#Vendita di giocattoli
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Negozio di Giocattoli: Come avviare un’attività divertente e redditizia
Il mercato dei giocattoli in Italia è in continua evoluzione. La natalità è bassa e la popolazione invecchia. Tuttavia, la spesa per i bambini, dai cibi all’abbigliamento ai giocattoli, non diminuisce. Aprire un negozio di giocattoli può essere un’opportunità di business redditizia. È anche un modo per stare vicino ai bambini, ai giochi e ai cartoni. Per avere successo, è importante studiare bene…
#Gestione del negozio#Giocattoli educativi#Giochi per bambini#Imprenditoria creativa#Marketing per giocattoli#Negozio per bambini#Pianificazione aziendale#Startup giocattoli#Tendenze giocattoli#Vendita di giocattoli
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Stamattina i pensieri si sono disposti sotto gli occhi con ordine, come articoli in vetrina o, meglio, come i vecchi giocattoli che i bambini del quartiere rivendono ai passanti dopo averli allestiti su un muretto. Fare la bancarella: così dicevamo da piccoli.
Quante cose sono successe negli ultimi mesi, quante sono cambiate; e la differenza - molto nel bene e a volte anche nel male - credo l’abbia fatta ciò che sono, più delle mie capacità. A volte ho temuto di essere un impostore per questo. E a volte ho messo in dubbio la purezza di ciò che provavo. Ero smarrito, evanescente. Stavo agendo solo per essere amato?
Continuando a osservare i pensieri sul muretto, ho carpito qualcosa di diverso. Ciò che vedevo non era una vetrina, non era una bancarella, ma un inventario emotivo. Stavo tracciando i confini di ciò che voglio essere, sulla base di ciò che sono stato. Non era una vendita, ma un’appropriazione. E lentamente, ripensando alla volta in cui ho fatto, all’altra in cui ho detto, ho scritto un manifesto, come quelli delle correnti artistiche, dei movimenti rivoluzionari.
Voglio esistere,
essere visibile.
Voglio essere accolto mentre accolgo,
sorretto mentre sorreggo.
Voglio essere imperfetto e amare l’imperfezione fino in fondo.
Voglio chiarezza.
Voglio fatti e parole che sono fatti.
Voglio coraggio e generosità,
e voglio una prospettiva
che accolga me e chi amo, insieme.
Voglio il futuro che il presente custodisce.
Non voglio la grandiosità,
la letteratura;
voglio la grazia della mano sulla mano
e l’orizzonte infinito che ci esplode dentro.
Voglio meritare l’amore,
perché lo merita ogni creatura del mondo.
Voglio tutto e poi donarlo
per riaverlo indietro, diverso e migliore
e ricominciare.
Voglio solo la verità, pure quando fa male.
Quanto sono belli i manifesti. Bisognerebbe formularne uno ogni tanto, per stare bene, o anche solo per stare.
#ninoelesirene#pensieri#frasi#persone#riflessioni#sentimenti#letteraturabreve#emozioni#amore#aforismi#manifesto
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Potevi prendere il caffè solo in piedi, poi solo seduto, poi seduto ma dopo le 18:00, poi in piedi fuori, poi solo fuori. La vendita di alcolici dopo le 18.00.E altalene e scivoli nastrati tipo scena del crimine. E dei nastri al supermercato che sbarravano gli scaffali delle pentole, dei giocattoli per i bambini. E le istruzioni in tv di come dovevamo lavarci le mani che manco se fossimo decerebrati trattati peggio dei delinquenti.
Ricordatelo tutto questo bimbe e bimbi di Giuseppe Conte quando lo osannate come il miglior presidente in Italia!😏
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La preferenza degli intervistati italiani per i negozi fisici riguarda in particolare la categoria dell’alimentari e bevande (98%), seguiti da quelli della cura del corpo e della casa (90%) e dall’arredamento (86%). Gli acquisti online, invece, vedono un interesse maggiore per le categorie dell’elettronica (36%) e dei giocattoli (34%), con il negozio fisico che resta comunque di gran lunga anche qui il canale privilegiato. A dimostrazione del ruolo centrale del punto vendita, basti pensare che, anche a fronte degli acquisti online, circa 2 utenti italiani su 3 (il 64%) dichiarano di optare per l’opzione di ritiro in negozio - ovvero il servizio “Click & Collect” - e, di questi, l’81% decide di comprare ulteriori prodotti direttamente in punto vendita. Per il 68% dei consumatori italiani che hanno partecipato alla ricerca, il principale punto di forza dello store fisico è rappresentato dalla possibilità di testare, vedere e toccare il prodotto con mano. Una percentuale che cresce al 76% per gli utenti della fascia sotto i 25 anni
Dall'articolo "Shopping, oltre 9 italiani su 10 preferiscono acquistare nei negozi fisici ma l’83% lo pianifica online" su Repubblica.it
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Lido delle Nazioni: titolare bengalese di un bazar denunciato dai Carabinieri per frode in commercio
Lido delle Nazioni: titolare bengalese di un bazar denunciato dai Carabinieri per frode in commercio. I Carabinieri del Posto Fisso stagionale di Lido delle Nazioni hanno controllato un bazar gestito da cittadini bengalesi ed hanno scoperto che il titolare, un 37enne originario del Bangladesh da anni residente in provincia, metteva in vendita ventilatori, batterie e persino giocattoli per bambini, alcuni dei quali con marchio “CE” contraffatto ed altri privi di tale contrassegno, che venivano... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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recensioni dei clienti
Amelia
Ho avuto il piacere di lavorare con Gsun Sports per la mia recente spedizione di prodotti gonfiabili per sport acquatici. La qualità dei loro prodotti è eccezionale e la loro attenzione ai dettagli è encomiabile. Il team di Gsun Sports è stato professionale, efficiente e ha assicurato che il mio ordine arrivasse in tempo senza problemi. Li consiglio vivamente come fornitore affidabile nel settore.
Beniamino
Recentemente ho avuto il piacere di visitare Gsun Sports a Shenzhen, in Cina. Il loro team è impressionante con la sua competenza e dedizione alla produzione di prodotti gonfiabili di prim'ordine. Le strutture dello stabilimento sono spaziose e ben mantenute, riflettendo il loro impegno per una produzione di qualità. Sono rimasto particolarmente colpito dalla loro vasta gamma di prodotti gonfiabili per sport acquatici come piscine, materassi, vasche da bagno per neonati, giocattoli, salvagenti e cuscini. La varietà che offrono è eccezionale! Anche il loro servizio clienti è stato eccezionale: risposte rapide alle richieste e prezzi competitivi offerti per le esigenze del mio progetto. Consiglio vivamente Gsun Sports come produttore affidabile nel settore!
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/chiara-ferragni-indagata-per-la-bambola.html
Chiara Ferragni indagata per la bambola, Trudi: Noi estranei a qualsiasi attività di beneficenza
Trudi, l'azienda produttrice della bambola Chiara Ferragni, si dichiara estranea a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew. E mette in chiaro di aver solamente realizzato il pupazzo.
Trudi, l'azienda di giocattoli e peluche produttrice della bambola di Chiara Ferragni (ora coinvolta dall���inchiesta della Procura di Milano), si chiama fuori. E si dichiara estranea a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew – Chiara Ferragni, e che il packaging e la bambola stessa non hanno mai riportato alcuna comunicazione riferente ad azioni di beneficenza o altro.
Insomma, l'azienda di Udine mette in chiaro di aver solamente realizzato il pupazzo con le fattezze dell'influencer, senza però aver mai partecipato o dichiarato di partecipare ad alcuna iniziativa benefica tra quelle promosse dal team di Chiara Ferragni e per le quali l'imprenditrice digitale, adesso, si trova indagata per truffa aggravata (ossia il pandoro Balocco e le uova di Pasqua Dolci Preziosi).
Gli accordi erano stati presi, precisa infatti una nota, dalla precedente gestione dell'azienda, contattata nel 2018 dalla società Tbs Crew (Chiara Ferragni) esclusivamente per lo sviluppo e la produzione della bambola Chiara Ferragni. E così Trudi, secondo quanto dichiarato dall'azienda stessa, si riserva di intraprendere eventuali azioni legali qualora si riscontrasse un proseguo di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio stesso.
L'iniziativa riguardava la messa in commercio della bambola che l'imprenditrice digitale aveva realizzato in occasione del suo matrimonio con il rapper Fedez, avvenuto in Sicilia nel settembre del 2018. Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di creare un'edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte, erano state le parole di Ferragni durante il lancio del prodotto. Si vende su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp Out Bullying, un'organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore.
E mentre TBS Crew, una delle società di Ferragni coinvolte nello scandalo, fa sapere di aver correttamente donato i proventi all'associazione statunitense nel luglio 2019, così come dichiarato (i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l'e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate al provider esterno che gestiva la piattaforma, sono stati donati all'associazione Stomp Out Bullying), la presidente della non profit Ross Ellis ha smentito in diretta a Zona Bianca. Non so chi sia questa donna. Non abbiamo mai ricevuto una donazione.
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Molti cibi potrebbero contenere della microplastica
Frutta sciroppata, salmone, piatti pronti, cibi per l'infanzia, alimenti biologici: nulla sfugge agli ftalati, sostanze chimiche usate per plastificare e rendere i materiali resistenti e pieghevoli, alcuni degli elementi plastici più inquinanti e pericolosi per la salute umana. Non solo gli unici, ma sono di certo tra i più diffusi. La presenza di ftalati è ormai capillare: presenti in quasi tutti gli alimenti analizzati, spesso a livelli elevati. Non c'è un tipo di alimento o di imballaggio che ne contenga o non ne contenga, ma c'è una differenza nella quantità, segno evidente che si possa intervenire per migliorare la salubrità dei prodotti. I prodotti analizzati Il test si è concentrato su 85 alimenti confezionati, con l'analisi di due o tre campioni ciascuno: pasti pronti, frutta e verdura, latte e altri prodotti caseari, alimenti per l'infanzia, fast food, carne e frutti di mare, alimenti confezionati in lattine, sacchetti, fogli di alluminio o altri materiali. In questi sono stati cercati bisfenoli e ftalati, e alcune sostanze chimiche utilizzate per sostituirli. E se i livelli di bisfenoli, trovati nel 79% dei campioni, erano molto di quelli riscontrati nel 2009, nell'ultima analisi fatta, gli ftalati sono presenti in 84 alimenti su 85 (si salva solo il seltz Polar al lampone e lime) con livelli molto più alti dei bisfenoli, e senza che tipo di cibo o di imballaggio incida in modo particolare. Si tratta di prodotti di largo consumo, di marchi molto comuni, alcuni dei quali presenti anche di qua dall'Oceano, come Coca Cola, Pepsi, Lipton, Del Monte, Yoplait, Gatorade, Burger King, McDonald's. Molti di questi hanno preferito non replicare alla richiesta di un commento da parte di Consumers Reports mentre atri, come Del Monte, Gerber e McDonald's hanno sottolineato di rispettare le normative vigenti, alcuni aggiungendo che chiedono ai fornitori certificazioni in merito. In ogni caso nessuno degli alimenti analizzati supera le soglie fissate in Europa e negli Usa, ma come spesso accade, i limiti previsti non mettono a riparo da possibili conseguenze per una sovraesposizione e spesso non vengono aggiornati tempestivamente su studi recenti, motivo per cui determinare un livello accettabile è molto difficile, e la comunità scientifica si trova spesso a contestare il limiti di sicurezza segnalando i rischi per la salute, le interferenze conio sistema endocrino, le possibili conseguenze su diabete, obesità, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, difetti congeniti, nascite premature, disturbi dello sviluppo neurologico e infertilità. Gli ftalati In particolare per gli ftalati, è difficile determinarne la provenienza: non sono soltanto gli imballaggi a essere incriminati, ma residui di elementi chimici possono derivare dalla plastica dei tubi, dei nastri trasportatori, delle attrezzature e dei guanti usati nella lavorazione degli alimenti e nella distribuzione, persino l'acqua e il terreno possono esserne contaminati. Motivo per cui sono interessati da questa allerta diversi anelli della filiera del cibo: dalla produzione alla trasformazione, dal trasporto alla vendita. Un'immane catena di potenziali contaminazioni che ancora non sembra venire presa sul serio dalle amministrazioni: negli Usa, per esempio, queste sostanze chimiche sono stata fortemente limitate negli Usa in alcuni prodotti, come i giocattoli per bambini, ma non nei cibi, anche se la Food and Drug Administration abbia vietato di usare alcuni ftalati nei materiali che entrano in contatto con gli alimenti. Mentre la lotta contro gli ftalati è ancora agli esordi - anche in Italia se ne vieta l'uso solo nei giocattoli per l'infanzia - si spinge per lo sviluppo di alternative più sicure e sostenibili, quelle sviluppate dal settore cosiddetto della chimica verde, di cui non mancano esempi anche in Italia, sviluppando materiali plastici a partire dagli scarti vinicoli, o imballi udibili realizzati con la cellulosa batterica oppure come nel provocatorio gelato ottenuto dalla plastica di scarto utilizzando enzimi e batteri. Ma è certo che una parte rilevante l'avrà anche la limitazione in Europa della plastica monouso, come quella delle insalate in busta, che segue il divieto in Italia, nel 2022. Read the full article
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Giochi senza marchio o venduti abusivamente, sequestri a Bari
Oltre 350 articoli tra prodotti commerciali, giocattoli e accessori per la telefonia sprovvisti di marcatura CE o messi in vendita su aree pubbliche senza autorizzazione sono stati sequestrati dalla polizia locale a Bari. La merce, dopo l’ordinanza di confisca, sarà distrutta. “La lotta alle vendite abusive o ai prodotti non a norma – sottolinea la polizia locale in una nota – è per la tutela…
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Perché dovresti avere un gatto siberiano in casa?
La gioia più grande è tornare a casa da un amico fedele che ti ama senza condizioni. I gatti siberiani sono creature belle, devote e intelligenti che possono diventare ottimi animali domestici. Mentre la maggior parte delle persone pensa di possedere cani come animali domestici, solo a volte potrebbero essere la scelta migliore per te e il tuo stile di vita. Un gatto siberiano come animale domestico può creare una connessione molto appagante e piacevole. Ecco alcune spiegazioni sul perché un gatto siberiano potrebbe essere il tuo animale domestico ideale:
I gatti siberiani sono autosufficienti e igienici Il fatto che i gatti siberiani si spazzolino e si lavino frequentemente è una delle loro migliori qualità. I gatti siberiani in genere hanno un odore sgradevole minimo ed evitano di toccare oggetti sporchi o maleodoranti. I gatti siberiani non hanno bisogno di andare dal toelettatore con la stessa frequenza dei cani, ma devi comunque portarli lì di tanto in tanto.
I gatti richiedono poca manutenzione. I gatti sono bravissimi a tenersi occupati mentre non sei in giro o occupato, anche se apprezzano la tua attenzione e alcuni giocattoli. A loro piace coccolarsi e partecipare ad attività ricreative come il birdwatching, l'esplorazione della casa o semplicemente rilassarsi.
Non avrai mai bisogno di portare a spasso i tuoi gatti siberiani.
I gatti siberiani hanno bisogno solo di poche passeggiate quotidiane come fanno i cani. In realtà, non ne hanno bisogno. I gatti siberiani, a differenza dei cani, sono animali territoriali che non amano il cambiamento e in genere non amano attività come camminare o viaggiare. Fanno un lavoro fantastico nel tenersi occupati e attivi in casa e preferiscono la sicurezza di tornare in un ambiente familiare. Di conseguenza, è facoltativo portare fuori il gatto.
I gatti siberiani sono ottimi animali da appartamento.
I gatti siberiani sono silenziosi e meno propensi a fare una scenata ogni volta che qualcuno passa o suona il campanello. Pertanto, molti appartamenti ti permetteranno di averli. Sebbene in genere dormano quando sono annoiati, è anche meno probabile che facciano rumore quando vengono lasciati soli. Il gatto siberiano medio dorme dalle 12 alle 16 ore al giorno. Di conseguenza, non dovrai preoccuparti che causino guai nell'appartamento mentre sei al lavoro per noia.
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LA NAISSANCE DES GRANDS MAGASINS
L’ascesa della borghesia francese, durante il cosiddetto Secondo Impero, favorita da Napoleone III, ( che ricordiamolo è colui che diede il compito al barone Haussman di ridisegnare completamente Parigi) crea le condizioni ideali per la nascita del “grande magazzino”, come centro del commercio al dettaglio. Quell’evento, quasi prodigioso, simbolo per eccellenza della modernità, celebrato nella pittura, nella fotografia e nella letteratura, segnerà la storia del costume europeo prima e mondiale poi. La culla del grande magazzino è Parigi e proprio qui, al Musée des Arts Decoratifs, è allestita una mostra che raccoglie, manifesti, maquettes, oggetti, costumi, fotografie e molti altri materiali del rutilante mondo dei grandi magazzini, soprattutto parigini, della fine del XIX secolo (mostra aperta fino al prossimo 13 ottobre). I grandi magazzini sono all’origine di una rivoluzione commerciale che farà entrare la Francia in un nuovo ordine sociale ed economico, ovvero quello del consumismo. La mostra, attraverso nove documentatissime sezioni, segna le tappe, più concettuali che cronologiche, di questo percorso. Per dare la misura di questa rivoluzione del costume e dell’economia, ricordiamo che Émile Zola nel 1882 realizza una sorta di reportage presso i Grands Magasins du Louvre per la preparazione del suo romanzo “Au Bonheur de Dames”. Da un punto di vista meramente commerciale e del costume, i grandi magazzini, rivoluzionano il concetto di commercio a partire dall’abbigliamento della persona (soprattutto della donna), aprendo le porte al concetto stesso di moda. È qui infatti che in uno stesso reparto si trovano tutte, e tutte insieme, le componenti dell’abbigliamento, ma anche della toilette. Anche le "ventes spéciales", che noi chiamiamo oggi "saldi", nascono in seno ai grandi magazzini parigini e gli “affiches” di queste vendite sono quanto di più gustoso offra la mostra del MAD. La trionfante società borghese consente, all’epoca, una rapida crescita demografica e, soprattutto per le classi sociali più agiate, fa strada il giocattolo come strumento ludico-educativo. Anche i giocattoli, su produzione in larga scala, fanno la loro comparsa proprio nei grandi magazzini già dal 1870, così come le più raffinate strategie pubblicitarie che cercano di far leva sulle giovani mamme attraendole verso il prodotto dedicato al bambino. Ma le innovazioni del grande magazzino non finiscono qui; la mostra infatti dedica una ampia sezione alle vendite per corrispondenza, attraverso un apparato fotografico e supporti video. Amazon in fondo non ha inventato niente di nuovo: attraverso accuratissimi cataloghi, esposti in mostra, gli acquirenti potevano scegliere il prodotto anche per corrispondenza. Nel 1912 “Au Printemps” si inaugura l’atelier “Primavera” (curioso l’uso del termine italiano che richiama il nome originale del grande magazzino), un atelier che produrrà mobili e oggetti d’arte in serie, una produzione seriale insomma, che sarà qualche decennio dopo, con altre basi ma con la stessa intenzionalità, la grande novità del Bauhaus di Weimar e Dessau. A Parigi atelier saranno aperti presso le “Galeries Lafayette (Atelier “La Matrise”), Le “Bon Marché” (Atelier “Pomone”) e ancora nel 1923 “Les Grands Magasins du Louvre” (“Studium Louvre”). Tra le gli oggetti esposti, quelli che stimolano maggiormente l’immaginazione sono a mio avviso le affiches, alcune compositivaente e, perché mo, artisticamente pregevolissime, come per esempio il manifesto per “Samaritaine” di Emilio Vila del 1929 o la fantasmagorica litografia de i “Magasins Crespin-Dufayel (manifesto di proprietà del MAD), così cime deliziose sono le litografie di Jules Cheret per “Aux Buttes Chaumont”, i magazzini del Boulevard de la Vilette. L’apparato fotografico di tutto rispetto, ha certamente il suo pezzo migliore nell’album fotografico, diviso per reparti di vendita, dell’organigramma completo del personale (direttori, capi, impiegati, commessi) de “Le Bon Marché Rove Gauche” del 1887. Una mostra insomma strabiliante in una città sempre strabiliante.
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A Predda Niedda sequestrati 3800 giochi non a norma
A Predda Niedda sequestrati 3800 giochi non a norma. Sassari. Il nucleo di Polizia Commerciale della Polizia Locale di Sassari nel corso di un controllo sulla regolarità dei giochi in vendita in un’attività nella zona industriale ha sequestrato 3.800 confezioni di prodotti destinati ai bambini. Si tratta di prodotti, privi di qualsivoglia forma di tracciatura e di controllo sulla catena di produzione, che possono rivelarsi nocivi per i bambini che li manipolano e che spesso li mettono in bocca. L’accertamento è partito da un sopralluogo di alcuni giorni fa da parte dei vigili del fuoco, nel corso del quale sono state accertate rilevanti irregolarità da parte dell’esercente, tra cui un carico d’incendio oltre i limiti consentiti dalla normativa, le uscite di emergenza non fruibili e altre importanti criticità. I giocattoli sequestrati ieri dagli agenti di via Carlo Felice (pupazzetti in gomma, macchine telecomandate, peluche luminosi, yoyo yoyo, spade luminose plastica, pallottolieri, slime con ùtubetto contenente palline in polistirolo tipo caramelline) erano privi di marchi CE (Conformità Europea), ovvero di etichettatura. Su molti anziché il marchio “C E” ( Conformità Europea) era presente il marchio “CE” (China Export) in violazione del Codice del Consumo. Le confezioni di numerosi altri giochi erano prive di dati sull’origine del prodotto, sulle caratteristiche costruttive, sull’azienda produttrice, contenevano informazioni scritte esclusivamente in lingua cinese, non contenevano avvertenze sulla sicurezza del prodotto e sull’età dei bambini al di sotto della quale i giochi non possono essere utilizzati. Alcune confezioni avevano imitazioni di giochi prodotti da società leader nella fabbricazione di prodotti per bambini. Si tratta del sequestro più importante di sempre eseguito dal Comando di Polizia locale di Sassari. Il Comando intensificherà i controlli già nelle prossime settimane e ciò allo scopo di prevenire il commercio di giochi pericolosi che presenti sul mercato nel periodo natalizio. Tra i i metalli utilizzati per la produzione di giochi nei Paesi extracomunitari si citano il piombo, il cadmio, presenti nelle componenti dei giochi, ad esempio nelle batterie, piuttosto che nelle vernici contenute nella plastica e nel legno, prodotti che possono provocare conseguenze significative per la salute dei minori in caso di manipolazione (irritazioni alla pelle, allergie, problemi respiratori, ecc. ), e rischi ancora più seri in caso di ingestione di segmenti dei giochi stessi ( es. rischio di soffocamento a causa di parti mobili o facilmente staccabili dai giocattoli). Inoltre, alcuni giochi contengono sostanze plastificanti cancerogene che nel migliore dei casi possono provocare asma o altre gravi patologie; è sufficiente pensare agli effetti nocivi imputabili all’utilizzo dei ftalati, prodotti chimici che vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorare la flessibilità e la modellabilità. Il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1 percento, né nei giocattoli, né negli articoli destinati all’infanzia. Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che li contengono e che può provocare lesioni al fegato e ai reni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Una chiusura che fa notizia, tanto per il nome che coinvolge che per le ragioni per la quale è stata decisa. È quella scattata in Francia, per ordine della Dgccrf (la Repressione frodi) nei confronti del sito di ecommerce Wish.
Un’indagine della Dgccrf, infatti, ha scoperto che il portale molto popolare per i prodotti economici, vende un gran numero di prodotti non sicuri per i propri acquirenti. Dopo diverse richieste di regolarizzazione da parte del governo, è stato deciso di ordinarne la cancellazione dai motori di ricerca, in mancanza di una risposta soddisfacente.
Per la prima volta in Francia, un sito scompare dai motori di ricerca per ordine del governo.
Wish aveva suscitato i sospetti della Direzione generale per la concorrenza, il consumo e il controllo delle frodi che ha svolto un’indagine sulla conformità degli oggetti trovati sul sito, con risultati a dir poco inquietanti.
Analizzando 140 prodotti acquistati da Wish, è stato scoperto che la stragrande maggioranza presentava rischi per la sicurezza degli utenti. Nel caso dei dispositivi elettrici, il 90% è stato qualificato come pericoloso dagli esperti. Il 62% dei gioielli e il 45% dei giocattoli hanno ricevuto lo stesso giudizio. Pertanto, la Dgccrf ha allertato Wish ordinandole di ritirare questi prodotti dalla vendita, ottenendo solo un impegno di facciata visto che gli stessi oggetti ricomparivano sistematicamente sul sito con un altro nome.
Nessuna “risposta soddisfacente” dalla piattaforma di e-commerce, per i funzionari francesi e la sanzione non si è fatta attendere. Se Wish appare ancora oggi nei risultati dei motori di ricerca francesi, è solo questione di tempo prima che scompaia del tutto, almeno in Francia.
“Non c’è motivo di tollerare online ciò che non accettiamo nei negozi fisici”, ha affermato Bruno Le Maire, ministro dell’Economia. Già nel 2019 Wish era stata denunciata da un’associazione britannica per gli stessi motivi. E l’anno scorso, un’altra associazione aveva accusato la piattaforma di essere dietro una frode Iva multimiliardaria.
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/selvaggia-lucarelli-ora-difende-chiara.html Selvaggia Lucarelli ora difende Chiara Ferragni sul caso bambole Lo scandalo beneficenza legato alle iniziative marketing di Chiara Ferragni tiene ancora banco ma c'è un colpo di scena: una delle sue più fervide accusatrici, Selvaggia Lucarelli, ora la difende. Non si tratta ovviamente di un dietrofront ma di una presa di posizione corretta sull'ultimo caso scoppiato addosso all'influencer, quello delle bambole. La Trudi, società produttrice di peluche, ha negato ogni coinvolgimento con Chiara Ferragni durante un'operazione di marketing del 2019. Selvaggia Lucarelli ha ripreso invece dei post instagram della Trudi che smentiscono questa posizione. Ma andiamo con ordine. Trudi, l'azienda che produce giocattoli e peluche, ha smentito le voci di stampa che la vedevano coinvolta in attività di beneficenza legate alla bambola a immagine di Chiara Ferragni. L'azienda ha precisato che il packaging e la bambola stessa non hanno mai riportato alcuna comunicazione relativa ad azioni di beneficenza. Trudi è stata contattata nel 2018 dalla società Tbs Crew esclusivamente per lo sviluppo e la produzione della bambola. Chiara Ferragni e la bambola contro il bullismo Anche Giochi Preziosi, che ha acquisito Trudi nel 2019, ha dichiarato di non essere coinvolta in alcuna operazione intrapresa dalla precedente gestione del marchio. L'azienda si riserva di intraprendere azioni legali in caso di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio. L'inchiesta della procura milanese sulla vicenda della bambola mascotte vede Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata. All'epoca l'influencer annunciò che i profitti della vendita della bambola sarebbero andati a Stomp out bullying, un'organizzazione no profit che combatte contro il cyberbullismo. Selvaggia Lucarelli difende Chiara Ferragni E arriviamo quindi a Selvaggia Lucarelli che su instagram ha postato alcune immagini che danno una visione diversa di questa storia. Si vedono i post della Trudi inviati all'epoca in cui fanno riferimento con gli hashtag sia all'iniziativa contro il bullismo, sia alla notizia che la bambola andata esaurita sul sito della Ferragni. Estranei mica tanto, scrive la Lucarelli riferendosi alla Trudi. Lucarelli e Ferragni, i commenti sui social Una difesa un po' inattesa dato che non sono affatto amiche le due influencer le quali però stanno affrontando la medesima situazione critica. La Ferragni per il caso beneficenza e la Lucarelli per il suicidio della ristoratrice di Lodi stanno gestendo una pesante crisi di immagine. Con modalità differenti. Se Lucarelli prosegue dritta tenendo aperto il suo profilo instagram anche ai commenti di chi non le vuole bene, Ferragni no. Ha ricominciato da poco a postare contenuti e i commenti li apre solo ad amici e parenti. Modi diversi di gestire la situazione, ma d'altronde sono due personaggi a loro volta agli antipodi. Chissà se l'aver affrontato lo stesso problema non possa alla fine riavvicinarle.
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