#antonio savona
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dailyretrogames · 2 years ago
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indieretronews · 2 years ago
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retelabuso · 5 months ago
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SAVONA / ENNA - Caso don Giuseppe Rugolo; si decide sui giornalisti denunciati per diffamazione dal prete
Udienza davanti al GIP del tribunale di Enna,  Ornella Maimone, per decidere sull’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata da Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato lo scorso 5 marzo a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale aggravata a danno di minori,  contro Antonio Messina il giovane che ha denunciato gli abusi e la giornalista Manuela Acqua, entrambi accusati di diffamazione e…
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Crotone, la Polizia di Stato dona l’olio di Capaci all’Arcivescovo in memoria delle vittime della mafia, nel 32° anniversario degli attentati di Capaci e Via D’Amelio.
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Crotone, la Polizia di Stato dona l’olio di Capaci all’Arcivescovo in memoria delle vittime della mafia, nel 32° anniversario degli attentati di Capaci e Via D’Amelio. Anche quest’anno si svolge l’iniziativa della consegna dell’ “ olio di Capaci “ all’autorità religiosa locale, che verrà consacrato nel corso della Settimana Santa e, divenuto sacro crisma, utilizzato per l’ amministrazione dei sacramenti. L’iniziativa, che coinvolge tutte le Questure, si inserisce nell’ambito delle manifestazioni per ricordare le vittime della mafia, nel 32^ anniversario degli attentati di Capaci e Via D’Amelio. Ieri mattina, il Questore Marco Giambra, accompagnato dal Capo di Gabinetto Ugo Nicoletti e da una rappresentanza del personale della Questura, nonché dal Cappellano della Polizia di Stato Mons. Ezio Limina, ha fatto visita a S.E. Monsignor Angelo Raffaele Panzetta, Arcivescovo della Diocesi Crotone-Santa Severina, presso la sede dell’Arcivescovado. In tale occasione, il Questore ha consegnato all’Arcivescovo una ampolla contenente l’olio prodotto dall’Associazione “ Quarto Savona 15 “, che prende il nome dalla sigla radio utilizzata dall’equipaggio della Polizia di Stato di scorta al Giudice Giovanni Falcone. Nel luogo della strage del 23 maggio 1992, a pochi passi dallo svincolo autostradale di Capaci, dove rimasero uccisi i tre agenti della scorta – Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo – ed i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, sorge un giardino dove sono piantati degli alberi di ulivo, ciascuno dedicato ad una vittima innocente della barbarie mafiosa. Anche quest’anno l’Associazione ha provveduto a raccogliere le olive prodotte dagli alberi, ricavandone l’olio, che viene donato affinchè il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei caduti nella lotta contro la mafia possa essere simbolo di redenzione per il territorio, rappresentando la vittoria del bene sul male. L’Arcivescovo ha ringraziato il Questore per il significativo dono e, nel riceverlo, ha esternato il suo apprezzamento e la vicinanza alla Polizia di Stato, nonchè a tutte le forze dell’ordine, per l’impegno quotidianamente profuso per garantire la sicurezza dei cittadini.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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m2024a · 8 months ago
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/paperissima-adrenalina-nozze-sfumate.html Paperissima, adrenalina, nozze sfumate: l'amore tra Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas Sei anni fa Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas si dicevano addio. La coppia nata nello studio di Paperissima Sprint ha vissuto una storia d'amore molto chiacchierata sulle riviste di gossip e sui social network. Lo sportivo e l'ex velina sono stati insieme dal 2012 al 2017, anno nel quale le loro strade si sono definitivamente separate. L'incontro a Paperissima Sprint Estate 2011. Vittorio Brumotti viene scelto da Antonio Ricci per condurre l'edizione estiva di Paperissima Sprint. Ad affiancarlo alla conduzione c'è l'ex velina Giorgia Palmas, reduce dalla vittoria del reality L'Isola dei famosi. La storia con il fidanzato Davide Bombardini, dal quale ha avuto una bambina, è già in crisi ma manca ancora la conferma ufficiale. Sul set di Paperissima Sprint Vittorio e Giorgia entrano subito in sintonia e le riviste di gossip gli attribuiscono subito un flirt. Brumotti e Palmas però non confermano le voci. Ma a febbraio 2012 l'ex velina fa sapere che la relazione con Bombardini è finita da tempo. "Ci abbiamo provato ma eravamo in crisi già prima dell'Isola", racconta Giorgia durante un'ospitata a Verissimo. La prima paparazzata insieme Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas si frequentano dalla primavera 2012 ma sono bravi a schivare i fotografi. A maggio, però, la coppia viene paparazzata insieme per la prima volta in centro a Milano durante una serata per locali. Baci appassionati, sguardi romantici e feeling evidente non lasciano più dubbi sull'interesse reciproco e il settimanale Oggi dedica alla nuova coppia via un servizio esclusivo. Poche settimane dopo il campione di bike trial e l'ex velina escono allo scoperto anche sui social network. Sul web pubblicano le prime foto insieme da un tatuatore. L'estate per Giorgia e Vittorio è caldissima e i due vengono fotografati insieme felici e appassionati prima in Sardegna, terra natale di lei, è poi in giro per l'Italia con la nuova conduzione di Paperissima Sprint. L'anello che sa di promessa Ottobre 2012. Durante un'intervista in occasione del lancio di un nuovo brand, Giorgia Palmas si presenta con una vistosa novità all'anulare sinistro. Un anello regalatole da Vittorio come pegno d'amore. "Non avevo mai regalato un anello prima. Tutti mi hanno chiesto se fosse di fidanzamento. No, l'ho preso perché mi piaceva, volevo darle un diamante. Gliene voglio regalare altri dieci", racconta lo sportivo a Vanity Fair. Intanto in tv proseguono gli impegni per loro con l'edizione 2014 di Paperissima Sprint, ma Vittorio è impegnato anche con le sue imprese sportive e il ruolo di inviato a Striscia la notizia. L'aggressione a Brumotti nel 2015 Agosto 2015. Vittorio Brumotti e il padre stanno percorrendo il tratto della provinciale tra Toirano e Bardineto, in provincia di Savona, a bordo delle loro bici. Sono seguiti da alcuni amici in auto. Un'altra auto tenta una manovra azzardata e ne nasce un diverbio che sfocia in aggressione. Vittorio e il padre vengono malmenati e lo sportivo finisce in ospedale. Le ferite al volto sono profonde e Brumotti subisce un intervento chirurgico per evitare di perdere l'occhio. Giorgia gli manifesta il suo amore con un messaggio social. Le prime voci di crisi 25 giugno 2016. Melissa Satta e Kevin Prince Boateng si sposano a Porto Cervo. Tra gli invitati c'è anche Giorgia Palmas, amica di Melissa. Al fianco della bella sarda, però, non c'è Vittorio Brumotti. Alle nozze Giorgia è da sola e i rumor su una crisi tra lei e lo sportivo si fanno insistenti. I fan della coppia notano anche la loro strana assenza dai social. A luglio, però, Vittorio e la Palmas tornano a farsi vedere insieme uniti e affiatati e l'ex velina scaccia via le indiscrezioni rilasciando una dichiarazione decisa: "Siamo una coppia nella vita e nel lavoro. Tra noi c'è un rapporto normale. Alla base di tutto c'è che litighiamo sempre. Gli alti e bassi ci sono in tutte le coppie, altrimenti è tutto finito". Le voci sulle nozze Durante l'estate del 2016 le riviste di gossip fanno circolare la notizia che Giorgia Palmas e Vittorio Brumotti sia intenzionati a compiere il grande passo. L'anello c'è da tempo, ma i due non hanno mai parlato pubblicamente di matrimonio. Così, per mettere un freno alle voci, Giorgia fa una smentita ufficiale: "Abbiamo il nostro equilibrio, siamo una coppia rock’n roll che funziona bene. Quando ci sposeremo lo saprete". La crisi definitiva e l'addio Nell'estate 2017 nuove voci su una presunta crisi tra Vittorio e Giorgia tornano a farsi insistenti. Il settimanale Spy riferisce che la coppia ha trascorso tutta l'estate separata, lei in Sardegna con la figlia e lui in giro per l'Italia per impegni sportivi.
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armatofu · 1 year ago
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Cristóbal Colón
(Unknown - 1506/05/20)
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Navegante, cartógrafo y almirante
Su expedición alcanzó América en 1492 y se le otorgó el título de “Descubridor de América”. El mundo cambió para siempre.
Reconocido por: El descubrimiento de América
Cargos: Virrey y gobernador general de las Indias Occidentales
Padres: Domingo Colón y Susana Fontanarossa
Cónyuge: Felipa Moniz
Pareja: Beatriz Enríquez de Arana
Hijos: Diego Colón y Hernando Colón
Nombre: Cristoforo Colombo - Christophorus Columbus ¿Cuándo y dónde nació Cristóbal Colón?Cristóbal Colón nació alrededor del año 1451 en territorio de la República de Génova (hoy parte de Italia), aunque la ubicación exacta sigue en disputa. Algunos historiadores sitúan su origen en Aragón, España; otros afirman que nació en Portugal.
Familia
Hijo de Domenico Colombo, tejedor de lana, y de Susanna Fontanarossa. Tuvo cuatro hermanos: Bartolomé, Giacomo, Giovanni Pellegrino y Bianchinetta.
Bartolomé trabajó como cartógrafo en un taller en Lisboa y, al igual que Cristóbal, tuvo siempre vocación por el mar. Cristóbal también se dedicó a la venta de mapas y cartas desde muy joven.
Navegante
Fue marinero desde los quince años y ejerció mando en barco desde los veinte o veintidós años. En uno de sus escritos, Colón afirma haber salido al mar a la edad de diez años. En 1470, la familia se mudó a Savona, donde su padre se hizo cargo de una taberna.
Entre 1470 y 1476 recorrió todas las rutas comerciales importantes del Mediterráneo, desde Quíos, en el Egeo, hasta la península Ibérica, al servicio de las más importantes firmas genovesas.
Participó en el enfrentamiento entre Renato de Anjou y el rey de Aragón, Juan II, por la sucesión a la Corona de Nápoles. En 1474, con veintitrés años, fue contratado como marinero en un barco con destino a la isla de Khíos en el mar Egeo. Tras pasar un año en la isla, regresó a Italia financieramente independiente.
Se cree que llegó a las costas del sur de Portugal (Lagos), cerca de Sagres, tras un combate naval acaecido cerca del cabo de San Vicente, el 13 de agosto de 1476. Incendiado su barco, salvó su vida agarrándose a un remo y nadando hasta la costa. Residió en Portugal casi diez años. De los portugueses aprendió a conocer el océano y a frecuentar las rutas comerciales que iban desde Islandia hasta Madeira. En el año 1477 viajó hasta Inglaterra e Islandia, y en 1478 de Lisboa a el archipiélago de Madeira con cargamentos de azúcar.
Matrimonio, pareja e hijos
Probablemente contrajo matrimonio en 1479 con Felipa Perestrello e Moniz, hija de una rica familia portuguesa. De este matrimonio, nació alrededor de 1482 en la isla de Porto Santo, del archipiélago de Madeira, su sucesor Diego Colón. Su esposa murió de tuberculosis solo seis años después de casarse. En 1487 tomó como amante en España a Beatriz Enríquez de Arana, de veinte años de edad, con la que tuvo a su hijo Hernando Colón, el 15 de agosto de 1488.
¿Cómo descubrió América?
Hacia 1483 o 1484 defendió su proyecto de circunnavegación ante los portugueses, quienes lo rechazaron.
A finales de 1484 o principios de 1485 dejó Portugal secretamente y viajó a Castilla. Tras arribar con su hijo Diego a algún puerto del golfo de Cádiz, quizá Palos de la Frontera, visitó el monasterio franciscano de Santa María de La Rábida, donde recibió ayuda material.
El 20 de enero de 1486, los Reyes Católicos recibieron por primera vez a Colón en Alcalá de Henares (Madrid) y a continuación nombraron una junta de expertos para valorar el proyecto colombino. A pesar de que muchos no daban crédito a lo que prometía, nunca le faltaron protectores. Algunos de los más constantes fueron frailes con influencia ante los Reyes, como el incondicional, buen astrólogo y entendido en navegación, fray Antonio de Marchena. Otro religioso influyente, maestro del príncipe don Juan, y siempre favorable a Colón fue fray Diego de Deza. Un tercer religioso, decisivo en 1491 y 1492, fue el fraile de La Rábida, Juan Pérez. Además, contó con el apoyo de algunos cortesanos distinguidos, como fue el caso de Luis de Santángel, Juan Cabrero o Gabriel Sánchez.
Para hacer frente a sus necesidades, trabajó con sus manos pintando mapas de marear o portulanos y comerció con libros de estampa.
Las Capitulaciones de Santa Fe
Los Reyes Católicos decidieron respaldar su plan. El 17 de abril de 1492 se firmaron las Capitulaciones de Santa Fe, un documento-contrato que estipulaba las condiciones bajo las cuales Cristóbal Colón llevaría a cabo el viaje descubridor. El documento consta de dos partes: un preámbulo que reza: "Vuestras Altezas dan e otorgan a don Cristóbal Colón en alguna satisfacción de lo que ha descubierto en las Mares Océanas y del viaje que agora, con la ayuda de Dios, ha de hacer por ellas en servicio de Vuestras Altezas, son las que se siguen". Este "ha descubierto" es, para los partidarios de la teoría del Predescubrimiento, la prueba documental decisiva. Colón se atribuye, antes de 1492, descubrimientos en el océano que ahora transfiere a los Reyes Católicos. A cambio, estos le otorgan una serie de privilegios que conforman la segunda parte del documento.
1º) El oficio de Almirante de la Mar Océana, vitalicio y hereditario, en todo lo que descubra o gane, conforme al modelo del almirante mayor de Castilla.
2º) Los oficios de virrey y gobernador en todo lo que él descubra o gane. No se habla de heredabilidad. Para cubrir los cargos en las Indias, puede proponer terna a los Reyes para que estos escojan.
3º) La décima parte de todas las ganancias que se obtengan en su almirantazgo.
4º) Que todos los pleitos relacionados con las nuevas tierras los pueda resolver él o sus justicias. Este punto nunca se cumplió porque estaba condicionado a los precedentes castellanos.
5º) El derecho a participar con la octava parte de los gastos de cualquier armada, recibiendo a cambio la octava parte de los beneficios.Con este documento capital y otras mercedes, se dirigió a la villa de Palos a preparar la flota descubridora. Tres embarcaciones, Pinta, Niña y Santa María; un presupuesto de unos dos millones de maravedíes; y alrededor de 90 hombres, reclutados con la ayuda inestimable de los hermanos Martín Alonso Pinzón y Vicente Yáñez Pinzón, formaron la flota descubridora más trascendental de la historia.
Primer viaje
El 2 de agosto de 1492, Cristóbal Colón mandó embarcar a toda su gente, y al día siguiente, antes de salir el sol, dejaba el puerto de Palos.
La primera escala fue en las Canarias, donde tuvieron que arreglar el timón de la Pinta. Colón llevó dos registros sobre las distancias recorridas: uno secreto o verdadero (solo para él), y otro público o falseado, en el que informaría distancias menores. Esta táctica tenía como objetivo reducir el descontento y la preocupación entre la tripulación. El día 13 de septiembre, descubrió la declinación magnética de la tierra; y el 16 llegaron al mar de los Sargazos. A partir del 1 de octubre se percató de que algo fallaba. El 6, ya habían sobrepasado las 800 leguas y no había indicios de tierra.
Durante la noche del 6 al 7 de octubre, se produjo el primer motín entre los marineros de la Santa María. Los hermanos Pinzón apoyaron a Colón y lograron sofocarlo. No obstante, en la noche del 9 al 10 de octubre el malestar se extendió a todos, incluidos los propios Pinzón. Acordaron navegar tres días más y, al cabo de ese tiempo, si no encontraban tierra, regresarían. No hizo falta: en la noche del 11 al 12 de octubre, el marinero Rodrigo de Triana lanzó el grito de: "¡Tierra!". Al día siguiente desembarcaron en la isla de Guanahaní (que ellos bautizaron como San Salvador), actual isla de Watling, en el archipiélago de las Bahamas, y tomaron posesión de la nueva tierra en nombre de los Reyes Católicos.
El 28 de octubre, arribaron a Cuba, y el 21 de noviembre Martín Alonso Pinzón se separó de la flota.
El 6 de diciembre llegaron a la isla de La Española; y el 24 encalló la Santa María. Con sus restos y la ayuda del cacique de la zona, Guacanagarí, construyeron el fuerte de la Navidad. Tras dejar a 39 españoles ahí, siguieron la costa, encontraron a Martín Alonso Pinzón el 6 de enero, y navegaron hasta la costa de Samaná. Desde esta zona, el 16 de enero de 1493, el almirante dio la orden de regresar a España.
El viaje fue tranquilo hasta llegar a las Azores, donde sobrevino una fuerte tormenta (12-15 de febrero) que forzó a la Pinta a separarse del almirante y arribar a Bayona (Pontevedra). Otra tempestad, cerca de Lisboa (4 de marzo), obligó al descubridor a desembarcar en Portugal.
El 15 de marzo, don Cristóbal, al mando de la Niña, entraba triunfalmente en Palos. Martín Alonso lo hacía con la carabela Pinta pocas horas después. Llegaba muy enfermo, y a los pocos días falleció.
Tras el exitoso descubrimiento, Cristóbal informó a los Reyes, que se encontraban en Barcelona, se dirigió a su encuentro y fue recibido por ellos con todos los honores. Este encuentro con los Reyes Católicos en Barcelona se convertiría en uno de los momentos más icónicos de la historia de los descubrimientos, solidificando la importancia de Colón en la expansión del mundo conocido.
Segundo viaje
El 25 de septiembre de 1493, el almirante zarpó de Cádiz al mando de 17 navíos y aproximadamente 1.200 hombres, llevando consigo las primeras semillas y ganado.
Al partir de las Canarias, Colón fijó un rumbo más al sur que en su primer viaje para arribar al lugar que denominó la entrada de las Indias, situado en las Pequeñas Antillas. Tras descubrir la isla de Puerto Rico, llegó hasta el Fuerte de la Navidad y comprobó que había sido destruido y que los españoles habían muerto.
Procedió a fundar la primera ciudad de América, la Isabela. Este asentamiento, situado en lo que hoy conocemos como República Dominicana, se convirtió en el punto de partida para futuras expediciones en el continente americano.
Exploró la costa sur de Cuba, alcanzó Jamaica, y a finales de 1494 llegó a América del Sur (Cumaná), aunque mantuvo este descubrimiento en secreto hasta su tercer viaje. El 11 de junio de 1496 regresó a Cádiz vistiendo un sayal de fraile franciscano.
Tercer viaje
La organización de la tercera flota colombina fue compleja. Las Indias habían perdido algo de su atractivo inicial y escaseaban los tripulantes. La flota, compuesta por ocho navíos y 226 tripulantes, partió de Sanlúcar de Barrameda entre febrero y el 30 de mayo de 1498. Navegó desde las Canarias hasta Cabo Verde, tomando una latitud aún más al sur que en las expediciones previas, lo que le condujo a una zona de calmas.
Descubrió la isla de Trinidad. En ruta hacia La Española, avistó la isla Margarita, famosa por sus perlas, para finalmente llegar el 20 de agosto a la nueva capital de las Indias, Santo Domingo.
Una gran parte de los españoles, liderados por Francisco Roldán, se habían rebelado contra la autoridad de los Colón. El arribo del virrey no resolvió el conflicto. Las quejas contra la familia Colón, exacerbadas por algunas acciones cuestionables del Almirante como ocultar los yacimientos de perlas en Margarita y Cubagua, llegaron a la corte y motivaron su destitución por parte de los reyes.
El 23 de agosto de 1500, Francisco de Bobadilla tomó puerto en Santo Domingo para reemplazar al virrey y gobernador. Hubo cierta resistencia por parte de los Colón, lo que explicaría la severidad con la que actuó Bobadilla.
A principios de octubre de 1500, Cristóbal, Bartolomé y Diego Colón retornaron a España encadenados, acusados de una gestión despótica en la colonia de Haití. Aunque los monarcas no lo reinstalaron en sus cargos anteriores, le prometieron hacerlo mientras le encargaban un cuarto viaje.
Cuarto viaje
Con cuatro navíos y 150 hombres, partió de Cádiz el 11 de mayo de 1502. Su objetivo era encontrar un paso hacia la Especiería, ya que Colón seguía pensando que la región antillana era la antesala de Asia. Siguiendo una ruta similar a la del segundo viaje, tenía instrucciones de no detenerse en Santo Domingo. Navegó por el Caribe hasta el cabo de Honduras, continuó hasta el de Gracias a Dios y exploró la costa de Panamá. No halló ni un paso, ni oro, ni especias, y sufrió la pérdida de dos barcos.
El 1 de mayo de 1503, intentó poner rumbo a La Española, pero se vio forzado a recalar en Jamaica, en la bahía de Santa Ana, donde tuvo que encallar los dos barcos restantes y aguardar. La proeza de Diego Méndez y Bartolomé Fiesco, que lograron llegar en dos canoas desde Jamaica a La Española, les salvó.
El 28 de junio de 1504 abandonaron Jamaica y el 12 se dirigieron a España en dos navíos.
Tras arribar a Sanlúcar de Barrameda el 7 de noviembre de 1504, desilusionado y enfermo, prosiguió hasta la corte para reclamar, sin éxito, sus derechos. En sus últimos años, se volvió extremadamente religioso.
Muerte
Cristóbal Colón murió a causa del síndrome de Reiter (también conocido como artritis reactiva) el 20 de mayo de 1506 en Valladolid. Sus últimas palabras fueron: "En tus manos, Señor, encomiendo mi espíritu".
Epitafio
¡O restos e imagen del gran Colón Mil siglos durad guardados en la urna Y en la remembranza de nuestra Nación!
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personal-reporter · 1 year ago
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Una collezione inattesa alle Gallerie d’Italia a Milano
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Il dialogo tra le diverse ricerche scultoree di alcuni protagonisti del XX secolo sarà in scena alle Gallerie d’Italia di Milano fino al 22 ottobre con il percorso espositivo temporaneo Una collezione inattesa. Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura, a cura di Luca Massimo Barbero, curatore associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Banca. Una selezione di oltre 70 opere, solitamente non esposte nella sede milanese, come le più recenti acquisizioni della Collezione Intesa Sanpaolo, è in un dialogo tra le diverse ricerche scultoree di alcuni degi artisti del XX secolo a confronto con importanti approfondimenti sulla pittura del secondo dopoguerra. A rappresentare la raccolta di sculture della Collezione Henraux, nel monumentale spazio di ingresso nel museo, è la grande opera in marmo bianco Femme Paysage di Jean Hans Arp, del 1966. Se le prime sale ospitano grandi artisti del Novecento come Arturo Martini con La Pisana, Marino Marini con la Pomona e Giacomo Manzù con il Grande Cardinale Seduto, raramente esposte insieme, riunite adesso come emblematiche delle radici della scultura italiana, la sala dedicata a Fausto Melotti presenta per la prima volta un ricco corpus fittile del maestro, protagonista anche della scultura ceramica, con 19 opere rappresentative dei suoi contenitori e vasi ceramici tra cui quattro importanti Korai. Tra i protagonisti di una delle sale spicca Lucio Fontana in  rimando al tema dello Spazialismo, con opere come il grande Concetto spaziale. Attese del 1965. Per dare continuità alla tradizione della scultura in ceramica sono stati riuniti per l’occasione alcuni piatti denominati Antica Savona, oltre all’importante nucleo delle tre Nature in bronzo e terracotta. L’azzeramento e la monocromia nell’arte contemporanea internazionale dei primissimi anni Sessanta hanno il loro cuore nella scultura Complex Form di Sol LeWitt, entrata da poco nelle collezioni Intesa Sanpaolo, con un confronto tra un maestro del minimalismo americano come Robert Ryman e i protagonisti della ricerca italiana come Piero Manzoni, Alberto Burri, Toti Scialoja e Enrico Castellani, quest’ultimo presente con Superficie bianca 35 del 1966.  Le ricerche legate all’astrazione e al segno della pittura alla fine degli anni Cinquanta hanno in dialogo Carla Accardi con l’opera Senza Titolo, Giulio Turcato e Antonio Sanfilippo con Superficie 45/C/6, oltre a Il flauto di canna di Corrado Cagli, che incarna la continuità del grande pittore aprendo le sperimentazioni degli anni Sessanta e introdce idealmente al nucleo di sculture di Pietro Consagra, come Bifrontale malachite, dedicate al tema della ricerca sulle Pietre e sui Marmi che l’artista conduce tra il 1970 e il 1980. Il percorso include opere di artisti che, partendo dall’astrazione classica, arrivano al secondo dopoguerra con una pittura minimale, come Bice Lazzari  con Misura 9. Inoltre il museo di Milano, insieme a quelli di Napoli, Torino e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca. La mostra si potrà visitare martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì dalle 9.30 alle 22.30. Read the full article
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cruger2984 · 1 year ago
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THE DESCRIPTION OF SAINT ANTHONY MARY GIANELLI The Patron of Bobbio Feast Day: June 7
"When something turns out not very well or even badly, do not be disturbed nor think it a real evil but be humble before God and be confident that from it He will draw some good."
Antonio Maria Gianelli, or Anthony Mary Gianelli, was born on April 12, 1789 in Cereta, Mantua, Duchy of Milan - on Easter Sunday, to Giacomo and Maria Gianelli, and had five brothers. His mother often taught people catechism and his father was known for his efforts in peace-making in their town. Anthony grew up in a small village of farmers and he was an exceptional student - so much so that the owner of the farm he lived on - Nicoletta Rebizzo - paid for his studies for the priesthood.
In November 1807, Anthony commenced those studies in Genoa, where he began his studies in dogmatics and liturgical practice and earned his doctorate. He had been made a subdeacon in September 1811 and was granted the rather unusual privilege of being allowed to preach while still a subdeacon due to his exceptional eloquence being a well-noted fact. Giuseppe Maria Spina, the then-Archbishop of Genoa, ordained him to the diaconate in mid-1812. He was ordained to the priesthood in 1812 and had to receive special dispensation since he was not at the canonical age required for ordination.
Gianelli celebrated his first Mass in Cerreta. He served as a parish priest in Mantua after he was ordained. He sent Gianelli in 1812 to teach at Carcare in Savona. In February 1813 he was made the vice-parish priest of the San Matteo church in Genoa, and on May 23, 1814, joined the Congregation of the Suburban Missionaries of Genoa. From September 1815 until 1817 he served as a professor at the college of the Padri Scolopi in Carcare before becoming a professor of rhetoric in November 1816 in Genoa. He remained there until 1822 when he was granted another position that he would hold for a decade. His future students included the future Archbishop of Genoa Salvatore Magnasco and Giuseppe Frassinetti.
Anthony was made the archpriest of the church of Saint John the Baptist in Chiavari on the feast of St. Aloysius Gonzaga - June 21, 1826 after the Italian cardinal Luigi Lambruschini appointed him to that position; he held that position until 1837. From November 1826 he taught in Chiavari teaching his studies theological subjects as well as Latin and Greek. He was the founder of the Missionaries of Saint Alphonsus in 1827 for men and that order lasted from that point to 1856 while the Oblates of Saint Alphonsus lasted from its founding in 1828 until 1848 when it had to be dissolved. He also founded the Figlie di Nostra Signora del Giardino on 12 January 1829. It was a teaching order for females that worked with the sick. The order received formal papal approval from Pope Leo XIII on 7 June 1882 which came a few decades after Gianelli's death.
Pope Gregory XVI appointed him as the Bishop of Bobbio on November 22, 1837, and he received his episcopal consecration after his appointment. He had been preaching a mission in February 1838 when he learned that the appointment had been made. He restored devotion to Saint Columbanus in his diocese and conducted two diocesan synods. He visited each parish in his diocese on a regular basis. Anthony spent long periods in the confessional in order to accommodate the endless stream of people seeking absolution.
In April 1845, Anthony started to show signs of tuberculosis that had not been diagnosed from the onset; he spent the next month in recuperation where he seemed to regain his strength for a time. He seemed to recover during this period but his illness returned in the spring of 1846 and his condition started to deteriorate at a rapid pace.
Anthony Mary Gianelli died on June 7, 1846 at the age of 57 in Piacenza, Emilia-Romagna, Duchy of Parma, due to a serious fever combined with the tuberculosis; he had been recuperating at the time. Anthony is beatified by Pope Pius XI on April 19, 1925 and he is canonized a saint 26 years later by Pope Pius XII on October 21, 1951. A statue made out of white Carrara marble was dedicated to him on October 21, 2001. In an address to Anthony's order on February 17, 2003, St. John Paul II recalled the saint for his 'burning desire to belong to Christ' and hailed him for his dedication to evangelization and preaching.
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Gli uomini della "Quarto Savona Quindici", il ricordo dell'ispettore Dario Falvo
Dario Falvo è Ispettore Superiore della Polizia di Stato presso la Questura di Rimini. Ha 57 anni. E’ a Palermo per questo 31mo anniversario, dopo giorni di lavoro tra Ventimiglia e la sua Romagna travolta dall’alluvione. Ma non poteva mancare.Non poteva mancare per il suo amico Antonio Montinaro. Dario entra in Polizia a 20 anni, nel 1986, come agente ausiliario. E’ il suo servizio di leva e poi…
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pietroalviti · 2 years ago
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Casamari, oggi la Messa Crismale con l'olio degli ulivi di Capaci
L’olio del Laboratorio Giardino della Memoria avviato dalla Questura di Palermo e dall’Associazione “Quarto Savona 15” in quel giardino piantato nella voragine creata dall’esplosione del 23 maggio ’92 in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, verrà consacrato oggi a Casamari nella Messa…
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game-levels · 4 years ago
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retromaniapt · 4 years ago
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C64 - Monstro Giganto
C64 – Monstro��Giganto
Titulo: Monstro GigantoAno: 2021Autor: Antonio Savona / Lobo / Aldo ChiummoSistema: Commodore 64Género: Beat ’em up TRAILER
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indieretronews · 2 years ago
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brusiocostante · 4 years ago
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Anton Virgilio Savona - La merda
Lei così tenera e pulita, La base della nostra vita. Lei che solleva dalle pene, Lei che ci vuole tanto bene. E tra ogni cosa, in fondo in fondo, La più pacifica del mondo. E tra ogni cosa, in fondo in fondo, La più pacifica del mondo.
Il nome suo lo appiccichiamo Al grande capo americano, E a tutti i grandi mascalzoni Che costruiscono cannoni. Ma non è giusto, francamente, Trattarla tanto indegnamente, Ma non è giusto, francamente, Trattarla tanto indegnamente.
Povera merda disgraziata, Sempre svilita e disprezzata Quando schifati ne parliamo E il nome suo vituperiamo. Mentre sappiamo che è innocente E non ha colpa mai di niente, Mentre sappiamo che è innocente E non ha colpa mai di niente.
Non la si deve maltrattare, Non la si deve confrontare Con quegli squallidi drappelli Che usano elmetti e manganelli. E non si faccia mai la svista, Di dire che è capitalista, E non si faccia mai la svista Di dire che è capitalista.
Sempre pazienti la aspettiamo Ed ogni giorno la creiamo, Mite, umilissima, garbata, Utile, onesta e riservata. Non la dovremmo tirar fuori Per definir gli sfruttatori, Non la dovremmo tirar fuori Per definir gli sfruttatori.
Se per un po’ rifletterete Onestamente converrete Che perde presto consistenza E ha una brevissima esistenza. Mentre chi “merda” vien chiamato Muore soltanto se ammazzato, Mentre chi “merda” vien chiamato Muore soltanto se ammazzato.
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Grosseto, nuova iniziativa di DonatoriNati e Quarto Savona Quindici per coinvolgere cittadini e istituzioni
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Grosseto, nuova iniziativa di DonatoriNati e Quarto Savona Quindici per coinvolgere cittadini e istituzioni.  Avvicinare i giovani ai temi della legalità e della solidarietà: sensibilizzarli sull'importanza, prima ancora che la necessità, di valori fondamentali della società come il rispetto delle regole e la cultura della donazione del sangue. DonatoriNati e QS15 di concerto con la Prefettura di Grosseto guidata dal Prefetto Paola Berardino, hanno organizzato ieri un'iniziativa che ha coinvolto cittadini e istituzioni a tutto campo.   Chi dona il sangue, dona la vita: in mattinata , presso il Centro trasfusionale dell'ospedale Misericordia di Grosseto, donne e uomini delle Forze dell'ordine, armate e del soccorso hanno effettuato la loro donazione, a testimonianza della prossimità delle istituzioni verso le proprie comunità. "È importante dare ai giovani motivazioni profonde per consolidare la cultura della donazione del sangue, nel solco di quanto già coltivato dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato e dei Vigili del fuoco." - afferma Pier Luciano Mennonna, presidente DonatoriNati Toscana. Un percorso pensato per  coinvolgere tutti i cittadini: In piazza Duomo, lo svelamento della Teca della Quarto Savona 15, l'auto di scorta dei poliziotti che proteggevano il giudice Falcone, morti con lui nella strage di Capaci. Poi presso  l'aula magna del Polo Universitario, si è svolto un incontro con gli studenti delle classi quarte e quinte superiori, con relatori e testimonianze tra le quali Tina Montinaro, vedova del capo scorta scomparso a Capaci e quella del presidente nazionale DonatoriNati Polizia di Stato Claudio Saltari che ha fortemente voluto un protocollo d'intesa con la QS15, affinché memoria e solidarietà fossero le basi fondamentali della legalità da trasmettere alle future generazioni. "Il termine legalità non significa solo stretta osservanza e rispetto delle norme giuridiche, ma anche di quelle comportamentali, che pur non scritte, contribuiscono a renderci cittadini corretti e rispettosi verso la propria comunità. L'obiettivo della Quarto Savona Quindici è quello di  trasmettere ai ragazzi e ragazze  il senso del dovere che ha caratterizzato la vita e il sacrificio di uomini dello Stato come mio marito Antonio Montinaro morto per i profondi valori di legalità" afferma Tina Montinaro Presidente QS15. Grande entusiasmo e accoglienza per l'iniziativa da parte dell'Amministrazione comunale di Grosseto: "Legalità e solidarietà - sottolinea il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna - sono due facce della stessa medaglia. Condurre una vita all'insegna di azioni legali significa essere pronti ad affrontare il mondo nella consapevolezza che nulla avremo da rimproverarci, perché sempre pronti a fare la cosa giusta, a credere nella cosa giusta, anche a morire, per la cosa giusta. Seguo da tempo l'attività di DonatoriNati, questa straordinaria associazione di donatori volontari della Polizia di Stato: grazie per quello che fate. Poter ospitare nella nostra città la teca della Quarto Savona Quindici è un onore e un'opportunità per ribadire, ancora una volta, l'importanza dello scegliere le istituzioni, la legalità, la vita".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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m2024a · 8 months ago
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Paperissima, adrenalina, nozze sfumate: l'amore tra Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas Sei anni fa Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas si dicevano addio. La coppia nata nello studio di Paperissima Sprint ha vissuto una storia d'amore molto chiacchierata sulle riviste di gossip e sui social network. Lo sportivo e l'ex velina sono stati insieme dal 2012 al 2017, anno nel quale le loro strade si sono definitivamente separate. L'incontro a Paperissima Sprint Estate 2011. Vittorio Brumotti viene scelto da Antonio Ricci per condurre l'edizione estiva di Paperissima Sprint. Ad affiancarlo alla conduzione c'è l'ex velina Giorgia Palmas, reduce dalla vittoria del reality L'Isola dei famosi. La storia con il fidanzato Davide Bombardini, dal quale ha avuto una bambina, è già in crisi ma manca ancora la conferma ufficiale. Sul set di Paperissima Sprint Vittorio e Giorgia entrano subito in sintonia e le riviste di gossip gli attribuiscono subito un flirt. Brumotti e Palmas però non confermano le voci. Ma a febbraio 2012 l'ex velina fa sapere che la relazione con Bombardini è finita da tempo. "Ci abbiamo provato ma eravamo in crisi già prima dell'Isola", racconta Giorgia durante un'ospitata a Verissimo. La prima paparazzata insieme Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas si frequentano dalla primavera 2012 ma sono bravi a schivare i fotografi. A maggio, però, la coppia viene paparazzata insieme per la prima volta in centro a Milano durante una serata per locali. Baci appassionati, sguardi romantici e feeling evidente non lasciano più dubbi sull'interesse reciproco e il settimanale Oggi dedica alla nuova coppia via un servizio esclusivo. Poche settimane dopo il campione di bike trial e l'ex velina escono allo scoperto anche sui social network. Sul web pubblicano le prime foto insieme da un tatuatore. L'estate per Giorgia e Vittorio è caldissima e i due vengono fotografati insieme felici e appassionati prima in Sardegna, terra natale di lei, è poi in giro per l'Italia con la nuova conduzione di Paperissima Sprint. L'anello che sa di promessa Ottobre 2012. Durante un'intervista in occasione del lancio di un nuovo brand, Giorgia Palmas si presenta con una vistosa novità all'anulare sinistro. Un anello regalatole da Vittorio come pegno d'amore. "Non avevo mai regalato un anello prima. Tutti mi hanno chiesto se fosse di fidanzamento. No, l'ho preso perché mi piaceva, volevo darle un diamante. Gliene voglio regalare altri dieci", racconta lo sportivo a Vanity Fair. Intanto in tv proseguono gli impegni per loro con l'edizione 2014 di Paperissima Sprint, ma Vittorio è impegnato anche con le sue imprese sportive e il ruolo di inviato a Striscia la notizia. L'aggressione a Brumotti nel 2015 Agosto 2015. Vittorio Brumotti e il padre stanno percorrendo il tratto della provinciale tra Toirano e Bardineto, in provincia di Savona, a bordo delle loro bici. Sono seguiti da alcuni amici in auto. Un'altra auto tenta una manovra azzardata e ne nasce un diverbio che sfocia in aggressione. Vittorio e il padre vengono malmenati e lo sportivo finisce in ospedale. Le ferite al volto sono profonde e Brumotti subisce un intervento chirurgico per evitare di perdere l'occhio. Giorgia gli manifesta il suo amore con un messaggio social. Le prime voci di crisi 25 giugno 2016. Melissa Satta e Kevin Prince Boateng si sposano a Porto Cervo. Tra gli invitati c'è anche Giorgia Palmas, amica di Melissa. Al fianco della bella sarda, però, non c'è Vittorio Brumotti. Alle nozze Giorgia è da sola e i rumor su una crisi tra lei e lo sportivo si fanno insistenti. I fan della coppia notano anche la loro strana assenza dai social. A luglio, però, Vittorio e la Palmas tornano a farsi vedere insieme uniti e affiatati e l'ex velina scaccia via le indiscrezioni rilasciando una dichiarazione decisa: "Siamo una coppia nella vita e nel lavoro. Tra noi c'è un rapporto normale. Alla base di tutto c'è che litighiamo sempre. Gli alti e bassi ci sono in tutte le coppie, altrimenti è tutto finito". Le voci sulle nozze Durante l'estate del 2016 le riviste di gossip fanno circolare la notizia che Giorgia Palmas e Vittorio Brumotti sia intenzionati a compiere il grande passo. L'anello c'è da tempo, ma i due non hanno mai parlato pubblicamente di matrimonio. Così, per mettere un freno alle voci, Giorgia fa una smentita ufficiale: "Abbiamo il nostro equilibrio, siamo una coppia rock’n roll che funziona bene. Quando ci sposeremo lo saprete". La crisi definitiva e l'addio Nell'estate 2017 nuove voci su una presunta crisi tra Vittorio e Giorgia tornano a farsi insistenti. Il settimanale Spy riferisce che la coppia ha trascorso tutta l'estate separata, lei in Sardegna con la figlia e lui in giro per l'Italia per impegni sportivi. "E' come se avessero scelto di non vedersi pur non smettendo di rimanere in contatto come a volersi prendere un momento di pausa o di riflessione per capire meglio dove stia andando la loro storia d'amore", riferisce la rivista di cronaca rosa, ma a svelare che la relazione è giunta al capolinea definitivamente è la Palmas. I motivi della rottura Nello studio di Verissimo a maggio 2018, quando Giorgia già si frequenta con Filippo Magnini, l'ex velina racconta: "Non ho mai detto nulla sulla fine della storia con Vittorio Brumotti che è finita quasi un anno fa, inizio di giugno 2017. È una storia che aveva un termine, era da molto tempo già che le cose non andavano bene. È stata una bellissima storia che però aveva un termine. In una storia che si conclude però, secondo me, non è possibile rimanere amici. Io gli auguro tutto il bene possibile e immaginabile". Oggi Vittorio Brumotti è fidanzato con Annachiara Zoppas, mentre Giorgia Palmas è sposata con Filippo Magnini dal quale ha avuto una figlia.
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