#Scuola Roman
Explore tagged Tumblr posts
primepaginequotidiani · 3 months ago
Photo
Tumblr media
PRIMA PAGINA Il Messaggero di Oggi sabato, 11 gennaio 2025
0 notes
thecornercat · 5 days ago
Text
"Only the West knows History"
(Italian version under the cut)
Such words open the history section of the New guidelines for schools document, decided by Italy's minister for education, Giuseppe Valditara. Elementary education will be proposed in the form of narration:
First year: classic texts such as the Bible, the Iliad and the Odyssey;
Second year: Italian history and Risorgimento, as well as fundamentals of civic education;
Third year: from man's origins to the rise of civilisations;
Fourth-fifth year: greek and Roman civilization.
Middle school, then, would start from Charlemagne onwards, always seen from the West's point of view.
What's striking is the decidedly eurocentric approach to education, which neglects the importance of other cultures.
What's striking is the little attention given to the strive for objectivity as much as possible, leaving sources in the background, rather relying on religious texts and literary works that have little historical value to children who can't relate them to their original context, and furthermore which seem to be proposed as trustworthy sources for the study of history, rather than symbolic and mythological representations, a reflection of their culture.
What's striking is the nationalistic attention on Italy, then accompanied by the lack of analysis of it's true historical past: one wonders how a child can fully understand the Risorgimento without knowing the previous events and above all the origin of the concept of Nation, and furthermore having introduced Italian history before Roman times, the foundation of Italian culture.
All this appears as a confused system, perhaps intentionally, which does not pay attention to the interconnection between historical events or to the diversity of interpretation, not following a chronological order and excluding those approaches that would give a more contextualised vision of history (such as the teaching of geohistory).
Perhaps we thought we had overcome our cultural egocentrism and were ready to confront the multifaceted nature of history, and we spoke too soon; or perhaps it is Italy that persists in living in the past.
"Solo l'Occidente conosce la Storia"
Con queste parole si apre il documento sulle Nuove indicazioni per la scuola, nel programma di storia, voluto dal ministro dell'istruzione italiano Giuseppe Valditara. Alle elementari, la storia sarà proposta sotto forma di narrazione:
Primo anno: testi classici quali la Bibbia, l'Iliade e l'Odissea;
Secondo anno: la storia italiana e il periodo risorgimentale, con fondamenti di educazione civile;
Terzo anno: dalle origini dell'uomo alle prime civiltà;
Quarto-quinto anno: civiltà greca e romana.
L'istruzione media, invece, comincia da Carlo Magno, con un'impostazione sempre incentrata dal punto di vista dell'Occidente.
Colpisce l'impostazione decisamente eurocentrica dell'istruzione, che trascura l'importanza delle altre culture.
Colpisce l'insufficiente attenzione all'ottenimento di un livello di oggettività quanto più alto possibile, mettendo in secondo piano le fonti, affidandosi, invece, a testi religiosi e opere letterarie che hanno ben poco di storico da insegnare a bambini che non sono in grado di porle in relazione al loro contesto di origine, e che sembrano voler essere presentate come fonti attendibili per lo studio storico, piuttosto che come rappresentazioni simboliche e mitologiche, riflesso della loro cultura.
Colpisce poi l'attenzione nazionalista per l'Italia, poi accostata al disinteresse per il suo effettivo trascorso storico: ci si chiede come possa un bambino comprendere appieno il risorgimento senza conoscere gli antecedenti e soprattutto l'origine del concetto di Nazione e ancora il fatto di aver introdotto la storia italiana prima della romanità, fondamento della cultura italiana.
Il tutto da l'idea di un sistema confuso, forse volutamente, che non pone attenzione sull'interconnessione tra i vari eventi storici o sulla diversità di interpretazione, non seguendo un ordine cronologico ed escludendo quegli approcci che permetterebbero di dare una visione più contestualizzata della storia (come l'insegnamento della geostoria).
Forse si pensava di aver superato il nostro egocentrismo culturale e di essere pronti a confrontarci con la poliedricità della storia, e abbiamo cantato troppo presto; o forse è l'Italia che si ostina a vivere nel passato.
3 notes · View notes
gregor-samsung · 11 months ago
Text
“ Se dovessimo tener conto delle letture importanti che dobbiamo alla Scuola, ai Critici, a tutte le forme di pubblicità e, viceversa, di quelle che dobbiamo all'amico, all'amante, al compagno di scuola, vuoi anche alla famiglia - quando non mette i libri nello scaffale dell'educazione - il risultato sarebbe chiaro: quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici. Quando una persona cara ci dà un libro da leggere, la prima cosa che facciamo è cercarla fra le righe, cercare i suoi gusti, i motivi che l'hanno spinta a piazzarci quel libro in mano, i segni di una fraternità. Poi il testo ci prende e dimentichiamo chi in esso ci ha immersi: tutta la forza di un'opera consiste proprio nel saper spazzar via anche questa contingenza! Eppure, con il passare degli anni, accade che l'evocazione del testo faccia tornare alla mente il ricordo dell'altro: alcuni titoli sono allora di nuovo dei volti. E, siamo giusti, non sempre il volto di una persona amata, ma anche quello (oh! raramente) del tal critico o del tal professore. È il caso di Pierre Dumayet, del suo sguardo, della sua voce, dei suoi silenzi, che nelle Letture per tutti della mia infanzia dicevano tutto il suo rispetto per il lettore che grazie a lui sarei diventato. E il caso di quel professore la cui passione per i libri sapeva dotarlo di un'infinita pazienza e regalarci perfino l'illusione dell'amore. Doveva proprio preferirci - o stimarci - noialtri allievi, per darci da leggere quel che gli era più caro. “
Daniel Pennac, Come un romanzo, traduzione di Yasmina Mélaouah, Feltrinelli (collana Idee), 1998²⁶, pp. 70-71. (Corsivi dell’autore)
[1ª edizione originale: Comme un roman, éditions Gallimard, 1992]
15 notes · View notes
ossicodone · 1 year ago
Text
Disclaimer: questo post contiene luoghi comuni, classismo, black humor e rancore personale. Se continuerete con la lettura e vi sentirete offesi, discriminati, interdetti o che so io, so cazzi vostra. La direzione.
Ma non ho capito, la gente che sta ancora al mare il 14 ottobre, sono quelli che non vogliono rinunciare alla fine dell'estate, quelli che possono lavorà con le palle a mollo in smart working, quelli che fanno scienze della Kinder Ferrero lamentandosi comunque di un power point, times new roman 17 stampato con immagini ogni pagina da studiare per il prossimo esame da 0,5 cfu o quelli in cui l'università, scuola, o che so io si trovava come distaccamento a Gaza ed è esplosa per mano israeilita?
11 notes · View notes
tettine · 1 year ago
Text
Prima della lezione di ieri parlavo con le mie corsiste che mi hanno raccontato che loro sono state obbligate a lasciare la scuola dopo la terza media perché erano le figlie più grandi e donne quindi dovevano lasciare la possibilità di studiare ai fratelli maschi pur essendo loro volenterose di studiare. È finita che i fratelli non vollero più studiare e loro si sono trovate a fare un lavoro poco piacevole e usurante ed i fratelli pure (per scelta). Poi abbiamo discusso di quanto sia assurdo che, chi ne ha la possibilità, scelga di non studiare. Non si parla di chi ha precarie condizioni economiche o di salute ma proprio chi ha tutte le condizioni per poterlo fare e non lo fa per scelta. È un po' il mio Roman Empire di questi giorni questa riflessione
15 notes · View notes
eyeoftheheart · 9 months ago
Text
Tumblr media
Philosophy, as it is practiced today, is abstract, theoretical, and detached from life, just one academic subject among others. In the Greco-Roman world, it was something quite different, argues the French philosopher Pierre Hadot. Philosophy was a way of life. Not merely a subject of study, philosophy was considered an art of living, a practice aimed at relieving suffering and shaping and remaking the self according to an ideal of wisdom; “Such is the lesson of ancient philosophy: an invitation to each human being to transform himself. Philosophy is a conversion, a transformation of one's way of being and living, and a quest for wisdom.” . It is the practice of what Hadot calls "spiritual exercises" that brings about self-transformation and makes philosophy a way of life.
Philosophy As a Way of Life
By Jack Sherefkin
Artwork: The School of Athens (Scuola di Atene) by Raphael
2 notes · View notes
situazionespinoza · 1 year ago
Text
Vorrei tornare solo per pochi minuti a quel giorno del liceo, quello in cui il mio Professore di Letteratura, il più temuto e odiato nell'intero istituto e lo stesso ritenuto responsabile di cambi sezione, cambi di scuola, gastriti e lacrime, mi riconsegnò il mio tema dedicato a "La fontana della Vergine" di Ingmar Bergman con un solo appunto alla fine di quelle due pagine scritte in carattere Times New Roman 11: "Ottimo".
4 notes · View notes
stregh · 2 years ago
Video
PARROCCHIA SAN CRISOGONO - (5.000x14.000 pixel) da Annalisa Giuseppetti Tramite Flickr: Storia L’edificio non sembra di origine cristiana e può attribuirsi ai primordi del secolo IV. La nuova basilica è stata costruita sull’antica dal Card. Giovanni da Crema nel 1123. Il Card. Scipione Borghese la ampliò e la restaurò nel 1625 dandole l’aspetto che attualmente presenta. La parrocchia vi fu eretta, secondo una lapide vicina alla sacrestia, nel 1127, ma risale certamente a prima della metà del secolo V: i suoi presbiteri infatti si trovano tra i sottoscrittori dei sinodi romani del 499 e del 595. Il papa Gregorio III (731-741), come narra il "Liber pontificalis", vi instituì un monastero che mantenne distinto dal "titulus", i cui presbiteri erano addetti alla cura d’anime. Il Card. Giovanni da Crema, come dalle due lapidi vicine all’ingresso della sacrestia, vi costruì nel 1128 un oratorio con chiostro (V. Forcella, "Iscrizioni", iII, 169 nn. 486-487). Calisto II, il 17 aprile 1121, ed Innocenzo III, il 23 luglio 1199, intervennero per risolvere i problemi di amministrazione parrocchiale di S. Salvatore della Corte nei confronti di quelli di S. Crisogono. Innocenzo III sostituì i monaci con i Canonici regolari del Salvatore i quali vi rimasero fino al 1480 quando Sisto IV affidò la parrocchia ai Carmelitani. Pio IX, il 1 giugno 1847, insediò nella basilica i Trinitari, i quali tuttora l’amministrano. Lo stato attuale architettonico si deve al card. Scipione Caffarelli Borghese, nipote di Paolo V che lo commise a Giovanni Battista Soria (1581- 1651). Nell’abside, Madonna con il Bambino tra i santi Crisogono e Giacomo, mosaico della scuola di Pietro Cavallini (c. 1290). La proprietà, per la legge del 19 giugno 1873 n. 1402 è passata al demanio del Regno d’Italia. NOTIZIE: PARROCCHIA SAN CRISOGONO Basilica Minore Piazza Sonnino 44 - 00153 ROMA Settore Centro - Prefettura III - Rione Trastevere - 1º Municipio Affidata a: Ordine della Santissima Trinità (Trinitari) (O.SS.T.) ___________________________________________________________________________ History The building does not seem to Christian origin can be attributed to the beginning of the fourth century. The new basilica was built on the Cardinal Giovanni by Cream in 1123. Cardinal Scipione Borghese enlarged and restored it in 1625 giving the appearance of which is at present. The parish was erected, according to a plaque close to the sacristy, in 1127, but it certainly dates from the first half of the century V: her priests are in fact among the subscribers of the Roman synods of 499 and 595. Pope Gregory III (731-741), as recounted in the "Liber pontificalis" we instituted a monastery that kept distinct from the "titulus", whose priests were involved in the care of souls. Cardinal John of Crema, as the two tombstones nearby the entrance to the sacristy, built there in 1128 a chapel with cloister (V. Fork, "Subscriptions", III, 169 nn. 486-487). Calisto II, April 17, 1121, and Innocent III, July 23, 1199, intervened to solve the problems of administration Parish Church of St. Savior of the Court in relation to those of S. Krševan. Innocent III replaced the monks with the Canons Regular of the Savior which you remained until 1480 when Pope Sixtus IV entrusted the parish to the Carmelites. Pius IX, June 1, 1847, settled in the basilica, the Trinitarians, who still administer it. The current state of architecture is due to the card. Scipione Caffarelli Borghese, nephew Paul V, who committed it to Giovanni Battista Soria (1581-1651). In the apse, Madonna and Child with Saints James and Grisogono, mosaic of the school of Pietro Cavallini (c. 1290). The property, by the law of 19 June 1873 no. 1402 has gone to the State the Kingdom of Italy. NEWS: PARISH SAN CRISOGONO Minor Basilica Piazza Sonnino 44-00153 ROMA Central Sector - Prefecture III - Trastevere district - 1st Hall Entrusted to: Ordine della Santissima Trinità (Trinitari) (O.SS.T.)
2 notes · View notes
artinpl · 14 days ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Disguised Venetians
Renaissance painters and sculptors placed their religious and mythological scenes in the surroundings they knew from their daily lives. Some believe that they borrowed the features of people they knew in everyday life, such as bakers, butchers, servants, or members of their workshop. However, the majority of these scenes were commissioned by wealthy aristocrats, so such a nobleman, who paid a lot for the painting, would be happy to see a local butcher as King Solomon, a servant as Jesus, a prostitute as Saint Mary Magdalene? The social hierarchy also applied to paintings (religious and mythological scenes).
Thus, in addition to their references to the Bible and Greco-Roman mythology, these scenes illustrate the life of patricians and nobles of the Republic of Venice, as evidenced by their splendid costumes.
(1) Gothic column capital of the Doge's Palace in Venice with the allegory of Gluttony (Gula sine ordine sum), carved between 1340 and 1355 by artisans of the Stonemasons' Guild;
(2-3) Adam and Eve by Antonio Rizzo, a sculpture made in 1476 that adorns the upper capital of the southwest corner of the Doge's Palace in Venice;
(4) Naked mother suckling her child, fragment of the Tempest by Giorgione, ca. 1504-1509, Gallerie dell'Accademia in Venice, commissioned by Gabriele Vendramin in about 1504;
(5) Beheading of SaintJohn the Baptist (fragment) by Callisto Piazza, 1526, Gallerie dell'Accademia in Venice, from the convent of Saints John and Paul in Venice;
(6) Storm at Sea or Saints Mark, George and Nicholas freeing Venice from demons (fragment) by Palma Vecchio and Paris Bordone, ca. 1527-1534, Gallerie dell'Accademia in Venice. It was commissioned for the assembly room in the scuola Grande di San Marco, forming part of a cycle of paintings on the life of Saint Mark;
(7-9) Parable of Lazarus and the Rich Man by Bonifazio Veronese, ca. 1535-1538, Gallerie dell'Accademia in Venice, commissioned by a member of the Bragadin family, whose coat of arms appears in the banner behind the figure of the falconer in the background, later in Giustiniani collection (1573 inventory);
(10) Miracle of the Rooster or Legend of Saint James (fragment) by Luca da Ragusa, third quarter of the 16th century, Church of San Giacomo dall'Orio in Venice;
(11) Supper at Emmaus (fragment) by Venetian painter, third quarter of the 16th century, Church of San Giacomo dall'Orio in Venice;
(12) Mystical Marriage of Saint Catherine (fragment) by Paolo Veronese, ca. 1565–1570, Gallerie dell'Accademia in Venice, from the church of Santa Caterina dei Sacchi in Venice, a convent of Augustinian nuns;
(13-15) Venice receives the homage of Hercules and Ceres by Paolo Veronese, ca. 1575, Gallerie dell'Accademia in Venice, ceiling painting from the Hall of Magistrate alle Biade in the Doge's Palace in Venice;
(16-17) The Annunciation (fragments) by Paolo Veronese, 1578, Gallerie dell'Accademia in Venice, originally a large canvas decorating the assembly room above the entrance door of the Merchants' confraternity, on the plinth of the columns there are the coats of arms of the sponsoring families Cadabrazzo and Cottoni;
(18) Marble Giant (David?) in what is now the entrance vestibule of the Libreria Marciana in Venice, sculpted by Girolamo Campagna between 1590 and 1592;
(19-22) Lucretia by Leandro Bassano, ca. 1610, Gallerie dell'Accademia in Venice, donated by Girolamo Contarini in 1838;
(23-24) Donors in the religious scene, ca. 1610, side altar of the Basilica of Saint Anthony of Padua.
Browse >>> Renaissance Poland-Lithuania - The Realm of Venus - Art in Poland (Artinpl) >>> for more …
© Marcin Latka
Interesting and useful? Now you can buy me a coffee.
0 notes
carmenvicinanza · 4 months ago
Text
Elena Gianini Belotti
Tumblr media
Le radici della nostra individualità sono profonde e ci sfuggono perché non ci appartengono, altri le hanno coltivate per noi, a nostra insaputa. Il maschio spacca tutto è accettato, la femmina no. La sua aggressività, la sua curiosità, la sua vitalità, spaventano e così vengono messe in atto tutte le tecniche possibili per indurla a modificare il suo comportamento.
Elena Gianini Belotti, pedagogista e scrittrice italiana, è stata la prima a parlare di sessismo nell’educazione nel famosissimo saggio Dalla parte delle bambine, una lettura preziosa per la presa di coscienza femminista degli anni Settanta, che ha attraversato diverse generazioni.
Col suo lavoro, ha cambiato per sempre il nostro modo di guardare alle differenze fra i sessi e al condizionamento sociale e di ruoli, tra maschi e femmine, che viene fatto fin dai primi anni di vita.
Nata a Roma il 2 dicembre 1929, ha trascorso parte della sua infanzia a Bergamo, città da dove provenivano entrambi i genitori. Dattilografa in un magazzino di articoli industriali, a sedici anni, aveva cominciato a scrivere racconti pubblicati su alcune riviste femminili.
L’interesse per i meccanismi dello sviluppo infantile l’aveva spinta a diplomarsi alla Scuola Assistenti Infanzia Montessori, dove ha insegnato per molti anni.
Nel 1960 ha partecipato alla fondazione del Centro Nascita Montessori di Roma, che ha diretto per vent’anni, fino al 1980. È stata la prima struttura italiana che si è occupata della preparazione delle future madri al parto e alla cura nei primi mesi di vita.
Successivamente sono stati organizzati incontri sui metodi contraccettivi e sull’educazione sessuale e consulenze a domicilio sui problemi infantili nei primi tre anni di vita.
È stata autrice di quindici volumi, tra saggi e testi narrativi che hanno sperimentato strade nuove per raccontare punti di vista insoliti e fino a quel momento silenziati.
Ha collaborato con diversi giornali e riviste, tra cui Paese Sera e Noi Donne.
Nel 1992 è stata tra le fondatrici del gruppo di scrittrici e giornaliste Controparola di cui fanno parte, tra le altre, Dacia Maraini e Linda Laura Sabbadini.
Tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti, nel 2010, è stata nominata Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Nel 1973 ha pubblicato il suo primo libro, il saggio Dalla parte delle bambine. L’influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita che analizza i condizionamenti a cui sono sottoposte bambine e bambini fin dalla nascita e gli stereotipi presenti nel mondo degli adulti che, inevitabilmente, ricadono in quello dell’infanzia.
Un testo rivoluzionario per i tempi, lo spostamento di prospettiva rispetto a un mondo pensato essenzialmente al maschile che ha influenzato tanto dibattito femminista e che è ancora tragicamente attuale.
L’opera, tradotta in 15 lingue, è stata ristampata in 57 edizioni e ha venduto oltre 600 mila copie.
Nel 1980 ha pubblicato Prima le donne e i bambini, incentrato sempre sul tema dei condizionamenti sociali di genere per cercare soluzioni nuove per inventare una diversa comunicazione.
Nel 1985 Il fiore dell’ibisco ha evidenziato lo stereotipo secondo cui alle donne viene negato il diritto di amare un uomo più giovane.
In Adagio poco mosso, del 1993, sette racconti evidenziano la condizione femminile di alcune donne in età matura che, dopo un evento luttuoso o una separazione, riescono a ricostruire la propria vita, in maniera autonoma e accettando i limiti imposti dall’età.
In Pimpì oselì, del 1995, ha tratteggiato, attraverso gli occhi di una bambina, la vita dell’infanzia nelle valli bergamasche e delle borgate romane durante il periodo fascista, ponendo l’accento sulla durezza della povertà e sulla separazione di genere.
Nel 1999 con Apri le porte all’alba ha raccontato la storia di una donna che, dopo alcuni fallimenti amorosi, arriva alla conclusione che la vita coniugale annulla la propria identità. Nel testo di affronta anche violenza di genere e femminicidi.
Del 2003 è il romanzo Prima della quiete, sulla storia vera di Italia Donati, maestra elementare vissuta in Toscana nella seconda metà dell’Ottocento, che ha scontato duramente il coraggio della sua scelta di emancipazione, dove mette in luce come l’unificazione italiana sia avvenuta sul corpo di tante donne oscurate dal racconto storico ufficiale.
Nel 2006 è uscito Pane amaro, ispirato dagli appunti del padre emigrato in America in cerca di lavoro. Racconta le umiliazioni, i soprusi, l’emarginazione e le ingiustizie che hanno subito i migranti italiani. Una storia di un secolo fa ma drammaticamente attuale, i cui protagonisti, cambiando solo colore della pelle e territorio, si aggirano smarriti sul palcoscenico di una vita di stenti, privazioni, discriminazioni e sogni andati in frantumi.
Nel 2008 in Cortocircuito evidenzia i cambiamenti della società italiana con le immigrazioni e di come storie, tradizioni, usi e costumi di altri paesi siano entrati nelle vite degli italiani che spesso non accettano questa trasformazione della società. Attraverso il racconto delle storie di badanti filippine, turche, ucraine, di operai rumeni e indiani, si dipana la consapevolezza, non condivisa dalla maggioranza della popolazione, che la commistione di etnie, lingue e culture è soltanto una ricchezza per la nostra società.
Il suo ultimo romanzo è Onda lunga del 2013, un viaggio agrodolce negli umori e nelle risorse della vecchiaia.
Elena Gianini Belotti si è spenta a Roma il 24 dicembre 2022 lasciandoci un’importante contributo coi suoi studi e il suo attivismo.
0 notes
sorella-di-icaro · 5 months ago
Text
LAMPO, IL CANE VIAGGIATORE
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
STORIA
«Lampo ha solo voluto vivere in un modo diverso da tutti i suoi simili, viaggiando per conoscere non soltanto un po' del nostro mondo, ma anche la vita e i sentimenti degli uomini.»
(Elvio Barlettani)
Lampo comparve nella stazione di Campiglia Marittima in una giornata del mese di agosto del 1953: era un «piccolo bastardello pezzato, senza famiglia né dimora», sceso da un vagone di un treno merci di passaggio. Elvio Barlettani, il vice capostazione dello scalo, residente a Piombino, venne convinto dalla figlia Mirna a metterlo al sicuro nel suo ufficio, nonostante i rigidi regolamenti ferroviari, «per non più di una notte». Alla fine, però, la famiglia Barlettani (che possedeva già un altro cane, il pastore tedesco Tigre) finì per adottarlo, battezzandolo Lampo per via della sua velocità.
Ben presto il cane imparò gli orari dei treni e si dimostrò in grado di distinguere i convogli lenti da quelli veloci e di riconoscere le carrozze ristorante dei treni per andare a chiedere cibo al personale di bordo. Quasi tutte le mattine saliva da solo sul treno a Campiglia per andare a Piombino ad accompagnare Mirna Barlettani a scuola, per poi ritornare a Campiglia con un treno in senso opposto, e quotidianamente saliva su treni diretti in località diverse, viaggiando da solo attraverso numerose linee ferroviarie italiane, per poi ritornare a fine giornata, sempre in treno, a Campiglia, recandosi spesso anche a casa Barlettani.
Dopo alcuni anni, la Direzione del compartimento ferroviario di Firenze obbligò Barlettani ad allontanare il cane: inizialmente venne messo su un treno merci diretto a Napoli ma riusc�� a ritornare a Campiglia dopo qualche giorno. In seguito venne affidato a un contadino delle campagne vicino a Barletta, ma nonostante ciò, dopo circa cinque mesi, ricomparve a Campiglia Marittima, dove divenne ufficialmente la mascotte della stazione ferroviaria. La sua storia incuriosì i giornalisti di tutto il mondo, che gli dedicarono servizi televisivi, articoli e copertine. Nel novembre 1958 la Rai mandò in onda un servizio dedicato a Lampo all'interno della rubrica Giramondo - Cinegiornale dei ragazzi.
Dopo alcuni anni fu possibile ricostruire una parte della storia del cane: Lampo fu riconosciuto da un clochard del porto di Livorno, che si incontrò con Barlettani e gli raccontò di aver tenuto con sé l'animale per qualche tempo dopo averlo visto scendere da una nave statunitense nel 1951.
Lampo morì la sera del 22 luglio 1961, investito da un treno merci in manovra; venne seppellito nell'aiuola della stazione, ai piedi di un albero di acacia.
RICORDI
Poco tempo dopo la sua morte, grazie a una colletta dei ferrovieri e a una sottoscrizione lanciata dalla rivista statunitense This Week, presso la stazione di Campiglia Marittima venne inaugurato un monumento in ricordo di Lampo realizzato dallo scultore Andrea Spadini.
Il suo padrone, Elvio Barlettani (scomparso nel luglio 2006), pubblicò nel 1962 per la casa editrice Garzanti il libro Lampo, il cane viaggiatore, successo editoriale ripubblicato in una quindicina di edizioni fino al 2009. Il libro è stato tradotto in inglese (Lampo, the Traveling Dog), francese (Lampo, chien voyageur, ristampato con il titolo Le chien qui prenait le train), tedesco (Lampo fährt, wohin er will: Abenteuer eines gescheiten Hundes, traducibile in "Lampo va dove vuole: avventure di un cane intelligente") e giapponese.
Nel 1967 la storia di Lampo fu romanzata dallo scrittore polacco Roman Pisarski nel racconto O psie, który jeździł koleją (lett. "Sul cane che viaggiava in treno"), lettura obbligatoria nelle classi di terza elementare in Polonia.
È inoltre ricordato nelle note dell'album Lampo viaggiatore di Ivano Fossati, i cui testi non ne parlano esplicitamente, sebbene il titolo del disco ed il brano Lampo (sogno di un macchinista ferroviere) evochi il percorso dei treni sulla costa ligure.
1 note · View note
notiziariofinanziario · 6 months ago
Text
Al Pacino racconta di essere stato truffato dal suo commercialista
Tumblr media
Al Pacino ha raccontato così la sua esperienza di morte nel 2020, durante l’epidemia di Covid. Gli si era fermato il cuore e per qualche minuto aveva perso conoscenza, il dramma è durato pochi minuti, la tragedia è stata rimandata. «Non ci avevo mai pensato prima. Ma sai come sono gli attori, suona bello dire che una volta sei morto».  Gli anni che passano, la nascita del quarto figlio Roman l’anno scorso con la giovanissima Noor Alfallah (30 anni, ex di Mick Jagger) e il progetto di un nuovo Re Lear per il grande schermo sono al centro del memoir in uscita per Penguin Random House, titolo Sonny Boy, perché Sonny era il nome con cui i compagni di scuola lo chiamavano da ragazzo. Il terrore della morte, ma anche la gioia della paternità dopo che i medici gli avevano detto che non poteva più avere figli, al punto che avrebbe chiesto un test del dna pensando che Noor stesse cercando di «intrappolarlo». Alla domanda da dove il piccolo Roman dovrebbe partire per conoscere suo padre come attore quando lui non ci sarà più, Al Pacino ha suggerito il piccolo ruolo nella commedia di Adam Sandler Jack and Jill in cui lui fa la parodia di una pubblicità per Dunkin’s Donuts, un suggerimento che pare ironico visto che vinse un Razzie Award come peggior attore non protagonista: «È una parte buffa. Era un periodo in cui dovevo farlo perché non avevo soldi, il contabile che mi aveva truffato era finito in prigione e avevo bisogno di qualcosa subito. Così ho accettato». Il rapporto con i soldi è stato un suo tallone d’Achille, nel libro scrive di essere cresciuto povero e anche di come, negli anni 2000, abbia perso un sacco di soldi perché il suo commercialista lo ha fregato. Ma anche prima di allora, Al Pacino spendeva in modo sfrenato: 300 o 400mila dollari al mese. Per dire, il suo paesaggista prendeva 400mila dollari all’anno. Ironica anche la risposta su suo rapporto con il denaro: «Oh, è meglio che non lo dica. Potrebbe essere contagioso...». Per il mondo intero Al Pacino è esploso sulla scena come una supernova. Tra il 1972 e il 1975 recitò in quattro film — Il Padrino e Il Padrino Parte II, Serpico e Quel pomeriggio di un giorno da cani — che non sono stati solo dei successi, ma delle pietre miliari nella storia del cinema. Era dai tempi di Marlon Brando e James Dean, alla fine degli anni Cinquanta, che un attore non irrompeva nella cultura popolare con tanta forza. Eppure vive il suo lavoro come una routine, «di solito, quando faccio film, non sono molto felice. Possono essere noiosi, ma puoi andare nel tuo camper e fare quello che vuoi. Ci sono così tante cose su YouTube. Ci sono Ibsen, Cechov e Strindberg. Mi piace anche TikTok quando lo guardo». L’ironia però è sempre un porto sicuro: «Uno dei migliori consigli che abbia mai ricevuto è stato quello di Lee Strasberg. Una volta Lee si avvicinò e disse: “Tesoro, devi imparare le tue battute”». Read the full article
0 notes
aki1975 · 8 months ago
Text
Tumblr media
Villa Voglina a Valenza che accolse Napoleone sulla via di Marengo
Inghilterra e Francia procedono parallelamente non solo lungo la storia, ma anche lungo la storia della letteratura.
Vivono infatti contemporaneamente i periodi dell’epica cavalleresca, della narrativa medioevale, del teatro rinascimentale e barocco, della saggistica illuminista, del romanzo moderno, della poesia contemporanea.
Ecco le principali tappe della storia e della storia della letteratura francese.
Merovingi (457 - 751)
732 - Carlo Martello ferma i Saraceni a Poitiers
Carolingi (751 - 987)
778 - Battaglia di Roncisvalle
800 - Incoronazione di Carlo Magno
987 - Ugo Capeto re di Francia
seconda metà del XI sec. - Chanson de Roland in cui sono presenti i personaggi delle Chansons de geste: Orlando, il traditore Gano di Maganza, Angelica, Bradamante.
1214 - Filippo Augusto, insieme a Federico di Svevia, sconfigge Ottone IV e Giovanni Senza Terra a Bouvines.
1242 - Luigi IX fa erigere la Sainte Chapelle
1280 - Roman de la rose
1296 - Nonostante l’opposizione di Bonifacio VIII, Filippo IV il Bello tassa il clero francese
1303 - Filippo IV il Bello dà la figlia Isabella in moglie al figlio di Edoardo I Plantageneto, Edoardo II, per sospendere la Guerra dei Cento Anni. Schiaffo di Anagni.
1313 - Il papato ad Avignone
Valois (1328 - 1594)
1328 - Alla morte di Carlo IV Capeto senza eredi, Edoardo III Plantageneto rivendica la corona, ma viene eletto Filippo VI di Valois.
1346 - Edoardo III sconfigge Filippo VI a Crecy
1356 - Giovanni II preso in ostaggio dagli inglesi a Poitiers
1358 - Rivolta della Jacquerie
1377 - Fine della cattività avignonese
1420 - Carlo VI concede in moglie la propria figlia Caterina di Valois ad Enrico V dopo la sconfitta di Azincourt
1431 - Giovanna d’Arco arsa sul rogo a Rouen
1475 - Con il Trattato di Picuigny termina la guerra dei Cento Anni. Mentre in Francia Carlo VI pone le basi dell’accentramento riducendo il potere dei feudatari anche grazie a cannoni che richiedono investimenti più ingenti, in Inghilterra si scatena la Guerra delle Due Rose fino all’avvento, nel 1485, di Enrico VII Tudor.
1494 - Carlo VIII in Italia, poi sconfitto a Fornovo
1525 - Francesco I sconfitto a Pavia e preso in ostaggio da Carlo V. Poiché Papa Clemente VII aveva supportato Francesco I, i lanzichenecchi saccheggiano Roma nel 1527
1542 - Gargantua e Pantagruel (Rabelais)
1559 - Pace di Cateau Cambresis fra Enrico II e Filippo II. A Enrico II succede Francesco II che sposerà Maria Stuart e Carlo IX, reggente la madre Caterina de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico
1572 - L’ugonotto Enrico di Navarra sposa Margherita di Valois, figlia di Enrico II e Caterina de’ Medici. Notte di San Bartolomeo
1574 - Muore Carlo IX. Gli succede Enrico III
1576 - I saggi della repubblica (Bodin)
1580 - Saggi (Montaigne) in cui traspare il senso del declino del Rinascimento
“Così, lettore, sono io stesso la materia del mio libro: non c'è ragione che tu spenda il tuo tempo su un argomento tanto frivolo e vano”
1588 - Enrico III fa uccidere Enrico di Guisa ed è a sua volta assasinato
Borbone (1594 - 1830)
1594 - Enrico IV di Borbone re di Francia
1598 - Editto di Nantes in cui i protestanti possono praticare il loro culto
1600 - Enrico IV sposa in seconde nozze Maria de’ Medici
1610 - Luigi XIII sposato ad Anna d’Austria. Fino al 1617 Maria de’ Medici è la reggente, Concini il primo ministro
1624 - Richelieu primo ministro
1642 - Mazzarino primo ministro con le conseguenti fronde della nobiltà di toga e di spada
1643 - Il Principe di Condè sconfigge gli Spagnoli a Rocroi, la battaglia più importante della fase francese della Guerra dei Trent’anni
1661 - Morte di Mazzarino. Luigi XIV assume i pieni poteri con il supporto di Colbert e della sua politica mercantilistica
1662 - La scuola delle mogli (Molière) che critica la sottomissione della donna
1664 - Tartufo (Molière), satira dello spirito religioso formalistico del tempo. Avversato dalla Chiesa, Molière intende correggere gli uomini divertendoli con un intento moralistico che sarà ripreso da Goldoni.
1668 - L’avaro (Molière), ispirato all’Aulularia di Plauto, ma più sofisticato. Per questo i personaggi delle commedie di Molière vivono nella propria solitudine disagi contemporanei e costituiscono una lezione morale per il pubblico.
1670
Pensieri (Pascal)
Il borghese gentiluomo (Molière) in cui si satireggia la corte
1673 - Il malato immaginario (Molière) recitando il quale, l’autore muore.
1677 - Fedra (Racine), rivisitazione giansenista della tragedia di Euripide
1678 - La princesse de Cleves (La Fayette), fedele al marito nonostante l’amore per un’altra persona
1682 - Trasferimento della corte a Versailles
1700 - Il Re di Spagna Carlo II muore senza eredi e designa come successore Filippo d’Angiò (poi Filippo V), nipote di Luigi XIV: inizia la guerra di successione spagnola.
1706 - Assedio di Torino
1713 - Trattati di Utrecht e Rastadt (1714): l’Austria subentra alla Spagna a Milano anche se Napoli rimarrà spagnola, i Savoia diventano Re prima della Sicilia e poi della Sardegna, l’Inghilterra consolida i suoi domini marittimi con Gibilterra. Il motto degli Asburgo è AEIOU (“Austria est imperare orbi universo”).
1720 - Falliscono le politiche monetarie di John Law
1748 - Lo spirito delle leggi (Montesquieu)
1759 - Candido (Voltaire) in cui Pangloss è la rappresentazione parodistica di Leibniz. “C'est la faute à Voltaire” è una canzone che satireggia l’accusa della Chiesa ai filosofi illuministi di aver prodotto la Rivoluzione.
1763 - Alla fine della Guerra dei Sette Anni la Francia perde tutte le colonie americane e i possedimenti in India a vantaggio degli inglesi.
1782 - Le relazioni pericolose (Laclos) con il cinico libertino Valmont
La Rivoluzione (1789 - 1815)
1789 - Presa della Bastiglia
1791 - Costituzione monarchica
1793 - Decapitazione di Luigi XVI. Costituzione democratica
1794 - Colpo di stato del Termidoro. Il potere al Direttorio
1797 - Trattato di Campoformio
1799 - Colpo di stato del 18 Brumaio. Il potere al Primo Console
1798 - Campagna in Egitto di Napoleone per bloccare i commerci fra la Gran Bretagna e l’India. Sconfitta contro Nelson ad Abukir
1804 - Napoleone imperatore
1812 - Battaglia di Borodino
La Restaurazione (1815 - 1848)
1815 - Luigi XVIII re di Francia
1819 - Constant, Le due libertà
1821 - Napoleone muore a Sant’Elena. La Rivoluzione francese e l’epoca napoleonica lasciano come eredità la politicizzazione delle masse che influenzerà l’Ottocento con la fine dell’Ancien Regime, l’ascesa dei partiti politici, dei movimenti nazionali, delle aspirazioni sociali e lo sviluppo del gusto romantico e medioevale dopo il lungo periodo neoclassico iniziato con la scoperta di Pompei (1738).
1830 - Rivoluzione di luglio in cui viene deposto l’ultimo dei Borboni, Carlo X, e viene eletto Luigi Filippo, il “re vestito da mercante”
1830 - Il rosso e il nero (Stendhal) con protagonista Julien Sorel, un arrivista che si muove nella Francia della rivoluzione del 1830 in cui i protagonisti della Restaurazione non riescono ad ottenere il consenso
1839 - La Certosa di Parma (che Stendhal dedica “to the happy few”), citata solo nell’ultima pagina, ha come protagonista Fabrizio Del Dongo, giovane aristocratico milanese che segue Napoleone a Waterloo. Ritornato a Parma, è protetto dalla zia, la Sanseverina, e dal suo amante, il Conte Mosca, vive numerose vicende d’amore e prigionia.
1844 - I tre moschettieri (Dumas sr.)
Seconda Repubblica (1848 - 1852)
1848
Rivolta contro Luigi Filippo. Comune di Parigi. Al suo termine Hausmann rivede la città per rendere inefficaci le barricate.
La signora delle camelie (Dumas jr.), alla base della Traviata di Verdi. I fiori bianchi o rossi denotavano la disponibilità della protagonista per gli incontri con i clienti.
1850 - Il visconte di Bragelonne (Dumas sr.) contenente la storia della Maschera di Ferro imprigionata alla Bastiglia durante il regno di Luigi XIV
Secondo impero (1852 - 1870)
1852 - Napoleone III imperatore
1856 - Madame Bovary (Flaubert) in cui l’antieroina Emma intende vivere in una dimensione romantica e aristocratica e per questo si indebita e tradisce il marito fino a suicidarsi. Esempio perfetto di realismo.
1857 - I fiori del male (Baudelaire), iniziatore di una poetica decadente, antiromantica ed antiborghese che ha radici romantiche, ma una lettura pessimistica della realtà e simbolista della natura, l’ideal e lo spleen. Simbolo del poeta-veggente è l’albatro, con grandi ali fatte per volare in cielo (“Elevazione”), ma che lo rendono goffo sulla terra. Anche sul piano metrico, prevale il verso libero come negli Stati Uniti in Whitman.
“E' un tempio la Natura ove viventi / pilastri a volte confuse parole / mandano fuori; la attraversa l'uomo / tra foreste di simboli dagli occhi / familiari” (Corrispondenze)
La gigantessa
Nei tempi che con impeto la Natura potentegenerava ogni giorno / qualche essere mostruoso, / avrei voluto vivere accanto a una / gigante, come ai piedi regali un gatto voluttuoso. / Vedere insieme all’anima il suo corpo fiorire / ed ingrassarsi libero in mezzo a giochi loschi; / dalle nebbie fluttuanti nei suoi occhi arguire / quali torbide fiamme il cuore attoschi; / percorrere a piacere le sue grandiose forme, / arrampicarmi in cima al suo ginocchio enorme, / e quando poi d’estate, sotto l’afa inclemente, / lei stanca si distende nella verde campagna, / all’ombra dei suoi seni dormire dolcemente, / come un quieto villaggio ai piè d’una montagna.
“Ecco giungere il tempo in cui, fremente sullo stelo, / come un incensiere fumiga ogni fiore. / Nell'aria della sera profumi e suoni danzano, / valzer malinconico e languida vertigine!” (Armonia della sera)
1858 - Attentato di Felice Orsini
1862 - I miserabili (Hugo)
1863 - Il capitan Fracassa (Gautier)
1870 - Sconfitta di Sedan. Con Napoleone III prigioniero dei Prussiani di Bismarck, gli Italiani prendono Roma.
Sensazione (Rimbaud)
Le sere azzurre d’estate andrò nei sentieri, / Punzecchiato dal grano, calpestando erba fina: / Sentirò, trasognato, quella frescura ai piedi, / E lascerò che il vento m’inondi il capo nudo. / Non dirò niente, non penserò niente: ma / L’amore infinito mi salirà nell’anima, / E andrò lontano, più lontano, come uno zingaro / Nella Natura – felice come con una donna.
Terza Repubblica (1870 - 1940)
1871 - Le bateau ivre (Rimbaud)
1873
“Piange nel mio cuore come piove sulla città. Cos’è questo languore che penetra il mio cuore?” (Verlaine)
“Scrivevo silenzi, annotavo l’inesprimibile. Fissavo vertigini” (Una stagione all’inferno, Rimbaud)
1874 - Ars Poetica (Verlaine): la poesia deve essere prima di tutto musica. Non la razionalità, ma le impressioni contano. Del resto, è l’anno della prima mostra impressionista.
1877 - L’Assommoir (Zola) in cui un’operaia onesta è vittima dell’ambiente degradato del proletariato urbano. Esempio di romanzo naturalista, urbano, frutto di un’osservazione scientifica da parte di un narratore onnisciente.
1883 - Al paradiso delle signore (Zola)
1884 - Languore (Verlaine)
Io sono l’Impero alla fine della decadenza, / Che guarda passare i grandi Barbari bianchi / Mentre compone indolenti acrostici aurei / In cui danza il languore del sole. / L’anima solitaria soffre d’un denso tedio, / Laggiù, si dice, stanno battaglie lunghe e cruente. / Oh, non potervi, così debole nelle mie lente voglie, / Oh, non volervi fiorire un po’ quest’esistenza! / Oh, non volervi, non potervi un po’ morire! / Ah, tutto è bevuto! Bathylle, hai finito di ridere? / Ah, tutto è bevuto, tutto mangiato! Più niente da dire! / Solo, una poesia un po’ sciocca da gettare nel fuoco, / Solo, uno schiavo un po’ frivolo che vi trascura, / Solo, una noia di chissà cosa che vi affligge!
Il simbolismo francese influenzerà la poesia europea, da Pascoli a Rilke, a Kavafis.
Solitudine (Rilke, 1906)
La solitudine è come la pioggia. / Si alza dal mare verso sera; / dalle pianure lontane, distanti, / sale verso il cielo a cui da sempre / appartiene. / E proprio dal cielo ricade sulla città.
Itaca (Kavafis, 1911)
Quando ti metterai in viaggio per Itaca / devi augurarti che la strada sia lunga, / fertile in avventure e in esperienze. / I Lestrigoni e i Ciclopi / o la furia di Nettuno non temere, / non sarà questo il genere di incontri / se il pensiero resta alto e un sentimento / fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. / In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, / né nell’irato Poseidone incapperai / se non li porti dentro / se l’anima non te li mette contro. / Devi augurarti che la strada sia lunga. / Che i mattini d’estate siano tanti / quando nei porti – finalmente e con che gioia – / toccherai terra tu per la prima volta: / negli empori fenici indugia e acquista / madreperle coralli ebano e ambre / tutta merce fina, anche profumi / penetranti d’ogni sorta; / più profumi inebrianti che puoi, / va in molte città egizie / impara una quantità di cose dai dotti. / Sempre devi avere in mente Itaca – / raggiungerla sia il pensiero costante. / Soprattutto, non affrettare il viaggio; / fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio / metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada / senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio; / senza di lei, mai ti saresti messo sulla via. / Nulla di più ha da darti. / E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. / Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso / già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
1885 - Bel Ami (Maupassant) in cui l’ascesa sociale deriva dai rapporti fra giornalismo, politica ed affari.
1897 - Cyrano de Bergerac (Rostand) fra Rossana, Cristiano e il suo talento (“cos'è un bacio…”)
1898 - J’accuse di Emile Zola dopo la farsesca assoluzione di un nobile militare accusato di tradimento con i tedeschi al posto dell’ebreo Alfred Dreyfus. Esterhazy confesserà, Zola morirà per un camino manomesso dalla polizia, Dreyfus subirà un attentato.
1913 - Alla richiesta del tempo perduto (Proust) ispirato dal ricordo suscitato da una madeleine. Scopo della scrittura è redimere, ritrovare il tempo e conservarlo nella memoria.
1932 - Viaggio al termine della notte (Celine) in cui l’autore constata cinicamente la crisi della società del primo dopoguerra.
1933 - La condizione umana (Malraux) che celebra i rivoluzionari marxisti indocinesi contro i nazionalisti.
1938 - L’uomo che guardava passare i treni (Simenon). La nausea (Sartre) in cui l'autore, figura di spicco dell'esistenzialismo, si professa ateo, ma sottolinea come si offre la libertà di esistere nel rispetto dei valori più umani.
1940 - Governo di Vichy
1942
Lo straniero (Camus): un uomo tranquillo e apatico si trova all'improvviso ad assassinare due uomini ed è testimone del fatalismo che dispiega esistenzialisticamente la scelta libera del da farsi.
"Su i quaderni di scolaro / Su i miei banchi e gli alberi / Su la sabbia su la neve / Scrivo il tuo nome / … / E in virtù d’una Parola / Ricomincio la mia vita / Sono nato per conoscerti / Per chiamarti / Libertà" (Eluard)
1943
“Bisognerebbe tentare di essere felici, non fosse altro che per dare l’esempio” (Prevert)
Quarta Repubblica (1946 - 1952)
1947 - La peste (Camus) in cui l'epidemia è metafora della guerra e del rischio che possa tornare lasciando agli uomini come reagire.
1949 - Il secondo sesso (De Beauvoir)
1951
Memorie di Adriano (Yourcenar)
“Quando gli dèi non c'erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c'è stato un momento unico in cui è esistito l'uomo, solo” (Flaubert)
Spettacoli (Prevert)
I ragazzi che si amano si baciano in piedi / Contro le porte della notte / E i passanti che passano li segnano a dito / Ma i ragazzi che si amano / Non ci sono per nessuno / Ed è soltanto la loro ombra / Che trema nel buio / Suscitando la rabbia dei passanti / La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini la loro invidia / I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno / Loro sono altrove ben più lontano della notte / Ben più in alto del sole / Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
1952 - Aspettando Godot (Beckett) in cui l’attesa dei protagonisti, in un ambiente isolato e scarno, e l’incontro con altre sue persone legate ad un guinzaglio sono metafora della situazione esistenziale dell’umanità.
Quinta Repubblica (1958 - )
1958 - Semipresidenzialismo di De Gaulle
0 notes
a-modernmajorgeneral · 10 months ago
Text
The nine Muses were originally seen as the divine inspiration for poetry, song and dance, but gradually became the emblems for all the liberal arts. With Apollo (represented as the sun) they also symbolised the ‘harmony of the spheres’. Here Tintoretto’s sweeping strokes have created powerfully articulated nudes who fly and turn with extraordinary freedom.
This painting and another by Tintoretto, Esther before Ahasuerus, also in the Royal Collection are of a similar size and, by 1627, were hanging together in the same passage in the Palazzo Ducale, Mantua. Although there is no record of the commissions, we know that Guglielmo Gonzaga, the 3rd Duke of Mantua, purchased other paintings directly from Tintoretto and visited the artist in Venice. The subject of the Muses is clearly appropriate for a court with a strong tradition of music and for a Duke with a personal interest in liturgical music. The painting is generally dated to the period when Tintoretto was producing a large number of paintings for the Scuola Grande di San Rocco and for the Doge’s Palace, as well as other private commissions. The word IN in the inscription has been thought to be an abbreviation of ‘invenit’ (meaning ‘invented’ by the artist, as opposed to the more usually ‘fecit’, ‘made’). This may imply that Tintoretto designed but did not execute the painting, as in the similar inscription on the Raising of Lazarus (St Catherine’s Church, Lübeck).
There are several versions and adaptations of this composition: in Indianapolis Museum of Art, Clowes collection, possibly by Domenico Tintoretto, and a fragment in the Rijksmuseum, Amsterdam, including the lower left seated figure only. A variant showing Apollo, the Muses and Three Graces in Dresden was destroyed in the Second World War. The quality of the Royal Collection picture suggests that it is the prime version, as do its many pentiments.
The Muses were the nine daughters of Jupiter and Mnemosyne (Memory) and companions of Apollo (here represented as the sun rather than a bodily presence). Like Apollo, they were regarded as incorporating supreme outward beauty and intellectual grace. They were originally seen as the divine inspiration for poetry, song and dance, but gradually became the emblems of all the liberal arts. Hesiod and the literature of the later Roman Empire gave each muse a specific literary form and musical instrument, but the associations were always flexible. By the sixteenth century Apollo and the Muses had become associated with the idea of the harmony of the spheres, with Apollo as the Sun. It is not surprising, given this range of associations, that the individual Muses are hard to identify here. Calliope, representing epic poetry, is their chief and plays a stringed instrument; she may therefore be the Muse in the central position, playing the harpsichord or clavicembalo. Clio, the Muse of history, holds a book and may be the figure below Apollo in the painting. Urania, associated with astronomy, is here given a globe and tablet, but her compasses are held by the muse reclining at the lower edge of the painting. Among the sources that Tintoretto must have consulted is the manual of mythology by Vincenzo Cartari, Le imagini con la spositione de i dei de gli antichi, published in Venice in 1556 and enlarged and reprinted in subsequent years. This source does not distinguish the Muses but does include the detail of the garlands of flowers, laurel and palm leaves.
The range of musical instruments normally associated with the muses is here reduced to the harpsichord, bass viol, lute and lira da braccio, all attentively depicted by Tintoretto, who was himself an accomplished musician. The harpsichord can be compared to contemporary instruments made by Giovanni Baffo in Venice, but its long end, which is clear in the Indianopolis copy, is omitted. The near Muse on the right tunes and plays her lira da braccio at the same time: Tintoretto’s priority would seem to have been the dynamic of the turning figure rather than the accuracy in recording a performance.
The large, strongly modelled figures, boldly executed with sweeping strokes, strongly lit from the right, and freed from a landscape setting, weave a coherent design of dynamic diagonal lines across the picture plane and into the picture space. The execution and composition has been likened to the four large Allegories of 1577-8 painted for an ante-room in the Palazzo Ducale, the Atrio Quadrato, for which Tintoretto was paid in 1577-8.
Borghini records that even in his sixties, Tintoretto continued to collect and study models of famous statues, such as those by Giambologna (1529-1608), and never tired of copying them. The effect of such studies has been traced in paintings dating from the 1570s, including The Muses. The pose of the back view of the Muse on the right has been related to the so-called Groticella Venus of c.1570 (Boboli Grotto, Palazzo Pitti, Florence), but is closer to the smaller bronzes such as Venus Drying Herself of c.1565 or Astrology of c.1575 (both Kunsthistorisches Museum, Vienna). The pose is never exact, and the similarity lies in Tintoretto’s interest in Giambologna’s type of slender, elegant women in contraposto poses. It has been suggested that the Muse flying in from the left derives from a Giambologna model of Lichas from Hercules and Lichas (one version now in the Art Institute of Chicago). According to Carlo Ridolfi, Tintoretto made models out of wax or clay, dressed them in cloth, studied the folds of the cloth on the limbs, and placed them in wood and cardboard constructions resembling miniature houses with small lamps alongside to introduce the effects of light and shade. Models were hung from roof beams so that they could be studied when seen from below. Such procedures enabled Tintoretto to create these powerfully articulated, flying nudes with such extraordinary freedom.
Catalogue entry adapted from The Art of Italy in the Royal Collection: Renaissance and Baroque, London, 2007
Tumblr media
The Muses by Jacopo Robusti, called Il Tintoretto
Italian, 1578
oil on canvas
Royal Collection Trust (acquired by King Charles I)
189 notes · View notes
zamzarazanzara · 10 months ago
Text
Ho vinto l'Ex Tempore
Quel giorno era uno dei piu' bei giorni della mia vita. Ho deciso di ricordarmelo cosi', e di mettere quell'esperienza alla pari di quelle piu' belle, indimenticabili di sempre.
Non siamo andate a scuola quel giorno, ma siamo andate a disegnare all'Arena di Pola. Tra blocchi di pietre romane dipingevamo noi ragazze in gruppo, un'esperienza unica, tra sorrisi, risate, qualcuna a crepapelle. Il mio istinto artistico che si era acceso davvero, i monumenti che mi hanno ispirato davvero, il mio modo di pensare alle cose gia' molto astratto. Ho dipinto un monumento che cresce dalle ceneri, in colori monocromi. Ma sulle collonne appena percepibili ho applicato della cartapesta, un rilievo interessante pronunciato con il colore bianco applicato sopra. Ricordo il membro della giuria farmi scherzi e complimenti mentre lo osservava interessato. Alla fine del giorno, ho vinto. Ho vinto all'Ex Tempore. Ho ricevuto la macchina fotografica (wow!) e un bellissimo libro. Era tarda primavera, la mia stagione preferita. Ero colma di gioia.
Arrivata a casa la madre ha detto solo 'ma cosa siete andati a fare li, sotto quel sole'.
Quella merda di persona invece, non ha fatto altro che osservare il dipinto. Non ha detto nulla.
Che merde di persone che siete. Non siete mai stati alla mia altezza, mai. Non avete mai meritato di avere una figlia cosi' incredibile, cosi' brillante. Piena di vita, colta, bellissima. Colma di gioia, per sempre. Vi odio, ma la mia vita non smettero' di amare mai.
0 notes
elmandolinista · 11 months ago
Text
Keep smiling
Matera is a town in the Basilicata, in the Deep South of Italy. The region was conquered an reconquered many times and has been under the rule of Romans, Lombards, Arabs, Byzantines, Swabians, Angevins, Aragonese, and Bourbons. The name is of Greek origin and means mother (μητέρα), and the high ground with the cathedral is still called acropolis. In 2023, the Scuola Primaria (elementary school)…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes