#alberto di pinto
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Alberto Di Pinto: "Circa dieci anni fa decisi che arrivato il momento di scrivere il mio primo romanzo" #Intervista
Alberto Di Pinto è nato nel 1981 a Terracina (LT) dove attualmente vive. Lauureato in Economia, da quasi vent’anni lavora nell’organico di una nota azienda agroalimentare nella quale ricopre il ruolo di responsabile delle risorse umane. Nel 2021, con Scatole Parlanti, ha pubblicato Il pesciolino che faceva la verticale Quando hai capito di voler diventare uno scrittore? Dopo decine di racconti…
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2. Che fai di bello? Il futuro emergente
"Cambiare il Lavoro” e “Cambiare Lavoro” non sono la stessa cosa
Come stanno cambiando oggi le professioni visto che qualcuno afferma che “il futuro non è più quello di una volta” Parto con un aneddoto………. agli inizi di quest’anno ricevetti una telefonata da Michele Pinto, direttore responsabile della testata giornalistica online Vivere Senigallia che mi chiedeva alcune informazioni su un certo argomento. Alla fine mi chiese: Alberto adesso che fai di bello?…
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#alberto di capua#Ambiente di lavoro#Facilitatore#futuro emergente#lavoro#Michele PInto#proposta di valore#Vivere Senigallia
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Enna Saredo by Truus, Bob & Jan too! Via Flickr: Vintage Italian postcard. Ed. A. Traldi, Milano, 605. Phot by Pinto Roma. Enna Saredo (?-?) is a lesser known actress of Italian silent cinema, who still acted in 60 films. Enna Saredo was a Neapolitan actress who started to act at the Roman film studio Cines in 1909, immediately playing leads (e.g. Bianca Capello and L'amorino, both 1910; San Sebastiano, 1911), also in long features such as Due vite per un cuore (1912) and Malía (1913). While few titles of her are known of 1909-1911, she for sure made one film a month at Cines, acting opposite other Cines regulars such as Amleto Novelli and Gustavo Serena. In Il trabocchetto punitore (1912) a bandit (Amleto Novelli) is punished after having killed a farmer. Hunting the farmer's son for the money, it is instead his own daughter (Saredo) who, helping the son, falls down a trapdoor and is killed. In La rupe del Malconsiglio (1913) Saredo played an unfaithful shepherdess who forgets her oath and marries a landowner. Her beloved (Amleto Novelli) takes an awful revenge. Prints of both films exist in the Desmet Collection of the Dutch Eye Filmmuseum, while Eye also possesses a print of L'amorino. After intermezzi at Roma Film and Di Luggo, Saredo moved to Napoli Films where she was leading actress, often directed by Alberto Carlo Lolli (e.g. Amore e morte a Sorrento, 1914). End of 1914 Saredo moved to Latium Film where she acted in the last films of the company directed by Ubaldo Pittei (Angoscia and Conchita). Early 1915 she moved again to the Roman company Helios, where she starred in several dramas which would be released in 1916. But already in 1915 she had moved again, now to the company Augusta, where she starred in several patriotic films such as Come morí Miss Cavell, directed by Amleto Palermi and Oreste Gherardini. Pier da Castello praised her natural and sober performance as the British nurse killed by the Germans for being a spy. In 1916 Saredo also acted in a major part in Il suicidio by Lollo for the Neapolitan company Meridio. In 1917 Saredo was hired by the Roman Caesar Film, where she acted as supporting actress, e.g. in the The Cheat rip-off Malìa (Alfredo De Antoni 1917) starring Francesca Bertini. Major parts at Caesar she had in the serial Parigi misteriosa by Gustavo Serena and Le due orfanelle by Edoardo Bencivenga. In 1918 she worked for Armenia Film in films mostly directed by Romolo Bacchini, such as La dama misteriosa (1918). In 1919-21 Saredo worked again at Caesar as protagonist opposite Amleto Novelli in various dramas by Bencivenga but also in comedies by Camillo De Riso. In 1921 she was paired with Livio Pavanelli in the adventure film Il mistero di Roccabruna. In 1919 she worked for a wide range of companies: Novissima, Cines, Libertas, Palatino. By then her star was descending. Her last part was in Le vie del mare by one of her regular directors, Torello Rolli. Saredo acted in 60 films, marked by prestige and a lack of the excesses of the divas. Sources: IMDB, Aldo Bernardini, Cinema muto italiano protagonisti.
#Enna Saredo#Traldi#Pinto#Italian#Italy#Italia#Italiano#Italiana#1910s#Vintage#Vedette#Postcard#Postkarte#POstale#Postkaart#Portrait#Cinema#Carte#Cine#Cartolina#cARD#Carte Postale#Celebrity#Costume#Cinema Italiano#Film#Film Star#Movies#Movie Star#Muet
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Casertana-Foggia, scontri tra tifosi che invadono il campo: un ferito trasportato in ospedale, partita sospesa per un'ora
articolo: https://foggia.corriere.it/notizie/sport/23_dicembre_05/casertana-foggia-gravi-scontri-tra-tifosi-durante-l-intervallo-della-partita-ferita-una-persona-partita-sospesa-per-un-ora-73d971c3-b2cc-426f-bc0b-0cfb887ebxlk.shtml Caserta, 05 dicembre 2023 Scontri nello stadio “Alberto Pinto” di Caserta tra tifosi della squadra locale e quelli del Foggia, nell’intervallo della gara di Lega Pro…
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/ecologia-digitale/?feed_id=742&_unique_id=63ef449eeb9b8 %TITLE% Ecologia Digitale. Il titolo dice tutto ma va poi spiegato, declinato nei vari capitoli di questo libro dai numerosi autori: Gerry McGovern, Carlo Gubitosa, Francesco Cara, Giuseppe Palazzo, Alberto Prina Cerai, Alessandro Cillario, Stefano Onofri, Giacomo Venezia, Stefana Broadbent, Dario Pizzul, Stefano Trumpy, Tommaso Goisis, Stefania Paolazzi, Maurizio Napolitano, Giulia Monteleone, Matteo Spini, Nicola Bonotto, Savino Curci, Antonio Alessio Di Pinto, Gauthier Roussilhe, Massimo Acanfora, Duccio Facchini, Andrea Siccardo, Marianna Usuelli, Stefano Zoja. Così riporta la descrizione. Questo libro parla di ecologia in senso più esteso possibile del termine, anche quando l'ecologia diventa in qualche modo igiene, pulizia. Sempre digitale si intende, perché di questo tratta il libro. Il digitale è stato, è e continuerà a essere una enorme forma di progresso e per molte cose un grande risparmio sotto molti punti di vista. Ma lo stiamo usando correttamente? Da un lato il risparmio di burocrazia, di documentazione cartacea, di spedizione di informazioni è senza dubbio un grande risparmio dal punto di vista di inquinamento locale e una grande sicurezza dal punto di vista di persistenza delle informazioni ma tutto questo non è davvero privo di costi naturali. Quanto costa in termini di Anidride Carbonica e di sfruttamento di risorse e di vite umane il mantenimento dell'infrastruttura necessaria al digitale? Quanto ha senso salvare miliardi di foto, video e post dei social in relazione a tale costo? Esistono modi per usare il positivo del digitale senza amplificarne le parti negative? Siamo davvero così obbligati a usare i prodotti delle grandi aziende informatiche come Google, Microsoft, Amazon, e Apple? Esiste un modo più etico di utilizzare in maniera più Etica il digitale? Risparmiare risorse, inquinare meno, usarlo solo dove davvero è necessario? Questo libro indaga e racconta moltissimi aspetti di questi argomenti. Dall'uso che possiamo fare dei social, ai social alternativi, a prodotti opensource facilmente utilizzabili nelle scuole e nelle istituzioni, al riuso e la riparazione di prodotti elettronici. Ci mostra come un mondo apparentemente asettico e pulito come il digitale possa essere inquinante e sporco e al contempo ci dà dei suggerimenti per non amplificarne i danni prodotti. Un libro che dovrebbe essere letto da molti, soprattutto da quelli che possono educare le nuove generazioni o che possono prendere decisioni sull'uso collettivo di tecnologie nelle istituzioni. Un libro che dovrebbe essere letto anche da chi si prende la briga di dire la propria nelle urne elettorali. Perché è sempre dal basso che si parte per cambiare le cose.
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Volare (Nel Blu, Di Pinto di Blu)
Domenico Modugno - Nel Blu, Dipinto di Blu (1958) Domenico Modugno (Music | Lyrics) / Franco Migliacci (Lyrics) from: "Domenico Modugno Sings: Nel Blu Dipinto di Blu (Volare) and Other Italian Favorites" (LP) (Decca Records | US)
Traditional Pop | Italian Pop JukehostUK (left click = play) (320kbps) Personnel: Domenico Modugno: Vocals Alberto Semprini E Il Suo Sestetto Azzurro (Alberto Semprini and His Blue Sextet ) Single Released: September 1, 1958
Record Labels: Fonit Cetra (Italy) Decca (US)
+++ +++ +++
Dean Martin - Volare (Nel Blu Di Pinto Di Blu) (1958) Domenico Modugno (Music | Lyrics) / Franco Migliacci (Lyrics) Mitchell Parish (English Lyrics)
from: "This Is Dean Martin!" (1958 Compilaion LP) "Volare (Nel Blu Di Pinto Di Blu)" (EP | 1958)
Traditional Pop
JukehostUK (left click = play) (320kbps)
Personnel: Dean Martin: Vocals
Dick Stabile and His Orchestra Gus Levene: Conductor
Produced by Lee Gillette
Recorded: @ The Capital Records Studios on July 14, 1958 in Hollywood, California USA
Capital Records
"Volare" = "To Fly"
#Volare#Nel Blu Di Pinto di Blu#Domenico Modugno#Franco Migliacci#Mitchell Parish#Dean Martin#Traditional Pop#Italian Pop#Capital Records#Decca Records#Fonit Cetra#Dick Stabile and His Orchestra#Lee Gillette#Gus Levene#Alberto Semprini#Volare (Nel Blu Di Pinto Di Blu)#Italian
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“Un Figlio di Nome Erasmus”
regia di Alberto Ferrari
#movies 2020#film italiani#italian movies#alberto ferrari#un figlio di nome erasmus#luca bizzarri#paolo kessisoglu#ricky memphis#daniele liotti#carol alt#filipa pinto
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histórias afro-atlânticas [afroatlantic histories]
29/06/2018 - 21/10/2018 masp
eleita pelo new york times a melhor exposição do ano de 2018 eleita pela artnews a terceira melhor exposição da década catálogo da exposição indicado ao prêmio jabuti
curadoria [curatorial project]
adriano pedrosa, artur santoro, ayrson heráclito, hélio menezes, leonardo antiqueira, lilia moritz schwarcz, matheus araújo e tomás toledo.
histórias afro-atlânticas apresenta uma seleção de 450 trabalhos de 214 artistas, do século 16 ao 21, em torno dos “fluxos e refluxos” entre a áfrica, as américas, o caribe, e também a europa. a exposição parte do desejo e da necessidade de traçar paralelos, fricções e diálogos entre as culturas visuais dos territórios afro-atlânticos—suas vivências, criações, cultos e filosofias. é importante levar em conta a noção plural e polifônica de “histórias”; esse termo que em português (diferentemente do inglês) abrange tanto a ficção como a não ficção, as narrativas pessoais, políticas, econômicas, culturais e mitológicas. essas histórias possuem uma qualidade processual, aberta e especulativa, em oposição ao caráter mais monolítico e definitivo das narrativas tradicionais. nesse sentido, a exposição não se propõe a esgotar um assunto tão extenso e complexo, mas antes a incitar novos debates e questionamentos, para que as histórias afro-atlânticas sejam reconsideradas, revistas e reescritas.
artistas
aaron douglas / abdias nascimento / ad junior, edu carvalho e spartakus santiago / adenor gondim / agnaldo manoel dos santos / agostinho batista de freitas / agostino brunias / albert eckhout / albert huie / alberto henschel / alexander "skunder" boghossian / alfred weidinger / alfredo volpi / aline motta / alma thomas / alphonse garreau / andré cypriano / andy warhol / anita malfatti / antonio bandeira / antonio gomide / antônio obá / antônio parreiras / antônio rafael pinto bandeira / archibald j. motley / arthur bispo do rosário / arthur timótheo da costa / augustus earle / babalu / barbara jones‑hogu / barrington watson / bauer sá / beauford delaney / belmiro de almeida / ben enwonwu / benny andrews / blair stapp / bruno baptistelli / cameron rowland / candido portinari / canute caliste / captain stedman / carlos moraes / carlos vergara / carybé / castagnez pierre / castera bazile / celina / charles landseer / chico tabibuia / cícero dias / coletivo de artistas de cachoeira / cristofano dell’altissimo / cyprien tokoudagba / dalton paula / david driskell / david miller senior / dicinho / dimitri ismailovitch / dirk valkenburg / disbrow & few photographers / djanira da motta e silva / dumile feni / edinízio ribeiro primo / edna manley / edouard antoine renard / edsoleda santos / elisa larkin nascimento / ellen gallagher / ellis wilson / emanoel araujo / emiliano di cavalcanti / emma amos / emory douglas / enrique grau araújo / ernest crichlow / ernest mancoba / eustáquio neves / faith ringgold / felix beltran / félix émile taunay / félix farfan / flávio cerqueira / flávio gomes / françois auguste biard / françois désiré roulin / françois froger / frans post / frederico guilherme briggs / frente 3 de fevereiro / gary simmons / gaspar gasparian / george valris / gerard sekoto / gilberto de la nuez / gilberto hernández ortega / glauber rocha / glenn ligon / hank willis thomas / heitor dos prazeres / henry chamberlain / howardena pindell / hyacinthe rigaud / ibrahim el‑salahi / ibrahim mahama / iracy hirsch / isaac mendes belisario / ismael nery / j. cunha / jacob lawrence / jacques arago / jaime colson / jaime lauriano / james phillips / janaina barros / jaime fygura / jean chauffrey / jean‑baptiste debret / joão cândido da silva / joaquim lopes de barros / johann moritz rugendas / john biggers / john wood / jorge henrique papf / josé alves de olinda / josé correia de lima / josé gil de castro / josé segura ezquerro / joshua reynolds / juan roberto “diago” durruthy / juana borrero / juarez paraíso / julien vallou de villeneuve / kara walker / lasar segall / loïs mailou jones / luiz braga / lula cardoso ayres / lynette yiadom‑boakye / mallica “kapo” reynolds / manuel mendive / manufatura de gobelins / marc ferrez / marcus rainsford / marepe / maria auxiliadora / mariano de zuñiga y ontiveros / mário cravo júnior / marius‑pierre / le masurier / martinho patrício / maurício simonetti / maxwell alexandre / mcpherson & oliver / mestre didi / mídia ninja / militão augusto de azevedo / moisés patrício / nadia taquary / nina chanel abney / no martins / noemia mourão / nona faustine / norman lewis / octávio araújo / osmond watson / pascale marthine tayou / paul cézanne / paul harro‑harring / paulo nazareth / pedro américo / pedro figari / philip thomas coke tilyard / pierre verger / radcliffe bailey / rafael borjes de oliveira / rafael rg / ram geet / ramiro bernabó / rené portocarrero / revert henry klumb / richard bridgens / rigaud benoit / roberto burle marx / rodolpho lindemann / rogério reis / romare bearden / rosana paulino / rosina becker do valle / rubem valentim / samuel raven / sénèque obin / seydou keïta / sheila pree bright / sidney amaral / solomon nunes carvalho / sonia gomes / tatewaki nio / theaster gates / theodor kaufmann / theodore géricault / thomas jones barker / tiago sant’ana / titus kaphar / toyin ojih odutola / uche okeke / uzo egonu / vicentina julião / victor meirelles / victor patricio landaluze / victoria santa cruz / vincent rosenblatt / walter firmo / wifredo lam / william henry johnson
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Agenzia: M&C Saatchi Executive Creative Director e Partner: Luca Scotto di Carlo e Vincenzo Gasbarro Creative Director: Daniele Dionisi, Paolo Perrone Strategy: Irene Papa Creative Team: Claudia Alongi, Alessandro Pomè, Stefania Sangiorgio, Federica Scalona Head of UX/UI Design: Leopoldo Schutz Account Director: Alberto Pinto Account: Eleonora Guidolin Digital Production Director: Stefania Sabbatini Digital Producer: Alessia Serino Production Director: Federico Fornasari
Cdp Utopia Director: Piero Messina Dop: Marco Bassano Executive Producer: Francesco di Trani Producer: Luigi Dalena Production Manager: Giovanni La Monaca Photographer: Luca Ava Editor: Marcello Saurino Colorist: Lorenzo Ameri All pictures taken by Luca Ava ©
#luca ava#photography#M&C Saatchi#sky#sky atlantic#gomorra#gomorra 4#salvatore esposito#genny savastano
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Recensione "La truffa" di Alberto Di Pinto
Tommaso Berni è un insegnante di educazione fisica ed è sposato con Bianca, conosciuta ai tempi del liceo. Lui ha un solo desiderio: essere padre. Lei, avvocato di successo, non vuole diventare mamma o, almeno, continua a rimandare il discorso per non dover rinunciare alla sua carriera in rapida ascesa. Una sera, tuttavia, proprio a seguito di una discussione sul tema, accade un terribile evento:…
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DI ALGO… PUEBLO NUEVO 10° ANIVERSARIO VV.AA. 17 octubre 2015 PN 100
mensaje 001 Gerardo Figueroa Rodriguez GFR Pueblo Nuevo manifesto (male voice) (01:13)
mensaje 002 Felipe Zúñiga Dr.800xl (00:53)
mensaje 003 Eduardo Yáñez Gozne (00:48)
mensaje 004 Alejandro Albornoz (00:59)
mensaje 005 Ricardo Tapia Seiten Wall (01:40)
mensaje 006 Ayoze García (00:43)
mensaje 007 Giancarlo Cavassa (00:17)
mensaje 008 Martín Castro MRTN-CSTR (00:07)
mensaje 009 Pablo Reche (00:09)
mensaje 010 Marcela Paz Undurraga (00.10)
mensaje 011 Lluvia Ácida Mártires del Trabajo a capella (00:59)
mensaje 012 Jaime Baeza (00:21)
mensaje 013 Carlos Francino (00:24)
mensaje 014 Sofía Santelices (00:53)
mensaje 015 Ryan Bodiford (00:27)
mensaje 016 Jorge Baradit Discurso de Salvador Allende ante la ONU (1972) (01:15)
mensaje 017 Claudio Pérez Usted No! (01:06)
mensaje 018 Felipe Cussen (00:10)
mensaje 019 Olivia Soto y Bojan Cosic (02:00)
mensaje 020 Máximo Campos (00:11)
mensaje 021 Jorge Castro Fisternni (00:58)
mensaje 022 Miguel Cáceres (01:05)
mensaje 023 Juan Pablo Cacciuttolo (01:12)
mensaje 024 Renzo Filinich (00:14)
mensaje 025 Alvar Lázaro Élansson (00:48)
mensaje 026 Ariel Sima y Diego Sima Farmacia (01:00)
mensaje 027 Bastián Ferrero (01:19)
mensaje 028 Vanessa Valencia (00:31)
mensaje 029 Javier Moraga (01:41)
mensaje 030 Iñigo Díaz (00:32)
mensaje 031 Héctor Aguilar Polar (00:26)
mensaje 032 Frank Benkho Are you ready for the Lord? (01:20)
mensaje 033 Rainer Krause (00:59)
mensaje 034 Felipe Otondo (00:56)
mensaje 035 Franco Colombo Reflection (00:10)
mensaje 036 Rafael y Antonia Cheuquelaf (01:08)
mensaje 037 Boris Fres (01:14)
mensaje 038 Karenn González La Monine y familia Virgen del Pilar (01:14)
mensaje 039 Danilo Valenzuela Dúo Campesino Electro Obrero (01:19)
mensaje 040 Pelife Ce Ejercicio para mover objetos (02:19)
mensaje 041 Franco Carrasco Franco I (01:10)
mensaje 042 Ivo Vidal Abuelita Chilota edit (00:58)
mensaje 043 José Ignacio López El Lazo Invisible (00:10)
mensaje 044 Daniel Nieto Danieto (01:40)
mensaje 045 Bárbara González Barrera (00:26)
mensaje 046 Aurélien Rotureau izOReL (00:27)
mensaje 047 Daniel Bustos (01:03)
mensaje 048 Roberto López Pinoleo (00:13)
mensaje 049 Álvaro Gallegos (00:27)
mensaje 050 Gerardo Figueroa Rodriguez GFR Pueblo Nuevo manifesto (female voice) (01:13)
mensaje 051 Lluvia Ácida Mártires del Trabajo a capella 2 (01.09)
mensaje 052 Brian Mackern la tierra gira entre las ondas con un estremecimiento de espanto (00:42)
mensaje 053 Marcia Espinosa Instrucciones para dibujar (por Yoko Ono) (00:18)
mensaje 054 Matías Díaz Tecnologías íntimas (00:10)
mensaje 055 Sam Nacht (01:00)
mensaje 056 Sebastián Ortiz 5ebuts (00:09)
mensaje 057 Oscar Barrientos (00:25)
mensaje 058 Miguel Conejeros F600 (01:34)
mensaje 059 Eduardo y Octavio Yáñez (00:38)
mensaje 060 Almudena Villar Ofelia Nieto 29 (00:53)
mensaje 061 Pablo Flores Namm/Aysen (01:06)
mensaje 062 Bryan Holmes (01:02)
mensaje 063 Sophia López Pinoleo (00:06)
mensaje 064 Marcelo Acosta Los Sabios Duendes Proyecto Daily loops 29-10-14 (00:42)
mensaje 065 Fabián Rubilar (00:55)
mensaje 066 Ricardo Morales Aarongivafk sah-nacion (01:02)
mensaje 067 Manuel Saavedra Urrutia (00:44)
mensaje 068 Carolina Peters y Felix Pino-Kovalenko (00:14)
mensaje 069 Felipe Baradit Baradit (00:41)
mensaje 070 Mika Martini Desde mi balcón (00:26)
mensaje 071 Luis Marte (00:28)
mensaje 072 Alisú, Jack Plug y Tomita (01:31)
mensaje 073 Juan Antonio Nieto Pangea* (00:48)
mensaje 074 Cristóbal Korenblit Blit (00:18)
mensaje 075 Freddy Musri (00:17)
mensaje 076 Francisco Pinto (00:39)
mensaje 077 Cristian Soto (00.15)
mensaje 078 Catalina Espinosa Kat (00:35)
mensaje 079 Hans Carstens (01:00)
mensaje 080 Iñaki Muñoz La Bella Violencia (00:25)
mensaje 081 Eliza Rizo Desafinado (00:15)
mensaje 082 Alberto Kurapel (00:45)
mensaje 083 Marcelo Acosta Los Sabios Duendes Proyecto Daily loops 30-10-14 (01:12)
mensaje 084 Ignacia Cavedo (00:06)
mensaje 085 Christian Delon Homenaje a Cristóbal Cornejo** (01:41)
mensaje 086 Miroir Fumant (00:52)
mensaje 087 Amanda Silva y Máximo Campos (00:28)
mensaje 088 Brad Brace Sweatheart (00:07)
mensaje 089 Mario Santelices (00:22)
mensaje 090 Rafael Casanova Sensorama 19-81 (00:25)
mensaje 091 Pablo Cornejo y Lucía Lynch (00:45)
mensaje 092 Jorge Loayza (00:27)
mensaje 093 Fábio A. AjaxFree Quem disse? (01:10)
mensaje 094 Juan Cristóbal Saavedra Equipo Joan y Violeta cumplen... (00:26)
mensaje 095 Mario Venegas ATC (00:32)
mensaje 096 Doriana Mendes (01:43)
mensaje 097 Felix Pino-Kovalenko (00:41)
mensaje 098 Víctor Larraguibel Materia Prima (01:40)
mensaje 099 Jorge Baradit Ultimo discurso de Salvador Allende (1973) (00:59)
mensaje 100 Jose Jünemann June or July (01:07)
(78:04)
* 1961-2022 ** - 2015
Todos los mensajes compuestos, realizados y grabados por sus respectivos autores.
Idea original, recopilación, producción y diseño por Mika Martini.
Ilustraciones de portada por Catalina “Kat” Espinosa Santelices.
El mundo es incognoscible. El cerebro, pasajero ciego encerrado tras paredes de calcio impenetrables, posee apenas tres o cuatro sensores pobres para tantear en la oscuridad lo que parece ocurrir allá afuera. El espectro sonoro que registra es mínimo, el luminoso lo es menos aún, ni hablar del táctil. La llamada realidad es la suma paupérrima de estas métricas, despojos y escombros de lo real. Cada escucha es un eco lejano, cada imagen una sombra pobre, cada textura y cada destello un reflejo de un reflejo de un reflejo de algo lejano que grita en el fondo de un pozo. La realidad son fragmentos, siempre son fragmentos, tres pedazos de vidrio de un vitreaux del que jamás conoceremos su totalidad. Somos ciegos en la Antártida conectados con una radio de onda corta, esperando que a través de la estática espesa nos llegue alguna noticia en la forma de saludo áspero, quebrado, tenue, lívido y así, sentados en nuestra pieza oscura, armamos un rompecabezas mal dibujado, de bordes rugosos, donde creemos ver la ilusión de una realidad atroz. No es el mito de la caverna, no es el despertar de Mr. Anderson, es peor, realmente la verdad está allá afuera, no en otro mundo, no en otra dimensión, está realmente ahí, a un centímetro de nuestra masa encefálica, pero inalcanzable ¿Qué temperatura hay realmente allá afuera? ¿Cómo suena realmente un tambor? Seríamos capaces de ver y escuchar sin volvernos locos?
Mientras tanto, actuamos por acumulación, juntamos fragmentos desesperadamente, la demencia de algunos poetas que juntan páginas y las pegan con bilis es un espectáculo triste del fracaso, de la pantomima de monos que se creen capaces de alcanzar un rescoldo de infinito. Pero en ese ejercicio se hace arte, el cadáver del héroe que se quema es arte, el resultado de una expedición como la de Pueblo Nuevo deja un dibujo en el territorio que se convierte en arte. Es la desesperación del que da manotazos en la oscuridad y acumula escombros buscando atinar con algo. Es la belleza del organismo que patalea en el fango mientras desarrolla antenas, palpando la maravilla e intuyendo dónde está la luz para seguirla con rabia, obsesivamente, son los exploradores de la mente, de la mente del futuro.
Jorge Baradit
“Di algo… Pueblo Nuevo 10° Aniversario”
Hay ocasiones en la vida que exigen momentos de reflexión; momentos para mirar hacia atrás y hacia adelante, recordar lo que se ha logrado y lo que queda todavía para hacer. Estas ocasiones vienen en diversas formas, como aniversarios, o hitos de cumplimiento, o en la forma de reuniones de amigos y compañeros de labores.
“Di algo… Pueblo Nuevo 10° Aniversario” representa una auspiciosa confluencia de los tres.
Celebrando 10 años de existencia de Pueblo Nuevo, al mismo tiempo conmemoran el lanzamiento número 100 de este sello distinguido! Además, esta producción reúne las voces de 100 artistas, amigos, simpatizantes y personas de todo Chile, América Latina y el mundo, cuyos saludos, alabanzas, reflexiones y esperanzas para el futuro, se mezclan como un coro singular en cacofónica y colaborativa comunión.
De hecho, como un acto de expresión colectiva, “Di algo… Pueblo Nuevo 10° Aniversario” refleja perfectamente el espíritu, la excentricidad y el alcance expansivo de esta comunidad y de la plataforma musical que honra. Considerados conjuntamente, estos variados mensajes, enviados desde cerca y lejos, reflejan el humor y la sinceridad, la ingenuidad y la anormalidad, la inmediatez y la abstracción, que han caracterizado la oferta musical de Pueblo Nuevo a través de todos estos años.
Y así, tal como algunos han ido y venido, Pueblo Nuevo resiste y permanece. Sigue prosperando, como su lema sugiere, en tanto en el sentido de comunidad que engendra, y como el lugar de encuentros virtuales alrededor de los que orbita esta comunidad y de donde brota. Esta colección es un testimonio alegre de ese tremendo éxito.
Felicitaciones y saludos a todos los que han contribuido a esta recopilación y a este viaje, y ojalá que los próximos 10 años sean tan gratificante como estos últimos. ¡Adelante no más!
J. Ryan Bodiford
(CC) BY-NC-SA 3.0 mp3 flac
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Mostra Antologica di Paolo Gubinelli “Segni, graffi e colore” (Carte, ceramiche, vetri e progetti in plexiglass) Opere dal 1977- 2021 a cura di Sandro Bongiani 11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022 Via S. Calenda 105/D, 84126 SALERNO (Italy). http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Paolo Gubinelli
Biografia
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero.
Nel 2011 ospitato alla 54 Biennale di Venezia Padiglione Italia presso L’Arsenale invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra, installazione di n. 28 carte cm. 102x72 accompagnate da un manoscritto inedito di Tonino Guerra.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
Stralci critici:
Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale. Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, plexiglass, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.
Eng
Paolo Gubinelli, biography.
Born in Matelica (province of Macerata) in 1945, lives and works in Florence. He received his diploma in painting from the Art Institute of Macerata and continued his studies in Milan, Rome and Florence as advertising graphic artist, planner and architectural designer. While still very young, he discovered the importance of Lucio Fontana’s concept of space which would become a constant in his development: he became friends with such artists as :
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, and Zoren, and established a communion of ideas and work.
His work has been discussed in various catalogues and specialized reviews by such prominent critics as:
Many others have also written about his work:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Paolo Bolpagni, Mirella Branca, Vanni Bramanti, Anna Brancolini, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Roberto Cresti, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Carlo Franza, Francesco Gallo, Roberto Luciani, Mario Luzi, Marco Marchi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Marco Meneguzzo, Fernando Miglietta, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Elena Pontiggia, Pierre Restany, Davide Rondoni, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
His works have also appeared as an integral part of books of previously unpublished poems by major Italian poets foreigners:
Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Ennio Cavalli, Antonio Colinas, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tony Harrison, Tonino Guerra, Emilio Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Roberto Luciani, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Ko Un, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
CRITICAL EXCERPTS:
Giulio Angelucci, Biancastella Antonino, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Sandro Bongiani, Fabio Corvatta, Nevia Pizzul Capello, Claudio Di Benedetto, Debora Ferrari, Antonia Ida Fontana, Franco Foschi, Mario Giannella, Armando Ginesi, Claudia Giuliani, Vittorio Livi, Olivia Leopardi Di San Leopardo, Luciano Lepri, Caterina Mambrini, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Franco Neri, Franco Patruno, Roberto Pinto, Anton Carlo Ponti, Osvaldo Rossi, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Luisa Spaziani, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
He participated in numerous personal and collective exhibitions in Italy and abroad. Following pictorial experiences on canvas or using untraditional materials and techniques, he soon matured a strong interest in “paper” which he felt the most congenial means of artistic expression. During this initial phase, he used a thin white cardboard, soft to the touch and particularly receptive to light, whose surface he cut with a blade according to geometric structures to accent the play of light and space, and then manually folded it along the cuts.
In his second phase, he substituted thin white cardboard with the transparent paper used by architects, still cutting and folding it, or with sheets arranged in a room in a rhythmic-dynamic progression, or with rolls unfurled like papyruses on which the very slight cuts challenging perception became the signs of non-verbal poetry.
In his most recent artistic experience, still on transparent paper, the geometric sign with its constructive rigor is abandoned for a freer expression which, through the use of colored pastels and barely perceptible cuts, translates the free, unpredictable motion of consciousness in a lyrical-musical interpretation.
Today, he expresses this language on paper with watercolor tones and gestures which lend it a greater and more significant intensity.
He made white and colour pottery where engraved and relief signs stand out in a lyrical-poetic space.
- Le opere su vetro realizzate per Fiam Italia Pesaro, esposte nella collezione a Villa Miralfiore
- Le opere su ceramica realizzate: Ceramiche Biagioli Gubbio, Ceramiche Bizzirri, Città di Castello
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TRIANON VIVIANI, “ADAGIO NAPOLETANO” INAUGURA LA STAGIONE DI MARISA LAURITO
Doppia inaugurazione al Trianon Viviani – teatro della Canzone napoletana per la prima stagione “in presenza” firmata dal direttore artistico Marisa Laurito.
Venerdì 15 ottobre, alle 21, ci sarà l’attesa prima teatrale assoluta dello spettacolo che apre il cartellone 2021/2022: Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il musical con la compagnia Stabile della Canzone napoletana scritto e diretto da Bruno Garofalo.
Nello stesso giorno sarà inaugurata la Stanza delle Meraviglie, uno spazio virtuale, unico e innovativo nel panorama italiano e internazionale, disegnato dal regista Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, che offrirà al pubblico, con una fruizione multisensoriale, la possibilità di immergersi nella storia della Canzone napoletana grazie al progetto di digitalizzazione promosso dalla Regione Campania e attuato da Scabec, la società in house della Regione per i beni culturali.
Adagio Napoletano, già presentato con successo di pubblico in streaming nel periodo più critico della pandemia, è la maggiore produzione del teatro della Canzone napoletana. L’allestimento prevede il ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti della compagnia Stabile della Canzone napoletana, che Marisa Laurito definisce «la spina dorsale portante del teatro».
Lo spettacolo è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città. Una produzione significativa, insomma, che, valorizzando il maggiore bene culturale endogeno, ovvero il nostro patrimonio musicale, mira anche a contribuire al potenziamento dell’offerta turistica partenopea. Per questo motivo, lo spettacolo sarà riproposto periodicamente nel teatro storico di Forcella.
«In Adagio Napoletano – racconta l’autore, scenografo e regista Bruno Garofalo – non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie (maggio e le rose, gli emigranti, la strada, le tammurriate, i pescatori, il mercato e il varieté), alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentano sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro».
In scena Lello Giulivo, Susy Sebastiano, Francesco Malapena e la partecipazione di Gigio Morra. Con loro Laura Lazzari, Matteo Mauriello, Salvatore Meola, Gennaro Monti, Nadia Pepe e Fernanda Pinto.
Costumi di Mariagrazia Nicotra, arrangiamenti di Tonino Esposito, movimenti coreografici di Enzo Castaldo e immagini videoscenografiche di Claudio Garofalo. La direzione musicale è di Pino Perris, che ha anche curato le rielaborazioni delle canzoni. Disegno delle luci di Gianluca Sacco. Suono di Daniele Chessa.
La musica è eseguita dal vivo da Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax soprano), Ciro Cascino (tastiere), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Gaetano Carmine Marigliano (flauto e ottavino), Stefano Minale (tromba e flicorno), Pino Perris (pianoforte), Claudio Romano (chitarra e mandolino), Luigi Sigillo (contrabbasso) e Alessandro Tedesco (trombone).
Con la collaborazione della scuola Essenza danza, diretta da Emanuela Ritondale e Raffaele Speranza, il balletto è composto da Federica Avallone, Priscilla Avolio, Andrea Cosentino, Martina Del Piano, Alex Di Francesco, Alberto Esposito, Olimpia Graziosi e Carmine Rullo.
Adagio Napoletano. Cantata d’ammore andrà in scena da venerdì 15 a domenica 17 ottobre e da venerdì 22 a domenica 24 ottobre, il venerdì e il sabato alle 21 e la domenica alle 18.
I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30. Informazioni: sito istituzionale teatrotrianon.org, tel. 081 2258285.
Nel rispetto della normativa di igiene e sicurezza prescritta per l’emergenza sanitaria, i posti sono contingentati e numerati. È obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina.
Lo spettacolo è prodotto dal Trianon Viviani con il sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020). Le attività del teatro della Canzone napoletana si avvalgono della sponsorship tecnica di Enel e il patrocinio di Rai Campania.
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28 maggio 1974 ~ BRESCIA, STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA PER NON DIMENTICARE 🧡 La Strage di Piazza della Loggia è un attentato terroristico compiuto da gruppi neofascisti il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale Piazza della Loggia. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista. L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue. Le vittime: • Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante di francese. • Livia Bottardi in Milani, 32 anni, insegnante di lettere alle medie. • Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante di fisica. • Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante. • Euplo Natali, 69 anni, pensionato. • Luigi Pinto, 25 anni, insegnante. • Bartolomeo Talenti, 56 anni, operaio. • Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio. https://www.instagram.com/p/CPaHzxClqUJvohozmYsQpnd9r_BZjdfNGjjquU0/?utm_medium=tumblr
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ASA 1000 GT
Mio padre Alberto era un grande appassionato di corse e dal ‘73 al ‘77 partecipò come pilota alle edizioni della Targa Florio. Quando nel 1987, l’ACI di Palermo, decise di riproporre la gara come “rievocazione storica” papà pensò che fosse una bella opportunità di rientrare nel modo delle competizioni … ma bisognava trovare una macchina. Un giorno, un suo collega, gli segnalò una strana vettura in vendita con un marchio sconosciuto. Mi chiamò e mi chiese di controllare cosa fosse l’ASA.
Sfogliai la mia “Enciclopedia Milleruote” e subito notai una foto che ritraeva Enzo Ferrari poggiato su una ASA 1000 GT. Con stupore dissi a mio padre che era progettata dalla Ferrari!!. Andammo subito a vederla. Nonostante fosse malconcia, papà l’acquistò e iniziò subito l’avventura del restauro che durò circa tre anni. Fu davvero un’avventura perché nell’88 internet non esisteva e trovare i pezzi di ricambio era molto difficile, ma la fortuna era dalla nostra parte. A settembre, sfogliando un giornale specializzato notai un annuncio di un collezionista milanese che si vendeva molti ricambi Asa. Noi eravamo già a Monza per vedere la F1 per cui la deviazione fu minima e tornammo a casa con un “bottino” prezioso.
Nel mese di dicembre, la stessa rivista, fece un servizio sull’ASA con foto degli anni 60. C’era tutta la storia dell’ASA, di come e perché era nata. Ci convincemmo ancora di più che la nostra GT era un esemplare molto raro e mio padre decise di non usarla per le competizioni ma di restaurarla per riportarla all’origine. Così fu fatto e dopo 3 anni si ottenne anche la certificazione ASI. La storia dell’ASA era questa:
Alla fine degli anni ’50 Enzo Ferrari decise di entrare in concorrenza con Abarth e Giannini realizzando una piccola sportiva. Gli ingegneri Carlo Chiti e Giotto Bizzarrini progettarono un piccolo motore di 854cc e modificarono una Fiat 1200 Coupé Pininfarina per poterne ospitare il motore. Al Salone dell’Automobile di Torino del ‘61 venne presentata la versione definitiva con la carrozzeria disegnata da un giovane dipendente della Bertone … un certo Giorgetto Giugiaro. Nasceva così la “Ferrarina” chiamata 1000 con un tricolore come stemma.
Ma Ferrari ebbe un ripensamento. Si era convinto che la produzione di una Ferrari piccola potesse sminuire il valore delle sue GT lussuose e cercò un imprenditore interessato a comprarsi il progetto “chiavi in mano” e a iniziarne la commercializzazione. Il Sig. Oronzo De Nora e il figlio Nicolò risposero all’appello. Già proprietari di una importante industria chimica erano da tempo in cerca di una possibilità di entrare nel mondo automobilistico. Fondarono la Autocostruzioni Società per Azioni (ASA) con sede a Milano rilevarono il progetto e nel ’63 iniziarono la commercializzazione del coupé (e poi cabrio) con il nome di ASA. Ovviamente rimase la collaborazione con Bertone (sostituito poi dalla Carrozzeria Ellena) e con Ferrari il quale mise a disposizione anche la propria rete di vendita.
L’ASA 1000 GT è una 4 cilindri quadro (foto 13), con alesaggio e corsa di 69x69 mm, di 1032 cc, asse a camme in testa, alimentata da due carburatori Weber DCOE da 40. Potenza di circa 91 cv a circa 7.000 giri. Il telaio è tubolare a sezione ellittica con una ponte posteriore identico a quella della GTO. Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, bracci triangolari oscillanti, e barra antirollio mentre posteriormente c’è un ponte rigido con molle elicoidali e ammortizzatori idraulici. Freni a disco sulle 4 ruote e cambio 4 marce con overdrive sulla terza e quarta. Velocità massima di circa 190 km/h. Due posti secchi, strumentazione completa di 7 strumenti (pochissime, tra cui la mia, con 8 strumenti).
Negli anni a seguire L’ASA proseguì lo sviluppo del coupé autonomamente, aumentando la cilindrata a 1092cc e creando l’ASA 411 che esteticamente rimaneva invariata. L’ingegner Bizzarrini progettò altre due auto. La 1000 GTC (Competizione), rimasta unico esemplare, con motore centrale anteriore da 994 cc e linee molto simili alla 330 GTO. Dal volere di Luigi Chinetti, fu progettata la 613 RB Roll Bar, una 6 cilindri di 1.300 cc, considerata l’ASA più bella. Si calcola quindi che l’intera produzione sia stata di circa 120 esemplari di cui solo 75 tutt'oggi circolanti. C’è da ricordare anche un prototipo di F3 con motore Ford che sembra essere adesso in fase di restauro.
L’ASA fu presente in poche ma importanti gare. Nel ’63 e nel ’65 partecipò alla Targa Florio. Nel primo tentativo si ritirò, nel secondo gli equipaggi di Babbini/Pedretti e Bassi/Pianta si piazzarono rispettivamente al 22° e 17° posto assoluti. Nel ’66 l’ASA era nuovamente alla Targa Florio con tre vetture, due 411 di Pianta/Moretti e di Pinto/Semilia e una 1000GTC di Dalla Torre/Dini che chiuse al 21° posto. Anche nelle gare di durata l’ASA era presente. A Le mans nel ’66 c’erano due 613RB di Pasquier/Mieusset e Dini/Giunti e l’anno dopo alla 24 ore di Daytona e poi alla 12 ore di Sebring parteciparono sempre le due 613RB ma con gli equipaggi femminili di Donna Mae Mims/Suzy Dietrichche si piazzarono al 24° posto a Daytona e la 25° posto a Sebring.
Con un tale palmares era un orgoglio, per noi, far vedere la nostra ASA. Nel ’91 partecipammo alla rievocazione del Giro di Sicilia, al centenario della Targa Florio, al Trofeo del Gattopardo, alla Monte Pellegrino Historic, e tutt’oggi siamo presenti in tanti raduni e concorsi di eleganza nei quali otteniamo sempre riconoscimenti. Circa 20 anni fa, fu fondato il Registro Internazionale ASA e circa 3 anni fa ho creato il gruppo Facebook ASA Autocostruzioni Società per Azioni.
Concludendo, il ripensamento di Enzo Ferrari nel produrre e vendere questa piccola GT, fece si che questa vettura avesse vita breve ma negli ultimi tempi è stata riscoperta sia grazie alla divulgazione che stanno realizzando gli appassionati possessori dei pochi modelli ancora presenti ma anche a chi, sempre per passione, vuole conoscere questo progetto che altro non è che la (quasi) Ferrari più piccola mai prodotta in serie.
testo: Ernesto Piraino - foto: Ernesto Piraino, web Read the full article
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Un figlio di nome Erasmus
Un figlio di nome Erasmus
Cinema: Un figlio di nome Erasmus
Un manuale d’istruzione semi-serio per uomini afflitti dalla Sindrome di Peter Pan
(mymonetro: 2,29)
Regia di Alberto Ferrari.
Con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Daniele Liotti, Ricky Memphis, Carol Alt, Filipa Pinto, Giorgio Gobbi, Fernando Rodrigues, Valentina Corti (II), Elena Vanni, Giulia Galiani, Andrea Bonella, Frederico Amaral, Giordana Faggiano,
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