#Raffaele Coppola
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guidosaraceni · 10 months ago
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Chi salva una vita
(Napoli) – L’uomo che vedete nella foto si chiama Raffaele Coppola, ha 35 anni, sposato e padre di una bambina, lavora come addetto alle pulizie in un condominio del quartiere Chiaia. Pochi giorni fa, mentre stava lavorando, è stato allarmato dalle grida di aiuto dei passanti. Appena è uscito dal palazzo, ha trovato un uomo di 62 anni privo di conoscenza e cianotico, riverso sul motorino con il…
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nardogranata · 1 year ago
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Il Toro affonda a Gravina.
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GRAVINA - NARDÒ 1-0
Scorer: 60' Santoro rig.
GRAVINA: (4-3-3) Vlasceanu; Orlando, De Gol, Morales, Chiaradia; D'Addario (85' Longo), Lauria, Coppola (85' De Min); Vidal, Santoro (85' Bagatini), Ramos (75' Puntoriere)
Reserve: Iurino, Murtas, Ledesma, Corvino, Ciubotaru.
Reserve: Raimondo Catalano.
NARDÒ: (3-5-2) Viola; J. Russo, Lanzolla, Gennari; De Giorgi (75' Gentile), Ceccarini, Addae (80' Guadalupi), Melillo, Rossi (75' Milli); Dambros (70' Dammacco), Ferreira.
Reserve: Furnari, Ciannamea, Urquiza, Mariani, Stragapede.
Coach: Nicola Ragno.
Arbitro: Raffaele Gallo di Castellammare di Stabia
Assistenti: Davide Eliso e Vincenzo Ferrara di Castellammare di Stabia
Assenti il neo acquisto Ingrosso, ancora fuori forma e soprattutto D'Anna per infortunio, Ragno schiera Melillo a centrocampo con Addae e Ceccarini, quest'ultimo preferito a Ciannamea.
Primi 5' di gioco senza emozioni. Partita bloccata e soprattutto disturbata dal vento delle Murge.
Tanti duelli in mezzo al campo. Nessuno concede spazi.
Dopo un quarto d'ora domina l'equilibrio e la prudenza. Nessuna occasione da segnalare.
20' risultato sempre sullo 0-0.
Nardò portato al possesso palla, Gravina raccolto e pronto a ripartire sulla direttrice Chiaradia - Ramos.
Nardò vicino al vantaggio con Ferreira al 21' con una azione in ripartenza.
Ferreira lanciato a rete, supera il portiere Vlasceanu ma si decentra e non riesce a inquadrare la porta. Palla sull'esterno della rete.
Gravina pericoloso al 26' con un tiro cross di Coppola.
38' Coppola prova il tiro a giro. Risponde Viola respingendo il pallone.
Termina a reti bianche la prima frazione al Vicino di Gravina.
Secondo tempo. Nessuna sostituzione.
60': Contrasto in area De Giorgi - Ramos. Calcio di rigore per il Gravina, dal dischetto realizza Santoro. Gravina - Nardò 1-0.
Al 72 si fa rivedere il Nardò con una conclusione dai trenta metri di Addae con Vlasceanu che si distende e respinge.
75’: Cambio nel Gravina, Puntoriere sostituisce Ramos.
I murgiani resistono agli attacchi del Nardò rendendosi anche pericolosi con la conclusione di Lauria che per poco non beffa l'estremo difensore ospite.
85’: Triplo cambio nel Gravina, Bagatini, De Min e Longo rilevano Santoro, Daddario e Coppola.
Dopo 6 minuti di recupero l'arbitro decreta la fine della gara e la prima vittoria in campionato del Gravina.
Il Nardò torna a casa a mani vuote.
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giancarlonicoli · 2 years ago
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1 giu 2023 14:10
LA SFILATA IN MANETTE, I GIORNALISTI "CICISBEI DELLE PROCURE" E LA SCIATTERIA DEI PM:L’ORRORE GIUDIZIARIO DI ENZO TORTORA RACCONTATO IN UN LIBRO DAL SUO AVVOCATO RAFFAELE DELLA VALLE – “CI FU UN TEMPO IN CUI, INOPINATAMENTE, IN UN TRIBUNALE ITALIANO, VENNE RIPRISTINATA, L’INQUISIZIONE DI MANZONIANA MEMORIA” – VITTORIO FELTRI: "NONOSTANTE L’EVIDENTE FALSITÀ DI TUTTO QUANTO ANDAVA IN ONDA, NESSUNO SI ACCORSE DI TANTE STRANEZZE. NÉ I PM, NÉ I GIUDICI E NEPPURE UNA PARTE DELL’AVVOCATURA…" -
Estratto dell'articolo di Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
Il lettore dirà: ma allora è una fissazione. Ancora Enzo Tortora? La mia risposta è che finché avrò la forza di tenere un martello tra le mani, che in questo caso è metafora della macchina per scrivere o dei suoi attuali surrogati cibernetici, lo picchierò come fa il batacchio sulla campana per ricordare la sua tremenda vicenda e rendere edotti i distratti che il sistema capace di stritolare un uomo perbene è ancora lì, intatto.
Una macchina che si avvale di magistrati negligenti e bisognosi di fama in perfetta sincronia svizzera – nel senso dell’orologio – con la cricca di giornalisti cicisbei delle procure e – nel caso di Tortora – invidiosi di un collega mille volte più bravo di loro.
L’occasione di riparlarne sta in un libro che consiglio vivamente. Lo ha scritto, sottoponendosi alle domande del preciso e capace Francesco Kostner, Raffaele della Valle (Quando l’Italia perse la faccia L’orrore giudiziario che travolse Enzo Tortora, Pellegrini editore, pagine 160, € 15. Prefazione di Salvo Andò. Posfazione di Santo Emanuele Mungari).
Raffaele è stato il primo difensore di Tortora, identificato con il suo cliente al punto di soffrire quanto Enzo, una lacerazione del cuore e della mente che non gli ha tolto la lucidità del grande avvocato, come del resto fu magnifica la squadra dei legali del giornalista e conduttore televisivo (comprendeva, oltre al penalista monzese, Alberto Dall’Ora e Antonio Coppola).
IL LAVORO DA CRONISTA
Lo dico a ragion veduta. Ho seguito il processo a Napoli. 
(...) I pubblici ministeri scovarono sull’agenda di un camorrista (tale Giuseppe Puca) il nome Tortora seguito da un numero. Mi dissi: provo. Dalla camera di hotel afferrai così la cornetta: mi rispose sgraziatamente e minacciosamente un “Tortona” napoletano. Mi stramaledisse, non era il fottutissimo Enzo. Erano così predisposti a incastrare Tortora, che interpretarono a comodo loro e delle loro tesi scombinate, la grafia di Puca. Incredibile? Normale.
Nessuno aveva verificato nelle stanze dei giudici o della polizia giudiziaria la circostanza che demoliva l’accusa, e soprattutto documentava il pregiudizio di colpevolezza che in primo grado seppellì Tortora con una condanna a dieci annidi carcere. Ricordo lo sbiancare del volto di Raffaele, quando si udì la parola “Condanna!”.
Stupore assoluto anche nel sottoscritto. Ma non è questo lo scampolo di memoria più amaro: la proclamazione della sentenza suscitò mugugni di soddisfazione in troppi cronisti che facevano sfacciatamente il tifo per i camorristi accusatori.
Ci sono fatti che non si possono cancellare, e pesano ancora. Mi consola appena il rivedere, a pag. 122 del volumetto, la fotografia di della Valle in lacrime dopo la sentenza di assoluzione. (Chiarisco: non rivendico una superiorità morale rispetto ai gazzettieri, segugi da Procura, amanti della briscola e dell’azzardo: il fatto è che detesto quei passatempi, e li fuggo come la peste. Sono superiore nei passatempi, tutto lì).
Il colloquio ha due fasi.
La prima, divorante, è il racconto del caso Tortora, che tutti credono di conoscere, ma non è così. La copertina per scelta cosciente propone la fotografia più famosa, documenta l’immortalità di uno scempio. Tortora tra i carabinieri, inerme, in manette, dato in pasto ai precare i carnefici, penso a certi quadri raffiguranti la decapitazione di Giovanni Battista del Caravaggio, o il martirio di santa Cecilia ritratto da Guido Reni.
LE STRANEZZE
Dice della Valle: «La “sciatteria”, il pressapochismo, l’inosservanza delle norme processuali la fanno da padrone, tanto che, alla fine, si potrebbe concludere che ci fu un tempo (gli anni dal giugno 1983 all’estate 1986) in cui, inopinatamente, in un Tribunale Italiano, venne ripristinata, ovviamente con il consenso di una larga parte di opinione pubblica, l’inquisizione di manzoniana memoria. Di più.
A leggere i verbali dei “quattro dell’Ave Maria”, ossia Pandico, Barra, Melluso, Margutti, nonché di altri ancora, e quello del cosiddetto confronto in dibattimento Melluso/Tortora, ci si accorge di essere, nella migliore delle ipotesi, in presenza di discorsi alla fratelli De Rege, noti comici degli anni ’30-’40 del secolo scorso, il cui repertorio venne ripreso tempo dopo dalla celebre coppia Walter Chiari e Carlo Campanini in una loro rappresentazione televisiva dal titolo “Vieni avanti cretino”.
Eppure, nessuno, nonostante l’evidente falsità di tutto quanto andava in onda, nessuno ripeto si accorse di tante stranezze. Non si accorsero di nulla i Pm, altrettanto fecero i Giudici del Tribunale di Napoli, la più parte dei giornalisti compiacenti e, incredibile dictu, neppure una parte dell’avvocatura, la quale si guardò bene dal dare “un’occhiata” all’originale e personale sistema in uso sulla nomina del difensore di ufficio». Il problema è che – secondo Raffaele – non si è deciso a scardinare il sistema dell’ingiustizia ancora vigente e a ricostruire su fondamenta solide il palazzo della Giustizia.
P.S. Ho ritrovato una citazione, che non commento. La traggo dal Processo di Franz Kafka. Il protagonista del romanzo, Josef K. durante la prima udienza dice: «Quello che mi è successo è sì un caso isolato, e come tale non molto importante, perché io non lo prendo molto sul serio, ma è il segno di un provvedimento che viene applicato verso parecchi altri. Io mi batto per costoro, non per me». Raffaele della Valle suona la campana per tutti.
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fabiansteinhauer · 10 months ago
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Laokoon
1.
Laokoon, oder aber wie Aeneas ihn manchmal nennt Onkel Laokoon, ist der Name desjenigen, der nach den Leuten schaut, dreht sich nach ihnen um, wenn sie nur irgendwie auftauchen oder an ihm vorbeigehen. Dafür muss er nicht extra gerufen werden, wie das diejenigen tun, die erst dann schauen, wenn sie von Polizisten, Eltern oder anderen Geländern gerufen werden. Weil Laokoon sowieso ein Schauer ist, halten ihn manche für einen Seher und Priester, andere für einen Wahrsager, dritte für einen Berater. Regen tut der Schauer, oh ja, und wie!
Sein Ende (das, was wir in der Figur sehen) wird unterschiedlich, am bekanntesten jedoch am Anfang von Vergils Romgeschichte erzählt. Vergil schreibt die Geschichte als Rückblende, also in einer forensischen und cineastischen Fassung. Vergil erzählt die Geschichte nämlich nicht direkt. Aeneas beginnt anders, zuerst setzt Vergil einen Rahmen, in dem der Aeneas auftaucht, und dann wie ein Zeuge, mehr noch, als Zeuge anfängt, seine Geschichte zu erzählen - und diese Zeugenaussage wiederum startet mit der Geschichte vom Ende des Laokoon, das gleichzeitig das Ende seines gradlinigen Geschlechtes (seine Söhne werden mit ihm zusammen von Schlangen verzehrt, nicht aber der Aeneas, der nach der einen und anderen Quelle ein Neffe des Laokoon sein soll) und der Anfang vom Ende Trojas ist. Alles was nun folgt, alles was seitdem glaubt, überlebt zu haben und weiter zu überleben ist das Überleben derjenigen Idioten, die dem Laokoon nicht zugehört und nicht geglaubt haben. Fürstensohn Aeneas ist einer davon.
2.
Die Laokoongruppe ist eines derjenigen Dinge, bei denen alles passt. Natürlich war sie lange verbuddelt und wurde ausgerechnet dann ausgebuddelt, als Julius II. der Souverän des Kirchenstaates und dazu noch Papst, also Bischoff von Rom und Auftraggeber von Michelangelo und Raffael war. Wann denn sonst? Aeneas ist der Stammvater des julianischen und augusteischen Geschlechtes: man budelt 1506 einer Erinnerung daran aus, dass man ein Überbleibsel, ein idiotischer Neffe ist.
Hat Schütze, Robert Schütze, diese Version (die in der neueren Rekonstruktion des Armes inzwischen veraltet ist, weil man danach noch einen Teil des älteren Arm gefunden hat) im Printer ausgedruckt? Oder war das jemand anders? Immer noch, auch in der veralteten Version, passt alles. Dieses Objekt ist ohnehin Modell, Vorbild eines Bildes und damit Metabild, nämlich desjenigen Bildes, das Bild, Regen/Regung und Norm in einem ist. Das Bild ist eine Verursachung, für Rom eine der Verursachungen schlechthin, natürlich erzählt Vergil diese Geschichte als Gründungsgeschichte Roms.
Meine These lautet, dass sogar die Szene, in der Colonel Kurtz in Apocalypse Now abgeschlachtet wird, ikonographisch an diese Passage bei Vergil gebunden ist. Dass Colonel Kurtz in einer Parallelmontage (also zu dem Opfer eines Rindes) abgeschlachtet wird und dass Captain Willard wie eine Schlange aus dem Wasser auftaucht, um den Mordauftrag endlich zu erf��llen, das bezieht sich zu direkt auf die Passagen bei Vergil. Coppola ist zu besessen von römischen Mythen als dass dies Zufall sein könnte.
Im Grund genommen sagen römischen Mythen seit den Phasen des klassischen römischen Rechts immer auch eins: Nie wieder Troja und darum immer wieder Rom.
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「small gestures」
[1] laokoon [3d printer]· Bochum 04–2024 [2] t. bending · Bochum 03–2024 [3] medienpult · Bochum 04–2024 [4] in the hallway · Bochum 03–2024 [5] ice cream cone · Hamburg 07–2021 [6] pitching· Bochum 03–2024
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sciscianonotizie · 4 years ago
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Regionali, è Raffaele Coppola il sindaco candidato consigliere più votato dagli elettori del proprio comune http://dlvr.it/RhWVTV
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Nuovo post su https://is.gd/0EZDCm
S. Oronzo protettore di Lecce e una sua "economica" rappresentazione iconografica.
di Armando Polito
Non a caso il primo esempio di logo, accompagnato o no da un motto,  dopo l’invenzione della stampa è costituito proprio dalle marche editoriali. In un’epoca in cui il concetto di deposito del marchio e il relativo istituto ancora non esistevano, l’esclusità dell’uso non era assicurata ed erano tutt’altro che rari i casi in cui la stessa immagine era adottata a tal uopo da editori diversi. D’altra parte, anche nei nostri tempi ogni tanto si ha notizia di controversie legali dovute a furti o plagi, reali o presunti che siano. L’ignoranza della legge, si sa, non vale, e da tempo immemorabile, come giustificazione e quella della pubblicità , da qualche decennio a questa parte, ancora meno, sicché è difficile farla valere come sinonimo di buona fede. Ci possono essere, tuttavia, dei casi limite, in cui a due o più persone in un arco di tempo estremamente breve può balenare la stessa idea più o meno sfruttabile economicamente. Risulta difficile in tal caso ricostruire la paternità prioritaria in assenza di documenti datati o databili con certezza e fa testo la data di deposito (ma non è detto che il depositante non sia stato uno spione …). Lo stesso, però, può avvenire anche nel caso in cui il divario temporale tra due o più creazioni sia notevole, sicché l’idea è unica pur non essendoci nessun legame, né d’influenza, né d’imitazione fra i singoli ideatori.
Dopo questa premessa teorica passo al concreto con una domanda: come articolereste la rappresentazione di un santo, volendo sottolineare la sua caratteristica di protettore di una determinata città? Molto probabilmente prevarrebbero le risposte in cui il santo appare nell’atto di benedirla da posizione elevata, possibilmente il cielo … o una nuvola.
Com’è noto, s. Oronzo, quale protettore di Lecce, subentrò nel 1656 a s. Irene, rea a quanto pare, di avergli lasciato il compito di proteggere la città dalla peste che infuriò quell’anno in tutto il regno, risparmiando solo quella provincia. Il frontespizio che segue è di una pubblicazione del 1526, della quale mi sono già occupato in https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/03/28/lecce-sua-veduta-cinquecentesca-14/
Qui voglio solo mettere in risalto l’eloquenza di ogni dettaglio: SANCTA ERINA D(OMINA) LICII (S. Irene patrona di Lecce) per evitare qualsiasi problema di attribuzione, la proporzione volutamente esagerata della sua figura rispetto a quella della città,  i tre oranti a sinistra in primo piano: un frate (a rappresentare la comunità clericale), una donna ed un uomo quella laica. Del cielo e di tutto quello che si soprannaturale esso evoca qui non c’è nemmeno l’ombra.
Poi, come ho anticipato, ci fu il passaggio delle consegne e la sua prima rappresentazione fu quella del gallipolino Andrea Coppola con un dipinto che entrò nella cattedrale di Lecce il 17 dicembre 16561.
  Rispetto a quella di S. Irene direi che il pittore, interpretando forse un sentimento popolare in cui la paura che la santa spodestata potesse in qualche modo mostrare il suo spiacevole disappunto trovava conforto nel credere che il passaggio fosse stato deciso da un potere superiore a quello dei santi, ha introdotto interpreti tutti celesti  relegando allo sfondo, peraltro molto arretrato, l’immagine della città, con un distacco gestuale e, direi, sentimentale, nei suoi confronti assente nella tavola di S. Irene; e non è un caso che l’iconografia del secolo successivo abbia seguito questo modello.  Che la parte “ideologica” dell’inventio  sia quella mi pare evidente, per esempio,   nel dipinto attribuito a Giuseppe da Brindisi (XVIII secolo) custodito nello stesso tempio
o, e siamo già più avanti nel tempo, in quello del leccese Serafino Elmo (1696-1777), custodito, sempre a Lecce, nella chiesa di S. Croce,
oppure, dello stesso artista, in quello dell’altare del santo nella chiesa di S. Matteo.
Chissà se tra i preziosi ricami in filo incollato in alcuni dei quali la figlia Marianna riprodusse i suoi dipinti non ce ne sia pure uno che si riferisca a quest’ultimo. Il sospetto nasce dalla parziale affinità dei quattro che di seguito riproduco (solo il primo reca la firma dell’artista; gli altri, comunque, sono riferibili alla sua scuola), nonostante nei primi due librata su Lecce appaia s. Irene e  nel terzo l’identificazione con s. Oronzo del vescovo raffigurato contrasti con l’assenza della barba.
Ho parlato prima di sentimento popolare, ma ho il dovere di precisare che in questo, come in altri casi consimili, tale sentimento è indotto da un intervento più o meno condizionante e che il condizionamento è tanto più spinto quanto maggiore è l’autorevolezza di chi lo procura e di chi, poi, consapevolmente o meno, lo rafforza. Nel nostro caso il corresponsabile secondario sarebbe Domenico Schinia, un sacerdote di origini calabrese ricordato da Carlo Bozzi  nel suo I primi martiri di Lecce. Giusto, Oronzio e Fortunato, Micheli, Lecce, 1672. Cito, anche per alcuni dettagli, che ho evidenziato con sottolineatura perché evocano analoghi interrogativi attualmente suscitati dal Covid-19,  dall’edizione Mazzei, Lecce, 1714, pp. 104-106: Or queste memorie già tutte smemorate, e perdute dalla mente dei fedeli, piacque al Signore Iddio di ravvivarle, per accrescere le glorie di questi suoi santi servi, e particolarmente del glorioso vescovo S. Oronzio, allorquando nell’anno 1656 per punire le colpe del regno di Napoli, avendo attaccato una fierissima peste nella città Metropoli del medesimoRegno, e da quella essendo andata serpeggiando per l’altre città e provincie, doveva per ogni ragione restarne anco infetta quella di Lecce: particolarmente per li molti forastieri, e paesani, che fuggendo dal contagio di Napoli ne vennero appestati a ricovrarsi nella propria Patria. Ma essendo rimasta servita la Divina Misericordia di privilegiare ad intercessione dei nostri santi, non solo la città ma la provincia tutta di Lecce, con esimerla da un male così grande, volle anche il mondo tutto, e singolarmente i preservati conoscessero per qual mano venuta le fosse la grazia: che però dispose, che ritrovandosi in napoli per lo spazio di molti anni trattenuto dalla sacra Congregazione del Santo Officio in prova del suo spirito un venerando sacerdote Calabrese, della terra di Biatico, della Diocesi di Mileto, per nome D. Domenico Schinia, con lettera del Cardinal Francesco Barbarino de’ 19 giugno 1655, e dal Vescovo di Sora a 26 di Giugno dell’istesso anno, che fu pochi mesi prima del contagio, inviato ne fusse per decreto della medesima Congregazione a Monsignor Luigi Pappacoda nostro Vescovo, acciò come Prelato di gran senno, e sapere facesse nuova esperienza della sua celebrata virtù. E piacque al Signore Iddio, ancora che la venuta in Lecce di questo buon sacerdote molto tempo prima fosse stata predetta da una buona serva di Dio, monaca del terzo ordine di S. Domenico, per nome suora Massimilla Celonese di Lecce, morta nel primo febbraio dell’anno 1652, della quale scrivendo la vita il R. P. Baccelliere Fr. Domenico Maria Marchese dell’ordine de’ padri predicatori, nel suo sacro diario domenicano nel tomo primo delle vite de’ santi Padri dell’ordine de’ predicatori, racconta il fatto con queste parole: Il glorioso S. Oronzio, tutto che fosse stato il primo cristiano, e Vescovo della città di Lecce, permise nondimeno il Signore che stasse incognito, a segno che, non che altri, ma gli stessi Leccesi ne avevano perduto affatto la memoria,acciò con maggior gloria del santo, ed utile non solo di quella illustrissima città, ma di tutta la provincia d’Otranto si rendesse chiaro nell’anno 1656 difendendola, e liberandola dal fiero contagio, che in quell’anno infettò tutto il vasto regno di Napoli, con mortalità così grande, che si renderà incredibile a posteri. OR questa serva di Dio molti anni prima che ciò succedesse, esortava le signore Leccesi sue famigliari, che fossero divote di S. Oronzio, e non tenessero più scordata la sua memoria, che col tempo ne doveano avere di bisogno, ed allora sarebbe pubblicato il suo nome da un sacerdote forestiero. E ciò si esperimentò vero, quando un sacerdote Calabrese per nome D. Domenico, e di buona vita, trovandosi in Lecce l’anno del contagio pubblicò in nome di Dio le glorie di questo santo, e che già Dio pe’ suoi meriti volea liberare quella provincia da quella comune infezione, come successe, donde cominciò in tutta la Provincia la divozione verso il glorioso S. Oronzio, prima pubblicata da Suora Massimilla. Or questo servo di Dio D. Domenico Schinia mosso, come si pensa, da divino impulso per glorificare il gran martire Oronzio, predicendo da per tutto la immunità della peste, non solo alla città ma a tutta la provincia di Lecce, per intercessione del prenominato santo, prese con apostolico spirito a riscuoter dal seno dell’oblio, e la memoria,e la divozione di sì glorioso protettore, e secondando il Signore le predizioni del buon sacerdote con gli eventi d’una perfettissima salute per tutt’i luoghi della provincia, anche tra gli evidenti pericoli della peste, già introdotta da alcuni in più d’una parte ne’ loro medesimo corpi, quali però ne rimasero tosto liberi, cominciò a crescere in modo la pietà de’ popoli verso di S. Oronzio …    
Il manoscritto n. 9 della Biblioteca Provinciale di Lecce reca il titolo Rivelazioni di D. Domenico Aschinia e contiene il resoconto delle ventotto visioni apparse al sacerdote calabrese tra l’aprile ed il dicembre del 1656, in base alle quali egli è certo che la salvezza della provincia di Lecce dalla peste è dovuta al Signore per l’intercessione di s. Oronzo. Il manoscritto, datato 1756, è la copia di un originale  a firma di Giovanni Camillo Palma, letterato leccese del XVII secolo, arcidiacono della cattedrale e restauratore dell’Accademia dei trasformati. A sua volta il testo del Palma è traduzione dell’originale in latino andato perduto, a parte le pp. 33-39 che nel volume del Bozzi sono citate alle pp.  128-131.
Abbiamo letto Schinia nel Bozzi e Aschinia nel manoscritto, troviamo Schinnì in Bonaventura da Lama, Cronica de’ Minori Osservanti Riformati della Provincia di S. Nicolò, parte seconda, Chiriatti, Lecce, 1714,  dove al sacerdote calabrese sono dedicate le pp. 30-33.
Con un frontespizio ho cominciato e con un altro continuo.
Si tratta di una pubblicazione del 1658, dunque posteriore di appena due anni alla peste del 1656 ricordata, d’altra parte, nello stesso titolo. L’editore è Pietro Micheli attivo a Lecce dal 1631 al 1688 (anno in cui gli subentrarono gli eredi). La produzione dei suoi torchi è stata oggetto da parte mia di uno studio  che a a breve comparirà su questo blog; qui basta dire che accanto ad edizioni scarne ve ne sono altre impreziosite da frontespizi o da antiporte di un certo spessore2. È vero che all’epoca un rame aveva il suo costo, ma mi pare strano che Nicolò Perrone non abbia deciso e concordato con l’editore una riduzione del numero di pagine (sono ben 198; le prime 22, non numerate, contengono, nell’ordine, la dedica, l’argomento, l’indice degli autori citati da Abramo Ortelio a Zonario, l’imprimatur del vescovo Luigi Pappacoda e l’avviso al lettore) per rendere possibile di includere nel frontespizio un’immagine meno “economica” di quella che si vede prima degli estremi editoriali e replicata in calce all’ultima pagina.
Insomma, forse meritava di più un santo, come dice lo stesso autore nell’esporre l’argomento, tirato dalle ingorde fauci dell’ottenebrata oblivione, ove giacea sepolto, ed invocato con applausi universali, à voci di Viva tributate al suo nome per PROTETTORE contro la Pestilenza. E a p. 123, quasi a conferma della mia interpretazione di una pretestuosa giustificazione del passaggio dal culto di un santo a quello di un altro in nome di ragioni di ordine superiore : … laonde sorta orrida, e funesta Pestilenza, che sfiorisce con suoi squallidi fumi  le più belle, e vaghe Città dell’Europa, abbiamo avuto risposta da un’3 Oracolo Celeste, che si dovessero à questo Gran Martire trascurato celebrare le pompe  del suo Martirio, se illesi bramiamo mantenerci à gl’orridi fossi delle sue crude tempeste; e credo di certo, (e già te ‘l dissi) che come Atene all’indomito orgoglio di questo Mostro maligno, ergendo un’Ara, Ignoto Deo, fu libera dalla sua crudeltà, o Lecce, alzando magnifici Altari , e Tempi ad un Santo sconosciuto, (cioè per molto tempo non riverito, ed il suo culto trascurato à fatto) ti renderai esente dalla sua malignità.
Questa lacuna editoriale verrà colmata, stando a quanto son riuscito a reperire, solo con l’antiporta dell’opera del Bozzi nell’edizione uscita per i tipi degli Eredi di Vincenzo Marino a Lecce nel 1835.
L’incisione è del napoletano Raffaele D’Angelo, come si legge fuori campo in basso a destra. Manca il nome del disegnatore4. Faccio notare come la composizione sembra articolata allo stesso modo dell’ultimo dei ricami di Marianna Elmo prima presentati.
E, per tornare all’assunto iniziale e non risparmiarci fino in fondo nessuna domanda, concludo chiedendo: siamo veramente sicuri che l’anonimo autore del disegnino del nostro frontespizio non sia stato suggestionato, mutatis patrono eventuque5, al di là della soluzione compositiva più o meno banale che a parecchi verrebbe in mente, dalla tavola che segue incisa da Nicolas Perrey e che è a corredo di Gianbernardino Giuliani, Trattato del Monte Vesuvio e de’ suoi incendi, Longo, Napoli, 1632?
E  la rappresentazione dell’Elmo sarà stata totalmente indipendente, mutato patrono locoque6, da quella di Luca Giordano (1634-1705) custodita a Napoli nel museo di Capodimonte (di seguito in vista comparativa)?
___________
1 Luigi Giuseppe De Simone, Lecce e i suoi monumenti descritti ed illustrati, p. 101 nota 8.
2 La figura del santo, fra l’altro, era apparsa ventiquattro anni prima nel frontespizio di Lecce sacra dell’Infantino.
3 Sic; s’incontra spesso in testi a stampa di quell’epoca, ma non è una buona scusa, ora che l’ho detto, per ripristinarlo …
4 Il D’Angelo, comunque, lavorò molto in tandem con il romano Luigi Agricola. Di seguito tre loro opere.
5 Inutile cercare questa locuzione latina da qualche parte. L’ho inventata io e la traduzione è: cambiati il protettore (qui è S. Gennaro) e l’evento (qui è l’eruzione del Vesuvio del 1631).
6 Mutato il protettore e il luogo (s. Oronzo invece di s. Gennaro e Lecce invece di Napoli).
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sciatu · 5 years ago
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IL MARESCIALLO MUSCARA’ e la legge degli uomini
Il maresciallo Muscarà stava leggendo il rapporto del Capitano Pioppolo, che era, a suo modesto giudizio uno dei migliori scrittori di carabinese, così lui chiamava quell’italiano burocratico e legale che si usava per scrivere un rapporto anche inutile che presto finiva nell’assurdo ed irreale. “Il Cosimo Foti, di professione ambulante, domiciliato in un appartamento locato in via … civico .. interno … trovandosi a svolgere la sua suddetta attività nella strada ove aveva domicilio il Lo Cascio Salvatore, incensurato senza fissa dimora  con cui aveva avuto da dire a motivo di Rosa Concetta di professione badante ma denunciata più volte per prostituzione e raggiro di incapace,  con cui il suddetto Lo Cascio conviveva e da cui aveva avuto cinque figli germani, lo affrontò con ingiurie e minacce a cui il Lo Cascio Salvatore reagiva con incontrollata veemenza procurandogli un taglio nel sopracciglio destro che al pronto soccorso veniva curato con punti tre di sutura e una prognosi di quindici giorni, salvo complicazioni!” “poesia!” commentò tra sé e sé il maresciallo. “pura poesia!” concluse soddisfatto con una punta di invidia. “Maresciallo – fece la voce agitata dell’appuntato Cacace che apparve dal nulla sulla porta del suo ufficio – ce lo abbiamo!” “Bene Cacace! E chi abbiamo?” “Il nostro primo omicidio del mese!” “Ah, e chi è il fortunato?” “Un certo Campisi, Sam Campisi di anni 83!” “Non mi sembra di conoscerlo…” “È uno che viveva in America e che sembra sia rientrato da poco! Così ci ha detto l’assassino, il sedicente Raffaele Saija che è venuto a consegnarsi. È di là nell’ufficio piccolo. Vuole interrogarlo?” “Ha chiamato l’avvocato.?” “No vi ha rinunciato e vuole farle una dichiarazione spontanea” Il maresciallo pensò che era tutto molto strano e decise che era meglio se andava a sentire. Si alzò e si diresse verso il piccolo ufficio dove parcheggiavano le persone in attesa o i commilitoni di passaggio. Prima di entrare osservò da un angolo della vetrata dell’ufficio malamente ricoperta da un foglio di plastica opaco la stanza dove seduto davanti ad un tavolino dell’ Ikea di Catania che faceva da scrivania,  vi era un vecchio dai capelli bianchi con in mano una vecchia coppola. La giacca era almeno di due misure più grandi, forse di quando era più giovane e forte ed era di un consunto velluto nero che faceva risaltare il bianco intenso della camicia e quello dei capelli e della barba. Le scarpe erano di quelle del calzolaio del paese rinforzate nella punta e nel tacco per durare secoli. Lo sguardo appariva un po’ perso ma per nulla impaurito o sottomesso. Il Maresciallo entrò di corsa “Buongiorno, sono il Maresciallo Muscarà,” “”Mi chiamo Raffaele Saija di anni settantanove e mezzo coniugato con Cosima Galletta di anni ottantatré con due figli, Vittoria e Pasquale di anni…” “Signor Saija, signor Saija, questo lo dirà dopo nelle sedi opportune. Lei ha rinunciato all’avvocato quindi qui siamo solo noi due Muscarà e Saija. Prenda un sospiro e mi dica tutto quello che è successo” Il vecchio si fermò nel ripetere una litania che chissà quante volte aveva snocciolato tra se e se. Si toccò il petto come se sentisse una fitta Il Maresciallo gli chiese “Vuole un bicchiere d’acqua ? – e senza aspettare la risposta gridò – Cacace porta un po’ d’acqua” Cacace usci di corsa e rientro dopo poco portando un grosso bicchiere colmo d’acqua. Il vecchio ringraziò, prese da una scatoletta una pastiglia, la mise in bocca e bevve due lunghi sorsi. Finito di bere si asciugò le labbra con un fazzoletto ed iniziò a parlare “Ecco Maresciallo, se devo dire tutto devo iniziare da quando avevo dieci anni. Fu la prima volta che vidi mia moglie vestita con il suo abito della prima comunione. Maresciallo, era bellissima, una piccola madonna, con i lineamenti aggraziati, la pelle bianchissima, due occhi nerissimi e lucenti come u vitru da lava e i capelli neri come gli occhi e ntrizzati (intrecciati)in due lunghe trecce. Io non sapevo cosa era l’amore e non capivo perché il cuore mi battesse cosi forte. Dentro mi sentivo sottosopra come quando avevo fatto indigestione di sfinci. Da allora, ogni volta che la vedevo mi succedeva la stessa cosa. Crescendo per me lei diventò la persona più importante del paese; quando nel cortile della scuola la vedevo restavo tutto il tempo dell’intervallo ad osservarla, in chiesa andavo solo per vederla e nelle gite del primo maggio o di pasquetta mi aggregavo sempre ai suoi amici per stare con lei. Quando avevo poco più di vent’anni, la vidi una sera che si baciava dietro il campanile cu du figghiu i buttana i Samueli u stottu. Maresciallu: mossi (sono morto) nta du mumentu chi visti. Pi mia Samu era na mala pissuna: sfriggiusu, latru, fausu e cu chiù n’avi chiossa ni po’ diri! Vidiri a idda chi pi mia era na madonna baciata da iddu, era comi vidiri Giuda baciari nostru signuri Gisu Cristu. Passai a notti cu l’anima mei chi si strazzava comi i fogghi di rami dill’abbiri quannu cu maistrali veni a ragnola e passa paru facendo divendare le foglie piccoli coriandoli verdi. Milli voti mossi e milli voti risuscitai sulu pi moriri ancora quannu pinsava a iddu e a idda.” Cacace si mosse come a dire al vecchio che l’aveva presa troppo alla lontana. Il vecchio guardò il Maresciallo che immobile attendeva che continuasse. “Poi marisciallu successi u patatracche. Mi dissiru chi idda era incinta e jo già pinsava chi s’avianu spusari comi si fa tra persone che si vogliono bene e sono da rispettare. Mi stava mittennu u cori in paci. Inveci vinni a sapiri che iddu, du disunuratu figghiu i spasciata, l’avia lassata, era scappatu a merica lassannula sula nto menzu i na strada!” Il vecchio fece il gesto di sputare in un angolo della stanza “Puu figghio ibuttana, nta l’infennu ta caliari l’ossa - fece rivolgendosi alla figura ideale a cui aveva idealmente sputato, poi rivolgendosi al maresciallo che aveva guardato severamente il gesto che aveva fatto continuò – Scusassi Maresciallu, ma a pinsari a iddu mi si ntucciunianu i budeddi! Comunque, la famiglia di lei la cacciò di casa e lei si ridusse a vivere a casa di una sua zia in campagna. Da quel momento, appena la notizia si diffuse in paese, da tutti venne considerata na buttana. Sua zia poi era una menza pazza che viveva in un catoio (cesso) di casa e la trattava peggio i na criata (serva). Una volta sono andato a vederla e la trovai con la pancia grossa che stava raccogliendo ligna nto boscu. Era magrissima, i capelli raccolti alla meno peggio, gli occhi circondati da due brutte occhiaie per la vita mala che faceva, vestita di stracci rupizzati (piene di pezze) e i piedi nudi pieni di caje (ferite). Ci incontrammo e ci guardammo senza dire una parola. Quando le dissi  “ciao” dalla vergogna scappò piangendo.” Il vecchio prese il fazzoletto e si asciugò gli occhi e la bocca. ”Io no sapia chi vulia diri vuliri beni. L’amuri era una parola che sentivo nelle canzoni, nella predica che faceva il parrino in chiesa. Jo sapevo solo che così infelice e sofferente lei non doveva restarci, perché era come se il dolore e la vergogna che lei provava, li sentivo io nelle mie carni e nella mia anima! Annai i cussa a casa e a me patri ci dissi ca vulia spusari. Me patri, chi era patri, mi disse quello che doveva dire un patri in questi casi: che ero pazzo, chi era na mala fimmina, ma jo continuava a diri ca vulia spusari e che l’avrei fatto anche me ne dovevo fujri (scappare) cu idda. Mio padre allora il giorno dopo andò dal padre di lei e gli disse che io ero intenzionato a fare cose serie. Suo padre rispose che sua figlia per lui era morta, che non ne voleva sapere cosa, chi era na buttana e da buttana doveva finire nel catoio dove era. Mio padre lo guardò stupito, lui viveva per noi figli e non capiva questo odio. “Anche Dio ha fatto morire suo figlio ma dopo tre giorni lo ha fatto resuscitare: Tu non si nu patri” gli disse con disprezzo e se ne andò. Mi venne a prendere e mi portò dal prete pregandolo di andare con me dalla ragazza per proporgli di sposarmi. Il prete mi guardò scettico e diffidente. Mi chiese “Ma tu si nu carusu, chi ni sai i vuliri beni?” io gli risposi quello che sapevo. Che di volere bene non sapevo nulla, ma sapevo che era lei la mia vita. Allora il prete mi portò da lei e la convinse che chi doveva nascere aveva bisogno di un padre ed io ero quello giusto perché già volevo bene a lei e allo stesso modo avrei voluto bene anche a chi aveva in grembo. Così ci sposammo e lei venne a vivere da noi e ci nacque Vittoria: Maresciallo una rosa bellissima, bella come poteva essere solo sua madre. Mia figlia Vittoria, perché il padre non è chi fa i figli, ma chi sa crescergli! Poi nacque mio figlio Pascale e fu la gioia di mio padre. Vittoria la mandammo a scuola dalle suore, perché la gente del paese diceva cose brutte su sua madre, lei era brava a studiare e ora fa il medico o spitali i Missina. A mio figlio che aveva il suo nome, mio padre lasciò l’uliveto e un gran pezzo di terra che lui ha trasformato in una vigna e da lavoro a tutti i figli di quelli che chiamavanu buttana a sua madre: tutti per parlare con lui si devono levarsi il cappello!!” Concluse con orgoglio  il vecchio. “Ho capito, signor Raffaele, - fece il maresciallo Muscarà – ma mi dica cosa è successo oggi, perché è venuto qui a dire che ha ucciso questo Sam!” “L’omu chi parra sulu pi dari sciato a bucca è n’omu i pagghia! Jo ci l’avia dittu e u fici! – rispose con veemenza il vecchio – anni fa nu so cumpari da merica era venuto e mi aveva detto che Sam sarebbe tornato al paese per prendersi sua figlia e jo ci rispunnii che se fosse tornato, appena u vidia quant’è veru Diu, jo ci sparava! Ca nta menzu l’occhi ci mittia na padda i ghiummu a du fitusu, figghiu i buttana malu cavatu! E comi dissi, fici! Appena ho saputo chi era tornato annai e ci sparai nto menzu l’occhi ,Ca propriu nta frunti!” “e con che cosa gli ha sparato” “ Cu chista Marisciallu” fece il vecchio tirando fuori dalla grande giacca un enorme revolver e puntandolo verso il militare “Maresciallo.. “ Gridò Cacace buttandosi verso l’arma. Il Maresciallo aveva reagito d’istinto e con una mano aveva afferrato la canna spostandola verso l’alto. Si senti un botto secco e del fumo uscì dalla canna della pistola e dal tamburo. Il maresciallo strappò di mano la pistola al vecchio e lanciò un’occhiata severa a Cacace dicendo “Ma non l’avevi perquisito?” “Ecco io … pensavo.. “ “e non pensare che è meglio.” Commentò severo il Maresciallo che osservò il revolver. Era una vecchia Webley, una pistola d’ordinanza che l’esercito inglese aveva usato fin dopo la seconda guerra mondiale. Era coperta da una patina di grasso vecchio e attaccaticcio e sul tamburo vi erano degli ossidi che avevano avvolto le cartucce nel tamburo. Per questo il colpo alla fine si era trasformato in “flop”. “ e questa dove l’hai presa?” Chiese il Matesciallo. Il vecchio scosse la testa come seccato a ripetere una cosa nota a tutti. “ Quannu ci fu a guerra e rivarunu i miricani e l’anglisi, una camionetta di questi si erano fermati a chiedere dell’acqua e mio nonno, insieme all’acqua gli diede anche il vino. Questi si mbriacarano. Quando avevano bevuto tanto che non stavano più in piedi e si erano messi a dormire per terra, mio nonno li prese e li mise sulla camionetta lasciandoli al paese, vicino a dove stavano i loro. Arrivato a casa, sotto una sedia trovarono la pistola. Non è che la poteva riportate a quelli che aveva lasciato per strada a dormire, così l’ha tenuta. Me nonnu a misi in una pezza impregnata di olio e la nascose vicino alla gebbia (vasca per la raccolta dell’acqua) e li è sempre rimasta. Mio nonno e mio padre ogni tanto la pulivano con l’olio per farla funzionare e devo dire che funziona benissimo!” Il maresciallo lo guardò serio e preoccupato “Signor Raffaele, lo sa che per quanto mi ha detto lei può essere accusato di omicidio preterintenzionale e la legge è molto severa in questi casi!” Il vecchio si drizzo sulla sedia “I liggi i fannu l’omini, i stissi omini chi a me figghia a chiamavanu figghia i buttana e ora chi avi nu pezzu i catta i dutturi, ci vannu a baciari i mani mi cura di brutti mali! – con l’indice scarno si toccò il centro del suo petto e tutto serio disse – jo haiu a me liggi!” Il maresciallo lo osservò “Andiamo a vedere a chi ha sparato, Cacace, Caccamo venite con noi” Cacace guardo le manette, ma il Maresciallo fece un veloce cenno di capo per dire che non servivano. All’uscita dalla porta della caserma il maresciallo era davanti e il vecchio tra i due carabinieri.  Pochi passi dalla porta si era raccolto un capannello di vecchietti che malgrado il sole si erano riuniti a gregge intorno come ad aspettare che qualcuno uscisse dalla caserma. Il Maresciallo a vederli chiese con lo stesso timbro di voce di quando dava gli ordini “Cos”è questo assembramento, lasciate passare” I vecchi però neanche lo guardarono ed il più vicino si rivolse al vecchio “Raffaele bonu facisti…” “ su miritava du porcu…”   aggiunse subito un altro “omu i medda era…” concluse un terzo “Circolate, circolate, - aggiunse il Maresciallo arrivando alla camionetta – Non avete niente da fare?” E fece entrare sulla camionetta Raffaele che per tutto il tempo, con uno sguardo da statua, guardava davanti a se indifferente a tutti. “dove dobbiamo andare?” chiese Caccamo che si era messo al volante “o campusantu” Fece il vecchio e quindi partirono di corsa Al Maresciallo però il fatto di andare al camposanto gli suonò strano. Uccidere qualcuno nel momento in cui meno se l’aspetta rivela la bravura del killer professionista. Il cimitero era un ottimo posto, fuorimano, con pochissimi testimoni, e la vittima veniva sorpresa in un momento in cui era distratto dalle sue emozioni. Ma Raffaele non era un killer, uccidere Sam in piazza o al cimitero per lui era indifferente. “A cosa non quatra” Si disse alla fine. Arrivarono presto al cimitero e vi entrarono. Camminando Muscarà chiese “Ma Raffaele,perché gli hai sparato qua? Al camposanto” Il vecchio alzò le spalle e disse con semplicità “Iddu stava ca…..” E si fermo e indicando una tomba e continuò con odio “stu cunnutu figghiu i buttana!” Caccamo e Cacace guardarono la tomba in pietra nera con quattro sbuffi di polvere pirica in quattro punti intorno alla fotografia spaccata in mille pezzi da una pallottola. “Ma Maresciallo è ….” Fece Cacace sorpreso e deluso “Mottu è – fece il Maresciallo con Naturalezza – dopo cinque colpi che ti aspettavi che restasse vivo? Fozza fate qualche foto e recuperate qualche palla per l’esame balistico.” i due lo guardarono ed essendo militari obbedirono all’inutile ordine. “lo hai preso proprio in mezzo agli occhi” Disse a Raffaele “Chistu si miritava sa cosa fitusa, s’omu i nenti chi era” “Maresciallo, Maresciallo” Tutti e quattro si voltarono a vedere una donna elegante che camminava nel mezzo del viale del camposanto cosi come un raggio di sole attraverso un campo gelato dalla brina. Era infatti una donna bellissima, da capelli neri e gli occhi ancor più neri dal taglio a mandorla. Una collana di corallo rosso sobbalzava ad ogni suo passo sospinta verso l’alto dal seno procace della donna coperto da un vestito di candido lino, tanto che a guardarla arrivare come una tempesta nel mezzo del deserto Cacace e Caccamo restarono immobili con gli occhi che non perdevano di vista quell’inatteso spettacolo della natura. “Maresciallo, sono la dottoressa Vittoria Saija, non c’è motivo perché arresti mio padre, non ha fatto niente di male. Lei sta approfittando della sua situazione di povero vecchio per interrogarlo senza il suo avvocato: si vergogni!” Il Maresciallo pensò che se la figlia assomigliava alla madre, allora Raffaele aveva fatto bene a sposarsela contro l’opinione di tutto il paese. “Suo padre ha fatto una dichiarazione spontanea scegliendo di non avvalersi della presenza di un avvocato - ed aggiunse severo – lei sapeva che suo padre deteneva un arma di guerra?” e senza aspettare che la donna rispondesse gridò “Cacace, Caccamo, portate il sign Saija in macchina e aspettatemi “Ma era una pistola che ha sparato forse nella guerra dei boeri il secolo scorso! Lei non si rende conto…” “E’ lei che non si rende conto!” disse severo il maresciallo una volta che i due sottoposti si erano allontanati. “Suo padre ha atteso una vita questo momento e lei glielo vuole rovinare” “come ?” fece la donna presa di sorpresa dalle parole del maresciallo. Lui la prese sottobraccio e si incamminò lentamente verso la macchina. “Suo padre ha aspettato per una vita – riprese sottovoce – di mostrare al paese che avrebbe ucciso chi ha fatto soffrire lei e sua madre” “non capisco” “ci pensi! se avesse solo sparato e poi se ne fosse tornato a casa chi avrebbe saputo del gesto? La tomba è priva di fiori segno che dopo tutti questi anni Sam non ha più alcun parente o nessun parente lo vuole riconoscere come tale! Nessuno avrebbe denunciato, ipotizzato, supposto o sarebbe stato minimamente interessato a denunciare suo padre. Il suo sarebbe rimasto un gesto anonimo, solitario e alla fine da vigliacco. Quindi perché sparargli e venire poi in caserma a denunciarsi magari dicendolo tutto ai quattro vecchietti seduti in piazza? che senso c’è in tutto questo? Suo padre poi non crede nella Legge e quindi per lui non c’è senso nello scontare una pena perché ha infranto un codice morale ed etico valido per tutti gli altri uomini ma non per lui. Perché per lui era così importante attraversare la piazza del paese in mezzo ai carabinieri?” La donna si fermò e l’osservò stupita e preoccupata “Perché Maresciallo, ha fatto tutto questo” Il Maresciallo sorrise restando qualche secondo in silenzio “Per amore e per quale altro motivo avrebbe potuto farlo?” “Per amore ? ma Maresciallo…” “Non lo giudichi come se fosse una persona normale. Suo padre non lo è! In un tempo in cui tutti si riempivano la bocca della parola onore, lui ha fatto una scelta in cui, in un certo modo si disonorava, legandosi ad una donna che era stata violata e abbandonata, diventando padre di una bambina non sua e per anni ha visto i suoi concittadini insultarvi e disprezzarvi. Per questo motivo ha voluto mostrare a tutti che la sua scelta di allora non era stata la scelta di un debole che sceglie chi non lo può rifiutare. La sua era stata una scelta cosciente d’amore e di forza perché per sua madre è stato per tutti questi anni pronto ad uccidere chi le ha fatto del male ingannandola e abbandonandola ed appena ne ha avuto l’occasione ha virtualmente fatto questo gesto estremo.” “Ma ormai tutto questo è passato, ormai tutti lo rispettano!” “Lui pensa solo per bisogno, e forse è vero, perché lei cura i mali e suo fratello da lavoro, non perché pensano che lo meritiate! E’ questo quello che suo padre ha voluto dire sparando alla tomba. Forse anche prima alcuni lo rispettavano per i figli che ha e il futuro che ha dato loro, ma suo padre è uno all’antica e non dimentica le offese del passato. Poi lo sa come siamo noi siciliani: le forme, gli atteggiamenti, non sono esteriorità, ma i contenitori della sostanza, dell’essenza di quello che un uomo è. Noi siciliani non consideriamo “chi è” una persona, se è il figlio di questo o quello, se è laureato o nobile o ricco, ma “cosa è”, se è una persona affidabile, rispettosa, giusta e valida o, come diceva Sciascia, se uno è un quaquaraqua, un ominicchio o un uomo. Suo padre ha voluto ribadire che quella che fece anni fa fu una scelta da uomo, basata sull’amore che ha per sua madre, e che quindi sua madre aveva fatto quello che aveva fatto perché ingannata e tradita e non per altro.” La donna l’osservò attentamente. “Cosa vuol fare adesso, lo porterà in prigione?” “No, lo porterò in caserma attraversando la piazza e in caserma verbalizzerò il suo ritrovamento casuale di un’arma da guerra; non credo che farà caso a quello che gli farò firmare o che gli leggerò prima della firma; finita la parte burocratica tra circa un’oretta lo farò uscire da dietro la caserma dove lei lo aspetterà per portarlo a casa. Tutti penseranno che venga presto incriminato di qualcosa di grave, ma saranno solo loro supposizioni” Lei restò qualche secondo in silenzio “Grazie” disse alla fine sorridendo. Lui la salutò e raggiunse nella camionetta gli altri. Guidarono fino al limite della piazza dopodiché Muscarà fece scendere tutti e mettendosi davanti ai tre si diresse con passo militare verso la caserma avendo cura di passare davanti al bar, a quell’ora con i tavolini pieni di vecchietti che giocavano a briscola o a scopa. A vedere il gruppetto di militari le voci dei vecchietti pian piano si spensero e tutti li osservarono. Quando Raffaele fu alla loro altezza, un vecchio seduto in un tavolino più prossimo a Raffaele, si alzò in piedi come al passaggio della Madonna Santissima Addolorata durante la processione paesana di Pasqua. Subito dopo di lui, uno ad uno, tutti gli altri fecero lo stesso.
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simonedarmini · 7 years ago
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Ho fatto questa cosa per la fanzine "Fanzaghirò", più di 40 fumettisti e illustratori italiani disegnano e raccontano Fantaghirò, per una fanzine in omaggio alla serie cult anni 90. Tutto il ricavato del progetto sarà devoluto in beneficenza alla Casa delle donne di Bologna. Mancano tre giorni alla fine della campagna Indiegogo, l'obiettivo è già stato raggiunto da un pezzo ma c'è sempre bisogno di un aiuto in più, ecco il link alla campagna: https://www.indiegogo.com/projects/fanzaghiro-books-fantasy# E questa è la lista degli autori partecipanti: Alessandro Baronciani ※ Alessandro Coppola ※ Alexiel April Alice Ghirlanda ※ Claudia Nuke Razzoli ※ Cristina Portolano Eleonora Enid Antonionii ※ Fabio Pia Mancinini + Marco B Bucci Flavia Biondii + Anna Ferrari ※ Francesco Zito ※ Freddie Tanto Giovanni Pota ※ Giorga Marras ※ Giulia Sagramola ※ Greta Xella Guido Fiato ※ Jacopo Camagnii ※ Laura La Came ※ Lois Lorenza Cherry de Luca De Luca ※ Loris De Marco ※ Luisa Torchioo Maicol&Mirco ※ Marco Albiero ※ Maurizia Rubino Michele Soma ※ Noemi Gambinii ※ Nova Sin ※ Pablo Cammello Raffaele Raffaele Lele Sorrentino ※ Rita Petrucciolii ※ Salvatore Calamari Salvatore Giommarresi ※ SantaMatita ※ Silvia Rocchi ※ Tommaso Di Spigna ※ Valentina Brancatiati ※ Vittoria Macioci #art #artist #fantaghirò #drawing #drawings #illustration #illustrator #illustrations #illustration #comics #artistsoninstagram #design #designer #ink #inked #inker #colors #colours #colored
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sbknews · 6 years ago
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WorldSBK, WorldSSP 2019 Permanent Provisional Entry lists
MOTUL FIM Superbike World Championship FIM Supersport & Supersport 300 World Championships2019 Permanent Provisional Entry lists
N. Rider Nat. Motorcycle Team 1 1 Jonathan Rea GBR Kawasaki ZX-10RR Kawasaki Racing Team WorldSBK 2 91 Leon Haslam GBR Kawasaki ZX-10RR Kawasaki Racing Team WorldSBK 3 7 Chaz Davies GBR Ducati Panigale V4 R ARUBA.IT Racing – Ducati 4 19 Alvaro Bautista ESP Ducati Panigale V4 R ARUBA.IT Racing – Ducati 5 22 Alex Lowes GBR Yamaha YZF R1 Pata Yamaha WorldSBK Team 6 60 Michael van der Mark NED Yamaha YZF R1 Pata Yamaha WorldSBK Team 7 28 Markus Reiterberger GER BMW S1000 RR BMW Motorrad WorldSBK Team 8 66 Tom Sykes GBR BMW S1000 RR BMW Motorrad WorldSBK Team 9 21 Michael Ruben Rinaldi ITA Ducati Panigale V4 R BARNI Racing Team 10 54 Toprak Razgatlioglu TUR Kawasaki ZX-10RR Turkish Puccetti Racing 11 52 Alessandro Delbianco ITA Honda CBR1000RR Althea Mie Racing Team 12 2 Leon Camier GBR Honda CBR1000RR Moriwaki-Althea HONDA Racing Team 13 23 Ryuichi Kiyonari JPN Honda CBR1000RR Moriwaki-Althea HONDA Racing Team 14 36 Leandro Mercado ARG Kawasaki ZX-10RR Orelac Racing VerdNatura 15 50 Eugene Laverty IRL Ducati Panigale V4 R Team Goeleven 16 81 Jordi Torres ESP Kawasaki ZX-10RR Team Pedercini Racing 17 11 Sandro Cortese GER Yamaha YZF R1 GRT Yamaha WorldSBK 18 33 Marco Melandri ITA Yamaha YZF R1 GRT Yamaha WorldSBK
N° Rider Nat. Motorcycle Team 1 32 Isaac Viñales ESP Yamaha YZF R6 Kallio Racing 2 36 Thomas Gradinger AUT Yamaha YZF R6 Kallio Racing 3 84 Loris Cresson BEL Yamaha YZF R6 Kallio Racing 4 3 Raffaele De Rosa ITA MV Agusta F3 675 MV AGUSTA Reparto Corse 5 22 Federico Fuligni ITA MV Agusta F3 675 MV AGUSTA Reparto Corse 6 21 Randy Krummenacher SUI Yamaha YZF R6 BARDAHL Evan Bros. WorldSSP Team 7 64 Federico Caricasulo ITA Yamaha YZF R6 BARDAHL Evan Bros. WorldSSP Team 8 95 Jules Danilo FRA Honda CBR600RR CIA Landlord Insurance Honda 9 TBA Honda CBR600RR CIA Landlord Insurance Honda 10 44 Lucas Mahias FRA Kawasaki ZX-6R Kawasaki Puccetti Racing 11 78 Hikari Okubo JPN Kawasaki ZX-6R Kawasaki Puccetti Racing 12 16 Jules Cluzel FRA Yamaha YZF R6 GMT94 YAMAHA 13 94 Corentin Perolari FRA Yamaha YZF R6 GMT94 YAMAHA 14 38 Hannes Soomer EST Honda CBR600RR MPM WILSport Racedays 15 74 Jaimie van Sikkelerus NED Honda CBR600RR MPM WILSport Racedays 16 15 Alfonso Coppola ITA Honda CBR600RR GEMAR – Cioiciaria Corse WorldSSP Team 17 61 Gabriele Ruiu ITA Honda CBR600RR GEMAR – Cioiciaria Corse WorldSSP Team 18 47 Rob Hartog NED Kawasaki ZX-6R Team Hartog – Against Cancer 19 10 Nacho Calero ESP Kawasaki ZX-6R Orelac Racing VerdNatura 20 48 Xavier Navand ESS* FRA Yamaha YZF R6 DK MOTORSPORT 21 30 Glenn van Straalen NED Kawasaki ZX-6R EAB Racing Team 22 67 Gaetan Matern ESS* FRA Kawasaki ZX-6R Flembbo Leader Team 23 6 María Herrera ESP Yamaha YZF R6 MS Racing 24 86 Ayrton Badovini ITA Kawasaki ZX-6R Team Pedercini Racing 25 80 Hector Barbera ESP Yamaha YZF R6 Team Toth by Willirace
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sciscianonotizie · 4 years ago
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Regionali Campania 2020, intervista a Raffaele Coppola (Fare Democratico) http://dlvr.it/RfVgdc
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Calimera, 13 giugno 1960: il sacrificio di sei operaie, una tragedia annunciata (II parte)
di Salvatore Coppola
  La verità giudiziaria
Il 19 maggio 1962 si concluse dinanzi al Tribunale di Lecce la prima fase di un lungo e tormentato iter giudiziario che si sarebbe concluso (tra appelli, ricorsi, sentenze di rinvio e nuovi ricorsi) nel maggio del 1969. Sul banco degli imputati finirono Berardino Cecchini (vice brigadiere dei carabinieri addetto, insieme con l’appuntato Paolo Logoluso, alla sorveglianza delle operazioni di disinfestazione e alla «prevenzione di incidenti»), Oronzo Zaccaria Pranzo (amministratore della ditta Villani Costantino & C. nonché titolare della licenza per l’utilizzo di solfuro di carbonio), Donato Colopi (chimico, direttore tecnico responsabile dell’impiego del solfuro), Raffaele Martina (tecnico patentato preposto alle operazioni di disinfestazione) e il dr. Vincenzo Tommasi (ufficiale sanitario). I primi quattro dovevano rispondere dei reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime (determinati da «negligenze, imprudenza, imperizia e inosservanza di leggi, ordini e discipline») oltre che di una serie di contravvenzioni per la mancata osservanza di norme e regolamenti in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro e alla violazione di una serie di prescrizione in materia di impiego di gas tossici. Il dr. Tommasi doveva rispondere del reato di falso ideologico per avere «attestato falsamente in un certificato rilasciato il 21/5/1960 che i locali della ditta Villani Costantino e C., siti in Calimera alla via Martano 11, erano separati ed allestiti con tutte le cautele previste dall’art. 45 e segg. del Regolamento Speciale del 9/1/1927 sui gas tossici»[1].
La tragedia si consumò in pochi attimi alle 7.40 di un giorno festivo per Calimera (S. Antonio). Le operaie erano intente a «travasare il solfuro di carbonio da un bidone posto su di un cavalletto in recipienti piccoli, così da potere gli stessi, riempiti del liquido, essere avviati (col sistema del passamano a catena) nell’interno degli ambienti e posti un po’ dovunque, sulle ballette di tabacco ivi ammassate», quando un cerino incautamente acceso dal vice brigadiere Cecchini per dare fuoco alla sigaretta che teneva in bocca provocò lo scoppio improvviso del liquido, cui seguirono l’incendio e l’emissione di vapori tossici. Le operaie più vicine furono avvolte dalle fiamme, le altre furono soffocate dal gas. Natalina Tommasi, ridotta a una torcia umana, ebbe la forza di gridare all’indirizzo del brigadiere: “Na bruciate, ci cu rraggia; se stia bbona e bbessia lia sparare”. Luigia Bianco, anche lei avvolta dalle fiamme, gridò “u brigadiere è statu”. Il Tribunale così descrive la drammatica scena:
[…] Le fiamme innanzi la porta d’ingresso, essendo la stessa stretta e con una impannata chiusa, crearono una barriera per chi si trovava dentro, ove per giunta, alcuni dei recipienti pieni si rovesciarono, aumentando il fuoco, il gas tossico e il panico. Le persone che erano all’interno restarono in trappola, chiuse nei vani, dalle fiamme che divampavano sul pianerottolo, impossibilitate a saltare dalle finestre sulla strada, in quanto queste erano munite di inferriate fisse, né vi erano altre uscite […][2].
  Il Tribunale riconobbe la responsabilità del vice brigadiere Cecchini («con fare disattento ed inconsiderato, come avviene al fumatore che accende la sigaretta senza accorgersene, meccanicamente, mentre era in corso il travaso dell’infiammabilissimo liquido, si mise a fumare. Diede fuoco con un cerino alla sigaretta provocando immediato lo scoppio del solfuro che in gran copia era nei recipienti scoperti»). La sua mancanza di «ogni elementare norma di prudenza» che si materializzò nella «inopinata accensione del cerino» non furono, tuttavia, da Tribunale, Corte d’Appello e Cassazione ritenute sufficiente da sole a provocare la catastrofe se non si fossero determinate tutta una serie di concause di cui furono chiamati, con pari grado di responsabilità, a rispondere gli altri imputati. L’inosservanza, infatti, di una serie di norme poste a tutela dell’incolumità dei lavoratori fu giudicata altrettanto grave quanto il gesto incauto del vice brigadiere, la cui presenza sul posto doveva essere di garanzia della regolarità e sicurezza delle operazioni.
In sede giudiziaria fu acclarato che l’operazione di disinfestazione del tabacco – di per sé pericolosissima – avrebbe dovuto svolgersi in locali lontani dal centro abitato e non in quelli di proprietà Lefons (presi in affitto dal Pranzo per conto della ditta Villani Costantino & C.) che si trovavano vicini al centro abitato, in via Martano 11. Gli stessi erano privi di uscite di sicurezza al primo piano. All’interno non c’erano estintori, né indumenti di protezione dalle fiamme e maschere antigas, di cui avrebbero dovuto essere dotate le operaie. Il luogo dove si effettuava il travaso da un fustino metallico collocato su un cavalletto in piccoli recipienti che dovevano essere trasportati ai piani superiori era un angusto pianerottolo posto in cima ad una scala da cui si accedeva al primo piano attraverso una sola porta d’ingresso di dimensioni non regolamentari (larghezza inferiore a 1 metro e 10 centimetri). Le fiamme sprigionatesi davanti all’unica porta d’ingresso crearono una barriera che intrappolò le povere donne chi vi si trovavano dentro «senza altra possibilità di uscita». Anche le finestre che davano sulla strada erano sigillate dall’interno («sbarrate con rete metallica») e chiuse all’esterno da una «robusta cancellata in ferro». Non c’era alcuna via d’uscita dall’inferno di fuoco che avvolse e spense le giovani esistenze di quelle povere e infelici donne. A parere dei giudici, in mancanza di porte apribili dall’interno non si sarebbe dovuto mettere le operaie di fronte ad un rischio a cui le stesse non erano tenute in base alle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Il direttore tecnico responsabile dell’impiego del solfuro (il chimico Colopi), cui spettava l’obbligo «morale e giuridico» di assistere e dirigere le operazioni di solfurazione, era assente («l’opera che si stava eseguendo e che non si portò a termine stante l’accaduto, avrebbe dovuto compiersi alla presenza del direttore tecnico, Colopi, dal principio alla fine»). Egli aveva lasciato il controllo e la gestione dell’intera operazione al tecnico patentato Martina che si fece coadiuvare dall’operaio Murra. A parere dei giudici, se egli fosse stato presente non avrebbe consentito che le operaie – personale non idoneo e non autorizzato – partecipassero alle operazioni «inerenti alla solfurazione» e non avrebbe permesso che il travaso del liquido fosse eseguito in un luogo inidoneo qual era lo strettissimo ballatoio collocato davanti all’unica porta d’ingresso ai locali, peraltro molto piccola:
[…] Il Colopi avrebbe potuto consentire il lavoro solamente se le porte dei locali avessero potuto permettere la rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall’interno durante il lavoro. Siccome questi presupposti non sussistevano il direttore tecnico non doveva permettere la solfurazione. Non sembra al Tribunale che, non potendosi disporre del congruo numero di uscite, si dovessero porre le operaie di fronte ad un rischio che la legge sugli infortuni vieta debba essere affrontato; nella peggiore delle ipotesi, la solfurazione non doveva farsi in quel giorno ed in quel luogo […]. Non sarebbe stato difficile predisporre, con alcune finestre situate nel retro del fabbricato al primo piano comunicanti con due terrazze, delle uscite di sicurezza[3].
  Il Tribunale ritenne che la colpa del solfuratore patentato Raffaele Martina consisté nell’essersi fatto aiutare, nell’operazione di disinfestazione del tabacco, da personale non abilitato (quali erano l’operaio Achille Murra e le undici operaie tabacchine):
[…] Ciò non avrebbe dovuto fare per ragioni di prudenza di facile comprensione, per non esporre quel tipo di personale, per di più quasi tutte donne, ad un rischio mortale. Consisté la colpa nel non avere considerato il Martina (negligenza, imprudenza) che, senza porte di sicurezza, era pericoloso porre al lavoro le persone, stante il pericolo di incendio e di emanazione di vapori mortali. La manovra del travaso del solfuro, dall’imputato organizzata ed eseguita in luogo angusto, fu altra imperdonabile imprudenza e negligenza, dovendo facilmente, il Martina, prospettare a sé stesso l’ipotesi di una combustione del liquido proprio in quel punto, sì che avrebbe chiusa ogni via di scampo a coloro che lavoravano nell’interno […][4].
Quanto all’amministratore Pranzo (titolare della licenza per l’impiego del solfuro), egli – a parere del Tribunale – non avrebbe dovuto consentire che venisse utilizzato per un’operazione così pericolosa personale non abilitato, quali erano le operaie, che egli aveva assunto per il tramite della capo operaia Maria Assunta Pugliese:
[…] La licenza per l’impiego del solfuro era stata rilasciata dal Questore a Pranzo in persona, sicché doveva il titolare della licenza personalmente presenziare alla solfurazione […] a lui incombeva fra gli altri l’obbligo di non impiegare personale non abilitato durante la solfurazione […]. Pranzo diede ordine alla capo operaia Pugliese di assumere le tabacchine per la disinfestazione […]. I lavori di sistemazione dei locali erano stati compiuti il 12 giugno, mentre restava solo da distribuire il liquido velenoso nei singoli vani: da ciò la necessità di chiamare undici tabacchine, che lavorarono col sistema del passamano a catena per far giungere i barattoli pieni di solfuro dal pianerottolo ove avveniva il travaso fin nel più lontano locale […] egli non doveva affidare a personale non abilitato a termini di regolamento lavori strettamente inerenti all’impiego del liquido tossico […] alle tabacchine, invece, fu dato ordine di permanervi, pur non essendo patentate, per tutto il tempo necessario alla distribuzione dei recipienti pieni, nei dodici ambienti […]. Fra gli accorgimenti tecnici, sarebbe bastato munire i locali del magazzino di tante uscite proporzionate al numero delle operaie, facendo sì che le aperture […] avessero trovato sfogo all’aperto, in atrii, terrazzi, cortili contenuti, questi, come accessori scoperti, entro l’ambito cintato e circoscritto del magazzino […][5].
Il cerino acceso da Cecchini – queste le conclusioni del Tribunale – non fu da solo sufficiente a determinare l’evento («la causa sopravvenuta posta in essere non sarebbe stata sufficiente da sé sola a determinare l’evento» senza il concorso di cause «precedenti, immediate, dirette poste in essere dagli altri tre imputati»):
[…] Così avvenne, quanto a Pranzo e Colopi, che predisposero gli ambienti senza possibilità di scampo o di fuga per chi si fosse trovato dentro; che fecero lavorare delle persone non abilitate al rischioso uso del solfuro di carbonio; che non le munirono di maschere antigas, né di indumenti refrattari al fuoco; che non corredarono i locali con meccanismi atti ad estinguere gli incendi […] Martina, dal canto suo […] si rese conto che le tabacchine non erano adatte a quel genere di lavoro, a loro vietato, tanto che la legge ne escludeva l’impiego. Pur vide, infine, che le tabacchine ed il suo aiuto Murra non avevano né maschere, né indumenti protettivi […]. La sola azione del Cecchini non avrebbe sortito l’effetto mortale, sol che il personale fosse stato munito di indumenti protettivi, non attaccabili dal fuoco e di maschere atte alla respirazione, in ambienti infestati da gas venefici; sol che avesse avuto, ognuno dei presenti, via libera per fuggire […] certamente le conseguenze non sarebbero state così disastrose; perché, se non tutti, si sarebbero salvati molti, specie dalla morte, con la fuga, con la respirazione attraverso le maschere antigas, con gli indumenti resistenti al fuoco[6].
  Il Tribunale, sulla base del principio giuridico «ogni singola causa è causa dell’evento» inflisse ai quattro imputati la medesima condanna. Per il reato di omicidio colposo plurimo la pena inflitta fu di 6 mesi per ogni operaia morta (totale 36 mesi). Per le lesioni più gravi fu inflitta la pena di 9 mesi (3 mesi per ognuna delle tre persone ferite); per le lesioni meno gravi la pena inflitta fu di 4 mesi (1 mese per ognuna delle quattro persone ferite). In totale la pena complessiva fu determinata in 4 anni e 1 mese, cui si aggiunsero le ammende per l’inosservanza dei regolamenti e il risarcimento a favore delle parti civili calcolato in un milione per ognuna delle operaie morte. Il Tribunale assolse con formula piena (il fatto non costituisce reato) il dr. Tommasi giudicando che egli, nel rilasciare il certificato, aveva ritenuto «in sua scienza e coscienza, essere il magazzino di via Martano 11 in Calimera attrezzato in maniera idonea all’uso dei gas»; egli pertanto non aveva avuto intenzione di «attestare cosa fuori dalla concreta realtà»[7].
La Corte d’Appello, con sentenza del 15/12/1962, riconobbe agli imputati alcune attenuanti generiche e ridusse la pena a due anni di reclusione, applicando nel contempo il beneficio della prescrizione per alcune contravvenzioni inflitte a Pranzo e Colopi. La vicenda giudiziaria si protrasse ben oltre le sentenze di primo, secondo e terzo grado (Cassazione, 25/6/1963). A seguito del rinvio (limitatamente a una parte della sentenza della Corte d’Appello di Lecce) il processo finì davanti alla Corte d’Appello di Bari che si pronunciò il 22/5/1964. Un nuovo ricorso in Cassazione si concluse (5/2/1967) con un altro rinvio del processo alla Corte d’Appello di Bari, che con sentenza del 20/12/1968 accordò agli imputati Colopi e Martina il beneficio della prescrizione in merito al reato di delitto colposo. Un nuovo ricorso in Cassazione e la pronuncia della Suprema Corte (19/5/1969) posero la parola fine alla vicenda.
I nomi delle tabacchine di Calimera rimarranno per sempre scolpiti, oltre che nel cuore dei calimeresi e dei salentini tutti, anche sul monumento ideale al lavoro e al sacrificio di quanti nel Salento sono Caduti per pane e lavoro.
Note
[1] Asle, Tribunale civile e penale, Sentenze penali, sentenza n. 614 del 19/5/1962.
[2] Ivi.
[3] Ivi.
[4] Ivi.
[5] Ivi.
[6] Ivi.
[7] Ivi.
  Per la prima parte vedi qui:
Calimera, 13 giugno 1960: il sacrificio di sei operaie, una tragedia annunciata (I parte)
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aletheiaonline · 6 years ago
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TORINODANZA FESTIVAL 2018 Fonderie Limone Moncalieri 18 - 19 ottobre 2018 - ore 20.45 │ Italia │durata 60 minuti TANGO GLACIALE RELOADED (1982 - 2018) progetto, scene e regia Mario Martone riallestimento a cura di Raffaele Di Florio, Anna Redi interpreti 1982 Tomas Arana, Licia Maglietta, Andrea Renzi interpreti 2018 Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro Progetto RIC.CI - Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta-Novanta Ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni con il sostegno di Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Fondazione Milano - Civica Scuola di Teatro "Paolo Grassi" Lo spettacolo circuiterà nell’ambito delle rassegne: Torinodanza Festival, Romaeuropa Festival, Festival Aperto che da quest’anno hanno costituito “Un network per la creazione contemporanea”. Dopo il debutto a Torinodanza in programma il 18 e 19 ottobre, andrà in scena al Teatro Vascello di Roma per il Romaeuropa Festival, dal 25 al 28 ottobre, e al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, per Festival Aperto, dal 15 al 18 novembre 2018. Tango Glaciale reloaded Secondo Mario Martone, Tango Glaciale da lui creato, nel 1982, a 22 anni, con il gruppo Falso Movimento nato a Napoli nel 1979, è tutt’altro che un’operazione nostalgica, bensì “una macchina del tempo” reloaded, ovvero “ricaricata” da Anna Redi e Raffaele Di Florio su tre giovani danzattori nel 1982 non ancora nati. Per RIC.CI - Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/’90, la pièce del regista napoletano è un tassello necessario. Dà conto di quanto negli anni della nostra “tradizione coreografica del nuovo”, anche il teatro sperimentale si muovesse in una direzione fisica, “alla Artaud”, refrattaria a testi e parole come unici veicoli espressivi. Qui, in sessanta minuti, una cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni crea un universo di ritmica freschezza. A sorpresa, questo postmoderno anni ‘80 ci catapulta ancora nel futuro. Come? Simulando un percorso narrativo incentrato sull’attraversamento di una casa da parte di tre personaggi: due uomini e una donna in un rapporto tra loro non ben definito. Dall’esterno, sulla strada, si procede verso la casa a più piani ma non prima di una schizofrenica immersione dei tre protagonisti di spalle, in un getto di interferenze visive, strisce colorate e punti neri, come quando si cerca di sintonizzare il televisore su di un canale. Il viaggio “casalingo”, quanto mai paradossale, consta di dodici stazioni e due “fiati sospesi” che segnano la fine di una ideale prima parte e dell’insieme. Dallo zoom sul salotto assai colorato e con strisce da cartoon, si passa nell’antica Grecia, in costumi consoni, sullo sfondo di un lungo colonnato e la riproduzione del Discobolo, da parte di un danzattore. L’ascensore interno alla casa ci immette in una stanza con serrande dove si balla un tango con l’aspirapolvere ma anche tra uomini, assai diversi tra loro ma che ormai abbiamo imparato a conoscere, giudicando da quelle apparenze che secondo Oscar Wilde non mentono mai sui tratti invece interiori degli esseri umani. Nuova sorpresa: i tre in impermeabile da film poliziesco si trovano sul tetto della casa, tra fughe, inseguimenti, pistole, comignoli e antenne. Le stelle di un galassia lontana e sognante diventano stelline di Broadway; il sax comincia a suonare (primo “fiato sospeso”), si balla sulle note di Duke Ellington: è una citazione dal film New York New York di Martin Scorsese. La seconda parte di Tango Glaciale reloaded ci tuffa in una piscina dove cadono automobiline in un’acqua virtuale. C’è chi s’immerge nel liquido, chi pretende di tuffarvisi, chi si scatena in un rap su base elettronica. Ma quando compare un giardino fiorito i tre, di spalle, ci trasportano in Cina muniti di implacabili forbicioni da presunti giardinieri poco dopo nascosti da maschere da elefante e tigre: il giardino si è trasformato in una foresta… Il rientro a casa passa per la cucina a scacchi bianchi e neri; all’ingresso di pacchi portati dall’interprete femminile cresce la baraonda: gli oggetti cominciano a muoversi; uno dei danzattori si fa la doccia e schizza l’acqua luminosa che lo bagna. Ai litigi segue la distruzione della casa e chi si straccia le maniche della camicia attende il sax per suonare l’ouverture dell’Arlesienne di Bizet alquanto rallentata. È il secondo “fiato sospeso” e la citazione è tratta da The Conversation di Francis Ford Coppola… La distruzione totale dell’ambiente è catastrofica per il danzattore/musicista che vi soccombe, ma si apre sullo squarcio di un paesaggio desertico, con canyons poco assolati. Non accenniamo ai movimenti, né alle parole, né ai testi recitati in più lingue: abbiamo già svelato troppo. Tango Glaciale ora reloaded con la sua perfetta sincronizzazione e la sua spiazzante e folle energia finisce di essere logico, razionale, o davvero “narrativo” nel momento stesso in cui inizia a respirare. La musica è il suo racconto e la sua struttura più che rigida che in quanto tale non lascia scampo, proprio come la rapidità di ogni azione. La pièce, di certo anni Ottanta e postmoderna, potrebbe ormai essere tranquillamente definita “coreografica”. Non solo: nella sua espressività trasversale e inclusivista rientra nell’ambito dell’“opera coreografica”, a nostro avviso le dernier cri della coreografia contemporanea odierna, ancora traballante, ma proiettata verso il futuro. Marinella Guatterini UNA MACCHINA DEL TEMPO Ho visto la prima prova di Tango Glaciale reloaded tra Anna Redi e Raffaele Di Florio che hanno ricostruito con scrupolo e con passione questo pezzo di scarsi sessanta minuti e di trentasei anni fa e non ho potuto non venire scaraventato in un turbine di ricordi che mi hanno commosso. Ho rivisto il debutto a Napoli, al Teatro Nuovo, con le case dei Quartieri tutte puntellate, una foresta di pali di legno comparse all'indomani del terremoto, e la fila di spettatori così lunga da arrivare fino a via Toledo, allora si chiamava ancora via Roma. Ricordo gli amici, emozionati e sorpresi, consapevoli più di noi che quello spettacolo avrebbe avuto lunga vita, tutti a darci coraggio, a trasmetterci amore. E quella lunga vita è un fiume di ricordi, Tango Glaciale ci portò in mezzo mondo (chi era mai salito su un aereo?), venne visto a New York da Martin Scorsese, Laurie Anderson e Andy Warhol, a Londra, a Gerusalemme, a San Francisco, non si contano le città. A Roma al Quirino e prima alla Biennale di Venezia lo spettacolo era stato uno sconquasso, la gente gremiva le platee come a un concerto rock. Tomas Arana ci trainava con la sua inesauribile energia nei teatri e nei festival più prestigiosi, durò tanto, forse tre o quattro anni. È comprensibile che io abbia tentennato molto a lungo prima di dare il via libera a questa ripresa. Nulla può riportare quel fenomeno e quella energia, e bisogna considerare che Tango Glaciale era frutto non solo di un percorso (ebbene sì, avevo ventidue anni ma avevo cominciato a diciassette) ma anche di un clima artistico che oggi è lontanissimo, sebbene molte delle sperimentazioni sui palcoscenici del nostro tempo derivino da quel clima. Ma Marinella Guatterini e Gigi Cristoforetti mi hanno dolcemente assediato, il museo Madre ha messo in cantiere una mostra sul mio lavoro, il Bellini che si è proposto per produrre lo spettacolo è uno dei più dinamici teatri italiani, mi son detto: buttiamoci. Soprattutto mi sembrava interessante mettere il lavoro alla prova di una generazione che era lontana dall'essere stata concepita quando lo spettacolo nasceva: gli interpreti di questa versione reloaded sono nati tutti e tre ben dopo il 1982. Tutto è diverso, sono i diversi i corpi, il rapporto col genere (che in Tango Glaciale, due uomini e una donna, si rimescola e si trasfigura continuamente), le mitologie di riferimento (il cinema, la new wave), è interessante vedere quel che accade a questi attori scaraventati, diversamente da me, da noi di Falso Movimento e dagli spettatori di allora, ma pur sempre scaraventati anch'essi, nella macchina del tempo che è questo Tango Glaciale reloaded. Noi veniamo scaraventati nel passato, stranamente loro nel futuro. Era pur sempre uno spettacolo di fantascienza, Tango Glaciale, come certi racconti di Ray Bradbury. C'è un ragazzo che nel chiuso della sua stanza vede la casa improvvisamente trasfigurata in ogni ambiente, il salotto, la cucina, il tetto, il giardino. A spingere, secondo lui, sono forze che stanno trasformando il mondo ("this is the ice age", cantano Martha and the Muffins alla fine dello spettacolo), che lo stanno portando al di là della frontiera dove tutti i riferimenti saltano e si ricombinano tra loro, si vola tra le stelle, si comunica attraverso parole esplose. Solo l'immaginazione salva, pensa quel ragazzo (e continuerà a pensarlo per tutta la vita). Solo una relazione vitale salva, pensava Pasolini, e anche questo era vero per quel ragazzo (e lo è ancora oggi). Con quel ragazzo ci sono infatti tre compagni di scuola che coltivano le sue stesse passioni, Angelo, Pasquale e un diciottenne che sarà il suo primo attore feticcio, Andrea; un pittore, Lino, che sente esplodere anche lui la tela su cui dipinge; il conduttore di una radio libera che trasmette magicamente proprio la musica che ama quel ragazzo, il suo nickname è Daghi. C'è una giovane e meravigliosa donna, l'unica del gruppo, Licia, e c'è un formidabile straniero, Tomas, viene dagli Stati Uniti ma è l'unico scugnizzo tra questi napoletani. Insomma, abbastanza per un racconto di avventura e di fantascienza. Il racconto di Tango Glaciale. Tra i collaboratori che avrò la gioia di rivedere in occasione di questa ripresa (Daniele Bigliardo, Ernesto Esposito...), mancheranno alcuni amici che non ci sono più, li voglio ricordare: Bruno Esposito e Giancarlo Coretti dei Bisca, il gruppo che ha composto lo straordinario tango esploso che ascolterete nello spettacolo, e con loro il grande Dario Jacobelli, i suoi versi erano illuminazioni continue. Gigi D'Aria era il più amato tra i nostri amici-supporter, ciao Gigi, che il tuo sonno sia sereno. Infine l'artista a cui desidero dedicare Tango Glaciale reloaded, Annibale Ruccello. Mi sono imbattuto da poco in una sua intervista che non conoscevo: "ho un piccolo sogno, fare uno spettacolo con Mario Martone", diceva, "io mi sento più vicino a lui che non ad altri artisti". Io scrivevo con le immagini e col gesto, lui con le parole, le parole di un genio. Se solo la macchina del tempo potesse davvero farci tornare indietro e da lì tutto potesse venire ricaricato, reloaded... Chiudiamo gli occhi, e viaggiamo. Mario Martone (Copyright RIC.CI - Reconstruction Contemporary Choreography Anni ‘80-‘90) Mario Martone (Napoli, 1959) regista teatrale e cinematografico, fonda nel 1978 il gruppo Falso Movimento. Nei suoi spettacoli, dove proiezioni e pannelli mobili creano la fusione di spazio, luci, suoni, colori, movimento, gesto, musica e immagini. Nel 1992 realizza il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano. Tra le pellicole più recenti: L'odore del sangue (2004); Noi credevamo (David di Donatello come miglior film nel 2011); Il giovane favoloso (Nastro d'argento 2015). Direttore del Teatro Stabile di Roma (1998-2000) e del Teatro Stabile di Torino (2007 - 2017), per la struttura torinese ha diretto Operette morali da Giacomo Leopardi (Premio UBU 2011 per la miglior regia); La serata a Colono di Elsa Morante; Carmen da Georges Bizet; Morte di Danton di George Büchner (Premio Ubu miglior attore 2016; Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 per Migliore attore protagonista, migliori costumi, migliori luci); Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo (Premio Hystrio-Twitter 2018 e Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2018 come migliore spettacolo di prosa). Martone si è dedicato inoltre alla messa in scena di opere liriche in Italia e all’estero. Nel 2018, nella ricorrenza dei quarant'anni di carriera, il regista ha allestito presso il Museo Madre di Napoli la retrospettiva 1977-2018 Mario Martone Museo Madre. TORINODANZA | I PARTNER Torinodanza 2018 è un progetto realizzato da Torinodanza festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, maggior sostenitore Compagnia di San Paolo, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, in partenariato con Intesa Sanpaolo. Il Festival Torinodanza, nato nel 1987, è organizzato dal 2009 dal Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
TORINODANZA FESTIVAL 2018 Fonderie Limone Moncalieri 18 – 19 ottobre 2018 – ore 20.45 │ Italia │durata 60 minuti TANGO GLACIALE RELOADED (1982 – 2018) progetto, scene e regia Mario Martone riallestimento a cura di Raffaele Di Florio, Anna Redi interpreti 1982 Tomas Arana, Licia Maglietta, Andrea Renzi interpreti 2018 Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro Progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta-Novanta Ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni con il sostegno di Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” Lo spettacolo circuiterà nell’ambito delle rassegne: Torinodanza Festival, Romaeuropa Festival, Festival Aperto che da quest’anno hanno costituito “Un network per la creazione contemporanea”. Dopo il debutto a Torinodanza in programma il 18 e 19 ottobre, andrà in scena al Teatro Vascello di Roma per il Romaeuropa Festival, dal 25 al 28 ottobre, e al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, per Festival Aperto, dal 15 al 18 novembre 2018. Tango Glaciale reloaded Secondo Mario Martone, Tango Glaciale da lui creato, nel 1982, a 22 anni, con il gruppo Falso Movimento nato a Napoli nel 1979, è tutt’altro che un’operazione nostalgica, bensì “una macchina del tempo” reloaded, ovvero “ricaricata” da Anna Redi e Raffaele Di Florio su tre giovani danzattori nel 1982 non ancora nati. Per RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/’90, la pièce del regista napoletano è un tassello necessario. Dà conto di quanto negli anni della nostra “tradizione coreografica del nuovo”, anche il teatro sperimentale si muovesse in una direzione fisica, “alla Artaud”, refrattaria a testi e parole come unici veicoli espressivi. Qui, in sessanta minuti, una cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni crea un universo di ritmica freschezza. A sorpresa, questo postmoderno anni ‘80 ci catapulta ancora nel futuro. Come? Simulando un percorso narrativo incentrato sull’attraversamento di una casa da parte di tre personaggi: due uomini e una donna in un rapporto tra loro non ben definito. Dall’esterno, sulla strada, si procede verso la casa a più piani ma non prima di una schizofrenica immersione dei tre protagonisti di spalle, in un getto di interferenze visive, strisce colorate e punti neri, come quando si cerca di sintonizzare il televisore su di un canale. Il viaggio “casalingo”, quanto mai paradossale, consta di dodici stazioni e due “fiati sospesi” che segnano la fine di una ideale prima parte e dell’insieme. Dallo zoom sul salotto assai colorato e con strisce da cartoon, si passa nell’antica Grecia, in costumi consoni, sullo sfondo di un lungo colonnato e la riproduzione del Discobolo, da parte di un danzattore. L’ascensore interno alla casa ci immette in una stanza con serrande dove si balla un tango con l’aspirapolvere ma anche tra uomini, assai diversi tra loro ma che ormai abbiamo imparato a conoscere, giudicando da quelle apparenze che secondo Oscar Wilde non mentono mai sui tratti invece interiori degli esseri umani. Nuova sorpresa: i tre in impermeabile da film poliziesco si trovano sul tetto della casa, tra fughe, inseguimenti, pistole, comignoli e antenne. Le stelle di un galassia lontana e sognante diventano stelline di Broadway; il sax comincia a suonare (primo “fiato sospeso”), si balla sulle note di Duke Ellington: è una citazione dal film New York New York di Martin Scorsese. La seconda parte di Tango Glaciale reloaded ci tuffa in una piscina dove cadono automobiline in un’acqua virtuale. C’è chi s’immerge nel liquido, chi pretende di tuffarvisi, chi si scatena in un rap su base elettronica. Ma quando compare un giardino fiorito i tre, di spalle, ci trasportano in Cina muniti di implacabili forbicioni da presunti giardinieri poco dopo nascosti da maschere da elefante e tigre: il giardino si è trasformato in una foresta… Il rientro a casa passa per la cucina a scacchi bianchi e neri; all’ingresso di pacchi portati dall’interprete femminile cresce la baraonda: gli oggetti cominciano a muoversi; uno dei danzattori si fa la doccia e schizza l’acqua luminosa che lo bagna. Ai litigi segue la distruzione della casa e chi si straccia le maniche della camicia attende il sax per suonare l’ouverture dell’Arlesienne di Bizet alquanto rallentata. È il secondo “fiato sospeso” e la citazione è tratta da The Conversation di Francis Ford Coppola… La distruzione totale dell’ambiente è catastrofica per il danzattore/musicista che vi soccombe, ma si apre sullo squarcio di un paesaggio desertico, con canyons poco assolati. Non accenniamo ai movimenti, né alle parole, né ai testi recitati in più lingue: abbiamo già svelato troppo. Tango Glaciale ora reloaded con la sua perfetta sincronizzazione e la sua spiazzante e folle energia finisce di essere logico, razionale, o davvero “narrativo” nel momento stesso in cui inizia a respirare. La musica è il suo racconto e la sua struttura più che rigida che in quanto tale non lascia scampo, proprio come la rapidità di ogni azione. La pièce, di certo anni Ottanta e postmoderna, potrebbe ormai essere tranquillamente definita “coreografica”. Non solo: nella sua espressività trasversale e inclusivista rientra nell’ambito dell’“opera coreografica”, a nostro avviso le dernier cri della coreografia contemporanea odierna, ancora traballante, ma proiettata verso il futuro. Marinella Guatterini UNA MACCHINA DEL TEMPO Ho visto la prima prova di Tango Glaciale reloaded tra Anna Redi e Raffaele Di Florio che hanno ricostruito con scrupolo e con passione questo pezzo di scarsi sessanta minuti e di trentasei anni fa e non ho potuto non venire scaraventato in un turbine di ricordi che mi hanno commosso. Ho rivisto il debutto a Napoli, al Teatro Nuovo, con le case dei Quartieri tutte puntellate, una foresta di pali di legno comparse all’indomani del terremoto, e la fila di spettatori così lunga da arrivare fino a via Toledo, allora si chiamava ancora via Roma. Ricordo gli amici, emozionati e sorpresi, consapevoli più di noi che quello spettacolo avrebbe avuto lunga vita, tutti a darci coraggio, a trasmetterci amore. E quella lunga vita è un fiume di ricordi, Tango Glaciale ci portò in mezzo mondo (chi era mai salito su un aereo?), venne visto a New York da Martin Scorsese, Laurie Anderson e Andy Warhol, a Londra, a Gerusalemme, a San Francisco, non si contano le città. A Roma al Quirino e prima alla Biennale di Venezia lo spettacolo era stato uno sconquasso, la gente gremiva le platee come a un concerto rock. Tomas Arana ci trainava con la sua inesauribile energia nei teatri e nei festival più prestigiosi, durò tanto, forse tre o quattro anni. È comprensibile che io abbia tentennato molto a lungo prima di dare il via libera a questa ripresa. Nulla può riportare quel fenomeno e quella energia, e bisogna considerare che Tango Glaciale era frutto non solo di un percorso (ebbene sì, avevo ventidue anni ma avevo cominciato a diciassette) ma anche di un clima artistico che oggi è lontanissimo, sebbene molte delle sperimentazioni sui palcoscenici del nostro tempo derivino da quel clima. Ma Marinella Guatterini e Gigi Cristoforetti mi hanno dolcemente assediato, il museo Madre ha messo in cantiere una mostra sul mio lavoro, il Bellini che si è proposto per produrre lo spettacolo è uno dei più dinamici teatri italiani, mi son detto: buttiamoci. Soprattutto mi sembrava interessante mettere il lavoro alla prova di una generazione che era lontana dall’essere stata concepita quando lo spettacolo nasceva: gli interpreti di questa versione reloaded sono nati tutti e tre ben dopo il 1982. Tutto è diverso, sono i diversi i corpi, il rapporto col genere (che in Tango Glaciale, due uomini e una donna, si rimescola e si trasfigura continuamente), le mitologie di riferimento (il cinema, la new wave), è interessante vedere quel che accade a questi attori scaraventati, diversamente da me, da noi di Falso Movimento e dagli spettatori di allora, ma pur sempre scaraventati anch’essi, nella macchina del tempo che è questo Tango Glaciale reloaded. Noi veniamo scaraventati nel passato, stranamente loro nel futuro. Era pur sempre uno spettacolo di fantascienza, Tango Glaciale, come certi racconti di Ray Bradbury. C’è un ragazzo che nel chiuso della sua stanza vede la casa improvvisamente trasfigurata in ogni ambiente, il salotto, la cucina, il tetto, il giardino. A spingere, secondo lui, sono forze che stanno trasformando il mondo (“this is the ice age”, cantano Martha and the Muffins alla fine dello spettacolo), che lo stanno portando al di là della frontiera dove tutti i riferimenti saltano e si ricombinano tra loro, si vola tra le stelle, si comunica attraverso parole esplose. Solo l’immaginazione salva, pensa quel ragazzo (e continuerà a pensarlo per tutta la vita). Solo una relazione vitale salva, pensava Pasolini, e anche questo era vero per quel ragazzo (e lo è ancora oggi). Con quel ragazzo ci sono infatti tre compagni di scuola che coltivano le sue stesse passioni, Angelo, Pasquale e un diciottenne che sarà il suo primo attore feticcio, Andrea; un pittore, Lino, che sente esplodere anche lui la tela su cui dipinge; il conduttore di una radio libera che trasmette magicamente proprio la musica che ama quel ragazzo, il suo nickname è Daghi. C’è una giovane e meravigliosa donna, l’unica del gruppo, Licia, e c’è un formidabile straniero, Tomas, viene dagli Stati Uniti ma è l’unico scugnizzo tra questi napoletani. Insomma, abbastanza per un racconto di avventura e di fantascienza. Il racconto di Tango Glaciale. Tra i collaboratori che avrò la gioia di rivedere in occasione di questa ripresa (Daniele Bigliardo, Ernesto Esposito…), mancheranno alcuni amici che non ci sono più, li voglio ricordare: Bruno Esposito e Giancarlo Coretti dei Bisca, il gruppo che ha composto lo straordinario tango esploso che ascolterete nello spettacolo, e con loro il grande Dario Jacobelli, i suoi versi erano illuminazioni continue. Gigi D’Aria era il più amato tra i nostri amici-supporter, ciao Gigi, che il tuo sonno sia sereno. Infine l’artista a cui desidero dedicare Tango Glaciale reloaded, Annibale Ruccello. Mi sono imbattuto da poco in una sua intervista che non conoscevo: “ho un piccolo sogno, fare uno spettacolo con Mario Martone”, diceva, “io mi sento più vicino a lui che non ad altri artisti”. Io scrivevo con le immagini e col gesto, lui con le parole, le parole di un genio. Se solo la macchina del tempo potesse davvero farci tornare indietro e da lì tutto potesse venire ricaricato, reloaded… Chiudiamo gli occhi, e viaggiamo. Mario Martone (Copyright RIC.CI – Reconstruction Contemporary Choreography Anni ‘80-‘90) Mario Martone (Napoli, 1959) regista teatrale e cinematografico, fonda nel 1978 il gruppo Falso Movimento. Nei suoi spettacoli, dove proiezioni e pannelli mobili creano la fusione di spazio, luci, suoni, colori, movimento, gesto, musica e immagini. Nel 1992 realizza il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano. Tra le pellicole più recenti: L’odore del sangue (2004); Noi credevamo (David di Donatello come miglior film nel 2011); Il giovane favoloso (Nastro d’argento 2015). Direttore del Teatro Stabile di Roma (1998-2000) e del Teatro Stabile di Torino (2007 – 2017), per la struttura torinese ha diretto Operette morali da Giacomo Leopardi (Premio UBU 2011 per la miglior regia); La serata a Colono di Elsa Morante; Carmen da Georges Bizet; Morte di Danton di George Büchner (Premio Ubu miglior attore 2016; Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 per Migliore attore protagonista, migliori costumi, migliori luci); Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo (Premio Hystrio-Twitter 2018 e Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2018 come migliore spettacolo di prosa). Martone si è dedicato inoltre alla messa in scena di opere liriche in Italia e all’estero. Nel 2018, nella ricorrenza dei quarant’anni di carriera, il regista ha allestito presso il Museo Madre di Napoli la retrospettiva 1977-2018 Mario Martone Museo Madre. TORINODANZA | I PARTNER Torinodanza 2018 è un progetto realizzato da Torinodanza festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, maggior sostenitore Compagnia di San Paolo, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, in partenariato con Intesa Sanpaolo. Il Festival Torinodanza, nato nel 1987, è organizzato dal 2009 dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
TORINODANZA FESTIVAL 2018
Fonderie Limone Moncalieri 18 – 19 ottobre 2018 – ore 20.45 │ Italia │durata 60 minuti TANGO GLACIALE RELOADED (1982 – 2018) progetto, scene e regia Mario Martone riallestimento a cura di Raffaele Di Florio, Anna Redi interpreti 1982 Tomas Arana, Licia Maglietta, Andrea Renzi interpreti 2018 Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro
Progetto RIC.CI – Reconstruction…
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old-kateigh · 7 years ago
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Family Tree
CHILDREN — Andryana Vittoria Taylor Spencer (daughter; 1980-) — Ainsleigh Raffaela Taylor Cassadine (daughter; 1980-) — Lauralyn Brenda Lansing (daughter; 1986-) — Taylor Quartermaine (stillborn daughter; 1988) — Versace Taylor Quartermaine (son; 1991-) — Vogue Charlene Quartermaine Drake (daughter; 1991-) — Katson Alejandra Corinthos (daughter; 2002-) — Falconeri Aricelio Corinthos (son; 2009-) GRANDCHILDREN — Leighton Malcolm Scorpio (grandson; via Andryana; 1996-) — Zachariah Robin Scorpio (grandson; via Andryana; 2001-) — Lorenzo Gemmison Spencer (grandson; via Andryana; 2013-) — Ryana Barbara Spencer (granddaughter; via Andryana; 2015-) — Christopher James Spencer (grandson; via Andryana; 2018-) — Jordan Taylor Mikkosovich Cassadine (grandson; via Ainsleigh; 2017-) — Gemma Katherine Zacchara (granddaughter; via Lauralyn; 2001-) — Carolyn Reva Corinthos (granddaughter; via Lauralyn; 2006-) — Baby Zacchara (miscarried grandchild; via Lauralyn; 2011-) — Almah Celeste Quartermaine (granddaughter; via Versace; 2010-2013) PARENTS — Constanzo Raffaele Falconeri (father; 1939-) — Anabella Eliane Rizzoli Lansing (mother; 1938-) SIBLINGS — Andrya Constantine Rizzoli (maternal half-sister; 1955-1967) — Francesca Lauralyn Rizzoli Falconeri (maternal half-sister; 1961-) — Raffaela Eliane Falconeri-Zacchara (fraternal twin sister; 1963-) — Violetta Analilia Falconeri Cassadine (adoptive sister; 1965-) — Robin Daciana Falconeri Cassadine (paternal half-sister; 1969-) — Charlotte Amelia Falconeri Drake (sister; 1975-) — Khloë Alejandra Falconeri Ghirardelli (sister; 1987-) — Tennsyon Andreas Lansing (maternal half-brother; 2002-) — Jerome Raffaele Falconeri (paternal half-brother; 2010-) — Deacon Claudius Falconeri (paternal half-brother; 2012-) NIECES & NEPHEWS — Daciano Constantino Falconeri (maternal half-nephew; via Francesca; 1978-) — Mirabella Italia Falconeri Zacchara (maternal half-niece; via Francesca; 1978-) — Francesco Carmine Falconeri (maternal half-nephew; via Francesca; 1986-) — Katen Oliviello Falconeri (maternal half-nephew; via Francesca; 1989-) — Raffaele Brooklyn Falconeri (matenralhalf-nephew; via Francesca; 1994-) — Courtetta Chloë Falconeri (maternal half-niece; via Francesca; 2004-) — Rizzoli Coppola Falconeri (adoptive maternal half-nephew; via Francesca; 2010-) — Lanaura Alexis Falconeri (adoptive maternal half-niece; via Francesca; 2012-) — Kaelah Rose Zacchara (niece; via Raffaela; 1986-) — Braxton Antonius Zacchara (nephew; via Raffaela; 1988-) — Claudiana Marilyn Sinclair (niece; via Raffaela; 1994-) — Logan Murdoch Sinclair (nephew; via Raffaela; 1995-) — Constella Jayne Jacks (niece; via Raffaela; 1999-) — Jasper John Jacks, II. (nephew; via Raffaela; 2010-) — Milan Charlie Jacks (nephew; via Raffaela; 2010-) — Hazel Autumn Zacchara (niece; via Raffela; 2014-) — Aurèle Ronald Dimestico (adoptive nephew; via Violetta; 1984-) — Bellissa Kingsleigh Dimestico (adoptive niece; via Violetta; 1993-) — America Dimestico (adoptive nephew; via Violetta; 2001-2001) — Gwendolyn Charlotte Valentinovna Cassadine (adoptive niece; via Violetta; 2009-) — Madeleine Alexandra Valentinovna Cassadine (adoptive niece; via Violetta; 2009-) — Wyatt Niklaus Valentinovich Cassadine (adoptive nephew; via Violetta; 2015-) — Stonia Ainsleigh Cates-Lansing (paternal half-niece; via Robin; 1987-) — Bretagne Raffaela Webber (paternal half-niece; via Robin; 1996-) — Emiliana Grace Niklosovna Cassadine (paternal half-niece; via Robin; 2011-) — Scorpio Lucretius Niklosovich Cassadine (paternal half-nephew; via Robin; 2011-) — Maribeth Charley Niklosovna Cassadine (paternal half-niece; via Robin; 2014-) — Mikhail Alejandro Niklosovich Cassadine (paternal half-nephew; via Robin; 2017-) — Baby Drake (miscarriage; via Charlotte; 2009) — Baby Drake (miscarriage; via Charlotte; 2009) — Ameliana Cristina Drake (adoptive niece; via Charlotte; 2009-) — Baby Drake (miscarriage; via Charlotte; 2010) — Fallyn Spencer Drake (nephew; via Charlotte; 2012-) — Liberty Alexandrya Drake (niece; via Charlotte; 2015-) — Bailey Jean Drake (nephew; via Charlotte; 2016-) — Kaliyah Belle Ghirardelli (niece; via Khloë; 2010-) — Konner Domingo Ghirardelli (nephew; via Khloë; 2013-) — Kaye Ember Ghirardelli (miscarriage; via Khloë; 2015) — Kolby Frances Ghirardelli (nephew; via Khloë; 2016-) GREAT-NIECES & GREAT-NEPHEWS — (maternal-half great-niece; via Daciano; 2013-) — (maternal-half great-nephew; via Daciano; 2015-) — (maternal-half great-nephew; via Daciano; 2017-) — Vitalia Gracelyn Zacchara (maternal half great-niece; via Mirabella; 1996-) — (via Mirabella) — (via Francesco) — Raymond John Zacchara (great-nephew; via Kaelah; 2009-) — Delaney Braxton Zacchara (great-nephew; via Kaelah; 2015-) — Lilah Rafferty Zacchara (great-niece; via Kaelah; 2017-) — Coureigh Rosaela Zacchara (great-niece; via Braxton; 2009-) — Baby Zacchara (miscarriage; via Braxton; 2010-) — Braxtany Lila Zacchara (great-niece; via Braxton; 2012-) — Emerald Louise Zacchara (great-niece; via Braxton; 2012-) — Genevieve Constella Zacchara (great-niece; via Braxton; 2016-) — Sinclair Montague Zacchara (great-nephew; via Braxton; 2016-) — Maleigha Vincetta Dimestico (adoptive maternal half-niece; via Aurèle; 2014-) — Taviano Robin Dimestico (adoptive maternal half-nephew; via Aurèle; 2018-) — Tremaine Spencer Lansing (adoptive paternal-half great-nephew; via Stonia; 2001-) — Robin Giselle Genovese (paternal-half great-niece; via Stonia; 2004-) — Grace Kaelina Lansing (paternal-half great-niece; via Stonia; 2011-) — Stone Braxton Lansing (paternal-half great-niece; via Stonia; 2012-) — Roman Devane Lansing (paternal-half great-niece; via Stonia; 2013-) — Brennan Gale Lansing (paternal-half great-nephew; via Stonia; 2017-)
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RAFFAELE COPPOLA - TE PENSO ANCORA - VIDEO UFFICIALE 2019
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heartandsoulrpg · 7 years ago
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2017 Timeline
1936
May 1 ● Trevor Adonis Lansing, Sr. born (boy, Adoniah Moreno & First Lansing). August 14 ● Lauralyn Violet Falconeri born (girl, Amelia Emerys & Roberto Falconeri).
1937
May 27 ● Anthony Claudius Zacchara born (boy, Daphne Wakefield & Claudius Zacchara).
1938
1939
October 19 ● Constanzo Raffaele Falconeri born (boy, Amelia Emerys & Roberto Falconeri). ● Oliviero Daciano Falconeri born (boy, Amelia Emerys & Roberto Falconeri).
1944
January 19 ● Talia Rose Coppola born (girl, Carmine Coppola & Italia Pennino). October 29 ● Roxanne Ainsleigh Devane born (girl, Penelope Halliwell & Thomas Devane).
1945
March 27 ● Raymond Abraxas Zacchara born (boy, Daphne Wakefield & Claudius Zacchara).
1955
March 20 ● Andyra Constantine Rizzoli born (girl, Anabella Rizzoli & Trevor Lansing, Sr.). May 28 ● Alexis Grace Davis born (girl, Kristin Bergman & Mikkos Cassadine).
1956
June 2 ● Adela Herrera & Michael Corinthos, Sr. married. December 21 ● Anabella Rizzoli & Trevor Lansing, Sr. married.
1957
April 20 ● Michael Roman Corinthos, Jr. born (boy, Adela Herrera & Michael Corinthos, Sr.). August 29 ● Giordana Sicilia Genovese born (girl, Marinetta Last & Michele Genovese, Jr.). September 21 ● Louis Amauri Cerullo born (boy, Carmine Cerullo & Gloria Santino).
1959
May 11 ● Anabella Rizzoli & Trevor Lansing, Sr., divorced. August 28 ● Kalinda Scully & Trevor Lansing, Sr., married. December 2 ● Louisa Evelyn Cerullo born (girl, Carmine Cerullo & Gloria Santino).
1960
January 22 ● Trevor Adonis Lansing, Jr. born (boy, Kalinda Scully & Trevor Lansing Sr.).
1961
July 26 ● Francesca Lauralyn Rizzoli born (girl, Anabella Rizzoli & Michael Corinthos, Sr.). November 20 ● Adela Herrera & Michael Corinthos, Sr., divorced. December 13 ● Alan James Quartermaine, Jr. born (boy, Alan Quartermaine, Sr. & Monica Bard).
1962
August 18 ● Claudia Erin Zacchara born (girl, Raymond Zacchara & First Genovese). ● Anthony Zacchara & Victoria Genovese, suffered a miscarriage (girl) ● Baby Zacchara & Claudia Zacchara, were switched at birth. October 13 ● Marilyn Jean Cappuccio born (girl, Linda Jerome & Preston Cappuccio).
1963
July 15 ● Katimah Liberteigh Taylor born (girl, Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri). ● Raffaela Eliane Falconeri born (girl, Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri). ● Vittorio Daciano Falconeri born (boy, Oliviero Falconeri & Talia Coppola).
1964
May 28 ● Richard Tremaine Lansing, Sr. born (boy, Adela Herrera & Trevor Lansing, Sr.). November 05 ● Caroline Leigh Spencer born (girl, Barbara Spencer & John Durant).
1965
April 29 ● Olivia Selene Falconeri born (girl, Oliviero Falconeri & Talia Coppola). ● Marcello Agostino Falconeri born (boy, Oliviero Falconeri & Talia Coppola). September 14 ● Violetta Analilia Falconeri born (girl, Lauralyn Falconeri & Timothy Woods). October 29 ● Constanzo Falconeri & Roxanne Devane, married.
1966
August 13 ● Gabino Donato Cerullo born (boy, Carmine Cerullo & Gloria Santino). September 14 ● Jason Alan Morgan born (boy, Alan Quartermaine, Sr. & Susan Moore). December 9 ● Adela Herrera & Timothy Woods, married.
1967
March 31 ● Brenda Veronica Barrett born (girl, Harlan Barrett & Veronica Wilding). June 14 ● Andrya Rizzoli died in a house fire. September 11 ● Katimah Taylor & Raffaela Falconeri began attending Sacred Heart Academy (JK).
1968
April 28 ● Victoria Genovese committed suicide.
1969
October 12 ● Robin Daciana Falconeri born (girl, Constanzo Falconeri & Roxanne Devane).
1970
June 5 ● Anthony Zacchara & Maritza DiLucca, married. August 4 ● DiLucca Lorenzo Spencer born (boy, Barbara Spencer & Troyal DiLucca).
1971
February 08 ● Cassius Abraxas Zacchara born (boy, Anthony Zacchara & Maritza DiLucca) September 25 ● Constanzo Falconeri & Roxanne Devane, divorced. November 21 ● First Kalinda Lansing born (girl, Kalinda Scully & Trevor Lansing, Sr.) December 11 ● Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri, became engaged.
1972
February 25 ● Lauralyn Falconeri was in a car accident, and placed on life support. ● Violetta Falconeri moved in with Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri. March 03 ● Lauralyn Falconeri was taken off of life support, and died. May 14 ● Stefanie Daphne Zacchara born (girl, Alexis Davis & Raymond Zacchara). July 15 ● Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri, married. November 9 ● Sloan Middle Drake born (boy, Matilda Last & Noah Drake).
1973
January 15 ● Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri, adopted Violetta Falconeri.
1974
October 13 ● Aislinn Calypso Scorpio born (girl, Malcom Scorpio & Roxanne Devane). December 13 ● Teagan Audrino Drake born (boy, Barbara Spencer & Noah Drake).
1975
July 4 ● Katimah Taylor & Michael Corinthos, Jr., began dating. August 9 ● Charlotte Amelia Falconeri born (girl, Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri).
1976
June 21 ● Carmina Madonna Falconeri born (girl, Oliviero Falconeri & Talia Coppola). ● Coppola Raffaele Falconeri born (boy, Oliviero Falconeri & Talia Coppola). September 1 ● Brenda Barrett began boarding at Badmitton School (Bristol, England).
1977
March 26 ● Vitaly Evangeline Cerullo born (girl, Carmine Cerullo & Gloria Santino). July 11 ● Alexander Raymond Zacchara born (boy, Alexis Davis & Raymond Zacchara). September 6 ● Roxanne Devane moved to Port Charles, with Aislinn Scorio & Robin Falconeri. December 15 ● Galileo Genovese & Raffaela Falconeri attended the Christmas Dance; began dating.
1978
April 10 ● Francis Italo Falconeri born (boy, Oliviero Falconeri & Talia Coppola). July 21 ● Francesca Rizzoli & Vittorio Falconeri, married. August 6 ● Abiagael Genevieve Wexler born (girl, Harlan Barrett & Rhonda Wexler). September 3 ● Devane Malcolm Scorpio born (boy, Malcolm Scorpio & Roxanne Devane). November 22 ● John Anthony Zacchara born (boy, Claudia Zacchara & Trevor Lansing, Sr.). November 24 ● Daciano Constantino Falconeri born (boy, Francesca Rizzoli & Vittorio Falconeri). ● Mirabella Italia Falconeri born (girl, Francesca Rizzoli & Vittorio Falconeri).
1979
June 14 ● Francesca Rizzoli & Katimah Taylor, graduated from Sacred Heart. September 2 ● Francesca Rizzoli & Katimah Taylor, began classes at New York University. October 16 ● Duke Lavery & Roxanne Devane, married.
1980
January 3 ● Kalinda Scully died. January 17 ● Katimah Taylor was raped by Timothy Woods. ● Katimah Taylor walked in on Michael Corinthos, Jr. & Olivia Falconeri, having sex. ● Katimah Taylor & Michael Corinthos, Jr. broke up. April 20 ● Katimah Taylor was raped a second time by Timothy Woods. ● Katimah Taylor killed Timothy Woods. May 11 ● Katimah Taylor discovered she was pregnant. May 21 ● Galileo Genovese & Raffaela Falconeri broke up. May 23 ● Katimah Taylor drove to Port Charles, New York. ● Katimah Taylor moved in with Roxanne Devane. June 5 ● Trevor Lansing, Sr moved to Milan, Italy with First Lansing & Richard Lansing, Sr.. September 13 ● Michael Corinthos, Jr. moved to Port Charles. October 1 ● Katimah Taylor & Michael Corinthos, Jr. began dating again. October 24 ● Duke Lavery & Roxanne Devane, suffered a miscarriage (uk). October 31 ● Ainsleigh Raffaela Taylor born (girl, Katimah Taylor). ● Andryana Vittoria Taylor born (girl, Katimah Taylor). December 7 ● Daciano Marcael Falconeri born (boy, Michael Corinthos, Jr. & Olivia Falconeri). ● Dante Angelo Falconeri born (boy, Michael Corinthos, Jr. & Olivia Falconeri).
1981
March 04 ● Raymond Cassius Zacchara born (boy, Claudia Zacchara & First Last). June 16 ● Raffaela Falconeri graduated from Sacred Heart Academy. July 1 ● Brenda Barrett expelled from Badmitton School. August 8 ● Raffaela Falconeri moved to Milan, Italy. September 1 ● Brenda Barrett began boarding at Downe House School (Berkshire, England). September 8 ● Katimah Taylor began classes at Port Charles University. October ● Raffaela Falconeri began classes at United International Business Schools. December 1 ● Brenda Barrett expelled from Downe House School. December 3 ● Raymond Zacchara & Raffaela Falconeri began dating.
1982
January 4 ● Brenda Barrett began boarding at d’Overbroeck’s College (North Oxford, England). March 16 ● Duke Lavery died. March 20 ● Brenda Barrett caught having sex at school; expelled. March 31 ● Brenda Barrett left the grounds of d’Overbroeck’s College. August 11 ● Adela Herrera died. September 7 ● Brenda Barrett began boarding at Surval Montreux (Montreux, Switzerland). December 16 ● Katimah Taylor and Michael Corinthos, Jr., broke up a second time. ● Michael Corinthos, Jr. left Port Charles, for a year.
1983
May 20 ● Katimah Taylor spent the summer in Italy with Ainsleigh Taylor & Andryana Taylor. June 05 ● Katimah Taylor & Trevor Lansing, Sr., began dating. June 11 ● Malcolm Scorpio & Roxanne Devane, married. July 1 ● Brenda Barrett expelled from Surval Montreux. July 31 ● Daciano Falconeri died. August 26 ● Katimah Taylor, Ainsleigh Taylor, &. Andryana Taylor, went home to PC. September 1 ● Brenda Barrett began boarding at Ecole d’Humanité (Swiss Alps, Switzerland). November 10 ● Trevor Lansing, Sr., visited Katimah Taylor in PC, and told her he was moving there. December 14 ● Trevor Lansing, Sr. & First Lansing, officially moved to Port Charles. December 19 ● Dovana Carlotta Gambino born (girl, Carlisle Gambino & Colette Donovan). December 28 ● Michael Corinthos, Jr., returned to Port Charles.
1984
April 8 ● First Middle Scorpio born (girl, Malcolm Scorpio & Roxanne Devane) June 14 ● Raffaela Falconeri & Raymond Zacchara married. July DD ● Raffaela Falconeri graduated from United International Business Schools. September 18 ● Brenda Barrett arrived in Port Charles, New York. ● Brenda Barrett moved in with Juliette Barrett. September 24 ● First Middle Dimestico born (boy, Ronald Dimestico & Violetta Falconeri). December 14 ● Brenda Barrett moved in with John Cates.
1985
January 8 ● Brenda Barrett moved into a suite at The Port Charles Hotel. February 24 ● Brenda Barrett and Jason Morgan kissed. March 5 ● Brenda Barrett moved in with Roxanne Devane. March 24 ● Brenda Barrett began working as a photography assistant. ● Brenda Barrett is fired from said job. April 14 ● Brenda Barrett began working for Lila Morgan. May 20 ● Jason Morgan asked Brenda Barrett to prom; she accepted. June 1 ● Brenda Barrett moved in with Barbara Jean Spencer. June 11 ● Prom: Brenda Barrett, Jason Morgan, John Cates, Karen Wexler & Robin Falconeri. June 21 ● Brenda Barrett moved in above Kelly's Diner. July 14 ● Brenda Barrett began working at Deception Cosmetics, as a model. July 19 ● Montague Trevor Lansing born (boy, Caroline Spencer & Richard Lansing, Sr.). November 29 ● Brenda Barrett moved into the Quartermaine Mansion. December ● Alan Quartermaine, Jr. & Brenda Barrett kissed.
1986
February 14 ● Brenda Barrett & Michael Corinthos, Jr. began dating. March 15 ● Car accident: Brenda Barrett & Michael Corinthos, Jr.. May 12 ● Lauralyn Brenda Lansing born (girl, Katimah Taylor & Trevor Lansing, Sr.). May 13 ● Barbara Jean Jones died. ● Francesco Carmine Falconeri born (boy, Francesca Rizzoli & Vittorio Falconeri). July 1 ● Kaelah Rose Zacchara born (girl, Raffaela Falconeri & Raymond Zacchara). July 31 ● Jacynda Sapphire Quartermaine born (girl, Alan Quartermaine, Jr. & Juliette Barrett). December 5 ● Brenda Barrett, Michael Corinthos, Jr. & Miguel Morez kidnapped by Hernando Rivera. December 28 ● Brenda Barrett moved in with Michael Corinthos, Jr..
1987
January 31 ● First Teagan Spencer born (boy, DiLucca Spencer & First Smith). February 28 ● Brenda Barrett & Michael Corinthos, Jr. broke up. March 20 ● Brenda Barrett & Michael Corinthos, Jr. began dating again. March 31 ● Brenda Barrett discovered she was pregnant. May 12 ● Shooting at Michael Corinthos Jr.'s apartment; Brenda Barrett was inside. July 14 ● Brenda Barrett & Michael Corinthos, Jr. broke up again. July 16 ● Brenda Barrett moved into the Quartermaine Mansion. October 15 ● Catalina Lila Barrett-Morgan born (girl, Brenda Barrett & Jason Morgan). ● Evelyn Rose Barrett-Morgan born (girl, Brenda Barrett & Jason Morgan). October 23 ● Miguel Morez left town. November 02 ● Khloe Alejandra Falconeri born (girl, Anabella Rizzoli & Constanzo Falconeri). November 5 ● Stonia Ainsleigh Cates born (girl, Michael Cates & Robin Scorpio). November 21 ● Catalina Barrett-Morgan came home from hospital. November 23 ● Evelyn Barrett-Morgan came home from hospital. November 29 ● Michael Cates died. December 28 ● Alan Quartermaine, Jr. drove drunk, caused accident that injured Jason Morgan. ● Jason Morgan entered coma.
1988
January 15 ● Louisa Cerullo's plane crashed in Brazil; uninjured. January 16 ● Death: Mary Mae Courtnee. February 14 ● Brenda Barrett & Jasper Jacks began dating. March 1 ● Braxton Antonius Zacchara born (boy, Raffaela Falconeri & Raymond Zacchara). March 31 ● Brenda Barrett nearly hit by car, thrown clear by Lily Rivera. ● Brenda Barrett went into cardiac arrest; revived; entered medically induced coma. April 4 ● Brenda Barrett awoke from medically induced coma. April 7 - April 12 ● LA: Brenda Barrett, Catalina Barrett-Morgan, Evelyn Barrett-Morgan & Jasper Jacks. April 20 - April 21 ● Canada: Brenda Barrett, Jasper Jacks, Lily Rivera & Michael Corinthos, Jr.. May 26 - June 14 ● Trip: Brenda Barrett, Catalina Barrett-Morgan, Evelyn Barrett-Morgan & Jasper Jacks. May 31 ● Brenda Barrett & Jasper Jacks married. July 3 ● Brenda Barrett signed with Jax Cosmetics. July 20 ● Adellah Victoria Zacchara born (girl, Claudia Zacchara & Richard Lansing, Sr.). ● Dominique Kalinda Zacchara born (girl, Claudia Zacchara & Richard Lansing, Sr.). August 21 ● Attacked & hospitalized: Jason Morgan (Brooklyn, New York). September 6 ● Robin Falconeri's going away party. September 18 ● Hospitalized: Louisa Cerullo. September 20 ● Broke up: Edward Ashton & Louisa Cerullo. ● Left town: Louisa Cerullo. September 27 - October 7 ● Jax Cosmetics promo tour: Brenda Barrett. October 20 ● Odette October Ghirardelli born (girl, Colette Donovan & Domenico Ghirardelli, III.). October 24 ● Brook Lynn Ashton born (girl, Edward Ashton & Louisa Cerullo). November 6 ● Marriage found invalid: Brenda Barrett & Jasper Jacks. ● Hospitalized: John Jacks. November 6 ● John Jacks released; returned home. November 24 ● Taylor Alanza Quartermaine stillborn (girl, Alan Quartermaine, Jr. & Katimah Taylor). December 5 ● Christabella Rose Falconeri born (girl, Christopher Donovan & Olivia Falconeri). December 13 ● Funeral: Laura Webber.
1989
Aug 15 ● Katen Oliviello Falconeri born (boy, Francesca Rizzoli & Vittorio Falconeri). December 29 ● Michael Roman Corinthos, III. born (boy, Alan Quartermaine, Jr. & Caroline Spencer).
1990
March 31 ● Brenda Barrett & Jasper Jacks broke up. May 23 ● Brenda Barrett & Michael Corinthos, Jr. began dating. September 17 ● Raffaela Falconeri & Raymond Zacchara divorced. September 23 ● Brenda Barrett & Michael Corinthos, Jr. broke up.
1991
August 3 ● Murdoch Sinclair & Raffaela Falconeri began dating. November 13 ● Calypso Rubeigh Drake born (girl, Aislinn Scorpio & Teagan Drake). ● Malcolmino Sloan Drake born (boy, Aislinn Scorpio & Teagan Drake).
1992
January 24 ● Murdoch Sinclair & Raffaela Falconeri married. May 22 ● Caroline Spencer & Michael Corinthos, Jr. suffered a stillbirth (boy). November 11 ● Maine Oliver Lansing born (boy, Katimah Taylor & Trevor Lansing, Sr.). ● Reva Charis Lansing born (girl, Katimah Taylor & Trevor Lansing, Sr.).
1993
May 29 ● Nicola Kimberly Ghirardelli born (girl, Colette Donovan & Domenico Ghirardelli, III.).
1994
July 23 ● Claudiana Marilyn Sinclair born (daughter, Murdoch Sinclair & Raffaela Falconeri). August 18 ● Raffaela Donata Zacchara born (girl, Claudia Zacchara & Trevor Lansing, Sr.). November 6 ● Raffaele Brooklyn Falconeri born (boy, Francesca Rizzoli & Vittorio Falconeri). November 19 ● Kristina Francesca Corinthos-Davis born (girl, Alexis Davis & Michael Corinthos, Jr.).
1995
January 30 ● Brenda Barrett & Jasper Jacks began dating. February 14 ● Brenda Barrett & Jasper Jacks broke up. May 20 ● Logan Murdoch Sinclair born (boy, Murdoch Sinclair & Raffaela Falconeri). October 28 ● Desiderata Robin Morgan born (girl, Brenda Barrett & Jason Morgan).
1996
January 31 ● Murdoch Sinclair & Raffaela Falconeri divorced. October 26 ● Maritza Rhonda Zacchara born (girl, Abiagael Wexler & John Zacchara). October 28 ● Chloe Jacqueline Lansing born (girl, Alexis Davis & Richard Lansing, Sr.). November 8 ● Claudia Zacchara and Michael Corinthos, Jr. suffered a stillbirth (girl).
1997
October 26 ● Allayne Giselle Zacchara born (girl, Alan Quartermaine, Jr. & Claudia Zacchara). November 10 ● Mary Katherine Lansing born (girl, Alexis Davis & Richard Lansing, Sr.).
1998
January 9 ● Ottalia Grayce Falconeri born (girl, Coppola Falconeri & Stefanie Zacchara). January 23 ● Jerard Jacks (alias James Craig) & Raffaela Falconeri began dating. February 19 ● Jerard Jacks (alias James Craig) & Raffaela Falconeri married.
1999
January 9 ● Amberlene Penelope Falconeri born (girl, Carlisle Gambino & Olivia Falconeri). March 3 ● Nikolette Diane Lansing born (girl, Alexis Davis & Richard Lansing, Sr.). ● Richard Tremaine Lansing, Jr. born (boy, Alexis Davis & Richard Lansing, Sr.). July 20 ● Evangeline Phyllis Fatone born (girl, Joseph Fatone, Jr. & Vitaly Cerullo). July 27 ● Donovan Carlisle Gambino born (boy, Dovana Gambino & Unknown Man). August 13 ● Angelo Ronald Falconeri born (boy, Dante Falconeri & Vincenzia Dimestico). September 24 ● Constella Jayne Jacks born (girl, Jerard Jacks & Raffaela Falconeri). November 1 ● Marriage of Jerard Jacks & Raffaela Falconeri was annulled. November 24 ● Liem Claudius Zacchara born (boy, Alan Quartermaine, Jr. & Claudia Zacchara).
2000
April 3 ● Presley Snow De Laurentiis born (girl, Marilyn Cappuccio & Salvatore De Laurentiis). July 4 ● Katimah Taylor & Michael Corinthos, Jr. married.
2001
March 21 ● Tremaine Spencer Lansing born (boy, Jacynda Quartermaine & Montague Lansing).
2002
February 14 ● Katson Alejandra Corinthos born (girl, Katimah Taylor & Michael Corinthos, Jr.). February 18 ● Tennyson Andreas Lansing born (boy, Anabella Rizzoli & Trevor Lansing, Sr.). March 10 ● Henri Giuseppe Ghirardelli born (boy, Odette Ghirardelli & Unknown Man). March 13 ● Madonna Gloriana Falconeri born (girl, Gabino Cerullo & Olivia Falconeri). March 19 ● Raffaela Falconeri founded Falconeri Preparatory in Port Charles, New York. July 30 ● Barretta Erin Zacchara born (girl, Abiagael Wexler & John Zacchara).
2003
October 6 ● Contessa Evangeline Falconeri born (girl, Gabino Cerullo & Olivia Falconeri). October 9 ● Xavier Francis Falconeri born (boy, Coppola Falconeri & Stefanie Zacchara).
2004
January 21 ● Jameson Brent Lansing born (boy, Catalina Barrett-Morgan & Montague Lansing). ● Robin Giselle Genovese born (girl, Galvin Genovese & Stonia Cates).
2005
2006
February 14 ● Ashton Stefan Niklosovich Cassadine born (boy, Brenda Barrett & Nikolas Cassadine). ● Roman Barrett Niklosovich Cassadine born (boy, Brenda Barrett & Nikolas Cassadine). September 14 ● Jacqueline Brenda Barrett born (girl, Evelyn Barrett-Morgan & First Last).
2007
January 10 ● Graziella Angela Falconeri born (girl, Oliviero Falconeri & Talia Coppola). May 01 ● Jerard Jacks & Raffaela Falconeri began dating.
2008
March 00 ● Ainsleigh Taylor debuted her first fashion line, The Ainsleigh Taylor Collection. July 19 ● Jerard Jacks & Raffaela Falconeri married.
2009
February 14 ● Braxton Zacchara & Catalina Barrett-Morgan married. March 13 ● Raymond John Zacchara born (boy, Kaelah Zacchara & Tobias Calderon). September 5 ● Constanzo Falconeri & Marilyn Cappuccio married. October 19 ● Falconeri Aricelio Corinthos born (boy, Katimah Taylor & Michael Corinthos, Jr.). November 5 ● Ameliana Cristina Drake born (girl, Charlotte Falconeri & Teagan Drake). November 15 ● Coureigh Rosaela Zacchara born (girl, Braxton Zacchara & Catalina Barrett-Morgan).
2010
January 23 ● Jasper John Jacks, II. born (boy, Jerard Jacks & Raffaela Falconeri). ● Milan Charlie Jacks born (boy, Jerard Jacks & Raffaela Falconeri). February 27 ● Montague Lansing & Stonia Cates married. March 26 ● Charlotte Falconeri & Teagan Drake married. June 10 ● Braxton Zacchara & Catalina Barrett-Morgan suffered a miscarriage (uk). July 18 ● Kaliyah Belle Ghirardelli born (girl, Kellan Ghirardelli & Khloë Falconeri). September 3 ● Talbot D'Angelo Falconeri born (boy, Dovana Gambino & Francis Falconeri). ● Tober Olivino Falconeri born (boy, Dovana Gambino & Francis Falconeri). November 10 ● Jerome Raffaele Falconeri born (boy, Constanzo Falconeri & Marilyn Cappuccio). December 17 ● Tremaine Lansing was adopted by Stonia Cates.
2011
February 14 ● Katimah Taylor & Michael Corinthos, Jr. renewed their vows. April 19 ● Grace Kaelina Lansing born (girl, Montague Lansing & Stonia Cates).
2012
February ● Ainsleigh Taylor & First Cassadine began dating. February 03 ● Olivia Falconeri injured in severe car accident. ● Sloan Oliver Falconeri-Drake stillborn (boy, Olivia Falconeri & Sloan Drake). March 19 ● Stone Braxton Lansing born (boy, Montague Lansing & Stonia Cates). April 13 ● Deacon Claudius Falconeri born (boy, Constanzo Falconeri & Marilyn Cappuccio). Apr 20 ● Michael Corinthos, Jr. killed by Anthony Zacchara. ● Anthony Zacchara killed by Katimah Taylor. September 12 ● Braxtany Lila Zacchara born (girl, Braxton Zacchara & Catalina Barrett-Morgan). ● Emerald Louise Zacchara born (girl, Braxton Zacchara & Catalina Barrett-Morgan). October 13 ● Katharine Selena Falconeri born (girl, Dante Falconeri & Evelyn Barrett-Morgan). October 24 ● Brazen Edward Morgan born (boy, Brenda Barrett & Jason Morgan). December 10 ● John Zacchara & Olivia Falconeri became engaged. December 25 ● Dante Falconeri & Evelyn Barrett-Morgan married. ● Fallyn Spencer Drake born (boy, Charlotte Falconeri & Teagan Drake).
2013
May 11 ● John Zacchara & Olivia Falconeri married. September 18 ● Konner Domingo Ghirardelli born (boy, Kellan Ghirardelli & Khloë Falconeri). October ● Ainsleigh Taylor & First Cassadine became engaged. October 10 ● Jerard Jacks & Raffaela Falconeri divorced. October 19 ● Abel James Lansing born (boy, Alexis Davis & Richard Lansing, Sr.). December 07 ● Giovanni Dantelano Zacchara born (boy, John Zacchara & Olivia Falconeri). ● Teressia Kaelah Zacchara born (girl, John Zacchara & Olivia Falconeri). December 22 ● Roman Devane Lansing born (boy, Montague Lansing & Stonia Cates). December 31 ● Jerard Jacks left Port Charles, New York.
2014
February 14 ● Raffaela Falconeri & Raymond Zacchara began dating again. April 06 ● Rosalia Middle Falconeri born (girl, Carmina Falconeri & First Last). September 6 ● Raphael Nicolas Falconeri born (boy, Dovana Gambino & Francis Falconeri). September 13 ● Ainsleigh Taylor & First Cassadine married. October 31 ● Hazel Autumn Zacchara born (girl, Raffaela Falconeri & Raymond Zacchara).
2015
January 1 ● Liberty Alexandrya Drake born (girl, Charlotte Falconeri & Teagan Drake). May 29 ● Cassciana Frances Zacchara born (girl, John Zacchara & Olivia Falconeri). May 31 ● Delaney Braxton Genovese born (boy, Galvin Genovese & Kaelah Zacchara). September 00 ● Kaye Ember Ghirardelli was miscarried (uk, Kellan Ghirardelli & Khloë Falconeri). September 07 ● Jason Francis Falconeri born (boy, Dante Falconeri & Evelyn Barrett-Morgan).
2016
Jun 26 ● Kolby Frances Ghirardelli born (girl, Kellan Ghirardelli & Khloë Falconeri). October 5 ● Stiles Pierce Jones born (boy, Odette Ghirardelli & Pierce Jones). December 2 ● Genevieve Constella Zacchara born (girl, Braxton Zacchara & Catalina Barrett-Morgan). ● Sinclair Montague Zacchara born (boy, Braxton Zacchara & Catalina Barrett-Morgan). December 3 ● Raffaela Falconeri & Raymond Zacchara married at GH. December 29 ● Bailey Jean Drake born (boy, Charlotte Falconeri & Teagan Drake).
2017
March 13 ● Lilah Rafferty Genovese born (girl, Galvin Genovese & Kaelah Zacchara). March 17 ● Brennan Gale Zacchara born (girl, Montague Lansing & Stonia Cates). May 30 ● Dyna Esmée Morgan born (girl, Brenda Barrett & Jason Morgan). July 5 ● Jordan Taylor Patronymic Cassadine born (boy, Ainsleigh Taylor & First Cassadine). July 25 ● Carlene Harmony Quartermaine born (girl, Amberlene Falconeri & Tracen Quartermaine). September 27 ● First Middle Jones due (uk, Odette Ghirardelli & Pierce Jones).
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infosannio · 7 years ago
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Cancello ed Arnone (CE), Letteratitudini: archiviata la serata delle “Poesie sulla morte che fanno cambiare idea sulla vita”
Cancello ed Arnone (Redazione) – “Splendida serata quella di Mercoledì 22 novembre 2017” asserisce la Maisto, coordinatrice del gruppo di Letteratitudini, che poi continua  “non è mancato nulla:  poesia, musica, emozioni, dolcezza, amicizia, afflato, buona cucina. L’incontro degli amici di Letteratitudini: Mattia Branco, Lella Coppola, Raffaele De Lucia, Italia Iovine, Felicetta Montella,…
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