#arte del ritratto
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 1 month ago
Text
Raffaella Gianoncelli: Un viaggio nell’arte del ritratto fotografico. Dal cuore della provincia di Brescia a Cuccaro Monferrato, la fotografia come passione e professione
Raffaella Gianoncelli, fotografa ritrattista, rappresenta un esempio di come la passione possa trasformarsi in una professione a tutti gli effetti
Raffaella Gianoncelli, fotografa ritrattista, rappresenta un esempio di come la passione possa trasformarsi in una professione a tutti gli effetti. Originaria della provincia di Brescia, Raffaella ha iniziato il suo percorso nel mondo della fotografia come hobby, ma nel tempo questa passione ha assunto un ruolo sempre più centrale nella sua vita, evolvendosi in una carriera professionale radicata…
1 note · View note
favila33 · 6 months ago
Text
Tumblr media
Isabel de Francia, reina de España (1615), por Frans Pourbus el Joven.
3 notes · View notes
princessofmistake · 9 months ago
Text
« Ha un’anima semplice e bella. Quello che tua zia ti ha detto di lui è verissimo. Non lo guastare. Non cercare di influenzarlo. La tua influenza sarebbe dannosa. Il mondo è vasto e puoi trovare tante altre persone meravigliose. Non privarmi dell’unico essere al mondo che dà alla mia arte quello che ha di bello. » Parlò lentamente e le parole sembravano essergli estorte contro la sua volontà.
5 notes · View notes
imkeepinit · 1 year ago
Text
Tumblr media
Ritratto del pittore Manuel Humbert (1916) by Amedeo Modigliana
0 notes
crazy-so-na-sega · 7 months ago
Text
Karl Jax ha osservato che tra le dee e le eroine d’Omero non ce n’è una che abbia i capelli neri. Odisseo è l’unico eroe omerico bruno, ma l’abitudine a ritrarre gli eroi biondi è così forte che in due passi dell’Odissea (Xlll, 397, 431) anche lui è detto xanthòs. E, d’altronde, Odisseo si differenzia anche per i suoi caratteri psicologici, segnatamente per la sua astuzia: Gobineau vedeva in lui l’eroe “nella cui genealogia il sangue dei guerrieri achei si è fuso con quello di madri cananee”. In genere però, il disprezzo dei Greci d’epoca omerica per il tipo levantino, è scolpita dal loro disprezzo per i Fenici, bollati come “uomìni subdoli”, “arciimbroglioni” (Iliade XIX, 288). Tra gli dei omerici, Afrodite è bionda, come pure Demetra. Atena è, per eccellenza, “l’occhicerulea Atena”. Il termine adoperato è glaukopis, che certo è in relazione anche col simbolismo della civetta, sacra alla dea (glaux = civetta: occhi scintillanti, occhi di civetta), ma che in senso antropomorfico vale “occhicerulea”: Aulo Gellio (Il, 26, 17) spiega glaucum con “grigio-azzurro” e traduce glaukopis con caesia “die Himmelbluaugige“. Pindaro completa il ritratto omerico della dea chiamandola glaukopis e xanthà. Apollo è phoibos “luminoso, raggiante” e anche xoutòs. Era, sposa di Zeus e modello della matrona ellenica, è leukòlenos, “la dea dalle bianche braccia”, tipico tratto della bellezza femminile della razza nordica.
La grande arte classica, che data da questo secolo, ha ritratto quel tipo alto, con tratti fini e regolari, che è proprio della razza nordica, e quale oggi si può trovare compattamente solo in alcune regioni contadine della Svezia. Anche la razza mediterranea ha tratti regolari, ma è di piccola statura, e quell’impronta più fiera, quel modellato più energico del naso e del mento che fanno la fisionomia classica, sono da ricondursi alla razza nordica: “Ancora Aristotele scrive nella sua Etica Nicomachea che per la bellezza si richiede un corpo grande, di un corpo piccolo sì può dire che sia grazioso e ben fatto ma non propriamente bello. Questo corpo piccolo e grazioso è essenzialmente quello mediterraneo, come appare a uomini di sentire nordico. Per la sensibilità nordica il contenuto fisico e spirituale della razza mediterranea non è sufficiente ad attingere la vera ‘bellezza’, perché qui per la bellezza si richiede una certa gravità interiore, una grandezza d’animo che dai Greci di sensibilità nordica fu sintetizzata nel concetto della megalopsychìa… La figura mediterranea agli occhi dell’uomo nordico apparirà sempre troppo leggera e troppo inconsistente perché i suoi tratti fisici siano ammirati come “belli”.
---
non me ne vogliano le tappe brune...;-)
28 notes · View notes
diceriadelluntore · 3 months ago
Text
Greatest Hits
L'altro giorno ho scritto un post dove chiedevo chi conoscesse il film di Chantal Akerman Jeanne Dielman, 23 quai du Commerce, 1080 Bruxelles. L'ho chiesto perchè ho scoperto che il periodicamente decennale numero speciale di Sight And Sound, prestigiosissima rivista cinematografica inglese, sui film più belli di sempre nel 2022 lo ha definito il più miglior film di tutti i tempi. Qui c'è la classifica e qui la scheda del primo posto che ne spiega i motivi.
Ho scoperto anche che, introvabile, verrà messo in onda per i festeggiamenti del 35.mo anniversario di Fuori Orario. Cose (Mai) Viste, leggendaria trasmissione di RaiTre, che per decenni (dal 1988) ha regalato ai suoi notturni spettatori perle clamorose di cinema, documentari, musica e altro (date un occhio a RaiPlay per recuperare qualcosa).
Ringrazio @jacobyouarelost che nel suo intervento al primo mio post ha spiegato che, pur nella grandezza artistica del lavoro, il film di Akerman è lì per lo stesso motivo, questo lo aggiungo io, che nella classifica dei 500 Migliori brani del Secolo di Rolling Stone (aggiornata più volte negli ultimi anni, e questo già è un segnale) ha posizionato Respect di Aretha Franklin al Primo Posto, scalzando Like A Rolling Stone di Bob Dylan che ha capeggiato la classifica di tutte le passate liste.
@nanavitsaviee invece, dopo che le avevo chiesto del film in quanto brillante studentessa del settore cinematografico, mi ha fatto un'osservazione interessante, che è centrale: quanto conta, nel fare o non fare queste classifiche, il fatto che il cinema, forse più di musica e editoria, è un'industria potente? Mi ha fatto un esempio illuminante: al Festival ormai ci vanno i TikToker e non i critici, perchè serve altro che la critica, serve parlare e fare tendenza.
A tal proposito, cito un articolo che Mattia Carzaniga scrisse proprio dopo la notizia in questione sul film di Akerman: "la questione sollevata dalla classifica di Sight and Sound mi pare un’altra: il cinema, oggi, ha smesso di essere un’arte popolare. O meglio: si tende a premiare sempre e solo il merito artistico di un mezzo che certamente come arte non era nato" e cita un documentario, Sr. , che racconta la storia di Robert Downey Senior, padre del Junior attore tra i più famosi del mondo. È il ritratto di un autore, il padre, che non si è mai piegato al volere degli Studios e l’attore\figlio ex ribelle diventato il divo più pagato al mondo grazie ai colossi Marvel. Scrive Carzaniga: È un film umanamente magnifico, ma anche la definitiva ammissione di sconfitta del cinema come arte (scusate ancora) davvero popolare. Forse non lo è stata mai. Forse il cinema è sempre stato una vasta prateria con dentro tutto, troppo, fatta per feticisti che non saranno mai d’accordo gli uni con gli altri.
L'esigenza di classificare è il tentativo di dare ordine alla vastità delle cose. E soprattutto per trovare un modo di nominarle. L'uomo ha tentato, per i più vari motivi, di classificare e definire ogni cosa, per gestirla ed organizzarla. Esiste probabilmente una classificazione per ogni cosa materiale dell'umanità, e spesso anche per cose immateriali. Penso alla qualità della vita, alla povertà, alla soddisfazione. Ma come per la qualità del cinema o delle canzoni, o dei libri (ultimo caso, tutte le discussioni sulla scelta del New York Times di nominare L'amica geniale di Elena Ferrante il più bel romanzo degli ultimi 20 anni), più l'argomento è immateriale, e soggetto al gusto, più diviene discutibile.
E vogliamo parlare del rapporto emozionale privato che abbiamo con queste cose, che siano film, dischi o libri? Di tutte i sentimenti, i luoghi, le esperienze private che un titolo, famoso o meno, ci regala perchè visto con, o in un posto speciale, o in un giorno indimenticabile?
Questo discorso porta in posti davvero profondi, e fondamentali in un certo senso. Chiunque ha voglia di esprimersi a riguardo è il benvenuto!
16 notes · View notes
vecchiorovere · 3 months ago
Text
Tumblr media
Beltà crudele
E labra ha di rubino
ed occhi ha di zaffiro
la bella e cruda donna ond’io sospiro.
Ha d’alabastro fino
la man che volge del tuo carro il freno,
di marmo il seno e di diamante il core.
Qual meraviglia, Amore,
s’a’ tuoi strali, a’ miei pianti ella è sì dura?
Tutta di pietre la formò natura.
Giovan Battista Marino (Napoli, 14 ottobre 1569 – Napoli, 25 marzo 1625)
Frans Pourbus il Giovane, Ritratto di Giovanni Battista Marino, c. 1621. Olio su tela, 81 x 65,7 cm. (Detroit, Institute of Arts).
10 notes · View notes
schizografia · 7 months ago
Text
Gli artisti sono i più ipocriti di tutti, addirittura più ipocriti dei politici, dunque gli artisti dell'arte sono ancora più ipocriti degli artisti dello Stato, così sento dire di nuovo da Reger. Infatti quest'arte si rivolge sempre all'Onnipotente e ai potenti, e volge le spalle al mondo, diceva spesso Reger, il che la rende infame. È un'arte miserabile e nient'altro, questa, mi sembra di sentire quel che Reger diceva ieri, e intanto lo osservo dalla Sala Sebastia-no. Perché i pittori dipingono dal momento che già c'è la natura? si chiedeva Reger ieri per l'ennesima volta. Eppure anche l'opera d'arte più straordinaria è solo un misero tentati-vo, completamente assurdo e vano, di imitare, o addirittura di scimmiottare la natura, diceva. Che cos'è il volto della madre di Rembrandt, da lui dipinto, di fronte al volto vero di mia madre? chiedeva ancora. Che cosa sono i campi lungo il Danubio che posso attraversare e insieme osservare, di fronte ai campi dipinti? dice-va. Non c'è niente per me di più rivoltante, diceva ieri, della raffigurazione pittorica del potere. Pittura di regime e nient'altro, diceva. Fissare, dice la gente, documentare, eppure in realtà, questo lo sappiamo, vengono fissate e documentate solo cose false e menzognere, solo le falsità e le menzogne vengono fissate e documentate, i posteri non avranno che falsità e menzogne appese alle pareti, ci sono soltanto falsità e menzogne nei libri che ci hanno lasciato i nostri cosiddetti grandi scrittori, solo falsità e menzogne nei quadri appesi a queste pareti. L'individuo che è appeso alla parete laggiù non sarà mai lo stesso individuo che il pittore ha ritratto, diceva ieri Reger. Lindividuo che è appeso alla parete non è colui che ha vissuto, dice-va. Naturalmente, diceva, lei mi dirà che si tratta del punto di vista dell'artista che ha dipinto il quadro, e questo è vero, quantunque sia un punto di vista contraffatto, ovvero, se non altro considerando i quadri di questo museo, il cattolico punto di vista di Stato dell'artista del momento, perché tutto quanto è qui appeso non è altro che arte cattolica di Stato, e quindi, non posso fare a meno di dirlo, arte volgare per quanto formidabile, soltanto volgarissima arte cattolica di Stato. I cosiddetti Antichi Maestri, soprattutto quando se ne vedono molti uno accanto all'altro, e cioè quando se ne vedono le opere una accanto all'al-tra, si rivelano dei fanatici della menzogna che si sono procacciati i favori dello Stato cattolico conformandosi al gusto dello Stato cattolico, e che a questo Stato cattolico si sono venduti, così Reger. Poiché la situazione è que-sta, abbiamo inevitabilmente a che fare con una storia dell'arte deprimente e cattolica da cima a fondo, con una storia della pittura deprimente e cattolica da cima a fondo, che è sempre andata a scovare i suoi temi in cielo e all'inferno, mai però sulla terra, diceva. I pittori non hanno dipinto ciò che sarebbe stato loro dovere dipinge-re, ma soltanto ciò che sono stati incaricati di dipingere, oppure ciò che poteva promuovere la loro notorietà o procurare loro del denaro, diceva.
Thomas Bernhard
8 notes · View notes
rinascimentoebarocco · 3 months ago
Text
Portrait of Giovanna Tornabuoni degli Albizzi, Domenico Ghirlandaio
Tumblr media Tumblr media
Retratto de Giovanna Tornabuoni degli Albizzi, Domenico Ghirlandaio
The Portrait of Giovanna Tornabuoni (also known as Portrait of Giovanna degli Albizzi) is a painting by the Italian Renaissance painter Domenico Ghirlandaio (1448 - 1494). The portrait was commissioned by Lorenzo Tornabuoni after the death of his wife in 1488 and includes numerous symbolic details. It is housed in the Museo Thyssen-Bornemisza in Madrid.
----------------------------------------------------------------------------
El Retrato de Giovanna Tornabuoni (también conocido como Retrato de Giovanna degli Albizzi) es un cuadro del pintor renacentista italiano Domenico Ghirlandaio (1448 - 1494). El retrato fue encargado por Lorenzo Tornabuoni tras la muerte de su esposa en 1488 e incluye numerosos detalles simbólicos. Es conservado nel Museo Thyssen-Bornemisza de Madrid.
----------------------------------------------------------------------------
Il Ritratto di Giovanna Tornabuoni (noto anche come Ritratto di Giovanna degli Albizzi) è un dipinto del pittore rinascimentale italiano Domenico Ghirlandaio (1448 - 1494). Il ritratto fu commissionato da Lorenzo Tornabuoni dopo la morte della moglie nel 1488 e include molti dettagli simbolici. È conservato al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Source: RENAISSANCE ART AND ARCHITECTURE by Adam Jánošík
4 notes · View notes
thegianpieromennitipolis · 5 days ago
Text
Tumblr media
ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
ANCHISE AL CONTRARIO
Seguo da un po' di tempo le espressioni artistiche di Corradino Corrado, architetto, poeta e pittore di Dasà, suggestivo paese arroccato sulle colline delle Serre nella provincia di Vibo Valentia.
Pittore di paesaggi naturali e urbani, caratterizzato da uno stile rarefatto e nostalgico, dal colore pastoso e da figure intrise in una solida apparizione, è uno degli ultimi epigoni di una marcata visione antropologica dell'arte: le sue opere sono racconti dai quali echeggiano tracce di storia ormai perdute e che lasciano il segno di un'umanità mediterranea rimasta ai margini della contemporaneità.
Giunto tardi alla rivelazione del suo talento, ha tuttavia bruciato le tappe ottenendo immediatamente premi e riconoscimenti in Calabria e in Italia, affacciandosi anche all'estero.
Ultimamente sta crescendo in lui la riflessione sul ritratto: tra i numerosi l'ultimo, recentissimo, presenta il volto del figlio.
Un volto sorridente, vitale, accogliente, bonario, arguto.
Riverbera lo sguardo di un padre verso un figlio: colmo di tenerezza, assorto nella contemplazione del mistero sulla vita, ancora protettivo e sensibile di muti sentimenti.
Non più Enea che porta sulle spalle il vecchio Anchise ma quest'ultimo, vigoroso e solido, ad essere guida e compagno e di viaggio.
Eppure non basta.
Non è sufficiente indicare la vissuta attenzione espressionista della quale l'opera si giova.
Lo sguardo dell'osservatore deve cogliere qualcosa di più e di più intenso: lo sfondo.
Una scena che si astrae dalla "realtà" per introdurre il tema del "reale", la fondamentale distinzione lacaniana : "realtà" si riferisce a quanto si percepisce e s'interpreta attraverso i sensi e la mente, il mondo come lo conosciamo e lo comprendiamo, influenzato dalle nostre esperienze, cultura e linguaggio; "reale", invece, è quello che esiste al di là della nostra capacità di comprensione, ciò che resiste alla simbolizzazione e dunque all'interpretazione.
Lacan descrive il "reale" come "inemendabile", che non può essere completamente compreso o spiegato attraverso il linguaggio o la percezione.
Ecco, lo sfondo nell'opera di Corradino Corrado possiede questo modello esegetico: sottolinea i limiti della comprensione e l'importanza di riconoscere che esista qualcosa di più profondo e inaccessibile nell'esperienza del mondo.
E qui si svela il focus drammatico, il tono elegiaco e sommesso che il dipinto propone in un singolare, tragico, radicale contrasto.
2 notes · View notes
subzeroparade · 1 year ago
Note
Salve salve, entro in questa graziosa inbox per dirle che mamma mia... La sua arte e le sue fic mi stanno facendo scoppiare i neuroni come un non so cosa, e specialmente Vanitas è diventata una comfort fic per me. La mia parte preferita è l'assedio a Leyndell, perché letteralmente mentre stavo leggendo mi sembrava di essere lì; il suo linguaggio e prosa sono incredibilmente evocativi, e specialmente il momento prima del primo colpo mi ha causato un pelo di aritmia da quanto è stato effettivo lmao. Inoltre, le parti in cui Godwyn è al telaio, e i momenti passati con Fortissax nel silenzio e nella calma sono così... Confortevoli, in un modo o nell'altro.
Anche petal-veined devourer è stata una gioia da leggere: sono un grande amante di Ludwig in tutte le salse, e il modo in cui lei ha creato un ritratto così solitario e triste di lui e della sua famiglia è meraviglioso. Inoltre tutte le connessioni a Cainhurst, e il modo in cui sia disegna e scrive Laurence...
E riguardo a Laurence, il suo è uno dei miei preferiti in assoluto, e devo dire che quando vedo i suoi ritratti del signor provo un'invidia pazzesca per la skill e la cura messa nei dettagli. È veramente un personaggio fr fr
Un'ultima cosa: la sua arte mi ha ispirato a riprendere carta e penna e disegnare tradizionalmente invece che digitalmente per la prima volta dopo... 5 anni? So che lei usa un programma digitale, ma le texture e i sentimenti che i suoi lavori mi evocano mi ricorda delle mie prime visite al museo, o ad una galleria d'arte, e mi ritrovo sia a bocca aperta sia pieno di gelosia verso questi artisti tanto migliori di me, e giuro che farò del mio meglio per migliorare e creare arte che sia (almeno nella mia mente) alla pari con la sua. L'odio e l'amore si mescolano quando guardo i suoi lavori, e non fanno altro che diventare benzina sul fuoco che è la mia determinazione a migliorare.
Mi auguro passi una splendida giornata!
ANON. I have been sitting on this message for nearly a week and keep rereading it because I don’t have words?? And certainly not enough nuance in my written Italian for a proper thank you - but regardless GRAZIE DI CUORE - for reading my work, and enjoying it, and saying the kindest of things about it. COMUNQUE DIAMOCI DEL TU??
And GOOD FOR YOUR for picking up carta e penna! I haven’t had the discipline to do so again for ages, but I wish I did, and it can only help in the long run, especially if you want to retain that painterly evidence of gesture. I think it’s a a beautiful thing to have in your work, and I’m sure you have it, and can keep cultivating it. Don’t forget that mark-making is one of the most human things you can do, and I hope you make it for the love of it, and in turn you love what you make. 
I don’t know who you are but I’m proud of you and my nonna would be proud of you LOL. In bocca al lupo for everything you want to do (人◕ω◕)
A Ludwig WIP FOR YOU AND YOU ALONE. 
Tumblr media
24 notes · View notes
pier-carlo-universe · 3 months ago
Text
Giovanni Boldini: Il maestro del ritratto nell'Italia post-risorgimentale. Recensione di Alessandria today
Esploriamo l’arte di Giovanni Boldini, celebre pittore italiano dell’epoca di Edgar Degas, noto per i suoi ritratti vibranti e la sua tecnica dinamica.
Esploriamo l’arte di Giovanni Boldini, celebre pittore italiano dell’epoca di Edgar Degas, noto per i suoi ritratti vibranti e la sua tecnica dinamica. Giovanni Boldini (1842-1931) è stato uno dei pittori italiani più illustri dell’Ottocento, riconosciuto a livello internazionale per i suoi ritratti raffinati e caratterizzati da un’espressione dinamica. Amico e contemporaneo di Edgar Degas,…
0 notes
thedarkat · 3 months ago
Text
IL GHIRLANDAIO (Domenico Bigordi o Domenico Curradi, Firenze 1448-1494)
Tumblr media
Workshop of Domenico Ghirlandaio - Portrait of young woman (1490 ca) National Gallery, London
Taller de Domenico Ghirlandaio- Retrato de una joven mujer (1490 c.) National Gallery, London
Bottega del Ghirlandaio- Ritratto di giovane donna (1490 c.) National Gallery, London
(English / Español / Italiano)
In the mid-15th century, portraits of women began to change. Until then, female sitters were depicted in profile, a distant, formal pose ultimately drawn from ancient Roman coins. The young woman depicted here, whose name we do not know, is turned towards us in a three-quarter pose, revealing more of her face and allowing us to relate to her more directly. By using a perspective closer to that experienced in real life, the portrait is transformed from an image to an encounter with the individual portrayed.
Although probably idealised, as was common in portraits of the time (especially those of women), her features betray something of her character: we can read determination in her small but prominent chin. Portraits were thought to represent a person's whole being (appearance and personality) even after death.
When this painting was purchased in 1887, the sleeves of the girl's dress had been repainted; this layer was removed to reveal its original dark green colour. The girl's hairstyle, which was fashionable around 1490, and her clothing are very similar to a portrait of Selvaggia Sassetti attributed to Domenico Ghirlandaio's brother Davide (now in the Metropolitan Museum of Art, New York). The portrait was once thought to be by Ghirlandaio's brother-in-law Sebastiano Mainardi, but it is not close enough to his style to be certain. It is more likely that the portrait was painted by an unknown member of Ghirlandaio's workshop, in his style.
-----------------------------------------------------------------------------
A mediados del siglo XV, los retratos de mujeres comenzaron a cambiar. Hasta entonces, las retratadas se representaban de perfil, una pose distante y formal extraída en última instancia de monedas romanas antiguas. La joven de la que se habla aquí, cuyo nombre no conocemos, está vuelta hacia nosotros en una pose de tres cuartos, revelando más de su rostro y permitiéndonos relacionarnos con ella de forma más directa. Al utilizar una perspectiva más cercana a la que se experimenta en la vida real, el retrato se transforma de una imagen a un encuentro con el individuo retratado.
Aunque probablemente idealizada, como era habitual en los retratos de la época (sobre todo en los de mujeres), sus rasgos delatan algo de su carácter: podríamos leer determinación en su barbilla pequeña pero prominente. Se pensaba que los retratos representaban todo el ser de una persona (aspecto y personalidad) incluso después de su muerte.
Cuando se compró este cuadro en 1887, las mangas del vestido de la muchacha habían sido repintadas; se quitó esta capa para revelar su color verde oscuro original. El peinado de la muchacha, que estaba de moda alrededor de 1490, y su ropa son muy similares a un retrato de Selvaggia Sassetti atribuido al hermano de Domenico Ghirlandaio, Davide (hoy en el Museo Metropolitano de Arte de Nueva York). En un momento se creyó que el retrato era de Sebastiano Mainardi, el cuñado de Ghirlandaio, pero no se acerca lo suficiente a su estilo como para estar seguros. Es más probable que el retrato lo hiciera un miembro desconocido del taller de Ghirlandaio, en su estilo.
-----------------------------------------------------------------------------
Verso la metà del XV secolo, i ritratti di donna iniziarono a cambiare. Fino a quel momento, le donne erano raffigurate di profilo, una posa distante e formale che derivava in ultima analisi dalle antiche monete romane. La giovane donna qui raffigurata, di cui non conosciamo il nome, è rivolta verso di noi in una posa di tre quarti, che rivela maggiormente il suo volto e ci permette di relazionarci con lei in modo più diretto. Utilizzando una prospettiva più vicina a quella della vita reale, il ritratto si trasforma da immagine a incontro con la persona ritratta.
Anche se probabilmente idealizzati, come era comune nei ritratti dell'epoca (soprattutto quelli di donne), i suoi tratti tradiscono qualcosa del suo carattere: possiamo leggere la determinazione nel mento piccolo ma prominente. Si pensava che i ritratti rappresentassero l'intero essere di una persona (aspetto e personalità) anche dopo la morte.
Quando il dipinto fu acquistato nel 1887, le maniche dell'abito della ragazza erano state ridipinte; questo strato è stato rimosso per rivelare il colore verde scuro originale. L'acconciatura della ragazza, che era di moda intorno al 1490, e il suo abbigliamento sono molto simili a un ritratto di Selvaggia Sassetti attribuito al fratello di Domenico Ghirlandaio, Davide (ora al Metropolitan Museum of Art di New York). Un tempo si pensava che il ritratto fosse opera del cognato del Ghirlandaio, Sebastiano Mainardi, ma non è abbastanza vicino al suo stile per esserne certi. È più probabile che il ritratto sia stato dipinto da un membro sconosciuto della bottega del Ghirlandaio, nel suo stile.
Description: National Gallery, London
2 notes · View notes
artlimited · 8 months ago
Text
Tumblr media
Ritratto allo specchio e luce del mattino. by Roberto De Mitri https://www.artlimited.net/31143/art/photography-ritratto-allo-specchio-e-luce-del-mattino-medium-format-film-people-miscellaneous/en/11732712
4 notes · View notes
mishimamiravenecia · 8 months ago
Text
CA' D'ORO
(English / Español / Italiano)
The Palazzo Ca' d'Oro, located on the banks of Venice's iconic Grand Canal is a testament to Venice's rich architectural Gothic legacy. . Originally adorned with glittering gold leaf, vermilion and ultramarine ornaments, this masterpiece truly lived up to its name, which translates as 'House of Gold'.
It was built in the middle of the 15th century (1421) as the residence of the Procurator of San Marco, Marino Contarini. In 1916, Baron Giorgio Franchetti donated it to the Italian government and, after some renovations, it was opened to the public to display the works of art that the nobleman had collected throughout his life.
Among the most valuable works are the St. Sebastian by Andrea Mantegna, the Portrait of Marcello Durazzo by Antoon van Dyck, the Double portrait by Tullio Lombardo, the Venere allo specchio by Titian, two views by Francesco Guardi, the Crucifixion by Jan van Eyck, the Sleeping Venus by Paris Bordone and what remains of Titian s frescoes painted on the side façade of the Fondaco dei Tedeschi, among which the Juditta stands out. By Vittore Carpaccio and workshop are the three canvases with the Stories of the Virgin from the Scuola degli Albanesi.
In addition to the exhibition rooms, the museum houses various workshops for the conservation and restoration of works of art.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
El Palacio Ca' d'Oro, ubicado a orillas del emblemático Gran Canal de Venecia, es un testimonio del rico legado arquitectónico gótico de Venecia. . Originalmente adornada con brillantes hojas de oro, bermellón y adornos ultramarinos, esta obra maestra realmente hizo honor a su nombre, que se traduce como "Casa de Oro".
La construcción se hizo a mediados del siglo XV (1421), para ser la residencia del Procurador de San Marcos, Marino Contarini. En 1916, el barón Giorgio Franchetti se lo cedió al gobierno italiano, después de unas reformas se abrió al público para exponer las obras de arte que el noble reunió a lo largo de su vida.
Tra le opere di maggior pregio vi sono il San Sebastiano di Andrea Mantegna, il Ritratto di Marcello Durazzo di Antoon van Dyck, il Doppio ritratto di Tullio Lombardo, la Venere allo specchio di Tiziano, due vedute di Francesco Guardi, la Crocifissione di Jan van Eyck, la Venere dormiente di Paris Bordone e ciò che resta degli affreschi di Tiziano dipinti sulla facciata laterale del Fondaco dei Tedeschi, tra cui spicca la Giuditta. Di Vittore Carpaccio e bottega sono i tre teleri con le Storie della Vergine provenienti dalla Scuola degli Albanesi.
Oltre alle sale espositive, il museo ospita vari laboratori per la conservazione e il restauro di opere d'arte.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il Palazzo Ca' d'Oro, situato sulle rive dell'iconico Canal Grande di Venezia, è una testimonianza della ricca eredità architettonica gotica di Venezia. Originariamente adornato con scintillanti ornamenti in foglia d'oro, vermiglio e ultramarino, questo capolavoro era davvero all'altezza del suo nome, che si traduce come "Casa d'oro".
Fu costruito a metà del XV secolo (1421) come residenza del Procuratore di San Marco, Marino Contarini. Nel 1916 il barone Giorgio Franchetti lo cedette al governo italiano e, dopo alcuni lavori di ristrutturazione, fu aperto al pubblico per esporre le opere d'arte che il nobile collezionò nel corso della sua vita.
Tra le opere più preziose ci sono il St. Sebastiano di Andrea Mantegna, il Ritratto di Marcello Durazzo di Antoon van Dyck, il Doppio ritratto di Tullio Lombardo, il Venere allo specchio di Tiziano, due vedute di Francesco Guardi, il Crocifissione di Jan van Eyck, la Venere addormentata di Paris Bordone e quel che resta degli affreschi di Tiziano dipinti sulla facciata laterale del Fondaco dei Tedeschi, tra i quali spicca la Giuditta. Di Vittore Carpaccio e bottega sono le tre tele con le Storie della Vergine della Scuola degli Albanesi.
Oltre alle sale espositive, il museo ospita diversi laboratori per la conservazione e il restauro delle opere d'arte.
Video: mimejorvenecia.com
3 notes · View notes
crazy-so-na-sega · 2 months ago
Text
quanto pagheresti una cazzata immaginaria (questa) rispetto a una cazzata concreta come il fallo multicolor? ....pensaci. 🧐
2 notes · View notes