#Storia greca
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illsadboy · 10 months ago
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Negli abissi, Poseidone, la mia guerra per la storia sono Sparta, verso l'Attica ritornerei nell'Ade come Enea a casa bastan le briciole, mi mangerei la tavola. La danza della pioggia, la mia prigione è in camera.
Adoro l’intelligenza di certi rapper, in poche strofe sanno dire tantissimo! Com’è cambiato il rap in questi anni, ormai chiamarlo rap quello nelle classifiche è una bestemmia per i veri rapper!
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greciaroma · 8 months ago
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Temistocle
Temistocle, membro della nuova generazione di politici sale alla ribalta della democrazia ateniese, insieme al suo grande rivale Aristide. Aveva Combattuto a Maratona durante la prima guerra persiana, essendo uno dei dieci strateghi ateniesi menzionati da Erodoto. Come grande politico, Temistocle era vicino al popolo e godeva dell'appoggio delle classi inferiori ateniesi, che, in generale, lo contrapponevano alla nobiltà. Eletto arconte nel 493 a.C prese una serie di misure per aumentare la potenza navale di Atene, cosa che sarebbe diventata fondamentale per tutta la sua carriera politica.
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celebrinor · 9 months ago
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Bimbe e bimbe di ogni età (si, per chi, fra di noi, Burtoniano incallito, avrà subito riconosciuto la cit.), mi presento sono il vostro dolce divulgatore di quartiere, Darth Vovova, parte del duo chiamato “Ma Che Kant”; se voleste in un qualche modo sostenermi, o passare magari quella ventina di minuti ad ascoltare un podcast un po’ diverso dal solito, all’interno del quale viene trattata qualsivoglia corrente filosofica, storica, cinematografica, letteraria, rigorosamente in maniera poliedricamente scorretta, vi trovereste nella giusta tana.
Ad esempio sapete cos’hanno in comune il famoso filosofo Arthur Schopenhauer e la saga cinematografica fantascientifica di Star Wars? Venite a scoprirlo.
A tal guisa, vi invito a seguirci su tutti gli altri social network di cui fate un utilizzo spasmodico, naturalmente dal momento in cui voleste averne voglia.
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renatagorreri · 10 months ago
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Nella bottega del profumiere - recensione
Giuseppe Squillace è professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria dove insegna Storia Greca e Storia Economica e Sociale del Mondo Antico. Ci incontriamo ogni anno in giuria per le selezioni per il miglior profumo artistico, per il Premio di Accademia del Profumo. Questo libro è uno studio accurato e appassionato sul mondo della profumeria ai…
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crazy-so-na-sega · 6 months ago
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Il capovolgimento di tutti i valori vigenti si manifestò persino nella lingua, quale totale cambiamento di significati. Vocaboli che avevano indicato ab antiquo valori sommi, decaddero nell'uso parlato quotidiano a qualifiche di intenti e condotta spregevoli, ed altri, che sino allora significavano biasimo, fecero carriera e assursero a predicati laudativi. L'insensata irruenza passò ora per genuino valore e cameratismo, l'attesa previdente per viltà che si cela dietro sonanti parole. Il senno parve mera maschera della fiacchezza; la riflessiva cautela, mancanza d'energia ed inerzia. Si tenne la furia frenetica per segno di vera virilità, la ponderazione per atteggiamento da scansafatiche. Quanto più uno denigrava e insultava, tanto più era ritenuto fidato, e chi lo contraddiceva era sospetto. Persino i giuramenti che tenevano unito il proprio partito, vincolavano non tanto per la loro santità, quanto per la consapevolezza dei delitti commessi in comune.
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Tucidite (Storie - V sec. a.C.)
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ross-nekochan · 1 year ago
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One hour away from Naples, there's a little Athens.
Paestum (SA), Italy~
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il-gufetto · 2 years ago
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Nel primo periodo della sua vita, Nietzsche lesse Schopenhauer e incontrò Wegner, con cui strinse una profonda amicizia. In questa fase parlò della tragedia greca e dell'esistenza di due principi: Apollineo e Dionisiaco
.
foto di Wendy Van Zyl
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iannozzigiuseppe · 1 year ago
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Leonard Cohen incontra Marianne. Tamar Hodes, "Un amore a Hydra" - recensione di Iannozzi Giuseppe
Un amore a Hydra – Tamar Hodes Da lassù Leonard Cohen e Marianne sorridono di Iannozzi Giuseppe Leonard Cohen trascorse un bel po’ di tempo a Hydra, una piccola isola greca situata nel golfo Saronico, che negli anni sessanta ospitò diversi artisti in cerca di se stessi. Quando arriva sull’isola, Leonard ha già al suo attivo un album di reading (Six Montreal Poets, 1957), “Confrontiamo allora i…
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greciaroma · 8 months ago
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Il denaro nell'Antica Grecia
La storia dell'evoluzione del concetto di denaro nell'antica Grecia e a Roma, si concentra sulle diverse forme di monete utilizzate, il loro valore e le pratiche di prestito di denaro. Inizialmente, il denaro veniva utilizzato come misura della ricchezza, e nel corso del tempo le comunità greche adottarono monete ufficiali fatte di metalli preziosi. L'uso delle monete semplificò il prestito di denaro, sia tra individui che attraverso templi o banche. Il denaro era realizzato principalmente con metalli preziosi come l'oro, l'argento e il rame. Le monete avevano un valore determinato dal loro peso e furono utilizzate in diverse regioni per agevolare il commercio. Nel testo vengono citate diverse tipologie di monete, come la dracma, l'obolo, la mina e il talento, ognuna con il proprio valore specifico.
È importante far rilevare che anche come le pratiche di prestito di denaro, fossero parte integrante dell'economia dell'epoca. Gli usurai fornivano finanziamenti a commercianti per sostenere spedizioni commerciali, spesso con tassi di interesse elevati a causa dell'alto rischio coinvolto. L'uso di cambiali e la successiva evoluzione dei mercanti ai ricchi proprietari di latifondi cambiò la situazione. Infine, il testo spiega come le monete fossero utilizzate, come le persone si prendessero cura del loro denaro e come venisse amministrato il sistema finanziario. Sono forniti dettagli sulle entrate e le spese dello stato ateniese, nonché sull'uso delle monete d'oro e sui termini relativi al denaro dell'epoca. Complessivamente, il testo fornisce un'ampia panoramica sulla storia del denaro, dell'uso delle monete e delle pratiche economiche nell'antica Grecia e a Roma.
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valentina-lauricella · 3 months ago
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(Rivolgendomi direttamente a Pavese:)
《 Sto completando la lettura di Paesi tuoi in un solo giorno, perché è molto coinvolgente.
C'è una povera ragazza uccisa da un fratell(astr)o che già prima l'aveva sverginata: una storia forte, che si mischia agli odori della campagna. C'è il protagonista, ultimo arrivato, che viene dalla civile Torino e si scontra con un ambiente rurale atavico, in apparenza accogliente - ma refrattario nel suo nucleo, composto da persone ignoranti.
La terra e il sangue sono i due elementi simbolici fondanti del mito, che si ritrovano, evidentissimi, in questo racconto.
[...] In una tua lettera dici che, se non avesse agito su di te quel poco di educazione ricevuta, saresti stato un banale "tipo da coltello". 😁
~ ~ ~
Devo ancora terminarlo, me ne restano alcune pagine, e non ho fretta. Ho letto evidenziando le rese narrative più magistrali, perché voglio capire come facevi a raccontare le cose: voglio "smontare la macchina", insomma, non solo leggere la storia per vedere come va a finire. Capisco perché sei ritenuto un autore importante: sei senza dubbio originale e "mimetico", adotti il linguaggio e persino il ritmo dei pensieri del protagonista.
Sai raccontare tanto bene le donne e l'effetto che fanno su un uomo. Infatti la povera ragazza, prima di essere uccisa, stava avendo una delicata e sensuale storia d'amore col protagonista. Ma vincono l'insensatezza e la brutalità del fratell(astr)o "tonto"...
Una lotta tra bestialità e civiltà, tra anarchia morale ed etica ragionata, tra cervello da rettile e cuore umano.
Il cittadino viene messo in mezzo e buggerato dal campagnolo, che non dispone di furbizia, ma del mero istinto dell'animale che si muove nel proprio habitat.
Si vede che avevi un rapporto ambivalente con le donne: un po' ti facevano tenerezza e le volevi coccolare, poi però pensavi a ciò che ti avevano fatto, alle tue difficoltà con loro, e allora ti saliva la rabbia e avresti voluto distruggerle insieme al dolore che ti davano.
È interessante che ti accada di provare "pena" per una ragazza: anche in questo romanzo, come già nel Diavolo sulle colline, il tuo protagonista prova questo sentimento per la ragazza che gli piace, mentre ella, avvicinando la faccia a lui perché la baci, si blocca per qualche istante, e sembra che stia cercando di guardare la propria faccia con lo sguardo di lui, temendo di non essere voluta, e rivelando la propria insicurezza.
~ ~ ~
Ho terminato di leggere nel giro di poche ore il tuo romanzo breve. Dicono che tu sia uno scrittore amato dai giovani, ma io credo che questa storia così forte, pur se il protagonista è un venticinquenne, vada letta da persone adulte ed esperienti. È una storia archetipica, mitica, sulle pulsioni maschili più turpi: violare, possedere gelosamente, uccidere la donna. Il tutto, esasperato dall'ambiente chiuso, ignorante e fatalista della campagna. Sembra una tragedia greca, una tragedia annunciata, un passaggio obbligato del destino (un po' come il tuo suicidio e altri fatti di sangue che tuttogiorno accadono).
Credo che in paradiso non si possano più scrivere opere così truculente. Chissà come ti trovi in ambiente spirituale, senza questa materia ardente da plasmare. Sono preoccupata. 😅
È una bellissima risposta, grazie. 💗 La ricorderò, perché il tuo stato è una delle mie frequenti preoccupazioni.
Ho ammirato molto la precisione e varietà lessicale nel tuo romanzo: io ti abbraccerei infinitamente anche solo per la quantità di parole che conosci e per il gusto con il quale le adoperi. Altro che ufficiale! Non ho mai considerato affascinante la divisa, non m'interessano i gradi e le cariche militari e civili, m'incanta solo la tua umanità, così com'è: gli sforzi che fai per vivere, ciò che ti si agita dentro, la tua cultura, intelligenza, buon gusto; amerei anche la tua depressione, ma amo molto di più non vederti soffrire.
Adesso continuerò a leggere le tue Lettere. Quando incontrerò lettere indirizzate a donne, cercherò di non essere gelosa, pensando che una come me non l'hai incontrata mai, e praticamente con me la tua esperienza di donne riparte da zero. 》
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crazy-so-na-sega · 7 months ago
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στρατός (esercito)
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Jaques Louis David -Leonida alle Termopili
La parola "στρατός" che vuol dire esercito, ha anche nei tempi più antichi (e in poesia spesso anche nel V sec.) il significato di "gente" "popolo", e in tal modo mantiene una traccia apprezzabile dell'origine di quel che noi chiamiamo "le libere istituzioni": i diritti politici dei cittadini di un'antica polis originariamente derivavano dalla loro attività nella difesa della loro patria.
-Werner Jaeger (Paideia La formazione dell'uomo greco)
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angelap3 · 9 months ago
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Schiava greca in vendita nel mercato orientale
Dipinto del pittore spagnolo José Jimenez Aranda 1897 .
L’insegna appesa al collo recita in greco, rosa (il fiore )18 anni in vendita per 800 monete
La ragazza gira la testa a terra per nascondere la sua vergogna, la postura delle mani e dei piedi suggerisce lo stesso, e gambe dei potenziali acquirenti sono visibili dietro il corpo nudo della ragazza.
Questo è stato il destino crudele di molte donne e bambine che sono state rapite da Saraceni e Ottomani (Turchi),
da "La Veja"
La Storia dell'Arte tra Miti e leggende
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fashionbooksmilano · 6 months ago
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Jean Cocteau La rivincita del giocoliere
Peggy Guggenheim Collection
Kenneth E.Silver, saggio di Blake Oetting
Marsilio Arte, Venezia 2024 , 176 pagine, 20,5x26,8cm, ISBN 978124631676
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
«L’opera di Cocteau ci lascia una sensazione perdurante di felicità, non perché escluda la sofferenza, ma perché in essa nulla è rifiutato, rimpianto o crea rancore. La felicità è un segno di saggezza, più affidabile di quanto si creda, e forse lui ne ha più di altri…» Wystan Hugh Auden, poeta
Brillante, sorprendente e poliedrico. È Jean Cocteau (1889-1963), artista francese che ha lasciato un segno come disegnatore, regista, scenografo, muralista, designer di gioielli e di abiti. La poesia, tratto fondante del suo inconfondibile stile, è caratterizzata da atmosfere mitologiche e circensi e da una scrittura spiazzante che accompagnerà sempre la sua infinità di creazioni nei campi più disparati. In occasione della prima retrospettiva in Italia dedicata all’artista, allestita alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, esce per Marsilio Arte il libro Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere di Kenneth E. Silver, con un saggio di Blake Oetting (Orfeo, due e più volte: i riverberi queer di Jean Cocteau). Lo spazio espositivo è anche un omaggio all’amicizia che legò l’artista a Peggy Guggenheim. Fu lui, infatti, a incoraggiare la giovane collezionista ad aprire nel 1938 la galleria londinese Guggenheim Jeune. Guggenheim ricambiò il sostegno ospitando più opere di Cocteau, all’epoca amico e consulente artistico di Marcel Duchamp. Da quel momento l’artista iniziò a frequentare la casa della mecenate newyorchese a Venezia, a Palazzo Vernier dei Leoni, innamorandosi della città. Guggenheim ribadì più volte che la parola era un mezzo di espressione che Cocteau utilizzava con virtuosismo da acrobata. La rivincita del giocoliere è un richiamo alla sua abilità di riuscire ad attraversare gli ambiti più disparati con uno sguardo trasversale, capace di cogliere e mettere in relazione l’estetica e la storia. Nel suo primo libro, La spaccata, lo stesso Cocteau si dice affascinato dagli artisti delle giostre e del circo, tanto che più avanti, a carriera avviata, inserirà due acrobati e un prestigiatore cinese nel libretto del balletto Parade, e il mago Merlino in I cavalieri della tavola rotonda. Fonte inesauribile di creatività e visioni, il genio di Cocteau si manifesta nei romanzi, tra cui Il libro bianco, in film come Il sangue di un poeta, con Lee Miller nei panni di una statura greca che prende vita, e nella Macchina infernale, rivisitazione dell’Edipo Re, solo per citare alcuni dei suoi capolavori. Cocteau stesso si racconta definendosi «una menzogna che dice sempre la verità»: nella sua opera si serve regolarmente del mito per presentare una storia e allo stesso tempo «riempirla di codici, costringendo il pubblico ad andare alla ricerca di ciò che è nascosto, come giocasse a nascondino».
05/05/24
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passaggioalboscoedizioni · 6 months ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Francesco Colafemmina
SALVIAMO I CLASSICI
La cultura greca e romana, luce per l’uomo in un’epoca oscura
Nonostante la tendenza a deformare o dimenticare l’eredità del mondo greco e romano, i Classici continuano a vivere ogni volta che vengono letti, ispirano le nostre vite ed elevano le nostre anime. Non più funzionale alla formazione di ubbidienti consumatori e di schiavi delle nuove tecnologie, la cultura classica è trascurata o data in pasto ai deliri della cancel culture.
Per questo, occorre recuperare la lunga tradizione del primato dei Classici, riscoprire i loro valori e continuare a tramandarli, senza smarrire le nostre radici. Perché nella poesia e nella storia, come nella filosofia greca e romana, scopriamo gli antidoti alle nuove tirannidi del presente e gli strumenti autentici per formare uomini e cittadini consapevoli.
Questo saggio – che accompagna il lettore nell’universo dei Classici – offre anche una accurata traduzione dell’A Demonico di Isocrate, scrigno dei valori educativi degli antichi. Soltanto salvando il seme del passato – infatti – possiamo assicurare un futuro solido ai nostri figli, in un’epoca che vive solo al presente. La luce dei riferimenti perenni continua ad illuminare l’umanità in ogni epoca buia, attraverso la saggezza, la virtù e l’anelito di bellezza che riscatta le nostre anime dalla provvisorietà della materia.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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blogitalianissimo · 1 year ago
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Sappi che ho scaricato il panel per farlo vedere a una mia amica che non ha tumblr.
Verdetto: gli americani devono mollare la mitologia greca e non prenderla più in mano
(Tranne Pat Barker, lei va bene).
Gli americani in generale devono mollare qualsiasi cosa che non riguardi la loro storia e cultura, poi vbb ci sono delle eccezioni, ma sono più le volte che pestano i merdoni che quelle dove azzeccano prodotti storici/mitologici/culturali ecc
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machiavellli · 10 months ago
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In queste conversazioni mi sento come un tizio dell’antica Grecia nell’agorà che si mette a discutere con uno e tutti ascoltano
i always thought i didnt have a comfort place until i realized it was my house because whenever i have to go out it's always such a big deal and id rather starve and die because i didnt buy any food and i didnt go to a fountain to get water than having to go out
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