#Tornabuoni Milano
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GIANNI DOVA. Vita reale e magia cromatica
Artista poliedrico Gianni Dova attraversò le correnti artistiche del suo tempo, dall’Astrazione Geometrica, allo Spazialismo, alla Pittura Nucleare e al Surrealismo
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Album Visconti
La vita e le opere in 221 fotografie
a cura di Caterina d'Amico de Carvalho
con una intervista di Lietta Tornabuoni a Michelangelo Antonioni
Grafica a cura di Salvatore Gregorietti Unimark
Sonzogno, Milano 1978, 284 pagine, 20x25cm,
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Un libro unico sulla vita del grande regista con foto inedite e mai viste. Il tutto corredato con note autobiografiche scritte con inusitato rigore.
13/10/24
#Album Visconti#Luchino Visconti#221 fotografie#photography books#Michelangelo Antonioni#fashionbooksmilano
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I protagonisti di allora sbarcano a Striscia la Notizia
I protagonisti di allora sbarcano a Striscia la Notizia Drive In festeggia 40 anni (la prima puntata della mitica trasmissione andò in onda su Italia 1 nel 1983) e per l'occasione torna eccezionalmente in tv. Alcuni dei protagonisti saranno ospiti a Striscia la notizia a partire da lunedì 25 dicembre, dando vita a un inedito crossover tra i due più famosi programmi di Antonio Ricci. I conduttori Ezio Greggio (anche lui star di Drive In) ed Enzo Iacchetti, accoglieranno alcuni interpreti del rivoluzionario varietà degli anni Ottanta e, insieme, faranno rivivere le gag più famose. Da Nino Formicola, il Gaspare del duo Gaspare e Zuzzurro (ospite il 25 dicembre), a Carlo Pistarino (26 dicembre), da Edoardo Romano e Mirko Setaro dei Trettré (27 dicembre) a Francesco Salvi (28 dicembre), fino a Massimo Boldi (30 dicembre), protagonista di Bold Trek, parodia di Star Trek. I festeggiamenti proseguiranno con l'anno nuovo: il 1° gennaio l'ospite d'onore sarà la cassiera del Drive In Carmen Russo, il 5 arriverà la professoressa Olga Durano, mentre il 6 toccherà alla coppia Enrico Beruschi e Margherita Fumero. E tanti altri ancora. Andato in onda su Italia 1 dal 1983 al 1988, Drive In – recentemente definito in un convegno in Università Cattolica "la trasmissione che ha cambiato la storia della tv" – era una caricatura delle abitudini degli italiani e della società dell'epoca, un programma comico e satirico che ha irriso e messo alla berlina protagonisti, mode e personaggi di quegli anni. Una parodia dell'Italia del riflusso, dell'edonismo reaganiano e della Milano da bere. Trasmissione divenuta un cult della televisione, ha lanciato alcuni dei comici italiani oggi tra i più celebri. Federico Fellini, Umberto Eco, Giovanni Raboni, Beniamino Placido, Oreste Del Buono, Omar Calabrese, Luciano Salce, Lietta Tornabuoni, Maurizio Cucchi, Angelo Guglielmi e tanti intellettuali e artisti dell'epoca definirono Drive In «la trasmissione di satira più libera che si sia vista e sentita per ora in tv» e «l'unico programma per cui vale la pena avere la tv». Drive In è stato descritto da Antonio Ricci come «una macedonia di generi, una via di mezzo tra sit-com, varietà, effetti speciali, satira politica, parodie, gag, barzellette, tormentoni».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Tornabuoni Arte"
Giovedì 30 novembre 2023, Roberto Casamonti nella Galleria Tornabuoni Arte sul Lungarno Cellini, con il suo coinvolgente entusiasmo, ha presentato l’Antologia scelta 2024, che immancabilmente raccoglie le opere di Arte moderna e contemporanea più significative e importanti selezionate nel corso dell’ultimo anno, frutto dell’attento lavoro di ricerca della Tornabuoni Arte e del suo staff durante tutto il 2023.
Le opere sono state presentate nella sede istituzionale di Firenze Lungarno Cellini, 3 e durante tutto l’anno 2024 nelle altre sedi italiane di Milano, Roma e Forte dei Marmi.
Dal 12 dicembre, proprio nella sede milanese verrà presentata infatti una selezione di circa 30 delle opere più rappresentative del catalogo Antologia moderna e contemporanea.
L’Antologia scelta 2024 ha come prefazione un interessante saggio dal titolo Cronistoria, a firma della storica dell’Arte Sonia Zampini, che introduce al ricco apparato fotografico, oltre che alle accurate schede delle singole opere.
La mostra segue idealmente il percorso tracciato da Zampini nel suo testo, un percorso che attraversa il Novecento fino ai giorni nostri, scandito in periodi definiti, che tiene conto di come “la Storia dell’Arte sia espressione diretta del divenire dei tempi, in grado di persistere e mantenere vivo il suo respiro nel trascorrere degli accadimenti.”
La Storia d’altronde “determina il contesto in cui crescono e si affermano le definizioni del pensiero e le espressioni intellettuali e artistiche ad esso collegate.”
L'Antologia scelta 2024 è un'importante occasione per ammirare alcune delle opere più significative dell'Arte moderna e contemporanea.
La Mostra offre un'ampia panoramica delle tendenze artistiche che hanno caratterizzato gli ultimi cento anni, e rappresenta un'occasione preziosa per conoscere le opere di alcuni dei più grandi artisti del XX e XXI secolo.
La Mostra Antologia scelta 2024 presenta un'ampia selezione di opere di Artisti italiani e internazionali di Arte moderna tra cui :
Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Amedeo Modigliani, Marc Chagall, Pablo Picasso, Henri Matisse, Salvador Dalí, René Magritte, per l'Arte contemporanea : Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Jeff Koons, Damien Hirst, Gerhard Richter, Sigmar Polke, Cy Twombly, Anselm Kiefer, Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Mario Schifano, Lucio Fontana, Piero Manzoni
La mostra Antologia scelta 2024, inaugurata a Firenze giovedì 30 novembre 2023, resterà aperta fino al 27 novembre 2024.
La Mostra Antologia scelta 2024 a Milano sarà inaugurata il 12 dicembre 2023 e resterà aperta fino al 27 novembre 2024.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo Città di Firenze Cultura
Ufficio Stampa
Davis & Co.
Borgo degli Albizi, 14 - 50122 Firenze
Tel. +39 055 2347273
e.mail: [email protected] / www.davisandco.it
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Alighiero Boetti
a cura di Annemarie Sauzeau
Tornabuoni Art, Paris
Federico Motta Cultura, Milano 2010, 240 pagine, rilegato,24 x 30 cm., 240 ill. b/n e col., testo Italiano, Inglese e Francese, ISBN 9788871796451
euro 90,00
email if you want to buy :[email protected]
Mostra Parigi, Galleria d'arte moderna e contemporanea Tornabuoni, 18 marzo - 5 giugno 2010.
Son dovuti trascorrere una decina di anni dopo la sua prematura scomparsa (nel 1994 a soli 53 anni), perché Alighiero Boetti fosse pienamente riconosciuto un innegabile maestro dell'arte concettuale. Tuttavia la sua opera è difficile da delimitare, da riassumere in un'unica formula, e ciò causa delle grandi novità e delle complessità che essa racchiude. Il catalogo racchiude le sue opere più importanti: dai celebri quadrati magici ai giochi di parole, dai dipinti alle installazioni.
29/09/22
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#Alighiero Boetti#art exhibition catalogue#Tornabuoni Art Paris 2010#arte concettuale#Annemarie Sauzeau#art books#contemporary art#fashionbooksmilano
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GLI ANTENATI DI ASTERIX E OBELIX SONO ITALIANI
GLI ANTENATI DI ASTERIX E OBELIX SONO ITALIANI
Il fiorentino Luigi Pulci (1435-1484), cortigiano di casa Medici, è stato ambasciatore a Milano, Napoli e Venezia per il condottiero Roberto Sanseverino. I suoi resti sono stati sepolti in terra sconsacrata perché ateo convinto. Per divertire Lorenzo il Magnifico e la madre di lui Lucrezia Tornabuoni ha scritto un poema che faceva la parodia dei romanzi cavallereschi, come le gesta di Orlando, re…
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Luminary Lecture Series
Fatos Ustek and Manuela Moscoso from Liverpool Biennial
Wed 9 October 5 - 6.30 pm Auditorium (lower ground)
Liverpool School of Art & Design, LJMU*
Starts with a drinks reception at 5 pm. Booking not required.
Join us for a conversation with Liverpool Biennial's newly appointed Director Fatoş Üstek and Liverpool Biennial 2020 curator Manuela Moscoso. Liverpool Biennial 2020 starts by looking at the body, and its possible futures, from the inside out. The central anchoring point of these queries is Liverpool: the visible and invisible dynamics of this historic port are taken as portents for the future body. The stomach can be thought of as the port to the gut, a site where the outside environment comes to dock. The stomach, like the heart, is a muscle. It is the place where what we ingest becomes part of our bodies: substances are slowly transformed by muscular mechanics and chemistry. Liverpool’s port is the world ́s first commercial enclosed wet dock; it stands for the movement of physical goods, the transport and separation of bodies, protection, control and connection, as well as incessant exchange of information and knowledge. *Liverpool School of Art & Design, Liverpool John Moores University, Duckinfield Street, Liverpool L3 5RD Fatoş Üstek (b.1980, Turkey) is Director of Liverpool Biennial, jury member for the Turner Prize 2020 and external member of the acquisitions committee for the Arts Council Collection (2018-2020). She is recipient of the curatorial fellowship at Tornabuoni Art, London (2018) and curator of Do Ho Suh’s largest UK commission (2018-2020) by Art Night and Sculpture in the City. She formerly acted as director and chief curator of DRAF (David Roberts Art Foundation), curator of miart Talks 2018, Milano; Art Night 2017, East London; and fig-2: 50 projects in 50 weeks (2015), ICA Studio, London. Üstek is contributing editor to Extra Extra and chief-juror for the Celeste Prize 2017. She is founding member of the Association of Women in the Arts (AWITA); trustee of Art Night; member of AICA UK; and ICI Alumni. She curates, lectures and publishes internationally, recently at Sotheby’s, Goldsmiths College, RCA and in art magazines such as Mousse, L’Officiel and Camera Austria. Manuela Moscoso (b.1978, Ecuador) joined the Biennial from Tamayo Museo in Mexico City, where she was the Senior Curator. Moscoso was the adjunct curator of the 12th Cuenca Biennial and the co-curator of the Queens International 2011 biennial. In 2012 she was appointed co-director of Capacete, a residency programme based in Brazil where she also co-ran the curatorial programme Typewriter. Moscoso has collaborated with CA2M, Di Tella, MAM Medellin, Museo de Rio, RedCat and Fundació Miró among other institutions.
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Medici 2: ultime due puntate ( quando la serie riuscì pure a farmi commuovere)
Partita sotto i peggiori auspici ( per me) dopo la prima stagione non convincente e un inizio della seconda quasi fastidiosa, negli ultimi 4 episodi I Medici incassa il mio piacevolissimo e meritato applauso.
Ovviamente ci sono ancora cose che non vanno ( buchi di trama e soap opera per dire le due più gravi) ma ritengo che siano perdonabili in virtù dell’escalation degli ultimi episodi.
Dopo un imbarazzante ritorno all’ovile per Francesco Pazzi ( imbarazzante per la scusa per cui l’ha fatto, non per l’azione), arriva il momento tanto atteso:
Congiura e Assassinio dei Medici. Francesco e suo zio si mettono d’impegno per questo omicidio, mettendo di mezzo il Papa, Montesecchi, Milano I puffi .
è stato interessante notare come il piano non solo non sia andato liscio subito, ma come anche le complicazioni morali di un assassinio in Chiesa, abbia reso il tutto molto credibile e realistico. Niente coltello dal nulla e puff tutto finito. Niente assassino sbucato da chissadove e sbam, tutto finito.
Hanno fatto vedere il piano passo per passo, complicazione per complicazione, e questo mi ha fatto enormemente piacere. Lo hanno reso perciò coinvolgente anche per noi spettatori.
NOTA DI DEMERITO: Ora... Lorenzo era rimasto da solo contro 3 tizi armati. Tre. Come è possibile che in TRE non siano riusciti ad ucciderlo? E lo so che la trama lo prevedeva, ma qui la mia sospensione dell’incredulità è andata a bere direttamente per sopportare il colpo.
Bellissima anche la tensione che gravitava in quella scena, dove i personaggi SAPEVANO che qualcosa non andava, qualcosa non tornava...ma non hanno capito cosa, finchè non è successo. Red wedding? Eh si, inconsciamente mi ha fatto pensare alle Nozze Rosse di GoT, quando Piogge di Castamere comincia a suonare e noi vediamo Cat che lentamente capisce che è tutta una trappola. Qui invece siamo Guglielmo Pazzi, Lucrezia Tornabuoni persino Lucrezia Donati che annusano il tranello ma ahimè...è tardi.
Ho letto in giro che la morte di Giuliano è stato per qualcuno uno spoiler. Gente, parliamone. Se non sapete la Storia non date la colpa agli spoiler, ma alla vostra ignoranza. Perchè se è comprensibile che non conosciate la famiglia Medici e tutto ciò che gli gravita attorno, non è comprensibile che chi lo sa passi per essere malvagio spolieratore. Quindi, studiate la storia e rompete meno!
Io in realtà non sono rimasta triste o sconvolta per questa morte: un po perchè già lo sapevo, un pò perchè il personaggio di Giuliano non mi affascinava un granchè. Per i miei gusti ha avuto una caratterizzazione troppo regolare ( libertino, amante del vino, geloso del fratello ecc ecc) rimanendo per tutta la stagione su questo schema.
Incredibilmente il mio vincitore morale di queste due puntate finali è Lorenzo. Finalmente uscito dall’aura di pio, santo e tanto caro e buono, si può vedere l’anima vendicativa e cattiva di questo personaggio. Non mi piacciono i caratteri prevedibili e fissi ma quelli grigi, complessi e tormentati con cui posso empatizzare di più. Daniel qui, mi mostra un Lorenzo degno di nota ( forse la sua performance migliore dei Medici) che non ascolta la moglie e il suo amico Sandro nel fermare la distruzione dei Pazzi, ma butta la benzina sul fuoco. Bravo Lorenzo! Ed qui è arrivato il momento dove mi sono commossa lol:
Lorenzo al capezzale di sua nonna ( la mai troppo compianta Contessina, vera donna dei Medici) che gli raccomanda di perseguire il bene, la pace. Certo, nella realtà quando la nonna muore, Lorenzo di anni ne ha 24, ma passiamoci sopra. Queste parole sono quello che guida il giovane Medici per tutta una vita ( anche a costo di andarmi a noia) e che spiega il motivo per cui Lorenzo cerca questa benedetta pace con i Pazzi. Ed è qui che la vita e la storia lo frega: Pur avendo ottime intenzioni e quindi dando per scontato che se sei buono, gli altri sono buoni con te, la realtà è ben diversa. Non importa se il messaggio che ne esce è condiviso dal pubblico o no. L’importante per me è che i Medici abbia lanciato un messaggio, abbia buttato in campo una domanda, senza limitarsi a raccontare una storia di Banchieri.
NOTA DI DEMERITO: Ma quanto è bella la ferita al collo di Lorenzo che in un inquadratura gronda sangue e in quella dopo è chiusa? Per poi riaprirsi nell’ inquadratura successiva? POESIA
Le due cose che invece non mi sono piaciute sono state:
1) il discorso telefonatissimo del venditore in piazza pro Lorenzo. ( terribile)
2) l’esercito mandato dal Papa che è misteriosamente scomparso. Durante il caos della vendetta di Lorenzo erano fuori Firenze e poi sono scomparsi e nessuno li ha più nominati. Magia? o-o
Concludendo, devo rivedere il mio giudizio iniziale della serie perchè mi ha piacevolmente preso e fatto ricredere, grazie anche a queste ultime 4 puntate.
#medici#medici 2#lorenzo dei medici#medici masters of florence#medici lorenzo il magnifico#lorenzo il magnifico#giuliano dei medici#francesco pazzi#jacopo pazzi#storia#history#firenze#storia italiana#sere tv#medici the magnificent
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Via De' Tornabuoni. Firenze. Non c'è Milano che tenga. #natale #vie #firenze #florence #tuscany (presso Florence, Italy) https://www.instagram.com/p/Bq2sLG2Askx/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1umy8f3l218mv
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Informale. Dialogo tra Italia e Europa Tornabuoni Arte propone a Milano una ricca selezione di opere scelte di importanti artisti informali, italiani ed europei
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La vita privata di Leonardo da Vinci
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La vita privata di Leonardo da Vinci
“Grandissimi doni si veggono piovere dagli influssi celesti ne’ corpi umani molte volte naturalmente, e sopra naturali, talvolta, strabocchevolmente accozzarsi in un corpo solo bellezza, grazia e virtù, in una maniera, che dovunque si volge quel tale, ciascuna sua azzione è tanto divina, che lasciandosi dietro tutti gl’altri uomini, manifestamente si fa conoscere per cosa (come ella è) largita da Dio e non acquistata per arte umana.
Questo lo videro gli uomini in Lionardo da Vinci, nel quale oltra la bellezza del corpo, non lodata mai a bastanza, era la grazia più che infinita in qualunque sua azzione; e tanta e sì fatta poi la virtù, che dovunque l’animo volse nelle cose difficili, con facilità le rendeva assolute. La forza in lui fu molta e congiunta con la destrezza, l’animo e ‘l valore, sempre regio e magnanimo. E la fama del suo nome tanto s’allargò, che non solo nel suo tempo fu tenuto in pregio, ma pervenne ancora molto più ne’ posteri dopo la morte sua.”
Autoritratto di Leonardo del 1512
Così il Vasari ci descrive Leonardo da Vinci. E ci potremmo già fermare qui, parole più belle e piene non possono essere dette per descrivere il nostro grande Genio.
Ma l’intento non è quello di parlare delle opere di Leonardo, immense, ingegnose, avveniristiche, magnifiche, per le quali non basterebbe un’enciclopedia, e di alcune delle quali avremo modo di parlare più avanti.
L’occhio oggi si rivolge al Leonardo uomo, alla sua vita privata e personale, della quale ben poco è dato sapere.
Leonardo nacque il 15 aprile 1452 “alla terza ora della notte” nella cittadina di Vinci in Toscana, nella bassa valle del fiume Arno, in quello che era allora territorio della Repubblica fiorentina.
Il padre l’ebbe da Caterina, una donna di Anchiano, che sposerà poi un contadino.
Autoritratto di Leonardo del 1512
Figlio naturale del ricco gentiluomo Piero da Vinci, un notaio, trascorre i suoi primi cinque anni di vita nella borgata di Anchiano in casa della madre, per poi trasferirsi direttamente nella cittadina di Vinci in quella del padre, dei nonni e dello zio.
Nonostante fosse figlio illegittimo, il piccolo Leonardo viene accolto con gioia nella casa paterna, dove verrà allevato e educato con affetto. Quando Leonardo ha sedici anni il nonno Antonio muore e tutta la famiglia, dopo poco, si trasferisce a Firenze.
Piero intanto aveva sposato una ragazza sedicenne di nome Albiera; si sposò in totale quattro volte, avendo figli dai due matrimoni successivi: Leonardo si ritrovò così ad avere ben sette fratelli.
Ben presto, dopo essersi trasferito a Firenze, il padre, accortosi del talento del giovane, lo mandò a scuola dal Verrocchio. Il giovanissimo Leonardo mostra immediatamente il segno del proprio eccezionale talento, in un ambiente con fortissima concorrenza e così, in un clima di feroce invidia, nel 1476 gli viene rivolta un’accusa infamante.
La denuncia anonima del 9 aprile 1476, fu fatta pervenire agli Ufficiali di notte e de’ monasteri, preposti al buon costume, attraverso i “tamburi”, ovvero un sistema simile a quello della ruota degli esposti.
Il denunciante lasciava intendere che un giovane fiorentino, Jacopo Saltarelli (noto prostituto oltre che apprendista orafo e forse modello del pittore fiorentino) avesse un’intensa attività sessuale, probabilmente a pagamento, con diverse dozzine di uomini, tra i quali viene segnalato Lionardo di ser Piero da Vinci.
Leonardo ritratto da Francesco Melzi
“Notifico a Voi Signori officiali come egli vera cosa che Jacopo Saltarelli fratello carnale di Giovanni Saltarelli, sta con lui davanti al buco (il tamburo per le denunce); veste di nero è d’eta 17, o circa. El qual Jacopo va dietro a molte misserue et consente compiacere a quelle persone che richiegliono di simili tristizie. Et a questo modo à avuto a fare di molte persone, cioè servito parecchie dozine di persone delle quali ne so buon date, et al presente dirò d’alchuno; Bartolomeo di Pasquino orafo, sta in Vacchereccia; Lionardo di Ser Piero da Vinci, sta con Andrea de Verrocchio, Baccino farsettaio, sta da Or San Michele in quella via che v’è due botteghe grandi di cimatori, che va alla loggia de’Cierchi; ha aperto bottega di nuovo da farsettaio, Lionardo Tornabuoni, dicto il Teri: veste nero. Questi ànno avuto a soddomitare decto Jacopo”.
Il nome di Saltarelli era già noto alle autorità, perché un altro uomo era stato condannato per sodomia compiuta su di lui all’inizio di quello stesso anno; le accuse in questo caso furono però respinte in quanto non si prendevano in considerazione quelle avvenute per via anonima. La stessa accusa riappare, sempre in forma anonima, il 7 giugno, venendo ancora una volta respinta: il requisito legale per avviare il procedimento penale era difatti che fosse firmata.
Tali accuse potevano sì esser fatte in segreto, ma non anonimamente.
Si ipotizza anche che, poiché la famiglia di uno degli accusati, i Tornabuoni, era in stretti rapporti con Lorenzo de Medici, fu esercitata una certa pressione affinché la cosa fosse presto archiviata.
Della vita intima di Leonardo ben poco si sa. Nonostante il Maestro abbia lasciato innumerevoli scritti, in nessuno di quelli parla della sua vita personale.
Il mito che lo dipinge come omosessuale nasce proprio dalla falsa accusa rivoltagli e dalla quale, come scritto, fu assolto.
Una studiosa tedesca ha effettuato delle ricerche che, a sentir lei, ricondurrebbero il sorriso enigmatico della Gioconda non a Lisa Gherardini, ma a Isabella d’Aragona, duchessa di Milano.
Secondo la studiosa, Isabella sarebbe stata la sposa segreta di Leonardo e la musa ispiratrice della Gioconda, quadro che Leonardo tenne gelosamente con sé per tutta la vita.
Isabella, dopo la morte del marito Galeazzo Maria Sforza, avrebbe sposato in seconde nozze proprio Leonardo da Vinci, da cui avrebbe avuto cinque figli.
Una ricostruzione piuttosto fantasiosa, che trova il suo maggior punto di forza nella somiglianza tra Isabella d’Aragona ed il dipinto della Gioconda e non so su quali altri fatti basata, vero è che, per avere un riscontro, l’unico modo sarebbe quello di un esame sul DNA dei resti di Leonardo, Isabella ed i supposti figli.
Ritratto di Salai adolescente
Durante la sua lunga carriera Leonardo ebbe molti allievi, famosi, prima che per la bravura nell’arte, per la loro grazia e bella presenza, tra cui Giampietrino, Marco d’Oggiono e Giovanni Antonio Boltraffio, Bernardino Luini e Andrea Solari; mantenne rapporti di lunga durata soprattutto con due di loro, andati nella sua bottega a lavorare come apprendisti quand’erano ancora dei bambini: questi erano Gian Giacomo Caprotti da Oreno (presentatosi davanti a lui nel 1490 a dieci anni), e il conte Francesco Melzi, figlio di un aristocratico milanese (nel 1506 a quattordici anni).
Quest’ultimo rimase vicino a Leonardo e lo accompagnò fino alla morte.
San Giovanni Battista – Salai
Gian Giacomo venne soprannominato presto “Salaì” o “il salaino” (contrazione di Saladino) – il nome di uno dei diavoli presenti nel poema Morgante di Luigi Pulci – intendendo con questo termine un “piccolo diavoletto”; Vasari lo descrive come un giovane grazioso coi capelli ricci castano scuri: “Prese in Milano Salaí Milanese per suo creato, il quale era vaghissimo di grazia e di bellezza, avendo begli capegli, ricci et inanellati, de’ quali Lionardo si dilettò molto; et a lui insegnò molte cose dell’arte, e certi lavori che in Milano si dicono essere di Salaí, furono ritocchi da Lionardo”.
Leonardo, come stregato, cominciò subito a fare un elenco delle infrazioni e marachelle commesse dal bambinetto, chiamandolo “ladro, bugiardo, ostinato e ghiottone”; almeno in cinque occasioni gli sottrasse soldi e oggetti di valore per andare subito a sperperarli chissà dove.
Da molti, Salai viene ritenuto il compagno di vita di Leonardo; gli rimase sempre accanto durante il corso della sua vita, spostandosi con lui in ogni luogo. C’è chi sostiene che esistano dei diari scritti dal Salai nei quali lo stesso racconta di rapporti sessuali avuti con Leonardo.
Salai nella sua vita dilapidò una fortuna in vestiti e, al momento della morte, avvenuta in duello all’età di 43 anni, poco dopo esser convolato a nozze con una donna di rango superiore che gli aveva portato in dote una somma rispettabile, possedeva ben 24 paia di scarpe di lusso.
È a lui che Leonardo aveva lasciato in eredità la Gioconda.
Giovanni Antonio Boltraffio: ritratto di Francesco Melzi
Francesco Melzi accompagnò il Maestro nei suoi ultimi giorni in Francia.
In una lettera scritta per informare i fratelli di Leonardo del suo avvenuto decesso, lo descrisse come “un ottimo padre per me”; Melzi svolse successivamente un ruolo importante anche come custode dei taccuini di Leonardo, dal quale aveva ricevuto l’incarico di prepararli per la pubblicazione.
Articolo di Gabreilla Bazzani tratto da:
Florencecity.it – Rivista Fiorentina
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Buon compleanno “Drive In!”: lo storico varietà compie 40 anni
Buon compleanno “Drive In!”: lo storico varietà compie 40 anni. Oggi, mercoledì 4 ottobre 2023, ricorre il 40° anniversario della prima puntata di Drive In, lo storico varietà di Antonio Ricci, simbolo degli anni Ottanta. Andato in onda su Italia 1 dal 1983 al 1988, Drive In era una caricatura delle abitudini degli italiani e della società dell'epoca, un programma comico e satirico che ha irriso e messo alla berlina protagonisti, mode e personaggi di quegli anni. Una parodia dell'Italia del riflusso, dell'edonismo reaganiano e della Milano da bere. Federico Fellini, Umberto Eco, Giovanni Raboni, Beniamino Placido, Oreste Del Buono, Omar Calabrese, Luciano Salce, Lietta Tornabuoni, Maurizio Cucchi, Angelo Guglielmi e tanti intellettuali e artisti dell'epoca definirono Drive In «la trasmissione di satira più libera che si sia vista e sentita per ora in tv» e «l'unico programma per cui vale la pena avere la tv». Drive In è stato descritto da Antonio Ricci come «una macedonia di generi, una via di mezzo tra sit-com, varietà, effetti speciali, satira politica, parodie, gag, barzellette, tormentoni». Trasmissione divenuta un cult della televisione, ha lanciato alcuni dei comici italiani oggi tra i più celebri. Tra i personaggi mitici, il bocconiano rampante Sergio Vastano, il paninaro sfigato Enzo Braschi, il vigilante Vito Catozzo di Giorgio Faletti e la top model pentita Antonia Dell'Atte. Senza dimenticare i monologhi di Gianfranco D'Angelo e la satira pungente di Ezio Greggio, Enrico Beruschi e della moglie dell'onorevole Coccovace (Caterina Sylos Labini), le comiche di Benny Hill e le curve pop delle Ragazze (parlanti) Fast-Food. E ancora, le parodie dei film campioni d'incasso e dei telefilm (Bold Trek con la coppia Boldi-Teocoli). Ancora vivissimi i tormentoni lanciati dallo show: da "Troppo giusto!" ad "A me, me pare 'na strunzata", "È chiaro 'stu fatto", "Has Fidanken" e "Teomondo Scrofalo". Nella foto gli autori storici del Drive In: Antonio Ricci, Lorenzo Beccati, Max Greggio, Gennaro Ventimiglia, Michele Mozzati, Gino Vignali, Giorgio Gherarducci e Marco Santin.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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a cura di Caterina d’Amico de Carvalho
con una intervista di Lietta Tornabuoni a Michelangelo Antonioni
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Caterina d’Amico de Carvalho ha conosciuto profondamente Visconti e la sua opera. Ha curato l’allestimento delle mostre di Spoleto e Reggio Emilia e i relativi cataloghi. Questo libro, il primo autentico “racconto” della vita di Visconti, raccoglie oltre duecento fotografie, per la maggior parte inedite, e contiene una cronologia completa e ragionata di tutta l’attività del regista nel teatro di prosa, nella rivista, nel balletto, nell’opera lirica, nel cinema.
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THE BEAUTY COVE FESTEGGIA LA PRIMA GIORNATA NAZIONALE DEL PROFUMO 21 Marzo 2017 con ANNICK GOUTAL • UN MATIN D'ORAGE L'ARTISAN PARFUMEUR • LA CHASSE AUX PAPILLONS HERVÉ GAMBS • LA BAIE DES ANGES PENHALIGON'S • EMPRESSA TEO CABANEL • LACE GARDEN Il modo migliore per festeggiare il primo giorno di Primavera e la Prima Giornata Nazionale del Profumo? Regalarsi un bouquet che non sfiorisce. Regalatevi una fragranza oggi, e fatela diventare il ricordo odoroso di un momento condiviso indimenticabile. The Beauty Cove vuole essere parte della vostra memoria olfattiva e vi segnala cinque fragranze meravigliose che illumineranno i vostri sensi e vi condurranno magicamente attraverso giardini d'incanto. Ricorda, la vita profuma... ANNICK GOUTAL UN MATIN D'ORAGE Eau de Toilette Un giardino giapponese dopo il temporale. Terra umida, sentori verdi lambiti dai raggi del sole. Una gardenia in boccio anticipa lo splendore sensuale di un bouquet fiorito con tuberosa, magnolia, gelsomino sambac, inciso dalla freschezza del limone di Sicilia, dalla sfumatura acerba delle foglie di Shiso e dal tocco lieve e pungente dello zenzero. Sandalo bianco e Vaniglia sigillano un'armonia olfattiva sottilmente seducente, la purezza struggente dei fiori illumina un sillage appassionato che traduce l'essenza della femminilità. ••• L'ARTISAN PARFUMEUR LA CHASSE AUX PAPILLONS Eau de Toilette La gioia distillata in fragranza, i ricordi d'infanzia, la festa della natura al suo risveglio. Un meraviglioso lussureggiante giardino dove inseguire le farfalle o forse i sogni... e catturare le note fatate dei fiori di tiglio, la solare energia dei fiori di limone e d'arancio e indulgere nella sensazione appagante di piena giovinezza che appartiene alla sensualità immediata e prolungata della tuberosa e del gelsomino. Paradisiaca raffinata semplicità. Se poi avete letto il libro di Jojo Moyes "Io prima di te" o visto il film, saprete già molto su questa fragranza, citata come emozione pura da condividere per sempre. ••• HERVÉ GAMBS LA BAIE DES ANGES Cologne Intense L'aria leggera della primavera e la metamorfosi in crescendo della natura. Una baia dove una brezza fresca e lieve trasporta i sentori energetici di pompelmo e rabarbaro. Il sole trasforma la struggente bellezza di gelsomino e ylang-ylang in un aroma potentemente sensuale che si mantiene vivo, vitale e penetrante dentro l'accogliente abbraccio della vaniglia. Angoli segreti di prolungato piacere. ••• PENHALIGON'S EMPRESSA Eau de Toilette Splendente, lussuosa, avvolta nella sfumatura nacré di perle preziose. Un pregiato scialle di seta che adorna la delicata pelle femminile. Preziosa brillantezza delle note d'apertura, un succulento accordo fruttato con arancia rossa, mora selvatica e pesca accoglie lo scintillio del pepe rosa e attraversa un cuore fiorito morbido, poudré di rosa e neroli. Una sensualità profonda e appassionante emerge dalle note di fondo, magnetiche e avvincenti con patchouli, cacao, ambra, legno di cedro e sandalo. Una delle fragranze più amate dal pubblico femminile di Penhaligon's. ••• TEO CABANEL LACE GARDEN Eau de Parfum Un giardino dove la natura intreccia meravigliosi merletti naturali. La fragranza ispira una femminilità atemporale, leggiadra, capace di essere parte della natura e abbracciarne la bellezza. Note briose e inebrianti di limone e ylang-ylang in apertura, un radioso bouquet di fiori bianchi -gelsomino, fiori d'arancio, tuberosa- vaporizzato dall'eleganza della magnolia. Finale caldo e carezzevole con vaniglia, benzoino e un prezioso accordo boisé che non smette di ardere sulla pelle. Un tattoo odoroso. Di più sulla fragranza nella nostra recensione qui •••
Tutte le fragranze possono essere apprezzate nei Bar à Parfums Olfattorio. Per la Prima Giornata Nazionale del Profumo Olfattorio vi aspetta per gli assaggi e le degustazioni olfattive personalizzate con samples omaggio e tante novità da scoprire.
A Milano presso La Rinascente Duomo, nella boutique di via Brera 5, nella boutique de L'Artisan Parfumeur in Via Bagutta 8 e nella boutique Diptyque di via Brera 23. Nei Bar à Parfums di Firenze via Tornabuoni 6, Bologna via Indipendenza 52B, Torino Piazza Bodoni 4F, Roma via di Ripetta 34 e via Vittoria 65, Genova via Roma 26r.
La Primavera, da oggi, avrà un profumo indelebile. ©thebeautycove
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Mostra annuale nelle sedi Tornabuoni di Firenze, Milano e Forte dei Marmi
@tornabuoniart
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