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#Transessuali
gregor-samsung · 4 months
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“ Yūichi ritornò, facendo dondolare le chiavi dell'auto. "Visto che poteva stare così poco, bastava pure una telefonata," disse, mentre si toglieva le scarpe all'ingresso. Io risposi "Hmm" senza alzarmi dal divano. "Mikage, sei stata colpita dalla mamma?" fece lui. "Beh, non ho mai visto una donna così bella," dissi francamente. "Però sai..." Yūichi entrò nella stanza e sedendosi per terra davanti a me, continuò sorridendo: "Ha fatto una plastica." "Ah." Cercai di nascondere l'imbarazzo. "In effetti avevo pensato che di viso non vi assomigliate per niente." "Ma hai capito?" disse con un'aria come se gli scappasse da ridere. "Lei è un uomo" . Questa volta non ce la feci a fingere. Restai a fissarlo ammutolita, con gli occhi spalancati. Aspettavo che da un momento all'altro dicesse ridendo: 'Scherzavo'. Un uomo lei? Con quelle dita affusolate, quei gesti, quel portamento? Ricordando quella creatura bellissima, aspettavo la smentita col fiato sospeso, ma lui si limitava a guardarmi con aria beata. Fui io a parlare: "Ma tu hai sempre detto 'mia madre... mia madre'..." "Beh, per forza. Tu una così la chiameresti 'papà'?" rispose calmo. Aveva ragione. Era una risposta quanto mai appropriata.
"E quel nome, Eriko?" "Non è il suo vero nome. In realtà si chiama Yūji." Per un momento mi si appannò la vista. Appena riuscii ad articolare le parole, chiesi: "Allora, chi è tua madre?" "Tanto tempo fa Eriko era un uomo," rispose lui. "Quand'era molto giovane. E un giorno si sposò. Sua moglie era la mia vera madre." "Che... che tipo era?" chiesi. Non riuscivo a figurarmela. "Non me la posso ricordare. Ero troppo piccolo quando è morta. Ho una foto però. Vuoi vederla?" Feci di sì con la testa. Senza alzarsi, allungò il braccio per prendere la sua borsa. Tirò fuori dal portafoglio una foto e me la porse. La donna della foto aveva capelli corti e lineamenti minuti. L'età era indefinibile. C'era in lei qualcosa di bizzarro. Dato che restavo in silenzio, disse: " É un tipo stranissimo, non pensi?" Risi, imbarazzata. "Eriko era ancora bambino, quando andò a vivere dalla famiglia di mia madre, quella della foto. In pratica fu adottato. Lui e mia madre crebbero assieme. Anche quand'era un uomo era bello e pare che avesse molto successo. Lei aveva questo faccino buffo. Chissà perché proprio lei..." Sorrise guardando la fotografia. "Voleva molto bene alla mamma e per lei entrò in contrasto con la famiglia. Fuggirono insieme, sai?" Assentii. "Quando la mamma morì, Eriko lasciò il lavoro. Solo e con un bambino piccolo, non sapeva proprio che fare. Allora decise di diventare donna. 'Tanto ormai non mi sarei più potuta innamorare,' dice lei. Pare che prima di diventare donna avesse un carattere molto chiuso. Siccome non è tipo da lasciar le cose a metà si fece fare anche l'operazione al viso e il resto. Coi soldi che le restavano ha aperto il locale e mi ha tirato su. Insomma, mi ha fatto anche da padre...", concluse ridendo. "Che vita incredibile è stata la sua!" dissi io. "Ehi, mica è morta, sai!" fece Yūichi. Potevo credergli o c'era ancora sotto qualcosa? Più ascoltavo, più quella storia mi sembrava incredibile. “
Banana Yoshimoto, Kitchen, traduzione dal Giapponese e postfazione di Giorgio Amitrano, Feltrinelli (collana Universale economica n°1243), 2007³⁴, pp. 17-18.
[1ª Edizione originale: キッチン, Fukutake Editore, 1988]
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QUESTA PSICHIATRICA E CRIMINALE, DEVE, ASSIEME AGLI PSICHIATRICI E CRIMINALI DELLA COOPERATIVA SOCIALE TEA E DI TUTTO IL CONSORZIO FHOCUS DI #TRIESTE UNA VALANGA DI MILA E MILA EURO DI RISARCIMENTO, CHE PERÒ LA PUTTANA, PSICHIATRICA DA GALERA NON VUOLE PROPRIO SBORSARE.
3 ANNI DI ASSOLUTA IMPUNITÀ PER AVER VIOLATO DIRITTI E LEGGI E TUTTO RESTA COME SE NIENTE FOSSE E I CRIMINALI CONTINUANO A FARE LA BELLA VITA.
DOVETE ESSERE RASI AL SUOLO VOI E TUTTA LA VOSTRA STIRPE PSICHIATRICA E CRIMINALE.
GABRIELLA BON
FRANCESCA ANGELUCCI
GIAMPIERO COSTANTINI
MARIA TUDECH HENKE
E TUTTI I MALATI MENTALI COMPLICI, RACCOMANDATI E CORROTTI A TRIESTE FINO A UDINE, IN CONFCOOPERATIVE E SU TUTTE LE ALTRE POLTRONE.
VI DEVONO INC*LARE A SANGUE FINO ALLA MORTE.
GABRIELLA BON È LA PIÙ GRANDE FECCIA, PSICHIATRICA, LADRONA, CRIMINALE, TROGLODITA, INAFFIDABILE E PERENNEMENTE A GAMBE APERTE A FARE LA PUTTANA ANCHE IN POLTRONA DELLA COOPERATIVA SOCIALE.
LA VANNA MARCHI, SOUMAHORO E ILONA STALLER DELLE COOPERATIVE SOCIALI ITALIANE
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dionysman · 2 months
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pettirosso1959 · 10 months
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In America la follia di genere degenera.
Megan Cortez-Philes ha stabilito un nuovo record nuotando i 100 metri farfalla in 57,22 secondi. Per una "studentessa" il risultato è impressionante, anche perché il record mondiale femminile è di 54,05 secondi.
C'è un piccolo problema, Megan è una ragazza solo nelle sue fantasie, come ben evidente in foto per altro.
Il nuotatore del Ramapo College nel New Jersey è un uomo che gareggia con le donne.
Prima di unirsi alla squadra femminile rendendosi ridicolo, aveva gareggiato per 3 stagioni nella squadra maschile.
R. Lorenzetti.
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giovithunder · 2 years
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Recensione di Le cattive di Camila Sosa Villada - un libro che descrive la tragedia di essere trans in Sudamerica
“Nutrirsi solo di pane deforma il corpo, lo rende triste. L’assenza di colore nel cibo è triste e demoralizzante.” Le cattive di Camila Sosa Villada è stata l’ultima lettura condivisa con le mie amiche per il nostro bookclub amatoriale, nato per gioco nella nostra chat WhatsApp. Si tratta di un libro in parte autobiografico che ci racconta com’è la vita quando si è transessuali e l’unico modo per…
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blogitalianissimo · 2 months
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Per me la polemica non sta in piedi solo per il fatto che in Algeria non si può fare il cambio di sesso sui documenti od in modo medico, è persino illegale essere persone LGBT per cui anche transessuali. Oltre al fatto che non credo siano una manica di pirla, i medici delle Olimpiadi o chi studia il regolamento. Stiamo facendo, su giornali e politica, una classica pagliacciata italiana da farci ridere dietro.
Io ti giuro, mi verrebbe da ridere pensando a questi che davvero hanno dipinto l'Algeria come "la patria del wokismo" se non fosse che la gente ci crede davvero a 'ste stronzate, e che ci è andata di mezzo una donna e atleta che stanno umiliando per pura propaganda.
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anchesetuttinoino · 3 months
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"Il treno arcobaleno dell'inclusività sulla Metro A di Roma è finalmente entrato in servizio. Intende celebrare il gay Pride". Non sono un grande frequentatore di mezzi pubblici, ma da che ho memoria non mi pare che a L-lesbiche, G-gay, B-bisessuali, T-transessuali, Q-qulattoni? sia mai stato impedito di accedervi. A noi cittadini che ci identificavamo come non vaccinati, invece, è stato vietato l’accesso ai treni dell'inclusività per tutto il periodo pandemico. Auspichiamo dunque che Atac allestisca anche un treno No-vax Pride, affinché in tempo di future pandemie non serva un codice a barre per salire e il conducente sia immune da bollori improvvisi. Per quanto riguarda l'allestimento, in luogo dell'arcobaleno e della Schlein che canta Bella Ciao, per le carrozze esterne suggerisco gigantografie di Capua, Parenzo, Burioni, Bassetti, Lucarelli, Speranza etc, con la scritta: Io non posso entrare.
Via Arsenale k
👏👏👏👏
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crazy-so-na-sega · 2 months
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Lettera aperta - Olimpiadi
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La cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi è la rappresentazione plastica di come certi eventi di caratura internazionale siano un’operazione di indottrinamento delle masse, volta ad attuare una riformattazione dei costumi, se non antropologica, delle cosiddette società occidentali.
Malgrado il dietro front di chi lancia il sasso per poi nascondere la mano con l’incalzare delle polemiche, alludendo a margine delle scuse ufficiali che la disposizione attorno a un tavolo di transessuali agghindati ad arte per l’occasione, manco le Olimpiadi siano il Carnevale di Rio de Janeiro, non sia una caricatura blasfema dell’Ultima Cena rappresentata dal Da Vinci, ma secondo la direttrice della comunicazione delle Olimpiadi Anne Descamps e Thomas Jolly, il direttore artistico (se così possiamo definirlo) della cerimonia, si voleva invece educare alla tolleranza e alla comunione.
Le Olimpiadi quali giochi che si svolgevano in Grecia iniziavano con celebrazioni religiose in favore di Zeus e si concludevano con la premiazione degli atleti vincitori, vennero riprese in epoca moderna a fine ‘800, ma sempre hanno conservato un universo estetico e simbolico arcaico proprio di quella civiltà ellenica che ha permeato l’Europa: dalla fiamma olimpica alla traslazione in altre nazioni a testimoniarne l’universalità.
E con la competizione insita nella natura dell’essere umano di confrontarsi con avversari al proprio pari, si veicolava un’immagine di sé salubre, forte ed atletica. E quindi indiscutibilmente bella. Perché nonostante le infezioni culturali contemporanee che propinano un relativismo tout court, esiste un canone oggettivo della bellezza, che la classicità ci suggerisce da tempi immemori che è rappresentato dall’armonia delle forme e da un ordine che è sintesi dell’unità che domina la diversità.
Bellezza, ordine, sostanza e FORMA. Ciò che abbiamo interpretato e riprodotto in tutti gli ambiti e in ogni epoca. Fino ad oggi. Perché noi siamo europei e proveniamo da una Civiltà.
Di contro, ciò che più di ogni altra cosa mina l’esistenza di una civiltà è l’informe. Perché l’assenza di Forma genera una sostanza malata. E là dove la sostanza è malata, la bellezza non può trovare posto e si finisce inesorabilmente per imbruttirsi. Prima nel singolo, poi nella moltitudine e infine nella società. E quindi si avvia il declino di una civiltà in decadenza.
E quando una società è decadente si può arrivare ad assistere all’esibizione della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi con un personaggio come Barbara Butch investita dal ruolo di frontman. 
Conferitole recentemente il premio di personalità LGBT dell’anno per via della moltitudine di battaglie coraggiosissime a difesa delle minoranze arcobaleno condotte temerariamente al fianco di pressoché tutte le multinazionali, dei magnati della finanza e del mainstream globale. Allora comprendiamo perfettamente che il concetto di Forma quale riflesso di bellezza e di un ordine superiore suggeritoci dalla classicità dei greci, quegli europei che hanno dato vita alle Olimpiadi nel 776 a.C., difficilmente possa attecchire su chi come Barbara Butch conduce audacemente crociate in difesa de “l’accettazione dei grassi”. 
Perché l’immagine della cerimonia inaugurale in salsa woke è la più fulgida rappresentazione di come sia ripugnante l’esaltazione delle devianze promosse da chi essendo informe per natura, ha in spregio tutto ciò che essendo bello e giusto secondo natura, costituisce saldezza e ancoraggio: la famiglia e la Nazione, la Cultura e l’identità.
L’agenda cosmopolita della società aperta in fase di consolidamento mira alla distruzione di questi cardini e opera attraverso il condizionamento sociale di una propaganda che si fa sempre più spinta e pervasiva.
Nell’industria dell’intrattenimento, quella cinematografica, musicale o sportiva come in questo caso, ormai è prassi ordinaria rendere espliciti aspetti occulti di un certo misticismo sinistro: dall’ostentazione di modelli devianti per giungere all’esposizione di immagini sempre più spesso esplicitamente sataniste.
Ci chiediamo se eventi come Eurovision, Berlin Fashion Show e Super Bowl ad esempio attraverso performance altamente simboliche, non siano rivelatrici di un retroterra “esclusivo” che rappresenta egregiamente Sodoma e Gomorra: costumi BDSM, ballerini vestiti da donna in perizoma, cantanti che si esibiscono nudi, sesso omosessuale di gruppo praticato in un bagno sporco, croci rovesciate, streghe e demoni che si accoppiano al centro di un pentagramma, adulti che posano davanti alle cineprese con genitali esposti in presenza di bambini.
Vorremmo esimerci anche solo dal pronunciare certe oscenità per via della natura scabrosa di certi contenuti, se non fosse che vengono trasmesse in mondovisione sintonizzando centinaia di milioni di ascoltatori, sdoganando e normalizzando un passo alla volta le più infime degenerazioni dell’uomo mascherate da creatività, arte e inclusività.
Una poderosa macchina di propaganda mondiale che aspira a cancellare le identità nazionali e sovvertendo le religioni, i costumi e le tradizioni dei popoli, mira a scalzare ciò a cui siamo profondamente legati con lo squallore di una “cultura” globale indifferenziata che si esibisce in tutta la sua ripugnanza.
Ferocemente
-Kulturaeuropa
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diceriadelluntore · 1 year
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Storia Di Musica #283 - Janes' Addiction, Nothing's Shocking, 1988
La storia di questa band varrebbe la pena di raccontarla per tanti motivi. Ma quello delle copertine controverse, che ho scelto come tema che lega i dischi di Luglio, sembra perfetto per loro. Infatti bastò il primo, memorabile, disco della loro breve e tormentata carriera per passare alla storia come uno dei gruppi più irriverenti e iconoclasti della musica. Ma andiamo con ordine. Tutto inizia a metà anni ’80, a Los Angeles, quando Perry Farrell, originario di New York ma affascinato dal Mito californiano, che cantava in un gruppo “terrificante”, gli Psi Com, conosce Eric Avery, bassista che gli era stato presentato per coprire il posto vacante nel suo gruppo d'origine. C’è subito intesa, e cercando nei circuiti underground dove suonavano mettono insieme una band con il batterista Stephen Perkins e il chitarrista Dave Navarro. Navarro e Farrell hanno una tragica storia comune: sono entrambi orfani di madre, ma mentre quella di Farrell morì suicida quando lui aveva solo 4 anni, quella di Navarro fu assassinata, assieme alla zia, dal suo compagno di quel periodo. Farrell divide il suo appartamento con la sua migliore amica, Jane Bainter, che in quegli anni viveva una devastante tossicodipendenza da eroina. Per aiutarla a uscirne, le dedicarono il nome della nascente band, Jane’s Addiction. Sin da subito emergono due aspetti: il primo, pur rifacendosi all’hard rock degli anni ’70, la loro musica è un bizzarro ed eclettico mix con il glam, innesti funk, ma anche deliberati ganci new wave e rock’n’roll degli anni d’oro; dall’altro diventano grazie alle loro esibizioni gli eroi musicali di tutta una serie di “emarginati” losangelini, il gruppo preferito di prostitute, transessuali, spacciatori, junkies, bikers di dubbia fama che fanno la fila nei locali per vederli suonare. Sono l’attrazione principali di due club, lo Scream e il Roxy, e proprio al Roxy registrano il loro primo disco, Jane’s Addiction, che esce nel 1987. Un live che ha una stupenda prima parte tutta acustica, affascinante e decadente, il clou è il medley Rock’N’Roll (dei Velvet Underground) / Sympathy ( si proprio quella For The Devil dei Rolling Stones) / Jane Says, autografa, che è dedicata alla Jane del loro nome; la seconda parte, si esprime invece in un urticante hard rock che si rifà a Hendrix e ai Led Zeppelin, una scarica elettrica violentissima. Firmano per la Warner Bros. e nel 1988 esce Nothing’s Shocking. Il titolo è fatto apposta sia per la copertina, sia per il suono, in parte davvero rivoluzionario, che la band di Farrell sprigiona. Dico subito una cosa: per via di una pretesa esagerata sulla royalties di Farrell, il disco rischiò di non essere mai pubblicato, e in parte fu registrato in una sorta di tensione permanente tra i membri del gruppo, grazie anche alle cure di Dave Jerden, grande produttore di Talking Heads, David Byrne, Frank Zappa, Mick Jagger, The Rolling Stones. Tuttavia la situazione andò piano piano risolvendosi, e l’album poté essere pubblicato.
Farrell pensò da solo alla copertina: una scultura di gemelle siamesi, legate al fianco e alla spalla, a seno nudo su una sedia a dondolo con la testa in fiamme. Chiese aiuto agli uffici grafici della Warner Bros. che inviarono degli artisti, per creare la scultura, ma - dopo aver imparato a crearle da solo osservandole da vicino - li ha licenziati e ha creato lui stesso l'opera d'arte. "L'idea è nata da un sogno che ho fatto", ha ricordato. Fondamentale fu il supporto della sua fidanzata di allora, Casey Niccoli, il cui calco del corpo forma il corpo delle gemelle. La copertina, diventata in seguito iconica, fu rifiutata allora da nove delle undici principali catene di negozi di dischi, che vendevano materialmente il disco solo con una sovraccopertina di cartoncino marrone. Musicalmente, il disco è dirompente, un concentrato di oscurità, droga, violenza ma che ha una luce di speranza in fondo al tunnel, di evasione e di libertà. Si inizia con Up The Beach, dallo storico giro di basso e dalla chitarra di Dave Navarro a ricamare con dei sontuosi ghirigori psichedelici, ricorda a tutti che dopo tutto siamo in California. Ocean Size, potentissima, e Had A Dad diventeranno inni dei loro concerti; Ted, Just Admit It è la prima genialata: il Ted del tiolo è Ted Bundy, tristemente famoso serial killer, famoso anche per l’uso clamoroso che fece della TV per diventare un personaggio. Vengono infatti usate alcune sue dichiarazioni in questo brano di metal moderno da oltre 7 minuti, con Farrell che grida “Sex is violent!”. Standing In The Shower Thinking e Summertime Rolls sono portentose, scritte da Eric Avery che qui proietta la lezione di Peter Hook dei Joy Division, suo eroe musicale, nella Los Angeles di fine anni ’80, e Navarro, meno pirotecnico, per fare un esempio, del suo omologo Slash dei Guns’N’Roses, ma mi permetto di sottolinearne una musicalità più eclettica. Mountain Song diviene l’inno dell’alternative metal (definizione che le riviste coniano proprio per loro). C’è pure il tempo per qualche scherzo, come il funky- jazz di Idiots Rule (dove il loro amico Flea, futuro famosissimo bassista dei Red Hot Chili Peppers suona la tromba) e Thank You Boys. Rimangono due canzoni che facevano già parte del primo live: Pigs In Zen, con Navarro che omaggia Jimmy Page e quella musica così muscolare e la ripresa della canzone che scrissero per la cara Bainter, Jane Says. Chiaramente un omaggio a Lou Reed, il re indiscusso di quel tipo di racconto (riferimento alle sue splendide Candy Says o Stephanie Says), Perry Farrell racconta della devastata vita di Jane, tra il suo magnaccia Sergio, l’eroina, la prostituzione, ma alla fine Jane dice: “non sono mai stata innamorata\non so cosa voglia dire.\So solo quando mi vogliono\e li voglio se mi vogliono\so solo se mi vogliono\S’incazza\e inizia a urlare\cerca di tirarmi un pugno\ma manca il bersaglio,\non ha intenzione di farmi male\è solo che non sa cos’altro fare". Il disco è osannato dalla critica e viene nominato persino ai Grammy Awards. La band tuttavia è sempre sull’orlo dello scioglimento, nonostante la Warner Bros li costringa a scrivere un secondo disco. Ritual De Lo Habitual ha nuovamente la copertina censurata, tre corpi di donne nudi in copertina, in riferimento alla canzone più famosa del disco, Three Days, 11 minuti del rock duro più creativo di fine anni ’80. Prima di sciogliersi, i Jane’s Addiction lanciano Lollapalooza, il festival itinerante con cui aprono le porte a una nuova generazione alternativa, ma che oggi ha perso buona parte di quel messaggio. Si riformano nel 1997, dopo che Farrell ha fondato i Porno For Pyros, e pubblicano Kettle Whistle, si risciolgono, nel 2003 ci riprovano con Strays ma a fine 2004 definitivamente rinunciano. Rimangono una figura determinante per l’evoluzione della musica rock alternativa, e sentendo come suonano è facile capire ancora oggi fu tanto affascinato dalle due gemelle siamese nude, che al posto dei capelli avevano dei bigodini, che si incendiavano meglio per fare una foto più appariscente.
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jose-rossetti · 8 months
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TRANSUMANI e TRANSESSUALI. Silvana De Mari
Può non esservi simpatica ma sicuramente ma sicuramente vale più di tutti i conduttori dei tali show del Main stream.
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principiodiverita · 5 days
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DISCRIMINAZIONE LGBT, ATTI FRAUDOLENTI, LAVORO SPORCO, MENZOGNE E MANIPOLAZIONI. RACCOMANDAZIONE, CORRUZIONE E ALTE POLTRONE REGALATE A PSICHIATRICI GRAVI, COMPROVATI, INCAPACI, CHE SI RICONFERMANO TALI AD OGNI OCCASIONE. GABRIELLA BON IN ASSOLUTO.
CRIMINALI, LADRONI, MAIALI, INAFFIDABILI, TROGLODITI, BUONI A NULLA.
SI VIOLANO DIRITTI, LEGGI E SI PROPONGONO CON INSISTENZA FINTE OPPORTUNITÀ DI LAVORO IN CAMPO SOCIALE E SANITARIO.
DOVE VIGE IL RAGGIRO, LA MENZOGNA PATOLOGICA, LA MANIPOLAZIONE E L'ASSENZA DI RESPONSABILITÀ E DI COSCIENZA.
NESSUNA MERITOCRAZIA. LA VECCHIA PECORONA E PUTTANA SCEGLIE PER ALTRI GRADIMENTI CHE NON HANNO NIENTE A CHE FARE CON REQUISITI E QUALIFICHE.
NON SI POTEVA ASPETTARE ALTRO DA UNA CHE RACCOMANDATA CI È NATA E CRESCIUTA E HA VISSUTO IN TAL MODO PER 70 ANNI, NONOSTANTE LE EVIDENTI INCAPACITÀ E ANCORA DI PIÙ LA COMPROVATA INAFFIDABILITÀ.
I PIÙ SPUDORATI CRIMINALI, TUTTI BRAVI CON I MILIONI DI SOLDI RUBATI, GIOCANDO CON LA VITA DEGLI ALTRI E ROVINANDOLA A PROPRIO PIACIMENTO, SFRUTTANDO IL FINTO BUONISMO CHE COOPERATIVE SOCIALI E CONSORZIO DANNO MA VIOLANDO DIRITTI E LEGGI, FACENDO IN MODO DI NON DARE NEANCHE IL RISARCIMENTO DOVUTO PER I DANNI INTENZIONALMENTE ARRECATI ALLA VITA ALTRUI, NON ALTRO PER ASSOLUTA CRUDELTÀ.
CHE VI FACCIANO FUORI UNO A UNO.
EMERITA FECCIA E NULLITÀ. MONNEZZA UMANA.
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dionysman · 2 months
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Questa è tra gli esempi di malati mentali attualmente iscritti all'albo e abilitati, che deliberatamente rovinano la vita altrui e sono comprovatamente disturbati e incapaci in tutto il loro essere, non solo a livello professionale.
PSICOLOGA PSICOPATICA CHE MERITA CURE ADEGUATE PIUTTOSTO CHE L'ABILITAZIONE.
FATTA AD IMMAGINE, SOMIGLIANZA, CRIMINALITÀ E ASSENZA DI COSCIENZA, ONESTÀ E DIGNITÀ ESATTAMENTE COME GABRIELLA BON.
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stomacoamore · 1 year
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(Dedica nel libro)
Dedica d’Amore
In Dedicazione e Amore a tutte quelle donne, a tutte quelle streghe, emarginate, reiette, folli, alle poetesse, alle scrittrici, alle malocchiate, portatrici di scompiglio e caos, a quelle che come Lilith hanno compiuto passi sopra e oltre l’uomo, a quelle che come Artemide hanno saputo dire No e hanno saputo punire, alle impunite, alle sofferenti, alle ardenti, a chi ha amato tanto e tantə ed è stata messa al rogo, a chi non ha voluto amare ed e’ stata costretta comunque a rinunciare al suo corpo e poi e’ stata messa al rogo, a chi non ama per niente, a chi ha altri interessi ed e’ stata messa al rogo, a chi ama tanto se stessa e non desidera generare, a chi non riesce ad amarsi, a chi desidera generare ma non ne ha la possibilità, a chi ha perso l’amore, a chi non lo ha mai trovato, a chi ha subito l’amore, a chi ha perso suoi figli, a chi ha scelto di perderli, a quelle donne intelligenti che non si sottomettono, che ragionano, che hanno personalità, a chi ha più di una personalità e che ne nasconde ogni lato inaccettabile, a chi ha ricevuto schiaffi e ha risposto, a chi non e’ riuscita a rispondere, a chi maledice gli uomini, a chi benedice e protegge le donne, a chi odia e combatte il patriarcato, a tutte quelle sagge donne che hanno appreso dalla sofferenza, alle sciamane prese per matte , alle matte, alle disturbate, alle sopravvissute dalla guerra di genere, alle donne transessuali, agli uomini transessuali, alle lesbiche, alle bisessuali, alle persone non binarie, alle persone intersessuali, ai de-generatə, a quelle lesbiche e omosessuali costrettə a violenza eterocispatriarcale, che recitano una falsa identità, costrettə allo stupro della normatività eterosessuale, alle prostitutə, a chi e’ fuggitə da casa per trovare nella strada un nido, a chi è per caso cadutə da un ponte, a chi è stato lanciatə dal balcone nella lontana steppa. A tuttə noi messi al rogo, a quel fuoco che la società ci ha imposto per purificarci dai nostri “peccati”, all’ olocausto fallito dei clerici e dei nazisti. No! Non ci hanno sterminato e non ci stermineranno mai. A quel fuoco che ci scotta ma che non sembra mai bruciarci, a quel fuoco che non ci ammazza perché siamo streghe, a quellə che invece sono mortə e poi risortə nelle nostre vite, nelle nostre urla e nelle nostre lacrime. Alle storie vissute. A noi, streghe di Libertà, dedico il mio libro, sorto in momenti di resistenza alla tortura e alla violenza maschile spietata; composto di senso ed editato nella rielaborazione, nell’Amore e nel Rispetto.
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schiusuramentale · 1 year
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Rispetto per tutti eh, ma qualcuno mi spiega per quale stracazzo di motivo all'improvviso Tumblr mi ha riempito i per te di transessuali? 😐😐😐
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bicheco · 1 year
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Che bella storia
Immaginate se tra una settimana il buon Patrick Zaki venisse trovato in fin di vita, strafatto di cocaina, al centro di un mega festino hard affollato di transessuali. Tipo Lapo, per capirci.
Non sarebbe fantastico? Bellissimo, meraviglioso e poetico insieme. Un qualcosa di destabilizzante che però ci rigenera perché metterebbe in discussione tutto quanto. Uno shock mentale e spirituale che rimescola le carte e ci restituisce, sbattendocela dritta in faccia, la dimensione del dubbio, il dubbio su ogni cosa, su ogni convinzione e su ogni persona: prima di tutto verso noi stessi.
Io ci spero: dai Patrick, sorprendici!
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cosevita · 1 year
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Alessia Bergamo vuole spiegare come stanno le cose nel mondo delle transessuali. Ma lei non si è sempre trovata nella posizione di "conquistare facilmente" le persone, anzi. Quando annunciò ai suoi genitori le sue intenzioni nella vita, non ebbe alcun sostegno.. Guarda la sua storia completa su YouTube:
» https://youtu.be/fexO0HaTnoM
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