#armonia con se stessi
Explore tagged Tumblr posts
Text
E poi?: Una riflessione profonda di Bruno Mattu sul senso dell'esistenza. recensione di Alessandria today
Un invito a riscoprire l'interiorità e a lasciarsi guidare dal cuore, lontano dalle illusioni della società e dalle incertezze del futuro.
Un invito a riscoprire l’interiorità e a lasciarsi guidare dal cuore, lontano dalle illusioni della società e dalle incertezze del futuro. E poi? di Bruno Mattu è una profonda riflessione sul senso dell’esistenza e sul rapporto con il proprio io interiore, in un mondo che spesso ci spinge a inseguire illusioni e a temere l’incertezza del futuro. Mattu esplora il tema della ricerca del…
#armonia con se stessi#ascoltare il cuore#autori italiani#Bruno Mattu#calma interiore#consapevolezza#consapevolezza del presente#consapevolezza di sé#Crescita Personale#E poi?#equilibrio interiore#esistenza umana#Filosofia della vita#Filosofia e poesia#guida interiore#importanza dell’interiorità#introspezione#LETTERATURA CONTEMPORANEA#letteratura italiana#lettura ispirante#pace interiore#pensiero profondo#Percorso di vita#ricerca della serenità#Ricerca interiore#riflessione esistenziale#Riflessioni filosofiche#riflessioni sul senso della vita#Saggezza#serenità interiore
0 notes
Text
C'è una
serenità che
si chiama:
" stare in pace con
se stessi "..
ma altrettanto importante è
stare in armonia
con altre
persone... 🌹❤️
14 notes
·
View notes
Text
Mi lascia indifferente il concetto di felicità, ritengo più importanti la serenità e l’armonia. Il concetto di felicità presuppone che uno sia contentissimo, che se ne vada in giro ridendo, abbracciando tutti, dicendo sono felice, che meraviglia. È chiaro che anche un mal di denti gli toglierà la gioia e, quindi, la felicità. Penso che la serenità sia una cosa diversa. La serenità ha molto dell’accettazione, ma include anche un certo autoriconoscimento dei propri limiti. Vivere in armonia non significa non avere conflitti, ma poter convivere con gli stessi serenamente.
Josè Saramago
12 notes
·
View notes
Text
Il Mago.
"La violenza del non volersi bene"
Questo Autunno ci sorprende. Per la sua crudezza. Per il suo essere in perenne contatto con la Vita, con la Carne, con le Ossa.
Ci porta a vivere l'esperienza dell'Incarnazione nella sua piena nudità.
Proprio quel Corpo che noi affossiamo, che non riconosciamo, che riempiamo di immondizia mentale e alimentare, a cui neghiamo Amore e Riposo.
E quel Corpo oggi si fa sentire. Chiede di essere ascoltato nei suoi bisogni più profondi, nelle sue manifestazioni dolorose, chiede di prestare attenzione al dettaglio, alla sua preziosa composizione organica, al suo battito.
Noi siamo Natura.
E se rinunciamo ad esserlo, distruggiamo la nostra Essenza.
In Natura tutto vibra all'unisono, in un perenne stato di necessità e di anelito all'Armonia.
Noi non siamo in Armonia.
E quando lo siamo, essa si presenta come uno "Stato temporaneo" legato prevalentemente alla dissociazione corporea, non al radicamento Corpo-Mente.
Poi accade che un giorno ci stupiamo della Malattia. E la interpretiamo come una condanna, come una "sfortuna", come un qualcosa di accidentale, come un insegnamento punitivo.
Ma non abbiamo idea che essa sia il frutto del nostro perpetuo "maltrattamento" e rifiuto dell'Incarnazione.
Lo Spirito che alberga dentro al nostro Cuore ci sta chiedendo "onestà di intento".
E Responsabilità.
Se i nostri pensieri sono malati, se il cibo che assumiamo è troppo e raffinato, se ci iniettiamo farmaci e ingoiamo pasticche, se siamo perennemente arrabbiati e stanchi, delusi e tristi, se non respiriamo aria pulita, se non curiamo la muscolatura e non ci vogliamo bene nel profondo, ci ammaliamo.
Siamo adulti. Siamo noi i nostri "genitori interiorizzati". Detentori della piena Responsabilità sulla nostra Salute fisica e psichica.
E nel benessere globale dell'Essere umano, il sentirsi "nutriti" dall'Amore per se stessi è fondamentale.
Se perseveriamo nell'ignorare le nostre necessità perché fuggiamo da noi stessi e dai nostri nodi dolorosi, prima o poi la Struttura interiore crolla.
Il Corpo è prezioso. E' il Tempio dello Spirito.
Più è pulito, elastico e forte, più riposa e si nutre con misura e qualità alimentare, più saremo lucidi e presenti, vigorosi e sani.
Non stupitevi della Malattia. Essa non nasce dal nulla. E non si presenta "casualmente" per rompere le uova nel paniere.
E' frutto di "anni di maltrattamento" interiore, di posti sbagliati, di relazioni tossiche, di abitudini malsane.
Imparate a conoscere il vostro Corpo fisico e psichico. Lavorateci tutti i giorni. Liberatelo dagli "elementi inquinanti" e scegliete il meglio per lui.
Vi ripagherà con gratitudine e pieno benessere.
Smettete di "violentarvi" con il Disamore. E prendete in mano le "scelte giuste" per voi. Quelle allineate alla vostra Struttura, quelle che vi fanno sentire bene, quelle che cambieranno la vostra prospettiva di Vita.
E se non lo fate per un miliardo di giustificazioni che vi raccontate da anni, ricordatevi che le frequenze dell'Autunno vi sbatteranno in faccia la realtà.
Perché più si sale, e più Amore serve per vibrare all'unisono con l'Energia Universale.
Perciò ripartite dall'Amore. Per voi stessi e per ciò che vi circonda.
E se non c'è più Amore in nessun luogo, dentro e fuori di voi, spostatevi da dove siete. Sarà un primo passo per cambiare la visuale di osservazione.
Buona settimana... impegnativa ma straordinariamente illuminante.
Mirtilla Esmeralda
9 notes
·
View notes
Text
Un mio conoscente sul suo profilo Facebook pubblica sempre e solo post che parlano di politica o di economia. É no euro,no vax,no mask…per lui i politici sono tutti criminali,chiama Mattarella l’eversore del Quirinale,Papa Francesco servo dei poteri forti,e roba simile (che palle!)
Un giorno ha scritto di essere uscito con una donna e di aver trascorso un weekend in serenità e armonia,ma poi lei è sparita,non si è fatta più sentire e non rispondeva ai messaggi. Si chiedeva come mai…Io non ho risposto ma avrei voluto dirgli che se in quel weekend le aveva parlato degli stessi argomenti che tratta su Facebook é comprensibile che lei sia scappata
40 notes
·
View notes
Text
Mi lascia indifferente il concetto di felicità, ritengo più importanti la serenità e l’armonia.
Il concetto di felicità presuppone che uno sia contentissimo, che se ne vada in giro ridendo, abbracciando tutti, dicendo sono felice, che meraviglia.
È chiaro che anche un mal di denti gli toglierà la gioia e, quindi, la felicità.
Penso che la serenità sia una cosa diversa.
La serenità ha molto dell’accettazione, ma include anche un certo autoriconoscimento dei propri limiti.
Vivere in armonia non significa non avere conflitti, ma poter convivere con gli stessi serenamente.
Josè Saramago
64 notes
·
View notes
Text
(...)
Non sono cose semplici, affatto... c'è il mondo che urla e va a velocità folle, c'è quello che provo che urla e mi porta pensieri devastanti, ci sono le altre persone che in continuazione mi dicono cosa devo o non devo fare... è tossico. Perché io lo sono, ma non voglio più esserlo. I pensieri sono tossici, sono una cazzo di trappola mortale e sto cercando di osservarli ma senza giudicarli, senza dargli il potere di cambiarmi... respiro e lascio andare anche loro per riuscire a vivere nel qui ed ora il più possibile. Come fanno gli altri animali, come fa la natura... resta in equilibrio e armonia, esiste e basta.
Cercavo amore per me nell'amore per gli altri, cercavo pace con l'uso di sostanze, cercavo di controllare le situazioni perché mi dava l'illusione di fare andare bene le cose, agivo con violenza verso di me e le persone che amavo sperando erroneamente di ricevere gentilezza e quella comprensione che tanto desideravo, puntavo il dito contro perché ero arrabbiata ed è più facile incolpare gli altri piuttosto che se stessi. Ora ho capito che devo ribaltare tutto... e questa volta abbraccio me stessa, mi dico che posso farcela, che ci credo. Piango per ore ogni giorno, ma va bene e so che passerà.
9 notes
·
View notes
Text
“Cos'è la passione se non confronto, nitida sincerita' con sé stessi? Passione è dimenticare il proprio nome e cognome ed assoldare l'inconscio, passione è ciò che vorremmo essere per sempre, ciò che non riusciamo ad essere per molto. Passione, sono sospiri deliranti di due esseri divini, affilati gemiti provenienti dal regno animale, sguardi privi totalmente di misericordia, sorrisi di leoni a caccia, moine infernali prima della fusione carnale, tempestosi corpi che cadono all'infinito l'uno sull'altro come fulmini, sabba di labbra e di mani e di cosce, sì speleologia carnale, spiriti, amore, armonia, potenza, unione, morte, rinascita, miracolo, eternità, cosmo, onnipotenza. Passione è identita', la tua!” DOMENICO ADONINI
7 notes
·
View notes
Text
CONVERTI LA MUSICA A Hz 432
Un ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels creò un decreto universale nel 1939 con il quale si esortava tutti i musicisti a intonare il LA a 440 Hz invece di 432 Hz.
Dal 1939 fino ad oggi si suona a questa frequenza.
Perché abbiamo cambiato l'intonazione del LA da 432Hz di frequenza a 440 Hz?
Questo fa sì che la gente possa pensare e sentire in un certo modo e la tiene impantanata in un disordine interno.
Nel 1953 il decreto Göbbels è stato approvato dalla International Organization for Standardization (ISO).
Il cambiamento di frequenza è stata effettuata a 440Hz nonostante Dussaut professore al Conservatorio di Parigi abbia raccolto le firme di 23.000 musicisti francesi, per un referendum, che erano a favore della conservazione a 432 Hz, per preservare l'armonia musicale con la vibrazione musicale dell'universo.
La frequenza del pianeta Terra è di 8 Hz, anche se ultimamente sta cambiando.
Le onde alfa, la frequenza del cervello in uno stato rilassato sono onde a 8Hz.
Accordare a 440 Hz, significa che la base non è 8 ma 8'25, il che significa che le onde o vibrazioni che vengono generate non sono in armonia con il pianeta.
L'Essere Umano opera in un range di frequenza che va 16-32 Hertz, equivalente nella scala musicale, da Do a Do, vale a dire un ottavo.
La frequenza a 440 Hz non è in armonia nemmeno con la frequenza dell’essere umano, perché la base è 16.5.
La prima modifica fisica che si nota quando abbiamo ascoltato un po’ di musica, è la stanchezza, la fatica, voglia di fare niente, e questo perché la frequenza della musica non si adatta con la frequenza vibrazionale dell'essere umano.
La ricerca indica che la musica dovrebbe essere basata su frequenze naturali di armonia cosmica dell'universo per essere utile al genere umano, così avrebbe un principio "organico".
L'Istituto Schiller chiede un cambiamento del tono da 440 Hz a 432 Hz di nuovo, perché il 432 Hz è naturalmente e profondamente attinente al Creato.
L'impostazione attuale della musica in base a 440 Hz non armonizza a nessun livello corrispondente al movimento cosmico, ritmo o vibrazione naturale.
La differenza tra 440 Hz e 432 Hz è di soli 8 vibrazioni al secondo, ma è una notevole differenza nell'esperienza della coscienza umana.
La mancanza di intonazione, di frequenze e di accordo musicale dell'universo, è un fattore che crea uno squilibrio nell'armonia della nostra società, di noi stessi.
Mentre la musica apre le porte a dimensioni che ci permettono di sentire la gioia, la pace, le emozioni positive.
E quando la musica manca di armonia ... aggrava le emozioni negative, favorisce la ribellione, la negatività...
Quindi di blocchi nella vostra energia, che favorisce le malattie fisiche.
La musica ci permette di entrare in sintonia con la conoscenza dell'universo che ci circonda in modo più intuitivo, per un risveglio a nuovi livelli di consapevolezza e di conoscenza.
Se si ascolta la musica con una frequenza di 432, automaticamente si entra in armonia con il tutto.
19 notes
·
View notes
Text
Il vivere sostenibile non riguarda solo l'ambiente. "Vivere sostenibile" significa apprezzare ciò che abbiamo e non lasciarci trascinare dall'incessante ricerca del nuovo, del migliore, del più recente. Significa prendersi cura delle nostre amicizie, delle nostre relazioni. Significa non dimenticare mai di ringraziare le persone che abbiamo accanto e che ci aiutano nelle piccole cose di tutti i giorni.
Significa fermarsi e fare una riflessione di quanto siamo fortunati quando tutto ci sembra perduto. Imparando a valorizzare tutto questo non solo scopriremo che la nostra vita è meglio di come pensiamo, ma riusciremo anche a renderci conto che nelle giornate più buie, il sole che è dentro di noi splende sempre anche se non lo vediamo.
Il vivere sostenibile include anche un impegno a vivere in armonia con l'ambiente. Questo può significare ridurre il nostro consumo di plastica, scegliere prodotti locali e di stagione, utilizzare mezzi di trasporto sostenibili e ridurre il nostro impatto energetico.
Inoltre, significa promuovere l'educazione e la consapevolezza su temi importanti come il cambiamento climatico, l'uguaglianza sociale e la giustizia economica. Essere informati e consapevoli ci permette di fare scelte migliori e di influenzare positivamente chi ci circonda.
Infine, vivere in modo sostenibile è un atto di speranza. È la fiducia che, nonostante le difficoltà e le sfide, possiamo costruire un mondo migliore, più equo e più giusto per tutti. È un percorso di continua crescita e miglioramento, un viaggio che ci invita a essere la migliore versione di noi stessi, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Ogni piccolo gesto conta e può fare la differenza.
3 notes
·
View notes
Text
Io credo che la vera politica sia un'eco profonda, un'onda che si propaga non per imposizione, ma per risonanza. Tutti siamo attori di questa commedia, ma spesso ci dimentichiamo che il nostro ruolo va ben oltre l'essere semplici spettatori. La politica che ci viene propinata oggi è un gioco di potere sterile, un tentativo di modellare gli altri come argilla, ignorando che ogni individuo è un universo a sé.
Ci vorrebbe una politica che sia un faro, che indichi una direzione non con l'imperativo, ma con l'esempio. Una politica che nasca da un'esperienza personale, da una trasformazione interiore. Chi ha sperimentato sulla propria pelle il potere della crescita, chi ha afferrato la bellezza di un'armonia interiore, dovrebbe sentire il bisogno di condividere questa scoperta, non per imporla, ma per offrirla come un dono. Un dono che si riceve, si assapora e, se lo si desidera, si rigenera.
Finché la politica continuerà a essere un gioco di forza, un tentativo di manipolare dall'esterno, non potremo mai conoscere la vera evoluzione. Non capiremo che il potere più grande è quello che abbiamo su noi stessi. Possiamo tentare di controllare il mondo esterno, ma è come cercare di afferrare l'acqua con le mani: più stringiamo, più ci sfugge.
Cerchiamo soluzioni ai mali del mondo, ma non le troveremo mai in leggi e regolamenti. Possiamo costringere le persone a rispettare delle norme, ma non possiamo costringerle a cambiare cuore. Le leggi possono impedire che si commettano reati, ma non possono far nascere un senso di responsabilità e di rispetto per gli altri.
Il problema è che viviamo in un mondo sempre più frammentato, dove l'anonimato regna sovrano e l'indifferenza è diventata la norma. Siamo come atomi che si scontrano senza mai toccarsi veramente. Anche nel mondo virtuale, dove la distanza fisica è annullata, ci nascondiamo dietro maschere e filtri, costruendo identità false e cercando l'approvazione degli altri.
È fondamentale ritrovare il senso di comunità, riallacciare i fili di un dialogo autentico. Dobbiamo imparare a confrontarci con le opinioni degli altri, a rispettare la diversità, a coltivare un pensiero critico. Dobbiamo smettere di cercare risposte preconfezionate e iniziare a porci delle domande.
Io credo che la soluzione passi da ognuno di noi. Dobbiamo essere coerenti tra ciò che pensiamo e ciò che facciamo. Dobbiamo essere i primi a mettere in pratica i valori che predichiamo. Dobbiamo diventare noi stessi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.
Ma torniamo a noi: perché ricerchiamo così tanto il riconoscimento degli altri? Chi siamo veramente al di là delle etichette e dei ruoli che la società ci impone? Perché troviamo più facile seguire la massa, anche quando sappiamo che non è la strada giusta? Cosa ci impedisce di ascoltare la nostra voce interiore e di seguire il nostro cuore? Ognuno di noi dovrebbe porsi queste domande e cercare una risposta sincera.
Io cerco di vivere in armonia con i miei valori. Cerco di essere autentica, di ascoltare gli altri, di imparare dagli errori. Vedo gli altri non come avversari, ma come specchi in cui riflettermi. Osservo le mie reazioni, le mie emozioni, e cerco di comprenderle. Non cerco di cambiare il mondo esterno, ma di trasformare me stessa.
E tu, ti sei mai chiesto se le tue azioni sono in linea con i tuoi valori? Se le tue parole corrispondono davvero a ciò che pensi? Iniziamo da noi stessi, per poi estendere questo cambiamento al mondo che ci circonda.
So che questa è una strada lunga e difficile, ma sono convinta che sia l'unica possibile. Se ognuno di noi facesse un piccolo passo in questa direzione, potremmo creare un mondo migliore, un mondo più giusto, un mondo più umano.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
#tumblr#blog#newpost#conoscitestesso#spiritualità#meditazione#consapevolezza#anima#misticismo#riflessioni#pensieri#citazioni#filosofia#psicologia#introspezione#attivismo#sociale#giustizia#uguaglianza#dirittiumani#sostenibilità#ambientalismo#arte#creatività#pittura#musica#scrittura#poesia#digitalart#universo
2 notes
·
View notes
Text
Mi lascia indifferente il concetto di felicità, ritengo più importanti la serenità e l’armonia. Il concetto di felicità presuppone che uno sia contentissimo, che se ne vada in giro ridendo, abbracciando tutti, dicendo sono felice, che meraviglia. È chiaro che anche un mal di denti gli toglierà la gioia e, quindi, la felicità. Penso che la serenità sia una cosa diversa. La serenità ha molto dell’accettazione, ma include anche un certo autoriconoscimento dei propri limiti. Vivere in armonia non significa non avere conflitti, ma poter convivere con gli stessi serenamente.
Josè Saramago
7 notes
·
View notes
Text
Per chi mi ha chiesto delle mie sensazioni sul film “Perfect Days”.
La solitudine è un fardello che pochi possono permettersi di sopportare. C’è chi, come Hirayama, la fa accomodare in casa e le offre la poltrona migliore. Hirayama è un uomo all’apparenza semplice, se usiamo il metro di misura del ruolo che rappresenta in società. Pulisce i bagni pubblici. Ma lo fa con una grazia e una dedizione tali da portarci - arrivati già a metà film - a volergli dire grazie. Indugia sui rubinetti, strofina e lucida, usa pure uno specchietto modello dentista, per controllare i bordi interni dei water che non riesce a vedere. Tutto è armonia in lui, gentilezza, cura. Osserva il mondo in silenzio. E parla poco, Hirayama, non spreca parole. Sa quanto possano rivelarsi inutili quando al loro posto gli occhi riescono a esprimere i pensieri più profondi. Per rendere leggere le sue traversate metropolitane ascolta musica. Superba musica, a dire il vero. Non mancano Nina Simone, Van Morrison, Lou Reed, Patty Smith... Gli altri personaggi nello sfondo, ovattato e quasi onirico, sembrano a servizio di un unico obiettivo, esaltare la bellezza dell’abitudinarietà, abiurata invece dagli assetati di emozioni sempre più estreme. Ma Hirayama non ha paura di misurarsi con i soliti rituali giornalieri: sveglia all’alba, igiene personale, infilarsi la tuta da lavoro, caffè al distributore (un’unica volta ne prenderà due insieme), salire sul furgone carico dei prodotti per pulire i bagni e via al lavoro. Ritorno a casa, bicicletta, bagni pubblici per una pausa relax, doccia, pub e ritorno a casa. I ritmi sono gli stessi in un’armonica sequenza che allo spettatore all’inizio potrebbe apparire asfittica. È solo a fine pellicola che messi tutti insieme i momenti di Hirayama si riveleranno nello stupore della loro profondità, compresi gli alberi che fotografa quando è in pausa, gli occhi di una ragazza timida che pranza su una panchina vicino alla sua, i “da uno a dieci” del giovane collega Takashi, le frasi della libraia che accompagnano le vendite, dando valore a ogni libro che cede ai clienti (e sempre acquisti in offerta per Hirayama, seppure siano capolavori senza tempo. Ah, quanto ci piace incontrare librai così appassionati), la lampada che non illumina mai abbastanza, ma serve…
Nel silenzio che accompagna la pellicola per buona parte dello svolgimento, ognuno avrà modo di ripensare alle “cose della propria vita”. Compresi certi flashback che non vorremmo riportare a galla. Tuttavia, anche questi, in Perfect Days, ci riconciliano con la parte di noi destinata a restare in bianco e nero (tale e quale al film).
Andatelo a vedere, con la stessa voglia di scartare un cioccolatino al rum: dolce, breve, ma potrebbe dare alla testa, e solo nel bene.
P. S.
Gli autori citati nel film sono: William Faulkner, Aya Kōda, Patricia Highsmith.
Catena Fiorello Galeano
#perfectdays #wimwenders #film #kôjiyakusho
9 notes
·
View notes
Text
STANOTTE
HO SCOPERTO UN BLOG
.
youtube
.
IL CARATTERE
DEI ROMAGNOLI
.
E niente, volevo dirvelo...
stanotte ho scoperto un Blog.
Un blog che all'inizio non gli daresti un soldo, perchè non ha proprio nulla di particolarmente moderno o tecnologico. Non c'è infatti nemmeno un briciolo di Intelligenza artificiale (A.I.), quella che si scorge è interamente intelligenza e sensibilità U-MA-NA !
Completamente umana.
Come dire? Umanamente si tratta di un prodotto D.OC. E' un blog scoperto per caso alle 4 di notte durante una fase di insonnia conclamata, assai comprensibile dopo l'alluvione che ci ha colpito.
Quindi lo ripeto, se vi aspettate numeri da circo o effetti speciali tecnologici vi dico di no. Non fa al caso vostro.
Da questo punto di vista, siete fuori strada sul blog, di questo, finora sconosciuto, (almeno per me), Francesco Satanassi da Forlì!!
🤷🏻♂️
Eppure io, lì dentro, ci sento come una intera miniera d'oro.
E vi leggo tutto il carattere, la forza indomita, la fierezza, l'anarchica indipendenza di giudizio, tipica dei romagnoli fra i suoi Post.
Perchè lì io sento le radici.
.
Le radici di quella pianta bellissima che si chiama " ROMAGNA ".
La solida concretezza e la passionalità dei miei conterranei, che quando credono in certi valori...È PER SEMPRE.
E poi percepisco la medesima qualità, la stessa saggezza antica e contadina dei miei nonni. La loro dignità e la capacità di sentirsi ugualmente in armonia con la Terra, la Natura, con la Storia e con la semplicità e il piacere del vivere attraverso l'assaporare e l'apprezzare ogni tipo di emozione.
In estrema sintesi : il vivere senza freni, a perdifiato.
.
Avverto nelle parole di questo Blogger di Forlì, la consapevolezza di non voler mai dimenticare il sacrificio e l' altruismo di chì è venuto prima di noi. Di chi ha saputo scegliere con coraggio e si è schierato per una causa ben precisa: l'antifascismo e la libertà, fino a sacrificare la propria piccola vita a favore di un bene e di valori ben più grandi del proprio misero egocentrismo. E ancor di più, ritrovo la schiettezza tipica delle persone dirette, che vanno dritte al cuore delle cose, perchè apprezzano la semplicità e la poesia e la verità che si nasconde nelle piccole cose concrete .
Così come emerge cosa sia davvero sacro: l'onorare con la nostra memoria i nostri antenati. Così come la capacità di diventare noi stessi "Storia", incarnandola con la passione che esprimiamo coi nostri giorni e col nostro corpo.
Sapere da dove veniamo, e cosa abbia attraversato chi è venuto prima di noi sul pianeta.
Ecco, se oggi penso, agli "angeli del fango" di Cesena e della Romagna intera, ai volontari che senza preavviso sono spuntati come funghi, per venirci ad aiutare nello spalare il fango in ogni cortile, in ogni scantinato, in ogni garage, ritrovo intero il carattere deila gente di Romagna.
Se penso ai ragazzi delle Superiori, agli Universitari che hanno scelto di scendere in strada, in autentici "battaglioni della solidarietà", ecco che io la ritrovo subito la continuità fra i nostri antenati e i romagnoli di oggi e ritrovo nel contempo, tutti i valori che esprime un Blog come " HANNO DETTO CHE PIOVE " di Francesco Satanassi.
Io lo vedo benissimo il filo di continuità che esiste in tutto questo.
È il filo dell'avere i piedi ben piantati per terra! Anzi, nel fango e nella melma. Ma starci dentro, per esserci, per contare, per mostrare alle persone più fragili, agli anziani, a chi ha perso la casa o tutto quel che c'era dentro, che la presenza e la solidarietà, non sono solo vuote parole sulla bocca del Politico di turno, che si lancia nella consueta "marchetta politica" con promesse sconsiderate, ma una pratica diffusa e collettiva. L'attitudine di una intera comunità di persone sensibili e responsabili.
Questi valori devono farsi musica, canzoni, condivisione!
Canzoni da cantare tutti insieme, in coro, non cercando l'impossibile unisono, ma raggiungendo un altro risultato miracoloso che è la coesione sociale, il sentirsi tutti parte di un unico essere, a cui diamo il nome di "collettività".
L'esempio della canzone "ROMAGNA MIA", cantata in mezzo al fango, ai rifiuti e ai detriti dell'alluvione, è illuminante.
youtube
youtube
youtube
Pur non considerandola un capolavoro nè da un punto di vista poetico nè tantomeno musicale, quella canzone è però una "bomba atomica" dal punto di vista emotivo!
Una bomba di energia sociale, tutte le volte che inspiegabilmente permette l'aggregazione di centinaia di persone che si trovano a lavorare, senza tregua e senza compenso, perchè tutti insieme e ognuno individualmente, si avverte la comune responsabilità di dare una mano alla comunità a cui si appartiene.
.
Penso ai volontari giunti da Amatrice, oppure a quelli arrivati da Reggio Emilia ( a cui avevamo dato una mano noi in occasione del terremoto dell'Emilia del 2012 ), o ancora, ai volontari giunti da L'aquila.
Mi coinvolge questa idea: una sorta di " fratellanza nella sventura ".
Avverto in tutte queste persone, al di là della provenienza da una determinata terra, proprio l'appartenenza ad una precisa tipologia umana, ad una "tempra" di cui io stesso, sento di essere parte.
"Chi vive all'incrocio dei venti ed è bruciato vivo" come canta il poeta-cantautore Francesco De Gregori nella sua sublime "Santa Lucia".
.
Chi vive sporgendosi continuamente verso gli altri, affacciato verso l'universo dell'altro da una comune inquietudine umana ed esistenziale. Chi insomma vive e non ha paura della generosità, della gratuità, del dare aiuto senza chiedere nulla in cambio, e sempre, difendendo il valore del "restare umani" anche nelle situazioni più drammatiche della Storia.
È come avvertire un sangue comune che circola nelle vene di tutte queste persone: dai giovani romagnoli ai meno giovani, dai volontari del posto, a quelli arrivati dalle altre città. Tutte persone che "più li butti giù e più si rialzano" e più energia e carica umana, sono capaci di trasmetterti, consapevoli tutti quanti del valore del lavorare tutti per una buona causa.
Per tutto questo, mi sento grato anche a Francesco e al suo Blog per testimoniare cosa ci sia dietro la "Romagnolità".
Per darci con le sue parole intense e sentite, una lezione di umanità e di passione civile.
Per restituirci il buon sapore di tuttò ciò che è sentito e vissuto con l'anima, che poi é molto simile al sapore del pane caldo, appena sfornato, al suo profumo di buono.
Sono i valori che fanno della nostra comunità, un meraviglioso popolo che sa cos'è la fatica, l'impegno costante e la responsabilità verso gli altri, e insieme verso la propria coscienza di cittadini con gli occhi aperti.
Per noi in fondo è questo ciò che importa: il rimboccarsi le maniche tutti i santi giorni e lavorare finchè un lavoro, un'opera, un'impresa non sia finita, compiuta, realizzata.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
youtube
.
.
.
.
.
#Romagna interiore#Riflessioni#Blog che valgono#Valori e solidarietà#Volontariato#La Resistenza oggi
22 notes
·
View notes
Text
Mi lascia indifferente il concetto di felicità, ritengo più importanti la serenità e l’armonia. Il concetto di felicità presuppone che uno sia contentissimo, che se ne vada in giro ridendo, abbracciando tutti, dicendo sono felice, che meraviglia. È chiaro che anche un mal di denti gli toglierà la gioia e, quindi, la felicità. Penso che la serenità sia una cosa diversa. La serenità ha molto dell’accettazione, ma include anche un certo autoriconoscimento dei propri limiti. Vivere in armonia non significa non avere conflitti, ma poter convivere con gli stessi serenamente.
Josè Saramago
8 notes
·
View notes
Text
La serenità è stare in pace con se stessi e in armonia con gli altri. (Samuel Smile) art by deezaster ******************** Serenity is being at peace with yourself and in harmony with others. (Samuel Smile) art by deezaster
19 notes
·
View notes