#Truppe Canadesi
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Malva Marina Reyes Hagenaar, la figlia abbandonata di Neruda
Il poeta cileno, Pablo Neruda,ha avuto un'unica figlia dalla prima moglie, María Antonia Hagenaar Vogelzang di origine ebraica che lui aveva ribattezzato ''Maruca''. La bambina nata a Madrid, al principio era stata accolta con gioia dal poeta..fino a quando non seppe che la bimba era affetta da idrocefalia, allora non ci pensera' due volte ad abbandonare mamma e figlia-
Tornera' in Cile a scrivere le sue poesie e a vivere nuove storie d'amore. La moglie che gli neghera' il divorzio provera' a chiedergli aiuto per la figlia che non puo' ne' parlare ne' camminare ma non ricevera' piu' nulla.
La moglie con l'aiuto di un amico andra' a vivere nella capitale olandese essendo lei di origine olandese.
Le difficoltà si susseguono. Maruca vive in pensioni , il denaro si esaurisce e sua figlia, con il cervello sempre più pieno di liquido, richiede molta più attenzione. Attraverso organizzazioni religiose come Christian Science, Maruca riesce a trovare una famiglia di olandesi residenti a Gouda. Hendrik Julsing e Gerdina Sierks che si accordano per prendersi cura della bambina mentre sua madre cerca lavoro a L'Aia, a meno di un'ora di auto. È trattata come una di famiglia fino alla sua morte, ad otto anni, il 2 marzo 1943. Assumono persino una babysitter, Nelly Leijis, per dedicarsi esclusivamente alla bimba.
Maruca, nel frattempo, non rifiuta nessun lavoro. Si offre di pulire i pavimenti, prendersi cura dei malati, qualunque cosa serva per aiutare la figlia indifesa.
Non ha piu' i genitori e sua figlia cammina verso una fine drammatica. Attraverso la mediazione trova finalmente lavoro, anche se non ben pagato, presso l'ambasciata spagnola a L'Aia. È sotto il comando di José María Semprún, padre dello scrittore Jorge Semprún, poi espulso nel 1964 dal Partito Comunista di Spagna (PCE), che Pablo Neruda ammirava così tanto. Ciò che questa donna deve ancora soffrire non lo immagina.
Poco prima della fine della seconda guerra mondiale, María Antonia fu arrestata dai nazisti - non per essere ebrea, ma per avere un passaporto cileno - e internata nello stesso campo di concentramento dove si trovava Anna Frank. Da Westerbork, progettato per ospitare 107.000 prigionieri, di cui circa 60.000 morti, per lo più ebrei e zingari ai crematori e alle camere a gas di Auschwitz e Treblinka, in Polonia. Maruca vi trascorre un mese tra filo spinato, soldati delle SS e cani addestrati a uccidere. Ma questa volta la fortuna non le avrebbe voltato le spalle. Quando il campo fu rilasciato (15 aprile 1945) dalle truppe canadesi, trovarono vivi solo 876 prigionieri. E tra questi, la moglie abbandonata di Neruda. Nove giorni prima dell'apertura delle porte dell'inferno, Anna Frank, la sua vicina di campo, morì lì.
Non è rimasto nulla di Maria Antonia Hagenaar. Non una lapide che indica la fine del suo percorso . Tre anni dopo il suo rilascio, si reca in Cile per cessare il doloroso capitolo nerudiano. Nel novembre del 1948 firmò il divorzio e un accordo finanziario. Gli ci voleva ancora per tornare in Olanda. Dicono che sia diventata dipendente dall'oppio. Fino a che un cancro la uccise, nel 1965, a L'Aia,ha chiesto di essere seppellita non lontano dalla tomba dove sono i resti della sua amata Malva Marina, che non smise di visitare fino alla fine dei suoi giorni.
L'esistenza di queste due creature e' stata ignorata fino ad ora e sfido a trovarne traccia nella patria di Neruda, il poeta che canto' l'amore come pochi...ma come tanti non seppe amare mai.
Incredibile come nella storia dei comunisti non si trovi un solo essere degno di essere chiamato umano!
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Ortona
Una città “dalle sere dolci e profumate come quelle d’Oriente”
(Gabriele D’Annunzio)
Questa città ha una storia tutta da scoprire, dove leggende tramandate nel tempo si mescolano alla vita di tutti i giorni e sanguinose battaglie e saccheggi distrussero tanto davvero troppo tra le vie di questa cittadina.
In passato la città era completamente circondata da una cinta muraria trecentesca e al suo interno era suddivisa tra Terra Vecchia, ovvero la zona dove abitavano i pescatori e i marinai e dove si svolse la terribile Battaglia del dicembre 1943, e Terra Nuova, una zona costituita per lo più da orti e campi. Parlando di Terra Vecchia bisogna considerare un aspetto molto singolare che i pescatori avessero lì le loro casette colorate tra quelle viuzze strette nella parte alta della città e non sulla costa vicino al porto e che per raggiungere le loro imbarcazioni percorressero degli scalini che collegano ancora oggi queste due zone; inoltre bisogna dire che il porto un tempo non era situato dove lo troviamo oggi ma si trovava più vicino al Castello Aragonese quindi sotto la cosiddetta Pizzuta.
Proprio dietro al faro dell'attuale porto, dove si trova anche una statua di San Tommaso che accoglie i marinai, c'è una piccola spiaggetta di pietre nominata la spiaggetta della Ritorna perché con l'avvicinarsi del maltempo le mogli dei pescatori (ed anche secondo un'altra leggenda una principessa) urlavano e pregavano ��ritorna» ai loro amati.
Percorrendo le viuzze di Terra Vecchia possiamo notare un arco in pietra tufacea, il materiale di cui sono costutuite le scogliere, una casa lasciata così com'era di cui si può scorgere il colore originale attorno alla finestra e una casa che venne distrutta dalle bombe che si trova (ironia della sorte) nella piazzetta dedicata alla convivialità nominata dell'Allegria.
Per quanto riguarda il commercio bisogna dire che Ortona aveva un commercio comune con Venezia di stoccafisso e baccalà, che un tempo era il pesce dei poveri e dei contadini.
Terra Vecchia ha termine dove è situato Palazzo Farnese, costruito nel 1584 venne comprato dalla Madama (Margherita d'Austria) insieme a tutto il feudo di Ortona e le vennero affidati anche i restanti feudi abruzzesi che amministrò con grande maestria.
Tra i personaggi illustri di Ortona che possiamo nominare ci sono due membri del Cenacolo Michettiano: Basilio Cascella (seppur nato a Pescara) e il compositore Francesco Paolo Tosti.
Pertanto a fine 800 Ortona vive di riflesso del Cenacolo Michettiano e vengono costruite case in stile liberty.
Proprio a Ortona è stato composto il nostro "inno" abruzzese per la gioventù "Vola Vola Vola " a cui a Porta Caldari è dedicata una fontana.
Vulesse fa' r'venì pe' n'ora sole
Lu tempe belle de la cuntentezze
Quande pazzijavame a vola vola
E te cupria de vasce e di carezze
E, e vola, vola, vola, vola, vola E vola lu pavone Si tiè lu core bbone Mo' fammece arrepruvà
...
Percorrendo la passeggiata orientale che costeggia la costa e qualche viuzza raggiungiamo affacciato sul mare il Castello Aragonese che esternamente si presenta intatto ma all'interno possiamo notare essere rimaste in piedi solo alcune mura e torrette. La sua storia è un continuo trasformarsi: da alcuni resti romani venne costruita poi una fortezza che in seguito venne utilizzata per scopi militari, per poi venire acquistata facendola diventare un palazzo signorile con all'interno un meraviglioso giardino all'inglese.
È arrivato il momento di fare una visita al museo dedicato alla Battaglia di Ortona tra civili e soldati canadesi contro le truppe tedesche, ma intanto possiamo già rinvenire delle tracce di questo sanguinoso scontro in un vicolo della città dove possiamo ancora leggere una scritta che indicava il coprifuoco: "il coprifuoco per tutte le truppe alleate è alle 21:00" e affianco possiamo notare dei fori nel muro causati dalle schegge delle granate esplose e dai proiettili.
Il Museo della Battaglia conserva oggetti e foto che testimoniano i giorni del violento scontro urbano del dicembre 1943, ciò che caratterizza questa guerra è essere stata principalmente una guerra di "propaganda" e poco utile invece a fini strategici, anche se comunque molto sanguinosa essendosi svolta casa per casa.
I civili vennero fatti sfollare dalle truppe tedesche ma non tutti fuggirono decidendo di nascondersi nelle cantine delle loro case ma perdendo così la vita.
Ortona ha ottenuto la medaglia d'oro al valore civile perché durante il conflitto ci si è aiutati l'un l'altro civili e soldati canadesi.
I tedeschi tra le altre cose distrussero anche la torre dell'orologio, una delle due torri della Cattedrale di San Tommaso, per evitare fosse un punto di avvistamento.
Ma perché proprio a Ortona?! Semplice, perché è qui che il Re Vittorio Emanuele III di Savoia fuggì durante la seconda guerra mondiale imbarcandosi appunto al porto di Ortona verso Brindisi; ed è qui che si trovava la Linea Gustav.
Tra gli oggetti presenti nel museo possiamo soffermarci su tre in particolare:
I papaveri ricamati sulle vesti dei soldati canadesi e delle crocerossine, che indicavano la loro morte in battaglia essendo i papaveri rossi come il sangue;
Varie radioline e giradischi militari con cassa perché anche i soldati avevano bisogno di qualche momento di svago;
Una foto particolarissima, una foto di un banchetto di natale realizzato durante la guerra per i soldati circondato da firme, firme dei soldati sopravvissuti sia canadesi che tedeschi come inno alla pace, a testimoniare che fare la guerra non conviene.
Ora è sufficiente uscire dal museo e svoltare verso la costa per raggiungere la Cappella del Crocifisso Miracoloso. Un tempo chiamato monastero di Sant'Anna questo luogo è testimone di antiche storie di fede, mare, corsari saraceni e leggende anche culinarie.
Era il luogo di fede in cui vivevano e pregavano del monache di clausura. Si narra che un giorno mentre pregavano l'affresco del crocifisso iniziò a gettare sangue dal costato, questo venne considerato un miracolo ma anche simbolo di presagio di un'imminente tragedia. Il sangue miracoloso venne raccolto in due ampolline, di cui una si trova a Venezia e l'altra è rimasta in questa Cappella ad Ortona rinchiusa in una teca (che viene messa in mostra il secondo venerdì del mese).
Il presagio era reale infatti dalla costa arrivarono le vele dell'ammiraglio della flotta ottomanna Piyale Paşa che iniziarono a distruggere tutto. Gli abitanti di Ortona fuggirono nelle campagne ma le monache di clausura non poterono abbandonare il monastero e restarono a pregare, le loro preghiere forse le salvarono perché Ortona viene nuovamente distrutta ma i nemici non riuscirono nemmeno ad avvicinarsi al monastero e alle suore di clausura perché una fitta nebbia ricoprì questo luogo come a renderlo invisibile e inesistente.
A questo luogo e alle monache di clausura sono legate anche altre due leggende di cui una è solamente la visione della realtà in chiave magica e fantasy poiché le monache di notte per lavare i panni si recavano alla fonte vicina facendosi luce nel buio e da allora quella fonte venne chiamata la fonte delle fate. Mentre l'altra è legata alla nascita del dolce tipico di Ortona: le nevole (da non confondere con le neole o ferratelle abruzzesi), dolce che appunto secondo questa leggenda è stato creato dalle monache di clausura che un giorno avendo finito le ostie presero gli ingredienti che avevano e unendoli e cuocendoli con il ferro per le ostie diedero vita alle nevole, la cui ricetta prevede solamente mosto cotto, arancio autoctono dal sapore dolceamaro e olio d'oliva (alcuni pasticceri del posto aggiungono anche della cannella).
La Cattedrale di San Tommaso, un tempo Cattedrale di Santa Maria Vergine, custodisce le reliquie dell’apostolo San Tommaso e la sua pietra tombale dove viene ritratto l'apostolo e che presenta due fori uno per inserirvi un bastoncino di incenso e l'altro per inserirci degli oggetti che successivamente venivano recuperati intrisi dell'energia sacra per poter ottenere cure miracolose, infatti sia la pietra tombale che le reliquie stesse dell'apostolo sono importanti non per il loro aspetto fisico materiale ma per l'energia fortissima dell'anima che emana il corpo del santo apostolo, un'anima che è stata così vicina a Cristo nei suoi giorni in Palestina.
Spero questo riassunto vi abbia fatti viaggiare insieme a me alla scoperta di questa città abruzzese e ringrazio per la visita guidata i Compagni d'Avventura e Ortona Welcome
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Da oltre venti giorni, cioè dalla rimozione del presidente Bazoum da parte della Guardia che avrebbe dovuto proteggerlo, del Niger si parla come mai era accaduto prima. Le sue riserve di oro e petrolio, ma soprattutto quelle di uranio – che alimentano un quinto di quello che serve alle centrali nucleari francesi, fonte energetica di enorme rilevanza interna e al di là dei confini nazionali – e il ruolo chiave nell’esternalizzione delle frontiere europee della guerra contro i migranti, insieme all’interesse geopolitico nella grande competizione per la rapina delle ricchezze africane tra l’Occidente, la Russia e la Cina – hanno fatto del Niger un Paese che suscita appetiti fino a pochi anni fa impensabili. Negli ultimi anni, la scelta di spedire truppe italiane, tedesche, canadesi, oltre che francesi e staunitensi, in un Paese da sempre collocato all’ultimo gradino nelle classifiche mondiali del “benessere” e nello “sviluppo”, parla da sola. Il rischio che il Niger venga dilaniato e che il sangue cominci a scorrere irrefrenabile – così com’è accaduto in Afghanistan, in Siria oppure nel Tigray – è molto alto. Su queste nostre pagine, da Niamey, Mauro Armanino ci racconta da dieci anni il Niger con un punto di vista molto originale. Non è quello dell’analisi geopolitica e delle convulsioni del potere che domina sulla popolazione, è esattamente l’opposto. È quello che si preoccupa più della condizione e della libertà di milioni di persone che sembrano non esistere piuttosto che del presidente deposto. Quello dei migranti che attraversano il Sahel, dei poveri, dei mendicanti, degli oppressi e della gente comune. Ed è soprattutto, come piace dire a Mauro, quello della sabbia. Il solo in cui potrebbero affondare le radici un mondo nuovo dove la vita e la dignità, così come l’acqua, la polvere e il vento, sono più importanti del denaro, del potere e delle armi che servono a conquistarli. Semmai fosse possibile, oggi quel racconto libero dagli stereotipi viziati e tossici dell’informazione dominante è un antidoto perfino più prezioso
Niger. Come in uno specchio
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Nel giorno in cui il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, affermando di citare i dati raccolti dai servizi di intelligence dei Paesi alleati, ha riferito che in 25 mesi di guerra in Ucraina più di 350 mila militari russi sono morti o feriti in Ucraina, il ministero della Difesa Russo ha aggiornato la contabilità dei combattenti stranieri che affiancano le truppe di Kiev rimasti uccisi nel conflitto.
Le forze russe hanno ucciso 5 .962 “mercenari” stranieri sui 13.287 arrivati in Ucraina, inclusi 147 dei 356 francesi e 33 dei 90 italiani secondo i dati diffusi su Telegram dal ministero.
Il bilancio aggiornato, ripreso dall’agenzia TASS riferisce che le Forze Armate della Federazione Russa hanno ucciso anche 1.497 polacchi su 2.960, il contingente più numeroso di combattenti stranieri. Seguono i georgiani i dati forniti con 561 caduti su 1.042, 491 statunitensi su 1.113 mercenari statunitensi, 422 dei 1.005 combattenti canadesi e 360 degli 822 britannici.
Dalla Romania sono arrivati in Ucraina 784 “mercenari” di cui 349 sono stati uccisi, dalla Croazia 335 arrivati e 152 uccisi, dalla Germania 88 caduti su 235, dalla Colombia 217 morti su 430 volontari mentre dal Brasile sono giunti 268 combattenti di cui 136 caduti,
Superfluo sottolineare che tali numeri non sono verificabili da fonti neutrali e quasi nessuna nazione occidentale ha fornito informazioni circa i propri “volontari” recatisi a combattere in Ucraina (ne hanno riferito sporadicamente fonti in Polonia e Repubblica Ceca) così come nessun dato ufficiale è mai emerso in Occidente circa i caduti tra le fila dei volontari.
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Qui sotto la tabella con i dati completi resa nota dal Ministero della Difesa Russo.
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Seconda parte
A scuola i genitori discutono della situazione e della morte di Kenny e guidati da Sheila, fondano l’associazione M.A.C. (Mothers Against Canada) e fanno propaganda anti-canadese (Blame Canada).
La sera, i tre ragazzi, a casa di Stan, ancora in punizione, dopo essersi liberati di Shelley che li teneva d’occhio, accendono la TV e guardano il Conan O'Brian Show negli USA, dove sono ospiti Trombino e Pompadour. Tra il pubblico vi sono anche dei membri della M.A.C. Il duo canadese fa alcune delle loro scenette ma poco dopo fanno irruzione le madri di South Park che arrestano il duo: l’invitò al talk show era infatti solo un pretesto per arrestarli. Il conduttore si pente e si suicida (in stile Giuda proprio). I ragazzi da casa guardano sconvolti. Alle Nazioni Unite, il Canada cerca di riavere la libertà dei due comici ma gli States rifiutano. Il Canada bombarda così i Baldwin. Ciò serve da pretesto per far dichiarare guerra al Canada da parte degli USA. I ragazzi assistono in TV, nella palestra della scuola, alla dichiarazione di guerra da parte di Bill Clinton. Con Clinton c’è Sheila, che ora è segretaria alla guerra. Viene anche annunciato che Trombino e Pompadour verranno giustiziati durante lo show per le truppe.
Ora torniamo a Kenny, all’Inferno. Il ragazzo finisce nelle grinfie di Satana, che è pronto a torturarlo eternamente. Ad interrompere la tortura è l’arrivo di Saddam Hussein, che dopo la morte è divenuto l’amante di Satana. Gli annuncia l’inizio della guerra e poi lo mette in imbarazzo davanti a Kenny. Tornano però presto alle smancerie di coppia tossica. Direi che la tortura di Kenny è starli a guardare. A South Park i ragazzi sono tesi a causa della situazione. Gregory fa un discorso sull’ingiustizia che sta compiendo l'America contro degli innocenti ma nessuno sembra davvero interessato alla questione. Wendy afferma che dovrebbero prestare più attenzione perché si parla di libertà di parola e di censura e Stan si convince che per riconquistarla forse potrebbe essere più politico (Wendy’s Song, Part 3). Appena lei gli si avvicina per chiedergli un parere, lui le vomita addosso. ECCHECCAZZO STAN! Cartman afferma che la colpa di questa guerra è della madre di Kyle (e ha ragione!) e canta di quanto sia troia (Kyle's Mom's a Bitch). Ed ecco che Cartman si ritrova dietro Sheila.
I genitori decidono di far installare sotto la pelle dei figli il V-Chip, un chip che appena capta delle parolacce dette dalla persona in cui è impiantato, emette una scarica elettrica, facendo quindi perdere voglia ai ragazzi di usare un linguaggio scurrile. La cavia è proprio Cartman, infuriato per non poter più imprecare (che poi, lui imprecava a volontà già prima di vedere il film). In città si tiene una specie di rogo di Berlino, in cui vengono bruciate tutte le cose provenienti dal Canada. I tre ragazzi cercano di far ragionare le loro madri ma loro non li ascoltano. Decidono quindi di creare un'associazione segreta, La Resistance, per far cessare la guerra e liberare i due canadesi (What Would Brian Boitano Do?).
All’Inferno Kenny, che ormai gironzola tutto tranquillo, nel sentire parlare Satana, scopre che la morte dei due canadesi è l’ultimo tassello dell’avvento di Satana sulla Terra. Nel mentre Saddam continua a non curarsi dei sentimenti del suo compagno e vuole solo fare sesso. La sera, Stan, Kyle e Cartman cercano di mandare un'e-mail ai loro compagni per radunare i membri della Resistance ma Stan prima chiede di fare una ricerca sulla parola clitoride e finiscono per guardare un porno feticista tedesco con protagonista la madre di Cartman (e lui che dava della troia alla madre di Kyle). Alla fine, comunque mandano l’e-mail. Quella stessa notte il fantasma di Kenny appare a Cartman e cerca di avvertilo dell’arrivo di Satana e Saddam ma il ragazzo si spaventa e Kenny scompare. All'Inferno Satana chiede a Saddam come sia la vita sulla terra ma il dittatore iracheno non è interessato al discorso e offende di nuovo il compagno. Satana si allontana e fantastica su come sia la vita sulla Terra (Up There).
Cartman si reca alla riunione della Resistance e racconta a Stan e Kyle di aver visto Kenny e che gli ha detto che Satana e Saddam Hussein verranno presto sulla Terra. I due non lo prendono sul serio. Vengono interrotti dall’arrivo di Wendy e Gregory e degli altri. Stan cerca di fare il leader e organizzare un piano per farsi bello agli occhi di Wendy ma non sa manco da dove cominciare e spara cazzate. Gregory allora prende il controllo della situazione e organizza un piano dettagliato, che prevede di salvare i due canadesi durante lo show per le truppe, prima che i due vengano giustiziati, che avrà luogo il giorno dopo. Stan vuole però fare il vero uomo e dice che saranno lui, Kyle e Cartman ad entrate nel campo di detenzione per salvare Trombino e Pompadour. Nel frattempo, le truppe dell’esercito stanno organizzando un piano d’attacco e di difesa contro l’esercito canadese sotto la guida del Generale: il battaglione 5, formato completamente da neri, dovrà attuare “l’operazione scudo umano”, ovvero dovranno fare da scudo a tutte le altre truppe composte da soli bianchi, anche a costo di perdere la vita. Chef è contrariato (e direi!). La satira di South Park non ce l’ha nessun altro! Nel mentre i ragazzi stanno continuando a mettere a punto il piano e Gregory da loro la missione di reclutare “La Talpa”, un esperto di missioni segrete che li aiuterà ad intrufolarsi nel campo. Ed ecco che parte una delle canzoni più belle del film e della storia dei musical (La Resistance Medley), bellissimo tributo a “Les Misérables” e alla canzone “Quintet” di West Side Story. Da notare che Cartman non canta e mangia patatine. Della serie: non può dire parolacce e quindi non c’è nemmeno gusto a cantare senza.
Dettaglio molto carino: il padre di Kenny non ha la stella sull’elmetto; al suo posto c’è una foto di Kenny. Questo sta ad indicare che sta combattendo per “vendicare” suo figlio.
All’inferno Satana ha un’altra divergenza con Saddam, che è ancora più infoiato. Satana si allontana per piangere e Kenny se ne accorge. Satana racconta a Kenny della sua situazione con Saddam e Kenny gli consiglia di mollarlo. Satana così si convince a non portarlo con sé sulla Terra e a governarla da solo. Kenny miglior consulente di coppia di sempre!
A South Park, Kyle nasconde Ike in soffitta, per evitare che venga internato in uno dei campi di concentramento per canadesi residenti negli USA, essendo lui canadese. Gli promette di tornare presto, che riporterà a casa la mamma che tutto ritornerà come prima.
Stan, Kyle e Cartman si recano a casa della Talpa, con l’indirizzo fornitogli da Gregory e scoprono che si tratta di un bambino francese di nome Christophe. Il ragazzo inizialmente dice di non potersi unire alla missione perché è in punizione per aver insultato Dio (cosa che farà abbondantemente per tutto il resto del film) ma alla fine accetta.
All’Inferno Satana dice a Saddam che non lo porterà con sé sulla Terra a causa del suo comportamento ma Saddam, con una canzoncina e non con i fatti (I Can Change) lo convince a farsi perdonare.
Kenny, che aveva assistito a tutta la scena, si dà sconsolato una manata in fronte.
La sera, al campo, lo show è già iniziato e Stan, Kyle, Cartman e La Talpa entrano senza farsi vedere nel campo. Trombino e Pompadour vengono portati sul palco e legati alla sedia elettrica. La Talpa da ordine a Stan e Kyle di far continuare lo show il più possibile per avere il tempo di scavare fino al palco e a Cartman di staccare la corrente, così potrà salire sul palco, liberare i due canadesi e farli fuggire attraverso la galleria scavata.
Stan e Kyle si recano tra il pubblico e incitano i soldati a fra continuare lo show, che era praticamente finito. Gran Gay Al si esibisce in un numero in puro stile musical (I’m Super) e una volta finito anche quello, Stan e Kyle continuano ad incitarlo a continuare.
Nel frattempo, Cartman è in procinto di staccare la corrente ma all'improvviso gli riappare il fantasma di Kenny che lo informa che Satana e Saddam stanno per arrivare. Cartman si fa nuovamente prendere dal panico e scappa via urlando e senza aver staccato la corrente. Oh! Cartman è sì un coglione ma anche Kenny ha avuto un tempismo perfetto!
Christophe è nel frattempo arrivato al palco tramite il tunnel e si avvicina ai due canadesi spiegandogli velocemente il piano. Cartman raggiunge Stan e Kyle e li informa di aver rivisto Kenny. I due gli chiedono se abbia staccato l’allarme e lui si rende conto di averlo dimenticato. Cercano di avvertire La Talpa tramite il segnale da lui stesso designato (il verso di una giraffa che muore. Si...) ma ormai è troppo tardi e Christophe viene scoperto. Gli vengono sguinzagliati contro i cani da guardia che lo seguono fin dentro la galleria. Riesce a ritornare all’inizio di essa dove Stan, Kyle e Cartman lo stanno spettando. Nonostante sia risalito, finisce per morire a causa delle ferite riportate (The Mole’s Reprise).
È ormai giunta l’ora dell’esecuzione e ai ragazzi non resta che farsi avanti e raccontare di Satana e Saddam alle mamme. Nessuno crede a ciò che dicono e si fanno quattro risate. Le sedie elettriche vengono azionate ma all’improvviso, un attacco improvviso dei canadesi fa piombare tutti nel caos. Cartman approfitta della confusione per staccare la corrente ma finisce per prendere la scossa anche lui. Riesce comunque a staccare la corrente e Trombino e Pompadour, una volta liberi, fuggono via. Stan, cercando di raggiungerli per portarli al punto d’incontro, viene colpito da un'esplosione che lo scaraventa in una pozza d’acqua e che gli fa perdere conoscenza. Poco dopo Stan si sveglia e ha l’apparizione di un clitoride gigante, che lo incoraggia a salvare Trombino e Pompadour. Stan gli chiede cosa debba fare per piacere di nuovo a Wendy il clitoride gli risponde che deve solo credere in sé stesso ed essere sicuro di sé, qualità che fanno andare pazze le ragazze. Il clitoride scompare e Stan viene raggiunto da Wendy, Gregory e altri membri della Resistance e Gregory lo accusa di aver fallito e di non essere stato capace di fare un lavoro da uomo. Wendy tira un'occhiataccia a Gregory. Per tutto risposta Stan si rialza e guida con grinta il gruppo. Nel frattempo, Cartman e Kyle si rifugiano in trincea e il V-Chip di Cartman comincia a dare problemi. Il Generale, in trincea con i soldati bianchi, ordina di attuare l’operazione scudo umano (tra l’altro, i neri vengono attaccati anche ai carri armati) ma all’ultimo momento, prima che i canadesi attacchino, i neri, capitanati da Chef, si spostano e sopravvivono, lasciando morire gli stronzi dietro. Onore a Chef, uno dei pochi adulti sani di mente di South Park! Quanto manca!
Le madri di South Park assistono ai violenti scontri e si rendono conto di non aver creato un mondo migliore per i loro figli ma peggiore. Tutte le madri, tranne Sheila, vanno a cercare i loro figli, preoccupate che vengano ammazzati. Attenzione, pare che Sheila abbia dei rimorsi! Stan e gli altri raggiungono Kyle e Cartman e Stan dice loro di aver trovato il clitoride e che ora piacerà di nuovo a Wendy. I due pensano che l’importante in quel momento sia altro e una delle scariche del V-Chip colpisce Kyle invece che Cartman, non appena dice una parolaccia. Il gruppo va alla ricerca dei due canadesi per salvarli.
I due vengono però prima raggiunti dall’esercito che è pronto ad ucciderli. La Resistance arriva per opporsi ed è Kyle a fare il primo passo, mettendosi davanti Trombino e Pompadour e seguito dagli altri.
Stan difende la libertà di parola contro la censura e Kyle chiede a sua madre se si sia dimenticata di Ike, suo figlio adottivo canadese. I soldati sono ovviamente scioccati dalla cosa. Sheila ribatte affermando di star facendo una cosa molto importante ma Kyle le dice non aver mai tempo per lui e di dare la colpa delle sue azioni ad altri, nonostante la colpa sia di suo figlio. Kyle le chiede di tornare ad essere semplicemente la sua mamma e non una combattente che si batte per tante cause ma non per la sua famiglia. I soldati si inteneriscono per la scena e sembrano lasciar perderete l’uccisione dei due canadesi. Sheila però è stronza ed è lei a sparargli e ad ucciderli.
Continua nella prossima ed ultima parte
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H-6 e Tu95: la combinazione mortale di bombardieri che volano intorno agli Usa Nelle ultime ore ha destato scalpore l’avvistamento di bombardieri russi e cinesi che hanno effettuato un pattugliamento congiunto tra il continente asiatico e quello americano, non lontano dallo Stato dell'Alaska. Nel caso specifico, il NORAD (North American Aerospace Defense Command) ha riferito che due Tu-95 Bears russi, accompagnati da caccia Su-35S e Su-30SM, e due bombardieri strategici H-6 cinesi sono entrati nell'Alaska Air Defense Identification Zone (ADIZ), un'area dello spazio aereo internazionale vicino al Nord America. Se è vero che la combinazione mortale rappresentata dai Tu-95 e gli H-6 sottolinea la volontà di Mosca e Pechino di stringere i muscoli, di fronte alle crescenti tensioni con la Nato, dall’altro lato è pur vero che i velivoli dei due Paesi partner in questione, in precedenza, avevano creato problemi anche ad altri alleati Usa, come Giappone e Corea del Sud. I bombardieri in azione e il messaggio di Russia e Cina Il recente volo nei pressi dell’Alaska non ha rappresentato, di fatto, una minaccia per nessuno Stato nella regione, ma parallelamente ha mostrato le capacità dei piani di impegno militare di Russia e Cina. In ogni caso, russi e cinesi hanno già effettuato azioni del genere, usando la stessa combinazione di bombardieri, nei pressi di Giappone e Corea del Sud. Nel novembre 2022, per esempio, i Tu-95MS e gli H-6K hanno effettuato "pattugliamenti congiunti" sul Mar del Giappone e sul Mar Cinese Orientale, con aerei di entrambe le nazioni atterrati sui rispettivi aeroporti. Lo scorso marzo, il generale dell'aeronautica militare, Gregory M. Guillot, capo del NORAD, avevaipotizzato che le operazioni aeree cinesi nell'ADIZ statunitense si sarebbero probabilmente verificate "già quest'anno". L'ingresso degli aerei cinesi nell'ADIZ Usa rappresenta un'espansione della portata dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA). Anche perché i bombardieri coinvolti in simili esercitazioni sono cruciali per le strategie militari di entrambe le nazioni rivali di Washington. Il Tu-95MS russo coincide con un asset chiave del Cremlino con capacità nucleare all'interno dell'aviazione a lungo raggio russa. I dettagli della capacità nucleare dell'H-6K della Cina sono alquanto ambigui; tuttavia, un precedente rapporto del Pentagono sull'esercito cinese si definiva la variante simile dell'H-6N come il "primo bombardiere aria-aria rifornibile con capacità nucleare" di Pechino. Tensione in aumento Come ha scritto l’Eurasian Times, oltre alle operazioni aeree, anche le truppe di terra russe e cinesi hanno aumentato la loro collaborazione. Nel 2021, l'EPL e l'esercito russo hanno partecipato alle esercitazioni ZAPAD/INTERACTION, con quest'ultima parte condotta per la prima volta sul suolo cinese. Tali hanno incluso addestramento teorico e di sistema, scambi di armi e un'esercitazione conclusiva volta a migliorare la comprensione e la cooperazione tra i due eserciti. Nel corso degli anni, tra l’altro, il PLA è entrato frequentemente nell'ADIZ di Taiwan, a volte inviando decine di aerei in un solo giorno. Gli esperti di difesa suggeriscono che queste manovre potrebbero sondare le difese taiwanesi o tentare di cullarle nella compiacenza. Questa crescente cooperazione militare tra Russia e Cina riflette insomma gli interessi strategici comuni dei due Paesi, e rivela la presenza di un fronte sempre più unito contro l'influenza degli Stati Uniti. Tornando all’episodio registrato in Alaska, gli Stati Uniti e il Canada, che compongono il Norad, hanno spiegato di aver intercettato i bombardieri russi TU-95 Bear e cinesi H-6. L'intercettazione è stata effettuata da caccia F-16 e F-35 statunitensi, e da caccia CF-18 canadesi, secondo il funzionario della difesa. I voli russi nell'Adiz dell'Alaska non sono rari. A maggio, ad esempio, la Russia ha fatto volare quattro aerei vicino all'Alaska e allora il Norad aveva detto che "si verifica regolarmente". La novità è invece la presenza di aerei cinesi.
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Cassino, 80 anni fa la battaglia delle nazioni
Maori, nativi americani, brasiliani, ucraini, russi, tedeschi, francesi, indiani, nepalesi, neozelandesi, canadesi, britannici, australiani, italiani, tunisini, algerini, marocchini, giapponesi statunitensi, americani del Texas, dell’Oklahoma, truppe reclutante sull’Atlante: in comune avevano soprattutto l’età e l’amore per la vita che per migliaia di loro cessò all’inizio della Valle del Liri,…
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Ponza, autore ignoto, 1944
Le truppe canadesi FSSF, parteciparono anche alla liberazione del sud della Francia e si esercitarono a Ponza nei giorni 9 e 10 agosto 1944.
Paracadutisti e marinai con anfibi da sbarco scalarono le pareti della costa ovest di Ponza, tra Lucia Rosa e Chiaia di Luna.
Foto tratta da "Ponzesi gente di mare. Storie di barche, di pesca, di navigazione" di Silverio Mazzella. Le foto sono state concesse a Mazzella dalla Library and Archives Canada/ Department of National Defence
Ulteriori info a questo link: https://frammentidiponza.blogspot.com/2022/08/agosto-1944-allisola-di-ponza.html
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28 dicembre 1943, ci conclude la battaglia nella "Stalingrado d'Italia"
28 dicembre 1943, ci conclude la battaglia nella “Stalingrado d’Italia”
Il post odierno è dedicato alla dura battaglia di Ortona, piccolo comune della provincia di Chieti che rappresentava l’estrema propaggine orientale della Linea Gustav, la solida e ben presidiata linea difensiva germanica che si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino appunto ad Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino. Li’ giunsero il…
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#Albert Kesserling#Campagna d&039;Italia#Christopher Vokes#Fallschirmjager#Linea Gustav#Ortona#Paracadutisti tedeschi in Italia#Richard Heidrich#Stalingrado#Truppe Canadesi
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La peste come arma batteriologica? Ci avevano pensato i veneziani a metà del 1600. Il loro piano era diabolico: se avesse funzionato avrebbe probabilmente cambiato il corso della storia d’Europa grazie all’impiego di una delle prime armi biologiche mai progettate. A metterlo a punto era stato il medico croato Michiel Angelo Salamon, che lo descrive con dovizia di particolari in 6 lettere inviate al governo veneziano tra il 1649 e il 1651.
In quel periodo la città di Candia (oggi Heraklion), avamposto veneziano sull’isola di Creta, stava faticosamente resistendo a un estenuante assedio da parte delle truppe ottomane.
Nelle sue missive Salamon suggerisce di sterminare i nemici diffondendo tra di loro la peste bubbonica, la micidiale malattia nota a quei tempi come morte nera e in circolazione in Europa dal 1348.
BOMBA NERA. Il medico sosteneva di essere riuscito a distillare l’essenza della malattia direttamente dalle piaghe e dai fluidi corporei degli ammalati e suggeriva di utilizzare questo composto per contaminare copricapi e altri tessuti comunemente acquistati sui mercati dai turchi.
Il piano suscitò l’entusiamo dei veneziani, i quali pretesero però che il medico ne supervisionasse personalmente la realizzazione. Lo scambio di corrispondenza termina nel 1651 e non sappiamo quindi se fu mai messo in pratica.
ARMA (POCO) LETALE. In ogni caso l’operazione difficilmente avrebbe funzionato: la peste infatti si propaga grazie alle punture delle pulci portate dal ratto nero infetto (rattus rattus) o tramite l’aerosol diffuso dalla tosse e dagli starnuti dalle persone ammalate, ma non tramite tessuti o vestiti contaminati.
E comunque il vaso con la mistura di Salamon, dopo anni di conservazione in attesa dell’autorizzazione a essere impiegato, avrebbe comunque perso gran parte della sua carica batterica.
Il piano di Salamon è stato scoperto recentemente da Eleni Thalassinou, una ricercatrice dell’Università di Atene, e non è comunque il primo tentativo di guerra biologica della storia.
Già nel Medioevo, durante gli assedi, era pratica comune scagliare dentro le mura degli assediati carcasse in decomposizione di uomini e animali con l’obiettivo di diffondere malattie.
Omaggi mortali. E più recentemente, alla metà del XVIII secolo, gli ufficiali inglesi tentarono di liberarsi dei nativi americani che abitavano nel Delaware inviando loro coperte e capi d’abbigliamento utilizzati da malati di vaiolo.
La stessa malattia venne in seguito inoculata, sempre dai britannici, in un gruppo di prostitute canadesi inviate poi “in omaggio” ai soldati americani che occupavano la cittadina di Quebec.
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D-DAY "Oggi è un giorno speciale, il giorno del D-Day, lo sbarco in Normandia. Truppe americane, inglesi e canadesi stanno per sbarcare sulle spiagge chiamate in gergo dagli alleati con i nomi di Utah, Omaha, Gold, Juno e Sword. Oggi è un giorno speciale anche per me. Sono uno dei più giovani arruolati della Raf, la Royal Air Force, e faccio parte di un’unità di 30 messaggeri, pronti a tutto, aggregati alla Prima divisione statunitense. La mia missione di oggi è rischiosa, molto rischiosa. Una missione che non mi lascia molte alternative. Dalla Normandia devo arrivare in Inghilterra il prima possibile senza essere abbattuto dai caccia nemici. Devo portare notizie in codice, che non devono cadere in mani nemiche. Posso morire, lo so. Ma è il mio lavoro, cribbio. I tedeschi sono a conoscenza dei nostri compiti. Conoscono il nostro ruolo nello scambio di informazioni tra gli anglo-americani e hanno quindi formato delle squadriglie con il compito di intercettare noi agenti sul Canale della Manica. Comunque sono partito dalla costa francese. Io giovane aviatore con poca esperienza è vero, ma tanto, tanto coraggio. Il mio nome? Paddy. E devo raggiungere la base militare di Hampshire, per fornire tutte le notizie relative allo sbarco. Informazioni fondamentali per le sorti del conflitto. La distanza? 230 miglia. Come è andata a finire? Malgrado una Brigata tedesca aggregata alla Luftwaffe fosse addestrata per intercettarmi, decollando dalle spiagge normanne del D-Day, riuscii ad arrivare in meno di 4 ore e 50 minuti, un tempo record. Portai a termine molte altre missioni e dopo la guerra, quando ero già un famoso veterano, venni decorato con la medaglia Dickin. Un grande onore per i tipi come me. o concluso la mia esistenza, dieci anni più tardi, nel 1954, accudito fino alla fine dal capitano Andrew Hugues. Come un eroe della seconda guerra mondiale. Come sono ricordato? Diamine, come Paddy, il piccione viaggiatore che riuscì a beffare i falchi di Hitler."
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Eyes on the world #95
L’ultimo weekend di maggio porta con sé tempo instabile (almeno qui) e tante news.
Si partirà, come ormai prassi, dalla guerra in Ucraina e le sue conseguenze, passando per importanti riunioni economiche, minoranze sfruttate e l’ennesima strage in America.
Tanti argomenti? Troppi? Forse. Iniziamo 👇
🇺🇦 NUOVI DIVIETI, L’IMPORTANZA DEL PETROLIO RUSSO, LA CONDANNA PER SHISHIMARIN: DOVE ERAVAMO
(1) Dove eravamo rimasti? Alle sanzioni che la #Russia aveva inflitto sulla Finlandia, non fornendole più gas (senza comunque ostacolarne la normale erogazione). Ma non è tutto. Sabato scorso le autorità russe hanno annunciato il divieto di entrare nel paese a quasi mille persone statunitensi e canadesi, per via delle azioni ostili che questi governi hanno intrapreso nei loro confronti. Tra questi non mancano i presidenti delle due nazioni (Joe Biden e Justin Trudeau), vari esponenti delle loro amministrazioni e vari familiari. Intanto il Financial Times ha reso noto che l’Italia, negli ultimi mesi, ha importato il quantitativo di petrolio russo più alto dal 2013, diventando (tra poco) il maggior importatore europeo via mare, scavalcando i Paesi Bassi. Uno dei motivi è da rintracciarsi nella necessità di mantenere attiva una delle raffinerie più grandi d’Italia, la Isab di Priolo (SR), di proprietà dell’azienda petrolifera russa Lukoil. Questa, per continuare a operare (lavora il 13,6% di tutto il petrolio che giunge in Italia), ha di greggio di provenienza russa. Come mai? Le principali banche mondiali non hanno più concesso a Isab le garanzie e il credito per comprare il petrolio dall’estero, per evitare di rimanere coinvolte nelle sanzioni, non lasciando altra scelta che un’importazione diretta dalla “casa madre”. Questa situazione complica enormemente la posizione italiana nell’ambito delle sanzioni che l’Unione Europea vorrebbe imporre sul petrolio russo. Nel frattempo si è concluso il processo al soldato russo Vadim Shishimarin (21 anni), condannato all’ergastolo per aver ucciso un civile disarmato (reato del quale si era dichiarato colpevole da subito). Dalla Russia hanno fatto sapere che lo stesso trattamento (ovvero un processo) sarà riservato anche ai soldati ucraini catturati dall’esercito russo nella presa dell’acciaieria Azovstal, che non verranno quindi scambiati con prigionieri russi ma giudicati a Mosca.
🇺🇦 IL RUOLO DELLA TURCHIA, L’ASSALTO A SEVERODONETSK, LA TELEFONATA DRAGHI-PUTIN: GLI SVILUPPI
(2) La #Turchia continua a essere l’ago della bilancia di un equilibrio europeo/mondiale sempre più precario. Dopo aver ribadito la sua importanza nella decisione che vedrebbe Svezia e Finlandia aderire alla #NATO, il presidente Erdogan ha fatto sapere di aver interrotto i rapporti con l’omologo greco Mitsotakis, dopo che quest’ultimo ha convinto implicitamente gli USA a non vendere una partita di caccia F-16 alla Turchia, per il pericolo che potrebbe rappresentare per i territori vicini e viste le recenti incursioni aeree non autorizzate in spazio greco. Chi cerca di sfruttare la guerra a proprio favore è l’Ungheria che, dopo l’insediamento (di nuovo) del rinnovato governo Orbán, ha dichiarato lo stato d’emergenza, aumentando così i propri margini decisionali. Tornando alla guerra vera e propria sul campo, c’è stata una città al centro delle news questa settimana: #Severodonetsk. Si tratta di uno dei centri principali dell’est Ucraina ancora in controllo dell’esercito locale. Sembra però che le truppe russe siano arrivate al suo confine e stiano provando a circondarla, tagliando vie di rifornimento e di accesso. Ciò potrebbe portare a un nuovo assedio, simile a quello che coinvolse Mariupol. Conquistarla significherebbe avere totale controllo della regione di #Luhansk, la più orientale. Le condizioni stanno peggiorando sempre più, a causa dei bombardamenti continui. Lo scorso giovedì si è inoltre tenuta una nuova telefonata tra il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e il presidente russo Putin, con l’obiettivo di sbloccare il grano presente nei depositi in Ucraina, uno dei produttori più grandi al mondo. Questa mossa consentirebbe di evitare il peggioramento dell’attuale crisi alimentare. Tuttavia, non sembra che la telefonata abbia portato grossi risultati, dal momento che Putin ha dato la colpa alle sanzioni e all’Ucraina per la situazione attuale.
🇺🇸 SI CONTINUA A SPARARE IN USA: OLTRE 20 PERSONE UCCISE IN UNA SCUOLA ELEMENTARE IN TEXAS
(3) Dopo Buffalo, #Uvalde. Siamo in #Texas a raccontare di un’altra, tragica, giornata che ha visto decine di persone perdere la vita a causa di una sparatoria. Tutto avviene lo scorso martedì, nella Robb Elementary School, nella quale un 18enne si è introdotto armato e ha ucciso 19 bambini e 2 insegnanti (tutti nella stessa classe al momento della strage). Salvador Ramos il nome del killer, che frequentava il liceo della cittadina ed è morto in seguito all’intervento della polizia, che lo ha ucciso dopo aver compiuto l’attacco. Si tratta del peggior bilancio da Sandy Hook (Connecticut) nel dicembre 2012. Quella volta furono uccise 26 persone, tra cui 20 bambini. Ramos avrebbe, innanzitutto, sparato al volto della nonna (ricoverata in gravi condizioni in ospedale), per poi dirigersi in macchina verso la scuola. Indossava un giubbotto antiproiettili e brandiva una pistola e un fucile (probabilmente di tipo semiautomatico). Si è poi barricato in una classe dove ha sparato contro chiunque gli capitasse a tiro. A commentare la notizia, in primis, il governatore del Texas Greg #Abbott, tra i principali artefici di regole estremamente permissive in materia di armi da fuoco nel suo stato. Abbott ha fatto sapere che Ramos non aveva precedenti o diagnosi di problemi mentali, ma ha semplicemente fatto quello che aveva annunciato (privatamente) su Facebook. Il Democratico Ben O’Rourke ha interrotto il suo discorso, criticando Abbott per le sue posizioni. Il presidente americano Biden ha commentato la notizia ribadendo la necessità di “fare di più” contro la lobby delle armi. Tornando al Texas, le stime parlano di circa un milione di texani in possesso di un’arma da fuoco, visto e considerato che non sono necessari particolari permessi per possedere pistole e fucili di diverso tipo. Lo scorso anno, lo stesso Abbott ha firmato una legge che ha eliminato de facto la necessità del porto d’armi per possederne una, esaltando la sua interpretazione del Secondo Emendamento (che garantisce, a grandi linee, il diritto di possedere armi). Non sono mancate nemmeno le critiche alla polizia, intervenuta – secondo molti – in netto ritardo e con scarsa preparazione. Già fuori dalla scuola pare che Ramos abbia avuto uno scontro a fuoco con 2 di loro, che non sono riusciti a impedirgli di entrare. Dopo essersi barricato in una delle classi, pare siano passati dai 40 minuti a un’ora prima che la polizia fosse arrivata sul posto, ritardando di molto anche l’ingresso nella scuola per impedire ulteriori danni. Tuttavia restano da chiarire molte dinamiche in merito e solo nei prossimi giorni verrà fatta luce completa sull’accaduto.
🇨🇳 UNA NUOVA INCHIESTA FA EMERGERE NUOVI (TERRIFICANTI) DETTAGLI SULLA REGIONE DELLO XINJIANG
(4) Torniamo a parlare di un tema troppo spesso dimenticato: la situazione della minoranza uigura in #Cina. Nell’ultima settimana 14 giornali internazionali hanno coordinato una gigantesca inchiesta con al centro numerosissimi documenti della polizia cinese, consegnati a un ricercatore tedesco. Dopo un’attenta verifica, i media in questione li hanno ripubblicati, chiamando l’operazione #Xinjiang Police Files. All’interno ci sono tutti i dettagli dell’organizzazione dei “centri di rieducazione e formazione”, nient’altro che campi di prigionia dove migliaia di esponenti della minoranza cinese turcofona (di religione prevalentemente musulmana) sono detenuti. Diversa è la visione del governo cinese, che ha da sempre negato ogni accusa, definendo il tutto una campagna antiterroristica. Tra i media coinvolti alcuni dei più importanti al mondo: dalla BBC a El Pais, da Der Spiegel fino all’Espresso. I documenti sono stati estratti dagli archivi informatici delle forze di sicurezza di 2 prefetture dello Xinjiang e risalgono al periodo compreso tra il 2000 e il 2018. Nei registri raccolti ci sono oltre 20.000 nomi di persone tenute sotto sorveglianza, ognuna con un codice identificativo e il tipo di accusa (moltissime delle quali totalmente vaghe, come la lunghezza della barba o il numero di figli avuti). Sono state raccolte anche parecchie foto, circa 5.000, e diverse famiglie emigrate hanno potuto riconoscere e confermare l’identità di molti dei detenuti. Le suddette immagini, estremamente crude, dimostrano le condizioni alle quali gli esponenti della minoranza uigura devono sottostare: si vedono persone incappucciate, circondate da poliziotti, che subiscono iniezioni in infermeria o persino torture. Nei file ci sono persino indicazioni su come affrontare possibili ribellioni o tentativi di evasione, alcuni dei quali possono concludersi – ovviamente – con l’uccisione del detenuto. Le guardie sono infatti armate pesantemente, con mitra e fucili di precisione, nonché bastoni, scudi e manette, e in media 10 detenuti sono controllati da un poliziotto. Altre indicazioni fornite dai file parlano di un telefono fisso (ogni 50 detenuti) e la possibilità di telefonare alle famiglie (sempre sotto stretta sorveglianza) una volta ogni 10 giorni, in chiamate non più lunghe di 10 minuti. Particolare attenzione viene riservata a un software di sorveglianza di massa, capace – secondo le autorità – di prevedere attività illecite future, spesso alla base delle incarcerazioni. Anche la sola vicinanza familiare a un detenuto comporta la stretta sorveglianza di tutti i membri coinvolti. L’inchiesta porterà a qualcosa di concreto? Non si sa ancora. Intanto i giornalisti hanno inviato diverse domande alle autorità cinesi, chiedendo spiegazioni in merito all’operatività di questi centri. La risposta, in questo caso proveniente dall’ambasciata cinese negli USA, non si è fatta attendere, ribadendo tuttavia le posizioni già ben note del regime (lotta al terrorismo, separatismo, religione) e sottolineando la pace di cui gode la regione dello Xinjiang.
🌐 IL WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS CAMBIA PELLE. QUANTO È RILEVANTE NEL 2022?
(5) È tornato a tenersi il World Economic Forum di #Davos (Svizzera), fondazione senza fini di lucro che ogni anno riunisce tra i più importanti politici e imprenditori al mondo. Hanno partecipato 50 capi di stato e più di 250 ministri da ogni dove. Si parla solitamente di economia e società e questa è la prima edizione che viene realizzata in presenza dallo scoppio della pandemia. Anche il periodo in cui sta avendo luogo è diverso dal solito: di norma l’incontro avviene a gennaio, ma la variante omicron ha sconvolto i piani. Non ha partecipato all’incontro, per la prima volta dal crollo dell’URSS, nessun membro del pianeta Russia, mettendo in discussione alcuni dei principi che regolano il Forum, come liberi commerci e globalizzazione. Il presidente russo Putin prese parte all’edizione dello scorso anno, che si tenne in streaming, e – in generale – la sua presenza era considerata chiave per dare vita a un mondo più pacifico e ricco allo stesso tempo. La pandemia ha poi fatto il resto, specialmente in ambito commerciale. Numerosi paesi hanno chiuso i loro confini a visitatori stranieri di ogni tipo (vedasi la Cina), mentre molti altri hanno messo in campo politiche più isolazioniste e autoritarie. La guerra in Ucraina ha inasprito il tutto e peggiorato la situazione in generale. In ogni caso, da anni il Forum di Davos ha fatto cambiare la percezione di sé, nel senso che viene sempre più visto come un luogo dove i “potenti del mondo” pontificano su temi come giustizia, ambiente, società, ecc. senza poi portare a termine alcun proposito. Inoltre da molti è criticato per il suo approccio molto occidentalista, tendendo a escludere paesi che stanno prendendo sempre più potere nello scacchiere mondiale. Resta comunque una delle riunioni più importanti al mondo in ambito economico, ma è innegabile che il suo ruolo sia nettamente diverso rispetto agli anni passati.
🇬🇧 REGNO UNITO, PUBBLICATO IL RAPPORTO COMPLETO SUL PARTYGATE: COSA È EMERSO?
(6) Ci sono novità sulle indagini con al centro Boris #Johnson e le feste organizzate in pieno periodo di pandemia tra maggio 2020 e aprile 2021? Pare di sì. Mercoledì il governo ha pubblicato il rapporto completo dell’indagine. Questo ha confermato quanto già emerso qualche mese fa in alcuni estratti. Consumo eccessivo di alcol e comportamenti inappropriati sul posto di lavoro si aggiungono alle già complicate posizioni dei politici coinvolti. Il premier inglese si è scusato in un discorso alla Camera dei Comuni lo scorso mercoledì, ma ha fermamente ribadito che ciò non porterà alle sue dimissioni. Gli incontri presi in considerazione sono stati 16, ma solo 12 sono stati oggetto dell’indagine.
Passiamo a una ricchissima sezione brevi 👇
- Uno dei membri più importanti delle Guardie rivoluzionarie iraniane (la forza militare più potente dell’Iran), il colonnello Hassan Sayyad Khodaei, è stato ucciso in centro a Teheran la scorsa domenica. Due uomini in moto lo hanno freddato con 5 colpi. Il governo locale sostiene che siano stati dei terroristi affiliati con gli USA e Israele.
- Emergenza rientrata nel governo israeliano. La parlamentare che stava per far perdere la maggioranza al governo di Naftali Bennett ha cambiato idea, facendo tornare l’equilibrio con l’opposizione (60 parlamentari ciascuno).
- Dopo un decennio abbondante di dominio del Partito Liberale (centrodestra), in #Australia sembra essere arrivato il turno del partito Laburista con a capo Anthony Albanese, che diventerà il prossimo primo ministro del paese. Scott Morrison, l’ex premier, si è dimesso anche dal ruolo di leader del partito Liberale.
- I campionati di calcio di Italia e Inghilterra sono stati assegnati lo scorso weekend, entrambi nel corso dell’ultima giornata. In Italia il Milan ha trionfato sull’Inter: decisivi i 2 punti di vantaggio, confermati dalle vittorie contro Sassuolo e Sampdoria. In Premier League a prevalere è stato il Manchester City, forte della vittoria ottenuta contro l’Aston Villa e del punto che la separava dal Liverpool, vittorioso contro il Wolverhampton. Restando al calcio, successo italiano nella prima edizione della Conference League, la terza competizione europea per club. A imporsi la Roma di José Mourinho a discapito del Feyenoord.
- Si torna a parlare del principale oppositore del presidente russo Putin Alexei #Navalny. L’uomo, in carcere dal gennaio 2021, ha perso il ricorso in appello per la condanna a 9 anni per frode e appropriazione indebita dello scorso marzo. Inoltre, il tribunale di Mosca ha deciso che Navalny verrà spostato in un’altra prigione con un regime carcerario più rigido.
- Rocco Morabito, tra i capi della ‘ndrangheta più noti, verrà estradato in Italia dal Brasile, dove era stato arrestato un anno fa. A deciderlo la Corte suprema federale brasiliana con un voto unanime, che obbligherà le autorità brasiliane a consegnare Morabito definitivamente.
- Continua a tenere banco il caso della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh uccisa l’11 maggio scorso durante un’operazione dell’esercito israeliano in Cisgiordania. L’Autorità Nazionale Palestinese ha fatto sapere che l’indagine da loro avviata ha concluso che la donna è stata uccisa dallo stesso esercito israeliano, deliberatamente e ben consci che si trattasse di una giornalista.
- Pur non essendo stata verificata al 100%, giovedì si è diffusa la notizia che il nuovo leader dell’ISIS Abu al Hasan al Hashimi al Qurashi sia stato arrestato a Istanbul. A riportare la notizia i media turchi, ripresi poi da Bloomberg. Pare che l’arresto sia avvenuto la scorsa settimana, dopo che le autorità turche avevano individuato un’abitazione sospetta dove ritenevano si nascondesse. Si attende una conferma dal presidente turco Erdogan.
- Lo scorso sabato a Trapani ha avuto inizio la fase preliminare di quello che potrebbe essere a tutti gli effetti uno dei processi più grandi tenuto in Italia contro le #ong, accusate (in alcuni casi) di accordi con i trafficanti di esseri umani libici e di secondi fini di tipo economico e promozionale. Tra le ong interessate anche Medici Senza Frontiere e Save The Children. È probabile che passino dei mesi prima di capire se si arriverà a un processo vero e proprio o prosciogliere le persone incriminate.
- #Uber ha finalmente trovato un accordo per operare in Italia, a partire da Roma. Pare risolta la diatriba con l’app ItTaxi, che consente di prenotare un taxi nelle città italiane più importanti. In sostanza Uber e ItTaxi collaboreranno, rendendo possibile prenotare una corsa tramite entrambe le app. Il servizio inizierà alla fine di giugno dalla capitale, con l’obiettivo di arrivare nelle oltre 90 città italiane coperte da ItTaxi.
- Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, è il nuovo presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), l’organo che riunisce tutti i vescovi italiani e gestisce gli affari della Chiesa Cattolica. È stato nominato direttamente da Papa Francesco e appartiene all’ala progressista della Chiesa, oltre a essere vicinissimo alla Comunità di Sant’Egidio. Una delle sue prime decisioni è stata avviare un’indagine indipendente sui casi di abusi sessuali e pedofilia all’interno della Chiesa. È la prima volta nella storia della Chiesa italiana. I risultati arriveranno a novembre.
- Restiamo in tema ecclesiastico, ma ci spostiamo in USA, dove la Southern Baptist Convention ha pubblicato una lunga lista di pastori e persone coinvolte nella comunità accusate – negli ultimi decenni – di abusi sessuali, spesso su minori. Parliamo del più grande gruppo protestante degli Stati Uniti, i cui leader hanno spesso cercato di insabbiare il tutto.
- A 3 anni dall’ultima finale #NBA giocata, i Golden State Warriors approdano nuovamente alle Finals, dopo aver battuto per 4-1 i Dallas Mavericks di Luka Doncic. Si aspetta di scoprire chi, tra Miami Heat e Boston Celtics, si giocherà l’anello contro di loro.
Alla prossima 👋
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La Grande Guerra, giorno dopo giorno: 8 Agosto 1918, inizia la battaglia di Amiens, è il "giorno nero dell'esercito tedesco" secondo le storiche parole del generale Ludendorff. Le truppe alleate, composte principalmente da australiani e canadesi, già nella prima giornata avanzano di 12 km. Il morale dell'esercito tedesco è seriamente scosso. L'attacco alleato segna inoltre l'inizio dell'"Offensiva dei 100 giorni", la fine della guerra è vicina. Non però nella mente dei generali alleati che sono convinti che la guerra sarà decisa nel 1919, se non nel 1920. Nella foto, prigionieri tedeschi portano verso le retrovie alcuni soldati canadesi feriti. Accanto a loro passa un carro armato alleato. Ben 420 carri - di vari tipi - furono usati durante l'attacco, essendo però mezzi ancora non affidabili la maggior parte di questi viene messo fuori combattimento quasi subito. ENGLISH - The Great War, day by day: 8 August 1918 - It's the begin of the battle of Amiens or, according to the words of general Ludendorff, "the black day of the German Army". Allied troops - especially Australians and Canadians - advance through enemy lines up to 12 Kms. It's a tough defeat for the Germans causing the collapse of the army morale. This day marks also the begin of the 100 days offensive. After four years of war, the end is in sight. Sadly, at this point almost all the Allied generals are convinced that war will be won not before 1919 (or even 1920). In the picture, German prisoners carry Canadian wounded to the rear, passing a tank on the Amiens-Roye road during the Battle of Amiens. The Allies used 420 tanks during the surprise attack on 8 August 1918, but the majority had been knocked out or broke down by the end of the battle. George Metcalf Archival Collection CWM 19930012-421
#grande guerra#Great war#Prima guerra mondiale#on this day#OTD#Amiens#Amiens 100#Battle of Amiens#1918#1918 live#storia#history#accadde oggi#100 days offensive
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In ragione di questi recenti sviluppi e in attesa dei provvedimenti dovuti esorto i vostri reparti in ciascuna divisione corazzata, d'intervento, interforze o in seno alla NATO, a considerare delle contromisure e una pianificazione mirata alle tempistiche di risposta e contrattacco della prevenzione attraverso una preparazione e un'apposita strategia compresa all'interno di una meditata mentalità di autoprotezione e di coordinamento che possa quanto più contenere questo tipo di minacce e magari garantire sufficiente esperienza per sfuggire a questi attacchi imprevedibili. Dunque.. sistemi binati alloggiati sul tetto della torretta (non coassiali sul cannone) e validi per scrutare il cielo con scanner laser con fotorivelatori passivi di prossimità.. per il resto invece bisognerebbe fare mente locale sui principi che premettono una SORPRESA.. La MINACCIA esiste quando si trova all'orizzonte, non appena è a portata per un carrista è già troppo TARDI, e questo è il primo punto da tenere sempre ben presente.. ogni carrista deve possedere presenza di spirito, capacità innate decisionali e reattività tali che lo mettano sempre e nel pieno controllo di ogni situazione, di fronte a frangenti drammatici e in una perfetta e lucida valutazione del rischio e delle probabilità che ha di essere distrutto, quindi premesso questo incominciamo con l'esporre e dettagliare le minacce classificate per grado di letalità e imminenza: RAVVICINATE e a CORTO RAGGIO.. nella MANOVRA tutte le unità corazzate sono vulnerabili al fuoco ravvicinato in movimento o in stazionamento, nella fase di avvicinamento e all'ingaggio persino se si trovano all'interno di una colonna o di una posizione nel settore, quindi se in un combattimento queste unità rimangono esposte o incapaci di ruotare ottimamente la torretta o spostare l'alzo del cannone, il veicolo risulta spacciato: e perciò é buona regola scortarsi a vicenda in uno schieramento che muove e comprende il SUPPORTO AEREO come velivoli di SORVEGLIANZA ed elicotteri che possono scorgere a miglia di distanza altre forze e l'arrivo di quelle Macro-Devices ad alto potenziale, dotandosi di apparati che forniscano una buona copertura e protezione di squadra, come dei reparti mobili di avanscoperta su blindati ruotati, quando per praticità sono in grado di effettuare in una ricognizione attiva e ampia per molti kilometri operativi, e in linea ad un principio di massima che va oltre una buona scorta contraerea se bisogna inquadrarla nella consapevolezza di un lavoro coordinato, aumentando il grado di sventare qualsiasi minaccia e unità ostile tenti l'ingaggio (come un DRONE per esempio con ADM al Cobalto), quindi lavorando come in una falange romana in una sorta di schieramento compatto a maglie fitte ogni pezzo (MBT), e unità operativa proteggerà e difenderà al suolo o in cielo l'altro e il compagno di fuoco, creando quel principio di alleggerimento e copertura ravvicinata e reciproca. L'altro capi saldo della difesa pluriarma é il multiruolo in fattispecie ad una visione di quel principio che offre lo sbarramento dalle minacce terrestri, e dall'alto con un azione da cannone contraereo per quelle di un bombardamento; anche se diviene arduo oggi giorno credere che un carrista possa avere lucidità nel prevedere un attacco all'orizzonte o da un bombardiere ad alta quota, bisogna ingegnarsi e pretendere dai fornitori e dai produttori di questi apparati di tiro e auto-puntamento rapido degli aggiornamenti su queste strumentazioni avanzate anche in quella prospettiva che li adegua con l'ausilio di quei sofisticati sistemi d'arma antiaerei nelle navi da battaglia moderne e nei sistemi che intervengono per allertare un equipaggio su campo aperto con dei sensori fotometrici o scansioni passive radar che avrebbero il compito di avere sotto controllo passivo e predittivo le traiettorie di una minaccia multipla. Secondo una logica di sabotaggio il carrista deve contare sempre su una buona tenuta del carro che lo precede e del proprio, nella SOPRAVVIVENZA del suo veicolo, poiché questo rappresenta esattamente e precisamente quel concetto di posizione che in un campo aperto fa la differenza tra un avanzamento o una ritirata, uno sfondamento o uno sbarramento improduttivo, e allora in questo scenario il carro armato deve consentire al capocarro di affrontare un assedio oppure apprestarsi a fornire appoggio alle truppe, rimanendo sempre all'interno di una visione d'insieme e di una strategia della retroguardia che non lascia nessuno indietro.. al contempo avendo sempre una scelta tra una FUGA che non potendo trovare RIPARO abbia una discreta chance di DISSIMULAZIONE o DIVERSIONE. Infine in definitiva un equipaggio deve avere cognizione delle potenzialità nel COMBATTIMENTO e nell'INGAGGIO del proprio mezzo corazzato anticipare l’INGAGGIO stesso; non deve mai trascurare le performance del suo cannone, ma non deve neppure sopravvalutarsi sottovalutando a sua volta il pericolo che incorre nella guerra o nel confronto reale. Per il resto esercitatevi spesso a fare la guerra per rimanere pronti ma prudenti, perché la guerra vera non è un videogioco e nessuno scontro odierno sostituisce la SORPRESA o la FURTIVITA’ quando non segue più le regole della cavalleria o dell’intelligence, ma quasi sempre purtroppo in tutto e per tutti vale come viene lasciata alla mercé di un conflitto non convenzionale; sicché la guerra quando viene esasperata diviene vigliacca e spietata come i suoi carnefici. Riguardo a voi generali con le stellette e le medaglie appuntate pure sul culo.. non abbandonate più i vostri uomini, e non traditeli ancora su qualche spiaggia del D-Day, non commettete più l'errore e l'orrore di fidarvi di mostri e macellai simili, di dinastie criminali di guerra travisate sotto le uniformi di nazioni pacificatrici per dare la colpa alla svastica di una manciata di gerarchi nazisti e cazzoni per lasciarli poi impuniti, fascisti e liberi di riscattarsi con comodo e nei decenni grazie a quegli intellettuali disabitati e prostituti mentali che li servono e li mettono nelle condizioni favorevoli per ambire ai piani alti di una trasformazione o di una supervisione nell’alto comando del patto atlantico o addirittura favorendoli nel consesso di un osservatorio statistico in qualche G7; non mettete più questi dannati e codardi davanti alle aspettative e alle speranze o prima della sicurezza dei vostri soldati, perché se lo fate vi verrò a cercare fino agli antipodi e non sarà per brindare con calici di Murano.. ma per bere il vostro sangue! e dopo farci il bagno mentre impalo quel che resta delle vostre spoglie mortali.
P.S.
Durante la Seconda Guerra Mondiale un carro Sherman M4 durava 2/3 mesi, un Panzer IV poco di più 4/5 mesi, ma coll’avvento dei calibri 70 nei SuperPershing M26, e coll’imperversare dei combattimenti nell’entroterra i cacciacarri puri divennero cosa sorpassata e l’imperativo assunse i connotati di quelle unità Tank Destroyer, come per il Centurion e l’ARL44, schierati fra quelle colonne di M26 e in gran parte mai sacrificate come nei numeri sul campo delle ondate interminabili di una catena di montaggio e dispiegamento: che mobilitò oltre 50000 Sherman M4 schierandone almeno 180000 fra effettivi americani e sottoversioni mandate allo sbaraglio da francesi, canadesi, inglesi in Firefly, Grizzly, eccetera.. mai inventariate dalla storia ne riportate sui memoriali o negli archivi dei riscontri alle nazioni unite.. Ma prettamente la carne fresca sul campo e nel pieno dell’avanzata in Renania per creare confusione e offrire maggiore appoggio al fuoco di copertura delle truppe e nelle rispettive fazioni, dove i soldati si accanivano e venivano incoraggiati al limite dei loro istinti impressionati dalla potenza di cannoni Flak88, fila inimmaginabili di Tiger 2, 3 e JAGD, che a dispetto di tutto e di quello che la storia disse fece eroi decorati alleati e pazzi assassini tra i crucchi solo per travisarne la sua contropropaganda dietro una ricostruzione per gli scimuniti di guerra fredda.
SORPRESA MOVIMENTO SOPRAVVIVENZA RIPARO FURTIVITA’ CAPACITA’ D’INGAGGIO E PREDIZIONE NEL COMBATTIMENTO MANOVRA DIVERSIONE RIFLESSI E RAPIDITA’ MULTIPURPOSE OPERATIVO : (COORDINAMENTO E ALLEGGERIMENTO) FRA UNITA’ E NELLO SBARRAMENTO DELLE POSIZIONI (O RANGHI SERRATI) LA DISSIMULAZIONE O LA FUGA SONO LE PAROLE D’ORDINE DI UNA DOTTRINA CHE VI DARA’ FORSE QUALCHE ALTERNATIVA !!!
Se avete dubbi o esitate a credere che questi sono dei dissennati e dei pazzi furiosi, rabbiosi, rognosi, paurosi, e dei cancri viventi nei loro figli allora sappiate che la Saab Bofors Dynamics (in precedenza Bofors) è una impresa che opera nella produzione delle armi - in particolare di artiglieria - fondata in Svezia nel 1646 con sede attualmente e in Karlskoga e controllata dalla casa reale di questo paese Coburgo Gotha. Nel 1999, la Saab acquisì il Celsius Group, all'epoca proprietario della Bofors. Nel settembre 2000, la United Defense Industries (UDI) ha acquisito la divisione per le armi pesanti Bofors Weapons Systems, mentre la Saab ha mantenuto la parte che si occupa di missili. Nel 2005 la British Aerospace ha acquisito la United Defense e la collegata a Bofors.. Il proprietario più famoso dell'impresa fu Alfred Nobel che possedette la compagnia dal 1894 fino alla sua morte nel dicembre 1896. In quel periodo, Nobel ebbe un ruolo decisivo nel trasformare la ditta da produttrice di ferro a industria moderna del settore chimico e costruttore di cannoni. Quello stesso Nobel del premio cornutissimo per la pace..
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Dal Baltico al Mar Nero: prove di forza Nato-Russia «senza precedenti» Esercitazioni di massa in faccia al "nemico" a scopo deterrente: l'Alleanza mobilita più di 25 mila uomini di 20 diversi Paesi (con i parà italiani). Mosca potrebbe arrivare fino a 100 mila. E il disgelo si allontana. La più ambiziosa delle operazioni sul fronte Nato, iniziata l'11 luglio, si chiama Saber Guardian 2017 e consiste in una simulazione fatta da 25 mila truppe provenienti da 20 Paesi di diverse battaglie contemporaneamente in Romania, Bulgaria e Ungheria. Una di queste, l'operazione Swift Response, vede in particolare i paracadutisti italiani impegnati insieme a quelli americani e canadesi. La mobilitazione simula un'incursione nemica nel territorio Nato e sulle coste del Mar Nero. Una delle battaglie ha coinvolto 5 mila soldati della Nato alla base di Cincu, in Romania, con elicotteri Apache, carrarmati Abrams e artiglieria di diverso calibro. MOSCA POTREBBE ARRIVARE A 100 MILA. Dalla parte opposta del fronte c'è la Russia, che potrebbe mobilitare fino a 100 mila unità sul campo in una serie di esercitazioni simultanee chiamate complessivamente con il nome di Zapad (Occidente, in russo). Il Cremlino ha dichiarato che parteciperanno circa 12.700 truppe, ma secondo la maggior parte degli esperti Mosca farà decuplicare questo numero. A giugno, l'aviazione Usa ha mandato bombardieri B1 e B52 nell'Europa del Nord per partecipare con gli alleati a un'imponente missione aerea e navale nel Mar Baltico. Un'altra esercitazione di dodici giorni è in corso nel Mar Nero e vede la partecipazione di navi americane e della marina ucraina al largo del porto di Odessa. Per Mosca, che dalla caduta del muro ha visto il fronte della Nato spostarsi sempre più a Est, la sola idea di un'Ucraina nella Nato è considerata una minaccia vitale cui rispondere. A Washington, allo stesso tempo, il nuovo presidente ha già ampiamente dimostrato di provare un certo gusto nel mostrare i muscoli. Un mix sufficiente per alzare ancor di più la tensione al confine. (Lettera 43)
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Chemical development Section (and) Mechanical Research and Development Section; summary of achievements, 1917-1918
I francesi furono i primi ad utilizzare armi chimiche durante la prima guerra mondiale, ricorrendo a gas lacrimogeno. Il primo impiego su vasta scala avvenne nella Seconda battaglia di Ypres (22 aprile 1915), quando i tedeschi attaccarono le truppe francesi, canadesi e algerine con gas di cloro. I morti furono pochi, ma gli intossicati furono relativamente numerosi. Un totale di 50.965 tonnellate di agenti polmonari, lacrimogeni e vescicanti furono impiegati dalle due parti su questo fronte, tra cui cloro, fosgene e iprite. I rapporti ufficiali dichiararono circa 1.176.500 casi di intossicazione non letale, e 85.000 vittime direttamente causate da agenti chimici durante la guerra.
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