#Tendenza moda
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Tendenza moda donna P/E Sheer x Micro 2024
S/S Sheer x Micro Women Fashion Trend 2024 mostra da Carlo Ferriar
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Stile "Gorpcore"
Stile Gorpcore: incentrata sull'incorporazione di capi di abbigliamento a tema escursionistico e da montagna. #stilegorpcore #gorpcore #tendenzamoda #perfettamentechic
Gorpcore è una tendenza della moda in cui i capispalla tipicamente progettati per le attività ricreative all’aperto vengono indossati come streetwear. Ovvero … ... indossare abbigliamento outdoor funzionale in uno stile urbano e trendy. Gorpcore include capi tecnici come piumini, scarponi da trekking e felpe. Sebbene la tendenza abbia una base pratica, gorpcore è stata accolta anche per il suo…
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Sami Sabbadini Skirts
Website: https://www.samisabbadini.com/
Address: Milan, Italy
Sami Sabbadini è un brand esclusivamente made in Italy, specializzato in gonne per donne e bambine. Offre una linea pret-a-porter con tessuti personalizzati e una linea su misura per eventi speciali, inclusi modelli per taglie curvy. La collezione è visionabile a Milano su appuntamento.
Sami Sabbadini is an exclusive Italian brand specializing in skirts for women and girls. The brand stands out for its unique designs, high-quality fabrics, and personalized luxury experience. With a focus on elegance and attention to detail, Sami Sabbadini offers a range of skirts suitable for various occasions, from casual gatherings to exclusive events.
Facebook: https://www.facebook.com/onsamitable.skirt.79
Instagram: https://www.instagram.com/samisabbadini_skirts/
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E' FURNUTA, SE N'E' ACCORTO PURE IL MANIFESTO -
Nei grandi circoli della finanza capitalistica (...) la transizione ecologica non sembra più raccogliere i consensi di un tempo.
Tra i grandi proprietari cresce la fazione che contesta l’eccessiva rigidità delle misure necessarie a ridurre le emissioni inquinanti. L’idea che ora va di moda è che la transizione “green” è troppo veloce e che l’aumento dei costi di produzione rischia di diventare insostenibile.
Il cambio di orientamento ai vertici del potere si avverte un po’ ovunque nel mondo. Attuale capofila è il premier britannico conservatore Rishi Sunak, che ha messo in discussione non solo il ritmo di abbattimento delle emissioni ma anche gli obiettivi di eco-compatibilità fino ad oggi vigenti nel Regno Unito.
Ma anche nel nostro paese si avvertono riverberi della nuova tendenza. Al recente Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, l’amministratore delegato di Eni è intervenuto sulla nuova “dottrina” di Sunak sostenendo l’esigenza di ridimensionare gli obiettivi europei della transizione verde, e possibilmente di adattarli alle specifiche caratteristiche di ciascun paese. Un adattamento al ribasso, ovviamente.
Questi nuovi venti di «capitalismo anti-ecologico» sembrano esser diventati dominanti anche nella topica vicenda dell’Ex Ilva di Taranto. L’idea della ricapitalizzazione da parte dello Stato, per portare avanti la riconversione ecologica dell’impianto e la bonifica del territorio, appare ormai sconfitta. Il governo Meloni non ha nessuna voglia di mettere altri soldi pubblici sul progetto di acciaieria «verde», e si para affermando che i contribuenti non capirebbero. (...)
I capitalisti nemici dell’ambiente stanno pescando consensi in una classe lavoratrice frammentata e già martoriata dall’inflazione, (...) che ciò nonostante appare sempre più insofferente verso i costi della transizione ecologica. Con qualche ragione, a ben vedere. (...)
In questo scenario, c’è il rischio concreto che nei circoli dell’alta finanza la questione ecologica perda il suo glamour. (...)
Ci potremo arrivare con il libero mercato, come i circoli del capitalismo ecologista talvolta amano suggerire? Con buona pace delle fantasiose storielle sui benefici della cosiddetta «finanza verde», la risposta è negativa. Per quanto turbi gli animi dei ricchi, ecologisti o meno che siano, la soluzione potrà essere una soltanto: una versione, inedita e innovativa, di piano collettivo.
Da IL MANIFESTO, https://ilmanifesto.it/perche-ai-capitalisti-non-piace-piu-il-green
I sapientoni benecomunisti se ne sono finalmente resi conto: la transizione eco energetica - t.e.e. - non tira più come prima tra chi ci ha messo i capitali e ne ricava i profitti (mentre i costi rimangono a chi é lasciato vivere purché consumi). La t.e.e. non ha MAI tirato tra chi lavora, ha sempre suscitato la perplessità di chi ha acquisito con profitto la matematica di terza media ma era un affarone troppo ghiotto per la finanza globale. I benecomunisti, sempre i più boccaloni perché confondono i loro desideri con la realtà, non hanno mai voluto capire è che la t.e.e. era solo un calesse momentaneo dopo altri per la speculazione finanziaria. Si sono illusi che fosse una reale conversione del Globalismo finanziario alle loro Verità, ma il loro statalismo era il solito riflesso monopolista, i soldi ai burattini da Greta ai giornalai era cibo a cani da guardia, quelli ai ricercatori era per ottenere ricerca sc sc scientifica "educated" e guidare il parco buoi. Ora non più, è furnuta: il grido che non si sente ma c'è è RIENTRARE, chi ha dato ha dato ... rimangono solo le retroguardie retrò provinciali tipo Elkann. Ai compagni delle Ztl che girano per i terrazzi a caccia di apericene, non resta che chiagnere ...
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Il perché del “SAD GIRL” aesthetic
Penso che ogni movimento, conosciuto o di nicchia che sia, ha origine da altri movimenti a loro volta conosciuti o no.
È un po’ come aprire il vaso di Pandora, o una matrioska, ed anche il più (apparentemente) sciocco e superficiale risulta essere una catena di conseguenze.
Il “sad girl aesthetic” o l’estetica della ragazza triste, è sicuramente molto più che una semplice estetica spopolata su Pinterest o Tumblr.
Che la sua popolarità sia stata dettata da Tumblr non è sicuramente un caso è che abbia preso piede nel 2023 nemmeno.
Potrebbe sembrare strano, ma per parlarne e spiegarne il perché, è necessario partire dagli anni ‘90.
Gli anni ‘90, gli anni delle più iconiche sfilate, delle più caratteristiche collezioni, del sorgere di brand ad oggi super-iper conosciuti che hanno fatto voltare pagina al mondo della moda per scriverne un nuovo capitolo, brand che hanno osato con la femminilità nelle loro collezioni.
Ma, sopratutto, gli anni di Kate Moss e dell’Heroin Chic.
Forse qui è necessaria aprire una parentesi, è spiegare, per chi non lo sapesse, di cosa tratta l’Heroin Chic.
L’Heroin Chic potrebbe essere considerato uno standard di bellezza, un’ispirazione o una vera e propria realtà, dove il mondo della moda esigeva un’esilità ispirata proprio a quella caratteristica magrezza di chi consuma drogh3, in particolare l’Eroin4.
La magrezza doveva essere estrema, malata, una pelle giallognola/pallida, viso scavato, zigomi alti, capelli non curati e spezzati di proposito per simboleggiare la salute cagionevole.
Un movimento che impone uno standard di bellezza ci mette poco a scavalcare il recinto del mondo della moda ed approdare nel mondo reale, quello di tutti i giorni.
E così, l’heroin chic prende piede nella vita di tantissime donne, proprio in quegli anni dove non c’era nulla di più semplice ed economico che accedere alle droghe
E nonostante la tendenza sia nata dalla modella statunitense Gia Carangi, negli anni ‘90, chi sarebbe potuta essere l’idolo, il simbolo per eccellenza e la diva dell’Heroin Chic?
Non solo la sua magrezza ma anche le sue pellicce stravaganti, calza maglia strappata, sigaretta in mano, trucco sbavato, capelli secchi e deboli, viso secco, stanco ed espressione triste e malinconica. È lei e può essere solo lei: Kate Moss.
Negli anni dove gli acidi costavano un solo dollaro, Kate Moss era l’ispirazione di migliaia di ragazzine e donne.
E da quegli anni ad oggi, non sembra essere cambiato molto: il mondo della moda sembra esigere il ritorno di questa tendenza giudicando dalla passata fashion week.
Le sfilate con corpi meno canonizzati e più inclusivi non hanno avuto la ripercussione desiderata, ed il mondo della moda torna ad appartenere a quella magrezza imposta a cui non si transige.
Questa è la prima parte, la prima argomentazione e se vogliamo la prima “sotto cultura” dell’ argomento principale, e forse come introduzione non è la più azzeccata in quanto sembra non avere nulla a che vedere con l’argomento che sto cercando di affrontare, ma andando avanti, collegare i punti sarà sempre poi facile e sensato.
Senza però allontanarci troppo dal mondo della moda, credo sia necessario parlare ed introdurre il “Ballet Core” (forse è semplicemente sono semplicemente le coquette)
Capire di cosa si tratta credo sia facilmente deducibile in quanto il trend si limita a replicare l’estetica del mondo della danza classica e del ballet.
Rosa, fiocchi, tulle, ballerine che in questo 2023 sono tornate in voga, e credo di non poter parlare di Ballet Core senza nominare “MiuMiu”.
Potrei stare ore a parlare dell’estetica e della storia di MiuMiu in quanto uno dei miei brand preferiti, ma per questa volta mi limiterò a parlare delle ultime due collezioni che hanno proposto una serie di capi d’abbigliamento ispirasti al balletto, come ad esempio le famosissime ballerine rosa con il nastro vichy.
Non a caso, cercando “Ballet Core” su Pinterest, oltre ad una serie di foto che romanticizzano ciò che veramente è il mondo della danza classica, vi usciranno foto di diversi capi di MiuMiu.
Una scala cromatica ripetitiva e monotona: rosa, bianco, nero e beige.
Toni delicati, infantili e pastello.
Tra queste migliaia di foto, appaino anche foto ritraenti vere ballerine, specialmente quelle appartenenti al balletto russo.
Non è una novità che una delle migliori scuole di danza sia appunto quella del balletto russo, ma non è nemmeno una novità la crudeltà di quel mondo.
Scoprire il mondo del balletto russo è come scoprire un iceberg dove la punta è costituita dalla triste realtà dei disturbi alimentari vissuti da 3/4 delle ballerine.
Ma questa tristezza e malinconia, sono piacevoli agli occhi se romanticizzate e colorate di rosa.
Tutto ciò si rivede anche nel cinema (di cui parlerò dopo) e nei meme e nel senso dell’umorismo.
Non è un caso che i meme di whisper (ad esempio, Bella Hadid che piange come sfondo o foto di lana del rey con scritto she raised me…di cui io stessa sono schiava , guilty) siano il pane quotidiano della generazione z e specialmente di noi ragazze.
Balletto, isteria, magrezza, colori spenti, depressione e la ricerca disperata di attenzioni. Nel mondo della moda la magrezza è dettata dagli uomini per gli uomini, nel mondo reale ognuna di noi avrà pianto per un uomo e i meme tristi di whisper sono quasi sempre per gli uomini (liberateci dalla loro esistenza).
Pensandoci fa un po’ ridere che un movimento che porta il nome di “sad GIRL” aesthetic abbia comunque come target gli uomini.
Se ci pensiamo andiamo anche a tagliarci i capelli per gli uomini quando diciamo di averlo superato e di volere un cambio.
La causa scatenante di questa estetica però non può che essere Tumblr.
Il protagonismo che ha Tumblr in ogni tendenza tossica andrebbe studiata, eppure eccolo qua, un social di nicchia ma non troppo, che hanno in molti ma non tutti.
Il trionfo della romanticizzazione dei disturbi alimentari, dell’autolesionismo, il paradiso delle pro-ana e della depressione.
Dove idealizzare la proprietà tristezza e malinconia se non su Tumblr?
Il successo di Tumblr parte nel 2010, con la moda dei blog e l’affermarsi di tendenze come l’indie sleeze.
Su Tumblr l’estetica della depressione veniva usata non come un urlo d’aiuto, bensì come un richiamo usato per richiamare user su user uguali a te, che soffrono come te o ancora meglio che soffrono più di te (se la fortuna girava dalla tua parte, finivi per diventare la Thinspo di qualche ragazzina).
La tristezza si riduce ad una semplice estetica, foto degli occhi rossi pieni di lacrime, il mascara colato, una rosa bruciata con una sigaretta, le calze a rete ed una croce al petto.
Questo è stato Tumblr fino a (circa) il 2015, quando, una corrente ed una tendenza totalmente diverse hanno iniziato a fare concorrenza non solo a questa ragazza triste, malinconica e magra, ma anche alla moda: Le sorelle Kardashian-Jenner.
Fianchi larghi, full makeup, vestiti attillati, soldi, soldi e ancora soldi.
Forse era il momento giusto per inserire dei corpi più formosi in una realtà riluttante e nel mondo della moda il cambiamento si è visto a partire da Balenciaga
l’entrare in scena di (principalmente) Kim e Kylie prometteva un cambiamento, che però ci ha messo poco a diventare ugualmente tossico.
Magrezza malata da una parte, Chirurgie esagerate dall’altra.
Ma anche chi si proclamava diverso è poi ricaduto nella tendenza dell’Heroin chic.
Il tutto a causa di due cose principalmente: l’operazione per la rimozione del buccal fat (il grasso che si concentra tra gli zigomi e la mandibola) e della “semaglutide”, un farmaco per il diabete che ha come effetto collaterale la perdita di peso.
È approdata tra le celebrità di Hollywood, causando una vera e propria dipendenza, ed è raro trovare qualcuno che non ne abbia fatto uso.
sorelle Kardashian-Jenner incluse.
Come tutto pero, anche Tumblr ha avuto il suo tramonto (2018 circa) e periodo di pausa.
Nonostante ciò, gli user accaniti di Tumblr ci hanno messo poco a trasferirsi su Twitter, l’evil twin (si, ancora più evil).
Tutto ciò che è censurato risiede su Twitter, proprio come una volta faceva su Tumblr.
Rimanendo sempre negli anni 2010 e parlando di fenomeni appartenenti a quegli anni, credo sia d’obbligo parlare della sola, unica, indiscutibile regina: Lana Del Rey.
Lana debutta proprio nel 2010, una rivoluzione nel mondo del pop ma ancor di più una rivoluzione per le Tumblr girlies che avevano finalmente qualcosa con cui sfamarsi e sfamare le proprie fantasie idealizzate: Relazioni abusive, autolesionismo, amori abusivi alla Bonnie e Clyde, mancanza di amore materno, isteria femminile, tristezza, malinconia, alcolismo…
Peccato però Lana sia sempre stata fraintesa.
Il boom di Lana ed il vero boom di Tumblr sono avvenuti, che coincidenza, nello stesso anno.
Nel 2012 Lana lancia Born To Die, cambiando per sempre il mondo del pop ed il mondo delle ragazze tristi\pro ana.
L’intento di Lana però non è mai stato quello di romanticizzare le tematiche di cui parla nelle sue canzoni, piuttosto quello di raccontarle e raccontarsi, per sfogarsi e costruirsi una persona.
Queste situazioni risultano essere utopiche nelle sue canzoni, proprio perché accompagnate da una melodia, ma sono in realtà situazioni comuni, che sono la realtà di tantissime persone.
Il problema è nato da chi su Tumblr la usava come capro espiatorio per romanticizzare i propri problemi, cuocendole addosso una persona sbagliata.
E come Lana, anche Fiona Apple, Marina (per i più underground) e più di recente Mitski.
E quale sad girl che si rispetti non ha un film preferito?
Black Swan, Maria Antonietta, the Virgin suicides, Mia Goth, Girl Interrupted, Euphoria (solo se la tua preferita è cassie che piange davanti allo specchio).
Il connubio perfetto tra colori pastello e tristezza.
Film quasi tutti diretti da Sofia Coppola, una regista con la R maiuscola, simbolo e totem delle ragazze tristi.
Nel film “Marie Antoinette” si parla si di tristezza, ma è una tristezza che in pochi si possono permettere: una regina triste immersa in colorati abiti stravaganti, scarpe con il tacco ed acconciature eccentriche.
Ma Sofia si fa sempre riconoscere, e proprio in questo film fa capire la sua ostilità contro le norme cinematografiche: in una scena del film inserisce un paio di converse (ricordo che il film è ambientato nel 1789).
Mentre Le Vergini su1cide parla di una tristezza normale, monotona.
Una casa immersa nella natura di Detroit, due genitori severi e cinque sorelle, le sorelle Lisbon.
Forse la loro tristezza non ha un perché, ma non è questa la depressione?
Non servono ragioni, non servono perché.
Tutte e cinque le sorelle finiscono per togliersi la vita.
Drammatico, triste, forse noiosi.
Ma comunque rosa, delicato, drammatico e con un concept tutto suo.
È consiglierei ad ogni ragazza di guardarlo, perché solo noi possiamo capirlo (non solo perché è il mio film preferito, ma we just get it)
La Coppola protrae in contesti colorati, angelici ed a volte immersi nella natura, i concetti più cupi come la depressione ed il su1cidio.
Il concept di Sofia Coppola è lo stesso che quello di Lana del Rey nella musica e di MiuMiu nella moda.
Il trend della “Sad Girl” è estremamente preciso e concettuale, ha le sue icone, la sua influenza nel mondo della moda, la sua gamma di colori, i suoi meme e la sua musica.
Non è un caso che proprio quest’anno il colore più in voga sia il rosa e non è un caso che tutte noi ragazze ci sentiamo identificate in quei meme, perché ironizzare ed idealizzare tristezza e malinconia è una grande consolazione.
Aprire una pagina di meme e vedere qualcosa di “relatable” è gratificante, anche perché fortunatamente abbiamo superato gli anni dei meme di “sesso droga e pastorizia” e “siamo ragazze” (piangiamo tutta notte perché siamo pretty when we cry…siamo ragazze, ma ragazze tristi💋).
Siamo continuamente mossi dal volerci rivedere in qualcosa, una canzone, un movimento, una ragione sociale.
Ed ecco qui che ci di presenta un trend dove possiamo avere tutto ciò che ha appena citato e possiamo anche ammettere di amare il rosa dopo aver passato tutta l’infanzia a dire di odiarlo (io), possiamo ammettere di essere tristi, possiamo dire “rotting in bed summer” ed esserne orgogliose, possiamo gridare di odiare gli uomini ma mettere una storia dicendo he’s so mine subito dopo, possiamo salutarci dicendo “ehi barbie” ma possiamo anche sfogare la nostra isteria femminile. Ah, possiamo anche andare fiere del mascara colato.
Possiamo piangere liberamente e possiamo pure essere belle mentre lo facciamo (e lo dice Lana Del rey!!!)
Possiamo dire di avere il ciclo e giustificare grazie a lui l’aver scritto a chi non dovevamo (ero solo un po’ silly)
Non è una consolazione?
Tutti pretendono così tanto da noi, ed tutto c’è lo zampino degli uomini, ma in questa tendenza siamo noi è solo noi.
D’altronde siamo ragazze, ragazze felici, sorridenti, malinconiche, romantiche, grandiose, intelligenti ma spesso semplicemente ragazze tristi.
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Bobo Rondelli - Non voglio crescere mai
Quando i grandi fan la guerra, non voglio crescere mai! Coi bambini sotto terra, non voglio crescere mai! Quando s'alza la bandiera, io mi butto giù! Forza Italia ora si è desta e non mi sveglio più! Quando vedo Bruno Vespa, non voglio crescere mai! Porta a Porta, porta merda! non voglio crescere mai! Fattorie e Grande Fratello io non li reggo più, a fare sopravvivenza mandateli a Kabul! Quando "fatti una famiglia", non voglio crescere mai! "Devi avere un conto in banca", non voglio crescere mai! La Mercedes con la ganza, tutti a Cuba in vacanza, a seguir la moda stronza e anche il piercing fa tendenza, sento il jazz e vado a danza, io sto qui nella mia stanza e... ...non voglio crescere mai! Quando piange la madonna, non voglio crescere mai! Bush col papa che si abbracciano, non voglio crescere mai! Quando dici "punto e basta", la parentesi s'incazza, e la mafia ora s'è russa, e l'immigrati han sempre colpa, e Del Piero quanto costa? Otto stronzi in una stanza, Carlo steso nella piazza, e un vecchietto in una piazza a raccattar la frutta marcia, lui ha anche fatto resistenza.. lo vedo qui dalla mia stanza e ... ...NON VOGLIO CRESCERE MAI! IO NON VOGLIO CRESCERE MAI!
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Ho avuto due grandi amori nella vita, ed entrambi mi hanno rifiutato. Uno di loro si è messo con un'ultraquarantenne con un figlio e il viso rotondo, che mi somiglia ma non è me; l'altro, dopo numerose traversie sentimentali, finalmente ha dichiarato di convivere con il suo amico del cuore, ha scritto che spesso in privato indossa la minigonna e saluta con entusiasmo l'ultima tendenza della moda: le ballerine maschili. Entrambi erano e sono degli artisti, ma ciò non giustifica un bel nulla. Se i miei "amori" parlano di me, si capisce come io abbia sempre sofferto d'immaturità.
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Vestire quasi sempre di nero, non è tendenza, non è moda e neppure costume. È uno stile di vita 🖤
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La grande occasione.
È sbagliata la data di quasi dieci anni, come un candeggio impreciso sul colore dei panni,
No, non era a dicembre di un anno maldestro ma in un giorno preciso di quest’anno funesto.
Lo dicevano i Maya che il tempo è rotondo e domenica sera c’è la fine del mondo.
Sarà un botto improvviso? sarà un urlo di vita? Io spero soltanto non ci sia la partita
Che sarebbe un peccato non vederla finire, con il triplice fischio non possiamo morire.
Vorrei guardare lo show ma seduto là in fondo, quanto costa il biglietto per la fine del mondo?
Ci dobbiamo sbrigare, annullare gli impegni, son saltati i discorsi, i comizi e i convegni,
è l’evento assoluto, questo è l’atto finale, molto più di Sanremo e di Babbo Natale,
il mio bar sotto casa non ha perso un secondo e prepara i mojto per la fine del mondo.
C’è chi ha già pagato per poterla vedere, la diretta su facebook mentre tutto succede,
gli influencer su instagram hanno ore contate, ma col pianeta che esplode fanno soldi a palate
e su Twitter da mesi hanno l’hastag già pronto, questa sera in tendenza c’è la fine del mondo.
E ne parlano tutti, anche in televisione, sarà l’apocalisse ma in mondovisione
E c’è un telefono nuovo con i pixel a milioni, è uscito a febbraio in duemila versioni,
ci faremo le foto, sceglieremo lo sfondo, testimoni oculari della fine del mondo
Ci saranno concerti in qualunque nazione, paghi solo l’ingresso senza consumazione,
sulla muraglia cinese c’è una gran fiaccolata e una messa a San Pietro per Maria immacolata
l’indulgenza plenaria è al 50 di sconto, c’è il black friday in Paradiso per la fine del mondo.
Ci son già le magliette con la scritta “È la fine” te le vende Versace per seimila sterline,
E se indossi le Geox l’universo ti ammira, morirai rilassato mentre il piede respira,
non vestirti di stracci tu non sei un vagabondo, va di moda il griffato per la fine del mondo.
I mercati globali han subito flessioni, l’armageddon in borsa fa crollare le azioni
Mentre gli economisti ribadiscono in coro, con l’estinzione totale sale il prezzo dell’oro
Se sei furbo puoi farci un miliardo rotondo, non è che capita spesso una fine del mondo.
Ma c’è chi non si rassegna e rovina la festa, tutta gente frustrata e anche fuori di testa
Questi vivono ancora con principi e ideali, che non hanno tik tok o altri canali,
l’onestà per ‘sti stronzi è un valore profondo, sono i rompicoglioni della fine del mondo.
Francesco Lollerini 🖋
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Descubre nuestro jersey trucker de lana merino, ¡el nuevo básico de tu armario! Este jersey retoma un clásico del armario masculino para ofrecerte un look cómodo y a la vez moderno. Su corte y su punto de lana merino te envuelven de suavidad durante todo el invierno. El cuello alto y la cremallera aportan un toque moderno y femenino. ¿Por qué te encantará? Comodidad absoluta: La lana merino, naturalmente suave y cálida, garantiza un confort óptimo. Estilo atemporal: el suéter trucker es atemporal y se puede usar con todo. Versátil: combínalo con jeans para un look casual o una falda para un outfit más sofisticado. Características clave: Material: lana merino 100% natural Ajuste holgado Cuello: enrollado Cierre: Cremallera Tallas: S a XXL Colores disponibles: Beige, camel, calabaza, blanco, camel dorado
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[✎ ITA] RollingStone Korea : Articolo - RM Fa Strada Nella Cultura Contemporanea Con il Suo Potente, Appassionato e Personalissimo Colpo di Pennello | 27.09.2023
RM Fa Strada Nella Cultura Contemporanea Con il Suo Potente, Appassionato e Personalissimo Colpo di Pennello
Isak Choi | 27. 09. 2023 | Twitter 🗞 Articolo
K
Attualmente, RM è una delle figure più interessanti ed influenti nel mondo K-pop. Guadagnarsi sia l'interesse che la credibilità non è cosa da poco, eppure RM ci è riuscito. Non si è limitato ad affermarsi come un innovatore, in questa scena musicale, ma continua tuttora a sfidarla e a rimodellarla. Il 6 settembre, durante l'inaugurazione della settimana della "Frieze Seoul", RM ha giocato un ruolo chiave durante l'evento d'apertura, presso il Leeum Art Museum, dove si teneva la mostra "Willow Drum Oriole" dell'artista Kang Seokyeong. Non c'è dubbio che coloro che si sono trovatə alla sua presenza abbiano provato un senso di trepidazione. Vestito Bottega Veneta – brand caratterizzato da un'estetica rigorosa - e sfoggiando un elegante capo rasato, RM emanava un intrigante mix di lusso vellutato e disordinata compostezza, un po' come il rombo di un pickup. Tuttavia c'è un motivo ancor più profondo per cui questo momento ha saputo generare tale e tanto entusiasmo.
Il K-pop sembra non aver radici. Talvolta, in uno stesso album, possiamo trovare le tonalità allegre ed asettiche del city pop unite ad un ritmo latino-americano e ad influenze quali Prom Queen e Lady Marmalade, YOLO e Karma. Ed è proprio quest'assenza di fulcro artistico a permettere l'avanzamento e l'evoluzione del genere. Profondamente legato ed immerso in questa corrente musicale, RM ci svela le origini culturali alla base del K-pop, solitamente percepito come effimero e chiassoso – alla stregua di TikTok. RM incarna ciò che Charles Baudelaire descriveva come 'l'essenza della modernità' ne <Il Pittore della Vita Moderna>, ovvero colui che "estrae dalla moda quello che può contenere di poetico nel quotidiano e distilla l’eterno dall’effimero". Intrecciando la tumultuosa storia della penisola coreana con il vigore moderno dell'industria K-pop, RM descrive quella 'K' non come una mera etichetta, ma come "un marchio di prestigio nato dal duro lavoro e dagli sforzi dei nostri predecessori (i quali hanno sempre cercato di affermare la grandezza della cultura coreana)". L'orgoglio che RM nutre per la cultura coreana è affine allo zeitgeist, e ci porta a farci una domanda provocatoria: essere profondamente coreani corrisponde ad essere profondamente globali? Dire che RM ha esteso l'orizzonte di questa conversazione – rianimata dall'emergere trionfale della 'K' a livello globale - non sarebbe, dunque, un'esagerazione.
RM non fa che reiterare il "potere della cultura alta". Fa frequenti donazioni alla "Fondazione per il Patrimonio Culturale Coreano Oltreoceano", che ha il fine di preservare e promuovere il patrimonio culturale coreano all'estero, facendo conoscere le eccellenze coreane a livello globale. Inoltre, è ambasciatore per le Pubbliche Relazioni del Ministero della Difesa Nazionale e dell'Agenzia per il Recupero e l'Identificazione dei Caduti nella Guerra di Corea. RM sfrutta la sua influenza per dare nuova linfa alle radici storiche e rifocillare la cultura coreana. E la sua recente avventura musicale non fa che sposare questa missione. Da quando ha intrapreso le attività individuali in previsione del "Secondo Capitolo" nella carriera dei BTS, RM ha fatto entusiasmanti collaborazioni con giovani artisti coreani, che sono tra i principali rappresentanti della scena musicale di tendenza, a Seoul, quali Hwang So-yoon, Paul Blanco ed i Balming Tiger, abbattendo i ristretti confini che solitamente relegano il K-pop nel contesto della musica idol, nonché espandendone gli orizzonti.
Il motivo per cui la presenza di RM all'inaugurazione della mostra "Kang Seokyeong: Willow Drum Oriole" si è fatta sentire è perché rappresenta simbolicamente il suo status attuale. Era il primo giorno della settimana della Frieze Seoul, ad un evento che celebrava la vera essenza della cultura contemporanea coreana, presso un prestigioso museo d'arte ricco di una vasta collezione di tesori nazionali, e RM era lì, al centro di tutte le attenzioni. Per forza l'arrivo di questo giovane musicista di fama, talento, contemporaneità, nonché una visione artistica notevole, ha suscitato fermento ed entusiasmo tra il pubblico.
La cultura nuova inizia dalle audaci pennellate degli artisti più arditi dell'epoca cui essa appartiene. RM sta tracciando e aprendo la strada alla cultura contemporanea grazie ai suoi potenti, appassionati e personalissimi colpi di pennello.
"Ciò che desidero è che il nostro paese diventi il più bello al mondo. (...) L'unica cosa io abbia mai desiderato è il potere della cultura alta", diceva Baekbeom Kim Gu nel suo "My Wish", sognando questa "nazione bellissima".
Senza titolo
6 agosto 2023. RM ha preso il palco. Vestito di un completo multicolore ma sobrio e minimal, si è erto, libero ed imponente, sotto la luce dei riflettori. RM, che non era più salito su un palco così grande per oltre un anno, ha partecipato come ospite ad uno dei concerti conclusivi del tanto atteso tour mondiale di Agust D. Qui, ha svelato una nuova canzone, canticchiando dolcemente "You don't have to be (non c'è bisogno che tu sia)". Nella sua voce, c'era nostalgia, come il senso di vertigine che potremmo provare quando, improvvisamente, ci ricordiamo di guardare il cielo, nel bel mezzo della frenetica e vuota routine di tutti i giorni. Per questa sua ultima performance prima dell'arruolamento, RM ha scelto un inedito senza titolo. No, avete capito bene, non aveva neppure un titolo. Trasparente e radiosa come l'improvviso movimento di un mondo addormentato, questa canzone racchiude in sé l'essenza del suo percorso musicale. Dalla disperata supplica nella title track del suo album solista (Indigo 2022), 'Wild Flower': "Ti prego, liberami da questa bramosia, costi quel che costi, oh, ti prego, lasciami essere me stesso", fino alla mano che – lui che è costantemente etichettato con moltissimi titoli – estende a se stesso nel brano 'Still Life'...E questo brano sembrava un'esortazione: "Torniamo insieme allo stadio di 'innocenza e purezza primigenie'", di cui il pittore Yun Hyeong-keun parla come dello "scopo dell'umanità", che RM ha anche citato nel suo capolavoro musicale, 'Yun'.
È così che le pennellate di RM si allargano sempre più, lasciando segni profondi ed un riverbero, esattamente come fanno tutte le cose importanti e d'impatto.
⠸ eng : © SaraBangtan07 | Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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Com’è profondo il mare
La tragedia del Titan ci ricorda che per quanto uno possa essere ricco, non può possedere gli oceani e sfidare le regole minime di sicurezza
Parlami, o Musa, dell’uomo che si tuffò nelle profondità del mare, ascoltando il richiamo della sirena del denaro. La morte di Stockton Rush, il milionario fondatore e Ceo di OceanGate, Inc. e pilota del Titan che brandisce il controller Xbox, è stata confermata giovedì scorso, dopo che il suo sommergibile personalizzato e fuori categoria è prevedibilmente imploso sotto la pressione di milioni di tonnellate d’acqua, uccidendo all’istante lui e i suoi quattro passeggeri. Accanto a lui è morto Hamish Harding, un miliardario britannico; Shahzada Dawood, milionario pakistano, e suo figlio Suleman; e il miliardario francese Paul-Henri Nargeolet, direttore della ricerca subacquea presso Rms Titanic, Inc., la società che sostiene di essere proprietaria del relitto del Titanic, e che ha dovuto saldare i propri debiti mettendo all’asta le reliquie del sito, una pratica comunemente nota come «scavafosse».
I tentativi di salvataggio da parte della Marina degli Stati uniti e della guardia costiera probabilmente sono costati milioni di dollari, dal momento che OceanGate era del tutto impreparato per qualsiasi tipo di operazione di ricerca e salvataggio nel mare aperto: la nave non aveva un localizzatore a bordo, ed era persino dipinta di bianco, il colore delle onde che si infrangono, rendendo quasi impossibile localizzarlo in superficie. La filosofia di Rush per la sua società di esplorazione sottomarina era: «Penso di poterlo fare in sicurezza e infrangendo le regole».
David Lochridge, ingegnere sottomarino, nel 2018 la pensava diversamente: sottolineò, tra gli altri difetti, che la porta di osservazione principale era valutata per reggere una profondità di immersione di soli 1.300 metri, meno di un terzo della profondità del fondale marino sul quale dorme il relitto del Titanic. Venne subito licenziato. Quindi ora, dopo anni di avvertimenti sulla sicurezza, lettere aperte e procedimenti legali, gli statunitensi finanziano l’inutile ricerca di giorni e giorni di un ago bianco in un pagliaio bianco, anche dopo che la Marina degli Stati uniti ha sentito la nave implodere.
La crociera di piacere a dodicimila piedi di profondità attorno al relitto del Titanic è l’ultima moda tra le acrobazie altamente pericolose e costose eseguite dai super ricchi che sono alla disperata ricerca di emozioni e disposti a spendere le enormi fortune estratte dai loro lavoratori. Il prezzo dell’ingresso in questa trappola mortale era di 250.000 dollari a persona. Cercando di vivere una fantasia alla Jules Verne, i passeggeri del Titan hanno raggiunto le ricche vittime del Titanic, che, quando affondò nel 1912, morirono anch’esse divise per classe: il 62% dei passeggeri di prima classe sopravvisse all’affondamento, rispetto al solo 25% dei passeggeri di terza classe.
La tendenza a lasciare che le classi subalterne anneghino continua ancora oggi. L’esempio più recente è il terribile capovolgimento di una nave che trasportava almeno cinquecento migranti al largo della Grecia, che ha ucciso almeno settantotto persone di cui sono stati ritrovati i corpi. In netto contrasto con lo sforzo multinazionale a tutto campo per salvare il Titan, la guardia costiera greca è stata accusata di mortale inerzia dopo aver scoperto la nave alla deriva e pericolosamente sovraffollata. È solo l’ultimo episodio di una costellazione di tragedie che coinvolgono i migranti nel Mediterraneo: tra il 2015 e il 2023, si stima che oltre ventiquattromila persone siano morte o disperse dopo essere partite per l’Europa, di cui oltre 1.100 solo quest’anno. È più di un Titanic ogni anno, ma non c’è lo stesso tipo di copertura mediatica.
In un mondo in cui abbondano i naufragi, perché siamo così ossessionati dal Titan e dal Titanic? È una combinazione di ricercatezza, prestigio e quel concetto di hybris classicamente greco. Personaggi importanti sono affondati con entrambe le navi: milionari, reali, magnati degli affari. Lo splendore della Grand Staircase del Titanic è stato reso in innumerevoli dipinti, documentari e film. E, naturalmente, c’è l’epiteto che stuzzica le orecchie di Poseidone: «Inaffondabile». È difficile per la persona media immaginare di possedere sia l’arroganza di rivendicare la vittoria totale sul mare, che l’influenza basata sulla propria certezza di lesinare sulle scialuppe di salvataggio.
Le dolorose odissee delle navi migranti non fanno vendere giornali perché, per prima cosa, quei giornali di solito fanno comunella con i regimi draconiani, disumani e vendicativi che consentono che i migranti subiscano questi destini orribili; e perché la miseria colpisce la maggior parte delle persone. Non tutti sono stati rifugiati, ma la maggior parte delle persone nell’era post-Covid sa com’è quando all’improvviso non puoi più permetterti la tua casa e devi trasferirti, o quando il cibo diventa assurdamente costoso, o il tuo lavoro scompare e ti trovi di fronte a scelte difficili e all’incertezza per te e la tua famiglia. Guardando il cambiamento climatico causato dall’uomo, un costo della vita astronomico e una prospettiva economica scadente, la maggior parte delle persone riconosce di essere molto più vicina ai rifugiati disperati di quanto non lo siano i politici, gli speculatori della guerra e i rapaci capitalisti.
La morte di chiunque è una tragedia, ovviamente, ed è terribile che i passeggeri del Titan siano morti in questo modo. Ma la loro morte cade in mezzo a un’ondata molto più ampia di sofferenze evitabili inflitte da gente come quella a bordo del Titan. Forse c’è un pizzico di ironia nel guardare proprio questi miliardari, che comprano relitti e sottomarini privati con i tesori accumulati dalla nostra società, umiliati da un tratto ineludibile della proprietà: lo ius abutendi, il diritto di distruggere, che il mare oscuro mantiene su qualsiasi nave.
di Nicolas Boni - Jacobin italia
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LA PERSONALITÀ CREATIVA
Le persone che possiedono una Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi...In un mondo malato, i sani di mente vanno dallo psicologo. Come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un'ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse. Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa. In questi casi non si può parlare di cura (anche se, chi chiede una terapia, si sente patologico e domanda di essere curato) perché: essere emotivamente sani in un mondo malato genera, inevitabilmente, un grande dolore e porta a sentirsi diversi ed emarginati. Le persone che possiedono una Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi. Sono uomini e donne emotivamente sani, inscindibilmente connessi alla propria anima e in contatto con la sua verità. Queste persone coltivano la certezza che la vita abbia un significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente, sperimentando così una grande ricchezza di possibilità. É gente che non ama la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, perché scorge un pezzetto di sé in ogni cosa che esiste. Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla sofferenza e incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia di altri. Gente che nella nostra società non va di moda, disposta a rinunciare per condividere. Gente impopolare. Derisa dalla legge del più forte. Beffata dalla competizione. Portatori di un sapere che non piace, non perdono di vista l'importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare. Sono queste le persone che possiedono una Personalità Creativa. Persone ingiustamente ridicolizzate e incomprese in un mondo malato di arroganza, e che, spesso, si rivolgono agli psicologi chiedendo aiuto.Ognuno di loro è orientato verso scelte diverse da quelle di sempre.E in genere hanno valori e priorità incomprensibili per la maggioranza.Non seguono una religione, ma ascoltano con religiosa attenzione i dettami del proprio mondo interiore. Sanno scherzare, senza prendere in giro. Pagano di persona il prezzo delle proprie scelte e preferiscono perdere, pur di non barattare la dignità.
Sono fatti così.Poco ipnotizzabili. Poco omologabili. Poco assoggettabili. Persone che non fanno tendenza. Forse. Gente poco normale, di questi tempi. Gente con l'anima.
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