scientifica e oggettiva, circa il loro reale impegno nella sostenibilità, anzi debbono comprendere sempre più l’importanza di confrontarsi con i competitor, senza correre il rischio di cadere nella pratica del greenwashing, presentando prodotti, iniziative o politiche in modo ecologico, pur avendo pochi o nessun elemento reale a sostegno delle affermazioni. La crescita delle valutazioni in ambito ESG sta rivoluzionando l'industria dello sport, determinando un cambiamento positivo in aree quali la sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale e la governance aziendale. Abbracciando i principi ESG le organizzazioni sportive possono migliorare le proprie prestazioni, attrarre investimenti e contribuire a un futuro più sostenibile ed equo per il settore – conclude Balzan – Poiché gli stakeholder continuano a dare priorità alla sostenibilità e all'etica, le valutazioni ESG avranno un ruolo sempre più influente nel plasmare il futuro dello sport”. Ecco, di seguito, la top 10 delle migliori realtà sportive mondiali nell’ambito della sostenibilità: - Formula E - Borussia Dortmund - FC Porto - Wolfsburg - Atletico Madrid - Dorna Sports - Extreme E - FC Barcelona - McLaren Racing - La Liga Qui invece le posizioni ottenute dalle uniche 3 realtà italiane presenti nel ranking delle migliori organizzazioni sportive nell’ambito della sostenibilità: - Juventus (12° posto) - AC Milan (30° posto) - FC Internazionale Milano (36° posto) Foto di Anja da Pixabay Read the full article
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Valorizzazione della cultura fotografica italiana: nasce Identità Fotografiche Il 24 settembre 2024 alle 11.30 presso ... #cameradeideputati #conferenzastampa #fotogiornalismo #fotografi #IdentitàFotografiche #marcogeppetti #MarcoRavagli #MaurizioRiccardi https://agrpress.it/valorizzazione-della-cultura-fotografica-italiana-nasce-identita-fotografiche/?feed_id=6253&_unique_id=66a81577b35db
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Le foibe sono un crimine di guerra, su questo non ci possono essere dubbi. Uccidere nemici inermi, dopo la cattura, al di fuori del combattimento e senza un giusto processo (come è spesso avvenuto in quelle circostanze) è sempre un crimine. Specie se ciò avviene alla fine di una guerra, quando si suppone che ci sia il tempo per giudicare i responsabili di reati commessi in precedenza, come avvenuto infatti a Norimberga, ma non (vale la pena ricordarlo) per i criminali di guerra italiani. Tuttavia, come sanno tutti gli storici, le vittime delle foibe non state uccise «solo perché italiane», a differenza di ciò che viene ossessivamente ripetuto nella vulgata politico-mediatica. Decine di migliaia di italiani combattevano nelle file dell’esercito partigiano jugoslavo, ovvero dalla parte di chi ha commesso quei crimini, e non hanno subito, ovviamente, alcuna violenza. Inoltre fra le vittime della resa dei conti condotta dalle forze jugoslave a fine guerra, gli italiani rappresentano tra il 3 e il 5%; gli altri sono jugoslavi (serbi, croati, sloveni, ecc.): tutti uccisi perché ritenuti fascisti, nazisti, spie, collaborazionisti o contrari alla conquista del potere da parte delle forze partigiane. I liberatori jugoslavi dunque se la prendono contro specifici nemici identificati in base all’appartenenza politica e militare, non nazionale.
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Da circa vent’anni sono state istituite due giornate commemorative, quella della Memoria dei crimini nazisti e quella del Ricordo delle foibe. Tali celebrazioni sono simili nella denominazione, vicine nel tempo (27 gennaio e 10 febbraio) e hanno lo stesso identico peso formale. Ripeto per essere più chiaro: i crimini contro l’umanità commessi dai nazisti nelle logiche che sono state ricordate, e che hanno ucciso 10 milioni di persone, sono commemorati alla stessa stregua delle violenze condotte dai partigiani jugoslavi contro 5.000 persone, molti dei quali condividevano il campo nazista.
Nei discorsi istituzionali e nella propaganda mediatica sulle foibe si parla di «pulizia etnica», si afferma che le vittime sarebbero state uccise «solo perché italiane» e si ribadisce il paragone con la Shoah, ignorando al tempo stesso i crimini fascisti e nazisti commessi in precedenza in quello stesso territorio. Come credo sia ormai chiaro, tutto ciò è assurdo, offensivo, umiliante, di fatto «negazionista» o almeno enormemente «riduzionista» nei confronti della Shoah e dei crimini nazisti e fascisti. Per di più negli ultimi anni il giorno del Ricordo ha acquisito un’importanza politica addirittura maggiore rispetto a quello della Memoria. La Rai ha prodotto due film sul tema, se ne interessano programmi televisivi di ogni genere, se ne parla addirittura a Sanremo durante il festival dei fiori; politici di tutti gli schieramenti ne strumentalizzano la vicenda, enti pubblici di ogni livello intitolano strade, piazze, parchi, monumenti a Norma Cossetto o ai «martiri delle foibe»; il Ministero dell’Istruzione dirama circolari-fiume sul tema («Linee guida» di ben 90 pagine), i prefetti di tutta Italia chiedono alle scuole di insegnare la falsa «pulizia etnica» ai loro studenti e il Parlamento ha da poco approvato lo stanziamento di milioni di euro per incentivare la propaganda antistorica delle associazioni nostalgiche, finanziando «viaggi del ricordo» scolastici al confine orientale.
Non ci possono essere dubbi: nella nostra memoria pubblica le violenze dei partigiani a fine guerra hanno acquisito un peso molto maggiore dei crimini nazisti, e sono probabilmente oggi più conosciute e ritenute più rilevanti dall’opinione pubblica. Può sembrare assurdo e paradossale, ma è così. Eppure manca ancora un tassello, la beffa oltre al danno.
Che fine hanno fatto i crimini fascisti? Su questo semplicemente non esiste una memoria pubblica. Chi davvero uccideva intere popolazioni solo per la propria appartenenza, chi ha davvero ucciso «etiopi solo perché etiopi» e «jugoslavi solo perché jugoslavi», non viene nemmeno menzionato sui libri di scuola, non merita film, vie, parchi, lapidi né uno straccio di dichiarazione pubblica di condanna.
E dunque, in definitiva: si mente sulle reali motivazioni del crimine delle foibe per cercare di farlo passare come un crimine fascista; e intanto si ignorano i veri e propri crimini del fascismo, finendo per far passare i fascisti come innocenti e anzi vittime dei partigiani. Si dedicano energie politiche e risorse economiche straordinarie per diffondere tali falsità e si cerca in questo modo di fare percepire all’opinione pubblica le foibe come addirittura più gravi dei crimini nazisti e della Shoah.
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