#Zia zitella
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gif e foto eliminate perché le mie insicurezze hanno preso il sopravvento e mi hanno ricordato che non sono come le tipe fighe su qui bensì la zia zitella e bruttarella
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LA ZITELLA (IN)FELICE 《14》
Capitolo 6: La zia (seconda parte) ➡️ prima parte La zia, a cui era stato impedito di sposare il ragazzo di cui era innamorata, si era richiusa su se stessa. Tuttavia, pochi mesi più tardi, aveva sposato un uomo, molto più grande di lei, di un paese vicino. Era una brava persona, benestante e colta, ma forse per lei non significava nulla, se paragonato al suo grande amore.Lei li ricorda bene…
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Ho ufficialmente tutte le amiche fidanzate, ce sto solo io a fare il palo, io mi vorrei sp4rare for the lack of spicy love in my life. Almeno mi facessero diventare la zia zitella
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Io che mi metto ad origliare le conversazioni dei ragazzini di 10/12 anni nel parchetto davanti casa: robe scabrose, sussurri, risate, si parla di soldi, femmine, preservativi forse? , bullismo vario. Non mi perdo un attimo anche se non riesco a sentire bene dati i bisbigli; pensando che queste nuove generazioni sono debosciate e chissà cosa si stanno inventando per l’estate.
E niente, parlavano di calcio. Sono diventata la zia zitella acida prima del tempo.
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Ci sono cose più importanti. Me lo ripeto da un po', mi ha fatto bene, forse? Arrivi ad un punto in cui capisci che non ne vale la pena. Che puoi sorriderti allo specchio anche se non sei come volevi, che puoi amare la tua risata, quella che risuona quando sei circondata dalla tua famiglia. Che non importa se le persone esterne non riescono a conoscerti, non è un problema tuo, non è colpa tua. Vuol dire che non doveva andare così. È arrendevole? Forse. Ma forse mi fa meglio così. Programmare non serve, sforzarsi non serve, piangere perché si vuole essere migliori neanche. Ora ciò che voglio è serenità, sono grande ormai. Non mi interessano più le cazzate, la discoteca, l'alcol, la voglia di sentirmi strana e bella. Vado bene anche così, vecchia dentro, zia zitella e mangiona. Ci saranno ancora momenti no, ma anche momenti di serenità, con il mio nipotino e i miei cani in giardino, cos'altro importa?
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[Ritratto di famiglia con bambina grassa][Margherita Giacobino]
Margherita Giacobino attinge al pozzo del dialetto, suggello dell'appartenenza a un mondo, lingua madre: la sola capace di evocare e tenere vivo in noi "un tempo prima del ricordo", di far emergere "minuscoli frammenti fossili nella materia opaca del pass
C’è Maria, la madre amatissima, astro nel cielo dell’infanzia, e il padre Gilin, l’uomo di vento; c’è Michin, la caustica e brillante prozia zitella, mai conosciuta ma vicina come una gemella d’anima; e poi Polonia, la zia ostetrica dolce e gaudente… Ma soprattutto c’è magna Ninin, la zia con cui Margherita è cresciuta, brusca e brontolona, sempre presente e insostituibile, «l’origine e…
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#fiction#Italia#LGBT#LGBTQ#Margherita Giacobino#Mondadori#Narrativa#narrativa italiana#Ritratto di famiglia con bambina grassa
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il ragazzo di mia sorella ha detto che quando torna dal Sudafrica deve stare in quarantena 30 giorni lontano da lui, pur non essendoci alcun rischio di contagio di alcuna malattia nelle zone che visiteremo. Fossi stata io questo non mi vedeva più
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Quando realizzi che Damiano dei Mäneskin somiglia a tua zia zitella…
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Più tempo passa e più penso che sarò la zia zitella.
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Oggi comunque sono simpatica come la zia zitella che ti chiede come vanno gli studi e se hai il/la fidanzatin*
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Episodio 1 - la prova
Sono stata concepita una notte tra gennaio e dicembre a cavallo tra il 1980 e il 1981, mia madre dice che era gennaio perchè ha partorito nove mesi dopo precisi, infatti sono nata il 19 settembre del 1981 alle 17.46 in un paese del New Jersey, sono della vergine (cuspide bilancia, quella della bellezza) ho la luna nei gemelli (in quarta casa, la casa proprio della casa) e l’ascendente in acquario (quello delle persone che tipicamente quando le vedete pensate siano un poco eccentriche). Oggi volevo però iniziare parlando dei miei, un piccolo post, un piccolo testo, una briciola al giorno, qualcosa che ripercorresse le mie vicissitudini perchè ho deciso di fare così. Solo che per parlare di me prima di tutto devo parlare dei miei genitori, da dove sono venuti e chi erano, del resto i miei primi ricordi appartengono a loro, i miei primi ricordi sono i ricordi della loro vita, della loro felicità, delle loro sensazioni, delle loro decisioni, dei loro disagi e insicurezze, delle loro vittorie e assenze e delle loro rinunce, in questo non si può non dare ragione a Freud, non ho studiato psicologia, ma se tanto mi da tanto all’inizio noi siamo nostra madre e nostro padre o chi per loro. I miei sono due boomer, nel senso generazionale del termine, ma non in quello culturale, mia madre nata a Natale (proprio il 25 dicembre) del 1959 e mio padre in un caldo agosto del 1953, tutti e due figli del dopo guerra, nessuno dei due ha evidenze del boom economico che attraversava la penisola perchè il contesto in cui nacquero era ancora immerso nella fine del 1800, un piccolissimo paese della Calabria costiera, ma se conoscete la Calabria, di costiero ha solo qualche metro e poi si sale fino alle cime che internamente d’inverno sono innevate ancora oggi. Le strade non erano asfaltate, non c’erano macchine, i miei nonni si muovevano a piedi o con i muli, vivevano ancora in quelle casone da due stanze e cucina a legna, niente tubature, nè acqua calda, con bagno fuori, ovviamente senza scarico, avevano troppi figli a testa che del resto pesavano fino un certo punto perchè poi toccava alle sorelle maggiori crescerli o alle cugine o a tutte insieme. Mia madre porta il nome della sua prima sorella morta di pertosse e che lei non ha mai visto perchè nata sesta di otto (gli otto vivi), sesta di otto figli, viveva in una filiera di case di cugini e parenti e stavano tutti insieme a crescersi a vicenda, mi disse che mia nonna aveva cercato di mandarla a vivere da una sua cognata che non poteva avere figli per aiutarla in qualche modo in casa e nei campi, ma lei non volle e dopo qualche giorno scappò di notte per tornarsene a casa e allora questa cosa mia nonna non la fece mai più. Accadeva, non di rado. Io ho una zia, di cui parleremo, che venne affidata ad una sorella della madre (quindi ad una sua zia) perchè lei e il marito non riuscivano ad avere figli e quindi tieni prendi il mio, tanto io ne ho altri sei. Adozione regolarmente portata a termine e bambina cresciuta con questo senso di abbandono che porta appresso ancora oggi e che non l’ha mai fatta vivere serenamente, è una persona che non ha mai chiuso il cerchio, non se n’è mai fatta una ragione e ha cercato di combattere questa fame di amore riversando il suo malessere sulla persone che più le stavano vicine, come mia madre, ma di certo ha sofferto, di certo soffre ancora oggi, so per certo che i genitori adottivi l’hanno amata profondamente, ma lei non ne è mai venuta a capo e nel frattempo gli anziani muoiono e le cose restano incompiute, anche l’amore rifiutato, però chi lo sa cos’è giusto? Peròl di questo parleremo quando toccherà a mia zia. Mio padre a livello geografico invece era più isolato, ma il gruppo di case in cui viveva anch’esso era pieno di persone che abbandonavano i figli al loro destino mentre andavano a lavorare i campi. Papà è il secondo di cinque figli di cui due gemelli, i miei nonni paterni non avevano esagerato considerando che un parto è arrivato doppio e nonostante ciò mia nonna in casa aveva l’aiuto della cognata rimasta single (zitella) e quindi seconda madre dei sui nipoti e seconda nonna per me, ma di certo nonna e sua cognata convivevano, ma non si amavano profondamente, questo lo so. Il paese dei miei è grande di estensione, oggi totalmente abbandonato, mentre fino ancora agli anni ‘90 le frazioni erano vive e ognuno aveva il suo centro vitale, commerciale e religioso che io ricordo ancora, spero però di ricordare tutto quello che ho da dire. In Italia c’era gente che viveva in città, già in appartamenti, con riscaldamento, cucina a gas, bagno interno con tubature, acqua calda e istruzione soprattutto e poi c’erano i posti del sud, ancora oggi abbandonati al loro destino per motivazioni che non tocca a me discutere o analizzare, ognuno se ne farà la propria ragione. Mio padre ha preso la terza media che era già adulto con due figli per poter aprire un’attività commerciale in Italia, perchè in America nessuno gli aveva chiesto nulla del genere e aveva comunque aperto una ditta di landscaping. Mia madre tutt’ora ha la solo la quinta elementare, ma io un diploma sulla fiducia glielo darei perchè scrive in modo grammaticalmente impeccabile ed è molto più curiosa e acculturata di un italiano medio preso a caso nel cesto.
#atarassia#diario#episodio 1#bozze#idee per le memorie#memorie#poi devo metterlo in qualche modo in una sezione#vedo come#di nuova me#vita#io che mi racconto
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LA ZITELLA (IN)FELICE 《13》
Questa specie di romanzo breve semiautobiografico è composto da una serie di riflessioni e ricordi di una donna di mezza età mentre, in attesa, guarda fuori dalla finestra in un tardo pomeriggio piovoso Capitolo 6: La zia (prima parte) Purtroppo la sorella maggiore di sua madre, a cui era stato riservato un trattamento simile, era stata meno fortunata. Non aveva incontrato il suo angelo nel…
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Carla Kelly
Oggi voglio parlarvi di un’autrice di romance spesso sottovaiutata: Carla Kelly.
Certamente non scrive bene quanto autrici affermate come Mary Balogh o Lisa Kleypas e i suoi romanzi sono molto semplici e non esenti da qualche difettuccio, specie sul piano del realismo, ma secondo me vale la pena di leggere almeno qualche sua opera che a mio avviso si innalza al di sopra della media della sua produzione. Alcuni suoi romanzi, sono molto dolci, altri ironici, e sono tutti molto casti. Solo baci per questa autrice, siete avvertiti e trame molto ma molto semplici, perchiò se cercate l’avventura guardate altrove..
Di suo personalmente vi consiglio:
Titolo: Le impreviste vicende di Miss Chartely
Titolo originale: Miss Chartley’s Guided Tour
Trama: Miss Omega Chartley è una gentildonna impoverita che si procura da vivere come insegnante. Mentre si sta concedendo una vacanza, accetta un’allettante proposta di lavoro per una località del Nord e ne approfitta per allungare il suo itinerario di svago. Tutto va però all’aria quando aiuta un ragazzino a sfuggire a un agente di Bow Street, per ritrovarsi infine senza soldi e in fuga insieme a lui. Quando Omega lo consegna allo zio, il visconte di Byford, scopre scioccata che questi è il fidanzato che otto anni prima l’ha abbandonata all’altare ed è scomparso nel nulla. Tuttavia sente di amarlo ancora, ma per sapere se potrà esserci una seconda possibilità, Omega deve prima chiarire perché lui l’ha lasciata e cosa prova ancora per lei…
La mia opinione: alla Kelly piace raccontare i viaggi delle persone, ha scritto parecchi romanzi simili che partono da questo presupposto, e secondo me questo è quello più carino. Ironico e sentimentale.
TItolo: Dama di compagnia
TItolo originale: The lady’s companion
Trama: Susan Hampton ha la sfortuna di avere un padre con l’irresistibile vizio del gioco. Per colpa sua hanno perso la casa di famiglia e ora sono ospiti della zia di Susan, che la tratta come una domestica. Stanca della situazione, e tramontata ormai l’idea di poter fare un degno debutto in società, la ragazza cerca lavoro e lo trova come dama di compagnia di lady Bushnell, un’anziana e burbera signora con cui, dopo i primi contrasti, finisce per entrare in sintonia. È proprio qui che Susan conosce David Wiggins, il rude fattore che, giorno dopo giorno, conquista il suo cuore. Anche se le differenze sociali sembrano insormontabili, alla passione non si comanda…
La mia opinione: trama classica dei romance la dama di compagnia che si innamora di chi non dovrebbe, solo che la Kelly iverte i soliti ruoli, invece della ragazza non nobile o nobile impoverita che si innamora del ricco padrone di casa titolato per lei irraggiungibile socialmente, qui è lei ad essere nobile e colui di cui si innamora invece non lo è, il che genera comunque più o meno gli stessi problemi, a parte il fatto che lei di certo non gli offre carte blanche. E io devo dire che ho trovato questa inversione dei ruoli interessante.
Altri due titoli un poco meno interessanti ma che vi consiglio comunque però giusto per passare alcune ore con una lettura piacevole sono:
La casa sul mare (The Admiral's Penniless Bride)
Inghilterra, 1816 - Charles Bright, ex ammiraglio della Marina britannica, si trova in una sala da tè di Plymouth quando nota una fanciulla seduta tutta sola a un tavolo. Rimane subito colpito dal suo bel viso e dagli occhi incantevoli velati dalla preoccupazione. Impulsivamente, decide di avvicinarsi e fare la sua conoscenza e, conversando con lei, nella sua mente si fa strada un'idea folle e tuttavia affascinante, di cui lui è il primo a stupirsi: chiedere la mano della malinconica fanciulla. Non si aspetta certo di ricevere una risposta affermativa, e ancor meno di affezionarsi a lei.
Il viaggio di Mary Rennie (The Wedding Ring Quest)
Inghilterra, 1814 - Mary Rennie conduce un'esistenza tranquilla e protetta a casa degli zii a Edimburgo ed è ormai rassegnata a rimanere zitella. Ma quando l'anello di fidanzamento della cugina si perde in una delle torte destinate a essere spedite ai parenti come regalo di Natale, si ritrova costretta a partire per quella che si rivelerà un'incredibile avventura: rintracciare e recuperare il prezioso gioiello. Arrivata a Carlisle, incontra per caso un lontano cugino, il capitano di vascello Ross Rennie, che è in viaggio di piacere con il figlioletto e che impulsivamente decide di accompagnarla nella ricerca. La missione però si rivela più difficile e si protrae ben oltre le previsioni.
Vi segnalo anche un racconto breve disponibile in ebook di argomento natalizio e molto ma molto carino. Da notare che Carla Kelly a mio avviso è un’autrice i cui libri sono particolarmente adatti da leggere a Natale:
Titolo: Un dono speciale
Titolo originale: Christmas Promise
Autore: Carla Kelly
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Trama: Inizio XIX secolo - Il Capitano Jeremiah Faulk non sa cosa fare ora che la guerra è finita e a lui non è rimasta altro che la sua stessa vita. Oltretutto il Natale si avvicina e il calore di una famiglia e di un amore si sente ancora di più. Ci vorrebbe un dono speciale…E lo riceve quando passeggiando per Plymouth incontra per caso il suo primo amore Ianthe Mears, ora vedova e madre di due figli, che saputo della sua situazione lo invita a passare il Natale con la sua famiglia.
La mia opinione: La storia è semplice e non contiene colpi di cena, ma è dolce e piacevole lo stesso. Due persone mature che hanno un affettuoso ricordo l’uno dell’altra si reincontrano al momento giusto, e dall’affatto nasce qualcosa di più. Una storia così normale da coinvolgere ancora di più il lettore, o almeno me.
E ora passiamo a qualche consiglio che riguarda romanzi purtroppo non disponibili in italiano:
Titolo: Libby’s London Merchant
Inedito in italiano
Trama: Abbiamo un duca, detto Nez (vero nome Nasbitt) reduce da Waterloo, che sentendosi in colpa per essere sopravvissuto mentre molti altri migliori di lui sono morti si è dato all’alcool e alle frivolezze della vita, diventnado un tale alcolizzato che persino la sua servitù non ne può più di vederlo ridotto così. Fortuna vuole che un perdigiorno peggio di lui e suo amico gli chieda un favore. Siccome fin da piccolo per volere del padre è fidanzato con una ereditiera che non ha mai visto e ha accuratamente evitato, ma ora è veramente indebitato fino al collo e si vede praticamente costretto a sposarla o andare al’estero, vuole che Nez sottomentite spoglie vada a casa di lei in campagna e poi riporti a lui com’è sia di aspetto che di carattere.
Nez, sobrio non avrebbe mai accettato, ma visto che non è mai sobrio accetta, per poi pentirsene e ritrattare, ma la servitù lo ricatta minacciando di licenziarsi in toto e lo costringe a portare avanti l’assurdo piano con la speranza che lontano da Londra e amicizie nefaste possa riprendere giudizio. Così il povero Nez travestito da mercante di cioccolatini si mtte in viaggio. Il piano è semplice, fingere un piccolo incidente vicino alla magione della promessa sposa Miss Lidia Ames, in modo che siano obbligati a soccorrerlo e ospitarlo. Purtroppo però gli ubriachi e la guida non vanno molto d’accordo e Nez finisce in un vero incidente. Il piano comunque funziona e gli abitanti della residenza degli Ames lo soccorrono, peccato che in residenza non ci sia Lidia, ma solo Libby sua cugina destituita e senza un penny di dote, figlia del fratello diseredato del padrone di casa perchè decise di sposare la figlia di un venditore di tabacco.
Libby è molto bella, dolce, altruista e priva di arie, essendo cresciuta sui campi di battaglia con sua madre al seguito del padre di carriera nell’esercito. Dal momento che suo zio, sua madre e sua cugina sono al mare per una vacanza, in casa ci soono solo i servitori, lei, suo fratello minore che purtroppo è ritardato a causa di una caduta da cavallo da piccolo, e una sua lontana zia anziana che le fa da chaperone, in teoria. Nez, neanche a dirlo scambia Libby per Lidia e da lì i malintesi si susseguono.
La mia opinione: state tranquilli il classico scambio di identià/travestimento, è solo l’inizio del libro e non è poi così centrale alla trama.
Immaginavo che Nez si sarebbe innamorato di Libby così bella, dolce, perfetta e così è stato. E immaginavo pure che lei lo redimesse, e ricambiasse il suo amore, solo per poi scoprire che l’aveva ingannata e da lì due avrebbero dovuto superare il problema delle origini di lei e delle bugie di lui per vivere felice e contenti, invece no…il libro non prosegue affatto così, ma prende una strada ben diversa e molto più originale.
Tanto per iniziare ci sono molte sottotrame alla trama principale e altri personaggi centrali. Il più importante è il vicino di casa di Libby, il Dr. Cook, di nobili origini ma medico, un omaccione alto e ben piantato, molto goffo ma dal cuore grande come il mondo, innamorato da sempre di lei. Nonostante Cook capisca subito che il raffinato mercante di cioccolato così aitante e bello è chiaramente un possibile contendente per il cuore di Libby, che ignora ciò che prova il dottore perchè ha il salame sugli occhi, lui non esita un attimo a decidere che vuole salvare ben più della gamba di quell’uomo. Capisce che ha sofferto in guerra e che ora è un alcolizzato e decide di liberarlo dalla sua dipendenza con l’aiuto di Libby.
L’astinenza per Nez è tremenda sia fisicamente che mentalmente, ma dopo giorni, finalmente sobrio, riesce a pensare chiaramente dopo tanto tempo. E’ grato sia al dottore che a Libby, ed è ammirato dalla morale e dalla condotta di Cook che non si risparmia con nessuno, così come Libby e capisce quanto sia stato inutile al prossimo se confrontato con loro.
Capisce anche che il dottore è innamorato di Libby e lo rivela alla ragazza che finalmente apre gli occhi, ma al tempo stesso decide che ella che lui crede Lidia e titolata sarà sua moglie perchè la ama.
Libby è un poco ingenua e a volte avrei voluto scuoterla perchè è molto indecisa. Ammira il dottore quello che fa come si dona ai poveri in cambio di nulla, come è pronto ad affrontare ogni pericolo per un malato (ne accadono di belle nel libro) ma non lo ha mai considerato un possibile marito. Lo ha sempre e solo trovato divertente e simpatico…e basta. Mentre il mercante di cioccolata è così bello, e misterioso e sicuro di se’ e lei ne è attratta…Così entrambi fiscono per baciarla, in momenti e circostanze molto diverse, e lei ricambia entrambi i baci, e non capisce chi dei due ama… e non lo capisce per molto tempo. E in fondo poi ho capito che questa sua indecisione è veramente ciò che la rende umana e reale come personaggio…tanti avrebbero avuto la sua stessa indecisione. Come capiamo chi amiamo veramente? Come distinguere tra amore e semplice attrazione o semplice affetto?. Lei vuole prendersi cura di entrambi….poi però segue l’attrazione, e bè sceglie il più bello dei due. Ancora, normale, triste , ma normale, plausibile.
Peccato che Nez dopo averle chiesto di sposarlo, scopra grazie all’arrivo della vera Lidia chi è Libby, e cambi la proposta di matrimonio in una di…er…protezione. Insomma le offra il posto di amante, perchè la ama, anche se non può sposarla viste le sue origini.
Al che Libby rinsavisce, declina fin troppo educatamente l’offerta, e lo manda mentalmente a quel paese. Nez esce quindi di scena, ora sobrio e redento, ma ancora leggermente stron…tronfio, come abbiamo visto e Libby è molto ferita dal suo comportamento.
Un terribile incidente che accade a suo fratello fa avvicinare lei e il Dr. Cook, che rinnova la sua richiesta di matrimonio, e lei stavolta giù di corda la accetta. Ora non è come sembra, prima di accettare ci pensa e gli dice che al momento non lo ama, e gli racconta pure cosa è accaduto con Nez…insomma lui sa di essere un rimpiazzo al momento, ma non gli importa.
Poi però accadono alcune cose che riguardano il padre del dottore e che non vi rivelerò, e mentre Libby ha sempre più prova delle incredibili doti di Cook, che è coraggioso, altruista e chi più ne ha più ne metta…e bacia pure bene…lui sembra invece allontanarla da sè. E qui il lettore è più che sopreso. E che cavolo per tre quarti del libro l’ha adorata e ora che potrebbe sposarla subito la allontana?!
Arriva addirittura a dirle di andare da sua madre al mare a Brighton col fratello convalescente…lui le scriverà. Ma non le scrive e Libby è convinta non la voglia più. Poi però dopo settimane ecco che si rifà vivo a Brighton e le rivela il perchè del suo momentaneo allontanamento, una scemata, ma che spiega molte cose, i due si riappacificano e scelgono la data delle nozze.
Al che ecco ricomparire Nez. Sempre più redento, che ha capito i suoi errori. E che ora ha cercato e aiutato i suoi ex commilitoni caduti in miseria, ha iniziato a far rifiore la sua tenuta di famiglia, non ha più toccato una goccia di alcool e tutto questo per Libby, per essere degno di lei. E ora la vuole sposare al diavolo le sue origini, non importano.
Lui bello e impossibile e duca arriva aitante in groppa al suo destriero e come un principe si dichiara a Libby che mi torna confusa di nuovo davanti a tale beltà e al titolo ducale.. Confusa, ma mica scema, non ha scordato la ferita che le ha inferto e per quanto tentata non è che gli cade fra le braccia. Però il medico, preso da mille pazienti la trascura e lei è sempre più confusa. Non sa quello che prova. In modo diverso tiene a entrambi quegli uomini, ma non sa chi ama veramente.
Poi accade un terribile incendio e sia il medico che il duca (per motivi diversi) restano coinvolti e rischiano la vita, e lì, davanti alla possibiltà di perdere….Libby capisce di amare…..
Eh eh non vi rivelo altro. Anche se è intuibile. Se volete sapere cosa succede dovrete leggere il libro, in inglese. Dovrete leggerlo anche perhchè ci sono molte sottotrame che meritano di essere lette e che io non ho nominato, la medicina viene trattata, l’intolleranza, viene trattata, i disturbi post traumatici vengono trattati, la diversità, l’ipocrisia, le dipendenze…..E’ veramente un libro ricco di contenuti. Sì ha qualche difetto non lo nego, e a volte avrei voluto strozzare Libby ma solo perchè è stata molto più umana e sincera con se stessa di molte altre eroine di romance che sanno fin da subito che ameranno lui e solo lui per sempre al primo sguardo. Nella vita reale difficilmente accade questo. Sono l’attrazione e l’affetto che nelle circostanze giuste si trasformano in amore. E non sempre è facile capire quando questo accade. Inoltre ho trovato rinfrescante vedere un’eroina baciare due uomini, e ammettere a se stessa che le son piaciuti entrambi i baci e che è fisicamente attratta da entrambi.
In conclusione comunque vi consiglio questo libro se sapete l’inglese, e se non lo sapete sappiate che credo sia stato tradotto in altre lingue tipo spagnolo e francese.
Altro titolo inedito in italiano di carla Kelly che vi suggerisco è:
Titolo: Marian’s Christmas wish Inedito in italiano Trama: Marian ha quasi diciassette anni, un carattere deciso, ma dolce e una famiglia perennemente bisognosa della sua guida. O così lei crede. Tra un cagnolino da salvare e curare, un partita a scacchi da vincere ad ogni costo, e classici greci e latini da leggere, deve perciò trovare il tempo per mangiare (ehi dopotutto sta crescendo) e risolvere i problemi dei suoi famigliari in modo da poter passare un Natale perfetto. Punto primo: aiutare sua sorella maggiore Ariadne a convincere il suo innamorato, il vicario del paese, a dichiararsi Punto secondo: evitare che la loro madre spenda gli ultimi spccoli rimasti in famiglia e affligga tutti con malanni immaginari Punto terzo: aiutare suo fratello minore, espulso stavolta per sempre da Eton a tenerlo nascosto ancora un pò al loro fratello maggiore Punto quarto: cercare di non voler male a suo fratello maggiore per il fatto di aver portato a casa per Natale un grasso, pomposo e antipatico collega diplomatico con l'idea di farlo sposare alla loro sorellina Ariadne Punto cinque: non strozzare suddetto pomposo pretendente Con così tante cose da fare Marian è felice che l'altro ospite invitato da suo fartello sia almeno simpatico e deciso ad aiutarla. Ora se solo il suo stomaco non sobbalzasse ogni volta che lo vede…probabilmente i troppi dolci le stanno facendo male. La mia opinione: romanzo carinissimo! Posto che io non amo particolarmente i romance con protagoniste molto giovani, e che Carla Kelly non è tra le mie autrici di romance preferite, devo dire che questo romanzo mi ha piacevolmente sorpresa. L'ho letto quasi per caso. Lui era lì, io ero lì, la trama sembrava carina e d'impulso l'ho preso non aspettandomi molto, ed invece l'ho divorato! Non vedevo l'ora di voltare pagina (digitale) e l'ho finito tutto d'un fiato. Veramente veramente carino. Ve lo consiglio. Purtroppo non è disponibile in lingua italiana, ma in lingua inglese sì, poichè è un romanzo risalente al lontano 1993. Sopra vedete la copertina dell'edizione vecchia e di quella nuova, a confronto. Infatti molti romanzi rosa di successo in Amrica vengono spesso ripubblicati. I protagonisti sono entrambi simpatici e complessi. Lei è molto matura per la sua età, e la sua personalità frizzante balza fuori dalle pagine, tanto che risulta normale al lettore che l'eroe maschile resti affascinato da lei, nonostante sia un diplomatico di 28 anni con un passato difficile alle spalle e una cicatrice sul volto a ricordarglielo per sempre. Poi la trama è romantica, ma anche molto movimentata da diversi scherzi e avventure..spie francesi…..e insommma è veramente un bel libro che sopremde fino alla fine.
Purtroppo questo romanzo non è ancora stato tradotto in italiano, e non lo è stato nemmeno un altro romanzo abbastanza carino di Carla Kelly:
Miss Whittier Makes a List
Miss Hannah Whittier è una ragzza per bene, ma si trova in una situazione piuttosto compromettente. Non solo è l’unica donna su un anave militare di soli uomini, ma il capitano della suddetta nave Sir Daniel Spark, sembra ritenere che lei gli debba molto di più che semplice gratitudine per averle salvato la vita. ripescandola dal mare.
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Bo raga é una settimana che sento gente lamentarsi per non poter festeggiare il natale con tutti i parenti ma io NON VEDEVO L’ORA PORCA PUTTANA NO ZIA ANTONELLA ANCHE QUEST’ANNO SONO STATA PIÙ ZITELLA DEL PRECEDENTE
#NO MAMMA NON ME NE FREGA UN CAZZO CHE VERONICA É FIDANZATA DA TRE ANNI E IO NO#meglio single che col profilo comune#pers
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Grandi navi, grandi speranze. Secoli Bui al tramonto
Ecco, il profumo del gelsomino, l'odore della sera, adesso che il sole è diventato gentile e il mare rosa e perfino la gigantesca crociera che si allontana ha una sua aura romantica di addii e baci e foulard al vento che contrasta parecchio con i turisti ottantenni in sandali e calze contenitive che invece probabilmente sono a bordo. Il ché mi riporta in mente il discorso del cappello e del perché non posso proprio metterlo: non voglio assolutamente assomigliare alla nipote zitella che accompagna la zia in crociera. Già, e devo dire che qui è la prima volta che mi capita, i camerieri e i cassieri mi si rivolgono in inglese. Ok, ho le lentiggini e sono pallida ma, cazzo, sono nata e cresciuta qui, non sono mica tedesca!
Ma torniamo al gelsomino e ai gradini tiepidi davanti alla porta. Il cane guarda dal cancello, fiduciosamente in attesa dei propri simili dediti alla passeggiata serale. Si urleranno contro gli uni con gli altri e poi ognuno se ne andrà soddisfatto, certo di aver fatto il proprio dovere e di aver avuto la meglio. Il ché mi ricorda tanta gente che scrive, ma non divaghiamo. Le zanzare mordono ma, al momento, in modo meno famelico, anche loro più gentili in questa sera di inizio estate. Io sono brumosa, come il mare coperto d'umido. Vaga come la città sospesa nell'oro del tramonto. Una pausa nello spartito che non attende e non rimpiange. Mi manca lo spazio, uno spazio, pur avendo l'orizzonte davanti. Essere o costruire? Ecco, il costruire mi manca. Mi manca mia figlia. Prendermi cura è la mia sola dote. Ora mi prendo cura di persone al tramonto ed è diverso da prendersi cura di persone all'alba. Non ha orizzonte. Non costruisce. È triste. Quindi sono brumosa e vaga e triste. Ho ucciso una zanzara, a karma di merda sono comunque a posto.
Aspetto le sirene o le campane. E le lucciole. Buona serata tumbleri
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