#affabilità
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Il dono più prezioso è essere circondati da persone autentiche.
#sincerità#genuinità#autenticità#presenza#empatia#vicinanza#apprezzamento#gratitudine#rispetto#connessione#supporto#alleanza#comprensione#collaborazione#coerenza#spontaneità#affinità#semplicità#onestà#affabilità#altruismo#condivisione#buon umore#gioia#positività#entusiasmo#armonia#benessere#felicità
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Sono un uomo fragile che avrebbe anche potuto simulare una sicurezza che non possedeva per avere sicuro successo in campo sessuale e professionale, ma io non ho voluto mentire, ho tenuto duro perché volevo essere me stesso (sii te stesso, dicono nei film americani, e quelli li prendono in parola e diventano spree killers, chiusa parentesi), e a forza di tenerlo duro l'ho vinta, perché chi l'ha duro la vince, così ora posso ben dire di essere uno splendido e fragile cinquantenne apprezzato per la sua squisita affabilità. (inutile vantarsene, la fragilità può anche passare per una virtù ma io non ho fatto alcuna fatica a mantenermi fragile, la solidità è proprio una qualità che non possiedo, soprattutto con questo caldo che ci squaglia da dentro).
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[✎ ITA] VOGUE Japan : Questo È Solo l'Inizio per JIN dei BTS | 24.10.24⠸
VOGUE Japan - dicembre 2024
__ 25° ANNIVERSARIO __
INTERVISTA di YUI SUGIYAMA, EMI KAMEOKA, MASAYO UGAWA, ASA TAKEUCHI
Questo è solo l'inizio per JIN dei BTS
“Mi sento veramente me stesso quando faccio ridere il prossimo”
ORIGINALE JPN | Twitter / X
In quanto membro della band da record dei BTS, JIN è uno dei volti più noti e riconosciuti in Asia. Con il suo ammiccante senso dell'umorismo—non per nulla, il suo soprannome è ‘Worldwide Handsome’—e la sua voce inconfondibile, il 31enne sta rapidamente diventando un'icona globale a pieno titolo. Dopo che, quest'estate, è stato congedato dal servizio militare – obbligatorio in Corea del Sud -, è ora nel pieno delle sue promozioni soliste. In onore di questo suo entusiasmante nuovo capitolo, VOGUE JAPAN ha incontrato JIN per fare il punto della situazione, filmare un photoshoot esclusivo e scoprire che cosa aspetta ora la nostra star.
Un carattere solare Dopo il congedo dall'esercito sud-coreano, a giugno, la fama di JIN non ha fatto che crescere, anche grazie alle tante apparizioni a varietà nonché sul canale YouTube dei BTS. Nella foto, JIN indossa un lavorato a maglia firmato Sacai, che unisce le caratteristiche di una camicia ed un maglione in un solo capo.
──C'è qualche differenza nel tuo approccio alle performance e produzione musicale in quanto solista, rispetto a quando ti esibisci con i BTS?
JIN: Quando lavoro come solista devo occuparmi di tutto da solo. Ciò vuol dire che ho più libertà e posso fare quello che voglio, ma allo stesso tempo non posso che sentirmi un po' sotto pressione. Quando sono in gruppo, anche dovessi avere alcune mancanze, sono tranquillo perché so che ci sono gli altri membri con me, quindi posso rilassarmi di più.
Enorme sensualità JIN è noto per il suo senso dell'umorismo ma anche per la sua grande dedizione al lavoro, e fa sempre del suo meglio per rendere felici le/gli ARMY. Qui lo vediamo indossare un completo cardigan e pantaloncini di Gucci, accompagnati da un cravattino in crÃape
──Che cos'è che ti rende più felice nella vita, e qual è la cosa che consideri più importante nel tuo lavoro?
JIN: Ciò che ha più importanza nella mia vita è la felicità. Le persone che mi rendono più felice in assoluto sono i miei fan, le/gli ARMY. Siamo fonte di gioia l'uno per le/gli altrə. Non posso fermarmi, devo continuare a fare ciò che faccio per loro (ride).
Uno stile personale unico JIN indossa un completo pantaloncini e cardigan più un paio di calzettoni al polpaccio, tutte creazioni facenti parte della collezione Gucci Resort 2025; Jin è il nuovo Global Ambassador del brand. “Sono davvero felice di poter accogliere JIN come nostro nuovo Global Brand Ambassador”, ha dichiarato il direttore creativo Sabato de Sarno. “Il suo calore ed affabilità sono davvero magnetici, ed il suo stile è semplicemente unico.”
──Quand'è che ti senti più “te stesso”? Quali pensi siano i tuoi punti di forza, e cosa ti piace di te?
JIN: Mi sento veramente me stesso quando riesco a far ridere il prossimo. Quando qualcuno sorride per merito mio, la cosa mi fa sentire vivo. I miei punti di forza? Immagino potremmo dire che uno sia il mio viso! (ride) Ovviamente ci sono tante altre persone più affascinanti di me, ma mi piace il mio viso.
Potenziale sconfinato JIN indossa una giacca con risvolti a punta di Yohji Yamamoto. Degne di nota le tasche asimmetriche—design, questo, che si sposa perfettamente con la sua personalità spiritosa.
──Che tipo di persona ammiri maggiormente?
JIN: Le persone cui cerco di ispirarmi sono coloro che danno il massimo in ciò che fanno. Ho incontrato persone di tutti i tipi, nel corso della mia vita, ed ognuna di loro si è sempre dimostrata profondamente dedita e fiera del proprio lavoro. È un aspetto che invidio molto, vorrei essere come loro. È un modo di vivere che rispetto tantissimo.
Alla ricerca di nuovi modi in cui sbocciare Con l'andare degli anni, JIN ha imparato a comprendersi meglio. Qui lo vediamo indossare una tuta firmata Gucci. Elegante, ma dinamica ed audace!
──Quest'anno, 『VOGUE JAPAN』 festeggia il suo 25° anniversario! Intorno al 2016-2017, quando tu avevi 25 anni, i BTS hanno iniziato ad ottenere fama globale. Qual è il ricordo che ti è rimasto più impresso di quel periodo? Quale consiglio daresti adesso al te stesso di allora?
JIN: Quando avevo 25 anni, ero talmente carico di lavoro che spesso me ne lamentavo. Vorrei poter dire al me stesso di allora che ragionare così non è di alcun aiuto, ma, in ogni caso, non credo avrebbe fatto molta differenza. Crescendo, ovviamente, il mio modo di pensare è cambiato. Sono sicuro che tra 10 anni avrò di nuovo una cosetta o due da dire al me stesso di adesso (ride).
“Il mio punto di forza? Immagino potremmo dire che sia il mio viso!” “Ovviamente ci sono tante altre persone più affascinanti di me, ma mi piace il mio viso”, ci dice JIN ridendo. Indossa un lavorato a maglia giallo, abbinato a pantaloncini dello stesso colore, tutte creazioni di Sacai.
──In precedenza, hai menzionato che cerchi sempre di vivere alla giornata e di evitare lo stress. Cosa fai per il tuo benessere mentale e come cerchi di rendere sia la tua vita privata che quella lavorativa il più soddisfacenti possibile?
Inoltre, sappiamo che hai tanti hobby, come la cucina, il tennis, i videogiochi e la pesca—ci sono forse altri hobby o attività che ti piacerebbe provare, in futuro?
JIN: In passato, ero sempre piuttosto stressato, ma più di recente ho imparato a lasciarmi andare e a vivere giorno per giorno, quindi non sono più così teso. Ormai sono abituato a lavorare [in studio e sul palcoscenico], quindi sono più sereno e rilassato. Le mie passioni mi aiutano a sbollire un po'. Non saprei cos'altro provare, immagino col tempo lo scoprirò. Tutti i miei hobby attuali sono attività che ho iniziato per caso o grazie al lavoro, quindi spero di trovare altre passioni con l'andare del tempo (ride).
Un eroe in continua evoluzione JIN è assolutamente soave in giacca di cotone e pantaloni abbinati firmati Yohji Yamamoto. “Con l'andare del tempo, la mia resistenza fisica non potrà che diminuire, ma anche allora intendo lavorare tanto sodo quanto sto facendo adesso”, confida.
──Qual è il tuo obiettivo principale, al momento?
JIN: Il mio sogno è rendere i membri dell'ARMY felici. Se le/gli ARMY sono felici, posso anche continuare a lavorare fino allo sfinimento. Ora come ora, sto lavorando alla realizzazione di quel sogno.
JIN x VOGUE Japan - dicembre 2024
__ Domande & Scatti EXTRA __
04. 11. 2024 | Twitter / X | Articolo
──Negli 11 anni dopo il vostro debutto, i BTS sono diventati alcuni tra gli artisti più famosi al mondo. Che tipo di gruppo vorresti che foste nei prossimi 5-10 anni? E in che modo tu vorresti maturare personalmente?
JIN: Vorrei che il tempo non passasse mai. Anche quando sarò vecchio e con i capelli grigi, voglio lavorare tanto sodo quanto sto facendo adesso. Voglio assicurarmi che le/gli ARMY continuino a trarre gioia nel vedermi. Non so per quanto ancora potrò farlo, ma voglio fare del mio meglio.
──Che cos'è che ti ha ispirato maggiormente, negli ultimi tempi?
JIN: Il blu. Quando vedo questo colore, penso a cose vivaci e positive
──Come descriveresti il tuo stile?
JIN: Ciò che sto indossando ora, è questo il mio stile.
──Interagisci con l'ARMY non solo durante i concerti, ma anche attraverso diverse piattaforme – come Weverse, Instagram, X ecc. Come abbiamo visto quest'anno alla BTS FESTA, trovi sempre nuovi modi per intrattenere le/i tue/oi fan. Qual è l'aspetto che ti piace di più di questi scambi con il fandom? E che cosa significano le/gli ARMY per te?
JIN: Mi piacciono le sorprese! Mi piace riceverne, ma sono ancor più felice quando riesco a sorprendere il prossimo e vedere le reazioni. Ultimamente, trovo più difficile farmi venire nuove idee. Se non dovessero venirmene più tante, spero il pubblico capirà che non è semplice ideare sempre trovate nuove ed inaspettate. Ma voglio continuare a sorprendervi!
──Se si presentasse l'occasione per un viaggio in Giappone, cosa ti piacerebbe fare?
JIN: Mi piacerebbe fare due passi in città di notte. Trovo che il Giappone sia bellissimo, la sera.
──Qual è stata l'ultima volta che hai riso e perché?
JIN: Rido tutti i giorni, quindi non saprei dire di preciso quand'è stata l'ultima volta. Sto ridendo anche ora, mentre parliamo (ride). Sono felice!
⠸ ENG: © Ashley Ogawa Clarke | ITA : © Seoul_ItalyBTS ⠸
#TradITA#Seoul_ItalyBTS#Traduzione#BTS#방탄소년단#Intervista#VOGUEJapan#JIN#KimSeokjin#진#JINxGucci#JINxVOGUEJapanxGQJapan#241024#Instagram
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anche questo Sabato di fine Luglio, ci vuole pazienza.
7-6-7/8-7-8: acqua sopra il fuoco, qualcosa bolle in pentola.
sempre c'è qualcosa che bolle in qualche pentola: a noi come e quanto tenerne conto. si accettano suggerimenti.
esagramma iniziale
63 既 濟 Ki Tsi / Dopo il Compimento
L'Immagine
L'acqua è al di sopra del fuoco:
L'immagine dello stato dopo il compimento.
Così il nobile pondera la disgrazia e se ne premunisce a tempo.
Quando l'acqua nella caldaia sta sospesa al di sopra del fuoco i due elementi sono in rapporto, e questo produce forza (la produzione del vapore). Ma la tensione che ne nasce impone prudenza. Se l'acqua trabocca il fuoco viene spento, e l'effetto della sua forza va perduto. Se il vapore è troppo grande l'acqua evapora sperdendosi nell'aria. Gli elementi che qui stanno in rapporto e così producono forza, sono di per sè nemici. Solo l'estrema prudenza può evitare il danno. Così vi sono anche nella vita delle situazioni nelle quali tutte le forze sono equilibrate e cooperanti, e quindi tutto sembra essere in ordine perfetto. E solo il saggio riconosce durante tali tempi i segni del pericolo, e sa scongiurarli con tempestive misure.
linea mobile al secondo posto.
Sei al secondo posto significa: La donna perde la cortina della sua carrozza. Non correrle dietro, dopo sette giorni la riottieni.
Quando una donna andava in carrozza aveva una cortina che la nascondeva agli sguardi dei curiosi. Se questa cortina andava perduta sarebbe stato contrario al buon costume continuare la strada. Trasferito sulla vita pubblica ciò significa che qualcuno che vorrebbe eseguire un'opera proficua non incontra da parte superiore quella fiducia della quale avrebbe, per così dire, bisogno, per essere protetto. Proprio nei tempi dopo il compimento si può constatare che coloro che dominano diventano superbi ed altezzosi e non si curano più di favorire con affabilità i talenti ignoti. Da ciò nasce di solito la caccia ai posti. Quando dall'alto non viene concessa fiducia ognuno cerca vie e mezzi per suscitarla e per mettersi in luce favorevole. Questo metodo indegno è però da sconsigliarsi. ″Non ricercarlo″. Non sperperare i tuoi sforzi verso l'esterno, ma aspetta tranquillo, e coltiva indipendente i pregi del tuo carattere. I tempi mutano. Quando i sei gradi del segno sono passati viene l'era nuova. Quello che ci appartiene non si può perdere per sempre. Ritorna a noi con naturale spontaneità. Bisogna solo saper aspettare.
esagramma finale.
05 需 Su / L'Attesa
L'Immagine
Nubi salgono nel cielo: L'immagine dell'attesa. Così il nobile mangia e beve, ed è lieto e fidente.
Quando le nubi salgono nel cielo è indizio di pioggia. Non si può fare altro che attenderne la caduta. Così avviene anche nella vita quando un destino si prepara. Fintanto che il momento non è ancora giunto non bisogna darsi pensiero né voler plasmare il futuro intervenendo e affaccendandosi; si deve invece accumulare tranquillamente forza, per il corpo, mangiando e bevendo, per lo spinto, stando allegri e di buon umore. Il destino sopravviene spontaneo, da solo. Allora si è pronti.
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Fondazione Terzo Pilastro Internazionale
Il termine Filantropia mi ha sempre incuriosito. Decido di riscoprirne il significato poiché in Italia esiste una realtà molto speciale di cui in pochissimi ne conoscono, a nostro avviso l’esistenza. Filantropia come significato riconduce all’Amore verso il prossimo, come disposizione d’animo e come sforzo operoso di un individuo o anche di gruppi sociali a promuovere la felicità e il benessere degli altri. Il termine appare in Grecia originariamente come sinonimo di affabilità, cortesia di tratto; si evolve poi in età ellenistica, e particolarmente nelle lettere dei sovrani, fino a indicare un atteggiamento benevolo nei confronti dei sudditi. Tale atteggiamento, non privo dell’influsso delle dottrine stoiche, è poi caratteristico della politica ‘filantropica’ di alcuni imperatori romani del 1° e 2° secolo. La filantropia moderna ha radici, quanto a teoria, nella rivendicazione illuministica di diritti uguali per tutti gli uomini fratelli (liberté, égalité, fraternité sarà l’insegna della Rivoluzione francese), ma diventò operante nel 19° secolo. La fondazione di ospedali, l’apertura di scuole di rieducazione, la promozione di iniziative di lavoro o cultura svolsero una complessa azione di assistenza ‘per la felicità e il benessere degli uomini’. In queste forme la filantropia si presenta come un aspetto dell’umanitarismo ottocentesco, soprattutto in quei paesi (come quelli anglosassoni) nei quali lo sviluppo capitalistico aveva avuto non solo un ritmo più rapido e grandioso ma aveva serbato sempre la coscienza di un iniziale impulso religioso. Fatta questa doverosa premessa introduttiva anche dal punto di vista storico, in Italia abbiamo scoperto che esiste La Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, realtà della filantropia che, noi di Vortici.it, vogliamo provare a raccontare. La Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, naturale evoluzione della Fondazione Mediterraneo creata nei primi anni Duemila dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è una fondazione di diritto privato, totalmente autonoma, che opera a livello internazionale, senza alcun vincolo territoriale e con una prospettiva mediterraneo centrica – approdando dal Meridione d’Italia e l’area mediterranea di competenza originaria nei Paesi emergenti del Medio ed Estremo Oriente, veri protagonisti della nostra Storia attuale – per la promozione, la realizzazione e la diffusione di iniziative di valore sociale, culturale, formativo ed artistico, sia direttamente che attraverso i suoi due enti strumentali denominati Fondazione Cultura e Arte e Poema S.p.A. L’operatività della Fondazione è caratterizzata dall’obiettivo costante di raccordare la tradizionale attenzione alle esigenze di sviluppo e ai bisogni sociali dei territori con una visione via via sempre più ampia e globale sulle tematiche urgenti del mondo contemporaneo, anche intervenendo direttamente attraverso progetti ambiziosi, di alto valore socioeconomico e culturale, nei Paesi più bisognosi. La Fondazione Terzo Pilastro, agendo su questi presupposti, si qualifica sia per il carattere strutturale e sistematico degli interventi – che si contrappone alla frammentarietà ed estemporaneità di molte altre iniziative sedicenti simili – sia per l’approccio reticolare derivato dalle proficue collaborazioni avviate con enti e istituzioni esteri che operano con finalità compatibili. Il seguente messaggio del Presidente che vi proponiamo integralmente, ci fa scoprire con non poca emozione quale ruolo può assumere la filantropia oggi. Dal Welfare State al Welfare civile. La Fondazione Terzo Pilastro ed il ruolo del Mediterraneo. Terzo Pilastro: il mondo del “no profit” come unica alternativa valida alla crisi dello Stato ed del mercato per fronteggiare le esigenze imprescindibili della collettività. La Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, fondazione privata e indipendente che è la naturale evoluzione della Fondazione Mediterraneo da me creata nei primi anni Duemila, opera nei campi della Sanità, della Ricerca scientifica, dell’Assistenza alle categorie sociali deboli, dell’Istruzione e Formazione, dell’Arte e Cultura, svolgendo in quest’ultimo settore anche la funzione di trait d’union tra le culture dei Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Essa, infatti, ha esplicato inizialmente la propria attività prevalentemente nelle aree del Mezzogiorno italiano e del Mediterraneo, essendo nata con l’intento di dare sempre maggiore attenzione alle zone neglette del Sud Italia e del Maghreb, ma ormai da qualche anno si impegna anche a proiettare la spinta filantropica e culturale verso il Medio ed Estremo Oriente, nuovi protagonisti della nostra Storia. Dal Mediterraneo è nato, infatti, tutto ciò che di bello ci circonda: la poesia, la letteratura, l’arte, l’istruzione, le religioni monoteistiche, la filosofia e la democrazia. A questo contesto mi sono dedicato fin dagli anni giovanili, qualcuno dice per quell’influenza che sicuramente sulla mia personalità hanno esercitato grandi protagonisti della storia dell’umanità che hanno vissuto nella mia terra d’origine, la Sicilia, ovvero Ruggero II il Normanno e, soprattutto, Federico II di Svevia. Quest’ultimo aveva preferito chiamarsi Re di Sicilia piuttosto che Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Germania. In quest’uomo, che nutriva una passione smisurata per il Mediterraneo, si concentravano tutte le eccellenze del pensiero umano: fu fine giurista, attento legislatore, promotore di una nuova struttura amministrativa dello Stato, letterato, poeta, lungimirante filantropo dalle idee progressiste. A lui si deve il processo di integrazione fra le culture greca, latina, araba, ebrea: aveva persino inventato una lingua, la “romanza”, che permetteva di dialogare tra etnie diverse, aveva raggiunto senza spargimenti di sangue accordi che consentissero ai cristiani di arrivare a Gerusalemme… e molto altro. Dalla sua nascita, la Fondazione Terzo Pilastro molto ha fatto in questa direzione: innanzitutto, ha aperto varie sedi di rappresentanza nell’area di interesse (in Calabria a Cosenza; in Campania a Napoli; in Nord Africa a Rabat; infine, a Malta), per poter “toccare con mano” le realtà locali e creare dei poli operativi strategici nei territori di pertinenza. Inoltre, nel corso degli anni, in maniera via via sempre più strutturata e sistematica, la Fondazione ha avviato e portato a compimento nella maggior parte del bacino del Mediterraneo, e successivamente sempre più ad Oriente, fino a raggiungere la Russia e la Cina, numerose iniziative di alto valore socio-economico, formativo o culturale, anche intervenendo direttamente con incisività nei Paesi più bisognosi. Per una disamina dettagliata e completa dei progetti internazionali realizzati dalla Fondazione nell’ultimo decennio, si rimanda opportunamente alle due macro-sezioni di attività denominate “Nazionale” (relativa al Meridione d’Italia) e “Internazionale” (Mediterraneo e Oriente). Il riscontro a tutte queste rilevanti iniziative è stato imponente, anche se obiettivamente l’ormai annosa stagione di crisi geopolitica generalizzata, aggravata nel 2020 dalla pandemia dovuta al Covid-19 che ha causato un ancor più estesa crisi socioeconomica globale, sta in parte frenando l’operatività della Fondazione. L’augurio è che si tratti di una crisi solo temporanea, al fine di poter riprendere quanto prima, anche nelle zone più “calde”, il cammino già inaugurato. Il riscontro a tutte queste rilevanti iniziative è stato imponente, anche se obiettivamente sta in parte frenando l’operatività della Fondazione. L’augurio è che si tratti di una crisi solo temporanea, al fine di poter riprendere quanto prima, anche nelle zone più “calde”, il cammino già inaugurato. Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale Conosciamo più da vicino la Fondazione e il suo Presidente in occasione di due importanti iniziative promosse:https://youtu.be/DjhtjUnSbpk https://youtu.be/EniBSD5DS2k Immagine di copertina: Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale Read the full article
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**Caratteristiche del Dajjal**
Il Dajjal inviterà alla religione con affabilità e travierà molti fedeli. Il Messaggero di Allah (s.A.'a.s.) ci ha dato una sua descrizione per poterlo subito individuare, infatti ha detto: «Quando dormivo mi sono visto mentre facevo il tawaf attorno alla Ka'ba quando ho visto un uomo rossiccio [chiaro] con i capelli lisci e l'acqua gocciola – viene versata – dalla sua testa. Chiesi: "Chi è questo?" Dissero: "Il figlio di Maria". Allora andai verso un'altro uomo con un un corpo rosso con la testa riccia e senza un occhio. Il suo occhio [destro] era come un chicco d'uva sporgente. Mi dissero: "Questo è il Dajjal". L'uomo che gli assomigliava di più era Ibn Qatan un uomo dei Khuza'a» (Bukhari 7128).
Inoltre il Messaggero di Allah (s.A.'a.s.) ha detto: «Non è stato dato profeta che non abbia avvisato il suo popolo del guercio bugiardo. Attenzione lui è guercio e il vostro Signore non è guercio, ed ha tra gli occhi scritto: kafir» (Bukhari 7131). Il Dajjal avrà dunque scritto tra gli occhi "Kafir" (miscredente) oppure "Kfr" (la radice trilittera della parola "Kafir").
Le capacità di cui dispone per diffondere il male:
Il Dajjal avrà grandi capacità per attrarre i fedeli al male e alla miscredenza. Ad esempio si muoverà velocemente, infatti venne chiesto al Messaggero di Allah (S.A.a.s.): «"Quanto velocemente si muoverà sulla terra?" Rispose: "Come le nuvole spinte dal vento"» (Muslim 2937). Ma non potrà entrare a Mecca e a Medina: Messaggero di Allah (s.A.'a.s.) ha detto: «Non vi sarà paese che non venga calpestato dal Dajjal, tranne Mecca e Medina» (Bukhari e Muslim 2943). Il Dajjal sarà aiutato anche dagli šayatin: Messaggero di Allah (s.A.'a.s.) ha detto: «Tra le sue fitna c'è quella che dirà ad un beduino: "Vuoi vedere che faccio resuscitare tua madre e tuo padre? Testimonierai poi che io sono il tuo Signore?" Risponderà: "Si". E gli šayatin prenderanno la forma di suo padre e di sua madre e diranno: "Figlio seguilo, egli è il tuo Signore"» (Hakim e Khuzaima). Gli esseri inanimati e gli animali obbediranno ai suoi ordini: il Messaggero di Allah (s.A.'a.s.) ha detto: «Egli andrà dalla gente e li inviterà [ad una falsa religione] e loro crederanno in lui e gli risponderanno. Egli ordinerà al cielo e pioverà, alla terra e cresceranno le piante. E andranno da loro il loro bestiame senza spruzzare nulla e si gonfieranno le mammelle e si ingrosseranno, poi verrà ad un popolo e li inviterà, ma loro rifiuteranno il suo invito, e lui si allontanerà e diventeranno poveri, non gli rimarrà nulla delle loro ricchezze, e andrà tra la devastazione e gli intimerà: "Fai uscire i tuoi tesori", verranno i suoi tesori come api» (Muslim 2937).
La durata della permanenza del Dajjal sulla terra:
Fu chiesto al Messaggero di Allah (S.A.a.s.): «"Quanto tempo resterà sulla terra?" Rispose: "Quaranta giorni, un giorno sarà come un anno, un giorno come un mese, un giorno come un venerdì e il resto come giorni dei vostri giorni" Chiedemmo: "E in quel giorno che è come un anno ci saranno le preghiere di un giorno?" Rispose: "No, dovrete considerarlo per la sua durata"» (Muslim 2937).
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Ormai per Sam stava diventando una preziosa abitudine quella di girare per casa con il suo lupetto in braccio o fissato nella portantina. Alex sembrava amare il suo essere a stretto contatto con il calore del padre e, molto spesso, lo induceva ad un pacifico sonno che l'hacker gli invidiava. Gli invidiava anche il suo essere così innocente e riuscire a dormire senza troppi preoccupazioni, anche se doveva ammettere un netto miglioramento nel ciclo veglia sonno e, soprattutto, gli incubi sembravano infestargli meno la mente una volta che si era confidato con la moglie. Senza neanche accorgersene, si ritrovò di fronte al piano, si sedette allo sgabello e cominciò a suonare. Da principio si trattava di poche deboli note, poi il suo istinto e la sua memoria lo riportarono ad un brano che, a pensarci bene, aveva una grande importanza per lui. Nella sua mente iperattiva, le pareti della casa di New York si dissolsero e vennero sostituite da quelle oxfordiane in cui Elizabeth lo aveva ospitato per quel famoso concerto dei Cinematic Orchestra. E quell'accidentale sfiorarsi delle dita... la sua lince non lo aveva mai saputo ma l'aveva osservata a lungo, temendo di aver rovinato qualcosa. Temendo di essersi giocato l'unica finestra per capire i sentimenti della pianista. Era già innamorato, allora, ma nella sua mente e nel suo cuore era spaventato, sebbene lui avesse dissimulato il tutto sotto una coltre di affabilità e apparente sicurezza. Elizabeth aveva cominciato a essere speciale per lui da... non avrebbe saputo stabilire quando con precisione anche se ne aveva visto tutti i segnali. Sorrise quando si accorse che il piccolo si era addormentato e, con un gesto molto lieve, gli baciò il capino. Rimase a fissare la tastiera perso nei suoi pensieri, una volta finito il brano...
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Freeman Dyson. Un fisico ostinatamente opposto al mainstream, un contrarian che non solo è contro le stringhe ma che nega alla radice che sia necessario unificare in una teoria relatività e meccanica quantistica. Un dualista. Un fisico con un’impronta matematica fortissima. Lavorò con Feynman, aiutandolo a tradurre in strutture matematiche coerenti quello che il in lui era immagine e logica. È l’opposto di Susskind, che ne parla come di un “acerrimo nemico” (e io ci sono arrivata perché lui lo nominava). Mi sembrano in qualche modo due figure speculari, tanto è figo e affascinante Susskind tanto è umile e, sembra, incerto Dyson.
Ascoltatelo parlare, e ditemi se non è commovente. Dove Susskind risponderebbe a pernacchie (filosofia? Pff), lui con affabilità e umiltà si mette a discutere. Dice ad esempio che infondo la natura, il mondo, lì dove si muove la fisica, la conosciamo e la sappiamo descrivere molto bene. Ma – lui che è stato amico di Oliver Sacks – come funziona il cervello umano resta, ad esempio, un rebus a confronto irrisolvibile. È un modo di porsi che io tengo in altissima considerazione, sicuramente più della figaggine (anche se Susskind... vabbè vabbè vabbè!).
...E ne sarebbe valsa la pena, dopo tutto, Dopo le tazze, la marmellata e il tè, E fra la porcellana e qualche chiacchiera Fra te e me, ne sarebbe valsa la pena D’affrontare il problema sorridendo, Di comprimere tutto l’universo in una palla E di farlo rotolare verso una domanda che opprime...
CHI SIAMO DOVE ANDIAMO?!? Ma mica è una domanda banale, non ridete. Ha intitolato un suo libro con un verso da questa poesia di T.S. Eliot. Un fisico umanista. Sto facendo incontri pazzeschi.
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[...] Tra tante delusioni, tuttavia, vi è una nota di merito che riesce a dare allo show un minimo di appeal, ed è senza dubbio la performance dei due attori principali.
Tom Payne (The Walking Dead) porta in scena un Malcolm Bright strafottente e iperattivo, con un’interpretazione costantemente al limite dell’overacting perfetta per ritrarre un uomo in perenne conflitto con la sua follia, e a fargli da opposto speculare è un Michael Sheen sornione ed inquietante nella sua smaccata affabilità. Se Anthony Hopkins incarnava il fascino del Male assoluto a partire dal suo sguardo luciferino e penetrante, qui l’attore gallese gioca a fare il camaleonte sociale, mostrando sempre una maschera di paterna rispettabilità che viene tradita per fugaci momenti dai suoi occhi spiritati. La chimica tra Payne e Sheen funziona proprio in luce delle loro differenze e similitudini, ma la bravura degli interpreti non è comunque sufficiente per stimolare l’interesse sulle vicende della disfunzionale famiglia Whitly. [...]
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A questo punto gli altri due la raggiunsero, e le espressero la loro ammirazione per il bel portamento di Mr Darcy; ma Elizabeth non sentiva nulla e li seguiva in silenzio, tutta presa dai propri pensieri. Era sopraffatta dall'irritazione e dalla vergogna. L'essere venuta in quel luogo era il più grande errore, la più grande sfortuna del mondo! Chissà come gli era parso strano! Chissà come l'aveva giudicata male, quell'uomo così venitoso! Come se lei avese voluto rifarvi viva di proposito! Oh, perché era venuta? e perché egli era arrivato un giorno prima del previsto? Se ci avessero messo soltano dieci minuti meno sarebbero sfuggiti al suo giudizio; era evidente infatti che era giunto in quel preciso momento, che in quel preciso momento era sceso da cavallo o dalla carrozza. Più volte arrossì sopra quello sventurato incontro. E il suo comportamento, così straordinariamente mutato, che cosa poteva mai significare? Era già incredibile che le rivolgesse la parola, ma che gliela rivolgesse con tanta cortesia, fino a chiederle notizie della sua famiglia! Mai e poi mai lo aveva visto meno sostenuto, mai Mr Darcy aveva parlato con tanta affabilità come in occasione di quell'incontro inatteso. Che contrasto con l'ultimo incontro a Rosings Park, quando le aveva consegnato la lettera! Elizabeth non sapeva cosa pensare, né come darsene ragione.
Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen
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23 nov 2022 12:05
QUANDO MARONI RACCONTO' IL PRIMO COMIZIO CON BOSSI: “ERA IL MARZO 1980. SUL PALCO C’ERAVAMO UMBERTO, IO E BRUNO SALVADORI DELL'UNION VALDOTAINE, CHE FINANZIAVA IL NOSTRO MOVIMENTO, LA LEGA AUTONOMISTA LOMBARDA. IN PLATEA ERANO IN 4: DUE DELLA DIGOS, UN IMPIEGATO DELL'ALBERGO E UN TIPO CHE FACEVA SÌ CON LA TESTA. IL BOSSI LO PUNTÒ: ECCO IL PRIMO SEGUACE. INVECE ERA UN PICCHIATORE FASCISTA. A FINE COMIZIO, APPENA UMBERTO LO AVVICINÒ, QUELLO GLI TIRÒ UN PUGNO” – LA ROTTURA CON BOSSI DOPO LO SCANDALO BELSITO
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Da Corriere della Sera
Caro Aldo, i leghisti di prima maniera erano abbastanza vulcanici.
Roberto Maroni si è distinto per pacatezza e affabilità.
Non l'ho mai visto adirato, sembrava anzi timido e riservato. Come politico, ha ricoperto ruoli di primo piano, sempre con professionalità e brillante intuizione .
L'ho conosciuto quando venne nelle Marche per portare qui la Lega. Era qui alle prime riunioni, si può dire che eravamo quattro gatti ma tutti molto determinati. Poi arrivò anche Bossi e così cominciarono i primi passi della Lega Nord nelle Marche .
Lontanissimo dalle mie idee, ma lo apprezzavo e mi dispiace veramente. Lei lo ha mai conosciuto?
La Risposta di Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera
Cari lettori, l a scomparsa di Roberto Maroni ha colpito un po' tutti voi. Era un uomo buono. Appassionato, non estremista. Questo non significa dimenticare che era un militante politico, talora anche duro. Non si tirò mai indietro.
Seguì Bossi nella svolta secessionista. Lo detronizzò dopo lo scandalo Belsito, il tesoriere che finanziava la «family».
Andai a intervistarlo quando ruppe con il fondatore.
Raccontò la storia dei diamanti in Tanzania, delle spese pazze. Aveva messo i bilanci della Lega in mano a una società internazionale di revisione dei conti (dietro l'aspetto naïf, Maroni era uomo di frequentazioni importanti, fin da quando aveva sposato la figlia del padrone dell'Aermacchi). Il suo ufficio era pieno di foto con Bossi in tutte le posizioni e in tutte le divise, dalla canottiera alla camicia verde, dalla t-shirt alla cravatta del giuramento.
Mi raccontò il loro primo comizio, in un albergo di Como.
«Era il marzo 1980. Sul palco eravamo in tre: Umberto, io e Bruno Salvadori dell'Union Valdotaine, che finanziava il nostro movimento, la Lega autonomista lombarda. In platea erano in quattro: due della Digos, un impiegato dell'albergo incuriosito, e un tipo che faceva sì con la testa. Il Bossi lo puntò: ecco il primo seguace, pensava. Invece era un picchiatore fascista. A fine comizio, appena Umberto lo avvicinò, quello gli tirò un pugno». Eppure con Bossi in quell'intervista fu molto duro. Lo fu pure con il suo amico Giancarlo Giorgetti: «È molto intelligente. Ma un uomo deve avere tre C; cervello, cuore, coglioni. Non tutti possono avere tutto».
Del suo conterraneo varesotto Mario Monti, che era presidente del Consiglio, disse: «Si fa dettare l'agenda da Merkel e Sarkozy». Non salvò neppure Berlusconi, di cui era stato più volte ministro: «Noi stessi siamo stati costretti dai francesi e dagli americani a fare una guerra in Libia che non volevamo». Non credeva nello sbarco leghista al Sud, vagheggiava semmai un'alleanza federalista con «un Bossi napoletano, quando spunterà».
Per il futuro della Lega pensava a un tandem tra Flavio Tosi, front-runner elettorale, e Matteo Salvini, chiamato a riorganizzare il partito; non prevedeva che il secondo si sarebbe mangiato il primo. Vide però arrivare i 5 Stelle. Mi mostrò sul telefonino una sua foto abbracciato a Beppe Grillo: «L'avevo accompagnato da un cronista della Padania che voleva intervistarlo. Ha fiuto politico. In lui rivedo la Lega delle origini». Quando nel 1994 litigò con Bossi che aveva fatto cadere il primo governo Berlusconi, si disse che sarebbe finito in Forza Italia. Ma Bobo Maroni gridò nel microfono: «Sono nato con la Lega, morirò con la Lega». È stato di parola .
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Il regalo di Francesco e la storia di un grande scatto
Le migliori foto non sono quelle che catturiamo, ma quelle che ci vengono regalate. Questa mi è stata regalata il giorno di Natale del 2014. Un dono che si è materializzato nella Cappella Sistina, come fosse disceso per miracolo dalla volta affrescata con la Creazione di Adamo di Michelangelo, ma che ho ricevuto in un momento talmente difficile che ancora oggi mi domando come sia possibile che mi trovassi lì in quel momento. Papa Francesco era stato eletto l'anno prima, ed era già diventato una celebrità. Allora vivevo a Roma, ma non mi sarei mai sognato di fotografarlo; i miei lavori precedenti erano di tutt'altro genere e poco sapevo sia del Vaticano che di Francesco. Madurante una visita alla sede centrale di National Geographic avevo espresso a un photoeditor un commento casuale sul pontefice e lui, con mio grande stupore, mi affidò l'incarico di realizzare il servizio. Avevo preso un lavoro da sogno, e non avevo idea di come procedere. Innanzitutto ho dovuto imparare a destreggiarmi in Vaticano. I fotografi, in genere, vengono tenuti alla larga dal pontefice. Per perorare la mia causa mi sono rivolto al direttore di NG Susan Goldberg e ai tre ambasciatori USA a Roma - quello in Italia, quello presso la Santa Sede e quello delle agenzie ONU - che mi hanno organizzato un pranzo con i funzionari vaticani. La mia richiesta è stata accolta, ma ho scoperto che era solo il primo passo di un processo che sarebbe andato avanti per mesi. Mi avevano messo tra i vaticanisti, dove potevo soltanto fare le foto che fanno tutti, dove il papa è appena un puntino bianco su sfondo marmoreo. È stato allora che il magazine ha deciso di punire i miei peccati trasformando il mio servizio in "storia di copertina". Un inatteso sviluppo che richiedeva un livello straordinario di vicinanza al pontefice, e che mi ha gettato nel panico. Il mio salvatore è stato Francesco Sforza, il fotografo ufficiale del papa, una persona talmente cordiale e umile che fa fatica a lavorare in Vaticano perché tutti lo fermano per chiacchierare. Poiché aveva già aiutato trent'anni prima il fotografo di National Geographic James Stanfield a realizzare le foto per una storia sul Vaticano, Sforza ha acconsentito a prendermi sotto la sua ala, a farmi da chaperon per avvicinarmi al papa. E davvero non so se sia stato più merito della mia buona sorte o della generosità di Sforza, ma ho saputo che era la prima volta che i funzionari vaticani permettevano un accordo simile con un fotoreporter. Poco dopo ho messo alla prova la mia libertà di movimento: con aria sfrontata mi sono messo a lato del pontefice che risaliva la scalinata della Basilica di San Pietro salutando i fedeli. Nessuno mi ha fermato. Malgrado i bagni di folla in cui si trova sempre immerso Papa Francesco, i suoi addetti alla sicurezza mi hanno accolto con affabilità e simpatia. Questi uomini hanno il compito non invidiabile di proteggere un capo spirituale mondiale che mal sopporta le misure di sicurezza. Devono persino accollarsi i bambini protesi da genitori euforici che chiedono di avvicinarli alla papamobile in modo che Francesco possa dare loro una benedizione, salvo riconsegnarli subito, e in sicurezza, tra le braccia dei genitori. Mi ci sono trovato spesso con Sforza in mezzo a quella calca, dove per non essere investito - letteralmente - dalla papamobile finisci con gli abiti zuppi di sudore addosso alle guardie del corpo, che però reagiscono sempre in maniera educata. La possibilità di avvicinarmi così tanto al papa implicava una fiducia che non potevo tradire. Sforza e i suoi due collaboratori - Simone e Mario - mi hanno aiutato a destreggiarmi tra i protocolli del Vaticano, ma per il resto ho sempre avuto una notevole libertà e nessuna censura. Solo una volta mi è stato chiesto, come favore, di non fotografare il papa. Non riusciva a venir fuori dal sedile posteriore di una Ford Focus e un cardinale ha pensato che fosse poco decoroso fotografarlo. Nulla da eccepire. Ho sempre cercato di passare inosservato, cosa non facile essendo alto 1,98. Una volta mi sono accorto troppo tardi che mi ero sistemato in un grande cerchio di vescovi che aspettavano il papa vicino alla Pietà di Michelangelo per rendergli omaggio. Non avendo modo d'uscirne senza farmi notare e vedendo che Francesco veniva verso di me stringendo uno ad uno le mani ai vescovi, mi sono finto indaffarato nella regolazione della macchina fotografica. Quando ho alzato lo sguardo me lo sono ritrovato di fronte che aspettava con la mano tesa e le sopracciglia alzate che lo notassi. Non mi è mai parso che desse peso a status o posizione. Ormai vicino alla fine del mio incarico, cercavo ancora disperatamente una foto di copertina degna di Francesco. Nessuna di quelle che avevo scattato era davvero adatta e il mio photoeditor aveva cominciato a guardarsi intorno in cerca di alternative. Vedere l'immagine di qualcun altro in copertina sarebbe stata una sconfitta. Riponevo le mie ultime speranze nei riti natalizi, ormai prossimi. Mentre lavoravo, la salute di mio padre ha cominciato a peggiorare. Il tumore che per anni era stato in fase remissiva è riapparso, attaccandogli le ossa. Quello sarebbe stato il suo ultimo Natale. Abbandonare un incarico non è cosa da poco. Ma nel mio caso mi sembrava molto peggio non farlo. Un giorno, durante una messa, ero salito sulla stretta passerella che costeggia la base della volta della Basilica di San Pietro. Scattavo un po' di foto e cercavo col telefono un volo per l'Indiana, quando mi ha chiamato mia sorella per dirmi che mio padre era in ospedale e che non sarebbe più tornato a casa, aggiungendo poi con enfasi, "papà dice di non mollare l'incarico". Ho deciso di rimanere ancora qualche giorno. Il giorno di Natale il pontefice si rivolge a una folla enorme, e io riponevo ogni mia speranza di ottenere un'immagine da copertina su quel grande spettacolo. All'ultimo minuto, però, un cardinale si è innervosito e Sforza mi ha comunicato la brutta notizia: non c'era posto per me sul balcone. Il mio piano era fallito e mi vergognavo della mia scommessa. Avevo però un ultimo incontro con papa Francesco. Dopo essersi congedato dai fedeli il pontefice è venuto a salutarmi, mi ha stretto la mano e ci siamo scambiati gli auguri di buon Natale. Poi si è voltato a parlare con uno dei suoi attendenti e Sforza, senza fiato, mi ha riferito ciò che aveva origliato: "Sta andando alla Cappella Sistina". Ho deciso di seguirlo. Per pochi istanti di fragile silenzio, il papa si è fermato a contemplare l'eterea bellezza del capolavoro di Michelangelo. "Ecco la tua copertina", ha sussurrato l'amico e angelo custode Francesco Sforza. Ho premuto il pulsante di scatto chiedendomi se quello sarebbe stato il regalo di Natale di Francesco per me. Sono tornato in Indiana appena in tempo.
Testo e fotografia di Dave Yoder
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Oroscopo dal 30 Maggio al 5 Giugno 2022
Oroscopo, la settimana dal 30 maggio al 5 giugno è sotto il segno dei Gemelli, anche il cielo di Giugno ci vuole sorprendere con una serie di eventi e di novità. Il futuro che gli astri ci vogliono anticipare, parla del nostro progetto di vita, e cosa è più adatto a noi da un punto di vista professionale. La settimana si apre con Venere che il 29 Maggio passa in Toro in aspetto positivo nel suo domicilio. Giove e Marte sono in una forte congiunzione in Ariete. Gli aspetti degli Astri, pur con forti congiunzioni sull’asse Toro Mercurio-Venere-Urano e Nodo Nord; e sull’asse Ariete Giove Marte, in sestile con il Toro ci preparano a dei grandi eventi, di cui parleremo a tempo debito Il Sole in Gemelli, segno d’aria, mutevole e comunicativo, con la sua energia ci aiuta nel dialogo in modo più efficace, e a pensare in modo più chiaro ad essere più socievoli. Non solo, in generale: potrebbero arrivare notizie o informazioni che cambieranno il modo in cui percepiamo una situazione o una persona. Aspetti importanti: - Il Sole in Gemelli percorre i gradi centrali del segno, senza formare aspetti se non con la Luna il 1 Giugno. - Il 30 Maggio la Luna nuova si formerà in Gemelli alle 11,30, tutti i segni d’aria e di fuoco devono prendono l’occasione che verrà loro offerta, sarebbe un errore non farlo, e sarà questione di ore. - Il 3 Giugno Mercurio riprende il moto diretto Nella seconda quindicina sono favoriti gli scambi di ogni tipo, gli accordi, la stipula e la firma di contratti. - Il 4 Giugno assisteremo ad un altro evento significativo: il moto retrogrado di Saturno. È un transito che potrebbe determinare qualche rallentamento nei nostri progetti e mettere la nostra pazienza alla prova. - Dal 3 al 5 Giugno, la quadratura Mercurio Saturno potrebbe rallentare la voglia di fare ma l’armonioso aspetto tra i due pianeti consentirà comunque di raggiungere l‘obiettivo, anche se più lentamente. Dovremo anche trovare il modo di riorganizzare il nostro tempo in modo più efficace, ridefinire i nostri progetti per il futuro e dirigere le energie verso gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Oroscopo dal 30 Maggio al 5 Giugno 2022 Ariete Cari amici dell’Ariete Marte nel segno congiunto a Giove vi dona tenacia, voglia di fare ed energia per realizzarlo. Anche per la prossima settimana le influenze saranno uguali, chi vi è ostile nei primi due giorni di Giugno è la Luna, che non vi darà una mano, anzi vi renderà insofferenti e poco inclini al perdono. Lasciate stare, dal venerdì tutto è ok e potrete tranquillamente riprendervi i vostri successi e i vostri consensi. Attenzione allo stomaco, alle allergie alimentari nei giorni in cui la Luna è ostile, le allergie o le reazioni metaboliche sono dietro l’angolo. Toro Oroscopo. Le troppo influenze, amici del Toro, vi stanno stressando più di qualsiasi cosa, la logica del fare che pure vi vede attivi e reattivi, non vi da tregua, i pianeti Mercurio-Venere-Urano e Nodo Nord, sono strettamente congiunti e invadono la vostra vita, senza permettervi di fare le cose con la calma a cui siete abituati. Cari amici che dirvi, dovete stare sul pezzo. Non vi potete permettere di non essere lì a rispondere, cogliere, organizzare tutte quelle occasioni che la vita vi dona in questo momento. Il trigono di Mercurio con Plutone che si formerà di nuovo in questa settimana vi aiuterà a realizzare uno dei vostri più grandi desideri. Gemelli Oroscopo, Cari Gemelli gli astri vi vogliono felici, si sono coalizzati per proteggervi, ogni pianeta è in sestile al vostro, ognuno vi tiene lontano le difficoltà donandovi versatilità e affabilità. Mi raccomando non ascoltate la parte malandrina di voi, non ascoltate quel Mercurio quadrato a Saturno di cui sopra. Non sciupate una bella amicizia o un amore per una bugia. Non dico fedeli, ma almeno siate coerenti, ne avrete da guadagnare in ogni senso. I Gemelli nati negli ultimi giorni del segno sono portati a compiere un gesto importante nella propria vita, un matrimonio, un progetto economico, un investimento, tranquilli siete protetti. Cancro Cari amici del Cancro, andava meglio con Giove nei Pesci, i Pianeti nell’Ariete vi infastidiscono, multe e tasse arretrate, ingiunzioni di pagamento, una storia logora non regge più e le vostre certezze si affievoliscono. Non arrendetevi, il Sole tra poco di nuovo amico vi regalerà tutto quello che avete perso, e che comunque era zavorra per la vostra vita. Giovedì 2 e Venerdì 3 Giugno sono delle belle giornate da passare in compagnia di amici e parenti. Per i nati nei primi giorni del segno la Lilith vi offre un incontro seducente e coinvolgente, divertitevi. Leone Oroscopo, I Pianeti sono dalla vostra parte, almeno la metà di essi, vi disturbano le presenze in Toro che non vi permettono di rilassarvi. Questo è un dato di fatto, ma Giove e Marte in trigono, il Sole in gemelli vi danno energia per affrontare la settimana col sorriso. Mi raccomando solo non fate promesse che non sapete di poter mantenere e non spendete tutto in un giorno. Il fine settimana è splendido, regalatevi un sogno, un fine settimana con la persona amata, giorni in compagnia di amici veri, sarà salutare all’orgoglio e all’anima. Vergine La settimana ha il tempo scandito dalle cose da fare, per molti di voi nemmeno un fine settimana riuscirà ad allontanarvi dal lavoro, ma questo è un bene, credetemi. Le occasioni si stanno formando sotto i vostri occhi, i pianeti in Toro vi elargiscono occasioni, idee, progetti che potete realizzare ancora per molto tempo. Il consiglio che vi posso dare non è quello di essere selettivi, ma di mettere in stand by quello che al momento non potete realizzare, ma che tra poco lo sarà .Solo mi raccomando la taccagneria, la pignoleria, siate più propensi a spendere soprattutto per chi vi sta al fianco, non serve accumulare se non vi godete i frutti del vostro lavoro. Bilancia Oroscopo, Cari amici della Bilancia, gli aspetti sono favorevoli tutti, anche i contrari e vi dico perché. I Pianeti in Gemelli e Acquario vi proteggono e lo faranno fino al 19 di Giugno, Saturno vi protegge dalle cattive influenze, la Luna vi è amica per tutta la settimana, solo il primo Giugno accuserete un senso di stanchezza. Giove e Marte nella loro congiunzione, attraverso un dissidio, un fatto improvviso vi aiuteranno a capire in che razza di trabocchetto stavate cadendo. Invece di arrabbiarvi, correte ai ripari, chiedete aiuto gli amici e la famiglia ci sono per questo. Attenzione invece per i nati nei primi giorni del segno alle intemperanze alcoliche e di fumo, non è il momento, siete esposti. Scorpione Oroscopo, La Luna del 30 e 31 Maggio vi regalerà giornate indimenticabili, amici, amore fortuna e sogni profetici. Ascoltateli, state attenti a cosa vi dice il vostro sesto senso, che come voi sapete ha sempre ragione. Per il resto vi dico di vivere il momento, aspettiamo che i pianeti più veloci escano dal Toro, segno a voi opposto. Cosa significa mi direte voi, che non tutto va come progettate dico io. E anche si che può essere un bene se affinare le vostre capacità in momenti che mi vedono perdente e vincente in maniera altalenante. La verità amici Scorpioni è che questi anni e questa concentrazione di pianeti per tanto tempo in un segno opposto vi sta facendo maturare per perdere quella durezza estrema con cui affrontate le cose, facendovi da parte senza metterci le emozioni. Sagittario Tutto bene Amici del Sagittario vero, mi dovete rispondere di si, voi siete quelli dell’elemento fuoco che vivono meglio questo momento. Nulla vi turba, tutto va a gonfie, e allora perché l’inquietudine a cosa state mirando, la verità è che non siete abituati alla calma piatte. Volete la lotta, lo scontro quanto e più dell’Ariete. La routine non fa per voi, questa gioia inoltrata vi infastidisce e complice la Luna cercate protesto per litigare. Fate piano, vi conviene litigare con voi stessi, sarebbe pericoloso andare aldilàoltre. Capricorno Oroscopo, Amici del Capricorno il momento è importante per il vostro segno, molti di voi stanno affrontando scelte di vita fondamentali, che li porterà a progettualità di lungo corso: matrimoni, divorzi, trasferimenti, opportunità investimenti, figli e non certo in quest’ordine. Chi vi è contrario sono Giove e Marte, la paura il terrore di sbagliare, vi attanaglia. Il mio consiglio è quello di fare tutto secondo regola e giuridicamente ineccepibile, diciamo che quello di cui dovete temere è il rispetto delle regole. Acquario Oroscopo, Saturno vi aiuta tutti i nati negli ultimi giorni del segno, il Sole aiuta tutti, giorno per giorno, sono favoriti i progetti a lunga scadenza, che coinvolgono persone terze, o di famiglia. Il Sole vi dona una vitalità profonda, intuizione e voglia di fare, forte si manifesta il desiderio di realizzare aspetti della vostra vita che non vanno, e che non si ottimizzano con le vostre aspettative. Mentre si fa più forte il desiderio di gridare Freedom, davanti alle immagini della guerra, dovete guardarvi dal quotidiano, dove qualcuno cerca di mettervi i bastoni fra le ruote, colpa anche delle presenze in Toro dei Pianeti lenti e di quelli veloci. Un solo avvertimento no questioni di principi, si a quelle di utilità. Pesci Oroscopo, La vostra vita cari amici dei Pesci va così, un po' giù e un po' su, cure non ne ho, consigli si. Non è il momento di dormire sugli allori, di fidarvi a lasciare le vostre cose in mano ad altri come spesso fate, fidandovi di chi è poco chiaro e limpido. Oppure, sforzatevi di essere molto chiaro quando prendete impegni, questa settimana, vi si ritorcerebbero contro. Non è la regola il vostro problema, sia ben chiaro, la difficoltà in cui potete incorrere in vecchi modi di fare non adeguati e vi rendono poco attenti alle esigenze del momento, innescando una serie di avvenimenti Seguiteci, saremo presto con voi per nuove previsioni con un nuovo oroscopo! Read the full article
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[✎ ITA] Recensione : Weverse Magazine - Jimin È Un Genere di Per Sè | 04.04.23⠸
🌟 Weverse Magazine 🗞
JIMIN È Un Genere di Per Sè
Una recensione del suo primo album solista, FACE
__Kang Myungseok | 04.04.2023
Twitter ; Orig. KOR
Jimin è affabile. Quando lo si intervista, sa subito creare quella certa atmosfera e metterti a tuo agio. La sua voce è bassa e serena, mentre risponde ad ogni domanda in tutta onesta e con un sorriso quasi timido. Una volta, Jimin si è descritto come “il tipo di persona cui piace essere amata” (Weverse Magazine), ma credo ciò che intendeva dire fosse che è importante possedere la gentilezza necessaria per capire ed avere cura del prossimo, prima di essere amatə a nostra volta. Non solo... Il 31 dicembre 2018, ha rilasciato “Promise”, la primissima traccia di sua composizione, basata sulle emozioni provate durante un concerto al Citi Field Stadium di New York, il 7 ottobre di quell'anno: “Facciamo questa promessa”, ha deciso tra sé e sé, in quell'occasione, “anche se ci sono momenti tristi, cerca di non deprimerti troppo. Non buttarti giù.” Poche settimane dopo, il 19 gennaio, è apparso su V LIVE per spiegare più dettagliatamente qual è stato il suo ragionamento. “Perché non riesco ad essere più sincero?”, si è chiesto. “Quando sono stanco, dovrei ammetterlo. Ma non riesco ad essere onesto con me stesso. E la cosa continuava ad opprimermi, perché pensavo ‘Ci sono un sacco di persone molto più stanche di me che non si lamentano.’ ” Forse è questo il motivo per cui il testo di “Promise”, ispirato ai suoi meccanismi e riflessioni interiori, è impostato come un dialogo con un interlocutore invisibile: “Ora promettimi / Anche se durante il giorno ti senti solo / Che non ti butterai giù.” Sembra quasi che, oltre ad essere una promessa con se stesso – quella di sfuggire al suo tumulto interiore – sia anche una forma di conforto per tutte quelle persone che provano lo stesso.
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Se Jimin fosse un ventenne qualunque, con una vita normale, la profondità del suo animo sarebbe solo una qualità in più. Ma Jimin è un membro dei BTS. È costantemente soggetto ad attenzioni e critiche, e ha già dovuto affrontare attacchi personali ingiustificati, su base di accuse infondate. E allora che cos'è che gli consente ti preservare quella sua gentilezza ed affabilità, nonostante quanto ha già sofferto?
In “Interlude : Dive”, la seconda traccia del suo primo album solista: FACE, c'è una clip audio in cui saluta le/i fan ad un concerto, e possiamo quasi sentire il sorriso nella sua voce. Ma, in sovrapposizione, sentiamo anche una voce che sembra quasi singhiozzare. Quindi abbiamo sia la superstar - che esprime tutto il suo affetto e gratitudine per il mare di fan che gli sta di fronte, che la persona comune – la quale soffre in privato. Jimin è accreditato nella sezione 'Suoni e Atmosfera' della sua traccia, per il lavoro svolto in tale ambito: una serie di registrazioni tratte dal suo quotidiano, sovrapposte alla trama del brano come immagini filmiche su una pellicola. Questo segmento sonoro si chiude con il suono di acqua versata in un bicchiere e poi bevuta. La traccia successiva è il singolo principale dell'album, “Like Crazy”, e nella foto teaser vediamo Jimin da solo, chino su un tavolo, in una stanza piena di vetri infranti al suolo. Quindi l'azione, del tutto quotidiana, del bere viene qui collegata ad una rovinosa solitudine. Nel testo, l'artista suggerisce come potrebbe affogare questo abbandono nel bere e dimenticarsene sotto il “frastuono della musica” (“Guardami mentre mi sbronzo tutta la notte / Così che anche il mattino / Si ubriachi e non arrivi”)—è un tipo di solitudine noto a tutti ma di cui nessuno ha il coraggio di parlare. Se consideriamo FACE una confessione – così come “Promise”, è facile tracciare i contorni di ciò che Jimin sta cercando di esprimere nel suo album.
Così come suggerisce il titolo, “Interlude : Dive”, questo brano è una raffigurazione concreta di come Jimin stia sprofondando in se stesso, e l'introduzione del violoncello a metà traccia sembra come trascinare il mondo esteriore del cantante nelle sue profondità interiori più oscure. Collocata subito dopo l'interludio, “Like Crazy” diventa quindi una sorta di breve tentativo di fuga da quello stato emotivo. La traccia successiva, “Alone”, si apre con il suono di una sveglia—quasi ad indicare che siamo nel mattino seguente. In questo brano, Jimin ammette che lo svago della notte trascorsa non è bastato a liberarlo dal suo senso di solitudine: “Addormentarmi da ubriaco, senza ricordare niente / È in quei momenti che ci ho pensato / Cosa sto facendo? / Perché sono l'unico così? / No, tutti quanti sono così / Cerco di far finta che vada tutto bene, ma mi sento patetico”.
Se consideriamo le canzoni di FACE come un unico corpo musicale interconnesso, le tracce “Face-off” e “Set Me Free Pt.2” - le quali vengono rispettivamente prima e dopo le tre già menzionate – segnano l'inizio e la fine del disagio psicologico di cui ci confida d'esser preda, nonché la volontà ed i passi concreti mossi per superarlo. In “Face-off”, Jimin si colpevolizza (“Guarda cosa sono diventato / Vivo come un idiota patetico”) ma, al contempo, riconosce che “Questo terribile incubo è iniziato perché mi sono fidato del prossimo”. Nessuno, se non lo stesso Jimin, può sapere con precisione perché abbia deciso di aprire l'album con questa canzone, ma forse possiamo quanto meno ipotizzare che cosa provi una delle stelle più famose al mondo. In “Face-off” Jimin fa una promessa con se stesso, perché “anche quei maledetti giorni passati ormai sono finiti”, fino alla nuova risoluzione che troviamo in “Set Me Free Pt.2” (“Non mi nasconderò più, neppure se fa male / Impazzirò pur di restare sano / Su le mani per il me del passato”).
Già solo il fatto che quest'ultima traccia sia stata rilasciata prima dell'album aggiunge un ulteriore strato di significato. Se analizziamo l'album da una prospettiva più generale, “Set Me Free Pt.2” è una riflessione sul - ed il risultato del – suo desiderio di superare le difficoltà emotive trattate nei brani precedenti. Ma, presa come singolo, questa canzone rappresenta l'inizio della carriera solista di Jimin, in cui – come suggerisce anche il titolo – l'artista mira ad essere libero. La traccia è quindi al contempo la conclusione di un album e l'inizio della sua produzione solista.
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Jimin ha scritto FACE in modo intuitivo, così che fosse di facile comprensione per chi ascolta. Il video musicale di “Set Me Free Pt.2” pone l'attenzione sulla coreografia ed il talento di uno dei performer K-pop più noti al mondo, concentrandosi completamente sull'esibizione stessa. Poi abbiamo il singolo principale, “Like Crazy”, molto accessibile ed orecchiabile con il suo sound synth pop da discoteca. Verrebbe dunque facile presupporre che il rilascio di questi due successi pop - quello anticipato di “Set Me Free Pt.2” e poi quello del singolo principale - sia stato un modo per riaffermare il suo status di ballerino professionista e vocalist di enorme talento, ma la trama generale di FACE – in cui trovano spazio anche queste due tracce – suggerisce che dietro questa decisione si nasconda un significato più profondo.
La scelta di usare il bianco e nero fin dal teaser dell'album, ad esempio, trasmette subito un senso di dualità. Concettualmente, potremmo essere tentatə di considerarlo come la rappresentazione di un conflitto tra un Jimin più “dark” ed uno vivace e mite, ma nel contesto generale in cui si inscrive FACE, il bianco ed il nero non sono due opposti, quanto, piuttosto, la raffigurazione concreta della vita esteriore ed interiore di una persona. In “Set Me Free Pt.2”, vediamo un Jimin – vestito di nero – sollevato verso il cielo da una folla di persone—metafora della sua celebrità stellare. Al contrario, nelle foto e video teaser di “Like Crazy”—un giovane solitario in mezzo ad una marea anonima di persone in un locale affollato, lo vediamo indossare varie sfumature di bianco. La chiarezza espressiva di queste immagini in bianco e nero aiutano l'artista nell'esplorazione di quelle emozioni complesse che l'hanno condotto al rilascio di FACE. In tal senso, l'album è un'ode alla vita umile e piena di passione condotta da Jimin e ha il fine di esternare i suoi sentimenti più profondi. Come tema del suo primo album solista, Jimin ha scelto di parlare della sua vita, sia come individuo privato che come membro dei BTS, ma si è assicurato il tutto fosse di facile approccio, facendo uso di simboli, organizzando attività promozionali e preparando esibizioni che la gente potesse cogliere e capire intuitivamente.
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Sono proprio la volontà e gli sforzi compiuti per non rifuggire questa dualità - facendo uso di bianco e neri o del contrasto che troviamo in “Like Crazy” e “Set Me Free Pt. 2” - a rendere FACE così affascinante. Prendiamo, per esempio, il momento in cui Jimin viene sollevato in aria dal corpo di ballo in “Set Me Free Pt.2”, prima di svanire momentaneamente e poi riapparire vestito di bianco. È come se, quando le persone che gli stanno attorno spariscono, comparisse invece il suo io interiore. Anche il video musicale segue fedelmente il testo, rispecchiando la storia di vita di Jimin. Quando canta dicendo “mi ergo qui, infine”, gli/le altrə ballerinə si dispongono in modo da formare una spirale, e Jimin vi cammina in mezzo. Il vortice poi viene spezzato e lui guadagna il centro della scena per ballare, proprio quando il testo dice “Vola, farfalla.” E quando canta “finalmente sono libero” la videocamera cattura l'intero set in un'inquadratura più ampia. Questa transizione simboleggia una fuga catartica dal frenetico spiraleggiare in mezzo a difficoltà che sono apparentemente senza fine, per poi volare libero come una farfalla.
Il modo in cui, in questo video musicale, il senso del testo viene espresso attraverso una coreografia intrisa di aspetti mutuati dalla danza moderna ricorda un po' ciò che hanno fatto i BTS con “Black Swan”. Se teniamo conto di quella performance di gruppo, e del fatto che Jimin è diplomato in danza, la scelta sembra più che azzeccata; ma molte delle mosse che vediamo in “Set Me Free Pt.2” sono tipiche, più nello specifico, della danza contemporanea su base hip hop. Molti dei suoi movimenti sono irrequieti, quasi delle scariche d'elettricità, o lo vedono seguire la cadenza ed un ritmo hip hop. Viceversa, “Like Crazy” è ricca di passi in stile disco, che ben si sposano con l'ambientazione del video, vale a dire un locale notturno.
Il modo in cui Jimin ed il corpo di ballo si muovono come un tutt'uno durante i versi “Così che anche il mattino / Si ubriachi e non arrivi” riporta alla memoria l'assolo di ballo eseguito da Jimin in “Black Swan”. Attraverso la sua coreografia, “Like Crazy” esprime la solitudine provata da Jimin, come quando le ballerine continuano ad afferrarlo e spintonarlo, muovendosi in cerchio attorno a lui, sulla parte di testo che fa “Mentre la musica suona assordante / Io svanisco”. Durante il ritornello, quando il ritmo disco prende veramente piede (“I’d rather be / Preferirei smarrirmi tra le luci.. ecc.”), Jimin balla con più leggerezza, mettendo in risalto tutta la sua notevole tecnica. La sua performance in “Set Me Free Pt.2”, invece, è altamente energetica ed estremamente travolgente, tanto la coreografia contemporanea su base hip hop risulta intensa.
Nonostante il suo messaggio sia espresso attraverso una chiave interpretativa facilmente recepibile ed assimilabile, Jimin reinterpreta il genere di cui si serve nel suo stile personale, trovando così un modo di trasmettere ciò che prova in modo del tutto inedito.
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L'esperienza acquisita da Jimin nei BTS si unisce così alla lunga storia e tradizione di questo genere per dar vita a qualcosa di totalmente nuovo. Nell'insieme, si può dire che FACE rientri nella categoria timbrica dell'hip hop/R&B. “Face-off” inizia con una melodia R&B, con solo una spolverata di trap nel ritornello (“Break it down / Sconfiggilə.. ecc.”) e poi Jimin canta e rappa in “Set Me Free Pt.2”, che è una traccia hip hop. Anche in “Alone” possiamo trovare una chiara impronta R&B, specialmente sul cambio di tempo (“Addormentarsi da ubriaco.. ecc.”).
Seguendo questo filo logico, potremmo dire che “Like Crazy” introduca un'altra dimensione di FACE: i riflettori, qui, sono puntati su Jimin che, da solo, domina il palco seguendo un entusiasmante ritmo da discoteca. Il modo in cui canta “Like Crazy” si rifà alla tradizione dei solisti neri, tra i quali troviamo the Weeknd, Chris Brown, Usher e, guardando al passato, Michael Jackson.
Considerate anche le altre tracce dell'album, FACE è un po' una rarità negli Stati Uniti: un album di debutto solista di genere R&B/hip hop, coronato da coreografie mozzafiato. Ecco perché la versione inglese di “Like Crazy” è ancor più importante. Quando Jimin ha eseguito “Like Crazy” al talk show americano The Tonight Show Starring Jimmy Fallon, cantando in inglese, le radici e la tradizione cui questo brano si ispira sono subito apparse più chiare. Ma Jimin non si limita a seguire religiosamente la tradizione, donandovi invece un sapore inedito. “Like Crazy” potrà anche essere un numero musicale e di ballo adatto alle nottate fuori ma, come vediamo nel video musicale, parla anche di quel senso di solitudine che può ghermire le persone anche in mezzo alla folla di un locale. Lo si avverte chiaramente dal tono calmo di inizio canzone—cosa insolita per la musica dance— su un sottofondo fatto di bassi pesanti e profondi. Sentiamo persino un'intensa e pacata voce femminile accompagnare il sound vivace dei sintetizzatori, tra l'energico ritornello ed il ponte. In altre parole, mentre la canzone è essenzialmente un brano ballabile molto coinvolgente, non manca una certa nota di tristezza, nascosta in agguato nel substrato musicale. In un certo senso, potremmo dire che la musica incarna la personalità di Jimin: una vivida stella multicolore sul palco con un carattere sensibile e quasi fragile nel quotidiano. Con “Like Crazy”, i lavori solisti di Jimin – prima tra tutti “Lie”, rilasciata con i BTS – cambiano stile. FACE è una delicata espressione dei sentimenti di Jimin e si discosta da quelle che sono le aspettative rispetto al genere cui si rifà.
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All'inizio di “Alone”, Jimin canta con una tonalità profonda mai sentita prima. Sembra quasi aver perso la voce, forse in un tentativo di ricollegare questa traccia allo scenario descritto in “Like Crazy”, quindi ora il suo canto è carico della vuota tristezza del mattino. La canzone è decisamente R&B, ma quando dice “Quanto ancora dovrò sopportare, prima di poter tornare?” è una tonalità acuta e carica di sentimento che usa, come tipico delle vecchie ballate coreane. Se parliamo di genere, FACE è fondamentalmente R&B e hip hop, ma Jimin canta nel tono e stile più appropriati ad esprimere il tema e le emozioni contenute in ognuna delle sue canzoni, senza seguire gli schemi. Quando vuole dare un'immagine forte, ad esempio in “Face-off”, usa una tonalità R&B (“Get it out, scream like crazy everybody, yeah yeah / Fallə uscire, gridiamo tuttə da pazzi, yeah yeah.. ecc.”). Poi, in “Like Crazy”, troviamo un cantato più limpido che, a dispetto del beat da discoteca, rispecchia l'atmosfera fondamentalmente pessimista; cosa che gli permette di nascondere una nota triste in una canzone pur sempre ballabile. Esplorando tutte queste diverse tecniche canore, Jimin non si limita a mostrarci un nuovo lato di sé, ma sfrutta l'occasione per trovare nuovi modi di raccontare la sua storia, discostandosi dagli schemi e stili ordinari, tipici di certi generi musicali - i quali, anzi, Jimin descrive come “una storia cliché, come in un drama” in “Like Crazy”.
Nell'introduzione e nel ritornello di “Set Me Free Pt.2”, Jimin canta e rappa in stili diversi. Qui e là fa uso dell'autotune e poi cerca di adattare il suo tono e stile ad ogni sezione del brano. Variazioni così elaborate non possono che ricondurci all'impegno preso nella canzone, ovvero quello di trovare la propria libertà. Questa traccia è, essenzialmente, il brano conclusivo di FACE ed il modo in cui l'artista sceglie di modulare la sua voce è ciò che, di fatto, ne trasmette ed esemplifica il significato. Jimin sfrutta appieno ogni aspetto e dettaglio del suo album per poter esternare con chiarezza tutto ciò che desidera esprimere. Sono tutti sforzi compiuti per presentare al mondo che tipo di persona è e le difficoltà che ha dovuto affrontare per arrivare al livello cui si trova ora. Sebbene sia “il tipo di persona cui piace essere amata”, Jimin si svela, pronto a mostrare il suo lato più fragile e dark, ma lo esprime con estrema delicatezza e nel modo più squisitamente elegante ed accessibile possibile. Il risultato è un album che lo consacra come un solista unico nel suo genere - operante in una sfera artistica tutta sua che abbraccia sia il mondo K-pop che quello del pop americano - nonché come un artista di fama e talento ormai consolidati, il cui primo album individuale non può che avere la qualità d'opera di una pop star affermata.
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Il vero finale di FACE, però, è “Letter”, inclusa esclusivamente nelle copie fisiche dell'album, e questa scelta, di per sé, sembra proprio incarnare al meglio il modo in cui Jimin ha deciso di esprimere se stesso. Esattamente come “Like Crazy” e “Alone”, “Letter” getta uno sguardo sulla persona che è Jimin. Versi quali “Spero possiate essere più felici / Voi che mi avete teso la mano ogni volta che sono caduto”, vanno a toccare corde e sentimenti universali come il senso di mancanza per un'altra persona. Ma per coloro che hanno seguito Jimin negli ultimi suoi 10 anni di vita e carriera, e sanno quali sono i sentimenti dietro a “Promise”, “Letter” acquisisce sicuramente tutto un altro significato. Come suggerisce il titolo, Jimin ha pensato questo brano come una lettera per le/i sue/oi fan, idea rafforzata dal fatto che è disponibile unicamente sull'album fisico. Quelle/i fan che terranno concretamente tra le mani l'album di Jimin, potranno sentirlo cantare versi come “Noi che insieme possiamo trasformare persino il deserto in mare / ora come allora” e ancora, “Nel freddo inverno, voi siete come una tiepida giornata di primavera”. In quest'ultima parte, c'è un riferimento ad un brano dei BTS pensato specificamente per le/i fan, in cui il gruppo ripercorre i 10 anni di storia trascorsi insieme. Probabilmente è proprio questo tipo di mentalità ed approccio a rendere Jimin così amabile, ancor oggi. Tutto il suo amore ed affetto per se stesso e per gli altri, espressi sempre con grandissima passione, lo hanno ora condotto a nuovi lidi. Eppure, ovviamente, ora come allora è ancora l'artista e la persona calorosa ed affettuosa di sempre.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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altro giro. oggi 7-6-7/6-7-8: sotto il fuoco, l'acqua sopra. due linee mobili.
esagramma iniziale:
63 既 濟 Ki Tsi / Dopo il Compimento
L'Immagine
L'acqua è al di sopra del fuoco:
L'immagine dello stato dopo il compimento.
Così il nobile pondera la disgrazia e se ne premunisce a tempo.
Quando l'acqua nella caldaia sta sospesa al di sopra del fuoco i due elementi sono in rapporto, e questo produce forza (la produzione del vapore). Ma la tensione che ne nasce impone prudenza. Se l'acqua trabocca il fuoco viene spento, e l'effetto della sua forza va perduto. Se il vapore è troppo grande l'acqua evapora sperdendosi nell'aria. Gli elementi che qui stanno in rapporto e così producono forza, sono di per sè nemici. Solo l'estrema prudenza può evitare il danno. Così vi sono anche nella vita delle situazioni nelle quali tutte le forze sono equilibrate e cooperanti, e quindi tutto sembra essere in ordine perfetto. E solo il saggio riconosce durante tali tempi i segni del pericolo, e sa scongiurarli con tempestive misure.
le linee mobili (mutanti)
Sei al secondo posto significa: La donna perde la cortina della sua carrozza. Non correrle dietro, dopo sette giorni la riottieni.
Quando una donna andava in carrozza aveva una cortina che la nascondeva agli sguardi dei curiosi. Se questa cortina andava perduta sarebbe stato contrario al buon costume continuare la strada. Trasferito sulla vita pubblica ciò significa che qualcuno che vorrebbe eseguire un'opera proficua non incontra da parte superiore quella fiducia della quale avrebbe, per così dire, bisogno, per essere protetto. Proprio nei tempi dopo il compimento si può constatare che coloro che dominano diventano superbi ed altezzosi e non si curano più di favorire con affabilità i talenti ignoti. Da ciò nasce di solito la caccia ai posti. Quando dall'alto non viene concessa fiducia ognuno cerca vie e mezzi per suscitarla e per mettersi in luce favorevole. Questo metodo indegno è però da sconsigliarsi. ″Non ricercarlo″. Non sperperare i tuoi sforzi verso l'esterno, ma aspetta tranquillo, e coltiva indipendente i pregi del tuo carattere. I tempi mutano. Quando i sei gradi del segno sono passati viene l'era nuova. Quello che ci appartiene non si può perdere per sempre. Ritorna a noi con naturale spontaneità. Bisogna solo saper aspettare.
Sei al quarto posto significa: Anche le vesti più belle danno stracci. Tutto il giorno sii prudente.
Nei tempi in cui la civiltà fiorisce avviene sempre gualche scossa che rivela una crepa interiore della società, e che poi in un primo tempo suscita gran scalpore. Siccome però la situazione generale è favorevole, tali strappi si lasciano facilmente rammendare e nascondere al pubblico. Allora tutto svanisce dalla memoria, e sembra quasi che regni la più serena pace. Ma per gli uomini ponderati tali incidenti sono seri indizi, che essi non negligono. Solo così si possono allontanare le brutte conseguenze.
esagramma finale
43 夬 Kuai / Lo Straripamento (la Decisione)
L'Immagine
Il lago è salito al cielo : L'immagine dello straripamento.
Così il nobile largisce ricchezza verso il basso
Ed è schivo di soffermarsi presso la sua virtù.
Quando l'acqua del lago è salita al cielo vi è da temere un nubifragio. Il nobile considera ciò come un avviso e prende a tempo le misure atte ad impedire un crollo catastrofico. Chi volesse accumulare ricchezza solo per se stesso senza pensare agli altri dovrà certamente assistere al proprio crollo. Giacché ogni accumulamento è seguito da una dissipazione. Perciò il nobile, già mentre accumula, dissipa. Così pure nella formazione del suo carattere egli sta attento a non irrigidirsi in caparbietà, ma a mantenersi, compiendo costantemente un severo esame di se stesso, accogliente verso le impressioni esteriori.
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quanta prosoché. quanta praemeditatio malorum. ma il vero insight, lo spunto su cui riflettere, è sulla causa della forza: due elementi che vengono messi in rapporto.
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Quando l'idea della persona che hai accanto va in frantumi e la cruda realtà ti si presenta in piena faccia come il più forte dei ceffoni, cerchi disperatamente tutti i piccoli frammenti di quell'idea nelle persone che ti mostrano anche solo uno sputo del loro affetto. Magari non è neanche affetto, è semplice cordialità, affabilità, ma tu hai una voglia incredibile di ricomporre la persona che hai idealizzato attraverso frammenti che appartengono ad altri e quindi inizi a vedere nel più piccolo dei loro gesti un qualcosa di molto più grande, qualcosa che in realtà è pura e semplice immaginazione.
Ecco, se dovessero chiedermi cosa c'è di disfunzionale in me ora, questa sarebbe la risposta.
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