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Immagine e Stile: Due Workshop per Commercianti a Cura di Confcommercio Alessandria
Il gruppo Terziario Donna propone due incontri formativi per migliorare l'accoglienza e la comunicazione visiva nel settore del commercio.
Il gruppo Terziario Donna propone due incontri formativi per migliorare l’accoglienza e la comunicazione visiva nel settore del commercio. Il gruppo Terziario Donna di Confcommercio Alessandria organizza due workshop rivolti ai commercianti per migliorare l’accoglienza e l’esperienza del cliente nei negozi. Gli incontri, che si terranno il 7 ottobre e il 14 ottobre 2024 presso la sede di…
#accoglienza clienti#acconciatura#Alice Pedrazzi#Autostima#benessere cliente#comunicazione assertiva#comunicazione visiva#Confcommercio Alessandria#consulente d&039;immagine#consulenza galateo aziendale#Estetica#fidelizzazione clienti#formazione commercianti#galateo aziendale#gestione clienti#Gioielleria#immagine e stile#Lab Immagine e Stile#marketing visivo#migliorare immagine aziendale#ottica#Personal branding#prima impressione#retail#servizio raffinato#settore moda#Silvia Frisone#Terziario Donna#workshop commercianti#workshop gratuiti
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Cose che mi piacciono di te
Sai, non è che sia impressionato dal fatto che tu sia altamente specializzata in biologia molecolare o che lavori in un'industria del terziario avanzato. Poi che tu abbia un reddito di oltre 100k l'anno. Si vabbè: sono tutte cose notevoli, ci mancherebbe.
Hai molti interessi, parli cinque lingue. Segui una carriera brillante e hai preso un appartamento in centro pagato un occhio. Ti muovi su una bella macchina e vesti in modo molto ricercato. Hai pubblicato cinque libri e in famiglia ti considerano e ti viziano sempre come la cucciola di casa.
Quello che adoro io di te invece è soprattutto il tuo culo. È sodo e con un ano elastico assolutamente ricettivo, facile da sfondare. Ed è riservato a me. Poi ci sono il sapore dolce della tua fica e il fatto che tu sappia contrarla e rilasciarla quando ti sono dentro. Quest'ultimo è un nostro segreto intimo, un massaggio erotico insolito e irresistibile sul mio membro a cui non saprei mai rinunciare.
Questa tua specialità è il marchio segreto del nostro legame. Ogni tanto, se siamo nello stesso posto, dico in pubblico: “ahi… avrei proprio bisogno di un buon massaggio al collo” e vedo che allora ti stringi al braccio di tuo marito, diventi rossa e abbassi gli occhi. La tua bocca per lui e tutti gli altri è il posto da dove escono cose intelligenti, complicate e innovative, più spesso gentili e compassionevoli.
E una madre dalle dolcissime parole per il tuo piccolo di appena due mesi, sei. Per me invece la tua bocca è solo una irresistibile voragine di puro piacere, l'unico vero strumento attivo della mia geisha servizievole, che effettua sul mio uccello lavori di fino e infine inghiotte avida il mio nettare. Poi ingorda sussurra al mio orecchio: “dammene ancora.”
Ecco: queste sono le cose che mi piacciono di te. E sono solo mie. Perché sei una donna realizzata, controllata, raffinata e gentile in pubblico. Ma una vera porca scatenata, generatrice di un gustoso ed esclusivo miele quando sei sola con me. Ora fammi assaggiare di nuovo il latte del tuo seno, vieni qua. Sei pazza di me ed esegui, ansiosa di farti leccare.
RDA
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Non vado dal barbiere da quando è scoppiato il covis, abbiamo preso una macchinetta per i capelli e me li faccio tagliare dalla mia donna, come diceva Ferribotte, femmina barbiera pigghiala per mugliera. Sapeste come sono contento di avere ancora i capelli, onestamente mi vedevo già col parrucchino, tipo Cetto La Qualunque, e invece, mirabile dictu, ho solo un po' di piazza dietro che a guardarmi da sotto in su non si vede neanche. Io da socialista sostengo che i più ricchi dovrebbero pagare le tasse per garantire a tutti adeguati trattamenti tricologici, un popolo che si piace è anche un popolo che esce e spende soldi in crociere e ristoranti, senza contare le ricadute sul terziario (trickle-down, teoria dello sgocciolamento), tutti ne guadagnerebbero, compresi i ricchi. Sicché siamo partiti dai miei capelli e siamo arrivati a discutere teorie keynesiane, questo è quello che intendo per vera filosofia, altro che professoroni.
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Confcommercio Agrigento: costituito il gruppo terziario donna
Confcommercio Agrigento: costituito il gruppo terziario donna Confcommercio Agrigento cresce e si arricchisce di una nuova componente.... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Confcommercio: Marrucci diventa vicario regionale a fianco di Aldo Cursano
Confcommercio: Marrucci diventa vicario regionale a fianco di Aldo Cursano
Livorno 27 gennaio 2022 Valeria Masoni, presidente Terziario Donna Confcommercio, diventa vice nell’associazione che tutela l’imprenditoria femminile Francesca Marcucci, già del board del presidente Confcommercio Toscana Aldo Cursano, è stata eletta vice presidente vicaria dell’associazione regionale. Una conferma per il lavoro svolto dal marzo 2020, quando Marcucci ha preso le redini…
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Stefano Ferri, l’imprenditore etero che ama vestirsi da donna al lavoro
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/stefano-ferri-limprenditore-etero-che-ama-vestirsi-da-donna-al-lavoro/111843?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=111843
Stefano Ferri, l’imprenditore etero che ama vestirsi da donna al lavoro
Stefano Ferri è un imprenditore, noto anche per la sua passione del vestirsi da donna al lavoro.
Pur essendo etero, sposato e con una figlia, sostiene di avere una parte di sé femminile.
Proprio per tale motivo, sfoggia in ufficio gonne, tacchi e abiti da donna. Nonostante tutto però, dice sempre di aver mantenuto integra la sua identità maschile. Ma chi è Stefano Ferri e cosa si sa della sua vita?
Stefano Ferri chi è
In base a quanto riportato da vari giornali, Stefano Ferri ha 55 anni ed è nato a Milano l’11 giugno del 1966.
Diplomato al liceo classico, ha studiato alla facoltà di Scienze Politiche. Successivamente, ha intrapreso la carriera di giornalista e pubblicitario professionista, facendo un’ottima gavetta nel settore terziario e in quello delle pubbliche relazioni.
Ma qualche anno dopo, Ferri ha abbracciato il mondo della scrittura e dell’imprenditoria. Pensate che è a capo di un’agenzia che si occupa di organizzazione di eventi, ovvero “Stefano Ferri Comunicazione e Marketing per la meeting & incentive industry”.
Per quanto riguarda la sua attività di autore invece, ha scritto (in collaborazione con altre due scrittrici) “Ecoeventi: meeting, incentive e team-building per una comunicazione aziendale sostenibile”, ma anche “Seppellitemi in cielo” e “Il bambino che torna da lontano”.
Stefano Ferri moglie
Come vi abbiamo già detto in precedenza, Stefano Ferri è etero.
Egli infatti, ha una moglie da più di venti anni ed una bambina, nata in seguito alle nozze. Seppur egli sia un crossdresser, la donna della sua vita non sembrerebbe farsene un problema. Ovviamente, in un primo momento la sua decisione di vestirsi in maniera femminile, l’ha lasciata abbastanza interdetta.
Poi però, è stata in grado di accettare questa sua particolarità, continuando a sostenerlo e ad amarlo esattamente come il primo giorno.
Stefano Ferri crossdresser
Stefano non è diventato crossdresser da un giorno all’altro.
E lo ha spiegato proprio in alcune interviste, dove ha rivelato di aver seguito un percorso abbastanza lungo di psicoterapia.
Inizialmente, nemmeno lui sapeva cosa gli stesse accadendo. Ha iniziato a provare un certo interesse verso il mondo del vestiario femminile e ha avvertito una sensazione strana, un po’ come quando si ha paura. Egli infatti, ha detto di esser stato male e che in un primo momento chiedeva il permesso per sfoggiare determinati outfit. All’epoca, Ferri lavorava come giornalista e pubblicitario.
Nel corso del tempo però, ha capito quali fossero le sue vere aspirazioni e ha deciso di abbandonare il vecchio lavoro. Così facendo, ha intrapreso la strada dell’imprenditoria e allo stesso tempo è riuscito a dar libero sfogo alla sua vera natura.
Come vi abbiamo detto all’inizio, Stefano Ferri si dichiara etero. Tuttavia, percepisce il bisogno di vestirsi da donna e dunque, di comunicare questa diversità che ancora oggi fa storcere il naso a molti. Per fortuna però, come afferma Ferri stesso, lavora nel capoluogo lombardo.
Milano, a differenza di tante altre città, è per certi versi molto più avanti, specialmente se si parla di moda e mentalità. Ovviamente, i pregiudizi non mancano affatto ma secondo lui, se vivesse in una piccola località, sarebbe più soggetto a critiche e insulti. In un’intervista per luce.lanazione, dichiara:
“Per comunicare la diversità dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere le cose. Siamo prima di tutto persone, uomini, donne, lesbiche, trans, crossdresser. Biologicamente parlando, siamo maschi o femmine. Io valgo quello che vale un uomo in giacca e cravatta, come marito, padre e uomo”. (Fonte: Luce.lanazione)
Stefano Ferri instagram
Su Instagram l’imprenditore ha un profilo con più di 2 mila followers.
Vi basta cercare il nickname @stefano3017 e troverete diversi post in cui sfoggia gli outfit da donna e il suo essere appunto crossdresser.
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Sicilians You'll Want to Know | #1. Annalisa Pompeo, the founder of GoSicily Sicilian Cooking Experience, is a force of nature. When you arrive in Favara, her hometown outside of Agrigento, she'll greet you with a knowing smile and a recipe up her sleeve. When I say recipe, I am not only talking about one meant to make a delectable Sicilian dish, but also one that is a combination of interactions, stories, and creative ideas that will make your food experience with her remarkable. Annalisa brings passion to all that she does, and it's contagious. Proof of concept, she was just awarded first prize recognizing her as Sicily's Woman Entrepreneur of the Year during the third edition of "Impresa è donna," presented by the Gruppo Terziario Donna Confcommerico Catania. It's a significant honor, and one that is so well-deserved. During a very difficult year and a half for us tourism professionals, Annalisa, from the start, was resourceful, industrious, and inspired. She immediately moved into teaching entertaining and engaging online courses and then created an interactive cooking box, establishing herself as an exporter of not only Sicilian culture, which she'd been doing for eight years already, but also of Sicilian artisanal products. Her determination is astounding. Since 2015, Annalisa has hosted our Experience Sicily clients both in Sicily and here in the United States, where, since 2016, we've presented everything from hands-on cooking classes and cooking demonstrations to olive oil tastings and "Evenings in Sicily" parties. This past year, during my darkest days, she lifted me up and coached me to stay positive--when it was just as challenging for her. This recent recognition confirms more broadly what so many of us have been blessed to already know. Annalisa will charm you and delight you during your time with her. When you meet her, if you haven't yet fallen in love with Sicily, she will make sure that you do. #experiencesicily #sicily #sicilians #annalisapompeo #gosicily #cookingclass #sicilycooking #sicilia #siciliabedda #italy #italia #sicilyvacation #sicilians_world #ig_sicily #igerssicilia #instasicilia #ig_visitsicily #smallgrouptours #traveltogether (at GoSicily Sicilian Cooking Experience) https://www.instagram.com/p/CQz92QvsfYm/?utm_medium=tumblr
#1#experiencesicily#sicily#sicilians#annalisapompeo#gosicily#cookingclass#sicilycooking#sicilia#siciliabedda#italy#italia#sicilyvacation#sicilians_world#ig_sicily#igerssicilia#instasicilia#ig_visitsicily#smallgrouptours#traveltogether
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Anna Gallo rieletta alla guida di Terziario Donna Confcommercio Cosenza
https://www.cosenzapage.it/media/2021/06/anna-gallo-300x200.jpeg - #CosenzaPage Anna Gallo imprenditrice da più generazioni nel settore immobiliare è stata rieletta alla guida del Gruppo Terziario Donna Confcommercio Cosenza.
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Non basta un doodle: il lavoro per le donne non guarda al merito
Il doodle dedicato da Google all’italiana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, considerata la prima donna laureata al mondo, ha messo sotto i riflettori una figura femminile spesso dimenticata. Che andrebbe invece ricordata più spesso. Nata a Venezia nel 1646, Elena non riuscì a laurearsi in Teologia, come avrebbe desiderato, perché fu osteggiata ma cosa eccezionale per i suoi tempi si laureò in Filosofia all’Università di Padova.
Le sue eccezionali doti intellettuali però non furono uno strumento di emancipazione femminile, né di affermazione del diritto a competere con gli uomini nel campo intellettuale. La sua laurea fu uno spiraglio immediatamente richiuso tanto che solo nel 1732 si laureò un’altra donna, Laura Bassi. E dopo ci sono state poche altre, anzi pochissime, donne speciali che sono riuscite prima del ‘900 ad accedere a percorsi di studio che i pregiudizi sociali precludevano loro.
Nell’Ateneo padovano la statua che raffigura la Piscopia non deve essere solo un omaggio a questa straordinaria figura femminile ma anche un monito che ricordi come in tutti i secoli, e in ogni parte del pianeta, le donne hanno dovuto lottare, e purtroppo ancora oggi lottano, per ottenere il diritto all’istruzione.
Se ripercorriamo sinteticamente la recente storia della nostra nazione dopo l’Unità d’Italia, nel 1900, erano solo duecentocinquanta le donne iscritte all’Università, e nel 1901, quasi la metà della popolazione era analfabeta (il 48,7%), le donne in misura maggiore rispetto agli uomini. Ma non bisogna dimenticare che sono state proprio le donne ad alfabetizzare gli italiani in quanto più di sessantamila maestre furono lo strumento dell’alfabetizzazione di massa sia nelle grandi città che nei piccoli paesini di provincia.
Nel 1926 il regime fascista ostacolò addirittura l’istruzione femminile: le donne furono escluse dall’insegnamento dell’italiano, del latino, del greco, della storia e della filosofia nei licei. Nel 1929 il governo di Mussolini aumentò mediamente del 40% l’importo delle tasse scolastiche per le studentesse che frequentavano la scuola media e l’università, di fatto ostacolando il loro percorso di studi. L’allora ministro della Pubblica Istruzione, Giovanni Gentile, mal tollerava quella che definiva “l’invasione nelle università da parte delle donne”. Nonostante i muri alzati e gli ostacoli posti sul cammino delle studentesse, la scolarità femminile aumentò costantemente durante gli anni Trenta fino a raggiungere, nell’anno accademico 1990/91, un dato importante: il numero delle laureate superò quello dei laureati.
Se si arriva ai giorni nostri la situazione non è poi tanto diversa: dal 2004 a oggi le donne tra i 25 e i 34 anni con un titolo universitario sono aumentate del 50%, gli uomini solo del 39,1%. Un primato che le donne mantengono da almeno 15 anni. E c’è un divario leggermente più ampio tra i più giovani di questo segmento, tra cui le laureate hanno fatto un balzo del 67,3%, i laureati del 55,7% [1].
Nel dettaglio, secondo i dati dell’Istituto nazionale di Statistica, analizzando i dati del periodo che va dal 2008 al 2017 in generale il livello di istruzione delle donne risulta più elevato di quello maschile. Il 63% ha almeno un titolo secondario superiore (contro 58,8% degli uomini) e il 21,5% ha conseguito un titolo di studio terziario, ovvero la laurea (contro 15,8% degli uomini). Inoltre, i livelli di istruzione femminili stanno aumentando più velocemente di quelli maschili. Nel 2017, la quota di 30-34enni in possesso di laurea è pari al 26,9% (39,9% la media Ue). Nonostante in Italia il numero delle persone con una laurea continua ad aumentare di 7,7 punti, il nostro paese è il penultimo tra i paesi dell’Unione e non è riuscito a ridurre il divario con l’Europa.
Ma bisogna ripartire dal primato tutto italiano delle donne più istruite: siamo, secondo World Economic Forum, primi al mondo per iscrizioni all’Università. Lascia ben sperare il fatto che le donne italiane sono attive a livello culturale, e inoltre vanno più a teatro e leggono di più, e anche online sono molto presenti. L’immagine è quella di donne che sono presenti, agiscono e sono attive in più campi[2]. Non a caso molto del mio impegno è rivolto a promuovere a più livelli l’assunto che le donne sono e devono essere il motore della ripresa. Non soltanto un’idea, ma speriamo presto una realtà.
Avere più donne con un’istruzione universitaria in teoria dovrebbe significare più donne occupate, e con una occupazione di qualità. Apparentemente questi dati sarebbero una buona notizia, per esempio segnalerebbero progressi verso una minore disuguaglianza di genere. In teoria, però.
Perché c’è allo stesso tempo uno scollamento tra l’alto livello di istruzione e specializzazione delle donne italiane e il dato negativo dell’occupazione femminile che vede l’Italia fanalino di coda del Paesi occidentali.
Non dimentichiamo poi come in Italia permanga una situazione di sotto-rappresentanza femminile, sia in termini di rappresentanza politica che nei consigli di amministrazione. La situazione peggiore si trova negli organi decisionali, dove la presenza femminile supera di poco il 16% del totale. Al contrario nella libera impresa le donne stanno dimostrando che hanno le cosiddette soft skills necessarie per organizzare, dirigere, guidare le proprie aziende con successo.
Perché le donne, in Italia, sono le più istruite e le meno occupate? I dati non ci dicono cosa continua a non funzionare. Ma certo è che i dati ci dicono che esiste un corto circuito nelle dinamiche lavorative. Se il surplus di istruzione, studi, attività e interessi sembra non rappresentare un vantaggio, necessariamente vanno modificati quei meccanismi di accesso al mercato del lavoro che forse non sono sufficientemente basati sul merito e sulle pari opportunità per tutti. E su questo non sono le statistiche che possono darci una risposta. Ma la politica forse dovrebbe.
Stiamo buttando via il segmento più istruito della popolazione. E poi ci chiediamo perché non si cresce. La questione femminile dovrebbe essere al centro delle molte, troppe, tavole rotonde alla ricerca di magiche ricette per far ripartire l’economia.
Perché non puntare sulla parte più istruita della popolazione?
È una fondamentale questione di democrazia: il ritardo italiano, tra le economie più sviluppate, ha e potrebbe avere anche conseguenze sociali, oltre che economiche, importanti se l’occupazione femminile non riesce ad avanzare in tempi brevi a livelli accettabili.
Oltretutto in Italia abbiamo un problema di nascite.
Per combattere il nostro calo demografico il modo più sicuro è quello di far lavorare le donne, garantendo loro un sistema meritocratico in cui le paghe e i percorsi di carriera siano equivalenti a quelli degli uomini.
Occupazione e natalità crescono insieme.
Anche questo ci dicono i dati: in Europa è il secondo stipendio che permette alle famiglie quel secondo figlio che poi garantisce la sostenibilità del nostro sistema sociale.
Patrizia Di Dio
[1] https://www.linkiesta.it/it/article/2019/03/28/istruzione-uomo-donna-italia/41564/
[2] https://alleyoop.ilsole24ore.com/2018/11/29/istat-donne/
di Patrizia Di Dio Articolo originale https://ift.tt/2HXKn9b
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Sport per tutti, solidarietà, sviluppo sostenibile: le parole chiave per Confcommercio Lazio Sud nell'ambito della Manifestazione "Un mare d'estate".
Sport per tutti, solidarietà, sviluppo sostenibile: le parole chiave per Confcommercio Lazio Sud nell’ambito della Manifestazione “Un mare d’estate”.
A partire da oggi e per una settimana Formia e, in particolare, la spiaggia di Gianola saranno animate da un evento sportivo dedicato al Volley e al Sitting Volley. Un’idea portata avanti e realizzata, anche grazie all’impegno della “squadra” di Confcommercio Lazio Sud. Con impegno e determinazione, il Gruppo Terziario Donna Confcommercio Lazio Sud, in particolare Stefania Valerio – che ha…
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Fuoricentro “Piedi Gonfi” un singolo sul tema della violenza #NESSUNOESCLUSO
I Fuoricentro tornano con un singolo dal titolo “Piedi gonfi” (radio date: 13 dicembre), che ancora una volta tocca un argomento sociale importante, ovvero la violenza. Il brano della band milanese è stato anche scelto come colonna sonora del seminario “Violenza di genere e...in genere #nessunoescluso”, organizzato da FIRST CISL (Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario), che si è tenuto nel capoluogo lombardo il 29 novembre e ha avuto tra i relatori l'atleta Ivana Di Martino.
Con l'occasione è stato anche presentato ufficialmente il videoclip di “Piedi gonfi”, che viene così raccontato da Maurizio Camuti, frontman dei Fuoricentro: “È un brano che vuole mostrare la violenza sotto molteplici aspetti: psicologica, fisica, verbale. La violenza può colpire tutti, #nessunoescluso. Nessuno è escluso che sia gay, etero, donna, anziano, di colore, altre religioni: la violenza è circolare. Ognuno di noi percorre una strada che nel tempo ci porta ad avere 'i piedi gonfi': quest'ultima è una metafora che riassume le fatiche che dobbiamo affrontare costantemente nel gestire ciò che per alcuni è 'diverso' e crea talvolta rabbia e violenza negli stessi. La dignità di molti porta a camuffare con del 'profumo' tante sofferenze che all' olfatto spesso non vengono percepite. Basterebbe poco per respirare altro se solo ci ricordassimo come eravamo da bambini!”.
Band orbitante nel panorama rock milanese da parecchi anni con a capo il frontman Maurizio Camuti che oltre che cantautore , di fatto, e' impegnato attivamente nell'attività sindacale, attento e sensibile alle tematiche sociali odierne di maggiore attualità.
Nel tempo citati con grande attenzione dalla stampa nazionale e non solo che si e' voluta occupare di un progetto musicale che vuole sperimentare attraverso testi e musiche tematiche che vengono sempre piu' spesso lasciate ai soli tavoli politici. Con Pia Contessa hanno voluto parlare di Omofobia mentre con Milano (Patrocinata dal Comune stesso) hanno voluto rendere omaggio ad una città laboriosa e bella da un punto di vista poco usuale secondo gli stereotipi vigenti ed in ultimo "VALIGIE DI CARTONE" hanno voluto parlare di emigrazione da sud a nord. Il tutto attraverso una commistione di "colorate, emotive, spensierate, allegre, tristi, melanconiche, irriverenti" melodie miste a quei nostalgici, ironici, preoccupati ma speranzosi pensieri tipici di questo momento storico.
Provenienti da svariate esperienze musicali propongono e ripropongono un repertorio che li ha sempre distinti per originalita' e creativita'.
https://www.facebook.com/fuoricentrofficial/ https://www.fuoricentrofficial.com
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PESARO – Anche quest’anno la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, sarà celebrata in tutto il territorio della nostra provincia, da Pesaro, a Fano, Urbino, Vallefoglia, Gabicce, Fermignano, Gradara, Cagli: segno tangibile della sempre maggiore sensibilità da parte di associazioni, enti locali, istituzioni, parti sociali, nei confronti di un tema drammaticamente attuale.
Secondo i dati del Centro Antiviolenza “Parla con Noi”, nei primi 6 mesi del 2018 le donne che si sono rivolte al servizio della nostra provincia, sono in aumento del 30 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò significa che le donne, denunciando, hanno preso maggiore consapevolezza ed infranto il tabù della violenza domestica.
Nel calendario (allegato) realizzato dall’ l’ATS 1 in collaborazione con la Provincia di Pesaro e Urbino sono indicate le iniziative e i siti web per le informazioni e gli approfondimenti.
Solo per fare alcuni esempi, ricordiamo l’appuntamento ormai consolidato dei supermercati Coop Alleanza 3.0 a Pesaro, Fano, Montecchio e Lucrezia che anche quest’anno devolverà parte del ricavato della vendita dei prodotti Coop a sostegno del Centro antiviolenza “Parla con noi”.
Alla Stazione Gauss il 25 novembre raccolta fondi per l’Associazione Percorso Donna per azioni di contrasto alla violenza. Inoltre, il 1°dicembre al Teatro Rossini (ore 16.30) Terziario Donna, Confcommercio, presenta un calendario artistico i cui proventi saranno devoluti per azioni di sensibilizzazione.
Anche la sanità dal 5 novembre (Ospedali riuniti Marche Nord) interviene sul tema con la riapertura dello sportello di ascolto per donne vittime di violenza presso gli ambulatori di psicologia ospedaliera di Pesaro e Fano.
A Pesaro il 23 novembre, alle 15.30, nel Salone Metaurense della Prefettura spettacolo di danza dal titolo “Il silenzio delle margherite” con gli interventi del Sostituto procuratore del Tribunale di Pesaro Valeria Cigliola, l’Avvocato Laura Martufi di “Percorso Donna” e lo psicologo Bernardo Gili, mentre il 26 alle ore 17, si terrà un Consiglio Comunale monotematico che comprende un convegno dal titolo: “Violenza sulle donne:la città si interroga”, con la partecipazione della sociolga e saggista Graziella Priulla, Laura Martufi, presidente di “Percorso Donna” e Gabriela Guerra, coordinatrice del Centro antiviolenza “Parla con Noi”.
Sempre il 26 novembre inaugurazione della mostra degli studenti dell’Istituto Mengaroni, contro la violenza di genere, nel Palazzo del Comune di Pesaro mentre dal 20 novembre la città sarà tappezzata da 100 manifesti realizzati dagli stessi studenti.
Il 28, alle 17.30, nella sala del Consiglio comunale appuntamento con la conferenza “Segreti e misteri di alcuni grandi capolavori femminili”, organizzata dal Cif di Pesaro (Centro Italiano Femminile). Questi sono solo alcuni degli appuntamenti, ma in tutta la provincia sono previsti spettacoli teatrali, convegni, proiezione di film, seminari, letture.
Ricordiamo ancora: sabato 24 novembre al Teatro Sanzio di Urbino, alle ore 21, performance di danza contemporanea e poesia. “Canto della mia nudità”, ingresso libero e buffet a fine spettacolo.
Domenica 25 a Morciola ,alle 15.00, nella sala riunioni del centro commerciale “Centro vetrine” il comitato della Croce Rossa di Montelabbate e col patrocinio di Vallefoglia, si svolgerà un incontro dibattito dal titolo #PossoEssereIo: “La violenza. le sue mille facce, come combatterla, il nostro impegno al vostro fianco”, che prevede anche testimonianze e informazioni.
Ultimo appuntamento il 14 dicembre, alle 9.00, nelle aule formazione degli Ospedali Marche Nord in viale Trieste con il convegno dal titolo “Lotta contro la violenza, l’ospedale si apre al territorio”.
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Terziario Donna, concorso foto e pittura http://dlvr.it/QKFGcc
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Napoli è Donna. Premio Lydia Cottone 2017: assegnati i riconoscimenti
Premio Lydia Cottone 2017
26 donne premiate e un riconoscimento alla carriera a Isa Danieli che legge un brano di Dacia Maraini sulla forza delle donne
Grande successo per la terza edizione di “Napoli è donna. Premio Lydia Cottone” a cura di Terziario Donna Confcommercio Napoli. La manifestazione ha visto presenti nella sala del Complesso di Santa Maria La Nova oltre 50 donne eccellenti, tra premiate ed ex premiate delle…
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'Welcome kids', arriva il primo centro
‘Welcome kids’, arriva il primo centro
Alessandria News Apre, in via San Giacomo della Vittoria, lo spazio che segna la svolta del progetto promosso dal gruppo Terziario Donna, guidato da Vittoria Poggio, dell’Associazione commercianti di Alessandria
AlessandriaNews.it http://ift.tt/2usfJwg
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