#arte ambientale
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contemporary-disquiet · 1 year ago
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HENRIQUE OLIVEIRA, Radice Comune, 2019 Arte Sella, Trentino-Alto Adige
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superdax2017stuff-blog · 9 months ago
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no nuclear war !!
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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Christian Testa e il viaggio poetico: "Pensieri poetici nel tempo". Un’opera che esplora il cuore umano, la natura e i valori universali con profonda sensibilità
Christian Testa, con la sua raccolta "Pensieri poetici nel tempo", pubblicata nel 2024 da Guido Miano Editore, ci invita a intraprendere un viaggio emozionale attraverso i temi della memoria, della natura, della musica e della spiritualità.
Recensione dettagliata:Christian Testa, con la sua raccolta “Pensieri poetici nel tempo”, pubblicata nel 2024 da Guido Miano Editore, ci invita a intraprendere un viaggio emozionale attraverso i temi della memoria, della natura, della musica e della spiritualità. La raccolta, composta da 68 pagine, si distingue per l’ampia gamma di tematiche affrontate, che spaziano dall’amore per la propria…
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tremaghi · 4 months ago
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La mostra Fiber4Planet dell'Artista Elena Rizzardi dal 4 ottobre a Gavirate
É iniziato il conto alla rovescia. A pochi passi dallo scenario naturale dei colori autunnali lungo la riva del lago di Varese, venerdì 4 ottobre alle 18:30 si terrà il vernissage della mostra a cura di Carla Tocchetti, presso la splendida location dello Showroom Glass Emotion Torsellini Vetro di Gavirate, spazi trasparenti e luminosi che ospiteranno magnifiche opere della fiberartist Elena…
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marcogiovenale · 2 years ago
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"nous irons à paris", a cura di domenico mennillo @ casa morra
il libro: https://www.terreblu.net/prodotto/nous-irons-a-paris/
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kon-igi · 7 days ago
Note
Buongiorno ser, sarei curiosa sul perché la contenzione provocherebbe le cadute? Mi esprimo in forma dubitativa perché non ho modo di verificare di prima mano le informazioni, non per sfiducia ideologica o altro, ma solo perché non essendo del settore avrò maggiore difficoltà nel valutare le informazioni che volesse darmi.
Uso il tuo ask perché sei persona 'neutra' ma citerò alcuni addetti ai lavori che hanno espresso dubbi e curiosità (lasciando anonimi quelli che mi hanno scritto in privato).
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(frontespizio del corso che tengo... esagerato IRL come su tumblr)
Per entrare nello specifico LA CONTENZIONE (o in modo più corretto e in base alle varie asl di varie regioni 'mezzo di salvaguardia dell'integrità psicofisica' o 'mezzo di tutela fisica') è un atto
A VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE
A PRESCRIZIONE MEDICA
La valutazione è fatta variabilmente da un team di professionisti (infermierə, raa, fisioterapistə, oss, terapista occupazionale etc) che valutano i pro e i contro dell'intervento, mentre il benestare e la prescrizione è sempre a carico del medico (atto sanitario) che conferma o revisiona i mezzi, i tempi e i modi.
La contenzione non è solo legare ma LIMITARE LA LIBERTA' DI MOVIMENTO E DI AZIONE DI UNA PERSONA e infatti gli addetti ai lavori sanno che esistono quattro tipi di contenzione:
fisica (polsiere, cinture pelviche, cavigliere, cinture inguinali, guanti, sponde a letto, tute chiuse etc)
chimica (tutti gli psicofarmaci)
ambientale (porte chiuse, allarmi, sensori, gps etc)
psicologica (la peggiore, poi vi dirò)
Il problema nasce tutto quando LA ROUTINE fa perdere di vista all'addetto ai lavori il fatto che limitare la libertà di una persona con una contenzione è UN ATTO GRAVE E SEMPRE PERSEGUIBILE A NORMA DI LEGGE COME REATO PENALE (è a questo punto che il brusio dei partecipanti ai miei corsi di formazione si trasforma in urla di panico misto a odio).
SEQUESTRO DI PERSONA Articolo 605 Codice Penale
Il delitto di sequestro di persona consiste nella privazione o restrizione volontaria della libertà personale fisica di una persona, quale illegittimo impedimento posto volontariamente ad una persona al fine di privarla delle sue possibilità di locomozione e movimento. Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso: 1) in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge; 2) da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
... però...
STATO DI NECESSITA’ Art 54 del Codice Penale
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.
Mi pregio, però, di dirvi che lo stato di necessità non lo decidete voi ma il collegio giudicante al vostro processo per sequestro di persona. Punto.
@blackmammaaa mi starà già sputando attraverso l'internet perché in quanto OSS (intuisco) è quella che si prende:
le botte dai pazienti
le denunce dai parenti
e infatti quando tengo i miei corsi premetto sempre che i maggiori sforzi per la decontenzione devono essere fatti da chi ha più potere decisionale, organizzativo e finanziario e non ricadere obtorto collo sugli operatori (è a quel punto che tutti ridono e purtroppo io sono costretto a ridere con loro perché Italia sì/Italia no/la terradeicachi).
Ma io non chiedo fiducia epistemica cioè che accettiate in modo acritico la mia parola divina, bensì cerco di portare tutti gli interessati ad arrivare a una conclusione ragionata sul rischio della contenzione e sul vantaggio della decontenzione.
Per quello faccio un piccolo passetto indietro e coinvolgo anonimamente una tamblera che più addetta ai lavori di così non si può (medico specialista che prescrive contenzioni) la quale, giustamente, mi dice che vive questo atto in modo contrastato, lacerata tra il desiderio di lasciare libertà di movimento e il terrore di un'emorragia cerebrale da trauma cranico per caduta in paziente scoagulato.
Allora io tiro fuori la carta PEG cioè la Percutaneous Endoscopic Gastrotomy...
il buco nella pancia che fanno alla gente che smette di mangiare dove poi inseriscono un tubo per l'alimentazione forzata
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Che c'entra? Che una volta, appena un anziano smetteva di mangiare e bere in modo funzionale alla sopravvivenza, facevano un buco e poi ci pompavano dentro ogni giorno un litro di beverone iperproteico, ipervitaminico e iperschifoso. Se non che un giorno a qualcuno è venuto in mente di fare un bello studio peer reviewed mettendo a confronto la sopravvivenza con nutrizione enterale via PEG con tentativi di nutrizione classica per os.
E indovinate un po'... la qualità di vita, la misurazione del dolore e della depressione ma anche il tasso di sopravvivenza erano sovrapponibili, cioè l'anziano con PEG non campava di più o meglio di quello che si 'spegneva' mangiando sempre meno e infine morendo NON DI FAME O DI SETE ma di marasma cachettico cioè di azzeramento delle funzioni multiorgano.
E la contenzione?
IDEM
Studi recenti (che poi vi linko se volete approfondire) hanno controintuitivamente dimostrato che l'applicazione di contenzione fa
aumentare l'ansia e i disturbi depressivi
diminuire la fissazione di calcio sulle ossa
peggiorare lo stato cognitivo
affaticare il circolo ematico e respiratorio
peggiorare il rischio di insorgenza LDD (lesioni da decubito)
deprimere l'equilibrio statico e dinamico
accelerare la sarcopenia
quindi se una persona è a rischio cadute molto meglio 'ecologizzare l'ambiente' (una serie enorme di accortezze architettoniche che permettono il wandering in sicurezza), attuare strategie distrattive e devianti, monitorare in modo non oppressivo e poi la cosa più importante e la più controintuitiva di tutte:
LASCIARLI CADERE
mi spiace... sembra crudele, menefreghista e contrario a ogni tipo di accudimento ma se la contenzione ha senso in una persona giovane in delirium che altrimenti si ferirebbe, nella prospettiva di una restituzione delle autonomie, quando oramai si instaura la frailty (funzioni organiche al minimo e quando una scende sotto, tutte le altre crollano assieme) molto meglio affidarsi alla loro capacità di sopravvivere senza medicalizzazione forzata, piuttosto che lavarci la coscienza e la fedina penale tenendoli tutti bloccati e immobili in un limbo che non è vita.
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I dati parlano chiaro:
l'anziano contenuto cade e si ferisce gravemente molto più che un anziano lasciato libero di muoversi
Se non avessi avuto i dati a disposizione, me ne sarei accorto lo stesso in modo empirico perché avevo notato che man mano che procedeva la decontenzione nella mia vecchia struttura, di pari passo diminuivano anche gli invii in pronto soccorso, le ferite lacero-contuse e le fratture.
Non diamo solo la colpa alla Chiesa se in Italia si cerca di far sopravvivere tutti a tutti i costi...
A volte siamo proprio noi che abbiamo disimparato il valore e l'importanza della morte che è quello di far concludere degnamente una vita vissuta in libertà e non nella mera sopravvivenza di un purgatorio fatto di decadimento della carne e spegnimento dello spirito.
Ok... basta così ché poi mi arrabbio.
Vi saluto sempre nel solito modo <3
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P.S.
In calce link non troppo gonadofrangenti sull'argomento
https://associazionegeriatri.it/wp-content/uploads/2017/10/bonati_2017-modena-convegno-ottobre.pdf
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yama-bato · 7 months ago
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Carlo Bernardini, The Light Cut - Presenze effimere 2024, Installazione ambientale in fibra ottica, mt h 10,80 x 15 x 21,20. Palazzo Bevilacqua Ariosti, Bologna. Art City Bologna 2024
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leovamigallery · 7 months ago
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Ciudad futurista. Concept art.
Entre las primeras ideas para Disrupción la novela en la que trabajo actualmente, estaba la de una ciudad con tecnología avanzada. Había una escena donde la protagonista se encontraba en la oficina de un extraterrestre y dos cosas saltaban a la vista: el gran mecanismo en el vidrio que arrojaba varias mediciones ambientales y el cristal mismo, que tenía grabada información del sitio.
Al final, lo único que conserve fue la idea del cristal y algunos detalles del extraterrestre.
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abr · 1 year ago
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E nell’eolico in mare aperto quale futuro intravede? (...) Molti sviluppatori stanno rinunciando ai progetti. Che rischi ci sono?
È un mercato già importante per il Nord Europa e sta diventando significativo anche per il Sud. Ma deve ancora trovare un equilibrio tra la sostenibilità ambientale e quella finanziaria della filiera che deve costruire questo tipo di impianti. Tutta la supply chain è in sofferenza perché le aspettative relative ai costi di investimento fatte dagli sviluppatori sono troppo basse rispetto ai costi che si realizzano nella costruzione degli impianti. Serve, quindi, un nuovo equilibrio e questo chiama in causa i governi che dovranno lavorare su tariffe più sostanziose in grado di sostenere i costi dell'intera filiera.
A.Puliti amm.del. di Saipem, Costruttore, sul Sole24 ore, https://www.ilsole24ore.com/art/saipem-la-rifocalizzazione-sull-offshore-e-scattata-svolta-AFydGiS
Traduzione dall'ipocritese ecosotenibile corrente al'italiano: nel Nord Europa di impianti wind offshore han smesso di farne, qua al Sud siamo i fessi che iniziano adesso. L'eolico, peggio che mai offshore, é ancora meno produttivo del fotovoltaico: per farlo stare in piedi sul piano economico servono ancora più incentivi statali, emerge subito già in fase di costruzione, nonostante tutti i maquillage contabili degli sviluppatori per farsi finanziare da quei coglioni delle banche.
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sustainable-art-magazine · 3 months ago
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Giovedì 21 novembre 2024, ore 18:30-20:30, presso Ethicando Gallery di Milano, è inaugurata la mostra personale dal titolo REWIND dell'artista Ennio Airaghi, con la curatela artistica di Marco Eugenio Di Giandomenico.
L'iniziativa, che prevede il supporto mediatico di Betting On Italy e di Estro Digitale, consiste nell'esposizione di 12 opere dell'artista lombardo fino a domenica 24 novembre 2024.
Ennio Airaghi (classe 1962) sin dall'età di 15 anni si dedica alle arti grafiche nell'azienda di famiglia, acquisendo competenze artistiche nell'ambito della fotocomposizione e della fotolitografia, utilizzando le tecniche della cosiddetta 'era analogica' (tra cui l'uso di caratteri in legno e la riproduzione delle immagini su lastre in vetro con l'utilizzo dell'inchiostro e del pennino).
Impara l'utilizzo dei colori per la realizzazione delle litografie di pittori famosi quali Dalì, Renoir, Picasso, Van Gogh e molti altri.
Collabora alla realizzazione del quotidiano Il Sole 24 Ore, nonché di prestigiosi magazine, tra cui Vogue.
Nel 2003, in seguito alla nascita della figlia, decide di trasferirsi con la famiglia ad Ibiza, dove assume la consapevolezza del suo spirito creativo anche grazie alla realizzazione di proiezioni olografiche.
Negli ultimi vent'anni si dedica alla produzione di opere di design. Utilizza materiali naturali ispirandosi alle tematiche della sostenibilità ambientale e sociale.
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Thursday, Nov. 21, 2024, 6:30-8:30 p.m., at Ethicando Gallery in Milan, a solo exhibition titled REWIND by artist Ennio Airaghi, with the artistic curatorship of Marco Eugenio Di Giandomenico, opens.
The initiative, with media support from Betting On Italy and Estro Digitale, consists of an exhibition of 12 works by the Lombard artist until Sunday, Nov. 24, 2024.
Ennio Airaghi (born 1962) since the age of 15 has devoted himself to the graphic arts in the family business, acquiring artistic skills in the field of photocomposition and photolithography, using the techniques of the so-called 'analog era' (including the use of wooden typefaces and the reproduction of images on glass plates using ink and nib).
He learns the use of colors for making lithographs of famous painters such as Dali, Renoir, Picasso, Van Gogh and many others.
He collaborates on the creation of the newspaper Il Sole 24 Ore as well as prestigious magazines, including Vogue.
In 2003, following the birth of his daughter, he decided to move with his family to Ibiza, where he became aware of his creative spirit also thanks to the realization of holographic projections.
For the past two decades he has devoted himself to the production of design works. He uses natural materials inspired by the issues of environmental and social sustainability.
Link di prenotazione vernissage:
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contemporary-disquiet · 1 year ago
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WILL BECKERS, Attraversare l'Anima, 2015 Arte Sella, Trentino-Alto Adige
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megabif · 10 months ago
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Richard Serra
Tilted Arc
Nel 1979 il General Service Administration (GSA), un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, in accordo con il National Endowment for the Arts (NEA), decide di commissionare una scultura all’artista Richard Serra. È destinata alla Federal Plaza di New York. Dieci anni dopo, la scultura, chiamata Tilted Arc, viene smantellata, segata a pezzi, i suoi resti immagazzinati a Brooklyn. Nel mezzo accade di tutto. L’affaire Serra ridefinirà il concetto di site specificity di una scultura inserita nel tessuto urbano. In effetti, c’è qualcosa di radicale in questo artista che fin dagli inizi della sua carriera aveva deciso di utilizzare acciaio e piombo come materia espressiva. Nelle Lettere a Miranda Quatremère de Quincy si poneva domande riguardo allo spostamento delle opere d’arte italiane. All’epoca, la Rivoluzione francese aveva appena fatto il suo corso. Due secoli dopo la questione resta: distratta dal suo contesto l’opera perde il suo valore? “Rimuovere l’opera significa distruggere l’opera” afferma Richard Serra. La Street Art pone problemi simili.
Nel 1979, quando viene scelto dal GSA, Serra è già conosciuto, apprezzato. Nel 1970 aveva piazzato una struttura circolare in acciaio nel manto stradale di una via del Bronx (To Encircle Base Plate Hexagram Right Angles Inverted). L’anno successivo, piazza il St. John’s Rotary Arc nei pressi della rotatoria dell’Holland Tunnel. Certo, finché si tratta di una strada del Bronx, o di una rotatoria, nessuno fiata. Ma quando ti trovi di fronte il Federal Bureau of Investigation o una sede della corte di giustizia, è difficile farla franca.
Tilted Arc viene inaugurato nel 1981. Una linea di acciaio color ruggine di quaranta metri, alta quattro, leggermente curva e inclinata, taglia in due la piazza. Apriti cielo. La struttura “teatrale” del sito viene alterata, ciò di cui Serra era ben conscio. I cittadini si ritrovano proiettati dentro un nuovo contesto ambientale, ridefinito dalla scultura. È come se lo stesso concetto di “temporalità” subisse una torsione. Chi cammina sulla piazza è costretto a costeggiare l’opera. In un sito percorso usualmente di fretta, per motivi di lavoro, Serra costringe i passanti a rallentare, a lambire e “sentire” l’opera. Grazie a questo taglio in acciaio lo spazio viene ora sovvertito. Questa linea funge da contrappunto ambientale. È l’opera che ora definisce, impone il proprio territorio.
Ne succedono di tutti i colori. Un giudice protesta. Pone problemi di sicurezza. Finisce come in una lite condominiale, ma su larga scala. C’è chi pone questioni di decoro. La gente vi urina sopra (intervistato dal New York Times, che gli domanda quale sia il suo luogo favorito in città, Matthew Barney risponde: “Urinare riverentemente su Tilted Arc”). C’è chi vi aggiunge graffiti. Alcuni tirano in ballo il Muro di Berlino. Si tengono pubbliche udienze. Autorevoli critici d’arte difendono il lavoro di Serra. Nel 1985 la sede di Washington della GSA chiede che all’opera venga trovato un altro spazio. Serra avvia una causa per difendersi. La causa viene rigettata. Nel 1987 la NEA dichiara Tilted Arc “site specific”, e per questo inamovibile. Serra intanto va in appello. Nel 1989, dopo che Ronald Reagan ha firmato la Berne Convention, legge in difesa dei beni letterari e artistici, Tilted Arcviene smantellato. Per qualche tempo, una specie di cicatrice sulla pavimentazione funziona da indice dell’opera. Ora, restano solo fotografie, più la documentazione, gli atti di questa battaglia espressiva.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Pelikan: Simbolo Culturale di Generosità e Resilienza
Un uccello che ha ispirato arte, letteratura e spiritualità
Un uccello che ha ispirato arte, letteratura e spiritualità Il pellicano, da cui deriva il nome “Pelikan,” è un animale che ha assunto significati profondi in molte culture e tradizioni nel corso della storia. Associato a temi di generosità, sacrificio e rinascita, il pellicano è stato immortalato nell’arte, nella letteratura e nelle leggende popolari, diventando un simbolo universale di…
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geomine · 4 months ago
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La vida silvestre es, a fin de cuentas, además de una fuente de recursos y servicios ambientales imprescindibles para la supervivencia humana, una fuente inagotable de sabiduría y asombro estético que podemos apreciar por medio del arte y de la narrativa. Así que para alcanzar una sociedad que realmente valore y proteja la biósfera, y que no peligre con extinguirse antes de la cuenta (junto con los millares de especies que estamos desvaneciendo), necesitamos generar una liternatura tan comprometida con la palabra como con el mundo natural que nos rodea.
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recyclecreatedesign · 8 months ago
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No tenemos una opción B // K.Salazar
Ser estudiante de Diseño hoy en día significa mucho más que aprender a crear productos atractivos y funcionales; también implica la responsabilidad de enfrentar desafíos globales como la sostenibilidad. El diseño sostenible ya no es solo una moda, sino una necesidad urgente en un mundo donde los recursos son limitados y el impacto ambiental de nuestras acciones es cada vez más evidente.
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y ahora ¿Por qué hablo de este tema?
Bueno, desde pequeña he sido alguien muy consciente de mi alrededor, recuerdo que estaba en el centro caminando con mi abuela y ver un poster con la siguiente frase "no tenemos una opción B" la ilustración era una tierra destruida en gris, sin vida y con las palabras claras. Desde ese momento me a interesado lo qué es amigable con el medio ambiente y los residuos plásticos, mi pasion por el arte y conocer nuevas formas me llevó a conocer mi carrera actual, también por ejemplo he participado en plantaciones de árboles, hace no mucho colabore con un refugio para la confección y armado de casitas para animales, tambien fuera de mi universidad busque talleres de confección con material reciclado para la sustentabilidad.
Como estudiante de Diseño Industrial uno de los principales retos que enfrentamos es comprender la importancia de la sostenibilidad desde el inicio de nuestra formación. Sin embargo, implementar ideas sustentables en el diseño industrial no es fácil. Muchos estudiantes, aunque conscientes de esta necesidad, a menudo no tienen acceso a los recursos y conocimientos adecuados, como materiales y tecnologías que les permitan crear productos realmente ecológicos.
Además, los estudiantes de diseño deben aprender a equilibrar la sostenibilidad con la viabilidad económica. Los materiales y procesos sostenibles pueden ser más costosos que los tradicionales, lo que puede dificultar su adopción tanto en el ámbito académico como en el profesional. Por eso, es esencial desarrollar argumentos sólidos que demuestren el valor a largo plazo de los productos sostenibles frente a las partes interesadas.
Para que las ideas sustentables se conviertan en una norma, es crucial establecer criterios claros y aceptados universalmente que permitan evaluar la sostenibilidad de los productos. Esto ayudará a superar la desconfianza y la falta de estandarización que a menudo obstaculizan el progreso en este campo.
En conclusión, ser estudiante de diseño en un mundo con graves problemas ambientales es tanto un desafío como una oportunidad. La necesidad de ideas sustentables nos obliga a pensar de manera creativa e innovadora, a buscar constantemente nuevos materiales y métodos, y a colaborar con otros campos para desarrollar soluciones integrales. La educación en diseño industrial debe evolucionar para proporcionarnos las herramientas y el conocimiento necesarios para crear productos que no solo sean hermosos y funcionales, sino también sostenibles.
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yaellaharpe-blog · 11 months ago
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LAS VENUS DEL HAMBRE
THE VENUSES OF HUNGER
(English / Español)
In stone, mammoth ivory, bone or even terracotta, the so-called "Venuses" populated Europe and Asia during the last glaciations. They are undoubtedly the most famous category of Palaeolithic artefacts. Artistic representation of an ideal of beauty? Fertility cult? Amulets? Portraits or even self-portraits? Toys? Many interpretations have been ventured, including some that we are not going to point out because we are in children's time. But the University of Colorado has put a new hypothesis on the table suggesting that the motivation of the artists was much more urgent and dramatic.
For Dr Richard Johnson and his team, so far no approach has assessed the relationship of figurines of obese women to the climatic and environmental changes that were taking place more than 30,000 years ago. Johnson argues that the time period associated with the Upper Palaeolithic figurines correlates with advancing glaciers and falling temperatures. In other words, hunger, nutritional stress and starvation. And he has found that figurines show greater obesity during the time of glacial advance and less during glacial retreat, and the figurines of women closest to the glaciers show the greatest obesity. For Johnson, in a scenario of scarcity, obesity became an ideal to be achieved. They understood that an obese woman was able to maintain a pregnancy to the end and breastfeed the baby without problems. In contrast, thinner or starving women lost their pregnancies, perished in childbirth or were unable to feed their babies properly. In short, this new hypothesis turns the Venus into a symbol of survival.
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En piedra, marfil de mamut, hueso o incluso en barro cocido, las llamadas "Venus" poblaban Europa y Asia durante las últimas glaciaciones. Son sin duda la categoría de arte mobiliar más famosa del Paleolítico. ¿Representación artística de un ideal de belleza? ¿Culto a la fertilidad? ¿Amuletos? ¿Retratos o, incluso autorretratos? ¿Juguetes? Muchas interpretaciones se han aventurado, incluso alguna que no vamos a señalar por encontrarnos en horario infantil. Pero la Universidad de Colorado ha puesto sobre la mesa una nueva hipótesis sugiriendo que la motivación de los artistas o las artistas era mucho más urgente y dramática. Y es que para el Dr. Richard Johnson y su equipo, hasta ahora ningún enfoque ha evaluado la relación de las figurillas de mujeres con obesidad con los cambios climáticos y ambientales que se estaban produciendo hace más de 30.000 años. Expone Johnson que el período de tiempo asociado con las figurillas del Paleolítico superior se correlaciona con el avance de los glaciares y la caída de las temperaturas. Es decir, con el hambre, el estrés nutricional y la inanición.Pero la Universidad de Colorado ha puesto sobre la mesa una nueva hipótesis sugiriendo que la motivación de los artistas o las artistas era mucho más urgente y dramática. Y es que para el Dr. Richard Johnson y su equipo, hasta ahora ningún enfoque ha evaluado la relación de las figurillas de mujeres con obesidad con los cambios climáticos y ambientales que se estaban produciendo hace más de 30.000 años. Expone Johnson que el período de tiempo asociado con las figurillas del Paleolítico superior se correlaciona con el avance de los glaciares y la caída de las temperaturas. Es decir, con el hambre, el estrés nutricional y la inanición. Y ha descubierto que las figurillas muestran mayor obesidad durante el tiempo de avance del glaciar y menos durante el retroceso del glaciar, y las figurillas de mujeres más cercanas a los glaciares presentan la mayor obesidad. Para Johnson, en un escenario de escasez la obesidad se convirtió en un ideal a alcanzar. Entendían que una mujer obesa era capaz de mantener un embarazo hasta el final y de amamantar al bebé sin problemas. Por el contrario, las mujeres más delgadas o castigadas por el hambre perdían sus embarazos, perecían en el parto o no podían alimentar correctamente a sus bebés. En definitiva, esta nueva hipótesis convierte a las Venus en símbolos de supervivencia.
Fuente: ArqueoEduca
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