#Sinistra e civici
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Le liste dei candidati per Kenny Siundaco
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Bologna: Concluso il progetto sul patrimonio digitale di musei e biblioteche del Comune
Conferenza stampa “Restart La cultura a Bologna è digitale” svoltasi nella Sala stampa “Luca Savonuzzi” di Palazzo d’Accursio, a Bologna.Da sinistra: Antonella Mampieri (Referente Archivio fotografico e Catalogo Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica), Eva Degl’Innocenti (direttrice Settore Musei Civici Bologna), Elena Di Gioia (delegata alla Cultura di Bologna e Città…
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Modena: il Consiglio chiede più controlli e Questura in fascia A
Modena: il Consiglio chiede più controlli e Questura in fascia A. Modena. Più controlli in alcune aree critiche della città, progetti di sicurezza partecipata e mantenimento della promessa del Governo di elevare in fascia A la Questura di Modena. Sono le principali richieste contenute nelle tre mozioni presentate dal Movimento 5 stelle e in quella del Pd, approvate dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 9 novembre. Sono state in tutto nove i documenti collegati al tema sicurezza presentati da alcuni gruppi consiliari, di cui quattro approvati e cinque respinti. Nel dettaglio, l'assemblea consiliare ha approvato la mozione del Pd che chiede al Governo, in particolare, di mantenere la promessa di elevare la Questura di Modena in fascia A (presentata da Antonio Carpentieri e approvata con anche il voto a favore di Europa Verde-Verdi, Modena, Civica, Sinistra per Modena e Movimento 5 stelle e quello contrario di Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d'Italia). Approvate anche le tre proposte presentate dal Movimento 5 stelle: per il presidio e il controllo di alcune aree comprese tra il parco XXII Aprile, viale Gramsci, comparto R-Nord e zona Tempio Stazione (illustrata da Barbara Moretti e approvata con anche il voto a favore di Pd, Modena Civica, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d'Italia e quello contrario di Sinistra per Modena; astenuti Europa Verde-Verdi e Fabio Poggi per il Pd), per predisporre un progetto sperimentale di sicurezza con l'ausilio di volontari su un parco cittadino (presentata da Andrea Giordani e approvata con anche il voto a favore di Europa Verde-Verdi, Pd e Modena Civica e quello contrario di Sinistra per Modena; astenuti Lega Modena, Alternativa Popolare Forza Italia e Fratelli d'Italia) e per garantire massima presenza nel territorio di forze dell'ordine e street tutor e tutor civici (presentata da Barbara Moretti e approvata con anche il voto a favore di Pd, Modena Civica, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e quello contrario di Sinistra per Modena; astenuti Europa Verde-Verdi, Fabio Poggi per il Pd, Fratelli d'Italia e Luigia Santoro per Lega Modena). Respinti, invece, i seguenti documenti: le tre mozioni proposte da Elisa Rossini (Fratelli d'Italia): per la costituzione di un presidio di Polizia locale in viale Caduti in Guerra, al civico 161, e per l'installazione di telecamere di videosorveglianza in via Calle di Luca (entrambe respinte con anche il voto a favore di Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Modena Civica e il voto contrario di Europa Verde-Verdi, Pd e Sinistra per Modena); e per il potenziamento e una migliore organizzazione dei servizi di Polizia locale (respinta con anche il voto a favore di Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia, Movimento 5 stelle, e il voto contrario di Europa Verde-Verdi, Pd e Sinistra per Modena; astenuto il gruppo di Modena Civica). Respinta anche la mozione di Lega Modena per nuove politiche locali di sicurezza e contrasto alla criminalità, presentata da Giovanni Bertoldi (con anche il voto a favore di Alternativa Popolare, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Fratelli d'Italia, e quello contrario di Europa Verde-Verdi, Pd e Sinistra per Modena; astenuto il gruppo di Modena Civica) e respinta pure la mozione di Alternativa Popolare per la nomina di un assessore alla sicurezza per la città di Modena, presentata da Alberto Bosi (con anche il voto a favore di Lega Modena, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Fratelli d'Italia, e il voto contrario di Europa Verde-Verdi, Pd e Sinistra per Modena; astenuto il gruppo di Modena Civica). "L'attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza, anche attraverso l'elevazione in fascia A promessa per la Questura di Modena" è la richiesta principale del Pd rivolta al Governo. La mozione chiede anche, tra le altre proposte, di completare il piano assunzioni 2023 del corpo di Polizia locale, di ampliare gli investimenti sulla videosorveglianza e di attivare progetti di sicurezza urbana, come il nuovo presidio di piazza Matteotti. Al centro delle mozioni approvate del Movimento 5 stelle vi è, invece, la sicurezza in alcune zone della città, da organizzare anche grazie al ruolo attivo dei cittadini. A fronte di "una sorta di stanzialità di soggetti e gruppi criminali in edifici in prossimità del parco XXII Aprile" e "di frequenti furti, borseggi, rapine, come recentemente accaduto in piazza Matteotti, in via Cesare Battisti e in via Pavia", vengono richiesti, in particolare, presidi fissi di Forze dell'ordine, incremento della videosorveglianza, nonché l'azione integrata di street tutor e tutor civici, previsti dalla legge regionale. Inoltre, per una piena fruibilità di aree verdi e parchi cittadini, è stato chiesto di valorizzare gli oltre trecento volontari della sicurezza formati nel tempo a Modena, in un progetto sperimentale di controllo, coordinato dalla Polizia locale, in un parco o in altro luogo della città. Obiettivo della sperimentazione è di avviare e sviluppare nel tempo progetti similari da proporre per gli altri parchi cittadini. Istituzione di uno specifico assessorato alla sicurezza, l'utilizzo di nuovi dispositivi per gli agenti (come body-cam o "armi a impulso elettrico") e un migliore impiego degli operatori di Polizia locale, sono alcune delle proposte che accomunano gli ordini del giorno respinti. In particolare, nelle mozioni di Fratelli d'Italia viene sottolineata l'esigenza di "liberare le unità di polizia locale da servizi che possono essere svolti dalla tecnologia o da volontari", per impiegarle in presidi di zone critiche della città, come in via Calle di Luca o nell'area adiacente alla stazione ferroviera ("in condizione di abbandono e costante degrado"), per cui viene chiesto, nello specifico, un presidio fisso di Polizia locale in viale Caduti in Guerra, al civico 161. L'istituzione di uno specifico assessorato alla sicurezza è la principale richiesta all'Amministrazione comunale contenuta nella mozione di Lega Modena e nel documento di Alternativa Popolare. A fronte di "un numero di crimini disallineato rispetto alla media nazionale", la mozione di Lega Modena chiede, inoltre, di favorire la ricerca di alloggi ai futuri poliziotti in arrivo a Modena, l'aumento di controlli antidroga nelle scuole, nonché l'applicazione dei nuovi strumenti legislativi che consentono di intervenire anche sui minori coinvolti in reati gravi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Le lapidi di Firenze: seconda parte
Inferno di Botticelli LAPIDI DANTESCHE Nelle strade del centro di Firenze, si trovano sui muri di palazzi, chiese e case torri delle lapidi dantesche. Vi si leggono incise frasi relative alle tre cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ai primi del Novecento, il Comune di Firenze sentì il desiderio di rintracciare i personaggi e i luoghi descritti nella sua opera. Iniziò una accurata ricerca per trovare il luogo esatto dove apporre le lapidi. La ricerca fu lunga e accurata. Finalmente nel 1907 iniziò l’apposizione nei siti rintracciati: INFERNO - Filippo Argenti, via del Corso dove erano le case degli Adimari; - Guido Cavalcanti, via Calzaioli dove erano le case dei Cavalcanti; - Ponte Vecchio (loggia di Ponte Vecchio), in sul passo d’Arno; - Brunetto Latini, via dei Cerretani (tra il civico 39 rosso e la chiesa di S. Maria Maggiore; - Famiglia Gianfigliazzi, via de’ Tornabuoni (sopra la vetrina del civico 1 rosso); - Dedicata al Battistero di San Giovanni, Piazza San Giovanni (all’esterno del Battistero verso la via Martelli; - Dedicata alla nascita di Dante Alighieri, posta sulla sua casa; - Bocca degli Abati, il traditore di Montaperti, via dei Tavolini. PURGATORIO Citazione di persone del suo tempo, 2^ cantica. Sono descritti la Basilica di San Miniato al Monte e il ponte Rubaconte, via di San Salvatore al Monte (inizio della scalinata che porta al Piazzale Michelangelo; Piazza Piave (nella torre della Zecca Vecchia), dedicata al fiume Arno; Versi dedicati a Forese Donati, via del Corso (sopra ai civici 13 – 33 rosso); Piazza di San Salvi, dedica a Corso Donati (nel punto dove sostò l’esercito di Arrigo VII; Dedica alla donna angelicata Beatrice Portinari, (sulla destra dell’ingresso del palazzo Portinari – Salviati). PARADISO Elenco delle lapidi tratte dalla 3^ cantica. Dedicati alla città natale del poeta, Via Dante Alighieri alla Badia Fiorentina (sul fianco sinistro della Badia Fiorentina e alla sinistra del civico 1); Dedicati a Bellincione Berti Ravignani, via del Corso (sopra le vetrine del negozio civici 1 e 3 rosso); In questi versi sono ricordati gli antenati del poeta, via degli Speziali (tra la vetrina del civico 11 rosso e il portone del civico 3); Dedicato alla famiglia Cerchi, via del Corso (sopra le arcate del negozio ai civici 4 rosso e 6 rosso); Dedicata alla famiglia dei Galigai, via dei Tavolini (torre dei Galigai vicino al civico 1 rosso); Sulla famiglia degli Uberti, Piazza della Signoria (nel primo cortile di Palazzo Vecchio); Sulla famiglia Lamberti, via di Lamberti (tra le finestre sopra il civico 18 rosso e 20 rosso); Dedicato ai Visdomini, via delle Oche (presso ciò che resta della Torre dei Visdomini, tra i civici 20 r0s e 18 rosso); Famiglia Adimari, via delle Oche, (tra gli archi delle vetrine ai civici 35 rosso 37 rosso); Famiglia Peruzzi col loro simbolo (le sei pere), Borgo dei Greci (a sinistra della porta al civico 29); Famiglia della Bella, via dei Cerchi (all'angolo di via dei Tavolini); Dedicati a Ugo il Grande, via del Proconsolo (sulla facciata della chiesa Santa Maria Assunta); Famiglia Amidei, via Por Santa Maria (presso la torre degli Amidei, sopra al civico 11 rosso); Dedicati a Buondelmonte Buondelmonti, via Borgo Santi Apostoli (Presso le case dei Buondelmonti, sopra le vetrine dinanzi al civico 6); Dedicati alla statua di Marte, causa degli scontri fra Guelfi e ghibellini, distrutta dall’alluvione del 1333. Ubicata dove si trovava la statua, Ponte Vecchio (angolo Piazza del Pesce); Dedicati alla Firenze antica, Piazza della Signoria (nel primo cortile di Palazzo Vecchio); Dedicati al battesimo, Piazza San Giovanni (nel Battistero verso il Duomo); Preghiera dedicata alla Vergine da San Bernardo, Piazza del Duomo.
Alberto Chiarugi Read the full article
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Presentata la lista ‘Kenny per Terni, Civici di sinistra e Verdi’
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Un po’ di cose a caso.
- Le guerre di invasione dipende poi da che parte le vedi: https://resistenzeincirenaica.com/2022/04/06/analisi-logica/
- L’attaccapanni mi si è trasformato in una ziggurat di giacche per poter affrontare dalle temperatura artiche alla brezzolina primaverile a seconda di come tira il cvlo al signore, dimostrando la pochezza dell’uomo davanti alle meraviglie della natura e soprattutto quanto sto meglio d’estate quando tocca giusto scegliere il colore della maglietta
- L’uomo delle sardine diventato poi consigliere a Bologna in forza al piddì si è prodotto in un appassionante intervento in consiglio comunale sul drammatico episodio di due oche sbranate da un cagnazzo che mi ha lasciato in uno stato dubitativo della realtà
- I carabinieri entrano nella sede nazionale dell’Unione Sindacale di Base a Roma perché una telefonata anonima li ha avvertiti che c’è una pistola e stranamente c’è una pistola
- Wolf Bukowski aveva scritto qualche tempo fa questa cosa su telegram che riporto nella sua totalità:
Da più parti mi viene segnalata una generale indignazione per il regolamento delle case popolari a Fidenza e la sua "patente a punti" (vedi qui, per es: https://www.osservatoriorepressione.info/comune-fidenza-introduce-la-patente-punti-le-case-popolari/ ).
Ne avevo scritto (leggasi: "ve lo avevo detto") nel 2019 ne La buona educazione degli oppressi (ed. Alegre), alle pagine 18 e 19:
«[...] applicare la meritocrazia sul corpo delle classi inferiori significa modulare il welfare in modo disciplinare, educando il povero a meritarsi le prestazioni sociali, ponendolo cioè in condizione di dover convincere le autorità a concedergli qualcosa, non potendo esercitare alcun diritto. Siccome poi molti poveri non ce la fanno proprio ad assumere la parte dell’umile vergognoso, perché la povertà è una situazione già molto onerosa da portare, la selezione meritocratica del buon povero consentirà anche la complessiva riduzione della platea di chi riceve prestazioni di welfare, realizzando quello che è poi lo scopo principale di tutta l’operazione, conforme al dogma neoliberale di taglio della spesa pubblica. Un esempio chiarisce assai bene questa dinamica, riconducendoci peraltro al tema del decoro. Cinque comuni del parmense, variamente amministrati (Lega, civici e sinistra), introducono dal 2019 la «patente a punti» per le case popolari. Se gli assegnatari o i loro famigliari si mostrano indisciplinati, contravvenendo al regolamento condominiale in modo anche trascurabile, con violazioni come fumare o bere alcolici in spazi comuni o parcheggiare male, i punti vengono scalati e, di penalità in penalità, si arriva fino alla revoca dell’assegnazione; se invece sono decorosi inquilini modello, ottengono qualche punticino in più.
Dall’applicazione di questo semplice regolamento, deliberato da amministratori di paese, risulta una completa distorsione del sistema normativo e sanzionatorio vigente, che diventa compiutamente castale: chi ha una casa di proprietà se la cava – per un brutto parcheggio – eventualmente con una multa, o con un bel niente nel caso di una birretta in giardino (perché poi dovrebbe essere sanzionata?); chi abita in una casa popolare rischia, col ripetersi di presunte violazioni di questo tipo, lo sfratto.
L'applicazione di un regolamento di questo tipo è una macchina che produce odio e delazione tra i vicini, e che devasta i rapporti famigliari, per esempio rendendo gravi (per le smisurate conseguenze) comportamenti innocenti, che risulta persino difficile chiamare trasgressivi, di figli adolescenti. Poi magari quegli stessi figli, a scuola, si devono sorbire incontri con sedicenti educatori che spiegano come difendersi dagli haters sui social, quando invece è la società in cui vivono a essere governata da fomentatori d’odio.»
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Da Battipaglia una storia "simpatica". C'è una candidata, Cecilia Francese, che da mesi va dicendo di essere civica, in ottimi rapporti con tutti. Di non essere schierata. Così si possono prendere voti un po' qui e un po'. La vecchia storia del "né destra né sinistra". Peccato però che sia saltata fuori una cosa curiosa: la Lega spende soldi per farla vincere al ballottaggio. Addirittura hanno messo foto della candidata con quella di Salvini accanto. Bella storia, eh? Ma soprattutto bel trucco: la Lega, per vincere al Sud, si nasconde. Manda avanti gli altri e fa credere che non siano leghisti. Perché nonostante la conversione di Salvini, il ricordo di cosa diceva dei campani è ancora vivido. Per questo lo fa passare da civici... Cesare Di Trocchio
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Fase 2, Boccia: in arrivo 60mila 'assistenti civici' per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus. (vogliono la guerra civile come alibi?)
Il braccio armato di estrema sinistra, sardine, centri sociali e partigiani (finti), non bastava. ce ne volevano ancora, pagati da noi.
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Riassuntino (tipo bignami) della settimana
È iniziata la "Fase 2" qualunque cosa voglia dire. Non starà bene un cazzo di niente a nessuno. Intanto dall'altra parte vogliono "riaprire tutto" così, a caso.
Un tizio già candidato per la sinistra (sì vabbè dai sinistra... Ci siamo capiti, vero?) a sindaco di Roma ieri si è messo a leggere il Vangelo (di Matteo, per altro) per protestare contro la mancata riapertura delle chiese. Lo ha fatto sul serio. Ma che male ha fatto Roma per avere questo, la Virgy e "Io sono Giorgia" come candidati sindaco? È a causa della crocifissione di Pietro a testa in giù? O per quella di Gesù? Perché sennò non si spiegano tutte queste piaghe bibliche.
Il PdC ieri è andato in Lombardia per manifestare la vicinanza dello Stato a quella regione così duramente colpita dal virus. Ci è andato solo ieri e non prima per non essere d'intralcio a quanti stanno gestendo la situazione. Le pagine social sono piene di accuse verso il suddetto perché sta "facendo passerella".
Sono gli stessi che lo criticavano ieri perché non andava nei luoghi della tragedia. Sono gli stessi che dicevano "vedi Johnson? Lui è andato subito dai malati" (sì, e poi si è beccato il COVID-19) "visto Putin invece? Lui sì che è un leader" ma Putin torna sempre come esempio in casi simili anche se non ha detto o fatto nulla. Ma si sa: ai sovranisti lui smuove gli ormoni come nessuno e piace un casino.
Un fenomeno di Presidente dall'altra parte dell'Oceano Atlantico ha suggerito di bombardare con i raggi ultravioletti le persone contagiate per uccidere il virus. Altrimenti ha suggerito di bere o di iniettarsi disinfettante. Sorprendentemente qualcuno gli ha creduto. Meno sorprendentemente lui ha fatto marcia indietro dicendo che era sarcastico. Non capisco come faccia questa gente a non cogliere l'ironia. Non me lo spiego. Eppure lui è solo il capo dell'esecutivo. Misteri proprio. Che sia a capo dell'esecutivo, dico.
Due giorni fa mio cognato, quello che abita nella mia stessa via ma un paio di numeri civici più avanti, voleva scendere a fare la spesa. Il 25 aprile. Il giorno dopo era domenica. Ovviamente non ha potuto causa chiusura festiva. È venuto da me che gli serviva il pane. Poi ha aggiunto carote (due perché una non gli bastava), poi ha chiesto l'acqua frizzante. Insomma ha fatto la spesa qua da me. Lui è quello organizzato (sono sarcastico, che di questi tempi non si sa mai).
I corrieri espressi lavorano ma lo fanno soprattutto per mio cognato, l'altro cognato, che non sa prendere una carta prepagata, non ha capito come funziona PayPal e quindi si appoggia a me. Lui è quello organizzato invece, ma per davvero, senza ironia.
Ho subito una frattura multipla di coglioni e di cazzo quando il capo mi ha detto che si dovrebbe tornare alla vecchia sede che è a sfanculonia rispetto a dove abito io. Ora come ora andavo a piedi a lavoro e l'idea di dover riprendere l'auto per andare ogni mattina in studio mi alletta come farmi prendere a sprangate da un gruppo di skinheads omofobi.
Stai a vedere che torno a scrivere sceneggiature per porno.
Ho ancora tanta farina di tipo 2, lievito secco istantaneo e poche uova. Stasera pizza e forse domani pane che i due chili dell'altro giorno stanno finendo.
Il 26 maggio dovrei andare a Milano. Forse in treno o forse riaprono l'aeroporto. Almeno la Ryanair mette la data come disponibile. Chissà se potrò andare in libreria, una volta lì. O a messa.
#cazzeggio#libero cazzeggio#sproloqui#sproloquio#pensieri miei#pensieri in solitudine#riassunto della settimana#cronache in quarantena#cazzeggio in quarantena#quarantena
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Democrazia tradita.
Democrazie mafiose. Mezzo secolo fa Panfilo Gentile pubblicò un affilato pamphlet sull’involuzione oligarchica delle democrazie e sulla trasformazione dei partiti in circuiti chiusi e autoreferenziali di stampo mafioso. Lo pubblicò nel 1969 l’editore Volpe, ma il libro uscì dalla ristretta cerchia dei lettori di destra perché Indro Montanelli lo elogiò sul Corriere della sera. Ci aveva visto giusto, Gentile, sull’involuzione mafiosa e partitocratica delle democrazie; ma non aveva ancora visto l’Italia, e l’Europa, dei nostri anni, la spaccatura verticale tra popolo e notabilato, tra sovranità nazionali e potentati interni e internazionali, l’esproprio del voto fino al disprezzo per la volontà popolare e gli interessi nazionali.
È la quarta volta consecutiva che la sinistra in Italia si affaccia al governo non legittimata direttamente dalle urne. Letta, Renzi, Gentiloni, e ora si profila il quarto governo, non solo non scaturito dalle urne ma nato con lo scopo evidente di evitarle. Per adeguarsi al tono e al livello delle accuse che lancia la sinistra a chiunque governi senza il suo benestare – dittatura, ritorno al nazismo e al fascismo, leader anti-sinistra trattati tutti come delinquenti comuni – si potrebbe dire che la sinistra è un’associazione politico-culturale di stampo mafioso che elimina gli avversari con sistemi non democratici, mette a tacere i dissidenti con forme di omertà e discriminazione, s’impossessa del potere con metodi non democratici e impone un protettorato antipopolare funzionale ai codici ideologici e politici della cosca.
Lasciamo il terreno melmoso delle polemiche e saliamo di un piano. Cosa sta succedendo alle democrazie europee? Le classi dirigenti si sentono assediate a nord dal modello Brexit, a sud dal modello Salvini, a est dal modello Orban e a ovest dal modello Le Pen. Sono i quattro punti cardinali del sovranismo, ma sono anche quattro forze maggioritarie nei loro paesi, tutte criminalizzate. Dietro di loro vengono esorcizzati gli spettri di Trump, di Putin, di Bolsonaro, di Modi, di Abe, e si potrebbe continuare. Forme diverse di primato nazionale e identitario rispetto al modello liberal-radical-dem della sinistra.
Per trovare un modello diverso di rifermento si ricorre al modello cinese. Recensioni entusiastiche del Corriere della sera e de la Repubblica hanno accompagnato la traduzione del libro di Daniel A. Bell Il modello Cina, con un sottotitolo indicativo: “Meritocrazia politica e limiti della democrazia” (Luiss, prefazione di Sebastiano Maffettone). Il modello cinese non è una democrazia, ma è un regime liberista, oligarchico e comunista, col doppio primato del mercato e del partito. È un sistema capitalistico ma illiberale, in cui la sovranità popolare è in realtà un feticcio ereditato dai tempi di Mao, che elogiava il popolo ma poi lo rieducava con la forza, instaurando una sanguinaria dittatura. Ora quel tempo è passato, la Cina ha fatto passi da gigante, si espande nel mondo tra tecnica e finanza, dall’Africa all’Occidente; il turbo-comunismo resta catechismo di stato. Il capitalismo assume in Cina il ruolo che aveva la tecnologia per Lenin: la sua formula fu socialismo + elettrificazione, oggi la formula cinese è comunismo + mercato.
Bell, canadese che guida una facoltà di scienze politiche e pubblica amministrazione in Cina, non sposa il regime cinese nei suoi tratti più repressivi, corrotti e totalitari o l’autocrazia di Xi Jinping ma lo addita come modello per la formazione di classi politiche competenti, per il controllo del consenso popolare e la nascita di una tecnocrazia vigilata sotto il profilo etico (l’ultimo travestimento dell’ideologia e del politically correct).
La Cina diventa per l’Europa e in particolare per l’Italia (che coi grillini ha già sposato la via della Seta) il paese di riferimento per uscire dalla morsa Usa-Russia-India-Brasile più sovranisti nostrani e per limitare la democrazia.
Un modello che ruota intorno all’Intellettuale Collettivo che è poi il Partito, la Setta, la Casta; è la Cupola a rilasciare o revocare patenti di legittimazione, a vigilare sulla democrazia e a stabilirne i filtri, i limiti e a deciderne gli assetti.
Resta però irrisolto un molesto interlocutore, il popolo sovrano. Come aggirarne la volontà e come impedire – oltre che con le inchieste giudiziarie e le criminalizzazioni mediatiche – l’avvento di leader sovranisti?
Il mio suggerimento non del tutto ironico è prendere esempio non dalla lontana Cina ma dalla lontana Roma del quinto secolo avanti Cristo: istituire i Tribuni della Plebe. Ovvero incanalare il consenso popolare, gli umori e legare i capi populisti verso quei ruoli d’alta magistratura. I tribuni della plebe sono difensori civici che rappresentano gli umori popolari, legittimamente nominati e ascoltati; ma poi a governare ci pensano i consoli e i patrizi (ora provvisoriamente consociati a un altro clan prodotto dalla piattaforma Rousseau). È forse la soluzione più equilibrata e meno truffaldina di limitare la democrazia: il popolo non esercita più la sovranità, ma solo il controllo tramite i tribuni. Il potere resta saldamente nelle mani del patriziato, delle oligarchie, delle cupole. Un compromesso, una divisione dei poteri, una regolamentazione “costituzionale” del potere mafioso vigente in Italia e per certi versi in Europa, dove governano leader di minoranza quasi ovunque, dalla Francia alla Germania, alla Spagna. Pensateci, è una soluzione per aggirare la democrazia e frenare i populisti.
MV, Panorama n. 40 (2019)
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Firmato il documento che recepisce il volere di Salvini: a rischio 23 fra occupazioni e centri sociali storici. Intanto il Demanio apre l’iter contro CasaPound
Arriva, nero su bianco, la conferma del pugno di ferro contro le occupazioni abitative e i centri sociali romani. Il documento firmato ieri dalla prefetta Gerarda Pantalone segue la linea del ministro dell’interno Salvini. Pantalone riconosce che oltre 11 mila persone vivono in un’ottantina di posti occupati ed elenca i 23 a rischio di sgombero, per sentenze esecutive, sanzioni della corte dei conti o valutazioni, in molti casi al limite dello spergiuro, sul rischio che arrecherebbero alla sicurezza e all’ordine pubblico.
Oltre ad alcuni palazzi occupati da movimenti di lotta per l’abitare, le 29 pagine con la carta intestata della prefettura includono spazi femministi (Lucha Y Siesta), centri sociali (tra di essi Strike ed Acrobax, occupati in contemporanea dai movimenti precari nell’autunno di 17 anni fa), biblioteche (la libertaria Bam, a Centocelle) e musei di arte contemporanea riconosciuti (il Museo dell’Altro e dell’altrove, lungo la via Prenestina). In cima alla lista degli sgomberi compaiono due palazzi nei quali vivono centinaia di persone: in via Tempesta, a Tor Pignattara, e in via Caravaggio, a Tor Marancia. Nella lista non c’è CasaPound, anche se ieri il demanio ha presentato denuncia in procura, atto che costituisce l’avvio dell’iter per lo sgombero.
La linea del Viminale è chiara. Non si capisce, invece, come intendano agire comune di Roma e Regione Lazio. Virginia Raggi ha rimosso dal suo incarico Aldo Barletta, dirigente dell’ufficio politiche abitative. Sotto accusa ci sarebbe la gestione delle «soluzioni alternative» proposte ai nuclei sgomberati il 15 luglio da via Cardinal Capranica.
L’assessora alle politiche sociali Laura Baldassarre e la stessa sindaca avevano giurato che tutto era andato per il meglio, ma il Campidoglio si è ritrovato ad affrontare l’emergenza facendo ricorso ad affidamenti esterni che, oltre a fornire servizi cari e poco adatti, comportano rischi di corruzione. L’inversione di rotta sarebbe più radicale se dovesse saltare anche l’assessora alla casa Rosalba Castiglione, poco dialogante con i movimenti.
Dalla Regione interviene l’assessore competente Massimiliano Valeriani: «Il ripristino della legalità non è più importante delle persone, che vanno tutelate». Allo sgombero di cinque giorni fa si sono presentati in veste di mediatori alcuni consiglieri radicali, civici di sinistra e persino centristi. Tutti parte della maggioranza che sostiene Zingaretti, ma nessuno del Pd.
Giuliano Santoro
da il manifesto
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Elezioni 2022, de Magistris a Conte: "Con sinistra e civici si arriva al 20%"
Elezioni 2022, de Magistris a Conte: “Con sinistra e civici si arriva al 20%”
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Fabroni Sound Garden: il “giardino d’autore” di Palazzo Fabroni diventa teatro sonoro
Fabroni Sound Garden: il “giardino d’autore” di Palazzo Fabroni diventa teatro sonoro. Pistoia, dall'8 al 12 settembre alle ore 19.00 nella seconda edizione di “Fabroni Sound Garden”, tre saranno le performance sonore aperte a tutti, con artisti internazionali e azioni concepite per il giardino. Per il secondo anno consecutivo, un giardino di suoni e performance si anima nel cuore di Palazzo Fabroni, all’insegna del linguaggio contemporaneo nel progetto Fabroni Sound Garden, realizzato da Tempo Reale, con la collaborazione del Comune di Pistoia/Musei Civici/Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, e con il contributo della Fondazione Cassa diRisparmio di Pistoia e Pescia e della Regione Toscana. Tempo Reale porta a Pistoia in questa seconda edizione idee e progetti inediti e dal respiro internazionale: il massimo compositore acusmatico Hans Tutschku, conduce il pubblico tra i suoni del Giappone. Inoltre, l'americano David Moss, tra i più innovativi cantanti della musica contemporanea, presenta il suo lavoro, prodotto con Tempo Reale e presentato alla Biennale di Venezia, Many more voices. Nella terza giornata una performance originale ispirata al gioco dei “4 cantoni” fa giocare il pubblico con i dodici musicisti del Tempo Reale Electroacoustic Ensemble. L’edizione 2023 è dedicata a Michele Fiesoli, progettista del giardino prematuramente scomparso. La missione di Fabroni Sound Garden è quella di far dialogare l'architettura e lo spazio con la musica, sperimentare una forma di teatro sonoro in nuovi luoghi per un nuovo pubblico trasversale e curioso. Così il “giardino d'autore” diventa teatro di tre giorni di ricerca, attraverso artisti e performer che danno voce al presente, in performance aperte a tutti. Le tre azioni sonore sono specificamente concepite per il giardino. Nella prima azione il tedesco Hans Tutschku, esponente della composizione acusmatica di oggi, presenta un diario esperienziale, fatto dei materiali sonori più disparati, in una sorta di sinfonia fantastica sul Giappone, fruita in maniera totalmente immersiva dagli spettatori all’interno del giardino, che, con un sistema di altoparlanti, diviene teatro di un paesaggio immaginario pieno di simboli e significati ancestrali, ma anche strumento di approfondimento e conoscenza di tradizioni sonore lontane. Nella seconda azione sonora, il protagonista assoluto è David Moss, la cui voce si interfaccia con l’elettronica. In “Many more voices” Moss interagisce con l’universo digitale senza confini dei musicisti di Tempo Reale, con riferimenti alla musica di consumo e alla sperimentazione sonora più profonda. Il tutto in un quadro tecnologico d'avanguardia che impiega nuove tecniche di trasformazione dal vivo dei suoni. La terza azione è dedicata al rapporto tra il tema del gioco e quello dell’improvvisazione musicale, con i “4 cantoni” il giardino si trasforma in un laboratorio a cielo aperto dove gli spettatori sono calati in un’atmosfera giocosa fatta da musica libera e imprevedibile. Impegnati in questo gioco sonoro sono i dodici musicisti del Tempo Reale Electroacoustic Ensemble (che si è già esibito nella prima edizione del Fabroni Sound Garden) guidati da tre “conductor”. Programma: Venerdì 8 settembre 2023, ore 19 : HANS TUTSCHKU | REMEMBERING JAPAN Domenica 10 settembre 2023, ore 19 :DAVID MOSS & TEMPO REALE | MANY MORE VOICES Martedì 12 settembre 2023, ore 19: TEMPO REALE ELECTROACOUSTIC ENSEMBLE | QUATTRO CANTONI Edizione di Fabroni Sound Garden dedicata a Michele Fiesoli, progettista del giardino prematuramente scomparso Eventi a ingresso libero. In occasione della rassegna: Giovedì 7 settembre, ore 18, Villa Strozzi – Firenze Hans Tutschku, “Artifical Intelligence for Sound Composition” seminario aperto Da sinistra Elena Testaferrata, direttrice Musei Civici di Pistoia; Sara Nocentini, presidente Tempo Reale Centro di Ricerca Produzione e Didattica Musicale; Francesco Giomi, direttore Tempo Reale Centro di Ricerca Produzione e Didattica Musicale; Benedetta Menichelli, assessore alla cultura e Cristiana Pasquinelli, consigliera di amministrazione Fondazione Caript.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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IL PD È, ORMAI, UN CLUB DI NARCISISTI?
IL PD È, ORMAI, UN CLUB DI NARCISISTI?
PD. Spesso sento dire: la politica è cosa seria, ok. Se è vero che è una cosa seria, il Pd dovrebbe spiegare ai suoi elettori cosa c’entra il coordinatore regionale della Lega Roberto Marti, il sindaco “civico di destra” di Nardò Pippi Mellone, e il consigliere regionale Donato Metallo (Pd) Insomma: destra, sinistra, civici, tutti insieme appassionatamente senza distinzioni e steccati? I…
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Terni, presentata lista KennyxTerni Civici di Sinistra e Verdi
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Fase dux: perché la sinistra ronde e sceriffi sta di nuovo regalando l’Italia a Salvini Gli assistenti civici a fare le ronde contro gli assembramenti. Gli amministratori-sceriffo, da Milano a Napoli, che se la prendono contro la gente che esce di casa, a mangiare o bere qualcosa. Le applicazioni per la sorveglianza di Stato. Consulenti scientifici e presidenti di regione che si lanciano in proclami proibizionisti contro chi “si diverte con alcol e droga”, come se i vizi privati avessero qualche legame con l’epidemia in atto. I decreti della presidenza del consiglio che esautorano il parlamento da ogni funzione legislativa. Le task force e i comitati tecnici scientifici che prendono decisioni nel segreto delle loro stanze, senza che nessuno conosca la ratio dei loro provvedimenti. Fossimo un Paese governato dalla destra più autoritaria, tutto tornerebbe. Ma, a quanto pare, siamo una democrazia governata da una coalizione di centro-sinistra, e allora qualcosa non va. Perché comprendiamo tutto: l’allarme sociale per una seconda ondata di Coronavirus, la paura di rivivere l’incubo degli ospedali pieni, dei carri funebri incolonnati, delle zone rosse e del lockdown economico. Ma non comprendiamo perché tutto questo debba necessariamente passare per provvedimenti liberticidi al sapore di Stato etico, annunciati con piglio autoritario in videomessaggi senza contraddittorio. O, se la vogliamo dire meglio, perché ministri e amministratori di centro sinistra, da Conte a Boccia, da Sala a De Luca, debbano necessariamente travestirsi da Salvini per gestire questa fase politica. (...) Del resto, ce lo dicono i sondaggi, Giuseppe Conte è entrato nel cuore degli italiani dal momento in cui ha smesso di governare e ha iniziato a comandare a colpi di Dpcm. E Vincenzo De Luca cresce in popolarità ogni volta che la spara più grossa. E Beppe Sala, che si è rifatto l’immagine dopo lo scivolone del “Milano non si ferma”, che si fa fotografare sul tetto del Duomo di Milano con didascalie inneggianti la patria e il paternalismo. E ciascuno di loro a irridere i giornalisti, e a evitare ogni confronto con le domande scomode, o più semplicemente con le domande. Del resto, se paga nei sondaggi, perché non farlo? La risposta a questa domanda la conosciamo, purtroppo. Perché vellicando il bisogno tutto italiano di essere sudditi, anziché cittadini, non si fa altro che spianare la strada a chi l’autoritarismo non vede l’ora di praticarlo per davvero, e finirà per farlo molto presto visto che nei sondaggi Lega e Fratelli d’Italia, nonostante il calo di queste settimane, assieme arrivano a superare il 40% dei consensi. Domande per i nostri sceriffi progressisti: cosa direte domani, quando saranno Matteo Salvini e Giorgia Meloni a governare a colpi di decreti e a bypassare il Parlamento? Quando la guerra alle cattive abitudini sarà normata da leggi dello Stato, alla faccia della libertà individuale? Quando la sorveglianza sociale sarà estesa a motivi di ordine pubblico? Quando ogni trasparenza nei processi decisionali sarà subordinata alla ragion di Patria? Perché sì, cari governanti e amministratori di centrosinistra, la fase 1 potevate gestirla molto molto meglio, ma almeno lì avevate l’alibi dell’emergenza. Ma se davvero pensate di gestire la fase 2 a colpi di autoritarismo, paternalismo e controllo sociale, sappiate che state sbagliando ancora più forte. di Francesco Cancellato
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