#appropriatezza
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"Io credo in una sorta di magia quotidiana. L'inspiegabile connessione che a volte sperimentiamo con luoghi, persone, opere d'arte e simili;
l'inquietante appropriatezza di momenti di sincronicità;
la voce sussurrata, la presenza nascosta, quando pensiamo di essere soli."
~Charles de Lint~
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8 Marzo: si celebra la Donna
Da: LE STREGHE DI SHAKESPEARE - di Gianpiero Menniti
TRAGEDIA E DESIDERIO
[...] La tragedia nasce dal contrasto tra razionale e irrazionale, conflitto irriducibile, dissonanza mortale. Non può esserci mediazione: tutta la materia vivente converge verso l’azione inesorabile, si sublima nell’atto irrimediabile, si compie nell’annientamento. Aristotele, riguardo al carattere dei personaggi, raccomandava che questo fosse appropriato e conveniente all’azione, efficace e attivo nel condurla a termine, conforme al modello imitato, costruita coerentemente secondo necessità – relazione di causa ed effetto – e verosimiglianza. Laddove la tragedia è orrore e pietà, l’atto della sua interpretazione richiede che il pathos dell’attore susciti questi sentimenti con tutta l’energia che essi possiedono. L’imitazione scenica diviene azione catartica, purificatrice, proprio perché ferma il tempo percepito come reale in quello finzionale della rappresentazione: essa vive nell’animo perturbato dello spettatore, lo commuove, lo agita, lo coinvolge, ne assorbe i sensi fino al parossismo. Cambia, adesso, la prospettiva e poniti sul palcoscenico della vita: cosa faresti se la donna che ami fosse divenuta parte integrante del tuo 'Io' e tu del suo; se sulla scena tu non potessi astrarti senza sentire ciò che lei sente, senza essere in lei mentre compie l’azione e nello stesso tempo percepirti come parte separata che pur vede e conosce e sente ma sempre anelando al ricongiungersi ineluttabile. Ebbene, potresti mai tradire te stesso restituendo corpo e mente al distacco, alla separazione, al ritorno verso l’incompiutezza dopo aver toccato l’apice del completamento? Appropriatezza, convenienza, coerenza, conformità: questi possono anche costituire il modello dell’azione scenica. Ma essi, sono i vincoli che promanano dal sentimento sulla scena della vita. Amare in questo modo non può essere calcolo, non appartiene alla dimensione razionale: è la purezza del desiderio insopprimibile. [...]
- Oskar Kokoschka (1886 - 1980): "La sposa del vento", 1914, Kuntsmuseum, Basilea
- Sulla copertina del libro: Maria Casalanguida, Interpretazione de ‘Il bagno turco di Ingres’, 1976, collezione privata
#thegianpieromennitipolis#arte#arte contemporanea#Oskar Kokoschka#lestreghedishakespeare#romanzo#maria casalanguida#8marzo
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Il dolore cronico è una condizione clinica rilevante per l'impatto sulla qualità della vita e i costi economici associati, con circa 13 milioni di persone in Italia che ne soffrono, generando costi annuali superiori a 36,4 miliardi di euro, di cui 25,2 miliardi sono costi indiretti. La gestione del dolore, in particolare di quello lieve e moderato, è cruciale, tuttavia spesso si fa ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) in automedicazione, senza considerare adeguatamente il profilo rischio-beneficio e le potenziali controindicazioni. Un'analisi condotta su 8 regioni italiane ha esaminato l'uso dei FANS nella gestione del dolore cronico, rivelando un incremento delle prescrizioni dei FANS durante il periodo pandemico, in concomitanza con le linee guida per il trattamento della Covid-19. Nel 2022, si è registrato un aumento del 23,12% delle prescrizioni, superando l'incremento del report OSMED, che era del 20,22%. L'ibuprofene è risultata la molecola più prescritta, con un incremento del 25,40% rispetto al 2021. Il lavoro dei Medici di Medicina Generale (MMG) è fondamentale per affrontare il tema del dolore cronico, che incide significativamente sulla disabilità e sulla vita quotidiana dei pazienti. Si sta assistendo a un cambiamento verso una gestione più strutturata del dolore cronico, testimoniato da una diminuzione della crescita delle prescrizioni di FANS in fascia A, che nel 2023 è stata del 16,69%. Nicola Calabrese, Vicesegretario Nazionale di FIMMG, sottolinea l'importanza della medicina generale nella gestione del dolore cronico, enfatizzando l'adozione di strategie proattive attraverso le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). I FANS, come l'acido acetilsalicilico e l'ibuprofene, sono comunemente utilizzati per il trattamento del dolore e delle infiammazioni. Per infiammazioni acute e localizzate si consigliano formulazioni topiche, mentre per condizioni infiammatorie generalizzate o dolore intenso si optano per formulazioni orali. I FANS agiscono rapidamente, in genere entro 30-60 minuti dall'assunzione.
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I NUOVI CENTRI VACCINALI
ASST Valle Olona, in un’ottica di strategia condivisa con Regione Lombardia, propone un modello organizzativo ben identificabile, in cui le attività di promozione della salute devono poter crescere all’interno del contesto dei singoli Distretti. Ogni Distretto, dunque, diventa il primo promotore e gestore dell’offerta di prevenzione, garantendo una capacità di lettura epidemiologica del contesto territoriale, oltre che migliorando appropriatezza, impatto, efficacia e sostenibilità dei servizi vaccinali.
Il Piano Vaccinale 2023-2025 ha individuato, tra le finalità da raggiungere, azioni concrete ed efficaci volte all’incremento delle coperture vaccinali, soprattutto nei confronti dei soggetti ad alto rischio di patologia, rafforzando Governance, reti e percorsi di prevenzione, sostenendo l’adozione di una visione proattiva e di un approccio centrato sulle esigenze dei cittadini.
Il progetto seguirà tre direttrici:
- Armonizzazione delle strategie vaccinali per garantire una maggiore equità secondo i più elevati standard, adeguando l’offerta ai singoli territori;
- Implementazione reale dei servizi previsti all’interno dell’area di prevenzione e promozione della salute all’interno delle Case di Comunità afferenti ad ASST Valle Olona;
- Promozione delle vaccinazioni tramite reti professionali di MMG e specialisti, sotto il coordinamento del Dipartimento di Prevenzione e dei Centri Vaccinali territoriali, così da assicurare la presa incarico dei pazienti cronici e/o fragili da parte di centri specialistici che li hanno in cura per le patologie di base.
Il Centro di riferimento ha la propria sede presso la Casa di Comunità di Gallarate nella quale sarà preservata l’intera offerta vaccinale attualmente attiva nell’ex caserma dell’Aeronautica.
Conseguentemente, sono realizzati gli ambulatori vaccinali Spoke nelle Case di Comunità di tutti e quattro i Distretti afferenti all’ASST Valle Olona.
Si allega il prospetto con i nuovi Centri Vaccinali, gli indirizzi ed i riferimenti. L’accesso è su appuntamento.
Questa riorganizzazione è da ricondursi al concetto più ampio di “medicina di prossimità”, ovvero all’intenzione di portare cure, prevenzione e promozione della salute presso il paziente, raggiungendo anche i così detti “hard to reach”, tramite attività di promozione della salute messe in campo, sinergicamente, con infermieri di famiglia e comunità e assistenti sanitari
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Sanità, allerta Fentanyl anche in Liguria; dengue: quattro casi accertati, al via campagna informativa.
Sanità, allerta Fentanyl anche in Liguria; dengue: quattro casi accertati, al via campagna informativa È stata attivata anche in Liguria la procedura informativa con l'allerta ai Dipartimenti per le Dipendenze, ai responsabili delle Comunità Terapeutiche e alle Unità Mobili di strada sul rischio di diffusione del Fentanyl. Se n'è parlato nel punto stampa in cui si è posta l'attenzione anche sui casi di dengue e sul nuovo Dipartimento interaziendale regionale farmaceutico. "Il Fentanyl è una molecola molto pericolosa – ha spiegato l'assessore alla Sanità della Regione Liguria - un morfinico di sintesi ampiamente usato in anestesia, che impropriamente viene utilizzato per il taglio dell'eroina: l'effetto rischia di essere letale provocando la morte per depressione respiratoria. Non abbiamo ancora segnalazioni di casi sul nostro territorio, ma vogliamo mettere in atto tutte le azioni utili a contenere la sua diffusione impropria, diffusione che in America sta mietendo vittime. È di queste ore la convocazione delle Regioni da parte del Ministero della Salute per una riunione in programma la prossima settimana legata all'attuazione del Piano nazionale contro l'uso improprio di Fentanyl e di oppioidi sintetici". Intanto sono quattro i casi di dengue, malattia infettiva trasmessa all'uomo dalla puntura di zanzare, accertati in settimana in Liguria. Si tratta di cittadini residenti ad Albenga, Bogliasco, Genova e Chiavari: i primi due provenienti dalle Maldive, gli altri rispettivamente da Brasile e Perù. Presi in carico dai reparti di malattie infettive, le loro condizioni non destano preoccupazione, ma sul tema serve opportuna comunicazione. Per questo Regione Liguria ha predisposto una campagna informativa per prevenire i rischi e adottare corretti comportamenti soprattutto in vista di viaggi in zone a rischio e, in caso di sintomi, al ritorno dagli stessi. "Stiamo vivendo – ha dichiarato Matteo Bassetti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive al Policlinico San Martino e coordinatore del Diar Malattie infettive – una delle stagioni peggiori della dengue, in particolare in alcune zone del mondo come il Brasile dove sono stati registrati circa quattro milioni di casi. Situazione critica anche in Perù, in Argentina, ma anche nel sud est asiatico e, in particolare, nelle isole Maldive, dove purtroppo, si verificano numerosi casi ed essendo un'area a forte attrazione turistica, con quel contesto epidemiologico, questo favorisce la presenza di casi di importazione, anche in paesi come il nostro. E infatti due dei quattro casi già accertati, provengono da quella zona. La Liguria, peraltro, è stata tra le prime regioni ad attivarsi e promuovere attività di sensibilizzazione con risultati importanti, poiché è accaduto che pazienti con sintomatologia collegata alla dengue si sono presentati spontaneamente, reduci da viaggi all'estero, dopo aver ascoltato i nostri messaggi. Questo significa che la comunicazione è importante e funziona". Monitoraggio della spesa e dei consumi di farmaci in Liguria, per raggiungere un livello più alto di efficienza e di appropriatezza. Con questi obiettivi sarà costituito il Dipartimento interaziendale regionale farmaceutico, previsto nell'ambito delle azioni per efficientare il sistema sanitario ligure assieme al miglioramento delle liste d'attesa. "A circa due mesi dall'iniezione di importanti risorse al fine dell'abbattimento delle liste d'attesa nella diagnostica – ha aggiunto l'assessore regionale alla Sanità – possiamo dire che abbiamo un andamento complessivamente ancora buono, con una riduzione generalmente diffusa dei tempi, seppure con qualche criticità per ciò che riguarda le risonanze magnetiche. Insieme ad Alisa, stiamo verificando questo dato, interloquendo con le aziende, al fine di formulare in breve tempo la risposta per quegli esami che hanno tempi più lunghi per la prenotazione. E ricordiamo che nei prossimi mesi sarà immessa nel sistema la seconda parte di prestazioni diagnostiche prevista dal bando di inizio anno. Da una parte lavoriamo per l'aumento delle prestazioni e dall'altra sull'appropriatezza. E un tema riguarda anche farmaci e dispositivi. A questo proposito, come Regione, abbiamo approvato la delibera su efficientamento e razionalizzazione delle spese nel sistema sanitario. Tra quelle su cui puntiamo a intervenire per prima c'è proprio quella relativa ai farmaci e ai dispositivi medici, che rappresenta una delle voci più significative. A questo scopo nasce il dipartimento interaziendale che dovrà monitorare il consumo e favorire l'appropriatezza prescrittiva". "Stiamo lavorando – ha sottolineato il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - per potenziare i dipartimenti interaziendali esistenti e per istituirne di nuovi con l'obiettivo di migliorare le attività in tutti i settori. Quello della farmaceutica ha visto una crescita della spesa pro capite di circa il 10% nel 2023 rispetto al 2019. Un incremento legato a diversi fattori come l'aumento delle cronicità, dei tassi di ospedalizzazione, ma anche dell'età della popolazione. L'istituzione del Diar avrà il compito di implementare il livello di efficientamento del sistema". "Tra le attività che saranno promosse per un controllo della spesa e dei consumi di farmaci – ha aggiunto il direttore di Politiche del farmaco, dispositivi medici, protesica e integrativa di Alisa Barbara Rebesco - ci sono quelle del potenziamento delle attività di monitoraggio centralizzato con la predisposizione di report e la definizione di un cruscotto dedicato a farmaci e dispositivi medici, che consentirà anche di intervenire sull'appropriatezza. Saranno inoltre potenziate le sinergie e definiti regolamenti per uniformare a livello regionale le procedure, incrementando al tempo stesso comunicazione e collaborazione con gli interlocutori in tutta la Liguria". ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Cessione del credito: l' amministrazione finanziaria potenzia i controlli
Le principali frodi accertate dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza hanno riguardato queste il bonus facciate. Il Decreto antifrode potenzia i controlli dell'Agenzia delle Entrate inserendo l'art. 122-bis all'interno del decreto Rilancio. Un articolo che rafforza i controlli preventivi, prevedendo che il Fisco possa intervenire entro 5 giorni per sospendere le cessioni che presentano alcuni particolari profili di rischio. Cessione del credito: il secondo momento chiave Benché già con il D.L. n. 157/2021 fossero state risolte le principali cause delle frodi e potenziati i controlli del Fisco, comincia a passare il messaggio (sbagliato e che continua a circolare ai nostri giorni) che il problema non fosse la detrazione ma il meccanismo di cessione. Piuttosto che agire sulla verifica e sul controllo del credito, il Governo interviene il 27 gennaio 2022 con il Decreto Legge n. 4/2022(Decreto Sostegni-ter) che dall'oggi al domani stravolge lo strumento fiscale che più di tutti era riuscito a fare raggiungere l'obiettivo del Decreto Rilancio: la cessione del credito. Da questo momento terminano le possibilità di circolazione infinita del credito(la moneta fiscale) e le cessioni vengono limitate prima a 1 e progressivamente a 2, 3, 4 e le 5 dei nostri giorni. I problemi rimasti Nonostante l'aumento del numero di cessioni, restano almeno tre problematiche: - la scarsa fiducia del mercato, bombardata da interviste e articoli di stampa che parlano delle frodi nel superbonus (fatto che è stato ampiamente smentito dai dati che parlano di frodi per appena lo 0,5% degli investimenti complessivi in questa misura); - la parte di crediti ante 12 novembre 2021, molti dei quali nelle pance di istituti bancari e altri soggetti (Poste Italiane su tutti) che fino a quel momento li avevano acquistati senza preoccuparsi di una attenta verifica preventiva; - il sequestro preventivo dei crediti fiscali (art. 321 del c.p.p.) che coinvolgerebbe anche il cessionario senza responsabilità. La soluzione del Governo Dopo quasi due anni di interventi normativi che hanno provato a riaprire l'acquisto dei crediti edilizi, potrebbe arrivare all'interno della legge di conversione del Decreto Legge n. 104/2023 (Decreto Asset) la soluzione definitiva. Una soluzione anticipata dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che nel corso di un Question Time alla Camera ha affermato "Sono lo studio dell'esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l'introduzione dei vincoli di appropriatezza tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione". Potrebbero arrivare, dunque, dei controlli sul credito che ne accerterebbero laveridicità. Una sorta di "bollino" da parte del Fisco che renderebbe il credito più appetibile perché esente dalle problematiche relative al sequestro preventivo o dalla necessità di dover controllare adeguatamente tutta la documentazione. Una soluzione che allungherebbe necessariamente i tempi di cessione ma che probabilmente rappresenta l'unico vero strumento per consentire la riapertura della circolazione dei crediti edilizi e, chissà, ritornare sul progetto di moneta fiscale, frettolosamente abbandonato nonostante gli effetti positivi sul Pil (ma io resto un inguaribile ottimista). Read the full article
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La ricetta elettronica diventa definitiva
Durante la pandemia la ricetta elettronica é stato il sistema più utilizzato per la prescrizione di farmaci e visite mediche. Ora la ricetta elettronica diventa definitiva, come ha confermato lo stesso Ministero della Salute. Con l’approvazione del Consiglio dei ministri al Disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi con alcune misure in materia farmaceutica e sanitaria, va dunque in pensione la ricetta cartacea, facendo spazio a quella dematerializzata. Addio dunque alle file d’attesa negli studi medici, i pazienti potranno ricevere la ricetta tramite email, o sullo smartphone. Il nuovo sistema, benché sia stato introdotto quasi dieci anni fa, ha subito una forte accelerazione durante l’emergenza Covid, quando è stato esteso anche per la prescizione dei medicinali di base e quelli a pagamento. “Sono particolarmente orgoglioso delle misure per la salute contenute nel Dl Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri – ha sottolineato il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato -. Il Governo Meloni interviene nuovamente in ambito sanitario, a tutela della salute ma anche per semplificare la vita dei cittadini, rendendo ancora più efficiente ed accessibile il servizio farmaceutico". “Con le integrazioni previste all’interno del Decreto Semplificazione – ha dichiarato il responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale della Fondazione Aidr e cardiologo, Andrea Bisciglia – l’utilizzo della ricetta elettronica diventa non solo definitivo, ma viene esteso anche alla prescrizione dei farmaci per i malati cronici. In questo caso la ricetta vale un anno e consente di fare scorta di farmaci per 30 giorni. I vantaggi – ha aggiunto ancora Bisciglia - sono numerosi, non solo per i pazienti che non dovranno più recarsi fisicamente negli studi medici, ma anche per i sanitari in termini di ottimizzazione dei tempi e di appropriatezza delle cure stabilite. C’è poi da evidenziare che la prescrizione trasmessa digitalmente consentirà al paziente di utilizzare la ricetta in tutta Italia, con un notevole risparmio anche in termini di carta usata”. “La digitalizzazione in ambito sanitario – ha rimarcato infine il Presidente della Fondazione Aidr, Mauro Nicastri – consente di migliorare i servizi, con molteplici vantaggi dal punto di vista di appropriatezza delle cure ed efficienza delle prestazioni. La strada indicata dal Ministero della Salute può quindi rappresentare un’ottima opportunità per l’implementazione dei sistemi digitali in questo settore. Noi di AIDR continueremo a fare la nostra parte a supporto dei cittadini”. Gli altri comunicati AIDR accessibili a questo link Ricetta elettronica: leggi un approfondimento de "Il Sole 24 ore" Ufficio stampa Fondazione AIDR Responsabile Dott.ssa Valentina Palmieri [email protected] Tel. 347 840 4645 Read the full article
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Io credo in una sorta di magia quotidiana - l'inspiegabile connessione che a volte sperimentiamo con luoghi, persone, opere d'arte e simili; l'inquietante appropriatezza di momenti di sincronicità; la voce sussurrata, la presenza nascosta, quando pensiamo di essere soli.
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Io credo in una sorta di magia quotidiana - l'inspiegabile connessione che a volte sperimentiamo con luoghi, persone, opere d'arte e simili; l'inquietante appropriatezza di momenti di sincronicità; la voce sussurrata, la presenza nascosta, quando pensiamo di essere soli.
Charles de Lint
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Io credo in una sorta di magia quotidiana - l'inspiegabile connessione che a volte sperimentiamo con luoghi, persone, opere d'arte e simili; l'inquietante appropriatezza di momenti di sincronicità; la voce sussurrata, la presenza nascosta, quando pensiamo di essere soli.
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Sostanzialmente è l'Apocalisse. Tutto, come la giro o la volto, va in vacca. Ciononostante ammiro sempre e comunque il mio tempismo perfetto, la mia appropriatezza. Un ottimo momento per avere i muratori in casa, complimenti. 2020, sei bisesto come l'anno in cui sono nata. Sono attrezzata per la tempesta e te vattene a fanculo.
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Da: LE STREGHE DI SHAKESPEARE - di Gianpiero Menniti
TRAGEDIA E DESIDERIO
[...] La tragedia nasce dal contrasto tra razionale e irrazionale, conflitto irriducibile, dissonanza mortale. Non può esserci mediazione: tutta la materia vivente converge verso l’azione inesorabile, si sublima nell’atto irrimediabile, si compie nell’annientamento. Aristotele, riguardo al carattere dei personaggi, raccomandava che questo fosse appropriato e conveniente all’azione, efficace e attivo nel condurla a termine, conforme al modello imitato, costruita coerentemente secondo necessità – relazione di causa ed effetto – e verosimiglianza. Laddove la tragedia è orrore e pietà, l’atto della sua interpretazione richiede che il pathos dell’attore susciti questi sentimenti con tutta l’energia che essi possiedono. L’imitazione scenica diviene azione catartica, purificatrice, proprio perché ferma il tempo percepito come reale in quello finzionale della rappresentazione: essa vive nell’animo perturbato dello spettatore, lo commuove, lo agita, lo coinvolge, ne assorbe i sensi fino al parossismo. Cambia, adesso, la prospettiva e poniti sul palcoscenico della vita: cosa faresti se la donna che ami fosse divenuta parte integrante del tuo 'Io' e tu del suo? Se sulla scena tu non potessi astrarti senza sentire ciò che lei sente, senza essere in lei mentre compie l’azione e nello stesso tempo percepirti come parte separata che pur vede e conosce e sente ma sempre anelando al ricongiungersi ineluttabile? Ebbene, potresti mai tradire te stesso restituendo corpo e mente al distacco, alla separazione, al ritorno verso l’incompiutezza dopo aver toccato l’apice del completamento? Appropriatezza, convenienza, coerenza, conformità: questi possono anche costituire il modello dell’azione scenica. Ma essi, sono i vincoli che promanano dal sentimento sulla scena della vita. Amare in questo modo non può essere calcolo, non appartiene alla dimensione razionale: è la purezza del desiderio insopprimibile.
- Oskar Kokoschka (1886 - 1980): "La sposa del vento", 1914, Kuntsmuseum, Basilea
- In copertina: Maria Casalanguida, Interpretazione de ‘Il bagno turco di Ingres’, 1976, collezione privata
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“Il concetto di appropriatezza ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel nostro Servizio sanitario nazionale e con il Covid, a seguito dei ritardi nelle visite e delle lunghe liste d’attesa che si sono create, la situazione relativa al tempo richiesto dai pazienti per approfondire eventuali dubbi diagnostici all’interno delle strutture ospedaliere, dunque a seguito dell’invio da parte dei pediatri di famiglia e di chi lavora sul territorio, è diventato un qualcosa di molto problematico, soprattutto per determinate sottospecialità pediatriche”. Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria dell’Università di Parma, Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e Presidentessa della Sipps- sezione Emilia-Romagna, commenta così uno dei temi al centro – Consensus sull’appropriatezza prescrittiva diagnostica in pediatria specialistica -, del XXXV Congresso Nazionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), di cui è coordinatrice. L’evento, dal titolo ‘Pediatria 5P – Predittiva, Preventiva, Personalizzata, Partecipata, Proattiva‘, si chiude domani a Bologna ed ha visto la partecipazione di 400 pediatri, provenienti da tutta Italia. In un documento le strategie per ridurre le liste di attesa “Per questo motivo – prosegue – come Sipps Emilia Romagna, e sotto il mio coordinamento, in più di 100 tra pediatri e altri specialisti che si occupano della salute dei bambini, tra cui chirurghi, ginecologi e psicologi, abbiamo voluto sviluppare un documento che sarà presentato a Bologna per la prima volta e che serve ai pediatri stessi per ridurre le liste d’attesa garantendo un accesso equo alle cure e rivedendo le indicazioni validate dalla letteratura sulla necessità di un approfondimento diagnostico, sull’invio in ospedale e sul numero di visite di controllo per persone e pazienti pediatrici che presentano determinati sintomi. Chiaramente- sottolinea Susanna Esposito – l’obiettivo è quello di fare in modo che si identifichino criteri condivisi per le dieci patologie più comuni per singola sottospecialità, con la finalità di tutelare i pazienti, in quanto un esame diagnostico o un ricovero non appropriato non solo possono avere determinati rischi e nessun beneficio, ma possono anche determinare un uso cattivo delle risorse. Senza dimenticare, è il caso della pediatria, che possono impattare in maniera importante sulla sofferenza psicologica dei bambini e delle loro famiglie”. Comunicazione ospedale-territorio “Per questo motivo – evidenzia la Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e Presidentessa della Sipps 1- sezione Emilia-Romagna- abbiamo puntato sulla comunicazione e sulla condivisione tra ospedale e territorio, che parte dall’esperienza dei professionisti che si occupano di bambini all’interno dell’Emilia Romagna seguendo un metodo che, naturalmente, può essere traslato in qualsiasi altra realtà d’Italia, in quanto diamo enfasi non tanto ai processi di tipo organizzativo, quanto agli esami raccomandati a fronte di determinati sintomi, diamo indicazioni sull’invio in ospedale e con quale urgenza questo debba avvenire, indichiamo la frequenza delle visite di follow up e sottolineiamo le principali esigenze formative, perchè spesso ai convegni si parla in modo ripetuto di alcune tematiche mentre altre vengono trascurate. Il nostro- dichiara inoltre la professoressa Esposito- è stato una sorta di tentativo di sfida proponendo un approccio diagnostico che fosse basato sulle evidenze scientifiche più recenti, con l’ottica di limitare i rischi per i pazienti, contenere l’ansia delle famiglie e risparmiare risorse”. La Consensus Numerosi gli argomenti che trovano spazio all’interno della Consensus, un documento formato da ben 164 pagine. “Noi- afferma l’esperta- abbiamo esteso l’analisi a tutte le sottospecialità pediatriche e per singola sottospecialità abbiamo posto tre domande: quando sono indicati esami di laboratorio o radiologici e quali sono quelli indicati a fronte di uno specifico sospetto diagnostico; quando è indicato l’invio in ospedale per visita specialistica e con quale priorità l’invio è indicato (es. U, urgente con invio in PS; B, breve; D, differibile; P, programmabile); quali sono le principali esigenze dal punto di vista formativo”. In totale sono 26 gli ambiti specialistici considerati: dall’allergologia alla cardiologia, dalla chirurgia alla dermatologia, dall’ematologia ed oncologia all’emergenza-urgenza, dalla ginecologia alla neonatologia, dalla neurologia alla nutrizione, dall’odontoiatria all’ortopedia, dalla pneumologia alla psicologia clinica, solo per citarne alcune. “Abbiamo riportato due tabelle per ognuna di queste singole specialità- ricorda Susanna Esposito- con i principali dieci quesiti diagnostici che arrivano all’attenzione dello specialista e le manifestazioni cliniche per cui ha senso procedere con approfondimenti specialistici. Ad esempio, se un bambino ha un attacco di asma non deve necessariamente fare sempre una visita specialistica e nel documento abbiamo riportato quando questa è raccomandata”. Quali esami eseguire, ecco cosa indica il documento Nella Consensus, la cui stesura ha preso il via nella scorsa primavera, vengono riportati gli esami da eseguire. “In alcuni casi – precisa – questi esami possono essere effettuati già a livello territoriale, prima che il bambino venga inviato all’ospedale. Se restiamo sull’esempio del bambino con sospetto asma bronchiale, gli approfondimenti diagnostici vanno previsti in caso di episodi di broncospasmo recidivanti o con necessità di steroide sistemico e/o ossigeno e/o con accesso ospedaliero e/o con sintomi con lo sforzo o nel sonno. Diamo inoltre indicazioni anche sull’eventuale urgenza, ad esempio nel caso dell’asma bronchiale da considerarsi in presenza di insufficienza respiratoria non responsiva ai farmaci e sul follow up. In più- conclude la professoressa Esposito- abbiamo identificato le tre esigenze formative più importanti, su cui è necessario fare approfondimenti perché ci siamo resi conto che nell’integrazione del lavoro tra specialisti ospedalieri e specialisti del territorio vi sono alcune lacune su argomenti che sono evoluti di recente e che vengono trattati in misura minore nei tradizionali Convegni medici”. Fonte
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AMICA (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto) si rivolge alle istituzioni per chiedere la revoca dell’accreditamento “se percorso studi non è completo e non comprende contraccezione e interruzione volontaria della gravidanza”. Aderiscono, tra gli altri, medici, ginecologi, Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
«La scuola di specializzazione in Ostetricia e Ginecologia dell’Università Campus Bio Medico di Roma nella sua carta definisce “crimine” l’interruzione volontaria della gravidanza e impone a studenti e frequentatori l’obiezione di coscienza in aperta violazione della legge 194 che, all’articolo 9, riconosce il diritto del personale sanitario a sollevare obiezione di coscienza esclusivamente in base a una scelta personale, e non come linea di condotta imposta dalla scuola o dal posto di lavoro».
Questa la denuncia di AMICA, (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto), che stamattina ha organizzato alla Camera una conferenza stampa sul tema. Nell’occasione è stato presentato anche un appello ai Ministri di Università e Salute, cui hanno già aderito, tra gli altri, medici, ginecologi, l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti(Uaar). Alle istituzioni si chiede la revoca dell’accreditamento se non sarà assicurato agli specializzandi un percorso completo che comprenda contraccezione e interruzione volontaria della gravidanza e se non si terrà conto del principio di laicità e di quello di appropriatezza.
Dal 2014 i laureati in Medicina e Chirurgia possono accedere alle Scuole di Specializzazione Universitarie di Area Sanitaria solo dopo aver superato un concorso nazionale che esita in una graduatoria, in base alla quale si procede all’assegnazione dei vincitori alle varie scuole.
Al fine di garantire a tutti gli specializzandi un’adeguata formazione teorica e clinica, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha definito, con Decreto del 13 giugno 2017 (Gazzetta Ufficiale, Supplemento ordinario n. 38 del 14 luglio 2017 – Serie generale n.163, allegato n.1), i requisiti e gli indicatori di attività formativa e assistenziale necessari per l’accreditamento delle varie Scuole di Specializzazione. Nel 2017 l’Osservatorio Nazionale per la Formazione Medica Specialistica, supportato da AGENAS e ANVUR, ha accreditato pienamente 672 Scuole di Specializzazione, mentre 629 sono state accreditate “con riserva”, ossia in via provvisoria e in attesa di ulteriore verifica. Tra queste figura la Scuola di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia del Campus Biomedico di Roma, che ad oggi continua a ricevere gli specializzandi dalla graduatoria nazionale. Il Campus Biomedico è retto «da uno Statuto conforme alle finalità e ai principi ispiratori dell’Istituzione, come espressi nella Carta delle Finalità e nel Codice Etico» (cfr: https://www.unicampus.it/ateneo/mission-e-storia). Nella Carta delle Finalità, agli artt. 10 e 11 si afferma quanto segue:
art. 10: «Il personale docente e non docente, gli studenti e i frequentatori dell’Università si impegnano a rispettare la vita dell’essere umano dal momento iniziale del concepimento fino alla morte naturale. Essi considerano l’aborto procurato e la cosiddetta eutanasia come crimini in base alla legge naturale; per tale motivo si avvarranno del diritto di obiezione di coscienza previsto dall’art. 9 della legge 22 maggio n. 194. Si ritiene inoltre inaccettabile l’uso della diagnostica prenatale con fini di interruzione della gravidanza e ogni pratica, ricerca o sperimentazione che implichi la produzione, manipolazione o distruzione di embrioni».
Art. 11: «Il personale docente e non docente, gli studenti e i frequentatori dell’Università riconoscono che la procreazione umana dipende da leggi iscritte dal Creatore nell’essere stesso dell’uomo e della donna, ed è sempre degna della più alta considerazione. I criteri morali che devono guidare l’atto medico in questo campo si deducono dalla dignità della persona, dal significato e dalle finalità della sessualità umana. Tutti considerano, pertanto, inaccettabili interventi quali la sterilizzazione diretta e la fecondazione artificiale».
«Tali dichiarazioni – sostengono i firmatari – evidenziano come la formazione offerta dal Campus Biomedico agli specializzandi in Ostetricia e Ginecologia sia basata su una impostazione ideologica e confessionale, carente di insegnamenti su temi fondamentali per l’attività professionale del ginecologo, quali la interruzione volontaria di gravidanza e la contraccezione. Le affermazioni contenute nella Carta delle Finalità costituiscono inoltre una grave violazione della legge 194, che non ammette l’imposizione dell’obiezione di coscienza da parte della struttura a cui si è stati assegnati sulla base di una graduatoria e non per libera scelta personale».
Per questo AMICA e le associazioni, realtà e personalità aderenti chiedono:
• al Ministro della Salute e al Ministro dell’Università e della Ricerca di attivare la verifica, da parte dell’Osservatorio Nazionale per la Formazione Medica Specialistica, della completezza dei programmi di studio della Scuola di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia del Campus Biomedico in tema di interruzione volontaria della gravidanza e contraccezione. Qualora tali insegnamenti non fossero presenti nei programmi formativi, si chiede la revoca dell’accreditamento;
• al Ministro dell’Università e della Ricerca di specificare nel dettaglio, tra i criteri e i requisiti fondamentali per l’accreditamento, gli argomenti che devono essere obbligatoriamente trattati nei programmi di studio delle Scuole di Specializzazione. In particolare, le Scuole di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia non possono escludere la formazione sull’interruzione volontaria della gravidanza, la contraccezione, la fecondazione medicalmente assistita.
• al Ministro della Salute di agire nei confronti del Campus Biomedico per la piena applicazione delle norme in vigore in Italia, che prevedono il rispetto della legge 22 maggio 1978 n. 194, che non ammette l’imposizione dell’obiezione di coscienza;
• al Ministro della Salute, al Ministro dell’Università e della Ricerca e ai Presidenti di Regione di vigilare sull’attuazione dell’art. 15 della legge 194 del 1978, che impegna le Università, le Regioni e le Aziende Ospedaliere a promuovere la formazione e «l’aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie sui problemi della procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali, sul decorso della gravidanza, sul parto e sull’uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza».
Contatto: [email protected] – 320.02.23.130
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Venezia, Sanità. In Veneto primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Parkinson
Venezia, Sanità. In Veneto primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Parkinson. Lanzarin, "Patologia diffusa e impattante che richiede un approccio moderno". La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell'Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, ha approvato, con relativa delibera, il suo primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per rispondere alla necessità di garantire continuità, integrazione e omogeneità nella presa in carico dei pazienti affetti dalla Malattia di Parkinson, attraverso aspetti chiave come il coordinamento e il superamento della frammentazione delle cure, l'integrazione sanitaria e sociosanitaria, l'ottimizzazione delle risorse disponibili e la sostenibilità. "Si tratta di una patologia molto diffusa e impattante – dice Lanzarin – non solo per il paziente ma anche per la sua famiglia. Basti pensare che secondo l'OMS a livello mondiale la prevalenza della MDP risulta raddoppiata negli ultimi 25 anni e che nel 2022, nella Regione del Veneto, i soggetti con MdP che si sono rivolti ai servizi sanitari regionali sono risultati oltre 17.800". La maggior parte di loro è di età superiore ai 65 anni (89,6%) con una maggior interessamento del genere maschile (54,1%) e la cui prevalenza è risultata pari al 3,7 per 1.000 (4 per 1.000 negli uomini e 3.3 per 1.000 nelle donne). I tassi aumentano progressivamente con l'età e sono nettamente superiori nei maschi in tutte le classi d'età considerate. "Assistere al meglio queste migliaia di persone – sottolinea Lanzarin - è un dovere morale, oltre che sanitario, ed è per questo che abbiamo varato questo PDTA specifico". La MdP si caratterizza infatti per un decorso eterogeneo, in cui si deve conciliare la progressione della malattia con le eventuali malattie croniche associate. Per tale ragione, è importante orientare correttamente i pazienti ed i loro familiari rispetto alla diagnosi, alle diverse fasi di malattia, ai diversi interventi terapeutici ed assistenziali e alla prognosi. Tale modello di presa in carico coglie anche alcuni elementi cardine proposti dalla Missione 6 del PNRR che propone linee di azione che rafforzano la sinergia tra i diversi servizi sociali e socio-sanitari, tra ospedale e territorio, anche attraverso la creazione e il potenziamento di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità). Il rafforzamento dell'assistenza domiciliare e lo sviluppo della telemedicina, come l'implementazione di tecnologia e-Health e di sistemi informativi adeguati per l'erogazione ed il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), oltre a un Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr) operativo su tutto il territorio regionale, rivestono un importante significato anche per le persone affette da MdP. Tra gli aspetti innovativi che sono stati valorizzati nel documento e che andranno implementati per armonizzare il percorso di cura ed assistenza del paziente con MdP ai fini di una maggior appropriatezza della presa in carico, si annoverano: - la multidisciplinarietà, che deve essere prevista sin dalle prime fasi della diagnosi; - l'importanza di curare la comunicazione della diagnosi, che deve essere garantita al paziente dal team multidisciplinare che opera negli ambulatori specialistici e dal medico di medicina generale; - la promozione di interventi di prevenzione, sia per la correzione dei fattori di rischio modificabili, sia per favorire stili di vita salutari, a cominciare dalle fasce di età più giovani; - la riabilitazione come opportunità terapeutica sin dalle prime fasi della malattia, la cui accessibilità deve essere garantita; - l'attenzione alle differenze di genere in ogni fase del percorso; - il coinvolgimento delle Associazioni dei pazienti e dei familiari per supportare la realizzazione di servizi adatti ai loro bisogni; - la promozione dell'approccio basato sul design thinking; - la co-progettazione di servizi "con" il paziente, non "per" il paziente; - la pianificazione anticipata delle cure palliative. Attraverso l'istituzione di una rete consapevole, capillare e condivisa, sarà possibile garantire l'implementazione del PDTA e alle Aziende ULSS e Aziende Ospedaliere Universitarie verrà chiesto di: 1. emettere un provvedimento di recepimento entro 90 giorni dall'approvazione del PDTA regionale; 2. identificare un Referente per ogni AULSS/AOU per la MdP entro 90 giorni, che dovrà coordinarsi con il Tavolo regionale permanente per la MdP partecipando ad incontri di coordinamento regionale a cadenza quadrimestrale; 3. istituire un Tavolo di Coordinamento Interdistrettuale entro 90 giorni, che coinvolga i diversi professionisti del percorso di diagnosi, trattamento, assistenza della MdP; 4. convocare quadrimestralmente il Tavolo Interdistrettuale per attività di coordinamento; 5. realizzare un PDTA aziendale entro 24 mesi dalla data di recepimento e favorirne l'implementazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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In base a quali criteri, si "attribuisce" un compito assistenziale ad un OSS ?
In base a quali criteri, si “attribuisce” un compito assistenziale ad un OSS ?
In base a quali criteri, si “attribuisce” un compito assistenziale ad un OSS ? CAPACITÀ E COMPETENZA DEL SINGOLO OSS
L’infermiere deve attribuire attività appropriate tenendo conto della complessità e dell’instabilità delle condizioni del paziente. Il compito giusto è quello attribuibile per un paziente specifico; sono solitamente compiti ripetitivi, standardizzabili e relativamente non invasivi. I…
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