#The Forma Urbis
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Ancient Monumental Marble Map of Rome on Display After 100 Years
A marble map of ancient Rome, that hasn't been put on public view for almost 100 years, is getting its very own museum within sight of the Colosseum.
The Museum of the Forma Urbis, enclosed within a new archaeological park on one of Rome's famous seven hills opens on Friday -- the latest offering from a city that is eager to broaden its attraction for growing hordes of tourists, according to Reuters.
"This is a beautiful day. We are opening an archaeological park in an extraordinary part of the city and a new museum showcasing a masterpiece which has not been visible for about a century," said Rome Mayor Roberto Gualtieri.
"We want a city where the museums and the streets are linked, and where people, while walking around, can fully appreciate and enjoy the beauty, but also better understand how our city has been transformed."
The Forma Urbis was a monumental, highly detailed marble map of ancient Rome carved during the reign of the Emperor Septimius Severus between 203 and 211 AD, engraved onto 150 separate slabs and measuring 18 by 13 metres (60 by 43 feet).
It was displayed on a wall in the ancient city, but over the centuries it gradually disintegrated, with locals using some slabs for new buildings.
During excavations in 1562, fragments were recovered and scholars estimate around 10% of the whole has survived, including sections showing the Colosseum and Circus Maximus, as well as floor plans of baths, temples and private houses.
The huge carving has proved a valuable resource for understanding the layout of ancient Rome, but all the remaining pieces have not been shown together since 1924.
In its new, innovative setting, the fragments have been laid out on a reproduction of a famous map of Rome created in the 18th century by the surveyor Giovanni Battista Nolli, who is credited with making the first accurate street plan of Rome.
The marble chunks lie on top of the Nolli map, showing their relation to the developing Renaissance city.
Outside the museum, in the open-air park on the side of the Caelian Hill, archaeologists have out laid out walkways lined with ancient Roman grave markers and marble columns found in excavations around the city in recent decades.
"The Caelian Hill, one of the seven hills of ancient Rome, has remained in the shadows, unknown and inaccessible for a very long time. Today, we are finally giving it back to the city," said Claudio Parisi Presicce, who oversees Rome's cultural heritage.
"The hill has a special importance because it is what unites the monumental area of the Imperial Forums, the Roman forum, the Colosseum and the area of the Appia Antica," he said.
The 5-million-euro ($5.5 million) project is part of a broader refurbishment of Rome, which has seen a tourism boom since the end of the COVID-19 pandemic and is expected to be submerged by visitors in the 2025 Roman Catholic Holy Year.
#Ancient Monumental Marble Map of Rome on Display After 100 Years#The Museum of the Forma Urbis#The Forma Urbis#Emperor Septimius Severus#ancient artifacts#archeology#archeolgst#history#history news#ancient history#ancient culture#ancient civilizations#ancient rome#roman history#roman empire#roman emperor#roman art
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Intorno al Mediterraneo
L’archeologia, il paesaggio, la storia della città e della forma urbis declinata nelle sue accezioni dei Paesi intorno al Mediterraneo di Ciro Santisola CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Il primo luglio, appena scorso, l’Archivio istituzionale dei documenti elettronici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II si è arricchito di un nuovo volume, dal titolo: Intorno al Mediterraneo:…
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ARCHEOLOGIA / Forma Urbis, torna visibile la spettacolare pianta di Roma voluta da Settimio Severo
ARCHEOLOGIA / Forma Urbis, torna visibile la spettacolare pianta di Roma voluta da Settimio Severo Nel nuovo Museo della Forma Urbis, all'interno del Parco Archeologico del Celio
Una meravigliosa mappa marmorea originale della Roma Antica presentata in modo da essere perfettamente leggibile e una sorprendente collezione di materiali epigrafici e architettonici inseriti in uno scenario mozzafiato. È quanto si potrà vedere da oggi con l’apertura al pubblico del Parco Archeologico del Celio e del nuovo Museo della Forma Urbis, ospitato al suo interno. L’interno del nuovo…
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#antica roma#Forma Urbis#Giovanni Battista Nolli#Museo della Forma Urbis#Parco Archeologico del Celio#Roma#Roma antica
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Conte Giuseppe Primoli 1890, neve sullo sterrato della zona dove sarebbe sorto il Tempio Maggiore di Roma (1904) e la zona dei cosiddetti "quattro villini" tra piazza delle Cinque Scole, via del Portico d'Ottavia, Lungotevere Cenci.
Sotto questa terra smossa su cui bruca il cavallo dovevano stendersi resti di magazzini romani, della zona indicata nella Forma Urbis Severiana come Navalia e, forse, del Tempio di Castore e Polluce, collocato sotto l'area di Monte Cenci dove furono rinvenute, tra Quattro e Cinquecento, le statue dei Dioscuri, già allora traslate al Campidoglio.
In lontananza nella foto, il campanile di San Giovanni Calibita sull'isola Tiberina e, di fronte, la Torre della Pulzella.
Risalente al 1200, essa era parte delle torri medievali di Roma, legate a famiglie della nobilità e del ceto mercantile cittadino di cui erano insieme strumento e concreta traccia sul territorio.
Questa torre, collocata sull'isola, guado fluviale tanto essenziale alla vita cittadina da aver facilitato e forse cagionato la nascita dei primi insiediamenti destinati ad evolversi nella Roma romulea, apparteneva alla famiglia dei Pierleoni.
Probabilmente ebrei e opportunamente convertiti per poter sfruttare al meglio le proprie ricchezze in una Roma medievale pur non ancora dotata di Ghetto, e forse meno ostile alla Comunità di quanto non si sarebbe più tardi dimostrata, i Pierleoni controllavano anche il tratto alla base del Campidoglio.
L'edificio medievale presso il vico Jugario è a loro intitolato, e anche loro era la torre che si nota a destra, addossata al corpo della Basilica di San Nicola in Carcere, riusata come torre campanariae contenente un'antica campana di fine Duecento, commissionata dai Savelli.
Ma, soprattutto, oltre a case medievali al vicino Velabro, ai Pierleoni apparteneva il forte costruito sulle rovine del Teatro di Marcello, e di cui ancora si vede l'affollarsi di strutture alte e strette su via del Foro Olitorio.
Passato ai Savelli e, tramite loro, agli Orsini, quel forte oggi lo conosciamo come palazzo Savelli Orsini, opera di Baldassarre Peruzzi, la malinconica e splendida residenza costruita nella cavea del Teatro.
La torre della Pulzella, dall'enigmatica testolina che vi appare inquadrata da una finestrella cieca e che guarda intenta dalla parte del Portico d'Ottavia, passò come tutto il resto dei Pierleoni nelle mani dei Savelli, incastellati così tra l'isola e l'omonimo Monte, e i cui domini si estendevano già verso Campo de' Fiori e all'Aventino, come attestato dagli odonimi vicolo de' Savelli e Clivo di Rocca Sabella.
La pulzella, comunque, è una testa romana, ma la leggenda popolare la vuole l'impietrirsi di una bella giovane aristocratica che, murata per vincere la sua resistenza a un matrimonio di convenienza, morì lassù spiando all'orizzonte il ritorno del suo vero amore dalla guerra.
Fonti: studi di F. Coarelli e P. L. Tucci sulla topografia del Circo Flaminio e dell'area dei Calderari.
A. Carandini, Roma. Il primo giorno, Laterza 2007.
#isola tiberina#roma#rome#italy#italia#savelli#pierleoni#giuseppe primoli#fotografie d'epica#vecchie foto#roma sparita#Italia sparita#Ghetto di Roma#Comunità ebraica#torri medievali#medioevo#Roma baronale#Roma medievale#Monte Savello#circo flaminio
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Expansão do uso de GNV está estimulando o mercado e fortalecendo a infraestrutura necessária para a sustentabilidade do setor de transportes – Foto: Divulgação / SCGÁS Santa Catarina está se consolidando como referência nacional na utilização de gás natural em veículos pesados. Empresas como Charrua, Reiter Log, Mercado Livre, TKE, Coopercarga, ECO URBIS e Fontanella já operam frotas 100% movidas a GNV (Gás Natural Veicular) de fábrica. A contratação na modalidade frotista se mostra vantajosa para essas empresas ao proporcionar uma economia média de 20% no abastecimento e contribuir para a redução de até 95% das emissões de CO2. Esses corredores se estendem a partir da região litorânea até cidades como Lages, Pouso Redondo, Campos Novos, Santa Cecília, Mafra, Vargem Bonita, Chapecó e Maravilha. A extensão faz parte da estratégia de interiorização veicular da SCGÁS, que está implementando estações de abastecimento em alta vazão para garantir a eficiência no abastecimento das frotas. A companhia catarinense mantém uma rede de 140 postos de abastecimento de GNV distribuídos pelo estado, com 62 corredores localizados em pontos estratégicos sobre as rodovias federais BR-101, BR-282, BR-280 e BR-470. Em outubro de 2022, foi iniciada a operação do primeiro posto com abastecimento de GNV em alta vazão do estado, no município de Araquari, reduzindo significativamente o tempo de abastecimento para a frota pesada. O objetivo é expandir essas operações em locais estratégicos, garantindo um abastecimento eficiente e contínuo de GNV nos corredores que conectam o intenso fluxo de veículos pesados entre Santa Catarina e outras regiões. Com a instalação de novos postos de abastecimento em alta vazão, a SCGÁS busca atender de forma ainda mais eficaz as demandas das frotas pesadas, proporcionando maior agilidade e eficiência no abastecimento. A expansão do uso de GNV está estimulando o mercado e fortalecendo a infraestrutura necessária para a sustentabilidade do setor de transportes em Santa Catarina. Além de proporcionar economia e reduzir a poluição, essa iniciativa promove a contratação de frotas próprias e impulsiona o mercado de biometano no estado. Fonte: Governo SC
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Obsessed with the Forma Urbis Romae (the severan marble plan) we don’t talk about that enough just !! A marble map of Rome down to the columns!!! In chunks now as the most tantalizing jigsaw puzzle but!!! Obsessed
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Roma, oltre 37mila i visitatori dei Musei Civici il 3 marzo, per la prima domenica del mese a ingresso gratuito
Roma, oltre 37mila i visitatori dei Musei Civici il 3 marzo, per la prima domenica del mese a ingresso gratuito. Sono stati complessivamente 37.336 i visitatori dei Musei Civici di Roma ieri, in occasione della prima domenica del mese a ingresso gratuito. La tradizionale possibilità di visitare gratuitamente gli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale e alcune aree archeologiche della città ha registrato un picco di 4.612 ingressi ai Musei Capitolini, 4.199 ai Musei di Villa Torlonia, 3.100 alla Centrale Montemartini, 2.936 ai Mercati di Traiano, 2.275 a Palazzo Braschi dove sono in corso le mostre "Ukiyoe" (2.190 ingressi) e "Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia", 2.490 al Museo di Roma in Trastevere, che ospita la mostra su Rino Gaetano ieri visitabile gratuitamente. Sempre ieri sono stati 1.530 i visitatori del nuovo Museo della Forma Urbis e 1.238 quelli dell'Area Sacra di largo Argentina. "Il successo di visitatori ieri per i Musei civici di Roma conferma la bontà dell'iniziativa di fruizione libera dell'offerta culturale del nostro Sistema dei Musei con le domeniche a ingresso gratuito. Molto visitate anche le mostre in corso presso i nostri spazi museali, sia quelle a ingresso gratuito sia le altre a pagamento, con ingresso ridotto per i possessori della MIC Card, che hanno tutte registrato numeri positivi. Roma si conferma città inclusiva attraverso un'idea di cultura aperta e accessibile che permette di vivere appieno il suo patrimonio culturale e archeologico", commenta l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. "L'insieme di collezioni permanenti ed esposizioni temporanee, caratterizzate da una grande diversità, rende unico il patrimonio culturale dei musei civici di Roma Capitale. In questi mesi abbiamo lavorato a un'offerta culturale pensata per andare incontro a tutti i pubblici e a interessi differenti: dalle importanti aperture di nuove aree archeologiche a mostre di arte classica come "Fidia" ai Musei Capitolini o di arte moderna dal respiro internazionale come "Ukiyoe" sul Giappone, a esposizioni che documentano la nostra storia contemporanea, come quella dedicata a Giacomo Matteotti a Palazzo Braschi o a Rino Gaetano al Museo di Roma In Trastevere", dichiara Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali. Questi i musei civici aperti ieri in occasione della gratuità: Musei Capitolini, Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, Museo dell'Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d'Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia, Serra Moresca di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, Museo di Casal de' Pazzi, Museo delle Mura, Villa di Massenzio. L'iniziativa è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Google Maps ancestral: Un nuevo museo al lado del Coliseo Romano muestra los restos sobrevivientes de Forma Urbis, un mapa gigante de mármol de la Roma del Siglo 3 después de Cristo. [x]
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Dal 12 gennaio apre a Roma il Parco Archeologico del Celio con il nuovo Museo della Forma Urbis
La grande pianta della città incisa su marmo per volontà dell’imperatore Settimio Severo torna visibile dopo quasi 100 anni
Una meravigliosa mappa marmorea originale della Roma Antica presentata in modo da essere perfettamente leggibile e una sorprendente collezione di materiali epigrafici e architettonici inseriti in uno scenario mozzafiato. È quanto si potrà vedere con l’apertura al pubblico – da domani, 12 gennaio – del Parco Archeologico del Celio e del nuovo Museo della Forma Urbis sito al suo interno, che sono stati inaugurati oggi dal sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, dall’assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor.
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Roma, 11 gennaio - Il fascino senza tempo di Roma Antica si svela in un nuovo capitolo emozionante con l'apertura al pubblico, a partire dal 12 gennaio, del Parco Archeologico del Celio e del Museo della Forma Urbis. La presentazione ufficiale è avvenuta oggi con il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, l'Assessore Capitolino alla Cultura, Miguel Gotor, e il Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce. GUARDA LA GALLERY Il Parco Archeologico del Celio, nel settore settentrionale del colle, offre un'esperienza immersiva tra le fondazioni del tempio del Divo Claudio, la Casina del Salvi e l'ex Palestra della Gil. Questo gioiello verde è arricchito da una vasta collezione di materiali epigrafici e architettonici provenienti dagli scavi di fine Ottocento, offrendo ai visitatori un viaggio nel cuore della Roma antica. Il Museo della Forma Urbis, ospitato nell'ex Palestra della Gil, è il custode dei frammenti rimasti della celebre Forma Urbis Romae, la gigantesca pianta marmorea incisa sotto l'imperatore Settimio Severo. Dopo quasi un secolo, i visitatori avranno nuovamente l'opportunità di ammirare questa testimonianza unica della città antica. Il nuovo allestimento consente una fruizione completa della pianta marmorea, favorendo la comprensione del suo ingombro e delle sue condizioni frammentarie. Il Parco Archeologico del Celio, a ingresso gratuito tutti i giorni, si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del Centro Archeologico Monumentale voluto da Roma Capitale. Questa iniziativa segna solo l'inizio, con futuri interventi che includono il consolidamento dell'ex Antiquarium Comunale e la riqualificazione della zona verde del Celio. Un'opportunità straordinaria di esplorare il passato di Roma, il Parco Archeologico del Celio è pronto ad accogliere gli appassionati e i curiosi per un viaggio senza tempo.
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Forma Urbis Neapolis
Fondata dai coloni greci nel VI secolo a.C., il nucleo originario di Neapolis appare come un palinsesto prezioso, un documento di pietra CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Forma Urbis Neapolis. Genesi e permanenza del disegno della città greca, di Alfredo Buccaro, Alfonso Mele e Teresa Tauro, è il volume dedicato alle origini di Napoli che sarà presentato mercoledì 28 febbraio alle ore 16.30…
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#Alfonso Mele . Teresa Tauro#Alfredo Buccaro#DipartimUniversità degli Studi di Napoli Federico II#Forma Urbis Neapolis#Mappa Digitale di Neapolis
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Nuevo centro del mundo
En el sentido del espacio de los imperios y los reinos se verifica, frente a la vieja vida sobre la esférica balsa grupal, un notable desplazamiento. El mundo se «globaliza» de un modo nuevo: cualquiera que «sea el caso», ahora debe tener lugar en el interior de una esfera santa, la del cosmos, en cuyo centro reina un principio dominador, un Dios o una razón de alcance universal. Dios pasa a ser ahora solo otro nombre para una redondez omnicomprensiva. El sentido del espacio propio del principio monárquico tiene, de acuerdo con ello, perspectiva central, es panóptico, esférico. El mundo se mide con exactitud a partir de un centro; es, en una perspectiva ontológica, la invisible bola de las esencialidades que se forma alrededor de Dios, el Uno supraoriginario; es, cosmológicamente, una esfera luminosa; es, políticamente, la bola del mundo girando alrededor de un centro de dominio. Todavía hoy, en la bendición papal urbi et orbe, se expresa una versión del espacio que pertenecía a la ontología política del imperialismo romano: desde un centro, ver y medir todo. —Peter Sloterdijk, En el mismo Barco (1994)
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SUMMARIUM'
Inter primos oratores Romanos Ap. Claudius Caecus nominandus est. Praeter oratorem, vir politicus, aliquoties consul, dux victor Etruscorum et Samnitium, auctor tractationum et proverbiorum versibus. Haec personalitas multifaceta magna etiam munus egit in orthographia et in munere colligendi normas iuridicas quae tunc vigent in corpore. Primus casus est in quo testimonium habemus auctoris et operis ei attributi in cursu Latinarum litterarum.
Inter primas expressiones artis litterariae Romanae theatrum erat. Priusquam auctoritas dramatis Graecae sentiretur, variae theatrales formae Romae excultae sunt. Inter antiquissimas commemorandum est fescenninis expressiones scenicae rudimentares ponendae occasione festivitatum religiosarum cum opere agriculturae coniunctae, cuius origo probabiliter coniungenda est cum ritibus pro fertilitatis gratia.
Alia forma pervetustis theatralis satur erat, in qua risores ludicra et obscena Fescennini iocos cum choro concinebant.
Exodium denique Atellanum memorandum est, quod nomen habet a civitate Campaniae Atellae. Repraesentatio scaenica inter populos Oscanos diffusa est, cuius insidiae in vitae cotidianae scaenae fundatae sunt et in quibus quattuor species certae ludebant: Maccus, Bucco, Pappus et Dossennus.
Duplex tibicen, 6 aCn Saeculum Tarquinia, Sepulcrum Triclinii, Archaeological Superintendence.
BIBLIOGRAPHIC
Editiones textus
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Studies
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Tabella concessa ab Publisher ad personalem usum Prof.ssa Orrú Maria Rosa - cod.fisc. RROMRS55L62E464F
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Qua a Milano hanno fatto la stessa presa per il culo con le strisce in Buenos Aires... a distanza di boh... 1 annetto han capito che era meglio fare una ciclabile protetta.
I 30Km/h sembrano esattamente come la stretta su alcol e droghe qua in Italia a fronte del fatto che la maggior parte delle morti è causata dall'eccesso di velocità. Che sembrerebbe ironico.
I 30Km/h urbi et orbi sono una forma di deresponsabilizzazione per non aver fatto marciapiedi decenti, le piste ciclabili, semafori con rilevatori di infrazione, una pianificazione ragionevole dei sensi unici, divieti di sosta e parcheggi che abbiano un senso, strade a scorrimento veloce dove possibile, semafori intelligenti... Che vuol sempre dire privilegiare una mobilità differente da quella dell'auto ma fattivamente, non a parole.
Ma si potrebbe fare anche il parallelo con la legge che sta provocando casini in Francia ora.
Quante vite ha salvato, impedendo dei crimini il «refus d’obtempérer»? Qualcuna l'avrà pur salvata. Per adesso ha triplicato i morti.
D'altro canto poi ti tocca sentire quelli che sono stufi delle ciclabili e che Milano è la città che lavora e che ha fretta e bla bla bla... e che insomma 130Km/h sulle autostrade sono pochi.
E vogliamo ricordarli anche così...
D'altronde queste cose vengono fatte spesso a favor di telecamere non tanto perchè abbiano un senso.
Tanto si può sempre confidare nella mancanza di controlli e nella discrezionalità dell'applicazione della legge. Tant'è che Miccichè va a comprarsi la droga in auto blu e nessuno gli dice un cazzo.
E sebbene in generale limitare le automobili nelle città sia un fatto positivo è difficile capire se certe cose siano atti di sabotaggio o semplicemente superficialità.
Purtroppo per apprezzare i benefici di certe operazioni, specialmente se fatte in maniera timida o senza un piano, ma più con l'intenzione di guadagnarsi visibilità ci vuole parecchio tempo.
E il rischio è che la mancanza di frutti apprezzabili sull'immediato finisca per convincere la gente che certe iniziative siano fallimentari.
Per dire, i piagnistei dei commercianti sono andati via via scomparendo man mano che le aree pedonali si rivelavano fortemente propedeutiche a far girar danè, ma c'è comunque voluto più tempo e più iterazioni di quanto sarebbe stato ragionevole aspettarsi.
Termometro politico bolognese: la ciclabile rossa di via Saragozza e l'istituzione della zona 30 in città. A voi la linea Bologna
Ah, proprio due temi vissuti dai bolognesi in maniera serenissima e pacata. Proviamoci:
ciclabile via Saragozza
breve riassunto: qualche anno fa il comune dipinge un po' di linee bianche per terra su via Saragozza e dice di aver fatto una pista ciclabile. In realtà quello che ha realizzato è un emozionante percorso di cicloavventura in cui si fa lo slalom fra macchine in doppia fila, portiere aperte a cazzo, sorpassi azzardati. L'unica differenza tangibile pre-ciclabile è che chi è in bici è pervaso da un falso senso di sicurezza pensando di essere in una ciclabile ed è meno in ansia quando arriva l'inevitabile sportellata sulle gengive.
Uno dei problemi grossi è la visibilità delle strisce così qualche giorno fa sono partiti i lavori per pittarla tutta di rosso (cosa non stupida e che già era stata fatta in corrispondenza del semaforo del Meloncello), senonché per motivi non chiarissimi la ciclabile ha immediatamente iniziato a spelarsi con un gradevole effetto ustione-di-secondo-grado. Una notevole figura da piccioni ma non vorrei che quella che è una vicenda tutto sommato di mera cronaca su cui la giunta ha responsabilità dirette relative oscuri il fatto che negli ultimi anni c'è stato un florilegio di linee bianche tracciate in carreggiata e definite (e conteggiate) con molto coraggio come piste ciclabili bolognesi. Qui ci vedo qualche responsabilità politica in più.
2. Bologna città 30
Qui lo spiegòn ufficiàl: https://www.bolognacitta30.it/ (con mappina)
La premessa è che su queste cose io non sono oggettivo per motivi vari ma una volta tanto eviterò l'excursus sui cazzi miei. Diciamo che:
eccetera.
C'è un po' di rissa sulle statistiche negli anni passati dei morti per incidenti stradali nelle aree del comune di Bologna che passeranno a 30 km/h ma onestamente non l'ho capita molto. Se questo tipo di approccio può salvare una persona ogni cinque anni o cinque persone all'anno cambia davvero qualcosa?
Comunque ciò non toglie che da saltuario automobilista e soprattutto da ciclomotorista, essere certi di non sforare i 30 costringe a continui controlli del tachimetro che in una città dove lo sport preferito è attraversare sbucando dai portici a cazzo non è una bella cosa.
Poi: nell'ultimo ventennio girando per Bologna non mi è letteralmente mai capitato di assistere a controlli di nessun tipo della polizia locale. Ci sono strade dove quando il traffico lo permette la gente gira serenamente ai 70 e c'è un quantitativo fuori scala di persone che guidano usando il cellulare in varie forme (e se parli con loro sono sinceramente convinti che in quel momento siano in grado di guidare normalmente - spoiler alert: no). Ci sono sempre stati ampi margini di miglioramento sul fronte sicurezza stradale regolarmente ignorati. Se (quando) compariranno i controlli per i limite dei 30 km/h sarà molto difficile non viverli come presa per il cvlo.
In sostanza questo provvedimento potrà avere come effetto di salvare la buccia di qualcuno (che è l'unico motivo per cui non mi viene da osteggiarlo) ma non mi sembra sia lo scopo per cui è stato fatto e strombazzato.
Qui stadio a voi studio.
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