#accoglienza clienti
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Immagine e Stile: Due Workshop per Commercianti a Cura di Confcommercio Alessandria
Il gruppo Terziario Donna propone due incontri formativi per migliorare l'accoglienza e la comunicazione visiva nel settore del commercio.
Il gruppo Terziario Donna propone due incontri formativi per migliorare l’accoglienza e la comunicazione visiva nel settore del commercio. Il gruppo Terziario Donna di Confcommercio Alessandria organizza due workshop rivolti ai commercianti per migliorare l’accoglienza e l’esperienza del cliente nei negozi. Gli incontri, che si terranno il 7 ottobre e il 14 ottobre 2024 presso la sede di…
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stranotizie · 25 days ago
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Titolo: Accoglienza clienti e vendita - part time / full time Azienda: Dream Marketing Agency Descrizione:: 'immediato Ti diamo la libertà di scegliere quando lavorare: full time o per un part time verticale di almeno 2/3 giorni... Luogo:: Treviglio, Bergamo Invia la tua candidatura!
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ins0mni4inthehe4rt · 3 months ago
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Hey eccomi, per ora assisto un'anziana signora, più che assistenza è un farle compagnia quando la famiglia lavora, poi prossimamente cercherò altro, vedrò man mano.
E tu, che lavoro fai?😊
Ciao! Come stai? ☺️
Che bello! Cosa vorresti fare nella vita?
Mi occupo di gestione e accoglienza clienti in struttura ricettive e tutto ciò che ne concerne 🥰
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barrale-sicilgamma · 6 months ago
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BANCO CASSA DOGATO BIANCO 5776
Aggiungi un tocco di raffinatezza alla tua reception con il BANCO CASSA DOGATO BIANCO 5776. Questo elegante bancone è composto da un vano interno con cassetti e mensole e sportelliI. La struttura in truciolare con finitura bianco a doghe in alluminio e top silver conferisce un aspetto moderno e sofisticato al tuo spazio.
Misure:
Dimensioni: 160 x 54 x 95 cm
Caratteristiche Principali:
Design elegante e moderno, perfetto per qualsiasi ambiente di accoglienza o reception
Spaziose aree di lavoro per accogliere clienti e gestire transazioni in modo efficiente
Condizioni:
Articolo usato in buone condizioni, pronto per essere utilizzato nella tua reception
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Contattaci per Maggiori Informazioni: chiamaci al numero whatsapp 0917460288
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agrpress-blog · 1 year ago
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 Debutterà martedì 14 novembre 2023 alle ore 20.45 al Teatro Brancaccio - via Merulana, 244 - Sister Act il Musical, regia di Chiara Noschese. «Riscatto, sorellanza, comunità, sogni, accoglienza, inclusione, onestà, vocazione e tolleranza. Mai come oggi, i valori di cui parla Sister Act, sono necessari e fondamentali, in un momento storico che trova tutti noi provati da enormi difficoltà ancora non risolte. Credo che la malvagità sia sempre figlia della difficoltà. Sister Actaiuterà il pubblico a riscoprire quei valori che forse qualcuno ha dimenticato o magari non ha la forza di ricordare più…Attraverso la Musica straordinaria, una grande storia, le emozioni e cercando di arrivare “dritto al cuore”, è esattamente lì che io punterò» (Chiara Noschese) Dopo l’acclamata rappresentazione al Teatro Nazionale CheBanca! che ha visto Sister Act Il Musical trionfare al botteghino con il record di biglietti staccati fra ottobre 2022 e gennaio 2023 Stage Entertainment - in collaborazione con Italiana Assicurazioni, compagnia con oltre ottomilaseicento collaboratori assicurativi su tutto il territorio italiano, annuncia il tour 2023. Sono previste oltre ottanta tappe in tutta Italia: si parte dal Teatro Brancaccio di Roma martedì 14 novembre 2023. Deloris Van Cartier, è una scatenata cantante di night e, suo malgrado, la scomoda testimone di un omicidio. Per proteggerla la polizia la mette al sicuro in un convento. Travestita da suora e costretta a una condotta che non le si addice, faticherà non poco per adattarsi alle rigide regole di comportamento imposte dalla rigorosissima Madre superiora, ma finirà per conquistare tutti, trasformando uno stonato coro di suore in un fenomeno musicale. Arte e cultura sono per Italiana Assicurazioni, presenting partner del Tour 2023/2024, un’occasione di crescita personale e collettiva e per questo la Società ha scelto di essere nuovamente a fianco di Stage Entertainment nella promozione del musical. Questa collaborazione è un’ulteriore testimonianza della vicinanza di Italiana Assicurazioni al territorio attraverso le sue agenzie, e la dimostrazione di attenzione verso i propri clienti che, proprio in virtù di questa partnership, avranno l’opportunità di partecipare a uno spettacolo esclusivo e vivere un’esperienza emozionante e coinvolgente. «Siamo molto felici di proporre a tutta Italia», spiega Matteo Forte, amministratore delegato di Stage Entertainment Italia, «uno spettacolo che continua a far divertire intere generazioni e che è stato sinonimo per tutti coloro che sono venuti al Nazionale di evasione e divertimento. Era questo che volevamo offrire al nostro pubblico e gli 80.000 biglietti venduti confermano che ci avevamo visto giusto. Ringrazio ancora una volta Chiara Noschese per il grandissimo lavoro fatto, tutto il cast e tutti coloro che ci hanno permesso di raggiungere tale traguardo». Il musical è tratto dall’omonimo film del 1992 diretto da Emile Ardolino e che consacrò Whoopi Goldberg nell’indimenticabile ruolo di Deloris, la “svitata in abito da suora”. A firmare le musiche originali è l’otto volte Premio Oscar Alan Menken, considerato uno fra i maggiori compositori di soundtrack e musical. Menken ha ricreato le roventi atmosfere musicali di quegli anni spaziando dal soul al funk fino alle più celebri hit della disco music anni Settanta, alle ballate pop in puro stile Broadway, e facendo di Sister Act una frizzante commedia musicale. Nel 2011 ha ottenuto cinque nominations ai Tony Awards, fra cui quella come Miglior Musical. Autori del testo sono Cheri Steinkellner e Bill Steinkellner. Sister Act il Musical - regia: Chiara Noschese; testi: Glenn Slater; scritto da Cheri Steinkellner e Bill Steinkellner; traduzione, adattamento e versi italiani: Franco Travaglio; musiche: Alan Menken; coreografie: Nadia Scherani; direzione musicale: Andrea Calandrini; supervisione musicale: Simone Manfredini; scene: Lele Moreschi; costumi: Ivan Stefanutti; disegno luci:
Francesco Vignati; disegno fonico: Armando Vertullo; interpreti e personaggi: Gloria Enchill (Deloris), Francesca Taverni (Madre Superiora), Giuseppe Verzicco (Curtis), Massimo Cimaglia (Monsignor O’ Hara), Roberto Tarsi (Eddie), Salvatore Vasalluccio (Tj), Michelangelo De Marco (Joey), Massimiliano Carulli (Deniro), Elisa Bella (suor Maria Roberta), Mary La Targia (suor Maria Patrizia), Altea Russo (suor Maria Lazzara), Lucrezia Zoroddu (suor Maria Teresa), Serena Olmi (suor Maria Valeriana), Vanna Tino (Michelle), Asya Mariya Daskalova, Luna Iaccino, Anna Lagrasta, Giovanna d’Angi, Matteo Francia, Gianmarco Grasso, Davide Bonafini, Giorgia Visca, Renato Tognocchi; produzione: Stage Entertainement Matteo Forte & Dan Hinde - rimarrà in scena al Teatro Brancaccio fino domenica 26 novembre 2023 (orario: dal martedì a venerdì, ore 20.45; sabato, doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.45; domenica, ore 17.00).
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personal-reporter · 1 year ago
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Come creare un video che catturi l'attenzione
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Un video che cattura l'attenzione è quello che mantiene lo spettatore impegnato e curioso di vedere cosa succederà dopo. Per creare un video di successo, è importante considerare i seguenti fattori: La storia La storia è il cuore di qualsiasi video. Deve essere interessante, coinvolgente e ben raccontata. L'audio e il video L'audio e il video devono essere di alta qualità. L'audio deve essere chiaro e comprensibile, mentre il video deve essere nitido e fluido. La regia La regia è l'arte di creare un'immagine visiva. Deve essere creativa e coinvolgente. Il montaggio Il montaggio è il processo di assemblaggio delle immagini e dell'audio in un video. Deve essere fluido e coerente. Consigli per creare un video che catturi l'attenzione Ecco alcuni consigli per creare un video che catturi l'attenzione: Inizia con un'introduzione forte L'introduzione è la prima cosa che lo spettatore vedrà e ascolterà. Deve essere interessante e coinvolgente, in modo da catturare l'attenzione e invogliarlo a continuare a guardare. Crea un conflitto o un mistero Un conflitto o un mistero è un ottimo modo per mantenere lo spettatore coinvolto. Crea una situazione in cui lo spettatore vuole sapere cosa succederà dopo. Usa tecniche di montaggio efficaci Il montaggio è un potente strumento che può essere utilizzato per creare suspense, ritmo e interesse. Usa tecniche di montaggio efficaci per mantenere lo spettatore impegnato. Usa la musica e l'audio per creare un'atmosfera La musica e l'audio possono essere utilizzati per creare un'atmosfera e un'emozione. Scegli musica e audio che siano appropriati per la tua storia e che aiutino a creare un'esperienza coinvolgente. Testa il tuo video Prima di pubblicare il tuo video, mostralo a un gruppo di amici o familiari per ottenere feedback. Questo ti aiuterà a identificare eventuali problemi o aree che potrebbero essere migliorate. Esempi di video che catturano l'attenzione Ecco alcuni esempi di video che catturano l'attenzione: "The Dress" di BuzzFeed Questo video è diventato virale nel 2015 dopo che le persone hanno iniziato a discutere su quale colore fosse il vestito. Il video ha catturato l'attenzione del pubblico perché era un mistero che tutti volevano risolvere. "Gangnam Style" di Psy Questo video musicale del 2012 è diventato uno dei video più visti di tutti i tempi. Il video è coinvolgente e divertente, con una coreografia memorabile che ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. "Super Bowl LVII Halftime Show" Lo show di metà tempo del Super Bowl è un evento annuale che attira un pubblico globale. Lo show del 2023 ha visto esibirsi una serie di artisti di fama mondiale, tra cui Kendrick Lamar, Dr. Dre, Snoop Dogg, Eminem e Mary J. Blige. Lo show è stato un successo di critica e di pubblico, con un'esibizione energetica e coinvolgente. Se vuoi affidarti a professionisti, Vibra è una solida realtà che si occupa di vari settori come la promozione e la comunicazione, il marketing territoriale, il commercio e l'artigianato, la formazione, il sociale, il culturale, l'espressivo e l'artistico, la produzione audio/visivi e le dirette streaming. La loro sede, in Borgomanero (NO) è un luogo dove arte, cultura, territorio, commercio, artigianato, accoglienza e formazione coesistono e collaborano tra loro, realizzando progetti nei minimi dettagli. Se stai cercando un Team che possa aiutarti con le tue esigenze di comunicazione e marketing, Vibra è la scelta giusta. Hanno esperienza in vari settori e possono aiutarti con progetti di qualsiasi dimensione e copertura. Sono impegnati a realizzare progetti nei minimi dettagli, garantendo che i loro clienti siano soddisfatti dei risultati. Ecco alcune ragioni per cui dovresti contattare Vibra: Hanno un team di professionisti della comunicazione e della produzione video specializzati in progetti interni ed esterni di qualsiasi dimensione e copertura. Hanno esperienza in vari settori come la promozione e la comunicazione, il marketing territoriale, il commercio e l'artigianato, la formazione, il sociale, il culturale, l'espressivo e l'artistico, la produzione audio/visivi e le dirette streaming. Sono impegnati a realizzare progetti nei minimi dettagli, garantendo che i loro clienti siano soddisfatti dei risultati. Contatta Vibra oggi stesso per saperne di più sui loro servizi e su come possono aiutarti con le tue esigenze di comunicazione e marketing. Immagine: Foto di StockSnap Read the full article
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hotelcavedelsolematera · 1 year ago
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Le dinamiche del bisogno
Ci sono le strutture ricettive che si compiacciono di apprezzamenti storici e consolidati, e altre che ogni giorno fanno in modo di migliorare la qualità percepita dei loro servizi: ebbene, l’Hotel Cave del Sole di Matera appartiene senz’altro a questa seconda categoria. Non ci basta, infatti, fare affidamento sui giudizi positivi ricevuti in passato, ma facciamo il possibile perché i bisogni dei nostri clienti siano sempre compresi e trasformati in nuove attenzioni.
Ad esempio, su TripAdvisor a maggio 2023, l’utente peppys66 scrive: “Amazing: Hotel fantastico. Eccezionale accoglienza da parte dello staff, sempre attento e disponibile a darci consigli dai posti da visitare ai posti dove mangiare. Camere pulitissime, accoglienti e arredate con gusto. I bagni poi, sono di gran gusto. La colazione, eccezionale, offre prodotti freschi, genuini, con predilezione dei prodotti del territorio. Tanta varietà anche per intolleranze. Una scelta davvero azzeccata. Complimenti!!!” (Su Tripadvisor abbiamo 459 recensioni con una media di 4,5/5,0).
E ancora, su Google un giorno fa Paola ci scrive: “Soggiorno in famiglia con i migliori confort, accoglienza, professionalità e attenzione agli ospiti. Personale gentilissimo, camere spaziose e confortevoli. Ottima colazione con prodotti locali. (Su Google vantiamo 362 recensioni sempre con 4,5/5,0).
Il nostro appagamento si realizza con il benessere dei nostri Clienti. Metteteci alla prova, e lo scoprirete subito.
Hotel Cave del Sole Resort & Beauty Contrada La Vaglia, 8 – Matera Telefono +39 0835 331586 www.hotelcavedelsole.it
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Rimini, tentava la fuga in sella ad una bicicletta perché nascondeva la droga: fermato un ragazzo
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Rimini, tentava la fuga in sella ad una bicicletta perché nascondeva la droga: fermato un ragazzo. Nelle ore serali del 15 febbraio 2023 personale della Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto un cittadino macedone per il reato di Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Alle ore 20.40, una volante, durante il normale servizio di perlustrazione e controllo del territorio, nel transitare lungo Viale Sante Medici, notava confabulare tra loro in una zona buia della via, un gruppo di 5/6 ragazzi sospetti, pertanto decideva di controllarli. Uno del gruppo, intuite le intenzioni dei poliziotti, saliva a bordo di una bicicletta e si dava a precipitosa fuga, sottraendosi al controllo. Dopo un breve inseguimento, il giovane perdeva l’equilibrio cadendo per terra. Nel cadere, dalla tasca del soggetto veniva fuori un involucro di medie dimensioni, che veniva prontamente recuperato dagli agenti e che da accertamenti successivi è risultato contenere Hashish. Dopo essere caduto il ragazzo tentava di riguadagnare la fuga rialzandosi, ma gli agenti lo raggiungevano e lo bloccavano, nonostante i calci e pugni che questo iniziava a sferrare contro i poliziotti. All’interno del borsello che il giovane portava vi erano un bilancino di precisione, due lamette da barba e due telefoni cellulari, uno dei quali utilizzato verosimilmente per organizzare gli appuntamenti con i propri “clienti”. In considerazione dei fatti accaduti, il giovane veniva tradotto presso il Centro di Prima Accoglienza di Bologna, poiché minorenne. Inoltre, lo stesso veniva indagato in stato di libertà per i reati di Resistenza a Pubblico ufficiale e Porto d’armi od oggetti atti ad offendere. Dopo la convalida, il minore è stato sottoposto alla misura della “permanenza a casa”, da effettuare presso l’abitazione materna, sita in provincia di Treviso, con l’obbligo, nel frattempo, di seguire percorsi educativi. Si ricorda che nei confronti delle persone indiziate ed imputate vige la presunzione di innocenza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Sì viaggiare… Benvenuta Agenzia Kronos Viaggi e Turismo!
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Resolvis dà il benvenuto all’Agenzia Kronos Viaggi e Turismo di Matera: uno storico tour operator della Città dei Sassi, sempre pronto a elaborare viaggi di gruppo e soluzioni personalizzate, oltre a rappresentare un punto di riferimento dell’incoming per gli operatori professionali del turismo, interessati a favorire la migliore accoglienza dei loro clienti a Matera.
Benvenuti tra i nostri Clienti, amici di Kronos!
Resolvis. Il Marketing e la Comunicazione al servizio dei migliori affari.
www.resolvis.it
#resolvis #marketing #comunicazione #web #internet #marketingecomunicazione #turismo #agenziadiviaggi #touroperator #kronos #kronosviaggi #kronosmatera #matera #incoming #outgoing #cittadeisassi #socialmedia #social #socialmediamanager
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bergamorisvegliata · 2 years ago
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LOCALI DA AMARE (o d'amore)
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I locali da amare sono quei posti che nei due anni di follia pseudo-sanitaria hanno continuato -ovviamente il riferimento è a coloro che gestiscono questi luoghi del "cuore"- ad ospitare i loro clienti o comunque hanno offerto, sia ai "vecchi aficionados" che ai nuovi "arrivi", le loro proposte, non solo gastronomiche, ma anche e soprattutto sul piano degli affetti, costruendo e rafforzando così quei rapporti umani che non hanno corso il rischio di disperdersi.
Da ammirare anche il loro coraggio nel tenere aperto in situazioni delicate e nell'ospitare al loro interno nonostante assurde ordinanze.
Per motivi di "privacy", non verranno fatti i nomi, nè dei locali e nemmeno dei gestori e/o proprietari di questi luoghi: le sole immagini, ove le persone interessate e pure chi avesse già avuto modo di frequentare questi posti, dovrebbero essere più che sufficienti nel renderli riconoscibili: e in questo mi scuso sin d'ora con chi dovesse sentirsi "toccato" nella sua suscettibilità, e chiedo scusa anche ai lettori/visitatori del blog se dovessero venire apportate continue modifiche a questo pezzo.
Ma iniziamo questo "giro d'amore" iniziando da un piccolo ristorante che si trova in direzione Valle Imagna/Valle Brembana a pochissimi passi da Bergamo:
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il nome di questo locale riecheggia visioni infernali, ma in realtà l'ambiente è quasi "paradisiaco", collocato com'è a pochi metri dalle rive del fiume Brembo e a ridosso di una piccola diga, centrale idroelettrica. L'interno è ben curato nei minimi dettagli e la cucina è raffinatissima: vengono alternati i migliori piatti tradizionali bergamaschi con altri che sono il frutto della passione di un gestore competente e di una bonarietà insuperabile.
Cambiamo valle e ci dirigiamo verso la Val Seriana, all'interno di un agriturismo
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dove -tra i classici casoncelli, e l'immancabile polenta- vengono servite tre piccole porzioni di primi, tre porzioni di secondi, preceduti da abbondanti antipasti "classici", e tutto questo al fine di accontentare i palati dei clienti più esigenti.
Da ammirare la bravura dei proprietari, una coppia di coniugi che si avvale di uno staff di eccelso livello. La bravura non è solo tanto quanto la professione che sanno esercitare al meglio, ma pure nel coltivare rapporti umani che hanno come "conseguenza" il fatto di ampliare il "giro" di clientela che quassù (all'incirca 400 metri sopra il livello del mare) è ben accolta.
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Spostiamoci di pochi "passi", rimaniamo sempre in zona, ma scendiamo poco più a Sud, e qui incontriamo una "pazza scatenata" barista, che con il suo grande temperamento e la sua notevole personalità, compensa quelle che sono le limitazioni di un bar di piccole dimensioni.
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Ma se le dimensioni potrebbero apparire un limite, la stessa gestione della "nostra" in questione, è da grande esperta in accoglienza, in coinvolgimento dei clienti e pure in "fantasia", in quanto l'arredamento "vintage" è ciò che rende questo locale caldo e invitante.
L'esterno si caratterizza per essere uno spazio che aggiunge qualità a una qualità comunque già alta in quanto a proposte sia culinarie che in quanto a drink, i quali vanno dai più classici a quelli di tendenza.
Non mancano nemmeno varie iniziative: se la stagione estiva di questo locale ha interessato scrittori e poeti ("aperitivi letterari"), attualmente il "karaoke" e altre proposte di intrattenimento soddisfano e attirano anche i clienti più "diffidenti"...Che ne dite? Ce lo volete fare un salto?
E torniamo a pochi passi da Bergamo:
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sopra vedete l'esterno di un piccolo locale i quali proprietari e gestori (entrambi giovanissimi) hanno optato per la scelta dell'apertura serale, e ciò per venire incontro alle esigenze dei clienti giovani, che hanno così l'occasione di incontrarsi amabilmente e altrettanto amabilmente essere serviti da due persone davvero più uniche che rare in quanto a simpatia, empatia, bravura e...chi più ne he, più ne metta!
In realtà, davvero le proposte (principalmente drink) sono all'altezza dei migliori "pub" o "brasserie"...Se poi ci mettiamo i taglieri che consentono addirittura di cenare e non solo di "aperitivare" con pochissimi euro, si capirà il vantaggio di venire in questo luogo e di uscirne più che soddisfatti!
Rimaniamo sempre a pochi passi dal centro della città orobica, ma questa volta entriamo in "città" sebbene in aperta periferia, e qui ci imbattiamo in un locale "fuori dalle regole"!!!
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Simpatia dei gestori, accoglienza improntata alla massima cordialità, non mancano follia e goliardia una volta che "partono le danze" e la socialità è ai massimi livelli: atmosfera da anni '70-'80, musica (qui non è certo la cucina a essere al centro dell'attenzione degli avventori) puramente e solamente rock con "incursioni" nel funky, nel pop, nella disco-dance sempre dei meravigliosi anni '80.
Ma in quanto a cucina, da poco è stato avviato un "angolo" ristorazione in un'ala accanto al locale principale (a proposito: lo riconoscete?). Proposte di intrattenimento, le più variegate, richiamano un buon numero di clienti che non mancano, a loro volta, di coinvolgerne altri...Per chi ancora non c'è stato...Andateci, è un ordine!!!
E ora, finalmente, entriamo a Bergamo:
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non fatevi ingannare dai bancali, in realtà questo piccolo bar/bistrot a pochi metri dal centro cittadino, è arredato con gusto. Cucina semplice e genuina, e una affiatatissima coppia di coniugi vi aspetta anche per delle colazioni "top"!
Infine, chiudiamo questa rassegna di locali da amare con questo bar-caffetteria in pieno centro di Bergamo:
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più alla portata degli immancabili turisti che dei residenti in città, ma una volta all'interno di questo locale, il proprietario e gestore di questo posto non mancherà di fare quattro chiacchiere, un po' come se si fosse tra amici veri e sinceri.
E termina qui questo "viaggio del cuore" alla ricerca di locali dove l'accoglienza e il servizio non sono solo un "freddo" esercizio commerciale, ma sono anche e soprattutto un intrattenere rapporti schietti, sinceri e amichevoli con chi in un locale non ricerca solo di soddisfare degli appetiti o di dedicarsi a degli svaghi, ma ricerca innanzitutto un'umanità che se con il tempo si è persa, in questi luoghi (ma sicuramente ve ne sono altri, segnalatemeli) si è ritrovata e che scalda il cuore e l'anima dei presenti.
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stranotizie · 1 month ago
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Titolo: Accoglienza clienti - part time / full time Azienda: Dream Marketing Agency Descrizione:: sue disponibilità di settimana in settimana, libera scelta dal lunedì alla domenica, puoi lavorare full time (5 giorni) o part time... Luogo:: Monza Invia la tua candidatura!
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telodogratis · 2 years ago
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CanevaWorld Lavora con noi: ecco tutte le posizioni aperte.
CanevaWorld Lavora con noi: ecco tutte le posizioni aperte.
CanevaWorld, parco acquatico vicino al Lago di Garda, ha pubblicato una serie di offerte di lavoro stagionali per la prossima estate che coinvolgono vari profili tra cui Assistenza ai Bagnanti, Accoglienza Clienti ed in generale nell’ambito della ristorazione. L’azienda CanevaWorld: Ricordiamo che Caneva World Resort è un complesso turistico che si trova a Lazise, in … The post CanevaWorld Lavora…
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corallorosso · 4 years ago
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Intervenendo ieri a La7 il direttore di Libero Pietro Senaldi ha detto tutto convinto: “Non capisco perché si può chiudere il Billionaire e non si chiudono i centri di prima accoglienza per ragioni sanitarie. Questo io non lo capisco”. A parte che per paragonare il Billionaire che è il simbolo dell’opulenza, dello sfarzo e del superfluo con gli Hot Spot che sono il simbolo della disperazione, della lotta per la vita e dell’emergenza ci vuole davvero il pelo sullo stomaco. Ma te la butto lì Pietro Senaldi. Forse perché il Billionaire non è la casa dei suoi clienti, mentre gli hot spot sono la momentanea unica casa dei richiedenti asilo appena sbarcati? Forse perché se un ragazzo trova chiuso il Billionaire può tornare a casa e stapparsi la Magnum in salotto, mentre se al migrante appena sbarcato chiudono l’hot spot finisce in mezzo a una strada? Però lui dice che questo non lo capisce. E se ne vanta pure. Emilio Mola
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personal-reporter · 1 year ago
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Come promuovere il tuo video sui social media
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I social media sono un potente strumento per promuovere i tuoi video. Con un po' di pianificazione e impegno, puoi raggiungere un pubblico più ampio e far crescere il tuo canale. In questo articolo, ti forniremo una guida completa per la promozione dei tuoi video sui social media. Tratteremo i seguenti argomenti: I migliori social media per promuovere i video Come creare contenuti per i social media Come programmare i tuoi post Come misurare il successo I migliori social media per promuovere i video Ci sono molti diversi social media che puoi utilizzare per promuovere i tuoi video. Alcuni dei più popolari includono: YouTube è la piattaforma di video più grande al mondo. È un ottimo posto per condividere i tuoi video con un pubblico globale. Facebook è una piattaforma di social media di destinazione per molte persone. Puoi utilizzare Facebook per promuovere i tuoi video ai tuoi amici e familiari. Instagram è una piattaforma di social media basata sulle immagini. Puoi utilizzare Instagram per condividere clip e immagini dei tuoi video. Twitter è una piattaforma di social media basata sui tweet. Puoi utilizzare Twitter per condividere link ai tuoi video e creare conversazioni con i tuoi follower. Come creare contenuti per i social media Quando crei contenuti per i social media, è importante pensare a cosa interesserà al tuo pubblico. Ecco alcuni suggerimenti: Crea titoli e didascalie accattivanti. I tuoi titoli e le tue didascalie dovrebbero essere brevi e concisi, ma dovrebbero anche catturare l'attenzione del tuo pubblico. Utilizza immagini e video di alta qualità. Le immagini e i video di alta qualità attireranno l'attenzione delle persone e le incoraggeranno a guardare il tuo video. Includi un invito all'azione. Racconta alle persone cosa vuoi che facciano dopo aver visto il tuo video. Come programmare i tuoi post La programmazione dei tuoi post ti aiuterà a raggiungere un pubblico più ampio. Ci sono molti diversi strumenti che puoi utilizzare per programmare i tuoi post sui social media. Come misurare il successo È importante misurare il successo della tua strategia di promozione sui social media. Questo ti aiuterà a capire cosa funziona e cosa non funziona. Ci sono molti diversi strumenti che puoi utilizzare per misurare il successo dei tuoi post sui social media. Se vuoi affidarti a professionisti, Vibra è una solida realtà che si occupa di vari settori come la promozione e la comunicazione, il marketing territoriale, il commercio e l'artigianato, la formazione, il sociale, il culturale, l'espressivo e l'artistico, la produzione audio/visivi e le dirette streaming. La loro sede, in Borgomanero (NO) è un luogo dove arte, cultura, territorio, commercio, artigianato, accoglienza e formazione coesistono e collaborano tra loro, realizzando progetti nei minimi dettagli. Se stai cercando un Team che possa aiutarti con le tue esigenze di comunicazione e marketing, Vibra è la scelta giusta. Hanno esperienza in vari settori e possono aiutarti con progetti di qualsiasi dimensione e copertura. Sono impegnati a realizzare progetti nei minimi dettagli, garantendo che i loro clienti siano soddisfatti dei risultati. Ecco alcune ragioni per cui dovresti contattare Vibra: Hanno un team di professionisti della comunicazione e della produzione video specializzati in progetti interni ed esterni di qualsiasi dimensione e copertura. Hanno esperienza in vari settori come la promozione e la comunicazione, il marketing territoriale, il commercio e l'artigianato, la formazione, il sociale, il culturale, l'espressivo e l'artistico, la produzione audio/visivi e le dirette streaming. Sono impegnati a realizzare progetti nei minimi dettagli, garantendo che i loro clienti siano soddisfatti dei risultati. Contatta Vibra oggi stesso per saperne di più sui loro servizi e su come possono aiutarti con le tue esigenze di comunicazione e marketing. Read the full article
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dorsalblog · 4 years ago
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MOPLAN ARREDAMENTI AL FIANCO DEL CLIENTE CON I PRODOTTI DORSAL
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Attività di famiglia e grande showroom con area dedicata ai prodotti Dorsal: ma ciò che differenzia Moplan Arredamenti tanto da renderlo il negozio Dorsal di questo mese è soprattutto la sua continua voglia di rinnovarsi, la capacità di creare uno showroom piacevole e la volontà di conoscere nel dettaglio i prodotti Dorsal per poterli consigliare alla propria clientela. Perché, si sa, il materasso è come un paio di scarpe: deve calzare a pennello su ogni persona. Questo mese, nel nostro viaggio in giro per l'Italia, siamo arrivati nelle Marche e più precisamente a Castelplanio in provincia di Ancona. La storia che abbiamo scelto di raccontarvi è quella di Silvia Bussoletti che, con l'aiuto dei genitori e  del fratello, dirige questo grande negozio di 4 mila metri quadrati,  vero punto di riferimento in zona per l'arredamento e, in particolare per i prodotti legati al dormire bene.
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Buongiorno Silvia, ci parli della sua attività?
Il nostro è un negozio storico, quest'anno festeggeremo i 53 anni di attività. Si tratta di un'attività di famiglia: tutto è  iniziato nel 1967 con mio padre. Inizialmente eravamo specializzati nella produzione di cucine, poi negli anni '90 abbiamo scelto di abbandonare la produzione e dedicarci al commercio e così siamo diventati uno dei più grandi punti vendita di arredamento della nostra zona. Trattiamo le reti Dorsal da tantissimi anni, fin dagli inizi e da circa 10 anni vendiamo anche materassi e guanciali Dorsal.
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Il vostro è uno showroom davvero molto grande?
Sì, si tratta di 4 mila metri quadrati di esposizione, più il magazzino. Un'area che teniamo continuamente rinnovata con un'esposizione ampia di prodotti. Il negozio si sviluppa su due piani, al primo si trova l'area dedicata ai prodotti Dorsal, azienda che conosciamo da tantissimo tempo e stimiamo per qualità e serietà. Con Dorsal c'è un bel rapporto di collaborazione e crediamo che i suoi prodotti siano davvero validi.
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Quindi i vostri clienti possono toccare e provare reti e materassi Dorsal?
Sì, abbiamo diverse reti e materassi Dorsal per la prova che secondo noi è un momento davvero importante per poter scegliere il sistema letto ideale. Oltre alle reti Varial, che noi diamo con tutti i nostri letti, è possibile provare le reti Super, Forest, Human Family e diversi modelli di reti elettriche in legno. Per quanto riguarda i materassi Dorsal, abbiamo tutta la linea de I Contemporanei, Fitness, Dorsalplanet, Elisir e in più ci sta dando soddisfazioni anche il nuovo Simplicity.
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Quali sono i prodotti Dorsal che vi hanno fatto innamorare e che consigliate più spesso ai clienti?
Ci piace moltissimo Elisir issimo, che vendiamo molto bene e che la nostra clientela apprezza tantissimo. Riscuote interesse anche Dorsalplanet, non solo per i letti matrimoniali ma anche per i singoli e trovo che sia un prodotto veramente di altissima qualità. Poi da sempre ci piace il materasso Elisir e per quanto riguarda le reti troviamo che sia un prodotto innovativo e molto performante Human Family. Questi sono i prodotti che spesso consigliamo ai nostri clienti che cercano un materasso di qualità, accogliente ma sostenuto.
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Dorsal ha intrapreso una strada ben definita per quanto riguarda l'ecosostenibilità e l'attenzione alla salvaguardia del Pianeta? Come si colloca secondo voi questa scelta e sentite di condividerne la filosofia?
Sì certamente, condivido sia come imprenditrice che come mamma, perchè penso al futuro delle nuove generazioni. Sono convinta che tutti dovremmo sostenere aziende coraggiose come Dorsal che investono per produrre prodotti rispettosi dell'ambiente e della salute dell'uomo, certificati ed ecosostenibili. Per noi, queste scelte “green” di Dorsal sono anche un valido argomento di vendita perché spesso la nostra clientela è attenta a scegliere prodotti salutari, certificati e sicuri, che rispettano la natura. In particolare trovo sempre interesse nelle persone quando si spiega loro la certificazione FSC, il fatto che il legno delle reti Dorsal sia ecosostenibile è un dato importante, che influisce senz'altro sulle vendite.
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Vi è mai capitato di consigliare clienti che lamentano di dormire male di notte e che grazie ad un prodotto Dorsal riescono a riposare meglio a beneficio della loro salute?
Sì certamente, alcune settimane fa una signora ha acquistato un materasso Elisir issimo Dorsal sostituendo un materasso molto vecchio e usurato che aveva e che la faceva riposare male. Inizialmente le è sembrato di non trovare immediato giovamento dal nuovo materasso, questo perché il suo corpo era abituato ad un materasso scomodo e doveva come dire “addattarsi” alla novità.
Ma dopo qualche giorno si è accorta che finalmente riusciva a riposare bene e che la mattina non si alzava più con un fastidioso mal di schiena, questo grazie ai prodotti Dorsal che le avevamo consigliato.
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Come avviene la scelta del materasso nel suo negozio?
Io dico sempre che il materasso è una scelta personale, per questo bisogno provare a distendersi, prendendosi anche del tempo per provare più tipologie. Spesso la sensazione di comfort è immediata. Diciamo che il materasso è secondo me come un paio di scarpe, deve subito risultare confortevole, bisogna che calzi bene e che si avverta una condizione di comfort immediata. Quello che riscontriamo è che molto spesso i materassi Dorsal regalano proprio questa sensazione e vengono scelti e apprezzati per l'immediata sensazione di accoglienza, oltre che per i dettagli delle rifiniture.
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Dorsal organizza corsi di formazione con fisioterapisti esperti in fisiologia del sonno in azienda. Avete avuto modo di parteciparvi e di conoscere più da vicino la realtà Dorsal?
Sì certamente, io personalmente vi ho partecipato almeno tre volte e anche alcune dipendenti sono venute in azienda e hanno frequentato il corso.
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Moplan Arredamenti si trova in Via S.Filippo, 6 a Castelplanio Staz. (AN). Per contattarli, telefonare al 0731 812541 oppure scrivere una e-mail a: [email protected]
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Il negozio è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 20.00 e la domenica dalle 16.00 alle 20.00.
Maggiori info su: www.moplan.it oppure sulla pagina Facebook @moplan e su Instagram @moplan_official
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italianaradio · 5 years ago
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Prostituzione, violenza e schiavitù. Colpo grosso alla mafia nigeriana, uno Stato dentro lo Stato
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/prostituzione-violenza-e-schiavitu-colpo-grosso-alla-mafia-nigeriana-uno-stato-dentro-lo-stato/
Prostituzione, violenza e schiavitù. Colpo grosso alla mafia nigeriana, uno Stato dentro lo Stato
Prostituzione, violenza e schiavitù. Colpo grosso alla mafia nigeriana, uno Stato dentro lo Stato
Tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, risse, estorsioni, rapine, violenze sessuali e lesioni personali, ma anche sfruttamento della prostituzione: queste le accuse mosse a 32 persone che, per la Polizia di Stato, apparterrebbero alle “mafie nigeriane”. Stamani il blitz internazionale con cui la squadra mobile di Bari ha eseguito 32 arresti in sette regioni italiane (Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Marche, Basilicata, Lazio, Emilia Romagna, Veneto) e all’estero, in particolare e grazie al coordinamento dello Sco e dell’Interpol – in Germania, Francia, Olanda e Malta. (QUI) A carico di fermati – tutti nigeriani – pende un´ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale. Gli indagati sono ritenuti appartenere, con vari ruoli, ad una associazione mafiosa finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina, alla tratta di esseri umani, alla riduzione in schiavitù, alle estorsioni, alle rapine, alle lesioni personali, alla violenza sessuale, all’uso di armi bianche ed allo sfruttamento della prostituzione e dell’accattonaggio. Si tratta del blitz in materia di mafia nigeriana con il più alto numero di arrestati mai eseguiti in Italia. La tesi è che gli indagati facciano parte, insieme a numerose altre persone ancora non identificate, di due distinte associazioni di natura cultista, operanti nella provincia di Bari come cellule autonome delle fratellanze internazionali denominate “Supreme Vikings Confraternity-Arobaga” e “Supreme Eiye Confraternity”, che avrebbero agito per lungo tempo per ottenere il predominio sul territorio barese e poter così gestire i propri affari illeciti. GLI “ADEPTI” COPTATI NEL CENTRO D’ACCOGLIENZA Tutto è partito dalle denunce presentate a fine 2016 da due cittadini nigeriani ospiti del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Bari. Questi hanno raccontato di esser stati vittima di pestaggi, rapine e ripetuti tentativi di condizionamento per esser “arruolati” tra le fila di un gruppo malavitoso che stava espandendo la sua influenza all’interno del Centro, poi scoperto essere quello dei cosiddetti “Vikings”. I dettagli contenuti nelle loro denunce hanno quindi permesso agli agenti di ricostruire numerosi episodi di violenza dentro al Cara e collegati tra loro. Violenza che si inserivano, infatti, nella “guerra” tra le due principali gang criminali, quella dei “Vikings” e quella degli “Eyie”, la prima più numerosa e più violenta della seconda. Entrambe reclutavano i nuovi adepti attraverso dei riti di iniziazione cruenti consistenti in delle “prove di coraggio”, per tentare di prevalere l’una sull’altra, commettendo anche violenze, rappresaglie e punizioni fisiche, il cosiddetto “Drill”, da cui il nome della operazione di oggi. I CAPI, LE REGOLE E LE PUNIZIONI CRUENTE Gli investigatori spiegano come entrambe le gang siano caratterizzate dalla solidità del vincolo associativo, dalla programmazione di reati di varia natura e da un capillare e costante controllo da parte dei “capi” per il rispetto dei ruoli e delle regole, con l’applicazione di metodi punitivi cruenti ogni qualvolta si rendesse necessario per ristabilire gli equilibri compromessi. I due gruppi hanno dimostrato di possedere una struttura rudimentale quanto ai mezzi adoperati, ma solidissima dal punto di vista dell’ideologia, della organizzazione e dei reati da perseguire, senza cercare in alcun modo aderenze con le mafie locali anzi dando prova, quanto allo sfruttamento della prostituzione, di una supremazia anche nei confronti delle bande composte da albanesi e rumeni. Coloro che non accettavano di aderire alle confraternite o che non ne rispettavano le regole erano destinatari infatti di inaudite violenze: le vittime hanno infatti raccontato di pestaggi, frustate, pugni, calci e bastonate con l´utilizzo di spranghe, mazze e cocci di bottiglia. LE DONNE “CETI INFERIORI” E BUONE SOLO PER IL SESSO Le donne nigeriane, invece, venivano vessate psicologicamente, perché ritenute ceti inferiori, buone solo a soddisfare le esigenze sessuali della comunità maschile e, soprattutto, a produrre denaro attraverso lo sfruttamento della prostituzione. È risultata emblematica la figura delle cosiddette “blu queen”, donne considerate una merce di proprietà esclusiva del gruppo degli “Eyie” dopo essersi sessualmente concesse ai capi e destinate a gestire, per loro conto, le giovani prostitute fatte entrare nel Cara. Una delle principali attività delle associazioni è stata infatti lo sfruttamento della prostituzione. Durante le indagini, ad esempio, è emerso anche il caso della tratta e della riduzione in schiavitù di una donna e che si ritiene gestito da uno degli indagati, Sunday Victor che, dopo averla accompagnata su una delle tante imbarcazioni di clandestini in partenza per l’Italia dalla Libia ed averla fatta entrare abusivamente nel Cara, l’avrebbe obbligata a prostituirsi e consegnare i ricavi al gruppo. La donna, che ha provato a ribellarsi, sarebbe stata punita con violenze fisiche ripetute, sino ad arrivare ad accendere il focolaio di una vera e propria rissa tra bande, il 22 marzo 2017. Insieme a lei, è stato punito anche il compagno. LA PROSTITUZIONE FUORI DAL CENTRO Grazie alle numerose intercettazioni telefoniche a ai riscontri sul territorio, gli agenti hanno accertato che uno dei principali interessi era quello di fare entrare clandestinamente le connazionali nel Centro di accoglienza e farle prostituire. Inizialmente la pratica sarebbe stata gestita solo all’interno del Cara, in un secondo momento il gruppo avrebbe però fornito prostitute a clienti anche al di fuori della struttura, per le strade o in abitazioni della città. I “Vikings” e gli “Eiye” si sarebbero dunque estesi arrivando ad occupare immobili adibiti a case di appuntamento, e le strade sulle quali collocare le giovani vittime del meretricio. Si sarebbe verificato, inoltre, un “asservimento” delle “maman” nigeriane che operano a livello locale alle richieste delle due gangs relative alla necessità di dover “piazzare” ragazze per strada per farle prostituire. IL PIZZO IMPOSTO ANCHE AI MENDICANTI Gli agenti hanno poi scoperto lo sfruttamento dei nigeriani che mendicano davanti ai supermercati ed altri esercizi commerciali di Bari e provincia. Le indagini hanno infatti svelato uno spaccato di vita e di criminalità all’interno della comunità africana. Le vittime hanno infatti confermato la sottomissione al pagamento del “pizzo” sui loro miseri ricavi, con la consegna del denaro agli esponenti delle gang o con ricariche telefoniche sulle utenze di quest’ultimi. LA CREAZIONE DELLA TASK FORCE DELLA POLIZIA Le indagini della Polizia, coordinate dalla DDA di Bari, avrebbero così fatto luce sia sul fenomeno associativo nel suo complesso, sia sui singoli e gravi fatti che hanno afflitto il territorio barese negli ultimi anni, determinando anche un notevole allarme sociale e pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica. Gli episodi che hanno destato una gravissima preoccupazione sono stati dapprima trattati singolarmente. La loro comprensione ed il loro inserimento in un quadro più complesso ed articolato è stato possibili soltanto grazie alla creazione di una squadra di investigatori dedita alla osservazione del fenomeno. L’accoltellamento di una donna nigeriana nel gennaio 2017, la già citata rissa del 22 marzo 2017 con gravi ferimenti di alcuni dei partecipanti; un altro scontro all’interno del Cara dell’8 maggio dello stesso anno, in cui è morto uno dei nigeriani appartenente alla compagine dei “Vikings”; ed ancora, una rissa nell’agosto sempre del 2017 per le strade del quartiere Libertà ed uno stupro di gruppo commesso all’interno del Cara ai danni di una ragazza (nel marzo 2017), sono solo alcuni dei violenti episodi che si sono verificati a Bari e che hanno caratterizzato il contrasto tra i due gruppi criminali. I dati acquisiti durante le indagini si sono dimostrati sovrapponibili agli esiti investigativi che, nel frattempo, molte altre Squadre Mobili in Italia hanno portato avanti in quel periodo. Questo a conferma che la mafia nigeriana si è radicata i molte zone del territorio nazionale (dal Veneto alla Sicilia, dal Piemonte alla Campania, dalle Marche alla Puglia) con numerosi insediamenti di cellule di ispirazione cultista, tutte votate a perseguire stessi obiettivi delinquenziali e tutte operanti secondo le classiche metodologie mafiose improntate alla violenza, all’assoggettamento e all´omertà. LA PRESENZA CAPILLARE DELLE CELLULE CULTISTE Nel 2011 l’Ambasciata Nigeriana a Roma ha emanato una nota in cui parlava di una “nuova attività criminale di un gruppo di nigeriani appartenenti a sette segrete, proibite dal governo a causa di atti violenti: purtroppo ex membri sono riusciti ad entrare in Italia e hanno fondato nuovamente l´organizzazione qui, principalmente con scopi criminali”. L’informativa di reato depositata dalla Squadra Mobile alla Procura nell’aprile scorso, nella quale sono state individuate responsabilità a vario titolo di ben 50 nigeriani per i reati di cui parlavamo prima, avrebbe evidenziato le forme organizzative delle due associazioni criminali. Le gangs – inquadrate nel più ampio scenario internazionale delle confraternite universitarie sorte in Nigeria agli inizi degli anni ´50 per contrastare una Università di élite, frequentata solo da studenti facoltosi, e legati al mondo coloniale – erano volte a favorire gli studenti poveri promettenti, per poi, negli anni ‘70 e ‘80, essere finanziate ed armate dai leader militari. Esse sono strutturate in forma verticistica e militare, e traggono la loro forza dall’intimidazione, dalla violenza e dall’assoggettamento omertoso inculcato nelle vittime. Si caratterizzano, poi, e al pari delle mafie di casa nostra, per i rituali di affiliazione paragonabili a vere e proprie prove di forza difficilmente superabili, in quanto basate su primitive pratiche di sofferenza corporale, così come per l’utilizzo di codici interni e di vocaboli pregni di un simbolismo pressoché incomprensibile, oltre che per una rigida suddivisione dei ruoli, così da risultare impenetrabili ed altamente efficienti. IL QUADRO DI UNO “STATO DENTRO LO STATO” È dunque emerso il quadro di uno “Stato dentro lo Stato”, fatto di proprie regole e totalmente incurante delle leggi, ma anche di molte basilari norme di convivenza civile. A titolo di esempio, una delle due confraternite si è vantata di una fitta presenza sul territorio italiano, diviso, secondo le parole dei protagonisti, in “13 nest” (cellule operative): “… Eh … perché adesso è diventato un solo comando … perché i “world aviary” hanno già detto … e hanno fatto in Edo State … loro vogliono che ci siano 13 “nest” in Italia…” Il linguaggio degli associati, dai capi ai semplici partecipi, è stato indicativo di un forte senso di appartenenza militante riferita ad un gruppo associativo: “… no … da quel giorno che sono andato via da Bari, non sono più tornato … non posso venire a Bari senza chiamarti … e adesso che ho una casa … e ho tutto … e adesso che voglio far navigare nuovamente la “ship” a Bari, posso tornare a Bari in qualsiasi week-end …” Anche il ritualismo di iniziazione (il battesimo) è stato descritto dalle parole degli associati, ad esempio, con particolare drammaticità, il momento in cui un candidato non superava la prova di forza prevista: “… stava succedendo questo H.F. ha cominciato ad avere i dubbi e forse non ce la fa a superare questo fatto, ha cominciato a sanguinare, H.F. ha cominciato a piangere, ha cominciato a fare cose strane, da lì tu hai detto che tipo di persona hanno portato, sta piangendo … tu hai detto che il ragazzo deve andare via, che loro devono dire al ragazzo che deve andare via …” Ed ancora, carico di soggezione si è dimostrato il rapporto tra i mendicanti ed i capi delle organizzazioni che pretendevano da loro la tangente sui ricavi delle elemosine davanti ai supermercati; i poveri mendicanti chiamavano “Signori” i loro estorsori. Ma l’elemento più caratterizzante della metodologia mafiosa è rappresentato dal potere sanzionatorio, che impone una punizione (drill) a chi non si adegua alle regole dell’associazione, cioè non ne entra a far parte quando richiesto, non si impegna a pagare la periodica retta di appartenenza, non si prostituisce e, in generale, non rispetta le direttive dei capi: “… mi ha detto che il suo ID si è lamentato perchè se non si riusciva a fare “drill” a Ifa nel campo tu dovevi farglielo sapere … perchè Ifa ogni domenica viene in città … e lui può dare ordine di far prendere Ifa … può parlare di questo fatto… e fare “drill” a lui ….” – “… questa notte gli taglierò le orecchie a quel “Junior” … si comporta male … gli farò “drill” … tu non preoccuparti … sappiamo quello che gli faremo …” – “… Aro, stai zitto! … sto ancora parlando con lui … stai zitto … stai zitto … ma che cosa stai dicendo? … ma cosa gli sta prendendo a questo german (cioè `fratello´, appartenente al gruppo criminale)? … se vieni vicino a me ti metto sotto e ti faccio “drill” per quello che stai dicendo … Aro non mi nascondo … Aro non ho paura e questo non posso nasconderlo … se vieni qui ti metto sotto e faccio “drill” …” – “non lo picchiare … Eiye non picchia … tu hai detto di essere “old set” … ci sarà “drilling” … bisogna osservare il protocollo per forza…” – “eh… tu aspetta che veniamo… se sbaglia noi facciamo “drill” a lui… lui sa come funziona a casa … e così funziona anche qui… invece di gridare con lui tu lascialo perdere… quando io esco lo chiamiamo… quando una persona sbaglia bisogna …”. LE INDAGINI Il provvedimento cautelare è arrivato al termine di circa due anni di indagini (dal 2016 al 2018) in cui gli investigatori della Sezione Contrasto al Crimine Extracomunitario e Prostituzione hanno faticosamente ricostruito la rete di rapporti tra numerosi cittadini nigeriani stanziati a Bari e provincia, sia dentro che fuori dal Cara, spesso in posizione irregolare sul territorio nazionale. Fino a quel momento, infatti, soltanto nel 2013, a Bari, è stata operativa una cellula dei “Black Axe”, anche se, al di là di sporadiche risse e scontri tra bande, non è mai stata documentata una attività di tipo associativo, con caratteristiche organizzativo-comportamentali tali da determinare la sua mafiosità. Quanto alla confraternite raggiunta oggi dai provvedimenti cautelari, gli investigatori rilevano che è stato particolarmente complicato penetrare nella loro cultura, delineare le gerarchie ed i ruoli, decriptare il loro linguaggio, incontrando molto spesso obiettive difficoltà connesse all’assenza di interpreti liberi da forme di condizionamento nei confronti della loro comunità. Durante il periodo delle indagini, le presenze di nigeriani all´interno del Cara si attestavano a circa 600 unità. Nell’attualità gli ospiti sono poco meno di un centinaio. GLI ARRESTI La Squadra Mobile di Bari ha svolto una meticolosa attività di ricerca degli indagati sul territorio nazionale e, tramite il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e l’ausilio di molte Squadre Mobili, è riusciti ad individuare le dimore di quelle persone che nel frattempo avevano lasciato Bari dopo i fatti di violenza più cruenti in cui erano state coinvolte le gangs. Allo stesso modo, le attività informative ed i canali di collegamento con le autorità estere, opportunamente attivati dalla Divisione Interpol del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno consentito di individuare i Paesi Europei, tra cui Germania, Francia, Olanda e Malta, in cui altri appartenenti alle confraternite nigeriane si erano di recente trasferiti. Completate le attività propedeutiche al rintraccio degli indagati, nella nottata di oggi, a Bari e nelle province di Taranto, Lecce, Caserta, Roma, Ancona, Matera, Reggio Emilia, Cosenza, Trapani e Rovigo, sono state eseguite le catture, ed in contemporanea i collaterali uffici di Polizia esteri sono stati interessati dall’Interpol per dare esecuzione ai Mandati d’Arresto Europei firmati dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari.
Tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, risse, estorsioni, rapine, violenze sessuali e lesioni personali, ma anche sfruttamento della prostituzione: queste le accuse mosse a 32 persone che, per la Polizia di Stato, apparterrebbero alle “mafie nigeriane”. Stamani il blitz internazionale con cui la squadra mobile di Bari ha eseguito 32 arresti in sette regioni italiane (Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Marche, Basilicata, Lazio, Emilia Romagna, Veneto) e all’estero, in particolare e grazie al coordinamento dello Sco e dell’Interpol – in Germania, Francia, Olanda e Malta. (QUI) A carico di fermati – tutti nigeriani – pende un´ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale. Gli indagati sono ritenuti appartenere, con vari ruoli, ad una associazione mafiosa finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina, alla tratta di esseri umani, alla riduzione in schiavitù, alle estorsioni, alle rapine, alle lesioni personali, alla violenza sessuale, all’uso di armi bianche ed allo sfruttamento della prostituzione e dell’accattonaggio. Si tratta del blitz in materia di mafia nigeriana con il più alto numero di arrestati mai eseguiti in Italia. La tesi è che gli indagati facciano parte, insieme a numerose altre persone ancora non identificate, di due distinte associazioni di natura cultista, operanti nella provincia di Bari come cellule autonome delle fratellanze internazionali denominate “Supreme Vikings Confraternity-Arobaga” e “Supreme Eiye Confraternity”, che avrebbero agito per lungo tempo per ottenere il predominio sul territorio barese e poter così gestire i propri affari illeciti. GLI “ADEPTI” COPTATI NEL CENTRO D’ACCOGLIENZA Tutto è partito dalle denunce presentate a fine 2016 da due cittadini nigeriani ospiti del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Bari. Questi hanno raccontato di esser stati vittima di pestaggi, rapine e ripetuti tentativi di condizionamento per esser “arruolati” tra le fila di un gruppo malavitoso che stava espandendo la sua influenza all’interno del Centro, poi scoperto essere quello dei cosiddetti “Vikings”. I dettagli contenuti nelle loro denunce hanno quindi permesso agli agenti di ricostruire numerosi episodi di violenza dentro al Cara e collegati tra loro. Violenza che si inserivano, infatti, nella “guerra” tra le due principali gang criminali, quella dei “Vikings” e quella degli “Eyie”, la prima più numerosa e più violenta della seconda. Entrambe reclutavano i nuovi adepti attraverso dei riti di iniziazione cruenti consistenti in delle “prove di coraggio”, per tentare di prevalere l’una sull’altra, commettendo anche violenze, rappresaglie e punizioni fisiche, il cosiddetto “Drill”, da cui il nome della operazione di oggi. I CAPI, LE REGOLE E LE PUNIZIONI CRUENTE Gli investigatori spiegano come entrambe le gang siano caratterizzate dalla solidità del vincolo associativo, dalla programmazione di reati di varia natura e da un capillare e costante controllo da parte dei “capi” per il rispetto dei ruoli e delle regole, con l’applicazione di metodi punitivi cruenti ogni qualvolta si rendesse necessario per ristabilire gli equilibri compromessi. I due gruppi hanno dimostrato di possedere una struttura rudimentale quanto ai mezzi adoperati, ma solidissima dal punto di vista dell’ideologia, della organizzazione e dei reati da perseguire, senza cercare in alcun modo aderenze con le mafie locali anzi dando prova, quanto allo sfruttamento della prostituzione, di una supremazia anche nei confronti delle bande composte da albanesi e rumeni. Coloro che non accettavano di aderire alle confraternite o che non ne rispettavano le regole erano destinatari infatti di inaudite violenze: le vittime hanno infatti raccontato di pestaggi, frustate, pugni, calci e bastonate con l´utilizzo di spranghe, mazze e cocci di bottiglia. LE DONNE “CETI INFERIORI” E BUONE SOLO PER IL SESSO Le donne nigeriane, invece, venivano vessate psicologicamente, perché ritenute ceti inferiori, buone solo a soddisfare le esigenze sessuali della comunità maschile e, soprattutto, a produrre denaro attraverso lo sfruttamento della prostituzione. È risultata emblematica la figura delle cosiddette “blu queen”, donne considerate una merce di proprietà esclusiva del gruppo degli “Eyie” dopo essersi sessualmente concesse ai capi e destinate a gestire, per loro conto, le giovani prostitute fatte entrare nel Cara. Una delle principali attività delle associazioni è stata infatti lo sfruttamento della prostituzione. Durante le indagini, ad esempio, è emerso anche il caso della tratta e della riduzione in schiavitù di una donna e che si ritiene gestito da uno degli indagati, Sunday Victor che, dopo averla accompagnata su una delle tante imbarcazioni di clandestini in partenza per l’Italia dalla Libia ed averla fatta entrare abusivamente nel Cara, l’avrebbe obbligata a prostituirsi e consegnare i ricavi al gruppo. La donna, che ha provato a ribellarsi, sarebbe stata punita con violenze fisiche ripetute, sino ad arrivare ad accendere il focolaio di una vera e propria rissa tra bande, il 22 marzo 2017. Insieme a lei, è stato punito anche il compagno. LA PROSTITUZIONE FUORI DAL CENTRO Grazie alle numerose intercettazioni telefoniche a ai riscontri sul territorio, gli agenti hanno accertato che uno dei principali interessi era quello di fare entrare clandestinamente le connazionali nel Centro di accoglienza e farle prostituire. Inizialmente la pratica sarebbe stata gestita solo all’interno del Cara, in un secondo momento il gruppo avrebbe però fornito prostitute a clienti anche al di fuori della struttura, per le strade o in abitazioni della città. I “Vikings” e gli “Eiye” si sarebbero dunque estesi arrivando ad occupare immobili adibiti a case di appuntamento, e le strade sulle quali collocare le giovani vittime del meretricio. Si sarebbe verificato, inoltre, un “asservimento” delle “maman” nigeriane che operano a livello locale alle richieste delle due gangs relative alla necessità di dover “piazzare” ragazze per strada per farle prostituire. IL PIZZO IMPOSTO ANCHE AI MENDICANTI Gli agenti hanno poi scoperto lo sfruttamento dei nigeriani che mendicano davanti ai supermercati ed altri esercizi commerciali di Bari e provincia. Le indagini hanno infatti svelato uno spaccato di vita e di criminalità all’interno della comunità africana. Le vittime hanno infatti confermato la sottomissione al pagamento del “pizzo” sui loro miseri ricavi, con la consegna del denaro agli esponenti delle gang o con ricariche telefoniche sulle utenze di quest’ultimi. LA CREAZIONE DELLA TASK FORCE DELLA POLIZIA Le indagini della Polizia, coordinate dalla DDA di Bari, avrebbero così fatto luce sia sul fenomeno associativo nel suo complesso, sia sui singoli e gravi fatti che hanno afflitto il territorio barese negli ultimi anni, determinando anche un notevole allarme sociale e pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica. Gli episodi che hanno destato una gravissima preoccupazione sono stati dapprima trattati singolarmente. La loro comprensione ed il loro inserimento in un quadro più complesso ed articolato è stato possibili soltanto grazie alla creazione di una squadra di investigatori dedita alla osservazione del fenomeno. L’accoltellamento di una donna nigeriana nel gennaio 2017, la già citata rissa del 22 marzo 2017 con gravi ferimenti di alcuni dei partecipanti; un altro scontro all’interno del Cara dell’8 maggio dello stesso anno, in cui è morto uno dei nigeriani appartenente alla compagine dei “Vikings”; ed ancora, una rissa nell’agosto sempre del 2017 per le strade del quartiere Libertà ed uno stupro di gruppo commesso all’interno del Cara ai danni di una ragazza (nel marzo 2017), sono solo alcuni dei violenti episodi che si sono verificati a Bari e che hanno caratterizzato il contrasto tra i due gruppi criminali. I dati acquisiti durante le indagini si sono dimostrati sovrapponibili agli esiti investigativi che, nel frattempo, molte altre Squadre Mobili in Italia hanno portato avanti in quel periodo. Questo a conferma che la mafia nigeriana si è radicata i molte zone del territorio nazionale (dal Veneto alla Sicilia, dal Piemonte alla Campania, dalle Marche alla Puglia) con numerosi insediamenti di cellule di ispirazione cultista, tutte votate a perseguire stessi obiettivi delinquenziali e tutte operanti secondo le classiche metodologie mafiose improntate alla violenza, all’assoggettamento e all´omertà. LA PRESENZA CAPILLARE DELLE CELLULE CULTISTE Nel 2011 l’Ambasciata Nigeriana a Roma ha emanato una nota in cui parlava di una “nuova attività criminale di un gruppo di nigeriani appartenenti a sette segrete, proibite dal governo a causa di atti violenti: purtroppo ex membri sono riusciti ad entrare in Italia e hanno fondato nuovamente l´organizzazione qui, principalmente con scopi criminali”. L’informativa di reato depositata dalla Squadra Mobile alla Procura nell’aprile scorso, nella quale sono state individuate responsabilità a vario titolo di ben 50 nigeriani per i reati di cui parlavamo prima, avrebbe evidenziato le forme organizzative delle due associazioni criminali. Le gangs – inquadrate nel più ampio scenario internazionale delle confraternite universitarie sorte in Nigeria agli inizi degli anni ´50 per contrastare una Università di élite, frequentata solo da studenti facoltosi, e legati al mondo coloniale – erano volte a favorire gli studenti poveri promettenti, per poi, negli anni ‘70 e ‘80, essere finanziate ed armate dai leader militari. Esse sono strutturate in forma verticistica e militare, e traggono la loro forza dall’intimidazione, dalla violenza e dall’assoggettamento omertoso inculcato nelle vittime. Si caratterizzano, poi, e al pari delle mafie di casa nostra, per i rituali di affiliazione paragonabili a vere e proprie prove di forza difficilmente superabili, in quanto basate su primitive pratiche di sofferenza corporale, così come per l’utilizzo di codici interni e di vocaboli pregni di un simbolismo pressoché incomprensibile, oltre che per una rigida suddivisione dei ruoli, così da risultare impenetrabili ed altamente efficienti. IL QUADRO DI UNO “STATO DENTRO LO STATO” È dunque emerso il quadro di uno “Stato dentro lo Stato”, fatto di proprie regole e totalmente incurante delle leggi, ma anche di molte basilari norme di convivenza civile. A titolo di esempio, una delle due confraternite si è vantata di una fitta presenza sul territorio italiano, diviso, secondo le parole dei protagonisti, in “13 nest” (cellule operative): “… Eh … perché adesso è diventato un solo comando … perché i “world aviary” hanno già detto … e hanno fatto in Edo State … loro vogliono che ci siano 13 “nest” in Italia…” Il linguaggio degli associati, dai capi ai semplici partecipi, è stato indicativo di un forte senso di appartenenza militante riferita ad un gruppo associativo: “… no … da quel giorno che sono andato via da Bari, non sono più tornato … non posso venire a Bari senza chiamarti … e adesso che ho una casa … e ho tutto … e adesso che voglio far navigare nuovamente la “ship” a Bari, posso tornare a Bari in qualsiasi week-end …” Anche il ritualismo di iniziazione (il battesimo) è stato descritto dalle parole degli associati, ad esempio, con particolare drammaticità, il momento in cui un candidato non superava la prova di forza prevista: “… stava succedendo questo H.F. ha cominciato ad avere i dubbi e forse non ce la fa a superare questo fatto, ha cominciato a sanguinare, H.F. ha cominciato a piangere, ha cominciato a fare cose strane, da lì tu hai detto che tipo di persona hanno portato, sta piangendo … tu hai detto che il ragazzo deve andare via, che loro devono dire al ragazzo che deve andare via …” Ed ancora, carico di soggezione si è dimostrato il rapporto tra i mendicanti ed i capi delle organizzazioni che pretendevano da loro la tangente sui ricavi delle elemosine davanti ai supermercati; i poveri mendicanti chiamavano “Signori” i loro estorsori. Ma l’elemento più caratterizzante della metodologia mafiosa è rappresentato dal potere sanzionatorio, che impone una punizione (drill) a chi non si adegua alle regole dell’associazione, cioè non ne entra a far parte quando richiesto, non si impegna a pagare la periodica retta di appartenenza, non si prostituisce e, in generale, non rispetta le direttive dei capi: “… mi ha detto che il suo ID si è lamentato perchè se non si riusciva a fare “drill” a Ifa nel campo tu dovevi farglielo sapere … perchè Ifa ogni domenica viene in città … e lui può dare ordine di far prendere Ifa … può parlare di questo fatto… e fare “drill” a lui ….” – “… questa notte gli taglierò le orecchie a quel “Junior” … si comporta male … gli farò “drill” … tu non preoccuparti … sappiamo quello che gli faremo …” – “… Aro, stai zitto! … sto ancora parlando con lui … stai zitto … stai zitto … ma che cosa stai dicendo? … ma cosa gli sta prendendo a questo german (cioè `fratello´, appartenente al gruppo criminale)? … se vieni vicino a me ti metto sotto e ti faccio “drill” per quello che stai dicendo … Aro non mi nascondo … Aro non ho paura e questo non posso nasconderlo … se vieni qui ti metto sotto e faccio “drill” …” – “non lo picchiare … Eiye non picchia … tu hai detto di essere “old set” … ci sarà “drilling” … bisogna osservare il protocollo per forza…” – “eh… tu aspetta che veniamo… se sbaglia noi facciamo “drill” a lui… lui sa come funziona a casa … e così funziona anche qui… invece di gridare con lui tu lascialo perdere… quando io esco lo chiamiamo… quando una persona sbaglia bisogna …”. LE INDAGINI Il provvedimento cautelare è arrivato al termine di circa due anni di indagini (dal 2016 al 2018) in cui gli investigatori della Sezione Contrasto al Crimine Extracomunitario e Prostituzione hanno faticosamente ricostruito la rete di rapporti tra numerosi cittadini nigeriani stanziati a Bari e provincia, sia dentro che fuori dal Cara, spesso in posizione irregolare sul territorio nazionale. Fino a quel momento, infatti, soltanto nel 2013, a Bari, è stata operativa una cellula dei “Black Axe”, anche se, al di là di sporadiche risse e scontri tra bande, non è mai stata documentata una attività di tipo associativo, con caratteristiche organizzativo-comportamentali tali da determinare la sua mafiosità. Quanto alla confraternite raggiunta oggi dai provvedimenti cautelari, gli investigatori rilevano che è stato particolarmente complicato penetrare nella loro cultura, delineare le gerarchie ed i ruoli, decriptare il loro linguaggio, incontrando molto spesso obiettive difficoltà connesse all’assenza di interpreti liberi da forme di condizionamento nei confronti della loro comunità. Durante il periodo delle indagini, le presenze di nigeriani all´interno del Cara si attestavano a circa 600 unità. Nell’attualità gli ospiti sono poco meno di un centinaio. GLI ARRESTI La Squadra Mobile di Bari ha svolto una meticolosa attività di ricerca degli indagati sul territorio nazionale e, tramite il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e l’ausilio di molte Squadre Mobili, è riusciti ad individuare le dimore di quelle persone che nel frattempo avevano lasciato Bari dopo i fatti di violenza più cruenti in cui erano state coinvolte le gangs. Allo stesso modo, le attività informative ed i canali di collegamento con le autorità estere, opportunamente attivati dalla Divisione Interpol del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno consentito di individuare i Paesi Europei, tra cui Germania, Francia, Olanda e Malta, in cui altri appartenenti alle confraternite nigeriane si erano di recente trasferiti. Completate le attività propedeutiche al rintraccio degli indagati, nella nottata di oggi, a Bari e nelle province di Taranto, Lecce, Caserta, Roma, Ancona, Matera, Reggio Emilia, Cosenza, Trapani e Rovigo, sono state eseguite le catture, ed in contemporanea i collaterali uffici di Polizia esteri sono stati interessati dall’Interpol per dare esecuzione ai Mandati d’Arresto Europei firmati dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari.
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